Voluntary disclosure: iniziamo a mettere qualche puntino sulle "i"
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VOLUNTARY DISCLOSURE: INIZIAMO A METTERE QUALCHE PUNTINO SULLE “I”
Sta generando “scandalo” la tabella n. 3, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore a pagina 41, elaborata dalla
Fondazione dei Commercialisti [qui replicata] che calcola il costo della voluntary nel caso in cui il
contribuente sia un imprenditore che nel 2006 ha evaso 1 milione di euro e l’ha portato in Svizzera
nell’ipotesi in cui tale Stato non dovesse sottoscrivere lo scambio di informazioni ex articolo 26 dello
schema Ocse per le convenzioni contro le doppie imposizioni e con un rendimento dal 2007 in poi sugli
investimenti finanziari esteri pari al 2,5%:
periodo d'imposta 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 TOTALI
Redditi (rendimento 2,5%) 25.000,00 25.625,00 26.265,63 26.922,27 27.595,32 28.285,21 28.992,34
Investimento estero black list al 31/12 1.000.000,00 1.025.000,00 1.050.625,00 1.076.890,63 1.103.812,89 1.131.408,21 1.159.693,42 1.188.685,75
Imposta sostitutiva (27%; 20% x 12/13) 6.750,00 6.918,75 7.091,72 7.269,01 7.450,74 5.657,04 5.798,47
Irpef 430.000,00
addizionali 20.000,00
Irap 42.500,00
Iva 200.000,00
Totale imposte 692.500,00 6.750,00 6.918,75 7.091,72 7.269,01 7.450,74 5.657,04 5.798,47 739.435,73
Interessi (3,5% sul totale imposte per n
anni) 193.900,00 1.653,75 1.452,94 1.241,05 1.017,66 782,33 395,99 202,95 200.646,67
Sanzione quadro RW (1/6 in
acquiescienza) 8.333,33 8.541,67 10.506,25 10.768,91 11.038,13 11.314,08 11.596,93 11.886,86
Sanzioni infedele dichiarazione (1/6 in
acquiescienza) 115.416,67 1.125,00 1.729,69 1.772,93 1.817,25 1.862,68 1.414,26 1.449,62
totale sanzioni 123.750,00 9.666,67 12.235,94 12.541,84 12.855,38 13.176,77 13.011,19 13.336,47 210.574,26
costo voluntary disclosure 1.010.150,00 18.070,42 20.607,63 20.874,61 21.142,06 21.409,83 19.064,23 19.337,89
1.150.656,65
costo % sul capitale 2013 96,80%
Quello che colpisce dalla tabella, e che viene pubblicizzato negativamente, è il dato finale che identifica in €
1'150'656,68 il costo complessivo della voluntary.
Prima di saltare sulla sedia però analizziamolo compiutamente scomponendo il costo complessivo della
procedura in due modi diversi.
Come già scritto in miei precedenti articoli, per comprendere la procedura della voluntary disclosure è bene
suddividerla in tre: la regolarizzazione della fonte evasiva, la regolarizzazione dei rendimenti finanziari
occultati, la regolarizzazione della mancata compilazione del quadro RW:
La regolarizzazione della fonte
evasiva 2006:
imposte
692.500,00
sanzioni infedele
115.416,67
interessi
193.900,00
1.001.816,67
La regolarizzazione dei rendimenti
finanziari esteri:
imposte
46.935,73
sanzioni infedele
11.171,43
interessi
6.746,67
64.853,82
La regolarizzazione dell’omesso
quadro RW:
83.986,16
83.986,16
TOTALE COSTO VOLUNTARY
DISCLOSURE
1.150.656,65
Ma questa volta è ancora più opportuno suddividere il costo complessivo per tipologia:
imposte 2006
692.500,00
imposte sul rendimento finanziario
46.935,73
TOTALE IMPOSTE
739.435,73
interessi
200.646,67
TOTALE INTERESSI
200.646,67
TOTALE IMPOSTE + INTERESSI 940.082,39 81,70%
sanzioni infedele
126.588,10
sanzioni rw
83.986,16
TOTALE SANZIONI 210.574,26 18,30%
TOTALE COSTO VOLUNTARY
DISCLOSURE 1.150.656,65 100,00%
Dall’analisi di questa ultima scomposizione emergono, a mio modesto modo di vedere, alcune
considerazioni razionali che contestualizzano maggiormente le percezioni psicologiche.
Innanzitutto credo sia ammissibile per tutti che, per ricostruire “ora per allora” la situazione originaria, le
imposte e, conseguentemente, gli interessi debbano essere ripagate interamente.
Ebbene, l’insieme di queste due grandezze da sole rappresentano l’81,70% del costo complessivo della
procedura.
Le intere sanzioni rappresentano “solamente” il 18,30% del totale dovuto.
Con queste cifre in evidenza, dal punto di vista tecnico e razionale, ritengo che finalmente lo “slogan”, che
si legge sempre di più sui mass media, secondo cui la Voluntary Disclosure costi troppo possa essere
finalmente sradicato.
Certamente la procedura, allo stato attuale, contiene alcune criticità ancora non analizzate da nessuno e
che addirittura possono rendere ancora più salato il conto finale:
1. Se l’origine dei capitali è generata da un soggetto IRES, per ricostruire la situazione “ora per allora”,
si dovrebbe applicare inizialmente l’IRES e conseguentemente l’IRPEF sul 49,72% del dividendo (sul
netto societario);
2. A seconda del tipo di origine, dovrebbero essere anche applicati i contributi previdenziali.
Come già scritto precedentemente però, stante l’applicazione dello scambio d’informazioni all’interno
della UE già dal 2015, la futura applicazione del Common Reporting Standard dell’Ocse, le pressioni degli
intermediari esteri che stanno “congelando” tali consistenze se non regolarizzate, l’anagrafe tributaria
sempre più invasiva, le metodologie dei controlli basati sulla congruenza fra capacità di spesa – livello
patrimoniale - livello reddituale dichiarato, le pene per il reato tributario presupposto, le pene per il
nuovo reato di auto riciclaggio, ecco che l’alternativa a non prendere in considerazione la Voluntary
Disclosure rischia di essere “semplicemente” il ripagare, quando accertati, con sanzioni piene e,
soprattutto, con la reclusione!
Per una scelta consapevole, come sempre sostenuto, è bene informarsi approfonditamente senza fermarsi
agli “slogan pubblicitari” che, talvolta, sono lanciati dalla stampa (anche specializzata) al solo fine di fare
“moral suasion” nei confronti del legislatore per ottenere l’obiettivo di ridurre il carico complessivo della
procedura.