Volee_terra_aria

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Un uomo solo a cui suda il cappello. Sulla sua spalla roteante, il peso della tradizione tennistica americana, sempre più acciaccata ad ogni Slam che passa. Il coyote Roddick chiamato a salvare la baracca stelle e strisce contro lo struzzo Federer, nel giorno in cui quest'ultimo ha il suo appuntamento con la storia. Un quinto set infinito in un torneo a suo modo storico. Ma in realtà, tutto è già successo nel secondo set... Il racconto romanzato di Wimbledon 2009 da parte di un giornalista al debutto su quel palcoscenico. Un “pivello cum rover”, l'ultimo gradino nella catena alimentare dei mangiatori di notizie... con Springsteen e Tarantino come a fare da sceneggiatori e musicisti.

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IL LIBRO IN VERSIONE INTEGRALE in vendita su www.okbook.itIN FORMATO E-BOOK

Progetto editoriale: Absolutely Free sas Grafica e impaginazione: Nicoletta Azzolini Grafica di copertina: Francesco Callegher © Copyright, 2010Editrice Absolutely Free via Roccaporena, 44 - 00191 Roma E-mail: [email protected]

È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata

Non c’è niente da vedere. Stiamo camminando verso il Gate 13 e cerchiamo un particolare. Il Gate 13 è

quello che dà accesso, a noi muniti di bravo accredito inappuntabil-mente penzolante dal collo, all’All England Club. L’accredito è una cosa di color bordeaux, per niente discreta come dimensioni, su cui si trova la tua foto e la testata per cui scrivi. La foto raramente ti fa sem-brare intelligente. Church Road è una strada in discesa, per chi viene dal Village. Una

strada in discesa costeggiata di verde e di villozze che vanno via ad un migliaio di sterline a settimana, in queste due settimane. Il qualcosa di particolare che cerchiamo è un segno che distingua quel

giorno dagli altri. Perchè quello è il giorno della Finale. Federer per la Storia, Roddick per la storia sua, personale. Ci sono nuvole, anche un po’ più del solito, in un’edizione che la piog-

gia se l’è inventata, pur di vedere chiudersi per la prima volta il tetto. Ma poco altro, veramente, di particolare. In un posto in cui il tennis è religione, il culto viene celebrato tutti i giorni, mica solo quello della finale. Non vi aspettate particolari segni.Poi qualcosa invece arriva. È una macchina, una grande macchina dai vetri oscurati. Una mer-

cedes, come molte auto che infestano il circuito. Teste di giornalisti italioti che si abbassano e cercano di scorgere chi

Prologo.

c’è dentro. Teste di giornalisti italioti che subito si rialzano e incrociano i loro sguardi a cercare negli occhi dell’altro la conferma.Dentro l’auto c’era lei, forse c’era lei, la First Lady del tennis mon-

diale. La consorte di Mr Tennis, che quel giorno deve riprendersi tutto. Sono le 11.30 del mattino. Greenwich Time.