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I NOSTRI LIBRI LE RAGIONI DELLA SPERANZA Padre Ermes Ronchi Segue a pag.2 Lunedì 19 novembre Lc 18,35-43 La tua fede ti ha salvato. Con i giovani, vorremmo anzitutto cercare di andare alle sorgenti della fiducia della fede. Possono capire che ciò che conta prima di tutto, è passa- re, sempre e di nuovo, dall'inquietu- dine e persino dal dubbio, alla fede? E la fede è una realtà semplicissima, un'umilissima fiducia in Dio. Il Vangelo ci invita ad un atteggia- mento essenziale: abbandonarci in Cristo. Allora, c'è come una scelta da fare, una decisione da prendere. Quale decisione? La decisione di vive- re nella riconoscenza a Dio, sì, in una gioia interiore, una gioia rinnovata in ogni momento. E per questo, abbia- mo bisogno di uno spirito risoluto. Anno IV n°47 - 19/ 24 novembre 2012 Paoline Patrizia Ruscio Ogni sabato alle ore 17.30 com- menta il Vange- lo della domenica. Hai un libro della fede a cui sei particolarmente legato? Parte- cipa al nostro referendum: Vo- ta il tuo libro della fede, la nuova grande iniziativa di A SUA IMMAGINE! 40 titoli, 40 capolavori, 40 classici della spirito di ogni tempo, scelti per noi da Elio Guerriero. Vota il tuo preferito e scrivici perché. E poi partecipa agli scontri set- timanali diretti e aiuta il tuo classico a vincere! Ogni domenica ad A SUA IMMA- GINE le classifiche aggiornate e il libro preferito dai grandi pro- tagonisti. SCOPRI I TITOLI DEI LIBRI A PAGINA 5 QUELLA VOLTA UN ANGELO I L Vangelo ci invita ad abbandonarci in Cristo LA SANTA MESSA Domenica ore 10.55 Pubblichiamo spunti di rifles- sione al Vangelo, tratti da pen- sieri e scritti di Roger Schutz. Conosciuto semplicemente co- me Frère Roger, Schutz è stato un monaco svizzero, fondatore della comunità monastica ecu- menica a carattere internazio- nale di Taizé. Papa Benedetto XVI lo ha definito fedele servitore di Dio. Lungo il corso della sua vita ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera rivolta alla difesa della dignità umana, per i servizi umanitari, la ricerca della pace, la formazione della gioventù. IL VANGELO CON FRERE ROGER SCHUTZ VOTA IL TUO LIBRO DELLA FEDE Chiesa San Lorenzo Martire in Laterza (TA)

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I NOSTRI LIBRI LE RAGIONI DELLA SPERANZA

Padre

Ermes Ronchi

Segue a pag.2

Lunedì 19 novembre Lc 18,35-43 La tua fede ti ha salvato. Con i giovani, vorremmo anzitutto cercare di andare alle sorgenti della fiducia della fede. Possono capire che ciò che conta prima di tutto, è passa-re, sempre e di nuovo, dall'inquietu-dine e persino dal dubbio, alla fede? E la fede è una realtà semplicissima, un'umilissima fiducia in Dio. Il Vangelo ci invita ad un atteggia-mento essenziale: abbandonarci in Cristo. Allora, c'è come una scelta da fare, una decisione da prendere. Quale decisione? La decisione di vive-re nella riconoscenza a Dio, sì, in una gioia interiore, una gioia rinnovata in ogni momento. E per questo, abbia-mo bisogno di uno spirito risoluto.

Anno IV n°47 - 19/ 24 novembre 2012

Paoline

Patrizia Ruscio

Ogni sabato alle ore 17.30 com-menta il Vange-

lo della domenica.

Hai un libro della fede a cui sei particolarmente legato? Parte-cipa al nostro referendum: Vo-ta il tuo libro della fede, la nuova grande iniziativa di A SUA IMMAGINE! 40 titoli, 40 capolavori, 40 classici della spirito di ogni tempo, scelti per noi da Elio Guerriero. Vota il tuo preferito e scrivici perché.

E poi partecipa agli scontri set-timanali diretti e aiuta il tuo classico a vincere! Ogni domenica ad A SUA IMMA-GINE le classifiche aggiornate e il libro preferito dai grandi pro-tagonisti.

SCOPRI I TITOLI DEI LIBRI

A PAGINA 5

QUELLA VOLTA

UN ANGELO

IIII L Vangelo ci invita ad abbandonarci in Cristo

LA SANTA MESSA

Domenica ore

10.55

Pubblichiamo spunti di rifles-sione al Vangelo, tratti da pen-sieri e scritti di Roger Schutz. Conosciuto semplicemente co-me Frère Roger, Schutz è stato un monaco svizzero, fondatore della comunità monastica ecu-menica a carattere internazio-nale di Taizé. Papa Benedetto XVI lo ha definito fedele servitore di Dio. Lungo il corso della sua vita ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera rivolta alla difesa della dignità umana, per i servizi umanitari, la ricerca della pace, la formazione della gioventù.

IL VANGELO CON FRERE ROGER SCHUTZ

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Chiesa San Lorenzo Martire in

Laterza (TA)

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vare ciò che era perduto. Può succedere che Dio sembri allontanarsi. Ce ne sono che rimangono scon-certati dall’impressione di

un silenzio di Dio. La fede è come uno slancio di fi-ducia mille volte ripreso nel corso della nostra vita. Ricordiamocelo! Non è la nostra fede che crea Dio, e non sono i nostri dubbi che potrebbero relegarlo nel niente. Così anche quando non ne proviamo una risonanza sensibile, la misteriosa presenza di Cristo non se ne va mai. Se ci può essere in noi l'impressione di un’assen-za, c’è innanzitutto lo stu-pore della sua continua presenza. Quando delle inquietudini pervengono ad allontanarci dalla fidu-cia della fede, certuni si chiedono: vivo forse l’atti-tudine di un non creden-te? No, sono dei vuoti di incredulità, niente di più.

giornalegiornale Pagina 2 Il Vangelo ci invita a do-nare sempre di nuovo la nostra fiducia a Cristo, e a trovare in lui una vita di contemplazione. E il Cri-sto dice a ciascuno di noi questa parola del vange-lo: Cerca, cerca e trove-rai. Mercoledì 21 novembre Lc 19,11-28 Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci. Se ognuno potesse com-prendere: Dio ci accom-pagna fino alle nostre in-sondabili solitudini. A cia-scuno dice: «Sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo». Sì, Dio non può

che donare il suo amore, in questo è tutto il Van-gelo. Quello che Dio ci chiede e ci offre è sempli-cemente di ricevere la sua misericordia infinita. Che Dio ci ami è una re-altà talvolta poco accessi-bile. Ma quando scopria-mo che il suo amore è soprattutto perdono, il nostro cuore si rasserena e anche si trasforma. Ed eccoci capaci di ab-bandonare in Dio ciò che prende d’assalto il nostro cuore: qui è la sorgente dove ritrovare la fre-schezza dello slancio. Riusciamo a comprender-lo bene? Dio si fida così tanto di noi che per cia-scuno ha un invito. Qual è questo invito? Ci chia-ma ad amare come lui

stesso ci ama. E non c’è un amore più profondo che arrivare fino al dono di sé, per Dio e per gli altri. Chi vive di Dio sceglie di amare. E un cuore deci-so ad amare può irradia-re una bontà senza limi-te. Per chi cerca di amare nella fiducia, la vita si riempie di una bellezza serena. Chi sceglie di amare e di dirlo attraverso la pro-pria vita, è condotto a interrogarsi su una delle più importanti domande che ci sono: come alleg-gerire le pene e i tor-menti di coloro che sono vicini o lontani? Ma cosa vuol dire ama-

re? Sarà forse condivi-dere le sofferenze dei più maltrattati? Sì, pro-prio questo. Sarà forse avere un’infinita bontà di cuore e dimenticare se stessi per gli altri, in modo disinteressato? Sì, certamente. E ancora: cosa vuol dire amare? Amare è perdonare, vi-vere da riconciliati. E riconciliarsi è sempre una primavera dell’ani-ma. Giovedì 22 novembre Lc 19,41-44 Se avessi compreso quello che porta alla pa-ce! «Vi lascio la pace, vi do

Se la pianta non si orien-ta verso la luce, appassi-sce. Se il cristiano rifiuta di guardare la luce, se si ostina a guardare solo le tenebre, cammina verso una morte lenta; non può crescere né costruirsi in Cristo. A poco a poco Cristo tra-sforma e trasfigura tutte le forze ribelli e contrad-dittorie che ci sono den-tro di noi. Piangere sulla nostra ferita ci trasfor-merebbe in uno strazio, in una forza che aggredi-sce con violenza noi stes-si e gli altri, soprattutto chi ci è più vicino. Una volta trasfigurata da Cri-sto, la ferita si trasforma in una fonte di energia, in una sorgente da cui scaturiscono le forze di comunione, di amicizia e comprensione. Questa trasfigurazione è l'inizio della risurrezione sulla terra, è vivere la Pasqua insieme a Gesù; è un continuo passare dalla morte alla vita. Martedì 20 novembre Lc 19,1-10 Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a sal-

CHI VIVE DI DIO SCEGLIE DI AMARE. E UN CUORE DECISO AD AMARE PUÒ IRRADIARE UNA BONTÀ SENZA LIMITE

Guarigione del cieco El Greco

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Pagina 3 giornale giornale umano sappia di essere amato e possa trovare un cammino di comu-nione con Dio. I cristiani vivono un tempo in cui la vocazio-ne all’universalità, all’e-cumenismo, alla cattoli-cità, deposta in loro dal Vangelo, può trovare un compimento senza pre-cedenti. A partire dal IV secolo, ci sono stati po-chi periodi più decisivi per i cristiani. Avranno essi il cuore sufficiente-mente largo, l’immagi-nazione sufficientemen-te aperta, l’amore suffi-cientemente ardente per rispondere a uno dei primi appelli del Vangelo: ogni giorno correre il rischio di ri-conciliarsi, essere lievi-to di fiducia in tutta la pasta umana? Esiste una via sulla no-stra terra per giungere a capire tutto dell’altro? Un giorno mi dissi: se quella via esiste, co-mincia da te stesso e impegnati, proprio tu, a capire tutto di ogni uo-mo. Quel giorno ebbi la convinzione che la deci-sione presa sarebbe rimasta valida fino alla morte. Si trattava, in

la mia pace»: qual è questa pace che Dio dona? Prima di tutto è una pace interiore, una pa-ce del cuore. È quella che permette di volge-re uno sguardo di spe-ranza sul mondo, an-che se spesso è lacera-to da violenze e conflit-ti. Questa pace di Dio è anche un sostegno af-finché riusciamo a con-tribuire, con grande umiltà, a costruire la pace laddove è minac-ciata. Una pace mon-diale è così urgente per alleviare le sofferenze, soprattutto perché i bambini di oggi e di domani non conoscano l’angoscia e l’insicurez-za. Nel suo Vangelo, in una folgorante intuizio-ne, san Giovanni defi-nisce chi è Dio in tre parole: «Dio è amore». Se solo cogliessimo queste tre parole, an-dremmo lontano, molto lontano. Che cosa ci attrae in queste paro-le? In esse troviamo questa luminosa cer-tezza: Dio non ha mandato Cristo sulla terra per condannare, ma perché ogni essere

di vivere in comunione con lui. Desideravo tal-mente essere onesto che mi capitava di non più osare pregare. Pensavo che bisognava conoscere Dio per pregare. Un bel giorno, aprendo un antico libro, sono caduto su delle righe in vecchio francese. L'autore scriveva che se Dio non fosse comunicabi-le, Cristo ce lo faceva co-noscere: «Il Cristo è lo splendore di Dio». Questo non l'ho dimenticato. È Cristo che ci permette di capire che Dio ci ama. Quando la Chiesa è atten-ta ad amare e a compren-dere il mistero di ogni es-sere umano, quando in-

verità, di ritornare, e ritor-nare ancora per tutta la vita, a quella decisione: cercare di capire tutti piut-tosto che essere capito. Venerdì 23 novembre Lc 19,45-48 Tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascol-tarlo. Felice chi cammina dal dub-bio verso l'umile fiducia! Da parte mia, posso dire che a un dato momento della mia giovinezza ci fu un vacilla-mento della fede. Non met-tevo veramente in dubbio l'esistenza di Dio. Ciò di cui dubitavo era la possibilità

Scrive Giuseppe

La lettura di queste riflessioni possa aiutarci a seguire l'esempio di questi Fratelli che il Signore ci ha inviato, con la convinzione di contribuire a costruire un mondo migliore. Grazie.

Scrive Michele

Vorrei semplicemente ringraziarvi di tutto: a cominciare dalla luce che diffondete con il giornale in un'epoca in cui si preferisce correre a fari spenti. Sia benvenuto questo anno appena iniziato della fede.

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PRESENTAZIONE B.V MARIA

S. CECILIA

LU. 19

ME. 21

GI. 22

NOVE

MBR

E S. EDMONDO

SS. ANDREA DUNG LAC

S. COLOMBANO ABATE

SA. 24

MA. 20

S. MATILDE DI HACKEBORN

VE. 23

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Pagina 4 giornale giornale

E, in tutta la nostra vita, lo Spirito Santo ci permetterà di riprendere il cammino e di andare, da un inizio a un nuovo inizio, verso un avve-nire di pace. Sabato 24 novembre Lc 20,27-40 Dio non è dei morti, ma dei viventi.

cessantemente ascolta, con-sola e guarisce, diventa ciò che è di più luminoso in se stessa: il limpido riflesso di una comunione. Cercare riconciliazione e pa-ce implica una lotta all’inter-no di sé. Non è un cammino facile. Nulla di duraturo si costruisce facilmente. Lo spirito di comunione non è qualcosa d’ingenuo, è allar-gare il proprio cuore, è pro-fonda benevolenza, esso non ascolta i sospetti. Per essere portatori di co-munione, avanzeremo, cia-scuno nella propria vita, sul-la strada della fiducia e di una bontà del cuore sempre rinnovata? Su questo cammino ci sa-ranno talvolta degli insuc-cessi. Allora ricordiamoci che la sorgente della pace e della comunione è in Dio. Lungi dallo scoraggiarci, in-vocheremo il suo Spirito Santo sulle nostre fragilità.

DIO NON HA MANDATO CRISTO SULLA TERRA PER CONDANNARE,

MA PERCHÉ OGNI ESSERE UMANO

Poco prima della sua morte, Cristo assicura i discepoli che riceveranno una consolazione: egli manderà lo Spirito Santo che sarà per loro un sostegno e un consolatore, e resterà con loro per sempre. Nel cuore di ciascuno, ancora oggi egli mor-mora: «Non ti lascerò mai solo, ti invierò lo Spirito Santo. Anche se sei nella disperazio-ne più profonda, io resto vicino a te». Accogliere la consolazione dello Spirito San-to è cercare, nel silenzio e nella pace, di ab-bandonarci in lui. Allora, anche se accadono dei fatti gravi, diventa possibile superarli. Siamo così fragili da aver bisogno di conso-lazione? A ognuno capita di essere scosso da una prova personale o dalla sofferenza degli al-tri. Ciò può arrivare fino a far tremare la fede e spegnere la speranza. Ritrovare la fiducia della fede e la pace del cuore signifi-ca talvolta essere pazienti con se stessi. C’è una pena che segna in modo particola-re: la morte di una persona cara che forse ci era d’aiuto nel nostro cammino terreno. Ma ecco che una tale prova può essere trasfigu-rata, allora diventa apertura a una comunio-ne. A chi si trova all’estremo della sofferenza, può essere restituita una gioia del Vangelo. Dio viene a rischiarare il mistero del dolore umano al punto che ci accoglie in un’intimi-tà con lui. Eccoci allora collocati su un cammino di speranza. Dio non ci lascia soli. Ci permette di avanzare verso una comunione, questa comunione d’amore che è la Chiesa, allo stesso tempo così misteriosa e così indi-spensabile. Il Cristo di comunione ci fa questo immenso dono della consolazione.

SAPPIA DI ESSERE AMATO

Sacro Cuore di Gesù Marko Rupnik

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L’IMITAZIONE

DI CRISTO

Anonimo

Messaggero di Padova

LE CONFESSIONI

Agostino

Città Nuova

MENOLOGIO

Anselmo

Jaka Book

DELLE CINQUE PIAGHE

DELLA SANTA CHIESA

Antonio Rosmini

Città Nuova

LA REGOLA

Benedetto di Norcia

Città Nuova

ITINERARIO DELLA

MENTE IN DIO

Bonaventura

Città Nuova

DIALOGO DELLA DI-

VINA PROVVIDENZA

Caterina da Siena

ESD

RESISTENZA E RESA

D.Bonhoeffer

San Paolo

CANTI ULTIMI

Davide Maria Turoldo

Garzanti

IL PELLEGRINO

CHERUBICO

Angelo Silesio

San Paolo

I NOMI DIVINI

Dionigi L’Areopagita

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ELOGIO DELLA

FOLLIA Erasmo da Rotterdam

Bur Rizzoli

DIARIO

Faustina Kowalska

Libreria Editrice Vaticana

TRATTATO DELL’

AMORE DI DIO

Francesco di Sales

Città Nuova

CINQUE

PANI E DUE

PESCI

F.Van Thuan

San Paolo

GIORNALE

DELL’ANIMA

Giovanni XXIII

San Paolo

TRE DISCORSI CONTRO COLORO

CHE CALUNNIANO LE SANTE IMMAGINI

Giovanni Damasceno

Città Nuova

DONO E

MISTERO

Giovanni

Paolo II Editrice Vaticana

LETTERA

D’ORO

Guglielmo

di Saint-Thierry Paoline

LETTERA AD UNA

PROFESSORESSA

Lorenzo Milani

Editrice Fiorentina

TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE ALLA SANTA VERGINE

L. Grignon

De Montfort

San Paolo LA FILOCALIA

Nicodemo L’Agiorita

Quqajon IL FENOMENO

UMANO

P.Teilhard De Chardin

Queriniana

PENSIERI

Pascal

Rusconi TU NON

UCCIDERE

Primo Mazzolari

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COME LORO

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San Paolo LO SPIRITO DELLA

LITURGIA

Romano Guardini

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DEL DOVERE DI

AMARE DIO

San Bernardo

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FIORETTI

San Francesco

Porziuncola

IL CANTICO

SPIRITUALE

San Giovanni della Croce EDB –Dehoniane

IL MISTERO DEL

NATALE

Edith Stein

Queriniana

LIBRO DELLA

MIA VITA

Teresa D’Avila

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STORIA DI

UN’ANIMA

Teresa di Lisieux

OCD

UTOPIA

Tommaso Moro

Newton Compton

SCIVIAE

Ildegarda di Bingen

Libreria Editrice Vaticana

APOLOGIA

PRO VITA

John Henry Newman

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I FIORETTI DI

MADRE TERESA

J.L.Gonzales Balado

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IL CUORE DEL MONDO

H.U.Von Balthasar

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ESERCIZI SPIRITUALI

Ignazio di Loyola

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CAMMINO

Josemaria Escrivà de Balaguer

Ares

I 40 LIBRI DA VOTARE