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C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione Formazione Ambientale) Giardino dei Sogni Via Scortegagna - Monte Magrè - SCHIO (VI) W LE STAGIONI Foto ricordo e storiche del “GIARDINO DEI SOGNI e del GIARDINO-AREA BENESSERE”

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Giardino dei sogni

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C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna - Monte Magrè - SCHIO (VI)

W LE STAGIONI

Foto ricordo e storiche del “GIARDINO DEI SOGNI

e del GIARDINO-AREA BENESSERE”

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In copertina: visione della frazione di Monte Magrè di Schio, da loc. Corbara.

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SIA LODE AL CREATORE

DI SI’ TANTA BELLEZZA,

QUINDI ALLA

TRINITA’

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INTRODUZIONE

Sempre ringrazierò Dio finché mi lascia fare le cose, anche per questo ennesimo libro, e finché mi lascia quel poco di vista che mi rimane. Ho desiderato fare questo libro per lasciare sulla carta qualcosa che di concreto è stato fatto a favore della Natura, e a beneficio di tante persone spero. Se son riuscito a fare quanto descritto, io non ho fatto altro che rispondere a una grazia divina. Nel giardino ho passato tante belle ore; lavorando, sgobbando, sudando, lo ammetto, ma citando a memoria pressapoco sant’Agostino, egli diceva che chi ama una cosa non fatica, oppure la fatica stessa è amata. A spanne avrò circa duemila fotografie del giardino, tante di belle, qualcuna meno, ma a volte ho fatto fatica a sceglierne una tralasciandone un’altra. Quando vogliamo esprimerci la parola è un mezzo, ma l’immagine vale altrettanto, o

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fors’anche di più della parola, per “dire” o “raccontare”. Ora, apprezzando l’una e l’altra cosa, mi sono messo a fare questo libro, mettendo insieme tante immagini, poi ci sono gli otto numeri del ”foglio informativo” W le stagioni, che abbiamo fatto per due anni, io e Flaviano Manfron, come CEFA, dopo di che anche vari lavoretti da proporre soprattutto ai ragazzi (sempre che ne abbiano voglia) e altre cose varie. Schio, 15 Aprile 2011

Luciano Grendene

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NOTA Come appena accennato nell’anno 2005 avevamo iniziato, io e Flaviano, a pubblicare un foglio (formato A5 piegato in due) che conteneva notizie varie di giardinaggio, consigli, curiosità, informazioni utili per gli appassionati e siamo andati avanti due anni, fino al dicembre 2006. Questo foglio, edito dal CEFA, usciva ad ogni inizio stagione ed allora avevamo pensato di denominarlo W LE STAGIONI, per dare risalto al loro meraviglioso avvicendarsi. Come fu intitolato quel foglio, così ora intitoliamo questo libro, recuperando il contenuto dei fogli pubblicati all’epoca, affinchè ne rimanga traccia e pubblicando altresì un certo numero di foto fra le migliaia scattate principalmente nel Giardino dei Sogni e/o nel Giardino Area-benessere realizzato con il premio dell’ULSS. Sicché prima delle foto relative alla stagione pubblichiamo il contenuto dei suddetti fogli.

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PLANIMETRIA DEI DUE GIARDINI

Giardino dei Sogni: ca. 1500 metri quadrati, l’altro Giardino ca. 3000.

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PRIMAVERA

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A. .............................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce al 1^ giorno di

ogni stagione

W LE STAGIONI n. 1/2005 (PRIMAVERA 2005)

Con questo foglio, il nostro Centro Culturale comincia a dare

informazione, delle varie iniziative che organizza, agli appassionati di natura e giardinaggio e a trasmettere qualche

considerazione, suggerimento, consiglio inerenti al vastissimo tema del giardinaggio, della Natura e dell’Uomo. Questo

foglio informativo/culturale uscirà al 1^ giorno di ogni nuova stagione ed è per questo che gli abbiamo dato come

nome/titolo “W LE STAGIONI” quale apprezzamento per questo meraviglioso fenomeno che è l’avvicendarsi delle stagioni. Le informazioni riguarderanno le proposte della

stagione entrante. (Tale foglio informativo verrà distribuito presso i vivai della

zona) **********************************************

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C’è una nota di dolore nel canto gioioso della primavera, una nota di rammarico simile al sussurro con cui il vento ci ricorda che la primavera è la più breve delle stagioni. Povera primavera, che fa schiudere i germogli e avvia la crescita di erbe e piante, ma non vedrà il rigoglio e il fulgore dell’estate né le messi dell’autunno. Come la giovinezza, è così traboccante di vita, così indomita e burrascosa, così sgargiante e confusa e al tempo stesso così dolce, così incantevole e, come la giovinezza, così presto sfiorita. Ripensando a quel che eravamo e a come eravamo in quelle primavere di tanto tempo fa, non posso fare a meno di sorridere. E guardando da una finestra spalancata per accogliere il vento più freddo del vento dell’autunno contro il quale l’avevamo chiusa, provo per un momento quasi pietà per tutti i giovani impetuosi, dolci, inesperti di questa verdeggiante stagione dell’anno, nel loro brancolare, nel porsi domande, nella loro incertezza. Ma, oh, come vorrei potermi unire a loro per una sola volta ancora.

John Ed Pearce (dal libro Nostalgia di Paradiso -– capitolo Natura è … le stagioni - pag. 46 ********************************************** I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron) Bisogna fare presto a togliere i nidi di processionaria dai pini e dai cedri, prima che larve al primo tepore escano in processione abbandonando la pianta e muovendosi nelle aree circostanti. La lotta è obbligatoria, come da decreto ministeriale del 17.4.1988.

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Si può prevenire con dei trattamenti insetticidi. Per informazioni contattare l’ufficio Ambiente del Comune di Schio al n. 0445 691317 o fax 0445 691337. Bisogna inoltre ultimare le potature delle piante da frutto e i cespugli a fioritura estiva (rose, ortensie, ecc,). Eseguire dei trattamenti preventivi a base di rame (es. poltiglia bordolese) su piante da frutto e cespugli in genere. Prato: eseguire l’arieggiatura seguita da concimazione e/o eventuale risemina. Dopo il 25 aprile spargere l’antipavio. Piante da appartamento e agrumi: Si consiglia di portarle all’aperto solo dopo il 25 aprile, perché ci potrebbero essere delle brinate tardive e contemporaneamente procedere all’eventuale rinvaso e potatura se necessario. Per le piantine da orto e stagionali estivi aspettare a piantarli all’aperto a fine aprile. PROVERBIO: DIALETTALE: Tutto vien col caldo fora ch’el giazo (Tutto viene con il caldo, fuorché il ghiaccio). Alcune curiosità, proverbi di una volta riguardanti il tempo: QUANDO DE MERCORE EL SOLE ENTRA IN SACO (tramonta “dentro” le nuvole) ENTRO SABO PIOVE. QUANDO CHE EL CORNOLARO (il corniolo – cornus mas) GA’ FIORIO, TANTO XE LUNGA LA NOTE QUANTO EL DI’. PRIMO – SECONDO – TERZO APRILANTE, QUARANTA SOMEJANTE (i primi tre giorno di aprile

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saranno seguiti da altri quaranta giorni metereologicamente simili). A ONOR DE SAN BENEDETTO (21 marzo) SE NO EL BUTA VERDE EL BUTA SECO. NON SOPPORTIAMO, MA GIOIAMO (di Luciano Grendene) Si sente a volte la gente che si lamenta per svariati motivi, magari accade anche a ragione, non voglio polemizzare, ma … C’è chi si arrabbia col governo, con le tasse che salgono e scendono (!?), con la neve che crea disturbo, col freddo, con la salute che può mancare, e anche con gli alberi, sia pubblici che privati, perché sporcano! Imbrattano l’auto parcheggiata, disseminano di foglie il cortile o l’area adiacente la casa. Perché continuiamo a lamentarci? Forse che lamentandoci risolviamo i problemi? Qualcuno vorrebbe sradicare tutti gli alberi del pianeta perché non sporcherebbero più!? Ma gioiamo, invece, del fatto che esistono gli alberi: che ci donano freschezza d’estate, ricamano il cielo d’inverno con silhouette meravigliose (quelli non capitozzati!), ci donano fiori e profumi, verde e colori autunnali struggenti di bellezza. Sopportiamo se lasciano cadere le foglie, gli aghi. Godiamo del fatto che assorbono i gas di scarico delle nostre “scatole di lamiera”, anche se a volte le sporcano. Esistono le scope, puliamo; esiste la pala, spaliamo la neve; esiste il rastrello, rastrelliamo le foglie. E stiamo contenti che il Creatore ci ha fatto questo grande dono: L’ALBERO! **********************************************

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Alcune fioriture primaverili che si possono ammirare nel Giardino dei sogni sito a Monte Magrè – Via Scortegagna – SCHIO Epatica - Primula - Narcisi – giacinti – cornus florida rubra – spiraea – viburno – viburno variegato – delphinium– diantus – osmanthus – prunus cerasifera pissardii – cercis siliquastrum – scotano – berberis – choisia ternata – rose – sedum – melograno - pieris – ciliegio – mandorlo – melo – pero ecc.ecc. ********************************************** Bella notizia: Sono state messe a dimora 9 giovani piante di Noce (Junglas regia) nell’area adiacente al Giardino dei Sogni dove i volontari svolgono l’esperienza di giardinaggio. Bella notizia: un complimento va all’Uff.Ambiente di Schio per la realizzazione della passeggiata lungo il torrente Leogra, in Via Lungo Leogra, con posa di un bellissimo steccato di legno. ********************************************** NEL GAZEBO DELLA POESIA (dal capitolo NATURA E’ …LE STAGIONI, pag. 45 del libro Nostalgia di Paradiso) La Primavera viveva nascosta: “La gente ha bisogno di frutta, non di fiori! L’Estate e l’Autunno sono più utili a me!” Il Buon Dio la chiamò: “Ti ho creata per uno scopo preciso. Perché ti nascondi?” “Non sono utile a niente!”

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“Tu sei bella. La tua bellezza commuove la terra, tanto che tu sola rendi capace di frutti l’Estate e l’Autunno!”

Anonimo

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INDOVINELLO PRIMAVERILE

A primavera, sapessi… Ne succedon di tutti i colori:

capita che grandi, bianche farfalle all’improvviso diventino fiori!

Si posan su un albero che pareva assonnato

ed ora invece risplende nel giallo del prato. Ha un nome gentile, un vero incanto…, è della M…….A il candido manto!

REGHELLIN ALICE

(risposta all’indovinello LA MAGNOLIA) (poesia realizzata da una partecipante al Concorso Provinciale di Poesia sull’Albero – anno 2004) ************************************************************************

Prossimi appuntamenti CEFA: (PRIMAVERA dal 21.3.2005 al 20.6.2005)

MERCOLEDI’ 4.5.2005 ORE 20.30 E DOMENICA 8.5.2005 ore 9.30-11.30 Serata verde a San Vito di Leguzzano in collaborazione con ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO

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ETNOGRAFICO DEL LEGNO –S.VITO DI LEGUZZANO presso la Sala Civica – Via Monsignor Snichelotto 10 tema: ALBERI - DALLA TERRA AL CIELO (mercoledì) e RICONOSCIMENTO PIANTE (Domenica) nel Giardino dei Sogni a Monte Magrè di Schio in Via Scortegagna. (Ingresso libero) Mese di MAGGIO - Corso fotografia presso Consiglio di Quartiere n. 2 Via Caile – Rustico Pettinà 3 lezioni teoriche mercoledì 11.18.25 Maggio dalle ore 20.30 alle 22 e domenica 15 e 22.5.2005 mattino (o pomeriggio se il fotografo FOTO TONY ha impegni professionali) Domenica 15.5.2005 Giornata del Silenzio – al Giardino dei Sogni sito a Monte Magrè di Schio in Via Scortegagna. Visita al giardino nel silenzio assoluto. Sabato 14.5.2005 gita a Merano – ai bellissimi giardini di Castel Trauttmansdorf (giardini altamente didattici) contattare i promotori CEFA 19.6.2005 – GIORNATA VERDE (giardinaggio per tutti: consigli per la cura delle piante, ecc. potatura verde) – approfondimento dei corsi invernali e riconoscimento piante “vestite” delle loro foglie. A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni

telefonare) GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545

MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848 §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A. .............................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce al 1^ giorno di

ogni stagione

W LE STAGIONI n. 1/2006 (PRIMAVERA 2006)

Perché POTARE GLI ALBERI Come mai una potatura sbagliata viene fatta con tanta frequenza? Più potiamo una pianta e più troviamo nella pianta una “esplosione” incredibile. Più si taglia e più ricaccia. Il motivo per cui una pianta esplode quantitativamente è perché ha gran bisogno di energia. Qualcuno può pensare che la pianta “mangia” con le radici, invece l’energia la trae dalle foglie, dalla chioma. Se vogliamo fare un paragone con l’uomo: è come se una persona guadagnasse 2000 euro al mese (energia) e poi all’improvviso, si ritrovasse a dover vivere con 400 euro al

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mese (gli viene tolta troppa energia!). Le viene a mancare energia. La pianta ha un disperato bisogno di luce, che assorbe dalla chioma, e il ricaccio enorme di rami è un tentativo esagerato di recuperare energia. Un ramo secco può essere sintomo di danneggiamento radicale. Se le radici sono integre al 100% la chioma sarà integra al 100%. Se le radici vengono danneggiate (lavori, scavi, compressione, asfissia, ecc.) è funzionano all’80% la chioma non può rimanere intatta e bella al 100%, seccherà il 20%. Ogni tanto le piante si “vendicano”. (segue a pag. 3)

********************************************** (Tale foglio informativo viene distribuito presso i vivai della

zona)

********************************************** I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron) Potature: Mai potare dopo la ripresa vegetativa: la pianta consuma energia per fiorire (non lo fa gratis, cioè senza sforzo) e appena finita l’emissione delle foglie nuove deve recuperare, quindi non potare in questo periodo. Prato: Eseguire l’arieggiatura seguita da concimazione ed eventualmente riseminare. Stagionali estivi/piantine da orto:

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Non avere fretta a piantare all’esterno, aspettare verso fine aprile, può fare ancora freddo. L’approfondimento: Alberi curati dall’interno con l’endoterapia L’endoteapia permette di salvare alberi minacciati da parassiti (esempio l’albizzia dagli “afidi” – l’ippocastano dalla “cameraria” – i pini dalla “processionaria”) senza doverli irrorare esternamente con conseguente dispersione di prodotti chimici nell’aria e nell’ambiente. Questa tecnica consiste nell’iniettare insetticidi-fungicidi o nutrienti direttamente nel tronco tramite iniezioni nel sistema di trasporto della linfa dalle radici alle foglie agendo dall’interno. Il farmaco viene portato a diretto contatto col parassita. Effettuare l’intervento oggi è diventato più facile anche per i non professionisti. Esiste un apposito kit anche per gli hobbisti, utilizzando capsule ricaricabili. (Per saperne di più vedi sito www.arbocap.it). Il periodo per il trattamento varia a seconda degli alberi e del tipo di malattia. Va comunque da metà aprile a dicembre. ALCUNE CURIOSITA’- PROVERBI DI UNA VOLTA Secondo una vecchia tradizione, era usanza il giovedì santo (quest’anno è il 13 aprile) di legare con una “stroppa” (ramo di salice) il tronco delle piante da frutto per poi slegarle la mattina di Pasqua. Ciò rappresentava un buon auspicio per la fruttificazione.

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Chi semena col suto rancura bon fruto. Possiamo anche dire che “è necessario” potare, però con le idee chiare sapendo perché e come. Importante con la pianta giovane, la potatura di formazione per creare una corretta impalcatura. Bisogna SEMPRE immaginare l’albero da adulto, tra 20/30 anni. Praticare piccoli interventi di potatura (togliere il secco, rami spezzati, rami codominanti, rami concorrenti, con potature di ritorno, di sfoltimento, ecc.) ogni 3/5 anni con interventi “che non si notano”. Le potature devono essere interpretate come interventi preventivi e non curativi. Meglio tanti tagli piccoli che tanti tagli grossi. Le conifere, è ancora più importante che per le latifoglie, che siano messe “al posto giusto” perché hanno una loro forma geometrica rigida intoccabile. Come potare le piante pericolose? L’altezza di una pianta può essere un pericolo per l’effetto leva provocato dalla forza del vento. L’effetto leva si può addirittura dimezzare portando una pianta non da 20 a 10 metri, ma a 17. L’effetto leva cioè non è proporzionato direttamente all’altezza di un albero. Altro pericolo: l’effetto vela: si combatte diradando all’interno la chioma delle conifere (ad esempio cedri, ecc.)

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Epoca di potatura: può andar bene novembre-febbraio ma è molto valida e buona anche la potatura verde. Nel periodo in cui “si va a funghi” non si potano le piante, ci sono milioni di spore nell’aria. Voi preferite farvi operare in una camera sterile o in una discarica? Così la pianta (che non può scegliere!) Il vero problema spesso è l’incompetenza del cliente: ti dice “pago” quindi “taglia più che puoi”. Dicendo e facendo così però non fa “il bene” della pianta. (Appunti presi durante la videoconferenza tenuta presso Giardineria DRAGO il 24.1.2006 da parte del direttore della SCUOLA AGRARIA DEL PARCO DI MONZA.) ********************************************** Amo gli alberi perché mi sembrano gli esseri che, rispetto ad altri, meglio si adeguano alle condizioni di vita in cui vengono a trovarsi. Willa Carter Questa è solo una delle belle frasi contenute nel libro VIVI COSI’ E SARAI FELICE (Cioccolatini per l’anima – raccolta di pensieri) di Luciano Grendene. E’ veramente bella. Sia oggetto di riflessione per tutti. L’altro libro, dedicato alle coppie di amici cinquantenni, si intitola VIVI AMA E PERDONA e contiene riflessioni varie sulla vita (il lavoro, la sessualità, gli anziani, i secoli, ecc.ecc.) in occasione dei 50 anni, fatti il 5.3.2006, dell’autore Luciano Grendene.

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Prossimi appuntamenti CEFA: (Programma anno 2006)

CORSI DI GIARDINAGGIO (Primavera) giorni 1.5.8.12.15 marzo Montegalda CONCORSO FOTOGRAFICO IL BOSCO Anno 2006 CORSO DI FOTOGRAFIA Maggio 2006 GITA CULTURALE A MERANO 13.5.2006 3^ GIORNATA DEL SILENZIO 14.5.2006 1^ GIORNATA VERDE 18.6.2006 CORSO DI GIARDINAGGIO (Autunno) da definire SERATE CULTURALI (a richiesta): • Piante & fiori – Pensieri & musica • Alberi dalla Terra al Cielo

A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni

telefonare) GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545

MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848 §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

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Cominciai dopo pochi anni ad innamorarmi della Natura. E quando ci si innamora ci si innamora…

Una delle prime Primavere, il Giardino ha piante givani.

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Scorcio del campanile della chiesa di Monte Magrè dal Giardino

Le file di piantine verdi sono di frumento, che va seminato nell’ultima settimana di novembre. I fiori blu sono giacinti.

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Il nudo Inverno comincia a ricoprirsi di germogli sui rami.

All’ingresso una scritta con delle indicazioni e invito al rispetto.

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Ingresso: comincia il risveglio della Primavera.

Scorcio sul Giardino: vista dalla bacheca coperta.

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Il ciliegio in fiore, il colore bianco contrasta col verde cupo dell’abete.

Scorcio del Giardino dal gazebo.

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A sx l’Abis nordmanniana, la siepe di Laurocerasus “Otto Luyken” davanti alla betulla e in primo piano Evonimun jap.aureomarginat. La Primavera si può definire una massiccia delicata esplosione di

colori.

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… delicatissimi colori, tra una impalpabile nebbiolina soffusa.

Sbucano dai vari “verdi” tre tulipani rossi per firmare la Primavera.

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Una delle tre casette sparse per il giardino, con piantine di Hemerocalliis ai piedi.

L’ingresso con una leggera foschia diffusa in lontananza; fanno occhiolino i narcisi bianchi.

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Il rosso dell’Acer atropurpureum dà spettacolo contrastando il dellcato rosa-viola del Cercis siliquastrum.

Evonimus japonicum “aureopictus” in primo piano e rosse le prime foglie della Photinia x fraseri “Red Robin”

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Chamaecyparis Lawsoniana “Columnaris glauca”, divide i due sentieri come una sentinella.

La gamma di colori si disperde per le colline tra sfumature infinite.

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Il Prunus cerasifera “Pissardii” esplode in Primavera in tutta la sua bellezza.

Sentieri nel boschetto appena rinnovati con nuovo ghiaino, fra le

azalee.

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Nella Primavera 2004 arrivò una grossa ruspa del Consorzio Medio Astico Bacchiglione per rifare l’argine dell’ingresso.

Viene eretto un muro di sostegno completamente nuovo.

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Il lavoro volge al termine, il sentiero è rimesso a nuovo, anche, se non sembra, l’erba ricrescerà (pensiamo solo a che grossa

ruspa è entrata).

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FIORITURE STAGIONALI PRIMAVERA

Elenco i nomi di alcune piante che fioriscono in questa stagione: Albero di Giuda (Cercis siliquastrum) Alisso (Alyssum saxatile) Amelanchier (Amelanchier) Anemone (Anemone) Aubrezia (Aubretia deltoides) Azalea (Azalea japonica) Biancospino (Crataegus) Botton d’oro (Trillius x hybridus) Bugola (Ajuga) Camelia (Camellia) Ceanothus (Ceanothus) Ciliegio del Giappone (Prunus serrulata) Citiso (Cytisus) Clematide (Clematis montana) Corniolo (Cornus mas) Cotogno del Giappone (Chaenomales) Crespino (Berberis) Croco (Crocus vernus) Cuor di Maria (Dicentra spectabilis) Epatica (Hepatica nobilis) Euforbia (Euphorbia) Felci Forsizia (Forsythia x intermedia) Giacinto olandese (Hiacinthus orientalis) Giaggiolo (Iris germanica) Glicine (Wisteria)

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Iberis (Iberis sempervirens) Kerria (Kerria japonica) Lamio (Lamium maculatum) Lillà (Syringa vulgaris) Maggiociondolo (Laburnum) Magnolia (Magnolia grandiflora) Magnolia (Magnolia stellata) Margheritina (Bellis perennis) Melo ornamentale (Malus) Monete del papa (Lunaria annua) Mughetti (Convallaria majalis) Narciso (Narcissus) Non ti scordar di me (Myosotis alpestris) Osmanthus (Osmanthus) Peonia (Paeonia) Phlox nano (Phlox subulata) Pieris (Pieris japonica) Polmonaria (Pulmonaria) Primula (Primula vulgaris) Pulsatilla (Pulsatilla vulgaris) Robinia (Robinia pseudoacacia) Rododendro (Rhododendron) Salice (Salix) Scilla (Scilla) Spirea (Spiraea) Tulipano (Tulipa) Viburno (Viburnum) Violaciocca (Cheiranthus) Violetta (Viola odorata) Weigelia (Weigelia floribunda)

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Primula Narciso Camelia Ciliegio Cuor di Maria Alisso Mughetti Weigelia

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Felci Epatica Viburno Iberis Margheritina Violetta Pieris Azalea

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NOTA

Riporto, alla fine di ogni stagione, un testo di poche pagine, che avevo scritto negli anni 2000 circa, quando vivevo le mie emozioni in giardino e che ho pubblicato nel 2005 nel libro Pensa col cuore. Le riporto con piacere in questo nuovo libro “stagionale” fatto più che mai di ricordi. Ora le mie stagioni, le passerò in una specie di “nuovo giardino” dove vado tutti i giorni a camminare e che qui riproduco in foto. E’ Via Lungo Leogra a Schio:

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LA PRIMAVERA Corro. Corro e salto sui prati delle pianure. Danzo e ballo. Canto e giubilo. Sussurro pian piano nell’orecchio degli alberi: “Sveglia! Sono la Primavera”, ed essi esplodono come fuochi d’artificio e si riempiono di fiori, dal più piccino al gigantesco. Canzoni di festa scendono dai monti e giù giù per le vallate si espandono poi per le pianure... Fiori e fiori di mille colori dappertutto e petali per terra come un enorme velo nuziale: la terra tutta è vestita da sposa, si è sposata con me. I fiori del ciliegio, del melo e del pero, del mandorlo e del pesco e tutti tutti sono in mio possesso. Essi obbediscono al mio richiamo. Sono una fata dalla bacchetta magica. Stendo il braccio sopra ogni cosa e la chiamo alla vita. Salgo volando lungo i declivi e ascendo le pendici delle colline fino alla cima e su e giù per la china dei monti. Più tardi mi inerpicherò sull’alta montagna... M’infiltro nel bosco e nel sottobosco e lo risveglio, dispiego la mia energia come una mano potente sul campo quale complice dell’aratro e della semina. Indi chiamo per nome i semi e mi rispondono in coro uscendo a salutare il mio passaggio. Scuoto gli uccellini nei nidi dal loro torpore chiamandoli per nome: “fringuello, balestruccio, storno, merlo e tordo, fuori, fuori tutti a cantare.

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Sono la Primavera. Sono arrivata; è arrivata la vita nuova e la gioia”. Sciolgo le nevi, scendo balzando potente e felice lungo i ruscelli. Li ravvivo e li rallegro. Li invito a scorrere giù dai colli con forza nuova ed anche lungo le distese pianeggianti dove, a tratti, possono riposare in piccoli specchi d’azzurro. Porto la vita! Sono la vita! Chiamo alla vita perchè esultino i vostri cuori! Spuntano i fiori con vitalità incontenibile. Arrivano le rondini vestite con lo smoking per la grande occasione. L’esultanza è ovunque. Si commuove tutta la terra, come il cuore dell’uomo. Lacrimano le viti nelle vigne e piangono di gioia. Apro le corolle dei fiori e instillo gocce di rugiada sui loro occhietti per tergerne i petali e presentarli puliti e splendenti al passaggio della Bellezza. Tutti sorridono. La Natura, tutta, comincia a generare, a produrre e ad amare... Aumenta l’energia nel sangue degli uomini e li invito ad uscire al primo tiepido sole. Dove sono i semi che l’Inverno aveva inghiottito nelle sue viscere? Eccoli belli e vivi. Dove sono le foglie, morte stecchite e assiderate nel freddo? Disintegrate e sbriciolate dal gelo, dal sole, dall’acqua e dalla neve? Dove sono? Eccole che spuntano “nuove” nutrite dal sacrificio delle loro sorelle defunte.

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Dove sono le gemme ibernanti? Pensavate rimanessero sempre chiuse bloccate dal freddo pungente? Invece no, eccole che si dischiudono con vigore. Eccole. Eccole... Tutto ciò che “fu” ora “è” di nuovo. Sentite il profumo fragrante della terra vangata e arata? Vedete che le zolle indurite si fanno tenere e umide: non diventano seno fertile per il seme? Non incontrate nei campi le violette che vi invitano ad annusarle? E i ranuncoli, le pratoline, i mughetti soavi… Non perdetevi questo gentile richiamo per il cuore: sarà il nutrimento di tutte le altre stagioni! Io sono la Primavera: eterna speranza, sempiterna bellezza e promessa. Guardate per terra: tappeti di fiori ai vostri piedi nei prati, “perle” di mille specie nel sottobosco: dall’epatica, color viola, alla primula, gialla, all’anemone, bianco... Guardate più in alto: ammirate le colline dove il melo festoso saluta il ciliegio, il quale a sua volta si complimenta dell’abito indossato dall’albicocco e dal pesco. Guardate in cielo: prendo le nubi per i lembi e le distendo in mille disegni e ricami, ne faccio a brandelli i vapori e le sfilaccio e le ricucisco e poi stendo un velo leggero che bacia i monti. Sguscio dall’aurora e mi inabisso nel tramonto gentile…

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Dalla terra al cielo c’è un solo arco di gioia immensa. Guardate se non è nata la felicità e giudicate voi che cosa è bello! Guardate ancora e vedrete come si rincorrono e stridono le rondini e al mattino, nel calduccio del letto, udite il canto degli altri uccelli che fuori comunicano da una pianta all’altra; si raggruppano in stormi per chiacchierare in coro. Ormai nulla, niente e nessuno mi può fermare. Sono come un’enorme valanga di Bellezza che investe il mondo intero. Sì. Sì. Sono bella! Proprio bella, commovente e ricca di speranza; firmo in ogni fiore la promessa del frutto. Non ti deluderò, uomo, consegnerò tutto nelle mani calde dell’estate a tempo debito, al termine di questa ricorrenza dell’amore visibile... E da sempre, al terzo colmo di luna, da venti secoli ormai, in Primavera, si celebra la Pasqua. Il grande Mistero del mondo visibile, la grande Realtà del mondo invisibile. Anch’io, Primavera, nel mio ciclo continuamente celebro la Pasqua. Dalla morte apparente dell’Inverno, con me, si passa alla vita. Come la Pasqua... Dalla morte alla Vita... Io sono la bellissima innocente Primavera della Natura e del Cuore.

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ESTATE

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A.

...................................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce al 1^ giorno di

ogni stagione

W LE STAGIONI 2/2005 (ESTATE 2005)

Pubblichiamo per L’ESTATE una parte di brano contenuto nel nuovo libro fresco di stampa a cura di Luciano Grendene

dal titolo PENSA COL CUORE

L’ESTATE

Io sono l’Estate. Sono calda, calda. La Primavera aveva ancora qualche spiffero di fresco, ma ora con me il Sole

vi scalderà. Con il mio calore spingo la Natura a fruttificare in

abbondanza. Non possiedo i fiori bianchi e rosa del melo e del pesco, ma ... se non arrivo io non potreste

mangiare! La Primavera è il fiore, io sono il frutto.

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Do la vita a tutto con la mia calura, anche ad insetti e mosche che a volte vi infastidiscono col loro ronzio che ricama l’abito di silenzio che porto, ma pazientate. Vi istruirò per diventare pazienti e consegnarvi maturi

all’autunno della vita. (…)

Come vedete, da sola faccio tante cose; però (imparate!) se non ricevo il testimone dalla Primavera per poi passarlo all’Autunno, da sola non sarei nulla. Sono sì, orgogliosa, ma sola sola, anch’io come voi,

sarei molto limitata! Tutti, abbiamo bisogno gli uni degli altri, anche le stagioni.

Noi (le stagioni) ve lo insegniamo sempre: siamo come una staffetta. L’una porge all’altra il suo dono, esausta e stremata dal lavoro, e l’altra riparte con la sua forza e il

suo entusiasta vigore... Io non ho visto sbocciare il fiore, però vi dono il frutto...

Io non ho visto germogliare i semi dell’orto, però vi maturo gli ortaggi...

Io non ho visto seminare e crescere il frumento, però riempio i granai di chicchi d’oro...

E’ la storia della Vita, dare e ricevere nel caldo abbraccio dell’Amore.

************************************************* (Tale foglio informativo viene distribuito presso i vivai della

zona) *************************************************

I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron)

L’estate è il periodo in cui le piante e i cespugli in genere

raggiungono il massimo, sia in vegetazione che in bellezza.

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Pertanto vanno osservati ed è il momento in cui si capiscono gli eventuali errori fatti durante l’inverno con la potatura.

Errori che si riflettono sia su un eccesso di vegetazione sia su una ridotta quantità di fiori e frutti, anche se in parte ciò può

essere dipeso dall’andamento primaverile del tempo, o da trattamenti non eseguiti preventivamente.

Potatura verde: in giugno si possono togliere eventuali

succhioni (getti vigorosi verticali) e polloni alla base, più presenti in quelle piante/cespugli in cui si è ecceduto con la

potatura invernale.

Diradare i frutti: (es.: su meli, pero) in eccesso per favorire l’ingrossamento di quelli che restano.

Dopo la fioritura: potare lavanda – gelsomino e recidere i fiori appassiti sulle rose per favorire una nuova fioritura.

Prato: se la temperatura supera i 30 gradi allungare

l’intervallo di taglio fino a 15 giorni tagliando poco (1/3 dell’altezza). Irrigare massimo 2/3 volte la settimana di

mattina presto e con molta acqua.

Trattare eventuali malattie con prodotti specifici (es. il Lauro si ammala di oidio/mal bianco) e va trattato con un

funghicida (es. lo zolfo). Farsi consigliare sempre da un esperto.

Se si vuole rifare il prato vecchio infestato da erbacce (es. la

gramigna) questo è il momento di diserbare con il “glifosate”.

PROVERBIO DIALETTALE: Xe le ore de la matina che impiena la manina. (alzarsi presto la mattina è già un

guadagno)

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Alcune curiosità, proverbi di una volta riguardanti il tempo:

LA PIOVA D’ISTA’ LA VA’ PAR CONTRA’

SE PIOVE A SAN DUANE SUGA LE POSSE E MORE LE RANE.

(se piove a San Giovanni, 24 giugno, l’estate sarà asciutta).

SAN LORENZO DE LA GRAN CALDURA – SAN VINCENZO DE LA GRAN FREDURA – L’UNO E

L’ALTRO POCO DURA. (San Lorenzo 10 agosto – San Vincenzo 22 gennaio)

Nb.: Ricordarsi il 26 luglio (S,Anna) di potare le calle. COMPOSTAGGIO

Dopo lo svuotamento e la pulizia del composter si è già cominciato il nuovo riempimento con erbacce, scarti da

cucina, per ottenere l’humus per l’anno prossimo. Le larve che si trovano nel compost non devono preoccupare

più di tanto perché si nutrono di resti vegetali (sono dette detritivore) e non creeranno problemi per le colture che verranno concimate. Si può, volendo, prima di usare il

compost vagliarlo cioè setacciarlo. E’ quindi sconsigliabile l’uso di disinfestanti anche perché rendono molto difficile

l’indispensabile attività di trasformazione compiuta dai lombrichi.

Per quanto riguarda la presenza di moscerini, è sempre bene, perché non si presentino, coprire bene con terra gli scarti di

cucina. Si raccomanda di stratificare il compost con: strato di

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scarti di cucina, strato di terra, strato sottile di erba di sfalcio o erbacce, ancora strato di terra (di almeno 5/10 cm), ecc.

INVITO ALLA VISITA

Gli appassionati della Natura, possono approfittare, magari durante una gita domenicale, ad andare a visitare un

bellissimo esemplare di faggio (fagus sylvatica) (vedi foto). E’ una pianta che potrebbe avere circa

300 anni: è grandissima, immensa, stupenda, bellissima e merita certamente

una visita “contemplativa”. Questo albero si trova a Recoaro Mille

esattamente dove c’è l’arrivo della seggiovia che sale da Recoaro. Non vi

pentirete affatto di questa caccia al tesoro fra le nostre belle montagne!

INCONTRO CULTURALE

Riteniamo ottima la partecipazione alla serata e poi alla giornata culturale dal titolo ALBERI – DALLA TERRA AL CIELO, organizzata in

collaborazione con Associaz. Amici del

Museo Etnografico del Legno di S.Vito di Leguzzano il 4 e

8.5.2005. Nella foto il folto gruppo

di partecipanti nel Giardino dei Sogni a

Monte Magrè

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CORSO DI FOTOGRAFIA

Buona la partecipazione al corso di fotografia concluso a fine maggio. La foto mostra alcuni momenti di “scatti” rivolti a “ritratto in ambiente contrada”. Molto bravo Antonio Baggio (Foto Tony) nell’insegnare svelando consigli e segreti

preziosi per fare buone fotografie … limitando gli sprechi nelle

stampe.

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Gli alberi sono le braccia che sostengono il cielo.

Quando avremo tagliato l’ultimo albero il cielo ci cadrà addosso.

Indios Yanoman

GITA A MERANO

Rispetto ai tre anni precedenti quest’anno il gruppo dei

partecipanti alla gita ai Giardini di Merano era ridotto.

Comunque siamo riusciti ugualmente ad organizzare la gita. Tutti contenti di vedere

una meraviglia di giardini. La gita si è svolta il 14.5.2005. Nella foto una momento della

tappa fatta al lago di Caldonazzo (ai giardini erano tutti “dispersi tra i fiori!”)

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*************************************************Alcune fioriture estive che si possono ammirare nel Giardino

dei sogni sito a Monte Magrè – Via Scortegagna – SCHIO

Stachys lanata, Phlox, Oenothera missouriensis, Mesembryanthemum, Gazania, Hosta variegate, Achillea, Alchemilla, Astilbe, Calendula, Coreopsis, Eschscholzia

californica, Lavandula augustifoglia, Penstemon, Caryopteris, Ceratostigma, Pennisetum, chrysanthemum maximum,

monarda, rudbeckia, aster, kniphofia, alchechengi, solidago, ecc.ecc.

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Brutta notizia: Qualcuno ha sottratto il registro visitatori che si trovava nella bacheca del Giardino dei Sogni. Cosa ne fa? Cosa gli serve? Perché l’ha fatto? C’erano scritte cose belle per tutti: un dono reciproco fatto da visitatore a visitatore.

Quando si imparerà cos’è l’amore?

Bella notizia: E’ uscito da poco un libro a cura di Luciano Grendene, dedicato alle donne, che raccoglie diversi pensieri

(radici della vita) e qualche riflessione sulla Natura e sull’Amore. Si intitola PENSA COL CUORE.

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Prossimi appuntamenti CEFA: (ESTATE- AUTUNNO 2005)

Non sono previsti appuntamento estivi. D’estate ci si riposa

e/o bisogna cavare tanta erba. Poi sono previsti:

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CORSO DI GIARDINAGGIO A OTTOBRE: Mer. 12, mar. 18, mer. 26 teoria presso la sede delle Terme di Recoaro

in Via Fonti Centrali a RECOARO. Dom. 16 e dom. 23.10.2005 pratica nel Giardino dei Sogni

CORSO DI GIARDINAGGIO A NOVEMBRE 2005 PRESSO BIBLIOTECA DI SAN VITO DI LEGUZZANO

(in fase di organizzazione)

A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni telefonare)

GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545 MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A.

...................................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce al 1^ giorno di

ogni stagione

W LE STAGIONI 2/2006 (ESTATE 2006)

Un nuovo “frutto” per questa Estate

Dopo Roma, Milano ed altre città approda anche a Schio questa, chiamiamola esperienza, de La notte bianca. Musica, danze, eventi vari, negozi aperti…staremo a vedere quante

novità giungono in città.

Ma perché se ne parla su questo numero di W LE STAGIONI ci si può chiedere. Perché? Perché c’è la possibilità sabato 15

luglio 2006 di visitare il Giardino Jacquard, molto noto a Schio, vicino alla Fabbrica Alta, ma purtroppo sempre chiuso.

Allora l’invito è di approfittarne! E’ una buona opportunità per visitare questo giardino storico, ricco di fascino nonché di

piante, nel centro di Schio.

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Noi come C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e

Formazione Ambientale), saremo presenti con un piccolo gazebo unitamente a tanti altri stand di piante e fiori, ecc.

Noi esporremo in visione cose attinenti alla nostra attività culturale (vari tipi di legno, lavoretti vari, semi di piante,

depliant,ecc.).

Distribuiremo depliant del Giardino dei Sogni, depliant del Concorso fotografico IL Bosco, nonché questo foglio

culturale.

************************************************* (Tale foglio informativo viene distribuito presso i vivai della

zona) *************************************************

I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron)

Potature:

consigliabile a giugno/luglio effettuare la potatura verde togliendo eventuali succhioni (getti vigorosi verticali) e

polloni dalla base di piante e cespugli e provvedere a diradare i frutti in eccesso su meli e peri, ma anche sulla vite.

Potare subito dopo la fioritura lavanda (fermandosi però al verde), gelsomino e tagliare le rose sfiorite due tre foglie più

in basso, magari vicino a un nuovo germoglio, così si favorirà la fioritura.

Dopo la raccolta dei frutti si possono potare ciliegio, albicocco, susino, pesco, utilizzando il taglio di ritorno ed

evitando di tagliare rami superiori a tre centimetri di diametro.

Per quanto riguarda le siepi, specialmente il lauro, consiglio di non potarlo adesso ma a settembre/ottobre in questo modo

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si previene l’oidio (mal bianco), malattia che attacca i nuovi germogli formatisi appunto dopo la potatura.

Prato:

Durante il periodo caldo aumentate l’altezza di taglio e diradate gli interventi specialmente se non avete la possibilità

di irrigare. Con troppo caldo evitare i diserbi (es. a foglia larga). Non

hanno un buon risultato. Rimandare a settembre. Irrigare massimo 2-3 volte alla settimana, ma con tanta acqua

e di primo mattino (divieti permettendo).

Consiglio (eco-logico): Talvolta nell’orto siamo invasi da lumache e chiocciole che

divorano i nostri ortaggi. Che fare? Non è necessario ricorrere a veleni. Basta semplicemente recintare l’orto, o se c’è già,

attaccare una rete rigida a quadretti di 1 cm. Alta max 1 mt e in alto piegarla verso l’esterno a 120/150 gradi.

In questo modo le lumache ogni volta che si arrampicano seguendo la rete cadono all’indietro.

ALCUNE CURIOSITA’- PROVERBI DI UNA VOLTA • De Sant’Ana la piova xe na mana (Sant’Anna 26 luglio) • La piova de San Lorenzo (10 agosto) la xe ancora in

tempo, se la vien de la Madona (15 agosto – 8 settembre) la xe

ancora bona, se la vien de San Matio (27 settembre) i poe tacarsela

dadrio. • El sorgo sigola (detto delle foglie del granoturco quando

a causa del secco si accartocciano assumendo la forma di uno zufolo)

• De San Rocco (16 agosto) le nose va in sgaboto (le noci aprono il mallo).

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APPROFONDIMENTO: caldo e siccita’.

Caldo e siccità sono due fattori che spesso si associano e ciò può danneggiare le piante che prendono l’acqua per la quasi

totalità dal terreno. Prato, bordure da fiore e le stagionali in vaso sono le prime

piante a soffrire se manca l’acqua. Gli alberi di alto fusto reggono bene, ma i danni possono

essere irreparabili, se la siccità è lunga (vedi 2003, su betulle, abeti rossi ecc.)

Innaffiate dunque anche i nostri alberi e specialmente quelli piantati di recente, magari l’autunno scorso. Tra gli alberi che

hanno bisogno di molta acqua: taxodium, frassino, pioppi, betulla, ontano, salice. Tra gli arbusti più sensibile al calore: è

l’ortensia che predilige l’ombra. Al contrario: gelsomino, oleandro, lavanda, alloro, bosso,

specie che vivono nei climi mediterranei, sopportano periodi di siccità più prolungati.

Come prevenire i danni da sete La prevenzione inizia in fase di progettazione con la scelta

delle specie e come distribuirle nel giardino a seconda naturalmente dell’esposizione.

Nei periodi caldi è preferibile irrigare la mattina molto presto quando il terreno si è raffreddato per evitare l’evaporazione e

la differenza di temperatura tra acqua e suolo. Irrigare a goccia piuttosto che a pioggia su cespugli in fiore

per evitare l’effetto lente. Non concimare durante i periodi caldi perché le sostanze non

si sciolgono. Una buona pacciamatura del suolo con foglie, torba, corteccia

diminuisce l’evaporazione. Ricordarsi comunque che l’acqua e è diventerà sempre più importante quindi non sprecarla quando c’è e se possibile

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recuperarla quando ce n’è in abbondanza (vedi le piogge di questa primavera) con delle vasche.

GITA A MERANO (di Luciano Grendene)

Si è svolta regolarmente la gita programmata da tempo per i partecipanti ai corsi di giardinaggio tenuti nell’autunno 2005 e primavera 2006. La partenza era prevista alle ore 7 del 13.5.

u.s. via Valsugana, poi Trento e Bolzano per arrivare a Merano, dove alle 11 ci aspettavano due guide per

accompagnarci per 90 minuti all’interno dei meravigliosi giardini di Castel Trauttmansdorff.

La gita in pullman permette sempre di apprezzare e gustare

l’amicizia che amalgama il gruppo strada facendo. A mezzogiorno abbiamo pranzato nel ristorante che si trova

all’interno dei Giardini e nel pomeriggio tutti i gitanti sono stati lasciati liberi per visitare il giardino spostandosi dove

volevano. Alle ore 20 rientrati a Schio, tutti molto soddisfatti e contenti di aver visto questi giardini che meriterebbero anche di essere

visitati in altre stagioni. Per chi vuole concedersi una gita questa estate forniamo qui l’indirizzo preciso: Giardini di Castel Trauttmansdorff – Via S.Valentino 51,a – 39012

MERANO tel. 0473 235730 sito internet: www.trauttmansdorff.it

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GIORNATA VERDE – 18.6.2006 (nella foto: dimostrazione pratica di un trattamento di endoterapia all’interno del

Giardino dei Sogni)

Purtroppo non è andata a buon fine la raccolta delle adesioni alla giornata verde prevista per domenica 18.6. Le iscrizioni erano scarse. Probabilmente mari e monti e gite varie, fanno da calamita col caldo e rappresentano un richiamo maggiore

che … parlar di giardinaggio!

Comunque piuttosto di non fare niente si è deciso di tenere una mezza giornata per quelle persone che vi hanno

partecipato. Dalle 9,30 alle 12,30 ci siamo quindi incontrati al Giardino dei Sogni con questo programma. Manfron

Flaviano, giardiniere, ha tenuto sotto l’ombroso gazebo del giardino un po’ di teoria toccando svariati temi dalla cura delle piante alla manutenzione, malattie, consigli vari a

domande varie. Ma la parte più interessante della lezione, seguita dai presenti

con molto interesse, è stata la dimostrazione pratica di un trattamento di endoterapia su una Albizia. Quattro “siringhe”,

meglio dette iniettori, hanno introdotto il farmaco appena sotto la corteccia e in mezz’ora la pianta ha “bevuto” tutto il prodotto. Esso avrà lo scopo di combattere un insetto della

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famiglia delle Psilla che sta distruggendo quasi la totalità delle Albizie in Italia.

E’ seguita in chiusura della lezione un po’ di potatura al verde

che è un intervento estivo utile per potare poi meno d’inverno, togliendo dei rami impropri non ancora lignificati

che sono più esili perché allo stato erbaceo.

CONCORSO FOTOGRAFICO - 2006

Continua la distribuzione dei depliant (li troverete anche nel gazebo CEFA durante i giorni de La notte bianca – v.prima

pagina del fascicolo) per informare del Concorso fotografico indetto per l’anno 2006 con tema IL BOSCO.

Il regolamento può essere ritirato anche presso il negozio Foto Tony, in Via Rovereto. Invitiamo gli appassionati (e

non) a partecipare a questo concorso che invita ad illustrare attraverso le immagini IL BOSCO, cioè i polmoni verdi che

ossigenano i nostri polmoni e la nostra aria.

Proposta :

Mi sto dilettando nella realizzazione di due libri, uno sulla SOLITUDINE e l’altro sulle DONNE, per la stesura dei quali libri è richiesta la partecipazione/collaborazione del lettore mediante la compilazione di un questionario con

domande rispettivamente sulla solitudine e alle donne. Se qualcuno/a fosse disponibile a collaborare si faccia

gentilmente avanti che gli fornisco il modulo.

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Prossimi appuntamenti CEFA:

(Programma anno 2006)

• CONCORSO FOTOGRAFICO IL BOSCO Anno 2006 (entro 30.11)

• GIARDINO DEI SOGNI – riconoscimento piante Domenica 10 settembre

Quante piante so riconoscere? Dalle 9,30 alle 11 – Partecip.gratuita però bisogna iscriversi

• CORSO DI GIARDINAGGIO (Autunno) da definire

• SERATE CULTURALI (a richiesta): da definire

Piante & fiori – Pensieri & musica Alberi dalla Terra al Cielo

A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni telefonare)

GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545 MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848

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Le dalie rosse ci dicono che siamo in agosto.

Anche l’orto ha fatto le sue venti stagioni.

Una casetta fatta da mio papà.

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L’assolato Luglio 2006, tra gli Hemerocallis del giardino area-benessere, con la scenografica visione della chiesa.

L’estate piena di sole…, e il giardino invita all’ombra.

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La seconda casetta presente in giardino che diverrà, togliendole la facciata, la capanna del futuro presepio.

“particolare” di una casetta

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La bella stagione è l’ideale per una scampagnata con sosta anche per gli scouts

Poi se ne vanno, ma il saluto è: “Ritornate quando volete, ciao”.

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Il Mesembriantemum è tipico fiore di una perenne estiva, ama il sole, il caldo e la luce.

I “capolavori” in giardino esistono tutti i mese; quattro rametti di Berberis defogliatisi e … voilà … pronta una ragnatela.

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Altra magia! La pigna che “sbuca” dai rametti del Larix decidua.

La fioritura dell’Hosta variegata dà spettacolo ai primi di luglio.

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Nov. 2004 seminato il frumento nel Giardino Area-benessere, in giugno 2005 era pronto: è il 29/6.

Ogni sentiero nel Giardino dei Sogni aveva il suo nome…

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IMPREVISTI ESTIVI Ho tre ricordi particolari del Giardino: il primo risale all’8 settembre 1993 quand’io (ignorante, e avevo 37 anni) pensavo di “azzerare” un nido di vespe, che lo avevano costruito nel terreno e che raggiungevano attraverso un foro, buttandovi sopra due/tre badilate di terra. Figuriamoci! Ho così innervosito le vespe che si trovavano fuori dal nido e che tentavano invano di rientrarvi. Fatta l’operazione sono scappato, ma una vespa seppur lontano dal luogo del “vespicidio”, mi ha punto nel polpaccio dx. Non ero mai stato punto né da api né da vespe, sicché pensavo che avrei semplicemente avuto un po’ di bruciore. Sciocco me! M’iniziò una reazione allergica: un terribile prurito su tutto il corpo, con assenza di vista, causa il precipitare della pressione arteriosa. Mi distesi sulla panca vicino al capanno; ogni volta che mi alzavo mi spariva la vista. Comunque riuscii a trascinarmi fino all’auto e andai al Pronto Soccorso dell’Ospedale dove stetti per 2-3 ore con una bella flebo al cortisone.

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Mi ci volle una settimana però per sentirmi “normalizzato”. Dicono che è un veleno simile a quello delle vipere. Poi, lavoravo in giardino sempre con un po’ di paura. Nel 2006 mi hanno punto ancora: mentre ripulivo la futura area benessere dall’erba alta con la falce inavvertltamente colpii un nido di vespe per terra: venni “azzannato” ancora… altra corsa all’ospedale con cortisone. Il terzo ricordo riguarda invece l’erba Parietaria (nella foto), ora lo so che sono allergico, ma allora, quando accadde, pressapoco nell’agosto 1994, non lo sapevo. Essere allergici significa, in questo caso, avere un’asma angosciante, che ti impedisce il respiro. Da non augurare a nessuno: sempre all’ospedale, sempre cortisone con la flebo. Chi legge faccia tesoro…

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Il bianco candore del Lilium candidum contrasta col verde cupo del sottostante sottobosco, in prossimità dell’ingresso.

Sul finire dell’estate, a preannunciare l’arrivo dell’autunno, ci pensano le infiorescenze del Miscanthus sinensis

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Organizzato in collaborazione con la Comunità Montana, pure un concerto con due violiniste di Milano s’è tenuto nel Giardino Area-

benessere. Alla fine, fra i complimenti, il congedo con il grazie del Presidente della Comunità Pietro Collareda.

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Una bella casetta collocata in giardino nell’anno 2000, oggi però, 2011, è quasi completamente distrutta dagli eventi atmosferici.

Con quest’altra foto si comprendono meglio le dimensioni della casetta ornamentale.

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Lo stesso dicasi per quest’altra casetta ornamentale di cui si apprezzano le dimensioni solo rapportandole alla foto

sottostante. Luciano Grendene, curatore del giardino e autore delle casette.

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FIORITURE STAGIONALI ESTATE

Elenco i nomi di alcune piante che fioriscono in questa stagione: Acanto (Acanthus) Acero giapponese (Acer palmatum) Achillea (Achillea) Alchemilla (Alchemilla mollis) Aquilegia (Aquilegia) Armeria (Armeria marittima) Astilbe (Astilbe) Buddleia (Buddleia davidii) Calendula (Calendula) Campanula (Campanula) Caprifoglio (Lonicera) Centocchio (Cerastium) Clematide (Clematis) Cosmos (Cosmos) Ebe (Hebe) Echinops (Echinops) Enotera (Oenothera missouriensis) Escallonia (Escallonia) Filadelfo (Philadelphus) Fiordaliso (Centaurea cyanus) Fuchsia (Fuchsia) Garofano (Dianthus) Garofano dei poeti (Dianthus barbatus) Gazania (Gazania) Gelsomino (Jasminum officinale)

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Geranio (Pelargonium) Geranium (Geranium) Ginestra (Cytisus scoparius) Girasole (Helianthus decapetalus) Gladiolo (Gladiolus x hortulanus) Hemerocallis (Hemerocallis) Heuchera (Heuchera sanguinea) Ippocastano (Aesculus parviflora) Kalmia (Kalmia latifolia) Lobelia (Lobalia erinus) Lysimachia (Lysimachia mummularia) Malvarosa (Althea rosea) Malvone (Lavatera olbia) Margheritona (Chrysanthemum maximum) Mesembriantemo (Mesembryanthemum crinifl.) Papavero della California (Eschscholzia californ.) Penstemon (Penstemon x gloxinioides) Pianta del vetro (Impatiens wallerana) Potentilla (Potentilla) Rosa a cespuglio (Rosa) Rudbeckia (Rudbeckia hirta) Salvia (Salvia superba) Salvia splendida (Salvia splendens) Stachys (Stachys lanata) Tagete (Tagetes erecta) Tamerice (Tamarix) Timo (Thymus) Verbena (Verbena Hybrida) Veronica (Veronica) Viola del pensiero (Viola) Weigelia (Weigelia florida) Zinnia (Zinnia elegans)

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Fiordaliso Pervinca varieg. Qui a dx non c’è nessun fiore, ma quella macchia marrone è uno sciame d’api, che, partito da un’arnia troppo piena, si è raccolto su di un albero. L’apicoltore lo raccoglierà e formerà una nuova arnia/famiglia. Delphinium Stachys lanata Dianthus Margheritona

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Oenothera Allium Monarda Phlox Achillea Papavero Rosa Lupini

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loro ronzio che ricama l’abito di silenzio che porto, ma pazientate. Vi istruirò per diventare pazienti e consegnarvi maturi all’autunno della vita. Già al mattino presto, dalle quattro alle cinque, busso ai vostri balconi per svegliarvi con la luce splendente, ma solo pochi a quell’ora ascoltano il mio richiamo; e il gallo, nelle fattorie, non s’attarda a cantare appena spunta il sole. Ma questa è un’emozione che chi vive in città non conosce. Io sono una caldaia che arde e che sprigiona energia... Io sono una fabbrica che produce da mattino a sera. Devo allattare e svezzare e portare a frutto ogni cosa vivente. Invio i raggi del sole come frecce gagliarde, e non do tregua per il riposo tranne la notte. Sono forte e prepotente e orgogliosa del mio lavoro. Invito solo un po' a sonnecchiare durante le ore pomeridiane, le più infuocate, quando strade e campagne sono quasi deserte inondate dalla canicola. Sono l’Estate; tutto assorbe il mio calore e voi uomini riscuotete l’affitto di questo mio donare alla Natura. Lascio un po' di refrigerio nelle valli; vi faccio ardere in montagna esposti al sole vivo, dove si scaldano anche le pietre col solleone, e ristoro appena il bagnante con la brezza marina sull’assolata spiaggia. Egli sa che solo gli spruzzi che aspergo sugli scogli lo refrigereranno. Nella campagna picchio sul frumento e sul granoturco perché ho anch’io le mie scadenze da rispettare quando l’autunno mi richiederà il conto e le consegne. Ad esso dovrò consegnare

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anche la scatola dei colori che ora sto anch’io ampiamente usando. Il merlo, il tordo e l’usignolo, ormai non temono più nulla. Non esitano ad infondere nell’aria le loro note e cantano ormai lieti e beati nei boschi a squarciagola: io sono arrivata! Sugli alberi, essi, trovano un po' di frescura tra le ombrose fronde che ondeggiano sospinte dal venticello generato da flebili correnti. Quando mi adiro porto i temporali; lì credo proprio di farvi anche paura! Mi vedete salire da occidente o da oriente nera e cupa con i serbatoi della grandine pieni di rabbia, ed inizia a scendere adirata la pioggia dalla nube tonante e velocemente scava canali all’acquazzone. E poi scendono gli altri elementi scatenati come su un campo di battaglia con pallottole di ghiaccio e cannonate e lame di fuoco, e porto e semino la distruzione e la morte, a mezzo di tempesta e fulmini zigzaganti. Sono una potenza, una prepotenza; da amabile e delicata Madre Nutrice qual ero, mi posso trasformare in odiosa sterminatrice violenta e irresistibile. Anche dal mio cuore può uscire la distruzione, come dal vostro. Ma, poi, vi assicuro che riprendo subito a ricostruire, cicatrizzare e lenire. Tutto riprende a rispondere ai miei comandi come ad un maestro di coro: io esigo, io spremo la Natura da farla stremare dallo sforzo mettendola in amorosa soggezione. Non l’ho voluto io. Io devo fare così!

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Solo alla sera dopo il tramonto mando un po' di frescura per ristorarvi; solo allora voi tirate un sospiro di sollievo, l’afa si dirada e anelate alle brezze ... Se la Primavera vi ha fatto sognare io vi conduco alla realtà. Se l’Inverno ha ingoiato tutti i fiori nella morte esteriore, io li ritorno alla vita visibile. Se l’Autunno porterà la “decadenza” alla Natura, con me gustate il rigoglio e la vita piena. Per la verità, qualche pianta più debole di altre, purtroppo cederà come un guerriero morto sotto il bombardamento del sole; mi dispiace, ma nonostante ciò io semino sicuramente abbondanza, raccolto pieno e traboccante. Io, riempio i vostri granai. Io, mentre voi ammassate sull’aia il frumento della mietitura, gonfio gli acini dell’uva nella vigna e li preparo per la vendemmia e il torchio che li attendono. Io, vi nutro. Come vedete, da sola faccio tante cose; però (imparate!) se non ricevo il testimone dalla Primavera per poi passarlo all’Autunno, da sola non sarei nulla. Sono sì, orgogliosa, ma sola sola, anch’io come voi, sarei molto limitata! Tutti, abbiamo bisogno gli uni degli altri, anche le stagioni. Noi ve lo insegniamo sempre: siamo come una staffetta. L’una porge all’altra il suo dono,

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esausta e stremata dal lavoro, e l’altra riparte con la sua forza e il suo entusiasta vigore... Io non ho visto sbocciare il fiore, però vi dono il frutto... Io non ho visto germogliare i semi dell’orto, però vi maturo gli ortaggi... Io non ho visto seminare e crescere il frumento, però riempio i granai di chicchi d’oro... E’ la storia della Vita, dare e ricevere nel caldo abbraccio dell’Amore.

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AUTUNNO

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A. ...................................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce al 1^ giorno di

ogni stagione

W LE STAGIONI 3/2005 (AUTUNNO 2005)

Pubblichiamo per L’AUTUNNO una parte di brano contenuto nel libro a cura di Luciano Grendene dal titolo PENSA COL CUORE

L’autunno

Quando arrivo busso leggermente, con tocco soave, e le prime foglie cominciano a cadere. Allora io entro adagio nel mondo. Le fronde degli alberi vibrano nell’aria ancora felici e si assaporano l’ultimo pezzetto d’estate incuranti del mio arrivo, ma io un giorno, appoggiandomi sulle ali delle mie brezze comincio a spogliarle. In principio sono discreto, ma porto con me un dolore muto: conduco per mano la Natura verso il riposo, le tolgo il vigore estivo e lei cede, docile, piano piano innanzi al mio progredire, finché la porrò completamente sotto ai

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miei piedi. Infierirò contro di essa, finché dal suolo e dall’etere l’avrò denudata. Poi, esaurito il mio compito, la spingerò verso l’Inverno. Semino certamente malinconia e distruzione strappando i vestiti a quasi tutte le piante. Ciò che è stato non sarà più e le foglie degli alberi verranno frantumate e sminuzzate dal vento e dall’acqua e poi si mescoleranno formando un tutt’uno con la terra. Però voi sapete che io porto con me anche cose belle: voi sapete che i colori che io vi dono, prima della distruzione che devo compiere, non li vedrete mai nelle altre stagioni. Io solo, distribuisco dappertutto i cromatismi più belli del mondo! Si compiacciono i boschi. Adesso, ora, solo ora, per me, essi sono in “fiore”! Guardati bene attorno, uomo, perché una tale bellezza la vedrai solo in paradiso. Guarda le selve, le piante, gli alberi, i cespugli... I parchi delle città. (…)

************************************************* (Tale foglio informativo viene distribuito presso i vivai della

zona) ************************************************* I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron) Considerazione: Fine Estate-Autunno maturano i frutti (pere – mele – fichi – uva – noci – kiwi – kaki, ecc.) E’ la stagione dei bilanci Il nostro lavoro unito alla natura dà i suoi frutti.

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Anche quest’anno ognuno ha qualcosa da dire (specialmente per il tempo troppo piovoso), ma accontentiamoci, qualcosa sempre si raccoglie se si semina, viceversa no. Arbusti: potare i fiori secchi delle rose e delle “spirea” per favorire una nuova fioritura. Siepi sempreverdi: (Lauro – alloro – photinia, ecc.) E’ il momento di potare riducendo parte della vegetazione, ma non eccessivamente, perché esse resterebbero spoglie durante la stagione invernale. Non potare quelle siepi o cespugli a fioritura tardo-autunnale o invernale come Viburno tinus – Viburno “dawn” - calicanto, ecc. Piante da appartamento – agrumi Riportare all’interno prima dei “Santi” (! Novembre) Stagionali: a fine ottobre sostituire gli stagionali estivi con i pansé e piantare i bulbi a fioritura primaverile (crochi, tulipani, narcisi, ecc.) Prato: da settembre a metà ottobre è il momento migliore per fare il prato dopo aver diserbato. In Estate si consiglia di lavorare il terreno asciutto per una profondità di 15/20 cm. Dopo la semina rullare e riuscire a tagliare l’erba almeno 1-2 volte prima dell’inverno. PROVERBIO DIALETTALE:

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Stajon de erba stajon de merda (L’annata ricca di erba non è favorevole alle altre colture – vedi quest’anno) Alcune curiosità, proverbi di una volta.

- De San Matìo (21 settembre) ogni frutto xe compìo. - De San Luca (18 ottobre) el ton va in te la suca (a San

Luca i temporali sono finiti) - - De San Martin se veste el grande e anca el picinin (San

Martino 11 novembre) ABBATTIMENTO POLVERI Per abbattere le polveri e le sostanze inquinanti all’interno delle case esistono anche delle piante anti-inquinamento quali: la dracena, il filodendro, l’aloe, il ciclamino e la gerbera che assorbono più dell’80% dell’inquinamento all’interno delle stanze. Alcuni dati: il 35% dei bambini che abitano nei pressi di strade molto trafficate soffrono d’asma. Qualcos’altro si può fare: non abusare di deodoranti ambientali, lacche, smalti, spray Nell’orto o in giardino non utilizzare pesticidi tossici o praticare trattamenti inadeguati, meglio rispettare quanto scritto nell’etichetta, chiedere spiegazioni al venditore piuttosto che “inventarsi” i trattamenti Evitare di fumare in casa, arieggiare di frequente di spazi chiusi, pulire gli impianti di condizionamento, ecc.

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Consigli del vivaista COSTA GIROLAMO (SS.Trinità) In settembre: seminare la valeriana (gallinelle). A metà settembre (seminate in agosto vanno “in gallo”) seminare spinaci, ravanelli (ravizze) (ai primi di luglio per avere la rapa, ai primi di settembre per le foglie), radicchio (attenti alle lumachine) Seminare insalatine, interrare i semi leggermente, appena coprire i semi, alle prime brinate coprire con telo. Bagnare quanto basta tutti i giorni appena il terreno è asciutto. Trapiantare fragole sfruttando gli stoloni (fine agosto/primi settembre) VISITA PARCO DELLA BURCINA Con l’occasione di alcuni giorni di ferie durante l’estate ho potuto visitare il PARCO della Burcina che si trova a Biella. Se vi capita l’occasione approfittate per andare a vederlo perché merita una visita. Denominato Parco della Burcina “Felice Piacenza” si estende sulle pendici di una collina a 826 metri s.l.m. Nella seconda metà del secolo scorso, l’industriale laniero Giovanni Piacenza, appassionato di giardinaggio, decise di trasformare la collina in un giardino informale secondo il gusto dell’epoca e vi collocò numerose piante ed essenze pregiate. In seguito, Felice Piacenza arricchì la collina con numerosi rododendri e azalee che, alla stagione della fioritura, offrono un magnifico spettacolo al visitatore. Sono inoltre presenti numerose conifere e latifoglie esotiche perfettamente integrate con la vegetazione presente. Di proprietà del Comune di Biella dal 1935, il parco ha una superficie di 57 ettari ed è diventato Riserva Naturale Speciale dal 1980. *************************************************

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Alcune fioriture autunnali che si possono ammirare nel Giardino dei sogni sito a Monte Magrè – Via Scortegagna – SCHIO Croco autunnale, Astri (settembrini), Caryopteris x clandonensis, Ceratostigma, Crisantemo, Rudbeckia, da vedere le magnifiche colorazioni degli aceri, del liquidambar, delle foglie del caco, della Parthenocissus (vite del Canada), le bacche rosse e arancio del Pyracantha, ecc.ecc. ************************************************* La nostra profondità è la nostra altezza. (tratta dal libro PENSA COL CUORE pag. 74)) NEL GAZEBO DELLA POESIA

FRA AMICI

Ricordi? Han tanti anni

ormai i nostri giochi

di bimbi, le risate, invece,

ancora verdi. E le allegre canzoni

ai falò della sera e i discorsi poi…

fitti, fitti. Più di questi aghi dorati.

Ma le parole le mie, le tue

al sole tepido d’autunno da sempre

sono quiete orazioni

FACCIN LAURA

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Prossimi appuntamenti CEFA: (AUTUNNO 2005)

CORSO DI GIARDINAGGIO: Inizia mercoledì 12 ottobre 2005 il corso presso la sede delle Terme di Recoaro (3 lezioni teoriche) e 2 pratiche al Giardino dei Sogni CORSO DI GIARDINAGGIO a SAN VITO DI LEGUZZANO: a Novembre 2005 (in fase di organizzazione) Per la primavera prossima, (dovrebbe essere in aprile 2006), ci piacerebbe organizzare una gita in pulman per visitare Meranoflora e visitare la cittadina dell’Alto Adige. Raccogliamo sin d’ora delle pre-iscrizioni per vedere se riusciamo a fare il pulman. Telefonare ai due promotori CEFA

A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni telefonare)

GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545 MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A. ...................................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce ad ogni stagione

W LE STAGIONI 3/2006 (AUTUNNO 2006)

Pubblico la prima parte di un capitolo del libro DOLCE AMARA SOLITUDINE (Come accettarla – come viverla) (di Luciano Grendene) fresco di stampa, per cercar di far risaltare gli aspetti positivi della solitudine che più di una persona deve accettare come una componente importante della propria vita:

SOLITUDINE E NATURA (da pag. 166 segg.) Era risaputo che il maestro si schierava con i rivoluzionari anche a costo di dispiacere al governo. Quando un tale gli chiese perché non si gettasse attivamente lui stesso nella rivoluzione sociale, egli replicò con questo enigmatico proverbio: “Sedendo quieto senza fare nulla

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la primavera viene e l’erba cresce” Era il compleanno della discepola. “che regalo vuoi per il tuo compleanno?”, le chiese il maestro. “Qualcosa che mi dia l’illuminazione”, rispose. Il maestro sorrise: “Dimmi, cara”, disse, “quando sei nata sei venuta nel mondo come una stella dal cielo o dal mondo, come una foglia da un albero?”. Per tutto il giorno ella ponderò la strana domanda del maestro. Poi improvvisamente vide la risposta e fu illuminata. Un luogo assai prezioso da considerare dove andare per ritrovarsi tranquilli è in mezzo alla natura: là c’è l’estasi, la meraviglia, lo stupore, la pace per il cuore che ama e sa scoprire i segreti che nasconde questo tesoro. Nella sua parvenza di immobilità, più che di silenzio assoluto che non sa neppure la natura dare (forse solo nello spazio esiste il silenzio assoluto!), tutto opera e coopera per un fine comune, una meta da raggiungere sempre presente e mai futura. Dischiude il bocciolo, fa fiori, porta al frutto, secerne resine, costruisce licheni, crea il muschio, spezza i rami, fa cinguettare gli uccellini…. Essa è tutta intenta ad operare nella sua più completa immobilità silente. E come lavora! E lo sguardo acuto del solitario visitatore sa scoprire in essa più che un senso di solitudine una pervasione d’amore. La folla degli abitatori dei boschi è un piccolo grande esercito: scoiattoli, tassi, serpenti, insetti, uccelli,

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larve, farfalle, picchi, ecc. è una selva infinita di solitari amanti oltre misura, più di noi, della solitudine alla quale, loro, obbediscono per legge naturale. Quando entro nel mio giardino è un’avventura nella bellezza. Le ore di solitudine ivi trascorse mi regalano tantissime emozioni: oggi, 28.3.2006, gli uccellini si dilettano in uno sconfinato cinguettio, la primavera è partita, ma è in ritardo quest’anno. Non esiste il silenzio lassù in giardino, forse sarebbe insopportabile? La natura ha i suoi mille rumori e suoni e là in mezzo ai rumori io ho sempre seminato i miei sentimenti, le delusioni e sofferenze raccolte durante la settimana appena trascorsa. L’ambiente naturale del giardino, lontano dai fabbricati, disperso tra le colline di Monte Magrè, dove all’orizzonte si vedono digradare verso la pianura i restanti colli, è un luogo delizioso ma anche tormentato perché i piccoli insetti, le moschette hanno già cominciato a torturare il giardiniere. Giardiniere, solitario come tanti altri amanti del proprio giardino, quando lassù questi lavora, completamente solo, il cielo, le nuvole, il vento, gli alberi, i fiori sono una presenza e forza che inducono alla riflessione e all’attenzione con lo scopo di penetrare il mistero della loro essenza ed esistenza. Oggi ammiravo un gruppetto di giunchiglie: splendide! In gruppo ma isolate dalle altre. Ogni singolo fiore trova il suo maestoso sviluppo. Sono là, ora sgusciati fuori dalla terra rigidamente serrata dall’inverno, sono là che hanno forato il terreno per espletare la loro grande esplosione di bellezza, sono là che anche se nessun osservatore li guarda svolgono candidamente il loro compito di rendere

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lode al creato e al Creatore. Sono là, loro, per avvertirci, per avvisarci, per essere segno e segnale di qualcosa che va oltre la stupenda bellezza. E tutto nel mondo lancia continuamente messaggi d’amore agli uomini. Tutto. Tutto. (…) (fine prima parte) I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron) Per questo io preferisco di gran lunga l’autunno alla primavera, perché in autunno si guarda il cielo, in primavera alla terra. I lavori dell’autunno in giardino grossomodo si ripetono ogni anno e sono principalmente:

- Raccolta frutta: fare attenzione a non rompere le gemme dove sono attaccati i frutti (specialmente mele e pere). Per staccarli utilizzare le forbici.

- Potature: Evitare di potare alberi e arbusti nel periodo in cui si va a funghi, ci sono troppe spore in giro. Aspettare che siano cadute le foglie.

- Stagionali: E’ il momento di sostituire gli stagionali estivi con i pansè e piantare i bulbi a fioritura primaverile (tulipani, narcisi, ecc.)

- Prato: quando è asciutto si può arieggiare e concimare. La semina è indicata fino a fine ottobre, altrimenti ricorrere all’erba in rotolo. Per i prati vecchi è il momento di fare il diserbo a foglia larga se sono troppo infestati.

A metà ottobre: riportare all’interno piante da appartamento e agrumi.

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I COLORI DELL’AUTUNNO Questo è il periodo per vedere e per capire quali sono i cespugli e gli alberi a foglia caduca che assumono colorazioni bellissime che vanno dal giallo al rosso. Pensiamo al bosco dove tra gli abeti sempreverdi notiamo il faggio, il nocciolo, il rosaio selvatico con le sue bacche rosse e più in su il larice dorato. Nel giardino ammiriamo gli aceri, i cornus, i viburno, le piante da frutto come il melograno, il kaki e tanti altri ancora, nonché le bacche dei biancospini e del melo da fiore. Pensiamoci quindi nella progettazione dei giardini. Piantare gli alberi, piante da frutto, viti. Una volta si diceva “la quarantia de san martin” significava in base all’esperienza che il periodo più adatto per piantare, anche a radice nuda, era tra il 20 di ottobre a fine novembre, cioè 20 giorni prima e 20 giorni dopo di San Martino – 11 novembre. Curiosità e proverbi di una volta. Neve sulla foja inverno che fa voja. (Se nevica quando le foglie non sono ancora cadute si avrà un buon inverno) El Signore ghe manda le suche a chi che no gà i masci. Santa Bibiana 40 dì e una settimana. (I 47 giorni che seguono S. Bibiana (2 dicembre) saranno metereologicamente uguali a questo giorno). NON HO PIU’ VISTO L’ALBERO (di Flaviano Manfron)

Il 3 di agosto sono andato in piazza del Municipio a Schio e non ho più visto il maestoso Cedro Deodora che era un punto di riferimento.

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Stupito, sono andato in un bar lì vicino e ho chiesto alla cameriera quando fosse stato abbattuto. Ciò è avvenuto il 31.7.2006 di primo mattino. Il cedro, alla conta degli anelli, sembra avesse 146 anni. Fu piantato all’incirca nel 1860 ai tempi della spedizione dei Mille di Garibaldi. Chissà quanta storia è passata sotto questo albero in questa piazza. Sicuramente quando venne piantato la piazza non era pavimentata come appare oggi e questo gli avrebbe permesso di crescere e di svilupparsi. Il cedro, da qualche tempo sofferente, non dava segni di vita, nonostante fosse stato curato e seguito da esperti del settore. A mio modesto parere la causa della morte di questo albero può essere attribuita a diverse cause:

1. L’età della pianta, innanzitutto, anche se in condizioni ottimali può vivere molto di più. Ricordiamoci che un albero non sta male perché è vecchio, ma perchè ha problemi radicali. Non esiste vecchiaia nell’albero.

2. La pavimentazione attorno alla pianta stessa che non gli permette di ricevere l’acqua in modo uniforme e alle radici di respirare. Inoltre il calore che accumula la pavimentazione sotto il sole cocente e il riverbero. (Significativo lo stress da siccità del 2003)

3. L’inquinamento atmosferico causato dalla circolazione delle macchine, essendo la piazza adibita a parcheggio.

4. Lo spargimento di sale in inverno (nocivo per le conifere), per eliminare velocemente la neve e fare spazio alle macchine.

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A questo punto, da semplice cittadino, mi viene da fare una considerazione: Un grande albero può vivere a lungo e in maniera ottimale, in un parco in mezzo a un prato dove ci sia lo spazio. Sicuramente quando venne piantato, non si poteva prevedere come sarebbe cambiata la piazza, ma, ricordiamoci, i cambiamenti, le scelte, le fanno gli uomini. Non dimentichiamoci che qualche tempo fa, tra le polemiche venne abbattuta “La Pignara” che aveva 200 anni, simbolo del paese di Giavenale. Non dimentichiamoci i platani sulla strada “maranese” che ogni 3-4 anni vengono capitozzati in modo severo e non si capisce per quale scopo. Non dimentichiamoci che l’albero richiede rispetto da parte dell’uomo, perché con la sua chioma, oltre a farci ombra ci regala l’ossigeno necessario per vivere. Non dimentichiamoci, come disse il popolo dell’Amazzonia degli Indios Yahomani: “Gli alberi sono le braccia che sostengono il cielo. Quando avremo tagliato l’ultimo albero, il cielo ci cadrà addosso”.

C.E.F.A. *************************************************

Prossimi appuntamenti CEFA: (Programma anno 2006)

• CONCORSO FOTOGRAFICO IL BOSCO Anno

2006 (entro 30.11) • GIARDINO DEI SOGNI – Colori d’autunno

domenica 29.10.2006

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Riconoscimento piante con coloraz. Particolare delle foglie dalle 14 alle 16

• CORSO DI GIARDINAGGIO (Autunno) A SS.Trinità dal 15.11.2006

• FIACCOLATA AL CHIARO DI LUNA 4.12.2006 ore 20,20 - 21,30 Dal piazzale della chiesa di M.Magrè fino al Giardino dei

Sogni

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A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni telefonare)

GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545 MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848

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Comincia l’Autunno!

Sediamoci comodi e cominciamo a guardare i colori…

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Inizia l’Autunno in Giardino, la stagione dai colori più sgargianti, ma

qui offre soffusa foschia.

Nessun pittore saprebbe dipingere le sfumature dell’Autunno!

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La tavolozza di colori è unica e unica anche la soffusa malinconia.

Lo stesso sentiero, un po’ più avanti. Ad ogni passo si cambia “musica”, anche impercettibilmente, ma cambia.

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Chamaecyparis lawsoniana “Ellwoodii” che contrasta con le foglie rosse del Diospyros Kaki.

I frutti rossi del Berberis Thunbergii “atropurpurea”, il Pennisetum,

e l’Abete argentato.

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Tutto il giardino diventa un incanto, non c’è angolo che venga risparmiato dal magico tocco della Natura che spegne i colori.

Una rampicante tra le più trasformiste per i colori è la Parthenocissus tricuspidata, e la P.quinquefolia (al palo).

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Un posto a sedere aspetta i visitatori fra l’Acer saccharinum a ceppaia e, più in là, il Cedrus deodara (Cedro dell’Himalaya)

I funghi “chiodini”, tipico prodotto autunnale, scovati in qualche angolo del bosco.

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Sotto i rami del Noce (Juglans regia) si intravvede la miriade di colori.

Pochi passi appena dentro l’ingresso: il giardino si snoda per lungo e

ogni punto offre diverse prospettive.

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La vivacità piena dei colori dura 15/20 giorni: è l’incanto!

Un’ultimo sguardo tra le belle e coriacee foglie della Magnolia grandiflora e un Ilex agrifolium “variegatum”.

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Verso l’uscita dove si spengono i colori: le piante stanche, appassite

e afflosciate, aspettano la morte apparente (27.10.).

Venti giorni dopo, stesso posto, in entrata… siamo all’apoteosi dei colori nella Natura (19.11).

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Ama, e fai quello che vuoi. Sia che tu taci, taci per amore. Sia che tu parli, parla per amore. Sia che tu corregga, correggi per amore. Sia che tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore Poiché da questa radice Non può procedere se non il Bene.

S.Agostino (354-430)

Da questa bella preghiera di Sant’Agostino mi è venuta l’idea di scrivere la parolina iniziale, piccolissima ma importantissima, su un pezzo di legno. Notare la casetta in legno di larice che comincia a deteriorarsi: siamo nel novembre 2003 (esposta nel 2000).

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LA NEBBIA: anch’essa giova a creare un’atmosfera particolare.

Avvolge tutto con leggerezza e rende “magiche” le visioni.

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Tonalità di verde e giallo per tutti i gusti, poi l’arancio e il rosso.

La nebbiolina sale dalla pianura e in un attimo avvolge tutto.

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La nebbia attenua un po’ la vivacità dei colori…

… e dona una dolce e soffusa malinconia.

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L’autunno veste di giallo e marrone tutte le colline circostanti al

giardino.

Sopra l’erba di estende ovunque un tappeto di foglie secche.

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Tra i “frutti” dell’autunno c’è anche la legna da ardere; questi sono i resti del salice (Salix babylonica) morto.

Anche una salamandra sbuca dalla sua tana…

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FIORITURE STAGIONALI AUTUNNO

Elenco i nomi di alcune piante che fioriscono in questa stagione: Agazzino (Pyracantha) Alchechengi (Physalis franchetii) Astro (Aster amellus) Caryopteris (Caryopteris x clandonensis) Ciclamino (Cyclamen hederifolium) Cineraria (Senecio cineraria) Clematide (Clematis) Colchico (Colchicum) Cotoneaster (Cotoneaster) Crespino (Berberis) Crisantemo (Chrysanthemum rubellum) Croco autunnale (Crocus) Dalia (Dahlia x cultoreum) Epimedium (Epimedium) Erba delle pampas (Cortadera selloiana) Erba pignola (Sedum) Erica (Calunna vulgaris) Evonimo (Evonymus) Festuca (Festuca glauca) Gaultheria (Gaultheria procumbens) Genziana (Gentiana) Ginepro (Juniperus virginiana) Ibisco (Hibisco syriacus) Iris (Iris foetidissima) Liquidambar (Liquidambar styraciflua) Mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea)

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Pennisetum (Pennisetum) Plumbago (Ceratostigma plumbaginoides) Poligono (Polygonum) Scotano (Cotinus Coccygria) Settembrino (Aster) Sommacco (Rhus) Sorbo (Sorbus) Stenbergia (Stenbergia) Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) Verbena (Verbena rigida) Verga d’oro (Solidago) Vite del Canada (Parthenocissus)

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Crisantemi Berberis

Pyracanta Nespolo del Giappone Kaki Cascatella d’autunno La vite del Canada copre il gazebo / le infiorescenza del Miscanthus

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Questa foto autunnale è stata scelta dal Comune per la copertina

di Schio New di Ottobre 2007. Un extra giardino.

Un’altra immagine della nostra area del Castello. Ringrazio i nostri avi che ci hanno creato l’area.

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Un’altra foto che avevo presentato al Concorso del Comune, scattata da mio zio Plinio Polga; è Viale Trento Trieste – anni 60.

La pergamena ricevuta dal Comune per la partecipazione ai Concorsi; aprile 2011.

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(vedi nota sulla Primavera)

L’AUTUNNO Quando arrivo busso leggermente, con tocco soave, e le prime foglie cominciano a cadere. Allora io entro adagio nel mondo. Le fronde degli alberi vibrano nell’aria ancora felici e si assaporano l’ultimo pezzetto d’estate incuranti del mio arrivo, ma io un giorno, appoggiandomi sulle ali delle mie brezze comincio a spogliarle. In principio sono discreto, ma porto con me un dolore muto: conduco per mano la Natura verso

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il riposo, le tolgo il vigore estivo e lei cede, docile, piano piano innanzi al mio progredire, finché la porrò completamente sotto ai miei piedi. Infierirò contro di essa, finché dal suolo e dall’etere l’avrò denudata. Poi, esaurito il mio compito, la spingerò verso l’Inverno.

Semino certamente malinconia e distruzione strappando i vestiti a quasi tutte le piante. Ciò che è stato non sarà più e le foglie degli alberi verranno frantumate e sminuzzate dal vento e dall’acqua e poi si mescoleranno formando un tutt’uno con la terra. Però voi sapete che io porto con me anche cose belle: voi sapete che i colori che io vi dono, prima della distruzione che devo compiere, non li vedrete mai nelle altre stagioni. Io solo, distribuisco dappertutto i cromatismi più belli del mondo! Si compiacciono i boschi. Adesso, ora, solo ora, per me, essi sono in “fiore”! Guardati bene attorno, uomo, perché una tale bellezza la vedrai solo in paradiso. Guarda le selve, le piante, gli alberi, i cespugli... I parchi delle città cambiano volto: mai sono così soffusi di triste gioia. Velati e avvolti dalla nebbiolina fatata. Sono belli vero!? Dimmi se non sono belli? Gli uccellini nei boschi si lanciano le ultime note da un ramo all’altro, poi anch’essi si ritireranno per un meritato riposo al termine del lungo concerto di lode al Creatore.

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Passano i giorni ed io continuo imperterrito la mia sfilata di moda. Si accende il dì e metto in mostra tutte le tinte. Scompare il sole ed io, nel buio, cambio vestito. Si riaccende il giorno ed al sole, ancora, sfoggio altre tonalità. Scompare di nuovo e quando ritornerà sarò ancora diverso. Irripetibilmente diverso. Non perdetevi questa preghiera dell’Amore, uomini! Ora il venticello volteggia nell’aria la foglia gialla, ora la foglia verde spento, ora la rossa, la marrone, la violetta, la sanguigna, la ruggine, la tinta prugna, la grigio antracite, la verde con macchie blu... ed altre infinite sfumature in infiniti giochi di colore in una infinita creatività e fantasia divina. Fino al rigore dell’Inverno. Hai per caso commesso il peccato di non fare caso alla Mostra di questi colori? Credevi spogliassi senza abbellire? O uccidessi senza dolcezza? La Natura ha sempre due mani, come gli uomini: con una dà con l’altra toglie. Questo è il mio spettacolo. Paghereste... sono sicuro che paghereste fior di quattrini, se tutto ciò non fosse, semplicemente dono gratuito. Ed è per questo che rischio di passare inosservato... E’ proprio un peccato, per voi, per voi sapete, che vi a-b-i-t-u-i-a-t-e alle cose belle! Non devono gli affanni della vita sopraffare queste delizie del cuore. Le persone più sensibili apprezzano la gioia del mio arrivo e del mio ritorno...

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Io porto anche con me la festa dei santi e dei defunti. Vi maturo il tempo delle castagne e dell’uva, porto pioggia e nebbia insieme a fresche giornate. E appunto con la nebbia semino la rugiada sui campi che subito fugge al comparir del sole e poi, di nascosto, in alto raccogliendo i vapori sfilacciati tra i monti, sulle rotonde chine e sulle creste orlate di marcate o soffuse cornici, ammasso immense nubi che poi si discioglieranno in pioggia sulla terra, dolce per dono o amara per castigo, e vi chiamerò di casa in casa per gustare la pioggia picchiettando sui tetti e tamburellando sui vetri. Fermatevi allora a riflettere. Ho la gioia dei colori e la mestizia della debolezza: l’energia della vita s’incammina con passo stanco verso casa. L’autunno, come la sera, ci richiama il pensiero della morte: quando vediamo che tutto intristisce e si decompone e invece tutto si appresta al riposo per poi riprendere la vita. Quindi tu, uomo, non temere. Non temere mai. Guarda bene gli alberi, avvicinati ai loro rami ed osserva. Cosa vedi? Eccole le gemme per la Primavera. Sono già preparate. Chiamale pure ibernanti, dormienti, chiuse, ma sono in attesa, dentro al riparo batte il cuore della vita. Aspettano. Affronteranno l’Inverno, le radici le nutriranno al minimo minimo, ma vedranno sorgere un giorno il sole della Primavera...

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Ssss... Arriva ora la nuova stagione. Sono stanco. Devo andarmene. Cade l’ultima foglia dell’Autunno. Volteggia lentamente nell’aria come una variopinta farfalla stanca. Si adagia sopra le sue sorelle che l’hanno preceduta. Sono solidali: tutte insieme unite ad un unico destino. I fiori hanno chiuso le palpebre e non sono più..., le foglie tutte cadute… Comincia la lunga notte. Il riposo e l’attesa. Un’attesa che durerà una stagione.

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INVERNO

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A. ...................................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce al 1^ giorno di

ogni stagione

W LE STAGIONI 4/2005 (INVERNO 2005)

Pubblichiamo per L’INVERNO una parte di brano contenuto nel libro a cura di Luciano Grendene dal titolo PENSA COL CUORE

L’INVERNO Io scoloro i giorni e pian piano li accorcio. La natura è ormai completamente spogliata e tutta l’energia ritorna nella terra; la vita all’esterno non è più visibile come d’estate; io porto il riposo. Ho predisposto tutto con cura affinché la stessa natura tralasci ogni attrattiva e ogni richiamo per non distogliere l’attenzione degli uomini dal grande evento che si celebra, all’inizio dell’inverno, ormai da duemila anni: la nascita di Gesù Bambino. Io porto un silenzio quasi assoluto, tutto tace. Le giornate plumbee, la nebbia, la neve, il ghiaccio, il

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gelo... e così tutti si preparano insieme a questa festa della nascita di un Bambino che “fermerà” almeno per un giorno il mondo intero. A Natale tutti gli uomini, credenti e non credenti, “sentono” , “avvertono” qualcosa di diverso dal solito. Non è certamente solo una sensazione: quando l’anima è ferma e spoglia, come ora la natura, solo allora è predisposta ad “intuire” questo grande Mistero. In ginocchio, in silenzio, in riflessione. Poi io mi inoltro a raggelare il mondo... e le prime nevi compaiono sui monti. I ruscelli dall’acqua freddissima, tutti rattrappiti, scendono stanchi dalle montagne e dai colli. Ma dov’è finita tutta la loro allegra esultanza? Io devo sfoderare l’arma del freddo. Mi chiamo Inverno. Sono a cavallo dell’anno: lascerò gli uomini al divertimento, nella notte di S.Silvestro, ma poi tutti dovranno fare i conti con il mio gelo. I giorni si inanellano ora tristi e grigi o soleggiati e freddi mentre io preparo i serbatoi della neve. Indi, molto spesso di notte, nel silenzio più assoluto comincio a cambiare il volto delle vostre città, delle pianure, delle campagne e i monti li trasformo in enormi, immobili, panettoni imbiancati. ************************************************* (Tale foglio informativo viene distribuito presso i vivai della

zona) ************************************************* I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron) Considerazione: Come dovrebbe essere il Natale: una grande festa tranquilla immersa nel mare tranquillo del riposo invernale.

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Con l’inverno la vita della natura si è fermata e nei campi e nei boschi si sono aperti vasti orizzonti che prima le erbe e fronde nascondevano. In caso di nevicate copiose è consigliabile scuotere i rami dei cespugli in genere per evitare rotture specialmente nei sempreverdi. Piante da frutto: Alla caduta delle foglie è opportuno: trattare con funghicidi specifici (idrossido di rame o poltiglia bordolese), operazione che verrà ripetuta a febbraio, dopo la potatura invernale. In questo modo si prevengono le malattie fungigne. In giardino: Osservate le chiome dei pini, se vedete dei grossi nidi bianchi e cotonosi della processionaria, eliminateli subito, tagliando la parte dei rami e bruciatela. Verso la fine dell’inverno è il momento di potare le piante da frutto e i cespugli a fioritura estiva (rose, ortensie, ibisco, oleandri, ecc.) Prato: Si può eseguire una concimazione all’inizio dell’inverno a base di potassio e utilizzando lo stallatico pellettato. Evitare quando il terreno è gelato di calpestare l’erba.

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PROVERBI DIALETTALI: Neve su la foja inverno che fa voja (Quando nevica sulle piante che hanno ancora le foglie avremo un inverno mite) O dal cao o dala coa ogni ano fa la sua (ogni inverno fa la sua) San Paolo converso le raise va a bon verso. (Conversione di San Paolo, 25 gennaio, riprende la vegetazione delle piante) San Valentin (14 febbraio) governa l’ortesin. L’ALBERO GIUSTO AL POSTO GIUSTO Come CEFA (Centro Educazione Formazione Ambientale) continuiamo a ribadire l’importanza che un albero sia piantato al POSTO GIUSTO, questo vale sia per il verde pubblico che privato. Pubblico: la situazione urbanistica di 30/50 anni fa era diversa rispetto ad oggi. Una volta c’era meno traffico, gli edifici e le case erano meno a ridosso delle strade, tanti marciapiedi erano inesistenti e qualche strada era sterrata. Oggi nelle città abbiamo sempre più traffico, le case sono costruite ad alta intensità abitativa e parecchio adiacenti l’una all’altra, i marciapiedi devono ospitare: gli alberi, i pedoni e spesso anche le piste ciclabili. Troppo… Ecco che allora si presenta il problema degli alberi di grande sviluppo esistenti che cominciano a creare problemi di spazio e sono sempre più “soffocati” e subiscono anche a causa di

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questi problemi spesso potature drastiche che sappiamo essere dannose per la pianta. Cosa fare allora? Il Creatore del mondo nella sua infinita sapienza e fantasia ha creato “alberi per tutti i gusti” che noi abbiamo così classificato: di 1^ grandezza quando superano i 25 metri (platani, ippocastani, tigli, ecc.) di 2^ grandezza quando vanno dai 15 ai 25 metri, 3^ grandezza fino a 15 metri. Alberelli fino a 6/7 metri di altezza. Sta a noi uomini sfruttare e valorizzare ciò che esiste. Il Creatore ha fatto tutto. Piantiamo l’albero GIUSTO AL POSTO GIUSTO piuttosto che andare continuamente a capitozzare drasticamente le piante (Un tiglio non potrà mai stare bene a tre metri da un edificio!) Privato: Anche per il privato vale la regola: la pianta deve essere proporzionata al giardino, all’area di cui si dispone. Bisogna solo con l’intelligenza portarsi avanti negli anni futuri e immaginare la pianta quando diventerà adulta, o meglio il futuro rapporto PIANTA/SPAZIO. Inutile pretendere con la potatura continua di tenere “sotto controllo” un albero che nel suo DNA ha scritto che deve diventare un grande albero di 25 metri. Accanirsi contro di lui ogni anno, violentarlo e mutilarlo, rovinarlo e deturparlo con i nostri spaventosi interventi, porta alla morte della pianta. UN LIBRO DEDICATO AI VISITATORI DEL GIARDINO DEI SOGNI E’appena uscito, intitolato Ascoltalo, questo libro dove è il giardino stesso che “parla” ai visitatori del Giardino. E’ a loro dedicato in occasione dei 15 anni di esistenza del Giardino dei Sogni. Il “pensiero di un giardino” prende corpo nelle parole, per cantare la gioia della vita.

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Posandosi, come una farfalla sui fiori, tocca i temi: dalla bontà al dolore, dal perdono all’anima, dalla natura all’amore. Nonostante la sofferenza, la vita risplende bella come un giardino. ************************************************* Alcune fioriture invernali che si potranno ammirare nel Giardino dei sogni sito a Monte Magrè – Via Scortegagna – SCHIO Calicanto – Sarcococca humilis nana – Viburno Dawn – Erica – Campanellino - Mahonia X charity *************************************************

NEL GAZEBO DELLA POESIA 3^ CLASSIFICATA

ALBERO NELLA NEVE

Sta lì, avvinghiato a madre terra, amante di stelle e aria tersa.

In attesa di primavera,

smanioso di produrre semi.

Sta lì, racconta al mondo di emozioni mai rivelate.

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In attesa di sole,

assetato di preziosa linfa.

Sta lì, sofferente di solitudine, tutt’uno però con l’universo.

DALLA VIA ELEONORA

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Prossimi appuntamenti CEFA: (Inverno 2005-2006)

Scade il 31.12.2005 il termine per la consegna delle fotografie del CONCORSO FOTOGRAFICO MOMENTI DI VITA (Le foto che diventano ricordo). Ritirare Regolamento presso Negozio Foto Tony – Via Rovereto 107- SCHIO CORSO DI GIARDINAGGIO a SAN VITO DI LEGUZZANO: presso la Sala Civica – Via Mons.Snichelotto 10 a Febbraio 2006 giorni: mercoledì sera 1-8-15: lezioni teoriche Domenica mattina 5-12 lezioni pratiche in giardino Se riusciamo a fare un pullman ci piacerebbe andare in Aprile a MERANOFLORA e il 13.5.2006 è prevista la gita ai Giardini di Castel Trauttmansdorff sempre a Merano Iscrizioni aperte – telefonare ai sottostanti numeri

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A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni telefonare)

GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545 MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848

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Immagine che parla da sé!

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In collaborazione

COMUNE DI SCHIO CONSIGLIO DI QUARTIERE N. 4 Associazione A.M.M.A. ...................................................................................................

C.E.F.A. (Centro Culturale Educazione e Formazione Ambientale)

Giardino dei Sogni Via Scortegagna – SCHIO

Foglio culturale/informativo del CEFA – Esce durante la

stagione

W LE STAGIONI 4/2006 (INVERNO 2006)

Pubblichiamo la seconda parte di un capitolo del libro DOLCE AMARA SOLITUDINE (Come accettarla – come viverla) (di Luciano Grendene) per cercare di far risaltare gli aspetti positivi della solitudine che più di una persona deve accettare come una componente importante della propria vita:

SOLITUDINE E NATURA (da pag. 166 segg.) E poco più in là un solitario maestoso ciuffetto di primule solitarie: bisbigliano, urlano, parlano, tacciono, insegnano, attirano, colorano, richiamano… Tutte sole, queste piccole primule gialle: che belle! Il loro mistero fora l’anima e si inabissa in essa e i nostri sogni

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limitatissimi trovano compimento nella vasta realtà, tra la terra marrone e “sporca” dimora il divino nel solitario fiore. “Tutto tuo”, sembrano dire, “tutto per te che guardi è questo patrimonio che ammiri, e molto di più ti aspetterà un giorno, per ora condividi queste cose. Non conservarle solo per te, apri il giardino, è un bene di tutti, tu non ne sei che il curatore attuale”. “Allontanati dall’umano”, sembra dire il fiore, “e avvicinati al divino quando ti muovi e lavori fra queste zolle e questi cespugli. Ogni pianta e ogni singolo elemento è suggestivo e bello, indescrivibilmente bello, e rimanda… rimanda lassù, al Cielo”. Abitando io quaggiù in città a volte tra gli schiamazzi cittadini e i rumori delle auto, so che per me lassù in collina esiste il rifugio dove le preoccupazioni svaniscono pulite dalle brezze e dal vento, dove i raggi del sole baciano la terra portando la vita, e dove l’abbraccio del silente universo ti riempie il cuore di pace, e il mantello notturno trafitto dalle stelle e dalla luna opera la distensione totale sul mondo. (segue a pag. 3) I CONSIGLI DEL GIARDINIERE (di Flaviano Manfron) Potature: Prato: Consiglio (eco-logico):

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ALCUNE CURIOSITA’- PROVERBI DI UNA VOLTA (seguito da pag. 1) “Questa è la vita”. Sembrano dire tutti i fiori. Guardala! Assaporala! Pensi che chi medita e riflette soggiorni in Paradiso? No. No. E’ il Paradiso che soggiorna in chi medita e riflette. L’opposto di ciò che pensavi. Nei boschi inviolati e selvaggi c’è un piacere nascosto che permea chi li visita, come nella spiaggia assolata e deserta dove giunge il mugghiare del mare c’è un incantevole palpito di vita. Lungo le sponde di un lago adoro la tranquillità e il flusso e riflusso lento dell’acqua. Amando la natura amerai anche l’uomo, è più difficile il contrario. Le persone vengono domate dalla natura come il domatore doma la fiera feroce, la natura alimenta ma anche dissolve, la natura spinge ma anche rilassa, la natura dà vita ma anche la toglie… sia condivisione in pace e serenità con quanto essa decide. La natura parla un quieto linguaggio di pace, silenzio: guarda il cielo, i campi, l’acqua, il bosco, il vento, la terra, il fuoco, non conoscono e non hanno i rumori del mondo ma solo i suoni della natura Rilassati e abbandonati spesso fra le braccia di una indisturbata solitudine, immergiti nella quiete più totale, fin troppo presto, purtroppo vedrai che i rumori della città, della casa, della gente ti riporteranno alla realtà

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del tempo che scorre. Ma se c’è stata l’estasi dell’abbandono fra queste braccia, l’estasi porterà i suoi frutti preziosi. Aspira e desidera andartene fra i boschi solitari, come chi desidera rientrare a casa propria dopo tanto divagare per il mondo. Aspira e desidera i piccoli angoli della natura nascosti e remoti che ti possono offrire spazio per raccoglierti a meditare. E ascolta. Ascolta l’erba che cresce, guarda l’uscire delle foglie, ammira il realizzarsi dei frutti, stupisci davanti al capolavoro di una ragnatela ricamata dall’acqua con mille goccioline. Lasciati baciare la pelle dal leggero bruciare del sole su di essa, non incalzare la vita con il tuo volere e volere, e questo e quello, attendi, attendi immobile, lavora per essere il re dell’universo, non lo schiavo del mondo, pensa alle api, pensa al ritmo di vita “normale” degli animali, alla loro quiete, per essere sovrano della materia. Soprattutto tu, uomo! Tutto accade dentro di te quando ti concentri, e nulla accade intorno a te quando ti ritiri in te. “Il grande libro della natura non è stampato: bisogna ascoltare e guardare per leggerlo!”

§§§ Trapiantare IL FAGGIO

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Nel boschetto nord-est del mio giardino ho un gruppetto di faggi purtroppo piantati troppo fitti e penso che dovrò procedere a trapiantarne almeno uno. E’ una buona occasione per consultare i libri e rinfrescarmi la mente con un po’ di nozioni su questa bellissima pianta. Approfittatene quando dovete prender per mano qualche pianta, sia per l’acquisto o per un trapianto, di andare a consultare la “sua storia”, cioè le sue caratteristiche prima di maneggiarla. Il faggio (fagus sylvatica) è un albero che da adulto può raggiungere i 40 metri. Ha portamento cupolare espanso. La scorza è grigia liscia e lucente e presenta spesso delle macchie biancastre dovute ai licheni. In Italia è presente su tutti i rilievi (non in Sardegna) dai 300 metri ai 1600 sulle Alpi e dai 1000 ai 1700 metri sull’Appennino. Il legno è molto buono usato in edilizia e in falegnameria. Buono anche come legna da ardere però bisognerebbe usarlo entro un anno altrimenti si deteriora. Ma piuttosto che usarlo come legno preferisco piantarlo come albero ornamentale. E in base alla mia esperienza posso dire che è un albero che soffre il trapianto, amerebbe anche un po’ di fresco e un po’ d’ombra e cresce abbastanza lentamente. Non aver fretta di vederlo crescere, non basta la vita per gustarsi un faggio. Ma intanto piantiamolo… lo gusteranno quelli che ci seguiranno. *************************************************

Prossimi appuntamenti CEFA:

(Programma anno 2006)

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• CONCORSO FOTOGRAFICO IL BOSCO Anno

2006 (scaduto il 30.11, il 13.1.2007 Premiazioni presso la sede del Consiglio di Quartiere n. 4 in Via Camin e Mostra prevista per domenica 21 e 28 gennaio 2007 al Toaldi Capra).

• GIARDINO DEI SOGNI: - 2.12.2006 Fiaccolata al chiaro di luna ore 20,30-21,30

• GIARDINO DEI SOGNI – 14.1.2007: scopriamo la bellezza dei sempreverdi in giardino dalle 9,30 alle 11.30 – Partecipazione gratuita

• CORSO DI GIARDINAGGIO a SS.Trinità con inizio Mercoledì 7.2.2007

A cura dei promotori CEFA: (per informazioni e/o iscrizioni

telefonare) GRENDENE LUCIANO tel. 0445 522868 cell. 338 5394545

MANFRON FLAVIANO cell. 338 4307848

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Primissimi lavori in giardino, marzo 1990: col mio caro papà, costruzione del capanno per il ricovero degli attrezzi.

Indispensabile. Sopra: uno dei primi inverni. Sotto: qualche anno dopo.

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In una mattina col tempo sereno e gelido la brina la fa da padrona in giardino.

Gelo!

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Ho scelto solo poche foto per l’inverno gelido e scolorito, anzi abbellito solo dalla bellezza dei sempreverdi, perché se anche la maggioranza dei giorni ha i colori “spenti” o ci sono giornate plumbee, voglio sognare, giacchè siamo nel Giardino dei Sogni. Sicché ho scelto delle foto con la neve per rappresentare l’inverno, perché la neve è una cosa fatata, fiabesca, essa trasforma tutto in modo straordinario. Cambia letteralmente la faccia al mondo. Dopodichè vedremo delle foto del Presepio di legno. Entriamo allora nella MAGIA dell’Inverno:

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A volte l’Inverno chiede di anticipare i tempi all’Autunno: infatti

le foto sono del 25.11.2005: diciamo che anche la Natura concede un antipasto o un “assaggio di poesia”.

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Gli esili steli della graminacea Miscanthus sinensis “zebrinus” soccombono anche con il peso di poca neve.

I kaki irraggiungibili sono rimasti lassù… vicino al cielo. La prospettiva li lascia più alti del campanile: com’è facile

imbrogliarsi nella vita!

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Scorcio del giardino da sotto la tettoia del gazebo della bacheca.

Un’altra graminacea, il Pennisetum, con le piumose spighe dell’infiorescenza soffocate dalla neve. L’inverno crea meraviglie

per chi sa guardare.

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Di delizia in delizia per la vista l’inverno crea capolavori sulle pigne del Larice (Larix decidua)

La scritta all’ingresso.

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Una decorativa scritta in legno di castagno a sua volta decorata

dalla neve.

Così mi appariva Schio qualche volta scendendo per la strada di Monte Magrè; coperto da un mare di nebbia.

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Foto scattate dallo stesso punto, vicino al Mucchione. Sopra: senza teleobietttivo. Sotto: con teleobiettivo.

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Così appare d’inverno, e si spelacchia tutta, la corteccia dell’Acer

griseum.

In questa foto del 21.2.2005, la nevicata è stata più copiosa di quella dell’altra foto simile.

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Effettivamente sta nevicando abbondantemente!

La tettoia della prima bacheca e della prima vasca per l’acqua.

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La neve ha ammantato ogni cosa in giardino.

Ancora decorazioni artistiche avvalendosi del Nocciolo.

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Col bianco della neve spicca la bellezza del Nocciolo contorto.

Ora seguirà una serie di foto del presepio allestito per diversi anni in giardino. Per preparare le casette, dipingerle, pirografare le statue mi ci è voluto un anno

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Rispetto al precedente presepio del 1999, nel 2000 utilizzo la casetta di legno per fare la capanna.

Il presepio visto nel contesto del giardino.

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Presepio adulti.

Presepio bambini.

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La neve col suo manto copre il presepio, finché è poca…

… se esagerasse nasconderebbe tutto. Però è la fiaba!

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FIORITURE STAGIONALI INVERNO

Elenco i nomi di alcune piante che fioriscono in questa stagione: Abete nano (Picea) Agrifoglio (Ilex) Bergenia (Bergenia) Betulla (Betula) Bucaneve (Galanthus) Chamaecyparis (Chamaecyparis) Corniolo (Cornus) Cotoneaster (Cotoneaster) Croco invernale (Crocus) Daphne (Daphne) Edera (Hedera helix) Eleagno (Eleagnus) Erica invernale (Erica carnea) Evonimo (Euonymus fortunei) Fatsia (Fatsia japonica) Ginepro (Juniperus) Ginepro prostrato (Juniperus) Hamamelis (Hamamelis) Leucothea (Leucothea) Lingua cervina (Phyllitis scolopendrium) Mahonia (Mahonia) Muscari (Muscari) Narciso (Narcissus) Nocciolo contorto (Corylus avellana “Contorta”) Olivello spinoso (Hippopae rhamnoides) Pachysandra (Pachysandra terminalis)

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Pino mugo (Pinus mugus) Ruta (Ruta graveolens) Salice contorto (Salix matsudana “Tortuosa”) Salvia ornamentale (Salvia officinalis) Sarcococca (Sarcococca humilis) Skimmia (Skimmia japonica) Sugi (Cryptomeria japonica) Tuia (Thuya occidentalis) Viburno (Viburnum bodnantense “Dawn”)

Il fiore della Fatsia japonica e le gemme “pelosette” del salice.

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Bucaneve Elleboro Prunus cerasifera “Pissardii” Leucojum vernum Erica Cydonia Anemone

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Viola del pensiero l’inconfondibile Betulla Agrifoglio var. corteccia dell’Acer griseum

I fiori del Corniolo (O) già in febbraio si fanno vedere.

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(vedi nota sulla Primavera)

L’INVERNO Io scoloro i giorni e pian piano li accorcio. La natura è ormai completamente spogliata e tutta l’energia ritorna nella terra; la vita all’esterno non è più visibile come d’estate; io porto il riposo. Ho predisposto tutto con cura affinché la stessa natura tralasci ogni attrattiva e ogni richiamo per non distogliere l’attenzione degli uomini dal grande evento che si celebra, all’inizio dell’inverno, ormai da duemila anni: la nascita di Gesù Bambino.

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Io porto un silenzio quasi assoluto, tutto tace. Le giornate plumbee, la nebbia, la neve, il ghiaccio, il gelo... e così tutti si preparano insieme a questa festa della nascita di un Bambino che “fermerà” almeno per un giorno il mondo intero. A Natale tutti gli uomini, credenti e non credenti, “sentono” , “avvertono” qualcosa di diverso dal solito. Non è certamente solo una sensazione: quando l’anima è ferma e spoglia, come ora la natura, solo allora è predisposta ad “intuire” questo grande Mistero. In ginocchio, in silenzio, in riflessione. Poi io mi inoltro a raggelare il mondo... e le prime nevi compaiono sui monti. I ruscelli dall’acqua freddissima, tutti rattrappiti, scendono stanchi dalle montagne e dai colli. Ma dov’è finita tutta la loro allegra esultanza? Io devo sfoderare l’arma del freddo. Mi chiamo Inverno. Sono a cavallo dell’anno: lascerò gli uomini al divertimento, nella notte di S.Silvestro, ma poi tutti dovranno fare i conti con il mio gelo. I giorni si inanellano ora tristi e grigi o soleggiati e freddi mentre io preparo i serbatoi della neve. Indi, molto spesso di notte, nel silenzio più assoluto comincio a cambiare il volto delle vostre città, delle pianure, delle campagne e i monti li trasformo in enormi, immobili, panettoni imbiancati. Anch’io ho i miei numeri per il mio bellissimo spettacolo, Dio dona a tutti qualcosa di bello: un fiocco qua, uno là, uno più oltre, cento, mille,

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milioni e miliardi di fiocchi, e via via le mani degli angeli, che voi non avete mai visto, con le cisterne colme di neve e di silenzio completo, volano da una parte all’altra del cielo, distribuendo delicatamente, in ogni dove, la mia splendida bellezza: sul bosco, sui rami, sulla nuda terra intirizzita, sulle case, sulle cose, sui sassi, sui fiori morti, sui muretti, sui comignoli, sulle strade...e su tutto, su tutto una coperta delicata e pesante per riparare la terra dal gelo. Sotto, batte e pulsa lentamente il cuore della vita. Domattina, al risveglio, la città e la campagna appariranno come un foglio completamente bianco, tutt’uno col cielo. Un foglio bianco che la vita riempirà con i suoi colori...e gli oggetti, a voi familiari che popolano il vostro mondo, vi stupiranno per la magia che su di essi ha posato la neve. Come vorrei che rimaneste in casa, in quei giorni, accanto al focolare, per ammirare da dentro, al caldo, il mio capolavoro. Ammirarlo finché si “scioglie da solo”! Come vorrei, in quei momenti che piantaste nel cuore, sotto la neve dell’amore, i semi dei vostri sogni e immaginaste i frutti dei vostri fiori che vedrete nella futura Primavera, nell’Estate e nell’Autunno... Come vorrei che poteste sospendere, per un giorno, tutte le vostre attività e fermarvi! E imparaste dalla Natura che si riposa e tace, e assorbe il mio Silenzio.

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Vi verrebbe anche in mente quello che vi hanno insegnato a scuola: non c’è fiocco di neve i cui cristalli sono uguali ad un altro; eppure ne costruisco e ne semino di fiocchi! Ma non avrei più potere divino se ne fabbricassi due di simili. Io sono la Natura meravigliosa! Unica. Irripetibile. Antica. Provengo dalla Forza Onnipotente. Dopo la nevicata mi faccio freddo pungente, mi adiro anch’io, e divento gelo e ghiaccio pericoloso. Vi rintano nelle case. Indurisco l’acqua che diventa come pietra e raggelo la superficie degli abissi. I cieli sono freddi e limpidissimi e le stelle luccicano lassù come gli occhi dei serpenti Ora, dall’alto, vedo che tutta la terra giace prostrata sotto i miei piedi, abbandonata completamente al sonno del gelo. Strette e chiuse in un pugno di freddo, molte cose moriranno, altre verranno conservate: periranno insetti, animali, alberi che cederanno sotto le mie armi taglienti. La neve, dapprima leggera e poi sempre più pesante viene ammassata sulle piante che appaiono prostrate nel sopportare il pesante fardello. Ma esse amano la vita e tacciono sopportando con amore il loro sacrificio. La maggior parte delle cose però sarà conservata e imboccherà la strada verso le altre stagioni. Però io sarò lungo, freddo, pungente, irrigidirò le vostre membra e vi chiuderò quasi in voi stessi.

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Amerete il fuoco che arde e il calore che sprigiona la legna! Non sono come l’Estate che chiama ad uscire, io sono l’Inverno che spinge l’uscio per restare nelle case e a stringersi il cappotto addosso. Ma non sono duro e crudele fino in fondo. E voi lo sapete bene. Ho anch’io le mie bellezze e i miei piccoli doni da offrire: lo ricordate il bucaneve? il campanellino delle valli? l’elleboro? la stella di Natale, in casa? Le primule e i crochi che, curiosi, spiano la vita da raso terra...E il calicanto... l’incantevole e profumato calicanto? Sì, li conoscete questi fiori! Non sono proprio vedovo di fiori... Uscite in giardino e visitate il bosco, anche d’Inverno, e capirete che non c’è stagione senza dono e senza bellezza e senza Amore… E se nella vostra vita conoscerete l’Inverno dell’amore, abbiate fiducia, abbiate speranza… la vita è più forte della morte, il bene più forte del male.

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LE GITE AI GIARDINI DI CASTEL

TRAUTTMANSDORFF DI MERANO E MERANOFLORA

Per completare il libro inserisco alcune foto delle cinque gite che abbiamo organizzato, nel 2002-2003-2004-2007-2009, a Merano. Meranoflora è una manifestazione per florovivaisti che si tiene a Merano ogni due anni e i Giardini di Castel Trauttmansdorff non sono altro che un grandissimo giardino attorno ad un Castello. Lascio qui qualche dato: GIARDINI DI CASTEL TRAUTTMANSDORFF

CENNI STORICI L’area in cui sorgono questi giardini, nel 1300 ospitava un’azienda agricola. Nel XVI secolo vi abitò una famiglia di nome Trauttmansdorff. Alla metà del XIX secolo l’omonimo conte vi costruì un grande castello, nel quale, secondo gli storici, vi soggiornò ben due volte l’imperatrice d’Austria, Sissi. Gli anni d’oro del maniero finirono nel 1920 con l’avvento in Italia del fascismo che espropriò il nobile della residenza.

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Nel 1977, grazie allo Statuto di autonomia, il bene passò dallo Stato alla Provincia. Il Castello ospita attualmente il museo provinciale del turismo, riguardante la storia del Tirolo. Notizie: 11 padiglioni:

concepiti da artisti, sono degli angoli particolari che spiegano … un po’ di tutto. Attrazioni:

Bosco di bambù – la grotta – Mosaico geologico – Passeggiata di Sissi – Voliera Serre: Limonaia (smontabile)– Serra delle orchidee

Semideserto a succulente (smontabile) Parcheggio: 250 posti macchina – 16 spazi per autobus Impianti sanitari: 18 WC all’interno dei giardini – 7 WC nel ristorante Superficie: 12 ettari 120.000 mq (fra Castello, giardini. Parcheggio, ecc.) Sentieri: lunghezza 6 Km./massimo dislivello: 90 m/14 ponti/Km. 2.3 di ringhiere

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Ristorante: sala 300 mq (148 posti) – terrazza 100 mq (100 posti) Volume degli stagni: 6.500 metri cubi – lunghezza corsi d’acqua 570 m (9 pompe) Costo dell’opera: ca. 20 miliardi Apertura giardini: giugno 2001 Apertura castello: 2003

Col pullman siamo arrivati a Merano…

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Un passaggio sopraelevato fa accedere ai giardini e il castello.

Già dall’ingresso comincia la dea “bellezza”…

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Tra bellezza e…

… arditi lavori di pareti verticali “antifrane”

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Visione dello stagno.

Scorcio

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Scorcio.

La serra delle piante grasse.

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Con la guida che spiega.

Scorcio.

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Scorcio.

La spettacolare fioritura del glicine.

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Il castello visto dalla parte bassa dei giardini.

Panoramica.

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Scorcio.

L’ardita terrazza sospesa nel vuoto.

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Vista del Castello e del ristorante dei giardini, dall’alto…

… e vista del Castello dal basso.

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L’ardita terrazza panoramica dei giardini, sospesa nel vuoto.

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MERANOFLORA – 1.5.2004 (foto di Flaviano Manfron)

Allestimenti floreali

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Allestimenti floreali “a forma” di violino e ventaglio.

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W LE STAGIONI

Le “stagioni” riguardano tante cose nella vita; si potrebbe dire tutto. Riguardano principalmente la Natura, come sto proponendo, ma anche la vita, come proporrò tra poco; e anche un’impresa industriale, anche un’attività agonistica, una qualsiasi esperienza… cioè, voglio dire che tutto ha un “inizio”, una costante durata nel tempo, si mantiene vivo, cresce e si espande e si dilata al massimo, fino all’esaurirsi della cosa, fino al suo tramontare e la sua “fine”. Sì, perché “tutto passa” e tutto questo fa sì che siamo e ci sentiamo, sempre in viaggio verso la meta finale, che è il Sommo Bene. Quindi, qui inserisco una specie di intermezzo per parlare un attimo di “altre” stagioni. Parto con le immagini dì quattro tavole in legno (cm 60 x 30) che esponevo e cambiavo ad ogni variar di stagione sulla porta d’ingresso del capanno presente in Giardino. Erano state realizzate scrivendo col pirografo su legno. Eccole:

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IMMAGINI DI ALCUNI SERVIZI GIORNALISTICI E TELEVISIVI

sul “Giardino dei sogni” Locali Bollettino parrocchiale S.Cuore Aprile 1996 Mensile Schio Maggio 1996 Rivista aziendale Il Punto DP-EW Giugno 1996 Bollettino del Duomo Giugno 1996 Jolly News Dicembre 1998 Schio – Numero Unico Settembre 1999 Mensile Schio – (serv.s/presepio) Novembre 1999 Schio News (serv.s/presepio) dicembre 1999 Rivista commercianti “Marco Polo” (presepio) dicembre 1999

La foto apparsa sul mensile SCHIO del Maggio 1996

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Provinciali/regionali Quotidiano Il Giornale di Vicenza 17.5.1996 Quotidiano Il Gazzettino 10.12.1996 Quotidiano Il Giornale di Vicenza 16.5.1999 Quotidiano Il Gazzettino (s/presepio) 12.12.1999 Quotidiano Il Giornale di Vicenza (s/presepio)24.12.1999 Quotidiano Il Giornale di Vicenza 5.11.2000 (s/corso giard. Cons.Quart. n. 4)) Quotidiano Il Giornale di Vicenza(s/ presepio) 24.12.2000 Quotidiano Il Giornale di Vicenza fine genn.2001 (s/corso giard. Montecchio Pr.) Quotidiano Il Giornale di Vicenza 16.2.2001 (s/corso giard. Cons.Quart. n. 1)) Il giornalista de Il Gazzettino, all’epoca Mauro Sartori, in visita al giardino nel nov. 96 e, sotto, la foto apparsa sul giornale del 10.12.1996.

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Nazionali Rivista mensile AIRONE Novembre 1997 Rivista mensile GIARDINI Maggio 1998 Rivista mensile GIARDINI Settembre 1998 Rivista mensile IL BOLLETTINO SALESIANO Marzo 1999 Rivista settimanale FAMIGLIA CRISTIANA 19.7.1998 Rivista settimanale BELLA 1.12.1998 Rivista settimanale ANNA 14.12.1998 Rivista mensile GIARDINI Luglio 2001 (per corsi autunnali) Rivista mensile CASA IN FIORE Luglio 2001 Il giornalista di Famiglia Cristiana, Paolo Perazzolo, e la foto che ha pubblicato sul n. 28/1998 della rivista del 19.7.1998 a pag. 163.

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RIPRESE TELEVISIVE PER RAIUNO 16.4.1999

I fiori che sta riprendendo Cuor di Maria “Dicentra spectabilis”

Come è piovuto sul giornalista di Famiglia Cristiana, così è piovuto sugli operatori RAI. Ma in qualche pausa hanno potuto

fare lo stesso le riprese.

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FAMIGLIA & AMICIZIE Le stagioni della natura si possono paragonare alle stagioni della vita. La Primavera è come i primi vent’anni, l’Estate procede fino ai cinquant’anni, consideriamo l’Autunno della vita fino ai settanta, e poi l’Inverno che rappresenta la fredda tomba che tutti ci aspetta per entrare nel mistero della morte. I frutti maggiormente sono opera dell’Estate, e anche nella vita l’amore produce i suoi frutti in questa stagione, mentre l’amicizia è come un frutto presente in tutte le stagioni. Questi sono i frutti della mia vita, Paolo ed Elisa, in giardino con la mamma, per una scorpacciata di ciliegie, e il dono di una rosa. Siamo negli anni novanta, mentre la foto più avanti è di vent’anni dopo, siamo nel 2010:

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L’acquisto del terreno fu un “avvenimento” per la famiglia: si lavorava… anche a 5 anni con guanti e stivaletti.

O si saliva e scendeva a piedi, per 6+6 km, ammirando il panorama

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Si trascorreva qualche bella giornata. Qui, la moglie Silvana con

la figlia Elisa.

Noi due: era l’aprile del 1999.

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I figli, Paolo ed Elisa, vent’anni dopo, nel 2010.

Il proprietario, Luciano Grendene, ideatore e curatore del giardino, e la proprietaria, la moglie Silvana, con sopra i figli.

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Io, Luciano (1956-…), in occasione del compleanno della cara mamma, Maria Carretta (1930-…), e mio fratello Luigi (1954-….) Il mio caro papà, Giovanni Grendene (1927-1997), che nei primi anni mi ha tanto aiutato in giardino. Qui costruz. di una vasca.

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Raramente mi vedeva vestito elegantemente il giardino, maggiormente mi presentavo così, sudato d’estate e fresco

d’inverno. Una foto che definirei “d’epoca”: penso che siamo nel 95-96. si intravvedono le lanterne e il salice (le une distrutte dal tempo,

pure il salice è morto col tempo).

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LE STAGIONI DELL’AMICIZIA

L’amicizia, che è un dono di Dio, può avere anch’essa le sue stagioni, ma è valida e bella in qualsiasi stagione, e brilla del suo splendore sempre. Ricordo qui un’amicizia che ha una forte relazione col giardino perché è nata dopo la partecipazione ad un corso di giardinaggio; si tratta di Umberto Guglielmi, che è divenuto poi un importante socio del CEFA e volontario che ha tanto lavorato nei due giardini. Qui è insieme alla moglie Gina, e tante e tante volte mi hanno gentilmente anche invitato nella loro casa lassù a Monte Magrè, a consumare insieme degli ottimi pranzetti. Li ricordo con gratitudine.

I cari amici Umberto e Gina, e la casa dove abitano, dove mi hanno ospitato tante volte.

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L’altro amico importante, apparso all’orizzonte sin dall’anno 2000, è Flaviano Manfron, giardiniere, col quale, e grazie al quale, ho potuto fare tante cose. Siamo sempre andati d’accordo, un breve consulto e qualsiasi decisione si prendeva in un attimo. Sono quegli incontri belli e grandi nella vita che ti riempiono di gioia e ringrazi Iddio per l’amicizia.

Eccoci insieme in una foto, prima di cominciare un corso di giardinaggio a Recoaro il 26.10.2005:

E poi l’amico Antonio Baggio (titolare del negozio foto Tony), col quale sono stati tenuti i corsi di fotografia e amico di tantissimi caffè insieme. Data: 29.10.2006 Tony mostra ai partecipanti le varie pose da assumere fotografando

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E LE AMICIZIE FEMMINILI? Niente paura che ci sono anche quelle… Eccole qua alcune amiche per una serata di festa in casa: alle due estremità, a sx. mia cognata Maria e a dx mia cognata Berica. Vicino a Maria c’è Graziella, l’amica “storica” di più antica data: ci conosciamo da quarant’anni, e con lei e il marito Federico, abitando vicino al giardino, per anni e anni ci siamo bevuti il caffè assieme nel pomeriggio. Poi c’è Stefania, amica che conosco da sei anni, che mi ha aiutato molto, con marito e figlie, nelle mie difficoltà. Fra queste due amicizie, “una antica e l’altra quasi nuova”, ce ne sono tante altre, ex colleghe comprese, delle quali non riporto i nomi per non rischiare dimenticanze e che tutte comunque ringrazio

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PRIMA & DOPO

Nella vita tutto ha un inizio e tutto ha una fine, tutto ha una partenza e un arrivo, un’alba un tramonto, una nascita una morte; ho già detto. Così fu ad esempio per questo mio primo presepio che feci nel 1999. durò appena un anno, poi fui costretto a sostituire le casette con quelle colorate.

Così accadde per questa casetta, alla quale ho molto lavorato per farla, e tra sole e pioggia, neve e tempesta, vento e gelo, in 10 anni, è andata distrutta.

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La figlia del proprietario del giardino, Elisa, fotografata accanto alla casetta nel 2000. A dx “particolare”.

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Sicchè un anno mi è durato il presepio, dieci anni la casetta, infatti basta guardare la prossima foto per cosa resta. E poi ci sono fotografato anch’io, ora che l’avventura in giardino è finita, e la vita mi presenta un “dopo” che va verso lo “sfacelo”.

Così, ridotta malconcia, risulta la casetta nel marzo 2011.

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E così, da arzillo e sportivo che ero anch’io, (v. foto a pag. prec. ) risulto essermi ridotto già dal 2010: incapace di fare tutto! Costretto, mio malgrado, a dovermi muovere sempre con le racchette perché il Parkinson mi ha colpito nell’equilibrio e nel camminare Come cambiano le cose nella vita; anzi direi che nella vita dobbiamo, tutti, e sempre, essere “preparati” a subìre gli eventi che essa ci riserva, poiché anche se noi non lo sappiamo, o non lo crediamo, essi non sono mai senza un motivo. Qui poi mi sono fatto fotografare con un giovane, si chiama Federico, studente al Centro professionale dei Salesiani, appartenente al gruppo di allievi che sono venuti in giardino a fare esperienza di manutenzione seguiti da quattro insegnanti. E vorrei partire anche da questo incontro che ho avuto, per fare un capitolo, una riflessione personale sulla sofferenza. Anzi vorrei rivolgermi stavolta ai giovani, visto che hanno tutta la vita davanti e prendo lo spunto da ciò che ho vissuto in questi giorni.

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Il secondo gruppo di giovani studenti del Centro di Formazione Professionale dei Salesiani; giovani venuti a curare i due giardini lassù a Monte Magrè il 23.3.2011, tutto il giorno. Sono della II^

classe, hanno 16 anni. Ne mancano alcuni che son dovuti “scappare” per prendere il pullman del ritorno a casa.

La zia Graziella con Francesca. Questi disabili intellettivi mi fanno pensare e credere che, assolutamente, deve esserci il Paradiso.

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LA SOFFERENZA & LA GIOIA Come le stagioni fanno parte della vita della natura, col loro bello e brutto tempo, così la sofferenza e la gioia fanno parte della vita dell’uomo, col loro andare e venire o, ahimè, col permanere. Il fatto di desiderare di parlare dei problemi, miei o degli altri, non è per farmi gli affari degli altri, perché ne ho già abbastanza dei miei di problemi, ma se quando si sta bene non ce ne frega niente di cosa fanno gli altri, nel dolore “gli altri” ti aiutano a sopportarlo, il tuo, e tu magari aiuti gli altri. Ho chiesto l’autorizzazione ai genitori dei due giovani prima di descrivere il problema che vivono e me l’hanno concessa. Conosco la figlia diciottenne di un mio amico che ha la sindrome Down. L’altro ieri abbiamo bevuto un caffè insieme al bar, ed è questa ragazza effettivamente di una simpatia unica e ti fa tenerezza. Mi dicono però i genitori che è dura gestire una persona così; oggi che è reduce da una profonda sofferenza, a motivo di una Scuola Superiore impreparata e per questo motivo arrogantemente umiliante fino a danneggiarle la salute psico-mentale; ed è una cosa che puoi facilmente comprendere. E’ “dura!”.

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Dopo di che, quando sono arrivato a casa, mi è venuto spontaneo inviare al papà della ragazza questo sms: “Caro Tony, chi è chiamato a seguire le persone come Francesca deve per forza avere una grazia straordinaria. Chi ha un handicap così importante è paragonabille agli angeli, che voi senza saperlo e volerlo, siete stati chiamati a servire. Cosa però difficilissima da capire, accettare e credere, ma è così. Francesca inconsapevolmente predica Dio perché fa riflettere, riempie di domande chiunque la guardi e la vede. Mi sto domandando in questi giorni se è più importante nella vita la salute o la fede? Ognuno ha la sua risposta…”. Al che, dopo un po’, il mio amico mi risponde semplicemente: “Grazie”. Al che, proseguo così: “Considero poi che ci sono casi ancora peggiori e mi dico che non c’è niente in tutto il creato che sia stato creato senza essere di utilità per qualcuno. Dio non ha mai creato nulla di inutile e ci fa stare al mondo finchè considera esaurita la nostra utilità qui”. Questo è il primo caso di sofferenza che vengo a descrivere, poi, ieri appunto ho conosciuto Federico; il quale è un giovane di 16 anni (anche se è già più maturo) e mi ha molto positivamente colpito per la sua serenità e il sorriso sempre sulle labbra. L’ho definito tra me “ragazzo eccezionale” proprio per queste sue caratteristiche che vive nella sua situazione. Pensate che egli, fino ai 14 anni stava bene e

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poi, dopo un’influenza, sembra che un virus, gli abbia provocato dapprima un “blocco” totale del tronco del corpo e arti superiori e inferiori; poi egli è riuscito a recuperare l’uso del tronco e delle braccia, ma le gambe praticamente non lo tengono in piedi, ed è quindi costretto a spostarsi usando la sedia a rotelle. Il caso è poco chiaro per i medici; ovviamente è stato portato dai genitori dai migliori specialisti, ma credo debbano ancora definire bene la questione. Questi, Francesca e Federico, sono due casi di apparentemente vita “provata” dalla sofferenza, all’alba della vita per l’età, l’una ignara di vivere, l’altro, ben consapevole, ma supportato dalla grazia di un grande coraggio per affrontare la sua prova. L’una, guardandola con ì soli occhi della fede (che sono gli unici occhi con i quali si possono guardare queste cose), è già da considerarsi “angelo santo”, agli occhi di Dio. Federico invece, che giudica la vita con solo pochi anni di esperienza di vita, si ritrova ciononostante più maturo rispetto ai suoi compagni, di certo perché, in genere, il dolore matura, oltre che condizionare la vita imponendo ad essa i “limiti”; e se a Francesca, come a tutti gli altri disabili intellettivi, le è già assegnato un posto in Paradiso; Federico, come tutti gli altri uomini coscienti (e ahimè anche incoscienti nel male), dovrà conquistarlo “passando attraverso la grande prova della vita” e per divina grazia accedere poi al Paradiso concesso ai beati.

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Che voglio dire io, soltanto anagraficamente più adulto di loro di una manciata di decenni? Poco o nulla posso insegnare loro, posso solo portare o far conoscere la mìa esperienza di vita, e come la penso e ho vissuto io e vivo i miei problemi di salute. Scarso di vista da sempre e col morbo di Parkinson dai 51 anni. Io credo che se non riusciamo, o meglio, se non riuscissi a dare un senso al dolore nella vita, come esperimentiamo tutti che talvolta accade, soprattutto quando si riesce a raggiungere l’atto estremo della disperazione, sarei anch’io un infelice. Invece mi reputo “beato”, cioè contento, perchè ho un po’ di fede in Dio. Invece penso proprio che bisogna darlo o comunque trovarlo o comunque cercarlo questo “senso” e ritengo anche che sia un “senso unico”; non ce n’è altri. E per me è questo: se essere cristiani significa conformarsi a Cristo in tutto, se essere cristiani significa ascoltare la sua Parola, e anche adorare la Trinità; ebbene non credo che dovrò o dovrei aspettarmi una vita “tanto diversa” da quella di Cristo. Ce l’ha detto Lui anche: è capitato così a me, han fatto cosà a me; accadrà così e cosà anche a voi, e chi, ma chi, avrà perseverato nella fede in me sino alla fine, sarà salvo. Bisogna quindi prendere la “propria” croce (che è di sei miliardi di tipi diversi) e seguirlo…

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NEL MISTERO DEL DOLORE

E NEL MISTERO DI DIO. Considerata la limitatezza della scienza, che comunque non è giammai da disprezzare, anzi bisogna farvi ricorso, davanti al dolore e alla morte che sono entrati nel mondo a causa del peccato di Adamo, cacciato da Dio dal “paradiso terrestre” per la disobbedienza commessa, Dio ha pensato anche al “recupero” dell’uomo. Egli, Dio, non aveva certo creato l’uomo, fatto a sua immagine e del soffio del suo spirito, per destinarlo al dissolvimento totale nel nulla, ma lo aveva creato per amore per condividere con Lui la vita nel “Paradiso Celeste”. L’uomo per la sua disubbidienza e Dio per la sua misericordia, ha rinviato la cosa alla fine della vita, dopo aver scontato la pena della colpa. Anzi, nella sua infinita sapienza, e nel suo infinito mistero, Dio ha scelto un popolo, al quale per secoli e nei secoli ha profetizzato la sua venuta nell’Incarnazione del Figlio, ed è venuto quindi Egli stesso a redimere e riscattare e salvare gli uomini dalla colpa, caricandosi sulle spalle i peccati del mondo intero, vissuti attraverso il merito della sopportazione di una dolorosa Passione. Vissuta quindi in prima persona dal Santo dei Santi, dal Re dei Re, dal Creatore dell’Universo. Tutto questo, ben si intende nel Mistero, per distruggere la morte, il fatto più grave e massimo della pena scaturita dalla catastrofica colpa iniziale.

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Quindi sofferenza, malattie e morte, cioè la pena per gli uomini, la natura e l’universo, dovevano, sempre nel mistero, agli occhi di Dio trovare il Redentore, cioè un Agnello, l’Agnello Innocente, che scontasse per l’uomo stesso la colpa, e fu, ed è, talmente grande e catastrofica la colpa della disubbidienza, che per “ripararla”, l’uomo, che fu capace di farla in forza degli angeli decaduti, mai sarebbe riuscito, né riuscirebbe, a “ripararla” da sè. E’ dovuto quindi intervenire Dio stesso, mandando il Figlio stesso, a pagare il fio di una colpa umanamente irriscattabile dall’uomo. Perché questa lunga elucubrazione? Che può fare l’uomo? Che può l’uomo con tutto questo? L’uomo può, anzi deve, perché non è stata tolta la pena su questa terra, anche se Cristo ha annullato la “colpa”, perché la colpa commessa dal primo uomo Adamo ricade fino all’ultimo uomo che vivrà, tenersi la colpa e scontare la pena. Mentre Cristo è stato il redentore di tutti, dal primo all’ultimo uomo, e i beati nati prima di Lui li recuperò quando discese agli inferi. Cosicchè con la Risurrezione aperse le porte del Paradiso Celeste, l’uomo, dicevo sopra, può anzi deve e può, ho scritto, solo diventare col suo soffrire, corredentore col Redentore. Infatti ci dice Paolo, l’uomo folgorato da Cristo, che dobbiamo completare in noi ciò che manca ai patimenti di Cristo; ben si intende, ripeto per

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non dimenticarlo, nel mistero del dolore, nel mistero della vita, nel mistero della morte, nel mistero di DIO. E ancor più in là dobbiamo cercare di arrivare cioè a dire “non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”. E se ci trovassimo anche davanti alla morte, sarebbe bello riuscire a dire come san Paolo: per me vivere è Cristo e morire un guadagno. Se riusciamo, davanti alla morte, ad aver fede, se riusciamo a pregare, questo alimenterà la speranza e tutto questo ci aiuterà ad incontrare l’Amore. La prima cosa ingiusta che ci impone il peccato è l’ingiusta, appunto, distribuzione della pena. Infatti: perché uno nasce Down e quell’altro no? Uno sanissimo e uno cerebroleso? Uno spastico, uno invece diventa campione del mondo sui cento metri, un altro gli viene il diabete quando ha sette anni? Un altro, nato sano, a vent’anni “viaggia” su una sedia a rotelle causa un incidente stradale che gli frattura le vertebre, o si prende una botta in testa e diventa cieco. Un altro a trent’anni muore sul lavoro, un altro muore schiacciato dal trattore che si ribalta, un altro sbagliano i chirurghi a operarlo, ecc. ecc. ci sono mille esempi di mille cose, di mille accidenti, di mille morti… e tutto nel mistero. Perché e te e non a me? Perché a me e non a te? Su qualcosa abbiamo pure una responsabilità diretta, su altre indiretta, su altre siamo completamente innocenti o estranei. Chi ci dà una risposta?

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L’unica cosa da fare è ascoltare il folgorato da Dio, quale fu san Paolo: nel mistero, straripeto, nel mistero, “voglio completare in me ciò che manca ai patimenti di Cristo”. Sembra un paradosso dire che la vita è una cosa che più si allunga e più si accorcia per tutti, ma la realtà è questa. Tutti i nati su questa terra siamo dei “condannati a morte”. Volete, anzi chi vuole che la vita e la morte siano un “non senso?”. Mistero significa “non conoscenza di qualcosa”, non significa “assenza” di qualcosa, con Dio poi cosa ci dovremmo aspettare? Che abbia creato stupidaggini o il non senso? Invito a considerare il precedente eccezionale libro dal titolo L’essenza dell’essenziale, stupendo perché è di san Tommaso d’Aquino, non per quello che ho scritto io. (vedi al capitolo libri il n. 36) Così la penso, non so se mi sbaglio. Nella fede, dubbi sempre, certezze mai, altrimenti non sarebbe più “fede” in ciò che non si vede. Lo so che è fatica stare attaccati e cercare le cose invisibili, ma, come ci dice S. Paolo, le cose visibili durano un “momento” quelle invisibili per sempre. Tutte cose queste più facili da vivere nell’intenzione che nell’azione, più facili a dirsi che a farsi perché “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, recita il popolare proverbio. Comunque almeno ci proviamo.

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Chiudo dicendo che avendo citato nel titolo del capitolo anche la “gioia”, dove può stare o esserci la gioia in tutto questo? Nel viverlo, guardando al crocifisso; se togliamo la Croce dal mondo, se togliamo le croci, distruggiamo il mondo. Da quando Gesù è venuto nel mondo, e ha vissuto il suo dolore innocente, e si è offerto a Dio come Agnello immolato; non ci rimane altro che la fede in lui. Riguardo al peccato originale, accaduto miliardi di anni fa, ma esso si rinnova sempre in noi (l’Adamo siamo noi), quando opponiamo resistenza a Dio con la nostra superbia, l’orgoglio, l’arroganza e l’indifferenza. E pensiamo di fare, o riuscire a fare, senza Dio. Ci dice Gesù infatti: “Senza di me non potete fare niente”. All’ingresso del giardino c’è, sopra un pezzo di legno di castagno, una croce fatta con tre chiodi saldati, lunghi 20/25 cm. Pensiamo; chiodi così hanno trafitto mani e piedi di Gesù.

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FOTO VARIE &

L’ULTIMO LAVORO Per finire questo libro, praticamente di ricordi, inserisco qualche altra foto di cose varie fatte. Tra le altre anche quelle che mi ricordano un’altra mia grande passione: la corsa. Dai 13 ai 54 anni ho sempre corso, facendo agonismo, dai 16 anni ai 24, con risultati limitati, ma per me eccellenti perché ce l’ho sempre messa tutta. L’atletica mi deve avere aiutato a formare il carattere, amare la fatica, sopportare, resistere ed essere perseverante nelle cose decise. Lo consiglio a tutti i giovani un po’ di sport. A causa del Parkinson, ho dovuto smettere di fare la mia corsetta, tre volte la settimana, quando sono caduto il 9.10.2010 sbattendo violentemente la faccia sull’asfalto e frantumando gli occhiali. Il motivo è stata la festinazione (parola nuova che ho imparato anch’io) che capita ai parkinsoniani e cioè c’è il tronco che si flette troppo in avanti e ti fa sbilanciare e cadere.

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Un gruppo di bambini delle scuole elementari Strasseggiare. Un gruppo di bambini della Scuola materna di SS.Trinità risale i sentieri del Giardino area-benessere giungendo dal G. dei Sogni.

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L’8.5.2005: un gruppo di San Vito.

Il 15.7.2006: presenti ad una manifestaz. in via Pasubio.

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17.12.2004: Flaviano, presidente CEFA, interviene negli studi di

Radio Gamma 5 a Cadoneghe (PD), sotto lo sguardo delle conduttrici.

10.3.2011: un gruppo di studenti del Centro Formazione professionale dei Salesiani, che ha lavorato nei due giardini.

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14.10.2003: Zugliano: un momento della teoria, dei tanti corsi di giardinaggio.

10.10.2004: in giardino per una lezione pratica.

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Quanto ha predicato Flaviano: ASSOLUTAMENTE NON COSI’!!

ASSOLUTAMENTE NEANCHE COSI’!!! ORRORE!!!

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MA DA COSI’…

…. A COSI’.

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13.11.2004: premiazione concorsi poesia e pittura su L’Albero

Da Marzo a Settembre 2004: Mostra foto su L’Albero allestita presso la Giardineria Drago.

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8.1.2006: palazzo Toaldi Capra: Mostra concorso fotografia “Momenti di vita”-

Natale 2009: vendita rose di Natale (Helleborus) per raccolta fondi pro CEFA.

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2009: si prepara un basamento per poggiare le piastre per ospitare una casetta, offerta dal Comune a seguito convenzione.

In piena estate 2009, arriva la casetta prefabbricata.

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E… voilà la casetta! Intanto c’è chi si dedica a ricoprire di perline in legno di abete i

container per farne dei magazzini da riporre gli attrezzi.

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Poi arrivano due grossi anelli di cemento per costruire un pozzo

ornamentale.

Ricopro di sassi il pozzo…

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Scrivo con sassolini colorati la data 2008 sul pozzo, ignaro che sarebbe stata per me la data di fine lavori.

Ed il pozzo ornamentale è fatto. In versione estiva…

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L’ULTIMO LAVORO

Nel 2007 sono iniziati i primi sntomi di un male inatteso; sono riuscito comunque, anche grazie all’aiuto dei volontari, a completare, o quasi, la realizzazione del Giardino area-benessere, usando i 2500 euro del premio ULSS e altri 2500 degli sponsor. Nel 2008, sono riuscito a fare e completare, sempre con l’aiuto del volontario Umberto, il pozzo ornamentale, sul quale è stata indicata la data di costruzione, come si vede dalle foto. Ho ricoperto di sassi il pozzo, scritto ladata con i sassolini colorati; stavo usando per l’ultima volta la cazzuola, acqua e colla e scrivevo ignaro sul cemento la data di addio ai giardini per l’incapacità, con la diagnosi del Parkinson, di riuscire a fare qualsiasi altro lavoro. Ecco perché ho intitolato il capitolo “L’ultimo lavoro”, per lo meno quello manuale, perché veramente non riesci più a fare niente di pratico. Tant’è, la vita cambia, sto ancora cercando di riorganizzarmi; la fede ci dice che c’è sempre un motivo, nascosto o palese, quando capitano cose che cambiano le cose. E io ci credo…

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Il pozzo in versione invernale, con vista verso il campanile…

… e con vista verso la casetta.

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All’uscita del giardino si legge questa frase scritta su una targa di legno: “Hai ricevuto amore dona amore”.

Il visitatore ha fatto un giretto in mezzo alla natura, ha immagazzinato dentro di sé la bellezza delle piante, dei cespugli che ha visto, dei fiori che la stagione gli ha offerto. L’amore esistente nella creazione si è manifestato e rivelato attraverso queste cose. Tutto si è fatto dono al visitatore. Ebbene: il visitatore faccia altrettanto nella vita. Voglio concludere così questa passeggiata virtuale nel Giardino dei sogni e in parte nel Giardino area-benessere. Augurando a tutti di avere quella pace che spesso si trova in mezzo la Natura.

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E’ di questo mese, però, di marzo 2011, la terribile catastrofe del Giappone con terremoto, maremoto con tsunami e problemi enormi per le radiazioni delle centrali nucleari danneggiate dagli eventi. E’ terribile: la Natura amica che ci nutre con tanta delicatezza, che ci dà frutti, fiori ed erba, bellezza, poesia, fascino, magia, effetti fiabeschi con la neve, che ci stupisce con l’arbaleno, crea bellezza soffusa di malinconia con la sua nebbiolina, diventa orrore, morte, strage, fa ammucchiare cadaveri su cadaveri, decompone e marcisce, o uccide con radiazioni invisibili l’uomo e generate dall’uomo. Chi cerca una spiegazione a tutto questo; si domanda il perché? Ma la risposta, a tutto, non è sempre facile da trovare. Anzi in molti casi non esiste. §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§ Riporto qui, come già detto, alcune foto dell’altra mia grande passione, che anch’essa resta soltanto un ricordo: Una foto, venuta un po’ male, di una gara. Avrò avuto vent’anni., nel 76. (in 2^ posiz.)

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Allenamento allo stadio di Schio; gara Poleo-S.Caterina il 29.4.73, 2^ classif. Categ. Allievi, corsa di 7,5 Km in salita gara Luglio Piovenese il 29.7.74, 3^ class. Juniores.

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L’ALBERO

Tutto l’universo e quanto esso contiene si può dire che è Regno di Dio; anche la Terra quindi è Regno di Dio, con altri tre Regni: il Regno animale, il Regno minerale e il Regno vegetale. Prendo un solo elemento dal Regno vegetale, per celebrare la chiusura di questo libro. Ora uso un testo riassunto da un brano (che per intero si trova nel libro n. 2, a fine libro), che parla dell’albero e che leggevo sempre ai partecipanti ai corsi di giardinaggio tenuti sotto la guida di Flaviano: e, sinceramente, qualche volta, i partecipanti medesimi applaudivano. Trascrivo il testo inserendo anche qualche foto:

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L’Albero Tacito e silenzioso. Proteso solo verso la luce e il cielo. Canti di gioia a primavera quando fiorisci! Sei buono. Sopporti la calura estiva donando ombra e freschezza. Ti lasci spogliare, rassegnato e sereno, nel silenzio dell’autunno. E attendi paziente la primavera durante il freddo e lungo inverno. Sai far sentire solo la delicata musica delle tue fronde smosse dal vento. Poi stai sempre zitto. (…) Sei sempre vestito bene. Sempre elegantemente vestito da festa. Eppure non sei ambizioso. Chi confeziona i tuoi abiti? Dove prende il tuo sarto tutte le tonalità di verde che ci mostri? Verde chiaro in primavera, verde carico d’estate; rosso, giallo, arancio, marrone … di tutti i colori ti vesti in autunno! E i sempreverdi rallegrano lo scolorito inverno. Mai adirato. Subisci gli eventi della natura con mansuetudine. Sopporti le ferite. Se mutilato, cicatrizzi. Perdoni. Ricostruisci. (…) Ma sai invecchiare saggiamente, perché ad ogni tempesta che vinci metti radici più profonde: le prove ti giovano dunque? Lo sapevo! Da sempre ci sei di esempio: da ogni “burrasca” della vita dovremmo uscire rafforzati anche noi!

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Oh amico albero, che svetti nei boschi come le colonne del tempio. Tu, che ossigeni e purifichi l’aria che respiriamo, insegnaci i limiti di ciò che è bene fare e non fare quando l’uomo “usa” la natura.

Quanto ti utilizza, l’uomo, per le sue necessità e tu, sempre taci, quieto. Ti lasci lavorare, scalfire, tornire e sei sempre generoso e affascinante. (…) L’uomo con te costruisce navi, imbarcazioni, case e grattacieli. Ti usa per plasmare il cemento. Sei insostituibile. Ti usa per arredare case e palazzi, salotti e cucine. Sei di impareggiabile bellezza! Porti nelle abitazioni il profumo della natura. Sei la nostra naturale compagnia. Ti rivolge mai l’uomo un umile pensiero di riconoscenza? Tu, o albero, che, come sei prezioso, così sei generoso perché ti offri ad ogni uso… Tu, albero! Tu , legno! Muto e silente. Tu “sai” amare! Creato dall’Amore per farci scoprire l’Amore! Basta guardarti e l’uomo intelligente capisce tante cose.

Luciano Grendene (tratto dal libro Nostalgia di Paradiso di L. Grendene)

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“Sei sempre vestito bene.”

Stesso albero: in marzo e a luglio. Prunus cerasifera “Pissardii” Abete arg. Acero palm. Cercis Abete Caucaso Alloro Betulla

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“sei generoso perché ti offri a ogni uso” “Chi confeziona i tuoi abiti?” “Proteso solo verso la luce e il cielo.”

“Ogni tempesta che vinci metti radice più profonde.”

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“Tu che ossigeni l’aria che respiriamo…”

L’abete bianco più grande d’Europa, a Lavarone. “Porti nelle abitazioni il profumo della natura” “Quanto ti utilizza l’uomo per le sue necessità.”

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“E i sempreverdi rallegrano lo scolorito inverno” Provi il lettore a vedere quanti sempreverdi individua nella foto di questa gelida giornata invernale (ci sono: la palma, i viburni, l’evonimo, il bosso, l’agrifoglio, la tuia, l’abete argentato, il cipresso nero, l’abete) A sx: Abies nordmanniana

(Abete del Caucaso)

“Ti rivolge mai l’uomo un umile pensiero di riconoscenza?”

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“Verde d’estate; rosso, giallo, arancio, marrone… di tutti i colori ti vesti in autunno.”

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

“Sai far sentire solo la delicata musica delle tue fronde smosse dal vento. Poi stai sempre zitto.” (Galletto segnavento; spostato dal giardino alla tettoia del pozzo)

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“tu sempre taci, quieto”

“Mai adirato. Subisci

gli eventi della natura con

mansuetudine. Sopporti le ferite.

Se mutilato, cicatrizzi. Perdoni.

Ricostruisci.”

L’albero ricostruisce, ricrea, a meno che non si tratti di danno irreparabile quindi irreversibile. Vento, neve, animali, ferite, ecc. possono portare la”morte” per l’albero, e sono preludio di MORTE anche le orribili “potature” (meglio chiamarle “mutilazioni”) fatte dall’uomo.

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Finiamo almeno gustandoci i colori, accanto al dolore c’è sempre la gioia…

Azalee e ..

.… rododendri hanno questi colori

Questo non è un albero, neppure il fiore di un albero, neppure il sosia di un uccello, è semplicemente uno dei tanti CAPOLAVORI della Natura. E’ il fiore della Strelitzia reginae.

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E per finire… “Quanto ti utilizza, l’uomo, per le sue necessità e tu, sempre taci, quieto. Ti lasci lavorare, scalfire, tornire e sei sempre generoso e affascinante.”

Segheria Pretto Ezio - Valli del Pasubio

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I SEMI

Quando facemmo la Mostra sull’Albero, utilizzando le foto scattate dai partecipanti al Concorso provinciale nell’anno 2005, allestendo la mostra presso la Giardineria Drago, inserii anche due bacheche in legno sulle quali vennero esposti vari semi di varie piante. Forniti dalla Forestale di Verona, come si possono vedere nella foto: erano stati forniti a scopo didattico al C.E.F.A. e li facevamo vedere durante i corsi. Erano bustine di plastica trasparente che servivano alla conservazione, nonché visione, del seme, con scritto il nome della pianta.

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Tutto parte e passa per il seme; il seme è potenza, è energia, “contiene” il tronco, i rami, le foglie, i fiori e il frutto, e il nuovo seme in ”potenziale divenire” La vita, dell’uomo, degli animali e, come visto delle piante, inizia da un seme. Ebbene, io sono convinto che anche le idee nascono da un seme.

LE IDEE Quante cose, o idee, ho portato a casa anch’io girando, viaggiando (e che non sono certo un gran viaggiatore) o visitando altri giardini. Per esempio: costruirsi una meridiana, realizzare un pozzo ornamentale in giardino, inserire un gazebo, dei giochi, lavori artistici in ferro, una statua, una vasca, una fontana, un laghetto, uno zampillo d’acqua, pesci, animali, tartarughe, panchine, amaca, caminetto all’aperto, casette, mangiatoia per gli uccellini, galletto segnavento, oppure realizzare lavoretti vari su legno col pirografo (vedi foto sotto), da mettere in cucina o taverna o in mansarda o terrazzo, e tante cose si possono fare coinvolgendo i bambini, ecc.ecc. quel che si vuole, purchè piaccia e sia adatto al contesto e ci sia lo spazio sufficiente.

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Foto della sala mostra allestita presso la Giardineria Drago

Detto questo l’ultimo discorso sul “seme” vorrei farlo in questo senso. Mi piacerebbe tanto che il lavoro svolto, prima da solo, poi, dal 2000, con Flaviano Manfron, poi allargatosi ai volontari, fosse un SEME per invogliare, nel futuro altri, a fare non dico altrettanto perché forse non si ripeteranno le stesse favorevoli condizioni (anche se non si può escludere che possa venir fatto ancor di più e ancora meglio – magari!); ma comunque a fare qualcosa per conservare la Natura. Bene di tutti, del passato, del presente e del futuro. Mi piacerebbe, anzi lo spero, che questo libro “W LE STAGIONI” e il precedente “LA PICCOLA

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STORIA” divenissero “semi” di amore verso la Natura per le generazioni future. Dio solo lo sa; noi lasciamo fare a Lui. Concluso questo capitolo, oggi stesso, 2.4.2011, mi è venuta l’idea di fotografare bene le cose descritte sopra, i semi quindi e i vari lavoretti che avevo fatto col pirografo più di dieci anni fa, quando ancora ci vedevo meglio di oggi. Eccoli nelle foto; il legno più adatto ai lavori con il pirografo è il legno di acero, perché ha pasta chiara e dura, o noce o biancospino o corniolo, comunque legno “duro”. Non è adatto l’abete o qualsiasi altro legno “tenero”.

Le bustine contenenti i semi.

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Lavoretti vari eseguiti con il pirografo- Oltre ai quadretti gli altri pezzet- tini di legno a goccia o a rombo, ecc. possono es- sere usati per addobbare un albero di Natale.

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Altri quadretti, un particolare. §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

Spero di essere riuscito a dare un’idea, o meglio a comunicare e coinvolgere gli altri sul “cosa fare” quando ci viene un’idea; magari interessando figli e nipoti.

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I LIBRI

Chi leggerà qui penserà: questo è matto! In effetti lo penso anch’io, di avere, come tutti però, qualche stranezza, per aver sentito quasi una “necessità” di realizzare questa sfilza di libri. Anzi dirò di più: ho pensato quasi quasi di tentare di iscrivermi al guissness dei primati mondiali in qualità di AUTORE, SENZA EDITORE, COL MAGGIOR NUMERO DI LIBRI REALIZZATI, STAMPATI, PUBBLICATI E INVENDUTI. Tanto per riderci un po’ sopra. Comunque per dirla seriamente: sono sempre stato appassionato di leggere, e scrivere mi dà la sensazione di fare qualcosa di utile per gli altri. Più di 30-40 minuti non resisto, a leggere o scrivere, per problemi alla vista, però quello che non mi manca è la costanza, che mi ha portato, negli anni, a realizzare sì tanti volumi. Dio solo sa se serviranno a qualcuno… intanto sono serviti a me per stare in compagnia di persone d’altri tempi.

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Libri a cura di Luciano Grendene: 1 PER SORRIDERE E RIFLETTERE (pag. 222) (anno

1991) (Raccolta di massime, pensieri, proverbi. Un libro che stimola i giovani, sostiene gli adulti, conforta i vecchi)

2 NOSTALGIA DI PARADISO (pag. 248) (1995)

(pensieri sulla Natura e sull’Amore libro nato durante la realizzazione del Giardino dei Sogni – sito a Monte Magrè di Schio)

3 CHE COSA E’ IMPORTANTE NELLA VITA? (pag.

300) (2003) (selezione degli scritti più belli di SENECA – Dalla sofferenza, alla saggezza, alla gioia)

4 PRENDI UN PENSIERO PER AMARE (pag. 148)

(2004) (1000 pensieri che ci aiutano ad accettare la Croce con fede.)

5 PENSA COL CUORE (pag. 250) (2005 )

(Libro dedicato alle donne Il pensiero, radice della vita e qualche riflessione sulla Natura e l’Amore)

6 ASCOLTALO… (pag. 250) (2005)

(Libro dedicato ai visitatori del Giardino dei Sogni, in occasione dei 15 anni di realizzazione, che tocca svariati argomenti della vita)

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7 FILASTROCCHE PER OGNI STAGIONE (pag. 88) (2006) (Filastrocche per i più piccini)

8 VIVI COSI’ E SARAI FELICE (pag. 238) (2006) (Cioccolatini per l’anima - Pensieri, ricchi e dolci, per rigenerarsi a qualsiasi età e puntare alla felicità)

9 VIVI AMA E PERDONA (pag. 252) (2006) (Libro dedicato ai cinquantenni, decennio più, decennio meno. Perché la vita è come un albero: a un certo punto fa un po’ di frutti! Acerbi o maturi, li fa! Ogni capitolo può essere un frutto.)

10 INDISPENSABILE SAGGEZZA (pag. 242) (2006)

(Di tutto, di più. Raccolta di frasi sulla filosofia, i libri, l’amore, le donne, la saggezza, l’amicizia,ecc. – Qui c’è la frase che cerchi.

11 DOLCE AMARA SOLITUDINE (pag. 248) (2006) (Riflessioni sulla solitudine: aspetto dolce della vita se è costruttivo e creativo o amaro se diventa isolamento, chiusura e depressione).

12 UNIVERSO DONNA – Mistero donna (pag. 276) (2006) (Da zero a cent’anni ogni decade di età viene analizzata nel suo aspetto e diverse donne rispondono ad un questionario appositamente creato per questo libro, per scoprirle nel loro Universo d’amore).

13 PAROLE PER GLI ANGELI (pag. 258) (2006) (Raccolta di pensieri: da antichi angeli per i nostri angeli. Tanto Montaigne, tanto Tagore, Cicerone, Seneca, Lucrezio, ecc.) Frasi, pensieri e spezzoni di brani, filosofia, poesia e saggezza per tutti, ma soprattutto per i nostri figli)

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14 AMA IL BOSCO, L’ALBERO, IL LEGNO, LA

NATURA. (pag. 276) (2007) (Un libro per diffondere l’amore e il rispetto verso la Natura: il Bosco meraviglioso, l’Albero benedetto, il Legno prezioso. Alla scoperta di queste tre bellissime realtà della Natura e della Natura stessa decantata da un poeta, un fotografo, un pittore e un musicista, ecc.)

15 LA FORZA DELLA FAMIGLIA (pag. 276) (2007)

(Riflessioni sulla famiglia (Innamorarsi, sposarsi, essere genitori, diventare nonni, problematiche varie) con alcune testimonianze vive.)

16 OLTRE IL GIARDINO… (pag. 248) (2007)

(Un giardino è una perla visibile! Ma gli abissi marini e celesti e dell’animo umano sono sconfinati e vanno oltre il visibile. Ecco un libro per riscoprirsi piccoli e attraverso la Natura penetrare il Mistero Terra, Cielo, Dio.)

17 SE TU CONOSCESSI IL DONO… (pag. 276)

(2007) (Le religioni, la Trinità: il Padre – il Figlio – lo Spirito Santo. La Chiesa. Gesù: dono all’uomo. Riflessioni su questi temi fondamentali della vita.)

18 LA MORTE…O LA VITA ETERNA? (pag. 254)

(2007) (Un libro per dare un senso al soffrire e al morire. Chi può dirci qualcosa sul dolore e la morte? E sul “dopo la morte”? Con intervento della Presidente AVO (Assoc.volont.Ospedalieri) di Schio.)

19 “CHE COS’E’ LA VERITA’?” (pag. 278) (2007)

(Chiese Pilato a Gesù. Ecco una domanda fondamentale nella vita di ogni uomo. Darsi una

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risposta è estremamente importante perché questa ti rende felice. Verità e felicità vanno di pari passo.)

20 L’ECO DELLA PAROLA (pag. 276) (2008)

(La Parola di Dio, pure come un’eco lontana, raggiunge tutti gli uomini, ascoltata o inascoltata, tocca tutti i cuori. Commento ai vangeli dell’anno liturgico, che simboleggia tutta una vita di ascolto della Parola ed analisi di tutti i libri della Bibbia.)

21 L’ESSENZA DELL’AMORE – (pag. 260) (2008)

(La realtà della vita: Risposte a tre domande fondamentali per ogni uomo: Chi siamo? Dove andiamo? Che senso ha la vita? Per conoscersi, per trovare la via giusta nella vita e per darle un senso orientato al bene.) TRITTICO BIBLICO

22 CONSOLAZIONE (pag.246) (2008) (Versetti scelti della Bibbia, Antico Testamento, con breve commento. Dal libro della Genesi ai Libri Sapienziali. Consolazione perché la Parola di Dio è anche per consolare, oltre che per richiamare, raccomandare, annunciare, sperare…)

23 SPERANZA (pag. 236) (2008) (Versetti scelti della Bibbia, Antico Testamento, con breve commento. Dai Libri Sapenziali ai Libri Profetici, i quali ci annunciano la grande Speranza della venuta nel mondo del Salvatore. “Speranza”, come portano speranza tutti i bambini).

24 CERTEZZA (pag. 306) (2008)

(Versetti scelti della Bibbia, Nuovo Testamento, con breve commento. Dai Vangeli, alle Lettere,

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all’Apocalisse. La certezza è che Gesù Cristo è esistito, è venuto nel mondo e ci ha insegnato come amare, lasciandoci un fede certa.)

TRITTICO TRINITARIO 25 DIO (pag.274) (2008) (Riflessioni). 26. CRISTO (Pag. 228) (2009)

(Da Cristo al Cristianesimo, dalla Sindone alla Chiesa. L’evento storico che cambiò e, nella libertà, ti cambia la vita. I detti e i fatti del Maestro, le parole e i miracoli, e duemila anni di storia).

27 L’AMORE (pag. 266) (2009)

(Da Dio e Cristo nasce la fusione trinitaria dell’Amore, grazie allo Spirito Santo. Che domina il mondo però c’è anche lo spirito “non santo” che contrasterà il Santo Amore fino alla fine).

28 MAI STANCARSI D’AMARE (pag. 262) (2009)

(Citazioni commentate – Massime e pensieri di autori senza tempo con breve commento e Mini considerazioni – volume 1^)

29 SOLO L’AMORE E’ ETERNO (pag. 246) (2009) (Citazioni commentate – volume 2^) 30 AMARE PER SEMPRE (pag. 250) (2009) (Citazioni commentate – volume 3^) 31 L’AMORE VINCERA’ (pag. 246) (2009) (Citazioni commentate – volume 4^)

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32 VALORI UNIVERSALI (pag. 228) (2009) (Validi per atei, agnostici, credenti e non credenti, cristiani e non, ebrei, musulmani, confuciani, ecc.)

33 STREPITOSE PROFEZIE (pag. 264) (2010)

(Macchè maghi, macchè cartomanti o astrologi; leggete le profezie che riguardano Cristo se volete rimanere sbalorditi e stupiti)

34 LA BIBBIA RIASSUNTA (pag. 366) (2010)

(Libro per libro, numerato capitolo per capitolo, per poter facilmente risalire al testo integrale – 46 libri dell’Antico Testamento e 27 del Nuovo)

35 LA CATENA D’ORO (pag. 337) (2010)

(Breve storia di tutti i papi, da San Pietro a Benedetto XVI) - oltre 2000 anni… oltre 260 pontefici)

36 L’ESSENZA DELL’ESSENZIALE (pag. 616) (2011)

(Pensieri scelti e commenti dal riassunto dell’immensa e geniale opera di S.Tommaso d’Aquino, la Somma Teologica)

37 W LE STAGIONI (pag. 276) (2011)

(Libro di oltre 360 fotografie, per lasciare una documentazione storica, del Giardino dei Sogni e il Giardino area-benessere).

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Fascicoli 1 PIUMA… VECIO (2004)

(Raccolta di poesie dei partecipanti al concorso provinciale di poesia che ha avuto per tema: L’ALBERO

2 NATO PER AMORE (2008)

(Fascicolo, a distribuzione gratuita, collegato alla nascita del nuovo Giardino-area benessere adiacente al Giardino dei Sogni. Progetto realizzato dopo l’assegnazione del 3^ premio del concorso Idee A.L.T.A. Salute indetto dalla ULSS N. 4 nel 2007).

3 GIARDINAGGIO SICURO E SENZA FATICA (2008) (Fascicolo contenente semplici consigli di prevenzione per lavorare in sicurezza – Collegato al progetto del concorso Idee A.L.T.A. Salute dell’ULSS. Scopo: Prevenzione degli incidenti domestici nell’attività di giardinaggio).

4 LA PICCOLA STORIA (pag. 96 - 2011) (Fascicolo contenente la storia della nascita del Giardino dei Sogni, del Centro Culturale Formazione Ambientale C.E.F.A., del premio del concorso Idee A.L.T.A. Salute dell’ULSS n. 4 e la nascita del Giardino Area-Benessere.).

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LE COPERTINE DEI FASCICOLI

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LE COPERTINE DEI LIBRI

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LE STAGIONI: SIMBOLOGIA E SIGNIFICATO

Io sono convinto che anche le stagioni hanno un significato profondo e una loro simbologia; e mi

spiego subito e meglio.

Penso cioè che la Primavera può simboleggiare la Speranza, l’Estate esige i frutti, quindi può

simboleggiare l’Amore, l’Autunno si accontenta, ed è Fede, e l’inverno può ben rappresentare la

pace e la quiete eterna dell’aldilà.

Quindi è simbologia deile virtù teologali che sono la Fede (autunno), la Speranza (primavera), la Carità (l’estate) e la pace nostra (inverno) nella

Trinità Beata dell’aldilà.

Primavera – Estate – Autunno – Inverno

Speranza – Amore – Fede = Pace eterna.

Speranza nel Figlio Amore nello Spirito

Fede nel Padre

ETERNITA’ BEATA NELLA TRINITA’

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INDICE Introduzione pag. 7 NOTA 9 Planimetria 10 LA PRIMAVERA 11 (Fioriture stagionali) 39 (Riflessione sulla Primavera) 43 L’ESTATE 49 (Fioriture stagionali) 80 (Riflessione sull’Estate) 84 L’AUTUNNO 89 (Fioriture stagionali) 121 (Riflessione sull’Autunno) 126 L’INVERNO 131 (Fioriture stagionali) 165 (Riflessione sull’Inverno) 169 LE GITE A MERANO 174 (ai giardini di Castel Trauttmansdorff)

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W LE STAGIONI pag. 169 (TV & Giornali) 191 (Famiglia & Amicizie) 195 (“Prima” & “dopo”) 204 (Sofferenza & Gioia) 209 FOTO VARIE & L’ULTIMO LAVORO 218 L’ALBERO 236 I SEMI 247 (Le idee) 248 I LIBRI 255 (Foto copertine) 261 LE STAGIONI: SIMBOLOGIA E SIGNIFICATO 271

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SI CHIUDE QUI IL SIPARIO SU

SI’ TANTA BELLEZZA E RINGRAZIO

RICONOSCENTE IL CREATORE DEL MONDO, QUINDI LA TRINITA’

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Aprile 2011

Stampato a scopo storico divulgativo. Senza scopo di lucro.

Poiché il Giardino dei Sogni è sempre stato aperto a tutti, anche questo libro di ricordi, è divulgato e

divulgabile A VIDEO gratuitamente a tutti, perché la NATURA E’ DI TUTTI.

A cura del C.E.F.A. Luciano Grendene tel. 0445 522868 cell. 338 5394545