Volume Tonina Paba per RAS.pmd

350

Transcript of Volume Tonina Paba per RAS.pmd

Page 1: Volume Tonina Paba per RAS.pmd
Page 2: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

2 TONINA PABA

Page 3: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

1Canzoniere ispano-sardo

SCRITTORI SARDI

Page 4: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

2 TONINA PABA

Page 5: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

3Canzoniere ispano-sardo

A mia madre

Page 6: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

4 TONINA PABA

Page 7: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

5Canzoniere ispano-sardo

CUEC EDITRICE

CANZONIERE ISPANO-SARDODELLA BIBLIOTECA BRAIDENSE

Commento ai testi in sardodi Andrea Deplano

EdizioneStudio introduttivo e commento

di Tonina Paba

Page 8: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

6 TONINA PABA

SCRITTORI SARDI

Collana diretta da Giuseppe Marci

ISBN 88-87088-03-9

CUEC Editrice © 1996Prima edizione dicembre 1996

Ufficio editoriale:Via Is Mirrionis, 1 - 09123 Cagliari

Tel. e Fax 070-271573email: [email protected]

Grafica:Biplano

Page 9: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

7Canzoniere ispano-sardo

PARTE PRIMA

TESTI IN LINGUA SPAGNOLA

Page 10: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

8 TONINA PABA

Page 11: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

9Canzoniere ispano-sardo

1 Come risulta dalle note vergate sullo schedone di accompagnamento dellostesso.

2 Ricerca condotta da G.M. Bertini., C. Acutis e P. Luis Avila e confluita nelvolume: La romanza spagnola in Italia, Torino, Giappicchelli Editore, 1970.

3 Nella breve descrizione del manoscritto e del suo contenuto, Acutis elenca tra ivari tipi di componimento anche le loas. La classificazione del materiale testualeda noi operata non conferma tale indicazione. Inoltre, il curatore della ricercaindica in 26 il numero dei romances, tralasciando di annotarne uno di Alonso deLedesma, Después que la negra muerte, f.143r.

4 Cancioneros spagnoli a Milano, a cura di G. Caravaggi, Firenze, La Nuova ItaliaEditrice, 1989.

Introduzione

È al gesuita Miquel Batllori che si deve la segnalazione dell’esistenza, pressoil Fondo Manoscritti della Biblioteca milanese di Brera, del codice ACVIII 7 di cui si dà ora, per la prima volta e integralmente, l’edizione.Già nel 1934, in una ricognizione dei fondi di interesse ispanistico delleBiblioteche d’Italia, lo studioso catalano ebbe modo di consultare la rac-colta e, successivamente, vari studiosi di Università americane vi ricorse-ro per collazionare i testi in comune con altri manoscritti1. Nel 1967 sene occupò Cesare Acutis nell’ambito di una più vasta ricerca finalizzataad attestare la presenza della romanza spagnola in Italia nel Cinque eSeicento2.È lui che offre la prima descrizione del canzoniere, del quale vengonopresentati, limitatamente al genere oggetto della ricerca, venti testi ine-diti3.Recentemente, l’interesse attorno ad esso si è rinnovato grazie allo stu-dio di Giovanni Caravaggi4 sui codici spagnoli custoditi presso le Biblio-teche lombarde, nel quale viene ribadita la necessità di un’edizione tota-le dei testi contenuti, nella raccolta in modo da poter far luce sulla gene-si di quest’operazione antologica così peculiare.Il titolo, infatti, di Canzoniere ispano-sardo, con cui il codice viene indicatodagli studiosi con riferimento alle lingue che vi compaiono, gli è stato attri-buito proprio in virtù di questo insolito bilinguismo che lo caratterizza.

Page 12: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

10 TONINA PABA

Descrizione del manoscritto

Si tratta di un manoscritto cartaceo, di piccolo formato (160 mm. x 110),rilegato in pergamena, di complessive 253 carte, scritte apparentementedalla stessa mano anche se in alcuni punti la grafia presenta leggeredifferenze.Oltre il foglio di guardia del rilegatore, una mano moderna, a matita, hanumerato a piè di pagina le carte (in numeri arabi). Fino al f.28 la nume-razione è doppia, in quanto compare anche in alto a destra, poi continuain maniera alterna, ora solo in basso ora doppia, fino a ricomparire dop-pia ogni dieci fogli circa.In un punto il codice mostra in maniera evidente che alcuni fogli sonostati tagliati, per cui due testi risultano incompleti [verranno segnalatinella trattazione delle poesie] nonostante il copista li abbia trascritti, comelascia intuire il richiamo al foglio successivo (ff. 240v; 242v). La numera-zione delle pagine non registra questa recisione e ciò significa che èposteriore ad essa.La trascrizione, tranne che in qualche caso, non ha presentato particolariproblemi. Il copista ricorre a poche abbreviazioni [xpto, xptiano per Christo,Christiano] che abbiamo sciolto. In certi punti il passaggio dell’inchiostroda una pagina all’altra, la presenza di macchie d’umidità e la legatura, cheriduce il margine interno, hanno reso disagevole la lettura del testo.L’acquisizione del manoscritto da parte della Biblioteca Braidense è av-venuta tramite acquisto, effettuato nel 1914 nella libreria della vedovadel libraio Calligaris, attivo a Milano in quegli anni.Le ricerche da noi condotte tese a ricostruire, per quanto possibile, lastoria materiale del codice e risalire, in tal modo, ai suoi antichi proprie-tari e alla sua provenienza originaria, sono risultate infruttuose.

Datazione e contenuto

Il manoscritto appartiene alla seconda metà del XVII secolo. Contiene,infatti, due riferimenti cronologici espliciti. Il primo è un’annotazione dicarattere redazionale: “Se trasladaron estas cansiones en la Virgen de Lugarsanto por el mes de majo a’11 de 1683", l’altro riguarda, invece, un appun-to di viaggio del raccoglitore/trascrittore del codice: “El año 1684 a’ 26de febrero me enbarcé de Cáller para Madrid y de Cáller partimos primer díade março, día martes y desembarqué (en) en Málaga a los del... y a los dedicho mes partí para la Corte y entré en ella a los ...”.Vi compaiono esclusivamente componimenti poetici, di vario metro, incastigliano e in lingua sarda. In latino figurano delle litanie alla Vergine(ff. 90r-91v) e a Sant’Antonio da Padova (ff.147r-149r). In prosa è dasegnalare un brevissimo testo che accenna alla leggenda dell’unicorno(f.118r), un appunto curioso sui verbi latini (f.110v) che rimanda alla

Page 13: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

11Canzoniere ispano-sardo

tradizione mnemotecnica scolastica e quella che parrebbe la riflessionedi un innamorato (f.172v)5.Il manoscritto si presenta in una veste ordinata e curata. Non ha segni dicancellature o di ripensamenti del dettato poetico che possano essereletti come testimonianze di una creazione sofferta o di un esercizio dicontinua rielaborazione dei testi da parte dell’autore. Le uniche aggiun-te sono da imputare a dimenticanze, inserite poi nello spazio interlineareo richiamate in margine, o palesi errori di copiatura nell’ordine dei ver-si, chiaro segno che il trascrittore attingeva anche a testi scritti. Quandoquesti erano pliegos sueltos o un volume a stampa, la trascrizione apparepiù omogenea in quanto ai grafemi adottati.Il Canzis6 non presenta alcun tipo di fregio o di ornamento nelle lettereiniziali. Siamo in presenza di uno di quei quadernetti (in origine foglisciolti sovrapposti e successivamente cuciti) dove un appassionato di poe-sia ha copiato una serie di testi che lo interessavano. L’antologista nonpare animato da intenti classificatori o dal desiderio di raccogliere l’operadi qualche autore in particolare. Tuttavia è avvertibile una volontà orga-nizzatrice del materiale raccolto, nel senso che la copiatura non è fruttodel caso e la disposizione dei testi ubbidisce a impulsi di aggregazionemolto precisi. Altre volte, la loro successione riflette la collocazione diprovenienza. È il caso, per esempio, delle poesie che apparivano in ap-pendice al libro di Nieremberg, Sobre lo temporal y eterno, che abbiamoriscontrato, nello stesso ordine, in altri manoscritti o canzonieri.Per quanto attiene al contenuto il Canzis si configura come una raccoltadi testi di autori diversi, varia sia per i temi trattati che per le formestrofiche adottate.Pur essendo buona parte delle poesie di carattere religioso, ne figuranoaltre che sviluppano tematiche amorose e profane, qualcuna persino irri-verente nei confronti di certi comportamenti ipocriti della vita conventuale[Qué discretas que anduvisteis, f.226v].Questo non esclude, tuttavia, l’ipotesi che l’antologista o l’autore stessoappartenesse a un ordine religioso, o fosse comunque una persona dicultura, buon conoscitore della poesia spagnola della propria epoca esensibile alla produzione poetica in lingua sarda.

5 Trascriviamo tutte e tre le annotazioni: Volo ves está henojado / con fero fers sucuñado / porque le quitó el supino / de quien está enamorado. (f.110r); Ruyno seronte,este es un animal / que se cria en las Indias y es tan feros / que rinde quantos animales/hay en el mundo, asta el elefante / y à el le coxe una donsella / donsella con enseñarle lospechos / y en esto vienen los casadores y / le coxen. (f.118r); Buelue, buelue / que as hechomayor mi cariño / con tu ausencia / porque [es] espanto en los amantes / hazer de undesdén fineza... (f.172v).

6 Indicheremo, d’ora in poi, il Canzoniere ispano-sardo con questa forma contratta.

Page 14: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

12 TONINA PABA

Il numero poco significativo di composizioni “colte” a favore dei metripiù popolari o tradizionali (romances, seguidillas, villancicos, redondillas,quintillas, coplas...) riflette l’inclinazione del raccoglitore verso uno stilepiù basso e colloquiale, prodotto e fruito spesso negli ambienticonventuali, come illustri esempi (si pensi anche solo a Santa Teresad’Avila) possono confermare.

Diamo di seguito la tavola dell’assetto metrico dei componimenti:

- romances II, VIII, IX, XII, XIV, XXVI, XXVII, XXXI, XXXIII, XLIX,LXI, LXIV, LXV, LXVII, LXVIII, LXXI, LXXIV, LXXVIII, LXXXIV,XCII, CIV, CVI, CVIII, CIX, CXI, CXII, CXVI

- redondillas III, X, XI, XIII, XV, XXII, XXIII, XXVIII, XXIX, XXXII,XXXIV, XXXV, LXXXIII, LXXXVIII, XC

- romancillos LX, C, CII, CVII

- décima espinela LXII

- décimas (glosas) XLII, XLIII, XLIV, XLVII, XCVI, CV

- octavas reales (glosas) XXXVI, XXXVII, XXXVIII, XXXIX

- octavas XLV, XLVI, LXXXVI

- coplas LV, LVI, LVII, LVIII, LIX, LXIX, LXXIII, LXXXIX

- quintillas XVI, XXX

- sonetos LXXXVII, XCI, XCV

- endechas XIX

- letrillas XCIX

- gozos LI, LII

- villancicos V, VI, XL, XLI, LXVI, LXXV, LXXVI, CXVII

- seguidillas IV, XVII, XVIII, XX, XXI, XXIV

- seguidilla chamberga L

- coplas castellanas LXXVII, LXXXV, XCVII

Page 15: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

13Canzoniere ispano-sardo

- liras LXXIX, CXIV

- cuartetas asonantadas VII, XXV, XLVIII, LIV, LXXII, LXXXI, LXXXII,CI, CXIX, CXX

- estrofas polimétricas I, LIII, LXIII, LXX, LXXX, XCIII, XCVIII, CIII,CIV, CX, CXIII, CXVIII.

Trascr i t tore

Il Canzis è anonimo. L’annotazione che figura nel f.118r, solo parzial-mente leggibile a causa dell’inchiostro svanito [“El año 1684 à 26 defebrero me embarcé de Cáller para Madrid y de Cáller partimos primer díade Março día martes y desembarqué en (en) Málaga a los del .. y a los dedicho mes partí para la Corte y entré en ella à los...”] scritta dalla stessamano che trascrive i testi, consente di abbozzare dei tratti utili a deline-are la figura del copista.Le ricerche condotte presso i vari archivi di Cagliari, l’Archivo HistóricoNacional di Simancas e l’Archivo de la Corona de Aragón di Barcellonasui movimenti delle galere, sulla quale trovavano posto anche i passeg-geri che partivano o toccavano il porto del capoluogo sardo dirette inSpagna, non hanno messo in luce elementi utili all’identificazione delpersonaggio che dice di essersi imbarcato a Cagliari diretto a Madrid7.Si può tuttavia supporre verosimilmente, dato il riferimento alla Corte,che si trattasse di una persona appartenente a ceto sociale elevato, forseun nobile, un diplomatico o un funzionario dell’amministrazioneviceregia8.Dimostra una buona padronanza dei due codici linguistici allora in usoin Sardegna, il castigliano e il sardo, per cui riteniamo si tratti di un

7 Non esistono liste di passeggeri fino al XVIII secolo inoltrato. Infatti l’isola,durante la dominazione spagnola, non solo non era dotata di un regolare serviziodi trasporto di passeggeri e merci ma non disponeva nemmeno di una flotta milita-re propria; solamente vi era un battello che assicurava il servizio postale conBarcellona. Le persone che intendevano imbarcarsi per la costa italiana o spagnoladovevano attendere per lungo tempo l’opportunità di un passaggio su una galera.Cfr. a questo proposito, anche se si riferisce a un secolo prima, quanto scrive R.Turtas in Alcuni rilievi sulle comunicazioni della Sardegna col mondo esterno durante laseconda metà del Cinquecento in La Sardegna nel mondo Mediterraneo, Atti del IIConvegno di Studi geografico-storici, Università di Sassari, Edizioni Gallizzi, Sassari,1984; G. Sorgia, La Sardegna spagnola, Sassari, Chiarella, 1982 e F. Corridore,Storia documentata della marina sarda dal periodo spagnolo al savoino, Bologna, 1900.

8 Cfr. B. Anatra, Corona e ceti privilegiati nella Sardegna spagnola in Problemi distoria della Sardegna spagnola, Cagliari, 1975 e Chiesa e società della Sardegna baroc-ca , “Istituto di Studi Storici”, Facoltà di Magistero, Università di Cagliari, 1985.

Page 16: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

14 TONINA PABA

sardo bilingue9, ipotesi più probabile rispetto a quella di uno spagnolo(un predicatore?) che dovesse, per urgenze comunicative, conoscere lalingua locale, la più diffusa a livello popolare e a volte l’unica possedutadai ceti sociali più umili10.Più difficile appare il giudizio sull’adeguatezza o “correttezza” della tra-scrizione grafica condotta dal copista, in quanto egli operava in assenzadi precise norme che ne sancissero l’ortografia11. Tale osservazione, vali-da per la lingua spagnola, è quanto mai estendibile al sardo. Nella scritturadel sardo del Seicento, infatti, l’aspetto più significativo è l’aderenza alsistema grafico dello spagnolo, in quel secolo il codice scritto maggior-mente alla portata dei lettori sardi. È del tutto giustificata, pertanto, l’in-terferenza che sul piano grafico questo esercita sulla lingua sarda, privadi una codificazione e il cui uso era prevalentemente orale12. La presen-za dei grafemi spagnoli nel sardo scritto non sono da ritenersi una mar-

9 “La cultura de las ciudades sardas en los siglos XVI y XVII era principalmenteespañola; españoles eran los usos y costumbres y, sobre todo, la moda” scrive M.L.Wagner, España y Cerdeña, “Arbor”, 90, 1953, e riguardo alla diffusione dello spa-gnolo nell’isola fa notare che “sigue hablándose y usándose durante todo el sigloXVIII, sobre todo en las iglesias, como se infiere de los numerosísimos sermones yoraciones fúnebres redactados en español hasta 1797. En las escuelas y los tribunalesel español quedó como lengua oficial hasta 1764”. E J. Arce, (España en Cerdeña,CSIC, Madrid, 1960, p.123) precisa che “los sardos de los núcleos de poblaciónmás frecuentados eran bilingües, dependiendo el uso mayor o menor de una u otralengua, de la clase social”.

10 Sulla situazione linguistica della Sardegna e sulle difficoltà di comunicazionetra la popolazione locale e gli evangelizzatori che provenivano da fuori dell’isola haindagato in maniera approfondita Raimondo Turtas. Si vedano in particolare Laquestione linguistica nei collegi gesuitici in Sardegna durante la seconda metà del Cin-quecento, “Quaderni sardi di Storia”, 2, gennaio-giugno, 1981 e Breve storia dellaChiesa in Sardegna in AA.VV., La Sardegna, Cagliari, 1982.

11 “El concepto de corrección linguística era más amplio que en los períodosposteriores, y entre el vulgarismo y las expresiones admitidas no mediaban límitestajantes” osserva R. Lapesa, Historia de la lengua española, cap: Cambios lingüísticosen el Siglo de oro, Madrid, Gredos, 1967, p. 367. Si veda anche A. Rosenblat, Laortografía castellana en el siglo XVII in “Prólogo” a Andrés Bello, Estudiosgramaticales, Ministerio de Educación, Caracas, 1951.

12 La bibliografia sulla lingua e sulla linguistica sarda non annovera contributirecenti riguardo allo studio diacronico del sardo per cui rimane valido l’autorevolesaggio di M.L. Wagner, La lingua sarda. Storia, spirito e forma, Casa Editrice A.Francke S.A., Berna. Si veda anche E. Blasco i Ferrer, Storia linguistica della Sarde-gna, Max Niemeyer Verlag, Tubingen, 1984 e, limitatamente al periodo che ciinteressa, i lavori di G. Mura, Aspetti linguistici e letterari delle fonti scritte per lostudio dell’età barocca in Sardegna, in T. Kirova (a cura di), Arte e cultura del ‘600 e‘700 in Sardegna, Napoli, 1984 e di G. Mancini, “Lo spagnolo in Sardegna neisecoli XVIII e XIX”, Studi Sardi, anno VIII, Fasc.I-III, 1948.

Page 17: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

15Canzoniere ispano-sardo

ca a favore della tesi di un copista non sardo ma vanno letti, invece,come prestiti dal sistema grafico della lingua iberica tant’è che nel seco-lo successivo sarà la lingua italiana ad assolvere la stessa funzione13.Un indizio della preminenza del codice scritto spagnolo, o comunquedella sua prevalenza nell’ordine delle competenze linguistiche deltrascrittore, se si esclude che debbano intendersi in funzione dell’even-tuale destinatario/comittente del canzoniere, è dato dai titoli dei compo-nimenti che sono sempre in spagnolo, anche nel caso dei testi sardi e delfatto che le poche annotazioni in prosa di carattere redazionale che vifigurano sono anch’esse in lingua spagnola.

A u t o r i

I testi in lingua spagnola che abbiamo potuto identificare rimandano adautori noti del Siglo de Oro e ad alcuni cancioneros del Seicento. Figuranotra essi Alonso de Ledesma, Luis de Góngora, con varie romanze e alcu-ne letrillas satiriche, Lope de Vega e Calderón de la Barca.Altre poesie provengono dai pliegos sueltos, la cui massiccia esistenza ecircolazione negli ambienti religiosi e culturali del capoluogo dell’isolae del suo circondario sono attestate da una cospicua raccolta della Bi-blioteca Universitaria di Cagliari14.Inoltre, lo studio dei manoscritti custoditi presso le Biblioteche Universi-tarie e Municipali di Cagliari e Sassari ha permesso di individuare alcu-ni testi, o frammenti di essi, inseriti nei contesti più vari15. Non compaio-no, infatti, in antologie poetiche bensì in raccolte di sermoni, novene,agiografie, panegirici, ecc. Ciò può essere indizio che si tratta di poesie

13 Molti lessemi sardi, pur mantenendo inalterata l’esecuzione fonetica, assume-ranno una veste grafica prossima all’italiano, adottandone i grafemi propri come,per esempio: guerra/gherra; oñi/ogni; desdichadu/desdiciadu; cumpañia/cumpagnia;paciencia/pasiensia; ecc...

14 La Biblioteca Universitaria di Cagliari dispone di un ricco fondo di interesseispanistico recensito e catalogato. Si veda il Catalogo degli antichi fondi spagnolidella Biblioteca Universitaria di Cagliari, (a cura di M. Romero Frias e G. Ornelli,introduzione di G. Ledda), Giardini Stampatori, Pisa, 1982-84; il Repertorio delle“Relaciones de comedia” esistenti nell’antico fondo della Biblioteca Universitaria diCagliari, Cagliari, Università degli Studi, 1980 a cura di P. Ledda e Catalogo deiPliegos sueltos poéticos della Biblioteca Universitaria di Cagliari, Giardini Editori eStampatori, Pisa, 1985 (a cura di P. Ledda e M. Romero Frias).

15 Riguardo ai manoscritti e ai testi a stampa consultati presso gli Archivi e leBiblioteche pubbliche e private dell’isola si rimanda alle voci specifiche dellaBibliografia finale. Ci piace qui segnalare che il manoscritto del XVIII secolo, con-tenente versi in latino e in spagnolo, descritto da P. Tola, (Dizionario biografico degli

Page 18: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

16 TONINA PABA

che godevano di una certa popolarità, conosciute a memoria dai fruitoridi quei testi, (principalmente religiosi dei vari ordini, stando alle fre-quenti note di possesso che vi figurano) i quali le ricopiavano a mo’ diritornello. È il caso, per esempio, delle Coplas à la Muerte: “Yo para quenaci? para saluarme”, massicciamente diffuse in Sardegna e attestate nelRamillete de diuinas flores para el desengaño de la vida umana (1629) e nelRomancero espiritual para reglarse el alma con Dios di Lope de Vega (1622,1625).Altre composizioni ancora, di autore anonimo, fanno parte del ricco corpusdella lirica tradizionale, a sua volta raccolta in vari cancioneros, dove le ab-biamo riscontrate, e già oggetto di approfonditi studi16. Le testimonianze, ele relative varianti, verranno segnalate testo per testo. Data l’ingente moledel materiale esistente, e la conseguente impossibilità di una verifica esaustiva,non si può affermare con certezza che tutte le composizioni non identificate,che qui si presentano, siano inedite o di autore ignoto17.

Un autore sardo?

Tuttavia l’aspetto più interessante del manoscritto ispano-sardo è rappre-sentato da un folto numero di componimenti posti dal compilatore inapertura della silloge. Essi costituiscono un vero e proprio corpus chevale la pena di esaminare con attenzione.Questi testi, infatti, presentano tra loro caratteristiche comuni e affinità talida imporsi come un blocco compatto e quasi autonomo.Si tratta delle poesie comprese nei ff.1r-45r (35 componimenti) che pre-sentano le seguenti peculiarità esterne:

uomini illustri di Sardegna, a.v. Sebastiano Suñer, Torino, 1837-38) che ne era pro-prietario e da E. Toda y Güell, (Bibliografía española de Cerdeña, Madrid, 1890) chel’aveva potuto consultare, e della cui scomparsa si dolevano autori più recenti comeF. Alziator, (Storia della letteratura di Sardegna, Cagliari, 1956), è “ricomparso” e faparte del Lascito Cosme Tola dei fondi antichi della Biblioteca Comunale di Sassari,presso la quale ho potuto consultarlo con la seguente segnatura: Miscellanea VariarumRerum scripta a Frate Sebastiano à S. Joseph Calaritano, Romae, die viii Dece.bris1662, Mss.D. IV.C.31.

16 Cfr. M. Frenk, Corpus de la antigua lírica popular hispánica, (siglos XV a XVIII),Madrid, Castalia, 1987.

17 Solo i repertori dei manoscritti della Biblioteca de Catalunya di Barcellonacontengono 3880 schede mentre lo spoglio delle opere manoscritte della BibliotecaNacional di Madrid, che ammontano a circa 30.000, è ancora in fase di attuazione.Si rimanda alla Bibliografia finale per l’indicazione dei repertori e degli schedariconsultati.

Page 19: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

17Canzoniere ispano-sardo

- 30 sono di chiaro argomento religioso e le restanti cinque sono ad essocorrelate;- 7 sono indirizzate a santi e martiri sardi (o venerati in Sardegna) omuovono da avvenimenti verificatisi nell’isola;- 7 sono dedicate a santi della Compagnia di Gesù;- 4 citano espressamente i nomi di alti prelati e funzionari del Viceregnodi Sardegna.

Queste caratteristiche hanno fatto supporre a Cesare Acutis che la com-posizione del manoscritto fosse avvenuta in Sardegna e che il suo autorefosse legato all’ambiente dei gesuiti isolani18. La prima ipotesi, alla lucedei numerosi riscontri interni al codice e all’approfondimento dello stu-dio dell’ambiente culturale sardo in cui poté maturare l’opera, è da rite-nersi veritiera mentre va relativizzata l’influenza diretta esercitata daiseguaci di Sant’Ignazio di Loyola sulla sua genesi.Che la raccolta del materiale sia avvenuta in terra di Sardegna trovaconferma in un’esplicita indicazione di carattere cronotopologico redat-ta dal compilatore stesso: “Se trasladaron estas cansiones en la Virgen deLugar santo por el mes de majo a’11 de 1683", che situa l’opera di trascri-zione, limitatamente ai testi in sardo, nella località di Luogo Santo, pres-so Tempio, nella Sardegna settentrionale.

La seconda ipotesi, vale a dire la maturazione della silloge nell’ambien-te della Compagnia di Gesù andrebbe sostenuta con argomentazioni piùprobanti: non basta il solo riscontro della presenza nel Canzis di testidedicati ai santi gesuiti. Abbiamo potuto verificare infatti, sia in operecoeve al manoscritto sia in altre del secolo successivo, come il culto perquesti santi fosse nell’isola molto vivo, fatto che risulta attestato anche damoltissimi “gosos” in sardo e in spagnolo e da numerose opere che han-no per oggetto la venerazione dei santi in Sardegna19.

18 C. Acutis, Presenza del Romancero in Italia nei secoli XVI, XVII e XVIII in Laromanza spagnola..., op cit., p.313.

19 La bibliografia a questo riguardo è davvero copiosa. Cito solo alcuni autori:Juan Francisco Carmona, Santuario de Sardeña, ossia Alabanças de los Santos deSardeña, 1631 Ms BU di Cagliari; Dimas Serpi, Cronica de los Santos de Sardeña,Barcelona, Carmellas, 1600; Dionisio Bonfant, Triumpho de los santos de Cerdeña,Caller, en la Emprenta del Doctor Antonio Galcerin, por Bartholomeo Gobetti,MDCXXXV. Per quanto riguarda, invece, il versante poetico, si veda G. Sechi,Goggius. Raccolta completa delle lodi sacre sardo-logudorese-campidanese per le solen-nità e le feste dei santi della Chiesa cattolica celebrantesi in tutta la Sardegna, Oristano,Tipografia Pascuttini, 1934.

Page 20: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

18 TONINA PABA

Indubbiamente la genesi del Canzis è da collocare a stretto contatto congli ambienti religiosi in quanto, come più studiosi hanno fatto notare,non è pensabile immaginare, nella Sardegna di fine Seicento, la produ-zione di qualsiasi opera svincolata dall’influenza che gli ordini religiosinell’isola esercitavano in maniera ampia e profonda20. La letteraturaispano-sarda è ricca di testimonianze dell’impegno personale di vari re-ligiosi nell’ambito letterario e storico21, impegno documentato da nume-rose opere, molte delle quali permangono ancora manoscritte nelle bi-blioteche dell’isola.

Un chiaro esempio della religiosità e della forte componente spiritualedella personalità dell’uomo barocco si può leggere nell’opera di JoséDelitala y Castelví, Cima del Monte Parnaso Español, pubblicata a Caglia-ri nel 167222.

20 Molto utili a dare un quadro approfondito e articolato della realtà sarda inepoca spagnola sono i volumi di AA.VV., La società sarda in età spagnola, a cura diFrancesco Manconi, Consiglio Regionale della Sardegna, 1992, 1993. Si veda, inparticolare, il contributo di G. Pirodda, La letteratura del Seicento, vol.II, pp.66-75.Sul ruolo quasi monopolistico della Compagnia di Gesù nel campo dell’istruzionee dell’editoria in generale informa Raffa Garzia ne La cultura in Sardegna e laletteratura nel Seicento e nel Settecento in Un poeta latino del Settecento: FrancescoCarboni, Cagliari, 1900.

21 Ricordo, fra i numerosissimi casi, Fray Maria de Estercili, “sacerdote capuchinoen Sellury”, (Libro de comedias), il gesuita Antioco del Arca, (El saco imaginado),Francisco Vico, arcivescovo di Cagliari, (Historia General de la Isla y Reyno deSardeña, Barcelona, MDCXXXIX) e il predicatore capuccino Jorge Aleo (Historiacronologica y verdadera de todos los sucessos y casos particulares sucedidos en la isla yreyno de Cerdeña del año 1637 al año 1672..).

22 José Delitala y Castelví è considerato dalla critica (Joaquín Arce, FrancescoAlziator, Siotto-Pintor ed altri) la figura più rilevante del panorama letterario ispano-sardo del Seicento. Oltre al volume di versi, è autore di una Loa, pubblicata inappendice alla Cima... in cui celebra il compleanno di Carlo II nel 1666 e chevenne rappresentata nel palazzo del Vicerè Marchese di Camarassa. Durante lenostre ricerche presso i fondi antichi delle Biblioteche isolane abbiamo rinvenutoun’altra opera finora sconosciuta di José Delitala. Ne ignora l’esistenza anche il suomaggior studioso Louis Saraceno che al Delitala ha dedicato una monografia, Viday obra de José Delitala y Castelví Poeta hispano-sardo, Cagliari, 1976 (trad. it. di LuigiSpanu: Vita e opera di José Delitala y Castelví, Ed. Castello, Cagliari, 1994). Il titolodell’opera è Loa en la Comedia que en el salon de Su Casa representó el Illustre DonArtal de Alagon y Pimentel, Marques de Villasor, Conde de Monte santo, etc... festejandola celebridad del felis parto de la Excellentissima Señora Doña María Antioga deAlagon y Pimentel su hermana, princesa de Pomblin y de Venosa, escrita por DonIoseph delitala y Castelví... en Caller, en la Estampa del Dr. Don Hilario Galcerin,Por Nicolas Pisà, año 1670.

Tale loa è custodita presso la Biblioteca della Facoltà Teologica di Cagliari.

Page 21: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

19Canzoniere ispano-sardo

Non è azzardato osservare che se quest’opera fosse stata anonima, più diuno studioso nella ricerca della paternità di essa si sarebbe interrogatosul ruolo dei religiosi e in special modo dei gesuiti e per alcuni aspetticiò può risultare illuminante riguardo all’origine del Canzis. La Cima delMonte Parnaso presenta, infatti, straordinarie affinità non solo d’ordinetematico ma anche, e soprattutto, di carattere stilistico con la prima partedel nostro manoscritto. Si tratta di una raccolta di poesie in lingua spa-gnola, di vario metro e tripartita per tema, epico, amoroso e funebre,secondo il canto delle tre Muse Calliope, Euterpe e Urania23.Diamo di seguito i titoli dei componimenti del Delitala affiancati dallecorrispondenti trattazioni nel Canzis, non nell’ordine con cui compaio-no nel volume ma raggruppate per soggetto per meglio evidenziarne leaffinità.

Cima Canzis

Al Duque de San Germán, Romance para el DuqueVirrey de Cerdeña de San Germán que uino

a Cerdeña por la Pasquade Navidad y juró primerdía de año.

A Don Artal de Alagón, Redondillas que seMarqués de Villasor. cantaron al fin del

opulento combite quedio el S. Don Pedro deAlagón Arçobispo deOristán en la consa-gración del Obispo deAlg[u]er don FranciscoRoger.

En la consagracióndel P.D. Pedro deAlagón, Obispo deAmpurias.

23 Per uno studio dell’opera rimandiamo al saggio di L. Saraceno cit. Vogliamoqui segnalare solamente una discordanza (non rilevata, stranamente, né da questoné da altri studiosi) tra quanto appare nel frontespizio dell’opera del Delitala (pub-blicata nel 1672) e un documento originale conservato presso l’Archivio Storico delComune di Cagliari. Tra i vari titoli di cui l’autore si fregia, com’era consuetudinein quel tempi, figura anche quello di “Gouernador del Cabo de Caller y Gallura”.Dal documento [facente parte della “Rubrica de privilegios, patentes y demas despachosque se registran en el officio del ... al presente año 1677 por Miguel Pirella notario

Page 22: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

20 TONINA PABA

Relación de las fiestas que se A San Francisco de Borjacelebraron en la ciudad de Cáller en la fiesta de Villasor.al casamiento del Príncipe de Pomblíncon la señora Doña María de Alagón yPimentel, dama de la reyna NuestraSeñora y Hija de los Marqueses deVillasor.

A la Señora doña Isabel de Alagón Para una dama quey Pimentel en día que tomó el hábito tomó el hábito dede monja en el Convento de Santa Luzia monja.de frailes franciscos que fue el delNiño Perdido.

A una dama a quien quitaron la vida Décimas a una damaviolentamente. a quien mató su marido

con un puñal.

A San Francisco Xavier A San Francisco Xavier.Apóstol de las Indias.

A San Francisco Xavier. Romance. Al mismo santo.

A San Ignacio de Loyola. Al san Ignacio.

A San Francisco de Borja. A S.Fr.co de Borja.

A la Assumpción de Nuestra Señora A la Assumpción de laen alusión de el ave feniz. Virgen.

A la Natividad de Nuestra Señora. A la Presentación dela Virgen.

A la Purissima Concepción de Nuestra A la Purificación deSeñora. la Virgen.

publico, ciudadano desta ... y magnifica ciudad de Caller”, f.88r/v] risulta che la con-cessione del titolo suddetto “es merçed de cortes del año 1677”. La concessione dellacarica di Governatore del Capo di Cagliari e Gallura avvenne con carta reale del31 agosto 1677, con la quale il Sovrano spagnolo distribuì le ricompense a favore dicoloro che si erano distinti nei lavori del Parlamento, celebrato dal marchese de lasNavas, Conte di Santo Stefano, conclusisi il 9 novembre 1677 e iniziati il primoaprile dello stesso anno. Cfr. G. Pillito, Memorie tratte dall’Archivio di Stato in Ca-gliari, riguardanti i Regi Rappresentanti che sotto diversi titoli governarono l’isola diSardegna dal 1610 al 1720, Cagliari, Tip. del Commercio, 1874 e J. Mateu Ibars, Losvirreyes de Cerdeña, Padova, 1962-68.

Page 23: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

21Canzoniere ispano-sardo

Alcuni titoli dei componimenti del Canzis lasciano supporre l’apparte-nenza del loro autore al ceto nobiliare sardo. In particolar modo impli-cano la frequentazione e l’amicizia con il Marchese di Villasor (nipote diPedro de Alagón, Vescovo di Oristano) e con l’ambiente della Cortevicereale.Questi dati biografici coincidono con la figura dell’autore della Cima delMonte Parnaso, José Delitala y Castelví, grande amico degli Alagón eintimo dei vari vicerè che si sono avvicendati nell’isola, governatore delCapo di Cagliari e Gallura e vicerè egli stesso in un periodo diinterregno24.Gli insistiti riferimenti ai santi gesuiti presenti nel Canzis, inoltre, potreb-bero essere letti come indizio dei rapporti esistenti fra l’autore dei testie la Compagnia di Gesù o come attestazione della provenienza da unostesso contesto e ambiente culturale.A questo proposito segnaliamo come nel caso di José Delitala questorapporto sia esplicito, oltre che nei testi, nei vari “nulla osta” all’imprimaturconcessi in larga misura dai gesuiti25.Le affinità finora evidenziate, tutte di carattere esterno alla trattazionedei temi, pur se degne di essere considerate, non provano la paternità diJosé Delitala riguardo al microcorpus che apre il canzoniere e che potreb-be essere opera di un unico autore.Le corrispondenze di carattere stilistico che si presentano in entrambe leraccolte, certi stilemi e certi topici letterari,26 benchè alcuni comuni adaltre raccolte attribuite a religiosi, ci pare possano essere ricondotti aun’unica matrice in quanto connotatori di uno stile personale. Vediamo-ne alcuni:

24 Nonostante per nascita fosse un membro del casato dei Castelví, Marchesi diLaconi (ai quali apparteneva don Agustín de Castelví, il rappresentante inviatodagli Stamenti sardi a trattare col Sovrano spagnolo una serie di richieste), rivalidell’altra nobile e potente famiglia degli Alagon, marchesi di Villasor, José Delitalafa una scelta di campo a favore di quest’ultimi e del Vicerè. Sui motivi di tensionetra le due famiglie, che si fronteggiarono aspramente, (e a causa delle quali donJosé Delitala dovette trascorrere un periodo a Madrid, sotto la protezione del Re) esulle circostanze che portarono all’uccisione di don Agustín di Castelví prima e delVicerè poi, gli storici si dimostrano discordi. Cfr. D. Scano, “Donna FrancescaZatrillas, Marchesa di Laconi e di Siete Fuentes”, Archivio Storico Sardo, vol.XXIII,1942.

25 Le “aprobaciones” sono infatti di Joseph de Villamayor, Provincial de laCompañia de Jesus, 1 de octubre de 1672 e di Padre Juan Garcia Marin de la C. deJ., Predicador de su Majestad, 6 de octubre de 1672.

26 È il caso, per esempio, dell’affettazione di modestia “diffusissimo in tutte leletterature e ritenuto psicologicamente efficace nell’oratoria” come ricorda B. MortaraGaravelli, Manuale di retorica, Bompiani, Milano, 19959, p.66.

Page 24: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

22 TONINA PABA

- presenza massiccia dell’io poetante. Molti componimenti sia nella Cimadel Monte Parnaso che nel Canzis sono in prima persona; in particolareviene enfatizzata la contrapposizione yo/los demás.

- in vari testi viene ribadita l’inadeguatezza del poeta ad affrontare certitemi, considerati ineffabili o molto al disopra dei suoi mezzi espressivi edelle sue possibilità. Pur trattandosi di un topos molto diffuso, la frequen-za, il tono e gli argomenti addotti lo rendono molto personale:

Cima

“[...] es mi albogue baxissimo instrumento” (A San Ignacio de Loyola)

“Cancion, si ruda emprendes / sus alabanças, tanto mas le ofendes / quepues desnuda vas de ciencia, mira / que mal tu tosca lyra / podra acertar àponderar sus glorias / si por pobres no admite estas memorias” (A santoThomas de Villa Nueva)

“[...] mas para cantar tus glorias / es corto numen mi ingenio”(Al Beato Saluador de Horta)

“ [...] y pues peligra el discurso / en mi pluma, solo abone / mi obsequiosorendimiento / lo rudo de estos borrones” (Relación de las fiestas que secelebraron en la ciudad de Cáller, al casamiento del Príncipe de Pomblíncon la Señora Doña María de Alagón...)

Canzis

“[...] dudaua cantar / por no errar en cosa tan delicada” (A la Presentaciónde la Virgen)

“[...] para hablar de sus cosas / falta el discurso” (A San Francisco Xavier)

“[...] en cosas tan profundas / yo no me meto” (A San Saturnino Mártir).

“[...] callo lo demás que es mengua / no hablar dello como deuo” (Redondillasque se cantaron al fin del opulento combite que dio el S. Don Pedro deAlagón)

“[...] callo al fin porque alcanzar / no puedo cosas tan altas / pues no tienebelo aunque / tenga passos la garganta” (A la Assumpción de la Virgen)

[...] Aquí es fuerza que desista / de mi canto arrebatado” (A lo mismo)

Page 25: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

23Canzoniere ispano-sardo

- è da notare, in entrambe le opere, un ricorso massiccio a congiunzionidi tipo concessivo e a strutture sintattiche ascrivibili a un registro lingui-stico colloquiale/parlato:

Cima:No es mucho que la veneren / pues...Y pues .../ no hay duda queQue triumpho antes de nacer / no se duda pues...Que es perfecta, no ignora...Y pues... / no hay duda que...No es mucho ciñan tu frente / pues ...Aunque ... / yo sé ...Hoy dizen que ...

Canzis:No lo duden que es cosa clara...Y no duden que este niño...esto ninguno lo dude...no es dudable que...Dizen que...; Muchos dizen que...Aunque es cosa manifiesta...Por mas que ...; pues que...; pues aun...; pues por.

“Salga en vozes la fama desatada / rompa en canora trompa el dulce accen-to” (Cima A S. Ignacio de Loyola)

“Rompa sonora mi voz / el silencio tan profundo” (Canzis, Al Nacimientode Christo)

“Salga mi trabaxada voz y rompa” (Canzis, Canciones Castellanas)

“En graves acentos mueva / mi sonora voz su tono” (Canzis, A la Assumpciónde la Virgen)

“Pues de Francisco Xavier / quereis saber los prodigios / atended a tantosciegos / que os cantarán lo que han visto” (Cima, A San Francisco Xavier)

“Oigan, sepan, entendan, / miren atentos / lo que de Xavier dizen / hasta losciegos” (Canzis, A San Francisco Xavier. Quintillas de un ciego)

“Para ver del amor los prodigios / atended estas raras finezas”(Canzis, A Santa Teresa de Jesús)

Page 26: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

24 TONINA PABA

- nei componimenti dedicati a esponenti del ceto nobiliare sardo, Delitalascinde nella trattazione i due cognomi su cui poi realizzare la interpretationominis:

A la desgraciada muerte de don Francisco Sarmiento y Luna, Marqués deCamarassa, en alusión de los dos apellidos.

A Don Christóval Crespi de Valdaura, Vicecanciller de Aragón, en alusión delos dos apellidos.

Nel Canzis la romanza dedicata al Duque de San Germán termina conquesti versi:“Tu mismo nombre en efecto / está al reyno assegurando / si como Duquegrandeças / como san Germán milagros”.

Il raffronto tra le grafie del Canzis e alcune lettere autografe di José Delitalay Castelví27 porterebbe a escludere che egli sia stato il raccoglitore mate-riale e il trascrittore dei testi. Avanziamo, pertanto, l’ipotesi che possa trat-tarsi di una persona facente parte del suo ambiente sociale, culturale ofamiliare che poteva con una certa facilità accedere a una produzionepoetica destinata, per chissà quali motivi, a non essere pubblicata.Il Canzis si apre, infatti, con un corpus di testi chiaramente d’ispirazionesarda, omogeneo per stile, trattazione, tematica e riferimenti alla societàpolitico-mondana del tempo, e che costituiva, forse, la parte espunta dalpiù ponderoso materiale testuale confluito nella Cima del Monte Parnasonel 1672.Si sa che J. Delitala, oltre al figlio Mathia, anch’egli poeta28, aveva unfratello maggiore, Jerónimo, che si dedicò alla vita ecclesiastica e diven-ne canonico teologale della Cattedrale cagliaritana29. La figura di questoreligioso ben si attaglia a quella del trascrittore che dice di aver copiato

27 Dobbiamo la possibilità della collazione alla cortese disponibilità di L. Saracenoche ci ha inviato dagli Stati Uniti copia di questi documenti. È da notare comeleggere differenze nella scrittura siano presenti anche in queste lettere, a meno chenon si consideri l’ipotesi che qualcuna sia stata redatta da un segretario personaledi Castelví e da questi solo firmata.

28 Un suo sonetto compare tra le composizioni preliminari della Cima del MonteParnaso. Secondo i biografi (P. Tola, Dizionario biografico..., op. cit.) non sopravvis-se al padre. V. Floris S. Serra, Storia della nobiltà in Sardegna, Edizioni della Torre,Cagliari, 1986 e F. Loddo-Canepa, Cavalierato e nobiltà in Sardegna, Arnaldo Forni,1985.

29 Anche di lui si conserva, in prosa, una Funesta declamacion contra la Muerte. Enla del Illustrissimo y Reuerendissimo Señor Don Pedro Vico, Arçobispo de Caller, Presi-dente y Capitán General que fue de este reino de Sardeña, Caller, en la Emprenta delDoct. D. Hylario Galcerin, por Nicolas Pisà, 1676.

Page 27: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

25Canzoniere ispano-sardo

i testi in sardo “en la Virgen de Lugar Santo”. Infatti è storicamente atte-stato, e si mantiene vivo tuttora, il culto per la Madonna di Luogosanto,che confluiva in solenni celebrazioni presso il santuario omonimo30. Perl’occasione, l’Arcivescovo di Ampurias si spostava con tutto il Capitoloe un ampio seguito di ospiti e pellegrini e prendeva alloggio nelle caset-te costruite tutt’intorno al Santuario dove si tenevano i festeggiamenti inonore della Madonna31.Il repertorio profano copiato dal nostro antologista non deve sembrarestridente rispetto alla circostanza che li dettò. Già Sigismondo Arquer,un secolo prima, scriveva, riguardo ai costumi dell’isola, come in Sarde-gna si fosse soliti far seguire ai festeggiamenti religiosi, all’interno dellastessa chiesa, canti e balli profani e banchetti a base di carne32.Va, tuttavia, sottolineato che accanto a questa congettura trovano plau-sibilità altre ipotesi, come quella che il Canzis raccolga nella parte inizia-le l’opera di più autori che sancivano coralmente e pubblicamente l’ap-partenenza a uno stesso ambiente, omogeneo dal punto di vista sociale eculturale. La cornice, infatti, in cui la maggior parte di questi componi-menti di circostanza venivano “eseguiti” (fossero cantati come esplicita-mente indicano a volte le rubriche o semplicemente recitati) era quelladelle “fiestas” per la canonizzazione di Santi o per la consacrazione dialti prelati a vescovi. Tali feste, in cui convivevano il sentimento religio-so e il gusto per lo sfarzo mondano33, avevano spesso per scenario l’inter-no delle chiese sontuosamente addobbate, dove, in seno a un fitto pro-gramma veniva ritagliato lo spazio per una justa poética o certamen, ossiaper una competizione in versi dinanzi a un folto auditorio34. Ciò spieghe-rebbe, per esempio, la presenza di vari testi (di metro diverso) su uno

30 Vedi A. Pirredda, Luogo santo in Gallura, Tempio, 1988; G. Doneddu, Tempioin La Sardegna, op. cit., pp.290-294; G. Piras, Storia del culto mariano in Sardegna,Cagliari, 1961 e A. Casu, I frati minori in Sardegna. Notizie storiche, Cagliari, 1927.

31 Pare che queste feste fossero il momento d’incontro delle popolazioni galluresiche “contemporaneamente alle manifestazioni religiose, onoravano la Madonnacon festeggiamenti civili: corse di cavalli, gare di canto a chitarra, poesia dialettale,fuochi d’artificio” in A. Pirredda, op. cit., p.48.

32 Cfr. M. Cocco, Sigismondo Arquer. Dagli studi giovanili all’Auto de Fe, Cagliari,Editore Castello, 1987, p.414 (Sardiniae brevis Historia et Descriptio) e G. Mele, Lamusica in AA.VV., La società sarda in età spagnola, op. cit.

33 Cfr. a questo proposito J. Díez María Borque, Teatro y fiesta en el Barroco,Ediciones del Serbal, Barcelona, 1988.

34 “La poesía se hace pública en las fiestas que, cuando son abiertas, ofrecen a unamplísimo auditorio la oferta de voces y música en la palestra. De ahí que la mayorparte de los discursos y hasta de los mismos poemas, serios o jocosos, esté escritacon el pensamiento puesto en el auditorio al que va dirigida y ante el que va a serrecitada, cantada o leída” scrive A. Egido in “Literatura efímera. Oralidad y escrituraen los certámenes y academias del Siglo de Oro”, Edad de oro, VII, 1988, p.70.

Page 28: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

26 TONINA PABA

stesso soggetto35, come il caso dei componimenti dedicati a Sant’ Ignaziodi Loyola, a San Francesco Saverio, a Sant’Efisio, a Santa Caterina, ecc.Non cessa di sorprendere, però, l’omogeneità stilistica di questo corpusche apre il canzoniere, caratterizzato da una marcata predilezione per igiochi retorici basati sull’equivoco. Le fitte allusioni, le antanaclasi, icalembours, le dilogie e le anfibologie che li sorreggono mettono in lucela manipolazione linguistica a cui vengono sottoposti, che, più che unespediente di maniera, parrebbe un tratto connotante uno stile personale.

35 Si vedano, a questo proposito, i numerosi lavori di A.Egido, alcuni dei quali compen-diati in Fronteras de la poesía en el Barroco, Ed. Crítica, Barcelona, 1990.

Criteri dell ’edizione

Nel rendere pubblico questo lavoro ci guida soprattutto il desiderio difar conoscere il contenuto del canzoniere e non quello di dare l’edizionecritica (quando possibile) dei suoi testi.Trattandosi, pertanto, di un’edizione il cui scopo principale risiede nelladescrizione del codice, abbiamo optato per la pubblicazione integrale diesso. Le poesie di autore noto, quelle che abbiamo potuto individuare eche sono già edite, rappresentano una parte esigua del corpus testualedel Canzis. Si è ritenuto di non estrometterle per offrire una visione com-pleta del gusto del compilatore.I testi del canzoniere vengono proposti nell’ordine originario, fatta ecce-zione per quelli in lingua sarda, accorpati e studiati separatamente nellaseconda parte del volume.Per quanto riguarda gli interventi editoriali è opportuno segnalare che:- sono nostri la punteggiatura, l’uso delle maiuscole, l’accentuazione, lanumerazione delle poesie e dei versi;

- sono stati sistematicamente ripristinati i segni diacritici nei grafemi ñ eç (+ a ed o) non sempre apposti dal copista;

- gli emendamenti al testo si limitano agli interventi di espunzione, indi-cati entro parentesi tonde, e di integrazione, segnalati da parentesi quadre.L'emendamento di interi versi o strofe viene segnalato in corsivo traparentesi quadre. I puntini di sospensione racchiusi in parentesi quadresegnalano una lacuna;

- in presenza di chiaro errore del copista si apporta la correzione incarattere corsivo nel testo dando in nota la lezione errata. Verranno indi-cate le eventuali varianti sia interne al codice, nel caso di versioni ripetu-

Page 29: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

27Canzoniere ispano-sardo

te dello stesso testo, che relative ad altri manoscritti o testi a stampaantichi.

- vengono sciolti i pochi segni tachigrafici (Xpto, xptiano)

Per quanto riguarda la veste grafica, si è optato per una riproduzionefedele del testo del manoscritto considerando che tale operazione puòrisultare di maggiore utilità a chi voglia intraprendere uno studio di ca-rattere più specificamente linguistico dell’opera e per documentare lepeculiarità dello spagnolo scritto in Sardegna.A questo proposito è da notare che:- nella maggior parte dei casi (e in maniera sistematica nei testi di sogget-to “sardo” che lasciano suppore una composizione in loco) a livello digrafema non c’è distinzione tra la sibilante sorda /s/ [grafia: s e ss] e lainterdentale fricativa /z/ [grafia: ce, ci , ze, zi, ç]:(alegrarce, ocacion, ocasiones, llorozo, siertos, vos, esperança, perçona)- il copista usa alternativamente y e j per indicare la /i/ con valore disemiconsonante (desmajado e desmayo, jelo, cuydado, arrojo e arroyo)- in numerosi casi rende ancora con x il fonema /x/, (successivamenteindicato con la j) (paxas, madexa, muxer, dixo,...)

- scrive n o m indifferentemente davanti a esplosiva labiale (tanbien,inpossible, emperatriz, compañia)- permane l’alternanza, puramente grafica, tra la v iniziale di parola o inposizione interna, resa con u (nueua, conserua, viuir, hauiendo,gouernaua)- il ricorso alla h è del tutto asistematico. Eccettuati i casi in cui esprimederivazione etimologica (hilo, hambre) la sua presenza è arbitraria(henbidia, hesta, hodio, hocio, herizar)- il verbo haber, alla terza persona singolare, non è mai reso con la h macon un accento sulla vocale. Allo stesso modo la preposizione a, per cuiviene a cadere la funzione grammaticale del segno;- persiste la derivazione etimologica nei grafemi qua, que, qui, quo (qual,quanto, quaresma, quenta).

Segnaliamo, infine, come una particolarità, il ricorso del copista a unsegno di apostrofo sulla lettera g. Escludiamo che debba essere intesocome un segno diacritico convenzionale in funzione di un destinatarionon ispanofono in quanto appare anche nei testi in sardo e la sua presen-za, che ha i tratti dell’incoerenza, non svolge funzione di discriminantefonologica (larg’a, dilig’encia, ang’el, reneg’ado, rog’aua, og’era, g’erra).

Si dà di seguito la siglatura delle Biblioteche mentre per i manoscritticonsultati si rinvia alla voce specifica della bibliografia finale.

Page 30: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

28 TONINA PABA

ACA Archivo Corona de Aragón BarcellonaACC Archivio Storico Comunale CagliariACO Archivio del Capitolo della Cattedrale di OristanoAHS Archivo Histórico SimancasASC Archivio di Stato CagliariAVA Archivio Vescovile AlgheroBBC Biblioteca Convento Nostra Signora di Bonaria CagliariBBM Biblioteca Braidense MilanoBCA Biblioteca Comunale AlgheroBCAC Biblioteca dei Padri Cappuccini CagliariBCB Biblioteca de Catalunya BarcellonaBCC Biblioteca Comunale CagliariBCO Biblioteca Comunale OristanoBCS Biblioteca Comunale SassariBCR Biblioteca Consiglio Regionale della SardegnaBNM Biblioteca Nacional MadridBSS Biblioteca Francescana “S. Pietro in Silki” SassariBFT Biblioteca Pontificia Facoltà Teologica della SardegnaBSAC Biblioteca Seminario Arcivescovile CagliariBSAO Biblioteca Seminario Arcivescovile OristanoBUB Biblioteca Universitaria BarcellonaBUC Biblioteca Universitaria CagliariBUS Biblioteca Universitaria Sassari

Page 31: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

29Canzoniere ispano-sardo

Page 32: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

30 TONINA PABA

Page 33: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

31Canzoniere ispano-sardo

I (f.1r-v)

[...]y que su luz sombras no ofusq [...]no lo duden que es cosa clara.

Eres la tuna más agraceada5 y eres lo grande que hay que admirar

que aunque a la luna [h]oy te comparannunca vió tu pureza lunar.

Eres la palma que más descuellaque plantaron manos más santas

10 tierno pinpollo te ve la tierrapero al cielo víctores canta.

Eres ciprés nada funestocuyo verdor a todos combida,a cuyo tronco, por muy derecho

15 naïde dize cosa torcida. f.1v

Eres d[el] valle blanca azuz(u)enacuyo puro candor admiray la fragançia que nos consuelanunca muere si bien espira.

20 Eres cristal diáfano y terzoen quien el sol an[h]ela luziry en que reçibas muchos reflexosno hay más dudar ni más refletir.

Eres la torre Plaza de Paz25 a quien nada da que temer,

y assí las mismas armas estánya colgadas de mucho vençer.

Componimento acefalo. Serie di cuartetas di decasillabi. Schema rimico:ABCB. Dedicato alla Vergine, introduce questo corpus di testi di caratte-re religioso composto con molta probabilità da autore sardo. Al v.15naïde,(“vulgarismo” per il LAPESA) già notato da ACUTIS, per nadiecaratterizza questo blocco di testi redatti nell’isola.

Page 34: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

32 TONINA PABA

II (ff.2r-3r)

AL NACIMIENTO DE CRISTORomance

Atended que va de historia,si bien no es historia larga,pues toda ella si se atiendees cosa de una palabra.

5 Un niño parió María,y aunque de Gran Dios le aplaudan,yo le aseguro a su madreque ya tiene un [h]ombre en casa.

Naze el chico en un portal,10 raro fauor, dicha estraña

que tanbién se nos vengahasta las puertas de casa.

Y no duden que este niñoes cosa muy señalada,

15 pues aun a la media nochea luz su madre le saca.

Aunque inmensamente sabio f.2ven todas siencias le llamanla [h]umanidad solamente

20 esta noche saca a plaza.

Entre el ajre del deciembrenace conque no me espantaque los ángeles le cantencon ajre mil alabanzas.

25 Ni el deciembre solamentele maltrata con escarchas,pues con él tanbién mostrarongrande sequedad las pajas.

Aun el llorar este niño30 lo haze con muy linda gracia,

pues que de perlas le caenlas lágrimas que derrama.

Page 35: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

33Canzoniere ispano-sardo

Sol le llaman de justiciay de verdad no se engañan,

35 de justicia está, pues élde pedir pechos no se [h]arta.

Ni el ver que pide a su madre f.3rlos pechos con tanta instanciaquita que muchos le tengan

40 por perçona muy humana.

Bien se ve que diligenciael bien del mundo con ancia,pues por remediar al mundose nos vino en cuerpo y alma.

45 Y esto ninguno lo dudesiendo cosa aueriguadaque por saluarnos a todosempeñó Dios su palabra.

Romance, con assonanza a-a, già in ACUTIS.

III (ff.3r-4v)

AL MISMORedondillas

Rompa sonora mi vozel silencio tan profundo,lleg[u]e de una vez al mundoya la palabra de Dios.

5 El cielo miel desti(l)lauay aunque quiso serenarce f.3vla tierra, en vez de alegrarce,[h]echa una noche se estaua.

Teníala assí su malicia10 pues rezelosa del sol

dixo, al tapar su arrebol:“en casa está la justicia”.

Pero, aunque a primera faztema la tierra, ya [h]a oydo

Page 36: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

34 TONINA PABA

15 dezir del que a ella ha uenidoque es [h]ombre de buena paz.

Tanbién su Padre le abonapues si es el que hoyó nombrar,de los que hay en el lugar

20 es la primera persona.

Su madre es muy conociday ella professa a(f)fición,porque ella en esta ocaciónes quien le [h]a dado la uida.

25 Joseph muy tierno de amor f.4rllorozo de agradecidodize que quanto en él uidotoda es cosa superior.

Mas por guardar el estilo30 hilo a hilo el niño llora

y si preguntan la [h]orafue a media noche por hilo.

Dormían entre unos abrojosincautos siertos pastorez

35 y al dar un ángel clamoresél les hizo abrir los (h)ojos.

Despertaron con cuidado,dones al niño ofrecierony [h]asta entonces no supieron

40 que tenían mucho ganado.

Era este el gozo majorque [h]ambreauan ver los mortalespues hasta los animalesdauan al cielo calor.

45 No tiene ya que temerel hombre si bien lo mira, f.4vya de sus males respirapues le uino Dios a ver.

Redondillas. Schema: abba.

v.2 Ms. env.41 este, aggiunto in interlinea.

Page 37: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

35Canzoniere ispano-sardo

IV (ff. 4v-5r)

AL MISMOSeguidillas

Buenas noches señoresvengan albriciasque les traigo unas nueuasrecién salidas.

5 No son vanas las nueuaspues tengo cartasy el que escriue lo afirmaen su palabra.

Sucedió que en Betlem,10 un lugarsito

donde todos parecenunos judíos,

ha parido una virgenquedando intacta

15 y el lugar (h)está alegre f.5rcomo una pasqua.

Fue su parto felizy el tierno infante,sin que añadan ni quiten,

20 todo es su padre.

Esta en suma es la nueua,yo no la inuentovean las cartas que cantanel euangilio.

Seguidillas, con assonanza, sempre diversa, nei pentasillabi. Il tono dellinguaggio, volutamente basso e colloquiale, riproduce il registro di unumile, secondo la tradizionale presentazione dei pastori.

v.24 evangilio, per evangelio.

Page 38: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

36 TONINA PABA

V (ff.5r-7v)

LOS PASTORES DEL NACIMIENTO

Corre, Gil, verásun rico tesoro,a Dios chiquitoque está como un oro.

5 Sus labios parezenmás que fina grana,sus dos carrillitos f.5vqual roxa mançana,tiene forma [h]umana

10 diuino decoronuestro Dios chiquitoque está como un oro.

Luego que lleg[u]éoy que lloraua,

15 porque el fiero çierçomucho le aquexaua,la alma me robauasólo oyr su lloroaunque está llorando

20 está como un oro.

Un cielo es su frente,rayos sus cabellos,sus ojos dos solesmás que este sol bellos,

25 hay no sé qué en ellosconque me enamorode Dios chiquiticoque está como un oro.

Aunque en duras paxas f.6r30 le vi reclinado,

parecióme un cielotodo arrebolado,vide despojadomas con tal decoro

35 a Dios chiquiticoque está como un oro.

Page 39: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

37Canzoniere ispano-sardo

Arroba las almassólo su llorary sus lagrimillas

40 hazen descansar,cosa singularque es risa su lloroy aunque está llorandoestá como un oro.

45 Le estaua arrullandosu Madre y dezía“vida de mi vida,duerme vida mía,fuente de alegría

50 templa un poco el lloro”,duerme Dios chiquito f.6vque está como un oro.

“Dexa, niño, el llanto,que tiempo tendrás

55 quando en duro (l)leñola vida darás,quando dexarásel primer desdoro,duerme agora niño

60 mi madexa de oro”.

“Dime, fiero çierço,porque se embrauesetu furia que tantoa mi niño empece,

65 que es causa que crecemás y más su lloro,no ves como es belloque está como un oro”.

“Y tú, sueño, que eres70 del mundo reposo,

vence aquí a mi niño f.7rmás que el sol hermoso,seas con él piadosoy aplaca su lloro,

75 no ves como es belloque está como un oro”.

“Calle, agora, calletodo lo criado,

Page 40: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

38 TONINA PABA

que empieza a dormirse80 mi niño dorado,

que ja de cansadodio fin a su lloro,pues velle durmiendoque está como un oro”.

85 “Mas, (h)ay si supiesselo que está soñando,mi niño dormidoque duerme velando;vendrá tiempo quando

90 sepa esto que ignoro,dirámelo el niño f.7vque está como un oro”.

“Dirame este sueño,dirá su soltura

95 quando otra ves duermaen cama más dura:ya sin hermosurasin lustre y decoro,el que a[h]ora es niño

100 y está como un oro.”

Llorando su madreassí le aclamaua,esto y más dezíamientras descansaua,

105 más y más gustauaoyendo su lloroporque quando lloraestá como un oro.

Fin.

Villancico. Cabeza di quattro senari, seguita da sestine di esasillabi conun distico per ritornello. Schema rimico: xyzx / abcbbxex. Testo delicatis-simo e particolarmente vivace per il continuo inserimento del discorsodiretto della Madre che si rivolge agli elementi (il sonno, il vento e l’in-tero creato) per conciliare il sonno al suo bambino. Lo stesso testo, convarianti imputabili alla trasmissione orale, è stato segnalato da due auto-ri (PALOMBA, 1911; SCANU, 1964) nell’area catalana di Alghero come

Page 41: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

39Canzoniere ispano-sardo

influenza della lingua e della cultura castigliana. Sono canti natalizi, rac-colti dalla viva voce di un cantore e di un vecchio banditore algheresi.“Il professor Pellegrini crede di poter ascrivere questo componimento alprimo ‘400 perchè esso conserva la forma metrica delle laudi antiche”(SCANU).Joaquín Arce allude a un piccolo manoscritto in lingua spagnola (attual-mente introvabile) che ha potuto consultare presso il Convento delleSuore Cappuccine di Cagliari, contenente in maggior parte villancicos.Secondo l’autore sono poesie, attribuibili alle religiose, non anteriori alXVIII secolo. Una delle strofe che cita nel suo studio riecheggia il tonoe alcuni versi sparsi di questa composizione: Duerme, duerme chiquitico,/duerme que estás como un oro/ duerme, duerme vida mía/ mi Rey, mi ricotesoro. (ARCE, trad. it., 369-370)Un componimento di sole tre strofe, che parrebbe derivare da un testopiù esteso, si riscontra anche in lingua sarda, nella variante gallurese diAggius, col titolo L’anninna di lu Puppu bellu. Sono, rispettivamente, lestrofe 4, 6 e 7 del testo del Canzis (RTPI, 1893).

v.83 velle per verle, agglutinazione.v.89 vendrá, ms. verna

VI (f. 8r-v)

AL NIÑO JESÚS

Niño delicadodiuino Cupidovos sois mi queridoy mi enamorado,

5 el alma os he dadoporque la abrazéisen llamas de amoren que vos ardéis.

Por amaros muero10 y uiuo de amores

dos indicios clarosde amor verdadero,muero porque quieroque vos me abrazéis

15 en llamas de amoren que vos ardéis.

Page 42: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

40 TONINA PABA

[H]auer sido un jelomi Jesús no niego,pero en vos ya fuego f.8v

20 sólo aspiro al cielo,todo mi consueloes que me abrazéisen llamas de amoren que vos ardéis.

25 Essos (h)ojos bellosen sus arrebolesrepresentan soles,rayos los cabellos,a mi alma en ellos

30 quiero que abrazéisen llamas de amoren que vos ardéis.

Altro villancico, privo di cabeza. Schema rimico:abbaacdc.Il contenuto del testo, una sorta di riflessione sul “matrimonio mistico”,implica una voce femminile e potrebbe situarne la genesi in un conven-to femminile.

VII (ff. 8v-9v)

A LA PRE[SE]NTACIÓN DE LA VIRGEN

Por ser tan niño el objetode mi música dudauacantar por no errar en cosatan delicada.

5 Es tan donosa y plausible,es tan airosa su entradaen el templo que a fe míaque toda es gracia.

Son tan medidos sus passos f.9r10 sin que ella tropiece en nada

que es milagro el verla andardesenfadada.

Page 43: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

41Canzoniere ispano-sardo

En el dexar a sus padres,en darse a Dios no repara

15 quando en ella solamentetodos reparan.

No es nouedad el retiro,ni el biuir tan apartadoquando no se [h]alla con su esposo

20 muy bien hallada.

Fue de mucha conuenienciaal cielo y tierra su entradapues ella uino a ver a Dios f.9vhasta su casa.

25 Desta su presentaciónhuélgase el uerbo pues [h]allapara redimir al hombremuy buena grada.

Estrib[illo]

Venid serafines30 velda y veneralda

que es por vuestra Reinade Dios consagrada.

Serie di cuartetas asonantadas, di versi de pie quebrado, (tre ottonari e unpentasillabo).

VIII (ff. 9v-10r)

A LA PURIFICACIÓN DE LA VIRGEN

Passados quarenta díasobseruante del preceto,si es muxer de buena leyMaría no falta en el templo.

5 Que murmurar de su vida f.10rno haurá si ella, muy a tienpopor que no la noten, tratade purificarse luego.

Page 44: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

42 TONINA PABA

Tal admiración al vella10 María dio que, en juramento,

el sacerdote deponeque lleua un Dios en el pecho.Un niño que en brazos lleuadio y, al tomalle, el buen viejo

15 tal gozo tuuo que piençaluego morir de contento.“Jesús parece este niño”,la dixo,”y Dios en efecto,y al passo que tú le adoras

20 te dará sus sentimientos”.Blancas palomas ofrecepor rescate de su dueñoporque en sus tiernos arru(l)losdan a entender sus estremos.

Romance, con assonanza e-o, già edito da ACUTIS.

v.9 vella per verla, agglutinazione.v.14 tomalle per tomarle, agglutinazione.

IX (ff. 10v-11v)

A LA ASSUMPCIÓN DE LA VIRGENRomance

[H]oy muriendo burla al mundola más hermosa zagala,y naïde dude que fuela burla más coronada.

5 Dizen que es lleuada al cielopor la perfe[c]ción y graciaque tiene, mas yo séque es por el ajre lleuada.Dizen que con reuerencia

10 los ángeles la agazajan,mas yo he sabido que al uerlatodos del suelo se alçan.Yo no sé como a su hijopuede amar mucho esta dama,

15 pues por él [h]asta este día

Page 45: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

43Canzoniere ispano-sardo

jamás se le arrancó el alma.Aun no acabo de entenderporque su pobresa alaban, f.11rsi [h]oy por ella tiene el cielo

20 una lindíssima entrada.Y aunque la entrada es tan buena,tiene el cielo dicha tantaque la [h]a logrado cantando:vean si le viene barata.

25 Aunque con mucho cariñosiempre a los hombres amaua,sé de cierto que [h]oy el cielose le lleuó toda el alma.Y por más que su retiro

30 con admiración aplaudan,yo sé que no fue de aquellasque están siempre sepultadas.Si otros santos en su uidacomo difuntos se tratan,

35 en su muerte esta señorahurta al cuerpo la mortaja.Muchos dizen que está en pie f.11vjunto a Dios aquesta dama,pero yo la otra opinión

40 tengo por más assentada.Dios le o(f)frece una coronay es (de) della tan apreciada,que la tiene y tendrá siempresobre su cabesa santa.

45 Callo al fin, porque alcanzarno puedo cosas tan altas,pues no tiene belo aunquetenga passos la garganta.

Estrib[illo]

Miren con qué donairey con qué graciallega al cielo Maríacomo a su casa.

Romance con assonanza a-a, già in ACUTIS.

v.48 pasos de garganta, “inflexión de la voz o gorjeo en el canto” (MOLINER)

Page 46: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

44 TONINA PABA

X (f. 12 r-v)

A LO MISMORedondillas

En graues acentos mueuami sonora vos su tono,que cuanto canto y pregonotodo el aire se lo lleua.

5 Pero no tengan cuidadoque el ayre lo lleue todo,porque jusgo que el mododel cantar será pesado.

[...] graue homicida10 de nuestra Reyna su amor,

rindióse mas su ualorsupo dar a Dios la uida.

Si pagó lo suyo al hadoDios nos la dio Reyna nuestra,

15 pues poniéndola a su diestrala tuuo en muy buen estado.

Pero no me de[sa]gradael puesto que allí la dieron,pues por Reyna no pudieron

20 ponella en más alta grada.

Aquí es fuerza que desista f.12vde mi canto arrebatado,que si más sube de gradola perderemos de vista.

Redondillas, schema rimico: abba.L’ultima strofa, come nel romance precedente, ripete il topos della mode-stia e dell’inadeguatezza dell’io poetante a trattare certe esperienze esituazioni ineffabili.

v.3 Ms. pregunov.9 illeggibilev.20 ponella per ponerla, agglutinazione

Page 47: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

45Canzoniere ispano-sardo

XI (ff.12v-13v)

A LA VIRGEN DEL ROSARIORedondillas

Si canto a mil maravillasno os paresca estraordinarioque en las cuentas del Rosariohallé lindas redondillas.

5 Pero puedo assegurarhablando muy a lo serioque ensierran misterioy nos dan que meditar.

Con el Rosario el blasón10 aumentan los más luzidos

y hasta los más desualidosperçonas de quenta son.

Y aunque la (h)enbidia lo sienta f.13rviéndoles assi realçarse

15 sepa que esto es leuantarsepero no caer en la quenta.

Queden pues asseguradaslas perçonas que le tienenque si a cuentas con Dios uienen

20 traen sus cuentas ajustadas.

Y no dude el menos diestro(de) que las podrán ajustarpues las sabrá decorarcomo el mismo Padre Nuestro.

25 Conque a muy poca costagran bien logra toda gentepues con rezar solamentese va al Cielo por la posta.

Y assí de feliz se abona30 nuestra fortuna estos días

si en pocas aue maríasse nos da mucha corona.

Page 48: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

46 TONINA PABA

Estrib[illo]

Zagaleja que alegre vienes f.13vy aún por el otubre tienes

35 entre manos rosas bellas,franquéalas, pues que ellasencierran del cielo las gracias y bienes.

Serie di redondillas, schema rimico: abba con estribillo finale polimetricodi cinque versi, aabba.Testo ricco di allusioni e giochi linguistici derivanti dalla polisemia dellessema cuenta e dalle sue varie combinazioni in espressioni idiomati-che.

v.7 ipometro

XII (ff.13v-14v)

A LA VIRGEN DEL PILAR

[H]oy el río Ebro darátoda la obra a la alabança,que pues alabo a Maríaha de ser a lengua de agua.

5 Templo de Dios es Maríay aunque es fábrica tan altaen un pilar solamentetoda por milagro carga.

Si nunca la derribó10 ni aun [h]oy podrá derribarla f.14r

el ayre de los aplausosporque la halla bien fundada.

Si en essa columna estribaes cosa muy asentada

15 que todos los que la aplaudencon fundamento [h]ablan.

Page 49: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

47Canzoniere ispano-sardo

Tanta deuoción influyecon su vida soberanaque [h]asta las mismas piedras

20 quedan muy edificadas.

No es mucho que este prodigiodel pilar el mundo aplauda,si él es una de las cosasmás constantes y más raras.

25 Antes de morir Maríaeste fauor hizo a Españaconque pudo su patrónmuy a lo biuo mirarla.

Ni fue en vano este fauor,30 agradecimientos halla: f.14v

porque en Santiago halló un hombreque leuantase su casa.

Con su patrón agradeçeeste fauor toda España

35 y aunque el fauor es tan altopor alto no se le passa.

Y pues en esta columnanon plus nuestras dichas hallansi ella es non plus a la dicha

40 sea non plus a la alabança.

Estrib[illo]

Qué lindas que sonaquellas dos plantas,que aunque en una piedra estribenfructos dan con linda gracia.

Romance, con assonanza a-a, già edito da ACUTIS.È chiaro il riferimento al Santuario del Pilar di Saragozza. Come neltesto precedente con rosario, l’autore attua una sorta di divertissementsulla bisemia del termine pilar e sulle metafore legate all’edificazione.

Page 50: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

48 TONINA PABA

XIII (ff.15r-16r)

AL SAN IGNACIORedondillas

De Ignacio la santidadexaminar es forçoso,mas será examen ociososi él no admite diñidad.

5 No sé como un dilgadoque en todos halló cabidasi no [h]uuo quien en su uidale viesse ni aun pintado.

Quien me dirá que son raras10 sus prendas, pues he sabido

que fue de un pintor tenidopor hombre de muchas caras.

Y por más que su purezapregonan por singular,

15 yo sé que le hizo coxearde Francia una buena pieça.

En el templo de Maríacastidad votó una vez f.15vaunque se buscó después

20 una buena compañía.

En su coraçón enojosdizen que no conseruómas yo sé que miróa naïde con buenos ojos.

25 De su condición sé másy lo pudiera jurarque no se pudo ajustarcon el mismo Satanás.

Que tuuo en letras gran luz30 quieren muchos presumir,

mas yo sé llegó a morirsin saber más que el Jesús.

Page 51: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

49Canzoniere ispano-sardo

En su hablar bien se bosquexaque Ignacio soldado [h]a sido

35 si aún después de conuertidoel botar a Dios no dexa.

A los de su religióntratar de canto vedó f.16rdesde que le maltrató

40 un canto en cierta ocación.Cómo puede ser criadasu virtud yo no lo entiendosi el Papa sacó en muriendolos procesos de su vida.

45 Finalmente, aunque quisieraviendo en su sepulcro estrellasno puedo negar al vellasque es santo de mucha esfera.

Serie di redondillas, schema abba, dedicate a Sant’Ignazio di Loyola, fon-datore della Compagnia di Gesù, canonizzato nel 1622. Il testo contienenumerosi riferimenti alla biografia del santo, tra cui l’episodio diPamplona. Durante l’assedio dei Francesi, Ignazio rimase ferito a unagamba da una palla di cannone (v.15) che lo rese zoppo tutta la vita.Continua, da parte dell’autore, il dispiego dei giochi linguistici fondatisulle dilogie (vv.38-40) e sulle antitesi (vv.18-20).

v.42 Ms. yv.47 vellas per verlas, agglutinazione.

XIV (ff.16r-17r)

ROMANCE AL MISMO

Con el papel en la manocantaré a Ignacio eloquiosporque dizen que en su Iglecianaïde sabe [h]ablar de coro.

5 Que fue santo de gran nombreno sé como dizen todos

Page 52: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

50 TONINA PABA

pues dexó tan poco dél f.16va sus mismos religiosos.

¿Cómo me podrán prouar10 que fue Ignacio hombre muy docto

si en el libro de Jesússe sifran todos sus tomos?

Aunque fue soldado Ignacioy alientos mostró no pocos

15 quedándose una ves heladoal topar con cierto mozo.

Que fue Ignacio muy prudenteen sus obras no lo ignoro,mas que fue un arrebatado

20 en Manresa dizen todos.

¿Quién dize que dirigióa gloria de Dios sus tomos,si en Loreto hay otra suiadirigida a los demonios?

25 Dizen a los moribundosdaua consejos deuotospero ajudando a un ahorcado f.17rle trata de desa[h]ogos.

Porque en un juego salió30 de un letrado vittorioso

intentó quitarle en pagosu alma en todo y por todo.

Aunque al seruicio de Diosacude Ignacio gustoso

35 yo sé que el rezo le cuestalas lágrimas de los ojos.

Esto he dicho y por agorano le quiero dezir otroporque en su casa no es justo

40 hablar a Ignacio con tono.

Romance con assonanza o-o, già edito in ACUTIS. Allude a vari momentidella vita del santo, in particolare a quando per allontanare dal peccatoun lussurioso si gettò in uno stagno d’acqua gelata (v.15) e al periodo di

Page 53: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

51Canzoniere ispano-sardo

preghiera e penitenza che trascorse a Manresa. Il possessivo su, che apree chiude il testo (vv.3 e 39,) sembrerebbe contestualizzare la circostanzadella creazione del romance in ambito gesuitico.

v.16 y al topar Acutisv.30 vittorioso, italianismo graficov.39 su aggiunto nello spazio d’interlinea

XV (ff.17r-18v)

EN LA FIESTA QUE EL DOCTOR JULIÁN MURODEDICÓ A S. IGNACIO

Redondillas

Todos dan por assentado f.17vque Ignacio es santo de tomoaunque yo no entiendo el comopues [h]oy busca un abogado.

5 Porque es muy justo argüiosi Ignacio abogado tomaporque me dizen que en Romahay mucho processo suio.

Bien haze si no resela10 Ignacio en fiar mucho dél,

que le hará muy buen papela costa de mucha vela.

Y assí puede estar seguroIgnacio con tal Doctor

15 que [h]a jurado de su honorserá costantíssimo Muro.

Si su cara un ingeniosopintor no pudo copiarla,[h]oy de Ignacio esta muralla

20 es lienço muy primoroso.

Si de Pamplona una vez f.18rsu pierna el muro quebrantaquien hoy tanto le leuantaun Muro altíssimo es.

Page 54: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

52 TONINA PABA

25 En fin se [h]a cansado tantoel doctor porque lusiesseque no hay jues que no confiesseque es Ignacio un hombre santo.

Mas tengo por cosa resia30 que aunque el doctor [h]a prouado

que es un santo Ignacio [h]a dadoen no salir de la Iglecia.

Estribillo

Oy[g]an como festejaal gran Ignacio

35 un Doctor sin que seamal de su grado.Siempre fue grande Ignaciopero esta vezse lleua los aplausos f.18v

40 a toda ley.Por más que se pregonesiempre su zelo[h]oy le dan alabançascon más derecho.

Serie di redondillas (abba) con estribillo finale formato da tre seguidillas(settenari e pentasillabi, abab) assonanzate.La rubrica contiene il riferimento a Julián Muro y Sahoni, che fu “Fiscaldel Reyno”, “Abogado del Estamento Real” e membro del “Consejo deAragón”. Ottenne il titolo di caballero dal Re di Spagna per essersi di-stinto nelle sedute del Parlamento presieduto dal Vicerè Marchese delas Navas, Conte di Santo Stefano, conclusosi nel 1677 (v. PILLITO,MATEU-IBARS e Origen del caballerato y de la nobleza, ms. BUC). An-che questo testo è costruito sul continuo riferimento al cognome MUROe ai giochi linguistici che ne derivano e sulle allusioni alla professionedi avvocato dello stesso (Doctor, processo, ley, derecho...).

Page 55: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

53Canzoniere ispano-sardo

XVI (ff.18v-20r)

A SAN FRANCISCO XAVIERQuintillas de un ciego

Estrib[illo]

Oigan, sepan, entiendanmiren atentoslo que de Xavier dizenhasta los ciegos.

Coplas

5 Ardiendo en piadoso fuego f.19rcantó alegre un cierto día,no sé si serio o por juego,estas quintillas un ciegosin mirar lo que decía.

10 “Ciego”, dixo a un hombre siego,“no hay miedo que me pierda,que si es de siegos amigoy lleua cuerda consigoél me dará cuerda.

15 Hasta lo que se soñavaera en Xavier maravilla,soñó que en hombros lleuauaa un judío y cómo pesauajusgó que era pesadilla.

20 Un poder omnipotentedizen que su brazo encierra,y esto que llama la genteobrar milagrosamentelo haze por mar y por tierra.

25 Al bonço más atreuido f.19vsu virtud encolerizay el negocio anda perdidoque si Xavier lo ha aduertidoXavier te le catequiza.

Page 56: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

54 TONINA PABA

30 Dize un Indio que le viouna vez en una mesquitay aunque un millón bauptizódize que dello se salióXavier con (h)agua bendita.

35 De sus sermones hablaramas quien en esso se metesiendo que es cosa muy claraque tuuo savia tan raraque él solo hablaua por siete.

40 Que muera de amor diuinoy en viernes yo no me espanto,pero lo más peregrinoes dezir que el año vinoen deziembre el viernes santo. f.20r

45 No quiero aquí encareçerlo que mis ojos no han uisto,mas sé que muerto Xaviersi otro como él ha de hazerque sudará Jesuchristo.

50 Su cuerpo entero se [h]a hallado,dé la razón quien quiziere,con lo poco que he estudiadodigo que assí se ha quedadoporque Dios assí lo quiere.

55 Lo que obró difunto japide mejor cronista,todo por milagros vay a mí harta pena me daperderme tan linda vista.

60 Pero mientras biuo assí,sólo me queda un consueloy es que, aunque jamás le ví,yo le digo desde aquía más vernos en el cielo”.

Serie di quintillas (abaab), con seguidilla assonanzata come estribillo ini-ziale, dedicate a San Francesco Saverio, altro santo gesuita, del quale simagnificano le vicende in vita e i miracoli post mortem.

Page 57: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

55Canzoniere ispano-sardo

v.5 l’incipit, qui a lo divino, è attestato in altri mss. come Ardiendo en rauiosocielo /saltó de la cama Orlando (ms. 3168 BNM, III, f.18v).v.24 Ms. lev.26 Ms. encolorizav.29 Ms. categizav.33 Ms. dizv.36 Ms. mev.38 Ms. labiav.56 Ms. coronista

XVII (ff.20v-22r)

AL MISMO SANTO

Estrib[illo]

Escuchad las cosas más lindasde un apóstol nueuode (h)allá de las Indias,dexad que dél hable

5 cosas peregrinasy aunque de passosus passos os diga.

Seguidillas

Con raçón todo el orbese regosija

10 porque si a Xavier tienetiene la India.

Para hablar de sus cosasfalta el discursoporque es hablar de cosas

15 del otro mundo.

Si en dos partes le vieron f.21ra un mismo instanteno es dudable que es hombrede muchas partes.

20 Aunque espanta lo muchoque [h]a caminado

Page 58: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

56 TONINA PABA

el caminar es cosaque hizo de passo.

Hablar de sus sermones25 yo no quisiera

porque esso fuera hablarosen varias lenguas.

Aunque es tan aplaudidasu penitencia

30 jamás a los rigoressuelta la cuerda.

Con lo que les predicason más de quatrolos que salen del templo

35 muy bien lauados.

Aunque a muchos dio vida f.21vno he de [h]ablar delloque esso es cosa que sabenhasta los muertos.

40 Su pureza es tan claraque Xavier mismopodrá bien defenderlaaunque dormido.

Callo que al mar salado45 puede endulçarle,

que en sus cosas no pienço[h]oy engolfarme.

El entrar en la Chinatanto apetece

50 que por entrar en ellaXavier se muere.

Aun después de difuntocuesta un milagroque otro alguno le quiera

55 tomar la mano.

Al tra(h)er su cuerpo a Goa f.22rpublican todosque no se ha hallado en Indiasigual tesoro.

Page 59: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

57Canzoniere ispano-sardo

60 Buscar achaque al viernesya no es gran culpapues de Xavier los viernesachaques curan.

Serie di seguidillas assonanzate nei versi pari, precedute da un estribillopolimetrico con assonanza i-a che trova prolungamento solo nella primastrofa.Anche questo testo illustra vari episodi della vita di San Francesco Saverio,che svolse buona parte del suo apostolato in Oriente, per dove si imbar-cò nel 1541. Visse in India, Giappone e nelle Molucche, paesi dei qualiimparò anche le lingue. Morì a Sancian, di fronte alla Cina, dove sogna-va di entrare. Venne canonizzato insieme a Sant’Ignazio di Loyola eSanta Teresa di Gesù nel 1671.Si noti la struttura semplice e ripetitiva della strofa, organizzata in duedistici del quale il secondo rappresenta la conclusione di una premessaenunciata nel primo, e a essa raccordato con pues, porque, que...

XVIII (ff.22r-23r)

PARA SAN MIG[U]ELSeguidillas

Si a San Mig[u]el retratoserá prodigiopues Angel retratadojamás se [h]a visto.

5Aunque de Mig[u]el dicenpor muy constanteque si no es retratadono le vio naïde.

10 Feruoroso nouicio f.22vparece ciertopues sabe hollar al diablocon tal denuedo.

Si espiritual le atiendo15 poco me admira

Page 60: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

58 TONINA PABA

pues entre los noviciosgustoso [h]abita.

Dechado es al noviciomás penitente

20 pues jamás de las llamassus plantas mueue.

No argüían por sus alasque es muy ligero,que siempre haze las cosas

25 con mucho peso.

Espíritus disciernecon tanta graciaque dirán que los pesacon la balança.

30 Pero, aunque está entre gente f.23rtan feruorosa,yo sé que muchas alasMig[u]el se toma.

Que es de Dios gran priuado35 tengo por cierto

pues Dios puso en sus manoscosas de peso.

Aunque Dios le dé sillajunto a su trono,

40 aquí con mal estribole vemos todos.

Pues aunque una gran fiesta[h]oy le dedicanno hay diablo a quien agrade

45 ver su tarima.

En fin afirmar puedo,sin engañarme,que él entre los noviciosparece un ángel.

Ancora una serie di seguidillas assonanzate.Anche questo testo pare rimandare, come circostanza che ne motiva la

Page 61: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

59Canzoniere ispano-sardo

creazione o l’esecuzione, a una festa in onore di San Michele. A Cagliariesisteva il Noviziato di San Michele, che i gesuiti gestivano dal 1572 e ilcui edificio dalla bella facciata barocca, convertito in Ospedale Militarenel 1848, si conserva tuttora a fianco della chiesa omonima.

v.12 hollar, nel senso di humillarv.13 denuedo, lit. valor. Nel libro della Rivelazione è uno dei protagonisti dellasanta battaglia contro il diavolo.vv.25-28 Allude alla tradizione iconografica che lo rappresenta come “giudi-ce” del destino delle anime (con la bilancia della giustizia).

XIX (ff.23v-24v)

A SAN FRANCISCO DE ASSÍSEndechas

Permítanme todosque aunque hay gran fiestaa un pobre llagadocante unas endechas.

5 [H]oy con nouedadesno esperéis que vengasi es Francisco amigode las cosas viejas.

De su [h]ábito menos10 diré sutilesas

que es cierto que fuecosa muy grosera.

Dél pregonan todospor cosa muy cierta

15 que sabía dar almaa las cosas muertas.

Aunque por devoto f.24rel pueblo le tengaen sus pies y manos

20 desgarros obstenta.

Y assí es cosa rarasi el mundo le apreciasiendo que ser hombreentero no muestra.

Page 62: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

60 TONINA PABA

25 De entender no acabocomo en él se auengaser tan manirrotocon tanta pobresa.

Por más que orden sacro30 Francisco no quiera

con quatro menoresél no se contenta.

Tal vez el demoniobate su pureza

35 mas él se defiendecon una fiera.

No sé porque todos f.24vsu piedad veneransi de vertir sangre

40 sus manos se precian.

Los enfermos curacon mucha destresay aunque él tiene llagasno se cura dellas.

45 Su cuerpo incorruptodizen se conseruaque en cuerpos llagadoses cosa bien nueua.

Estribillo

Alegres instrumentos50 clarín del cielo sean

y a sus sonoras vozesel ayre se suspenda,porque de San Franciscola fiesta se celebra.

Endecha, come dichiarato nella rubrica, in forma di romancillo esasillabico,con estribillo finale di settenari assonanzati nei versi pari.Motivo ispiratore, anche qui, è la celebrazione della festa del Santo.

Page 63: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

61Canzoniere ispano-sardo

v.12 Allusione ai poveri abiti di cui Francesco si vestì dopo aver rinunciato allaricca eredità paterna.v.20 Ms.descarros. Si riferisce alle stimmate.v.22 Ms. mando sev.27 Ms. miniroto; si noti, ancora una volta, il ricorso alle dilogie (le stimmate e lafacilità di scialacquare).

XX (ff.25r-26r)

A SANTA TERESA DE JESÚSSeguidillas

Jesús a hablar me ayudepues en el orbepor Jesús fue Teresasanta de nombre.

5 Lo que dentro del pechosiente Teresasi no son serafinesno lo penetran.

Si ella su vida escriue10 no es muy dichoso

que hayan sido sus obrasobras de tomo.

Y assí por más que algunosmalean su vida

15 ella dize sus cosascon buena tinta.

De muy pobre la alabanpero es bien claro f.25vque en [h]ábito andava

20 muy renouado.

Aunque es planta escogidadel gran Carmelosólo an[h]ela Teresaser su renueuo.

Page 64: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

62 TONINA PABA

25 No admiro si sus hijasmucho la amansiendo ella tan humildeque las descalça.

Aunque tuuo al scilicio30 por compañero

por él no pocas vezesse vio en aprieto.

Por más que siempre al cieloTeresa an[h]ela

35 de ordinario descansasobre la tierra.

De Dios en la miliciacosa es bien clara f.26rque es Teresa perçona

40 disciplinada.

Exemplos da bien grandesde santa vidapues a los mis(mos) muertosTeresa abiua.

45 Si enfermos en su muertesana, no dudoque de verla ya muertase curan muchos.

EstribilloPara ver del amor los prodigios

50 atended estas raras finezasde Jesús y de Teresa en que entrambosestremados amantes se muestran,pues Teresa de Jesús es today Jesús es todo de Teresa.

Seguidillas con estribillo finale di sei versi polimetrici, (decasillabi edendecasillabi), assonanzati nei versi pari.Sviluppano il tema della vita di Santa Teresa d’Avila (1515-1582) conriferimento alle regole dell’ordine delle Carmelitane scalze, da lei fon-dato. Fu canonizzata nel 1622.

v.14 Il contesto della strofa accoglierebbe, forse, mal lean.

Page 65: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

63Canzoniere ispano-sardo

XXI (ff.26v-27v)

A SAN SATURNINO MÁRTIR

Estribillo

Pues [h]oy a Saturninoqueréis que alabe,mucha atención os pido:de coplas va: señores, escuchadme.

Seguidillas

5 Ya que a un moço mis versos[h]oy se endereçannaïde diga que vengocon cosas viejas.

Pero si he de dezirle10 ciertas verdades

concluimos la historiacon mucha sangre.

Saturnino es su nombre,su sangre callo,

15 pues por toda tierrase [h]a derramado.

En la noblesa a todos f.27rventajas lleuapues ven que hasta el cielo

20 su sangre aprecia.

Pues si Dios le coronaya todos sabenque se ha merecidosu illustre sangre.

25 Por Christo su amor obrafinesas raras,pero su amor por Christonunca idolatra.

Por reir de los gentiles30 pierde la vida,

y por sus sacrificiosmuere de risa.

Page 66: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

64 TONINA PABA

Aunque su gran martiriotodos placean

35 es cosa que él se sacade su cabesa. f.27v

No estraño si en su fiestase le dedican,si él es patrón tan grande,

40 velas tan lindas.

Y assí en Santa Ceciliapreuiene Cáller,para este patrón suio,tres lindas naues.

45 No sé porque en un pozoa él le sepultanporque esta es una cosaharto profunda.

Auerigüe quien quiere50 la causa desto

que en cosas tan profundasyo no me meto.

Vea quien quiere sus cosasen el santuario

55 que allí le hallarán todobien trasladado.

Seguidillas, questa volta precedute da un estribillo, (costituito da unaseguidilla anomala, con assonanza in tutti e quattro i versi, l’ultimo deiquali endecasillabo), ispirate a San Saturnino, patrono di Cagliari.L’”arca” contenente i resti del martire venne ritrovata il 4 ottobre 1621(CARMONA, f.66r) nella basilica a lui intitolata, dove anni prima furo-no rinvenute molte reliquie di altri supposti martiri. Vi fu una solennetraslazione di queste reliquie al nuovo Santuario fatto costruire nellaCattedrale cagliaritana dall’arcivescovo Francisco D’Esquivel. I vv.43-46 fanno riferimento ai festeggiamenti organizzati nella chiesa di SantaCecilia, vale a dire la cattedrale.

v.25 ipometrov.34 placean: hacer pública una cosa (AUTS)v.42 Ms. callarv.48 Ms. harta

Page 67: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

65Canzoniere ispano-sardo

XXII (ff.28r-30r)

REDONDILLAS QUE SE CANTARONAL FIN DEL OPULENTO COMBITE QUE DIO

EL S.DON PEDRO DE ALAGÓNARÇOBISPO DE ORISTÁN EN LA CONSAGRACIÓN

DEL OBISPO DE ALGUER DON FRANCISCO ROGERdedicadas a algunas cosas que entre otrashauía en el aparato de la mesa que son uncarro triunfal, cuyas riendas tiraua la fama,una ág[u]ila, las estatuas de Hércules, Adány Eua, el mançano, quatro perfumeras, y unosángeles que mantenían en sus manos las armasde los prelados y dos estatuas suias todoartificiosamente labrado de açúcar.

Puedo esperar con raçóndar buen fin a lo empeçadopues donde [h]ay tanto prelado f.28vempieço con bendición.

5 Que me entiendan es muy justopues no los pienço enfadar,y quanto vengo a tratartodo es materia de gusto.

No es la materia tan poca10 que a muchos callar no hiziera,

pero ella es tal que qualquierapuede tomarla en la boca.

En dezir lo peregrinodel aparato no miento,

15 dirélo como lo sientopan por pan, bino por bino.

Naturaleza no sueleformar águila tan bella:hablo aquí primero della

20 que temo no se me buele.

Del carro triunfal la hechuray la materia publicaque en lo que assí se fabrica f.29rsiempre triunfa la dulçura.

Page 68: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

66 TONINA PABA

25 De la verdad tan agenoparece el triumfo a nombrarleque la fama al pregonarlees bien que vaia con freno.

Con corteses agasajos30 a deçir [H]ércules viene

que en estos prelados tiene[h]oy por dulçes sus trabaxos.

Con obsequios cortesanosa los dos grandes prelados

35 que veo de açúcar formadosyo les besaré las manos.

No es possible que me quadreformar de açúcar a Adán,pues tanta rabia me dan

40 que me comiere a mi padre.

Eua, tú [h]as hallado quiencumpla tu an[h]elo y querer,que si an[h]elas saber f .29v[h]oy Eua sabes muy bien.

45 El que con deuida (h)estimaquerrá al mançano llegar,podrá de sí pregonarque a muy buen árbol se arrima.

Las perfumeras, blaçón50 son de aparatos tan sumos,

y no es mucho tengan humossi cosa soberuia son.

Aunque de armas pertrechadosa unos ángeles veo,

55 si al reñir llegamos, creome los comería a bocados.

Mas no está puesto en razónque trate de riñas quandolo que aquí estamos tratando

60 es de buena digestión.

Page 69: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

67Canzoniere ispano-sardo

Callo lo demás que es meng[u]ano hablar dello como deuo,ni es oluido, pues lo lleuo f.30ren la punta de la lengua.

65 Todo esto es cosa que espanta,y con todo yo estoy talque, aunque dello habla tan mal,no passa de mi garganta.

En finis, mi voz cançada,70 de sagrado perdón pido

que si yo lo huuiera comidofuera mi voz regalada.

Laus Deo

Serie di redondillas, schema rimico: abba.L’estesa rubrica si diffonde ampiamente sulla circostanza che ha motiva-to tale componimento: si tratta quasi sicuramente di versi estemporanei,cantati alla fine di un lauto banchetto offerto dal vescovo di Oristano,Pedro de Alagón, tra i cui invitati sedeva con una certa probabilità l’au-tore di essi. Va rilevata, tuttavia, un’imprecisione, forse un lapsus calami.Non fu Francisco Roger, che era Procurador Real, ma il fratello Luxorio,che venne innalzato al soglio vescovile di Alghero lo stesso giorno delvescovo di Oristano, il 15 gennaio 1672. (v. TOLA, BONU, ALEO,ms.BUC, f.217)L’abilità dell’anonimo autore ha modo di dispiegarsi attraverso il riferi-mento alla dolcezza e agli attributi correlati, da intendere qui nonmetaforicamente ma in senso referenziale, trattandosi di oggetti di pastadi zucchero.

vv.43-44 l’autore gioca sulla bisemia del verbo saber, riferito sia all’ansia di co-noscenza sia al gusto.

Page 70: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

68 TONINA PABA

XXIII (ff.30r-32r)

EN LA CONSAGRACIÓN DEL P.D.PEDRO DE ALAGÓNOBISPO DE AMPURIAS

Redondillas

Cosa me mandan bien reciapor rematado me doysi a un prelado he de hablar [h]oy f.30ven alta voz y en la Iglecia.

5 Pero con sinceridadprotesto para mi abono,que es forçoso hablar con tonopues que he de hablar la verdad.

Blasonan que un gran fauor10 el Papa le [h]a concedido,

mas yo sé que sólo ha sidoadmitirle a ser pastor.

Con festiuos aparatosmuchos por sí se desuelan,

15 y otros a quitarle an[h]elanhasta los mismos sapatos.

Pero bien claro se veque (h)esto no le da cuidado,pues [h]oy sapato [h]a topado

20 muy ajustado a su pie.

Voz ha sido generalque el (h)adorno le (h)está bien,pues juran quantos le ven f.31rque (h)está de pontifical.

25 No dudo que ha de mostrarcon todos mucha piedadpues con tal publicidadlas manos se dexa untar.

Pero que es santo prelado30 naïde me podrá negar,

pues assistir al altarle ven [h]oy tan inclinado.

Page 71: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

69Canzoniere ispano-sardo

Su virtud tan (h)estremada,¿a quién, señores, no admira?

35 pues [h]oy el mundo le miracomo cosa consagrada.

Yo de su prudencia sientocon muchíssima certezaque [h]oy la mitra en su cabeça

40 ha de hallar muy lindo asiento.

Aunque en edad no es ancianotal cargo es el que le han dadoque el hombre se vio obligado f.31va traer báculo en su mano.

45 Naïde diga que se holgócon el báculo dorado,porque quando se le han dadosé que mucho le pesó.

Pero, ¿quién no ha de estrañar50 que hauiendo bien respondido

quando interrogado ha sido,le quieran hoy maniatar?

Ni enbargan estas prisionesa su gran piedad porque

55 a quien le hata y mira séque [h]a de dar mil bendiciones.

Los dedos que (h)están (h)atadosen tan público teatroa su tiempo a más quatro

60 harán (h)ir bien ordenados.

Caso es por Dios peregrinoque inquietara al más [...]yentemaniatar a un inocente f.32raunque a la Iglecia se uino.

65 Pero su piedad se abonade muy grande a todas luzes,pues con hazerles mil cruzesbeniño a todos perdona.

Page 72: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

70 TONINA PABA

Si a su sangre los blasones70 [h]oy con su virtud aumenta,

aunque es prelado, consientaque le (h)echemos bendiciones.

Estrib[illo]

En festiuos aplausostodos repitan:

75 ¡biva el nueuo Prelado,mil siglos biva!

Serie di redondillas, (abba) con redondilla assonanzata finale come estribillo.Qui la rubrica mantiene un fondo di ambiguità riguardo la circostanzache ha dettato il componimento. Non è chiaro, infatti se si allude allaconsacrazione di Pedro de Alagón a Vescovo di Ampurias, Civita eTempio (1669) o di Oristano (1672) (TOLA; BONU; ALEO). Pedro deAlagón apparteneva a una delle famiglie più nobili del viceregno diSardegna, gli Alagón, signori del Marchesato di Villasor, che si distinse-ro storicamente per la fedeltà alla Corona spagnola (ALEO; LODDO-CANEPA; SCANU). Se, come sembra più probabile, si riferisce allaconsacrazione del 1669, la collocazione di questa poesia nel canzonierenon segue un ordine cronologico, essendo questo avvenimento anterio-re a quello del testo che lo precede.L’incipit indica che l’esecuzione dei versi (cantati o recitati) avvenivaall’interno della stessa chiesa in cui aveva luogo la cerimonia sacra, mentrel’estribillo finale pare sollecitare, come nella maggior parte dei testi fino-ra esaminati, la partecipazione corale dei presenti al rito.

XXIV (ff.32v-33v)

A SAN FRANCISCO DE BORJA ENLA FIESTA DE VILLASOR

Si canto a Borja en notaaqueste díaes por darme él sus obrasa mi letrilla.

5 Cantaré con lindo ayre,muy estremado,que un estremo a Franciscole paró santo.

Page 73: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

71Canzoniere ispano-sardo

De ver la emperatriz10 muerta, tal susto

le dio que luego exclama“Ya no hay más mundo”.

Si murió la Duquesa,se halló mi santo

15 con esta compañíamuy bien hallado.

Y aunque en ella uiuiócomo en su centro,yo sé que tuvo en ella

20 sus sentimientos.

Fue jesuita y capelos f.33rdexó, por tantosale hoy Borja por santocanonizado.

25 Santo es y gran fiestacon mucho aplausole dan, y él repagade aquesse halago.

Si alumbró a la marquesa30 de un parto estraño

no es mucho lo veneresanto alumbrado.

Estribillo

Venid todos, boladque un santo veréis

35 que en luzes hermosasque en nuevo esplendorde nueuo [h]a venidomás claro que el sol.Pero si mirar queréis f.33ven Francisco todo un sol

40 corred llegadque preuiene mucho ardorsu devoto en tantas luzesluzes en tanto esplendor.

Page 74: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

72 TONINA PABA

Seguidillas, assonanzate nei versi pari, con estribillo finale composto dadue sestine polimetriche. La circostanza ispiratrice della poesia è la festaper la canonizzazione di Francesco Borgia, altro santo gesuita, avvenutail 12 aprile 1671 sotto il pontificato di Clemente X.La località in cui avvengono i festeggiamenti, Villasor, situa tali celebra-zioni sotto il patrocinio della famiglia Alagón, a cui apparteneva il Mar-chese di Villasor, nipote di Pedro de Alagón, arcivescovo di Ampuriasprima (1669) e di Oristano poi (1672).

XXV (ff.33v-34v)

AL MISMO SANTO EN LA FIESTA DELP.D.PEDRO DE ALAGÓN ARÇOBISPO DE

ORISTÁN.

Estribillo

Para aplaudir a un santo nuevose nos uienen a pares las fiestas,unas tras otras se vienen,vienen, festejan, aplauden, celebran,

5 y si un prelado le festejase nos viene la fiesta de perlas.

Letra

De deziros no me arredrono es mucho, quiero aplaudir Pedroaplaudan de circumspectas f.34r

10 cosa es cierta que sus ojospoco miramiento ostentan.

Por más que al tratar con Diostan dulces lágrimas vierte,naïde lo estrañe por raro

15 si son tan corrientes ellas.

Por raro lo confesaronlos Ángeles en pureza,dándole la comuni(on)ónlos mismos que le confiessan.

Page 75: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

73Canzoniere ispano-sardo

20 Por apassible le aplaudenaunque es cosa manifiestaque su pecho al comulgarde muy fogoso da muestras.

Aunque a diez meses cabales25 de su nouiciado muera,

las obras destos diez mesesveo que han entrado en dozena.

Muere en fin de amor de Dios,vean si es rara pobreza f.34v

30 querer que aun la misma muertepor amor de Dios le venga.

Y siendo tal su virtudnaïde estrañe que meresca,aunque es hermano nouicio,

35 que le demos reuerencia.

Estribillo

Atiéndanme todosporque en esta fiestade un santo nouiciodiré cosas nuevas.

Serie di cuartetas asonantadas (e-a) nei versi pari, con due estribillos, unoin apertura e uno in chiusura del componimento, motivate ancora unavolta dalla festa per la canonizzazione di Francesco Borgia (1671). Ilcomponimento precedente e questo sono da ascrivere con certezza allostesso autore, per quanto si evince dai vv.2-3. La rubrica fa riferimento aPedro de Alagón, arcivescovo di Oristano, al cui soglio accedette nel1672; pertanto o la rubrica è successiva alla composizione del testo oesso ha come termine post quem il 1672.

Page 76: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

74 TONINA PABA

XXVI (ff.35r-36r)

PARA UNA DAMA QUE TOMO’EL HÁBITO DE MONJA

Romance

Señora, pues que de bodastratais con Dios, mucho admirover para obra tan seriacon tal gracia hauéis venido.

5 Y no es lo menos que estrañoel veros con tanto aliño,sabiendo que vuestro esposoes el hombre más bendito.

Pues aunque de su hermosura10 os hayan dicho prodigios,

con verdad deciros puedoque está como un crucifixo.

Pero que es rico no niego,siendo caso muy sabido

15 que a no ser señor de estadosno os diera (h)estado tan lindo.

Y por más que del silenciovuestro esposo es muy amigo,luego que lleg[u]éis al coro

20 os da el hablar por officio.

Además que esto del rezo f.35vno es un trabaxo excessiuo,pues es officio que todoscantando pueden cumplirlo.

25 Aunque quiere vuestro espososer con fineza seruido,en el hábito no gustaque andéis con él a lo fino.

Si os señís este cordón30 que allá os tienen preuenido

Page 77: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

75Canzoniere ispano-sardo

yo juraré que tenéismucho de cuerda por Cristo.

Si vuestro hermoso cabelloes libre, aunque bien prendido,

35 en esta ocación por Diosromper con él es preciso.

Quando os [h]able vuestro esposode gran virtud preuenios,que aunque es muy manzo, tal uez

40 llegan al alma sus dichos.

Ni dudéis que es esta casa f.36rde uirtud exemplo biuo,aunque naïde entrando en ellabuena salida ha tenido.

45 Pero con mucha razónlarga vida os pronostico,que siempre viuieron mucholos que con regla han biuido.

Estribillo

Ved desta damael alentado bríopues le lleuó la palmaal mismo Cristo.

Romance (assonanza i-o) scritto in occasione della monacazione di unadama, già edito da ACUTIS. L’estribillo finale (una quartina di settenarie pentasillabi, con assonanza alterna) nel Ms. è disposto come un disticodi endecasillabi (così lo trascrive ACUTIS).

v.4 Ms. heveisv.41 Ms. cosa

Page 78: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

76 TONINA PABA

XXVII (f.36r-v)

DE OTRA MONJA

En algún lançe apretadojusgo (h)esta muger se vido,pues sin reparar en nadase está dando a Cristo.

5 Dexa el mundo y sus riquezas,su casa pone en oluido, f.36vconque muger tan dexadacomo ella ver no imagino.

Y con dexar essas galas10 y tan costosos vestidos

da a entender que lo que dexano es más que un poco de aliño.

¡Jesús! ¡cómo a essa cabeçaessas obras de oro fino

15 quita, como si quitarasolo(s) cabellos! ¿Han uisto?

No puede llegar a más[h]oy su más noble delirio,pues huyendo de sí misma

20 consigo entra en el retiro.

Y no pudiendo atinara cosa, sólo les digoque su discurso y mis verçosjuntamente han fenecido.

Altro romance, ispirato da una circostanza analoga, già in ACUTIS.

v.2 Ms. jusjov.8 Ms. allav.14 probabilmente è da intendere [h]ebras [de oro], metafora ricorrente perindicare i capelli biondi, presente anche in XXVIII, v.14

Page 79: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

77Canzoniere ispano-sardo

XXVIII (f.37r-v)

A LO MISMORedondillas

Señora, naïde se igualaa tu discurrir profundo,con que burlas todo un mundoy esso con muy linda gala.

5 Tal vez a los entendidosel mundo puso en cuidado,mas tú lo dexas burladocon sólo mudar vestidos.

Si el mundo te enseñó danças10 todo fue para su mal

pues a ti naïde es igualen hazer buenas mudanzas.

Quando despojas tu cuellodesse oro hilado, asseguras

15 que del mundo y sus locurasno se te da ni un cabello.

Burlado el mundo se [h]a visto,con hecho tan ingeniosoy él, del lançe pesaroso f.37v

20 te está dando a Jesucristo.

Y si gustoso [h]a quedadocon lo que gustosa dexas,ni se quexa ni te q[u]exasy mal haya el engañado.

Redondillas (abba) ancora sullo stesso tema della rinuncia al mondo daparte di una dama.

Page 80: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

78 TONINA PABA

XXIX (ff.37v-38v)

A SAN LORENÇO MÁRTIRRedondillas

Atención que hablo de veraspues si canto, según pienço,la muerte de San Lorençono dirán que hablo frïezas.

5 Por gran santo es alabadosin seruirle de desdorodistribuir tanto tesoropor andar de un Papa al lado.

Dízenme que de repente10 mucho tesoro allegó

y es el caso que burló f.38ra no sé qué presidente.

Bien mereçe todo honorpues claramente se ha visto

15 que hizo la causa de Cristocon muchíssimo calor.

Fue su aliento denodado,si he de dezir lo que siento,pues en su mayor tormento

20 de miedo no quedó helado.

Por más que apassiblementeviuiendo a todos trató,en su muerte declaróser Lorenço muy ardiente.

25 Para dar a ciegos luzno necessitaua ruegos,pues daua vista a los ciegosen sólo un hazer de cruz.

Y aunque la gente deuota30 dize que a muchos curó

a otros sí que les dexó f.38vlos pies no con poca gota.

Page 81: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

79Canzoniere ispano-sardo

En fin, tengo aueriguadoque estando a morir cercano

35 combidó a cierto tiranopara comer a su lado.

Que estaua immoble no niego,padeçiendo contentoaunque (h)estaua en el tormento

40 como entre brasas de fuego.

Redondillas, per illustrare la vita di un altro santo, San Lorenzo. Contie-ne, nel rispetto del modulo già sperimentato nelle composizioni prece-denti, numerosi rimandi a episodi biografici del martire tra i quali laburla giocata all’imperatore Valeriano che si vide presentare come teso-ri della Chiesa, affidati a San Lorenzo dal papa Sisto II, tutti i ciechi e glizoppi che aveva incontrato per strada. Non mancano, inoltre, nel solcodi una consolidata tradizione, le allusioni al terribile martirio della grati-cola cui, si suppone, il santo venne sottoposto.

XXX (ff.38v-40r)

A SAN BARTOLOMÉQuintillas

A Bartolomé esta uezpintar possible no esaunque lo quiera intentar,que no es possible pintar

5 a quien careçe de tez.

Pero esto no estorua nadaque aunque es cosa aueriguadaque toda su tez perdió, f.39rsé que después le quedó

10 la color muy encarnada.

Por más que alabarle quieromal sus alientos infiero,pues le dan mortal desmayolas heridas de los rayos

15 que llegan sólo al cuero.

Page 82: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

80 TONINA PABA

Desde que a Christo sig[u]ió,pobre y desnudo se viode toda humana riquesa,y aunque fue tal su pobreza

20 sé que en cueros no murió.

Dióle Dios prerrogatiuasa toda luz exessiuas,pues he sabido de ciertoque su cuerpo (h)estando muerto

25 se ha quedado en carnes biuas.

Con verdad puedo dezirque no llegó a consumirvestido, y porque perdió f.39vel mismo con que nació,

30 de pena llegó a morir.

Su aliento es tan excessiuoque no se [h]allará motiuoconque nieg[u]e el ser christiano,aunque le amenaçe el tirano

35 que le desollará biuo.

Algunos han diuulgadoque murió crucificadoy otros que murió sin piel,yo sólo sé dezir dél

40 que en santa cruz le he mirado.

No ando fuera de caminosi le trato, le imaginoviéndole en este co(l)legio,y si buscan priuilegio

45 trae muy lindo pergamino.

Pero a dezir lo que sientosu pobreza no es portento,porque sé de un aut(h)or fiel f.40rque por quitarle una piel

50 se murió de sentimiento.

Quintillas, schema rimico: aabba, dedicate a San Bartolomeo.Il martirologio romano gli attribuisce un apostolato in India e in Ameri-ca, dove si dice sia stato scorticato vivo prima di venir decapitato. Ilriferimento al colegio del v.43 getta luce sul contesto in cui tali poesievenivano composte o fruite, un ambiente religioso connotato dalla pre-senza della Compagnia di Gesù.

Page 83: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

81Canzoniere ispano-sardo

XXXI (ff.40r-41r)

PARA SAN AGUSTÍNRomance

No sé como retrat(r)arde Agustino los prodigios,pues sus cosas naïde puederetratarlas sino él mismo.

5 Sus grandes letras no cantoque es escusado caprichoquerer en una letrillaletras grandes descriuiros.

No es milagro si un prelado10 en su Bautismo es padrino,

si después el mismo Papaha confirmado sus hijos.

Todos águila le llamanpero con raçón me admiro f.40v

15 de ver que buele tan altocon una pluma Agustino.

Muchos le tienen por doctomas yo digo por Dios trinoque en llegando a disputar

20 le hará callar [h]asta a un niño.

Habló de todos muy bien,de palabra y por escrito,pero la vez que [h]abla malni la perdona a si mismo.

25 Por más que digan que fuede donaires enemigo,sé que en materias de graciaescriuió no pocos libros.

Aunque por él [h]a logrado30 la Iglecia fructos crecidos

pero que son más las [h]ojasde sus libros lo coligo.

Page 84: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

82 TONINA PABA

Estribillo

Quien en virtud y letrasbusca milagros

35 con mirar a Agustínlos verá raros.

Continua la serie di poesie sui santi. Anche in questo romance, (assonanzai-o), già pubblicato in ACUTIS, dedicato a Agostino di Ippona, vescovoe padre della Chiesa, si possono riscontrare le numerose dilogie (letra/letrilla, pluma [penna-piuma], volar alto) e giochi linguistici (fructos/hojas[foglie e fogli dei libri] che caratterizzano il linguaggio poetico di questicomponimenti iniziali del manoscritto.

v.20 a un, aggiunto nell’interlinea superiore

XXXII (ff.41r-42v)

A SANTA CATELINA VIRGEN Y MÁRTIRRedondillas

Cantar linda letra es justoa santa tan peregrinaque si es docta Catelinale darán las letras gusto.

5 Mas no me podré seruirde equíuocos este día,que con philosophíame los sabrá distinguir.

Referiré pues su vida10 si me la escucháis con gana,

que aunque ella no es cosa llana f.41ves cosa muy entendida.

Desde chiquilla mostrauamucha apassibi[li]dad,

15 pero creciendo en edadsiempre en disputas andaua.

Page 85: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

83Canzoniere ispano-sardo

Ni es mucho si con rasóndefendió su candidez,que si filósofa es

20 defenderá su opinión.

Asunpto será muy vanonegar que Christo es su esposo,pues de fauor tan gloriosotiene la prueua a la mano.

25 Vençer la fa(l)lacia vanade la más gentil doctrina,cosa es que hizo Catelinacon la doctrina christiana.

En vano el tirano trata30 de atarla a la rueda un día,

porque la philosophía f.42res la que enredos desata.

Pero la acción más erradadel tirano fue querer

35 que una tan docta mugermuriesse descabeçada.

Y aunque a un mar de penas la hechepençar hundirla es delirioque ella el mar de su martirio

40 hizo se parasse en leche.

Que su sepulcro descriuacosa inpossible será,que si él en un monte estáse me haze muy cuesta arriba.

45 Aquí quiero interrumpirporque es incurrir en notasi hablo a perçona tan doctael tratar de concluir.

Estribillo

Oygan, señores, y atiendan f.42v50 las más raras marauillas

conque en santidad y en letrasresplandeçe Catalina.

Page 86: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

84 TONINA PABA

Esté pues todo hombre atentoque con su philo[so]phía

55 da Catelina este díaa mi letrilla argumento.

Serie di redondillas (abba) dedicate a Santa Caterina. L’estribillo finale èformato da due quartine unite, la prima con assonanza alternata, la se-conda con rima completa abba.Nonostante quanto dichiara nella seconda redondilla, che ben evidenziala consapevolezza del poeta riguardo all’impiego di una raffinatastrumentazione retorica, l’autore dei versi non rinuncia agli usuali gio-chi di parole, alle dilogie e anfibologie che caratterizzano il suo stile. Dasegnalare le numerose allusioni ad episodi della vita della santa: alladisputa (v.15) sostenuta con cinquanta filosofi chiamati a convincerladegli errori della dottrina cristiana, alle stimmate (v.24), alla tortura del-la ruota che durante l’esecuzione si ruppe andando a colpire i presenti,alla decollazione (v.36) e al latte che sgorgò dalla testa mozzata (v.40) e,infine, alla credenza che il suo sepolcro si trovi sul Monte Sinai, dove gliangeli ne avrebbero trasportato il corpo (vv.43-44).Si noti come, eccetto che nel v.52, scrive sempre Catelina, forse per pres-sione dell’italiano.

v.39 Ms. al

XXXIII (ff.42v-43v)

A LA MISMA SANTARomance

Aunque tanta gala ostente[h]oy esta dama luzida,muchos juran que esuna santa Catalina.

5 Que es grande doctora muy bienlo publica su doctrina,pues aquel por quien abogatiene segura su dicha.

Y no dudo que sus letras f.43r10 deuen de ser peregrinas,

Page 87: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

85Canzoniere ispano-sardo

pues la busca por su esposala misma sabiduría.

Su esposo le da un anilloy en essa prenda publica

15 que aun el cielo jusga que esmuy de prendas Catalina.

Para que dexe a su esposoel cruel tirano la insta,mas no hay instancia que valga

20 contra su philosophía.

Su cuello en lugar de sangrevierte leche de la herida,y assí en fe de su constanciaser toda pechos publica.

25 El premio que le da el Cielopor azañas tan luzidaslo callo porque me diçenque es cosa de la otra vida.

Estribillo f.43v

Si el Cielo en (h)esta fiesta30 se regosija

muestre tanbién la tierramucha alegríay el orbe todoa Catalina aplauda

35 con mil elogiosy todos digan¡vivan vivan las gloriasde Catalina!

Romance (assonanza i-a) con estribillo finale formato da una seguidillacomposta (settenari e pentasillabi), anomala per quanto riguarda lo sche-ma rimico. Già pubblicato in ACUTIS.

v.16 Ms. calaninav.35 Ms. elegios

Page 88: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

86 TONINA PABA

XXXIV (ff.43v-45r)

A SAN EPHISIO MÁRTIRRedondillas

Para que con mucha luzal grande Ephisio alabemosserá bien que comencemoscon la señal de la cruz.

5 Pues si con ella el christiano f.44rse arma en todas ocaciones,ésta Ephisio en sus accionesla tuuo más a la mano.

Y si de todas las penas10 es la cruz compendio breue,

su pecho a tanto se atreueque las tiene a manos llenas.

Si toda riquesa y donviene en la cruz a esconderse

15 tiene Ephis de enriqueserseentre manos la ocasión.

Mas se endereza essa traçapara que esté siempre dando,y esperamos mucho quando

20 todo por su mano passa.

Y porque el bien que asseguranaïde piençe que es en vano,si le miráis a la manopor esa cruz os lo jura.

25 Si con atención se aduierte f.44vdigo yo, sin ser gitano,que en dos líneas de su manole pronostico su suerte.

Ni falta quien diga al vello30 que si una cruz van a hazer

esas líneas han de haueren él un grande degüello.

Page 89: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

87Canzoniere ispano-sardo

Y no me den por aut(h)orde lo que aquí queda dicho,

35 pues no pareçe caprichoquando lo dice un doctor.

Ni es passión en el sujetoquerer a Ephisio alabarsino que llego a formar

40 del santo mucho concepto.

Ni estriba si bien se apurasu affecto sólo en hablar,pues ya lo puede prouarcon muchíssima escritura.

45 Esto es quanto hizo Jesús f.45rpor Ephis, y ha sido tantoque admirado el mismo santose queda haçiendo la cruz.

Serie di redondillas (abba) nelle quali si illustra la vita di Sant’Efisio, parti-colarmente venerato a Cagliari, a cui vengono tributati solenni processio-ni e pellegrinaggi dal 1656, per aver liberato la città dalla peste.Viene diffusamente sviluppato il riferimento al segno della croce sul palmodella mano che gli lasciò la visione notturna di Cristo.

XXXV (ff.45r-46r)

OTRAS

Oygan la insigne victoriadel más heroico valory no me den por aut(h)orsi para en sangre la historia.

5 A Ephisio mi musa aclamacuya sangre conocidacon la fama de su vidapor el lugar se derrama.

Dan a su nombre gran luz10 los hechos en que campea

Page 90: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

88 TONINA PABA

y aunque de hábito no seaes cauallero de cruz.

Pero aunque tanto luziósu nombre no le ha valido

15 pues llegó a verse caído f.45vpor una voz que salió.

Y aun el verse derribadono ha sido mucho desairemas fue que por cosas de ayre

20 se viesse bien santiguado.

Por auiso soberanotuuo (h)esto y mudando atajo[...]luego dio en ser buen christiano.

25 Mostróse la (h)ira aplacadacon tan nueua mutaçión,mas como (h)obra la passiónél la tiene señalada.

30 Y como el que gouernauaera un tira[no] gentiltrató ser affecto de vilpues por él no idolatraua.

Quiso salir con su intento,35 echa a Ephisio entre prisiones

y haziendo él más confessiones f.46rél le daua más tormento.

En ellas tan poco vistoestuuo que quando entró

40 un hombre a velle, pensóver al mismo Jesuchristo.

Y aunque sentencia tan neciale da castigos muy malos,a Ephisio aquello de palos

45 se le hizo cosa muy recia.

No huuo sossiego en el pechodel tirano [h]asta matarle,y matarle y coronarletodo de un golpe se [h]a hecho.

Page 91: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

89Canzoniere ispano-sardo

Ancora redondillas dedicate a sant’Efisio. Vari i riferimenti alla vita delsanto e alla sua conversione da persecutore di cristiani a martire dellanuova fede, sotto l’imperatore Diocleziano.

v.41 Jesu, aggiunto nell’interlinea superiore.

XXXVI (ff.46r-48r)

COPLAS A LA MUERTE

¿Yo para qué nací? para saluarme,que tengo de morir es infalible,dexar de ver a Dios y condenarme f.46vtriste cosa será, pero possible.

5 Possible, duermo, río, y quiero holgarmepossible, y tengo amor a lo visible,¿qué hago? ¿en qué me ocupo? ¿en qué me encanto?loco deuo de ser pues no soy santo.

GLOSA

¿Yo cómo vine al mundo? condenado.10 ¿Dios cómo me libró? dando su vida.

¿Yo cómo le perdí? por un bocadoque fue del mundo todo un homicida.¿Dios qué me pide a mí? lo que me [h]a dado.¿Yo qué le pido a él? la eterna vida.

15 ¿Dios para qué murió? para librarme.¿Yo para qué nací? para saluarme.

De tierra soy, y a tierra he [de] boluermey a siete pies de tierra reduzidoy una pobre mortaja en que enboluerme

20 tendré del mundo el pago mereçido. f.47rNo puedo deste passo defendermeni el rezar puede ni el [...] temidomiseria eternal, cosa terrible,que tengo de morir es infalible.

25 Allí de los amigos más amados,del alma tiernamente más queridos,

Page 92: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

90 TONINA PABA

los últimos abraços regaladosrecibirán con llantos y gemidos.Allí será el mayor de mis cuidados,

30 los deleites y viçios cometidos,pues puedo por ellos no saluarmedexar de ver a Dios y condenarme.

Pues, como de la emienda y penitenciatan descuidado uiuo en esta vida

35 ¿cómo no limpio y curo la conscienciaantes que lleg[u]e al fin desta partida?porque si llega y falta diligenciadaré en los infiernos una cayda f.47vhasta el centro profundo más horrible

40 triste cosa será, pero possible.

Dispuesto con cuidado y preuenidoconuiene estar al tránsito forçoso,que si me coge desapercebidotendré el castigo como perezoso.

45 ¡O’ loco, torpe, necio endurecidofalso, liuiano, desleal, vicioso!que puede ser venir a condenarmepossible, duermo, río y quiero holgarme.

En este paso mil esclamaciones50 con lágrimas, sollozos y alaridos

harán sin dar aliuio a mis passionesPadres, hermanos, deudos, conocidos.¿qué ancias? ¿qué congoxas? ¿qué aflicionesturbarán mis potencias y sentidos?

55 [esto tengo de ver y esto es possible]possible, y tengo amor a lo visible. f.48r

Agonizando para dar la vidael cuerpo flaco con la amarga muerte,el alma triste teme la partidael diuorcio penoso y dura suerte.

60 Amargo cáliz de mortal bebidapues que tengo de passarte y de beuerte¿cómo de la uirtud me oluido tanto?¿qué [h]ago? ¿en qué me ocupo? ¿en qué me encanto?

Allí me assombrará la cuenta larga65 las uisiones horrendas infernales.

Page 93: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

91Canzoniere ispano-sardo

la memoria terrible tan amargadel falso que condena y otros males.Pues, ¿cómo, [h]oy ciego, grande cargade angustias y tormentos tan desiguales,

70 no tiemblo, no me emiendo, no me espanto?loco deuo de ser, pues no soy santo.

Glosa in ottave di endecasillabi (ABABABCC) della copla ¿Yo para quénací? para salvarme, che Lope de Vega attribuisce a Fray Pedro de losReyes e della quale esistono “infinidad de ediciones y copias manuscritas,así del texto solo como de las glosas que se le hicieron. La paternidad noestá fijada aún con certeza” (RODRÍGUEZ MOÑINO 1976).Testimonianze: Ms. 192 BUC, ff.204v-205r; BBM Ms AD XI 57 ff.22r-23r; RAMILLETE 1629, f.87; Ms. D. IV C. 31 BCS, f.228 (solo l’ottavada glossare).

v.11 le, la Ms.192v.17 a tierra en tierra RAMILLETEv.22 rezar cesar RAMILLETEv.23 eternal, cosa general, caso Ms 192v.28 recibiran recibiré RAMILLETEv.30 deleites, pecados Ms.192v.31 pues pues que Ms.192, RAMILLETEv.47 ser venir seruirome Ms.192v.49 paso caso Ms.192v.55 esto tengo de ver? Esto es posible ms.192, RAMILLETEv.66 terrible horrible Ms. D. IV C.31v.67 falso fallo Ms. D.IV C.31

XXXVII (ff.48v-50v)

OTRAS

Oy’, palpé, gusté, vi y tuue olfato,viuí con carne, sangre, y sentimientotuue, aunque estoy agora en tal retrato,memoria voluntad y entendimiento.

5 Juntas aquestas cosas que relato,con otras infinitas que no cuento,todas las consumió la sepulturadexándome qual ves en tal figura.

Page 94: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

92 TONINA PABA

Glosa

Si quieres ver el fin triste que espera10 a todas nuestras vanas fantasías,

abre los ojos, mira y considerael miserable fin de nuestros días.Mira en este retrato y calaueraen que paran los gustos y alegrías,

15 mira que, aunque me ves en tal retrato,oy’, palpé, gusté, vi y tuue olfato. f.49r

Contempla en el cristal de aqueste espejoel desengaño de la vida humana,el Papa, el Rey, el grande, el Niño, el viejo

20 el que peina la barba negra y cana,el ignorante y el que da consejoel que uiste sayal, púrpura o granaque yo en algún tiempo, aunque no sientoviuí con carne, sangre y sentimiento.

25 Imagina que soy un Rey, un Papaun señor titulado, un grande, un chicoun bizarro galán, uno sin capa,un mercader famoso, un pobre, un ricoporque si bien lo miras soy un mapa

30 de todas estas cosas que publico,pues los bienes y males de que tratotuue, aunque estoy agora en tal retrato. f.49v

Estos áridos huessos fríos y secos,esta funesta sombra, esta figura,

35 estas quijadas secas, cuyos huecosocupan los dientes que en blancuraexcedían las perlas, ya son secos.De la miseria humana acerba y duratodo me falta, vida y sentimiento

40 memoria, voluntad, y entendimiento.

No viuas sólo un punto descuidado,huie el (h)ocio, siencia y mentirasdel des[h]onesto vicio azibarado,el (h)odio, las venganças y las iras

45 la soberuia y el tiempo mal gastadoque serán contra ti, si no lo miras,testigos que condenen su mal tratojuntas aquestas cosas que relato.

Page 95: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

93Canzoniere ispano-sardo

Ajusta bien la cuenta que es forçosa50 y ten por cierto no te escandalize

que te la han de tomar tan rigurosa f.50rque de temor el pelo se te (h)erize,porque será tan triste y espantosaque el más constante más se entemorize,

55 siendo tus culpas puestas por assientocon otras infinitas que no cuento.

¿Qué siruió el pelo a oro semejante,frente, ceja, nariz, menudo dientede blanca nieue y púrpura brillante,ni los ojos de sol puesto en oriente,

60 los labios de coral si en un instantedientes, labios, nariz, ojos y frentecabellos, cejas, púrpura y blancuratodo lo consumió la sepultura?

Quando por el camino desta vida65 al parecer segura caminando

rica, lozana, hermosa y guarnecidade perlas, plata y oro, no pençandome asaltó la muerte que atreuida f.50val camino salió y me fue quitando

70 vestidos, perlas, plata, y hermosuradexándome qual ves en tal figura.

Glosa in ottave reali (ABABABCC) della copla Oy’, palpé, gusté, vi y tuueolfato.Testmonianze: Ms.192 BUC, ff.207r-v; BBM, Ms.AD XI.57 f.17v;RAMILLETE 1629, ff.94-95.

Rubrica De la Muerte, Ms. 192.v.8 dexandome quedandome RAMILLETEv.11, los, tus Ms.192v.17 contempla contempleen RAMILLETEv.26 grande, un chico, un gran rico Ms.192v.35, huecos, huesos Ms.192v.37 secos ecos RAMILLETEv.42, siencia, licencia Ms.142, lisonjas RAMILLETEv.55 siendo viendo RAMILLETEv.58 brillante el semblante RAMILLETEv.66 hermosa y guarnecida yua la hermosura guarnecida RAMILLETEv.67 no pençando imaginando RAMILLETEv.68 asaltó salteó RAMILLETEv.70 y hermosura oro y hermosura Ms.192, RAMILLETE

Page 96: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

94 TONINA PABA

XXXVIII (ff.50v-51v)

A LA VANIDAD DEL MUNDO

Aprendet flores de mílo que va de ayer a [h]oy,que ayer marauilla fuyy [h]oy sombra mía aún no soy.

Glosa

5 Gentes que nacistes floresen los campos de la vida,¿qué importan vuestros verdores,si no tenéis quien impidade la muerte los rigores?

10 Yo era flor, fragante fui f.51rayer naçí, y [h]oy morí,y pues al mismo fin vaisporque no os desuanezcáisaprended flores de mí.

15 Era yo quando viuíapomposa, altiua y lozanay aunque cada instante veíamorir la flor más ufanamil siglos me prometía,

20 mas ya escarmentada estoypues la flor que fui no soy,desde ayer acá de suerteque está enseñando mi muertelo que va de ayer a [h]oy.

25 Esta vida que gozáisdulçe, agradable y sabrosa,y como tanto la amáisaunque pasa presurosa f.51vque no pasa imagináis.

30 Mas sabed que no es assíy tened flores de míun espejo y un dechado,pues bien sabe todo el pradoque ayer marauilla fui.

35 El brio y la gentilezaque la uanidad alaba

Page 97: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

95Canzoniere ispano-sardo

de vuestra naturalezamañana a viuir acabaporque [h]oy a morir empieza;

40 en mí el exemplar os doy,mil flores dixeron [h]oyque era yo ayer muy hermosa,muy bella, alegre y ayrosay [h]oy sombra mía aún no soy.

Glosa in decime, schema rimico:ABABACCDDC.La cabeza da glossare è la letrilla V, del 1621, di Luis de Góngora, “enpersona del Marqués de Flores de Avila, estando enfermo” (JAMMES).Testimonianze: Ms.192 BUC f.205r (solo la letrilla), Ms.3884 BNM, f.320;RAMILLETE 1629, f.82;Rubrica: A la muerte temprana de un ingenio ilustre, RAMILLETE;

v.1 aprendet, catalanismo?v.42 hermosa pomposa Ms.3884v.43 ayrosa hermosa Ms.3884

XXXIX (ff.52r-54r)

A LA LARGA CUENTA QUE HA DE DARDE SU VIDA EL HOMBRE A DIOS

Octauas

Larga cuenta que dar de tiempo largotérmino breue, tránsito forçosoterrible tribunal, juizio amargoaun a los mismos santos espantoso;

5 muchas las culpas, débil el descargo,recto el juez y entonces riguroso,pleito en que va [a] gosar de Dios eternoo’ penar para siempre en el infierno.

Glosa

Si por obra, palabra o pensamiento, f.52v10 en una vida de peligros llena

puede el hombre pecar en un momento,al infierno un pecado le condena.Si son sus enemigos tan sin cuento

Page 98: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

96 TONINA PABA

tan fuertes, y él tan flaco, ¿con qué pena15 aurá de estar teniendo con tal cargo

larga cuenta que dar de tiempo largo?

Si desta estrecha cuenta algún culpado,se pudiera escapar humanamente,o’ a lo menos viuiera asegurado

20 de vida, penitencia suficiente,pudiera su dolor ser aliuiado.Mas da Dios por castigo al negligenteen un caso tan arduo y peligrosotérmino breue, tránsito forçoso.

25 Así como con suaue melodía f.53rllama Dios en el mundo al más perdido,haziendo mil milagros cada díacon aquellos que más le han ofendido,assí como es de pecadores guía

30 [assí con sólo verle embrauecido]los ha de ser al tiempo del descargoterrible tribunal, juizio amargo.

Auierta el pecador más engolfadoen medio de las olas deste suelo,

35 si fuesse de repente presentadodelante del señor de tierra y cielo:de breues pensamientos acusado,¿quién le podrá ayudar a dar consuelo,puesto en un tribunal tan riguroso

40 aun a los mismos santos espantoso?

Si tiene en sus obras confiança,que son las que aseguran su partida,pese bien su justicia en fiel balança f.53vpues lo ha de hazer por ella compelido:

45 que si quiere mirar si Dios le alcançasegún lo que ha pagado y recebidoverá que son de su proceso largomuchas las culpas, débil el descargo.

Mírese de sus yerros acusado50 y acusado con furia inex(h)orable,

según recta justicia condenadoa fuego eterno y pena perdurable.Verá que para un hombre tan culpado

Page 99: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

97Canzoniere ispano-sardo

cosa no puede hauer más miserable55 que tener en un pleito tan dudoso:

recto el juez y entonces riguroso.

Y pues que Dios le da lugar bastante,agradéscale humilde su ventura,considere este mundo un solo instante

60 verá que cieno quanto en él procura.Procure de enmendarse en adelante f.54rporque no puede hauer mayor locuraque perder por un bien que es casi infiernopleito en que gozar de Dios eterno.

Y pues que Dios el aluedrío le ha dado65 para que escoger pueda libremente,

pues a su semejança le ha criadodándole natural tan exelente;mire a quál de los dos se ve inclinado,quál le parece es más conueniente:

70 gozar de vida eterna y bien eterno,o’ penar para siempre en el infierno.

Glosa in ottave reali, schema rimico: ABABABCC.Testimonianze: Ms.192 BUC., solo l’ottava da glossare; RAMILLETE1629, f.82.Rubrica: Del juizio final, Ms.192

v.7 gosar el gozar RAMILLETEv.21 aliuiado escusado RAMILLETEv.25 asi como y como RAMILLETEv.30 assi con solo verle embrauecido RAMILLETEv.31 ser hazer RAMILLETEv.34 olas cosas RAMILLETEv.42 partida partido RAMILLETEv.54 cosa caso RAMILLETEv.60 cieno es cieno RAMILLETEv.63 gozar el va gozar

Page 100: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

98 TONINA PABA

XL (ff.54v-64r)

DEL DOLOROSO ARREPENTIMIENTO Y LASTIMOSADESPEDIDA QUE HAZE LA ALMA DEL CUERPO

AL PUNTO DE LA MUERTE

Dize el autor

Cristianos y redemidospor Jesús suma clemencia,los que en uicios estáis metidosdispertad uestros sentidos

5 y examinad la conciencia.

Mirad que la muerte uienemuy a menudo y essenta,que punto no se detieney que Jesuchristo tiene

10 de pedir estrecha cuenta.

Y tan presto llamaráal moço jouen tempranocomo al viejo más anciano.Y quien (h)esto dudará

15 será su juicio vano.

Los reies y emperadores,los papas y cardenales,caualleros de primores,Grandes, Medianos, Menores f.55r

20 todos han de ser iguales.

Assí no uale tenerfaustos, riq[u]esas ni galasiguales hemos de serante Dios do se han de uer

25 las obras buenas y malas.

Y pues con tan alta vozllama nuestro presidente,note la cristiana gentela despidida feroz

30 que el alma del cuerpo siente.

Page 101: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

99Canzoniere ispano-sardo

Habla el cuerpo

Recuerda alma dormidade uicios mundanos [h]artaque ya es la [h]ora venidade dar fin a nuestra vida

35 pues la muerte nos aguarda.

Los deleites muy gustosos f.55valma ya son acabados,y aquellos faustos pompososy los días festejosos

40 con los regalos sobrados.

Las joyas y gran tesorode baxillas y ducadosy los anillos doradosy las cadenas de oro

45 con eslauones doblados.

El vestido guarnecidode terciopelo y brocado,y el cauallo ensalçado,las armas y arnés lucido

50 y puñal sobre dorado.

Aquel caçar por oteroscon devaneos y risa,corriendo como troteroscon perros y ballesteros

55 los domingos mientras missa.

Cuenta darás desta caça f.56ry quando andauas jugandopor los cantones y plazasparlando como picaça

60 lo que en el naipe ba pintado.

En esto te exercitauasy era tu deleytación:alma ¿por qué no cuidauasmás de la missa, y rezauas

65 y oyas algún sermón?

El eterno mayoralque es la diuina Justicia

Page 102: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

100 TONINA PABA

en la corte celestialde todo bien y mal

70 tiene cumplida notiçia.

Y pues la [h]ora es llegadade mi fin y de tu g[u]erratu serás de Dios juzgaday mi carne sepultada

75 en mi madre que es la tierra.

Responde el alma f.56v

O cuerpo crüel peruerso,causa de todos mis daños,autor de cien mil engaños,¿a[h]ora me eres aduerso

80 al cabo de tantos años?

Desconosido crüelpestífero cenegalso color de panal y hiel,duro, desleal y infiel,

85 causa de todo mi mal.

Yo por tu boca me[n]tí,comí tanbién demasiado,con tus orejas oí,con anbos tus pies corrí

90 a lo que me fue vedado.

Y con tus manos así,cosas susias y dañadas,tanbién con tus ojos vilas partes do me perdí f.57r

95 por seguir yo tus pisadas.

De contino rebuscauaapeti[to]sos manjares,siempre el comer te sobrauay tus tristesas quitaua

100 con músicas de juglares.

Mientras te daua más uiciosme ordenauas más traicióncuerpo no tienes razónen pago de buen servicio,

105 darme tan mal galardón.

Page 103: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

101Canzoniere ispano-sardo

[H]abla el cuerpo

Esto de comidas ciertascon las viandas sobradas,fueran muy bien empleadasquando llega a tus puertas

110 el pobre dando aldauadas.

Dístele la capa al tru[h]án f.57vpor dezirte un cantarcito,y al mísero pobresitonunca le distes del pan

115 estando [h]ambriento y aflito.

Descuidáuaste a tide toda gracia diuina,y con música maliñame gorgeauas a mí

120 que soy hedionda piçina.

Dizes que yo te engañaua,por cierto tú te engañastey de ti misma burlaste:alma yo no te dañava

125 que tú misma te dañaste.

Yo, ánima, tierra soyy pesada como plomo,por do me lleuas me voya donde tú estás estoy

130 quanto me das tanto tomo.

Tu como g[u]ía g[u]iaste f.58ry como señora hisiste:si pequé tú consentiste,si mal hize tú otorgaste,

135 si erré tú lo quisiste.

Si ayunaras, yo ayunaray si fueras al desiertoalma yo te acompañara,y no te huyera la cara,

140 esto tenlo por muy cierto.

Pues en deleites te uiste,gusta de la hiel amarga,

Page 104: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

102 TONINA PABA

y pues no te arrepentisteni penitencia hiziste

145 lléuate toda la carga.

Responde el alma

O pestífera pissina,cieno susio atossegado,al (h)erizo comparado,que esconde el rostro y espina f.58v

150 con su cuerpo enerizado.

Todos los bienes del cielome encubriste y apartaste,y con vicios me mostrastelos deleites deste suelo,

155 con los quales me [e]spantaste.

¡Ay de mí que me cubrícon tan engañosa dama!mas compararte he yo a tial estiércol que entre sí

160 se quema sin salir llama.

Si los fuegos barruntara,que tan encendidos son,yo triste los apagaracon lágrimas que llorara

165 salidas del coraçón.

¡Ay cómo siento mi penay se me acerca el morir!o[h], ¿quién pudiera viuirtan sola una quarentena f.59r

170 para llorar y gemir?

Cuerpo, pues te acompañéen este mundo cien años,no te vaias, déxamesólo un año para que

175 llore mis vicios y daños.

Page 105: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

103Canzoniere ispano-sardo

Dize el cuerpo

Tarde acuerdas alma triste,tus obras han sido varias,mil jubileos tuuistey hartas quarantenas viste

180 y indulgencias plenarias.

Perdiste, como perdida,aquel tesoro sagradode Jesuchristo embïado;a[h]ora, al fin de la vida

185 lloras el bien que [h]as passado.

Deuieras considerarcomo tu madre murió f.59vy el padre que te engendró,y pues hauías de passar

190 lo que por ellos passó.

Y que yo que soy mortaly que mis herencias sonuna pala y açadón,en mi fausto un esportón

195 te siruirá liberal.

Y que de tela muy baxao de sávana podridaque me será proueyda,una mísera mortaja

200 en acabando la vida.

Tú, ánima, bien pudierasheredar el bien supremosi penitencia tú hizieras;mas por tus maldades fieras

205 (h)arderás en el infierno.

Responde el alma

Fantasma espantable y fiera, f.60rvisión hecha de dos carasdescompassada cimera,si acusadores no huuiera

210 tu peruerso me acusaras.

Page 106: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

104 TONINA PABA

Ya que yo [h]aya ofendidoa la Magestad Gloriosacomo ingrata y aleuosaen algo le hauré serbido,

215 aunque muy pequeña cosa.

A mis amigos y hermanos,e hijos aministré,doctrina les enseñécon auisos soberanos

220 de Dios y su santa Fe.

Quando alguno le ofensauaal diuino Redentor,y el santo nombre jurauasus vicios luego reptaua

225 con doctrina del Señor.

Habla el cuerpo f.60v

Has viuido comparadaa tablilla de venteroque combida con posada,y ella se queda colgada

230 al graniso y ventisquero.

Deste modo hiziste tú,que a muchos administrauasy para ti no guardauassólo un grano de virtud

235 y en tinieblas te quedauas.

Si tuuiste por costumbrede dar doctrina assí,de la soberana cumbre¿por qué como dauas lumbre

240 no guardauas para ti?

Si el pecado venialdel próximo reprendías,alma, ¿por qué no veíasel gran pecado mortal f.61r

245 en que tú siempre assestías?

Page 107: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

105Canzoniere ispano-sardo

Jusgauas la culpa agenade tu próximo y hermano,y no jusgauas tu pena:que estás de ponsoña llena,

250 vana por tu viuir vano.

Delante Dios verdadero,será acusado tu mal,do verás tu daño entero,no por espejo de azero,

255 ni por un claro cristal.

[Allí no valdrá la haciendani número de ducadosni vale volver la riendapues te engolfaste en la sendade los malaventurados.]

Allí pagarás tu culpade quantos males hiziste,pues tanto tiempo tuuistede penitencia y disculpa

260 en cien años que viuiste.

Responde el alma f.61v

Si cien años he viuido,sepultada siempre en ti,mejor fuera para míque te huuiera aborrecido

265 desde que te conocí.

¡Ay de mí, quán lastimadame siento y quán afligida!de vicios acompañada,de buenas obras priuada

270 y del cuerpo repr[h]endida.

Con que verguença irédelante del Jues diuino,pues ofendido le he.¿A qué santo llamaré

275 que quiera ser mi padrino?

Page 108: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

106 TONINA PABA

Mi viuir ha sido vario,que a ningún santo ayuné,llorando pongo mi feen Vos, Virgen del Rosario,

280 pues la corona os rezé.

Soberana Emperadora, f.62rVirgen y Madre [de] Dios,a[h]ora es tiempo, Señora,que seais mi intercesora

285 y que rog[u]éis por mí Vos;

Suplico[o]s Virgen y Madre,preciosa flor de las flores,rog[u]éis a vuestros amores,Jesús mi diuino Padre

290 que perdone mis errores.

Y que me quiera aguardaralgún tiempo limitado,para que pueda llorar,gemir y penitenciar

295 mi graue error y pecado.

Habla la Virgen

Hijo mío y mi Señor,el ánima pecadorame llama con gran feruorpidiéndome por mi amor f.62v

300 que sea su intercessora.

Suplico[o]s con humildad,soberano Rey Eterno,que della hayáis piedady que Vuestra Magestad

305 no la condene al infierno.

Responde Christo

Madre, harto tiempo le dide vida y no se enmendó,y pues de mí le apartóno la quiero para mí

310 pues penitencia no obró.

Page 109: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

107Canzoniere ispano-sardo

Mis tesoros celestialesquiero para mis hijitos,que en seruirme son leales,y sus bienes temporales

315 parten con los pobresitos.

La vida le di, sobradasalud y mucha hazienda, f.63ry al pobre no le dio nada;no quizo ser adornada

320 de penitencia ni enmienda.

Dize la Virgen

Dulcíssimo Emperador,pues estoy yo de por mediocesse vuestro gran rigory suplicoos por mi amor

325 que le deis todo remedio.

Pues me demanda fauores,perdonadla, dulce Padre,sus delitos y erroresque yo por los pecadores

330 he de rogar como madre.

Muchas vezes me rezómi rosario esclarecido,con viua fe me llamóy siempre me suplicó

335 le huuiesse fauorecido.

Por la leche que mamastes f.63vHijo de mi santos pechos,y este vientre do encarnastes,y la passión que passastes

340 por su salud y prouechos.

Que la queráis esperara que laue su conciencia,y sane de su dolenciacon oración y ayunar,

345 y limosna y penitencia.

Page 110: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

108 TONINA PABA

Responde Christo

Clemente Madre piadosa,pues que Vos me lo rogáis[h]ágase lo que mandáis,pues jamás os neg[u]é cosa

350 de quanto me demandáis.

Pues que siente su gran daño,y assí lo publicáis Vos,gimiendo su ierro estraño, f.64.rsi de plaço pide un año

355 yo, madre, le otorgo dos.

Dize el Autor

Gózate, alma christiana,con tan grande regosijo,pues la Virgen soberanacontinuamente nos gana

360 perdón de su santo Hijo.

Christiano, buelue la rienda,dexa el mundo, que es escoria,y camina por la sendade la verdadera emienda

365 por que Dios te dé su gloria.

Serie di quintillas di ottonari. Schema rimico: abaab.Testimonianze: Pliego suelto BNM (V.E. 129-40), Apartamiento del cuerpoy del alma compuesto por Mateo Sánchez de la Cruz, s.a.; Pliego sueltoBUC, Diálogo entre el cuerpo y el alma, s.a., compuesto por el BachillerDon Joseph de Bascones, en Madrid; CHIS, V, 302; CCVIII; DESANCHA (Anónimo, Pliego Suelto, en Madrid, por Luis Siges, sin añode impresión).

v.2 suma nuestra BNMv.18 de primores y señores BNM, BUCv.21 assi allí BNM, BUCv.35 aguarda aparta BNM, BUCv.36 muy mas BNMv.39 festejosos mas sabrosos BNM, y los dias festejosos de tantos dias gozosos BUCv.43 dorados preciados BNM

Page 111: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

109Canzoniere ispano-sardo

v.48 ensalçado enjaezadoBNM, BUCv.50 puñal espadin BNM,BUCv.55 los domingos mientras las Fiestas mientra la Missa BUC, las fiestas sin oir BNMv.60 lo que en el naipe ba pintado lo que el naype yba pintando BNM [vv.51-60 non figurano BUC]v.61 exercitauas deleitavas BNMv.63 alma ¿por qué no cuidauas? mas de la misa y sermon BNMv.64 mas de las misa y rezauas alma ¿por que no cuidabas, BNM,v.65 y oyas algun sermon? que es senda de salvacion? BNM, BUC[vv.66-70 non figurano BUC]v.72 tu mi BNMv.75 mi madre que es el centro de BNM, BUCv.77 causa de todos mis daños autor de todos los daños BNMv.78 autor de cien mil causa de tantos BNM[vv.81-85 non figurano BUC]v.86 metí mentí BNMv.87 comí tanbién y con mi amor BUCv.95 seguir imitar BUCv.96 rebuscaua te buscava BUCv.102 ordenauas adornabas BNMv.106 Esto esso BUCv.108 muy mas BNMv.109 llega llegaba BNM[vv.111-115 non figurano BUC]v.115 aflito astio BNMv.116 descuidauaste desnudabaste BNM, te desnudabas BUCv.121 engañaua engañé BNM, BUCv.124 dañaua cegué BUC, engañé BNMv.125 dañaste cegaste BUC, engañaste BNMv.131 g[u]ia norte BNM, Norte BUCv.134 hize dixe BNMv.140 tenlo por muy tuuieras por BNM, BUCv.141 en deleites te uiste el deleite tuviste BNMv.149 el rostro cuerpo BNMv.152 me encubriste y apartaste me cubriste y guardaste BUC, apartaste metapaste BNMv.153 mostraste enseñaste BNMv.154 suelo sucio BNMv.155 spantaste engañaste BNMv.157 dama rama BNMv.158 compararte he yo compárente BNMv.161 los tus BNMv.162 encendidos encubiertos BNM, BUCv.163 apagara atajara BNMv.172 cien tantos BUCv.175 llore dexe BNMv.178 tuuiste perdiste BUCv.179 quarantenas viste quaresmas tuuiste BUCv.202 supremo sempiterno BNMv.205 harderas heredaras BNMv.221 le ofensaua pecaba BNM

Page 112: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

110 TONINA PABA

v.222 al diuino contra el sacro BNMv.245 assestias vivias BNM[vv.246-250 non figurano BUC]v.255 ni por un claro mas de muy fino BNM[vv.256-260 figurano solo nel pliego della BNM]v.261 cien años tanto tiempo BNM, BUC[vv.266-270 non figurano BUC]v.274 llamaré nombraré BNMv.281 emperadora y bella Aurora, BNM, BUCv.285 Vos a Dios, BNMv.289 diuino piadoso BNMv.291 aguardar otorgar BNMv.295 error culpa BNM, BUCv.303 della hayais tengais de ella BNM, BUCv.308 le se BNMv.312 mis hijitos los contritos BNM, BUCv.319 adornada dotrinada BNMv.335 le huuiese fauorecido que no la tengo en olvido BNM, que no la tenga enolvido BUCv.337 santos pechos casto pecho BNM, BUCv.340 su salud nuestro bien BNMv.352 publicais suplica a BNM, BUCv.353 ierro daño BNMv.357 grande santo BNM, BUCv.365 por que Dios te de su que es camino de la BNM, BUC

XLI (ff.64v-65v)

VILLANCICO

Ya haze el diuino Amorgente contra los pecados;sus a la g[u]erra, soldados,que tocan el atambor.

5 Es amor el capitán,voluntad es el sargento,memoria y entendimientocabos de esquadra serán.Ea que a enbarcarse van

10 a la tierra de dulçor,sus a la g[u]erra, soldados,que tocan el atambor.

Confesión y penitenciase ponen en delantera,

Page 113: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

111Canzoniere ispano-sardo

15 la Fe lleua la bandera,y la munición paciencia,y el vagage prouidencia,diligencia gastador;sus a la g[u]erra, soldados, f.65r

20 que tocan el atambor.

Los suspiros son espías,las lágrimas corredores,limosnas exploradores,las velas son obras pías,

25 los remos auemaríasy el comitre es el temor,sus a la g[u]erra, soldados,que tocan el atambor.

Contra la culpa y pecado30 se leuanta aquesta g[u]erra,

vana conquista la tierradel hombre desacordado:con el bien que Dios [h]a (h)obradosueltan los tiros mejor,

35 sus a la g[u]erra, soldados,que tocan el atambor.

A la isla de esperançael patrón la naue guía,nauegando todo el día f.65v

40 que en la noche no hay bonança.Y si la tormenta alcançaay, triste del pecador,sus a la g[u]erra, soldados,que tocan el atambor.

45 El temor suelta cañonesdel castigo y de la pena,quando el alma viene llenade infinitas tentaciones;ea, pues, fuertes varones,

50 muera Luzífer traidor:sus a la g[u]erra, soldados,que tocan el atambor.

Villancico di ottonari con una redondilla (xyyx) como cabeza. Schemarimico:abbaaxyx.

Page 114: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

112 TONINA PABA

Testimonianze: Pliego suelto BUC: Aquí se contienen dos romances..., condos villancicos muy sentidos, en la imprenta de F.co Sanz, en la calle de laPaz, s.a.

v.6 Ms. sergentov.10 de del BUCv.24 velas valas BUCv.31 vana conquista van à conquistar BUC

XLII (ff.66r-67r)

DÉCIMAS

Al fin tráxome mi suerteal más benturoso puerto,pues quiero ser cuerpo muertoantes que lleg[u]e la muerte.

Glosa

5 De las banderas de Martey de los tercios de amor,a tu diuino estandartebengo perdido, Señor,por si pudiera ganarte,

10 sin armas llego a tu fuertede la cruz en donde biertetu costado auierto amores,que a ti, porque me mejores,al fin tráxome mi suerte.

15 Corrí benturosas lanças f.66ven el mundo licencioso,pero al son de sus mudançashallé por lançe forçosofrustradas mis esperanças.

20 Mas pues hallo campo abiertoen tu pecho descubierto,aunque vengo derrotadoentraré por tu costadoal más benturoso puerto.

Page 115: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

113Canzoniere ispano-sardo

25 En una ocasión tan grandeen que del mundo me alexo,pues he ganado la llabede tu pecho en Mar Bermejo,es bien ancorar la nabe

30 al mar de tu sangre apuertoy en tus penas me diuierto,que si te gano por justoes que a tus penas me ajustopues quiero ser cuerpo muerto.

35 Alumbrado de tu luz f.67rganancioso al mundo muero,pues que ganándote en [la] cruzy muriendo en ella esperoser al biuo otro Jesús.

40 Al mundo por no perdertemuero en que biue mi suerte,porque solamente bibeel que muerto se concibeantes que lleg[u]e la muerte.

Glosa in décimas di una redondilla.

XLIII (ff.67v-68v)

OTRA A LO MISMO

Al fin tráxome mi suerteal más benturoso puerto,pues quiero ser cuerpo muertoantes que lleg[u]e la muerte.

Glosa

5 La experiencia en pocos añospareçe me quizo hazer,con sucessos tan estraños,exemplo en el padecery blanco en los desengaños.

10 Con desengaños me aduierte

Page 116: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

114 TONINA PABA

que quando más moço y fuerte,en la tierra y en la marmil bezes para acabaral fin tráxome mi suerte.

15 Mas pues mi suerte atreuidaquiera porque quize yo,no llegó a ser mi homicidala vida que me dexóquiero yo que muera en bida.

20 Esto tengo por acierto,tenerme en bida por muerto,porque quien muere biuiendollega sin duda, muriendo, f.68ral más benturoso puerto.

25 En esta vida mortaluna muerte es cada instantela misma bida es neutralcaduca en lo más constanteen los principios, final.

30 Todo bibir es inciertoy el más seguro conciertocon mi bida, mientras dura,bibir, como en sepultura,pues quiero ser cuerpo muerto.

35 Bien sé que menester esal que quiere bien biuiry bien acabar después,más de mil vezes morirpor acertar una bez,

40 pues, porque a biuir aciertey a morir, que es trançe fuerte,biuir quiero de maneraque, teniendo bida, muera f.68vantes que lleg[u]e la muerte.

Un’altra glosa alla stessa redondilla. Entrambi i componimenti sviluppa-no il tema del trascorrere del tempo e dei giorni come graduale avvici-namento alla morte. Il sentimento del desengaño e l’onnipresenza dellamorte caratterizzano questa riflessione tipicamente barocca sulla vitaumana. La sequenza dei testi mette in evidenza come il materiale di cuiil raccoglitore dispone ubbidisca a determinati criteri dispositivi, sia dicarattere tematico che d’ordine metrico.

Page 117: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

115Canzoniere ispano-sardo

XLIV (ff.68v-70v)

DÉCIMAS A LA MUERTE

Omnia vincit Mors

No [h]ay poder contra la muerte,estas insignias lo digan;míralas, que aunque fatigan,es lo que mejor le aduierte.

5 Quien viue para morirhalla la vida en la muertemas ¡ay del que se diuierteel instante del biuir!Nacer y espirar es yr f.69r

10 a la muerte por la vidao, como siempre mentida,su duraçión siempre haçeque lo que caduco naçetiene entrada por salida.

15 Mitras, coronas, tiaras,te ponen aquí delantepara que en tu semejartepuedas ver en lo que paras.No la mires con dos caras

20 si al naçer vieres la Muerte,porque verla y detenerte,en no jusgarte mortal,es tener (¡oh graue mal!)muchos ojos y no verte.

25 Esto fue, y por hauer sidoya no es de tu consejo;has la Muerte, que es espejoen que se ve lo mentidomás curioso que aduertido. f.69v

30 Naïde a (h)esta imagen se lleg[u]e,que puede ser que se çieg[u]esu vana curiosidad,para no ver la verdadquando a su fuerça se entreg[u]e.

35 Es un sepulcro, un cristaldonde te imprimas y mires

Page 118: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

116 TONINA PABA

porque primero que esperesmueras de verte mortal.Obre en ti lo raçional

40 más prudente y aduertido,y tan atento el sentidose fixe: que oygan los ojoslo que en aquestos despojosesté mirando el oído.

45 Es[cu]cha en un momentoun cadáuer que te aduierte,que para esperar la muertees la uida un pensamiento.No viuas tan desatento f.70r

50 pues del naçer a morirsi el tiempo se [h]a de medirno tiene medida el tiempo:porque nunca tuuo tiempola certesa del viuir.

55 Muerto estás de aduertido:si no te despierta (h)estobuelue en ti, y buelue prestoque ha mucho que estás dormido.Un instante el tiempo ha sido

60 mas como viues de suerteque jusgas lejos la muertesin tener cierta la vida,pareçe que se te oluidade lo que aquí se te aduierte.

65 Lo imperioso en el reynadode la [h]ermosura, el hechizo,¿quán dura? ¿qué se hizo?¿Adónde está? sepultado,pues ¿cómo tan descuidado f.70v

70 viues tú, no siendo más?Falto de discurso estás,pues no te miras ceniza,de una vida que agonizacomo ciego asido vas.

75 Mira en este desengañotu confiança des[h]echa,tanto auiso ¿qué aprouecha,si se está ciego el engaño?

Page 119: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

117Canzoniere ispano-sardo

No lo mires como estraño,80 esto has de ser, sin que esperes

otro fin, seas quien fueres;esto fue ayer, ya no es [h]oy,mire yo pues lo que soy,jusga tú pues lo que eres.

Coplas reales con redondilla iniziale (abba) non glossata, che pare rimanda-re a una illustrazione raffigurante la Morte. Continua la riflessione poeticasu uno dei temi su cui si impernia il manoscritto, quello della vanità dellavita terrena e della imprevedibilità della sua fine, che deve trovare il buoncristiano preparato in ogni momento della propria esistenza.

XLV (ff.71r-75r)

MEDITACIONES DE LA PASSIÓN DENUESTRO SEÑOR JESUCHRISTO REPAR-

TIDAS POR LAS SIETE HORAS CANÓNICASJUNTO CON LA UIRTUD DE QUE EN CADA

UNA DELLAS SE HAN DE HAZER ACTOS

Compuestas en esta forma por vnreligioso descalço.

Aduierta el lector que cada uno de los versos comiençaen las letras de la virtud de aquella hora;que por esto se pusieron frontero de cada renglón.

A maytines se ha de meditarla presión del Señor.

No son menester cadenasPara prender al Señor.Palmas me dan de dolor.

Luego que el Saluador huuo acabado f.71v5 Aquella misteriosa y santa çena,

Figura del cordero inmaculadoEn el qual libró el Padre nuestra pena,Vase a Getsemani huerto sagradoY su oraçión al Padre Eterno ordena.

10 Viendo a Judas con tanta gente juntaAmigo,”¿a qué veniste?”, le pregunta.

Page 120: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

118 TONINA PABA

A laudes meditarás al Señorpresentado ante los pontífices.

Dan palma de honra al que vence.Y a mí, vençido de amorPalmas me dan de dolor.

15 Sal fuera ánima mía de tu nido, f.72rPregunta dónde está tu enamorado:En casa de Cayfas está afligidoReparando los daños del pecado.Allí su lindo rostro es mal herido,

20 Ninguno allí verás tan maltratado,anZelos de tu remedio se hazen g[u]erra,¡Ay, ingrata, cruel y seca tierra!

A prima meditarás como fue f.72vel Señor açotado en la coluna.

Mis yerros fueron las plumasy vuestro cuerpo el papel

25 y el notario el pueblo infiel.

Con llanto amargo y voz muy dolorosaHabla la esposa y dize a su querido:¡Ay, rostro de color y fina rosa,Rosa de aquel jardín siempre florido!

30 ¿Y quién, mi dulce esposo, es el que osaDeslustrar esse sol esclarecido?¿A quién se da licencia para que ateTu cuerpo a la coluna, y le maltrate?

A tercia meditarás como fue f.73rel Señor coronado de espinas.

En vuestro cuerpo y cabeça35 la púrpura y las espinas

son brocado y clauellinas.

Humana presunción ¿a do has llegado?Vilíssima soberuia ¿a do has venido?Mira a tu Dios de púrpura vestido

40 Y de agudas espinas coronado.Las manos le verás atrás atado,De todos despreciado y abatido¡Ay alma, si con esto no se curaDe tus torres de viento la locura!

Page 121: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

119Canzoniere ispano-sardo

A sexta meditarás como lleuóel Señor la cruz a cuestas.

45 La carga de tus pecados f.73vMe lleuan muy fatigadoA ser por ti ajusticiado.

Con una cruz a cuestas muy pesadaAl caluario camina el Rey del Cielo,

50 Sus ojos baxos puestos en el suelo,Toda su hermosura ya eclipsada.Y a la afligida Madre tan amadaDexa en graue dolor y desconsuelo,A ti su ingrata (h)esposa va buscando

55 De solos tus descuidos quexas dando.

A nona meditarás como fueel Señor enclauado en la cruz

Tus duros yerros, oh ingrata, f.74rme traspasan vida y almaque essotros sola la palma.

Oh sol, oh luna, estrellas o elementos60 BEnid a ver el rostro y la figura

Del que os excede en gracia y hermosura,Y la suya borrando con tormentos.EN este punto estad un poco atentosCon la afligida Madre Virgen pura,

65 Y veréis como enclauan en la cruzA las manos que os dieron Vuestra luz.

A vísperas meditarás la f.74vmuerte del Señor.

La Muerte y Amor trocaronsus flechas en esta hora:él mata y ella enamora.

70 Ponga luto la tierra, llore el cielo,Oluiden sus efectos en un punto.Bístase de tristeza y desconsuelo,Rebiente de dolor el mundo junto:En el caluario monte con gran duelo

75 Zelebren las obsequias de un difunto,A quien despedaçó la bestia fieraDella embidia sangrienta y carnicera.

Page 122: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

120 TONINA PABA

A completas meditarás la f.75rsoledad de la Virgen.

El sol y la luna estánjuntos al pie de la cruz,

80 él muerto y ella sin luz.

Sola queda la Madre sin consuelo,Y de graue dolor acompañada,Los ojos leuantados en el cieloEn las llagas del hijo sepultada.

85 No admite gusto deste baxo suelo,Con sólo el recién Muerto abraçada,Y al cuerpo que en sus braços muerto v[e]ía“Oh lumbre de mis ojos”, le dezía.

Serie di ottave intercalate da terzine di ottonari che la rubrica attribuiscea un religioso “descalço”. Ciascuna terzina è scritta attorno alla figurageometrica di un rettangolo che richiude all’interno i versi dell’ottava. Ilmotivo della meditazione, in corrispondenza di ogni ora canonica, pre-cede la terzina. Si noti come gli acrostici, messi in risalto nel manoscrittodalle lettere maiuscole più scure, rimandino alle virtù che regolano lavita monacale: Fede, Speranza, Carità, Umiltà, Castità, Obbedienza,Povertà e Silenzio.

XLVI (ff.76r-89v)

LA DISPIDIDA QUE HIZO JESUCHRISTOSEÑOR NUESTRO DE SU SANTÍSSIMA MADRE

MARÍA SACRATÍSSIMA

Dize Christo Señor nuestro“Madre mía quiero partirpara ser crucificado”.Su Madre santíssima:

5 “Hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

Glosa

“Madre mía aquí he uiuidomucho tiempo a vuestro lado,ya mi plaso se ha acabado

Page 123: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

121Canzoniere ispano-sardo

10 de cumplir lo prometido;no cunple (h)echar en oluidolo que está profetisado, f.76vpues Madre quiero partirpara ser crucificado”.

15 “Hijo mío, está mi uidapues de la vuestra colgada,estando Vos enclauadoestará con Vos herida.Quedaré tan afligida

20 que más valdrá no viuir,pues hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

“Madre mía desconsoladamás de quantas [h]an parido,

25 yo siempre os he obedeçido[h]asta el fin desta jornada.Manda [h]oy mi Padre, oh mi amada,que cumpla lo començado,pues Madre quiero partir

30 para ser crucificado”.

“Hijo mío, en este día f.77rVos me tomastes por Madre,yo os offreçí a Vuestro Padrecon gran contento y alegría;

35 ¡ay qué gran pena es la mía,que en tal fiesta os queréis (h)ir!Oh hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

“Madre mía, es gran cordura40 querer lo que quiere Dios,

y pues Él quiere de Vosque trag[u]éis esta amargura,passat por esta estrechuraque será más acertado

45 de que me dexéis partirpara ser crucificado”.

“Hijo mío, mi plazer,mi bien, mi paz y mi gozo,mi regalo y mi reposo

Page 124: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

122 TONINA PABA

50 Vos, hijo, soliades ser;y pues todo he de perder f.77vcon este vuestro partir,hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

55 “Madre mía, gran dolor sientocon esso que me acordáis,pues, oh Madre, no queráisser mi primero tormento,reglat vuestro pensamiento

60 con lo que Dios [h]a ordenado.Madre dejatme partirpara ser crucificado”.

“Hijo mío, ¿por qué queréismorir en tan verde edad?

65 A la vejes aguardadsi compassión me tenéis,y si Vos por mí no hazéislo que os acabo a pedir,hijo mío muy amado

70 yo con Vos quiero morir”.

“Madre mía, quedarían f.78rlos profetas mentirosos,los del limbo congoxososy en Dios mudança pondrían;

75 y muchos sospecharíanque muriesse de cançado,pues madre quiero partirpara ser crucificado”.

“Hijo mío, si no es razón80 dilatar tanto la muerte,

tenga yo tan buena suerteque en esta triste sazónque muera mi coraçónantes de veros partir,

85 que si no, hijo muy amado,yo con Vos quiero morir”.

“Madre, a mí mucho pesano poderos contentar,pues Vos hauéis de quedar

Page 125: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

123Canzoniere ispano-sardo

90 por columna de firmesa,por amparo y fortalesa f.78vdeste pobre apostolado,(h)ea, que es ora de partirpara ser crucificado”.

95 “Hijo mío, si he de quedardesamparada de Vos,¿cómo podré tener vozde poderos consolar?¡Ay! ¿cómo podré tragar

100 lo que no puedo dezir?Hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

“Madre mía, Dios siempre [h]a(s)sidonuestro firme y fuerte amparo,

105 y Vos seréis el reparodel que estuuiere caído;pues Madre de graçia os pido,ante Vos arrodillado,de que me dejéis partir

110 para ser crucificado”.

“Hijo mío, ¿qué es lo que hazéis f.79ren estar arrodillado?Vos de mí ser adoradoy ser seruido deuéis,

115 hojos míos ¿cómo podéisver esto y no derretir?O[h] hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

“Madre mía yo he venido120 por seruir y obedecer,

y assí a mí conuiene sermuy humilde y comedido,esto mi Padre ha queridoy desto me he contentado,

125 pues Madre quiero partirpara ser crucificado”.

“Hijo mío, sola vna cosapido, pues morir queréis,y es que hijo no toméis

Page 126: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

124 TONINA PABA

130 una Muerte tan penosa,tan vil y tan afrentosa f.79vcomo os queréis sufrir,que si no, hijo muy amado,yo con Vos quiero morir”.

135 “Madre mía, grande amorno sufre essos pensamientos,quiere que sufra tormentoscon grandíssimo dolor;oh Madre, tened valor

140 y un coraçón esforçado,pues lo tengo en partirpara ser crucificado”.

“Hijo mío, es muy terribleeste passo en que me ueo,

145 y pues en vano dezeolo que no ha de ser fatible,¿cómo podrá ser possiblesiendo Vos muerto, yo viuir?Oh hijo mío muy amado

150 yo con Vos quiero morir”.

“Madre mía, de rodillas f.80rvuestra bendición os pidoy del todo me despidoque he de andar algunas millas,

155 estas amargas mancillasme tiene[n] muy congojado.Madre, dexatme partirpara ser crucificado”.

“Hijo, la bendición160 Vos a mí la deuéis dar,

pues que tengo de quedarcon tan amarga afliçión;rómpase hoy mi coraçónque más no pueda sufrir,

165 oh hijo mío muy amadoyo con Vos quiero morir”.

“Madre mía, Vos lo mandáis,yo de mi parte os bendigo:Dios sea siempre vuestro abrigo

Page 127: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

125Canzoniere ispano-sardo

170 como Vos lo dezeáis,os dé fuerças a que sufráis f.80veste pesar tan pesadodeste mi amargo partirpara ser crucificado”.

175 “Hijo mío y mi Señor,Dios igual a vuestro Padre,muy major que vuestra Madredel cielo y tierra criador,el esfuerço y el valor

180 de Vos lo he de recebir,aunque flaco al parecerpues que os vais para morir.

Con todo pues Madre soy,aunque triste y afligida,

185 mandándolo Vos en vidayo mi bendición os doy,y pues muy segura estoyde todo lo por venir,hijo mío tened esfuerço

190 pues que os vais para morir.

Y aunque veo que es menester, f.81rcon todo, es cosa muy fuerteconsentir en vuestra Muertey que yo la haya de ver,

195 pues mirad si puede sercosa más reçia que es sufrirque yo haya de quererque Vos andéis a morir.

Y no a morir solamente200 sino para ser matado,

para ser crucificadotan injusta y cruelmente;y pues he de ser presentea lo que hauéis de sufrir

205 hijo mío, tened esfuerçopues que Vos queréis morir.

Hijo mío, bendito os sealo que Vos de mí escogistes,la sangre con que fuistes

Page 128: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

126 TONINA PABA

210 concebido en Galilea,la leche que os di en Judea f.81ven el portal de Betlemy las lágrimas que he de (h)echarpor Vos en Jerusalem.

215 Hijo, os doy mi bendiciónpor lo que empecé a tragarcuando os vi circuncidarcon tan amarga passión;rómpase hoy mi coraçón,

220 pues más sangre hauéis de (h)echary en tantas llagas abierta[s]más pena hauéis de passar.

Todo os bendigo hijo míolo que por Vos he passado,

225 los trabaxos que he tomadocon contento y sin astío,sufriendo calor y frío[h]anbre y sed y escasesa,passando toda la vida

230 con una estrema pobresa.

Los seruicios que os he hecho f.82ren façiar y desfaçiar,el comer y el mamarque hisisteis Vos a mi pecho,

235 todo el jus y el derechoque tengo en vuestro viuirhijo mío muy amadoos lo bueluo a bendezir.

Los regalos que yo os dy240 siendo Vos, mi bien, chiquito,

quando os lleuaua en Egitoos sean benditos de my,todo lo que padeçypor Vos en aquel huir

245 de coraçón os bendigoen este vuestro partir.

Os bendigo los doloresque proué quando os perdy,quando el tercer día os vy

250 disputar con los doctores,

Page 129: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

127Canzoniere ispano-sardo

hoy mis penas son majores f.82vy mi dolor es doblado,pues que os tengo de perdermuriendo Vos enclauado.

255 Hijo mío muy amado,pues que os tengo de perderdexadme Vos padeçery morir a vuestro lado;perdonadme si os he hablado

260 con poco acato y razónque por ser mi dolor tantose me rompe el coraçón.

Y si yo no asierto a hablarni a trataros como deuo

265 por seros Madre me mueuocon Vos hijo a porfiar,no me queráis Vos dexarpues todo pierdo con Vos,yo con Vos quiero morir

270 mi bien, mi goso y mi Dios.

Ab[r]assadme, no os partáis f.83rsin mí, pues queréis morirhijo, yo quiero venircon Vos do quiera que vais;

275 a Vuestra Madre dexáisy a otros vais a buscar,con Vos quiero ser atadajunto a Vos quiero espirar.

Vos en vuestra compañía280 acoxéis buenos y malos,

y les hazéis mil regaloscon amor y cortesía,¡ay, qué gran pena es la míapues sin mí os queréis partir!

285 Y si Vos andáis con tantos,¿yo por qué no he de venir?

Con todos sois amoroso,dándoles bezo de pasconmigo, a quien deuéis más,

290 ¿por qué no seréis piadoso?Rostro diuino y [h]ermoso f.83v

Page 130: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

128 TONINA PABA

a quien todos deçean ver,pues otros le han de gosar¿yo por qué lo he de perder?

295 La sangre que derramarVos, hijo, queréis sin mí,acordaos que yo os la diy conmigo se [h]a de dar,yo con Vos quiero pagar

300 lo que Vos por mí pagáis,por Vos quiero dar mi vidapues que Vos por mí la dais.

¿Dónde estáis, oh Madalena?o vos Marta ¿qué haçéis?

305 Mirad que el tiempo perdéisen aparejar la çena,ayudadme en esta penay rogadle vos tanbién,detened vuestro Maestro

310 mi Dios, mi goso, mi bien.

Vos, apóstoles sagrados, f.84restoruad vuestra partida,preocupad la salida,tened los passos serrados;

315 hijos míos muy amadosayudadme en este caso,[h]aued de mí compassiónque en dolor y amor me abraso”.

Habla la Madalena

“Mi Señor, Maestro y Dios320 liberal en perdonar

¿no lo seréis en quedar?pues en todo lo sois Vos;escuchad la triste bozde Vuestra Madre afligida,

325 contentalda Vos Señormi bien, mi paz y mi vida”.

Santa Marta

“Huésped sagrado y Diuino, f.84vconsuelo desta posada,

Page 131: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

129Canzoniere ispano-sardo

conçolad a Vuestra Madre330 no toméis esse camino;

si a serviros yo no atinoos seruirá Vuestra Madre,contentalda Vos pues siemprecontenta ella a Vuestro Padre”.

San Pedro

335 “Yo no meresco Señorlo que a pediros me atreuo,pero hago lo que deuoconuencido del dolorde Vuestra Madre; el amor

340 es tan grande, tal y tanto,que mereçe la otorg[u]éislo que os pide con su llanto”.

San Andrés

“Vos, mi bien, Dios encubierto, f.85rde la turba os apiadastes

345 quando allí la regalastescon milagro en el desierto;pues ¿cómo no será abiertoVuestro tesoro por unaa quien, por ser Vuestra Madre,

350 adora el sol y la luna”?

San Jacobo Major

“Si vuestra Madre y mi tíade Vos no alcança, o’ Señor,lo que os pide con dolor,¿qué esperança es hoy la mía?

355 Será grande mi osadíacon todo os quiero pedirque quedéis aquí esta Pasquaantes que andéis a morir”.

San Juan

“Vos, mi maestro Diuino, f.85v360 a mí, Juan, a vuestro amado,

siempre me hauéis regalado

Page 132: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

130 TONINA PABA

con amor muy peregrino;hoy me [h]allo el más mesquinopor vuestra Madre y mi tía:

365 contentalda pues, Señor,que su pena es vuestra y mía”.

Santo Thomé

“Ya de mi parte, Señor,estoy muy prontodo quiera que queráis (h)ir

370 y morir por vuestro amor;mas este grande dolorde vuestra Madre me mueuea deziros que quedemospues tantas lágrimas llueue”.

San Jacobo Menor

375 “Mi cara y mi coraçón f.86rsiempre fue conforme a Vospor ser mi maestro y Dios,y muy conforme a razón;mas agora, en tal sazón,

380 a vuestra Madre me inclino,por ella os ruego, Señor,no toméis esse camino”.

San Felipe

“Yo, con Vos, por los gentilespude tanto que alcanzaron

305 todo lo que decearonaunque eran perçonas viles,y por los ruegos siuilesde vuestra Madre llorosa,¿no podré tanto con Vos

390 de alcançar alguna cosa”?

San Bartholomé f.86v

“Yo, Señor, aunque viejoalgo flaco y no muy fuerte,no re[h]úso (h)ir a la muertey dar por Vos mi pellejo;

395 pero pláseme el consejo

Page 133: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

131Canzoniere ispano-sardo

de vuestra Madre, pues vemosque si no quedáis aquía Vos y a ella perdemos”.

San Mateo

“Si el hauer dexado todo400 a vuestra sola y simple vos,

mostrádmelo en este modo:que no pisemos más lodopor esta Pascua, oh Señor,quedemos con vuestra Madre

405 que aquí estaremos mejor”.

San Simón

“Si yo, conforme a mi nombre, f.87rel sí os suplico esta ves,no lo [h]ago por vejésque del padeçer se assombre;

410 es una muger y un hombrey es un hombre por mugerque os suplica que quedéisesta Pascua aquí a comer”.

San Judas Tadeo

“Señor mío, a lo que veo415 no gustáis que yo os enpida

vuestra muerte, ni que os pidalo que yo mucho dezeo.Yo siempre he creído y creoque lo que hazéis es razón,

420 pero ved que a vuestra Madrese le rompe el coraçón”.

Judas Escariotes

“Rabí, si os queréis quedar f.87vquedaos en hora buena,pero mirad que la çena

425 muy a punto deue estary no conuiene tardar,pues que aquel hombre de biendeue de estar aguardandoque andéis a Jerusalén”.

Page 134: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

132 TONINA PABA

Jesuchristo Nuestro Señor

430 “¡(h)Ay, mi Dios, en qué estrechuraentre dos hombres me veo!Pues (h)ir y quedar dezeoy el hazerlo es cosa dura.Vos criador y ella criatura,

435 Padre y Madre, yo, hijo vuestroquerría a todos contentaraunque a todos no lo muestro.

Madre mía, si yo me mueuo f.88ra cumplir lo prometido

440 es porque yo me he ofrecidoa pagar lo que no deuo;pero aquí más dolor prueuo[en] veros tan afligidaque por subir a la c(h)ruz

445 perdiendo en ella mi vida.

Sossegados, Madre mía,no queráis Vos impedirmi voluntario morirque dello daño os vendrá,

450 y pues ya se acaba el díano me puedo detener.Madre mía, quedad en pazque otro día me podréis ver.

A vos Marta y Madalena455 mi pobre Madre encomiendo,

ved que llorando y gimiendose le acresienta su pena.Llamalda con vos a çena f.88vque yo tanbién voy a cenar,

460 tened cuenta de mi Madrepues yo no puedo quedar.

Vos, apóstoles amados,no reparéis en venirpues yo solo he de morir

465 y vos no seréis atados,hijos míos desconçoladosacompañad a vuestro Padre,y pues yo muero por vostened cuenta de mi Madre.

Page 135: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

133Canzoniere ispano-sardo

470 Mirad, Juan, no la dexéisaunque yo he de ser dexado,estalde siempre a su ladoseruilda en lo que podréis,y quando vos me veréis

475 (h)ir callando y padeciendotened cuenta de mi Madreque mi Madre os encomiendo”.

La S.S. Virgen María

“Hijo mío, no os curéis tanto f.89rde mí pues que os oluidáis

480 de Vos, tanto que trocáisvuestra sangre por mi llanto.¡Oh mi Dios y Padre Santo,Padre eterno y soberano,con otro medio más fácil

485 librad el linage humano!

Que este medio es muy terrible,muy [h]orrendo y espantoso,y aunque sea tan provechosole tengo por insufrible.

490 ¡(h)Ay, mi Dios! ¿será possibleque por viles pecadoresqueráis que muera nuestro hijocon tan estremos dolores?

A vos colegio sagrado,495 pues que veo que assí ha de ser,

quando le veréis prender f.89vos encomiendo mi amado;quando le tendrán atadolos sayones con estruendo,

500 a vos, señaladamente,a vos Judas le encomiendo.

FINIS LAUS DEO

Estos versos son sesenta y dossegún los años que biuió eneste mundo la Madrede Dios la Virgen MaríaNuestra Señora.

Page 136: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

134 TONINA PABA

Estesissima composizione in ottave, quasi sicuramente concepita per ladrammatizzazione durante i riti della Settimana Santa. Notevole la viva-cità dei toni e la freschezza dei dialoghi che unitamente alleargomentazioni, così umane, che i vari personaggi adducono per ferma-re l’ineluttabile destino di Cristo, rendono molto sofferto e credibile questocommiato tra Madre e Figlio. A testimonianza degli scambi e delle mu-tue influenze che intercorrevano tra le culture sarda e spagnola, si posso-no riscontrare varie composizioni in sardo logudorese costruite su unastruttura dialogica analoga, limitatamente però alle figure principali, ilCristo e la Madre. Una di esse, intitolata Beata Vergine Addolorata Com-miato di Gesù alla Madre, viene da qualche autore (SECHI) attribuita algesuita Bonaventura Licheri vissuto nel XVIII secolo, parroco di Ardauli,in provincia di Oristano. Si compone di 15 sestine, di cui otto (in unaprogressione diversa) compaiono anche nel Canzis. Testi analoghi ven-gono raccolti da CARIA, (scheda n°46 e n°53) e una strofa compareanche in MELE. La conoscenza del componimento è attestata a tutt’ogginella Sardegna centrale dove i fedeli continuano a cantarle nei riti dellaSettimana Santa. Citiamo solo le due trofe di apertura: Su partire m’estforzadu / E fagher de te ausenzia / O Mamma dammi lassenzia / Ch’andoa morre inclavadu (Gesù); Già chi non potto negare / Fizzu, su chi midomandas / Eo benzo si tue andas / A morrer ambos impare (Maria).

v.43 passat, v.59 reglat, v.61 e v.155 dexatme, catalanismi?v.63 Ms. quieresv.97 Ms.vos

XLVII (ff.92r-97r)

DÉZIMAS A LA MUERTECOMPUESTAS POR VN LASTIMADO CORAÇÓN

Piensa que te has de morir,piensa que hay gloria y infierno,bien y mal y todo eternoy que a cuyzio has de venir;

5 ponte luego a discurrirtu vida y modo de obrar,y que agora, sin pensar,si te diesse vn acidenteque muriesses de repente

10 ¿dónde irías a parar?

Page 137: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

135Canzoniere ispano-sardo

Piensa bien lo que te digo, f.92vtrata de emendarte fïel:mira que aun este papelserá contra ti testigo.

15 A que no oluides te obligomuerte, juizio, infierno y gloria,dexa toda vana gloriay con cristiano talentono hagas loco pensamiento

20 de vna tan cuerda memoria.

Si tener has presumidoen la postrera ocasióncon un acto de contrisión,muy pocos lo han conseg[u]ido;

25 y aunque algunos le han tenido¿quién, di, tan loco seráque en tal riesgo se pondráy cosa tan importantedexará para un instante

30 que no hay otro si se va?

Si de vna gran cantidad f.93rcon cuenta errada te hallaras,para ajustarla ¿aguardarasa estar con enfermedad?

35 Pues como tu voluntadmal entendida se aduierte,y de vn negocio tan fuerteque te importa eterna vida,¿quieres la mayor partida

40 dexarla para la Muerte?

Tu no deues de saberla ocupación del morir,harto harás en resistirsin que tengas más que hazer;

45 en un momento has de verun libro todo verdadescrita tu corta edadentre una y otra congoja,donde, al boluer de la hoja,

50 verás una eternidad.

El tacto, el gusto, el oído, f.93volfato, vista y conciencia

Page 138: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

136 TONINA PABA

anda, en hauiendo dolencia,su exercicio confundido;

55 inobediente el sentido,torpe le hallarás y vanopues, ¿cómo quieres, cristiano,estando en la enfermedad,mouer a vna voluntad

60 si no puedes una mano?

¿Qué importará que te denel Sacramento y la Uncióny que hagas tu confessión,si no te confiessas bien?

65 ¿Quántos serán los que esténcon tus mismos pensamientosen los eternos tormentos?¿Quántos, quántos haurán sidolos que al infierno se han ido

70 con todos los sacramentos?

Aprisa no se han de hazer f.94rcosas que importantes son,y una buena confessióntiempo, tiempo [h]a menester.

75 Sobrado tendrás que hazer,quando enfermo hayas caydo,en cuydar de tu sentidosin que más viuo tu amorande a buscar vn dolor

80 que en su vida le ha tenido.

Que loco engaño recibes,quando mucha vida quieres,en el tiempo que te mueresaun muriendo lo que biues;

85 en tal ocasión no estriues,buelue en ti y en lo que obraste,y pues sin susto pec(c)aste,a Dios le da sin çoçobracontra un olvido que sobra

90 una memoria que baste.

Si a la hora de la muerte f.94vaun sin pecado mortallo que diuierte haze mal

Page 139: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

137Canzoniere ispano-sardo

no más de porque diuierte;95 como quando el daño es fuerte

has de buscar la uirtud,¿cómo podrá tu inquietudsossegando la violenciatomarse con la conciencia

100 que no se atreuió en salud?

Ofender a Dios viuiendo,y morir a Dios amandosi lo estás assegurandomira que es juizio tremendo,

105 porque [h]as de estar conociendoque sobre nunca quererle,toda una vida ofenderley un solo instante buscarle,más que en su bondad amarle

110 será en tu reisgo temerle.

Aquel que llega a biuir f.95rcomo si piedad no huuiera,jamás la justicia esperaquando se pone a morir.

115 No hay aquí que discurrirporque a la uerdad entiendoque aquel que temió viuiendoha de morir confïado,y [h]a de morir reçelando

120 el que no viuió temiendo.

Tus culpas se han de saber,no las quieras encubrir,o tu las has de deziro en público se han de le[e]r,

125 y si se leen han de seren vniuersal gouiernopara tu castigo eterno,pues no es mejor con vitoriadezirlas para la gloria

130 que oyrlas para el infierno.

La justicia y la razón f.95vsegún fuere tu conciencia,te han de (h)echar una sentenciaque no tiene apelación,

135 eterna resolución

Page 140: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

138 TONINA PABA

tomarán de tu pecado;hombre que estás bauptizadopor las entrañas de Dios,que meditemos los dos

140 la eternidad de vn cuidado.

Eterna no hay cosa buenaen podiendo mejorarse;pues, ¿cómo podrá lleuarsevna eternidad de pena?

145 Quanto en tu gusto se ordena,aunque si más sensible,lo hará el deçeo insufriblesi durasse eternamente,que el ver a Dios solamente

150 haze a lo eterno apasible.

¿Es fáçil allí un dolor, f.96rpropósito y confessarse,y luego al punto passarçedesde un oluido a un amor?

155 No es fácil, que aunque el fauorde la graçia es tan valiente,aun está de ti pendiente;mira que es neçia ignorançianegocio de tal sustancia

160 fïarle de un accidente.

Una sentencia, una muerte[h]aurá sola, el jues es Diosque desto no [ha de] hauer dos,donde se emiende tu suerte.

165 ¡Jesús, qué lançe tan fuerte!Mira que es para temblar,que remedio no has de hallaren el cielo ni en la tierrasi sola una vez se yerra

170 y que esta se puede errar.

Mira que has perdido el juizio, f.96vpues de ti propio homicidate vas quitando la vidacon uno y con otro uicio;

175 por que del loco artificiotemporalmente te veslleno de humano interés:

Page 141: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

139Canzoniere ispano-sardo

agora estás muy ufano,pero repara christiano

180 que esto es agora: ¿y después?

Este después consideraque este agora [h]a de faltar,y el después [h]a de durareternamente a qualquiera;

185 este después que se esperaes el que cuydado da,que este agora claro estáque es ligero mouimiento,nacido de un corto aliento

190 que quando viene se va.

Dispón tu cuenta ajustada, f.97rque aun assí quando informasesdel tiempo que allí encontraresaun no ha de sobrarte nada.

195 Mira que desta jornadano se ha de boluer jamás,mira el pasage en que estás,que es cosa para aturdirel saber que has de partir

200 sin saber adónde vas.

Ancora décimas sul tema del desengaño e sullo svilimento dei beni terreniche situa il Canzis tra le opere barocche di matrice controriformista.Questo blocco di poesie di tipo penitenziale si fa veicolo di un continuomemento mori sulla fugacità della vita terrena e sulla fallacia dei suoivalori. Il testo, che si inserisce in quel filone di poesia ascetica compostada frati e monaci “en las soledades del claustro”, [DE CASTRO] e checircolava in pliegos sueltos, figura col titolo di Décimas en donde estánresumidos los sermones que predican en sus misiones por toda España, conorden de su Santidad, los Padres Predicadores Apostólicos, de la Orden deNuestro Padre San Francisco nel volume Poetas líricos de los siglos XVI yXVII, XLII, B.A.E.

v.4 cuyzio per juicio

Page 142: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

140 TONINA PABA

XLVIII (ff.98r-99r)

DESENGAÑOS DE UN ALMAEsdrúxulos

A mí, Jesús hermosíssimo,displiega tus dulces párpados,no precipites coléricoa quien te espera flemático.

5 Ya me aquexan melancólicasmil ancias con [h]orror trágico,no me diuierten los módulosde los más sonoros pájaros.

Sin ti, Jesús, lloro huérfano,10 sin ti, Jesús, quando páruulo

sin ti suspiro a lo tímidoen aqueste triste páramo.

No me agrada lo mañíficoni me alegra lo mecánico,

15 quisiera viuir paupérrimopor lograr tu tabernáculo.

Empeçaré nueba fábrica f.98vsiendo tú mi diestro bájulo,más fuerte que todo el lybaro

20 más lebantado que un plátano.

Con esto el alma cultíssimadesprecia los gustos bárbaros,reduzida a estrecha clúsularefrene su curso rápido.

25 De culpas horrible númerola precipitan al báratro,siendo sus acciones díscolasel perseg[u]idor themático.

No la engañe lo político30 del mundo con tal vil tráfago,

tenga por sus más domésticosdel cielo sagrados aúlicos.

Page 143: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

141Canzoniere ispano-sardo

No más gustos(os) que ya próuidome pesa hauer sido Tántalo;

35 oh, ¿y quién con saber cherúbicologrará un amor seráfico?

Dexatme esperanças trémulas, f.99rindiñas de nobles ánimasque no me pasman coléricos

40 de la vanidad relámpagos.

Assistit, celeste médico,en este sagrado tránsito,por que accidentes frenéticosno me den mortales tártagos.

45 Soltad ya plazeres rústicosque en la apariença aromáticossin señas de bondad sólidame engañastes por fantásticos.

Serie di cuartetas di ottonari sdruccioli, assonanzati in a-o. Questo tipo diesercizio poetico era molto in uso nel “Siglo de Oro”, accanto ad altreprove di abilità versificatoria (tra cui la glosa e le rime con eco) nellequali si cimentavano, in occasione di certámenes e justas poéticas, tutti ipoeti, grandi e piccoli, dell’età barocca (BAHER, NAVARRO TOMÁS).

v.17 Ms. frabicav.35 cherubico, non va considerato un italianismo ma un cultismo (ROSENBLAT)v.37 dexat, v.41 assistit, catalanismi?

XLIX (f.99v)

Aquella tórtola amanteque en el ast(r)il de una hiedraseloza canta sus malesque en bes de aliuiar (h)aumenta:

5 “¡(h)Ay, qué de beçes teníaamor segura la prenda,y la possesión turbauasólo el temor de perderla!Era tu lecho mis plumas,

10 y tú, mal hallada en ellas,

Page 144: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

142 TONINA PABA

para buscar otro nidoarrullos y plumas dexa[s].¿De qué me dexes? no gimo,¿que a otro busques? es mi pena,

15 en tu mano está mi aliuio,mas en poca firmesano te harán co[n]stantelos arrullos de la nueua.”

Romance di soggetto amoroso, con assonanza: e-a, già edito da ACUTIS.La brevità del testo e il fatto che il tema si discosti dal contesto in cui èinserito, lasciano supporre che sia stato scritto in un secondo tempo nelfoglio rimasto in bianco. L’inchiostro è più tenue rispetto agli altri testi,anche se la mano è la stessa.

L (ff.100r-104r)

EL AVE MARÍA A LA CHAMBERGA

A Madril [h]a uenidopara que notelo que en el mes [de] eneropassó en la Corte;Cupido,

5 abre bien el sentido,atento,porque no tiene cuento.

Atención que mi plumasin temor buela,

10 para escriuir el verso f.100vde la Chamberga,pronta,mi pluma se remontatanto

15 que pareçe encanto.

Atención que [h]a salidola luna clara,desterrando tinieblas,dando esperanças.

20 Lo dice f.101r

Page 145: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

143Canzoniere ispano-sardo

la librea que viste,la galasaque por la mañana,de día

25 Dios te salue María.

Aunque de madrugadabien os conosco;aunque os pongáis la tocacon el emboso,

30 Princesasoys de grande clemencia, f.101vdescalçaeres llena de gracia.

En el mundo no he uisto35 tal disimulo,

la suprema bellezay espexo puro,y digoel Señor es contigo.

40 Asusena fragantemuy [h]olorosa,es la Virgen María f.102rde Dios espoça;más pura

45 que toda criatura,y excedesa todas las mugeres.

Castillo de uirtudesmuy bien sercado,

50 a todas luzes grande(s)santo y sagrado;la [h]oja,clauellina y hermosa f.102vque güele

55 a todo lo que quiere,soys luzde tu vientre, Jesús.

Alma que de nonadafuistes crïada,

60 alabes la Belleçatan soberana

Page 146: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

144 TONINA PABA

que adoraa Jesús enamorasu rostro y f.103r

65 tan beniño y hermosomis ojosruégale por nosotros.

Bandera I[n]maculadallena de dones,

70 ruégale al Soberanoque nos perdone;me llego,a su clemencia apelo,corona

75 a su misericordia f.103vcandoresy por los pecadores.

Perdonadme, Señora,mi corta pluma,

80 siendo mi amparadorabuena fortunatendremos;si con Vos nos haçemosa[h]ora

85 esperamos Señoraremedioy en la muerte consuelo. f.104r

Si he errado algunos puntosde mi chamberga,

90 pretendió mi desueloque fuera buena,por essopara dar fin al verso(h)iréme

95 porque ya lalua vienecon luzDigo amén Jesús.

FINIS LAUS DEO

Seguidilla chamberga, costituita da una seguidilla semplice seguita datre distici (un trisillabo e un settenario) legato ciascuno da assonanzadiversa. Le prime due strofe sono prive di un distico.

Page 147: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

145Canzoniere ispano-sardo

LI (ff.104v-107r)

GOSOS A LA VIRGEN DEL CARMEN

Pues soys de nuestro consueloel medio más poderoso,sed nuestro amparo amorosoMadre de Dios del Carmelo.

5 Desde que en la nubesillaque morena os figuró,de Virgen Madre adoróElïas la marauilla,a vuestro culto capilla

10 erigió en primer modelo. f.105r

Tan primeros para Voslos hijos de Elïas fueron,que por timbre merecieronser de la Madre [de] Dios

15 título (y) este que Diosles dio a su heredad an[h]elo.

Por esso, Vos, honras tantas,Señora, al Carmelo distes,que viuiendo les assististes

20 mil vezes con vuestras plantas,con vuestras pláticas santasdoblaste su antigo zelo. f.105v

Del Carmelo defendieronde Elïas los sucessores,

25 y en la Iglesia con Autoresde los Apóstoles fueron,del Evangelio esparzieronla Verdad por todo el suelo.

A San Simón General30 el escapulario distes,

señal que Vos nos pusistesde hijos para señal;contra el incendio infernales defensiuo consuelo. f.106r

Page 148: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

146 TONINA PABA

35 Vuestro escapulario Santoescudo es tan verdaderoque no hay plomo ni azerode quien reciba quebranto;puede, aunque es de lana, tanto

40 que mata el fuego y el hielo.

Quien bien viuiere y murierecon tal señal, es notorioque por Vos del Purgatoriosaldrá presto si allá fuere;

45 el primer sábado espere f.106vtomar a la gloria buelo.

De vuestro Carmelo floresson la variedad de Santos,Prophetas, Mártires Santos,

50 Vírgines y Confessores,Patrïarcas y Doctoresque haçen vuestro Monte Cielo.

55 Pues soys de nuestro consuelo f.107rel medio más poderoso,sed nuestro amparo amorosoMadre de Dios del Carmelo.

Gozos, formati da sestine di ottonari. Ogni strofe si conclude con la ripre-sa, nel verso finale, dell’ultima rima della redondilla (xyyx) che apre echiude il componimento, secondo lo schema rimico seguente: abbaax.

LII (ff.107r-109r)

OTROS GOSOS DE LA VIRGEN DEL CARMEN

Al eterno preseruadapara ser Madre de Dios,Señora, rogad por nos,Virgen del Carmen sagrada.

5 Con aquel grande contento f.107vque vuestra alma recebía

Page 149: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

147Canzoniere ispano-sardo

quando os dixo Ave MaríaGrabiel en vuestro aposento,y luego en aquel momento

10 fue la encarnasión obrada.

Por aquel sumo plazerque recebistes, Señora,en aquella santa horaque vistes de Vos naçer

15 aquel que os pudo haçersu Madre sin ser tocada.

Por la exelente alegría f.108rque vistes, Virgen Prudente,quando vinieron de Oriente

20 los Reyes en romería,y cada qual le ofrecíauna toga sublimada.

Por aquel júbilo talde la glorificación,

25 quando en la ressurreciónle vistes hecho i[n]mortal,vistes con Dios hecha igualvuestra I[n]maculada.

Por el goso que sentistes, f.108v30 Vírgen Santa [del Carmelo]

quando vistes (h)ir al çieloal mismo que Vos paristes,allá vuestra carne vistesde ángeles reuerenciada.

35 Por aquel jucundo díaen que vuestro amado hijoy el Padre con regosijoel paráclito os embía,y en lenguas se aparecía

40 del fuego que os inflamaua.

Por la Diuina canción f.109rque los ángeles cantaronquando al Padre os presentaronen vuestra santa asunción,

45 con grande jubilacióny prossesión consertada.

Page 150: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

148 TONINA PABA

Señora, rogad por nos,Virgen del Carmen sagrada.

Por siempre seais alabadaAménJesús

Altri gozos con lo stesso schema dei precedenti.

LIII (ff.109v-110r)

SALUE GLOSADA

A la Aurora del sol de la gracia,de rayos sitiada y de estrellas prendida[h]oy humilde saludan los hombresy cantan alegres con dulce armonía.

5 Salue ReginaMater Misericordie Mariae

Eres vita dulcedo de todasy assi nayde estraña (galán vida mía)que te canten et spes nostra

10 si en ti tienen todos goso y alegría.Salue ReginaMater Misericordie Mariae

Solos somos gementes et flentes f.110rde nuestra tarea la triste fatiga

15 in hac valle dolor lacrimarumdonde (h)Eua fue causa de tanta ruina.Salue ReginaMater Misericordie Mariae

Essa prenda Jesum Beneditum20 fructum ventris tui o(h) árbol de vida,

nobis post hoc exilium ostendepara que en el Cielo se gose mi dicha.Salue ReginaMater Misericordie Mariae

Page 151: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

149Canzoniere ispano-sardo

25 Cordial regosijo del almao[h] nétar suaue, o[h] clemens, o[h] píao[h] cordera que a Dios nos amantaso[h] Mulier Virgo, o[h] dulcis Maria.Salue ReginaMater Misericordie Mariae

Glosa a la Salve Regina, composta di quartine dalla struttura polimetrica,con assonanza i-a nei versi pari e un distico come estribillo. Testimonian-ze: Ms. 52 BCB, ff.11-12; Ms.78 BCB, f.103 r-v; CHIS, Poesías varias,XXXIII, n°55, f.54v.Rubrica: Salue muy curioso Ms.78; Salve a la Virgen María Santíssima sinpecado concebida CHIS.

v.7 vita dulcedo vita, dulcado Ms.52v.10 goso y alegria el gozo y la mira Ms.52v.13 solos somos sollozamos Ms.52, Ad te suspiramus Ms.78v.15 dolor que es lacrimarum Ms.52v.16 ruina desdicha Ms.78v.20 o’ que es Ms.52v.22 se te Ms.52, le Ms.78v.25 Cordial O cordial Ms.78v.27 amantas amanças Ms.52, amanyas Ms.78v.28 O Mulier Virgo O Mater, o Virgo Ms.52, O clemens, o dulcis Ms.78

LIV a (ff.111r-112r)

Dulçe encanto de mis ojos,hechizo del alma míaen quien lo lindo y discretose compiten y litigan.

5 En el ara de tu frentede nueuo se sacrificami amor a tus bellos ojosy es una vista diuina.

Dos almas, mi dueño, tienes10 con la que yo posseía,

no es mucho pues que tanta almate haga parezer tan biua.

Que yo idolatre en tu rostro f.111ves lo más que en mí se admira,

Page 152: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

150 TONINA PABA

15 mostrándome, tan sangrientas,con mis ojos tus mexillas.

Vn simulacro animadode cristal, por ser tan limpia,pareçes, aunque tus labios

20 son de fina cochinilla.

Como el papel son tus manos,y la mayor marauillaes que, siendo tales, naydepuede hauer que los descriua.

25 Todo te pareçe poco f.112rquanto con tus plantas pisas,y es que son tus pies tan breuesque en un punto casi estriban.

No me meto en más dibuxos30 que fuera empresa atreuida

querer ver lo que en tu cieloocultan castas cortinas.

Supla mi bien el afectode tu beldad esta sifra,

35 ya que es como tu hermosurami voluntad: infinita.

LIV b (ff.112v-113r)

Hauéis visto quán alegressus dos soles peregrinosamaneçen en la frentedel hermoso dueño mío.

5 A fe que el verlos es gloriabien que de luto vestidos,porque en ellos el matary el dar la gloria es lo mismo.

Arcos forma de su[s] sejas10 esse rapás Dios Cupido,

Page 153: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

151Canzoniere ispano-sardo

y con essas flechas rayoscon que logra qualquier tiro.

Dándoles a todos muertede ninguno son mal vistos,

15 porque ellos dan uida al passoque cometen homicidios.

¿Negros son? mas en sus tiros f.113rmuestran que son bien nacidos,que lo hidalgo de lo hermoso

20 se vincula lo beniño.

En sus luzes fino amantesiempre yo me sacrifico,y estas mis ofrendas pagancon mostrárseme propicios.

25 Biuan, pues, ojos tan bellosporque en afectos crecidossepa el mundo los adoraquien los confiessa divinos.

LIV c (ff.113v-115r)

¡Ay, amor, muriendo estoy!Ved, pues, amor, por qué mueroy veis que muero bien:¡amor, matadme más presto!

5 Mátame una calenturaque la causó, a lo que creo,el sereno de una frentecon el sol de tez.

Y sobre un sereno, un sol10 por peligroso lo tengo,

que si se juntan contrarioses major el crecimiento.

Si no aprouáis este achaque f.114resso es mi mal, sin remedio,

Page 154: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

152 TONINA PABA

15 pero más cierto es ser ojosque me [h]an mirado y me [h]an muerto.

Y pençáis que me jactode que me matan por bello:que matan más unos ojos

20 si está la beldad en ellos.

Mi infierno son essos ojos,siendo sus niñas mi cielo,mas mi infierno y gloria sonde que goso y por quien muero.

25 De entre dos arcos de luzes f.114vpublican discretos zelos,luzes traen con que me alumbroy los zelos por que veo.

Pero si será mi mal30 nieue de un diuino puerto,

que [h]elándome con sus llamastodo me abraza con hielos.

Si ponsoñoso carmínque creçe en un prado ameno,

35 áspid nacido en mexilas,veneno en flores enbuelto.

¡Ay amor! (y) si no me matan f.115rlas dolencias que he propuesto,¿qué puede matarme, amor,

40 si no me matan los zelos?

Si me matáis vos, amoresto jusgo que es más cierto,queda quien a ciegas curamuerte en ves de dar remedio.

45 Mas a ciegas me curáismas no os pese amor de [...]que muero tan dulcementeque ya quisiera hauer muerto.

Serie di quartine di ottonari con assonanza i-a (fino al v.36). Le primenove strofe presentano gli stessi moduli stilistici delle poesie che com-

Page 155: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

153Canzoniere ispano-sardo

pongono il corpus iniziale del Canzis, unitamente al topos della modestia(vv.29-32) riscontrato in quei testi. Nel secondo blocco cambia l’assonanza(i-o), oltre alla persona grammaticale, e così pure nell’ultimo (e-o). Sitratta, pertanto, di un ciclo di testi diversi pur se tematicamente affini,accomunati dalla descrizione delle sofferenze amorose in rapporto allosguardo. Benchè non fornisca indicazioni che li identifichino come testiautonomi, il raccoglitore ha fatto coincidere l’incipit di ogni blocco conun nuovo foglio.

LV (f.129r)

COPLAS

De vn olmo graue y soberuiose vengaua el sol de otubrede que por mayo sus hojasno dieron passo a sus luzes.

5 Los pájaros en el vientoni se peinan ni se pulenque [h]asta los irracionalesde la vil pobresa [h]uien.

Con su fragancia las flores10 seden al campo perfumes

y los humos contra el tiempode la uil pobresa [h]uien.

Tre cuartetas asonantadas, u-e nei versi pari.Testimonianze: Ms.4103 BNM, ff.54-55.

v.5 los pajaros en el viento las Aues en sus pimpollos Ms.4103v.6 ni se pulen sí se pulen Ms.4103v.7 Ms. inracionalesv.9 su fragancia sus fragancias Ms.4103v.10 Ms. se dan al campo, dan al campo sus Ms.4103v.11 los sus ms.4103v.12 de la vil pobresa uien a las narices se suben Ms.4103

Page 156: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

154 TONINA PABA

LVI (f.129v)

COPLAS

Majo se [h]a buelto deciembreen competencias de abril,visten claueles los camposcalçan los vales jasmín.

5 Despéñanse de los montesen consonancia sutilcopos de nieue, cristalalmas de hielo, marfil.

Las más apressiadas flores10 despreciando su carmín

no aspiran [a] ser estrellaspero a ser coturno sí.

Que mucho si Clori [h]ermosobaxó a su campo gentil

15 que regonosca la reinarecatos del fardellín.

Serie di cuartetas asonantadas, con assonanza ossitona -i- nei versi pari.Testimonianze: Ms.3914 BNM, f.346v, (contiene una “vuelta a lo divi-no” del testo).

v.1 deciembre el deciembre Ms.3914v.2 en y en Ms. 3914v.5 montes Cielos Ms.3914v.6 en a Ms.3914v.7 copos de nieue espiritus de Ms.3914v.8 almas de hielo en serafies Ms.3914v.9 apressiadas estimadas Ms.3914v.12 pero a ser coturno pajas de un pesebre Ms.3914v.13 Clori ermoso Dios inmenso Ms. 3914v.14 baxo a su campo gentil cubriendo su carmesí Ms.3914v.15 que regonosca la reina de nuestro hermano sayal Ms.3914v.16 recatos del fardellin naçe en figura infantil Ms.3914

Page 157: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

155Canzoniere ispano-sardo

LVII (f.130r-v)

COPLAS

De un pan de escollo pendientecítara corre un arroyo,cuyas cuerdas en la rocael sol [h]iló copo a copo.

5 A quien las doradas g[u]igastraste(te)s son del mar sonoro,instrumento que [h]a pulsadoel séphiro soplo a soplo.

Llorando canto mis males10 y con mis gemidos roncos

tan sentida es la armoníaque desata escollo a escollo.

Este, pues, dulce instrumento, f.130vquando canto y quando lloro

15 la ingratitud me repitey me mata poco a poco.

Cuartetas asonantadas, con assonanza o-o- nei versi pari.Testimonianze: Ms.4103 BNM, ff.65-66, che lo presenta come testo uni-co, senza la suddivisione in strofe, come fosse un romance.

v.1 pan de pardo Ms.4103v.3 roca rocas Ms.4103v.6 mar más Ms.4103v.10 y con mis gemidos roncos con mis gemidos dolorosos Ms.4103

LVIII (ff.130v-131v)

COPLAS

Enamorado y zeloso,dos desdichas [h]arto grandes,de vna ventana soberuiaa Laura [h]ablaua Don Pablo.

Page 158: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

156 TONINA PABA

5 “Laura que lauros y palmastu vencimiento y valorse tributa de los pechosa quien Cupido abrassó.

Escucha de amor las quexas f.131r10 ablanda un poco el rigor:

que quien amante se quexabien se mereçe atención.

Dime Laura, no te ofendas,¿qué ley, justicia o raçón,

15 la luz de tus bellos (h)ojospudo negar a mi amor?

El cabrero en la montaña,la roca, risco o peñón,aunque inassibles substancias

20 logran la luz de tu sol.

Y a quien tan argos se obstentapor contemplar tu primor,se niega la claridaddel sol que a tantos se dio.

25 No más quexas por mi amor f.131vque dicen suelen sejaraquel solo segadoque niega la luz del sol.

En medallas esculpido30 el sol de tu cara está,

pero es un sol retratadoque ni luz tiene ni da.

A tu deidad se consagradesta medalla el metal,

35 toma Laura, que el retratobusca su original”.

Ancora cuartetas asonantadas, con assonanze varie. Nella prima e nellasettima strofa manca l’assonanza.Testimonianze: SEGUNDA PARTE RG 1605, f.75.

v.26 Sejar per Cegarv.27 Ms. Segaio

Page 159: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

157Canzoniere ispano-sardo

LIX (f.132r-v)

COPLAS

El [...] a un nobio

Dime Blas por qué te [h]uies,Dime Blas por qué te vas.Ay, que te sig[u]en los cuernosy entre las cabras cabrás.

5 Quando veas en tu frente,abiertas de par en par,los alcornoches enzinasque [h]ablo de veras verás.

Mira Blas, mira tu Gila,10 a tu esposa mira ya:

que en la montaña y la selua[h]arto poco onesta está.

Y tú, Gila, dizen que f.132vtu amor con Juanillo va

15 y con palabras fingidasdizen que tú [h]ablas a Blas.

Ni le faltan tus requiebros,pues en donaires rompióy en concertados assentos

20 a tu dulce encanto cantó.

Perdonadme Blas, Gilasi con enfado conté,y si lo que passa en metromuy poco agra[da]ble [h]ablé.

Serie di cuartetas asonantadas in -a (le prime quattro) nei versi pari tron-chi, arricchite dal ricorso, nel verso quarto, alla rima ad eco con sposta-mento dell’accento (da piana a tronca). Nella penultima e ultima strofal'assonanza cambia, rispettivamente, in o ed e.Il tono burlesco veicola uno dei motivi ricorrenti della poesia satirica,enunciato nel v.3: "los cuernos".

v.14 Ms. conduanillo

Page 160: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

158 TONINA PABA

LX (f.133r-v)

COPLAS

Gigante cristalinoque al cielo se oponíael mar en blancas torresde espumas fugitivas.

5 Era de tronco inútilcuyas ramas solían[h]aser dosel a un pradoque fue de un majo embidia.

Pescaua yo corales10 y como se corrían,

de verlos en sus labiosmás finos paresían.

De mi cabaña pobre f.133vlas paredes sospiran

15 en donde yo gosauami dulce compañía.

Baxa fortuna (y) correy en poco la vida estimaquien todo lo desprecia

20 su muerte solicita.

Romancillo, con assonanza i-a nei versi pari, privo di alcune strofe.Testimonianze: Ms.4103 BNM, ff.245-46; MARAVILLAS DELPARNASO 1637, ff.57r-58v; f.66r-v. DURÁN lo attribuisce a Lope deVega (La barquilla, n°1784)

v.2 se oponia te oponias Ms.4103v.3 el mar en del mar con Ms.4103, MARAVILLAS, el mar con DURANv.5 era de quando un MARAVILLAS, quando de un DURANv.8 majo rayo MARAVILLAS, DURANv.9 pescaua cogia Ms.4103, sacava MARAVILLAS, DURANv.10 corrian cojian Ms.4103v.11 de verlos en sus al verse entre tus Ms.4103, al verse con tus MARAVILLAS, deverse con tus DURANv.13 pobre humilde MARAVILLAS, DURANv.15 en donde adonde DURANv.16 mi tu MARAVILLAS, su DURANv.17 fortuna y corre fortuna corre Ms.4103v.18 y en poco la vida poco la vida Ms.4103, DURANv.20 su muerte solicita y al campo se retira Ms.4103, y a todo se retira MARAVILLAS

Page 161: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

159Canzoniere ispano-sardo

LXI (ff.133v-134v)

A UN DIESTRO ARTILLERO A QUIENPOR UN TIRO CONDENARON A [A]ÇOTES

Romançe

Va de prólogo al lectoren que le aduierto que aduiertaque es el sujeto muy [h]onradoaunque esta ues mal [h]uela. f.134r

5 Digan si es cosa aun oídaque con un soplo no puedaponerse a cauallo bien prestosin estribo desde tierra.Algunos niegan que el tiro

10 asestó a que naide [h]iriera,siendo que los que se [h]allaronen la narís aún les queda.A naide la uida aseguro,viuan todos muy alerta

15 que al más amigo disparapor un soplo si se altera.Cogióle por las espaldasla tempestad bien des[h]echade açotes pero ¿qué mucho

20 que después de un tr[u]eno llueua?Ni me imaginen tan cruel, f.134vpues que sola es digna penapor disparar al más cautomorir en [h]orca o galera.

25 Señores, ya por su [h]onornaide a ofenderle se atreua,pues podrá [h]aser un mal tirosi se empeña a qualquiera.

Romance con assonanza e-a, già edito in ACUTIS.Questo testo e il seguente potrebbero essere dello stesso autore, per affi-nità di stile e di costrutto. L’uso di naide per nadie, accomuna i due testial corpus iniziale del manoscritto.

v.23 Ms. cauta

Page 162: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

160 TONINA PABA

LXII (ff.134v-137v)

DÉCIMAS A UNA DAMA A QUIENMATÓ SU MARIDO CON UN PUÑAL

Va de prólogo al letoren que le aduierto que aduiertaque ni [h]ablo mal de la muertani menos del matador;

5 motivóme mi buen [h]umor[h]ablar, entre bien y mal, f.135run rato con el puñalque con fieresa atreuidafue riguroso [h]omicida

10 de una beldad sin igual.

“Puñal, di lo que [h]a passado,que murió María escucho,esso para dicho es muchoy mucho para callado.

15 ¿Fue a caso rigor del [h]adoo de la Parca osadía,la que la lus de Maríaapagó? Di puñal, dy¿quién pudo eclipsar assí

20 los resplandores del día?

Relata, puñal, el hechoen una breue resunta,pues te franqueó la difuntalo más secreto del pecho.

25 ¿Murió María en su lecho?¿Allá murió? mas ¿de qué? f.135vEsso no sé, sólo séque algunos [h]an presumidoque su muerte el yerro [h]a(s)sido

30 y otros que el asero fue.

¿[H]aurá sido opilaciónsu mal? Fatible es que sea,que achaques desta realeaachaques de dama son.

35 Y el seg[u]ir esta opiniónno es porque assí me lo quiero,de los remedios lo infiero,

Page 163: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

161Canzoniere ispano-sardo

pues es cosa aueriguadaque a toda dama opilada

40 suele aplicarse el azero.

¿Algún dolor de costadole quitó acaso la uida,o fue dolencia escondidaque ninguno [h]a penetrado?

45 ¿Mal de madre le [h]a apretado f.136ro algún mal de suegra [h]a sido?No hay tal, ni en lo referidohay achaque que me quadre:no murió de mal [de] madre

50 sino de mal de marido.

Di, puñal, la verdad pura,si procedió esta dolenciade la común influenciaque padece la hermosura.

55 No sé tal, mas si se apuraconosceráse sin dudatoda la verdad desnuda,y es que el mal que la matóno fue mal tanto sino

60 una enfermedad aguda.

¿Fiebre fue? Yo no sé tal, f.136vni lo niego ni lo digopues siendo el puñal testigono me lo ha dicho el puñal.

65 ¿Y no sabremos el malde que padece María,si es gota o apopexlía,si es susto o dolor ve[he]mente?No lo sé, sé solamente

70 que murió de una sangría.

Ya se acabó esta bellesa,y por más que se acabóno he de [h]ablar del caso yoque no lo sé con certesa.

75 El puñal con su agudesadiga en esto lo que siente,y pues se halló tan presente f.137rcon raçón [h]ablar le toca,que aunque carece de boca

Page 164: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

162 TONINA PABA

80 [h]abla agudisamente.El puñal [h]abla, ¡atención!Naide escuse el escuchar,pues tiene un modo de [h]ablarque penetra el coraçón.

85 A las damas va el sermón,que pues no se [h]azen mejorescon los fructuosos sudoresdel púlpito, podrá serque pueda un puñal [h]azer

90 más de mil predicadores.

Sabed que assí se marchita,o[h] damas, toda beldad,sabed que su enfermedad f.137vno la cura la visita,

95 tened en el alma escritaesta lición aunque agena,en su cama sana y buenasangran a ésta, naide duerma,que a la que hallaren enferma

100 quisás picaran la vena.

Serie di décimas espinelas. Schema rimico: abbaaccddc.Entrambi i componimenti sembrano ispirarsi a fatti di cronaca e presen-tano forme linguistiche e lessicali già riscontrate nelle poesie collocate inapertura del Canzis, con le quali hanno in comune anche le allusioni dicarattere dilogico. Le due ultime strofe veicolano la morale, in questocaso rivolta alle donne e resa ancor più marcata dal tono monitorio edidattico che lascia supporre un autore religioso.

v.9 Ms. rigurosav.15 Ms. de ladov.18 Ms. dev.19 Ms. exilisarv.22 Ms. resumtav.39 Ms. opolidav.54 Ms. parece

Page 165: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

163Canzoniere ispano-sardo

LXIII (ff.137v-138v)

COPLAS

Paxarillo que vas por [las] seluasy cantas alegre con dulce primor,huie, buela, te ausenta y resultaadonde tus siluos la selua escuchó.

5 Si te quexas porque te enamoro, f.138rpues tus (h)oxos me dan la ocación,quéxate de tus (h)oxos Anarda,tus (h)oxos son flechas que el alma me hirió.

Descuidado a la selua baxaua10 quando entre las ramas vide un arrebol

que dorando las [h]ojas las floressol nueuo del prado mi voz le llamó.

Murmuraua un arroyo que perlasbañaua en cristales quando se rompió

15 una vos que con dulçes encantosal bello arroyuelo luego adormeció.

Quiso dar por bisarra a tus passospor la selua y la rústica flor,desmayada, a tus plantas se postra

20 pidiendo la abiue su roxa color. f.138v

Girasoles conuierte las plantasque miran alegres este nueuo sol,que dexándose el prado y la seluade negro capús luego los vistió.

Cuartetas polimetriche (decasillabi e dodecasillabi) con assonanza ossitonain -o- nei versi pari tronchi. La stessa poesia viene trascritta nel f.149v(LXIX) e nel f.156r (LXXIII).

v.1 por las seluas, LXIX, LXXIIIv.3 ausenta y suelta, LXIX, LXXIIIv.10 miré, LXIX, LXXIIIv.17 sus, LXIXv.18 Ms. rística

Page 166: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

164 TONINA PABA

LXIV (ff.138v-141r)

ROMANCE

En la naue de San Pedro,que por otro nombre llaman,el galeón Santa Fefamosa y real capitana.

5 En la cámara de popaque es la religión christianava en busca del nuevo esposoDoña Margarita de Austria.Las Indias de la gloria f.139r

10 haze su felís jornadaque en el nombre de Dios tienetodo su bien y esperanza.Tal prissa le dio el Amorde la Naue do se enbarca

15 que aun no se aguardó a calçary assí se enbarcó descalça.No de tres emperadoresser hija nieta y [h]ermana,ni sobrina de Felipe,

20 señor de las dos Españas.Hace que carg[u]e el nauíode pompa soberuia y uana,que este vagaje del mundopessa mucho y mal se passa. f.139v

25 Ni por adquirir riquesasde las nuestra[s] haçe carga,que más en lo que se dexanque en lo que lleuan se gana.Antes, como ya nauega

30 por mar de tantas borrascas,vi[s]to que son obras muertascon tiempo las (h)echa al agua.Que aunque a las cosas de acálas llaman todas liuianas

35 como son hechas de tierraes fuerça que sean pesadas.Embarcóse a la ligera,porque no la estorue nada,que en la naue de la Igleçia f.140r

40 lo demaciado enbaraça.Es Dios Patrón desta naue,

Page 167: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

165Canzoniere ispano-sardo

y va tan bien artilladaque en vez de tiros, la pusolos açotes y la lança.

45 Con los clauos de la Cruzpor más firmesa la c[l]auay con su sangre la breaporque no pueda haçer agua.En el [h]orno del amor,

50 donde jamás fuego falta,del grano de trigo Christocozió el viscocho que enbarca. f.140vLa carta del mareares nuestra ley sacrosanta,

55 que descubre los bagíoslos grados y las distancias.De velas sirue la Fe,de áncoras la Esperança,de farol la Caridad,

60 la Cruz de mastil y gauia.La [h]Umildad y Pacencia,la Obediencia y la Templançavan por [l]astre del nauíoque es la más segura carga.

65 Es lastre y es mercancía,y aunque se compre barataen las Indias de la gloria f.141rvale un ojo de la cara.El ayre es blando y sutil,

70 que para que mejor vayasopla el Espíritu Santo,ved si promete bonança.En tal naue y con tal viento,vos, Sereníssima Infanta

75 llegaréis a Puerto Ricosin [h]auer tormenta o calma.Que, aunque es muy largo el viajey la mar inquieta y braua,en la naue de San Pedro

80 quien no quiera no se salua.

Romance di Alonso de Ledesma, (Conceptos espirituales, 1605), già editoin ACUTIS.

v.24 Ms.passav.54 Ms. socro santav.66 Ms. so

Page 168: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

166 TONINA PABA

LXV (ff.141v-142r)

A LA VIRGEN DE LOS MÁRTIRESRomance

El sufrimiento es preciso,si desta Señora hoy trato,pues es Señora que a todosnos tiene martirizados.

5 Cierto que es cosa que pasmahaya deuoto encontradola que sólo a fuego y sangreadmite gente a su amparo.Su condición es estraña,

10 pues dizen tiene ordenadoque solas roxas libreasvista su gente en el año.Viste sagrados ropages, f.142ra rubias perlas sembrados,

15 que a los sanguíneosde mártir tanto engastaron.De piedad, hoy, el blazóndarle sin duda reparo,pues que de gente sangrienta

20 haçe en verdad hoy más caso.Hoy los de su valíason los más descabesados,y aquellos más ella apreciaque son los más desgarrados.

Romance, con assonanza a- o, già edito in ACUTIS; dallo stile si potrebbeconsiderare opera dello stesso autore a cui appartengono i testi del corpusche apre il canzoniere.

LXVI (f.142v)

VILLANCICO

Como buen soldado viejodiuino Bartolomé(o),peleastes por la fe[h]asta dexar el pellejo.

Page 169: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

167Canzoniere ispano-sardo

5 No os amedranta ni espantaser el enemigo fuerte,ni el uer al ojo la Muerteni el cuchillo a la garganta.Que como soldado viejo,

10 veiendo el premio cual se vepeleastes por la fehasta dexar el pellejo.

El cielo [h]auéis escaladoa pura fuerça y valor,

15 que en el peligro majorse conoçe el buen soldado.Y como en el Real Consejotodo se sabe y se vepeleastes por la fe,

20 hasta dexar el pellejo.

Villancico di Alonso de Ledesma, (Conceptos espirituales, Lisboa 1605).

v.2 Bartolomeo: italianismo.

LXVII (ff.143r-144r)

Después que la negra muerte,triste y oscuro nublado,cubrió del sol de justiciasus hermosíssimos rayos.

5 Después de aquel torbellino,estando el cielo cerrado,descargando el agua y piedrasobre la lana del manso.Después del último trueno,

10 tal que puso al mundo espanto,pues hisieron sentimientolos insensibles peñascos.En las empinadas torresy edificios leuantados,

15 de major grandeza y pompacajó un fortíssimo rajo. f.143vSois rajo, diuino Amor,

Page 170: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

168 TONINA PABA

pues con vuestro fuego santoabraçáis los coraçones

20 dexando los cuerpos sanos.Sois [h]orno donde se cuezenunos quebradizos barros,haziendo dellos ladrillospara torreones altos.

25 Y adonde las culebrinasy los tiros reforçados,vazía el artífice diestropara dar un nueuo assalto.Sois fragua do (se) forja espadas

30 de dulces filos, y amargospara el enemigo cuellodel poderoso contrario. f.144rPetos fuertes y sensilloscon tal destreza templados

35 que no fueran petos fuertessi fueran petos doblados.Sois la[s] lenguas con que oran,en este [h]umano teatro,en defença de la fe

40 los retór[i]cos más sabios.Sois la paloma que muestra,con su pacífico ramo,que después de tal diluuio,[hay ya para el cielo paso].[...]después que Dios subió al cieloestá en el lugar más alto.

A la venida del Espíritu Santo, romance di Alonso de Ledesma, (Conceptosespirituales, Lisboa, 1605). Il testo non è completo, mancano infatti i vv.44-65. Gli ultimi due versi trascritti dal copista sono quelli conclusivi delromance. La composizione è sfuggita a C. Acutis, in quanto inglobata,senza soluzione di continuità, nel testo che lo precede. L’integrazione(v.44) è stata apportata sulla base dell’edizione di D’ORS.

v.8 Ms. mayo

Page 171: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

169Canzoniere ispano-sardo

LXVIII (ff.144v-146r)

ROMANCE

Aquel peregrino Reyque a nuestra Señora uino,a sólo cumplir el uotoque ante su Santidad hizo,

5 después de hauer uisitado,con grandíssimo peligro,las deuotas estaçionesque por más devoción quiso,hoy buelue a su Reyno y Corte

10 en trage de peregrino,que de la romeríase queda con el vestido.Cinco ueneras que llevapueden seruir de testigos

15 de los passos en que [ha] andadoy si cumplió con su oficio. f.145rNo están blancas sino roxas,señal de que en el camino[h]a uertido sangre Real

20 pues las tiñó todas cinco.El bordón se dexa acápara que sirua de aliuio,en tan larga romería,al passagero mendigo.

25 Por aquesta Crus de Diosque es bordón y estoque fino,bordón para caminar,[y] arma contra el enemigo.Es espada de dos manos

30 y tales las [h]a tenido,que en un monte con él solo f.145vun vandolero [h]a rendido.Cortó su infame cabeçay quitóle mil cautiuos,

35 que en una masmorra obscuratuuo gran tiempo metidos.Eran grandes de su Corteque, muertos y no uencidos,pelearon por su Rey

40 con noble corage y brio.Con este acompañamiento,

Page 172: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

170 TONINA PABA

bien a su grandeza diño,entra en la Corte triunfandolleno de despojos ricos.

45 Como a su rey natural, f.146rdesde el mayor al más chico,le salen a recebircon fiesta[s] y rigosigos.El Cielo y tierra se alegra

50 y el Padre abraça [a] su Hijodándole cetro y coronay sentándole consigo.

A la Ascensión de Christo Nuestro Señor, romance di Alonso de Ledesma,(Conceptos espirituales, Lisboa, 1605), già edito in ACUTIS.

v.51 Ms. donde el

LXIX (ff.149v-150r)

Vedi LXIII

LXX (f.150v)

Respira ira mi pechoy en pechos se tributa,de lágrimas des[h]echotodo se uierte en rabia

5 por uer Fuente[r]rabiateatro de amores hecho.

Una llama ama que brillami coraçón y no ue(e)que le quema la llama a(f)fé.

10 Brama por amar continuo,rabia porque amores ue(e)y al fin llora un no sé qué.

Conque brama y ama [a] míy bramar y amar es una

Page 173: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

171Canzoniere ispano-sardo

15 la causa de mi duelo.Gemidos, idos de aquí,suspiros, iros conuieneque uiene mi amor florido.

Tre sestine di settenari, di cui solo la prima ha uno schema rimico preci-so: abacca. Composizione particolarmente ricca di rime interne e a eco.

LXXI (ff.151r-152v)

ROMANCE PARA EL DUQUE DESAN GERMÁN QUE VINO A CERDEÑA

POR LA PASQUA DE NAUEDAD, Y JURÓPRIMER DÍA DE AÑO.

Se principia tu gouiernoultimado el año infausto,hoy enbuelto en buenos finestendrá su principio el año.

5 Tu uenida y la [de] Christocon razón se combinaron,y siendo uno y otro numen f.151vuenís entrambos humanos.Dizen que apa(us)sible Christo

10 está en el orbe jugando,y es uerdad, pues [h]echo hombrelindamente [h]abrá triunfado.Imitador tú [de] Christo,deponiendo lo soldado

15 sin que jueg[u]es la espadillauienes al hombre ganando.Si la gala está en uencercon los triunfos ordinarios,esclúiga los matadores

20 tu gouierno en todo caso.Elije el triumfo luzido,que no es el Reyno tan uastoque el oro de su nobleza f.152rpida que reynen los palos.

25 Espero uer tu gouiernocon tal arte barajado,

Page 174: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

172 TONINA PABA

que respondiendo a tu gustoninguno se [h]alle con fallo.No piençe contigo naide

30 que, después de [h]auer robado,para excluirse de juegohan de ualerle los passos.No harán uasa las mal(l)illascontigo, siendo tan sabio,

35 y para mostrar lo discretoexcluie tanbién los ganzos.Para este juego, ta[h]úres, f.152ven cada consejo hay quatro,mas si contigo es sinquillo

40 el hombre será ayudado.Desde el principio del juegono dudes salir triumfando,pues los triumfos asseguransólo tener tú la mano.

45 Lo liberal de tu nombrequien no lo atiende zifrado,pues aun quando lo comprimena todos les enseña franco.Tu mismo nombre, en efecto,

50 está al Reyno assegurandosi como Duque grandeçascomo san Germán milagros.

Romance, assonanza in a-o già edito in ACUTIS. Appartiene allo stessocorpus di componimenti ispirati a eventi e personaggi della società sardadella seconda metà del XVII secolo, opera forse di uno stesso autore. Larubrica fa riferimento al duca di San Germano Francesco di Tutavilla,già generale d’esercito e vicerè di Navarra, che venne inviato come vicerèin Sardegna nel 1669 dopo la morte del Marchese di Camarassa, assassi-nato un anno prima per mano di ignoti. “Duro e intransigente fino allaferocia” (LODDO CANEPA), per il suo operato, e soprattutto per comecondusse l’inchiesta su quel fatto criminoso e per i suoi esiti, lasciò famadi uomo crudele (ALEO, SCANO, BULFERETTI, MATEU IBARS). Lecronache manoscritte coeve agli avvenimenti e i documenti dell’Archi-vio di Stato di Cagliari discordano rispetto a questo romance sulla datadel giuramento come vicerè. Secondo l’ALEO e gli altri storici, il ducadi San Germán giurò il giorno dopo esser giunto in Sardegna, il 26 di-cembre, e non “primer dia de año” come recita il nostro testo.

Page 175: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

173Canzoniere ispano-sardo

José Delitala y Castelví gli dedica un componimento nel suo Cima delMonte Parnaso Español (1672).Il romance è costruito sulle allusioni al gioco con le carte denominatojuego del hombre, “juego de reflexión, con reglas harto complicadas”(ETIENVRE), passatempo a cui erano dediti in particolar modo espo-nenti del clero e dell’aristocrazia. Esiste una discreta testimonianza (inversi e in prosa) della passione nel Siglo de Oro per il linguaggio cifratodei giocatori di carte, vero e proprio topos letterario (ETIENVRE).

v.1 Ms. siv.15 espadilla: “as de espadas en la baraja de naipes” (AUTS)v.16 hombre: “el que en ciertos juegos de naipes dice que entra y juega contralos demás” (D.R.A.E)v.18 triumpho: “en el juego de naipes se llama la carta de palo, que ha salido,o se ha elegido, para jugar dél, la qual es privilegiada, y vence a qualquierade los otros palos” (AUTS)v.19 matadores: “en el juego de baraja del hombre, cualquiera de las cartasdel estuche” (D.R.A.E.)vv.22-23, basto, oro, con espadas e copas costituiscono i palos, cioè i semidelle cartev.28 fallar “en el juego del hombre es tomar con triunfo el rey o carta de otropalo que uno salió jugando” (AUTS)v.32 passos: allude all’espressione “paso” con cui il giocatore rinuncia al suoturno di gioco per opportunità o perchè non favorito dalle carte33 malilla: “término del juego del hombre. La segunda carta del estuche, superiora todas, menos a la espadilla” (AUTS)v.33 uasa (Acutis legge nada) per baza: “la junta de dos, tres o mas cartas quauno ha cogido y ganado en el juego de los naipes con la suya [...]” (AUTS)v.37 ta[h]úres: giocatoriv.48 si riferisce a Franc.o, forma abbreviata di Francisco

LXXII (ff.153r-156r)

BUENAS PASQUAS AL NIÑO JESÚS

Aunque [h]aya de negar nombrede perdido y de [...]quiero uer si en este lançepodré hazer primera o flux.

5 Mas cierto que no me mueuesolamente el Dinguindux,que a mí no me hazen cosquillaslos dixes ni el aluxú.

Page 176: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

174 TONINA PABA

Ni aunque en premios prometieron10 quantos en sus [h]ombros el Gur

trassiega con ricas flotasa san Lucas del Pirú.

Ni quando algún tiempo en Lebiaapremió el rico baul

15 de Cresso, ni lo que se merca f.153vel mercadante en Ormuz.

Recabaron de mi musaque al cojer almoraduxfuera al Pindo y que allí hiziera

20 al señor Apolo el buf.

Que ya con mi diestra manotengo hecha una larga crus,por [h]auerme tantas ueçesdado en certamen capús.

25 Ya tengo razón bastantede estar enojado aún,por pençar que no entendieronde mi canto llano el ut.

Con todo, porque no digan, f.154r30 mi amado niño Jesús,

si no os doy la buen uenidaque soy de Calatayud.

Y que mi ta(r)taragüelofue antenado de Abiud

35 y guardamos sus nietoslas leyes de Salamud.

Digo que Felices Pasquastengáis, que ya en su laúdgloriosamente os lo canta

40 el más gallardo Cherub.

Y de Vos a boca llenapas, año bueno y quietudpromete el Cielo y lo entonay en cítara ya en Adús. f.154v

45 Pas porque nació el caudilloque con la espada de luz

Page 177: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

175Canzoniere ispano-sardo

ha de segar la cauessaal pérfido Bersebú.

Año bueno, pues, a todos50 daréis colmado el alm(a)ut

del trigo que nuestros Padresllamaron mana manaú.

Y no será necesario(de) hoy con tal pan que algún

55 ángel trayga de un cabellopor los ayres al bachur.

Ni que de pobres espigashaga su regoso Ruth,o se compren mayorasgos f.155r

60 por lentejas a Esaú.

Pues, aunque todos tengamosestómago de avestrús,bastará a matar el hambretal es su fuerça y virtud.

65 Mas que dicen de otras graçiasque por uos, como arc(h)adús,ha querido que nos venganuuestro celestial Jesú.

Pues tras toda esta abundancia70 [h]aurá tan grande salud

que se [h]aurá de estar ociosode la muerte el ataúd.

Y aunque tuuiesse más flechas f.155vsu carcax y arcabús,

75 más balas que tiene un fuertetodos le harán figa y bus.

Por esto uendrán a uerosde la Arabia y Malipur,tres Reyes para ofreceros

80 las parias de mancomún.

Para recebir en tornode tesoros un Pirú,

Page 178: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

176 TONINA PABA

de ricos dones un Niloy de gracias un Asud.

85 Mas yo que ofrecer no puedocomo soberano Asury de mi caudal no alcançoaun para quatro de Atur

bastárame [h]aueros dado, f.156r90 en señal de gratitud,

Buenas Pasquas aunque diga[n]“habló el buey y dixo mu(r).

Cuartetas asonantadas con assonanza ú nei versi pari, fitte di riferimenti apersonaggi e luoghi del mondo biblico, quasi sicuramente opera dellostesso autore del romance precedente.

v.4 hacer flux:”en ciertos juegos, la circunstancia de ser de un mismo palo todaslas cartas de un jugador” (COROMINAS)v.18 Ms. el moradux, “hierba que por otro nombre se llama mayorana” (AUTS)v.20 buf: “modo de interjección, que significa enfado u disgusto de algunacosa, imitando al sonido que hacen algunos animales quando se enojan” (AUTS)v.62 Ms. yvestrusv.76 hacer figa: “se llama la acción que se hace con la mano cerrado el puño,mostrando el dedo pulgar por entre el dedo índice y el de enmedio, con laqual se señalaba a las personas infames y torpes o se hacía burla y despreciode ellas. También se usa contra el aojo quando se alababa o se miraba conatención alguna cosa” (AUTS); buz:”el beso de reverencia y reconocimientoque da uno a otro”(AUTS)v.80 parias:”tributo que paga un principe a otro en reconocimiento desuperioridad” (AUTS)v.92 Ms. buus; il verso riproduce un proverbio “que se dixo por el hombre quesiendo ignorante calla continuamente; y si le acontece hablar alguna vez, dicealguna necedad u disparate” (AUTS)

LXXIII (ff.156r-157r)

Vedi LXIII

Page 179: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

177Canzoniere ispano-sardo

LXXIV (ff.157r-158v)

A UNA CABEÇA O SELUA DE PEOJOS

En unos bosques frondosos,tan espessos de [h]ojarasca,que sólo[s] para cassarlos dedos tienen entrada;

5 y si del fértil ganadotalués crecen la manadaad sumum, por su arboleda,el perro los dientes passa.Son estas fieras de letras, f.157v

10 son Argos en su mirada,pues que todos, y aun ojos,a boca llena los llaman.Ansí talués se lastimandellos las matas preñadas,

15 que en sólo tocando a vnaa mil a mil della saltan.No tanto niño matódel fiero Herodes la rabia,quantos deste bosque caen

20 en una sola matança.Ni tanto del firmamentotachonan astros la faldani el ponto en sus brauesasestupetan muchas hauas.

25 Deste animal tan saluaje f.158rla mançedumbre es bien rara,pues su candor bien diestrocon las manos los agarra.Dizen que su cassador

30 no se cura desta cassa,mas yo sé que es lo que a él máspor la cabessa le passa.La estima que [h]a desta fierasu cassador, más espanta,

35 pues que sobre su cabeçatiene siempre esta cassa.En los dedos hallan quiebra f.158vtus memorias, con raçón,que en paz no saben biuir

40 afuera del coraçón.

Page 180: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

178 TONINA PABA

Romance con assonanza e-a, già edito in ACUTIS.

v.7 Ms. alboledav.22 Ms. tochonan

LXXV (f.158v)

Tu madre te casóy tu obedeçer quisiste,que mueras o biuas triste¿qué culpa le tengo yo?

5 Coraçón, pues tú no quisisteamar a quien te perdió,que mueras o biuas triste¿qué culpa te tengo yo?

Due quartine di taglio popolare; schema rimico abba baba.

LXXVI (ff.159r-160r)

Madre, la mi madre,guardas me ponéis:que si yo no me guardomal me guardaréis.

5 Dizen que está escrito,y con gran raçón,ser la privacióncausa de apetito;crece en infinito

10 el ençerrado amor,por esso es mejorque no me encerréis:que si yo no me guardomal me guardaréis.

15 Si la uoluntadpor sí no se guarda,

Page 181: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

179Canzoniere ispano-sardo

no la harán guardamiedo ni calidad.Romperá en verdad f.159v

20 por la misma muerte,hasta hallar la suerteque uos entendéis:que si yo no me guardomal me guardaréis.

25 Quien tiene costumbrede ser amorosa,como mariposairá tras su lumbre;y aunque muchedumbre

30 de guardas le pongan,por más que propongande hazer lo que hazéis,que si yo no me guardomal me guardaréis.

35 Es de tal manerala fuerça amorosaque a la más hermosa f.160rla buelue en quimera,el pecho de cera,

40 de fuego la gana,las manos de lana,de fieltro los pies:que si yo no me guardomal me guardaréis.

Coplillas o cantar. Testimonianze: la prima strofa figura nelROMANCERO MUSICAL di Torino, ff.23v-24r. Le cita Miguel deCervantes ne El Celoso extremeño (1613) e nell’ultimo atto de LaEntretenida. Un confronto tra le numerose versioni esistenti lo offreCANAVAGGIO.

Page 182: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

180 TONINA PABA

LXXVII (ff.160r-161v)

A UNA DAMA MELINDROSA

No quiero, no quiero nada,sólo quiero mantequillas,párdulas, sí quesadillas,y por postre una granada,

5 no quiero no quiero nada

Ni la cáscara de las nueçes,ni de las (h)uvas el gajo,ni de la quajada el agua,ni de los vinos las hezes, f.160v

10 menos gusto de entremesesni de comedia fingida,quisiera sólo en comidalo que cubre una empanada,no quiero no quiero nada.

15 No quiero de amor lo[s] zelos,ni lo que los amadorespadeçen con sus amoresy encendidos monjibelos,quiero sólo lacayuelos

20 que con pollos y capones,ricos tordos y gamones,me frequentan la posada,no quiero no quiero nada.

Del pollo la pechug[u]illa,25 de las aues la perdís,

de los confites anís, f.161rde la uaca la ternerilla;quiero quiero almondiguilla,gallinas, pauos, halcones,

30 del carnero los riñones,quiero al fin capirotada,no quiero no quiero nada.

Pan y queço y rabanillo,con empanadas flamencas,

35 de los cardos quiero pencas,y del Dios Baco el uinillo;

Page 183: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

181Canzoniere ispano-sardo

mas no quiero el tabardillo,ni calenturas tercianas,quiero sí por las mañanas

40 confites y naranjada,y no quiero no quiero nada.

Comiera por la mañana,sin que falte el apetito,los sesitos del cabrito; f.161v

45 por almuerço a la mañanauna perilla u mansana,tres palmos de longanisa,un pollo comido aprissasin que tenga camarada,

50 no quiero no quiero nada.

Quisiera en una comidaquanto comestible encierraselba, cielo, mar y t[i]erradispuesto en olla podrida,

55 y después de digerida,boluiéndose a renouar,lo daré a mi paladarcomo cosa consagrada,y no quiero no quiero nada.

Strofe di otto versi di ottonari, l’ultimo ripreso dall’estribillo; schemarimico: abbaaccd + d. Il tono giocoso, quasi un divertissement, rimandaper stile e arguzia di linguaggio al corpus testuale del probabile autoresardo. Una chiara spia della sua composizione in Sardegna è il terminepárdulas (v.3), che rimanda a un dolce di formaggio tipico della Sarde-gna.

v.18 riferimento al vulcano Mongibellov.21 forse per jamonesv.28 Ms. almondongilla, per almondeguilla “voces corrompidas de albondiguilla,guisado compuesto de carne picada, huevos y especias con que se sazona”(AUTS)v.47 Ms. langonisa

Page 184: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

182 TONINA PABA

LXXVIII (ff.162r-163r)

QUEXAS DE UN DESVALIDO

Desmenusado un arroyo,entre g[u]ijas de marfil,quexándose de su suerteen alta uos dixo ansí:

5 “De la cumbre de más garbotube el principio feliz,mas quien tiene malos mediosdesgarbado tiene el fin.En mis niñezes y cunas,

10 hechiso del risco fuy,que hechisan fuentes de plataal risco más infelís.Texióme la [h]ermosa Clori,con flor de rosa y jasmín,

15 las faxas y mantillinas f.162vy ricas telas de abril.Adormecían mi llantocon su ayroso gardínlas cítharas de las aues

20 en consonancia(s) sutil.Al uerme sierpe de plata,enamorada y gentil,armóme lazos de floresla campaña más feliz.

25 Mas mi fortuna de uidr[i]o,con ser cristal mi luzir,me dio luego a conocerestar mi suerte en un triz.Porque pelado el agosto,

30 más sediento que aguazil,me chupó viuo las uenas f.163ren lo mejor del viuir.Y uengo a ser despreciadoel que ayer marauilla fuy

35 de la campaña y la selba,del prado, risco y jardín.Desmayándose el arroyohizo fin y punto aquí,y bostezando la tierra

40 se le acabó de engullir.

Page 185: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

183Canzoniere ispano-sardo

Romance, con assonanza ossitona in í, già edito in ACUTIS.Il v.34 evoca il v.3 (que ayer maravilla fui) della letrilla V di Luis deGóngora, Aprended flores de mí, glossata nel manoscritto, ff.50-51 (v.XXXVIII).

LXXIX (f.163v)

Si para uer mis malesme dio los ojos la naturaleza,siruirán de cristalesporque se uean con mayor uiuesa

5 las lágrimas que vierten en raudales.Si con llorar alibiosiente mi pena por llorarserá el llorar más tibio,más flojo mi quebranto

10 porque cresca mi lloro con el llanto.

Finis.

Strofa polimetrica di dieci versi, composta di settenari, ottonari, novenarie endecasillabi. Schema rimico: ababacdcee.

LXXX (f.164r)

Los sercados de Betuliacantan al salir del sol,y en las tiendas de [H]olofernesllora el confuzo esquadrón,

5 y la casta y uiuda Judid,con ánimo de varón,puesta encima el alto muroassí dixo en alta vos:“Llorat cobardes,

10 llorat a vuestro señor,que este feminio braçoos le mató”.Y ellos llorandoar[r]astran las banderas,

15 alçan el campoy marchan las [h]ileras.

Page 186: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

184 TONINA PABA

Composizione formata da un romance e due seguidillas (pentasillabi esettenari), caratterizzata fino al v.12 dall’assonanza in ó nei versi pari.Nell’ultima seguidilla i versi dispari sono assonanzati, mentre i pari han-no rima. Il testo viene ripetuto nel f.231, CIV, con poche varianti e se-guendo una distribuzione in cuartetas. Rientra nel ciclo romanceril ditema biblico e riferisce l’epilogo dell’assedio di Oloferne alla città diBetulia, grazie all’audace azione di Giuditta che penetrata nel camponemico decapita Oloferne nel sonno.

v.1 Ms. Butulia; CIVv.5 ipermetro; judia, CIVvv.9-10 llorad CIV

LXXXI (ff.164v-165v)

COPLAS AL SANTÍSSIMO SACRAMENTO

Aquí que nayde nos oye,sino todo el mundo y Dios,murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

5 Ya saben que el Pueblo Hebreopor el maná murmuró,figura del sacramentoaunque no tubo razón.Murmuremos un poquito,

10 uaya de murmuración.

Desían que empalaginay era manjar sin sabor,mas eran unos judíosvayan con la maldición.

15 Murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

Pero que hoy guste de darnos, f.165ry diga que es gran sabor,pan que de quantos le comen

20 nayde substancia le halló.Murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

Page 187: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

185Canzoniere ispano-sardo

Diz que quien le come biue,mas yo digo y con razón

25 que a muchos que le comierondespués se los lleuó Dios.Murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

Que tal deue ser el pan30 a que Dios nos combidó,

pues aún antes de comidoda dolor de coraçón.Murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

35 A nuestra salud nos brinda f.165vde un soberano licor,que no es vino y lo pareçey hemos de hazer la raçón.Murmuremos un poquito,

40 uaya de murmuración.

Ello es berdad que del cielodizen que este pan baxó,pero de que allá le comanmucho lo dudo Señor.

45 Murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

Si los Angeles dezíanmirarle con atención,miren muy en [h]ora buena

50 pero probarle, esso no.Murmuremos un poquito,uaya de murmuración.

Serie di cuartetas asonantadas nei versi pari, tronchi, con vuelta di dueversi (quelli finali dell’estribillo), sulla discesa della manna. Il tono ironi-co-giocoso rimanda al corpus del presunto autore sardo, come pure alcu-ni stilemi e l’impiego di nayde per nadie.

Page 188: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

186 TONINA PABA

LXXXII (f.166r-166v)

EXEQUIAS DE UN DESESPERADO

Del sepulcro de mis penas,en donde muerto me tieneuna perdida esperança,quiero entonar las exequias.

5 Mas no sé por do’ comiençesi el comienço bien no uiene,a un muerto desesperadoque ni en su muerte halla el requie.Y si dexando a una parte

10 el reposo, tomar quierolo que sig[u]e, siendo eternamno puede ser sino pena.Si de un desesperadouiene a ser la pena eterna

15 la priuación de su lux f.166vque será sino perpetua?Si miran iniquitatesantíphona de mi pename sacará la justicia

20 del profundis de mi muerte.Mas como éstas se obseruanpor hauer quien las sobstenga,me dexan a[d] portas inferyde donde la pas se ausenta.

Cuartetas asonantadas nei versi pari, con assonanza e-a.

v.12 Ms.pueda

LXXXIII (ff.166v-167v)

A UN PEOJOSO

Por no estar a toma y daca,por no deçir daca y toma f.167rentiendan que soy perçonaa quien sirue gente blanca.

Page 189: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

187Canzoniere ispano-sardo

5 Los que quizieren sauerlas astucias de mi gente,quien no lo cree lo experimenteque le sabrán bien comer.La gente de mi milicia

10 es gente justificada,pues donde le dan entradapareçe que entra justicia.Son doctos en el argüir,yo muy bien lo [he] experimentado,

15 si al hombre más graduadote le harán bien rebullir.Tal respeto me [h]a cobrado f.167vdel lugar toda la gente,que con uerme solamente

20 todos huyen de mi lado.Y si algún atreuidose me quisiera açercar,él tendrá bien que rascary reiremos al sonido.

25 Es corriente la opinión,y no muy mal fundados,que qualquier de mis soldadoscome más que un sabañón.

Redondillas, schema rimico: abba, con rima imperfetta nella prima stro-fa. Un caso di ipermetria al v.14 e di ipometria al v.21.

LXXXIV (ff.168r-172v)

ROMANCE

Grande Emperador de [E]spañaen cuyo[s] [h]ombros la Igleçia,como segundo pilar,sus edificios sustenta;

5 uencedor famoso en Tuñes,de las árabes banderas,y de Zelís solimántemido, junto a Binea;si queréis saber mis males,

Page 190: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

188 TONINA PABA

10 que bienes diuinos truecan,la Virgen de Guadalupe,que el cielo llama su Reyna,preste a mis breues discursoslas imperiales orejas

15 que bienes tiene mi [h]istoria,pues procuráis de saberla. f.168vYo naçí de padres noblesen las islas de Serdeña,casé en llegando a tre[i]nta años,

20 que de industria lleg[u]é a tre[i]nta.Deste primer matrimoniodexó mi esposa dos prendas,entonces entrambas dulcesmas después no fueron buenas;

25 un hijo hermoso fue el uno,la otra una hija bella;del parto murió la madre,fue la querida Isabela,y quando su hermano ingrato

30 de dies y seis años erasalió temerario al Cielo f.169ry aborrecible a la tierra,y a sus deudos afrentosoy escándalo de Serdeña.

35 No inuentó uicio el infiernoque no supo en su experiencia,el mucho amor en los hijoses causa que los enferma.Pues, preguntándole un día,

40 fue tanta su in(s)obedienciaque en estas canas humildespuso sus manos soberuias.De mi casa entonces huióy con una bandolera quadrilla f.169v

45 de monte en monte andaua,alborotaua la tierra.Determinóse una nochede entrar por mis anchas quintascon dos o tres de los suios

50 y otras tantas escopetas,y a mi pequeña infantatiranamente me lleuan,que de los braços de una amaa boçes llora su afrenta.

Page 191: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

189Canzoniere ispano-sardo

55 Dio con ella en un nauíodándole uiento a las uelas,y a un cosario berberiscopor cinco marcos la feria f.170rvendióla al fin; supe el caso,

60 y como animosa sieruaque (h)echa menos a su hijueloaniméme y fuy tras (h)ellamuchas provincias del mundo,nunca de mí descubierta.

65 Pelegriné nueue años[h]asta que di en las riberasde Argel, donde me prendierondos cosarias carauelas.Entré en la ciudat a tiempo

70 que se hacían grandes fiestaspor [h]onras de un renegado,que [h]onran mucho al que reniega.Entré en la plaza enemiga f.170vdonde uide entrar por ella

75 dos o tres quadrillas morascaualgados en las ieguasque al ruido de los cauallos[...]bolaua por ir a uerlos

80 con las narizes abiertas.Mirélo con sobresaltoporque a su mano derechame pareció uer un hombreque toda el alma me lleua:

85 barba rubia y el pelo riso,y adereçado de telasazul al uso africano, f.171rlleno de laurel y perlasy el mozo que me lleuaua

90 me dixo desta manera:“[H]onra el rey a un renegadoque aquí uino de Serdeña”.Apenas me dixo el moroestas palabras postreras,

95 quando conocí a mi hijoque he hallado en tan alta ausencia.Consideré en la ocacióny faltándome las fuerçascay al suelo desmajado,

Page 192: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

190 TONINA PABA

100 que puede mucho una pena;y boluiendo del desmayo f.171ventré en una sala cubiertade ricos doseles de oro,do’ me hallé rico de afrentas.

105 Quando mi enemigo hijo,que ufano estaua a la mesa,alçó los ojos, mirómea la luz de mucha seraque aunque en [h]ábito de cautiuo,

110 si el [h]ábito diferencia,conoció a su padre triste.¡Pluguiera Dios no me uiera!Hízome llamar, mandómeque le siruiera a la mesa

115 y con un zelo christiano f.172rle quité de la cabeçaaquella infame corona,tirana contra la Iglecia.Condenáronme a quemar

120 y, estando ardiendo la [h]og[u]era,por mí sin fruto rogauauna morisca donzellaque era hermana del alcajde,tan hermosa como bella,

125 que por llamarme su padrela amé como si lo fuera;y encomendé a la Virgende Guadalupe y llaméla,rompió la cárçel, libróme f.172v

130 y me traxo a su presencia.Esta es, gran Carlos de [E]spaña,la lastimosa tragediaque mis funerales triunfossu fortuna representan.

Romance, con assonanza e-a, già pubblicato in ACUTIS. Notevole laintroductio fino al v.16, nella quale viene evocata la figura del narratario.E’ un esempio di romance di genere misto, essendo sia di carattere stori-co che personale-narrativo e sviluppa entrambi i temi del bandolero e delcautiverio, sui quali esiste un’abbondante produzione romanceril(MENÉNDEZ PIDAL). Trova i motivi ispiratori in personaggi e avveni-menti legati alla Sardegna, con riferimenti a fatti storici del XVI secolo.Testimonia uno dei problemi delle popolazioni costiere sarde in epoca

Page 193: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

191Canzoniere ispano-sardo

spagnola, le incursioni barbaresche e il triste destino dei prigionieri. Ladescrizione fisica del rinnegato (v.85) rimanda al leggendario Barbarossa,ma si hanno notizie di rinnegati di origine sarda come l’Hascen-Aga“fatto schiavo da Barbarossa, e da questo iniziato nel piratico mestiere;dopo abiurata la religione avita, cotanto si rendette caro a quel suo capi-tano ed alla corte imperiale di Costantinopoli, che fu elevato a governa-tore di Algeri” (MARTINI).

v.6 Ms. en las alarbesv.69 ciudat, catalanismo?v.112 Ms. pruuierav.125 Ms. llamar

LXXXVI (f.187r)

CANCIONES CASTELLANAS

Salga mi trabaxada voz y rompael son confuso y mísero lamento,con eficasia y fuerça que interrompael celeste y ter[r]estre mouimiento;

5 la fama, con sonora y clara trompa,dando más furia a mi cansado aliento,derrame en todo el orbe de la tierralas armas, el furor y nueua g[u]erra.

Ottava. Schema rimico: ABABABCC. Più che una composizione finita sidirebbe l’incipit di una serie di strofe, come lascia intendere anche ilplurale della rubrica.

LXXXVII (f.187v)

SONETO

Mísera Francia que sustentas gentesapóstatas, heréticas, viciosas,que machinando fraudes cautelosasperturban infinitos inocentes.

Page 194: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

192 TONINA PABA

5 Predicando doctrinas diferentes,falças, imundas, leues, perniciosas,cauta(la)mente alegando fabulosashistorias, peregrinas, aparentes,

¡quántas angustias, quántas turbaciones10 causas, dando tan pérf(ed)idas personas

que contra puras ánimas sinceras

sacrílegas inuenten opiniones!Si, Francia, tales príncipes coronas,¿quáles fines de gente(s) insana esperas?

Sonetto. Schema rimico: ABBA ABBA CDE CDE. Allude, con molta pro-babilità, a una delle tante alleanze tra Francesi e Turchi in funzioneantispagnola. Si noti l’abbondanza di attributi (vv.2,6,8) e, sul piano for-male, i frequenti enjambements e l’iperbato (v.12).

LXXXVIII (f.188r)

REDONDILLAS

Aunque agora el uiento espirade la bienauenturança,en medio de la bonançabuelue el cielo su ira.

5 Y en esta n[av]egación,donde el mar es el mundo,en no lleuando el timónse ua la naue al profundo.

Coppia di redondillas; schema rimico: abba cdcd.

v.1 Ms aspira

Page 195: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

193Canzoniere ispano-sardo

LXXXIX (f.188r)

Quan presto passa el plazercomo después de (h)acordadoda dolor,como a nuestro parecer

5 qualquiera tiempo passadofue mejor.

Frammento della copla 49, Recuerde el alma dormida, di Jorge Manrique(Coplas para la muerte de su padre, ed. ALDA TESAN). E’la secondadelle due sestine, rigorosamente simmetriche, che formano la copla depie quebrado o estrofa manriqueña.

XC (ff.188v-189v)

ESTACIONES DE LA VERA CRUZ

Considera, alma perdida,que en aqueste passo fuertese dio sentencia de muerteal Re(m)demptor de la vida.

5 Por ser tu culpa infinita,la crus a Christo [h]as cargado,y es tan graue tu pecadoque tu perdón facilita.

Pecador ¿quién te disculpa?10 Mira, aduierte, considera

que en esta estación tercerame inclinó a tierra tu culpa.

Con un exessiuo amor,buscando a Christo, María

15 aquí saltó quien trayalas armas del Redemptor. f.189r

Por cumplir su mal deçeo,aquella peruersa gentedan al cordero inocente,

20 por su alivio, un cirineo.

Page 196: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

194 TONINA PABA

Con un exessiuo llanto,la Verónica buscóa Christo, de quien sacóen premio su Rostro Santo.

25 La grauedad de su esfera,segunda vez con exsesso,rindió a tierra con el pesoa la Magestad imensa.

Abrasado en caridad,30 aquí dexo el sumo bien.

¡Hijas de Jerusalém,sobre nosotras llorad!

Pecador, anda aduertido, f.189vpues lleuando tu pecado

35 ¡Mira como me [h]as cargado,que tres vezes he caydo!

Aquí, desnudo y sangriento,Christo la mirra prouó,y el beberla re[h]usó

40 por no aliuiar su tormento.Después que a Christo clauaronpara remediar la gente,como diuina serpienteen ello le leuantaron.

45 Pecador, mira tu empleo,considera a Christo aquí:crucificado por ti,siendo tú el culpado y reo.

Serie di dodici redondillas, schema rimico: abba.Fanno parte del Romancero espiritual para reglarse el alma con Dios, conlas estaciones del Via Crucis, di Lope de Vega.

Page 197: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

195Canzoniere ispano-sardo

XCI (f.190r)

RETRATO A LA MUERTE

Retrato biuo, que entre sombras muertasnos dises a la fin en qué paramos,triste cadáuer, que si te miramoseres espexo de uerdades siertas.

5 ¿De qué te siruen, di, tus pieças yertasque de tanto valor las respetamos?¿qué es de los gustos? pues si reparamosse hui[e]ron quando vieron tus rejertas.

¿Qué es de tu talle? pues si considero,10 [y contemplo despacio tu figura],

[h]as quedado tan feo que yo infiero

que si el que más amaua tu hermosuraviesse retratos de tu rostro fiero,ni aun mirarlos quisiera en la pintura.

Sonetto, ripetuto nel f.220r, XCV; schema rimico: ABBA ABBA CDCDCD.Testimonianze: Ms.229 BUS, [Rubrica: Sonetto a’ la Muerte].Le correzioni sono state apportate sulla base delle varianti del f.220 checoincidono col Ms. 229 BUS.

v.5 Ms. rejertasv.6 Ms. dolorv.11 Ms. frio

XCII (f.190r)

Admirado encanto mío,que con inuincible llamahisisteis bolcar mi pechoy con él abrasá(ste)is mi alma. f.190v

5 Baste el estrago que lloro,y aunque de tan noble causa,déualo yo al sentimiemtomas que deuí a la esperanza.

Page 198: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

196 TONINA PABA

Que eres rigor lo conosco10 en cuyo mar no hay bonança,

que eres fuego ya lo sientoque eres piedad lo jusgaua.

Quanto persuade un deçeo,o quanto miente y [h]alaga,

15 pues, exepción de dichosos,¿quién [h]a podido lograrla?

O[h], quánto se solicita(h)un desengaño que mata,y él me mata primero

20 lo mismo que desengaña.

Si no fueres impossible f.191raún mas lo si(e)ntiera el Alma,pues quitara a la finesaméritos de confianza.

25 Ya me niega el sol sus rajos,que possibles los [h]allaua,y para quedar sin vistami propia sequedad basta.

Romance, con assonanza a-a, già edito in ACUTIS.

XCIII (ff.191r-193r)

ANCIAS AMOROSAS DE UNA ALMACONTRITA A UN CHRISTO

Dulce Jesús y que ley, mi Reyo[h] qué bárbaro homicida, mi Vidaos tiene tan lastimoso, mi Esposoai[h], querido dueño hermoso,

5 yo soy aquel delinquenteque aquí te puso pendientemi Rey, mi Vida, mi Esposo. f.191v

Quién [te] puso esas diuinas espinasy ésta que tu amor pregona corona

Page 199: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

197Canzoniere ispano-sardo

10 no oluidando, mi Jesús, la cruzyo, que perdiendo la luzde la gracia te offendí,y tú sufristes por míespinas, corona y cruz.

15 No es verdad, dixistes uos, mi Diosque oluidaréis los enojos, mis (h)ojossi llegare con dolor, mi amora pediros, Redemptor,clemencia; pues ya la pido,

20 dexadme con uos unidomi Dios, mis (h)ojos, mi amor.

Quando tu imagen adoro, lloroquando tu retrato miro, suspirode ueros todo sangriento, lamento

25 con notable sentimiento f.192radmirando estoy tu muerte,pues solamente de vertelloro, suspiro, lamento.

Quando os miro sin aliento, sangriento30 con essa cruz, Jesús mío, frío

donde estáis por mi pecado, [h]eladoel coraçón desmajadollora, lamenta y suspira,porque a su Redemptor mira

35 sangriento, frío, [h]elado.

Passan los clauos tiranos manosy la lanza de un soldado el costadoun hierro que mío es, los piesgeneroso seréis pues

40 os ostentáis, si lo noto,liberal y manirrotode manos, costado y pies.

Quando os miro en esse leño, mi dueño f.192vderramar sangre abundante, mi amante

45 estoy confuso conmigo mi amigo.Pero desde agora os digoque si no me perdonáisuuestra sangre no lográis,mi dueño, mi amante, mi amigo.

Page 200: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

198 TONINA PABA

50 Lo que me aflige tanbién, mi bienes lo mal que os he seruido, queridomas ya estoy desengañado, mi amadosupuesto hauéis derramadola sangre por mi provecho,

55 mirad que el gasto ya está hechomi bien, querido y amado.

Dadme Dios por tanto amor, fauorque me daréis no reparo, amparoy por vuestra prouidencia, clemencia

60 rigurosa mi sentenciaoir espero mi Dios, f.193rsi no recibo de vosfauor, amparo y clemencia.

Conceded para mi alma, palma65 y, pues, ya que en uos blasona, corona

para que cante en la gloria, vitoriaque, aunque soy del mundo escoria,vuestra sangre lograréismi rey, si me concedéis

70 palma, corona y vitoria.

Strofe di ottonari. Sono sestine più un verso finale che raccoglie le parole ineco dei primi tre versi di ogni strofa. Schema rimico: abccddc.Testimonianze: Ms. 52, ff. 69-70-71, BCB; Ms. 229, ff.43-44, BUS

v.5 Ms. diligentev.8 Ms. quien pusov.40 Ms. teneis

XCIV (ff.193r-219v)

INUECTIVA CONTRA EL FAUORECIDO DESENGAÑOEN FAUOR DE LA DESUALIDA MODESTIA

Dama hermosa que pretendescon tus ojos cristalinosatraer las voluntadesde los jóuenes lassiuos,

5 tú, que con boca de nácar,

Page 201: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

199Canzoniere ispano-sardo

aunque de color fingido,imaginas ablandarlos diamantes más finos;tú, que adornas la cabeça

10 con lasos, trenças y rizos,las mexillas con color,las orejas con zarcillos,el cuello con alabastro,los dedos con los anillos,

15 con agua de olor las manos,y finalmente el uestidocon el oro, con la plata,con la seda y ámbar finopara detener al jouen

20 a tu uoluntad cautiuo,atiende humanado ángel, f.194rángel he dicho, ¿qué digo?Demonio, fiera crüel,espantoso basilisco,

25 que sólo con un mirarde tus ojos, de improuiso,sin que lleg[u]es a tocarcon lança, espada ni tiro,matas, destruies, sujetas

30 al Aquilis más temido,sirena siempre engañosaque con solapados siluosatraes los nauegantesrendidos a tus suspiros.

35 Dragón, rajo, trueno y áspid,sierpe ferós, precipicio,tigre que nos despedasas,hidra del horrendo abismo,atiende, repara, escucha, f.194v

40 mira, aduierte que te digoeres del major mal causaque Elena al trojano hiso.¿Quántos jóuenes bisa[r]rosestán en llamas [h]undidos,

45 sin remedio en el infierno,porque miraron tu aliño?¿Quántos Reies, qué Monarcas,quantos Príncipes altiuos,Priuados, Duques y Condes

50 Valientes, Pobres y Ricos

Page 202: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

200 TONINA PABA

Eclesiásticos, Seglares,medianos, grandes y chicos,pueden ser desta verdadpor experiencia testigos?

55 Dirás que se condenaronporque siempre inaduertidosanduuieron en mirar f.195rlo que desear no es lícito.Está bien, pero, ¿quién duda

60 que quien fue de un gran delitocausa, no esté por la leysujeto al mesmo suplicio?No te mueue esta razónpor euitar el peligro

65 en que tantos tropeçaronpues tiene un justo castigo.Y si aquesto no te uence,aduierte que [h]abla contigoquien esto experimentó

70 no en otro sino en sí mesmo.Yo sé bien que muchas veces-Dios es desto buen testigo-no reparara en tu carani huuiera a Dios ofendido

75 si no incitara el color f.195vde tu rostro y tu aliño,de la cabeça atauiadacon uarios lazos y rizos.Yo sé bien, pero más uale

80 callar labios, que aun desirlono podréis sin offensiónde los honestos oydos.Si, acaso, alegar pretendesque lleuarlas es preciso

85 porque tu sublime estadono pierda de su puntillo.¿Quién más que Isabel de [H]ungríay otras Reynas que [h]an viuido[h]onestamente, pudiendo

90 rosar uestidos muy ricos?O si no dime, ¿hay más galani noblesa nunca oydacomo la uirtud? ¿Qué dizes?Ea, muda ya de estilo: f.196r

95 y que para que mejor ueas

Page 203: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

201Canzoniere ispano-sardo

como por los mesmos filoste convenço, estáme atentay uerás que con el mismoargumento que me hazes

100 uendrá a quedar conuencidotu entendimiento, si yano está del todo rendido.Dizes que por ser noblees fuerça, pero yo digo

105 que por ser tan noble estásobligada a resistirlo.Ya deues saber, sin duda,el uso que [h]an adquiridolas ilustres catedrales

110 de poner muy poco aliñoquando hay más celebridad;y la razón de mi arbitrio f.196ves porque en qualquier partellenan un día festiuo

115 el altar de variedady pareçe un auanico.Agora, pues, ya me entiendes,la moralidad aplico.Por lo mesmo que eres noble,

120 uiendo que todo el bulliciode la gente popularestá llena deste uiciodeuías ser singularlleuando honesto el uestido.

125 Y si quisieres sabercon quanta raçón lo digo,atiende y uerás bien claroquantas nobles lo han seg[u]ido.Y primero te propongo

130 el gran Monarca Filipo f.197rel Quarto, de quien refierensus historias cosas dignasde eterna e imortal memoria.Este, pues, Rey sabio y pío,

135 y con razón el prudente,una premática hizoen que reformó las galascomençando de sí mismo.Tácito emperador siempre,

140 aun después que fue elegido,

Page 204: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

202 TONINA PABA

constante perseuerósin querer mudar uestido.Teodosio, Arcadio y Honorio,Césares todos inuictos,

145 uedaron con el rigorde un decreto executivola seda, el oro y la plata;y los Romanos lo mismoen la ley uestiaria hisieron, f.197v

150 todo lo qual es indiciode que los nobles sig[u]ieronel traje llano y sensillo.Tanbién Alisandro Rey,a quien el gran Deonisio,

155 de Sicilia Rey tirano,presentó ropajes lindospara adorno de sus hijas,jamás admitirlos quisodando por satisfación

160 que, antes, aquellos uestidosa sus hijas priuaríande su gentilesa y brío,pues con ellos perderíanlo que hauían adquirido,

165 que era la opinión de honesta[s].Y Clemente Alejandrino, f.198rcon la eloquencia que siempresuele, dize en sus escritosque los de Lacedemonia

170 sólo hauían permitidoa las mugeres infamesel lleuar tales aliños.Finalmente Julio César,estándose en su retiro,

175 le entró a visitar su hija,bizarra y con grande aliño,y quando imaginó hallaragrado en su padre, vidoque con mostrarse seuero

180 apenas hablarla quizo.Ella, prudente, entendióla ocasión deste desuío,y assí en el día sig[u]iente, f.198vdexando el traxe lusido

185 y bisarro, boluió a ver

Page 205: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

203Canzoniere ispano-sardo

a su padre, el qual, beniño,mostrando el rostro risueño,con grande agrado le dixo:“¡O[h], quánto mejor le está

190 aqueste honesto atavíoa la hija naturaldel emperador!” Y uistopor Julia el deceo y gustode su padre, jamás quiso,

195 por no darle más pesar,ponerse tales uestidos.Considera agora, pues,los exemplos referidosy uerás como es de nobles

200 lleuar uestidos sensillos.No puedo, dirás, que soy f.199rcasada y a mi maridohe de obedecer que quierevaya bisarra, y Dios quizo

205 que la muger agradassea su esposo, y el aliñome parece ser buen mediopara ganar sus cariños.¡Cómo ciega la passión,

210 ay Dios, a quién el oydocierra [a] la raçón del todo!Tú mesma, señora, [h]as sidola que tu duda conuences,y de tu argumento mismo

215 saco la razón más fuertepara roborar el mío.Si tú dices que Dios quiereagrades a tu marido,¿cómo, pues, estando en casa f.199v

220 -seas tú mesma el testigo-teniendo siempre presentea quien dices que [h]as queridoagradar, jamás reparasen estar sin esse aliño,

225 sin color, sintas y galas,sin balona y aun anillos?Y ¡quántas ueçes se ofreçeir al baile, prado o ríocomedia, sarao o otra

230 fiesta y passeo nociuo,

Page 206: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

204 TONINA PABA

donde jamás apareçeotro que el galán laciuo,el que te escriuió la carta,el que te habló con cariño,

235 el que te solicitó f.200rdonde todo es precipicios,donde todo es decear,donde [h]ablar es permitidoal laciuo con su Dama,

240 y a la Dama con su amigo!Allí pones tu cuydadoen imitar al armiño,en teñirte los cabellos,en haçer trenças y risos,

245 en acomodar los lazos,en apretar el justillo,en componer el color,y acomodar el uestidoa un cuerpo que en breue tiempo

250 quando esté más diuertido,quando esté más bien [h]allado,quando más puesta en oluidotenga la cuenta que Diosle [h]a de pedir ofendido,

255 le cogerá un graue mal, f.200vquedará todo tendidoen el potro de una cama,donde lleno de suspiros,de angustias y de temores,

260 perdiendo todo el sentidoquedará como una piedra.El color amortecido,sin olfato, sin el tato,sin uista, gusto ni oydo,

265 arrojáranle de casaa toda prissa, y metidoen una asquerosa hoyade siette palmos medidos,dexarán al desdichado

270 parientes, padres y amigos,sin acordarse jamás,como si no fuera amigo,como si no fueran padres, f.201rni para los padres hijo.

275 Y quando tu cuerpo triste

Page 207: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

205Canzoniere ispano-sardo

será todo consumidodel poluo y de la polilla,de la podre y gusanillos,quedando todo des[h]echo

280 feo, orrendo y podrecido,se irán a casa tus padres,y llorando un poquiticoen breue se alegrarán,oluidado ya el tendido.

285 Considera esto despacio,mira quien tiene rendidotu coraçón, tu prudencia,tu razón, alma y sentidos,mira si es justa raçón,

290 que por un cuerpo abatido f.201vsujetar quieras el almaa arder siempre en el abismo.Basta ya, dexemos esto,uamos a coxer el hilo,

295 donde pueda conuencerla raçón que me [h]as traídodisiéndome gusta dellotu esposo. ¿Cómo desillopuede tu esposo y gustar

300 de aquesto? Quando es precisoque en estas uistas se pierdauna de dos: o el cariñoa tu consorte y esposoo el más precioso uestido

305 y gala de uuestro honor,frágil como el débil uidr[i]o.Pero la mejor raçóny el más eficás motiuo, f.202rdexando muchos aparte,

310 sea tu prouecho mismo.Dexo a parte que tendránmás dote tus hijas y hijos;tanpoco meterme quiero,que entiendo es capricho mío,

315 pero quizás te hallarásal año con menos uicios,con menos remordimientosen la conciencia, y afirmocon menos quenta que dar

320 a Dios uno, sumo y trino.

Page 208: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

206 TONINA PABA

Dexo tanbién que serás,-perdóname si me explico-notada y muy murmurada,siendo blanco del uil uicio

325 de la murmuración, peste f.202vdeste y de todos los siglos.Sólo pretendo que atiendasa tu prouecho y no mío,a tu quietud, tu descanço,

330 y de tu cuerpo el aliuio,Dime ¿es major el tormentoque padece un capuchino,un cartuxo, un hermitañoy un mártir en el martirio?

335 Un capuchino, si duermeen duras tablas de pino,tú, aún de día desuelada,lleuas tu cuerpo çeñidode costillas de ballena,

340 horrendo animal marino.Si el cartuxo rodeadoestá todo de un cilicio,yo entiendo atormenta más f.203ra tu pie el calçado mismo.

345 Si el eremita con yeruassatisface a su apetitoa fin de (h)estar más hermosodelante de Jesuchristo,tu presumes ser más blanca

350 comiendo barro cosido.Y si los mártires todospadecieron un martirio,tú sola padeçes tantosy tan grandes que me admiro,

355 mas con esta diferencia:que ya aquellos han tenidosu galardón en el cielo,pero temo que el abismono te espere con el premio

360 que tú mesma has merecido. f.203vAduierte que no pretendodezir en esto que he dichoque sólo precisamentepor lleuar aquesse aliño

365 se cometa culpa graue,

Page 209: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

207Canzoniere ispano-sardo

que esso toca desidilloal theólogo prudente.Sólo digo es precipicioy causa de muchos males,

370 que a quien, como leal hijo,ama a Dios, su tierno padre,basta sólo este motiuo,a más de que, aunque no seapecado, está tan unido

375 con otros muchos que causanestas galas, que me admirocomo hay muxer que se atreualleuarlas nunca consigo. f.204rY porque ueas mejor

380 si es uerdad lo que te digo,quiero que sepas lo quesucedió a Santo Domingo,el qual, pasando una calle,del espíritu mouido,

385 leuantó al cielo los ojosy encima (h)una casa vidomuchos ángeles que alegres,placenteros y jarifosse ocupauan en guardar

390 muy atentos aquel sitio.Entró pues el santo en ellapara saber qué prodigioo misterio contenía,y [h]alló que, con gran retiro,

395 tres donzellas se ocupauancada qual en su exercicio; f.204va pocos lanzes hallótoda su vida hauía sidomuy exemplar y tan santa,

400 que le hauía confundido.Alabó a Dios y entendiendoque eran muy pobres, las hizosocorrer con breuedad,que los santos son muy ricos.

405 Boluiendo de allí a tres días,en lugar de paranimphoshalló assistida la casay texados de maliñosdemonios, lo qual causó

410 admiración en Domingo.

Page 210: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

208 TONINA PABA

Entró dentro por saberla ocasión, y halló motiuosde dolor y sentimiento,pues en lugar de cilicios f.205r

415 y disciplinas, topóque ya con uestidos ricos,muy bisarros, que mercaroncon aquel socorro mismoque les dio muy liberal

420 un cauallero, mouidode Domingo, se adornauan,oluidadas de su antigoy más que feliz estadolas donzellas que antes vido

425 de los ángeles seruidas,de lo qual compadecidomás lloroso que enojadoles dio un eficaz auiso,referiéndoles al punto

430 lo que entrando [h]auía visto.Mira tú si será dañode quien no sólo uestidosbizarros lleua, sino f.205vtantos sainetes laciuos.

435 Y assí, prudente señora,por las lágrimas de Christo,por sus dolores y clauos,por los piadosos suspirosque en su passión arrojó,

440 por tu amor y por el mío,por sus açotes, espinas,por sus sudores, caminos,trabajos, cançancio, sed,ayunos, desprecios uiuos,

445 y por el ardiente amoren que siempre de continuose abrasaua deseandolleuarnos al Paraíso.Por los raudales de penas,

450 y dolores exeçiuosque a María, pura y virgen, f.206ren la muerte de su Hijocercaron y atormentaron,sin hallar en algo aliuio,

455 te suplico eficásmente

Page 211: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

209Canzoniere ispano-sardo

y humildemente te pidoque no seas ocasiónque no quieras ser motiuode tanta ofença de Dios,

460 ni de tanto precipicio.Y si sientes repugnanciaen uencer esse apetitode lleuar galas y afeitescon ostentosos uestidos,

465 recójete a la oración,fixa los ojos en Christo,considera sus libreas,contempla sus atauíos.Mira, mira si está bien

470 que estando todo uestido f.206vde sangre, açotes y clauos,de penas y de martirios,de desprecios, bofetadas,burlado y escarnecido,

475 tu Dios, tu Criador, tu Padretu Redemptor compasiuo,tu esposo, tu Rey, Maestro,tu señor y tu caudillo,esté adornado de rosas

480 el uil crïado y el Hijo.¡Ea, que no está bien!Rompe de una uez el hilocon que te tiene cautiuatu passión y tu delirio.

485 Imita en algo a Isabel,Reyna de [H]ungría, que [h]a sidoexemplo de hermosas Damasqual el mundo haya tenido.Esta, pues, prudente Reyna, f.207r

490 estando un día festiuoen templo, toda llenade galas y adornos ricos,leuantó acaso los ojos,mira atenta un Crucifixo

495 y contemplando despacio,en aquel retrato uiuode dolores y de penas,otro diuerso atauíodel que sus terrenas carnes

500 y güessos (h)iuan uestidos,

Page 212: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

210 TONINA PABA

herido su coraçónde un inmenso dolor dixo:“Vos de espinas coronado,mi Dios, y a mí, gusanillo,

505 rodean coronas de oro,perlas, lazos, rubíes finos,la cabeça vana y loca.¡Oh, qué grande desatino! f.207vVos, en vez de anillos, clauos,

510 yo, en vez de clauos, anillos,vos açotes y yo [h]olanda,vos, de vergüença vestido,de oprobios y bofetadas,el pecho medio partido,

515 y finalmente de sangre,sudor y poluo teñido,y yo, poluo miserable,no sé si podré desillo,cubierta de vanidad,

520 de joyeles y zafiros,de ricas telas de plata,de aromas y de ámbar fino.¡Ea, que no! ¡Vayan fuera,fuera, fuera desatinos!

525 Desta suerte estaua hablandoesta señora consigo,y estendiendo entre ambas manos f.208rel coraçón encendidode amor de su dulce esposo,

530 arroja guantes, anillos,perlas, lazos, diamantes,corona, joyas y hizoa la tierra donaciónde todo; mas su encendido

535 espíritu, ya descargadode tanto peso, hizo nidovolando en el coraçónde su amado Jesuchristo,y el cuerpo, con un desmayo,

540 cayó en el suelo tendido,que la fuerça del amorle quitó todo el sentido.Pregunto agora, ¿es majortu entendimiento, y más uiuo

545 que el desta prudente Reyna, f.208v

Page 213: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

211Canzoniere ispano-sardo

y de otras sabias que ha hauidoqual fue Isabel de Bois,de hermosuras un prodig[i]o,que uiendo que su beldad

550 y galas eran deslizode muchos, se sugetóquarenta años a un ritiro,donde no fue jamás uistade ningún hombre naçido?

555 Saco, pues, la conclusión:si estas muxeres han sido,y otras muchas que no cuento,exemplo de lo que digo,pregunto por uida tuya

560 si confessar no has queridoser más sabia ni prudenteque estas Damas, no es indiciode que aquellas anduuieron f.209rpor el más cierto camino.

565 Y assí más, para que entiendasquán justo sea y preciso,para cuitar tantos dañoscomo tengo referidos,el quitarles la ocación

570 y apartar este deslizo,te propongo un raro exemplode honestidad y un prodigiode ualor, que en duro bronzemerece estar esculpido.

575 Contempla atenta aquel jouenEspurina, en quien beniñoel Cielo depositósus gracias, de que fue indiciosu eloquencia en el orar,

580 el acierto en su juicio,la agudesa de su ingenio, f.209vsu ualor, nobleza y brío.Este bello jouen, pues,de memoria eterna digno,

585 conociendo que dotadode su autor hauía sidode una tan rara beldady gracia, que era el hechisode todas quantas mugeres

590 su rostro y talle fue uisto,

Page 214: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

212 TONINA PABA

para euitar este dañotomó brioso un cuchillocon el qual cicatrizósu bella faz, que más quiso,

595 por no ser causa de mal,ser del todo aborreçido.Esto, señora, hizo un hombresiendo menor el peligroque en su rostro considero f.210r

600 que no el que en tu cara miro.Y tú, aún no satisfechade agradar con tu natiuoy hermoso rostro, procurasotros muchos artificios

605 indignos de un pecho noble,casto, cuerdo y entendido,y lo que más dolor causa,y me corro de dezillo,escotar tanto el jubón

610 como si el uil apetitonecesita de saynetespara darse por rendido.¿No es un público pregónesse tu cuello, e indicio

615 del ardor con que se abraza,pues necesita de aliuio?O si no dime, Señora, f.210vel pan y ramo ¿no es signopuesto a la puerta, de que

620 se uende allí pan y uino?¡Oh, Dios mío, y qué dolor,hazed, Señor, que dos ríosde sangre mis (h)ojos llorensemejantes desatinos!

625 ¿Dónde (h)está vuestra justicia,que con los cortantes filosde su espada, no reprimedesacato tan iniquo?¡Cómo vuestra Magestad,

630 desde lo alto de su citio,no arroja rajos que abrasena los que tan atreuidosse oponen tan claramentea vuestros nobles desinios! f.211r

635 ¡0h, cómo no concentís

Page 215: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

213Canzoniere ispano-sardo

se abra la tierra y que viuoslos sepulte en las cauernasmás ínfimas del abismo!Pero, qué digo, Señor,

640 ¿castigos os he pedido?¿Vuestra justicia he inuocado?De dolor perdí el juycio.No, mi Dios, misericordia,clemencia y perdón os pido,

645 y juntamente, Señor,a vuestra bondad suplicoles comunique su luzy gracia, como confío,para que de hoy conoscan

650 el peligro en que han biuido, f.211vel mal que han hecho a las almasy el agrauio que a vos mismo.Y tú, señora, reparael daño que ha seg[u]ido,

655 si no es que quieras prouarqué cosa es Dios ofendido.El qual si ha dissimulado,si tanto tiempo ha sufrido,mira que [se] cançará:

660 teme un [h]orrendo castigo.El amor, que en pechos nobleses eficás atratiuo,dime, Dama sabia y cuerda,¿no tendrías por indigno

665 de la vida al hombre quehiziesse del benefiçioarmas contra el bienhechor, f.212rde quien fue fauorecido?¿No fuera merecedor

670 de infame y atroz suplicio?No jusgas deuiera serde todos aborrecido?No hay duda, dirás, pues ¿cómono arroja el pecho suspiros,

675 no brotan agua los ojoshechos dos fuentes o ríos,como la lengua y labiosno han del todo enmudecido,y como entrambos a dos

680 no lloramos y gemimos

Page 216: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

214 TONINA PABA

amargamente con sangrede las uenas si hemos sidolos que contra al bienhechoresta crueldad hizimos? f.212v

685 Yo soy el primero que ...mas callo, porque dezillosin perder la vida fuerados vezes major delito.Voy a prouar la otra parte,

690 porque veas quán benigno,quán clemente y amorosose [h]a mostrado Dios contigo.Pregunto, agora, señora,responde: ¿no es beneficio

695 essa hermosura que gozas,esse talle y esse brío,essas galas, joyas, perlasde que [h]asta aquí te [h]as seruido?¿No es fauor essa salud,

700 esse entendimiento viuo,essa açertada eloquencia f.213ry essas gracias que el Diuino,y sumo Dios colocóen ti, porque fuesse indicio

705 de su poder y bondad,de su amor y su cariño,y desta suerte lo amassesqual buen hijo agradecido,valiéndote de essas prendas

710 para ganar premios ricosde gloria, conque le gozespor los siglos de los siglos?Y tú -oh igratitud- te siruesdellas en lugar de tiros,

715 açotes, espinas, clauos,lança crüel y martillosconque a tu Padre y Señor f.213vcausas segundo martirio,pues te sirue la hermosura,

720 esta riqueza y aliño,esse caudal y talentopara que el jouen laciuotraído con el reclamode tu compuesto atauío,

725 con tantos risos y lazos

Page 217: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

215Canzoniere ispano-sardo

se quede preso y cautiuo.¿No son don de Dios las hijasa las quales con ahincoprocuras dar a beuer

730 con la leche este apetito?Quando deuieras haçerque aprendiessen exerciciosde virtud y deuoción,la Doctrina y el retiro, f.214r

735 la deuoción con la Virgen,socorrer los pobrecitosy frequentar las Igleçias.Cierto que ya no me admirose vean tan desdichados

740 fines, quando los principiossuelen ser tan mal fundadoscon el viento de los vicios.¿Qué quenta darás a Dios,en el día del juycio,

745 de las prendas que te dio,quando sólo te han seruidopara despeñar las almasen la centina del uicio?¿Quántos hombres clamarán

750 a Dios del infierno mismocontra ti que fuiste causa f.214vde su tormento excessiuo?Pues si la sentencia en contrate diesse el jues infinito

755 -aquí quisiera tenerel espíritu encendidode un San Pablo- ¿qué sintieras,dama hermosa, de los lindosy largos ratos en que

760 empleaste(s) los sentidospara el adorno del cuerpo?¿Qué de los lazos y rizos?¿Qué de los guantes, holandas,frangones de oro y zarzillos?

765 ¿Que [de] las galas, joyeles,espejos, perlas, vestidos,balonas, cadenas de oro, f.215rrubíes, diamantes y anillos?¿Qué de aquellos albayaldes,

770 color y afeites que han sido

Page 218: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

216 TONINA PABA

todo tu Dios en la vida?¿Qué de los ambares finos,peuetes, aguas de olor,y almiscles, en que [h]a viuido

775 esse cuerpo enbalsamado?¿Qué de tanto desperdiciode brocados que rozaste?¿Qué de los bayles nociuos?¿Qué de las muchas comedias?

780 ¿Qué de los cantos laciuos?¿Qué sintirás finalmentede tanto tiempo perdido?¡Oh, cómo si te dexaran, f.215vsi te fuera concedido

785 boluer a aqueste emispherio,no sólo huuieras queridono hauerlo vsado jamáspero ni (h)aún conocido!¡Cómo muy de voluntad

790 arrojaras esse aliñoen el suelo, le pisarasy pusieras en oluido!Pues ¿qué sería si luego,cogiéndote, los ministros

795 infernales començassena ponerte a los pies grillosy manillas en las manosde yerro, que conuertidoen fuego te atormentasse?

800 ¿Qué, si en lugar de sintillo, f.216rte cercassen con cadenas,y diessen luego contigoen el lugar preparadopara tu eterno martirio?

805 Pues, ¿qué, si luego empeçasena descargar sus martillosen essa cabeça que antesno sufría un dolorçillo?¿Qué, si luego te metiessen

810 en algún horno encendido,con cujo ardor comparadoes el de acá aun fingido?¿Qué, si después te arrojassenen medio del yelo frío,

815 de dónde en saliendo luego

Page 219: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

217Canzoniere ispano-sardo

estuuiesse preuenidoun açador con el qualte açasen como a cabrito? f.216vY a la fin ¿qué sintirías

820 de las cosas deste siglosi uiesses que [h]a de durarpor los siglos de los siglos?¿Qué remedio no intentaras?¿Quál suficiente peligro

825 fuera para reprimirte?Pues, Dama hermosa, lo mismodeues agora sentir,y haçer que huuieras sentido,y hecho entonces si te hallaras

830 en semejante peligro.Considera atentamentelo que en una ocaçión dixofray Jordán a un caualleroque estaua todo metido

835 en galas y passatiempos, f.217rsin que pudiessen auisos,premios, amor, ni amenaçasa sacarle de sus uiçios.Díxole: “Señor, si quisiera,

840 pience los ratos perdidos,quánta lástima seráque su hermoso talle y bríose uea después cercadode llamas, tan denegrido

845 y feo como el Demonio,de todos aborrecido”.Hísolo sólo una uezy quedó tan conuencidoy mouido que dexó

850 sus padres, deudos y amigos,galas, riquesas y quanto f.217vel mundo tiene y se hiçoreligioso en cuyo estadohalló muy seguro asilo.

855 Esto mesmo te aconsejo,que si lo hisieres confíoquedarás desengañada,y acertarás el camino.Y si acaso me concedes

860 ser uerdad quanto te he dicho,

Page 220: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

218 TONINA PABA

y (h)aún con todo no hazes casotratando de diferillo,dime, dime, ¿le abo[r]reces?¿Quieres a un perpetuo oluido

865 sugetarte por quererparecer bien un poquito?Buelue, buelue sobre ti, f.218rmuestra tu ualor y bríoen uencer essa afición

870 y uerás en ti cumplidoel gozo que te prometo,la paz y quietud que he dicho.A más que Dios obliga[do],desta acción agradecido,

875 no sólo lo pagaráen este presente siglo,con dichas y bienes grandesy colmados beneficios,sino que en el uenidero,

880 en el constante y macizo,en aquella eterna gloria,y abundante parayso, f.218vdonde el gozo siempre dura,donde el uiuir es continuo,

885 donde cada qual pareçeun astro bello, un sol biuo,donde todos en su Reynoreynan sin algún peligro,donde nunca se conose

890 la enfermedad, el fastidio,la sed, el calor, la [h]ambre,el sueño, cansancio y frío,donde el temor no amedranta,ni el dolor es conocido,

895 ni tiene lugar la Muerteni hay allí ningún peligro.Todo es ya seguridad, f.219rtodo gozo, todo aliuio,todo gloria, todo fiesta,

900 [todo sumo regozijo]todo descanso, alegría,plazer, [h]ermosura, aliño,donde el séfiro recrea,donde se pisa el safiro,

905 la esmeralda y el diamante,

Page 221: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

219Canzoniere ispano-sardo

y finalmente el uestidoes gloria, luz, claridad.En este, pues, gran retiro,en este eterno descanso,

910 en aqueste ameno sitiote lo pagará Dios todo,y en lugar del atauíode que en uida te priuaste,por su amor y su cariño, f.219v

915 te uistirá el Rey de galatan rica que [ni] aun desillopuede alguna humana lengua,y puesta en un alto citio,de oro, rubíes y estrellas,

920 gozarás eternos siglosde la dicha que, priuándotedesse adorno, [h]as merecido.

Estesissimo romance, con assonanza i-o, già pubblicato in ACUTIS. Percontenuto, stile e abbondanza di exempla didattici, trova collocazionenel repertorio che i predicatori riservavano alle donne.Testimonianze: Ms. 229 BUS, rubrica: Corrección contra las mujeresinmodestas por sus atavios. Tale manoscritto, datato 1738 e recante nel f.1la firma di Juan Nabarro, presenta in comune col Canzis, oltre a questo,altri due testi. Questo microcorpus nel manoscritto della Biblioteca Uni-versitaria di Sassari reca la seguente attribuzione “Nieremberg, temporaly eterno” . Delle varie edizioni dell’opera De la diferencia entre lo temporaly eterno di Eusebio de Nieremberg, della Compagnia di Gesù, né quelladi Barcellona del 1643, né quelle di Madrid del 1659 e del 1675 conten-gono versi, mentre sì appaiono corredate di un’appendice poetica leedizioni del 1670 di Barcellona e del 1685 di Valencia. Con molta pro-babilità il trascrittore del Canzis ha potuto maneggiare l’edizione del1670 che presenta gli stessi testi del Canzis, nell’ordine e coi titoli se-guenti: Invectiva contra el fauorecido desahogo en fauor de la desvalida mo-destia, Soneto a la Muerte, Ansias amorosas de un alma contrita a un Crucifixo.Il CERIELLO cita un’edizione barcellonese dell’opera di Nieremberg(presso lo stampatore Cormelles) del 1620, non rinvenuta nelle nostrericerche, mentre il PALAU fa riferimento solo a una prima edizionemadrilegna del 1640. Degna di essere rilevata, per gli studiosi dimusicologia, è l’annotazione contenuta nel ms.229 BUS accanto a unpentagramma e relativa al testo che qui commentiamo: “Tono para can-tar canciones à la española: y se prosigue siempre con este tono alternan-do y mudando siempre la voz no mudando la llave en la vigüela”(f.62r).

Page 222: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

220 TONINA PABA

v.6 Ms.dolorv.21 humano ms 229v.30 Aquiles ms.229v.85 Ms. siblimev.102 Ms.vendidov.103 dizesme ms.229v.132 casos dignos ms.229v.133 Ms.y mortalv.137 Ms. elv.159 donde ms. 229v.166 Ms. Alegrandinov.215 salió ms.229v.216 Ms. reborarvv.220, 322, 713 e 755-757 sono tra parentesi nel Ms.v.256 rendido ms.229v.307 mayor ms.229v.311 dexa ms.229v.366 el dezillo ms.229v.371 Ms. eternov.532 Ms. joyesv.697 Ms. jogasv.788 Ms. concedido, conocido ms.229

XCV (f.220r)

RETRATO A LA MUERTESoneto a la Muerte

Vedi XCI

XCVI (ff.220v-224v)

AL DESENGAÑO DE LA VIDA de Lope de VegaDézimas

O[h] tú que estás sepultadoen el sueño del oluido,si para tu bien dormidopara tu mal desuelado:

5 dexa el letargo pesado,

Page 223: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

221Canzoniere ispano-sardo

dispierta un poco y aduierteque no es bien que dessa suerteduerma, y [h]aga lo que hazequien está desde que naçe

10 en los brasos de la Muerte.

Da lugar al pensamiento,para que discurra y veasque lo más que aquí deseas, f.221res todo un poco de uiento;

15 no labres sin fundamentomáchinas de uanidad,pues la mayor magestaden un sepulcro se encierra,donde dise, siendo tierra,

20 “aquí biue la uerdad”.

Pues te auisa la memoriadel próximo en essas calles,mira en ella, porque [h]allesméritos para la gloria.

25 Pues la muerte es tan notoria,en el jouen más ualientecomo sagaz y prudente,te aparta de qualquier uiçio,mira que por justo juisio

30 de Dios uendrá de repente.

Mira cómo passó ayer,veloz como tantos años,euidentes desengaños f.221vdel limitado poder.

35 Lo que fue dexó de ser,y no quedó dello más,desto [h]a sido, tú que uaspor este mundo inconstante,mira que el que ua delante

40 auisa al que ua detrás.

La corona y la tiara,que tanto el mundo estimó,¿qué se hizo? ¿En qué paró?si no en lo que todo passa.

45 ¡O[h], mano del mundo auara!Pues tanto el bien nos limitas,

Page 224: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

222 TONINA PABA

¿para qué, di, nos incitasa aspirar [a] más y mássi lo que despaçio das

50 tan de prissa nos lo quitas?

Si te engaña el propio amor,para que no ueas tu daño,la muerte, que es desengaño,sirua de despertador. f.222r

55 Hoy naçe la tierna flory hoy su curso se termina,todo a la muerte camina;la estatu(r)a del más bizarro,como está fundada en barro,

60 la des[h]ase qualquier china.

¿En qué piensas, o [a] qué aspiras,quando tras tu gusto uas,pues dél no te queda másque enemigos que conspiras?

65 Si es que adelante no miras,mira la uida passada,que si en tan corta jornadalo más passó desta suerte,[h]asta llegar a la muerte

70 que te queda poco o nada.

Desde el naser al morircasi se puede dudarsi el partir es el parar f.222vo el parar es el partir.

75 Tu carrera [h]as de seguir,y pues con tal breuedadpassa la más larga edad,¿cómo duermes y no uesque lo que acá un soplo es,

80 es allá una eternidad?

Mira el tiempo uoladorcómo passa, y consideracómo uan tras la carreradesde el mayor al menor;

85 el esclauo y el señorcorren parejas (h)iguales,que como nasen mortales(h)iguales uan a la hoya,

Page 225: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

223Canzoniere ispano-sardo

de cuya des[h]echa Troya90 aun no quedan los señales.

La juuentud más losana f.223r¿en qué paró? ¿qué se hizo?Todo el tiempo lo dess[h]isoy anochesió su mañana.

95 La muerte siempre es tempranay no perdona a ninguno,goza el tiempo oportuno,grangea con tu talentoque acá dan uno por siento

100 y allá dan çiento por uno.

¿Qué eternidades te ofresela más dilatada uida,pues apenas es uenidaquando se desaparese?

105 [H]oy piensas que te amanesey es el día de tu [o]caso,término breue y escassomás que mucho si uolando f.223vte ua la muerte buscando,

110 [y] quando tú uas passo a passo.

A la dama más celebrada,lazo en que tantos caieron,ella, y ellos, di, ¿qué fueronsi no tierra, poluo y nada?

115 ¡Oh, limitada jornada!¡Oh, frágil naturalesa!La humildad y la grandesatodo en nada se resuelue,es de tierra y a ella buelue,

120 y assí acaba en lo que empiesa.

¿De qué te sirue anhelar,por tener y más tener,si esto en tu muerte [h]a de serfiscal que te [h]a de acusar?

125 Todo acá se [h]a de quedar,y pues no [h]ay que adquirir f.224ren la uida que el morirla tuia rige de modo,pues está en tu mano todo,

130 que mueras para uiuir.

Page 226: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

224 TONINA PABA

Décimas di ottonari. Schema rimico: abbaaccddc. L’attribuzione a Lope deVega è dovuta a J.E. Nieremberg, che inserisce questi e altri versi in ap-pendice al suo libro Diferencia entre lo temporal y eterno, al quale ha attintocon molta probabilità il raccoglitore del Canzis. Tuttavia “la fecha en quedebió de imprimirse por vez primera la obra de aquel docto jesuita, ni elestilo y lenguaje de esta composición, hacen creible que sea de Lope”(ROSELL, p.285).

v.37 Ms. acido en

XCVII (f.226v)

¡Qué discretas que anduuisteisen el himno que cantasteis!El ser de Madre tomasteisy el virgo a los frailes les disteis;

5 ¿qué inporta al recato uuestroque serréis, schola mía,la puerta a la ave Maríasi la abrís al Padre nuestro?

Copla castellana. Schema rimico:abbacddc. Sembrerebbe alludere a cer-te forme di ipocrisia nel comportamento delle monache.

XCVIII (ff.226v-227r)

Pajarillo que esplicas alegrecon dulçe armonía festejas tu amor,deja el canto, que causas tormentoa quien por amarte sus penas lloró.

5 Llorar esso sy: cantar esso no.El que canta sus males aujenta,oluida sus ansias, su fiero dolor,pero ¿quándo un amante adorando,sus penas, sus ansias, su mal oluidó?

10 Llorar esso sy: cantar esso no.Que me causas enbidia te juro f.227rmirando que esplicas tu afecto interior,pero, ¡hay de my! que lo oculto callando;¿qué haré? que no puedo templar mi pauor.

Page 227: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

225Canzoniere ispano-sardo

15 Llorar esso sy: cantar esso no.Despeñado un arrojo bajauarisueño y alegre por (h)oír tu voz,pero son arroyuelos mis ojosque lágrimas vierten por una atençión.

20 [Llorar esso sí: cantar esso no.]A tus voses el alma despierta,vistiendo de perlas la rústica flor,y a mis eccos la noche se asercavistiendo de luto lo que el sol doró.

25 [Llorar esso sí: cantar esso no.]La alegría que gosas ostentas,pues ya de tu dicha llegó la ocasión;¡hay de aquel que en continua fatigaque ni una esperanza jamás mereció!Llorar esso sy: cantar esso no.

Serie di strofe polimetriche di quattro versi (decasillabi i versi dispari edodecasillabi quelli pari) più uno di ritornello, con assonanza nei versipari in o. Testimonianze: Ms. 78 BCB, rubrica: Otra [marisapula] conretintin. Dal contenuto, il testo sembra essere pensato per il canto; ciòspiegherebbe, anche, la relativa irregolarità metrica.

v.1 explicas al ayre Ms.78v.2 tu festiuo amor Ms.78v.3 que no cantes te pido pues matas Ms.78v.6 males espanta Ms.78v.7 su pena y dolor Ms.78v.8 pero ay que estoy desgraciada Ms.78v.9 ¿qué haré que no puedo templar su rigor? Ms.78v.13 ipermetrov.19 por una passión Ms.78

XCIX (f.229r-v)

OTRA BURLESCA

Da bienes fortunaque no están escritos,quando pitos flautasquando flautas pitos.

5 ¡Quán diversas sendasse suelen seg[u]ir,

Page 228: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

226 TONINA PABA

en el repartir[h]onras y [h]asiendas!A unos da encomiendas,a otros sanbenitos.

10 Quando pitos flautasquando flautas pitos.

A ues[es] despojade chosa y aperoal mayor cabrero,

15 y a quien se le antojala cabra más cojaparió dos cabritos.Quando pitos flautasquando flautas pitos.

20 Porque en una aldeaun pobre mancebo[h]urtó sólo un huevo,al sol uanuonea, f.229vy otro se passea

25 con cien mil delitos.Quando pitos flautasquando flautas pitos.

Letrilla di Luis de Góngora.Gli emendamenti al testo sono stati apportati sulla base dell’edizione diJAMMES.

v.5 Ms. diversesv.13 Ms. ayerov.14 Ms. elv.24 Ms. passa

C (ff.229v-231v)

OTRA

Llorava la niñay tenía rasónla prolija ausenciade su dulce amor.

5 Dexóla tan niñaque apenas creo yo

Page 229: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

227Canzoniere ispano-sardo

que tenía los añosque aquel la dejó.Llorando la ausencia

10 del galán traidor,la dexa la lunay la halla el sol.Añadiendo siemprepassión a passión

15 memoria a memoriadolor a dolor.Llorad coraçonque tenéis raçón.Dísele su madre:

20 “Hija, por mi amor, f.230rque cesse el llantoo me acabe yo”.Llorad coraçónque tenéis raçón.

25 Ella le responde:“No es possible no,las causas son muchaslos ojos son dos”.Llorad coraçón

30 que tenéis raçón.“Satisfagan, Madretanta sinrasóny lágrimas llorenen esta ocasión”.

35 Llorad coraçónque tenéis raçón.“Tantas como dellasun tiempo tiróflec[h]as amorosas

40 el arquero Dios”.Llorad coraçónque tenéis raçón“Yo no canto Madrey si canto yo

45 muy tristes endechasmis cansiones son”.Llorad coraçonque tenéis raçón.“Porque el que se fue f.231v

50 con lo que llevó

Page 230: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

228 TONINA PABA

dexóme el silenciolleuóse la uos”.Llorad coraçónque tenéis raçón.

Romancillo di Luis de Góngora. Gli emendamenti al testo sono stati ap-portati sulla base dell'edizione di DÁMASO ALONSO.

v.3 Ms. proligav.6 Ms. creióv.38 Ms. en

CI (f.230v)

OTRA

Ya se murió mi muger,Dios en el cielo la tengay téngala tan tenidaque nunca más acá buelua.

5 Muriósse en quinçe de março,en mitad de la quaresmapues quiso Dios en un añodarme dos carnestolendas.

Todos desían que era un ángel10 quando me casé con ella

y siendo un demonio viuaparecióme un ángel muerta.

Murmura la uesindadque muy bien puesto me dexa,

15 y no pude quedar mejorpues he quedado sin ella.

Cuartetas asonantadas di ottonari, assonanza e-a nei versi pari. Il tono gio-coso permette al poeta di sviluppare con arguzia uno dei tópoi della lette-ratura burlesca: il rapporto tra marito e moglie.

Page 231: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

229Canzoniere ispano-sardo

CII (f.231r)

OTRA

Entre essas aguas turbiasdel sacro Guadaleteque las del mar de Españase mesclan en el Vetis,

5 sabed, Lisarda mía,que desque estuue ausente,se uieron en mis ojosdos caudalosas fuentes.Enternecía mi llanto

10 a la roca más fuerte,al toro más robustoy al árbol más siluestre.

El pastor más grosero,quando me [h]ablaua, siempre

15 gentil me parecíaagudo y eloquente.

Romancillo, disposto in cuartetas con assonanza e-e.

CIII (f.231r)

OTRAS

Atambié atambiéFernandico me llamoy naide me toqueporque me callo.

Strofa di versi anisosillabici (quinari e settenari). Si tratta, forse, di unastrofetta popolaresca. Ricompare naide per nadie.

v.3 Ms. toce

Page 232: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

230 TONINA PABA

CIV (f.231v)

vedi LXXX

CV (ff.232r-233r)

OTRAS

Apurar, cielos, pretendo,pues que me tratáis ansí,que delitos cometícontra uosotros naciendo.

5 Y si nací ya entiendoque delito he cometido;bastante causa [h]a tenidouuestra justicia y rigor,pues el delito mayor

10 del hombre es [h]auer naçido.Pero quisiera saberpara apurar mis desuelos,dexando a una parte, cielos,el delito del naçer,

15 ¿qué más os pude ofenderpara castigarme más?¿No nascieron los demás?y si los demás nascieron,¿qué priuilegio[s] tuuieron

20 que yo no gosé jamás?Nace el bruto, y con la pielque dibuxan manchas bellas,apenas si[g]no es de estrellasgraçias al docto pinzel,

25 quando tirana y cruella humana necessidadle enseña(ua) a tener crueldad,monstruo de su labirinto;¿ yo, con major istinto

30 tengo menos libertad?Naçe el aue y con las [g]alasque le dan bellesa suma f.232vapenas es flor de plumao ramillete con galas

Page 233: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

231Canzoniere ispano-sardo

35 quando las etéreas salasrompe con uelocidad,negándose a la piedaddel nido que dexa en calma;¿y teniendo yo más alma

40 tengo menos libertad?Nace el arroio, culebroque entre flores se desataapenas, sierpe de plata,entre la g[u]ijas se quiebra

45 quando músico celebra(con corona magestaddel campo la amenidad)[de las flores la piedadque le dan la majestaddel campo abierto a su huida]¿y teniendo yo más vida

50 tengo menos libertad?Nace el pes, que no respiraaborto de ovas y lamasapenas, vajel de escamas,entre las olas se mira f.233r

55 quando a todas partes g(u)iramidiendo la imencidadde tanta capaçidadque le da su cerebro frío¿y yo, con más aluedrío

60 tengo menos libertad?En llegando a esta sasónun bolcán, un Etna hecho,quisiera arrancar del pechopedaços del coraçón;

65 ¿qué ley, justicia o raçóna los hombres negar sabepriuilegio tan suaue,exception tan principal,que [h]a dado Dios a un cristala un bruto, a un pez, a un aue?

Decime. Schema rimico: abbaaccddc. Si tratta del monologo diSegismundo (I, 2) de La vida es sueño di Calderón de la Barca, la cuiprima edizione apparve nel 1636. Gli emendamenti sono stati apportatisulla base di VALVERDE.

v.52 Ms. ocas y ramas

Page 234: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

232 TONINA PABA

CVI (ff.233r-234v)

ROMANCE

En el baile del exido,-nunca Menga fuera al baile-perdió sus corales Mengaun día santo por la tarde.

5 Diçen que se los dio en ferias f.233vtres o quatro días antesel [Piramo] de su aldeael sobrino del alcalde.Los corales no tenían

10 los estremos que ella hazey porque de cristal fuessenlloró Meng[u]illa cristales.¿Quién oyó, sagales,desprecios tales

15 que derrame perlasquien busca corales?Veinte los buscan perdidosy no es mucho en casos talesque un perdido [h]aga ueinte

20 pues un loco ciento hase.En el exido los buscanque (h)iendo Menga a lauarsese los dexó en la junciadel arrojo de los sauçes.

25 Do en pago de su blancura f.234rmenosprecian arrogantessus blancas espumas que orlanel uerde y florido margen .Que la nieue es sombra obscura

30 y el marfil negro azabachecon la garganta de Mengacoluna de leche y sangre.¿Quién oyó, sagales,desprecios tales

35 que derrame perlasquien busca corales?Ya el cura se preueníade los antojos que sabenen rubricas coloradas

40 hazer las letras más grandes.Quando albricias pidió a uosesBarcolillo con donaire

Page 235: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

233Canzoniere ispano-sardo

por [h]auer [h]allado Mengaen sus labios sus corales.

45 Los ojos fueron de Antónlos que descubrieron antesen la juncia los jauelesen la arena los granates. f.234vY uiendo purpurear

50 las roxas prendas del Ángelal son dix del salterioque tenía Gil Perales.¿Quién oyó, sagales,desprecios tales

55 que derrame perlasquien busca corales?

Romance di Luis de Góngora.Gli emendamenti al testo sono stati apportati sulla base dell’edizione diDÁMASO ALONSO.

v.24 Ms. suaçesv.42 Ms. pariolillov.45 Ms. de antojosv.48 Ms. granales

CVII (ff.234v-235v)

OTRO ROMANCE

La más bella niñade nuestro lugar[h]oy viuda y solaayer por asar.

5 Viendo que sus ojosa la g[u]erra uana su madre diçeque escucha su mal:“dexadme llorar

10 orillas del mar.Pues me diste, madre,en tan tierna edadtan corto el plazertan largo el pesar.

15 Y me cautiuastesde quien hoy se ua f.235r

Page 236: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

234 TONINA PABA

y lleua las llauesde mi libertad.Dexadme llorar

20 orillas del mar.En llorar conuiertanmis ojos de hoy masel sabroso oficiodel dulce mirar.

25 Dexadme llorarorillas del mar.Pues que no se puedenmejor ocuparyéndose a la g[u]erra

30 quien era mi paz.Dexadme llorarorillas del mar.No me pongáis freno,ni queráis culpar

35 que lo uno es justoy lo otro por demás.Si me queréis bienno me [h]agáis mal[h]arto peor fuera

40 morir y callar.Dexadme llorarorillas del mar.Dulçe Madre mía,quien no llorará f.235v

45 aunque tengo el pechocomo un pedernal.Y no dará vosesuiendo marchitarlos más verdes años

50 de mi mosedad.Dexadme llorarorillas del mar.Váianse las noches,pues ido se han

55 los ojos que hazíanlos míos velar.Váianse y no ueantanta soledaddespués que [en] mi lecho

60 sobra la mitad.Dexadme llorarorillas del mar”.

Page 237: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

235Canzoniere ispano-sardo

Romancillo di Luis de Góngora. L’integrazione del v.58 è stata apportatasulla base dell’edizione di DÁMASO ALONSO.

V.8 Ms. escuche

CVIII (ff.236r-237r)

ROMANCE

En los pinares de Xúcarui bailar unas serranasal son de la agua en las piedrasy al son del uiento en las ramas.

5 No es blanco coro de ninfas,de las que aposenta el agua,o las que uenera el bosqueseg[u]idoras [d]e Dïana.Serranas eran de Cuenca,

10 honor de aquella montaña,cuyo pie besan dos ríospor besar dellas las plantas.Alegres coros tañían,dánse las manos blancas

15 de amistad, quisá temiendono la truequen las mudanças.¡Qué bien bailan las serranas!¡Qué bien bailan las serranas!El cabello en crespos nudos

20 luz da al sol, oro a la Arabiaqual de flores impedidoqual de cordones de plata. f.236vDel color uisten del Cielo,si no son de la esperança,

25 palmillas que menosprecianal safiro y la esmeralda.El pie, quando lo permitela brúxula de la falda,lazos calsa y mirar dexa

30 pedaços de nieue y nácar.Ellas, cujo mouimientohonestamente leuantael cristal de la colunasobre la pequeña uasa,

35 ¡Qué bien bailan las serranas!

Page 238: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

236 TONINA PABA

¡Qué bien bailan las serranas!Una, entre los blancos dedoshiriendo g[u]icas bizarras,instrumento de marfilque las Musas lo embidiaron,

40 las aues enmudecióy enfrenó el curso del agua;no se mouieron las [h]ojaspor no impedir lo que canta:“Serranas de Cuenca f.237r

45 iuan al pinar,unas por piñonesy otras por bailar.Bailando y partiendo,

50 las serranas bellas,un piñón con otro,si ya no es con perlas,de Amor las saetashuelgan de trocar

55 unas por piñonesotras por bailar”.

Romance di Luis de Góngora. Gli emendamenti al testo sono stati appor-tati sulla base dell’edizione di DAMASO ALONSO.

v.25 Ms. por millasv.29 Ms. cassav.53 Ms. de

CIX (ff.237r-238v)

ROMANCE

Según buelan por el aguatres galeotas de Argelun Aquilón africanolas engendró a todas tres.

5 Y según los uientos pisa(n)un bergantín genouéssi no uiste el temor alasde plumas tiene los pies.Mortal casa uienen dando f.237v

10 al fugitiuo vaxel

Page 239: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

237Canzoniere ispano-sardo

en que a Nápoles passauaen conserua del virrei.Un español con dos hijasuna sol y otra clauel

15 que tuuieron a Leónpor Oriente y por uerjel.Derrotóle un temporaly la que no dió al trauésa vista dio de Morato,

20 renegado calabrés.El tagarote africanoque la española garça ue(e),en su noble sangre piençaesmaltar el cascabel.

25 Peinando le ua las plumasmas el uiento burla dél,interpuesto entre las alasy entre la garra (el) cruel.Ya surcan el mar de Denia

30 ya sus altas torres ue(e)n, f.238rgrandesa del Duque a[h]ora,título ya del Marqués.De sus torres los descubreny en distinguiendo después

35 la cruz en el tafetán,la luna en el alquizel,ocho y dies pieças disparanque en ocho globos o diesembueluen de negro humo

40 al cossario su interés.Los braços del puerto ocupacon fatiga y con plaserel bergantín destrosadodesde la (a)quilla al garçés.

45 El leonés agradecidoal cielo de tanto bien,de libertad coronadodize, si no de laurel:“O[h] puerto, templo del Mar,

50 cuya húmida pared,antes faltara que tablas f.238vseñas de naufragios den.Fortaleza imperiosa,terror de Africa y desdén,

55 yugo fuerte y Real espadaque reprime y que da ley.

Page 240: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

238 TONINA PABA

Defensa(s) os deuo y abrigo,mi libertad vuestra es,y mi lengua desatada

60 en alabanças tanbién.Con tus altos muros viuatu ínclito dueño, a quien,como a ti el Mediterráneola embidia le bese el pie.

65 Immortal sea su memoriaen la gracia de su Reypor galardón protegidasi començó por merçed.Que seruicios tan [h]onrados

70 y de Acates tan fielimmortalidad mereçensi no de uida, de fe”.

Romance di Luis de Góngora. Gli emendamenti al testo sono stati appor-tati sulla base dell’edizione di DAMASO ALONSO.

v.3 Ms. aquilánv.32 de

CX (f.239r)

Es un rapasillo ingratoque no llega a mereçerni a mi sapatosu madre, ni él.

5 De la viña uino Antónenamoradito aiery con razónque [h]a uisto a Inés.

Y el triste sus ojos uió10 que [...] no dudaré

porque sé yoque son para uer.

Combinazione di ottonari, quinari e senari in strofe di taglio popolare.Schema rimico:abab.

Page 241: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

239Canzoniere ispano-sardo

CXI (ff.239r-240v)

ROMANCE

Funestos y altos çipresses,frondosas y uerdes ramascercan un campo cubiertode abrojos y [h]ieruas largas.

5 En medio estaua un sepulcro,al pie de una palma ingrata,que, cómo da el fruto tarde,con la muerte se compara.La noche estaua en silencio,

10 medrosa, fría y [h]elada, f.239vy la siniestra cornexa[h]echa sentinela y guarda.Quando, al rajo de la lunaque baxaua entre unas ramas,

15 uide quatro bultos negrosque lleuauan unas andas.Al uno llaman oluido,al otro desconfïança,los otros dos se desían

20 el engaño y la mudança.Alumbrauan en sus manosquatro funerales achas,negras ellas, y el (es)pabilo(y) negro el [h]umo y las llamas.

25 [H]asta la luz era negra,porque en su región tiranacon su obscuridad se alumbran,porque siempre a escuras andan.Entrados que fueron dentro,

30 al pie del sepulcro paran,dando, de los firmes [h]ombros, f.240ral suelo la inútil carga.Y con manos liberales,de las funerales andas,

35 sacaron un muerto viuoque gemía y suspiraua.Señido estaua de cadenasy en la boca una mordaça,que quien muere de su mal

40 muere y por su honra calla.Metiéronle en el sepulcro

Page 242: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

240 TONINA PABA

donde otros muertos le guardan,que, en son triste, al huésped nueuocon gemidos saludauan.

45 Confuso yo, y codiciosode saber a quién lleuauan,llegándome hasia el sepulcroque solo y desierto estaua,vi unas letras que desían

50 en la piedra figuradas:“Aquí se entierran los muertosde perdidas esperanças.Entre éstos yase Menalio, f.240venterrándole, sin causa,

55 los zelos, muerte de viuos,que ésta es su propia morada”.

Romance di Luis de Góngora. Sviluppa, attraverso la metafora funebre,il motivo della gelosia, “morte dei vivi”.

v.2 Ms. frondosos

CXII (f.240v)

OTRAS

Con el retrato de AdonisVenus dormida se queda,y, embidioso de sus dichas,Amor quitárselo intenta.

5 Mucho aduentura quien duermepues que de sí se enagena,y, por más que esté presente,de quien le adora se ausenta.Menos deue a su cuidado,

10 quando más la lisongea,pues que a uistas del peligrodel sueño uençer se dexa.“¡Dispierta, dispierta!Que quien amano es justo que duerma”.

Romance, già edito in ACUTIS, con assonanza e-a presente anche nei vv.13 e 15, anisosillabici. Gli ultimi due versi, disposti nel manoscritto come

Page 243: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

241Canzoniere ispano-sardo

fossero uno, segnano, insieme al v.13, il passaggio dal tono impersonaledella descrizione al coinvolgimento emotivo del poeta, espresso dallavoce verbale in seconda persona e dal tono monitorio della conclusione.

CXIII (f.240v)

OTRAS

Diuina y [h]ermosa Casandra,pues que ignoras que es amorque sólo ignorarlo tú[...]

Frammento di una strofa di ottonari. Nel canzoniere è stato trascrittocome l’inizio del componimento successivo, indizio di distrazione delcopista e del fatto che, forse, questi attingeva a dei fogli scritti.

CXIV (f.241r-v)

[Siéntome a la ribera de los ríosdonde estoy desterrado y lloro tanto]que los [h]asen creser los ojos míos;si alguna ues, por consolarme canto,

5 es cosa para mí de grande penaque tengo por mejor boluerme al llanto.

Unos, por se alegrar,buscan floridos prados y sombríos,mas yo, para llorar

10 los tristes males míos,siéntome a la ribera de los ríos.

Más ásperos que abrojosson para mí estos árboles y cantos,mas, ¿qué podrán mis ojos

15 mirar que no sea llanto?donde estoy desterrado y lloro tanto.

Testigos de mis malesson estas peñas y peñascos fríos,

Page 244: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

242 TONINA PABA

los fieros animales,20 testigos son los ríos

que los [h]asen creser los ojos míos.

Testigos son las peñasque continuo risuenan a mi llanto,también las duras peñas,

25 cuyo rigor quebrantosi alguna ues por consolarme canto.

El verme triste, ausente,tan lejos de mi luz clara y serena,el uerme claramente

30 que biuo en tierra agena,es cosa para mí de grande pena.

Y si en el gran tormentomis miembros se adormesen algún tanto,[tantas congojas siento],

35 tan triste me leuanto,que tengo por mejor boluerme al llanto.

Lira garcilasiana. Glosa di un sestetto acefalo. Schema rimico: aBabB.Testimonianze: Ms. 52 BCB; VERGEL, solo la “cabeza” della glosa, [Ru-brica: Tercetos à la Santa Cruz]. L’integrazione (v.34) è stata apportatasulla base della lezione del Ms. 52 BCB.

v.1 destos VERGELv.5 tanta VERGELv.18 estas breñas Ms.52v.20 son las breñas Ms.52v.28 tan ciego Ms. 52v.29 y el ver tan Ms. 52v.31 tanta pena Ms.52v.34 tantas congojas siento, Ms. 52

CXV (ff.241v-242v)

OTRA BURLESCA

¡Asoluamos el sufrir,deseemos el callar,mucho tengo que llorarpoco tengo que reír!

Page 245: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

243Canzoniere ispano-sardo

5 Deseado he desde niño,y antes, si puede ser antes,ver un médico sin guantesy un abogado lampiño, f.242run poeta sin aliño,

10 un romance sin orillas,un saión sin pantorrillasy unas ferias sin prestar.¡Mucho tengo que llorarpoco tengo que reír!

15 Al [h]umo le deue cejasla que al sepulcro cabellos,de ojos graues, porque dellosaun las dos niñas son viejas;este miro de sus rejas,

20 y de los muchac[h]os juego,a[h]ogado aier de un çiegohoy se nos quiere morir.Mucho tengo que llorarpoco tengo que reír.

25 Con la gala el interésindignada han descubierto,que no se dé perro muertosin ella aun en Leganés,quanta uerdad esto es

30 Madrit, que es grande, lo digo,aunque diga cierto amigoque es mejor gala pagar.Mucho tengo que llorarpoco tengo que reír.

35 Médico [ha]y, aunque lego f.242vque la mejor calenturase cura, no siendo cura,da el olio y entierra luegoy aunque la çiencia le niego

40 le considero de gradoa un [pergamino] arrulladoy un engastado azafir.Mucho tengo que llorarpoco tengo que reír.

45 Truxo en dote un seraphíncassa de jardín gallardo,unos alanes al Pardo

Page 246: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

244 TONINA PABA

y un postigo al Balsaínmientras pisan el jardín

50 visita el maridón,[espejo hecho el balcón,sus canas ve pardear].Mucho tengo que llorarpoco tengo que reír.

Letrilla XXIII di Luis de Góngora (1625) di argomento satirico (nei con-fronti di una vecchia), priva della sesta strofa. Vari manoscritti e edizionia stampa danno come strofa iniziale la stessa riportata qui, che è diFrancisco de Quevedo. La confusione era già stata segnalata nel 1648dall’editore dell’opera quevediana (JAMMES).

v.2 desatemos JAMMESv 4. mucho tengo que reír JAMMESv.9 con aliño JAMMESv.10 con pantorrillas JAMMESv.16 Ms al se pusov.18 Ms las demásv.27 se dio JAMMESv.30 lo diga JAMMESv.31 bien que juzga cierta amiga JAMMESv.36 a la menor JAMMESv.37 Ms si, su JAMMESv.41 integrazione JAMMESv.50 Ms maradirvv.51-52 integrazione JAMMES

CXVI (f.242v)

OTRA

“¿Quién es aquel caualleroque a mi puerta dixo:¡abrid!?”‘Cauallero soy, señoracauallero de Motril.

5 Nieto soy de quatro grandesde a tres uaras de medir,tan deudo del Conde Clarosque me aquesto sin candil.Mi hasienda es un escudo[orlado de treinta mil]’”...

Page 247: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

245Canzoniere ispano-sardo

Frammento di un romance di Luis de Góngora, di argomento satirico. Ilrichiamo in calce al foglio indica: orlado, ma è privo di seguito. Il mano-scritto presenta chiari segni che sono stati recisi dei fogli.

v.4 Moclín DÁMASO ALONSO

CXVII (ff.243r-244r)

DEL PECADOR A CRISTO JESÚSCoplas

Soy gran pecadormi misero eiChristo soberanomisere mei.

5 He sido traidor,confiéssome Dios,ofendiendo a vosque sois mi Señor,dadme gran dolor

10 mi misero ei.Christo soberanomisere mei.

Yo maluado he sido,siendo uos tan bueno,

15 pues sin tassa y frenotanto os he ofendidoconque he tran[s]gredidovuestra Santa Ley.Christo soberano

20 misere mei.

Luzbel, que es engaño,mi Dios, me engañóconque me apartó f.243vde vuestro rebaño,

25 a llorar mi dañovengo a vuestra grei.Christo soberanomisere mei.

Page 248: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

246 TONINA PABA

Con tanto pecado,30 neçio pecador,

(h)ay, mi Redentor,que os he dexado,pues he quebrantadosic mandata Dey

35 Christo soberanomisere mei.

Con grande dolorde mi coraçón,os pido perdón

40 Christo Redentor,perdonat Señormi Dios y mi Rey.Christo soberanomisere mei.

45 La oueja soy yoque andaua perdida,soy la que dejóla senda de mi uida, f.244rbueluo arrepentida

50 [h]eme aquí a tu grei.Christo soberanomisere mei.

Pues, para alcançardiuina clemencia,

55 plenaria indulgenciavengo con pesar,prometo guardarsiempre vuestra Ley.Christo soberanomisere mei.

Estribillo tetrastico, seguito da sette mudanzas che lo riprendono secondola struttura del villancico. Schema rimico: abbaac (fa eccezione la strofan° 7: ababbac).Parrebbe far parte di quella abbondante produzione di caratterepenitenziale che i fedeli mandavano a memoria. Da notare nel v. 50,riferito alla Divinità, il passaggio dalla seconda persona plurale a quellasingolare, che rimane però isolato.

v. 41 perdonat, catalanismo o italianismo

Page 249: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

247Canzoniere ispano-sardo

CXVIII (ff.244r-246v)

A LA VIRGEN RESIÉN PARIDA

La aldeana graciosaresién parida,visitándola Reiesno les da sillas.

5 Una obscura nochedel sol embidia,parió la aldeana f.244vde nuestra villa.Fuimos sus parientes

10 a uella un díade riquesas pobre[s]claros eni[g]mas.[H]allámosla solapero tan linda,

15 que baja[ba] el cielotodo a seruilla.Mas aunque su Madrefue un tiempo rica,ella estaua pobre

20 mas siempre limpia.No tuuo en la camaricas cortinasque el suelo era Cieloque la cubría.

25 La cuna fue pajas,y las mantillaslirios, azuzenas f.245ry clauellinas.Eran los cristales

30 y selosíaspedaços del Cielopor donde mira.Reies de Orientetambién caminan,

35 oro le presentan,incienso y mirra.Cómo [no] las teníala [h]ermosa niña,visitándola Reies

Page 250: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

248 TONINA PABA

40 no les da sillas.Colunas y palazes,ricas cortinas,de antiguo edificiorotas ruinas.

45 Y así os descubrendonde fabrican f.245vde nieue los uientosparedes frías.Para las paredes

50 donde se arrima[n]en tapices que andanfiguras biuas.Esta casa tiene,y esta familia

55 que en este aparatoReies reçiba.Reies que cubiertosde oro de Síbararrastran(do) brocados

60 que el mundo estima.Silla[s] le [h]an dado,naide las pidaadonde los Cielosven de rodillas.

65 Y aunque las prometepara otro díavisitándola Reies f.246rno les da sillas.Dauid era esto,

70 Dios lo confirma,sabio Salomón,buen[o] Ezequías.Mas no fue la causano [h]auer quien sirua

75 sillas a los Reiesen la uisita.Pajes hay que buelany sillas ricasen otros palacios

80 que tiene arriba.Ser Reino tan grandeserá por dicha,pues es la gloria

Page 251: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

249Canzoniere ispano-sardo

del que le mira.85 No se sientan Reies

donde él [h]abita,que alguno que quiso f.246vperdió la silla.Desde su soberuia

90 se están vacías,que las [h]vmildadesa Dios obligan.María lo sabeque es bendita,

95 por los que en su almalos Cielos miran.Como el ser [h]vmildetanto lo estima,visitándola Reies

100 no les da sillas.

Testo appartenente a Pastores de Belén, (Madrid, 1612), opera non tea-trale di Lope de Vega che ha avuto il maggior numero di edizioni. Sitratta di una composizione “en verso fluctuante de fondo de seguidilla[...] pero con asonancia sostenida de romances, en las que los versosimpares son hexasílabos [...] y los pares son pentasílabos” (NAVARROTOMÁS). Non figura la rubrica.

v.59 Ms. bracadosv.69 Ms. Dividv.77 Ms. buelenv.85 Ms. sientenv.93 Ms. nov.94 Ms. pues es

Page 252: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

250 TONINA PABA

CXIX (ff.246v-247v)

COPLAS A LA VIRGEN DEL CARMEN

La risa de nuestra auroraen el Carmelo se ve,donde la alegría es flor f.247ry fruto de todo plaser.

5 Llora Lusbel por sus risasel [h]vmo de su altiués,es que en el cielo rendidosquedan su soberuia y ser.

Ciego el hombre de ignorancia10 por el ancia de saber,

quedó allá del paraísofuera, priuado de bien.

Llore, pues, una mansana,llore su mal proçeder,

15 pero en el Cielo a Elíasríe que se alegra el bien.

Aquesa aurora es Maríaen quien encarnó el Clauel,que es sol que nasce de Madre

20 tan pura como dize.

Pura quando se concibe,quando aurora nascis[t]es,que de su primer instante f.247vde luzes luzero es.

25 Rabia Luzbel por sus luzes,que en este cielo Carménsi el hombre perdió la graçiamejora todo su ser.

Cuartetas asonantadas; assonanza ossitona in e, nei versi pari.

v.20 Ms. perov.26 Ms. Carmelo

Page 253: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

251Canzoniere ispano-sardo

CXX (f.254r-v)

Tórtola que amante gimes,solitaria, en tu recámara,si me anhelas por consorte,¿hasta quándo lo dilatas?

5 Heche tu fogosidaddesperesas de tardansas,que tendrás mucho de fuego f.254vsi es amor el que te abrasa.

Que me quieres, dises, alma,10 mas mi congoxa no aplacas,

pues me atormentas más resioquando quieres y no abraças.

No puede tu amor ser fino,quando tu querer no basta

15 a resoluerse en obrarsi el de tu padre se aparta.

Riscos de inpossibles hallaquien con amores se enlaza,y sabe bolar los montes

20 quien se uistió de sus alas.

No te nieg[u]es al consorcio(h)aliento de mi esperança,ni dudes de mi quererpues todo biue en tus llamas.

25 Yo, Yoseph, y tú, María,¿qué unión más acertada?Pues el Cielo se empeñóun tiempo por recabarla.

Cuartetas asonantadas, assonanza a-a. Lo sviluppo del tema sembra orien-tato a scuotere l’indecisione di un amante, mentre l’ultima strofa lo situachiaramente in ambito sacro. Si tratta, forse, di un’unione mistica (v.9)tra l’anima e Dio.

v.3 Ms. consertev.17 Ms. huellav.26 Ms. asortada

Page 254: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

252 TONINA PABA

Page 255: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

253Canzoniere ispano-sardo

INDICE DEI PRIMI VERSI

A Bartolomé esta uez f.38vAdmirado encanto mío f.190rA la aurora del sol de la gracia f.109vAl eterno preseruada f.108rAl fin tráxome mi suerte f.66rAl fin tráxome mi suerte f.67vA Madrid a uenido para que f.100rA mí Jesús hermosíssimo f.98rAprendet flores de mí f.50vApurar cielos pretendo f.232rAquel peregrino rey f.143vAquella tórtola amante f.99vAquí que nayde nos oye f.164vArdiendo en piadoso fuego f.18vAtambié atambié f.231rAtención que hablo de ueras f.37vAtended que va de historia f.2rAunque agora el uiento espira f.188rAunque haya de negar nombre f.153rAunque tanta gala ostente f.42v

Buenas noches señores f.4v

Cantar linda letra es justo f.41rComo buen soldado viejo f.142vCon el papel en la mano f.15vCon el retrato de Adonis f.240vCon raçón todo el orbe f.20vConsidera alma perdida f.188rCorre Gil verás f.52rCosa me mandan bien recia f.30rCristianos y redemidos f.54v

Da bienes Fortuna f.229rDama hermosa que pretendes f.193rDe deziros no me arredro f.33vDe Ignacio la santidad f.15vDe las banderas de Marte f.66rDe un olmo graue y soberuio f.129rDe un pan de escollo pendiente f.130rDel sepulcro de mis penas f.166rDesmenusado un arroyo f.162r

Page 256: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

254 TONINA PABA

Dime Blas porque te uies f.132rDize Christo señor nuestro f.76rDiuina y [h]ermosa Casandra f.241rDulce encanto de mis ojos f.111rDulce Jesús y que ley mi rey f.191v

El sufrimiento es preciso f.141vEn algún lance apretado f.36rEn el baile del exido f.233rEn graues acentos mueva f.12rEn la naue de san Pedro f.138vEn unos bosques frondosos f.157rEnamorado y zeloso f.130vEntre essas aguas turbias f.230vEs un rapasillo ingrato f.239r

Funestos y altos cipresses f.239r

Gigante cristalino f.133rGrande Emperador de España f.168rHaze el diuino Amor f.64vJesús a hablar me ayude f.25rLa aldeana graciosa f.244rLa experiencia en pocos años f.67vLa más bella niña f.234vLa risa de nuestra aurora f.246vLarga cuenta que dar de tiempo largo f. 52rLos pájaros en el uientoLos sercados de Betulia f.231vLuego que el Saluador huvo acabado f.71r

Lloraua la niña f.229v

Madre la mi madre f.159rMajo se a buelto deciembre f.129vMísera Francia que sustentas gentes f.187v

No hay poder contra la muerte f.68vNo quiero no quiero nada f.160rNo sé como retratar f.40r

Oh tú que estas sepultado f.219vOygan la insigne victoria f.45r[H]oy el río Ebro dará f.13v[H]oy muriendo burla al mundo f.10vOí, palpé, gusté, ui y tuue olfato f.48v

Page 257: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

255Canzoniere ispano-sardo

Pajarillo que esplicas alegre f.226vPara aplaudir a’ un santo nuevo f.33vPara que con mucha luz f.43vPaxarillo que vas por selua f.137vPaxarillo que vas por las selvas f.149vPasados quarenta dias f.9vPermítanme todos f.23vPescaua yo corales f.156rPiensa que te has de morir f.92rPor no estar a toma y daca f.166vPor ser tan niño el objeto f.8vPuedo esperar con raçón f.28rPues oy a Saturnino f.26vPues soys de nuestro consuelo f.104v

Quán presto passa el plazer f.188rQuién es aquel cauallero f.242v

Respira ira mi pecho f.150vRetrato uiuo que entre sombras muertas f.220rRompa sonora mi voz f.3r

Salga mi trabaxada voz y rompa f.187rSeñora naide se iguala f.37rSeñora pues que de bodas f.35rSegún buelan por el agua f.237rSe principia tu gouierno f.151rSi a San Mig[u]el retrato f.22rSi canto a Borja en nota f.32vSi canto a mil marauillas f.13rSiéntome a la ribera de los ríos f.241rSi para ver mis males f.163vSi por obra, palabra o pensamiento f.52rSoy gran pecador f.243r

Todos dan por assentado f.17vTórtola que amante gimes f.254rTu madre te casó f.158v

Va de prólogo al letor f.133vVa de prólogo al letor f.134v

[...] y que su luz f.1rYa se murió mi muger f.230v¿Yo para que nací? para saluarme f.46v

Page 258: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

256 TONINA PABA

Page 259: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

257Canzoniere ispano-sardo

BIBLIOGRAFIA CONSULTATA

I. Manoscritti

Manoscritti Biblioteca Nacional Madrid

1132; 3168; 3657, 3665; 3667; 3670; 3671; 3673; 3674; 3675; 3721; 3736;3741; 3746; 3771, 3772; 3785; 3798; 3884; 3889; 3904; 3907; 3914; 3937;3950; 4049; 4052; 4062; 4103; 4141; 4271; 5829; 6620; 6880; 6886; 7746;7749; 8427; 8489; 10756; 19537; 11976; 13424; 13751; 14838; 17556;17717; 17556; 18667;

Manoscritti Biblioteca de Catalunya Barcellona

3, Cançoner de vides de Sants.52, Cançons de Nadal y altres (en català i castellà).78, Recull de poesies diverses, originals i copies d’altres autors, recopilat perJosep Bori i Santinyà (1706).111, Cançoner de Nadal.995, Cartas de su Magestad Felipe V escritas al Ill.mo Señor Don PedroMartinez Rubio durante la visita general que hizo en el Reyno de Cerdeña elaño 1649 hasta el 1655.1130, Cançoneta al Naixament de Christo.1191, Goigs catalans.1223, Desperdicios del Parnaso. Poesies en català i castellà, s.XVII, recopilatper Emanuel Mas y Soldevila.1358, Recreo y jardi del Parnas y Musas catalanas, recopilat per BatistaMiranbell, s.XVII.1495, Cançons de Nadal i lletres per esser cantades. En castellà. S.XVII.3521, Recull de poesies castellanes, s.XVIII.3982, Recull factici de poesies de tema nadalenc.

Manoscritti Biblioteca Universitaria Barcellona

161, Cancionero castellano: I, 25, 147-49.166, Silva de varias flores que huelen a lo divino: I, 215, 6.828, Poesias de varios autores, ss. XVII-XVIII, II, 361.888, Sermones y platicas espirituales, s.XVIII.1113, Antologia poetica, III, 166.

Page 260: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

258 TONINA PABA

1136, Poesias religiosas, III, 186.1146, Florilegio poetico, III, 193.1151, Poesias religiosas, III, 198.1207, Acto de contricion de un pecador, III, 258.Coleccion de poesias religiosas, I, 206, 7.Poesias diversas, II, 401, 468.Coplas a lo divino, decimas y loas, II, 428.Glosa poetica, III, 168.Poesia religiosa, III, 186.Poesias varias, III, 305.Manuscritos con poesias, III, 11, 14, 106, 107, 186, 193.

Manoscritti Biblioteca Braidense Milano

Ms. Ad. XI. 57

Manoscritti Biblioteche Sarde

1. Alabanças de los santos de Sardeña por el Doctor Iuan FranciscoCarmona, sardo calaritano, conpuestas y ofresidas a honrra y gloria deDios y de sus Santos, año 1631 [ BUC].

2. Obra poetica, sermon y novenario con otras sagradas noticias y milagros delprodigioso Beato Salvador de Horta, religioso Liego Observante de N.s.p.s.Francisco, Oriundo de la Ciudad de Caller e hijo de la Santa provinciade San Saturnino, Martir calaritano, en Sardeña.... por el R.P.F. JuanMaria Contu [BUC].

3. Libro de Comedias escripto por Fray Antonio Maria de Estercily, sacerdotecapuchino en Selluri, año 1688 [BUC].

4. Vida, martirio y milagros de San Antiogo - sulcitano-, patron de la isla deSardegna..., conpuesta, escrita y recopilada de la historia y oficio antigodel dicho santo por el R.do P. Fray Salvados Vidal... [BUC].

5. Libro de varios exenplos collegidos y varios auctores anno 1669. [Ms. 192BUC].

6.Historia cronologica y verdadera de todos los sucessos y casos particularessucedidos en la isla y reyno de Cerdeña del año 1637 al año 1672 por elpadre Jorge ALEO Predicador Capuchino de la Provincia de Sardeña ynatural de la ciudad de Caller. [BUC, BCS].

7. Carta o consulta para la Señora Reyna Nuestra del Consejero don Juan deHerrera dando quenta de todo lo que obro en el reyno de Cerdeña en laComision que se encargo de la averiguacion de la muerte del Marquesde Camarassa Virrey de dicho reyno y de todo lo que se obro en estaocurrencia sobre este caso, en Caller, 15 de julio de 1669 [BUC].

Page 261: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

259Canzoniere ispano-sardo

8. Varios canticos sacros in sardu idioma de su sacerdote Joanne BaptistaMadeddu benefiziadu de sa primaziale calaritana e in ateru tempus Rectorede sa parrochia de Tadasuni, [contenente una] Comedia sacra a sa Resur-rezione de Jesu Christu, in sesta-lyra sarda pro recreazione de sosseminaristas tridentinos [inizio sec. XIX, BUC].

9.[Memorie del padre Antonio Sisco, contenente versi in lingua spagno-la tra cui] Composiciones de la Madre Clara Maria Escoto, Monja Capuchinadel Monasterio de Sacer [ms. n°45 BUS].

10. [Manoscritto opera del padre Antonio Sisco contenente le Coplaspara bien morir [ ms. n°177 BUS].

11. Manoscritto di “canzonette e varietà” contenente versi in lingua spa-gnola. Opera di Juan Nabarro [XVIII sec., ms. n°229 BUS].

12. Historia de la vida y hechos del nobilissimo cauallero calaritano Apostoldel Reyno de Sardeña e invicto Martyr San Luxorio compuesta, de quantose halla escripto en varios codices, kalendarios, Martyrologios y Autoressardos y forasteros, por el R. Juan Pedro Quessa Cappay, Doctor enambos derechos, Rector de las Villas de Borore y Noragugume yExaminador Synodal del obispado de Alguer dedicada à la SoberanaMagestad de la reyna de los Cielos Maria Santissima, Madre Virgen delmismo Dios Humanado Jesu Christo nuestro Señor, año 1551 [BCS].

13. Ensalada de papeles varios [contenente versi in spagnolo e in sardo,ms. n°161 BUS]

14. Vida y milagros de los Santos Martires Gavino Proto y Januario , [operadel gesuita Simon Soggiu , BCS]

15. Miscellanea Variarum Rerum, scripta a Frate Sebastiano à S. Joseph,Calaritano, Romae, die viii Decebris 1662 [opera di Sebastiano Suñercontenente versi in spagnolo tra cui il] Romance a la Soledad de MariaNuestra Señora, Villansicos à varios Santos y al Nasimiento de Christo, AlNasimiento de la Virgen Maria Nuestra Señora Soneto, Sobre Santa ChaterinaVirgen y Flor de Siena, Quintillas; De San Migel Arcangel, Quintillas; Octava;Otra coplilla a la muerte; ecc. [BCS].

16. Meditaciones para los ordinarios exercicios espirituales annuos por 8 diasentresacadas del Libro del Temporal y Eterno y otras meditaciones. Parauso de los religiosos de las escuelas Pias y estos entresacados el P.Bernardo de la Madre de Dios Provincial en este Reyno en 8bre año1696 [ms. n°237 BUC]

17. Crisol de Virtudes Christianas y Avisos de la Perfecion Religiosa delAdmirable Siervo de Jesu Christo el Venerable Padre Josef Calasanz dela Madre de Dios, dividido en tres tomos y comentado por el PadreNicolas de la Concepcion Sacerdote de la misma religion, año de 1720,

Page 262: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

260 TONINA PABA

[contenente il] Catalogo de los Varones Ilustres de los Clerigos RegularesPobres de la Madre de Dios de las Escuelas Pias que florecieron en laprimera edad de la religion y fueron del Venerable Padre Fundador elPadre Josef Calasanz de la Madre de Dios contemporaneos [ms.46-48BUC]

II. Opere a stampa

ACORRA Andres de, El Fenix de Sardeña renace de sus cenizas. Oracionespostumas que dixo el muy R.P.M. Fr...., hijo de la ciudad de Caller y desu real Combento de N. Señora de Buenayre..., Tomo I. Sacalo a luz elP. Lector fr. Matheo Contini, Hijo de la misma ciudad y combento...,dedicalo a don Saluador Zatrilla Vico Dedoni y Manca, año 1702, enCaller en la Emprenta de Onofrio Martini.

ACUTIS = ACUTIS Cesare, Presenza del Romancero in Italia nei secoliXVI, XVII e XVIII, in La romanza spagnola in Italia, a cura di BERTINIGiovanni Maria, Torino, Giapichelli, 1970.

AGENO Fridericus, Librorum saec. XV impressorum qui in BibliothecaUniversitatis Studiorum Sassarensis adservantur Catalogus, Florentiae,Leo S. OLSHKI - Bibliopola, MCMXXIII.

ALDA TESÁN = ALDA TESÁN Jesús Manuel, (ed.) Jorge ManriqueCoplas para la muerte de su padre, Madrid, Cátedra, 1982.

ALEO = ALEO Giorgio, Storia cronologica di Sardegna (1637-1672), tra-duzione di Padre Attanasio da Quartu, Cagliari, Editrice Cattolica Sar-da, 1926.

ALÍN José María, El cancionero español de tipo tradicional, Madrid, Taurus,1968.

ALMAGRO Francisco (ed.), A. De Ledesma, Conceptos espirituales ymorales, Madrid, Editora Nacional, 1978.

ALONSO = ALONSO Dámaso, (ed.) Luis de Góngora, Obras en versodel Homero español, que recogió Juan López de Vicuña, Madrid, CSIC,MCMLXIII.

ALONSO Dámaso, BLECUA José María, Antología de la poesía española.Poesía de tipo tradicional, Madrid, 1956.

ALZIATOR Francesco, Storia della cultura in Sardegna nel secolo XVII,in “Atti del 3° Convegno Internazionale di Studi Sardi”, Cagliari, 1952.

ALZIATOR Francesco, La Passion de Christo di Francisco Carmona,“Studi Sardi”, anno VIII, 1948.

Page 263: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

261Canzoniere ispano-sardo

ALZIATOR Francesco, Storia della letteratura di Sardegna, Cagliari, 1956.

ANATRA Bruno., Corona e ceti privilegiati nella Sardegna spagnola, in“Problemi di storia della Sardegna spagnola”, Cagliari, 1975.

ANATRA Bruno, Editoria e pubblico in Sardegna tra Cinque e Seicento inCERINA G., LAVINIO C. E MULAS L. (a cura di), Oralità e scritturanel sistema letterario, Roma, 1982.

ANATRA Bruno, Chiesa e società della Sardegna barocca, “Istituto diStudi Storici”, Facoltà di Magistero, Università di Cagliari, 1985.

ARAGÓN Juan de, Sermon para la soledad de la Virgen Maria SeñoraNuestra, Caller, en la Emprenta del Doctor Antonio Galcerin, 1632.

ARAOLLA Hieronimu, Rimas diversas spirituales de su Dottore in Calaris,per Joanne Maria Galcerin, 1597.

ARAOLLA Hieronimu., Sa vida, su martiriu et morte dessos gloriososmartires Gavinu, Brotu e Gianuari, in Mondovi, appresso Gio. Tomasode’ Rossi, MDCXV.

ARAMU Angelo, Storia della Compagnia di Gesù in Sardegna, Genova,Ediz. S.I.G.L.A., Pellas e Pala, 1939.

ARCE = ARCE Joaquín, España en Cerdeña, Madrid, Instituo JerónimoZurita, 1960, (trad. it.: La Spagna in Sardegna, a cura di Luigi Spanu,Editrice T.E.A., Cagliari, 1982).

ARELLANO Ignacio, CAÑEDO Jesús, Observaciones provisionales sobre laedición y anotación de textos del Siglo de Oro, en Edición y anotación de textos delSiglo de Oro, Ed. Universidad de Navarra, 1987.

ARNAL DE BOLEA Jacinto, El Forastero, en Caller por BartholoméGobetti, MDCXXXVI.

ARNAL DE BOLEA Jacinto, Encomio en octavas al torneo que defendio elIllustrissimo y Excellentissimo Señor D. Geronymo Pimentel, Marques deVayona, Virrey y capitan General en el Reyno de Cerdeña, en Caller, en laEmprenta del Doctor Antonio Galcerin, por Bartholome Gobetti,MDCXXVII.

ARULLANI Vittorio Amedeo, Echi dei poeti d’Italia e rimatori sardi dal500 ai dì nostri, “Archivio Storico Sardo”, vol.VI, 1910.

ATZORI Luxorio, Sermon de la purissima Concepcion de Maria SantissimaSeñora nuestra, Caller, 1670.

AUBRUN Charles V., Chansonniers espagnols du XVIIe siècle. II. Lesrecueils de Modène, “Bulletin Hispanique”, LII, 1959.

Page 264: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

262 TONINA PABA

AUTS = Diccionario de la lengua castellana (de “Autoridades”, Madrid,Hierro, 1727-1739, 6 voll.; ed. facsimile Madrid, Gredos, 3 voll., 1964.

AVENOZA G., Repertori dels manuscrits en llengues romaniques conservatsen biblioteques barcelonines, Barcelona, Universitat de Barcelona, 1991.

AVISOS = AVISOS PARA LA MUERTE, escrito por varios ingenios deespaña, Lisboa, 1659.

BALBINO Marcos, Literatura religiosa en el Siglo de Oro español in Historiade la Iglesia en España, Madrid, La Editorial Católica, 1980.

BALSAMO Luigi, La stampa in Sardegna nei secoli XV e XVI, Firenze,1968.

BASCONES Jose de, Aqui se contienen dos obras maravillosas: la primera,un Dialogo entre el cuerpo y el alma: la segunda un juego de esgrima a loDivino. Compuestas por el Bachiller Don Joseph de Bascones, Madrid,por Francisco Sanz (s.a.).

BATLLORI Miquel, La cultura sardo-catalana nel Rinascimento in ICatalani in Sardegna (a cura di Jordi Carbonell e Francesco Manconi),Consiglio Regionale della Sardegna, 1985.

BECCARIA Gian Luigi, Spagnolo e spagnoli in Italia. Riflessi ispanici sullalingua italiana del Cinque e del Seicento, Torino, Giapichelli, 1968.

BELLORINI Egidio, Saggio di canti popolari nuoresi, Bergamo, 1893.

BELLORINI Egidio, Canti amorosi raccolti a Nuoro, Bologna, 1968.

Bibliotheca Scriptorum Ordinis Minorum S.Francisci Capuccinorum, Retextaet extensa a F. Bernardo a Bononia, Venetiis, MDCCXLVII, apudSebastianum Coleti.

BLECUA José Manuel, Poesía de la edad de oro, Madrid, Castalia, I(Renacimiento),1982; II (Barroco), 1984.

BOI DESSI Antonio, Poesie profane e sacre del M.R.P. Giovanni PietroLuca Cubeddu, (raccolte e commentate a cura di), Cagliari, TipografiaUnione Sarda, 1905.

BONFANT Dionisio, Triumpho de los Santos del Reyno de Cerdeña, enCaller, en la Emprenta del Doctor Antonio Galcerin, MDCXXXV.

BONILLA Alonso de, Peregrinos pensamientos, de mysterios diuinos, envarios versos, y Glosas dificultosas, Baeza, 1614.

BONILLA Y SAN MARTÍN Alfonso., Flores de poetas ilustres de los siglosXVI y XVII, Madrid, Ruiz Hermanos, 1917.

BONU RAIMONDO, Serie cronologica degli arivescovi di Oristano, Sassari,Gallizzi, 1959.

Page 265: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

263Canzoniere ispano-sardo

BORJA Francisco de (Principe de Esquilache), Obras en verso del Princi-pe de Esquilache. Las obras en verso de don Francisco de Borja. Edicionsegunda, reuista y muy añadida, Amberes, 1654.

BOSCH Rafael, Vida y milagros del Beato Salvador de Horta de la Ordendel glorioso P.S. Francisco. Recopilada de su processo y de otros autores,Barcelona, en la Emprenta de Iayme Romeu, a costa de Juan Sapera,1639.

BOVER I FONT August, I goigs sardi, in I Catalani in Sardegna a cura diJordi Carbonell e Francesco Manconi, Consiglio Regionale della Sarde-gna, 1985.

BRAVO-VILLASANTE Carmen, Villancicos del siglo XVII y XVIII,Madrid, E.M.E.S.A, 1978.

BRIGAGLIA Manlio, Intellettuali e produzione letteraria dal Cinquecentoalla fine dell’Ottocento, in, La Sardegna, Cagliari, 1982, 3 vol. l.

BRONDO Antioco, Parte primera del libro llamado historia y milagros de N.Señora de Buenayre de la Ciudad de Caller de la isla de Cerdeña, 1596.

BULFERETTI L., La Sardegna nell’Archivio Generale di Simancas, “Ar-chivio Storico Sardo”, vol.XXV, 1-2, Padova, 1957.

BULLEGAS Sergio, Il teatro in Sardegna da Sigismondo Arquer ad Antiocodel Arca, Cagliari, 1976.

BULLEGAS Sergio, L’effimero barocco. Festa e spettacolo nella Sardegnadel XVII secolo, Cagliari, CUEC, 1996.

BVRAÑA Jvan Bauptista, Ramillete espiritual...(compuesto por el doctor),en Nápoles, 1662.

CALLEJA Diego, Poema español en que las Musas Castellanas cantan laconversion de San Francisco de Borja, a vista del cadaber de la señoraEmperatriz D. Isabel, in FOMPEROSA y QUINTANA Ambrosio, Diassagrados y geniales... celebrados en la Canonizacion de S. F. de Borja,Madrid, 1672.

CANAVAGGIO = CANAVAGGIO Jean, “Madre, la mi madre” Texteset contextes, “Bulletin Hispanique”, 92, 1990.

CANCIONERO ANTEQUERANO. Recogido por los años de 1627-1628por Ignacio de Toledo y Godoy y publicado por D. Alonso y RafaelFerreres, Madrid, CSIC, 1950.

CANCIONERO de 1628, edición y estudio del Canc.250-2 de la Bibliote-ca Universitaria de Zaragoza por J.M. Blecua, Madrid, CSIC, 1945.

CANCIONERO de Nuestra Señora: en el qual ay muy buenos Romances,Canciones y Villancicos..., Barcelona, 1591 (ed. di A. Pérez Gómez,Valencia, 1952).

Page 266: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

264 TONINA PABA

CANCIONERO de poesias varias, ms. n°617 de la Biblioteca Real deMadrid, (ed., prólogo y notas de J. Labrador, A. Zurita e R. Di Franco),Madrid, Ed. El Crotalón, 1986.

CANCIONERO del Bachiller Jhoan Lopez, ms. 3168 de la BN de Madrid,ed. por R. J. Gabin, The Catholic University of America, José PorruaTuranzos, 1980.

CANCIONERO General recopilado por Hernando del Castillo (Valencia,1511), ed. facsímil por la Real Academia Española, (introducciónbibliográfica, índices y apéndices de A. Rodriguez Moñino), Madrid, 1958.

CANCIONEIRO DE CORTE e de magnates, ms. CXIC/2-2 da BibliotecaPública e Arquivo Distrital de Evora, (Ediçao e Notas por A.Lee-FrancisAskins), University of California Publications in Modern Philology,Berkeley, 1968.

CANNAVERA Juan Bauptista (fray), Vida de San Antonio Abbad, enoctavas, en Caller, en la Imprenta de Santo Domingo, 1700.

Canzoneddas e sentimentus spiritualis a usu de is missionis de sa Cumpangiade Gesusu in Sardigna - Tradusius po sa maggiori parti e parafrasaus des’italianu, Casteddu, 1843, de sa Tipografia Arcibiospali.

CARAVAGGI Giovanni (a cura di), Poeti cancioneriles del secolo XV,L’Aquila-Roma, Japadre Editore, 1986.

CARAVAGGI Giovanni (a cura di), Cancioneros spagnoli a Milano, Fi-renze, La Nuova Italia Editrice, 1989.

CARIA = CARIA Clemente, Canto sacro-popolare in Sardegna, Oristano,Editrice S’Alvure, 1981.

CARREÑO Antonio, El romancero lírico de Lope de Vega, Madrid, Gredos,1979.

CARRILLO Martin, Relacion del reyno de Sardeña al rey don Phelipe NuestroSeñor del nombre, sitio, planta, conquistas, christiandad, fertilidad, ciudades,lugares y gouierno del reyno de Sardeña por el Doctor ..., Canonigo de laSanta Iglesia de la Seo de Caragoça, Visitador general y Real del dichoReyno, en el año 1611, impressa en Barcelona, en casa de SebastianMatheuad, año MDCXII.

CARRUS Maurizio, Sa Passione et morte de nostru Signore Jesu Christusegundu sos battor Evangelistas, Firenze, 1882.

CASTILLA Gabriel de, Discurso sobre la vida de el B.P.Francisco de Borja,Xerez de la Frontera, 1625.

CASTRO Adolfo de, Poetas líricos de los siglos XVI y XVII, Madrid,Atlas, B.A.E. XXXII, XLII, 1950-1951.

Page 267: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

265Canzoniere ispano-sardo

CASTRO Manuel de, Manuscritos franciscanos de la BN de Madrid,Ministerio de Educación y Ciencias, 1973.

CASU Alfonso, I frati minori in Sardegna, Cagliari, 1927.

CATÁLOGO de Villancicos de la Biblioteca Nacional, Siglo XVII,Ministerio de Cultura, Madrid, 1992.

CEBRIÁN José, El mito de Adonis en la poesía de la Edad de Oro, PPU,Barcelona, 1988.

CERIELLO = CERIELLO G.R., Carte e manoscritti spagnoli e portoghesidella R. Biblioteca Universitaria di Sassari, “Revista de Archivos,Bibliotecas y Museos”, XXXII, 1916.

CHERCHI Luigi, Devozionario poetico sardo, Cagliari, 1897.

CHERCHI Luigi, Gli arcivescovi di Cagliari (314-1983), Cagliari, 1983.

CHEVALIER Maxime, Los temas ariostescos en el Romancero y la poesíaespañola del Siglo de Oro, Ed. Castalia, Madrid, 1968.

CHIS = RODRIGUEZ MOÑINO Antonio, BREY DE MOÑINO María,Catálogo de los manuscritos poéticos castellanos existentes en la Biblioteca de“The Hispanic Society of America”(siglos XV, XVI y XVII), New York, TheHispanic Society of America, 1965-1966, 3 vol. l.

CIRESE Alberto Maria, Poesia sarda e poesia popolare nella storia deglistudi, Cagliari, Edizioni 3T, 1977 (ristampa anastatica 1961).

CIRESE Alberto Maria, Alcune questioni terminologiche in materia di poe-sia popolare sarda: “mutu, mutettu, battorina, taja”, Edizioni 3 T, Cagliari,1977 (ristampa anastatica 1959).

COCCO Marcello, Sigismondo Arquer. Dagli studi giovanili all’auto da fe,(con edizione critica delle Lettere e delle Coplas al imagen del Crucifixo),Cagliari, Edizioni Castello, 1987.

COCCO-ANGIOY Marisa, La poesia spagnola in Sardegna nei secoli XVIe XVII, (edizione a cura dell’Autrice).

COLOMA Juan, Decada de la passion de Nuestro Señor Iesy Christo, Caglia-ri, Sembenino editore, Tipografo di Nicolas Canyelles, 1576.

CORONA POETICA en alabanza de la Virgen Nuestra Señora (Pliegos delos siglos XVI y XVII), intr. de V. Castañeda y Alcover, Madrid, 1956.

CORRIDORE Francesco, Storia documentata della marina sarda dal peri-odo spagnolo al savoino, Bologna, 1900.

COSME DE VILLIERS, Biblioteca carmelitana, Aurelianis, 1752.

Page 268: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

266 TONINA PABA

CROCE Benedetto, Illustrazione di un canzoniere manoscritto italo-spagnuolodel secolo XVII, Napoli, 1900.

COVARRUBIAS Sebastián de, Tesoro de la lengua Castellana o Española,según la impresión de 1611, con las adiciones de Benito Remigio Noydenspublicadas en la de 1674, ed. Martín de Riquer, Barcelona, 1943.

CUBEDDU Gian Pietro (Padre Luca), Cantones e versos, Cagliari, 1982.

CUGIA Vincenzo, Nuovo itinerario dell’isola di Sardegna, Ravenna, 1892.

DEL PILAR PALOMO María, La poesía de la Edad Barroca, Madrid,Sociedad General Española de Librería, 1975.

DE SANCHA = ROMANCERO Y CANCIONERO sagrados, colecciónde poesías sagradas morales y divinas, sacadas de las obras de los mejoresingenios españoles por don J. de Sancha, Madrid, B.A.E., 1950.

DEL ARCA Antioco, El saco imaginado, comedia famosa del M.R.P. ...,de la Compañia de Iesus, Aguila de los laureados y primer Lope Sardo,compuesta a honor de los Illustrissimos Martyres y Patrones deste reynode Cerdeña..., en Sacer, en la imprenta de Hieronymo de Castelví yLogu, por Antonio Seque, año 1658.

DELEITO Y PIÑUELA José, La vida religiosa española bajo el cuarto Felipe.Santos y pecadores, Madrid, Espasa-Calpe, 1952.

DELICIAS de Apolo, recreaciones del Parnaso, por las tres Musas Urania,Euterpe y Caliope. Hechas de varias poesias de los mejores ingenios deEspaña, Zaragoza, Juan de Ybar, 1670.

DELITALA Pietro, Rime diverse, Cagliari, per Giouanne Maria Galcerino,1596.

DE LITALA Y CASTELVÍ Joseph, Loa con que se introduxo la Celebridad delos felicissimos años que cumplio a 6 de noviembre de 1666 la Real y CatholicaMagestad de D. Carlos segundo deste nombre N. Rey y Señor en la comediaque represento en el Palacio del ... Marques de Camarassa, Virrey del Reynode Cerdeña, el illustre Don Artal de Alagon Pimentel, Arborea,... Marquesde Villasor,..., en Caller, en la emprenta de don A. Galcerin, por NicolasPisa, año 1666.

DELITALA Y CASTELVÍ don Ioseph, Loa en la comedia que en el Salonde Su casa represento el ilustre D. Artal de Alagon y Pimentel, Marques deVillasor, conde de Monte Santo... festejando la celebridad del feliz partode la excellentissima señora Doña Maria Antioga de Alagon y Pimentel,su hermana, princesa de Pomblin y de Venosa, escrita por ..., Cauallerode la Orden de Calatraua y Caualleriço de Su Magestad en este Reynode Cerdeña, en Caller en la Estampa del Dr. Hylario Galçerin, por NicolasPisà, con licencia, Año 1670.

Page 269: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

267Canzoniere ispano-sardo

DELITALA Y CASTELVÍ Ioseph, Cima del Monte Parnaso español conlas tres musas castellanas, Caliope, Urania y Euterpe, de ..., Cauallero dela Orden de Calatraua, Cauallerizo de Su Magestad en el Reyno deCerdeña, Pregonero Mayor de El y Gouernador de los Cabos de Callery Gallura ..., en Caller, por Honofrio Martin, 1672.

DEPLANO Andrea, Tenores. Canto e comunicazione sociale in Sardegna,AM&D Edizioni, Cagliari, 1994.

DEVILLA Costantino, I frati minori claustrali o conventuali in Sardegna,Sassari, 1942.

DICCIONARIO de Historia Eclesiástica de España, dirigido por Q. AldeaVaquero, T. Marín Martínez, J. Vives Gatell, Madrid, Instituo EnriqueFlorez, 1972.

DIEZ BORQUE José María (dirigido por), Teatro y fiesta en el Barroco,Barcelona, Ediciones del Serbal, 1986.

DI STEFANO Giuseppe, “Introducción” a Pliegos poéticos españoles de laBiblioteca Universitaria de Pisa, (ed. de M. C. De Enterría), Madrid, 1974.

DI STEFANO Giuseppe, El Romancero, (estudio, notas y comentario detexto), Madrid, Narcea, 19

DI TUCCI Raffaele, Librai e tipografi in Sardegna nel Cinquecento e neiprimi anni del Seicento, “Archivio Storico Sardo”, vol. XXIV, Cagliari,1954.

DOMÍNGUEZ ORTIZ Antonio, La crisis del siglo XVII. La población.La economía. La sociedad in Historia de España, dirigida por J.M. JoverZamora, Madrid, Espasa-Calpe, 1989.

DORE Giovanni, Gosos e ternuras. Testi e musiche religiose popolari sar-de, Nuoro, Istituto Superiore Regionale Etnografico, 1983.

DURÁN = DURÁN Agustín, Romancero General o Colección de romancesanteriores al siglo XVIII, Madrid, Atlas, B.A.E., Tomo X, XVI, 1945.

EGIDO Aurora, Fronteras de la poesía en el barroco, Barcelona, EditorialCrítica, 1990.

ELIAS DE TEJADA F., Cerdeña hispánica, Madrid, Ed. Montejurra, 1960.

ELIZALDE Ignacio, San Francisco Xavier en la literatura española, Ma-drid, CSIC, 1961.

ELIZALDE Ignacio, San Ignacio en la literatura, Madrid, UniversidadPontificia de Salamanca, 1983.

ERA A., Tre secoli di vita cittadina - 1479/1720- dai documenti dell’Archi-vio Civico di Oristano, Cagliari, 1937.

Page 270: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

268 TONINA PABA

ESQUIRRO Juan Efis, Sacra invocacion de Apolo en la fiesta que se cele-bro en la Primacial Calaritana por la nueba construcion del templo hechapor el Illustrissimo Don Pedro Vico, Arçobispo de Caller..., en Caller,en la emprenta del Doctor Hylario Galçerin por Nicolas Pisà, año 1674.

ESQUIRRO Juan Ephis, Loa en la Comedia que se represento en el salon dePalacio del Excellentissimo Señor don Phelipe Conde de Egmont..., Virreydel Reyno de Cerdeña, en Caller en la estampa del Doct. D. HylarioGalçerin por Nicolas Pisà, 1681.

ETIENVRE Jean-Pierre, Márgenes literarios del juego. Una poética del naipe.Siglos XVI-XVII, Londond, Támesis Books Limited, 1990.

FALCONI Juan, Obras espirituales, Zaragoça, 1631.

FALCHI E., Gli ebrei nella storia e nella poesia popolare dei Sardi, Sassari,1935.

FERRARO Giuseppe (a cura di), Canti popolari in dialetto logudorese,Torino, Ermanno Loescher, 1891.

FILIA Damiano, La Sardegna cristiana, Sassari, 1913.

Flor de romances, glosas, canciones y villancicos, Zaragoza, 1578 (ed. di A.Rodríguez Moñino, Valencia, 1954).

FLORESTA de varios romances, (Valencia, 1652) ed. de A. RodríguezMoñino, Madrid, Castalia, 1970.

FOMPERANA y QUINTANA Ambrosio, Dias sagrados y genialescelebrados en la Canonizacion de San Francisco de Borja por el ColegioImperial de la C. de I. de Madrid..., en Madrid, año de 1672.

FRENK ALATORRE Margit, Estudios sobre lírica antigua, Madrid,Castalia, 1978.

FRENK ALATORRE Margit, Corpus de la antigua lírica popular hispánica(siglos XV a XVII), Madrid, Castalia, 1987.

GALLARDO = GALLARDO José Bartolomé, Ensayo de una bibliotecaespañola de libros raros y curiosos, Madrid, 1863-89, 4 voll. (ed. facsímil,Madrid, 1968).

GARCÍA Francisco, Vida, virtudes y milagros de San Ignacio de Loyola,Madrid, 1685.

GARCÍA DE ENTERRÍA María Cruz, Catálogo de los pliegos poéticosespañoles del siglo XVII en el British Museum de Londres, Pisa, 1977.

GARCÍA DE ENTERRÍA María Cruz, Pliegos poéticos españoles de laBiblioteca Universitaria de Pisa, (ed. facsímil precedida de unaIntroducción por G. Di Stefano), Madrid, 1974.

Page 271: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

269Canzoniere ispano-sardo

GARZIA Raffa, La cultura in Sardegna e la letteratura nel Seicento e nelSettecento, in Un poeta latino del settecento. Francesco Carboni, Cagliari, 1900.

GÓNGORA Y ARGOTE Luis de, Letrillas, (ed. R. Jammes), Paris,Ediciones Hispano-Americanas, 1963.

GÓNGORA Y ARGOTE Luis de, Obras en verso del Homero español querecogió Juan López de Vicuña, (ed. facsimile a cura di D. Alonso), Ma-drid, CSIC, 1963.

GUGLIERI NAVARRO Araceli, Inventario de los documentos de laCompañía de Jesús en el Archivo Histórico Nacional, Madrid, Ed. Razón yFe, 1967.

INVENTARIO GENERAL de manuscritos de la Biblioteca Nacional de Ma-drid, Ministerio de Cultura, Dirección general del Libro y Bibliotecas,Madrid.

JAMMES = GÓNGORA Y ARGOTE Luis de, Letrillas, ed. di RobertJammes, Paris, Ediciones Hispano-Americanas, 1963.

JARDIN DE APOLO, Academia celebrada por diferentes ingenios. Recogidapor don Melchor de Fonseca y Almeida..., en Madrid, por Julian deParedes, 1655.

JAURALDE Pablo, El público y la realidad histórica de la literatura españolade los siglos XVI y XVII , “Edad de Oro”, I, Universidad Autónoma deMadrid, Departamento de Literatura Española, 1982.

JAURALDE Pablo, NOGUERA D., REY A., La edición de textos. Actasdel Primer Congreso Internacional de Hispanistas del Siglo de Oro,London, Thamesis Books United, 1990.

JENNER Hans, La glosa española, estudio histórico de su métrica y de sustemas, “Revista de Filología Española”, XXVII, 1943.

LABERINTO AMOROSO de los mejores y mas nuevos romances... recopiladopor Juan de Chen, Barcelona, 1618 (ed. di J.M. Blecua, Valencia, 1953).

LAISECA ARTECHE María Teresa, Un cancionero sacro español del sigloXVII. El manuscrito 4.154 de la Biblioteca Nacional de Madrid, Barcelona,1964.

LAPESA = LAPESA Rafael, Historia de la lengua española, Madrid, Ed.Gredos, 1968.

Laudi sacre del Bambino Gesù, a cura del Canonico Teologo FedericoSaddi, Cagliari, Tipografia Commerciale, 1898.

LEDDA Giuseppina, “Introduzione” al Catalogo degli antichi fondi spa-gnoli della Biblioteca Universitaria di Cagliari a cura di Marina RomeroFrias e Gabriella Ornelli, Giardini stampatori, Pisa, 1982-84.

Page 272: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

270 TONINA PABA

LEDDA Paola, (a cura di), Repertorio delle “Relaciones de comedia” esi-stenti nell’antico fondo della Biblioteca Universitaria di Cagliari, Cagliari,Università degli Studi, 1980.

LEDDA Paola, ROMERO FRIAS Marina, (a cura di), Catalogo dei Pliegossueltos poéticos della Biblioteca Universitaria di Cagliari, Giardini Editorie Stampatori, Pisa, 1985.

LEDESMA BUITRAGO Alonso de, Tercera parte de Conceptos espirituales,con las obras hechas a la Beatificacón del glorioso patriarca Ignacio de Loyola,Fundador de la C. de J., Madrid, por Juan de la Cuesta, año de 1612.

LEYES SYNODALES del Arçobispado Arborense estatuydas y promulgadasen la synodo que en su Santa Metropolitana Yglesia celebro el Illustrissimo yReverendissimo Señor Don Pedro de Alagon, Arçobispo de Oristan y sus unionesen el año 1680, en Caller, en la Emprenta del Doctor Don HylarioGalçerin, año 1684.

LODDO CANEPA Francesco, La Sardegna dal 1478 al 1793, vol. I. Glianni 1478-1720, Sassari, Gallizzi, 1974.

LODDO CANEPA Francesco, Cavalierato e nobiltà in Sardegna. Le provenobiliari di Sardegna, Bologna, Arnaldo Forni Editore, (ristampa anastatica1931).

LO FRASSO Antonio de, Los mil y dozientos conseios y avisos discretossobre los siete grados y estamentos de nuestra humana vida, para uiuir enservicio de Dios y honra del mundo, (compuesto por...), Militar sardo de laciudad de Lalguer, en Barcelona, en la Emprenta de Pablo Corte y PedroMalo, a costa del Autor y con licencia del Ordinario, 1572.

LOPEZ DE UBEDA Juan, Cancionero general de la doctrina cristiana,Alcalá de Henares, Juan Iñiguez de Lequerica, 1579.

LOPEZ DE UBEDA Juan, Vergel de flores divinas, Alcalá de Henares,Juan Iñiguez de Lequerica, 1582.

LOPEZ DE UBEDA Juan, Romances de Nuestra Señora y de Santiago patronde España, Cuenca, Cornelio Bodan, 1602.

MACHÍN DE AQUENA Ambrosio, Sermon predicado en la Beatificacionde San F. de Borja, Sacer, 1624.

MADAU Matteo, Saggio di un’opera intitolata il Ripulimento della linguasarda, Cagliari, 1782.

MADAU Matteo, Le armonie dei Sardi, Cagliari, Stamperia Reale, 1787.

MANCINI Guido, Un romanzo sardo-ispanico del secolo XVII, “Annalidella Facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari”, XV, 1948.

Page 273: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

271Canzoniere ispano-sardo

MANCINI Guido, Lo spagnolo in Sardegna nei secoli XVIII e XIX, “StudiSardi”, anno VIII, fass. I-III, 1948.

MANCONI Gavino, Sermon predicado en la Fiesta de la Canonizacion deSan Ignacio, Sacer, 1623.

MANRIQUE Jorge, Coplas para la muerte de su padre, (ed. di Jesús ManuelALDA TESÁN), Madrid, Cátedra, 1982.

Manual bibliográfico de Cancioneros y Romanceros impresos durante el sigloXVII, por A. Rodríguez Moñino, Madrid, Castalia, 1978.

MARAVALL José Antonio, La cultura del Barroco, Barcelona, Ariel, 1975.

MARTÍNEZ FERRANDO J.E., Influencia hispánica en la literatura sar-da, “San Jorge”, n°46, abril 1962, Barcelona.

MARTINI = MARTINI Pietro, Storia ecclesiastica di Sardegna, Cagliari,1840.

MARTIS Antonio, La vida y milagros de las B.B. Virgines Iusta, Iustina yEnedin, sacada del Archivo de la S. Yglesia de Oristan..., en Sacer, en laEmprenta del Ill.mo y Rev.mo Señor Don Ant. Canopolo, Arçobispo deOristan, por Bartolomeo Gobetti, año MDCXVI.

MATEU IBARS = MATEU IBARS Josefina, Los virreyes de Cerdeña, 2voll., Padova, 1962-68.

MATEU IBARS Josefina, Las bibliotecas de Cáller, “Boletín de laDirección General de Archivos y Bibliotecas”, Madrid, XI, 1962.

MATEU IBARS Josefina, Los manuscritos de los siglos XVII y XVIII de laBiblioteca Provincial y Universitaria de Barcelona , estratto da“Biblioteconomia”, any XXXIII, n°80, 1976.

MAZZOCCHI Giuseppe, Comendador Román. Coplas de la Pasión con LaResurrección, (edizione critica, studio introduttivo e commento di), Firen-ze, La Nuova Italia Editrice, 1990.

MELE Eugenio, BONILLA Y SAN MARTÍN Alfonso, Cancionero deMathias Duque de Estrada, “Revista de Archivos, Bibliotecas y Museos”,6, 1902.

MELE Eugenio, BONILLA Y SAN MARTÍN Alfonso, Dos cancionerosespañoles (descritos por), “Revista de Archivos, Bibliotecas y Museos”, 1904.

MELE Giampaolo, Un manoscritto di canto liturgico contenente “Gozos” e unapassione inedita in sardo logudorese, “Biblioteca francescana sarda”, I, 1987.

MELE = MELE Giampaolo, La passione di Nostro Signore Gesù Cristo.(Testi liturgici, paraliturgici e musicali in un manoscritto sardo del Sette-cento), Oristano, Editrice S’Alvure, 1989.

Page 274: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

272 TONINA PABA

MENÉNDEZ PIDAL Ramón, Romancero hispánico, Madrid, Espasa-Calpe, 1953, 2 voll.

MEREGALLI Franco, Presenza della letteratura spagnola in Italia, Firen-ze, Sansoni, 1974.

MOLINER = MOLINER María, Diccionario de uso del español, Madrid,Gredos, 1977, 2 voll.

MURA Giovanni Antonio, Aspetti linguistici e letterari delle fonti scritteper lo studio dell’Età barocca in Sardegna, in KIROVA Tatiana, (a curadi ), Arte e cultura del ‘600 e ‘700 in Sardegna, Napoli, 1984.

NAVARRO TOMÁS = NAVARRO TOMÁS Tomás, Métrica española,Syracuse-New York, Syracuse University Press, 1956.

NAVIDAD y Corpus Christi, festejados por los mejores ingenios de España,en Diez y seis autos a lo divino y diez y seis Loas, y diez y seis Entremeses ...Recogidos por Isidro de Robles, Madrid, 1664.

Novena del glorioso San Francisco de Borja, Quarto Duque de Gandia ydespues Tercero General de la Compañia de Jesus, Sacer, en la emprentade Joseph Centolani y Simon Polo, con licencia.

NURRA Pietro, La poesia popolare in Sardegna, Sassari, 1893.

Ociosidad entretenida en varios entremeses, bailes, loas y jacaras. Escogidosde los mejores ingenios de España, Madrid, 1668.

d’ORS Miguel, Vida y poesía de Alonso de Ledesma. Contribución al estudiodel conceptismo español, Pamplona, 1974.

PALOMBA = PALOMBA Giovanni, Tradizioni, usi, costumi di Alghero,“Archivio Storico Sardo”, VII, 1911.

PAULIS Giulio, L’influsso linguistico spagnolo in La società sarda in etàspagnola, a cura di F. Manconi, Cagliari, Consiglio Regionale della Sar-degna, 1992.

PES Gavino, Tutti li canzoni, Cagliari, 1981.

PILLITO = PILLITO Giovanni, Memorie tratte dall’Archivio di Stato diCagliari riguardanti i regi rappresentanti che sotto diversi titoli governaronol’isola di Sardegna dal 1620 al 1720, Cagliari, 1874.

PINNA Girolamo, Storia del culto mariano in Sardegna, Cagliari, 1961.

PINTUS Sebastiano, Vescovi e arcivescovi di Ottana e Alghero, “ArchivioStorico Sardo”, voll.IV-V, 1907-08.

PIRODDA Giovanni, La Sardegna in Letteratura italiana. Storia e geogra-fia. III: L’età contemporanea, Torino, Einaudi, 1989.

Page 275: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

273Canzoniere ispano-sardo

PIRODDA Giovanni, Sardegna, Brescia, Editrice la Scuola, 1992.

PIRODDA Giovanni, La letteratura del Seicento in La società sarda in etàspagnola, (a cura di F. Manconi), Cagliari, Consiglio Regionale dellaSardegna, 1993.

PISANU L., La presenza francescana in Sardegna, Frati minori d’Italia,Città di Castello, 1981.

POESIAS VARIAS de grandes ingenios españoles recogidas por Josef Alfayy dedicadas a don Francisco de la Torre, Caballero del Habito deCalatraua, con licencia, en Zaragoza, por Juan de Ybar, año 1654.

PONCE Bartholome, Primera parte del libro intitulado Puerta Real de laInescusable Muerte, Caller, 1584.

PREGÓN GENERAL que manda publicar el Señor don F. Tuta Vila...,Caller, 1669.

PRIMAVERA Y FLOR de los mejores romances,(Zaragoza 1629), deFrancisco de Segura, ed. de A. Rodríguez Moñino, Madrid, Castalia,1972.

PUTZULU E., Carte reali aragonesi e spagnole dell’Archivio Comunale diCagliari, Padova, 1959.

QUEVEDO Francisco de, Obras completas, I. Poesía original, (ed.J.M.Blecua), Barcelona, 1963.

RAFFAELE DA SANTA GIUSTA (padre), I frati cappuccini in Sarde-gna, 1590-1946, Milano, ed. Lux de Cruce, 1958.

RAMILLETE 1629 = RAMILLETE de divinas flores para el desengaño dela vida humana, recopiladas con deligencia de los mejores y mas famosospoetas de nuestros tiempos, por P.F.G.C.D., en Amberes, por Cesar IoachimTrognesius, MDCXXIX.

REDONDO DE FELDMAN Susana, Apuntes sobre la evolución delromance en el Siglo de Oro, “Revista Hispánica Moderna”, XXIV, 1968.

Reglas de sa Congregazioni de sa Natividadi de Maria Virgini fundada in suColleggiu de Gesus de custa ciutadi e ultimamenti cambiada a sa domude Santu Micheli gia noviziadu de is Gesuitas, cun is precis e orazionischi solinti narriri is congregantis e is Indulgenzias chi podinti godangiai,tradusidas de s’idioma Spagnolu in su quali si fianta imprimidas in Calariss’annu 1724, in su sardu nostu calaritanu, po utilidadi de tottus..., Calaris,1797, in sa Stamperia Reali.

RIBADENEYRA Pedro, Flos Sanctorum, Venezia, 1651.

RODRÍGUEZ MOÑINO Antonio, BREY DE MOÑINO María, Catálogode los manuscritos poéticos castellanos existentes en la Biblioteca de “The

Page 276: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

274 TONINA PABA

Hispanic Society of America”(siglos XV, XVI y XVII), New York, TheHispanic Society of America, 1965-1966, 3 voll.

RODRÍGUEZ MOÑINO Antonio, Flor de romances, glosas, canciones yvillancicos, Zaragoza, 1578 (ed. facsímil).

RODRÍGUEZ MOÑINO Antonio, Cancionero General recopilado porHernando del Castillo (Valencia, 1511). Sale nuevamente a luz reproducidoen facsímil por acuerdo de la Real Academia Española, con una introducciónbibliográfica, índices y apéndices, por ..., Madrid, 1958.

RODRÍGUEZ MOÑINO Antonio, Tres cancioneros manuscritos. (Poesíareligiosa de los siglos de oro), “Abaco”, 2, 1969; 3, 1970.

RODRÍGUEZ MOÑINO Antonio, Diccionario bibliográfico de pliegossueltos poéticos (siglo XV), Madrid, 1970.

RODRÍGUEZ MOÑINO Antonio, La transmisión de la poesía españolaen los Siglos de Oro, Barcelona, Ariel, 1976.

ROGIO Y FIGONI Quirigo, Relacion verdadera de las cosas marauillosasque sucedieron en la ilustre y noble ciudad de Sacer en el año 1648.

ROMANCERO ESPIRITUAL para reglarse el alma con Dios, y redenciondel genero humano, con las estaciones de la via Crucis compuesto por Lopede Vega Carpio, a devocion de los Hermanos de la Tercera Orden delSerafico Padre S. Francisco, con Licencia, en Madrid, por Andres Garcia.

ROMANCERO Y CANCIONERO sagrados, colección de poesías sagradasmorales y divinas, sacadas de las obras de los mejores ingenios españolespor don J. de Sancha, Madrid, B.A.E., 1950.

ROMERO FRIAS Marina, Una polémica sobre la edición de “las tres musas”de Quevedo, “Annali della Facoltà di Magistero”, 7, 1979.

ROMERO FRIAS Marina, Note sulla situazione linguistica a Cagliari nelperiodo 1598-1615, “Estudis universitaris catalans”, XXV, 1983.

ROMERO FRIAS Marina, GABRIELLI Ornella, Catalogo degli antichifondi spagnoli della Biblioteca Universitaria di Cagliari, Pisa, GiardiniStampatori, 1982-84.

RONQUILLO Juan, Duelo espiritual. Combate entre la Carne y el Espiritu,Sevilla, 1678.

ROSELL = ROSELL Cayetano, Colección escogida de obras no dramáticasde Frey Lope de Vega Carpio, Madrid, B.A.E. Tomo XXXVIII, 1950.

ROSSEL MIQUEL Francisco, Inventario General de Manuscritos de laBiblioteca Universitaria de Barcelona, Madrid, Direcciones Generales deEnseñanza Universitaria y Archivos y Bibliotecas, 1958-69.

Page 277: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

275Canzoniere ispano-sardo

RTPI = “Rivista delle Tradizioni Popolari Italiane, (diretta da Angelo deGubernatis), Anno I, fascicolo 2°, Roma, Tipografia Forzani, 1893.

SACRO MONTE PARNASO de las Musas Católicas de los reynos deEspaña .... en elogio del Prodigio de dos mundos y sol del Oriente san F.Xavier de la C. de J., en Valencia, por F.co Mestre, año 1687.

SARACENO = SARACENO Louis, Vida y obra de José Delitala y Castelví,poeta hispano-sardo, Cagliari, Tip. Editoria Grapfical, 1976.

SCANO = SCANO Dionigi, Donna Francesca Zatrillas, marchesa di Laconie di Siete Fuentes, “Archivio Storico Sardo”, XXIII, fasc. 1-4, Cagliari,1942.

SCANO E., Saggio critico-storico sulla poesia dialettale sarda, Cagliari-Sassari, 1901.

SCANU = SCANU Pasquale, Alghero e la Catalogna, Cagliari, FossataroEditrice, 1964.

SECHI = SECHI Giovanni, Goggius. Raccolta completa delle lodi sacresardo-logudorese-campidanese per le solennità e le feste dei Santi della Chie-sa Cattolica celebrantesi in tutta la Sardegna corretta sulla scorta di numero-si manoscritti e stampe e ordinata secondo la disposizione del Messale Roma-no, Oristano, Tip. Pascuttini, 1934.

SIMON Francesco, Origine e genealogia delle famiglie nobili di Sardegna,Cagliari.

SIMÓN DÍAZ José, Bibliografía de la literatura hispánica Siglos de Oro,Madrid, C.S.I.C., Tomo XII, XIII, XIV 1984; XV 1992; XVI 1994.

SIMÓN PALMER María del C., Manuscritos dramáticos del Siglo de Orode la Biblioteca del Instituto del Teatro de Barcelona, Madrid, CSIC, 1977.

SIOTTO PINTOR Giovanni, Storia letteraria di Sardegna, Cagliari,Tipografia Timon, 1843.

SOLSONA CLIMENT Francisco, Documentos referentes a Cerdeña enla sección de manuscritos de la Biblioteca Nacional de Madrid, Madrid,1959.

SORGIA = SORGIA Giancarlo, La Sardegna spagnola, Sassari, Chiarella,1982.

SPANU Luigi, Antonio Lo Frasso. Poeta romanziere sardo-ispanico del Cin-quecento, Cagliari, 1973.

STERZI Mario, Una sacra rappresentazione in logudorese, Dresden, 1906(ediz. mod. di DELOGU IBBA G., Tragedia in su Isclavamentu de susacrosantu corpu de nostru sennore Iesu Christu).

Page 278: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

276 TONINA PABA

TABLA de los principios de la poesía española, siglos XVI-XVII, preparadapor José Labrador y Ralph A. Di Franco, Cleveland State, UniversityCleveland, 1993.

TODA Y GÜELL Eduart, Bibliografia espanyola d’Italia dels origens dela imprempta fins a l’any 1900, voll.5, Castell de Sant Miqueld’Escornalbou, 1927.

TODA Y GÜELL Eduart, Bibliografía española de Cerdeña, Madrid,Tipografía de los Huérfanos, 1890.

TOLA Agustin, La corona de los triumphos de los Santos de Sardeña, Roma,1658.

TOLA = TOLA Pasquale, Dizionario biografico degli uomini illustri diSardegna, Torino, Chirio e Mina, 1837-38.

TURTAS Raimondo, La questione linguistica nei Collegi gesuitici in Sarde-gna durante la seconda metà del Cinquecento, “Quaderni sardi di Storia”,2, 1981.

TURTAS Raimondo, Breve storia della Chiesa in Sardegna in La Sarde-gna, (a cura di Manlio Brigaglia), Cagliari, 1982.

ULLOA Y PEREIRA Luis, Obras de... Prosas y versos añadidas en estaultima impression, recogidas y dadas a la estampa por Don Juan Antoniode Ulloa Pereira, su hijo..., dedicado al Serenissimo Señor Don Juan deAustrias, en Madrid, por Francisco Sanz, año 1674.

URIARTE Eugenio P.J. de, Catálogo razonado de obras anónimas yseudónimas de Autores de la Compañia de Jesus pertenecientes à la antiguaAsistencia española: con una apéndice de otras de los mismos dignas deespecial estudio bibliográfico, 5 vols, Madrid, EstablecimientoTipográfico “Sucesores de Rivadeneyra” Impresores de la Real Casa,Paseo de San Vicente n°20, 1904.

VALDIVIELSO José de, Romancero espiritual en gracia de los esclauos delSantissimo Sacramento, para cantar quando se muestra descubierto. Por elmaestro Iosef de Valdiuielso su Capellan, y de la Capilla Muzarabe en suSanta Iglesia de Toledo. Añadida y enmendada en esta impression por elmismo autor, Madrid, 1648 (ed. J.M.Aguirre, Madrid, Castalia, 1984).

VASSALLO Juanne Baptista, Su parrocu in s’altare promotore de sa devocionede Maria SS.ma, ( discursos familiares compostos dae su celebriMissioneri), et traductos dà idioma italianu in sardu po ateru sacerdoteamigu sou, adjuntas in fine algunas laudes devotas, Tatari, Annu 1777,in s’imprenta de Simone Polo.

VEGA CARPIO Lope de, Los pastores de Belén, (ed. S. FERNANDEZRAMIREZ), Madrid, Renacimiento, 1930.

Page 279: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

277Canzoniere ispano-sardo

VEGA CARPIO Lope de, Romancero espiritual, (ed. Luis GUARNER),Valencia, Jesús Barnés, 1931.

VEGA CARPIO Lope de, Obras escogidas, (ed. F. Carlos Sainz de Robles),Madrid, Aguilar, 1961, tomo II.

VEGA CARPIO Lope de, Obras poéticas, (ed. J.M.Blecua), Barcelona,Planeta, 1969.

VERGEL = VERGEL DE FLORES DIVINAS. Compuesto y recopiladopor el Licenciado Iuan Lopez de Ubeda, natural de Toledo... impressoen Alcala de Henares, año 1582.

Vestigia vetustatum. Documenti manoscritti e libri a stampa in Sardegna dalXIV al XVI secolo. Fonti d’archivio: testimonianze ed ipotesi. Catalogo pub-blicato in occasione della mostra tenutasi a Cagliari, Cittadella dei Mu-sei, 1 aprile/31 maggio 1984, Cagliari, Ed. Democratica Sarda, 1984.

VICO Francisco, Historia General de la Isla y Reyno de Sardeña, Barcelona,MDCXXXIX.

VILLANCIOSA Sebastian de, Loa del SS. Sacramento, Madrid, 1668.

VILLEGAS Alfonso de, Flos sanctorum, I e II parte (trad. it.: Leggendariodei Santi, 1594).

VIRDIS Antonio, Sos battudos, movimenti religiosi penitenziali in Logudoro,Sassari, L’Asfodelo Editore, 1987.

XIRRONIS Miguel Angel (traduttore), Espejo espiritual. Del principio yfin de la vida, Caller, 1631.

ZATRILLAS Y VICO DEDONI Y MANCA José, Engaños y desengañosdel profano amor, Napoles, 1687-88.

ZATRILLAS Y VICO DEDONI Y MANCA José, Poema heroico almerecido plauso del unico oraculo de las Musas, ..., Soror Juana Ines de laCruz..., escriviole el Conde de Villasalto..., Cauallero de la Orden deAlcantara, Barcelona, en casa Cormellas por Thomas Loriente, año 1696.

ZESPEDES Ignacio Bernardo de, Pensamientos christianos para todos losdias del mes, escrito en lengua francesa por el P. Domingo Bours de laCompañia de Jesus (y traducidos por), en Saçer por Ioseph Centolani,con licencia, Año 1740.

Page 280: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

278 TONINA PABA

INDICE DEI NOMI E DEI LUOGHI DEL CANZONIERE

Agostino (sant’) 81Alagon Pedro de, 65, 68, 72Algeri 189, 236Alghero 65Ampurias 68Arabia 175d’Assisi Francesco (san) 59, 60Balsaín 244Bartolomeo (san) 79, 164Borgia Francesco (san) 70, 72Cagliari 10, 64,Calatayud 174Calderón de la Barca 231Caterina (santa) 82, 83, 84, 85Cecilia (santa) 64Cervantes Miguel de, 179Cina 56Cuenca 235Duca di san Germano 171El Pardo 243Efisio (sant’) 86, 87Francia 91, 192Gao 56Góngora Luis de, 95,183, 226, 228, 233, 235, 236, 238, 240, 244, 245Guadalete 229Indie 55, 56Isabella di Bois 211Isabella d’Ungheria 200, 209Ledesma Alonso de, 165, 167, 168, 170Leganés 243di Loyola Ignazio (sant’) 51, 52Lorenzo (san) 78Luca del Perù(san) 174Luogosanto 10, 17Madrid 10, 142Malaga 10Malipur 175Manrique Jorge 193Margherita d’Austria 164Michele (san) 57, 58Motril 244

Page 281: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

279Canzoniere ispano-sardo

Muro Julián 51Napoli 237Oristano 65, 72Ormuz 174Pedro de los Reyes fray 91Porto Rico 165Quevedo Francisco de, 244Roger Francesco 65Sardegna 171, 188, 189Saturnino (san) 63Saverio Francesco (san) 53, 54, 55, 56, 57Teresa di Gesù (santa) 61, 62Tunisi 187Villasor 70Vega Carpio Lope de, 91, 158, 194, 220, 221, 224, 249Zenis Solimano 187

Page 282: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

280 TONINA PABA

Page 283: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

281Canzoniere ispano-sardo

PARTE SECONDA

TESTI IN SARDO

a cura diAndrea Deplano

Page 284: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

282 ANDREA DEPLANO

Page 285: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

283Canzoniere ispano-sardo

Canzones anticas

Nel vedere questi componimenti per la prima volta ho pensato a qualefavolosa ricchezza era contenuta nel Canzoniere e al significato che que-sti documenti rappresentano per la poesia, per la lingua e per la culturadella Sardegna. Nei diciassette componimenti sono attestate strutturepoetiche - su Trintases a retroga doppia e su Chimbantachimbe, le formedei Gosos - e forme metriche - sa Quintiglia, sa Sesta Lira - quasi scom-parse nella versificazione contemporanea.La forma grafica utilizzata nei versi mi aveva spinto a ritenere che lapersona che ce li trasmetteva avesse progettato di darci delle grafie diffe-renti per indicare la provenienza dei compositori delle poesie. Un esameapprofondito della scrittura fu sufficiente a distogliermi da quella con-vinzione e si delineò presto l’idea che si trattasse di poesie diverse, ditanti autori differenti, scritte in momenti distinti. A volte vergate sottodettatura del compositore o di un cantore che perpetuava e divulgava iltesto, altre trascritte da documenti pre-esistenti.Non si giustificherebbe in altro modo la presenza di tante esclamazioni(he) o di voci fonosimboliche (anina anina), in inizio di versi perfetta-mente eseguibili in forma di canto, e in coda agli stessi componimenti.Né è possibile la trascrizione a memoria di poemi tanto estesi come laRima elegiaca por la muerte de un amigo o taluni Gosos, o ancora, suChimbantachimbe in lingua gallurese.Solo nell’analisi particolareggiata di ognuno dei diciassette testi al mo-mento di abbozzarne il commento mi sono reso conto che si trattava diuna raccolta antologica tesa a illustrare i vari generi della produzionepoetica isolana del periodo.

St i l i s t i ca

Le diciassette poesie differiscono:- per codice linguistico (lingua logudorese e lingua gallurese), - per strut-ture metriche (Quartine e Battorinas, Quimbinas o Quintillas, Sestinas eSestas Liras, Ottave),- per dimensione dei componimenti (Ottava, Cantones, Gosos, Trintases,Leonorodia),- per lunghezza dei versi (Senario, Settenario, Ottonario, Novenario,Decasillabo, Endecasillabo, Dodecasillabo),- per i temi che le caratterizzano (Amore, Amicizia, Dolore, Morte, Religio-ne, Satira),- per la differente estrazione culturale dei poeti (popolare, colto, ecclesiasti-co, uomini e donne).

Page 286: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

284 ANDREA DEPLANO

La lingua

Non è ancora chiara la ragione per cui nel Canzoniere sono state utiliz-zate diverse forme grafiche per esprimere i medesimi suoni all’internodegli stessi vocaboli. Segni (l’apostrofo) e grafemi (i più varii) sono statiimpiegati in maniera differente spesso per scrivere gli stessi suoni o lestesse parole.Capita così che la semiconsonante italiana i /j/ (come in ieri), palatalizzatanel logudorese del Marghine e del Montiferru, venga espressa talvoltacon il grafema y (poyos) e altre con j (hojos).Il fonema /i/ nei poemi galluresi viene reso sia con i che con y (meni eteny).Il suono velare sordo /k/ con c + i oppure + e (circes) oppure con qu +vocale (cerfisi e querfisi).Spesso g seguito da apostrofo indica suono velare /k/ sordo (spagnolo)oppure sonoro /g/ (logudorese) -ang’ela - ma anche suono medio palatale- leg’g’e - che nel verso successivo diventa - legge -. Altrove il grafema gseguito da i ha suono velare (segides, pronuncia italiana seghides), manel verso successivo (segis) ha suono interdentale /sezis/.I nessi cl e ps risultano in certi componimenti e scompaiono in altri:eclipsada > elisada.Il suono nasale che precede bi-labiale sorda o sonora /p/ o /b/ è quasisempre n.La preposizione a viene spesso seguita da un apostrofo per indicare rad-doppiamento della consonante iniziale che segue: a’ tanta /attanta/.I suoni dentali /d/ e /t/ si scambiano sovente e il verbo dovere è sia tesche des.Normare tutto questo -e tant’altro-, avrebbe significato alterare la valenzadel documento e questa convinzione mi ha spinto a preferire la sceltagrafica operata nel manoscritto. Parimenti, non si è attuato nessun inter-vento di tipo editoriale optando per il rispetto totale del dettato origina-rio, anche quand’esso presenta incongruenze semantiche o metriche.Il mio intervento si limita al commento delle forme e delle strutturestrofiche e metriche di ognuno dei componimenti con un approccio ditipo linguistico e non interpretativo, in modo da lasciare al lettore ilgusto della decodifica personale dei versi.

I (ff.115v-117v)

Il presente componimento consta di 71 w totali distribuiti in nove strofe.La prima di queste risulta assai diversa dalle altre, per il numero deiversi che la compongono (sette) e per la lunghezza del sesto verso. Que-sto, a differenza di tutti gli altri del poema è un senario sul piano sonoromentre graficamente è articolato su otto sillabe. Poiché non esiste nella

Page 287: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

285Canzoniere ispano-sardo

produzione poetica sarda siffatta strofa se ne deduce che ci sia giuntauna versione incompleta nel sesto verso e mancante del settimo.Le altre strofe sono delle Ottave ottavas serradas di schema ABABABCC.Il metro dei restanti versi è endecasillabo.Sul piano del contenuto si distinguono due segmenti: una prima parte diInvocazione fino al verso 23°, e una parte di Svolgimento su tema dinatura amorosa dal verso 24° fino alla fine.Il poeta, culturalmente dotato, come si può evincere dal vocabolario edalle figure retoriche che utilizza, descrive le struggenti pene d’amoreperché un’altra persona si dice innamorata della sua Diosa.La narrazione ha tre fruitori: le Muse, alle quali il poeta si invoca perottenerne il favore; il destinatore che è anche primo destinatario,evidenziato nel pronome personale Tue più volte espresso nelle ultimedue strofe anche attraverso pressanti imperativi Nara, Respondemi eRemedia; e un pubblico di lettori al quale racconta in modo apparente-mente sintetico la relazione vissuta.Il tema proposto si riscontra spesso nella produzione poetica logudoresedi epoche a noi più vicine. Due titoli per esempio sono S’amore cambiaduin odiu di B. Serra e Littera perdìda di G. Pinna.Sul piano linguistico si segnala la particolare ricchezza di aggettivi ado-perata per descrivere stati d’animo e sentimenti.

Muza de sos cantares deleitosaqui eternale isfera as ilustradualiuia sos tristes dolorososya que varia fortuna as perturbadu

5 concedimi sos versos pius curiososprestami in custa ora [...][...]sa musica suave tua serena.

O suprema Caliope eterna et piade sas musas felice inperadora

10 isculta custa aflita boge miaya qui ses de sos tristes protetoraapuntas a celeste cumpañiaqui favore mi dian in custa oraet pro qui megus reste fauoridu

15 procura qui bi vengat deus cupidu.

Proponilis qui uengo cun justicia f.116rpedendolis consiju uniuersalepro tantu qui mi mustren amicitiareparare mi quergan tantu male

Page 288: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

286 ANDREA DEPLANO

20 pretendo no tratare cun malixiane nexunu mi tenet pro su taleantis lis quergo dare si es bisong’usu quelu terra et mare in testimong’u.

Su pletu meu est lite eterna Diosa25 restat qui mi cerfisi inamorare

de una celeste isfera luminosain virtudes et gracia singulareissa cun cudda cara g’enerosapro amante mi querfisit acetare

30 acudende doñi ora note et dieheo a vider a issa et issa a’ mie.

Meda tempus restemus cunsertadus f.116vsensa bi haer algunu impedimentude sa amorosa flecha traspasados

35 cun gloria de ambas partes et cuntentusos coros penso fin incadenadosnon pensende faltare unu momentucuntu qui ispant’a doñi perçonede videre tanta intrinseca aficione

40 Istende in su mejus cunfiadusa roda mi voltesit sa fortunasu sole si mustresit eclipsadusa lug’e mi neg’esit sa alta lunavidisi de Cupidu ja sicadu

45 su artu cantu amorosu totu in unaet currende sa flicha disuariadasi restesit in ater asentada.

Subitu custu amigu traspasadu f.117rde sa venerea flicha incontinente

50 mi naresit qui mi esser apartaducun unu astutu modu inpertinentenarende qui fit issu sa acetadude te bianca columba preminenteja qui cun tegus faeddo a tie mi volto

55 pro qui figuras pius dare non poto

Custu est nara columba et biancu niesu pagu qui mi tenes preparaduet proite nara et proite mas gasieultimadu sa vida disgraciadu

Page 289: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

287Canzoniere ispano-sardo

60 pro ite tantos tormentos nara a’ mierespondemi alta ninfa tan amadatantu graciosa bela et rabicundaqui iguale non conosces nen segunda

Respondemi lugente et charu norte f.117v65 et remedia si queres tanta pena

pius prestu ti suplico qui sa mortetue e’ totu mi la dias Diosa amenaresta cale disigno a’ bona noteet soltami ja qui podes sa cadena

70 et si criada ti istesi in su passaduresto pius de presente aparichadu

Finis coronat opus

II (f.118v)

Spesso nei piccoli componimenti di sapore popolare sono racchiusi qua-dretti deliziosi, affrescati con eccezionale sintesi, la cui decodificazione èlasciata alla fantasia del lettore.Il presente poema è composto di soli otto versi che strutturano una ottava.Il metro alquanto irregolare (la divisione in sillabe grafiche non corri-sponde alle sillabe sonore: otto nei primi sette versi) farebbe pensareall’unione di due quartine, ma la mancanza di uno schema strofico line-are (ABCBDEFE) anche per un’ottava, fa intuire che i versi siano staticomposti per l’aspetto contenutistico più che per cure stilistiche.La narrazione è assai scarna, priva di quell’aggettivazione pesante del-l’Arcadia che caratterizza buona parte della produzione poetica sardapassata e presente. I due soli aggettivi esistenti nel testo, “fioriddu” e“mia”, servono a: delineare un paesaggio pieno di vita - la fiorescenzaprimaverile simbolo del perpetuarsi del ciclo della vita e della fecondità- e a indicare una donna comune, nient’affatto eterea o irraggiungibile.Una donna, infine, che dorme, ride, parla, ama.Nei canti popolari galluresi a chitarra (e particolarmente nel canto in Re)sopravvivono strofette di questa natura mentre nelle altre varianti lingui-stiche sono riscontrabili nelle differenti misure dei Muttos e dei Muttettus.

Suta un arboru fioriddu 8si dormia la donna mia 8et tantera adormentada 8que isicillar no si podia 8

Page 290: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

288 ANDREA DEPLANO

et yo li tocay lu pedi 8et issa mi disse a’a’ 8et amuri si mi uoy bene 8un altru pocu piu en goba ua. 10

III (ff. 119r-120r)

Il componimento, formato da un totale di 57 w distribuiti in nove sestinee una terzina di effetto sonoro per la chiusura, attesta il primo esempiodi Trintases nella poesia sarda logudorese.Ogni strofa (costituita da sei versi settenari con rima baciata AA BB CC)risulta composta da quattro w di contenuto e due di retroga:

1 Sa die de mesu martu C 12 Pinone de mare artu C 23 ando pro mi imbarcare C 3

[...]5 a portu de Longone C 4

[...]

4 Pinone de artu mare retroga[...]

6 de mare artu Pinone retroga

L’estensione del metro (versi settenarii) e la scelta della struttura strofica(sestine) più i tre versi di chiusura accodati alla nona sestina, fanno ipo-tizzare che il testo fosse cantato, e non già scritto, nella forma di ballo(Ballu Seriu o Passu Torradu), oppure anche nella forma di Muttos.Di sicuro non si può parlare di improvvisazione del testo, questo esistevagià. Ma la presenza di “he” in inizio di molti versi, che sarebbero altri-menti senarii oppure settenarii, ci porta a immaginare che la regolaritàdel canto richiedesse l’omologazione metrica attraverso l’assunzione diquesta forma di protesi assai diffusa nel canto popolare sardo-logudorese.L’esecuzione nella forma di Ballu Seriu (solitamente in verso ottonario)giustifica la presenza dei tre versi finali usati spesso in chiusura di danzacon dei non-sens (anina anina) più la ripetizione del primo verso delcomponimento come suggello del poema. La trasposizione canora in forma di Muttos è tuttavia maggiormente at-tendibile poiché il metro di questa forma di canto tradizionale è semprerigorosamente quello settenario.

Page 291: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

289Canzoniere ispano-sardo

L’ipotesi che questo poema fosse cantato nella forma di Muttos, oltre chesul piano sonoro, si avvalora anche per la particolare confezione delcontenuto che nei Muttos ha una parte non significante che si completanelle strofe successive.Il messaggio autenticamente significante è custodito nei w 1°, 3° e 5° diogni sesta: 1 Sa die de mesu martu

3 ando pro mi imbarcare5 a portu de Longone.

Il secondo verso di ogni sesta sembrerebbe pertanto un verso riempitivoche non completa il valore semantico dei versi predetti. In realtà essonasconde un significato allegorico lanciato verso l’oggetto del proprioamore che di volta in volta è:

2 Pinone de mare artu Albero maestro8 señora posta in mantu nobile di alto lignaggio14 ojos belos de amare occhi belli da amare20 juges su meu coro possiedi il mio cuore26 bela ses et cumplida sei bella e completa32 faeddu friscu sanu di favella chiara e assennata38 sempre portada in mente sempre presente in mente44 cara que oro hiu il viso color oro vivo50 masinas que arancu guance color arancio

Insomma il poeta fa il ritratto della sua señora e ne cela i tratti nelle variesestine depistando non poco il fruitore dei versi.Sul secondo verso di ogni sesta si articolano i giochi di virtuosismo delrimatore, il quale, inverte la posizione dei lessemi nel seguente modo:2 / A / / B / / C /4 / A / / C / / B /6 / C / / B / / A /ottenendo nuove rime da intrecciare coi versi terzo e quinto di contenuto.La regola della versificazione vorrebbe che le rime ottenute fossero sem-pre esatte e combacianti con le terminazioni dei versi di contenuto, ma ilgioco della composizione non sempre rispetta le leggi. Questo producedelle assonanze e delle consonanze, quando non delle imprecisioni, par-ticolarmente nella rima alla seconda retroga.La lettura del testo riserva altre sorprese. Se spostiamo l’attenzione dalleromantiche immagini usate per descrivere la donna amata, rimane untesto di racconti di viaggio non senza un intrigante attacco a un castello.

1 Sa die de mesu martu C 12 Pinone de mare artu C 23 ando pro mi imbarcare C 3

Page 292: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

290 ANDREA DEPLANO

4 Pinone de artu mare retroga5 a portu de Longone C 46 de mare artu Pinone retroga

7 he canxo a’ Logu santu C 58 señora posta in mantu C 69 qui bi at cente nostra C 710 señora in mantu posta retroga11 he mi tratenco una ora C 812 posta in mantu señora retroga

13 he mi ponco a’ bustare C 914 ojos belos de amare C 1015 petas de una istela C 1116 ojos de amare bela retroga17 he bisi abba de mojos C 1218 de amare belos ojos retroga

19 he mi peso he ma adoro C 1320 juges su meu coro C 1421 he mi incumando a’ Deu C 15 f.119v22 juges su coro meu retroga23 he mi fato sa ruge C 1624 su coro meu juges retroga

25 duminiga a’ sa essida C 1726 bela ses et cumplida C 1827 vidimus cudda istela C 1928 cumplida ses et bela retroga29 qui fidi in grande artesa C 2030 bela e cumplida ses retroga

31 Marti die mancanu C 2132 faeddu friscu sanu C 2233 fatemus cuddu ariscu C 2334 faeddu sanu friscu retroga35 a’ tener su casteddu C 2436 sanu friscu faeddu retroga

37 qui fimos meda cente C 2538 sempre portada in mente C 2639 fimos una brigada C 2740 sempre in mente portada retroga41 qui intramos in unu ortu C 2842 sempre in mente ti porto retroga

Page 293: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

291Canzoniere ispano-sardo

43 in s’ortu fit su riu C 29 f.120r44 cara que oro hiu C 3045 in s’oru su mare C 3146 que oro hiu cara retroga47 bi apo tentu unu moro C 3248 cara hia que oro retroga

49 he bi lanpo una cantu C 3350 massinas que arancu C 3451 e bi tenco una ambina C 3552 que arancos massinas retroga53 he ne dono unu cartu C 3654 sa die de mesu martu ripetuto

55 anina anina FIORE56 sa die de mesu martu ripetuto57 anina anina ripetuto

IV (ff.120v-122v)

Il presente componimento consta di 92 w totali distribuiti in undici SestasSerradas il cui refrain è espresso nei versi 3° e 4° della quartina inizialedi schema ABBA.Un gioco di alternanze saggiamente calcolate, fra significato e significan-te, struttura l’incipit del poema.La quartina iniziale ha un forte effetto semantico nella scelta in formacontrastiva :a) del pronome del destinatario Tu - ti opposto all’io narrante

Ameni,b) del movimento di Andesti che contrasta con la staticità di

Lassadu,c) delle significazioni legate a Fiori e a Lagrimi,d) dell’opposizione del gerundio Ridendi con Li Lagrimi Falendi.Il refrain raggiungerà la forma definitiva nella chiusura della prima sestinapassando da ameni lay lassadu a qui may a’ cussi lassadu come per raffor-zare lo stato di abbandono.Il metro è ottonario regolare mentre lo schema delle rime risulta assaivariegato nell’alternanza fra ABBCCD DE, ABABBC CD, ABBAAC CD,ABCBBD DE, ABCAAD ED, ABCBBD ED.Il contenuto, che rientra nel filone della produzione amorosa, non colpi-sce l’odierno lettore per originalità: i temi proposti si riscontrano, performa e stile, nella produzione di quasi tutti i poeti classici galluresi.

Page 294: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

292 ANDREA DEPLANO

CANCIÓN COMPUESTA À LAAUSENCIA DE UNA SEÑORA

Tu ti nandesti ridendilu me fiori dilicadduameni lay lassaducun li lagrimi falendi.

Tu andesti alegru fioripenonditi a’ ridinyhe a’ meni mi fichisti ixinilagrimi di lu me corypar pag di tantu amoryqui may ta aessi amaduqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

Par pag di tanta istimaca apu auuddu sempri a’ tenimi lassesti cun tanta crimacun tanti tormenti he penino na hay di parmeniDi tarrul a’ doñi laddu f.121rqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

No naia di parmenidi sicaria he di g’ayqui ancora tu mi ni dayistimendi tantu a’ tenyancu par fino li angenyag’u a esser tribuladduqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

No naia di rigorydi sicaria he di sustiqui mi day tanti tiryin log’u di darmi gustydonosa par qui non mustrycomu hay cominchadduqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

Page 295: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

293Canzoniere ispano-sardo

Amustrati cun lu amory f.121vcomu cominchatu a’ heyta amenti qui mi dichytu se solu lu me coryhe hogy incarnatu fioryse tu la piu qui ma ofendyqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

He hog’y fiori incarnatusey tu la qui mi atormentytenendimi cory amadduin meçu di fiami ardentysensa apartassi nientisi non continu bruxendyqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

Candu da me ti ispicastitu ti ponisti a’ cantanyhe a’ me ti lasastisensa pode faenanynon ti podisi mustrany f.122run siñu determinaduqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

Fu tantu lu qui pensesiqui si mi imprimisi in lalmaqui uidisti bianca palmaqui mancu lochi ta alcesisi no qui mi dismag’esicun un dolori stremaduqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

Cunu stremadu dolorimi g’unsi un certu dismayuqui mi passi que era un rayuqui mi passaua lu coryhe cussi a’ toti lo orymi vay riginciendyqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

Page 296: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

294 ANDREA DEPLANO

Cussini di tantu in tantu f.122vmi veni biancu g’asminuun dismayu qui mi spantucomu andu par lu caminucussi ma ag’abu he mi finucomu he log’u suleurendyqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

A’ Dios uia g’ojatendi a’ regalatyha vieng’o par vita toiacarci uolta a faenatyhe mantinimi li patycomu hay cominchatuqui may a’ cussi lassaducun li lagrimi falendi.

V (ff.123r-124v)

Gli 85 w che seguono sono difficilmente definibili per il differente nume-ro racchiuso nelle otto unità strofiche che compongono questo terzopoema in lingua Gallurese.L’autore ha usato un gioco di progressione e diminuzione matematicaper dare movimento e dimensione vitale alle strofe e, la creazione deicontenuti è il risultato più evidente di questa invenzione.Il gioco della dilatazione testuale ha inizio negli ultimi tre dei cinqueversi (Quimbina o Quintiglia) di Istèrrida che forniranno la Serrada allestrofe successive, ed esattamente nell’enjambement fra il terzo e il quar-to verso - tu sey la qui catiuadu / ma hay - riproposto fra il quarto e ilquinto verso: he lu cory arrobatu / di li me intrañi donosa.La costruzione del poema attraverso Retrogas, versi Ripetuti e Fiores (versiche ripropongono con minime variazioni versi già espressi in preceden-za) farebbe pensare al tentativo di composizione dei Modellos e in parti-colare alla Leonorodia o LV (benché la strutturazione del presente com-ponimento sia lontana dall’esempio storicizzato in Ortografia Sarda II diG. Spano). Cinquantacinque sono comunque i versi di contenuto esclu-dendo i primi cinque di Istèrrida.Le strofe risultano essere, tranne la prima e l’ultima, Serradas dai treversi di refrain già indicati.Tutte queste particolarità stilistiche denotano la sicura abilità del compo-sitore.

Page 297: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

295Canzoniere ispano-sardo

Il metro è ottonario mentre lo schema delle rime è il seguente: ABCBA,ABBBAAC CDE, ABBBCAAD DEF, ABBBAAAAC CDE, ABBBAAACCDE, ABBBAAACD DEF, ABBBBAAAAC CDE, ABBBAAACDEE.Il contenuto rientra nel filone della produzione amorosa e, in qualchemisura arcadica. Non si discosta molto dal componimento precedente senon sul piano formale e stilistico.

1 Cara di incarnata rosa2 cintu belu perfilatu3 tu sey la qui catiuadu4 ma hay he lu cory arrobatu5 di li me intrañi donosa

1 Donosa da li intrañy retroga2 lu cory arrobadu ma hay retroga3 a’ la tempu ca tu say C 14 li me tormenti he li g’ay C 25 he tu di ca so lan’gi C 36 tu dormi e discansi he mañi C 47 et heiu sempri in cuidadu C 58 tu sey la qui catiuadu ripetuto9 ma hay he lu cory arrobatu ripetuto

10 de li me intrañi donosa ripetuto

1 Par te cara da alegria C 12 so’gu sempri in pensamentu C 23 qui no hag’u lu sustentu C 34 que era lu tretenimentu C 45 cori qui da te hay C 56 cun afani he agonia C 67 par te passu vita mia C 78 cun cadeni incaddenadu C 89 tu sey la qui catiuadu ripetuto

10 ma hay he lu cory arrobatu ripetuto11 de li me intrañi donosa ripetuto

1 Par te incarnatu fiory FIORE f.123v2 vivu sempri cun dispetu C 13 in tarra sia o’ in letu C 24 sog’u sempri cun suspetu C 35 si ma hay o’ no ma hay in cory C 46 tuti li momenti he lory C 57 ag’u intessu un gran calory C 68 qui mi bruxa cun rig’ory C 7

Page 298: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

296 ANDREA DEPLANO

9 qui in tutu ma ag’abadu C 810 tu sey la qui catiuadu ripetuto11 ma hay he lu cory arrobatu ripetuto12 de li me intrañi donosa ripetuto

1 Un gran calori agu intensu retroga2 incarnata alegru lig’u FIORE3 qui vali lu me disigu C 14 si a’ me incontivig’u C 25 mi lassi sempri suspensu C 36 a quidu tempu ca pensu C 47 da dami lu to cunsensu C 58 ma hagatu disamparadu C 69 tu sey la qui catiuadu ripetuto

10 ma hay he lu cory arrobatu ripetuto11 de li me intrañi donosa ripetuto

1 Di dami la to lisencia C 1 f.124r2 asetu friscu g’asminu C 23 di intra in lu to g’ardinu C 34 por vig’u di continu C 45 qui mi trati di passiencia C 56 di me non fa ausencia C 67 di perdi la to presencia C 78 fadi modu qui non sentia C 89 cistu tempu tribuladu C 9

10 tu sey la qui catiuadu ripetuto11 ma hay he lu cory arrobatu ripetuto12 de li me intrañi donosa ripetuto

1 Cistu tempu di margura C 12 apraca belu Narcisu C 23 he mandami di improuisu C 34 qui vinerag’u a’ la auisu C 45 g’ulcu belu que na angisu C 56 par videti cun gran cura C 67 bela non ti mustrà dura C 78 mustra la to hermosura C 89 par burrà la me tristura C 9

10 qui sario consoladu C 1011 tu sey la qui catiuadu ripetuto12 ma hay he lu cory arrobatu ripetuto13 de li me intrañi donosa ripetuto

1 Par burrà la me tristesa FIORE f.124v2 salu cissu discreta C 1

Page 299: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

297Canzoniere ispano-sardo

3 in doña modu perfeta C 24 incarnata violeta C 35 damilu di gran prestesa C 46 mustrami la to finesa C 57 par vide la to grandesa C 68 da la tantu ta amadu C 79 turrendi lu la arrobatu C 8

10 ma hay dame g’raciosa C 911 cara di incarnata rosa. ripetuto

SE TRASLADARON ESTAS CANSIONESEN LA VIRGEN DE LUGAR SANTO...EL MES DE MAJO À ... 1685

VI (ff.125r-128v)

Un interrogativo martellante e ossessivo regge l’impianto del contenutodel seguente componimento.La domanda “hue ses?” viene usata in modo strumentale per poter attri-buire tutti gli aggettivi possibili a quell’angela humana.Viene così espressa una interminabile sequela di comparazioni, che vada “belu Narcisu” all’esaltazione di tutte le qualità fisiche e morali, estesadalla quartina iniziale e lungo tutte le 23 sestine che compongono il po-ema in versi ottonarii.Il poeta crea raramente sulla lunghezza totale del verso ottosillabico.Egli ha costruito un’Istèrrida di senso e di non senso di tre sillabe (hu /e / ses /) alla quale aggiunge, in un facile gioco compositivo di addizio-ne, solo cinque sillabe. Questa cifra si raggiunge senza difficoltà con lascelta di un aggettivo e di un sostantivo (lu / ghen / te / so / le) o vicever-sa (ca / sted / du / pin / tu). Solo quando la coppia formata da aggettivoe sostantivo lo richiede, il poeta dilata nel verso successivo la accezio-ne aggiungendo la comparazione, la lamentazione, il rimprovero: hueses serenu Mare / qui non curas custa piaga, a motivare la scelta delsintagma serenu Mare.L’interrogativo sul quale è imperniata la struttura testuale si ritrova (conuso moderato) in Paolo Mossa (“Ue est Dori mia?” da A Dori lontana,“Ue ses? a ue mi ses dada” da Elegia A un’ingrata) e in Melchiorre Murenu(“Ue ses fidelissima cumpagna” da S’amoradu abbandonadu).La monotonia della ripetizione dei contenuti è felicemente alternata dalricco variegare dello schema delle rime. Talvolta la creatività difetta e icontenuti vengono riproposti con varianti minime nei versi iniziali delle

Page 300: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

298 ANDREA DEPLANO

Seste o nell’uso di similitudini. Ma si arriva perfino a riprodurre convarianti ininfluenti la quarta sesta nella 23ma strofa di chiusura:

Hue ses qui in biuu piantu A Hue ses qui in biuu piantu Aa’ doñi ora mi disfato B a doñi ora mi disfato Bnon poto isplicare tantu A non poto assistire tantu Asa pena qui pro te pato B sas penas qui pro te pato Bpro sa isperanca mi agato B pro sa isperanca mi agato Bde di uer prenda amada. C de di vider coro Amadu C

Sul piano lessicale si registra il cambiamento grafico di elisada (3° verso)rispetto a eclipsada del 1° poema della presente raccolta.Sul piano ortografico è utile sottolineare l’uso del grafema j per indicareil suono medio palatale della j (jour francese) nel sostantivo jogu, 4° vdella 17ma sesta “ de hue totu es risu et jogu”. Mentre si può solo ipotiz-zare che nel 2° verso della 10ma sesta, nel vocabolo “hojos”, lo stessografema potesse avere valore di semiconsonante (j come in italiano ieri).

Hue ses ange’la humana Ahue ses hue ses dada Bhue ses queste elisada Bpro me si stela diana. A

1Hue ses qui non ti miro Anen ti bido in sa g’ana Bhue ses qui a’ boge mana Bti chamo piang’o et suspiro? Ahue ses quinde regiro Ade tanta pena sobrada. C

2Hue ses qui ti ando infatu Asempre cun su pensamentu Bhue ses visu da arg’entu Bqui ti circo et non ti agato Ahue ses qui mi disfato Acale et candela alumada. C

3Hue ses cando que hae Abolende pro ti circare Bhue ses serenu Mare B f.125vqui non curas custa piaga C

Page 301: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

299Canzoniere ispano-sardo

de custu coro sa chrae Acun tegus ti las portada. D

4Hue ses qui in biuu piantu Aa’ doñi ora mi disfato Bnon poto isplicare tantu Asa pena qui pro te pato Bpro sa isperanca mi agato Bde di uer prenda amada. C

5Hue ses qui no intendes Abog’es mias ne lamentos Bhue sun cuddos cuntentos Bsos qui istaia g’osende Ahue ses quisto passende Asa vida disisperadu. C

6Hue ses qui solu solu Abiuo cun tanta ag’onia Blassadu gloria mia Bmi as in mesu a’ tantu dolu A f.126rhue ses qui pro consulu Ano mandas carci inbaxada. C

7Hue ses casteddu pintu Ahue ses lug’ente istela Bhue ses in totu bela Bbela in biancu et bela in tintu Ahue ses sutile in quintu Adonosa bela in colana. C

8Hue ses rugu g’rauelu Ahue ses biancu g’asminu Bhue es cuddu ru’gu belu Aqui mirao de continu Bhue ses ricu g’ardinu Bpianta bela preciada. C

9Hue ses lug’ente sole Ahue ses lug’ente luna B

Page 302: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

300 ANDREA DEPLANO

hue es cuddu resplandore Crelaxadu in una in una Bsa bonanca in sa fortuna Bpro me prestu ses passada. D

10Hue es dadu su mirare A f.126vde cuddos hojos lug’entes Bqui paren in su g’irare Aduos soles resplandentes Bcuddas cristalinas dentes Bde cudda buca incarnada. C

11Hue es dadu cuddu risu Ade cudda huca donosa Bqui g’osas in doñi cosa Bg’loria de su paradisu Ahue ses belu Narcisu Acun sa cara plateada. C

12Hue ses qui non ti amentas Ade qui morit pro ti amare Bhue ses qui det torrare Bcreo qui non ti cuntentas Ahue ses qui non sustentas Asa paraula impiñada. C

13Hue ses qui non ti vido Ade lagrimas formo rios Bhue ses qui consumidu C-A f.127rmi tenen sos dolos mios Bhue son dados sos brios Bde cudda g’alera armada. A

14Hue ses qui non ti vido Ag’og’ende peri sa piata Bqui mi oluides benefata Bno inno no lu cunfido Ahue ses pro qui mi isquido Asempre cun tegu abracada. C

Page 303: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

301Canzoniere ispano-sardo

15Hue ses qui in g’raue pena Apasso su note et su die Bhue qui huna cadena Aiuto qui non vido a’ tie Bhue ses candidu nie Bde su log’u capitana. C

16Hue ses qui mi as lassadu Ain tanta confusione Bcando comente et pug’one B f.127vqui su nidu li an leadu Ahue es cussu log’u biada Cqui abitas rosa incarnada. C

17Dichosu et biadu su log’u Asu qui coro abitende istas Bcada a’ g’osare huna vista Bde hue totu es risu et jogu Aet heo so in su fog’u Aque anima cundenada. C

18Mandami a’ narrer a’ mie Aa’ bener a’ ti leare Bpro qui no tepo faltare Ba’ denote, o’ a’ dedie Acun meg’us cara de nie Ates esser asseg’urada. C

19Ci heo so in su inferru Asu dolu mi est alimentu Bpro me tet esser eternu C-A f.128rsi non torras cun cuntentu Bponedi in su pensamentu Bde tin dener coro amadu. C-D

20Hue ses reale portu Ahue ses campu de fiore Bca non ti vido so mortu Ade tristura et de dolore B

Page 304: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

302 ANDREA DEPLANO

hue es dadu cuddu amore Bqui mi auias dilicada. C

21Hue ses qui cun lamentos Anon mi intendes si ti adoro Bhue ses qui sende ausente Cti yuto sempre in su coro Bhue ses mag’ine doro Bin custa alma retratada. D

22Hue ses qui biuo in calma A f.128vque barca qui no a’ bentu Bhue ses qui su tormentu Bnon aplasas de custa alma Atantu prestu bianca palma Ade me ti ses oluidada. C

23Hue ses qui in biuu piantu Aa doñi ora mi disfato Bnon poto assistire tantu Asas penas qui pro te pato Bpro sa isperanca mi agato Bde di vider coro Amadu. C

VII (ff.173r-180v)

La poesia è per i sardi la massima forma letteraria se non l’unica. Coluiche volesse cercare bene nella produzione di ogni epoca troverebbe,oltre alla semplice versificazione, delle vere e proprie forme di teatro odi romanzo, con numerosi attori dai ruoli differenti guidati da un ionarrante spesso coinvolto in prima persona nella narrazione e nella real-tà dei fatti esposti.La confusione che si crea nella mente del lettore, nella decodifica diquesto poema, è generata proprio da questa particolare articolazionedella struttura narrativa.La linearità della narrazione scompare improvvisamente e non si riescepiù a individuare l’interlocutore fra i tanti che presumibilmente sonoentrati nell’intreccio: un io poetante che dovrebbe rispondere al nome

Page 305: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

303Canzoniere ispano-sardo

di Don Filigu Cabudoro (strofa 18ma), un moribondo Don Pedru delArca (15ma strofa e segg.) e uno stuolo di familiari fra i quali la madre diDon Pedru e la dama dello stesso. Questo ci fa pensare che il poema nonci sia pervenuto nella sua interezza e globalità.Il componimento consta di 216 versi distribuiti in 27 ottave di versiendecasillabi.La narrazione è strutturata attraverso uno schema lineare di rime, sem-pre uguale (ABABABCC), per non far scemare il senso di tragico legatoall’assunto: la morte di un amico. Più che alle ottavas, la struttura stroficautilizzata somiglia a un collage di distici in cui si riconosce un’Introdu-zione (1° e 2° v.), lo sviluppo con l’accentuazione della gravità del con-tenuto dell’introduzione (3° e 4° v), un’iperbole (5° e 6° v) che conducealla Conclusione o Serrada (7° e 8° v).Le prime quattro ottave servono di Introduzione al pathos. La crudelemorte contro una giovane vita: di fronte al volere del destino non èfacile trovare parole.Nella quinta strofa viene individuato un destinatario, la Parca sambinosa,su cui sfogare il dolore, e alla quale si chiede “non fures”. Questa nega-zione nelle ottave sesta e settima ripropone il gioco compositivo visto nelpoema precedente.Alla ripetitività delle forme e dei contenuti seguono esempi di involuzioneche sanno di artifizio o forzatura come nell’ottava strofa:

fina quili cobergian de arg’entusa testa uenturosa pilos canos.

Il poema continua caratterizzato da un uso fortemente ridondante diaggettivi per descrivere il dolore degli Attori, l’ineludibilità della morte,l’obbligo alla rassegnazione, il consiglio alla pazienza. Fino a uno scon-certante finale in cui è ormai perso di vista il locutore che chiede samatessi sepoltura dopo aver condiviso con il morto “una domo, unu letu,una uentura”.Forte immedesimazione causata da reale dolore o imperizia nel poetare?L’abbondanza di aggettivi, sintagmi, metafore e di tante figure retoricheci permette di rilevare il senso del teatro e della teatralità dei sardi.

RIMA ELEGÍACA A LA MUERTE DE UN AMIGO

1Su coro si mi istracat de doloresu sanben si mi sicat in sas venasin su dossu si mi isfritat su sudore,qui dad signale a’ sas mortales penasperi sos membros sento unu tremore 5peri sos ojos mios funtanas pienas

Page 306: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

304 ANDREA DEPLANO

turbadu su colore, isto de sortequi sumbra so de sa matessi morte.

2Sa limba muda, o miseru parente,queret, pero non poded faeddare 10lig’ada de unu subitu acidentequi su alenu mi queret afog’are.Pero ja qui non podet su dolente f.173vlimba su sentimentu declarare,contare ti lu tet sa uoluntade 15de Amigu, de Parente, et pius de frade

3cun bogue lastimosa et baxu istiluti pregunto, crude ingrata sorteorpiladu de ispantu dogni pilupro uiderty castigu de sa morte 20et prite dessa vida a’ mesu filutantu prestu as segadu a su pius fortesenza ponner sa manu dessa famaa’ pius anos de vida imensa trama

4vida fuit cussa, o’ maleditu fadu 25de acabaresi tantu in una in unavida digna de uiuer in su istadu f.174rqui tenet sende prospera sa luna:o’ jovanu in su uiuer desdichadu,o’ furiosa roda de fortuna? 30comente sende tue tantu lizera,a su mezus li acurtas sa carrera?

5Vida fuit cussa (o sambinosa Parca)de furare a’ su mundu in tanta gloriavida fuit de passare in cudda barca 35qui portat a’ oluidu ogni memoria.Non fures cussa ispada a’ sos del Arcano fures tantos fatos a’ sa historianon fures tale pignus a sa mamanon fures tantas pinnas a’ sa fama 40

6Non fures unu amigu a’ sa amistade f.174vdessos menzus qui at uistu su ualore

Page 307: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

305Canzoniere ispano-sardo

non lases tantos frades sensa fradenon lasses tantas damas sensa amorenon fures tantos anos a’ sa edade 45non fures a’ sos fiores custu fiorenon fures a’ sos campos custu lizunon fures a’ su babu tale fizu.

7Non fures a’ sa terra unu diamantenon fures unu Marte a’ sa alta isfera 50a’ su mare una perla rutilantea’ sos uentos una agila lizeranon fures a’ sas fiamas unu amantenon fures a’ su tempu sa carreranon fures su consig’u a’ sos antigos 55 f.175rnon fures custu amigu a’ sos amigos

8vida digna de biuer anos quentulassala yomper morte a’ sos ancianosfina quili cobergian de arg’entusa testa uenturosa pilos canos. 60Pero deite mi seruit su lamentuvidenti su sanben in sas manosite importat su piantu, o morte ingratasi non ualet penetu a’ cosa fata?

9O’ Morte sensa tempus rigurosa 65de cale ispantu furia de su Inferrusa uida pius g’allarda, et amorosao’ ispietade condenas a’ disterru.Sensa qui crescat sa incarnada rosa f.175vla truncas cun mortale acutu ferru 70sensa istare su fiore abutonadusuta terra lu pones isfossadu.

10Prite sa ingrata sambinosa manuat burradu sa legge a’ sa natura,qui a su jovanu forte, friscu et sanu 75vida promittit longa et depius dura:sensa poner in testa pilu canuunu teracu as mortu, o morte duraqui sende su mundu sapius leg’g’enon si agatat pro te fide, nen legge 80

Page 308: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

306 ANDREA DEPLANO

11non ti mouen, crudele, a’ cumpassionesos pag’os anos de sa teraquia f.176rsa zentilesa in totu a perfexione,su sanben, sa riquesa, et ualentiauolta sos ojos, Morte, a’ sa naxione 85no nos priues a’ totus de alegriauoltalos a’ sa domo qui est restadade su menzus puntelu abandonada.

12Uoltalos a’ sa aflita iscura mama,qui mouet unu marmuru a’ piedade 90uoltalos a’ sos ojos dessa damaqui pianget sa amorosa soledadeaplaca, morte, s’homicida fiamacun lagrimas, amigu, babu et fradeet si custu non bastat, ojos mios, 95 f.176vde sanben bos fag’ide largos rios.

13Pero prite mi istraco cun su uentuprite in uanu peleo cun su Maresi non piantu, non boge, non lamentusa morte surda queret iscultare: 100si pro uider su anzenu sentimentuojos non tenet pius de mirarefager non li podimus resistenciasu pius forte remidiu es sa paciencia.

14Paciencia, amigos, frades et parentes 105paciencia, aflita mama in sa ocasionepaciencia, babu, et sorres qui ausentesden hauer de su mortu relacione, f.177rpaciencia bracos fortes et ualentesrendidos a’ sa humana oblig’acione 110paciencia juventude sa pius forte,qui fuire non g’alet a’ sa Morte.

15E’ tue paciencia amadu frade meuqui non tenes remediu ateramentedispedire ti podes cale reu 115de totus sos empleos, uida et gente:

Page 309: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

307Canzoniere ispano-sardo

Don Pedru qui ti morzas, queret Deu,et ualer non ti podene nientesos qui dent querrer dare uidarestan aparizare sa partida. 120

16Aparizadi a’ morrer miserinuca de uiuer non tenes pius isetu f.177vmira qui est longu meda su caminuasperu, estrintu, nou, et non deretu;ya si acabat Don Pedru, su destinu 125ya sa morte si acostat a’ su letuya su alenu ti queret afog’arepero iscultami inantis de ispirare.

17O’... mesu de custa anima afligidanon mi naras niente in tantu dolu 130non mi das unu abracu in sa partidavidendimi restare tantu solu:mira qui a’ su partire dessa uidaest in sa morte sultimu consoludeclarare a’ su amigu in libertade 135su hultimu testamentu et uoluntade. f.178r

18Ite lassas, Don Pedru in testamentua’ sos amigos tuos ite tesoro,ite pingus de amigu, ite contentulassas a’ Don filigu Cabudoro: 140hay’, risponded cun graue tormentucun ambas manos postas in su coro:custu lis lasso in sa partida miaa’ sos caros amigos qui tenia.

19Ya sa alenu pius debile et sutile 145(cun suspiru mi nait meda profundu)sensa uider mi morzo unu fradilesu pius caru qui apo apidu in su mundu.Morte tarda su passu in su janiledetene cussu bracu furibundu 150 f.178vlassa qui a’ Don filigu inantis bidaet isolue su nodu a’ custa uida.

Page 310: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

308 ANDREA DEPLANO

20Tantu tempus impare in sa prexonetantu tempus impare in su patiresempre de una matessi condixione 155unidos in sa mesa, in su dormire;pero como a’ sa mezus ocaxioneistende de sa uida pro partire,comente no ti uido frade amadu?pro morrer a’ su macu consoladu. 160

21De una cosa mi alegro in custu tratuqui mi indulcat custa ora transitoriaqui si Don Pedru morit fadu ingratu,non morit de Don Pedru sa memoria. f.179rIn Don filigu lasso unu retratu 165dessu qui como passat a’ sa gloriabiue tue Don filigu in logu meupero menzus uentura ti det Deu.

22Cando penzo qui de issu ya mi ausentomi cresquet de sa morte su dolore, 170mas ay! miseru me, qui non mi amentoqui sensa uider parto a’ mi señorecusta es sa cosa humana qui pius sento,si conosquies, o amore, ite este amore!a’ mi señore lassa mi abraçare, 175et cando queres beni a’ mi leare.

23Lassa, li nait, su piantu lastimosu,lassa de suspirare tantu a’ ispissuet si babu disizas, amorosu f.179vuoltadi a’ cuddu santu crucifixu; 180mira qui in cudda sedia de roposuti mirat cun sas culpas qui as comissu,pro ti dare sos bracos istiradosgenerale perdonu de pecados.

24Lassa, ya non est hora de quircare 185babos, frades, amigos, non parentes,quirca Don Pedru meu de ti saluarequi de custu, est raxone qui ti amentes

Page 311: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

309Canzoniere ispano-sardo

Ya de sa Morte in su alteradu mareti afogan sos mortales acidentes: 190abraca custa ruge pro sustentusin de queres bessire in saluamentu.

25Ya qui custu iscultait su moribundu f.180rsu Cristu abraçat sa trementu manuet cun suspiru debile et profundu 195custu li nait cun animu cristianu:eternu Redemtore de su mundudiuinu preciu de su rescatu humanucusta anima riscata de sas penas,qui su sanben ti costat de sas uenas. 200

26Et cun custu acabende boge et piantuya difuntos lasseit sos membros sanoscobertos de mortale et nieddu mantudessa Morte in sos bracos inhumanos:su sentimentu meu istessit tantu 205serrendeli sos ojos custas manos,qui mi pensare sa alma mia f.180vpro fagerli in sa morte cumpañia.

27Pero prite mi has quersidu lassareviuer sensa Don Pedru, ingrata sorte, 210lassa milu a’ su mancu acumpañaresi queres qui in custa hora mi aconortequi sa uida passa sempre imparerexone fit tener sa matexi morteuna domo, unu letu, una uentura 215ambos una matessi sepultura.

Die 23 Aug’. 1682.

VIII (f.181r-v)

Il metro congeniale alla creazione della danza nella rima sarda costrui-sce questi tre brevi ma intensi poemi strutturati sull’alternanza di unverso settenario con un verso endecasillabo.

Page 312: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

310 ANDREA DEPLANO

Le sedici Sestas così formate sono di facile ascolto, dirette, immediate,benché il significato sia serio fin dall’iniziale sintagma Ranquidospensamentos, amari pensieri, che apre la prima serie di sei sestas conschema aBaBcC.Il genere di alcuni aggettivi: desdichada, poverita, privada, sola, trista,adolorida e solitaria, riferiti all’io narrante, ci permette di indicare in unadonna l’autore delle prime sei strofe.È il canto accorato di una persona costretta al silenzio e alla clausura(forse una suora?) che esprime la disperazione per una condizione divita non determinata dalla sua volontà.Tuttavia non chiede vendette, non avanza pretese né rivendica nulla.C’è tanta obbedienza e rassegnazione in quei versi chiusi da un auspicioche suona però come chimera: mi accontenterei di vivere solitaria neiboschi, dove canterei agli uccelli tante pene varie.Forse la poesia era l’unico strumento che, in qualche misura, permettes-se alla poverina di assaporare la libertà.Il canonico G. Spano pubblicò questa poesia in Sesta Lira (Canzoni popo-lari inedite in sardo centrale, ossia logudorese, Cagliari 1865 pagg. 91/93n° XXX.) commentando: Una giovinetta abbandonata che piange la suasolitudine.

SEXTAS SARDAS

1Ranquidos pensamentosqui custa alma tenides amargadafantasticos intentoslassade pianger a’ una desdichadapermitide a’ sos ojos, 5qui de lagrimas feten largos poyos

2Lassademi qui isfog’esa pena qui in su petus alimentoqui timo no mi afog’ecusta burrasca, qui mischina sento 10in custu tristu marehue por horas isto pro acabare

3In sa mezus edadeprimauera fiorida de sos anoset sensa libertade 15mi uido pouerita in tantos daños

Page 313: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

311Canzoniere ispano-sardo

priuada de omñi cuntentu f.181vtenende pro prexone unu aposentu

4Non conosco ite est g’enteoluidadu si mi est su cunuersare 20oñi caru parentesola totu mi lassan lamentarepro qui in logus de dolunexunu si bi acostat pro consolu

5Trista, et adolorida 25sensa humanu cumerciu de personepasso sa triste uidaquexendemi a’ sos muros et matonesma comente son murosno tenen compassione ca son duros 30

6Mi tio cuntentarede biuer in sos buscos solitariahue tia contarea sos pug’ones tanta pena uariaet cun sos ruising’olos 35cantare bog’e a’ bog’e tantos dolos.

IX (f.182r-v)

La prima strofa sembrerebbe stabilire un continuum con le sei seste pre-cedenti per l’invocazione del verso iniziale e per i contenuti dei restanticinque versi.Il soggetto è comunque assai diverso, come differente è lo stile nel com-porre. L’autore ci ripropone quel tipo di pianto per pene d’amore fattodi luoghi comuni (lassendi a qui adoro / sensa anima mi parto e sensacoro), di similitudini e aggettivi abusati (prenda amada) e di un nome(Diana) che proietta nell’Arcadia queste quattro sestas sardas precorrendola nascita stessa di quel movimento (Roma 1690).Lo schema delle rime è quello già trovato in precedenza, ma qui sembradiventare un ostacolo: l’approssimazione fa combaciare abitacione conpersone (seconda strofa) amante con cuntentu (quarta strofa). Si confon-dono i generi e amada rima con disisperadu, oppure si banalizza tanto da

Page 314: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

312 ANDREA DEPLANO

far rimare due opposti semantici: dolore con amore. Anche il metro èpesante, poco scorrevole, inesatto: la quarta strofa termina con undodecasillabo.

OTRAS

Lastimade o’ quelosca mi est forza mudare abitacionequi sa ausencia et zelosconsumire mi ten custa personeca lassendi a’ qui adoro 5sensa animu mi parto et sensa coro.

Lasso sa prenda amada,lassendemi cun issa oñi consolug’asi disisperadusa anima trista in mesu a’ tantu dolu 10pro podersi aneg’arenon necesitat abas de su mare.

Adoresi a’ Dianamacari may la aen adoradapro qui ancus qui est humana 15pro diuina la teng’o idolatradaet timo hay dolorequi in cussa oluidet tantu amore. f.182v

Timo qui ateru amantepius dichosu de me ti get g’osare 20ancus qui pius cuntentude custu desdichadu no tes agatareet est casu prouaduqui quie pius seruit mancu es premiadu.

X (f.182v; f.184r-v)

Tornano a scorrere fluidi i versi in una rima più che corretta. Non piùpene d’amore, non più lamentazione per le condizioni di vita ma poesiaintesa come esercizio di virtuosismo attraverso citazioni di figure mitolo-giche (salamandra, tantalu, basiliscu), e di strumenti musicali per accom-pagnare il verso poetico in civiltà diverse da quella sarda (citaras, liras).L’autore è colto, di quell’erudizione acquisita sui testi dei classici greci.

Page 315: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

313Canzoniere ispano-sardo

OTRAS

Fine cando pesaresmi dilatades custa uida amargasos ojos fatos marespiangide sorte infausta et pena largao’ fagide mudanca 5o’ dademi pro biuer ispaerança.

Non firmo su lamentucun bog’e ya gustosa et reg’aladain citaras de arg’entuno cun hatera lira he reparada 10quie cantat males grauessolicitat cunsertu cun sas aues.

Soledades gustosas f.184rriscos campos funtanas amenasaplacade amorosas15cun aplausu su oydu a’ tantas penaspero no mi intendidespro qui alma racionale non tenides

Non agatan reposusu coro apasionadu meu in log’u 20qui su animu amorosuportet sempre cun isse ardente foguet cun vida penadaest salamandra ya dissimulada.

Hay passadas glorias 25et canto mi afligides si mi amentode filias memoriasInuanu piang’o tristu et mi lamentoya so tantalu biuuin abas et in autos fug’itivu 30

Una deidade aparte f.184vya iscultat tantos males mioso’ crudele ane.artequi das morte inutiles pius impiossensa intimare g’erra 35sirena in mare et basiliscu in terra.

Page 316: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

314 ANDREA DEPLANO

XI (f.183r-v)

Il componimento è strutturato su due momenti narrativi. In apertura ègiudizio critico definitivo, sicuro, maturato attraverso dolorosa esperien-za vissuta (si custu lu naro proadu la hia) che fa affermare all’autore nopius amore no pius amistade, poiché totu este ing’anu totu es farcidade.L’uso del quarto verso come ritornello sembra non lasciare dubbi sullaconclusione dell’io narrante: s’amore es continu cuidadu.Più che poesia sembrerebbe una raccolta di dicios (proverbi) o di con-centrati di sapere popolare. Ma si può sfuggire all’amore? La consecutiotemporum della quarta strofa - cando la vio cando la vidia - in cui passatoe presente si mescolano, ci permette di capire che è facile ricadere vitti-ma di questo forte sentimento: cun sas trichas suas ligadu ma haiat / quicustu coro queren traspasare.La mancanza di forti aggettivazioni, la ripetizione di versi, la semplicitàdel vocabolario e l’immediatezza delle immagini utilizzate non lascianodubbi sull’estrazione popolare del cantore di queste quartine.Sul piano formale la prima strofa è solo apparentemente una Quimbina(la ripetizione serve per entrare in tema). Le rimanenti strofe sono delleBattorinas Serradas dal verso di refrain.La creazione è tutta di contenuti e questo giustifica l’assenza della rimache su questo tipo di versi avrebbe potuto essere o baciata (AABB) op-pure incrociata nella parte di Invenzione (ABA + verso fisso). Invece,nella maggior parte delle strofe il terzo verso propone come terminazio-ne un infinito presente: sonare, traspasare, retirare, deportare, sul quale larima in -ade non può che risultare approssimata. Nella strofa di chiusuraviene perfino proposto un aggettivo (singulare) come terminazione rima.L’irregolarità caratterizza anche il metro costituito da endecasillabi edodecasillabi.

No pius amore no pius amistadeno pius amore no pius amoreno tenet firmesa no tenet feruoretotu este ing’anu totu es farcidadeno pius amore no pius amistade

in finiis su amore es continu cuidaducustu lu naro qui lapo proadupriuadu ma haiat de sa libertadeno pius amore no pius amistade

si custu lu naro proadu la hiasi fuy in letu acusu dormia

Page 317: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

315Canzoniere ispano-sardo

sempre in su amore mi tia sonareno pius amore no pius amistade

cando la vio cando la vidiacun sas trichas suas ligadu ma haiatqui custu coro queren traspasare f.183vno pius amore no pius amistade

sa amore mia fit de custa sortecando la uido cun ancias fortesu sanben sento si mi retirareno pius amore no pius amistade

Pare qui sias sa luna su sole[...]hite belu fiore in manu deportareno pius amore no pius amistade

hite belu fiore deportare in manuvido su istentu de su inamoradusu faidu humanu he meda singulare,no pius amore no pius amistade.

XII (ff.184v/185r-v)

Gli aggettivi aflita (4° strofa) e poverita (5° strofa) ci indicano che autoredi questi altri versi è una donna.Le dieci sestine che seguono sono assai vicine per contenuti e parallelismial poema VIII già analizzato. Perfino il verso iniziale (Amigos ya quiisquides) del presente componimento sembra volerci ricordare che giàconosciamo quest’esperienza.La nuova narrazione parte da due strofe di Introduzione in cui l’autricerichiama l’attenzione sui suoi guai con una Serrada (Mouidos a piedade /iscultademi amigos iscultade) che ha valore di captatio.La terza strofa introduce un elemento di novità rispetto al poema n°VIII: felice mi vivia, ben presto ridimensionato con carci tantu.Il sintagma fiorida edade (4° strofa) ripropone il contenuto dei primi dueversi della 3° strofa (In sa mezus edade / primauera fiorida de sos anos).Anche i versi finali della quarta sesta (et pro abitacione / mi desin batormuros pro prexone) ripropongono la chiusura della terza strofa del prece-dente poema : tenende pro prexone unu aposentu.

Page 318: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

316 ANDREA DEPLANO

Ci resta un grande mistero per quella sentencia maledita che non permet-te di capire la professione di questa poetessa. Tanti sono i punti in comu-ne con il testo n° VIII nei contenuti, come nel dialogo con su pugione,oltre che con gli aspetti formali di questo nuovo testo in versi settenariialternati a versi endecasillabi.

OTRA

Amigos ya qui isquidesqui sa alegria et gustu mi at lassaduet tale mi vididesqui apenas alimento custu fiaduMouidos a piedadeiscultademi amigos iscultade

Ya qui ogñi consoluqui recreat sa conca anima miauoltadu si est in dolu[...]Mouidos a piedadeiscultademi amigos iscurtade

Felice mi uiuia f.185rin sos tempos passados carci tantuet como mi vidiain continu lamentu pena et piantuya uariat sa fortunaamarg’at su cuntentu in huna in huna.

Apenas conosquiasas primas luges de fiorida edadecando aflita vidiaqui nascisi sensa haer libertadeet pro abitacionemi desin bator muros pro prexone

Qui inocente ispetesidaremi libertade hay poueritapero pius pena ape siintender sa sentencia maleditaInog’e tes lassaresos anos cun sa vida totu umpare.

Ojos mios piangideya mi an sensa pecadu castigadu

Page 319: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

317Canzoniere ispano-sardo

ea, penas cresquide f.186vforci det de pena acabare custu fiaduca in tantu male et dolumortu tet esser su ultimu consolu.

Nade qui at de sufrirequie tet esser sa pena o’ su pecaduqui no at a’ pedireIusticia contra unu apassionaduqui in capa de amistademi priuat de oñi humana libertade

Si in sampaña miroet a doñi unu vido cunuersaremilli uoltas suspiroet naro poueritu delirendegasi aiat esser andadasa fortuna corsareda non fui nada.

O’ dichosu pugionequi biues in sa g’abia aprexionadude piangere no as raxoneya tue pius de me ses istimaduet podes iscaparepero eo in sa prexone apo acabare.

Ancus sa compañianaran seruit de aliuiu a’ sa personepero sa qui teniacun megus este aflita et cun raxoneca sas duas patimosdolencias meda manas et non morimos.

XIII (ff.224r-226r)

La lingua sarda abbonda di vocaboli di cui è perso ormai l’etimo, e siconservano in forma di non-sens o di giochi sonori, distribuiti nei piùdiversi campi semantici, dalla toponomastica al canto popolare. Cosasignifica A s’andìra nel canto a Tenore? Ogni ricostruzione filologica èardua e frutto di ipotesi facilmente opinabile. Cosa racchiude dunquequel tabur che in modo imperativo non deve essere detto da quie portatisprones?

Page 320: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

318 ANDREA DEPLANO

Forse è solo (ancora un altro) non-sens utilizzato per poter fare un affre-sco ironico della società del periodo nelle varie componenti. Caualleris,Barones, sacerdotes, cunziceris, su regidore, sos principales, sos piscayolos,sos pastores, entrano nel gioco insieme a sos de Sassare, de Otiane, de‘Essude, de Monte Agudu: tutti tranne sos de Oristanis e campidanesos.L’uso del non-sens determina la dilatazione del jeu de mots fino a isprones:indicano sproni di cavalleria, quarti di nobiltà o simbolo di virilità?Il poeta è abilissimo nel mascherare il significato che di volta in voltaassume accezioni diverse per non far mai perdere il sorriso.Le Battorinas a rima baciata AABB così composte, strutturano il messag-gio (in suspu) nei due versi iniziali mentre il terzo è sempre strumentalealla chiusura (Serrada) di significato e significante. La frattura fra i primidue versi e i restanti si avverte anche nel metro che trova irregolaritàquasi sempre nel terzo verso (spesso dodecasillabo) mentre i restantisono endecasillabi.

No neret tabur quie portat ispronesno neret tabur quie portat isprone.Quie isprones portat no neret taburnen gente istracada passet in suru,ca beydet Sassare sos pendericones,no neret tabur quie portat isprones.

Ancoras qui andet unu homine in presse,et sos isprones esseren de quesseet lu sigeren bandidos ladronesno neret tabur quie portat isprones.

Penas han postu custos conziceriset sun a’ instancia de sos Caualleris, f.224vet las confirman totus sos Baronesno neret tabur quie portat isprones.

Sas penas timen sos de Monte agudupassende rios et pistende ludu,qui los coberit fina a sos arzonesno neret tabur quie portat isprones.

Sos de Otiane ruen in sa penaqui sinde folgan de una tisapienaet non si inpachan de tantas rajonesno neret tabur quie portat isprones.

Page 321: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

319Canzoniere ispano-sardo

Oy viuan a fe, uivan sos de essudemay naran tabur, peri a’ sebba rudeancoras qui curcan fatu de maconesno neret tabur quie portat isprones.

A quie at isprones et iuget isfrunzanaret tabur, deget una Munzaa ragas faladas et sensa carzonesno neret tabur quie portat isprones.

Si sas penas pagan sos pastores totulis den piñorare su casu et regotu, f.225raiscos et musorzoa cun sos malinzonesno neret tabur quie portat isprones.

A fide mia si su regidoresas penas rutas quircat cun vigorequi bey sun rutos fina a sos bajonesno neret tabur quie portat isprones.

Et si miramus a’ sos principalesqui de vaqueta portan istiualesfatun dan paricos de custos burronesno neret tabur quie portat isprones.

Sos qui portan soma et caddigan boesian perdonados fina a’ dies de hoe,dae innoge innantis perdan sos saconesno neret tabur quie portat isprones.

Sos sacerdotes puru pagan penaA caddu istracu pungende in sa arenain sa plorigina, matas et murcones f.225vno neret tabur quie portat isprones.

Sos qui han isprones in tempus de friscunon pagan pena a’ corte ne fiscucarcanzi quebrados de sos pirinjonesno neret tabur quie portat isprones.

Sos sacerdotes naro viazantescun sos piscayolos sun meda galantestabur narana forte a’ caddu et personesno neret tabur quie portat isprones.

Page 322: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

320 ANDREA DEPLANO

Pretenden custos qui tenen patentepro qui hunu isprones porten solamentecun sateru pee pungun sos talonesno neret tabur quie portat isprones.

In custa pena no bi son compresossos de oristanis nen campidanesosA cambas nudas et sensa carzonesno neret tabur quie portat isprones.

Andan in carros o a’ caddu nudu f.226ro’ veru iscurzos pistende su ludusas armas suas sun unos furconesno neret tabur quie portat isprones.

Sattera gente cisquir caddigarerutos in sa pena la han como pagareet nexunu fidet de intercessionesno neret tabur quie portat isprones.

Bandu a trumbita su missu at betaduqui tabur cun isprones siat disterraducomo si apicigan sos sedulonesno neret tabur quie portat isprones.

XIV (f.247v-248r)

Le strofe che qui vengono indicate come coplas sardas sono dei Gosos nelmodello più lineare e classico della tradizione.Il componimento che segue ricalca esattamente la struttura di base deiGosos: un’Istèrrida di quattro versi in cui si afferma un enunciato, solita-mente una verità o dogma (Cristo è luce divina / cammino di verità), inforza del quale (senza connessione avverbiale) si esprime un invito o unimperativo ai fedeli: acudide a’ sa dotrina / manos minores de edade chediventa il refrain con cui si chiude ognuna delle successive strofe.Lo schema della rima delle Istèrridas di apertura è di due tipi: ABBAoppure ABAB. Il primo tipo è costruito in modo tale che solo la secondaparte dei quattro versi possa essere utilizzata come refrain e pertanto iversi terzo e quarto saranno semplici e facili da capire e da ricordare. Ilsecondo schema è invece caratterizzato dalla possibilità di interscambiarel’ordine dei distici a seconda che il poeta voglia privilegiare il dogma ol’imperativo nella comunicazione al popolo dei fedeli.

Page 323: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

321Canzoniere ispano-sardo

Le unità strofiche caratteristiche dei Gosos sono le sestine alle quali siaccodano i due versi appena descritti in forma di Torràda. La ripetizionedel messaggio contenuto in quei due versi favoriva l’affermazione e assi-milazione della comunicazione.In questo modo la Chiesa è riuscita nell’opera di penetrazione religiosae culturale presso popolazioni poco inclini alle innovazioni soprattuttose provenienti dall’esterno.L’obiettivo si realizzava per il particolare modo di diffondere il messag-gio attraverso l’utilizzazione, non già della diffusione del testo scritto, mabensì del canto popolare, nelle formazioni maschili del canto a Tenore, aCuncordu e a Tasja, e nel canto delle donne.Sia i versi di Istèrrida che i versi delle sestine (alle quali viene aggiunto ilrefrain) sono degli ottonarii. Lo schema delle rime è ABBAAC DC. Ilcontenuto del poema è già esplicitato nei due versi del refrain e ripropostonel corso del poema (vedi terza strofa).Sul piano linguistico, Segides (5° strofa), dovrebbe leggersi come seguide(seguite) in cui g + i traducono un suono velare /gi/ (= ghi italiano) men-tre la s finale è gratuita rispetto alla rima con il quarto verso.Per incongruenza dell'inquadernatore il poema risulta articolato con laseguente successione: ff.247v, 249r-249v, 250r-250v, 248r.

COPLAS SARDAS

Xptos est luge diuinacaminu de veridadeacudide a’ sa dotrinamanos minores de edade.

Cop.Iscamos sos Christianosde qui semus obligadosa’ sos precetos sagrados.obedire meda ufanosin parende a’ sos paganoset Gentiles Cristiandadeacudide a’ sa dotrinamanos minores de edade.

In campaña sas Banderasbogat Jesus Capitanu f.249rcombidende oñi cristianua qui lu sigat de verasforas cosas fainerasin custu bos ocupade

Page 324: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

322 ANDREA DEPLANO

acudide a sa dotrinamanos minores de edade.

Venide gente venidea’ sa doctrina Cristianavenide de bona ganain fatu nostru ponideet pro no la isquire isquidepena biat de eternidade.acudide a’ sa dotrinamanos minores de edade.

O’ cantos tenet su inferrupresos cun fortes cadenasin miles males de penaspenende pro sempiternupro pagu tentu et guuernuet pro meda libertadeacudide a’ sa dotrinamanos minores de edade.

Babos et mamas segides f.249vde qui segis obligadosa’ figios, figias, criadosimparare lis sa fideca si no la isquin credidemortalamente pecades.Acudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

O’ cantos in dotrinaiscultande sos exemplossi conuertin, et sun templosde sa alta gracia diuinacirquende meiginade sos males iscurtadeacudide a’ sa dotrinamanos minores de edade.

Nexunu intrat in Celusensa sa doctrina Santacustu su euangelia cantatcun amore et bonu zelumas su demoniu cum imbelunegat cus[ta] ueridade

Page 325: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

323Canzoniere ispano-sardo

acudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

Est sa doctrina sagradaarma poderosa et forte f.250rcontra su Demoniu et mortede oñi anima tentadarestat salua, et libertadacum vitoria et santidadeacudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

E qui sa morte est segurabos amentade, aduertidecando da a’ esser no isquidesne mancu de sepulturao’ morte o’ morte o’ paurao’ mortale segedadeacudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

Si sa morte is preuenidosbos agatat de doctrinain perditione et ruinabos vegis uider sumidoso gustos, gustos finidospenade tando penadeacudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

In su judiciu finaleinantis de judicarexptos nos det dimandare f.250vsa dotrina generalequie la isquit bene o’ malecun profitu o’ vanidadeacudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

O’ animas riscatadascun su sanben preciosude xptus babu amorosunon bos restedes burladosa’ su inferru condenadospro preitia o’ tontedade

Page 326: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

324 ANDREA DEPLANO

acudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

Sa dotrina in generaleimportat a’ cunfessaresu rosariu a’ cuntemplarecun sa fide universalesos misterios principalesqui sun de necessidadeacudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

Prendas de sa eterna gloriaden tener pro sa dotrinasi cun issa si incaminan f.248rdesa uida transitoriacun palmas et cun vitoriade sa eterna libertadeacudide a’ sa doctrinamanos minores de edade.

XV (f.248r-248v; 251r)

Altri Gosos sono presentati in questo poema per il quale valgono granparte delle cose dette per il precedente.È identico il metro utilizzato - versi ottonarii compongono delle SestinasTorradas da un distico di refrain - come lo schema delle rime: ABBAAC DC.Anche attraverso quest’altro componimento si intendeva comunicare, inmodo semplice e facilmente fruibile, a una moltitudine di persone unmessaggio di indottrinamento.La strategia comunicativa è quella interattiva. L’uditorio veniva coinvol-to in una illusoria - benché attiva - partecipazione alla creazione delmessaggio, perché era affidato alla folla il compito di rispondere, alleparole del concelebrante la funzione religiosa, con un distico che rimacon le ultime parole dell’oratore.Il metodo era ampiamente collaudato nella storia del canto liturgico eidentificato sotto il nome di canto responsoriale. Che la forma di compo-sizione del presente componimento fosse proprio questa si deduce dallalunghezza dei versi (ottonarii) delle sestine, contrapposta a quella delprimo dei due versi del distico (novenario). La presenza di un novenarionel distico-refrain non agevola la trasposizione canora e rimarca l’inter-ruzione fra colui che lancia il messaggio e coloro che con quella rispostadimostrano di averlo ricevuto.

Page 327: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

325Canzoniere ispano-sardo

Il messaggio vale per tutti e il compositore si rivolge con la medesimagravità ai mortales inganados. Sia che essi siano al vertice della piramidedella società ecclesiastica (Prelados et señores sacerdotes, 3° strofa), ai ver-tici della società civile (Cavalleris e señores Principales - 4° strofa - damasermosas / sas poderosas et ricas - 5° strofa) che alla base (gente ordinaria, 6°strofa).L’uso di un pronome che personalizza il testo nella settima strofa fa pen-sare che autore di questi Gosos fosse uno studente di seminario che siinterrogava sulla capacità di divulgare e trasmettere (participamus) i con-tenuti appresi a sua volta (sas cosas qui imparamus) a sos rudes ignorantes.Una testimonianza preziosa della cura con cui i religiosi vivevano lamissione dell’evangelizzazione.Per incongruenza dell'inquadernatore il poema risulta articolato con laseguente successione: ff.248r-248v, 251r.

OTRAS

Custu est su caminu diuinu 9caminu de saluacione 8

1O’ mortales inganados 8istadenos como atentos 8sos gustos, sos uanos ventos 8sos tesoros sun sumados 8o’ gosos imaginados 8pienos de tribulacione 8Custu est su caminu diuinu 9caminu de saluacione. 8

2O’ nadenos pecadoressi pensades in su inferruqui est unu triste disterrupienu de uarios dolores f.248vhue in flamas et ardorespenat sanima et personeCustu es su caminu diuinucaminu de saluacione.

3O nadenos sos Preladoset señores sacerdotessi den esser meda fortes

Page 328: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

326 ANDREA DEPLANO

sos contos examinadoso’ quantos quantos danadosin su oficiu et obligacione.Custu est su caminu diuinucaminu de saluacione.

4O’ nade sos Caualleriset señores Principalessi pensades in sos malesqui fingides de ligerispoderosos hoe, et eris,ispetade danacione.Custu est su caminu diuinucaminu de saluacione.

5O’ nade damas ermosassas poderosas et ricassi agis uidu qui sun sicassas qui inantis friscas rosascertamente custas cosastorran a’ incorrucione.Custu est su caminu diuinucaminu de saluacione.

6O’ nade gente ordinariasi isquides cussa Dotrina f.251rest pro totus meiginade doñi gracia sumariaa’ dognu unu necessariain sa perigrinacione.Custu est su caminu diuinucaminu de saluacione.

7O’ nades istudiantessi sas cosas qui inparamusnois las participamusa’ sos rudos ignorantesqui sun puntos inportantesa’ doñi istadu et persone.Custu est su caminu diuinucaminu de saluacione.

Page 329: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

327Canzoniere ispano-sardo

8O’ nade nos totu cantossos qui iscurtades presentessi segis veros disquientesde xptos et de sos santoso’ pensan qui sun ispantossas cosas de obligacione.Custu est su caminu diuinucaminu de saluacione.

XVI (ff.251v-252v)

Nei Gosos si esprimevano quasi esclusivamente contenuti seri. In misurapreponderante erano produzioni agiografiche.La gravità della penitenza e del pentimento ispirano questo componimen-to per il Memento homo. Ciò determina l’abbandono della trasposizionecanora del testo che viene divulgato attraverso la recitazione.La struttura strofica della sestina (1° strofa con rima ABABCD ED) vie-ne subito sostituita dall’ottava (con rima ABABBCBC DC) nelle restantistrofe serradas dai versi 3° e 4° della quartina di Istèrrida: regorda qui sesde piuer / et quisina de niente.La recitazione del testo teneva conto di due accenti tonici, uno naturalenella settima sillaba per rendere ininfluente la terminazione rima (si con-frontino in proposito le terminazioni dei versi 2° e 3°, BB, dell’Istèrrida),mentre il ritmo è scandito sulla terza sillaba di ogni verso.

Il modello fonetico castigliano imponeva una norma grafica che nell’esem-pio del suono velare /g/ dispiageres sembra già superata. Sicuramente ilgrafema g esprimeva il suono velare sonoro (come in italiano ghiro) enon il suono sordo /k/ (come in italiano cane). Quest’ultimo suono, nelterzo verso della sesta strofa, viene reso graficamente in modo curioso(no circes /kirkes/), non con grafia castigliana (a rigore: quirques), né congrafia italiana. Lo stesso grafema c nel terzo verso della prima strofa(recisti) viene proposto nella forma del passato remoto del verbo rezìre(ricevere, cast. recebir) ma non traduce certamente il suono velare.Il compositore del poema era certamente logudorese da quel che la gra-fia attesta: i suoni bi-labiali sono di preferenza quelli sonori /b/ rispettoalla norma nuorese del suono sordo /p/: suberbu anziché superbu.Il presente componimento è attestato a Ottana come canto della tradi-zione religiosa. Versione molto simile si trova in A. Corsi (vd. bibliografia)

Page 330: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

328 ANDREA DEPLANO

POR MEMENTO HOMO

O’ suberbu inpertinentequi sensa isquire te ruesregorda qui ses de piueret qui si nade niente.

1Regordadi qui istetistide limu et terra formaduet sos donos qui recistide cuddu qui tat criadulassa lassa su pecaduet su biuer malamenteet pensa qui se piueret qui si nade niente.

2Lassa sa pompa mundanaet cuddos torpes regalospro qui a’ sa anima si danamilli dispiageres maloscomo qui has tempus reparalosin biuir honestamentesos pecados cunfessalos f.252rcontritu et humilemente.Regorda qui ses de piueret qui si ni nade niente.

3Et a’ sa confessioneanda bene aparichaducun firma contricionede lassare su pecaduet de su tempus passadurepassa minudamentepro qui sias acetadude xptos omnipotente.Regordadi qui ses de piueret qui si nade niente.

4Sos benes male adquiridosprocura restituirepro qui meda si sun uidos

Page 331: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

329Canzoniere ispano-sardo

in su inferru sepelirecustu est tempus de gemireet de biuer santamentepro qui potas ga[ud]ire f.252vde cuddu bene exelenteregordadi qui ses de piueret qui si nade niente.

5Dade manu a’ sos recreosaplicadi a sa abstinenciaet non seruas tantos deosca danan sa concienciaconuertidi a’ penitenciaqui su tempus ti est presenteaco qui sa alta clemenciati rechat alegramente.Regordadi qui ses piueret qui si nade niente.

6Lassa sa murmuracionesa auarisia sa luxuriano circes ocasionede uendicare sa ingurianon curras a’ tanta furiaqui tes biuer breuementeno faltas sa anima espuriade ueras que es resplandente.Regordadi qui ses piueret qui si nade niente.

XVII (f.253r-254r)

La strofa di cinque versi è assai rara nel sistema di versificazione sarda.Compare in apertura di componimento come Introduzione al testo cheseguirà e spesso contiene al suo interno versi doppi oppure che ripetonoin misura di poco differente contenuti già esposti in altri versi. Solita-mente la Quimbina o Quintiglia è composta da versi endecasillabi oppu-re ottonarii e lo schema della rima è assai vario. L’ultimo poema di que-sta raccolta è strutturato in Quimbinas che sembrano formate più sullaforma delle sestine già incontrate in vari componimenti. La lunghezzadei versi alternati, settenarii e endecasillabi, e lo stesso schema della

Page 332: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

330 ANDREA DEPLANO

rima aBabB, ricalcano la composizione in sestine. Che la forma non siaoriginale si denota anche da alcune imprecisioni nella rima all’internodella prima strofa dove il poeta si dice atristadu, disisperadu, mischina.Ma è nella quinta strofa che il metro si perde e il quarto verso diventaendecasillabo anziché settenario.Il tema è sempre quello della lamentazione, anche i tropi sono quelli giàtrovati in tanti altri poemi.

1Isto tantu atristaduqui de pianger misfato de continuAndo disisperaducun lagrimas misquinaQui nen mancu reparo in su caminu.

2Cantan sas cardellinaset bidende a mie cessan su cantu f.253vtimende sas misquinassi consumin de piantupro sa desdicha mia cruda tantu.

3Sos ateros pugionessi mi viden passare incontinenteque qui esseren personespiangen amargamenteet ruen desmaiados de repente.

4Contemplende su queluistesi pro mirare sas istelasin su argentadu ueluadornadu de perlaspero no sun que atie tan bellas.

5In totu consumiremi depo si non queres remidiarenon quergio pius seruire f.254rhomines ne feminas non amarepro cantu depo biuer es durare.

6Mi quergio dispedirerestadi anima mia cun cuntentuando pro mi finirein su tristu aposentuduplicende su piantu cun tormentu.

Page 333: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

331Canzoniere ispano-sardo

Page 334: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

332 ANDREA DEPLANO

Page 335: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

333Canzoniere ispano-sardo

BIBLIOGRAFIA

ANONIMO, Sos amores de Paris e Vienna, Tip. Mulas, Cagliari, s.d.

ANONIMO, Poesia sarda .. pro .. Samuele Stocchino , La tipografica diSolinas, Nuoro, s.d.

ANONIMO, La canzona di Mastru Juanni. Introduzione di Salvatore M.Sechi, Ed. Della Torre, Cagliari, 1982.

ANONIMO (a cura di Antonello Satta), Sa scomuniga de Predi Antioguarrettori de Masuddas, “I libri dell'identità”, Ed. Della Torre, Cagliari,1983.

AA.VV. (a cura di A. Colombo), Guida all'educazione linguistica,Zanichelli, Bologna, 1982.

AA.VV. (a cura di Costante Istrina), Cantones Antigas de diversos autores,Sassari 1986

AA.VV. Il meglio della grande poesia in lingua sarda, Introduz. di M.Pira, Ed. Della Torre, Cagliari, 1975.

AA.VV. (a cura di A. Liori), Il meglio della grande poesia campidanese,Ed. Della Torre, Cagliari, 1991.

AA.VV. (a cura di Giulio Cossu e Franco Fresi), I Poeti popolari di Gallura,Ed. Della Torre, Cagliari, 1988.

AA.VV. (a cura di M. Brigaglia), La Sardegna - Enciclopedia in 3 vol.,Ed. Della Torre, Cagliari, 1988.

AA.VV. (a cura della scuola media “S.Fancello”), L'infanzia nell'anticasocietà dorgalese, Dorgali, s.d.

AA.VV. I canti, le fiabe, le feste nella tradizione popolare - Sardegna,Lato Side edit., Roma, 1921.

AA.VV. (a cura di Conte M. E.), La Linguistica Testuale , Feltrinelli,Milano, 1981.

AA.VV. Poesia Orunese e Storia Locale, a c. dell'Ammin. Comun. diOrune, 1987.

Page 336: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

334 ANDREA DEPLANO

AA.VV. (a cura di P.G. Sedda e P. Maoddi), Crobbes poesie del '700dalla tradizione orale, Introduzione di Natalino Piras, Coop. GraficaNuorese, Nuoro, 1987.

AA.VV. Antologia del Premio ROMANGIA 1978-1982, Traduzione e notedi A. M. Rubattu, Prefazione di Nicola Tanda, Ed. 3 T, Cagliari, 1984.

AA.VV. (a cura di G. Mele e P. Sassu), Liturgia e Paraliturgia nellatradizione orale, Editrice Universitas, Cagliari, 1992.

AA.VV. (a cura della segreteria del premio), Antologia del PremioROMANGIA 1993-1994, Stampa TAS, Sassari, 1994.

AA.VV. Quartu Cuncursu de poesia “Sa Madonna de su nibe”, Teti 1993,Ed. S'ideaeletronica de C. Ortu, Tonara, 1994.

AA.VV. S'Idea 1991 1° e 2° Periodicu de poesia e prosa sarda, Ed.S'ideaeletronica de C. Ortu, Tonara, s.d.

AA.VV. S'Idea voll. 3° e 4° Periodicu de poesia e prosa sarda, Ed.S'ideaeletronica de C. Ortu, Tonara, s.d.

AA.VV. (a cura di Roberto Favaro), Suono e cultura CERM materiali diricerca 1990-92, Mucchi editore, Modena, 1994.

AA.VV. (a cura di Paolo Pillonca), Ammajos, Soter Editr., Sassari, 1992.

AA.VV. (a cura di Francesco Manconi), La Società sarda in età spagno-la*, Consiglio Reg. della Sardegna, 1992.

AGOSTI Stefano, Il testo poetico, Rizzoli, Milano, 1972.

ALZIATOR Francesco, Storia della letteratura di Sardegna, Ed. 3T, Ca-gliari, 1982.

BALDRY H.C., I Greci a teatro, Laterza, Bari, 1987.

BECHI Giulio “MILES”, Caccia grossa scene e figure del banditismo sardo,Arnaldo Forni ed., 1981.

BLASCO FERRER Edoardo, Storia linguistica della Sardegna, Niemeyer,Tubingen, 1984.

BLASCO FERRER Edoardo, Passato prossimo contro passato remoto nellelingue romanze laterali, Pubblicaz. dell'Ist. di Lingue e Letter. Romanzedell'Università di Sassari, 1984.

BLASCO FERRER Edoardo, La lingua sarda contemporanea. Grammati-ca del Logudorese e del Campidanese, Ed. Della Torre, Cagliari, 1986.

BOSCOLO Alberto,I viaggiatori dell'ottocento in Sardegna, Editrice Sar-da Fossataro, Cagliari, 1973.

Page 337: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

335Canzoniere ispano-sardo

BOTTIGLIONI Gino, (a cura di G. Paulis e M. Atzori), Vita sarda , Ed.Libreria Dessì, Sassari, 1978.

BOUILLIER Auguste, Canti popolari della Sardegna, Multigrafica Ed.,Roma, 1974.

BRESCIANI Antonio, Dei costumi dell'isola di Sardegna, Arnaldo ForniEditore, 1983.

BYNON Theodore, Linguistica storica, Il Mulino, Bologna, 1980.

CARBONELL Sebastiano, Vocabolario Spagnolo-Italiano, Ulrico Hoepli,Milano, 1983.

CARIA Clemente, Canto sacro-popolare in Sardegna, Editrice S'Alvure,Oristano, 1981.

CARIA Pietro, Il bacino del Tirso e altri componimenti, nessuna indicaz.bibliogr.

CARPITELLA Diego, SASSU Pietro, SOLE Leonardo, Musica sarda Cantie Danze popolari, Antologia e documenti Collana Albatros, VPA 8150,VPA 8151, VPA 8152.

CARTA Michela, Baronia de Galtellì y encontrada de Orosey, Arti grafi-che “Su Craminu”, Dorgali, 1985.

CASU Pietro, (a cura di Giuseppe Ruju), Due poemetti: Su resuscitadu eSa cantada de sa cuba, Ed. Della Torre, 1994.

CIAN Vittorio e NURRA Pietro, Canti popolari sardi, Arnaldo Forni ed.,Sala Bolognese, 1986.

CIRESE Alberto Maria, Introduzione allo studio della poesia popolare inSardegna, Cagliari, Anno Accademico 1958-59.

CIRESE Alberto Maria, Poesia sarda e poesia popolare nella storia deglistudi, Ed. 3T, Cagliari, 1977.

CIRESE Alberto Maria, Struttura e origine morfologica dei muttos e mutettussardi, Cagliari, 1964.

CIRESE Alberto Maria, L'antropologia culturale e lo studio delle tradizionipopolari ..., Estratto da DE HOMINE nn 17/18.

CIRESE Alberto Maria, G. Pitré fra storia locale e antropologia, Estrattoda Pitré e Salomone Marino, S.F. Flaccovio Editore, Palermo.

CONTINI Gavino, Poesie Sarde, Tip. TEA, Cagliari. s.d.

CORDA Francesco, Grammatica moderna del sardo-logudorese, Ed. DellaTorre, Cagliari, 1994.

Page 338: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

336 ANDREA DEPLANO

CORSI Anna, A groria e a lauda de Deus. Raccolta di preghiere, cantidelle confraternite, Sos orgosos de sa chida santa, Ottana, EdizioneArtigianarte, Cagliari, 1996.

CUBEDDU “P. LUCA”, Cantones e versos, Intr. di M. Pira a cura di S.Tola, Ed. Della Torre, Cagliari, 1982.

CUBEDDU “P. LUCA”, Poesie, Introd. di R. Carta-Raspi, Tip. TEA,Cagliari, s.d.

CUCCA Pantaleo, Sutta sa ruche 'e Monte Bardia, Edizioni Ziriziri, Dorgali,1962.

DELEDDA Grazia, Tradizioni popolari di Nuoro, Edizione anastatica da“Rivista delle tradizioni popolari italiane”, Diretta da Angelo DeGubernatis, Ed. 3T, Cagliari 1972.

DELUSSU Pietro Andrea, Poesia Sarda, La Tipografica di Solinas, Nuoro,1978.

DEPLANO Andrea, Tenores, Am&D Edizioni, Cagliari, 1994.

DEPLANO Andrea, Etnia e folklore, Artigianarte, Cagliari, 1996.

DEPLANO Andrea, Rimas. Suoni versi strutture della poesia tradizionalesarda, in corso di stampa presso Artigianarte, Cagliari.

DESSI Giovanni e TANDA Nicola, Narratori di Sardegna, Ed. Mursia,Milano, 1988.

DETTORI Angelo, Rizolos Cristallinos, Ed. 3T, Cagliari, 1977.

DETTORI Giovanni, Amarante, Il Maestrale, Nuoro, 1993.

DORE Giovanni, Gli strumenti della musica popolare della Sardegna, Ed.3T, Cagliari, 1976.

DORE Giovanni, Gosos e ternuras, Ist. Superiore Reg. Etnografico Nuoro,1983.

EDOUARD VINCENT, La passione di Orgosolo, Ed. Sarda Fossataro,Cagliari, 1970.

EDOUARD VINCENT, Il paese. Taccuino di Orgosolo (1963/1984),Edes, Cagliari, 1985.

FARA Giulio, L'anima della Sardegna: Musica tradizionale, Udine, 1940.

FARA Giulio, Canti di Sardegna: L'Anima del popolo sardo, Ed. Ricordi,Milano.

FARINA Luigi, Bocabolariu, Gallizzi, Sassari, 1987.

Page 339: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

337Canzoniere ispano-sardo

FERRARO Giuseppe, Canti popolari in Logudorese, GIA Editrice, ed.Anast. Cagliari, 1988.

FONTANIER Pierre, Les figures du discours, Flammarion, Paris, 1977.

FRONGIA Enrico N., Cultura etnica, lingua e poesia in Sardegna, Editri-ce SA PORTA, Oristano, 1984.

FUOS Josef, La Sardegna nel 1773 descritta da un contemporaneo, Ca-gliari 1898. Trad. dal tedesco dell'avv. GASTALDI-MILLELIRE P.

GABRIEL Gavino., Canti di Sardegna, Milano, 1923.

GABRIEL Gavino, Cardi sardi, Fossataro, Cagliari s.d.

GABRIEL Gavino, La Sardegna di sempre, Fossataro, Cagliari, 1971.

GALLINI Clara, I rituali dell'argia, Cedam, Padova, 1967.

GALLINI Clara, Tradizioni sarde e miti d'oggi, Edes. Sassari, 1977.

GENETTE Gérard, Figure III, Einaudi, Torino, 1976.

GHISELLI Alfredo, CONCIALINI Gabriella., Lingua e comunicazione,Sansoni edit., Firenze, 1981.

GUARNERIO Pietro Enea, Fonologia romanza, Hoepli, Milano, 1978.

HAMON Philippe, Semiologia lessico leggibilità del testo narrativo, Prati-che, s.d.

ILIESCHI Lorenzo, (a cura e con introd. di Paolo Pillonca), Campanas arepiccu, Ed. Della Torre, Cagliari, 1994.

LEYDI Roberto, Musica popolare e musica primitiva, Edizioni RAI.

LOBINA Benvenuto, Po cantu Biddanoa, 2D Editrice Mediterranea, 1987.

LYONS John, Introduzione alla linguistica teorica, I - Il Linguaggio, Laterza,1978.

LYONS John, Introduzione alla linguistica teorica, II - La Grammatica,Laterza, 1978.

LYONS John, Introduzione alla linguistica teorica, III - La Semantica,Laterza, 1978.

MADAO Matteo, Le Armonie dei sardi, Reale Stamperia, Cagliari, 1787.

MALMBERG Bertil, Manuale di fonetica generale, Il Mulino, Bologna, 1977.

MARCHI Raffaello, Lettere dalla Barbagia, Edes.

MASALA Francesco, Poesias in duas limbas, Vanni Scheiwiller, Milano,MCMLXXXI.

Page 340: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

338 ANDREA DEPLANO

MAZALEYRAT Jean, Eléments de métrique française, Librairie ArmandColin, Paris, 1974.

MELE Diego, (a cura di S. Tola), Satiras, Ed. Della Torre, Cagliari,1984.

MEREU Antonio CARTA Michele, La poesia popolare in un metro cam-pione della Barbagia di Ollolai, Fonni, Leoni ed., Quartu S.E., 1982.

MEREU Peppino, Poesias, con Pref. di F. Masala, Ed. Della Torre, Ca-gliari, 1978.

MEREU Peppino, Poesie, Introd. di R. Carta-Raspi, Tip. Mulas, Caglia-ri, s.d.

MEREU Peppino, Sas Poesias isconnotas e mai istampadas, Introd. diAntoni Canu, Tip. Mulas, Cagliari ,1978.

MIGHELI Antonio Domenico, (a cura di Mimmo Bua e Nino Pericu econ saggio introduttivo di Mimmo Bua), Sa briga 'e sos santos, Ed. DellaTorre, Cagliari, 1986.

MIMAUT J.F., Histoire de Sardaigne, ou la Sardaigne ancienne et moderneconsidérée dans ses lois, sa topographie, ses productions et ses moeurs, Paris,1825.

MONTANARU, Poesias, I vol. Pref. di Elena Casula, II vol. Pref. diLuigi Falchi, III vol. Pref. di F. Pilia e G. Porcu, Ed. 3 T, Cagliari, 1978.

MORETTI Filomena, La chitarra e la musica popolare nel Monte Acuto, IlTorchietto editrice, Ozieri, 1993.

MORETTI Sebastiano, Su Parnasu sardu, Litotipografia TEA, Cagliari, s.d.

MORO Graziano, Poesie, La Tipografica Solinas, Nuoro, s.d.

MOSSA Paolo, Tutte le poesie e altri scritti, Introd. di M. Pira, Ed. DellaTorre, Cagliari, 1978.

MOSSA Paolo, Tutte le poesie e altri scritti, scritti di M. Pira e di P. Pillonca,Ed. Della Torre, Cagliari, 1994.

MOSSA Paolo, Poesie, Introd. di R. Carta-Raspi, Celt, Cagliari, ristampa1982.

MOSSA Paolo, (a cura di Tore Tedde), A sos chent'annos de sa morte,Tip. Eurografical, Macomer, 1992.

MULAS Giovanni, Riflessos, Tip. A. Coppola, Roma, 1962.

MURENU Melchiorre, Vita e composizione del poeta, Tip. TEA, Cagliari, s.d.

MURRU CORRIGA Giannetta, Etnia lingua cultura, Edes, 1977.

Page 341: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

339Canzoniere ispano-sardo

MURTAS Salvatore, Diana in logu santu, Tip. Sofia Fadda, Cagliari, s.d.

NURRA Pietro, Antologia dialettale dei classici poeti sardi, Ed. Della Tor-re, 1980.

ONETO Nicola, Memoria sopra le cose musicali della Sardegna, Tip.Monteverde, Cagliari, 1841.

PAIS Ettore, Storia della Sardegna e della Corsica durante il dominio roma-no, Edizioni Anastatiche 3T, Cagliari, s.d.

PES Gavino, Don Baignu Tutti li canzoni, Introduzione di Giulio Cossu,Ed. Della Torre, Cagliari, 1981.

PILLAI Carlo, Il tempo dei santi, Am&D, Cagliari, 1994.

PILLONCA Paolo, Narat su diciu, Ed. Della Torre, Cagliari, 1987.

PILLONCA Paolo, Chent'annos, Soter Ed., 1996.

PINNA Giorgio, Littera perdida, Tip. Graphical, Cagliari, s.d.

PINNA Giorgio, Cantigos de ajania, Ed. 3 T, Cagliari, 1978.

PIRA Michelangelo, La rivolta dell'oggetto, Giuffré, Milano, 1978.

PIRA Michelangelo, Sos sinnos, Ed. Della Torre, Cagliari, 1983.

PIRA Michelangelo, Sardegna tra due lingue, Ed. Della Torre, Cagliari,1984.

PIRAS Raimondo, (a cura di P. Pillonca), Misteriu, Ed. Della Torre,Cagliari, 1979.

PIRAS Raimondo, (a cura di P. Pillonca), Bonas noas, Ed. Della Torre,Cagliari, 1981.

PIRAS Raimondo, (a cura di P. Pillonca), Sas modas, Ed. Della Torre,Cagliari, 1984

PIRAS Raimondo, (a cura di P. Pillonca), A bolu, Ed. Della Torre, Ca-gliari, 1985.

PIRAS Raimondo, Ammentos de su poeta, Soter ed., Sassari, 1990.

PISURZI Pietro, (a cura di S. Tola), Cantones, Ed. Della Torre, Cagliari,1990.

PITTANO Giuseppe, La comunicazione linguistica, Mondadori, Milano,1983.

PITTAU Massimo, Lingua e civiltà di Sardegna, Fossataro, Cagliari, 1970.

PITTAU Massimo, Grammatica del sardo-nuorese, Patron, Bologna, 1972.

Page 342: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

340 ANDREA DEPLANO

PITTAU Massimo, Pronunzia e scrittura del sardo-logudorese, Ed. Dessì,Sassari, 1978.

PODDIGHE S., Sa creazione de sa terra e de s'omine, Tip. Mulas, Caglia-ri, s.d.

PODDIGHE Salvatore, Sa mundana cummedia e su Deu sutta processu, LaTipografica. di Solinas, Nuoro, s.d.

PODDIGHE Salvatore, S'omini giustu, s'omini falsu, s'omini veridadosu,s'omini faularzu, su bene operare, Tip. Il Torchio, Cagliari, s.d.

PODDIGHE Salvatore, Sa betzesa de tziu Nanna, nessuna indicazione.

PORRU Matteo, Poeti Sardi, Edizioni Castello, s.d.

RENZI Lorenzo, Introduzione alla filologia romanza, Il Mulino, Bologna, 1978.

ROUSSET Jean, Forma e significato, Piccola Biblioteca Einaudi, Torino,1976.

RUBATTU Antonino, Lagrimas e isperas, Ed. 3 T, Cagliari, 1982.

SALIS Aldo, Adiu a li fori, Il Torchietto, Ozieri, 1983.

SANNA Antonio, Introduzione agli studi di linguistica sarda, Cagliari, 1957.

SCHMIDT Siegfrid., Teoria del testo, Il Mulino, Bologna, 1982.

SERRA Bartolomeo, S'amore cambiadu in odiu, Tip. La Centrale, Oristano,s.d.

SERRA Ignazio, Rosas d'atonzu. Canti sardi della Barbagia orientale, Tipo-Litografia Gallardi, Vercelli, 1923.

SLOBIN D.J., Psicolinguistica, La Nuova Italia, Firenze, 1975.

SOLINAS Giulio, Storia de sa Cantàda campidanesa, Ed. Castello, Ca-gliari, 1993.

SORGIA Gian Carlo, La Sardegna Spagnola, Chiarella, Sassari, 1982.

SORO Giovanni, Cantos de Othana, La Tipografica di Solinas, Nuoro,1979.

SPANO Giovanni, Vocabolariu sardu-italianu, Ed. 3 T, Cagliari, 1972.

SPANO Giovanni, Canzoni popolari inedite..., Arnaldo Forni Editore, 1985.

SPANO Giovanni, Ortografia sarda, Ed. 3 T, Cagliari, 1974.

SULIS Bachisio, Poesias, Presentazione di F. Pilia, Ed. 3 T, Cagliari, 1979.

SUSINI Giuseppe, Antologia lirica di Montanaru, con traduzione e saggiointrodutttivo, G. Trois Ed., Cagliari, s.d.

Page 343: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

341Canzoniere ispano-sardo

TAGLIAVINI Carlo, Le origini delle lingue neolatine, Patron, Bologna,1969.

TOSCHI Paolo, Invito al folklore italiano, Editrice Studium, Roma, 1963.

ÜBERSFIELD Anne, Lire le théâtre, Editions sociales, Paris, 1978.

VARVARO Alberto, La lingua e la società, Guida editori, Napoli, 1978.

VISCARDI Antonio, La letteratura d'oc e d'oil, Sansoni, Accademia, Mi-lano, 1967.

WAGNER Max Leopold, La lingua sarda, Francke Tubingen et Basel,1993.

WAGNER Max Leopold, La vita rustica della Sardegna rispecchiata nel-la sua lingua, Editorial Cosma, Quartu S.E., 1983.

WAGNER Max Leopold, Fonetica storica del sardo, G. Trois Ed., Caglia-ri, 1984.

WAGNER Max Leopold, Dizionario etimologico sardo, G. Trois Ed., Ca-gliari, 1989.

WAGNER Max Leopold, Gli elementi del lessico sardo, in “Archivio sto-rico sardo” III, fasc. 3-4 pg 370-419

WOLF Heinz Jurgen, Studi Barbaricini, Ed. della Torre, Cagliari, 1992.

Page 344: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

342 ANDREA DEPLANO

INDICE

Amigos ya qui isquides f.184v

Cara di incarnata rosa f.123r

Custu est su caminu diuinu f.182v

Fine cando pesares f.182v

Isto tantu atristadu f.253r

Hue ses ange’la humana f.125r

Lastimade o’ quelos f.182r

Muza de sos cantares deleitosa f.115v

No neret tabur quie portat isprones f.224r

No pius amore no pius amistade f.183r

O' suberbu inpertinente f.116v

Ranquidos pensamentos f.181r

Sa die de mesu martu f.119r

Su coro si mi istracat de dolore f.173r

Suta un arbore fioriddu f.118v

Tu ti nandesti ridendi f.120r

Xptos est luge diuina f.247v

Page 345: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

343Canzoniere ispano-sardo

INDICE ONOMASTICO DEI TESTI IN SARDO

Caliope 285.

Cupidu 285, 286.

del Arca 304.

Deu 307, 308.

Diosa 286, 287.

Don Filigu Cabudoro 307, 308.

Don Pedru del Arca 307, 308, 309.

Marte 305.

Narcisu 300.

Parca 304.

Xptos 321.

Page 346: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

344 ANDREA DEPLANO

INDICE TOPONOMASTICO DEI TESTI IN SARDO

'Essude 319.

Longone 290.

Lugar santo 290.

Monte Agudu 318.

Oristanis 320.

Otiane 318.

Sassare 318.

Page 347: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

345Canzoniere ispano-sardo

Page 348: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

346 ANDREA DEPLANO

Page 349: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

347Canzoniere ispano-sardo

INDICE GENERALE

PARTE PRIMA

Testi in Spagnolo 7

PARTE SECONDA

Testi in Sardo 281

Page 350: Volume Tonina Paba per RAS.pmd

348 ANDREA DEPLANO