Vulcano n° 81

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Periodico di Politica, Cultura, Attualità, Sport

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Ciao Vale.. ci ritroviamo, qua tra queste righe, per prova-re a sfogare questo dolore immenso.Noi qui.. ricordando i bei momenti di gioia e allegria tra-scorsi insieme. E’ incolmabile la tua assenza. Ti ricordiamo sempre sor-ridente con tutti. Ora “tutto è cessato” per causa di quel-l’uragano che ti ha travolto per portarti chissà dove,magari in un mondo migliore.Avevi una vita davanti, circondata da persone che tiamavano. L’amicizia era anche per te un sentimento tanto impor-tante. Eri anche molto generosa e lo dimostravi nei pic-coli gesti quotidiani, sempre rivolti ad aiutare il prossimo.Comunque siano andate le cose NOI NON TI DIMENTI-CHEREMO MAI ANGELO BELLISSIMO.Che dire ancora piccola stellina del cielo?Guidaci da lassù affinché anche il destino nostro non siacosì tragico.Arrivederci Vale, non smettere mai di sorridere, in modoche i nostri giorni e i nostri cuori siano sempre illuminati. (Chissà se questo dolore potrà mai lenire..)TI AMIAMO,

Cristina, Jessica, le amiche e gli amici.

Pensiero dedicato da CristinaOnnis alla sorella Valentina,prematuramente scomparsa

Per te Valentina,Nostro piccologrande fiore…

lettere al giornale N° 812 www.vulcanonews.it

Foto di Francesca ManniasI giovani sono la speranza.L'abbiamo visto da San Giovanni Paolo II, che è riuscito ad atti-rarne tanti: giovani che hanno la gioia di vivere, che sono ottimi-sti e che riescono a trasmettere, a chi più giovane non lo è più,l'entusiasmo e la speranza di cambiare le cose in meglio.Mai come ora abbiamo bisogno di una ventata di ottimismo, vistala situazione generale di grave crisi e non solo economica.Il 4 settembre 2014 abbiamo l'onore di accogliere nella nostraparrocchia don Simone Scalas, giovane sacerdote di Assemini eproveniente dalla parrocchia di Sinnai.La cerimonia è stata semplice, ma molto gioiosa.Inevitabile il mormorio generale sia di chi lo ha accompagnato(con dispiacere), sia per chi lo ha accolto. La sua è stata un'o-melia breve, ma efficace, nella quale don Simone ha fatto capi-re che i giudizi arriveranno con il tempo e che prima è necessa-rio conoscersi vicendevolmente.Quindi non ci resta che augurargli buon lavoro e a nome di tuttii decimesi; “benvenuto tra noi”.

D. M.

ARRIVADON SIMONE SCALAS

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le rubriche di Vulcanolettere al giornale

- Arriva Don Simone Scalas- Per te Valentina, Nostro

piccolo grande fiore…EditorialeAttualità filosoficaLa parola all’espertoAstronomiaLa cucina di GrecaMusicaCulturaSociale

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dai comuniDecimomannu. Una nuovaguida spiritualeDecimomannu. AlbertaGrudina è il nuovosegretario del Circolo delPartito DemocraticoDecimomannu. Ricominciareda GramsciostinatamenteDecimomannu. Santa Greca,è festa finalmente!Villaspeciosa. La Sagra inonore dei Santi Platanoe Antioco. Ecco chila organizzerà nel 2015

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economia

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Sfatiamo qualche falso mito!14

personaggiAssemini. Una vitada barbiereVillaspeciosa. Antonio Addariex combattentedella Seconda GuerraMondiale

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lo sportDecimomannu. BuonaStagione Atletica Regionalee Nazionale anche perl’Atletica SardegnaDecimomannu. Il giovanedecimese William Onnisè campione italiano diPercorso di caccia a pedanaUta. Agroskate ContestNumber4Decimomannu. MisterGrudina alla guida della 07Una rivoluzione tinta di rossoe di blu

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Tasi comunaleDecimomannu. Tasi, Tari,Partito Democratico:le risposte dall'assessore allePolitiche Sociali,Associazionismo e Bilancio,Rosanna ArgiolasUta. Non si muore di solaTasi. Vero sindaco?Assemini. IUC, cambia ilnome ma la sostanza è lastessa: tasse sempre piùpesanti da sostenereVillaspeciosa. Nella giungladelle nuove (e vecchie) tasseVillaspeciosa. Aumentotributo a Villaspeciosa.Le dichiarazioni delcapogruppo di minoranzaAntonello SecciVillasor. Consiglio comunale:tra pesci e imposte

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economia e politicaGirotondo16

lavoroIl precariato logora non soloeconomicamente

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s o m m a r i oIl giornale Vulcano

ha sede pressoil Circolo Arci Bauhaus

di DecimomannuVia Cagliari 22,

cellulare338.5221040

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Gino Lampis, LelloEsposito, Teresa Medda,

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Sanna, Walter Melis, EttoreMassa, Maria AngelaCasula, Anna Piras,Daniele Desogus,

Attilio Piras.

PER LE IMMAGINITomaso Fenu,

Bianca Figus, MareTonino Uscidda,

Francesca Manias

FINITO DI IMPAGINAREil 22.10.2014

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di Ettore Massa

Èarrivato aDecimomannu un nuovoprete che affiancherà

Don Tola nel lavoro parroc-chiale della nostra comunità.Si tratta di Don Simone Scalasdi Assemini (28 anni), nomina-to da Monsignor Arrigo Migliovicario parrocchiale a partiredal 1° settembre. Un giovaneprete che proviene dalla par-rocchiale di S. Barbara diSinnai, e già dalla festa diaccoglienza del 4 settembrenella nostra comunità si è rive-

lato come un giovane tra i gio-vani. Tantissimi suoi ex par-rocchiani, giovanissimi, nonsono voluti mancare alla ceri-monia, commossi con le lacri-me agli occhi e rammaricatiper aver perso la loro guidaspirituale, l’amico di tutti, dopoun solo anno di permanenza.Ottime le credenziali di questogiovane vice parroco nel lavo-ro svolto con i più giovani,ordinato prete nella Cattedraledi Cagliari il 9 settembre del2011, e propositivi i suoi atteg-giamenti con la popolazionedecimese, in particolare con ipiù giovani. Estroverso, socie-vole e molto alla mano (dà del

tu a tutti) è subito entrato nellesimpatie della gente, soprat-tutto i più giovani. Con lorogioca a pallone nel piazzaledopo la messa, esce in giroper la festa di S. Greca, liporta in ritiro spirituale aSinnai, alternando momenti dipreghiera con momenti disvago insieme al mare. Unagrande risorsa per la vita par-rocchiale della nostra comuni-tà, Don Simone, per continua-re la sua missione avviatanelle precedenti parrocchie,non ha perso tempo, hariaperto l’oratorio, chiuso daanni o utilizzato solo per ilcatechismo, per ricreare quel

luogo di ritrovo sicuro, discambio e confronto qualepunto di riferimento per la lorocrescita spirituale non solo peri giovani, ma per loro soprat-tutto. Ci sono tutti i presuppo-sti affinché anche i nostriragazzi con la nuova guidaspirituale possano provare aricostruire quel modello inse-gnato da Don Bosco per vive-re con i sani principi della vitacristiana. Tanti auguri DonSimone.

La foto di Billy ritrae ilgiovane Don Simone con

i ragazzi decimesi

dai comuni, Decimomannu N° 814

UNA NUOVAGUIDA SPIRITUALE

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Don Simone è il vice parroco di Decimomannu

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editoriale di Sandro BanduN° 81 5www.vulcanonews.it

LA TASI, UNA IMU DI RITORNOPER SPILLARE GLI ULTIMI SPICCIOLIDALLE NOSTRE TASCHE

Questo numero saràimperniato su una miniinchiesta che abbiamo

effettuato tra i nostri Comunisulla tanto odiata Ta.Si., lanuova tassa che andrà a sosti-tuire l’Imu. Si proprio così: nelnostro paese, famoso nelmondo per le sue contraddizio-ni gattopardesche, si cambiatutto, anche il nome di unatassa, purché tutto rimangatale e quale; per qualcuno è latassa che darà il colpo di graziae che finirà per sottrarre gli ulti-mi spiccioli dalle tasche degliitaliani. Quindi per fare un favo-re a Berlusconi, che non vole-va più sentire il dannato acroni-mo Imu, si inventa una nuovatassa e se ne istituisce unanuova che per i cittadini è piùpesante, dal punto di vista eco-nomico, della precedente Imu.Ecco dunque la Ta.Si., tassasui servizi indivisibili che piùd’uno ancora non ha idea dicosa siano. Parliamo dei servi-zi forniti dagli Enti locali ai citta-dini come l’illuminazione pub-blica, i servizi comunali comel’anagrafe e stato civile, lamanutenzione del verde pub-blico e delle strade e la polizialocale. Per arrivare a parlaredella Ta.Si. è necessario, però,fare un cammino a ritroso ecapire tutto il percorso dell’Imudalla sua istituzione fino allasoppressione, perché come siè già detto la Ta.Si. in realtà siè trasformata in una Imu diritorno. L’Imposta MunicipaleUnica (IMU) è stata inizialmen-te introdotta dal GovernoBerlusconi (D.Lgs. n. 23 del 14marzo 2011) per gli immobilidiversi dall’abitazione principa-le ma il Governo Monti, acausa di urgenti motivi per lacrescita, l’equità e il consolida-mento dei conti pubblici (mano-

vra “Salva Italia”), ha estesol’imposta anche alle abitazioniprincipali rendendola effettiva,in via sperimentale, a partiredal 2012 per poi portarla a regi-me dal 2015 (Decreto Legge n.201 del 6 dicembre 2011 emodifiche Legge n. 214 del 22dicembre 2011). Come dichia-rato dal Dipartimento delleFinanze, l’IMU sostituisce l’ICIe, per la componente immobi-liare, l’IRPEF e le relative addi-zionali regionali e comunali suiredditi fondiari degli immobilinon locati o non affittati.Attraverso la Legge n.124 del28 ottobre 2013 e del D. l.n.133 del 30 novembre 2013viene soppresso per l’anno2013, il pagamento della primarata e della seconda ratadell’IMU sull’abitazione princi-pale e le relative pertinenze (adesclusione degli immobili clas-sificati nelle categorie catastaliA/1, A/8 e A/9).Esclusivamente per il 2013 ilGoverno Letta ha introdotto ilpagamento della cosiddetta“Mini IMU” per assicurare unacopertura finanziaria che sosti-tuisse in minima parte il gettitogarantito dall’imposta sullaprima casa ormai abolita.Nella Legge di Stabilità 2014viene anche definito che a par-tire dal 1 gennaio 2014 l’IMUdiventa parte della nuovaImposta Unica Comunale(IUC) e graverà solamentesulle abitazioni principali classi-ficate come abitazioni signorili(categoria catastale A/1), abita-zioni in ville (categoria catasta-le A/8), castelli e palazzi di emi-nenti pregi artistici o storici(categoria catastale A/9), esulle altre tipologie di immobiliche non sono utilizzate comeprima casa. Come vedete ilmotivo principale è sempre

quello della cassa: il Governoha bisogno di soldi e non c’èniente da fare: tutti zitti e in filaalla Posta o alla Banca per ver-sare quei pochi denari ancorain nostro possesso.

ALIQUOTE DEI NOSTRI COMUNIA tal proposito ci siamo lasciatinell’editoriale precedente conl’incertezza per i nostri Comunisull’aliquota da applicare per ilcalcolo della Ta.Si.. AlcuniComuni non la introdurrannoper niente, come Uta edAssemini dove però è previstoun notevole incrementodell’Imu per le seconde case,mentre per Decimomannu l’ali-quota sarà dello 0,17 %, perVillaspeciosa dello 0,15%, perDecimoputzu e Villasor dello0,1%. Come si vede ilComune con l’aliquota più altaè Decimomannu dove non sipoteva fare di più, così afferma,nell’intervista che leggeretenelle pagine più avanti, l’asses-sore al Bilancio RosannaArgiolas. Tutto sommato le ali-quote dei nostri Comuni sonocontenute, considerando chein altre città soprattutto neicapoluoghi e nelle metropoli, leGiunte locale le hanno fissateai massimi livelli, vale a diredello 0,25%. Altra novità e cheper il pagamento della Ta.Si.non saranno interessati solo iproprietari delle abitazioni, maanche gli affittuari, in percen-tuali dal 10 al 30%, decise daisindaci.

ESENTATI DALLA TA.SISono esentati dal versamentodella Ta.Si gli immobili posse-duti dallo Stato, nonché gliimmobili posseduti, nel proprioterritorio, dalle regioni, dalleprovince, dai comuni, dallecomunità montane, dai con-

sorzi fra detti enti, ove nonsoppressi, dagli enti del servi-zio sanitario nazionale, desti-nati esclusivamente ai compitiistituzionali. Si applicano, inol-tre, le esenzioni previste dal-l’articolo 7, comma 1, lettere b),c), d), e), f), ed i) del decretolegislativo 30 dicembre 1992,n. 504; ai fini dell’applicazionedella lettera i) resta ferma l’ap-plicazione delle disposizioni dicui all’articolo 91-bis del decre-to legge 24 gennaio 2012, n. 1,convertito, con modificazioni,dalla legge 24 marzo 2012, n.27 e successive modificazioni.

ESCLUSIONE DALLA TASISono escluse dalla Ta.Si tuttigli immobili che non siano fab-bricati o aree edificabili (quindiad esempio non si paga suiTerreni Agricoli, Terreni Agricolicon requisito di previdenzaagricola e sui Terreni Incolti).Il Comune con regolamento dicui all’articolo 52 del decretolegislativo 15 dicembre 1997,n. 446, può prevedere riduzio-ni ed esenzioni nel caso di:a) abitazioni con unico occu-

pante;b) abitazioni tenute a disposi-

zione per uso stagionale odaltro uso limitato e disconti-nuo;

c) locali, diversi dalle abitazioni,ed aree scoperte adibiti aduso stagionale o ad uso noncontinuativo, ma ricorrente;

d) abitazioni occupate da sog-getti che risiedono o abbianola dimora, per più di sei mesiall’anno, all’estero;

e) fabbricati rurali ad uso abita-tivo.La Ta.Si non è dovuta in rela-zione alla quantità dei rifiutiassimilati che il produttoredimostri di aver avviato il recu-pero.

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di Sandro Bandu

Rosanna Argiolas, deci-mese doc e rappresen-tante del Partito

Democratico locale, ricopreda 18 mesi la carica più scot-tante della Giunta comunale.È infatti l’assessore allePolitiche Sociali,all’Associazionismo e alBilancio dal maggio del 2013. La carica scotta per davveroperché a questo assessoratospetta il compito di dare rispo-ste concrete a una marea,sempre più montante enumerosa, di persone e fami-glie in seria difficoltà dal puntodi vista economico. E con le risorse sempre piùesigue sta diventando sem-pre più complicato riuscire asoddisfare le richieste di tutti icittadini che chiedono unaiuto. Se non bastasse, all’as-sessore Argiolas competeanche il compito di far qua-drare il Bilancio Comunaleche quest’anno ha subito unulteriore taglio importante deitrasferimenti economici daparte della Regione e delGoverno centrale. D’altronde è risaputo che ilGoverno sta cercando di met-tere a posto i conti dellanostra disastrata economia,ma a parere dei politici peri-ferici lo fa a discapito delleRegioni che inevitabilmente acascata erogano meno fondiai Comuni, ai quali non rima-ne altro che giostrare con lealiquote delle tasse vecchie(Imu e Tari) e delle nuove, lafamigerata Tasi (tassa sui ser-vizi indivisibili), per far qua-drare i bilanci. Noi l’abbiamo incontrata per

capire come il Comune diDecimomannu intende opera-re, soprattutto sulla Tasi, unatassa nuova (introdotta con lalegge 147/2013 - legge di sta-bilità), ma già tanto odiata.Buongiorno assessoreArgiolas, come ha trovato,al suo insediamento, lasituazione economica delnostro paese?Prima di tutto mi consentauna premessa quasi obbliga-ta: la situazione finanziariadelle casse comunali non èsicuramente ottimale. Questoè risaputo e non è certamen-te imputabile alleAmministrazioni precedenti:le risorse comunali già dadiversi anni subiscono i taglisostanziosi dei trasferimentisoprattutto statali e, a casca-ta, di quelli regionali, compre-so il Fondo Unico. Questacondizione va ad aggiungersiall’imposizione del patto distabilità che non libera inve-stimenti e parte della spesacorrente, creando cosi mag-giori difficoltà nella spesasociale a favore degli ammini-strati, obbligandoci a introdur-re scale di priorità sempremaggiori. Purtroppo iComuni, negli ultimi annihanno subito continui eimportanti tagli dei trasferi-menti economici, soprattuttoda parte della Regione, chehanno quasi minato e messoa serio rischio anche i sempli-ci servizi ordinari e, in alcunicasi, essenziali, in favoredelle persone disagiate e deidisabili. Ormai è veramentedifficile far quadrare i conti,se non operando tagli setto-riali; per alcuni di questi siamostati costretti a prendere delle

decisioni difficili, ma non sipoteva fare altrimenti.Ci indichi qualche cifra: pernon andare troppo a ritrosocon il tempo, ci elenca ilbilancio comunale del 2013e quello di quest’anno?Guardi le cifre parlano chiaro:lo scorso anno il Bilanciocomunale si è chiuso con untotale di oltre nove milioni dieuro, mentre quello di que-st’anno è pari a euro8.845.385,23; circa un milio-ne di euro in meno che andràad incidere ulteriormentesulla riduzione della spesa. Insostanza lo Stato e laRegione stanno indirizzandogli Enti locali, quindi i Comuni,a incrementare le aliquote deitributi e delle tasse, come laTASI, per far tornare i conti ecostringendoci ad assumereun ruolo impositore: sincera-mente è una sorta di scaricabarile che mette in grossa dif-ficoltà gli Enti locali creandoun conflitto costante tra Ente,Cittadini e Contribuenti.

Parliamo allora di altrecifre; la Regione è l’Enteche in pratica sostienemaggiormente i Comuni: intermini di trasferimenti eco-nomici, quanto ha erogatolo scorso anno e quanto viha concesso nell’anno cor-rente?I trasferimenti regionali, che sirifanno al fondo unico citato,per quest’anno ammontanonel totale a euro1.848.000,00, compresi quellidestinati alle funzioni delega-te vincolate a finalità assisten-ziali, per complessivi euro313,236,76. Lo scorso annoinvece il fondo unico regiona-le ammontava a euro

1.946.000,00.Per quando riguarda i trasferi-menti dello Stato nel 2008erano di euro 1.278.156,83,quest’anno il fondo di solida-rietà comunale si ridotto aeuro 280.962,38 (con possibi-le ulteriore riduzione). Comevede i tagli subiti sono consi-stenti, la differenza è tanta econ queste cifre c’è poco dastare allegri: bisogna rimboc-carsi le maniche, tagliaredove si può tagliare e cerca-re, comunque, di far quadrarei conti, confermando i serviziin essere delle PoliticheSociali e dando una rispostapossibile a tutti i cittadini cheoggi ci chiedono aiuto.Come riuscirete a far qua-drare il bilancio?Prima di tutto abbiamo fattouna riconsiderazione delleposte in entrata e in uscita,cercando di individuare, con-trastare e rimuovere le speseeccessive. Per esempio,emergono dal rendicontoeconomico costi elevati per leutenze (corrente elettrica,acqua, telefoniche) e per iservizi. Questo non significaaffatto che l’amministrazioneintende ridurre l’offerta e laqualità dei medesimi, ma pre-tende che vi siano comporta-menti maggiormente parsi-moniosi, vigilando e pianifi-cando i servizi; vogliamo chetutti siano più attenti nell’usodei beni collettivi. Questa rivi-sitazione ci permetterà di farfronte a parte dei tagli di cuiho in precedenza accennato,per destinare maggiori risorsea chi ne ha bisogno.Cercheremo inoltre di intro-durre nuovi servizi e sfruttareal meglio il patrimonio comu-

tasi, Decimomannu N° 816

TASI, TARI, PARTITODEMOCRATICO:

LE RISPOSTEDALL'ASSESSOREALLE POLITICHE

SOCIALI,ASSOCIAZIONISMO

E BILANCIO,ROSANNA ARGIOLAS

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tasi, DecimomannuN° 81 7www.vulcanonews.it

nale, a partire dal PoloFieristico, favorendo iniziativevalide economicamente. Daultimo, ma non per importan-za, c’è da fare un discorsoapprofondito sul servizio dellaTari (tassa sui rifiuti). È neces-sario continuare nella politicadi ricerca di ulteriori entrate:per ciò che riguarda, infatti, ilservizio dei rifiuti solidi urbani,sarà necessario migliorare gliincassi derivanti dalla raccoltadifferenziata di cessione dellefrazioni merceologiche avvia-te alla vendita e al riciclo,come il vetro, la plastica,carta e altri materiali. Il nostroComune incassa una cifraquasi irrisoria, poco più di34.000 euro, da diversi anni,che rimasta invariata non-ostante vi sia stato un incre-mento della raccolta differen-ziata. Questo grazie ancheall’ottimo servizio e al lavoro atempo pieno che si svolgeall’Isola Ecologica che andràautomatizzata con la finalitàdi intercettare maggiori quan-titativi di differenziata da rici-clare e da destinare al riuso.A fronte di un servizio di rac-colta e smaltimento, cheattualmente ha un costo dieuro 1.156.473,33, stiamostudiando un nuovo sistemache preveda maggiori control-li, verifiche ed intensificazionedel servizio della raccolta dif-ferenziata di qualità, ancheper confermare le misure pre-miali di riconoscimento eco-nomico regionale. A tal finesarà necessaria una ripro-grammazione con l’appaltato-re del servizio, posto che ilrinnovo dell’appalto medesi-mo, quando abbiamo iniziatoad amministrare, era stato già

definito.Parliamo ora della famige-

rata Tasi (tassa sui serviziindivisibili): che scelte hafatto il Comune diDecimomannu e perché. Per ciò che riguarda la Tasidobbiamo fare un discorsomolto serio. I servizi indivisibi-li, parliamo di illuminazionepubblica, manutenzione dellestrade, cura e tutela del patri-monio comunale, verde pub-blico, servizio di polizia loca-le, servizio anagrafe e statocivile, i servizi cimiteriali etc.,hanno un costo di 779.288,49di euro. Dopo una soffertadecisione abbiamo applicatol’aliquota dello 0,17 %, checopre il 64%, pari a euro496.939,59, del costo com-plessivo dei servizi indivisibili.Questo se pagherannotutti. Si potrebbe verificareche qualche cittadinoevada questa tassa, ancheperché qualcuno si aspettala bolletta a casa e non sache deve provvedere da seper il calcolo e pagare allaPosta o in Banca.Certo, questa voce d’entratadel nostro Bilancio è stata cal-colata con la previsione delpagamento da parte di tutti icittadini; per questo gli ufficihanno ricevuto ulteriori istru-zioni operative e abbiamopotenziato le misure di riscos-sione, per evitare l’evasione,con verifiche costanti. Perquanto riguarda il calcoloabbiamo messo a disposizio-ne dei cittadini, nel sito delComune, il calcolatore online; inoltre in Municipio vi èun ufficio preposto, quello deiTributi, che è stato organiz-zato per ricevere i cittadiniche si trovassero in difficoltàanche con la procedura online.Potevate applicare un’ali-

quota più bassa? Dobbiamo essere sinceri finoin fondo: il nostro Comunenon se lo può permettere, mase si fa un confronto con altriComuni noi siamo rimasti piùo meno nel mezzo, mentrealtri hanno introdotto l’aliquo-ta massima (0,25 %).D’accordo, ma altri hannomesso un’aliquota piùbassa e altri Comuni addi-rittura non la fanno paga-re...Sì, certo, ma sicuramentehanno aumentato altri tributiquali ad esempio l’addiziona-le IRPEF, le tariffe a domandaindividuale o l’aliquota IMUsulle seconde case.Per i cittadini meno abbien-ti ci saranno detrazioni?Per ciò che riguarda la Tasiabbiamo fatto la scelta diapplicarla a tutti senza ridu-zioni. Se lo avessimo fatto,l’eventuale mancato gettitoper la copertura del 64%,sarebbe stato a carico di tuttigli altri contribuenti, creandouna disparità di trattamentonon condivisibile. Stiamocomunque studiando comeaffrontare le situazioni dei cit-tadini più deboli per farvi fron-te con altri interventi.Parliamo degli uffici comu-nali, il Comune diDecimomannu, come risa-puto, è oppresso dall’esi-gua pianta organica: il per-sonale è sufficiente peroperare in maniera ottimalea queste nuove competen-ze?Le competenze dei Comunisono aumentate e quindi c’èda migliorare la macchinaamministrativa. L’organico delComune talvolta è oberato dilavoro e, nonostante l’impe-gno del nostro personale,siamo in leggera difficoltà.Stiamo comunque operando

con la riorganizzazione degliUffici e l’ottimizzazione dellerisorse, attraverso l’attribuzio-ne del personale, nel rispettodelle competenze, delle spe-cificità e del bagaglio di espe-rienza, rendendo così più effi-cace ed efficiente la strutturaorganizzativa.L’Ultima domanda sembre-rebbe portarci fuori dalcontesto comunale, anchese poi potrebbe avere delleripercussioni anche inConsiglio Comunale. Lei èun’esponente locale delPartito Democratico deci-mese e nelle settimanescorse è stata eletta segre-taria del Circolo del PartitoDemocratico diDecimomannu, la consi-gliera di minoranza AlbertaGrudina: cosa si aspetta?Vede, premesso che la segre-taria Alberta Grudina è stataeletta grazie ad una lista uni-taria che tende a unire tutte lecomponenti del PartitoDemocratico decimese e asuperare le divisioni del pas-sato e per consentire maggio-re serenità nella propostapolitica; la nostra amministra-zione, per quanto mi riguarda,sarà sempre aperta al con-fronto e all’accoglimento delleproposte ed iniziative checontribuiranno a migliorare lagestione della cosa pubblica.Lo stesso discorso valeanche per le altre forze politi-che, movimenti e gruppi ditutela degli interessi sociali,presenti nella nostra realtà.Ripeto, mi aspetto un con-fronto e un dialogo sereno.Penso che con la disponibilitàdi tutti si possono affrontaremeglio le tematiche e le stra-tegie per Amministrare ilnostro Comune. A trarne van-taggio sarà tutta l’interacomunità decimese.

I NUMERI DEL BILANCIO COMUNALE

Trasferimenti regionali 2014Trasferimenti regionali 2013

1.848.00,00 euro1.946.00,00 euro

Trasferimenti statali 2014Trasferimenti statali 2008

280.962,38 euro1.278.156,83 euro

Bilancio Comunale 2014Bilancio Comunale 2013

8.845.385,23 euro9.849.158,53 euro

Incasso dalle materie riciclabiliCosto del servizio Tari (rifiuti)

34.150,00 euro1.156.473,33 euro

Incasso previsto dalla TASI (64%)Costo dei servizi indivisibili

496.939,59 euro779.288,49 euro

Foto di Tomaso Fenu

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di Daniela Corda

Se c’è un pensiero che oramai acco-muna tutti gli italiani, dev’esseresenz’altro quello dei tributi, che

aumentano di anno in anno e non rispar-miano nessuno.Con la legge di stabilità del 2014, infatti,oltre alla TARI, la mini IMU e la IUC, hafatto la sua comparsa anche la TASI,l’imposta sui servizi indivisibili (illumina-zione pubblica,la sicurezza, l’anagrafe,la manutenzione delle strade ecc.).La novità sostanziale di questa nuovatassa è che, oltre ai proprietari di case,sono tenuti a pagarla anche gli inquilini,insomma, l’ennesima batosta per i con-sumatori, nonché per i commercianti, gliartigiani e i piccoli imprenditori.Per i Comuni che ancora non avevanodeliberato entro il 23 maggio, il termine èstato prorogato al 10 di settembre men-tre il termine del versamento è stato fis-sato al 16 ottobre.L’amministrazione del Comune di Uta hadeciso di azzerarla. Il continuo aumentodei tributi locali viene giustificato dai con-tinui tagli dei trasferimenti stataliai Comuni, conseguenzaquest’ultima dei vincoli dibilancio imposti dai trattaieuropei (soprattutto dalFiscal Compact). E, seb-bene il Comune di Utanon abbia applicato laTASI, dal bilancio di pre-visione approvato il 16settembre si evinconodiversi incrementi.Chiediamo al sindaco, Giuseppe Pibia,un po’ di chiarezza.Come giustifica questi aumenti? Inqualche modo c’entrano i continuitagli dei trasferimenti statali?I trasferimenti statali al Comune di Utaquest’anno sono stati tagliati di 700’000euro rispetto all‘anno scorso.Abbiamo notato che è stata triplicatal’addizionale IRPEF che da 100’000 èpassata a 300’000.Abbiamo aumentato l’IRPEF che, in unprimo momento, abbiamo mantenutoallo 0,4 poi c’è stato un ulteriore taglio alFondo di Solidarietà e siamo staticostretti ad aumentarla. Però, conl’IRPEF, per la fascia di cittadini che haun reddito fino a 10’000 euro ci sono ledetrazioni che azzerano l‘imposta, quin-di non pagano neanche le addizionali,mentre con la TASI non ci sarebbero

state eccezioni neppure per chi non haun reddito.Insomma avete scelto il male minore.E’ stato inoltre previsto un massicciopiano di alienazioni per 414’485 di areePeep (piano edilizia economica popola-re) e Pip (Piani di insediamento produtti-vo), e 619’751 per beni immobili.Sì, stiamo lavorando per realizzare l’iso-la ecologica e abbiamo dei lotti da ven-dere.Quindi questo prescinde dalla scarsi-tà di risorse?Sì, quei soldi servono per ultimare lastessa zona artigianale, abbiamo quat-tro lotti nel PIP.E i beni immobili?Quello si riferisce all’ex mattatoio. Le concessioni cimiteriali, invece,sono passate da 35‘000 a 70‘000?Quelle sono le costruzioni dei loculi. E’una partita di giro, prima ne avevamoprevisto 35000, ora ne abbiamo previsto

70’000 perchéaumentano

le richie-ste e

aumenta anche lapopolazione. Ma il

costo del loculo è semprelo stesso. Si tratta di unincremento di costruzioni.Per quanto riguarda larata della mensa per lascuola dell’infanzia, cirisulta che sia passata da65 euro a 83.Be’, quello è dovuto ai costi della nuovagestione: è cambiata la gestione e cisono dei costi in più. Poi comunquequella riguarda la rata massima, chi haun reddito basso paga meno. Ogni annofacciamo un nuovo appalto e ogni annoc’è il cambio di gestione.Comunque ci tengo a sottolineare che,rispetto ad altri Comuni in zona, siamoquelli che hanno mantenuto gli standardpiù bassi riguardo la fiscalità.Ritiene che sia giusto che il Governocontinui a tagliare la spesa pubblicacome ha più volte ribadito?

Le risorse che spettano a noi è giustoche restino a noi. Per quanto riguarda glisprechi invece è giusto che venganotagliati.Spesso sul discorso dei tagli, c’è chiancora fa confusione e sembra noncapirne il reale significato.Tagliosignifica che quei soldi sparisconodefinitivamente e non possono esse-re utilizzati per altro. Non pensa inve-ce che i soldi degli sprechi (perchépoi si taglia tutto meno che gli spre-chi) andrebbero, semmai, reindirizza-ti là dove servono? Perché “tagliare”significa rimuovere dal bilancio, cheè una cosa completamente diversa,non significa dirottare quelle risorseverso altre voci. Certo.Il sindaco di Villaspeciosa, ElioMameli, ha scritto una lettera moltodura indirizzata al Presidente delConsiglio dove sostanzialmente evi-denza le grosse difficoltà che si ritro-vano ad affrontare i piccoli Comuni,come il suo, in seguito alle politiche

e c o n o m i c h ep e r s e g u i t e

dal gover-no. Esot to l i -

nea il fattoche gli amministratori oggi

si ritrovino a fare gli esattori.Questo non da oggi ma da quandohanno messo l’IMU: a noi ha danneggia-to tantissimo perché la parte cospicuache si pagava per i capannoni, la cate-goria D, è andata interamente allo Stato.Quindi dal 2011, da quando c’era ilgoverno Monti.Sì.Si sentirebbe di sottoscriverla, la let-tera del sindaco Mameli? Sa, a voltel’unione fa la forza.Dovrei prima leggerla con attenzione.Ringraziamo il sindaco per la disponibili-tà e restiamo in attesa dei consueti nuovitagli con cui verrà disintegrata ulterior-mente l’economia del nostro “belPaese”e dei futuri nuovi tributi. Comedire, aspettiamo di scoprire con impa-zienza di quale altra morte dovremomorire. Prima di morire definitivamente.

tasi, Uta N° 818

DI SOLA TASI

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NON SI MUORE

VERO SINDACO?

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di Cristina Onnis

Per ricapitolare, la leggedi Stabilità 2014 ha isti-tuito il tributo definito

Iuc acronimo che sta per:Imposta Unica Comunale. Sitratta di una sorta di conteni-tore che racchiude in sé tredistinti tributi: Imu, Tasi eTari. La Iuc si basa, cosìcome sancito dalla normaistitutiva, su due presuppostiimpositivi: il primo costituitodal possesso di immobili ecollegato alla loro natura evalore; l’altro collegato all’e-rogazione e alla fruizione diservizi comunali.Enrico Salis, consigliere del-l’opposizione (Sel) –spiega-L’Imu, imposta dovuta per leseconde case, i terreni edifi-cabili e le zone industriali, hasubito un notevole incre-

mento lo scorso anno, men-tre quest'anno è rimastainvariata. La Tasi, relativa aiservizi di illuminazione pub-blica, manutenzione strade,vigili urbani ecc, è stataazzerata. I costi di questiservizi sono stati coperti condei tagli alle spese, ma soloin parte, perché per il restorimangono a carico dellafiscalità generale dell'ente.Per finire la Tari, sui rifiuti,vede costi molto alti determi-nati dal costo del servizio diraccolta differenziata cheviene a costare oltre 4 milio-ni. Così subiscono unaumento delle spese fami-glie e gran parte dei negozi.Le più colpite sono le fami-glie numerose perché produ-cono più rifiuti, mentre tra inegozi i più penalizzati sonogli ortofrutta e le pizzerie,soprattutto quelle al taglio.Tanto per chiarire l'aliquota

sull'Imu lo scorso anno èpassata dall' 0,76% allo0,91%. Nel 2014 è statoconfermato l'aumento dello0,91%, da versarsi per leseconde case, le zone indu-striali e i terreni edificabili. Èevidente che in questo perio-do economico non si tratta diuna buona cosa.La Tari peserà molto sullefamiglie perché è necessariocoprire un costo del serviziodi oltre 4 milioni l'anno per ladifferenziata, inoltre l'appaltoè in proroga da ormai unanno e il nuovo appalto, chepotrebbe farci ridurre i costi,è ancora in alto mare. In talesituazione, le famiglie si tro-veranno a dover versareparecchio. Ad esempio unafamiglia composta da quat-tro persone con una casa di100 mq. pagherà 412 euro;molto colpite anche alcunecategorie di negozi che pro-

ducono molti rifiuti: ortofrut-ta, pescherie, fiori e piante epizzerie al taglio: pagheran-no 25,96 euro a mq. anche iristoranti pagheranno moltocon 19,97 euro al mq.Pertanto l'eliminazione dellaTasi non farà grossa diffe-renza, certo una tassa inmeno è sempre bene ma inquesto caso non decisiva,per tagliarla hanno dovutotagliare spese improduttivedell'ente per circa 700.000euro. ma come detto prece-dentemente la Tasi copreservizi come i vigili urbani ol'illuminazione pubblica, lacura del verde che da soliequivalgono o superanoquella cifra, solo i vigilicostano quasi 800.000 euro.Quindi tutto il resto continuaad essere pagato come inpassato dalla fiscalità gene-rale del comune e quindi datutti noi.

tasi, AsseminiN° 81 9www.vulcanonews.it

Un altro autunno e icittadini di Asseminisi preparano a ver-sare i propri soldinel salvadanaiocomunale. Pocochiare le idee suquanto dovrannoversare ma certi chedovranno pagare dipiù

MA LA SOSTANZA È LA STESSA: tasse sempre piùPESANTI DA SOSTENERE

IUC, cambia il nome

Page 10: Vulcano n° 81

di Giuliana Mallei

C’era una volta una tassa comunalesugli immobili, la sua nascita, volu-ta dal D.L. N° 333 dell’11 luglio

1992, doveva essere un evento straordi-nario; ma il suo papà, il Governo Amato,la trasformò in imposta definitiva con ilD.L. n° 504 del 30 dicembre 1992.Passarono gli anni e, durante la campa-gna elettorale del 2006, Silvio Berlusconiin una trasmissione televisiva promisesolennemente che , se fosse stato eletto,avrebbe personalmente abolito l’ICI. IlFato volle che non fosse eletto, ma alsuo posto fu chiamato a governareRomano Prodi. Il 21 dicembre 2007, ilGoverno Prodi intese dimostrare agli ita-liani che il tanto odiato balzello potevaessere ridimensionato e, attraverso unprovvedimento inserito all’interno dellaLegge Finanziaria del 2008, ridusse l’ICIsulla casa.Le congiure di palazzo decretarono larepentina caduta del Governo Prodi, chefu sostituito dall’inossidabile Berlusconi.Con la velocità di un fulmine egli eliminòl’ICI attraverso il D.L. n° 93 del 2008.L’estirpazione dell’ICI riguardava peròsolo l’abitazione principale, ma restavapienamente in vigore per le abitazionisignorili, le ville e i castelli.Gli anni trascorsero ancora tra una pro-messa e l’altra, gli italiani si impoverironosempre di più, mentre i politici e gli spe-culatori bancari vivevano in prosperitàcrescente.Fu così che Berlusconi IV (in riferimentoal fatto che salì al Governo per la quartavolta)si rese conto che le tasse devonoesistere altrimenti si va in bancarotta,econ il D.L. n° 23 del 4 marzo 2011 intro-dusse l’Imposta MUnicipale propria (=IMU), stabilendone la vigenza a partiredal 2014 e limitatamente agli immobilidiversi dall’abitazione principale.La carambolesca autodismissione del

Governo Berlusconi decre-tò la nascita del GovernoMonti che, con il D. L. n°201 del 6 dicembre 2011anticipò di due anni l’appli-cazione della suddettaIMU, estendendola anchealle abitazioni principali.Terminato il Governo Monti,nacque il Governo Lettache, con la Legge diStabilità 2014 (approvatanel dicembre 2013) varòl’Imposta Unica Comunale(= IUC). Essa racchiude,come in uno scrigno, bentre distinti tributi: l’IMU, laTASI e la TARI.L’IMU: Imposta MunicipaleUnica è dovuta su tutti i fab-bricati non destinati ad abi-tazione principale e nonconsiderati di lusso.La TASI: Tassa sui ServiziIndividuabili, riguarda i ser-vizi comunali come l’illumi-nazione pubblica, la puliziadell’abitato, il verde pubbli-co, la mensa scolastica, lacura del cimitero ecc.La TARI: Tributo per i RifiutiUrbani, è destinata a finan-ziare i costi del servizio diraccolta e smaltimento deirifiuti.Ed ecco svelato l’arcanodella tassa abolita, marisorta e triplicata a causadel debito pubblico e dell’e-vasione fiscale; quest’ulti-ma fa sì che i più ricchi efurbi non paghino e conti-nuino ad arricchirsi, mentrei più poveri continuino apagare per tutti.Ma la storia non finisce qui.Infatti ad ogni Comune

tasi, Villaspeciosa N° 8110

NELLA GIUNGLA DELLENUOVE (E VECCHIE) TASSE

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MODALITÀTASSA

E’ esente l’abitazione principale, ma èstata mantenuta per le seconde case e perle aree edificabili al minimo di legge del7,6 ‰. La Legge consente ai Comuni diaumentare l’aliquota fino ad un massimodell’11,4 ‰. La tassa si versa in due rate:l’acconto entro il 16 giugno 2014, il saldoentro il 16 dicembre 2014.

IMU

E’ pagata da ogni nucleo familiare in baseal numero dei componenti e non più inbase alla superficie dell’abitazione. Inparticolare ci saranno detrazioni per inuclei familiari composti da 6 o più per-sone.E’ stata suddivisa in quattro rate con sca-denza a luglio, settembre, ottobre enovembre; è possibile anche il pagamen-to a saldo con la prima rata, che per que-st’anno è slittata da luglio a fine agosto.

TARI

E’ pagata da chi possiede o detiene aqualsiasi titolo ( proprietà o affitto) fab-bricati, ivi compresi l’abitazione princi-pale o le aree fabbricate.Il 22 maggio 2014 l’AmministrazioneComunale ha deliberato di contenere l’a-liquota della TASI allo 0,50 ‰; in sede dipredisposizione del bilancio di previsionedel 2014 (approvato il 30 luglio scorso) siè appurata la necessità di aumentare l’ali-quota all’1,5 ‰ al fine di coprire tutte lespese.La tassa si versa in due rate: un accontoentro il 16 giugno 2014 e il saldo entro il16 dicembre 2014.pertanto il contribuente che , nel mese digiugno, si è trovato nella condizione di uncosto al di sotto del minimo previsto dalRegolamento (pari a 12 euro), dovràricalcolare l’acconto di giugno, tenendopresente l’aliquota all’1,5 ‰, versando almomento del saldo a dicembre anchequanto non corrisposto a giugno.

TASI

Breve descrizione delle nuoveimposizioni fiscali comunali,

nate dalle ceneri dell'ICI

Modalità di applicazione della IUC a Villaspeciosa

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tasi, VillaspeciosaN° 81 11www.vulcanonews.it

viene imposto di attuare la legge e impor-re la tassazione scegliendo di applicare

le aliquote al massimo o al minimo, masempre entro parametri molto ristretti.In base a una limitatissima autonomiacomunale i sindaci devono imporre i tri-buti e controllare che tutti i cittadini paghi-no il dovuto.Come viene applicata la IUC aVillaspeciosa?Cercheremo di essere schematici almassimoCome si calcola e come si paga aVillaspeciosa?Tutte le informazioni su Villaspeciosa, danoi riportate, si riferiscono a quanto pub-blicato nel sito del Comune diVillaspeciosa e alla lettera che il Sindacoha inviato ai Cittadini il 6 agosto scorso.Si può essere comprensivi, ma davantiad un salasso di grandi proporzioni ilmalumore nei cittadini aumenta per forzadi cose.Per ulteriori chiarimenti ci siamo rivolti alSindaco, Elio MameliCome giudica queste imposizionifiscali così ravvicinate?Vi è stata, da parte dello Stato, un’evolu-zione fiscale soprattutto negli ultimi treanni dettata dalle contingenze della crisi,ciò ha determinato una forte riduzionenei trasferimenti da parte dello Stato, ilquale ha suggerito (ma praticamente loha imposto) di compensare il mancatotrasferimento attraverso delle norme(Parlamentari), ecco che è arrivata laIUC. Oggi i Comuni subiscono due volteil taglio dei trasferimenti, sia da partedello Stato che da parte della Regione.Infatti il Fondo Unico Regionale è statotagliato di circa 55 milioni di Euro dall’ul-tima finanziaria Regionale.Invece, fino a poco tempo fa, i Comuniavevano la possibilità di intervenire confondi di Bilancio e alleviare le imposizionisui cittadini. Per la TARSU, in passato, ilComune di Villaspeciosa è potuto inter-venire con il 40% di copertura con fondidi bilancio; ora invece, con la TARI (cheha sostituito la TARSU) c’è un PianoFinanziario Obbligatorio dove lo Stato tichiama a coprire interamente con ilpagamento a carico del cittadino.Quindi non c’è modo di alleviare leimposte ai cittadini?In teoria l’applicazione delle aliquote puòessere liberamente determinata daiComuni (ad esclusione della TARI), manella realtà non è proprio così. Infattialcuni Comuni possono azzerare le ali-quote se hanno altri introiti, ad esempio i

comuni turistici si rifanno con la tassa disoggiorno, i parcheggi a pagamento

lungo le spiagge, il controllo degli aero-porti ecc.; altri Comuni, come il nostro,per alleggerire la pressione fiscale, sonocostretti a raschiare tutti i capitoli e arisparmiare sulle spese correnti, ma sideve comunque lasciare in cassa unminimo che consenta il pagamento dellespese vive (ad esempio le bollette). Solodopo aver fatto questo calcolo ci si rendeconto di quanti soldi mancano e di quan-to dovrà essere l’ammontare delle ali-quote.A Villaspeciosa siamo partiti con un’ali-quota dello 0,50‰, quindi al di sotto delminimo. Purtroppo però abbiamo avutoun imprevisto. Per un errore di calcolonon da parte nostra,ma da parte delMinistero, siamo stati informati chedovevamo restituire 45mila euro dell’IMU2013 e una cifra simile anche per il 2014.pertanto è stato necessario rivedere l’ali-quota che è stata portata all’1,5‰.Lo Stato conosce alla perfezione lasituazione finanziaria di ciascun Comunee sa già quale potrà essere l’introito perognuno.La TASI non è altro che una IMUmascheratasulla prima casa perché sibasa sulle rendite catastali e sul valoreedificabile.Personalmente nutro qualche preoccu-pazione sulle intenzioni dello Stato inquesto settore, infatti a livello governativosi sta discutendo la revisione degli estimicatastali poiché si intende allineare lerendite valore reale del fabbricato, di

conseguenza questa tassa potrebbeessere, in futuro, triplicata, certamente

non per scelta delle AmministrazioniComunali.Volendo riassumere, a suo giudizio, leimposizioni fiscali comunali aVillaspeciosa a che livello si attesta-no?Sicuramente la TASI a Villaspeciosa nonè alta, le grandi città applicano il 3,3‰ .Le statistiche dicono che una TASI cor-retta non può essere inferiore al2,5‰/2,6‰, invece noi applichiamol’1,5‰. E’ pur vero che qualche Comunequi in zona è riuscito ad applicarel’1/1,3‰, ma ai cittadini viene impostal’addizionale IRPEF, tassa che noi quisiamo riusciti a non imporre.In conclusione vorrei invitare i cittadini adifferenziare meglio i rifiuti, infattiVillaspeciosa attualmente differenzia peril 63%, invece (data la dimensione demo-grafica del nostro paese) si potrebbearrivare tranquillamente all’80% connotevole riduzione dell’imposta per ilsecco indifferenziato. Quest’ultima impo-sta viene a costare circa 3.500/3.800euro al mese, per 12 mesi la cifraammonta a circa 45.000 euro, potremmorisparmiare almeno il 50% di questaspesa e ciò alleggerirebbe il piano finan-ziario. Se invece si continua a differen-ziare allo stesso livello rischiamo di per-dere la premialità (15.000 euro annui) econseguentemente potrebbero applicarenei nostri confronti una penalità, conautomatico aumento dell’imposta perogni cittadino.

ANNOTAZIONITASSA PERCENTUALE ACCONTO SALDO

Per calcolare IMU e TASI si può usu-fruire del servizio ANUTEL – CALCO-LO IUC al quale si accede dalla HomePage del sito del Comune diVillaspeciosa La TARI si paga attraverso i bollettini diconto corrente che sono stati recapitati adomicilio dei cittadini.

IMU 7,6 ‰ 16/06/14 16/12/14

TASI 1,5 ‰ 16/06/14 16/12/14

TARI -

1° rata: 31/08/142° rata: 30/09/143° rata: 31/10/144° rata: 30/11/14

Il Municipio di Villaspeciosa – Foto Mare

Modalità di pagamento della IUC a Villaspeciosa

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di Giuliana Mallei

Il Consiglio Comunale diV.Speciosa nella delibera n. 17 del30 luglio scorso ha aumentato la

tariffa TASI portandola dallo 0,50all’1,50%0. Qual’è la posizione dellaminoranza a riguardo?E’ l’ennesimo atto da parte della mag-gioranza di una scarsa attenzioneverso le fasce più deboli. Il sindaco si èaffrettato a inviare un’informativa a tuttele famiglie giustificando l’aumentocome necessario a causa delle scarseentrate statali. Ci pare un pessimo ten-tativo di nascondere la realtà, ovverol’ennesimo aggravio di tasse per i citta-dini. Né vale come scusante il fatto cheil comune attui programmi di spesa infavore delle famiglie bisognose, giac-chè è bene ricordare ai cittadini che inquesto caso (programma PLUS AreaOvest) le risorse finanziarie provengo-no soprattutto da finanziamenti regio-nali di cui il comune si pone come stru-mento esecutivo. Nella riunione consi-liare del maggio scorso in sede di disa-mina della TASI avevamo denunciato iltentativo dell’attuale amministrazione difare cassa a discapito delle fasce piùdeboli. Basti pensare che in sede diattuazione del regolamento dello IUC(Imposta unica comunale, compren-dente IMU, TARI e TASI) non hannotenuto conto dei nostri suggerimentiche chiedevano l’applicazione dellededuzioni e riduzioni previste dal-l’art.678 della Legge nazionale in mate-ria, ovvero la Legge di stabilità n.147/2014, che stabilisce riduzioni edesenzioni per abitazioni con un unicooccupante, fabbricati rurali con un solooccupante, ecc. L’art. 682 della stessalegge si sofferma in particolare sullanecessità di applicare nel regolamento

le riduzioni tenendo conto della capaci-tà contributiva delle famiglie, ancheattraverso l’applicazione dell’ISEE.Maggioranza sorda, sordissima a que-ste legittime richieste. Stesso compor-tamento della maggioranza anche sullaTARI che si è limitata a riportare nelRegolamento una riduzione del 30%per le abitazioni occupate da soggettiche risiedano o abbiano la dimora, perpiù di sei mesi all’anno, all’estero. Perquanto riguarda la TASI (art.50)Sindaco & C. si sono rifugiati in ungenerico e possibilista “Il tributo puòessere ridotto e possono essere con-cesse esenzioni ai sensi dei commi 679e 682 della Legge 147/13”. Sarebbestato più corretto al posto del “può” uti-lizzare il termine “deve”. Così invece silascia spazio alla discrezionalità e nonall’obbligo del comune di applicare leriduzioni e le esenzioni. Questo la dicetutta sulla volontà di venire incontro allefamiglie in difficoltà, tant’è che alloravotammo contro il provvedimento pro-posto dalla maggioranza.Venite accusati dal Sindaco e mag-gioranza di non esservi presentatialla riunione di Consiglio in cui sidiscuteva dell’aumento delle tariffe.Avevamo fatto presente al Sindaco tra-mite mail (e inviato per conoscenza l’in-formativa all’Ass.to Reg.le Enti Locali)il motivo della nostra assenza, ovverola violazione dell’art. 39, comma 4, delDlgs 267/2000 che stabilisce che il sin-daco assicura adeguata e preventivainformazione ai gruppi consiliari. Ariprova delle nostre legittime proteste lostesso Ass.to reg.le ha chiesto in data18 settembre u.s. chiarimenti alSindaco (lettera inviata anche a noip.c.) e l’invio del regolamento che“regola” le attività del consiglio comu-nale. Forse molti non sanno che ilnostro Comune è uno dei pochi in Italia

che non si è ancora dotato di un rego-lamento interno che disciplini le attivitàdel consiglio. Eppure le accuse di Sindaco e mag-gioranza sono state abbastanzaesplicite. Vi siete sottratti, a lorodire, a un democratico confronto diidee nel momento in cui si decideva-no punti importanti della gestioneamm.va, in particolare la tutela dellefasce più deboli.Siamo a conoscenza delle accuse inse-rite nella delibera consiliare di approva-zione dell’aumento della TASI, dovenon si fa nessun accenno alla nostracomunicazione. Invito a leggere ilmonologo di attacchi vergognosi e stru-mentali, in particolare del sindaco, che“si sentiva offeso come cittadino” per ilnostro comportamento. E’ bene alloraricordare che il motivo della nostraassenza era dovuto al limitatissimotempo concessoci per la visione delladocumentazione (10 punti all’odg davisionare in appena due giorni: notificadi convocazione effettuata nella tardamattinata di venerdì 25 luglio, sabato edomenica esclusi, disponibilità di con-sultazione per la minoranza lunedi’ 28 emartedì 29, 30 riunione di Consigliocomunale ). Ci siamo trovati di fronteall’ennesimo comportamento ostruzio-nistico di un sindaco che non ha nes-sun rispetto per l’opposizione e deicompiti di controllo ad essa concessi atermini di legge. Se è vero che al capo-gruppo di minoranza è stata inviata viamail in data 8 luglio u.s., a firma del sin-daco, documentazione parziale relativaal solo bilancio di previsione (che eral’unico punto inserito in quella dataall’OdG), è vero anche che non è statoinviato l’importante parere dell’organodi revisione sulla proposta del bilanciodi previsione 2014, documento neces-sario per valutare le criticità del bilancio

tasi, Villaspeciosa N° 8112

AUMENTO TRIBUTO

LE DICHIARAZIONI DEL CAPOGRUPPOA VILLASPECIOSA.

DI MINORANZA ANTONELLO SECCI

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Nella foto Antonello Secci

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tasi, VillasorN° 81 13www.vulcanonews.it

del comune di Villaspeciosa.Improvvisamente quello che dovevaessere un solo punto in discussionenella riunione di consiglio, forse richia-mandosi al miracolo della moltiplica-zione del pane e dei pesci, il sindacomoltiplicava a 10 i punti all’odg con untempo ridottissimo per la disamina(2giorni). Ditemi voi come avremmopotuto esaminare in brevissimo tempooltre al bilancio i documenti relativi alpiano triennale OO.PP., il programmaPLUS AREA OVEST (approvazionebilancio sociale, valutazione fabbiso-gno delle strutture per anziani auto-sufficienti, approvazione aggiorna-mento programma, integrazioneaccordo tra comuni al fine di stabiliz-zare gli effetti negativi sul patto di sta-bilità). A ciò si aggiungeva la discus-sione sul protocollo d’Intesa del puntounico d’accesso, l’approvazione delpiano alienazioni immobiliari 2014-16,la verifica della quantità e qualità dellearee da cedere per il 2014, e soprat-tutto la variazione delle tariffe TARI eTASI, insomma di tutto e di più. Lanostra è stata una scelta obbligata maforse è quello che il sindaco volevaper poi attaccarci spudoratamente perla nostra assenza.Estremamente chiaro. Ma ritornia-mo alla TASI: Secondo il sindacochi non l’ha applicata è perché erafavorito da altre entrate come dis-cariche, parchi eolici, insediamentiproduttivi, ecc.Ci sono comuni che finora non l’hannoapplicata e altri si sono tenuti su ali-quote basse. Da valutare con qualchedubbio l’affermazione secondo laquale chi non l’ha applicata è favoritoda altre entrate (i cosiddetti “municipiricchi” secondo il “primo cittadino” cheha definito l’aumento “una sceltaobbligata”). Basta navigare su Internetper appurare che assieme ai comuniricchi ce ne sono molti altri “non ricchi”che hanno deciso di non applicarla.Va detto, più semplicemente, chemolti sindaci, razionalizzando laspesa, sono voluti venire incontro alledifficoltà dei cittadini, altri no, punto ebasta. Secondo noi, anche secoscienti delle minori entrate comuna-li e le difficoltà intrinseche per far qua-drare il bilancio, si sarebbe potuta edovuta seguire questa via per tenersiquanto meno sull’aliquota dello0,5%0,, un aliquota tutto sommatoaccettabile. Ci rimane il dubbio poiche per il 2015 ci sia un ulterioreaggravio di spesa per i cittadini vistoche il comune potrà aumentare latassa al 2,5 %0 o addirittura al 3,3 %0. Eppure gli strumenti legislativivigenti, ovvero la legge di stabilità,ci dicono che la TASI all’ 1%0 èobbligatoria per tutti i cittadini. Non è proprio così. L’art. 676 dellacitata Legge di stabilità n.147/2014,stabilisce che con deliberazione, adot-tata ai sensi dell’articolo 52 deldecreto legislativo n. 446 del 1997,il consiglio comunale puo’ ridurre l’ali-quota fino all’azzeramento. Da noi èsuccesso il contrario.

di Roberto Fenu

Dentro l’acquario le luci sono soffuse,l’aria è distesa, i pesci nuotano intutta tranquillità mentre i passanti

guardano distrattamente e se ne vanno. Ci sarebbe da chiedersi come i pesci vedo-no la realtà attraverso quel vetro che dis-torce e li separa dall’ambiente circostante.Ma a noi è impossibile parlare con i pesci,perché essi sono muti e in tutti i casi nonne conosciamo neanche il linguaggio com-portamentale. Quindi non potremmo mai sapere, adesempio, cosa significhi se il branco, tuttoassieme, va a destra o a sinistra. Ci rimar-rà sempre il dubbio di certi atteggiamentipur vedendo i pesci ballare valzer politici. È con una comunicazione di tutta urgenzache il sindaco di Villasor, nel dopopranzodel 26 di agosto, compone le pariglie delConsiglio Comunale per approvare i rego-lamenti che disciplineranno i tributi locali.Un comportamento strano per tanti motiviche forse i cittadini di Villasor non cono-sceranno mai. Motivi oscuri degni delromanzo “Il nome della rosa” di UmbertoEco. Tornando a ritroso nel tempo, come sidiceva, ciò che sbalordisce sono ad esem-pio le dichiarazioni rilasciate dall’ex asses-sore Sangermano al quotidiano “L'UnioneSarda” il 1° di agosto : “non ho simpatie peril M5S, sono iscritta al PD e ho preso ledistanze dalla giunta: con le mie dimissioniho voluto salvare l'onore del PD. Mi sonodimessa per ragioni strettamente politiche,legate all’attività amministrativa che nonritengo essere più in sintonia con le propo-ste elettorali”. L’ex assessoreSangermano, poi però, vota favorevolmen-te, in un valzer fatto di inchini, tutte le deci-sioni del Consiglio del 26 agosto. Lasciaallibiti il comportamento della minoranzanon presente in consiglio, la quale si giusti-fica citando il regolamento comunale chedisciplina il funzionamento del Consiglio,che prevede che in casi di convocazioned’urgenza gli atti da discutere in Consigliodebbano essere depositati perché i consi-glieri ne possano prendere visione e lanotificazione di convocazione debba avve-nire entro le 24 ore antecedenti la convo-cazione del Consiglio. Per cui, non verifi-catasi questa procedura, la presenza deiconsiglieri non avrebbe fatto altro chesanare le irregolarità, che a dire di qualcheconsigliere di minoranza potrebbe essere

motivo di annullamento della seduta.Peccato pero che rimangano, anche inquesto caso, alcuni dubbi, perché duranteil Consiglio si sente dire che gli atti sonostati prima discussi in commissione, tant’èche l’unico presente della minoranza, nonsi sa perché, vota a favore dei punti all'or-dine del giorno. Pur distratti i passanti sisono pero accorti che dentro l’acquariomancava qualcosa. Mancavano quei pesciche dicono essere predatori. Esperti cac-ciatori di quei pesci cangianti, di coloremutevole, che cambiano repentinamentedirezione diventando imprendibili. Ma si sache anche i pesci rispondono alle leggi delbranco, perciò non possono predare i lorostessi componenti. Non possono predareun componente della loro stessa famiglia:indebolirebbero il branco. È cosi che il pre-datore perde l’istinto; è cosi che il capo-branco è costretto a stratagemmi se nonvuole trovarsi a capo di un branco debolee confuso. È proprio cosi che partono i pro-clami di ricorsi al TAR per convocazioneillegittima del Consiglio, salvo poi smercia-re tali proclami come inutili provocazioni; ècosi che si invocano il prefetto e il segre-tario comunale quali risolutori di conflitti dilegittimità le cui ragioni sono del tutto sog-gettive, cioè non ricadono nella sferaoggettiva del diritto; potremmo continuare,ma non vogliamo annoiare i nostri distrattipassanti che sanno già molto bene di cosasi sta ragionando. Poi sono ormai abituatiall’incoerenza, non fa più neanche effettosentire il capo dell’amministrazione accu-sare il Governo di politiche restrittive controgli Enti locali, quando è ancora vivido ilricordo delle foto postate su facebook chelo ritraggono abbracciato all’attuale presi-dente del Consiglio in visita in Sardegna.Ancora oggi “coerentemente” mostra diaver ben appreso la tecnica delle slide contanto di pesciolini. Forse, c’è da dire, chequei pesci ci vedono abbastanza beneanche attraverso quel vetro che a noiappare appannato. Sanno, quindi, comemuoversi per essere scelti e messi dentrol’acquario, tanto che da vent’anni ci sonosempre gli stessi capibranco. È stato cosianche per il ventennio precedente, maquesta ormai è storia e la storia, a moltepersone, annoia. Come cosi, scrive il poetaUngaretti nella poesia Italia, gli innumere-voli contrasti d’innesti maturano in serra.

CONSIGLIO COMUNALE:TRA PESCI E IMPOSTE

Villasor, il castello Siviller

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- quarta parte -

di Daniela Corda

Se lo Stato ha la sovranitàmonetaria:1) è monopolista della

moneta;2) spende per primo, e solo

successivamente racco-glie le tasse (che nonfinanziano la spesa);

3) può acquistare qualsiasicosa venga messa in ven-dita nella propria valuta(compreso il lavoro);

4) può sempre onorare idebiti contratti nella pro-pria valuta perché non può“terminare” la valuta;

5) deve spendere a deficit(cioè deve tassare menodi quanto spende) per per-mettere al settore privatodi vivere dignitosamente edi risparmiare,

6) il debito pubblico contrattonella valuta emessa dalloStato è un debito fittizio(una scrittura contabile) e,solo se denominato in unavaluta estera (non control-lata dallo Stato), rappre-senta un debito reale.

7) causerebbe inflazionesolo se continuasse aspendere in regime dipieno impiego dei fattoriproduttivi (disoccupazione= zero), non in un regime(come l’attuale) dove i fat-tori produttivi sono sottoimpiegati.

“Lo Stato che non garantiscela possibilità di lavoro maobbliga a pagare le tasse èuno stato TIRANNO”. “Ladisoccupazione è un criminecontro l’umanità” dott.Warren Mosler- macroeco-

nomista - Stati Uniti, fonda-tore della MMT (ModernMoney Theory), ritenuto tra imassimi esperti al mondo insistemi monetari e gestionedi debiti pubblici.

LA SVALUTAZIONE OGGI SICHIAMA DEPREZZAMENTOI detrattori della Lira, oltre aspaventare l’opinione pubbli-ca con il fantasma dell’infla-zione, non mancano di par-lare di svalutazione (spessointesa come sinonimo diinflazione, che è una cosacompletamente diversa).Parola cara ai media, il cuiabuso risulta efficace, seb-bene spesso non ne cono-scano neppure il significato(vedi Giovanni Floris a piùriprese a Ballarò), per dis-suadere - o meglio, terroriz-zare- chi osa pronunciare letre parole proibite: USCITADALL’EURO.Intanto va spiegato, a chi siriempie la bocca con questotermine, che cos’è in realtàla svalutazione. E’ un rap-porto tra due valute(euro/dollaro; euro/sterlina;dollaro/yen, ecc.), quindi unavaluta può deprezzarsi neiconfronti di una valuta mapuò, contemporaneamente,apprezzarsi nei confronti diun’altra. Esempio: se il dolla-ro si deprezza del 50%rispetto all’euro significa che1 euro equivale a 2 dollari;viceversa se si apprezza ildoppio rispetto all’euro, ser-viranno 2 euro per un dolla-ro.Parlare di svalutazione ogginon è corretto, sarebbe piùcorretto parlare di deprezza-mento: la svalutazione è unrapporto tra due valute inregime di cambio fisso, quel-lo vigente ai tempi del ‘goldstandard’ (il sistema aureo),quindi fino al 1971, e nonoggi che il regime di cambi èfluttuante, ovvero viene deci-so dall’incontro tra la doman-da e l‘offerta sul Forex(Foreign Exchange Market, ilmercato valutario). E unoStato, che ha la sovranitàmonetaria, può decidere dideprezzare/apprezzare lapropria valuta liberamente.Viceversa, oggi “data l’im-possibilita’ di svalutare la

moneta si insiste a svalutareil lavoro. Cosi’ peggiorano lecondizioni di tutti i lavoratori,padri e figli”, StafanoFassina, PD, 01/02/2013.Ricetta, quella della svaluta-zione del lavoro, ben notaalla Germania. Infatti i pro-dotti tedeschi sono stati resipiù competitivi rispetto aiprodotti degli altri paesidell’Eurozona proprio graziealla riforma Hertz che, com-primendo i salari, ha datol’input all’export.

CON IL RECUPERO DELLASOVRANITA’ MONETARIA SIDEPREZZA L’EURO, NON LALIRASarà l’euro ad esseredeprezzato rispetto allanuova valuta, che rappre-senta il motore di crescita.Ciò perché, secondo la teo-ria dei tassi di cambio, ilreale valore della moneta èla quantità di ricchezzacreata dalle spese produt-tive in tale valuta. Quindi

economia N° 8114

SFATIAMO QUALCHEFALSO MITO!

“Meno male che lapopolazione non capi-

sce il nostro sistemabancario e monetario,

perché se lo capisse,credo che prima di

domani scoppierebbeuna rivoluzione.”

Henry Ford

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economiaN° 81 15www.vulcanonews.it

con il ritorno alla lira siavrebbe che quest’ultima, lanuova valuta, sarebbe forte-mente richiesta, se non altroperché si devono pagare letasse in quella valuta, percui la forte richiesta la fareb-be apprezzare da subito sulmercato e di contro sideprezzerebbe la vecchiavaluta, l’euro, perché tutti gliitaliani cercherebbero disbarazzarsene per convertir-la nella nuova valuta. Ed èproprio perché la Troikateme il deprezzamento del-l’euro che cerca in tutti imodi, soprattutto attraverso imass media, di terrorizzarel’opinione pubblica paven-tando una apocalittica svalu-tazione della Lira.

È IMPOSSIBILE IL RIFIUTODELLA NUOVA VALUTAIl rifiuto della nuova moneta

da parte dei paesi esportato-ri (Cina, USA e paesi emer-genti) è semplicementeimpossibile, è solo un’altrasuperstizione perpetuata daimedia. Gli esportatoridovrebbero scegliere: nienteesportazioni, con più gravecalo dei loro profitti, o accet-tare la nuova moneta.

LA SVALUTAZIONE NON ÈLA FINE DEL MONDOL’Italia attualmente è utiliz-zatore della moneta, non laemette e non la può gestire.Se uscisse dall’euro si trove-rebbe non a “utilizzare”, maad EMETTERE la propriavaluta, che potrebbe modu-lare secondo necessità. Lavaluta forte può rappresen-tare un problema per unostato che esporta prodottiall’estero. Il Giappone, adesempio, è uno stato cheemette la propria valuta: loYen (la moneta giapponese)è internazionalmente consi-derato una valuta rifugio, èenormemente richiesto sulmercato. Questo ne causaun apprezzamento tale dapenalizzare le esportazionidei produttori Giapponesi.Per ovviare a questo proble-ma lo Stato Giapponeseperiodicamente emette gros-se quantità di Yen con l’o-biettivo preciso di svalutarloe rendere più competitivi ipropri produttori sui mercatiinternazionali.La stessa operazione è stataeffettuata dalla Svizzera nel-l’estate 2011, quando laBanca centrale svizzera si èdichiarata pronta a stampareFranchi in quantità “illimitata”per frenarne l’apprezzamen-to eccessivo nei confrontidell’Euro. Inoltre, una valuta‘forte’ richiede di esseretenuta a tassi d’interessemolto alti, e questo di fattostrangola l’economia produt-tiva locale, con un costo deldenaro impossibile per leaziende (vedi l‘Italia oggi),ma è invece certamentevantaggioso (solo) per i“mercati”.Tra le previsioni più pessimi-stiche spicca quella delgruppo bancario Nomurache, nel 2011, ha fatto unostudio prevedendo cherispetto all’Euro attuale la“nuova lira” avrebbe unasvalutazione di circa il 30%.Oggi il rapporto euro/dollaroè 1.30 circa, occorrono 1.30dollari per acquistare 1 euro.Tornando alla lira (secondoquesta previsione) occorre-rebbe circa 0.95 dollari peracquistare 1a “nuova lira”.Sarebbe lo stesso rapporto

che esisteva tra euro e dolla-ro dal 2002 al 2006, quandooccorreva circa 1 euro peracquistare 1 dollaro, per cuiun rapporto sostenibilissimoe per nulla drammatico.Inoltre non è vero che la sva-lutazione si scarica in toto suogni bene prezzato circolan-te, in quanto solo una partedei beni circolanti è prodottaall’estero e importata e, piùprecisamente, il fabbisognoenergetico effettivo chel’Italia importa dall’estero èuna cifra molto più bassa diquello che si pensi, circal’1,8% del PIL.Lo Stato, d’altra parte,potrebbe in qualsiasimomento intervenire conpolitiche fiscali per sostene-re gli eventuali maggioricosti (potrebbe, ad esempio,detassare quei beni acqui-stati all’estero), mentre ogginon può intervenire in alcunmodo e deve limitarsi a sub-ire passivamente le scelte disoggetti (privati) esteri.Se la nuova Lira fosse debo-le rispetto al dollaro, inoltre,questo porterebbe investitori(con dollari) a venire in Italiaperché, per loro, risulterebbeconveniente. E questo com-porterebbe l’ingresso di moltidollari in Italia da utilizzareanche, eventualmente, perfar fronte all’esiguo fabbiso-gno del 1,8% del PIL.

LA SVALUTAZIONE RILANCIA L’EXPORTLa svalutazione della “nuovalira” rilancerebbe tutto l’ex-port italiano a livelli altissimi,con entrate forti di capitalestraniero che compensereb-be gli esigui costi delleimportazioni.

NESSUNA RICADUTA SUIREDDITI ITALIANIÈ importante sottolineareche nulla accadrebbe ai red-diti degli italiani, perchésarebbero prezzati in lire e,se lo Stato si prefiggessecome unico interesse daperseguire quello pubblico,attuando politiche MMT,sarebbero sostenuti senzalimiti dallo Stato. Tutto ciòche è prezzato in lire e pro-dotto e venduto all’internodell’Italia non subirebbevariazioni alcune. Per laquota non maggioritaria dibeni e servizi che la “nuovalira” dovrebbe acquistareall’estero, vale il discorsodell’aumento di entratenazionali in valuta stranieracon cui pagare quegli acqui-sti, grazie all’aumentatoexport italiano che una“nuova lira” svalutata ci

garantirebbe. Inoltre, oggisempre meno produttori dienergia (Russia, ArabiaSaudita, ecc.) desideranopagamenti in Euro, proprioperché è una valuta forte.Infine, la piena occupazioneperseguita con politichedella MMT, posta in essereper mezzo di piani di lavorotransitorio garantito dalloStato (PLG) - che aumentan-do i redditi rilancerebbero ladomanda interna, la quale sitradurrebbe in più consumi,i quali a loro volta si tradur-rebbero in più vendite, inne-scando un circolo virtuosoche consentirebbe all’econo-mia di tornare a crescere eal settore privato di rifiorire edi poter attingere dai piani dilavoro transitorio per assu-mere persone che, nel frat-tempo, sarebbero state for-mate dallo Stato, al fine difar fronte alla maggiore pro-duzione innescatadall‘aumento della domanda- rilancerebbe la nostra eco-nomia e dunque attirerebbeanche gli investimenti stra-nieri in Italia, che significanoaltro capitale estero con cuipagare le nostre importazio-ni. Infatti è l’economia floridache attira i capitali stranieri;l’economia al collasso attirasolo gli sciacalli che possonocomprare le imprese italianea prezzi stracciati sfruttandola manodopera locale consalari da fame.

LA BENZINA COSTEREBBEMENOOltre il 60% del prezzo delcarburante oggi è dato dalleaccise, ovvero da tasse.Tornando alla moneta sovra-na lo Stato, non avendo piùbisogno di far pagare questetasse inutili ai cittadini, dalmomento che potrebbe dis-porre di tutto il denaro di cuinecessita, potrebbe abbatte-re da subito il 60% del prez-zo.

LIBERIAMOCI DALLESUPERSTIZIONI! “c’è un elemento di veritànel ritenere una superstizio-ne il fatto che il bilancio dellostato debba essere pareg-giato in ogni momento. (…)Una delle funzioni della vec-chia religione è stata quelladi spaventare la gente attra-verso a volte, ciò che potreb-bero essere considerate“credenze mitologiche”,spingendola quindi a com-portarsi in un modo che, allafine, la vita civile esigeva.(…)”. Paul Samuelson,Premio Nobel perl’Economia 1970.

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di Gianni Rallo

Torniamo, dopo la pausaestiva, alle questionigenerali che, al di là

delle menzogne o delle mezzeverità (il che è lo stesso) deimass media, tengono inpugno il nostro destino.All’interno di queste correntimacroeconomiche si muovo-no, come marionette, i governidi tutto il mondo.L’apparente confusione cheprovocano questioni comequella Ucraina, dei terroristidell’Isis, dell’alleanza tra Cinae India, della crisi che nonsembra finire, dell’austeritàche sta uccidendo le econo-mie europee con disoccupa-zione, crollo del PIL, etc.,nasconde in realtà un filo con-duttore che, se messo in evi-denza (cosa che ci si guardabene dal fare se non traaddetti ai lavori), permette dicomprendere la stretta inter-connessione tra fatti apparen-temente lontani o estraneil’uno all’altro.Per capire, è necessario ricor-dare alcuni eventi del recentepassato, centrali per gli svilup-pi che stiamo osservandooggi.Nel 1945, con gli accordi diBretton Woods, gli Usa impon-gono il dollaro come monetaper gli scambi internazionali:tutte le merci commercializza-te nel mondo avrebbero dovu-to essere pagate in dollari.Questo diede uno straordina-rio potere all’economia ameri-cana rispetto al resto delmondo, ma la garanzia per glialtri Paesi era che la converti-bilità con l’oro fosse comun-que garantita a 35 dollari algrammo: chiunque detenessedollari poteva chiederne l’e-quivalente in oro. Ovvio, quin-di, che la banca centrale Usa,la Federal Reserve – la veramacchina di questa fonda-mentale operazione –, siimpegnasse a non stamparedollari oltre il valore effettivodell’oro in suo possesso: incaso contrario il dollaro sisarebbe svalutato con gravedanno economico dei suoidetentori.Ma negli anni ’70, specialmen-

te con la guerra del Vietnam,gli Usa stamparono molti piùdollari di quanti l’oro potesserappresentarne e quando que-sto pericolo arrivò alla perce-zione degli investitori, moltichiesero di avere l’equivalentein oro dei dollari di cui erano inpossesso. Gli Usa del presi-dente Nixon si tolsero lamaschera nel 1973, quando ilpresidente, all’ennesimarichiesta di cambio oro/dollaroda parte della Francia, dichia-rò che, per bloccare le specu-lazioni sul dollaro, non sisarebbero più effettuate – perun tempo limitato, che perònon è mai terminato – conver-sioni in oro.Nel corso degli anni Settantagli Usa imposero all’OPEC(Paesi produttori di petrolio), acominciare dall’Arabia, di ven-dere il petrolio in cambio didollari. Controllando la produ-zione del petrolio, gli Usariuscirono a imporre nuova-mente il dollaro come monetadominante: nasce il cosiddettopetro-dollaro il cui valore èsostenuto dal fatto che tutto ilmondo ha bisogno di petrolioe quindi tutto il mondo è obbli-gato ad acquistare dollari perpagare il petrolio. La lunga premessa era neces-saria per capire la vera naturadello scenario, apparente-mente confuso, che stiamocercando di decifrare. L’emergere di nuovi potentiprotagonisti economici – iBrics (Brasile, Russia, India,Cina e Sudafrica), in particola-re – ha fatto sì che un dollarodominante ma sostanzialmen-te svalutato (grazie al quale gliUsa hanno potuto spendere inarmamenti più di tutti gli altriPaesi messi insieme) nonfosse più tollerabile dalle eco-nomie in crescita. Insieme aquesto dato macroeconomico,s’impone la consapevolezzache il tempo del petrolio abuon prezzo è terminato (l’e-strazione del petrolio profondocosta molto), la corsa all’acca-parramento di risorse, materieprime speciali e terre fertili eirrigate (Cina in primo piano)si fa frenetica, cambiano lealleanze internazionali e gliassetti geopolitici in vista di

queste nuove, vitali priorità.Un clima del genere è già, diper sé, suscettibile di provoca-re guerre, come la storia inse-gna. Quanto esposto è utilizzabile(in modo necessariamenteschematico per questioni dispazio e di semplicità ma poiognuno potrà approfondirecome crede) come chiave dilettura per interpretare leattuali questioni sul tappeto inmodo che la loro interconnes-sione appaia chiara e inequi-vocabile; ma anche decisa-mente inquietante:

1. Russia e Cina stanno ado-perandosi per creare unanuova moneta per gli scam-bi internazionali: lo Yuan(moneta cinese), il rublo,l’oro (già l’Iran, non a casonel mirino Usa, vende petro-lio in cambio di oro e non piùdi dollari), l’euro (accordirusso-tedeschi). Il progettoè già in fase di realizzazio-ne: il 16 e 17 luglio di que-st’anno i leaders dei BRICssi sono incontrati in Brasileper fondare la Nuova Bancadi Sviluppo, 100 miliardi didollari (ancora dollari, perora) per operazioni infra-strutturali e di protezionecontro le crisi finanziarie, ingrado di affiancarsi (e, poi,sostituire) il FondoMonetario Internazionale ela Banca Mondiale, entram-bi sotto il controllo occiden-tale, specialmente Usa.

Ma prima di questo, Gheddafie Saddam Hussein immagi-navano la creazione di una

nuova moneta ancorata alvalore dell’oro, il dinaro, chesostituisse il dollaro negliscambi di quella regione:appena deposto e ucciso

Gheddafi, gli Usa hannosubito creato in Libia unaBanca centrale sotto il lorocontrollo; dal 2000, l’Iraqaveva preso a vendere ilpetrolio in cambio di euro:levato di mezzo Saddam(coi sistemi che conoscia-mo) il dollaro è prontamentetornato a sostituire l’euro.

Conclusione possibile: lasupremazia del dollaro nonsi tocca perché senza diessa gli Usa perderebbero ilcontrollo del globo. Anche laguerra pur di sventare laminaccia.

2. Questione Isis e terrorismoislamico (deprecabile,ovviamente, per la ciecaviolenza e la crudeltà assur-da, ma le teste cadonoanche a Kiev e i media sigirano dall’altra parte): imembri dell’Isis (un fanto-matico Stato Islamico IraqSiria, fondamentalista,ovviamente) sono gli stessiche gli Usa hanno osannato

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GIROTONDO G

IRO

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O “Se verrà la guerra, Marcondiron’era”, cantavaFabrizio De André, che di cose ne aveva capiteparecchie. E la guerra può venire davvero, almenocosì pare da segnali, meccanismi, dichiarazioni,prezzolate censure dei mass media. Solo il Papa,paradossalmente, osa parlare di “Guerra mondiale azone”, e se lo dice lui….

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e armato contro la Siria –alleata di ferro dell’Iran,nota bene! - non moltotempo fa; il loro capo, al-Baghdadi, è uno dei cinqueterroristi più ricercati almondo, 10 milioni di dollaridi taglia sulla testa, ferocesgozzatore di centinaia dipersone; già prigionierodegli Usa in Iraq, ora è stra-namente libero di creare ter-rore e specialmente instabi-lità in una zona crucialecome il Medioriente. L’usovariabile di alleati che poi

diventano strumentalmentenemici non è d’altra partenuovo da parte delle poten-ze occidentali: Saddam,prima utile (e abbondante-mente fornito di armi) control’Iran poi “nemico dellademocrazia” e liquidatoprima che potesse parlare;Gheddafi, prima fidato allea-to occidentale, poi brutaletiranno: liquidato prima chepotesse parlare; lo stessoBin Laden, prima alleatoamericano, con collega-menti e contatti americani,poi feroce capo di una Al-Qaida che, guarda il caso,ricompare ogni volta che gliUsa hanno bisogno di inter-venire militarmente perriportare una pace che lorostessi hanno distrutto: altrovecchio sistema americano.In un documento del 2007era stato chiaramente deli-neato il piano americanoche ora vediamo in via direalizzazione: distruggere

Siria, Libia, Somalia, Iraq,Iran. La strategia di crearele occasioni per intervenireè storicamente uno stru-mento principe e gli Usa loutilizzano a piene mani,compresa la questioneebola di cui tanto si parla, eche si riferisce piuttostoall’altro sistema, quello digenerare paura per poteragire in stato di emergenza.

Conclusione possibile: inMedioriente si concentranopericoli per i dominatori delmondo sia in campo mone-

tario che in quello energeti-co. L’intervento è obbligato,non per niente Obama (pre-mio Nobel per la pace, figu-riamoci!) ha dichiarato chela sconfitta del terrorismo“richiederà anni”: chiaro ilmessaggio?

3. Questione Ucraina.Guardate una cartinadell’Eurasia, la straordinariavicinanza di Germania,Russia, Ucraina, MarCaspio, Mar Nero, Balcani(tutti ricchi di gas e petrolio)e poi, da lì, Siberia, Cina. GliUsa temono proprio questo:un asse energetico tedesco-russo-cinese, micidiale perla sua economia e per il suodominio sul mondo, che nonvuole perdere. Se si pensache la Russia fornisce il30% del gas di cui l’Europa(leggi Germania) ha biso-gno e che il 60% di questogas passa in Ucraina (dove,peraltro, risiede anche laGazprom, il gigante russo

leader nello sfruttamentoenergetico), non diventa dif-ficile capire perché laGermania abbia messo gliocchi sull’Ucraina tentandodi farla entrare nella Ue (inmodo da strozzarla econo-micamente come fa con glialtri Paesi euro, noi compre-si) dopo averla destabilizza-ta con i cecchini nazisti inpiazza Maidan (a detta dellestesse autorità ucraine);non è nemmeno difficilecapire perché gli Usa sioppongano a questa mano-vra cercando, invece, di farentrare l’Ucraina nellaNATO, così da piazzare unabarriera bellica direttamentelungo i confini della temutaRussia. Gli accordi faticosa-mente raggiunti per il cessa-te il fuoco non durano, nes-suno – né Usa, néGermania – vogliono lapace e Putin sa che unaguerra è possibile, ma losanno anche, ad. es., il mul-timiliardario americano KileBass o l’ex pezzo grossod e l l ’ a m m i n i s t r a z i o n eReagan, David Stockman,che lo dicono apertamente,lo sa Wall Street, dove già siscommette sul business diuna terza guerra mondiale.Al giornalista che gli chiede-va cosa pensasse dei 50miliardi di dollari che,secondo un tribunale olan-dese, la Russia dovrebbepagare alla Yukos, uno degliuomini di Putin ha risposto:“C’è una guerra alle portedell’Europa: Lei pensa dav-vero che una tale sentenzaabbia qualche importan-za?”.Conclusione possibile:lasciamola dire alla presi-dentessa brasiliana DilmaRousseff: “Come è accadu-to per la Seconda guerramondiale, giunta dopo unaserie di svalutazioni compe-titive (svalutare la propriamoneta significa poteresportare di più perché ilprezzo dei propri prodotticala), anche questa guerradelle valute potrebbe averela stessa conseguenza”.

4. Devo chiudere per forza e vilascio con una domandache sicuramente sorgeràspontanea anche a voi:come se ne esce? Ebbenela domanda è mal posta,domandiamoci piuttosto:perché accade tutto que-sto? Vi cito due fatti e forsesaprete rispondere da soli.1: Durante la seconda guer-

ra mondiale, nellaGermania nazista eranopresenti fabbriche ameri-cane della General

Motors, delle Ford e dellaIBM, ma anche stabili-menti Standard Oil e Shellche, in un quadro moltocomplesso di intreccifinanziari e industriali,rifornivano i tedeschi dimezzi bellici, computer (iprimi, rudimentali, a sche-da), prodotti chimici, car-buranti. I mezzi finanziarinecessari all’immensosforzo bellico tedescoerano forniti anche dabanche Usa, ma non solo,con sede in Germania. Altermine della Guerra, lesedi americane di Ford,General Motors e Ibmchiesero i danni al gover-no americano per i bom-bardamenti – ovviamenteamericani – subiti dalleloro fabbriche inGermania. Nel 1967 ilgoverno americano rico-nobbe ben 33 milioni didollari di danni allaGeneral Motors e 1 solomilione alla Ford.

2: Oggi. Interesse vitaledegli Stati Uniti è costrin-gere le economie emer-genti, ma soprattutto laCina, a rivalutare la pro-pria moneta in modo daridurre la propria competi-tività rispetto ai prodottiamericani. Ora si dà ilcaso che, proprio approfit-tando delle capacità cine-se di mettere in piedigrosse strutture produtti-ve e di imporre ritmi dilavoro impensabili inOccidente, molti colossiamericani - fra i quali laApple, la General Electrice la Walmart – hanno dis-locato proprio in Cinamolti loro stabilimenti enon hanno nessun inte-resse a che lo yuan sirivaluti, dato che i loroprofitti ne risentirebberopesantemente. Cioè: lapolitica americana ha unobiettivo, gli interessidelle multinazionali ameri-cane ne hanno uno oppo-sto. E’ follia o cosa?

Non sarà che il meccanismodi fondo è, semplicemente,“profitto a tutti i costi” scop-piasse il mondo? Quando aMadeleine Albright, segretariadi Stato di Bill Clinton, feceronotare che il blocco alla rico-struzione di infrastrutturecome ospedali, fabbriche dimedicinali, strade, etc. impo-sto all’Iraq dopo la prima guer-ra del Golfo aveva uccisocirca 500.000 bambini, laserafica diplomatica risposeche “era un prezzo da paga-re”.

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di Luca Pes

Salvatore Collu, 72 anni ed assemi-nese DOC, barbiere da una vita. Dagiovanissimo diventa ragazzo di

bottega e da allora la sua esistenza sisvolge in parallelo con i saloni di barbiere.Insomma, passano i decenni, cambianole mode e le tendenze, ma Salvatore èuno straordinario esempio di professiona-lità, costanza e longevità sul lavoro.Insignito, nel giugno 2014, del titolo di“Maestro d’Opera e d’Esperienza”, ciaccoglie nel salone dove ancora esercitail proprio mestiere e ci parla della sualunga carriera lavorativa passata a tagliarcapelli e a radere barbe ai suoi affeziona-ti clienti.Signor Salvatore, si prova sicuramenteuna gran soddisfazione nel ricevere unriconoscimento simile dopo decenni dilavoro.E’ stato bellissimo ricevere un’onorificen-za come questa, in primis perché si è trat-tato di un riconoscimento a livello nazio-nale che ha riguardato la mia attività lavo-rativa che dura ormai da decenni. Talericonoscimento è stato conferito a perso-ne con oltre quarant’anni di attività, ma iolavoro addirittura da un periodo di temposuperiore ai cinquant’anni! Ci parli della cerimonia.Ho ricevuto un invito della Confartigianato,spedito dalla sede centrale di Roma. Lapremiazione si è svolta a San Vincenzo, inprovincia di Livorno. Alla cerimonia eranopresenti il Presidente Nazionale dellaConfartigianato, Giampaolo Palazzi, ilPresidente Nazionale dell’ANIOC(Associazione Nazionale InsignitiOnorificenze Cavalleresche) ed ilSenatore Carlo Giovanardi che conse-gnava i premi. Ho ricevuto una pergame-na che ho appeso qui in barberia, oltre aduna croce ed ad una medaglia, all’internodi un cofanetto che custodisco gelosa-mente. Eravamo un centinaio di lavoratoriprovenienti da tutta Italia ed ho incontratoanche parecchi colleghi, barbieri e parruc-chiere. Prima della consegna delle onorifi-cenze, la banda musicale ha suonatol’Inno Nazionale. E’ stata davvero unabella cerimonia, molto emozionante perquanto mi riguarda.Questo attestato è arrivato al culmine

di decenni di lavoro. A che età ha ini-ziato ad affacciarsi nelle prime barbe-rie del paese?Ero un ragazzino. A dodici anni ho iniziatoa fare il ragazzo di bottega e questa attivi-tà si è protratta fino ai diciotto anni, poi hofatto l’apprendista per qualche anno.Soltanto successivamente, nel ’64, hoaperto la mia attività in proprio. Sono, inol-tre, un contribuente di lunga data: iscrittoalla Camera di Commercio dal ‘61 comeapprendista e dal ‘64 come titolare d’im-presa. Nel 2015 pagherò il cinquantacin-

quesimo anno di INPS.Ha sempre lavorato in questo salone?No, ho iniziato l’attività nel 1964 in unabottega di via Coghe, in quella che untempo era la periferia del paese. Lavoroqui da oltre trent’anni, questa era la vec-chia casa di mio padre e quand’ero picco-lo abitavamo qui. Ovviamente il locale el’arredamento sono cambiati parecchionel corso degli anni, ho sempre cercato ditenermi al passo coi tempi.

Quanti saloni ha conosciuto adAssemini?Ricordo che, negli anni ’60, siamo arrivatia oltre quindici barberie nel paese. Oggi ibarbieri sono diminuiti di parecchie unità,nonostante gli asseminesi siano triplicati.Cosa vede nel suo futuro? Lavorerà

ancora?La stanchezza inizia a farsi sentire, malavorerò anche il prossimo anno e poideciderò se affittare il locale. Sulla miadecisione influirà anche la pensione mini-ma che danno agli artigiani, che non so semi consentirà di vivere dignitosamentesenza lavorare.I suoi clienti sono ancora tanti?Si, sono tanti e affezionati. Qualcuno perovvie ragioni non c’è più, ma ogni tanto siaffaccia qualche viso nuovo. In media,faccio una decina di tagli al giorno. Graziea Dio, ho il mio giro di clienti e mi sento for-tunato.Come sono cambiate le tendenze nel

corso dei decenni?Le mode son cambiate parecchio daquando ho iniziato a lavorare. Ricordo, adesempio, che negli anni ’60 il gel non esi-steva, ma utilizzavo spesso le frizioni per

il mantenimento dei capelli e devo direche a qualcuno facevano davvero effet-to… C’era poi l’abitudine di sfoltirsi la chio-ma ogni due settimane ed era quasi unobbligo farlo prima delle grandi festecome Natale e Pasqua. Ricordo che inquei periodi, a causa dell’affluenza deiclienti, non riuscivo neppure a rientrare acasa a mangiare un boccone per pranzo.Oggi ci sono dei tagli più moderni e biz-zarri, le creste vanno per la maggiore. Io,nel mio piccolo, ho sempre cercato ditenermi aggiornato ed ho partecipato a deicorsi di formazione e ad alcuni concorsi,arrivando addirittura secondo in occasio-ne di un campionato sardo. Solo una cosaè rimasta uguale nel corso dei decenni: ilgiorno tradizionale di chiusura, sempre illunedì.Esiste ancora l’abitudine di farsi rade-

re la barba?No, ormai questa abitudine si è persa.Ricordo che anni e anni fa il mercoledì enel fine settimana, tutti si facevano raderedai barbieri. Ma ormai, tra macchinetteelettriche e le pratiche lamette usa e getta,quasi tutti si fanno la barba in casa.Il vostro settore ha in qualche modo

risentito della crisi?Un po’ di crisi si è fatta sentire anche perquanto riguarda i barbieri. Oggi parecchiagente ha l’abitudine di tagliarsi i capellimeno frequentemente e i ragazzi portanotagli “fatti in casa” utilizzando le macchi-nette taglia-capelli. La ricetta per combat-tere la crisi che pare stia funzionando èl’apertura di saloni unisex, in modo dadiversificare la clientela ed accontentareentrambi i sessi.

personaggi, Assemini N° 8118

Importante onorificenza diMaestro d’Opera e

d’Esperienza conferita ad un barbiere asse-

minese di lunga data

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UNA VITADA BARBIERE

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dai comuni, DecimomannuN° 81 19www.vulcanonews.it

di Franco Dalmonte*

La festa di Santa Greca suscita,come sempre, molte polemiche. Ilpunto di vista dei commercianti e

artigiani Decimesi è noto da tempo. C'èl'aspetto religioso della festa, che portaun grande numero di fedeli nel nostropaese, e ci sono i festeggiamenti civili etutta una serie di altre iniziative qualifuochi d'artificio, giostre, torronai, arro-stitori di maialetti e muggini,bancarelle di cianfrusaglieetc. L'insieme di tutti questieventi ha come risultato unafflusso straordinario di per-sone che non porta alcunbeneficio economico per ilpaese, salvo che quest’an-no "gli arrostitori locali"sono stati privilegiati dal-l’amministrazione comuna-le rispetto ai “non residenti”il che è meglio di niente. Noi ci ostiniamo però adimmaginare una festa diver-sa, un momento di grandemobilitazione di tutto ilpaese e dell’area circostan-te, che utilizzi il richiamo della sagra permettere in mostra le sue miglioriespressioni culturali, artistiche, folklori-stiche, produttive, artigianali, culinarie:un paese intelligente, che coglie l’occa-sione per farsi conoscere e far cono-scere alla Sardegna le proprie tradizio-ni e il meglio di se stesso, come si usadire “i propri saperi e i propri sapori”.Questo comporta molte modifiche allastanca ripetizione del solito trantran: sipotrebbe studiare una diversa localiz-zazione delle bancarelle (per esempio,sistemandole nella circonvallazioneche congiunge la piazza della Chiesacon la vecchia stazione ferroviaria) e sipotrebbe dimezzare il numero degliespositori, posizionandoli tutti su ununico lato della strada, senza crearequell’ingorgo pericolosissimo che siverifica la Domenica, con gravi rischiper la sicurezza delle persone. Credoche i più grandi e frequenti miracoli diSanta Greca siano “il bel tempo” che è

quasi sempre assicurato e la mancanzadi incidenti, in mezzo a quell’infernaleintasamento della Domenica.Ma per realizzare queste idee o altreche si potrebbero contrapporre, ènecessario un programma di “rinascita”del paese, da troppi anni soffocato dallamancanza di una seria guida politica.Se si volessero fare le cose dettesopra, si scoprirebbe che non è possi-bile realizzarle per mancanza della“materia prima”: cioè per mancanza

delle cose da mettere inmostra. Infatti, dove sono leassociazioni e le iniziativeculturali? Dove sono i pittori,gli scultori, i musicisti? Doveè il gruppo folkloristico delpaese? Dove sono le attivitàproduttive e gli artigianicapaci di produrre manufattida portare all’attenzione deivisitatori? Dove sono e qualisono i piatti tipici decimesi?Conosciamo le panade diAssemini, il torrone diTonara o le lumache diGesico, ma è più difficile direquale pietanza caratterizzaDecimomannu e quali siano

i saperi e i sapori del paese.I saperi e le capacità esistevano: leabbiamo conosciute e possiamo testi-moniarlo. Sono certo che esistonoanche oggi, ma sono nascosti, ignoratie non sostenuti. A nulla servono le 40associazioni di cui è ricco il paese:sono troppe, di piccole dimensioni e dif-ficili da coordinare. E su questo sareb-be necessario intervenire con rapiditàed energia. Infine è necessario effettua-re una revisione totale dell’assettourbanistico e viario del paese, non pernecessità delle imprese, ma per soddi-sfare le esigenze dei cittadini: un paeseche rende difficile e poco piacevole ilsoggiorno ai propri cittadini non è ospi-tale neppure per i commerci e per le ini-ziative imprenditoriali. Ma questo è unargomento troppo importante e com-plesso, e sarà il caso di approfondirlo inaltra occasione.

*Presidente del CCN

LA FESTADI SANTA GRECA

Il 4 ottobre scorso, l'assemblea degliiscritti del Circolo del PartitoDemocratico di Decimomannu ha elet-

to, per acclamazione, il nuovo segretarionella persona di Alberta Grudina, il nuovodirettivo del circolo e i delegati all'assem-blea provinciale.Il direttivo cittadino è ora composto daRosanna Argiolas, Sandro Bandu,Fabrizia Atzeni, Italo Schirru, FrancescaSalis, Tiziano Casula, Letizia Trudu,Stefania Spiga, Luigi Murtas, TizianaMolinu, Leopoldo Trudu, Lidia Gioi,Matteo Urru, Francesco Pisano.Nello stesso giorno si è votato anche perl'elezione del nuovo segretario provincia-le: il candidato Francesco Lilliu ha ottenu-to 74 voti; mentre 29 sono i voti andati aEgildo Tagliareni. Monica Atzei, SergioMameli, Luigi Murtas e Paolo Cassarosono i delegati all'assemblea provinciale.

ALBERTAGRUDINA

È IL NUOVOSEGRETARIO

DEL CIRCOLODEL PARTITO

DEMOCRATICODI

DECIMOMANNU

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di Monica Atzei

Ogni giorno i mass-media parlano di pre-carietà. Il significato del

termine nella sua accezione è“ mancanza di continuità nelrapporto di lavoro e di conse-guenza mancanza di reddito edelle condizioni adeguate perpoter pianificare la propriavita”. Questa parola va ancheoltre, nel senso che la preca-rietà diventa un indebolimentonon soltanto materiale, maanche sociale e si ripercuotesulla famiglia in toto.Da anni si studiano le trasfor-mazioni culturali legate almercato del lavoro, una seriedi fenomeni in passato scono-sciuti sta alterando la compo-sizione e la stratificazionesociale ed economicadell’Italia, rendendo semprepiù ampia la quota delle fami-glie e delle persone povere oa rischio povertà.In Italia i dati, oramai, sonoallarmanti, l’OCSE(Organizzazione per laCooperazione e lo SviluppoEconomico) riporta che unprecario su due è un giovanee che, i giovani senza lavorosono il 40%, il doppio dal2007, la disoccupazione gio-vanile di mese in mese crescea livelli record. Ma non è soloquesto dato preoccupante,anche la generazione dei40enni e dei 50enni si trova inuno stato di precarietà.

Il CENSIS (Centro StudiInvestimenti Sociali) ci diceche i disoccupati over 50 negliultimi 6 anni sono aumentatidel 146%, dato sconvolgentee parliamo di persone laureate(magari con due/tre lauree) eplurititolate, con anni di espe-rienza nella ricerca o nelladidattica. A proposito di didat-tica, se aprissimo una paren-tesi sul precariato della scuo-la, non basterebbe il nostrogiornale con tutte le sue pagi-ne!L’aggravarsi e il perduraredella crisi economica si è tra-dotto in una pesantissimaemorragia di posti di lavoro,

tra cui molti ritenuti sicuri eche ha visto colpire le fasce dietà compresa tra i 45 e i 60anni, quasi del tutto imprepa-rate ad affrontare il rischio didisoccupazione e di conse-guenza ai vari effetti dellacrisi, quali: mobilità e cassaintegrazione, licenziamenti eriduzioni di salario, chiusure efallimenti di imprese. Sonooltre 3,3 milioni i precari italia-ni, di questi la maggior partelavora nel Mezzogiorno, la piùalta concentrazione di lavora-tori precari italiani si trova nelpubblico impiego (scuola,sanità, servizi pubblici e socia-li); questo dato è stato fornitoda EDIESSE e a cura diAssociazione SocietàInformazione Onlus, promos-so dalla CGIL(Confederazione GeneraleItaliana del Lavoro), e le regio-ni del Mezzogiorno più coin-volte sono la Calabria(21,2%), la Sardegna(20,04%), la Sicilia (19,9%) ela Puglia (19,8%). Il 38,9% deltotale dei 3, 3 milioni di preca-ri, non ha proseguito gli studidopo la scuola dell’obbligo. L’ISTAT (Istituto Nazionale diStatistica) ci porta a cono-scenza che il precariato tra ledonne ha registrato una cre-

scita quasi doppia rispetto agliuomini, con una incidenza cheè aumentata nel periodo2004-2011 del 7% contromeno del 4% degli uominiSecondo il Rapporto EURI-SPES (Istituto Europeo diStudi Politici Economici eSociali), nel 2013 il 65% degliimprenditori italiani era dub-bioso e manifestava di temereper la vita delle loro imprese.In particolare, il popolo dellePartite IVA è la categoriasociale che più ha dovutorinunciare alla possibilità dirisparmiare e di avere un lavo-ro “sicuro”, considerandoanche il fatto che esse nonhanno determinate “agevola-zioni” del pubblico, qualiindennità di malattia, infortu-nio o maternità.Tutto questo va ad aggravare

la precarietà della vita stessa,della società, dell’economia,questa precarietà economica,che non è per forza collegataal tipo di contratto, sta cre-scendo in maniera vertiginosatra gli artigiani, i lavoratoriautonomi, i piccoli imprendito-ri, quest’ultimi, vessati dallecondizioni di credito adottatedalle banche italiane, pratica-mente è un vortice; se primadella crisi la precarietà era

vista come effetto di una con-dizione contrattuale atipica (icontratti atipici, chiamatianche innominati, sono queicontatti non espressamentedisciplinati dal diritto civile) unquasi naturale segno deinuovi tempi che caratterizzaval’entrata dei ragazzi nelmondo del lavoro e che quindiveniva generalmente attribuitaa loro e ai neo-laureati (con-tratti a tempo determinato,collaborazioni a progetto ooccasionali, lavori interinali,contratti a chiamata, partiteIVA che celavano situazioni dilavoro dipendente); se tuttoquesto era la “normalità” per igiovani, ora gli effetti dellacrisi hanno determinato unampliamento della percezionedella precarietà, inglobandoanche coloro che potevanocontare sul tanto agognatocontratto a tempo indetermi-nato.Alla luce di questi dati occor-rerebbero delle “politiche”mirate per tutte le categorie,sia per i giovani laureati, per iprecari over 40/50/60, per ledonne, per chi non ha un altolivello d’istruzione, per gliimprenditori, per i lavoratori inproprio (Partite IVA) e i liberiprofessionisti.

lavoro N° 8120

IL PRECARIATO LOGORANON SOLO ECONOMICAMENTE

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ferici: perdendo di vista il tutto,insomma, si perde di vistaanche la parte e il discorsorischia di farsi sterile. La tecni-ca di certi squallidi dibattititelevisivi è proprio questa:confondere i due piani perannullare ogni possibilità didiscussione.Nel caso dell’evento di sabato11 ottobre possiamo col sennodi poi dire - come sempliceosservazione e promessa dimaggiore attenzione - che è inqualche modo mancata laparte puramente didattica, percui sono state date per scon-tate conoscenze che nonnecessariamente dovevanoessere possedute da tutti ipartecipanti. A questo rimedieremo con unapposito articolo sul grandepensatore che comparirà sulprossimo numero del nostrogiornale. Rimane la soddisfazione delsodalizio Arci-Vulcano-Compagnia(In)Stabile per lapresenza al convegno di alcu-ni importanti rappresentantidella politica sarda e locale,che hanno dato un intelligentecontributo di rilievo alla dis-cussione, cosi come hanno

fatto, anche nell’impeto critico,alcuni altri intervenuti. Se riusciremo pian piano acreare un gruppo di discussio-ne e di studio che possa fareda traino per una rinascita cul-turale – cioè autenticamentepolitica - della nostra comunità(e non solo di quella locale)avremo fatto tutto quanto erain nostro potere, il resto spet-terà alla volontà dei cittadini eal senso di responsabilità dicoloro che sono chiamati agovernarli.

RICOMINCIARE DA GRAMSCIOSTINATAMENTE

dai comuni, DecimomannuN° 81 21www.vulcanonews.it

“Odio gli indifferenti!, diceva; forse per questo gli indifferenti lo ignorano come,del resto, tante altre cose?

di Gianni Rallo

Come avevamo annun-ciato da queste pagine,sabato 11 ottobre ha

avuto luogo il convegno-dibat-tito sulla figura di AntonioGramsci. I relatori - il prof. EugenioOrrù, presidente dell’IstitutoGramsci Sardegna e il dott.Giancarlo Ghirra, consiglierenazionale dell’Ordine dei gior-nalisti della Sardegna – hannoevidenziato alcuni tratti signifi-cativi della figura e del pensie-ro di Gramsci, dando poi vitaad un dibattito acceso e, atratti, accesissimo.Segno che le questioni da dis-cutere ci sono, la voglia difarlo anche, le conoscenzenecessarie, forse, non sem-pre. Ma è proprio per questoscopo che altri incontri, a par-tire da questo, avranno luogo:illustrare, cioè, gli elementi dibase delle questioni – locali enazionali - importanti in mododa dare spessore al dibattito ealla riflessione e poi, si spera,all’azione, direzione nellaquale lo stesso Gramsci si èeroicamente mosso, e propriodal suo pensiero, riteniamo, ènecessario ripartire. Durante ildibattito, è parso particolar-mente urgente portare allacoscienza di tutti che occorredistinguere gli aspetti generalidi ogni problema da quellipuramente occasionale e peri-

In alto il tavolo dei lavori, in basso unaveduta della sala – foto di Tomaso Fenu

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di Ettore Massa

Con il prologo di giovedì25, si è entrati ufficiosa-mente nei festeggia-

menti di Santa Greca, compa-trona di Decimomannu, perl’edizione 2014. Ad animare laprima serata del programmacivile alcuni gruppi musicalilocali (Asmodea, J Sister,Matricola Abrasa, le voci soli-ste Alice Agus e Nicholas Lorudel “Flauto Majico di AntonellaMarongiu, vincitori dell’ambitoconcorso nazionale “" A VoiceFor Music "). Si sono alternatisul palco della grande piazza,illuminata a festa in attesa epronta ad accogliere le gentiche poi si sono accalcate neisei giorni programmati perseguire sia le funzioni religio-se sia gli spettacoli civili chetutte le altre numerose attra-zioni.Ufficialmente la festa è iniziatavenerdì 26 con le cerimoniereligiose: la vestizione della

Santa adornata dagli storici epreziosi indumenti e monili edè proseguita tra una messa el’altra con gli altri caratteristicicerimoniali quali il suggestivoed emozionante incontro conla sacra reliquia del sabatosera, le lunghe e solenni pro-cessioni della domenica elunedì tra le strade del paese,accompagnate, secondo tradi-zione, da gruppi folk, bandamusicale e launeddas. Iltempo ancora praticamenteestivo ha favorito l’arrivo e lapermanenza di un numerosoflusso di genti. In giro anchetantissimi giovani con candelain mano, attratti dalla festa mapure affascinati dalla storia diquesta Santa martirizzata gio-vanissima per perseguire isuoi ideali di fede.La chiesa come epicentrodella grande festa, passaggioobbligato dove tutti arrivano arendere onore all’amata Santae si distribuiscono nella vastaarea circostante, attesi daattrazioni di tutt’altro genere.Ed è forte il richiamo a “sa

festa manna di S. Greca” siaper gli esercenti, sia per idevoti pellegrini che per i sem-plici visitatori. Una marea digenti, provenienti da ogniluogo della Sardegna, persinoun bel gruppone arrivato dallaDanimarca, curioso e felice ditoccare finalmente con manoe ammirare con i propri occhitutte le meraviglie di questafesta di popoli. Dopo averassistito alla funzione religiosaper rinvigorire l’anima, cometradizione vuole (e perchéporta bene allo spirito…un po’meno al portafoglio), si pensaal corpo per gustare le carat-teristiche prelibatezze dellanostra terra, cucinate dal“vivo” da esperti cuochi emesse a disposizione tra leallettanti offerte delle locandeattrezzate. E anche qui legenti si rincontrano brindando,sia al rinnovamento del voto didevozione sia per ritrovarsi traun anno insieme, in salute, inquesta grande festa.L’organizzazione ha coinvoltoanche una moltitudine di ope-

ratori impegnati in tutti questigiorni in una vasto raggio d’a-zione che comprendeva quasil’intero paese, affinché tuttoprocedesse al meglio, vigili,carabinieri, volontari delleambulanze, protezione civilecoordinati come sempre dalComune. Resta ancora qual-cosa da affinare nell’organiz-zazione per accogliere e coor-dinare il grande traffico diquella marea di genti cheaccorrono alla festa in partico-lare nelle giornate di sabato edomenica. Il martedì con la cerimonia di

separazione e svestizionedella Santa, la festa, chiude ibattenti e non ci resta chefarne il resoconto. Alla fine,comunque e senz’altro è ciòche più conta, anche que-st’anno il miracolo di SantaGreca si è ripetuto. Attrusannus cun saludi.

dai comuni, Decimomannu N° 8122 www.vulcanonews.it

SANTA GRECA, È FESTA FINALMENTE!

Le foto di Billy rittraggonoalcuni momenti, significativi,

della festa di quest’anno

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dai comuni, VillaspeciosaN° 81 23www.vulcanonews.it

La Sagra in onore dei Santi

Ecco chi la organizzerà nel 2015PLATANO E ANTIOCO.

di Giuliana Mallei

Ifesteggiamenti in onore deiSanti Platano e Antioco, dasecoli, coinvolgono tutti gli

abitanti di Villaspeciosa. Lasagra, nella sua semplicità, hamantenuto le caratteristicheantiche della festa campestre.Probabilmente ciò è dovutoanche alla volontà di tenerenettamente separata l'areaadibita alla passeggiata finoalla chiesetta, da quella ospi-tante il luna park. A SanPlatano non ci si perde e ilparco, pur molto affollato, ècome un grande giardinodomestico dove tutti possonopasseggiare, sedersi ai tavoliper mangiare, bere o chiac-chierare, ma anche godere lospettacolo offerto dalComitato organizzatore.Far parte del Comitato è dasempre un onore, ma ancheuna grande fatica. Durantel'anno gli obrieri organizzanodiverse iniziative al fine di

mettere da parte un buongruzzolo che consenta di rea-lizzare la festa a fine agosto.Le iniziative sono svariate e siavvicendano di anno in anno:lotterie, cene, tornei, collettedi casa in casa, calendari,concorsi a premi ecc. La setti-mana precedente la festa èindubbiamente la più faticosae impegnativa perché si trattadi pianificare il taglio delle fra-sche per il pergolato attornoalla chiesetta e di cucinare ilpranzo de S'Abiu. A questopunto entrano in gioco lemogli, le mamme, le sorelle, lefidanzate degli obrieri. A lorospetta il compito di preparareil sugo per gli spaghetti, cuci-nare e sporzionare.Ovviamente gli uomini nonstanno con le mani in mano econtribuiscono come quandosi prepara un pranzo in fami-glia. Infatti Villaspeciosa è unafamiglia, sempre coesa inqueste grandi occasioni checoinvolgono tutti perché toc-cano da vicino le radici e letradizioni familiari, fondamen-tali nella vita di ognuno di noi.

Il Comitato termina il suo man-dato il giorno di Sant'Antioco epassa il testimone al Comitatoper l'anno successivo. E' ilparroco a dar lettura dei nomial termine della messa dellunedì.L'antica tradizione, come bensanno tutti gli speciosesi, pre-vedeva che i nuovi membrisapessero della loro designa-zione direttamente dal parro-co. In epoche più recenti si èmutuata una tradizione tipicadel Comitato per la MadonnaAssunta, ossia: il Presidentedesignava il suo successore, ilvice Presidente faceva altret-tanto, così come il Cassiere eil Segretario. I Consiglieri delComitato potevano nominaregli altri Consiglieri; tutti peròvenivano contattati prima dellafesta e davano la loro disponi-bilità. Da qualche anno si ètornati alla tradizione, nessu-no riceve un contatto preventi-vo, ma viene informato delladesignazione dal parroco altermine della messa del lune-dì. Ovviamente se, per svaria-ti motivi, qualcuno non può

tener fede ad un incarico cosìimpegnativo si dimette senzatraumi, ma la festa verràcomunque organizzata perl'anno successivo.In conclusione inseriamo l'e-lenco dei nomi del Comitatoper i festeggiamenti del 2015:Presidente: Paolo Podda,Vice Presidente: AndreaMostallino, Segretario:Riccardo Sedda, Cassiere:Aldo Cogoni Consiglieri:Arba Mariano, Arba Paolo,Atzori Francesco, BillaiCristian, Cabula Giampaolo,Cara Michele, Coraddu Bruno,Deiana Marco, Ena Piero,Firinu Alessandro, FlorisMarco, Lepori Luca, LoddoGianni, Loddo Luca, MameliFranco, Mameli Nicola,Murgia Edoardo, MurtinuGiomaria, Murtinu Marco, PauPiero, Piano Andrea, PirasDavide, Piras Vincenzo,Piseddu Roberto, PoddaVinicio, Recchia Luca, SecciAntonello, Simbula Luca,Stella Massimiliano, VincisPino, Zucca Fabio.

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di Giuliana Mallei

Il signor Antonio Addari è ilterzo, e purtroppo ultimo, excombattente di

Villaspeciosa ancora in vita,pur essendo nato ad Usellus,in provincia di Oristano, il 7settembre 1919. Il padre,Pacifico, faceva l'agricoltore ela madre, GiovannaPusceddu, gestiva una botte-ga in cui si vendeva il vino. Ilsig. Addari era il sesto di settefigli, venne chiamato Antoniocome il suo fratello maggiore,disperso durante la GrandeGuerra sull'altopiano di Asiagonel gennaio 1918, a soli 18anni. Nel marzo del 1940 arri-vò per il giovane Antonio lacartolina di precetto, fu inviatoa Trieste per l'addestramentonel 151° Reggimento FanteriaBrigata Sassari. Terminatol'addestramento, Antonio siaccingeva a partire, con il suoReggimento, per la Jugoslaviaquando giunse la notizia chesuo padre era molto ammala-to. Gli furono concessi alcunigiorni di licenza per poter tor-nare in Sardegna e dare l'ulti-mo saluto all'anziano genitore,subito dopo ripartì e raggiunseil Reggimento a Capo d'Istria,

ma poi furono inviati tutti inJugoslavia, in seguito ad unaccordo con gli ústascia dellaCroazia, dove vi rimasero dueanni. In questo frangenteAntonio Addari svolse il servi-zio di attendente del CapitanoBerardi Nicola. Cercò sempredi non esporsi ad inutili rischi,nonostante in più di una occa-sione gli fosse stato propostodi entrare a far parte di ungruppo di “arditi”, come eragià avvenuto durante laGrande Guerra. Ma nei ricordidel sig. Addari, questi arditidella Seconda Guerra aveva-no ben poco da spartire conquelli della Prima. Questi ulti-mi infatti venivano ingaggiatiper missioni che prevedevanoobiettivi militari, mentre stavol-ta si trattava di andare a farerastrellamenti poco chiari ailimiti dell'illegalità e spesso aidanni dei civili. Nel 1942 la guerra preseun'altra direzione con l'ingres-so nel conflitto degli Alleatiamericani, chiamati in causadopo l'attacco a sorpresaeffettuato dai giapponesi allabase navale statunitense diPearl Harbor, nelle Hawaii.Gli Alleati iniziarono un mas-siccio bombardamento aereoe nel giro di un anno, grazieanche all'intervento delle trup-pe di terra, si giunse alla fati-

dica data dell' 8 settembre1943 giorno in cui venne fir-mato l'Armistizio. L'Italia, libe-rata a metà, si divideva in dueparti: dal centro al sud la guer-ra era terminata, invece dallaToscana al nord la guerradoveva ancora proseguire percirca due anni.Il soldato Addari, l'8 settembredel 1943 si trovava a Cesanodi Roma, nei pressi diBracciano, con il suoReggimento. La notiziadell'Armistizio creò notevoleconfusione e si verificò unfuggi fuggi generale, nessuno

sapeva cosa doveva fare nédove doveva andare, ma siaveva un'unica certezza: met-tersi in salvo dalle eventualirappresaglie che i vecchi o inuovi amici potevano compie-re. Il Capitano ordinò al suoattendente di fare uno scam-bio di divise, ma il soldatoAddari non obbedì; sapevainfatti che un ufficiale avevapiù responsabilità agli occhidel nemico, mentre un soldatopoteva essere compatito.Con l'Esercito allo sbando, isingoli soldati non sapevanoche fare, fu così che Antonio

personaggi, Villaspeciosa N° 8124

La storia di un ex combattente, originariodi Usellus, ma residente a Villaspeciosa

da quasi 50 anni

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Antonio Addari

della Secondaex combattente

Guerra Mondiale

Antonio Addari oggi

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personaggi, VillaspeciosaN° 81 25www.vulcanonews.it

Addari, assieme al suo com-militone Antonio Serra diPabillonis, decisero di recarsia Tolfa, piccola località nellevicinanze di Roma, dove giàerano stati. In questa località incontraronoper strada una donna chechiese loro di dove fossero,appena seppe che erano sardisi illuminò di gioia: anche leiera sarda di Tonara, ma abita-va a Civitavecchia e si trovavaa Tolfa da sfollata. Diede loroda mangiare e un alloggio(sopra la stalla dell'asino cheera stato appena venduto).Per i due soldati divenne indi-spensabile smettere gli abitimilitari, cosa che feceroimmediatamente, e trovareuna qualche occupazione persbarcare il lunario.Vi erano ancora soldati tede-schi a Civitavecchia e cerca-vano personale per le puliziedalla caserma, i due furonoassunti senza troppe doman-de. Ben presto i nostri si rese-ro conto che i tedeschi eranoladri matricolati, entravanoovunque sia nelle case chenei monumenti, rubavano

oggetti preziosi o artistici einviavano tutto in Germania.Per questo motivo i dueAntonio decisero che ancheloro potevano appropriarsi dialcuni oggetti di uso comunepresenti nella caserma, comead esempio biancheria, cia-batte e tende e nascostamen-te si recavano al mercatino diCampo de' Fiori a Roma dovevendevano quelle cose peravere in cambio da mangiaree qualche soldo.Questa vita andò avanti percirca tre o quattro mesi, fino aquando, attraverso i giornali,giunse l'autorizzazione pertutti i soldati sbandati di farrientro alle proprie case.Antonio Addari e AntonioSerra raccolsero i pochi baga-gli e raggiunsero Napoli comepoterono. Erano i primi mesidel 1945. Dopo alcuni giorni diattesa nei pressi del porto,riuscirono ad imbarcarsi sullanave per Cagliari. Giunti a Cagliari, i due soldatisi presentarono a rapporto efurono inviati alla casermaMonfenera dove AntonioAddari prestò servizio per altri10 mesi, dapprima comeaddetto alle cucine e al servi-zio mensa, poi come atten-dente di un colonnello che lovolle al suo servizio perché ilsig. Addari riuscì a riparare unpiccolo guasto all'impiantoelettrico della stanza dell'uffi-ciale. Alla fine del 1945Antonio Addari fu congedato epoté far rientro a Usellus. Quiritrovò l'anziana madre, i fra-

telli Giuseppe - che dopo lamorte del padre poté esserecongedato perché diventòcapo famiglia – e Adamo, lesorelle Teresa, Eva e Jolanda.Riprese il mestiere di agricol-tore fino al 1960, anno in cuiun amico gli propose di anda-re con lui a lavorare al traforodel Piccolo San Bernardo.Durante il viaggio in trenoverso Porto Torres incontrò unsuo amico di Guspini che glifece cambiare destinazionepoiché lo invitò ad andare conlui al traforo del Monte Bianco.Qui fu assunto come autista ein un primo tempo il suo com-pito fu quello di guidare ilDumper per pulire la stradaall'interno della galleria, suc-cessivamente guidò le auto-gru. Il lavoro era intenso, ma ilsignor Addari ricorda queglianni con grande piacere.C'era la gioia di vivere e la fati-ca era meno pesante, l'amici-zia tra gli operai divenne fra-terna e cominciarono le confi-denze. Il signor Addari strinseun'amicizia particolare con unoperaio di Villaspeciosa, AttilioPes, grande lavoratore instan-cabile. Un giorno il Pes chiesead Antonio se al suo paeseavesse una moglie ad atten-derlo, egli rispose di esserescapolo. Attilio Pes allora gliconsigliò, appena possibile, diandare a Villaspeciosa perchéuna sua comare era nubile esarebbe stata una moglie per-fetta. Antonio Addari sorrise aquell'invito e non diede peso,ma nel 1962 giunse un nuovo

operaio da Villaspeciosa con ilquale strinse amicizia,Raimondo Cabula che lo invi-tò a Villaspeciosa. Fu così chenel 1964 Antonio tornò adUsellus in vacanza e neapprofittò per fare due visite:una a sua sorella Eva, cheviveva a Quartu Sant'Elena, eun'altra ai suoi amici operai diVillaspeciosa. Conobbe final-mente quella brava massaiada tutti decantata, MaddalenaCabula, sorella del suo colle-ga Raimondo, che di profes-sione faceva la postina e nerimase affascinato.Tornò al cantiere dopo pochigiorni, ma Maddalena avevafatto breccia nel suo cuore edecise di scriverle una letterain cui le confessò il suo inte-resse per lei. Maddalenarispose che se fosse capitatosi sarebbero rivisti, ma non sisbilanciò. Nel giro di poco eglitornò e dopo una corte spieta-ta e serrata la sposò nel 1965.Antonio, dopo 4 anni di lavoro,lasciò il cantiere del MonteBianco e trovò lavoro comeautista di movimento terra perla ditta Campana di Cagliaridove vi rimase per 17 anni. I lettori di Vulcano avrannocosì capito per quale ragione ilsignor Antonio Addari risultaessere un ex combattente diVillaspeciosa, in virtù del suomatrimonio egli si trasferì nelnostro paese all'età di 46 annidove risiede da 49 anni. Il suovissuto appartiene più aVillaspeciosa che ad Usellus.

Da sinistra: Antonio Addari con Antonio Serra

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di Giancarlo Pillitu

Il film Italy in a Day – Ungiorno da italiani (2014) diGabriele Salvatores, tra-

smesso da Rai Tre in primaserata sabato 27 settembre2014, rappresenta una pic-cola rivoluzione estetica,oltre che sociale - i dueaspetti sono naturalmenteinterdipendenti - chedovrebbe essere salutatacon favore.Come si sa il film nasce dallaselezione e dal montaggio diuna quantità sterminata divideo relativi alla medesimagiornata, il 26 ottobre 2013,girati dagli italiani che hannoaderito all’iniziativa propostada Salvatores e dalla societàdi produzione Indiana. Inutiledire che il risultato finale sipresta ad interessantissimeanalisi e considerazionisociologiche, che non sonooggetto del presente artico-lo. Si tratta di una rivoluzioneestetica in quanto contribui-sce alla dissoluzione dell’au-ra - ovvero dell’insieme deicaratteri propri dell’operad’arte, quali l’unicità, l’irripe-tibilità, l’appartenenza ad undeterminato contesto - chedefinisce la dimensioneestetica come una realtàspecifica e separata, fondatasulla netta divisione tra pro-duttori e consumatori diopere d’arte. La perdita del-l’aura e la conseguente crisidell’estetica è stata acuta-mente segnalata e positiva-mente giudicata da WalterBenjamin, nel suo fonda-mentale saggio L’opera d’ar-te nell’epoca della sua ripro-ducibilità tecnica (1936). Larivoluzione operata dal filmdi Salvatores è “piccola” poi-ché si inscrive in un proces-so sociale già in atto, che siesplica in pratiche quotidia-ne connesse all’uso semprepiù massiccio delle nuovetecnologie. La messa in questione del-l’estetica e della specificitàdell’opera d’arte attuata daSalvatores differisce daquella seguita dalle avan-guardie artistiche del

Novecento. Queste ultimeintesero rinnovare il fare arti-stico dal punto di vista deilinguaggi, intervenendo sugliaspetti tecnico-formali. Loscopo, come spiegaTheodor W. Adorno, eraquello di contrastare l’inte-grazione in una società sem-pre più massificata e totalita-ria per “mantenere vivo ilricordo della possibilità diun’esistenza diversa”(Gianni Vattimo). L’effetto-aura, in questo caso, vienesostituito dall’effetto shockottenuto mediante la speri-mentazione. La via seguita da Salvatoressi fonda, al contrario, su pro-cedimenti che possano favo-rire il riconoscimento di sé,ovvero l’autocoscienza, piut-tosto che lo spiazzamento ela provocazione. Si ricorre,pertanto, alla dialettica cora-lità-autorialità, nel senso cheuna moltitudine di produttori-consumatori si mette piran-dellianamente alla ricerca diun autore che possa favorireil processo di elaborazionedel senso. Le monadi in reteconseguono in tal modo nonl’“armonia prestabilita” daDio (Leibniz), che è un’armo-nia a priori, ma un’armonia a

posteriori, creata o trovatadall’autore. L’autore opera sulla base didue strumenti: il montaggio eil format, ovvero la composi-zione-interpretazione delmateriale girato (montag-gio), all’interno di un proget-to definito da un insieme diregole, da un modello giàcollaudato (format).Che cosa resta, a questopunto, dell’estetica? Siamoancora in presenza di un’o-pera d’arte? E perché?Forse, resta proprio lo speci-fico dell’arte e dell’estetica,ovvero l’apparenza (il “più”),teorizzata da Adorno inTeoria estetica (1970, operapostuma), seguendo unatradizione che risale aPlatone. Resta cioè la ten-sione verso un senso tra-scendente che sembra sfug-gire alla e nella quotidianità,ma che l’arte può in qualchemodo catturare. La ricercadel senso baratta la rivolu-zione reale (politica) con unarivoluzione ideale (estetica).Ognuno viaggia autonoma-mente, ma verso una metacomune, la rete. Dalla rete cisi aspetta l’illuminazione. Masolo l’occhio dell’artista puòpercepire la luce. E’ ancora

una volta l’aura che rifiorisceuna volta di più proprio lad-dove sembrava definitiva-mente estinta. L’operazionedi Salvatores e di tutti gli ita-liani che hanno collaboratoal suo progetto è riconducibi-le alla formula estetica enun-ciata da Adorno nell’operacitata: “La bellezza dellanatura è in quel suo sembrardire di più di quel che essastessa non sia. Strapparequesto di più alla contingen-za, impadronirsi della suaapparenza, determinarlaproprio come apparenza eanche negarla come irrealeè l’idea dell’arte” (TheodorW. Adorno, Teoria estetica,Einaudi, Torino 1975, p.113). La vita, sebbene talvol-ta possa sembrare insoddi-sfacente e frustrante, rilucedi un senso trascendente edimmanente al tempo stesso.Solo l’arte può coglierlo inquesta sua apparente con-traddizione. Molti italianipare lo abbiano capito,manifestando una fede inso-spettabile nelle possibilitàdella rivelazione estetica.

attualità filosofica N° 8126

LA RIVOLUZIONE ESTETICA DI

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Una scena del film Italy in a Day diGabriele Salvatores

ITALY IN A DAY

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di Sara Saiu

Con il decreto 10 febbraio2014 intitolato "Modellidi libretto di impianto

per la climatizzazione e di rap-porto di efficienza energeticadi cui al decreto delPresidente della Repubblican.74/2013" il ministero delloSviluppo Economico haaggiunto un obbligo per tutticoloro che possiedono unimpianto di climatizzazione.Le principali novità sono inparticolare due:∑ tutti gli impianti, sia esisten-ti che di nuova installazione,dovranno essere muniti delnuovo libretto di impianto;∑ al momento degli interventidi manutenzione e controllodovrà essere compilato il“Rapporto di efficienza ener-getica” per gli apparecchi diclimatizzazione invernale dipotenza utile nominale mag-giore di 10KW e di climatizza-

zione estiva di potenza utilenominale maggiore di 12 KWcon o senza produzione diacqua calda sanitaria.Il nuovo libretto sarà unico pertutti gli impianti definiti “termi-ci”, indipendentemente dapotenza, tecnologia utilizzata(rinnovabili comprese) e desti-nazione d'uso. Per i nuoviimpianti la compilazione delmodello dovrà essere effettua-ta dall’impresa installatrice,che sarà tenuta a rilasciareanche il risultato della primaverifica. Per gli impianti giàesistenti il responsabile dovràcurare la compilazione delnuovo libretto, che può esserenon solo cartaceo ma anchedigitale. In caso di inadempi-mento verranno applicate lesanzioni previste dal D.Lgs. n.192/2005 in aggiunta alleeventuali disposizioni previstedalla disciplina normativa.Anche il “Rapporto di controllodi efficienza energetica” dovràessere conforme ai modelliallegati al decreto citato, nonpiù divisi per potenza nomina-le ma per tipologia di genera-

tore: gruppi termici: rapportodi controllo di tipo 1; gruppifrigo: rapporto di controllo ditipo 2; scambiatori: rapporto dicontrollo di tipo 3; cogenerato-ri: rapporto di controllo di tipo4. I rapporti andranno compi-lati al momento dell’effettua-

zione degli interventi di con-trollo e manutenzione degliimpianti. Per quanto riguardagli impianti termici alimentatiesclusivamente da fonti dienergia rinnovabile è obbliga-toria la sola compilazione dellibretto.

Dal 15 ottobre obbligo del libretto

invernale e/o estivaper ogni impianto di climatizzazione

sia condominiale che privato

la parola all’espertoN° 81 27www.vulcanonews.it

di Sara Saiu

L’APE (attestato di prestazione energetica) è un documentoche sintetizza le caratteristiche energetiche di un immobile.Per la sua compilazione il tecnico qualificato, solitamente

un geometra od un ingegnere, deve analizzare le caratteristichetermo igrometriche, i consumi, la produzione di acqua calda, ilraffrescamento e il riscaldamento degli ambienti, il tipo di impian-to ed eventuali sistemi di produzione di energia rinnovabile.Inoltre l’attestato deve contenere anche i dati catastali dell’im-mobile. L’Ape oggi è requisito obbligatorio in caso di vendita olocazione. Anche i relativi annunci commerciali devono riportarel’Ipe (indice di prestazione energetica) e la classe energeticacorrispondente, contenute nell’attestato di prestazione energeti-ca. L’attestato va consegnato in ogni caso dal proprietario, sia incaso di vendita che di locazione. Il decreto 63/2013, convertitosuccessivamente nella legge 90/2013, ha sostituito l’APE (atte-stato di prestazione energetica) al precedente ACE (attestato dicertificazione energetica). Tutti i contratti di compravendita immobiliare, compresi i contrat-ti traslativi di immobili e quelli di locazione stipulati dopo il 6 giu-gno 2013 sono da ritenersi nulli se sprovvisti dell’APE. La nullitàin oggetto può esser fatta valere da chiunque e non è soggettaa prescrizione. Il proprietario è punibile con sanzioni compresetra un minimo di € 3.000 ed un massimo di € 18.000 in caso divendita e tra i 300 ed i 1800 € in caso di locazione, ai quali siaggiunge un’altra sanzione compresa tra i 500 ed i 3.000 € se

l’APE era assente negli annunci pubblicitari. Il precedente atte-stato, l’ACE, è ancora utilizzabile qualora non siano scaduti i ter-mini della sua validità massima, 10 anni. Prima del rogito ilnotaio è tenuto a verificare la presenza della certificazione maspetta al proprietario accertarsi che il tecnico che lo ha rilascia-to fosse effettivamente abilitato a farlo. Infine è importante tene-re a mente che l’APE va aggiornato a ogni ristrutturazione oriqualificazione che possa modificare la classe energetica dell’e-dificio. La validità decennale dell’APE, com’era pure prima perl’ACE, è subordinata al rispetto dei controlli periodici di efficien-za energetica.

COSA È L'APE?

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di Marco Massa, presi-dente dell'AssociazioneAstrofili Sardi

PREMESSANelle belle serate, lontanidall’inquinamento luminosodelle città, si può ammirareil cielo inondato da migliaiadi luci scintillanti e potrem-mo avere l’impressione chel’Universo sia popolato solodi stelle, più o meno lumino-se e di colori diversi. Taleimpressione è errata, infattitutte le stelle che vediamodistintamente ad occhionudo appartengono allanostra Galassia, la ViaLattea. In realtà, le osserva-zioni astronomiche a mezzodei telescopi più potenti rive-lano che i “mattoni” costi-tuenti dell’Universo sono legalassie, immensi sistemicomposti da centinaia dimiliardi di stelle, gas e polve-ri, mantenuti uniti dalla forzadi gravità. A loro volta, lamaggior parte delle galassiesono raggruppate in struttu-re gravitanti ancora più gran-di, composte anche damigliaia di galassie. Il lavorointellettuale necessarioall’uomo per arrivare a que-sto quadro dell’Universo èstato ovviamente faticoso,non sempre le ipotesi formu-late si sono rivelate correttee sono state quindi abban-donate in favore di altre piùsolide suggerite da nuoveosservazioni.

LA STORIAPossiamo far iniziare lanostra storia nel 1748 quan-do l’astronomo franceseCharles Messier, utilizzandoi piccoli telescopi allora dis-ponibili, si dedicava alla sco-perta di nuove comete.Queste, quando sono anco-ra molto distanti dal Sole,hanno un aspetto nebuloso,si muovono lentamente epossono essere confuse conle nebulose che però riman-gono immobili rispetto allestelle fisse. Per non com-mettere errori annunciandoal mondo la scoperta di unanuova cometa, compilò uncatalogo degli oggetti astro-nomici dall’aspetto “nebulo-so” ( un centinaio) che rima-nevano immobili rispetto allestelle fisse. Ironia dellasorte, Messier diventeràfamoso per aver catalogatogli oggetti che non volevavedere. Pochi anni dopo,

l’inglese William Herschel,con l’aiuto della sorellaCaroline e di un telescopiopiù potente, compilò un elen-co di circa 2500 nebulose.Nel 1888 il danese Dreyercompletò tre cataloghi anco-ra più grandi, il New GeneralCatalogue (NGC) e i dueIndex Catalogues (IC):appariva ormai chiaro che ilnumero di oggetti astronomi-ci dall’aspetto “nebuloso” eranotevolmente superiore aquanto inizialmente trovato

da Messier, e che, aumen-tando la potenza dei telesco-pi disponibili, tale numerosarebbe cresciuto ancora.Cominciò così a porsi sem-pre più pressante il proble-ma della natura di questioggetti che venivano alloraraggruppati tutti sotto ilnome generico di nebulose.Un passo importante versola risoluzione del problemafu compiuto verso il 1850,quando il grande telescopiocostruito da Lord Rosse, in

Irlanda, fu rivolto verso glioggetti del catalogo diMessier. Si vide che unaparte di tali oggetti mantene-va l’aspetto nebuloso anchecon questo strumento, altripresentavano un aspettopiù o meno ellittico senzamostrare segni particolari,altri ancora erano caratteriz-zati da un inconfondibileforma a spirale per cui questiultimi furono chiamati nebu-lose a spirale. Studi succes-sivi mostrarono che la cate-

astronomia N° 8128

LA SCOPERTADELLE GALASSIE

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astronomiaN° 81 29www.vulcanonews.it

goria di oggetti astronomici,nota sotto il nome di nebulo-se, è in realtà costituita dadue classi distinte di oggetti,totalmente diversi nelle loroproprietà. Nella prima classerientrano quelle che oggisono conosciute come nebu-lose gassose, cioè immensenubi di gas e polveri. Laseconda classe di oggetticomprende sistemi formatidall’aggregazione gravita-zionale di gas e polveri e daun numero enorme di stelle.Per quanto riguarda questaseconda classe di oggetti siinnescò un dibattito ferocetra coloro che sostenevanotrattarsi di agglomerati distelle contenuti dentro la ViaLattea, e quindi notevolmen-te più piccoli di essa, e i

sostenitori dell’audace ipote-si che potesse trattarsi disistemi stellari grandi comela Via Lattea, e quindi enor-memente distanti da noi.

LE GALASSIEIl problema fu infine risoltouna volta per tutte soltantoda osservazioni incontrover-tibili. Infatti, nel 1924 l’astro-nomo americano EdwinHubble, riuscendo a misura-re la distanza di tali oggetticon i telescopi di monteWilson, allora i più grandi almondo, risolse definitiva-mente la questione a favoredella teoria extragalattica: laVia Lattea perdeva quindi ilsuo status privilegiato,diventando così una fra leinnumerevoli galassie di cuil’Universo è costituito fino aisuoi estremi confini osserva-bili. Il numero di stelle checompongono una galassia

va da qualche decina dimilioni fino a molte centinaiadi miliardi. Le velocità carat-teristiche delle stelle all’inter-no delle galassie si possonomisurare con tecnicheopportune e sono dell’ordinedi qualche decina di chilo-metri al secondo nelle galas-sie più piccole, fino a rag-giungere qualche centinaiodi chilometri al secondo inquelle più grandi. Potermisurare le velocità stellariall’interno delle galassie,cosa resa possibile daglispettroscopi, è estremamen-te importante, in quanto èpossibile misurare la massadelle galassie conoscendo leloro dimensioni e le velocitàcaratteristiche delle stelle alloro interno. Quando questopuò essere fatto, si scopreche in molti casi la massavisibile, stelle e gas, è sol-tanto una frazione dellamassa totale del sistema inquestione. Per giustificare levelocità misurate è neces-sario supporre l’esistenza dimateria che non emetteradiazioni, e quindi che nonè visibile, e perciò vienechiamata materia oscura. Laquantità di materia oscurapresente nelle galassie puòessere superiore di varievolte alla materia che gliastronomi riescono a vederecon i loro telescopi: un belmistero!

CLASSIFICAZIONEDELLE GALASSIELa classificazione dellegalassie oggi adottata sibasa su quella introdotta daHubble nel 1924 e sottopo-sta a revisione nel 1961 dal-l’astronomo americano A.Sandage.A seconda dalla loro forma,le galassie sono suddivisein:• galassie ellittiche (E), la

cui forma è riconducibile aquella di un ellissoide dirotazione; come indica laloro luminosità, che decre-sce dal centro verso laperiferia, in esse la mag-gior parte delle stelle sitrova addensata intorno alcentro della galassia e nonhanno praticamente nubidi gas e polveri. A secondadella loro forma più omeno appiattita, essesono ulteriormente suddi-vise in 8 sottogruppi, (daE0 a E7: il numero indical’appiattimento crescente);

∑ galassie a spirale (S), diforma discoidale, simili agrandi girandole luminose,in cui, da un brillante

nucleo centrale si diparto-no lunghi bracci a spirale.In esse si alternano regio-ni luminose, dovute a unmaggior addensamento distelle, e regioni oscure, incui sono presenti nubi digas e polveri. Sono ulte-riormente suddivise in tresottogruppi, distinti dallelettere a, b, c (Sa, Sb eSc), con cui si indicano ledifferenti dimensioni delnucleo (molto pronunciatein a, trascurabili in c). LaVia Lattea si può collocarenella sottoclasse Sb;

• galassie a spirale barrata(SB), con nucleo a formadi barra, dai cui estremipartono i bracci. Anchequeste galassie si suddivi-dono in tre sottogruppi(SBa, SBb e SBc) con cri-teri analoghi a quelli dellespirali normali;

• galassie irregolari (Ir), diforma non ben definita,con massa e luminosità ingenere ridotte. Gli esempipiù noti sono la Grande ela Piccola Nube diMagellano.

CONCLUSIONIGli scenari sulla formazionedelle galassie sono ancoracontroversi, specialmenteper la necessità di averintrodotto la presenza dellamateria oscura. Ci sonogalassie osservabili anche adistanze di 10 o 12 miliardi dianni luce, dalle quali la lucediretta verso il nostro piane-ta partì quando in realtà laTerra, che ha solo 4,5 miliar-di di anni di vita, ancora nonesisteva. Quando osservia-mo galassie a distanze tantograndi, le osserviamo in real-tà come erano nella loroinfanzia. Purtroppo, la visio-ne che si ha di oggetti moltolontani è imperfetta e anchepovera di particolari. Questofatto rappresenta una fortelimitazione, perché altrimen-ti, osservando i raggruppa-menti di stelle in formazione,potremmo trarre indicazionimolto utili relativamente aiprimi momenti di vita dellegalassie e dell’Universo inte-ro. Forse, come già succes-so nel 1924 per la disputasulla natura delle nebulose,sarà necessario attendere lacostruzione di strumentiancora più potenti di quelliattualmente disponibili, checi possano permettere diosservare “in diretta” la for-mazione delle galassie. Èragionevole ritenere che neiprossimi anni tale domandaabbia risposta!

Galassia a spiralesimile alla Via Lattea

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le rubriche di Vulcano N° 8130 www.vulcanonews.it

PreparazioneMettete in una terrina tutti gli ingredienti tranne gli albumi che monterete a neve soda a parte.Per ultimo incorporateli agli altri ingredienti e versate il composto in una tortiera imburrata edinfarinata. Mettete a cuocere nel forno a temperatura di 200 gradi per 35 minuti.

Torta DI ALBUMIIngredienti

√ 6 albumi √ grammi 100 burro√ grammi 200 zucchero √ grammi 50 farina√ grammi 50 fecola √ una bustina di lievito√ grammi 100 di noci tritate

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di Tonino Uscidda

Per iniziare una carrierain un campo comequello del rock non

basta a volte la buona volon-tà, ci vogliono anche i mezzi:e la storia è piena di talenti inerba che comprano la loroprima chitarra a rate ai gran-di magazzini. Sotto questopunto di vista i Supertrampsono stati abbastanza fortu-nati; pur non disponendodelle risorse necessarie adacquistare una strumenta-zione decente, riuscirono arisolvere il problema incon-trando un fan miliardariobenevolente (sic) e dallospiccato spirito mecenate-sco. Ma la sorte si sarebbepresa una pronta rivincita,inghiottendo le sofisticateapparecchiature del giovanegruppo in un burrone dellaNorvegia (ma forse questa èsolo leggenda). Per sfonda-re i Supertramp dovetteroattendere cinque anni dallafondazione e chissà quantida quando avevano pensatodi diventare qualcuno nelmondo delle “stelle”. I primidue album (Supertramp eIndelibly Stamped), incisirispettivamente nel 1970 enel 1971, passarono larga-

mente inosservati ed è solocon Crime of The Centuryche ruppero il ghiaccio. Dellaformazione originale soprav-vissero solamente RichardDavies e Roger Hodgson -che composero tutte le can-zoni della band - mentre ilbatterista Bob Bemberg, ilsassofonista John Helliwell eil bassista Doug Thompsonsi aggregarono poco primadell’incisione di questo longplaying.Crime of The Century èstato il primo di una lungaserie di lavori discograficiche sistematicamente sca-larono le classifiche diogni paese. Soltanto cinqueanni più tardi si affermanonegli Stati Uniti con unodegli album più venduti dellastoria, Breackfast inAmerica; successo colossa-le e irripetibile di sempre (intesta alla classifiche di GranBretagna, Stati Uniti, Franciae molti altri Paesi grazie a tresuperlativi hit). La ricetta ditanto successo si basava

sull’incredibile affiatamentoraggiunto da Richard Daviese Roger Hodgson, due testeche pensavano come una.La stessa vena compositiva,la stessa voce e lo stessomodo di cantare (spesso infalsetto), lo stesso stile nelsuonare, ma soprattutto lostesso potenziale creativoadeguatamente sfruttato.Le loro tematiche - sviluppa-te in finto naif – davano l’im-pressione che si rivolgesse-ro direttamente ai teenagers, ma è un fatto chedentro i loro testi c’era sem-pre qualcosa di sostanzioso:una presa di posizionesociale (“Asylum”, “Rudy”),un incoraggiamento(“School”), una sottile autoi-ronia (“Crime of theCentury”). La traduzioneperò non è di quelle che ren-dono al massimo, ancheperché i testi dei Supertramperano organizzati in manierada rendere al meglio nellagenerosa interpretazionevisuale che veniva offerta

negli show dal vivo, in cui ilgruppo eccelleva. E’ purevero che gran parte dellaloro fama venne costruitacon una serie di esibizionilive dove riuscirono ad otte-nere – grazie alla enormeperizia tecnica – una qualitàdi suono fantastica.Fautori del sound più pulitoche si potesse immaginare(…), i Supertramp basavanola loro musica specie sultappeto di tastiere, fornito daDavies e Hodgson, al qualesi contrapponeva la sostenu-ta sezione ritmica diBemberg e Thompson; lavo-ro spesso oscuro ma inces-sante il loro. Invece, soprat-tutto dal vivo, il punto focaleera il sassofono del talentuo-so John Helliwell che - gra-zie anche al modo bizzarrodi muoversi sulla scena -assumeva il ruolo di leader.Su tutto, ovviamente, le can-dide voci di Davies edHodgon: acute, cristalline,immancabilmente precise.

COMPLEANNI MUSICALI:

SUPERTRAMP (A&M, 1974)“CRIME OF THE CENTURY”

musicaN° 81 31www.vulcanonews.it

Le sedute di prova,svolte in una vecchia

fattoria del XVII seco-lo messa a disposizio-ne dalla casa disco-

grafica A&M, portanogli inglesi Supertramp(curioso fenomeno dipop brillante d’oltreManica) al grande

successo di Crime ofThe Century e al

primo posto delle clas-sifiche britanniche.

“Dreamer” e “BloodyWell Right”, brani

tratti dal terzo discodella band, suscitaro-

no buoni responsi anche negli USA

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di Angelo Sanna

Nei primi decenni delXIX secolo a Decimo eforse anche in altre

località della Sardegna, siverificarono dei contrastisulla possibilità di consuma-re i fichi d’india per scopi ali-mentari umani, prioritaria-mente a quelli per allevare ilbestiame. I benestanti, quasisempre proprietari terrieri eallevatori di animali, tra iquali i maiali, sostenevanoche potessero usare i fruttidel fico d’india per allevarli,senza tenere conto dellenecessità della popolazione.La popolazione, in determi-nati periodi dell’anno, avevacon questo frutto l’unica pos-sibilità di sostentamento,quindi non era favorevole alfatto che i “benestanti” li

usassero per allevare gli ani-mali.Il clima doveva essere tesose il Sindaco, GiuseppeCasula [grande] emanòun’ordinanza nella quale sistabiliva per la popolazione,la lunghezza massima dellacanna per cogliere i fichid’india (sa cannuga), seipalmi (da m. 1,32 palmo pic-colo a m.1,56 palmo gran-de). (N.d.a. Il palmo misura empi-rica anticamente usata era didue tipi; palmo piccolo corri-spondente a circa 22 cm. epalmo grande corrisponden-te a 26 cm. Nella pratica lo sifa corrispondere a circa25cm.).Per i benestanti che aveva-no l’allevamento di maialiera fatto divieto cogliere ifrutti perché questi nonvenissero usati a scapito

della popolazione e peringrassare “gratis” le bestie.Con questa situazione ditensione, anche sociale, ilSindaco decise di emanareun’ordinanza in data 13 ago-sto 1831: “ Quelli che non hanno porcodomestico possono coglierei fichi d’india della parteesterna delle siepi con unacannocchia di sei palmi. Quelli che hanno porco nonè stato lecito giamai tale pri-vilegio. Questo costume èconosciuto dai tempi piùantichi, sembra conformeall’equità. Con questo mezzo si fa leci-to ai soli e veri poveri l’usodel fico d’india e si proibisceil medesimo a quelli chesotto manto di povertà siprevalgano di fichi altrui peringrassare dei porci e farviun coppioso negozio. Si

rispetti il costume antico.Mezzo scudo di multa ai tra-sgressori. (N.d.a. Gli errori di ortografianel testo dell’ordinanza sonoriportati come dall’originale).Dall’ordinanza si desumeche; era lecito per la popola-zione , avere la cannocchiaa misura standard (seipalmi) e cogliere i fichi d’in-dia solo nella “parte esternadelle siepi”, cioè sulla pubbli-ca via, non era comunqueconsentito loro di invadere il“tancato” dei proprietari.In pratica è intuitivo che i

padroni, all’interno dei loroterreni, potessero usare ifichi d’india (sa figu morisca)per gli scopi più consoni,non ultimo quello per l’in-grasso dei maiali, la stessalimitazione delle cannocchieavvalora la nostra conside-razione.

cultura, Decimomannu N° 8132 www.vulcanonews.it

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di Daniele Desogus

4Febbraio 2004, nasceva allora ilsocial Network più conosciuto delmondo, cominciava il cammino

verso la morte della nostra libertà. Conlibertà, badate bene non si vuole inten-dere solo la libertà della persona inrelazione ai vari controlli a cui oramaipossiamo essere continuamente sotto-posti grazie ai dati che negli anni abbia-mo depositato nei vari siti internet, mala libertà che ci viene a mancare ogniistante della nostra giornata, dalmomento in cui abbiamo scelto di ren-derci dipendenti a tutti quegli strumentiche ci permettono di rimanere in con-tatto col mondo intero, secondo persecondo.Da quella data sono passati ormai diecianni, e in un decennio strumenti cheallora sembravano per pochi oramaisono alla portata di tutti, grandi e picci-ni, ricchi e meno ricchi. E’ difficile cam-minare per strada, viaggiare nei mezzipubblici e non vedere qualcuno chearmeggia con i propri polpastrelli suuno Smartphone o un Tablet, tutti inten-ti a condividere le proprie emozioni, ipropri pensieri , a leggere un libro, unquotidiano o ancora a ripassare lalezione spiegata dal prof qualche oraprima. Già perché nell’era del social,ormai tutto è a portata di dito, e forse èproprio per questo che ci viene difficilestaccarci da tanta tecnologia, perché

tutto ciò che riguarda la nostra vitaormai è conservato dentro quei circuitisenza i quali è triste dirlo, saremmofuori dal mondo. Questa osservazionenon è casuale, ma basata su una pic-cola raccolta di dati effettuata da meintervistando una dozzina di ragazzi dietà compresa fra i 17 e i 25 anni. I datiparlano chiaro, seppur il campione esa-minato è estremamente limitato in rap-porto alla grandezza di questo fenome-no ci possiamo fare un idea di comeviviamo questo rapporto con la tecnolo-gia. Tutti e dodici i ragazzi hanno attual-mente attivo uno o più account nei varisocial (Facebook, Twitter, Instangram,etc. ) e undici di loro hanno sui loroSmartphone l’app che gli permette dicollegarsi ai loro profili anche quandonon sono a casa. L’unico tra loro che hascelto di limitare l’uso di tali App è l’uni-co che ha cercato di tagliare una voltaper tutte i rapporti con gli “amici di rete”,ma ha dovuto fare dei passi indietro per“forze di causa maggiore” . Qui tornia-mo a quello che ho detto in precedenzariguardo all’eccessivo coinvolgimentodi internet e della tecnologia nellanostra vita. La pecora nera del campio-ne esaminato è stato in qualche modocostretto a far marcia indietro poichétutte le notizie della facoltà e del suogruppo sportivo non venivano più fattegirare con l’ormai antico SMS ma“postate” nei vari gruppi Facebook. Tutti questi aspetti hanno fatto sì chenoi dipendessimo da loro, non come da

principio dove era la loro sopravvivenzaa essere determinata da noi utenti e dalnumero di iscrizioni. Le nostre vite stan-no man mando prendendo formasecondo le tendenze internaute delmomento dove la nostra tanto adorataprivacy viene svenduta da noi stessisenza troppi pensieri. Già, la privacyche pensiamo di avere sotto controllolimitando qualche opzione qua e lanelle impostazioni del nostro accountviene smarrita con i nostri continuiaggiornamenti di stato, selfie e condivi-sioni varie. Per di più non si è poi nean-che tanto sicuri per quanto riguarda iltrattamento dei nostri dati personali,che son facilmente reperibili da hackere governi. Emblematica sotto questopunto di vista è la frase pronunciata peril quotidiano “Repubblica” dalPresidente del garante per la protezio-ne dei nostri dati personali : “I socialnetwork non sono gratuiti, i nostri datisono il prezzo da pagare.”Purtroppo siamo caduti dentro questomondo cibernetico, la tecnologia cisovrasta e siamo prigionieri della rete,che purtroppo non ci offre solo le miliar-di di informazioni utili che possiamoavere a portata di click, ma ci ha trasci-nati dentro un baratro da cui sarà diffi-cile uscire.Dopo anni di lotte e di sangue versatoper ottenere la libertà contro gli oppres-sori son bastati dei semplici strumenticreati dalle nostre stesse mani perriportarci in schiavitù?

socialeN° 81 33www.vulcanonews.it

SOCIAL NETWORKSIAMO DAVVERO LIBERI?

NELL’ERA DEI

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Cruccas, insieme alle Atletedel Centro UniversitarioCagliaritano, in rappresen-tanza degli atenei dellaSardegna, ha corso i 100 mt.piani e la staffetta 4x100,con un assoluto e ottimo 4°posto conseguito in que-

sport, Decimomannu N° 8134 www.vulcanonews.it

di Maria Angela Casula

Un buon avvio 2014per la ASD NuovaAtletica Sardegna,

coronato dalla partecipa-zione ai CampionatiNazionali di Cross CSI e aiCampionati NazionaliUniversitari e ai CampionatiNazionali Fidal Juniores ePromesse.Continua l’impegno dellaASD NUOVA ATLETICASARDEGNA nella promo-zione dell’Atletica leggera,attraverso la cura del set-tore promozionale, diquello agonistico e delsettore non agonistico eamatoriale.Ad appena due anni dallasua costituzione, il nuovosodalizio sportivoDecimese, presieduto dal-l’avv. Francesco Trudu (checura altresi, con la sua ultra-quarantennale esperienza dicampo, il settoreSenior/Master, maschile efemminile), condotto da gio-vani istruttori qualificati,anche accademicamente,provenienti dai corsi di lau-rea in “Scienze Motorie”:Giovanni Bua (responsabileTecnico) Stefano Caneo(preparatore atletico dellaCruccas) e dai nuovi istrut-tori Greca Orrù (settoreamatoriale) e FrancescaPibia (corsi avviamento edu-cazione motoria-propedeuti-ci per l’Atletica). La Asd Nuova AtleticaSardegna nel primo seme-stre del c.a. ha conseguito,grazie all’assiduo e costan-te impegno dirigenziale etecnico, il prestigiosoaccesso alla partecipazio-ne ai CampionatiNazionali di Atletica e aquelli Universitari, con unprimato tutto “ROSA”, con leAtlete Elena Cruccas,Laura Lecca e TizianaMurroni.Ai Campionati UniversitariNazionali, tenutisi a Milanonel maggio scorso, Elena

3.400 mt, nel Parco diMontecatini, con un buonipiazzamento tra le rappre-sentanze delle regioni.Buona inoltre ad oggi è statala partecipazione del settorepromozionale e giovanilealle manifestazioni federaliregionali Fidal e CSI chehanno interessato i piccoliatleti dai sei anni in su. Cosìper il settore amatoriale conuna nutrita partecipazioneFemminile e Maschile allemanifestazioni regionali enazionali, sia su pista che sustrada, anche nelle discipli-ne della maratonina e dellamaratona con buoni piazza-menti, coronate infine con icampionati di categoria perTiziana Murroni che ha con-seguito il titolo di campiones-sa sarda dei 1500 mt pianisu pista.

st’ultima gara.Ottime presta-zioni che sisono ripetute aTorino aiC a m p i o n a t iNazionali Fidalp r o m e s s e ,conseguendo ilnuovo persona-le sui 100 mtcon 12”,54 cent,ad oggi ancoramigliorato e por-tato a 12’, 42cent.. Anche la scor-sa stagionedel Cross haportato, nell’a-

prile scorso, le atleteSenior/Masters TizianaMurroni e Laura Lecca, alCampionato Nazionale diCross promosso dalCentro Sportivo Italiano, aMontecatini Terme, le qualihanno corso la campestrenazionale sulla distanza di

Campionati nazionali cross CSI-Universitari e Campionati nazionali- promesse - FIDAL

Elena Cruccas insieme a Stefano Caneoil suo preparatore Atletico, nella foto in

alto Laura Lecca e Tiziana Murroni

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di Sandro Bandu

William Onnis, decimese doc, 15 anni appena compiuti si èlaureato campione italiano di Percorso a caccia a pedana,il 2o luglio scorso a Foligno.

Il ragazzo prodigio ha sbaragliato la concorrenza totalizzando labellezza di 63 piattelli su 75, lasciandosi alle spalle il secondo inclassifica che invece ha centrato appena 42 piattelli su 75, mentre alterzo posto troviamo la sarda Valentina Melis di Furtei.Il Percorso a caccia a pedana è uno sport che prevede la variante di piat-telli che simulano specie di selvatici, i quali attraversano il campo ditiro in lungo e in largo, con strani lanci che vanno verso l’alto detti “can-dele”, e altri con i nomi più svariati come allodola, storno, lepre, frin-guello, starna, etc…; possiamo anche trovare delle doppie, cioè duepiattelli che escono contemporaneamente. Per i singoli si hanno a dis-posizione due colpi, per le doppie solo un colpo a piattello. Andiamo a trovare William che ci concede un breve chiacchierata.Ciao William, come ci si sente con l’aureola del campione?“Risposta secca: come prima, però fa piacere aver vinto”.Quando hai intrapreso questa attività sportiva?“L’anno scorso ho cominciato a frequentare il Tiro a volo di Villasor,dove ho provato con la fossa olimpica. Mi è piaciuto subito e allora hocontinuato gli allenamenti con Leonardo Pinna, che mi ha consentitodi apprendere la tecnica e di partecipare, il 29 giugno scorso, ai cam-pionati sardi di Percorso di caccia a pedana dove ho vinto”.Questa vittoria ai campionati sardi ti ha permesso di partecipareai campionati italiani?“Sì, ai campionati sardi ho vinto centrando 40 piattelli su 50”.Parlami di questo sport.“Per chi piace la caccia è uno sport bello e divertente che evita peròdi uccidere gli uccelli che vengonosostituiti dai piattelli che simulanole loro traiettorie”.È uno sport per tutti?“Se si riferisce ai costi non è pro-prio così perché è uno sport unpo’ oneroso. Ai normali costidelle varie attrezzature (fucile,cuffie, occhiali, gilet portacartuc-ce e quant’altro) devi poi prov-vedere ai costi per recarti ai varicampionati. Per me, per i mieicampionati italiani abbiamopensato a uno sponsor decime-se (Eredi Bartoli Efisio) che miha consentito di abbattere icosti”.Lasciamo William augurando-gli di colmare il fantomaticocarniere con tanti altri succes-si. Vista la giovane età e l’abi-lità finora dimostrata, dove imargini di miglioramento sono esponenziali, pensiamoche la nostra fiducia venga ripagata abbondantemente.

IL GIOVANE DECIMESEWILLIAM ONNIS

È IL NUOVOCAMPIONE ITALIANO

DI PERCORSODI CACCIA A PEDANA

sport, DecimomannuN° 81 35www.vulcanonews.it

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di Daniela Corda

Puntuale come sempre,anche quest’anno èstato atteso con impa-

zienza l’evento che da benquattro anni intrattiene i tantiappassionati di skateboar-ding, giovani e meno giova-ni, provenienti da ogni partedell’isola.E’ infatti il 27 settembre che,a Uta, si è tenuta la quartaedizione dell’AgroskateContest Street League orga-nizzato dall’A.S.D OnlySkate Park.Per restare fedeli alla tradi-zione, non sono mancate lenovità: oltre alla nuova strut-tura, cosiddetta “Canadese”,si è aggiunta una nuovaattrazione per il pubblico, unLive Paiting.La nuova struttura, intera-

mente realizzata dai ragazzi,tra il martedì notte e il vener-dì notte, “E’ formata da duebank posti frontalmente - cispiega il presidentedell’A.S.D Only Skate Park,Raffaele Cocco noto “Lello”-costeggiata su un lato da unmuretto, con l’angolare sullato dei bank al fine di per-mettere numerosemanovre”. I materiali perrealizzarla sono stati acqui-stati dalla ditta locale “MarioSanniu & Figli”.I giovani writers del LivePaiting, che durante il pome-riggio hanno arricchito laserata, realizzando deimagnifici grafiti,sono: CarloAlberto Usai alias Farfa diCagliari, che nel ‘96 ha vintoil campionato nazionale diskateboarding, e LucaSedda di Assemini, i cuigraffiti sono stati realizzaticon delle bombolette, infineIlaria Gorgoni alias Jaco,utese doc che, oltre a far

parte dell’Only Skate Park ea curarne la parte grafica(locandine e magliette), que-st’anno si è cimentata in unLive a mano libera con icolori acrilici (senza bombo-lette). Per evitare di coprire imuri, sottolinea il presidente“Abbiamo acquistato deipannelli in compensato eabbiamo fatto una sorta diarmatura nei muri di cinta;abbiamo fatto un’intelaiaturasulla quale abbiamo applica-to i pannelli, per dare modoagli artisti di dipingere sulpulito senza dover copriredirettamente i muri”.Ma le novità non sono termi-nate, infatti, quest’anno èstato cambiato genere musi-cale e le esibizioni degli ska-ters sono state accompa-gnate, non come consuetodall’hard core, ma dallavoce dello street: Rap - Hiphop. I gruppi che si sono esi-biti sono i Jolie Rouge diCagliari, e la new entry loca-

le, i D. M. C, che si sono esi-biti anche per la sagra diSanta Maria. La giuria è stata compostada Andrea Sanniu eFrancesco Gorgoni, skaterslocali, e Paolo Maneglia,noto “Gallo“, importante ska-ter della scena cagliaritanache è arrivato 7° al campio-nato nazionale di Bolzano.Le categorie degli atleti sonostate suddivise in under 16 eover 16, rispettivamentejunior e senior. Come sem-pre sono stati premiati i primiquattro classificati per cate-goria. I vincitori della catego-ria senior sono stati: 1° GigiSirigu di Cagliari, 2° SimonePisano di Decimomannu,3°Giovanni Pilia di Cagliari e4°Andrea Rolesu di Cagliari.I vincitori della categoriaJunior: 1° AlessandroCasula di Cagliari, 2° DavideTidu di Bugerru, 3°Marcoelia Olla di QuartuSant’Elena e 4° Marco

sport, Uta N° 8136 www.vulcanonews.it

AGROSKATE CONTESTNUMBER4

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sport, UtaN° 81 37www.vulcanonews.it

Garau di Guspini.La particolarità dei premi èche sono stati realizzati deicesti, in stile natalizio, con iprodotti tipici della Sardegnain perfetto stile “agro“. Ognicesto conteneva unamaglietta, con il logodell‘associazione “OnlySkate park Uta, e un vasettodi miele di una ditta indivi-duale di Pula. Il contenutodei cesti variava da classifi-cato a classificato con: il for-maggio, la crema di formag-gio piccante, le verdureofferte dai fratelli Meloni,Davide e Gigi, di via R.Fresia, il pane carasau e lasalsiccia secca. Non poteva mancare neppu-re quello che da qualcheanno ormai è divenuto losponsor ufficiale, Wipeout -boardshop, il negoziocagliaritano di Gianluca Lai,che stavolta non ha messoin palio direttamente l’attrez-zatura per lo skateboardingma ha distribuito ai vincitoriun tagliandino con cui pre-sentarsi nel negozio e sce-gliere l’attrezzatura, tra quel-la messa a disposizione,sulla base dei propri gusti enecessità. Il successo dell’evento staandando in crescendo emigliora di anno in anno, congrande soddisfazione degliorganizzatori e soprattutto di

Lello Cocco: “Nonostante lagara sia stata fatta in conco-mitanza con la festa di SantaGreca, c’è stata anche que-st’anno una discreta parteci-pazione e i genitori dei gio-vanissimi sono rimasti con-tenti, perché vedono anchenei premi una riscopertadelle tradizioni. Pian pianostiamo cercando di inseriresempre più prodotti localidell‘agricoltura e della pasto-rizia. Cerchiamo di migliorar-ci ogni anno, cercando diportare delle novità. Anchequest’anno abbiamo orga-nizzato il chioschetto comepunto di ristoro… diciamoche cerchiamo sempre divenire in contro anche alleesigenze sia degli atleti chedi tutti coloro che partecipa-no. Infine, oltre a ringraziaretutti coloro che hanno contri-buito alla buona riuscita di

questo evento, mi sento diesprimere un ringraziamen-to particolare ad AndreaRolesu, noto Pellecchia, cheha dato un contributo nonindifferente, soprattutto nellarealizzazione della nuovastruttura “canadese”, e lo hafatto, come precisa lui, uni-camente per passione. E’importante sottolineare cheda noi vengono i rappresen-tanti della scena isolana, inparte anche perché aCagliari non ci sono le strut-ture come qui da noi. Stiamoavvicinando dei nomi storicidello skateboarding isolano,persone che oramai hannofamiglie con figli ma che nonhanno mai abbandonato lapassione per lo skate, che sistanno rincontrando qui aUta”.Insomma, potremmo quasiaffermare che Uta sta diven-

tando la capitale dello skate-boarding in Sardegna. Qualiprogetti avete per il futuro?“In seguito, non appenaavremo la copertura, quindientro quest’anno, cerchere-mo di ospitare anche altrediscipline affini, come labreak dance (il ballo da stra-da), il BMX acrobatico o ilroller acrobatico. Portare allaluce queste discipline, chepurtroppo ancora trovanodifficoltà ad affermarsi, rien-tra tra i nostri progetti per ilfuturo. D’altronde le strutturesi prestano benissimo”.Certi che anche l’anno ven-turo le sorprese non man-cheranno, ringraziamo Lello,e tutta l’associazione OnlySkate Park, e restiamo a dis-posizione sia per gli eventifuturi e sia per continuare adar voce a tutti gli sport“alternativi”.

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di Tonino Uscidda

… “Chi ben comincia è a metà dell’opera”, recita un altro noto pro-verbio. Lo conferma il fatto che il campionato della 07 (l’ottavo) haavuto in questa stagione un avvio alquanto promettente. Forse gra-zie anche all’arrivo di un bravo allenatore vincente quale è il deci-mese Gianpaolo Grudina. Si spera che l’avvento del trainer possa(pur nell’imponderabilità che il gioco del calcio sa dare) produrre uncerto cambiamento di rotta in seno alla compagine rossoblù; e ineffetti i primi risultati sono più che confortanti: seconda posizione in

classifica con 10 punti dopo la quinta di andata ma conuna partita in meno di Domusnovas e

Villamassargia, capoliste con 11. Ora tra glisportivi incomincia a serpeggiare un certoottimismo. Tifosi, per la verità, abituatisinora a vedere i propri beniamini benfigurare nei campionati dilettanti. E’ veroche l’ultima disgraziata stagione havisto precipitare mestamente il bomberFederico Perra e compagni nel purgato-rio del girone B della Seconda categoria

ma è altrettanto indubbio che tenacia eautostima – anche nei momenti di

sconforto - non sono mai venu-te meno (…) ad atleti e diri-

genti. Ora che ancheGrudina (ex portiere di

Cagliari e Pisa neglianni 70’ e 80’) ha

inteso sposare lacausa della 07 le

probabilità di unritorno inPrima cate-goria nonsono poi cosìazzardate.Dopo tuttocome dimenti-

care quella fan-tastica cavalca-

ta – sempre aguida del profeta in

patria Grudina - che portò(prima volta nella storia cal-cistica del paese) l’UsDecimese-Aurora nell’’olim-po” del calcio dilettantisticoche conta: l’Eccellenzaregionale. Correva la stagio-ne agonistica 2006-2007.Oggigiorno è differente persvariati motivi, (…) ma statecerti che “mister-promozio-ni” non lascerà nulla diintentato per rinverdirequella tradizione che lo havisto più volte trionfare da

allenatore anche in alcune tra le più prestigiose piazze calci-stiche isolane.Mister, da quanti anni allena nei campionati dilettantistici? “Non vor-rei sbagliare, ma oramai credo siano trascorsi non meno di ven-t’anni. Tutto ebbe inizio dopo l’ultima esperienza della mia carrieratra le fila della Villacidrese. Allenavo i portieri, ma giocai anche unadecina di partite sul finire del campionato”. E poi via alla lungaesperienza da allenatore, dalle categorie più basse sinoall’Eccellenza: “Si, i primi anni ho operato nel mio paese per poiandare ad Iglesias, Dolianova, Sarroch, Ghilarza, Villacidro e, nelleultimi tre campionati, ad Orroli”. Ora e la volta del ritorno a Decimocon la speranza di fare altrettanto bene. “Già qualche anno fa – rife-risce - avevo avuto degli contatti con i vecchi dirigenti ma non siera arrivati ad un accordo per via di alcune discordanze program-matiche. Questa volta è stato diverso tanto che ho firmato il con-tratto, specie per via di un interessante programma di rilancio dellasquadra nell’arco di un paio stagioni. Per quanto mi riguarda – èl’auspicio - farò il possibile (anche se Grudina, a suo dire, è benconscio che senza certi equilibri è arduo vincere un campionato)per riportare la 07 in una categoria un po’ più consona a quella delvalore sportivo del paese”. Ritiene di poter contare, fin da ora, suuna rosa competitiva, oppure, questo non può che essere un cam-pionato di transizione? “Sono tornato a Decimo per formare, perlo-meno al meglio, un gruppo di ragazzi locali più o meno giovani edesperti. Non mi sono mai lamentato – tiene a precisare - del parcogiocatori che mi è stato messo a disposizione. Ripongo invece suquesti ragazzi la massima fiducia”. Da allenatore navigato avverteche: “Talvolta pur allestendo una squadra altamente competitivapuoi anche non vincere il campionato. Al contrario, seppur con unarosa più debole, potrebbero emergere talune componenti che allalunga si rivelano vincenti..” Grudina, stuzzicato, prova a “sbotto-narsi”: “A me piace vincere, questo lo dico onestamente e senzafalsa modestia anche se, lo ripeto, a Decimo non mi è stato chie-sto di vincere il campionato. Comunque sia, penso che con questigiocatori si possa lavorare molto bene; chiaramente stiamo pro-vando, pur consapevoli di non poter contare su una certa disponi-bilità economica associativa, a fare le cose in una certa maniera”.Un girone, il vostro, alquanto impegnativo. “Diciamo che vi sonoperlomeno quattro o cinque squadre, tra cui Domusnovas,Decimoputzu e lo stesso Villasor (ma ‘sorresi’ e ‘putzesi’ sono statisconfitti dai decimesi nelle prime giornate di campionato) tra lefavorite alla vittoria finale. E poi non bisogna dimenticare le com-pagini, sempre molto battagliere specie in casa propria, del Sulcis-Iglesiente. Si, in effetti – ha voluto rimarcare - il nostro è un giro-ne difficile..”.Aguardia della porta dell’Asd 07 troviamo niente pocodi meno che Roberto Mennella: un bravissimo numero uno dasempre esempio di grande professionalità dentro e fuori dalcampo: “Roberto è un atleta di spessore che conosco da diversianni. Fu tra i protagonisti qualche anno addietro di quel Villacidroda me condotto nel campionato di Eccellenza. Non è stato facileportarlo a Decimo perché comunque sia è un giocatore, seppurnon più giovanissimo, che ha il suo “mercato”. E’ uomo – assicurail trainer - che fa spogliatoio e la sua presenza garantisce un van-taggio enorme sia per il sodalizio rossoblù che per i propri compa-gni”. Così ha parlato “mister promozioni” Gianpaolo Grudina. Oranon resta che continuare a seguire i ragazzi della 07: atleti sicura-mente consci di non dover mai venir meno all’impegno in campo efuori. Il pronto riscatto sportivo dell’Associazione dilettantistica 07(anche in funzione, perché no, di una eventuale promozione) puòavvenire solo se tutti – dirigenti compresi - faranno il proprio dove-re fino in fondo. I tifosi invece proveranno da par loro ad accorrere(si spera) un poco più numerosi sulle gradinate del Comunale.Come dire: “Tutti per uno, uno per tutti”.

sport, Decimomannu N° 8138

MISTER GRUDINAALLA GUIDA

DELLA 07

Gianpaolo Grudina sposa la causa calcisticadella retrocessa Asd 07. Proverà (primavolta in assoluto sulla panca rossoblù) ariportare la compagine del neo presidenteClaudio Salis nel campionato di Prima cate-goria. Tre vittorie e un pareggio nelle primequattro gare di campionato fanno ben spe-rare. "Ho accettato di allenare a Decimo spe-cie per via di un interessante programma dirilancio nell’arco di un paio di stagioni"

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Nella foto il tecnico GiampaoloGrudina – foto di Tonino

Uscidda\Fotogramma

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di Luca Pes

Rivoluzione: è questo iltermine più appropriatoper definire ciò che ha

realizzato il Cagliari Calcio nelpassaggio verso la stagione2014-2015. Dopo oltre un ventennioCelliniano tra alti e bassi, unapartecipazione alla CoppaUEFA nell’ormai lontano ’94,qualche anno di B e molte sta-gioni di tranquilla permanenzain Serie A, è Tommaso Giulini,patron della Fluorsid, a rileva-re le quote del club e a seder-si sullo scranno più alto dellasede di Viale la Playa. Giuliniche ha formato un nuovo con-siglio d’amministrazione ed haportato con sé un’importanterivoluzione tecnica, affidandola prima squadra al tecnicoboemo di lunga data ZdeneckZeman. Un avvio di stagione conparecchie novità, quello delCagliari Calcio, che sembraavere, a partire dal sito web edai social network, una marciain più per quanto riguarda lacomunicazione e l’interazionecoi tifosi che si trovano oltreTirreno e sparsi ovunque, spe-cialmente in Europa.Significativa la novità dellapresentazione ai tifosi dellasquadra, tenutasi all’ArenaSant’Elia il 4 agosto in unclima di festa e di grande tifo.Serata presentata dal comicoJacopo Cullin e dalla giornali-sta Eleonora Boi, tanta musi-ca, presentazione del nuovoinno dei Sikitikis “Cagliari nelcuore”, tanto divertimento erosa al completo, per unaserata che ha dato ufficial-mente il via alla stagione spor-tiva 2014-2015.Tantissimi i volti nuovi in casarossoblu a partire dal già cita-to nuovo presidente Giulini e

dal vicepresidente Filucchi,entrambi ex membri del CdAdell’Internazionale. Non dameno lo staff tecnico, colnuovo tecnico Zeman che haportato con sé il viceCangelosi, il preparatore deiportieri Facciolo, i collaborato-ri Modica ed Erriu ed il prepa-ratore Ferola. Squadra rinnovatissima anchenella rosa, grazie ad un calcio-mercato di ampio respiro con-dotto dal direttore sportivoFrancesco Marroccu, anchelui di ritorno dalle parti diAsseminello. I nuovi estremidifensori Cragno e Colombi alposto dello svincolatoAvramov e di Silvestri tornatoal Chievo, i difensori Balzano,Ceppitelli e Benedetti eCapuano a rimpiazzare i par-tenti Astori, Perico,Oikonomou e Del Fabro, acentrocampo si affacciano inuovi Crisetig, Joao Pedro,Capello e Donsah al posto deiceduti Cabrera, Ibraimi,Vecino e Adryan mentre tra lepunte, partiti Pinilla e Nenè,arrivano Longo, Farias e CaioRangel.È un avvio di campionato tri-bolato, quello del Cagliari, cheancora non riesce ad assimi-lare gli schemi decisamenteoffensivi di mister Zeman. Sedopo la prima giornata si pote-va pensare ad una partenzatranquilla, col primo puntoconquistato in casa delSassuolo grazie alla meravi-gliosa rete di Marco Sau, sonola sfortunata sconfitta, non-ostante la buona prestazione,contro l’Atalanta al Sant’Elia, ilbrutto KO di Roma con unCagliari decisamente rinuncia-tario e la debacle, ancora trale mura amiche, col Torino,dopo essersi fatti rimontarenonostante il vantaggio inizia-le, a lasciare il Cagliari all’ulti-mo posto, in solitaria, dopo leprime quattro giornate del tor-neo.E’ l’ultima domenica di settem-bre a portare in dote la primavittoria della stagione. Il

Cagliari che non ti aspetti,sbanca San Siro sconfiggen-do l’Inter per 4-1 grazie all’ini-ziale vantaggio di Sau e allaprima tripletta in A dello sve-dese Ekdal, a seguito del tem-poraneo pareggio di Osvaldoe dell’espulsione, per doppiaammonizione, del giapponesi-no Nagatomo. Ma la visitaall’Hellas Verona, nell’ultimagara prima della sosta, non èaltrettanto positiva: prestazio-ne non troppo convincente esconfitta per 1-0, con gol diTachtsidis nel finale di partita.Alla ripresa del campionato,Cagliari dal doppio volto.Sotto di due gol in casa contro

la Samp, gran secondo tempodei rossoblu che tornano agalla grazie a un rigore diAvelar e al gol del pari diMarco Sau. Cagliari al quar-t’ultimo posto, ad un solopunto dalla zona retrocessio-ne.Soltanto episodi o gravi cam-panelli d’allarme? Il prosieguodella stagione saprà indicarcile reali ambizioni di questonuovo Cagliari, per il momen-to tutto da decifrare…

UNA RIVOLUZIONE TINTADI ROSSO E DI BLU

sport, calcioN° 81 39www.vulcanonews.it

Nuovo patron, nuovo CdA, staff tecnicoe squadra completamente rinnovati:

ecco il nuovo Cagliari di Tommaso Giulini

In alto: il presidentedel Cagliari calcio Giulini.In basso: l’allenatoredel Cagliari Zdenek Zeman

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