Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

28
ivere settembre/ottobre 2012 n. 155 gratis V Diete per l’autunno ALIMENTAZIONE a tempo pieno Varie Curves: che cos’è? Salute Bambini: ciuccio, pannolino & Co. Medicina Diabete: le complicazioni Capelli: quando cadono

description

Rivista gratuita

Transcript of Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

Page 1: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

iveresettembre/ottobre 2012

n. 155gratisV

Dieteper l’autunno

ALIMENTAZIONE

a tempo pieno

VarieCurves:

che cos’è?

SaluteBambini:ciuccio,

pannolino & Co.

MedicinaDiabete:

le complicazioniCapelli:

quando cadono

Page 2: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

Meno soli – grazie a un udito migliore?Amplifon e Phonak cercano partecipanti per uno studio nazionale sull’udito!

L’udito rappresenta il più importante dei no-stri cinque sensi per metterci in contatto con l’ambiente che ci circonda. La nostra società è indirizzata all’ascolto, alla comprensione e alla percezione. La limitazione di tutto ciò diventa tanto più grave allorquando l’udito peggiora progressivamente. Gli specialisti sono convin-ti che la qualità della vita delle persone affette da un indebolimento dell’udito possa cam-biare in senso positivo con l’impiego di un apparecchio acustico. Le due aziende svizzere maggiori nel campo dell’acustica – il consulen-te acustico Amplifon e il produttore di pro-tesi acustiche Phonak – desiderano verificare questa tesi con uno studio a livello nazionale.

Più qualità della vita grazie a un udito migliore?Cosa succede quando le persone all’improvviso riescono di nuovo a sentire e a comprendere meglio? Per esempio, ne viene influenzato il rap-porto con gli amici e con il partner, la prontez-za mentale o l’autostima? In concreto: in que-

Cosa succede quando le persone all’improvviso riescono di nuovo a sentire e a comprendere meglio? Oppure, volendo porre la domanda in modo diverso: la qualità della vita di una persona con un indebolimento dell’udito cambia in senso positivo grazie all’uso di un apparecchio acustico? A queste domande, i due specialisti di audioprotesi Phonak e Amplifon cercano risposte svolgen-do uno studio nazionale sull’udito. A questo scopo, il gruppo di studio cerca delle persone che abbiano il sospetto di essere affette da una limitazione dell’udito. È possibile informarsi e registrarsi fino al 30 novembre 2012 sul sito www.studio-udito-nazionale.ch, al numero gratuito 0800 468 468 op-pure presso uno dei 79 centri specializzati del partner dello studio Amplifon.

sto studio nazionale i due esperti dell’acustica, Amplifon e Phonak, desiderano esaminare gli effetti di un sistema acustico sulla qualità della vita, sul benessere e sul comportamen-to sociale. Per lo studio, il più vasto di questo genere finora svolto in Svizzera, si cercano cir-ca 1’000 partecipanti che abbiano il sospetto di essere affetti da una limitazione dell’udito.

Esperienze di vita quotidiana personale Al fine di poter constatare un eventuale miglio-ramento della qualità della vita, i partecipanti

allo studio indosseranno gratuitamente per quattro settimane un sistema acustico di ul-tima generazione. Successivamente, saranno interrogati sulle esperienze che hanno avuto con l‘apparecchio in ogni circostanza quoti-diana. Amplifon, il consulente acustico lea-der in Svizzera, in via preliminare, verificherà professionalmente la perdita dell’udito delle persone disposte al test e adatterà per loro degli apparecchi acustici. Questi mini-ap-parecchi con tecnologia modernissima sa-ranno messi a disposizione gratuitamente dal produttore di sistemi acustici Phonak.

È garantita l’analisi professionale Lo studio sarà condotto in conformità agli standard scientifici. Naturalmente tutti i dati saranno trattati e analizzati confiden-zialmente. Ne è responsabile il rinomato i-stituto di ricerche di mercato Anovum, con la sua esperienza internazionale nel campo degli studi sull’udito. I risultati saranno suc-cessivamente messi a disposizione delle cli-niche e degli specialisti otoiatri.

Christian Rutishauser, Direttore Amplifon Svizzera SA

«Cosa succede quando le persone all’improvviso riescono di nuovo a sentire e a comprendere meglio? Quali effetti comporta questa situazione sul benessere, sul comportamento sociale nella vita di tutti i giorni e sulla qualità della vita? Con questo studio nazionale desideriamo trovare le risposte a queste domande fondamentali – grazie anche alla vostra collaborazione!»

Vale la pena partecipareOltre all’opportunità di avere informa-zioni sulla propria capacità uditiva, e di poter provare gratuitamente per quattro settimane un mini-sistema uditivo di mo-dernissima tecnologia, tutti i partecipan-ti riceveranno come ringraziamento CHF 50.– in contanti. Registratevi rapidamente – la partecipazione è possibile soltanto fino al 30 novembre 2012.

Registrarsi adesso per lo studio nazionale sull’udito• Online sul sito www.studio-udito-nazionale.ch• Telefonicamente al numero gratuito 0800 468 468• Personalmente presso uno dei 79 centri specializzati Amplifon

Partner dello studio

Page 3: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

La rossa o la bianca? Nonna Rita non sa più quale

delle due pillole deve prendere prima della

colazione. Ci sono altre tre confezioni di farmaci sul

tavolo. Non osa chiedere al suo medico perché il

trattamento è in corso già da tre mesi. Nonna Rita

soffre di pressione alta e di osteoporosi

(decalcificazione delle ossa). Dopo qualche

esitazione, decide di prendere la compressa rossa e

di lasciare da parte la bianca. Così facendo, non

rispetta il trattamento prescritto e ne compromette

la riuscita.

Nonna Rita, 78 anni, avrebbe fatto meglio a

chiedere una “Consulenza di polimedicazione”

proposta in farmacia da qualche mese. Questa prestazione include un colloquio di

spiegazioni e consigli di circa 20 minuti con un farmacista ed è destinata ai pazienti

che — come nonna Rita — devono prendere almeno 4 medicamenti per più di 3 mesi.

Parecchi studi mostrano infatti che circa la metà dei trattamenti di lunga durata non

sono seguiti correttamente: un’irregolarità che può dimostrarsi pericolosa per

la salute dei pazienti. È il caso, ad esempio, del trattamento della pressione alta

(ipertensione), la cui interruzione può causare danni irreversibili o crisi cardiache.

La consulenza di polimedicazione permette a nonna Rita di ottimizzare il suo piano di

trattamento. Il farmacista le consacra il tempo necessario per trovare le soluzioni ai

problemi che possono sorgere quando prende le sue medicine. Sul protocollo di

consulenza — che lei firma — sono annotati gli obiettivi da raggiungere: il

farmacista è stato convincente e quindi lei è fermamente intenzionata a rispettare il

trattamento.

Il colloquio costa 48,60 franchi e la cassa malati lo rimborsa al massimo 2 volte

all’anno.

Spesso è molto difficile prendere correttamente più farmaci suddivisi in diversi

momenti della giornata, soprattutto per le persone più anziane. Anche in questo

caso, i consigli del farmacista possono risultare molto preziosi.

Ennio BalmelliPortavoce OFCT

Care lettrici,cari lettori,

Dr. Wild & Co. AG, 4132 Muttenz www.wild-pharma.com

Per un sederino roseo e morbidoOXYPLASTINE®

La pomata cicatrizzante OXYPLASTINE® protegge la pelle delicata del bebè contro l‘umidità del pannolino come una seconda pelle. La pomata cicatrizzante OXYPLASTINE® è un medicamento, legga attentamente il foglietto illustrativo. In aggiunta alla pomata la salviettina umida OXYPLASTINE® alla camomilla, super delicata, permette di rimuovere con facilità la pomata cica-trizzante OXYPLASTINE®. La pelle viene così pulita con dolcezza e preparata per l‘applicazione di un nuovo strato di pomata cicatrizzante OXYPLASTINE®.

Inserat_Fusszeile_Editorial_Oxyplastin_vivere_Mai_i.indd 1 20.03.12 16:29

La consulenza di polimedicazione — EDITORIALE 3

Page 4: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)
Page 5: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

© Y

uri A

rcur

s /

shut

ters

tock

(Cop

ertin

a)Yu

ri A

rcur

s /

shut

ters

tock

Ele

na E

lisse

eva

/ sh

utte

rsto

ck —

Aar

on A

mat

/ s

hutt

erst

ock

n. 155 settembre/ottobre 2012

SOMMARIO

18

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

SIGLA EDITORIALE

SOCIETÀ VIVA SAINDIRIZZO Casella postale 5539, CH — 6901 LuganoTELEFONO +41 (0)91 922 68 66FAX +41 (0)91 923 39 09E-MAIL [email protected]

COMITATO DI REDAZIONE

MARIO TANZIPresidente OFCTDOTT. GIORGIO ANTOGNINIgià Presidente PharmaSuisseENNIO BALMELLIPortavoce OFCT

REDAZIONE

M. SC. COM. VALENTINA TANZIResponsabileCRISTINA GEROSASegretaria

TIPOGRAFIA NEWPRINT SA

a tempo pieno

Gli articoli impegnano soltanto la responsabilità degli autori.

ivereV Find us onFacebook

www.rivista-vivere.ch

MEDICINA6 Diabete

Prevenire le complicazioni

12 CapelliQuando cadono

SALUTE16 Ciuccio, pannolino & Co.

Come sceglierli?

ALIMENTAZIONE18 Diete per l’autunno

Per salutare l’estate e i suoi vizi

ODONTOIATRIA22 Alitosi

Ta spüzza ul fiaa?

VARIE24 Curves

Il fitness al femminile

PASSATEMPO26 Cruciverbone

Gioca e vinci un ducato d’oro!

HIGHLIGHTS27 In farmacia

La vetrina: settembre-ottobre

24

12

Page 6: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

6 MEDICINA — Diabete

DIABETE:PREVENIRE LE COMPLICAZIONI

• Potrebbe diventare la 7a causa di morte nel mondo entro il 2030 — Se‑condo le proiezioni, il numero totale di decessi legati alla malattia dovrebbe aumentare di oltre il 50% nei prossimi 10 anni.

• Il tipo 2 è molto più comune del tipo 1 — Il tipo 2 rappresenta quasi il 90% dei casi. Inoltre, diversi studi mostrano come stiano diventando sempre più numerosi i casi nei bambini, un tempo rari. Addirittura, in alcuni Paesi questa tipologia rappresenta quasi la metà dei nuovi casi diagnosticati in bambini e adolescenti.

• Le malattie cardiovascolari sono la causa del 50-80% dei decessi tra i diabetici — Il diabete è diventato una delle cause principali di morte prema‑tura nella maggior parte dei Paesi, principalmente a causa, appunto, dell’ac‑ cresciuto rischio di contrarre una patologia cardiovascolare.

• Secondo alcune stime statistiche, nel 2005 si sono contati 3,4 milioni di morti.

• L’80% dei decessi si verificano in Nazioni a basso e medio reddito — Nei Paesi sviluppati la maggior parte dei diabetici ha oltrepassato l’età della pensione, mentre in quelli in via di sviluppo ha fra i 35 e i 64 anni.

• È una delle principali cause di cecità, amputazioni e insufficienza rena- le — La mancanza d’informazione sulla malattia, unita ad un inadeguato accesso ai servizi sanitari e ai medicinali essenziali, può causare le compli‑ cazioni menzionate.

• Il diabete e le relative complicazioni hanno importanti ripercussioni economiche sul singolo, sulle famiglie, sui sistemi sanitari e le stesse Nazioni — Ad esempio si stima che, tra il 2006 e il 2015, la Cina perderà 558 miliardi di dollari di reddito nazionale solo a causa di ictus, malattie car‑ diache e diabete.

LE CONSEGUENZE DEL DIABETEAl fine di contrastare o ritardare il loro insorgere, è fondamentale:

• il controllo dei valori della glicemia — Per evitare i picchi d’ipo‑/ipergli‑glicemia.

• Il continuo monitoraggio del compenso metabolico, attraverso la valu-tazione dei valori dell’emoglobina glicosilata — Fornisce un’indicazione retrospettiva dell’andamento della glicemia nelle precedenti 6‑8 settimane.

In seguito all’evoluzione demografica, all’età media della popolazione sem‑pre più elevata, alle attuali abitudini di vita e alla mancanza di attività fisi‑ca, il numero di malati di diabete è in continuo aumento e, di conse-guenza, il rischio di complicazioni legate a questa patologia.

LE STATISTICHE(OMS e Associaz. svizzera per il diabete — 2011)

• A livello mondiale si contano più di 346 milioni di diabetici, più dell’8% della popolazione mondiale — Si è in presenza di un’epidemia emergente a livello mondiale, imputabile al rapido aumento registrato nella frequenza del sovrappeso, dell’obesità e della sedentarietà.

• Si stima che in Svizzera ci siano circa 350’000 diabetici.• La maggior parte delle persone colpite ha dai 40 ai 59 anni.• Circa la metà dei diabetici non sa di esserlo.• A livello mondiale, ogni 10 secondi sono diagnosticati 3 nuovi casi.

La redazione

© Iv

onne

Wie

rink

/ sh

utte

rsto

ck

Il rischio peggiore per i diabetici è la possibilità che la patologia possa degenerare nelle complica-zioni, spesso legate alla durata e allo scompenso metabolico. Complessivamente, il rischio di mor-te in questi pazienti — se non debitamente curati — è almeno 2 volte maggiore rispetto alle per- sone sane.

Cerotti Titan Power (70 pezzi) a soli CHF 19.90 N. art. XEPT6100 Pharmacode: 4414804

Quando fa male ...metta un cerotto!I cerotti di Phiten hanno un effetto energetico, sono delicati e naturali – privi di additivi chimici

Cizen Inc. sports & health, Monbijoustrasse 22 (Phiten Shop), CH-3011 Berna www.phiten.ch, [email protected], Tel. 031 371 46 24

In commercio in Asia con successo da 30 anni, apprezzati in tutto il mondo e disponibili nella sua farmacia/drogheria

LA GIORNATA MONDIALE (14.11.2012)www.worlddiabetesday.org (E/ES/F)

Ha come scopo di far conoscere meglio nel mondo questa

malattia — la sua diffusione ma anche i mezzi per pre-

venirla. Istituita dalla Federazione Mondiale del Diabete e

dall’OMS, la giornata è organizzata per l’anniversario della

nascita di F. Banting che, insieme a C. Best, ebbe un ruolo

cruciale nella scoperta dell’insulina nel 1922..

Page 7: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

• L’autocontrollo domiciliare della glicemia — Permette d’individuare con precisione l’intensità e i momenti in cui si verificano gli scompensi me‑ tabolici, permettendo così di ottimizzare la terapia.

Il rischio di complicazioni può essere fortemente ridotto, oltre che tenendosotto stretto controllo la glicemia, anche grazie alla costante verifica della pressione arteriosa e con una gestione aggressiva dei fattori di rischio cardiovascolari.Entrambi i tipi di diabete possono dare origine a malattie secondarie: que‑ste complicazioni croniche sono difficilmente reversibili o irreversibili e si ma-nifestano con una frequenza fino all’80% nei diabetici mal controllati. Il

Vivere settembre/ottobre 2012

IL TESTTestate il vostro rischio di sviluppare un diabete tipo 2 con il questionario dell’Associazione svizzera per il diabete.

DomAnDA 1 — Quanti anni ha?meno di 45 anni (0 punti)45-54 (2), 55-64 (3)Più di 65 (4)

DomAnDA 2 — Qual è il valore del suo Body Mass Index (BmI = Peso corporeo in kg : (altezza in metri)2)?meno di 25 (0)25-30 (1)Più di 30 (3)

DomAnDA 3 — Qual è il suo girovita, misurato in piedi all’altezza dell’ombelico?Uomini: meno di 94 cm (0), 94-102 cm (3), più di 102 cm (4)Donne: meno di 80 cm (0), 80-88 cm (3), più di 88 cm (4)

DomAnDA 4 — Fa almeno 30 minuti di attività fisica al giorno (a casa, nel tempo libero, al lavoro)?Sì (0) no (2)

DomAnDA 5 — mangia frequentemente frutta e verdura?ogni giorno (0) non ogni giorno (1)

DomAnDA 6 — Ha già preso medicine contro l’ipertensio- ne?no (0) Sì (2)

DomAnDA 7 — Dalle analisi del sangue è già risultato un tasso glicemico troppo alto? (p.es. in occasione di visite mediche, durante una malattia o la gravidanza)no (0) Sì (5)

DomAnDA 8 — Qualcuno dei suoi parenti (stretti) soffre di diabete?no (0),Sì (nonni, zii, cugini) (3)Sì (padre, madre, fratelli o sorelle, figli) (5)

RISULTATI

meno di 7 punti Rischio basso

7-10 punti Leggero rischio

11-15 punti Rischio medio Controllare la glicemia nei pros- simi 6 mesi

16-20 punti Rischio alto Contattare il medico il più presto possibile

Più di 20 punti Rischio molto alto Contattare il medico il più presto possibile

Caduta dei capelli …Capelli deboli …Unghie fragili …

... possono essere provocati dalla carenza di biotina.

Biotin-Biomed ® forte

aiuta ad eliminare questo stato di carenza.

1 x al giorno Biotin> diminuisce la caduta dei capelli> migliora la qualità di capelli e unghie> aumenta lo spessore di capelli e unghie

In vendita in farmacia e drogheria.

Lo sviluppo di capelli e unghie saniCellule specializzate (cellule epidermiche) nella matrice dei capelli , rispettivamente delle unghie si riproducono per scissione cellulare e si spingono lentamente verso gli strati cutanei superiori . Maturando, formano la proteina filamentosa cheratina, elemento costitutivo principale di capelli e unghie. La cheratina conferisce a capelli e unghie resistenza.

Così agisce la biotina La biotina agisce sulla moltiplicazione delle cellule matrici di capelli e unghie , favorisce la formazione di cheratina e ne migliora la struttura.

Dis

trib

uto

re:

Bio

med

AG

, 86

00 D

üb

end

orf

ww

w.b

iom

ed.c

h

Leggere il foglietto illustrativo.

7

Page 8: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

8 MEDICINA — Diabete

loro sviluppo e gravità dipendono anche da altri fattori di rischio, alcuni non modificabili, come quelli genetici, etnici o la durata della malattia, altri modi‑ficabili come fumo, ipertensione, ipercolesterolemia e obesità.Le alterazioni dovute al diabete possono manifestarsi a carico di vari organi, in particolare:

• occhi — Rischio elevato di sviluppare diverse patologie, fra cui retinopatia, cataratta e glaucoma. Tutte possono portare alla cecità.

• Reni — Insufficienza renale e nefropatie.• Sistema nervoso.• Sistema cardiocircolatorio.

Lo studio CODE-2 “Cost of Diabetes in Europe” (diabete di tipo 2, dati del 1998) ha evidenziato l’entità delle complicazioni, come illustrato nel grafico.

Può sembrare un paradosso, ma le complicazioni sono meno temibili nelle forme più conclamate di diabete, perché consentono una diagnosi e un trattamento tempestivo, mentre nelle forme a lungo silenti rimangono mi-sconosciute e minano indisturbate gli organi bersaglio. Da qui l’imperativocategorico di una terapia che mantenga la glicemia nella normalità, evitando

fluttuazioni e picchi iperglicemici.Una particolare categoria di complicazioni sono quelle causate dal diabete gestazionale che possono influire negativamente sul corretto sviluppo del feto,causando:

• malformazioni congenite,• elevato peso alla nascita,• alto rischio di mortalità perinatale.

LE COMPLICAZIONI CRONICHELe più diffuse sono quelle vascolari ed oculari: più frequenti nel diabete di tipo 2, si manifestano solitamente dopo 10-15 anni dalla comparsa della malattia.

La retinopatia diabeticaIl disturbo oculare più frequente è la retinopatia emorragico-essudativa, mentre quello più importante è la retinopatia proliferativa, responsabile della perdita o di una grave riduzione della vista, che richiede, data la sua gravità, interventi tempestivi.Gran parte dei diabetici presenta segni di retinopatia, specialmente nelle perso‑ne che soffrono di questa patologia da molti anni: secondo l’OMS, dopo 15 an-ni dall’insorgenza del diabete quasi il 2% dei pazienti diventano ciechi e il 10% circa sviluppa una grave compromissione della funzionalità visiva.La retinopatia emorragico-essudativa è causata da una lesione dei vasi san‑guigni della retina, i quali, in alcuni casi, possono gonfiarsi e produrre fluido. Mentre queste aree guariscono, possono verificarsi altre lesioni e svilupparsi vasi sanguigni anomali sulla superficie della retina, causando problemi di vista o cecità. Questo disturbo è noto come retinopatia proliferativa ed ha conse‑guenze ancora più gravi.Frequentemente le lesioni richiedono il trattamento con raggi laser, o even-tualmente un intervento chirurgico sul corpo vitreo.Fra i fattori di rischio vi è l’elevata glicemia, che danneggia le pareti inter- ne dei vasi sanguigni, ma anche l’ipertensione.In conclusione, ecco ciò che si può fare per prevenire questa complicazione:

• fare attenzione a mantenere il controllo della glicemia e della pressio- ne arteriosa ai migliori livelli possibili.

• Conoscere i propri valori di emoblogina glicosilata (HbA1c) e pressio-ne arteriosa (ridurre l’ipertensione).

• Al momento della diagnosi di diabete, sottoporsi ad una consulenza o- culistica — Spesso non si avvertono sintomi o dolore fino ad uno stadio a‑vanzato della malattia. Solo una visita specialistica può rilevare la retinopa‑ tia prima che raggiunga un livello preoccupante.L’esame a pupilla dilatata permette di esaminare i vasi sanguigni in fondo all’occhio.

• Programmare periodiche visite oculistiche.• In caso di disturbi della vista, o prima d’intraprendere una gravidanza

programmata, consultare l’oculista.

La nefropatia diabeticaIl diabete figura fra le principali cause d’insufficenza renale, che porta al-la morte del 10-20% di questi malati. La forma più lieve interessa una buona percentuale di diabetici, ma purtroppo una quota degenera in insufficienzarenale, fino a rendere necessaria la dialisi oppure il trapianto.Quando il diabete è mal controllato, i reni perdono la loro funzione di filtro e la‑sciano passare le scorie prodotte dal metabolismo, in particolare le proteine. Tut‑ tavia, la nefropatia diabetica può essere evitata:

• ottimizzando la pressione arteriosa (< 130/80 mmHg);• mantenendo un buon controllo della glicemia;• non fumando;• facendo eseguire un esame annuale dell’urina per verificare l’eventua-

le presenza di proteine (microalbuminuria) — In presenza di proteinenell’urina è importante individuare una cura adeguata, a base di farmaci o mediante una dieta ipoproteica.

Le malattie cardiocircolatorieI diabetici vengono colpiti da queste patologie con una frequenza 2-3 volte maggiore delle persone non diabetiche.Un numero sempre maggiore di diabetici con ipertensione arteriosa va incon‑

«Diabete» 1312 Guida per i pazienti

Entrambi i tipi di diabete possono dare origine a malattie secondarie. Queste complicanze croniche sono difficilmentereversibili o irreversibili e si manifestano con una frequenzafino all’80% dei diabetici mal controllati. La loro gravità dipende anche da altri fattori di rischio individuali, quali l’ipertensione arteriosa, i valori elevati dei grassi nel sangue,il fumo e l’eccesso ponderale.

Uno studio condotto a livello europeo (CODE-2 «Cost of Dia -betes in Europe» per il diabete di tipo 2, dati del 1998) evi-denzia l’entità delle complicanze gravi nei pazienti con dia-bete di tipo 2.

Qui si tratta di valori traguardo. Gli obiettivi individuali vengono stabiliti dal medico insieme a ogni singolo pazientee si orientano in base all’età, altri fattori di rischio, ecc.

Le alterazioni dovute al diabete possono manifestarsi a cari-co di vari organi. In particolare, ne vengono colpiti gli occhi,i reni, il sistema nervoso, il sistema cardiocircolatorio.

La malattia dei grossi vasi, la macroangiopatia, è tipica per ildiabete mellito di tipo 2. Essa presenta un decorso paragona-bile a quello di un’arteriosclerosi grave a comparsa precoce.L’ostruzione di un vaso può condurre a un infarto miocardicoo a un ictus cerebrale, ma anche a dolori nelle gambe e infinerendere necessaria un’amputazione.

La malattia dei piccoli vasi, la microangiopatia, danneggiasoprattutto gli occhi e i reni. Essa è tipica del diabete di tipo 1.

Prevenire le complicanze

Valori traguardo nella terapia del diabete

� 6000 cecità,

una cecità ogni 90 minuti

� 8300 nuovi trattamenti di dialisi,

la necessità di un nuovo trattamento

di dialisi ogni 60 minuti

� 27’000 infarti,

un infarto ogni 19 minuti

� 27’900 amputazioni,

un’amputazione ogni 19 minuti

� 44’400 colpi apoplettici (o ictus),

un colpo apoplettico ogni 12 minuti

Grandezza da misurare valoretraguardo

HbA1c (%)1 6.5

Glicemia a digiuno mmol/l 7.0

2 ore dopo il pasto mmol/l <8.0

Prima di coricarsi mmol/l 5.0–8.0

BMI (Body-Mass-Index) kg/m2 <25

Pressione arteriosa a riposo mmHg 130/80

Colesterolo mmol/l <5.0

Colesterolo LDL mmol/l <2.6

Trigliceridi mmol/l <1.7

1 L’HbA1c è una grandezza che ci permette, mediante una misurazione attuale,

di risalire alla concentrazione media del glucosio nel sangue nei 3 mesi appena

trascorsi (memoria glicemica).

«Diabete» 1312 Guida per i pazienti

Entrambi i tipi di diabete possono dare origine a malattie secondarie. Queste complicanze croniche sono difficilmentereversibili o irreversibili e si manifestano con una frequenzafino all’80% dei diabetici mal controllati. La loro gravità dipende anche da altri fattori di rischio individuali, quali l’ipertensione arteriosa, i valori elevati dei grassi nel sangue,il fumo e l’eccesso ponderale.

Uno studio condotto a livello europeo (CODE-2 «Cost of Dia -betes in Europe» per il diabete di tipo 2, dati del 1998) evi-denzia l’entità delle complicanze gravi nei pazienti con dia-bete di tipo 2.

Qui si tratta di valori traguardo. Gli obiettivi individuali vengono stabiliti dal medico insieme a ogni singolo pazientee si orientano in base all’età, altri fattori di rischio, ecc.

Le alterazioni dovute al diabete possono manifestarsi a cari-co di vari organi. In particolare, ne vengono colpiti gli occhi,i reni, il sistema nervoso, il sistema cardiocircolatorio.

La malattia dei grossi vasi, la macroangiopatia, è tipica per ildiabete mellito di tipo 2. Essa presenta un decorso paragona-bile a quello di un’arteriosclerosi grave a comparsa precoce.L’ostruzione di un vaso può condurre a un infarto miocardicoo a un ictus cerebrale, ma anche a dolori nelle gambe e infinerendere necessaria un’amputazione.

La malattia dei piccoli vasi, la microangiopatia, danneggiasoprattutto gli occhi e i reni. Essa è tipica del diabete di tipo 1.

Prevenire le complicanze

Valori traguardo nella terapia del diabete

� 6000 cecità,

una cecità ogni 90 minuti

� 8300 nuovi trattamenti di dialisi,

la necessità di un nuovo trattamento

di dialisi ogni 60 minuti

� 27’000 infarti,

un infarto ogni 19 minuti

� 27’900 amputazioni,

un’amputazione ogni 19 minuti

� 44’400 colpi apoplettici (o ictus),

un colpo apoplettico ogni 12 minuti

Grandezza da misurare valoretraguardo

HbA1c (%)1 6.5

Glicemia a digiuno mmol/l 7.0

2 ore dopo il pasto mmol/l <8.0

Prima di coricarsi mmol/l 5.0–8.0

BMI (Body-Mass-Index) kg/m2 <25

Pressione arteriosa a riposo mmHg 130/80

Colesterolo mmol/l <5.0

Colesterolo LDL mmol/l <2.6

Trigliceridi mmol/l <1.7

1 L’HbA1c è una grandezza che ci permette, mediante una misurazione attuale,

di risalire alla concentrazione media del glucosio nel sangue nei 3 mesi appena

trascorsi (memoria glicemica).

Tensioni?

Gel Neck Relax Attenua dolori e tensioni cervicali e scapolari.

Viene assorbito velocemente.Non unge e ha un odore piacevole.

Disponibile in farmacia e drogheria.

Gel Neck RelaxAttenua dolori e tensioni cervicali e scapolari.

Viene assorbito velocemente.Non unge e ha un odore piacevole.

Disponibile in farmacia e drogheria.

www.dul-x.chMelisana AG, Zurigo

GelNeckRelax_Poster_A1_i.indd 1 13.02.12 17:32

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 9: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

9

www.diasporal.ch

Si scioglie in bocca, senza acqua.

Disponibile anche in forma di compressa effervescente.

Assiste alla funzione della muscolatura.

Il nuovo granulato diretto, con citrato di magnesio, proprio come presente nell‘organismo in forma di elemento strutturale.

• Veloce. Potente. Diretto.

• Senza zucchero e senza dolcificanti sintetici.

• Solo 1 al giorno.

Ottenibile in farmacie e drogherie.

Anzeige_NEM_210x148.5_DFI.indd 3 20.02.12 14:26

tro a:• vasculopatie cerebrali (ictus, forma cronica di angina pectoris, …),• infarto acuto del miocardio,• insufficienza cardiaca,• coronaropatie,• arteriopatia obliterante periferica (AOP).

Queste complicazioni, che causano la morte del 50% dei diabetici, posso‑no essere notevolmente ridotte:

• mantenere un buon controllo della glicemia;• mirare a un controllo ottimale della pressione arteriosa (inferiore ai

valori normali di 130/80 mmHg);• misurarsi regolarmente la pressione arteriosa;

• sorvegliare i grassi nel sangue (colesterolo < 5,0 mmol/l, tipo LDL < 2,6 mmol/l e trigliceridi < 1,7mmol/l) — Controllare colesterolo e tri‑gliceridi seguendo anche una corretta alimentazione.

• Non fumare;• fare esercizio fisico tutti i giorni;• perdere peso, se si è in sovrappeso;• limitare il consumo di alcolici;• rivolgersi al proprio medico per capire se la terapia a base di Aspiri-

na può essere indicata al proprio caso.

La neuropatia diabeticaÈ una patologia del sistema nervoso e colpisce fino al 50% dei diabetici.

NERVOSISMO E DIABETEIl diabete è una condizione molto sensibile all’emotività e agli stati d’animo poiché esiste una stretta connessione funzionale tra il sistema endocrino e quello limbico, paleoencefalo o “cervello affettivo”. La calma interiore e il benessere emotivo, ad esempio, stabilizzano la glicemia e facilitano il controllo della patologia. Viceversa, l’apprensione, l’inquietudine o l’ansia sono generalmen- te accompagnate dalla liberazione di ormoni, come adrenalina o cortisolo, che ostacolano l’ormone insulina, il quale, non potendo agire liberamente nel far passare lo zucchero dal sangue alle cellule, determina una condizione di iperglicemia. A questo proposi-to, è risaputo che uno dei rischi nei quali può incorrere la persona affetta da diabete è la crisi ipoglicemica che, essendo una con- dizione molto sgradevole, comporta un istintivo timore da parte dei malati che, a torto, la considerano una situazione imprevedi-bile. In questo caso, l’educazione sanitaria e la formazione psicologica possono aiutare a superare questa paura, prima che si in-neschi un circolo vizioso a danno dell’equilibrio metabolico e somatico. Come abbiamo detto, infatti, la paura e l’emotività causa- no un aumento della glicemia, la quale a sua volta richiede un aumento del dosaggio insulinico, con la possibilità di una crisi ipo-glicemica tale da ricondurre alla paura e all’angoscia. È quindi molto importante porre attenzione agli eventi stressanti, agli stati d’animo e alla propria emotività per un migliore autocontrollo del diabete, magari attraverso l’uso di un “diario comportamenta- le”, che consenta l’osservazione di come la propria personalità interagisce con la condizione della persona diabetica. Questo diario, in definitiva, può diventare una preziosa occasione per conoscersi meglio.

Page 10: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

Sebbene siano numerosi e i differenti problemi che possono comparire, i sin-tomi più comuni sono:

• intorpidimento, formicolio e debolezza agli arti, con dolori ai polpac-ci simili a un crampo, specialmente notturni;

• diminuita sensibilità e comparsa di ulcerazioni alla pianta dei piedi —Poiché le piccole ferite possono facilmente passare inosservate, questo di‑ sturbo può degenerare nel piede diabetico.

Per quanto riguarda invece i disturbi a carico del sistema nervoso autonomo(neurovegetativo) si possono manifestare praticamente in tutto l’organismo:

• apparato cardiocircolatorio — Alterazioni della regolazione del battito cardiaco e della pressione arteriosa.

• Digerente — “Paralisi gastrica”, diarrea, stipsi, nausea, vomito, sensazio‑ne di pienezza non appena si inizia a mangiare.

• Urinario — Disturbi vescicali e incontinenza urinaria.• Riproduttivo — Disfunzione erettile (impotenza), secchezza vaginale.

Conseguenze particolarmente gravi sono il piede diabetico e l’infarto “in- dolore”, che può condurre alla morte cardiaca.Ciò che si può fare a titolo preventivo:

• evitare fattori nocivi per i nervi (alcool, fumo, …);• mantenere un buon controllo della glicemia;• stare attenti a scoprire eventuali ipoglicemie;• ispezionare giornalmente braccia e gambe (ferite, intorpidimento, for-

micolio);• auto-osservazione per verificare l’adattamento degli occhi al buio e al-

la luce;• scoprire eventuali disturbi dello svuotamento della vescica, infezioni

ricorrenti delle vie urinarie, sensazione di pienezza gastrica o ver-tigini nell’alzarsi.

Il piede diabeticoÈ caratterizzato dalla facilità di ulcerazione delle escoriazioni sulle estre-mità degli arti inferiori.Le cause principali sono:

• danni ai nervi (neuropatia) — Possono portare a una riduzione della sen‑sibilità dolorifica, con conseguente insufficiente percezione di eventuali ferite, compressioni e deformazioni del piede.

• Lesioni alle arterie (arteriopatia obliterante delle membra inferiori o AOMI) — Possono causare disturbi circolatori e quindi peggiorare la gua‑rigione delle ferite, favorendo l’insorgenza di infezioni.

La Infectious Diseases Society of America ha pubblicato le più recenti lineeguida rivolte ai medici per la gestione del piede diabetico e delle sue compli‑canze. Un esame del piede è il primo passo per la prevenzione di ulcere: si stima che 1 diabetico su 4 ne avrà almeno una nel corso della vita.Una banale escoriazione superficiale come, per esempio, la compressione causata da scarpe troppo strette o ferite contratte nel corso di una pedicure, può trasformarsi, nei diabetici, appunto in un’ulcera. Anzitutto è necessaria una valutazione della gravità della lesione: gli esperti suggeriscono un esame accurato, per stabilire se l’area interessata è infetta e, nel caso, rimuovere il tessuto in fase di necrosi per arrestare l’infezione. La casistica mette in luce che solo il 50% delle ferite sottoposte all’attenzione del medico sono realmente infette e, unicamente in questi casi, l’approccio di chirurgia mininvasiva è efficace.In genere il processo del piede diabetico decorre come segue:

• comparsa del diabete;• malattia di base associata al diabete (malattia dei nervi, arteriopatia

obliterante periferica, ecc.);• evento scatenante (ferita da compressione del piede);• lesione cutanea (alterazioni della pelle e delle unghie, pelle asciutta

con fessure, arrossamenti, vesciche, calli e duroni, ferite, compres-sioni), dolori alla deambulazione e/o durante il riposo notturno;

• infezione;• distruzione dei tessuti, della circolazione, della capacità di guarigio-

ne delle ferite;• amputazione — Molte potrebbero essere evitate se i diabetici, oppure i

loro parenti, ispezionassero quotidianamente i piedi, inclusi le piante e gli spazi interdigitali.

Nella cura quotidiana dei piedi bisogna osservare queste regole:

Vivere settembre/ottobre 2012

Ayurvedico,riflessogiaplantare,biodanzasiachefame,conviveconpersonedepresezheimernelquotidianollaboratricesanitashiatsu,i5tibetani,magiaresano,massagAyurvedico,riflessogiaplantare,biodanzasiachefame,conviveconpersonedepresshiatsu,i5tibetani,magiaresano,massagAyurvedico,riflessogiaplantare,biodanzasiachefame,conviveshiatsu,i5tibetani,magiaresano,massagAyurvedico,riflessogiaplantare,biodanzasiachefame,conviveconpersonedepresezheimernelquotidianollaboratricesanitaconpersonedeprese

Maggiori informazioni e iscrizioni:

Croce Rossa TicinoSettore CorsiCorso San Gottardo 706830 Chiasso

Tel. 091 682 31 31091 682 77 63

LU-GI 8.30-15.00

[email protected]

CORSI2012/13Entra nel mondo dei valori

e del benessere

OFFRIAMO:grande professionalità, solidarietà e qualità

corsi nell'ambito della salute, della prevenzionee del benessere

corsi aperti a tutti, dai 13 ai 99 annicorsi di aggiornamento per professionisticorsi personalizzati su richiesta

nelle nostre sedi a Bellinzona, Chiasso, Faido,Locarno e Lugano oppure nella vostra struttura.

CRS 002-12 AdV_VIVERE_Layout 1 20.08.12 14.43 Pagina 1

10 MEDICINA — Diabete

Page 11: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

11

• fare il bagno ai piedi per non più di 3-5 minuti, usando solo acqua tie- pida.

• Asciugarli accuratamente, anche negli spazi interdigitali.• Rinunciare all’uso di bouillottes d’acqua calda o cuscini elettrici.• Portare calze non troppo strette.• In caso di problemi, o di semplici vesciche o calli, affidarsi sempre per

la cura dei piedi e delle unghie a medici o podologi diplomati.• Controllare regolarmente le scarpe — Possono contenere corpi estranei,

per esempio sassolini o asperità (cuciture o pieghe), che possono cau‑ sare vesciche o ferite.

• Rinunciare a camminare a piedi nudi — Indossare sempre scarpe co‑mode (né strette, né larghe).

• Far controllare regolarmente le scarpe ortopediche.

LE COMPLICAZIONI ACUTEPiù frequenti nel diabete di tipo 1, sono determinate dalla carenza/assenza d’insulina nell’organismo.

La chetoacidosiÈ causata dalla carenza/assenza d’insulina che non permette alle cellule di utilizzare il glucosio per produrre energia. In questa situazione, l’organismo è costretto ad utilizzare i lipidi, operazione che produce sì energia, ma anche corpi chetonici, che vengono eliminati mediante le urine: se sono presenti in concen‑ trazioni troppo elevate, provocano appunto la chetoacidosi diabetica. I primi sin‑ tomi sono:

• anoressia,• nausea,• vomito,• dolori addominali.

Se non curata adeguatamente, progredisce fino al coma chetoacidosico.

Il coma iperosmolare non chetosicoSi verifica normalmente nei pazienti anziani, nei quali la capacità di assu-mere liquidi è notevolmente minore rispetto ai giovani. Da questa situazio‑ne deriva la quasi impossibilità di compensare le perdite idriche dovute alla diu‑ resi, al punto da causare la disidratazione delle cellule.Il primo sintomo consiste in uno stato confusionale o, in alcuni casi, in convul‑sioni o deficit motori, a cui segue abbastanza rapidamente il coma.

LA BALANOPOSTITE:UN’ALTRA PROBLEMATICA DEL DIABETENel diabete è molto frequente: addirittura, in alcuni casi, la diagnosi della patologia stessa viene fatta proprio nell’ambito dello studio dell’insorgen-za di questa infezione. Inoltre, notoriamente, le difese immunitarie dei diabeti‑ci sono inferiori, per cui per loro è più facile contrarre infezioni, quelle che inte‑ ressano i genitali esterni.

Che cos’è?È un’infiammazione della mucosa del glande (balanite) e di quella del pre-puzio (postite), che raramente si presentano separate: da qui il termine bala‑nopostite. È caratterizzata da:

• arrossamento delle zone interessate,• prurito,• a volte secrezione o dolore.

Colpisce praticamente a tutte le età, ma sopratutto dopo la pubertà. Non sem‑pre provocata da un contagio sessuale, può essere dovuta anche ad altrecause:

• allergie a farmaci o detergenti;• malattie del metabolismo come il diabete;• patologie del sistema immunitario;• disabilità;• età;• scarsa igiene personale;• presenza di una fimosi (= impossibilità di retrarre il prepuzio, cioè la

pelle del pene, fino a scoprire completamente ed agevolmente il glan- de);

• problemi urinari (incontinenza);

• obesità, come fattore favorente.

La prevenzione• Utilizzare i profilattici nei rapporti occasionali.• Igiene quotidiana con saponi che rispettino il pH del pene — Sia per la

normale igiene intima sia per la necessità di una toelette supplementare do‑ po i rapporti sessuali non protetti.Il pH del pene varia a seconda dell’età (18‑60 anni = pH 7,0‑7,5, cioè neutro o leggermente alcalino; 60‑90 anni = 6,0‑6,9, lievemente minore) e quindi bisogna utilizzare prodotti che ne tengano conto, in modo da non alterare le mucose e dunque favorire l’insorgenza di infezioni e infiammazioni anche non infettive.

• Quando si urina, retrarre completamente il prepuzio — Così facendo, nonrimangono residui di urina intrappolati, cosa che facilita anch’essa infezioni e infiammazioni.

La terapiaRecarsi dal medico appena si presentano i primi sintomi. Se viene richiesto un esame microbiologico, cioè un tampone del prepuzio per sapere esattamente che tipo di agente infettante è stato contratto, occorrono alcuni giorni prima di avere i risultati. In questo intervallo di tempo è fondamentale l’utilizzo di sapo-ni specifici, creme, pomate o impacchi antinfiammatori con pH adeguato, altrimenti l’effetto terapeutico viene diminuito dall’impatto della sostanza con pH differente.

Adesso anche

con intenso

aroma d’arancia.

Si scioglie in bocca, senza acqua.

Magnesium-Diasporal® activ direct.

• Veloce. Potente. Diretto.

• Senza zucchero e senza dolcificanti sintetici.

• Solo 1 al giorno.

Disponibile anche in forma di compressa effervescente.

www.diasporal.ch

Teaseranzeige_NEM_100x145_I.indd 1 20.02.12 15:29

Vivere settembre/ottobre 2012

MORE INFOSWWW.DIABETESVIZZERA.CHAssociazione Svizzera per il Diabete

Page 12: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

L a caduta dei capelli è un problema che in‑teressa un po’ tutti, ma riguarda special‑mente gli uomini: infatti, a 50 anni, cir-ca la metà di loro soffre di calvizie inci-

piente o già avanzata, che comunque compare nell’80% dei soggetti di età inferiore ai 70 anni.

IL CAPELLOLa strutturaIn un capello normalmente sviluppato si distinguo‑no 2 parti:

• stelo o fusto — La parte visibile che cresce all’esterno dell’epidermide, comunemente chia‑mata “capello”.

• Follicolo pilifero (o radice del capello) — La sezione tra l’ostio del follicolo e l’attacco inferio‑re del muscolo erettore del pelo, “immersa” per‑tanto nella cute e quindi generalmente non visi‑ bile.È il punto di formazione dello stelo e lo si può im‑maginare come un’introflessione conica dell’e‑ pidermide, nella cui parte inferiore (il bulbo pili-fero) si verifica la divisione delle cellule che, so‑spinte verso l’alto, si corneificano e formano lo stelo. Il bulbo pilifero avvolge un fascio di vasi sanguigni, circondato da uno speciale tessuto connettivo (la papilla).Nella parte superiore del follicolo sbocca la ghiandola sebacea che produce un secreto con‑ tenente sostanze grasse (il sebo).

Il numeroLe persone con i capelli neri o castani hanno circa 100’000 follicoli, la densità massima si ha nei bion‑

12 MEDICINA — Capelli

di, la minima nei rossi (la cifra oscilla tra gli 80’000 ed i 150’000).Il numero dei follicoli presenti alla nascita nel cuoio capelluto è determinato geneticamente: i‑noltre i capelli, sotto forma di lanugine, si formano già a partire dal 5° mese di vita fetale.La foltezza varia a seconda delle zone del cuoio capelluto ed è mediamente di 200 per cm2.La velocità di crescita è di 0,37 mm al giorno, più di 1 cm al mese: è maggiore nella donna, ma in ognicaso tende a diminuire con l’età.

Il ciclo di vitaOgni giorno sulla nostra testa crescono nuovi capelli ed altri ne cadono. Nell’essere umano il ricambio dei capelli, che può variare da un individuo all’al- tro, avviene “a mosaico”, cioè ogni follicolo pro-duce il suo capello, indipendentemente da quelli vicini; in questo modo non si alternano, come inve‑ce avviene per molti animali, periodi in cui si hanno i capelli a periodi in cui questi non ci sono (muta).Un’“accelerazione” del ricambio è tuttavia presente nella maggioranza degli individui in primavera e au‑ tunno (effluvium stagionale fisiologico).Il ciclo di vita di un capello è composto di 3 fasi:

• crescita (ànagen) — Avviene mediante una marcata divisione delle cellule della radice. Gran parte dei capelli (circa l’80%) si trova contem‑ poraneamente in questa fase.È lo stadio più lungo e dura, in media, 2‑4 anni nell’uomo e 3‑7 anni nella donna. Dato che il ca‑ pello si allunga circa di 1 cm al mese ma può, nella donna, arrivare a 1,5, si comprende come le lunghezze massime raggiungibili possano es‑ sere assai differenti nei due sessi.In questa fase, il capello risulta ben ancorato con le sue guaine e può essere asportato solo eser‑citando una forte trazione, il cui conseguente trauma sarà accompagnato da dolore.

• Transizione o fase distrofica, di progressivo arresto delle varie funzioni vitali (càtagen) — È la più breve e dura solo 14 giorni. Si assiste al processo di divisione delle cellule della radice, il follicolo pilifero si accorcia e va a fissarsi imme‑diatamente sotto lo sbocco della ghiandola se‑bacea, a contatto con la superficie dell’epidermi‑ de.Il capello, che ha raggiunto la sua lunghezza massima nella fase di crescita, assume gradual‑ mente la forma di “clava” (pelo clava).

• Riposo funzionale (tèlogen) — È il periodo ter‑minale, durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo pilifero ma le attività vitali sono com‑

La redazione

© Il

ya A

ndriy

anov

/ s

hutt

erst

ock

pletamente cessate. Il pelo clava viene espulso dal nuovo capello in fase di crescita, un processo che si protrae per circa 3 mesi e segna l’inizio di un nuovo ciclo.I capelli in tèlogen vengono via, senza dolore, se si esercita una trazione, anche modesta. Il bulbo, ormai atrofico, cheratinizzato, di aspetto translu‑cido, si presenta come una capocchia di spillo alla base del capello, facendo preoccupare spes‑ so chi crede, a torto, di aver perduto la parte vi‑vente del capello, cioè quella germinativa, che in realtà è rimasta alloggiata in profondità nel cuoio capelluto.

LA CADUTAMediamente ne cadono 100 al giorno, sebbene, tuttavia, questo numero possa oscillare in alcune persone tra 20 e 200. Un metodo semplice per sa‑pere quanti se ne perdono è di contarli: per esempio, alla mattina dopo la doccia ed essersi pettinati, sul pavimento, sugli abiti e nel letto (consiglio: sceglie‑re delle lenzuola bianche per distinguerli meglio). Se si perdessero 500 capelli al giorno e non ci fosse alcuna ricrescita si diverrebbe calvi nel giro di 200 giorni. Il numero dei capelli caduti in genere spa-venta le persone, ma in realtà ciò non è neces-sariamente la causa di calvizie: alcuni possono avere livelli bassi di caduta, ma tuttavia essere comunque affetti da questa patologia, in quanto quelli persi non vengono sostituiti. Al contrario, al‑tri hanno livelli di caduta molto elevati senza essere affetti da calvizie, poiché i capelli caduti vengono ra‑ pidamente sostituiti.Diverse ragioni possono spiegare un’eccessiva caduta dei capelli:

• origine genetica e/o ormonale — Concerne‑rebbe più della metà degli uomini (circa il 75%). Si tratta quindi della causa principale di calvizie per gli uomini. Per quanto concerne invece le donne, si assiste ad oscillazioni nella caduta a causa degli effetti del loro ciclo ormonale.

• “Pelliccia invernale” — La caduta aumenta alla fine dell’estate e nei mesi autunnali e dimi‑nuisce con l’arrivo della bella stagione.

• Lavaggio — La perdita è pure maggiore nei giorni in cui ci si lava i capelli, ma cala subito il giorno dopo. La manipolazione fisica che ha luo‑go durante il lavaggio fa sì che i capelli giunti in fase tèlogen vengano via più facilmente cosic‑ ché, il giorno successivo, ci saranno molti meno capelli che cadranno.

• Stress — Seguito da una reazione a catena che termina col blocco della crescita, ciò che ne pro‑

CAPELLI:QUANDO CADONOChe cosa succede nell’organismo quando si cominciano a perdere i capelli? Quali fenomeni si mettono in moto? Quali sono i rimedi per prevenire e contrastare la caduta?

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 13: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

Neocapil® contro la caduta dei capelli nella donna e nell’uomo

Leggere il foglietto illustrativo

04

0120

12

Innovation for skin and health

Spirig Pharma SA, CH-4622 Egerkingen, www.spirig.ch

Page 14: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

14 MEDICINA — Capelli

voca una perdita, dato che quelli caduti non sono rinnovati.

• Intossicazione.• Cattiva alimentazione — Mancanza di minera‑

li, vitamine od oligoelementi. In questo caso pri‑ vilegiare i trattamenti naturali (grano germinato, tè verde, …).

• Allergia.• Effetti collaterali di certi farmaci — Ad esem‑

pio, gli antitumorali durante la chemioterapia.Dato che il tasso di caduta è così variabile e sog- getto a tanti fattori, giungere a definire un tasso anormale di caduta risulta difficile.

LA CALVIZIE (O ALOPECIA)Vi sono numerosissime forme di calvizie, le cui cause possono essere le più svariate, come pure ca‑ si in cui alcune di esse si mescolano e contribui‑scono in percentuali diverse al diradamento o alla perdita di capelli.

L’ALOPECIA ANDROGENETICAÈ la forma più conosciuta delle alopecie “non ci-catriziali” — quelle forme temporanee con tran-sitoria inibizione funzionale della papilla del pe- lo — tanto da prendere il nome di calvizie comu-ne. È anche chiamata, con termini riduttivi, seborroi‑ca, precoce o maschile. Il termine “alopecia andro‑genetica” è popolare nel mondo medico e scientifi‑co e indica la natura ormonale della calvizie, ma non ne determina il genere specifico (maschile o femmi‑nile). La parola “androgenetica” è composta da 2 termini che identificano la doppia natura “an- drogena” (legata all’azione di specifici ormoni androgeni) e “genetica” (cioè di carattere eredi- tario e legato ad alcuni geni presenti nel DNA).È caratterizzata da iniziale perdita dei capelli del vertice e successivo coinvolgimento alopecico di tutta la parte alta del cuoio capelluto, con tipi- co risparmio della nuca e delle tempie, fino alla calvizie “a corona”. È spesso, ma non costante‑mente, accompagnata da seborrea e desquamazio‑ ne furfuracea.Uno studioso di nome Hamilton fu uno dei primi ad occuparsi di questo fenomeno e classificò diversi stadi che portano alla calvizie. Norwood completò la sua ricerca, arrivando a determinarne ben 12 dif-ferenti stadi.La forma più aggressiva di questo tipo di calvizie si manifesta intorno ai 18 anni: inizia una massic‑cia caduta di capelli che ad ogni ciclo vengono sosti‑tuiti da altri sempre più sottili e meno colorati, dovu‑ti all’atrofizzazione del follicolo che, pian piano, non riesce più ad esprimere un capello sano e robusto come all’inizio.Sembra che circa l’88% della popolazione ma-schile sia colpita durante la propria vita da que‑sto tipo di calvizie. In questi soggetti, determinate a‑ ree dello scalpo (è sempre esclusa la temporo‑oc‑cipitale) possiedono follicoli “sensibili” agli ormoni maschili (androgeni).

Le causeLa patogenesi è in gran parte sconosciuta: l’ipotesi più probabile è che si tratti di un messaggio gene-tico (ereditario) che per realizzarsi ha bisogno di ormoni steroidi maschili (androgeni). Il genotipo

(“calvo”) diventa cioè fenotipo (la calvizie si manife‑ sta clinicamente) solo in presenza di questi ormoni. Gli ormoni principali dell’uomo — testosterone (T), diidrotestosterone (DHT), deidroepiandroste- rone (DHEA) e androstenedione (ASD) —, portati nell’organismo dal sangue, sono prodotti dal siste‑ma endocrino. Una volta che il testosterone entra nella cellula del follicolo, incontra un enzima (5-alfareduttasi), che trasforma il testosterone in DHT, le‑gandosi all’idrogeno. Nella donna, ove la calvizie an‑ drogenetica si manifesta intorno ai 35 anni, sembra che l’ormone imputato sia invece il DHEA.Questi ormoni, reagendo con particolari strutture proteiche, i recettori (AR), penetrano nel nucleo in‑terferendo con il DNA della cellula e inibendo il folli‑colo, portandolo al rimpicciolimento e all’incapa-cità di esprimere un capello sano, sostituito da uno sempre più piccolo, debole e colorato, sino alla completa atrofizzazione e morte.L’impressione è che il numero dei capelli sia di- minuito, ma in realtà ciò che cambia è la loro qualità. Il capello in questa fase è detto capello vel-lus ed è molto simile a quello del neonato: sottile,

CONSIGLI UTILILa prevenzione e una buona igiene sono i principali alleati di un capello sano:

• Dieta equilibrata e ricca di frutta e verdu- ra — Apporta vitamine, aminoacidi, mine-rali e certi oligoelementi necessari per for-tificare e migliorare la qualità dei capelli e ostacolarne la caduta.

• Evitare un consumo eccessivo di frutta sec- ca o “grassa” in caso di capelli grassi.

• Diminuire/limitare lo stress — Infatti esso accelera in gran parte la caduta.

• Utilizzare sempre shampoo neutri o ade-guati al proprio tipo di capelli, in particola- re quando raccomandati da uno speciali-sta — Ritardano la caduta e migliorano la qualità dei capelli.

• Sciacquarli bene dopo l’applicazione dello shampoo.

• Adoperare creme e lozioni di qualità — Pro- teggono e rafforzano i capelli, soprattutto in caso di tinture o permanenti.

• Massaggio leggero e regolare del cuoio ca-pelluto — Favorisce l’irrigazione sangui- gna e mantiene i capelli in buona salute. Chiedete, per esempio, al vostro parruc-chiere di effettuare questo massaggio.

• Evitare di seccarli con il phon — Preferibi- le, se possibile, lasciarli asciugare da soli.

• Non fissarli fortemente durante il giorno o la notte.

• Non tirarli ossessivamente per controllare se cadono o meno.

• Portare berretti/cappelli — Non favorisco-no la caduta, al contrario, li proteggono dall’effetto nefasto del sole.

Vivere settembre/ottobre 2012

Quelli con l’arcobaleno

Leggere il foglietto illustrativo.Mepha Pharma SA

Aviral® Crème

Herpes labiale?

Azione mirata contro l’herpes labiale} inibisce la riproduzione dei virus dell’herpes} gratuitamente in farmacia e in drogheria: Aviral® scatoletta protettiva

0312

Page 15: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

14 MEDICINA — Capelli

corto, depigmentato. L’organismo, come se si tro‑vasse di fronte ad un corpo estraneo, mette in atto delle reazioni autoimmunitarie (prurito, rossore, infiammazioni) per cercare di eliminarlo, situazionispesso associate alla caduta di capelli.

La terapiaLa migliore terapia è sempre quella mista, cioè che prende in considerazione prodotti e principi at‑tivi che agiscono in modo differente sulle cause, per cercare di colpire la calvizie o la caduta di capelli da tutte le diverse angolazioni, aumentando di molto le possibilità di successo.I principi attivi, le sostanze e i relativi prodotti utili al trattamento sono moltissimi, riconducibili pe- rò a determinati obiettivi:

• inibire la 5-alfa reduttasi – Tipo steroideo — Finasteride, dutasteride, fi‑tosteroli (Saw palmetto), Bohemeria nipononi‑vea, estrogeni (sotto forma di estrogeni coniu‑ gati, estrone solfato o 17‑alfa‑estradiolo), pro‑ gesterone. – Tipo non steroideo — Zinco, tè verde.

• Inibire il legame tra il DHT e i recettori (anta- gonisti recettoriali) — Spironolattone, flutami‑de, ciproterone acetato, fitosteroli (Saw palmet‑ to), canreonato di potassio.

• Prolungare la fase ànagen — Minoxidil, rame‑‑peptidi, xantine, estrogeni (sotto forma di estro‑ geni coniugati, estrone solfato o 17‑alfa‑estra‑ diolo).

• Prevenire e ridurre l’infiammazione (antin-

fiammatori e/o antimicotici) — Rame‑peptidi,idrocortisone, ketoconazolo, aloe Vera gel, SOD (superossidodismutasi).

• Prevenire la fibrosi — Minoxidil, aminexil, glu‑tatione.

• Ottimizzare la fase càtagen — Idrocortisone, estrogeni (sotto forma di estrogeni coniugati, e‑ strone solfato o 17‑alfa‑estradiolo).

Si può notare se la terapia farmacologica funzio-na già dopo 3-4 mesi: verso la fine del primo anno si può trarre un bilancio e valutare se continuare al‑ lo stesso modo od effettuare alcune variazioni.Non ci si deve spaventare se intorno alle 3 settima‑ne si nota un’intensa perdita di capelli (caduta in-dotta), che si ferma dopo circa 1 mese: apparente‑mente può sembrare appunto un brutto segno, ma è invece il primo segnale ad indicare che la cura sta avendo effetto! Infatti, i capelli “dormienti” in fase tèlogen vengono “risvegliati” dal trattamento, che ne accelera la fase di caduta. Ad ogni ciclo, se tutto procede regolarmente, questi capelli saranno poi sostituiti da altri più spessi e forti.In altri periodi si possono verificare fasi di caduta simile a questa, poiché si assiste ad una “sincro-nizzazione” delle fasi del ciclo vitale del capello, simile alla muta negli animali.Se alla caduta intensa sono associati sintomi per- sistenti come rossore della cute, irritazioni o pru-rito, significa che il trattamento è troppo aggres- sivo per il cuoio capelluto. Solitamente ciò si ma‑nifesta quando si usa troppo minoxidil o altri topici: sovradosaggio non significa maggiore velocità nel

raggiungimento dei risultati! Bisogna quindi dimi‑nuire o sospendere temporaneamente il trattamen‑to, sino al ritorno alla normalità, per poi ricomincia‑ re nel modo corretto.In definitiva, come scegliere la terapia adatta? Come visto in precedenza, le possibilità sono nume‑rosissime: sarebbe ovviamente impossibile ed im‑praticabile programmare una terapia che preveda la rotazione di tutte queste sostanze, con molteplici applicazioni topiche giornaliere e assunzione di nu‑merose pillole e integratori. Inoltre, tutto questo po‑ trebbe addirittura essere controproducente. Quindi, quando si è arrivati ad avere un’idea il più preci-sa possibile su cosa possa essere utile al proprio trattamento — guidati anche dalla diagnosi pre-ventiva dello specialista e dalle sue indicazioni terapeutiche — si individuano quei 3-4 prodotti complementari tra di loro che siano sostenibili sia sotto il profilo “economico” che “psicologi- co”.Per fattore “economico” si intende che la terapia deve essere scelta in base alle possibilità econo‑miche e le risorse finanziarie che si desidera — e si può — dedicarvi. È meglio individuarne una con un costo mensile che si sa di poter prolungare per almeno 6‑12 mesi, piuttosto che buttarsi a capofit‑to in una costosissima per poi accorgersi, dopo 1‑2 mesi, che non si è più in grado di sostenerla econo‑ micamente.Lo stesso vale per il profilo psicologico: infatti, lacostanza e la determinazione sono fattori fonda‑mentali nella riuscita della terapia stessa.

04

0120

12

Neocapil® Contro la caduta dei capelli nella donna e nell’uomo

Leggere il foglietto illustrativo

Spirig Pharma SA, CH-4622 Egerkingen, www.spirig.ch

Innovation for skin and health

15

Page 16: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

I l tuo bimbo ha numerosi bisogni che mutano velocemente, dato che cresce in fretta: ecco, ad esempio, come accompagnarlo, giorno dopo giorno, col giusto ciuccio, orsacchiotto e pan‑

nolino.

IL CIUCCIOPollice, ciuccio, biberon… il riflesso di suzione è pri‑mordiale per i neonati e anche in seguito la maggior parte dei bambini continua ad usare regolarmente il ciuccio.

I pro• La suzione, un bisogno vitale — Provoca la se‑

crezione di endorfine, gli ormoni del benessere, che procurano al neonato una piacevole sensa‑zione di calma e tranquillità. Il ciuccio, quindi, è un ottimo metodo per calmare un bambino agi‑tato, esattamente come la poppata o il pollice in bocca.

• Un effetto calmante — Nei primi mesi i bambi‑ni piangono molto, e a volte i genitori non riesco‑ no più a sopportare le grida e le urla del loro pic‑colo. Calmando il pianto, il succhiotto contribuirà anche a calmare i nervi di mamma e papà, mi‑gliorando in questo modo il rapporto tra genitori e figlio.

• La qualità del sonno — Il succhiotto aiuta il

16 SALUTE — Bambini

bambino ad adottare un ritmo sonno‑veglia re‑ golare e a calmarsi da solo, senza ricorrere alla presenza dei genitori. I bambini che usano il ciuccio sono spesso i primi a distanziare i pasti notturni e a riaddormentarsi da soli se si sve‑gliano durante la notte. Per di più, sembra che di notte il succhiotto riduca il rischio di rigurgiti e favorisca la ventilazione, dato che per tenerlo il bambino ha la bocca aperta, diminuendo così il rischio di morte in culla.

I contro• Compromette l’allattamento — Il ciuccio e il

biberon possono pregiudicare l’allattamento al seno. Un neonato così abituato avrà delle diffi‑ coltà ad attaccarsi al seno e, di conseguenza, il corpo della madre non potrà avviare corretta‑mente la produzione di latte.

• Deforma i denti — La pressione che esercita sulla mascella può provocare una deformazione del palato e delle cavità nasali, aprendo così le porte a otiti e ostruzioni nasali. 2/3 delle malfor‑mazioni ai denti sono provocate dalla suzione del pollice o di un succhiotto classico (studio re‑alizzato nel 1984 da R. Schlömer su 2’479 bam‑bini di scuola materna). Di conseguenza, quelli che usano regolarmente il ciuccio o si succhiano spesso il pollice fanno più ricorso agli ortodonti‑

La redazione

© Z

iven

/ s

hutt

erst

ock

sti.• Ricettacolo di microbi — Cade spesso, passa

di mano in mano… è un vero e proprio incubato‑ re di microbi! Per di più, l’eccesso di saliva cau‑sato dalla suzione aumenta il rischio di carie.

• Incomunicabilità — Rispondere sistematica‑mente alle grida del bambino mettendogli in boc‑ ca il ciuccio non risolve tutti i problemi, anzi, que‑ sto atteggiamento lo spinge a isolarsi e a non co‑municare. Per evitare che si chiuda in sé stesso, si consiglia di sostituire il ciuccio con un orsac‑ chiotto a partire dai 6 mesi.

• Dipendenza — Il bambino può diventarne “di‑pendente” e non riuscire più ad abbandonarlo.

Consigli per sceglierloEsistono diversi tipi, in silicone, a goccia, anatomi‑ ci…

• La tettarella (= parte che entra in bocca) — Se il bambino ha solo qualche giorno, scegliere un ciuccio con la tettarella rotonda, affinché ricordi la forma del capezzolo. Una volta cresciuto, cer‑care di trovare la forma che si adatta di più al suo palato.

• Il cerchio (= parte che si trova in contatto con le labbra e la bocca) — Sceglierlo perforato,per evitare le irritazioni dovute alla saliva.

• L’anello — Permette di maneggiare il ciuccio senza toccare la tettarella o il cerchio, così da non deporvi dei microbi.

• La catenina — Molto pratica per fissare il ciuc‑cio ai vestiti del bambino, evitando che cada con‑ tinuamente per terra.

• Il porta-ciuccio — Si tratta di una scatoletta che consente di mettere il succhiotto in borsa senza sporcarlo.

L’ORSACCHIOTTOÈ l’oggetto preferito, quello da cui il bambino non si separa mai: oggetto di transizione, è sinonimo di sicurezza e stabilità.Più l’orsacchiotto è sporco e rovinato, più il bambi‑no vi pare affezionato? È normale: i suoi criteri sono molto diversi da quelli degli adulti!

Cosa rappresenta?Nei primi mesi di vita, il neonato crede di essere un tutt’uno con la propria mamma. Verso gli 8 mesi, co‑mincia a rendersi conto che sono invece 2 persone distinte e che tra di loro esiste una distanza: l’orsac‑chiotto diventa quindi un oggetto di transizionenella costruzione della sua identità. Questo con‑cetto è stato elaborato dal pediatra e psicoanalista

CIUCCIO, PANNOLINO & CO.:COME SCEGLIERLI?Mini guida per aiutare a barcamenarsi fra alcune tipiche problematiche legate ai neonati e ai bambini piccoli.

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 17: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

Donald Winnicott, secondo cui l’oggetto transi- zionale non è indispensabile, ma è spesso scel-to come palliativo all’assenza della madre.Anche se l’orsacchiotto è brutto e informe, è un og‑getto rassicurante che crea un legame tra i luoghi (casa, asilo, scuola…) e le persone (genitori, fra- telli, babysitter…) che lo circondano.

Come viene scelto?Il letto del bambino crolla sotto il peso di decine di peluche nuovissimi, e lui si ostina a portarsi dietro un bambolotto ormai informe? Non c’è da stupirsi! Il bambino non dà alcuna importanza all’aspetto dell’orsacchiotto, ciò che conta per lui sono le sensazioni: attraverso quell’oggetto ritrova un odo‑re o una consistenza che gli ricordano il profumo o la pelle della mamma.L’oggetto transizionale non deve essere per forza un peluche, può trattarsi anche di uno straccio o di una maglietta. Non bisogna cercare di guidare la sua scelta, il bambino sceglierà da solo il suo og‑getto preferito in funzione della sensazione di sicu‑rezza che gli procura.

Orsacchiotto perso o dimenticato?Come evitare il drammaSi sta per portare fuori o mettere a letto il bambino e l’orsacchiotto è sparito, ancora peggio, forse è stato dimenticato al parco o all’asilo… A seconda della sua età, cercare sempre di calmarlo, spiegando- gli le cose.Se ha già 5-6 anni perché non proporgli di rinun-

ciarvi, solo per quella notte? Parlargli come ad unadulto e restare calmi: deve sentirsi capito e inco-raggiato.Se la rinuncia è davvero troppo dolorosa, propor‑gli un oggetto sostitutivo come, ad esempio, un foulard o una maglietta su cui si è spruzzato un po’ del proprio profumo.

A che età rinunciarvi?L’opinione del pediatra Aldo Naouri, secondo cui “l’orsacchiotto dovrebbe essere tolto dopo i 2 anni”, ha fatto molto scalpore. Spesso, infatti, l’orsac-chiotto è un oggetto indispensabile almeno fino ai 6 anni. In seguito, è il bambino stesso a separar‑sene a poco a poco, restando comunque sempre un conforto in caso di bisogno, ma perdendo le funzioni fondamentali che aveva durante l’infanzia. In gene-rale l’orsacchiotto viene conservato nella stanza da letto ma non segue più il bambino ovunque: gli è ancora affezionato, ma ormai riesce a rinunciarvi. Attenzione, deve essere lui a decidere quando farlo! Certo, lo si può incoraggiare, ma non deve es‑sere l’adulto a prendere l’iniziativa, buttandolo via.Se, invece, il bambino ha più di 8 anni ma non rie‑sce ancora a separarsi dal suo doudou, è meglio ri-correre ad un pedopsichiatra che potrà dire se si tratta di una situazione preoccupante oppure no.

I PANNOLINIDato che bisogna cambiare il bambino in media 6-7 volte al giorno, e che comincerà ad imparare leregole dell’igiene personale verso i 2 anni, è meglio

riflettere bene sul problema dei pannolini: meglio quelli monouso o quelli lavabili? I primi hanno facili‑ tato la vita delle mamme già da alcuni decenni, so‑ stituendo le fasce. Ma occorre sceglierli bene:

• i monouso — Affinché il pannolino sia adatto albambino, va scelto in base al suo peso, in modo che non possa perderlo durante la giornata. Per la comodità assoluta, optare piuttosto per i pro‑dotti ipoallergenici e quelli più sottili e aderenti.Sono biodegradabili in 500 anni e dunque fonte importante d’inquinamento, in particolare a cau‑ sa dei prodotti chimici utilizzati per aumentarne la capacità d’assorbimento.

• I lavabili — Si compongono generalmente di mutandine di cotone (meglio se biologico) per mantenere lo strato assorbente e una salviettina di carta, con chiusura a velcro, per conformarsi all’anatomia del bambino. Quando il bambino va cambiato, si getta la salviettina di carta.Prevedere comunque delle “lavatrici” ogni 2‑3 giorni e che un pannolino raggiunge il suo massi‑ mo potere d’assorbimento solo dopo 2‑3 lavaggi.Il vantaggio di utilizzare materiali naturali e quin‑di biodegradabili richiede tuttavia l’utilizzo della lavatrice e finisce, quindi, per comportare un consumo consistente d’energia. Un compromes‑ so interessante sono i pannolini monouso biode‑ gradabili, che però sono più costosi.

• I più economici — Vincono quelli lavabili, an‑che se l’investimento di partenza è più oneroso. Su un periodo di 3 anni, costano circa il 60% in meno rispetto ai monouso.

VIOLA pomata all’olio di mandorle per la prevenzione e il trattamento della dermatite da pannolino.

Basta con la pelle irritata del bimbo!

proteggecuraguarisce

Basta con la pelle irritata Basta con la pelle irritata

Disponibile nelle farmacie e drogherie.Melisana AG, 8026 Zurigo, www.melisana.ch Si prega di leggere il foglietto illustrativo.

VIOLA_Ins_210x148.5_i.indd 1 28.03.12 17:08

17

Page 18: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

18 ALIMENTAZIONE — Diete

© s

tefa

nolu

nard

i / s

hutt

erst

ock

DIETE PER L’AUTUNNO:PER SALUTARE L’ESTATE E I SUOI VIZIDopo le vacanze estive, è tempo di riprendere la propria vita quotidiana. Le diete proposte per-mettono di dimagrire e affrontare al meglio il cambio di stagione, anche emotivamente.

La redazione

L’estate e le vacanze sono ormai alle spalle, ma non i loro “sgradevoli ricor‑dini” nei punti critici (pancia e glutei). Vi consigliamo un paio di diete ideali per

questo periodo (cambio di stagione), che può già es‑ sere critico a livello di morale.

DIETA DELL’OROLOGIO BIOLOGICOL’organismo è regolato da un “orologio interno”, le cui lancette seguono ritmi biologici ben precisi. Per questo motivo alla sera si ha sonno e a mezzogior‑no si comincia a sentire un certo languorino.Nell’arco delle 24 ore, le funzioni di tutte le cellu- le del corpo hanno un momento di massima atti- vità e uno di completo riposo. Di conseguenza, si brucia di più in alcuni momenti della giornata e molto meno in altri. Ma come sfruttare al meglio questo ritmo altalenante, in modo che il cibo non si

converta subito in ciccia? Certo, occorre sempre li-mitare le quantità, ma, soprattutto, è essenziale ripartire correttamente la quota calorica nei mo- menti giusti. La produzione d’insulina — l’ormo-ne fondamentale nel metabolismo degli zuccheri — raggiunge il suo picco intorno alle 14 ed è proprioentro quest’ora che andrebbero consumati circa i 2/3 delle calorie totali giornaliere. Nelle prime o-re della giornata si ha una maggiore produzione di enzimi digestivi. Il cibo, a parità di quantità, vienequindi consumato meglio al mattino e nel primo pomeriggio piuttosto che alla sera, quando le fun‑zioni dell’organismo rallentano.La dieta proposta, da circa 1’200 calorie, può a- vere un duplice effetto:

• messo su un paio di chili di troppo — Aiuta asmaltirli.

• Più in forma e pieni di energie — Dal momento che il menù giornaliero asseconda l’orologio bio‑ logico e quindi il naturale funzionamento dell’or‑ganismo, non solo si perderà peso, ma ci si sen‑ tirà meglio.

Lo schema alimentare può essere seguito addirit-tura per un mese, proprio perché copre tutte le esi‑genze nutrizionali e non costringe a tagli drastici. I‑ noltre, insegna anche a ripartire al meglio nell’arco della giornata la quota calorica che si ha a disposi‑zione, sfruttando al massimo le potenzialità del pro‑ prio metabolismo.

L’OROLOGIO E L’ALIMENTAZIONEMattinoDopo circa 8 ore di digiuno, l’organismo ha termina‑ to le riserve di zuccheri, accumulati sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli. Ha quindi bisogno dell’energia necessaria per affrontare la giornata. Sì, quindi, a latte o yogurt accompagnati da una taz‑

za di cereali, ma anche a pane e marmellata o a qualche biscotto secco. Ciò che si mangia al matti‑no viene consumato rapidamente nella prima parte della giornata, quindi non incide sul peso. Attenzio‑ ne, però: non inserire nella propria colazione burro, Nutella o brioche farcite, perché è inevitabile che i grassi, di cui sono ricchi questi cibi, si depositino su fianchi e cosce. Allo stesso modo, evitare anche di ridurre il pasto ad un misero caffè, altrimenti non si riuscirà a tirare fino all’ora di pranzo, cedendo alla tentazione di un sostanzioso snack a metà mattina.Ultimo consiglio: cercare di far colazione in tutta tranquillità, permettendo all’organismo di assimila‑ re e digerire meglio ciò che si mangia.

PranzoSbagliato puntare su un pasto frettoloso ma anche sedersi a tavola e straviziarsi, rischiando di costrin‑gere l’organismo ad una lunga ed impegnativa dige‑stione che vi abbioccherà fino almeno alle 16. Come comportarsi? 20 minuti prima di mettersi a tavola, mangiare un frutto o bere un succo. Ci si sentirà su‑ bito meglio perché il tasso di glucosio nel sangue aumenterà immediatamente e attiverà i centri ner‑vosi che inibiscono l’appetito. In questo modo a pranzo si riesce ad accontentarsi di un piatto di pa‑ sta o riso e verdura.

MerendaVerso le 16‑17 si verifica di solito una lieve ipogli‑cemia che può essere compensata mangiando un frutto o un paio di cracker. Così si può rendere al meglio anche nella seconda metà del pomeriggio, senza arrivare alla sera affamati.

CenaLeggera e a basso contenuto di grassi! Alla fine del‑

Batterie scariche? Mai più!Nell’organismo la lecitina partecipa a numerosi processi di vitale importanza,tra l’altro alla formazione delle pareti cellulari e al bilancio energetico.

Il Biorganic Lecithin-1200 Gisand contiene lecitina vegetaleottenuta dall’olio di semi di soia.

Il Biorganic Lecithin-1200 Gisand è consigliato in caso di:

• stanchezza• tensioni ed esaurimento nervoso• diminuzione dell’effi cienza fi sica e mentale• diffi coltà di concentrazione e di memoria

Nell’ambito di un’alimentazione equilibrata il Biorganic Lecithin-1200 Gisand può abbassare i tassi sanguigni del colesterolo e dei lipidi.

Presti attenzione al foglietto illustrativo! Gisand SA, Schläfl istrasse 14, 3013 Berna

Page 19: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

19

la giornata, le funzioni digestive rallentano e dimi‑nuisce anche la produzione di succhi gastrici e bilia‑ ri che servono a trasformare i grassi: per questo mo‑tivo, se la cena è composta da piatti elaborati e con‑diti, si deposita direttamente su cosce e fianchi. Oc‑ chio, però: mai saltare del tutto il pasto serale per‑ché l’organismo ha bisogno di compensare l’energia spesa durante la giornata.

IL MENÙColazione

– 1 bicchiere di latte scremato o 1 yogurt – 1 tazza di corn flakes (30 g)

Giorno 1• Spuntino mattutino

– 1 grappolino d’uva o 1 mela• Pranzo

– 1 piatto di risotto con le seppie – Insalata verde oppure di pomodori, condita con un filo d’olio extravergine di oliva

• Spuntino pomeridiano – 1 yogurt magro o 1 frullato con latte magro

• Cena – Insalata di pomodori, condita con un filo d’olio extravergine di oliva – Petto di pollo (120 g) ai ferri, condito con un fi‑ lo d’olio di oliva e limone a fettine

Giorno 2• Spuntino mattutino

– 1 pera oppure 1 mela

• Pranzo – Pizza margherita, napoletana o ortolana (200 g) – Insalata verde o di carote, condita con un filo d’olio extravergine di oliva

• Spuntino pomeridiano – 1 macedonia o 1 bicchiere di latte magro

• Cena – Verdure alla griglia (zucchine, peperoni, me‑lanzane), condite con un filo d’olio di oliva

– Pesce, tipo dentice, al cartoccio

Giorno 3• Spuntino mattutino

– 1 grappolino d’uva o 1 mela• Pranzo

– Minestrone di verdure con 2 cucchiai di riso, condito con un filo d’olio di oliva a crudo

– 1 piattino di bresaola (80 g), condita con un fi‑ lo d’olio di oliva e succo di limone

• Spuntino pomeridiano – 2 cracker integrali o 2 fette biscottate

• Cena – Melanzane trifolate, condite con un filo d’olio di oliva e prezzemolo tritato

– Frittata (2 uova) cotta al forno, senza l’aggiun‑ ta di condimento

Giorno 4• Spuntino mattutino

– 2 biscotti tipo savoiardi o 2 fette biscottate• Pranzo

– Pasta con sugo di tonno – Peperoni gialli e rossi arrosto, conditi con un filo d’olio di oliva e succo di limone

IL FITNESSLa prima dieta è più efficace se si fa un po’ di movimento fisico. Anche lo sport, però, non dà gli stessi benefici e risultati in tutte le ore del giorno. Il mo- mento ideale? Tra le 14 e le 18: in que-sto arco di tempo l’efficienza muscola- re, la capacità respiratoria, i riflessi e la coordinazione dei movimenti sono al loro massimo livello. Ciò significa che il corpo ha una maggiore capacità di reazione e riesce a bruciare di più, an- che senza sforzarsi troppo.Se si lavora e non si può dedicarsi all’attività fisica nel pomeriggio, andrà bene anche approfittare della pausa pranzo. In alternativa, meglio eserci-tarsi al mattino piuttosto che dopo ce-na, quando le attività fisiologiche van- no progressivamente a riposo. E se proprio non si hanno altri momenti li-beri se non alla sera, dare la preferen-za ad attività rilassanti e poco impe-gnative, come lo stretching, il nuoto e la corsa lenta.

OMEGA-life®: 1 ✕ al giorno per la vita.

Acidi grassi omega 3 altamente concentrati dal mare.

OMEGA-life® contiene gli acidi grassi omega 3 essenziali EPA e DHA che influenzano la regolazione dei lipidi nel sangue. Come

novità sono disponibili anche OMEGA-life® Eye, arricchito con vitamine e carotenoidi, e OMEGA-life® Junior in capsule

masticabili al gusto di arancia. Una capsula copre il fabbisogno giornaliero. In vendita nelle farmacie e nelle drogherie.

Per il fabbisogno

quotidiano. NOVITÀ:

per la vista. NOVITÀ:

per i più piccoli.

www.omega-life.ch

6954_OmegaLife_Anzeige_210x148.5_DFI.indd 3 09.02.12 13:32

Page 20: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

20 ALIMENTAZIONE — Diete

• Spuntino pomeridiano – 1 bicchiere di latte scremato o 1 yogurt

• Cena – Spinaci all’agro, ovvero lessati e conditi con un filo d’olio di oliva e succo di limone – Formaggio (80 g) tipo mozzarella, scamorza fresca o caprino

Giorno 5• Spuntino mattutino

– 1 yogurt o 1 pera• Pranzo

– Spaghetti con le vongole – Verdure alla griglia (peperoni, zucchine, me‑lanzane), condite con un filo d’olio di oliva

• Spuntino pomeridiano – 1 macedonia oppure 1 mela

• Cena – Insalata verde mista, condita con un filo d’o‑ lio di oliva e succo di limone – Polpo in insalata, condito con un filo d’olio di oliva, aglio e prezzemolo tritato

Giorno 6• Spuntino mattutino

– 1 grappolino d’uva o 1 mela• Pranzo

– Caprese di mozzarella (80 g) e pomodoro, con‑ dita con un filo d’olio di oliva e basilico – 1 panino integrale, 1 michetta o 1 francesino

• Spuntino pomeridiano – 1 yogurt magro o 1 frullato con latte magro

• Cena – Riso (70 g) allo zafferano con un cucchiaio di parmigiano – Fagiolini all’agro lessati e conditi con un filo d’olio di oliva e aceto

Giorno 7• Spuntino mattutino

– 1 pera oppure 1 mela• Pranzo

– Pasta (70 g), condita con ricotta magra (50 g) e una spolverata di pepe – Insalata verde, condita con un filo d’olio di o‑ liva e succo di limone

• Spuntino pomeridiano – 2 biscotti tipo savoiardi o fette biscottate

• Cena – 1 piattino di prosciutto crudo (70 g) sgrassato, di prosciutto cotto o speck magri – Insalata di pomodori, conditi con un filo d’olio di oliva e foglie di basilico fresco

LA DIETA DELLA SERENITÀChe sapore ha una giornata uggiosa? Provate a se‑ guire questa dieta in allegria: aiuta a dimagrire

senza mortificare il palato e lo spirito. E in più re- gala una preziosa carica di vitalità.Chi è in continua lotta con la bilancia sa bene che èdifficile iniziare una dieta, ma ancor di più pro-seguirla. Di fronte a insalatine scondite o petti di pollo incolori come le giornate autunnali i buoni pro‑ positi del lunedì vanno puntualmente in fumo.Meglio allora affidarsi a quella che gli americani chiamano psicodieta: l’insieme degli alimenti che, come tanti antidepressivi naturali, riescono a migliorare il tono dell’umore. Infatti, le sostanze e i principi attivi ingeriti attraverso i cibi provocano nell’organismo reazioni biochimiche ben precise, che riescono a influenzare il sistema nervoso e, di riflesso, il sonno, la memoria e l’irrinunciabile capa‑ cità di ridere e sorridere.Con un occhio alla bilancia e un altro all’umore, il menu settimanale, con un apporto giornaliero di cir-ca 1’300 calorie, consentirà di perdere fino a 3 chili in 15 giorni. Lungi dall’essere noioso o puniti‑vo, consente di mangiare un po’ di tutto, compre-so pure il re delle tentazioni: il cioccolato. Prota‑gonisti della dieta sono gli alimenti che danno ener‑gia e insieme favoriscono, a livello cerebrale, la sin‑tesi di quei neurotrasmettitori che infondono benes‑ sere e serenità. Bisogna comunque evitare gli squi‑libri nutrizionali che possono essere alla base di stress, tristezza, nervosismo e sbalzi di umore.

Colazione – Latte intero (100 g) con cornflakes (40 g) – 1 caffè con 1 cucchiaino di zucchero – 1 cucchiaino di pappa reale (10 g)

Spuntino• Mattutino — 1 yogurt magro alla frutta (125 g)

2 tazze di tè verde, che aiuta a drenare i liquidi in eccesso.

CondimentiOgni giorno si può contare anche su 2 g di sale per ogni piatto da insaporire, 10 g di parmigiano grat‑tugiato (per condire i “primi”). Attenzione però a ri‑ spettare la versione integrale degli alimenti (pane, riso e pasta).

Giorno 1• Pranzo

– Riso integrale (80 g) al pomodoro e basilico – Fesa di tacchino arrosto (100 g) – Melanzane alla griglia (150 g) condite con olio di girasole (10 g) e timo

• Cena – Tonno sott’olio (80 g) con carotine e cavolfio‑ re all’agro (200 g)

– 1 panino integrale (40 g) – 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

Giorno 2• Pranzo

– 1 fetta di carne di manzo alla griglia (100 g) – Patate novelle (100 g) al burro (10 g) con noce moscata

• Cena – Pizza margherita (200 g) – Insalata di sedano e lattuga (250 g) con noci (10 g) e 1 foglia di menta

– 1 pompelmo (150 g) – 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

Giorno 3• Pranzo

– Fiocchi di latte (100 g) con gamberetti (100 g) – Insalata di pomodori e sedano (250 g) condita con olio di girasole (10 g)

– 1 panino integrale (50 g)

GLI ANTISTRESSSe si è a corto di energia, si può ricorrere a- gli integratori naturali: vanno presi per cicli di 2 mesi, soprattutto ai cambi di stagione.

• Ginseng ed eleuterococco — La medicina ufficiale le ha riconosciute come “piante a- dattogene”, per la capacità di aiutare l’or-ganismo a sopportare meglio i cambia-menti di vita e di luogo e i periodi di stress.Contengono un cocktail di ormoni vegetali, polifenoli, vitamine e altre sostanze eubio-tiche (“eu” = bene, “bios” = vita).Il ginseng puro coreano, in estratto fluido, va preso alla dose di 5 mg per chilo di peso corporeo, mentre l’eleuterococco si può as- sumere come tintura madre (20 gocce, 2 volte al giorno).

• Pappa reale e polline — Una vera miniera di vitamine (A, E, B1, B2, B6, PP, H e C), di saliminerali (potassio, ferro, calcio e fosforo), di sostanze antibiotiche (proteggono dalle infezioni), di enzimi (accelerano le reazioni metaboliche), di ormoni vegetali (manten- gono giovani) nonché di aminoacidi essen- ziali (migliorano la resistenza alla fatica, come la metionina, l’arginina e la creatina).Un aiuto indispensabile se si va in palestra e ci si sente “fuori allenamento”.La pappa reale fresca in gelatina si assu- me con l’apposita spatolina da 10 grammi. Il polline si trova in granuli: se ne possono sciogliere 2 cucchiaini al giorno nella mine- stra o nello yogurt.

Professionalità e tecnologiaper la stampa di qualità

NEWPRINT SAARTI GRAFICHE

via Zuccoli 5cas. postale 5366902 Luganotel. 091 985 69 80fax 091 985 69 [email protected]

NEWPRINT PUBB 4 COL 190x45 23-08-2005 8:28 Pagina 1

Page 21: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

21

• Cena – Rigatoni (80 g) al pomodoro e basilico – 1 uovo alla coque con insalata di sedano, so‑ia, lattuga (100 g) e 1 foglia di menta – 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

Giorno 4• Pranzo

– Pollo (200 g) al forno con mandorle – Broccoli (300 g) conditi con olio di girasole (10 g) – 1 panino integrale (40 g)

• Cena – Sgombro (100 g) in umido con radicchio (50 g) – 1 pompelmo (150 g) – 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

Giorno 5• Pranzo

– Coniglio (250 g) al forno con cipolline (30 g) – Insalata di carote e sedano (200 g) condita con olio di girasole (5 g) – 1 panino integrale (40 g)

• Cena – 2 uova sode su letto di rucola e parmigiano – 1 panino integrale (40 g) – 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

Giorno 6• Pranzo

– 1 fettina di groviera (100 g) – Insalata di spinaci crudi e germogli di soia (100 g) conditi con olio di girasole (10 g)

– 1 panino integrale (40 g)• Cena

– Gamberoni (200 g) al curry e timo – Insalata di sedano e lattuga (250 g) con noci (10 g) e 1 foglia di menta

– 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

Giorno 7• Pranzo

– Riso integrale (80 g) con lenticchie (40 g)

– Fiocchi di latte (60 g) – Insalata di stagione (100 g) condita con olio di girasole (10 g)

• Cena – 1 fetta di carne di manzo (100 g) alla griglia – Verdure crude (150 g) in pinzimonio condite con olio di girasole (10 g)

– 1 quadratino di cioccolato fondente (5 g)

I “MUST ” PER LA FELICITÀAnzitutto gli alimenti integrali, che sono più energetici, ma non più calorici, di quel- li raffinati.mai rinunciare ai carboidrati se si vuole tenere alto il morale! non solo sono buoni da gustare e da vedere (pensate al tricolore della pizza margherita o dei rigatoni al po-modoro e basilico), ma apportano degli aminoacidi essenziali, come il triptofano, che contribuiscono alla sintesi di serotonina, il neurotrasmettitore cerebrale che regola il barometro dell’umore. Inoltre salvaguardano tutte le vitamine del gruppo B, fon- damentali per la salute del sistema nervoso.Importante è anche assumere legumi e alimenti proteici ricchi di ferro, la cui man- canza provoca debolezza e di conseguenza malumore.Altro pezzo forte di questa dieta è la scelta di cibi ricchi di magnesio (gamberi, gam- beretti, noci e cioccolato), un minerale che serve a riequilibrare il sistema nervoso. Per rendere ancora più consistente l’apporto di questo prezioso minerale usare, co-me condimento, l’olio di semi di girasole invece dell’extravergine di oliva, che con-tiene comunque molte vitamine e principi antiossidanti. Inoltre, insaporire le pie- tanze con spezie ed erbe aromatiche che pure tonificano il sistema nervoso.

Riduce l’assimilazione di calorie

da carboidrati

Diminuisce l’assorbimento delle calorie contenute

nei grassi alimentari

Genera un senso di sazietà ed impedisce

un appetito eccessivo

Infoline: 0800 240 633

Controllo del peso,prevenzione e trattamentodell’obesità

www.LiposinolBiomed.ch

Principi attivi di origine vegetale

Dimagrire? Mantenere il peso?Liposinol, Carbosinol e Appecal vi aiutano.

In vendita nelle farmacie e drogherie.

Prodotti medicinali

4382_Ins_vivere_a_tempo_210x148_i.indd 1 10.07.12 11:05

Page 22: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

rimedio all’alitosi, in Italia si giurava sulle doti del prezzemolo ed in Iraq sui chio‑di di garofano, per arrivare al 18° secolo con medici saccenti che preconizzava‑ no risciacqui orali a base di urina!L’alitosi è l’odore sgradevole dell’alito con origini metaboliche legate al tratto respiratorio ed a quello gastrointestinale, nonché conseguenza dell’abuso di be‑vande alcooliche, da appurare con una visita di un medico internista: presente pure a bocca chiusa, permane anche dopo che si son lavati i denti. È relativa‑mente rara, perché interessa circa il 10% delle persone. Le cause al di fuori del cavo orale più comuni sono: processi patologici nelle cavità del cranio (seni ma‑scellari, seni frontali) comunicanti con il cavo orale, come pure tonsilliti, sinusiti croniche e un flusso cronico (secrezione) dal naso alla faringe (generalmente o‑ gni infezione del tratto respiratorio con batteri può produrre odori), malattie ge‑neriche che possono formare odori sgradevoli, malattie sistemiche come il dia‑bete, la difterite e l’AIDS e i disturbi del metabolismo. Nelle donne a cui sono sta‑ti misurati i composti volatili di zolfo nel cavo orale durante il ciclo mestruale si sono notati, nel giorno dell’ovulazione, dei valori 4 volte superiori. I medicamenti possono causare alitosi quando i prodotti decomposti dal metabolismo vengono espirati. Certi medicamenti, come psicofarmaci e preparati per anziani, riduco‑ no il flusso salivare e favoriscono la crescita dei batteri.L’alito cattivo (foetor ex ore) affligge quasi la metà della popolazione, adulti e bambini, e ha origine solitamente solo nel cavo orale: è provocato dai batteri pre‑senti nella bocca che decompongono i resti di cibo, le cellule epiteliali morte che si desquamano dalle mucose orali ed i componenti organici della saliva produ‑cendo dei solfuri volatili dal caratteristico odore disgustoso. Se si conserva della saliva fresca per più ore, a 37 gradi, si constata la formazione di una serie di com‑posti volatili, specialmente composti dello zolfo (acido solfidrico). Lo spettro dei germi si sposta a favore di microorganismi che vivono senza ossigeno. Cambia il valore del pH: la formazione di cattivi odori sembra favorita in un ambiente alca‑ lino, mentre diminuisce in un ambiente acido.Le cause scatenanti più comuni sono la gengivite, la parodontite, il tartaro, la ca‑ rie e soprattutto la patina sul dorso della lingua che rappresenta i due terzi dei microorganismi presenti in bocca; talora le cause sono da ricercare nella super‑ficie frastagliata delle tonsille. Queste patologie sono facilmente eliminabili con un’igiene orale puntuale ed un’accurata pulizia meccanica eseguita con spaz‑zolini da denti utilizzati con dentifrici specifici fluorati ed aromatizzati. La pulizia regolare e quotidiana della lingua con lo spazzolino, con raschietti o con specia‑li spatole riduce in modo evidente la quantità di microorganismi che formano la placca dorsale. Nelle persone adulte migliora sensibilmente anche la capacità gustativa. Esperimenti su animali dimostrano che questa pulizia quotidiana non comporta alterazioni della mucosa della lingua. Per eliminare il dubbio sulla pre‑senza di altre malattie più rare e per avere una consulenza personalizzata è cal‑damente consigliato un controllo presso il proprio medico dentista SSO ed una seduta presso l’igienista dentale. Concause che peggiorano la situazione sono la secchezza della bocca che si riscontra sovente in persone in età avanzata, l’uso di determinati medicamenti (maggiori informazioni si trovano nei foglietti illustrativi allegati ai prodotti oppure rivolgendosi al farmacista di fiducia), il di‑giuno, lo stress e l’abuso di alcool; non esiste per contro nessun rapporto diretto comprovato con il fumo.

HO L’ALITO CATTIVO? ALLORA DIMMELO, PER FAVORE!L’alito cattivo è un argomento tabù, nessuno ne parla volentieri e chi ne soffre non se ne rende conto! Non si riesce a controllare da soli la freschezza del pro‑

Iniziamo con un po’ di cultura locale, che non nuoce mai. Nel nostro dialet‑to non esistono forme di linguaggio dirette per affrontare apertamente il problema dell’alitosi con chi ne soffre. Il detto citato nel titolo è una forma di uso comune e non ha attinenza specifica con l’alitosi stessa ma è solita‑

mente utilizzato per accertarsi, in modo abbastanza aggressivo, se chi ci ascol‑ta sia del tutto presente dal punto di vista psichico (“Sei matto?” “Sragioni?” “Sei tutto a posto?”). In tutto il cantone è diffuso il “fiaa cativ / gram / marsc” ed il peggiorativo “fiadasc”, sempre però usato nel parlare di terze persone affette da alitosi (soggetti che a Grancia vengono detti “sepultüra” e a Poschiavo “spuz‑zaflù”). “Ga puzza u fiod” in alcune località delle valli superiori indica cosa mol‑to costosa, in altre sentirsi in colpa e anche averla combinata grossa.La storia insegna che l’alitosi non è un male dei nostri giorni, tanto che già Ippo‑crate (medico greco del 400 a.C.) dava dettagliati consigli per tentar di risolve‑re il problema, teorizzando giustamente che “quando la gengiva ridiventa sana sparisce l’alito cattivo”; gli antichi egizi chiamavano la prima ora dopo il risve‑ glio “l’ora dell’odore di bocca”, la Cina dei Kan vedeva nei gusci d’uovo il giusto

I nostri dentisti. Da 125 anni.22 ODONTOIATRIA — Alitosi

L’alito cattivo, un problema che interessa quasi la metà della popolazione mondiale, è un argomento tabù e non si osa affrontarlo apertamente con gli interessati.

TA SPÜZZAUL FIAA?

Dr. med. dent. Giancarlo Bernasconi, membro SSO Ticino — STMD Per la Commissione di Informazione della Svizzera Italiana (CISI)

COSA POSSO FARE PER PREVENIRE L’ALITO CATTIVO?

Il modo migliore per proteggersi dall’alito cattivo risiede nel

com batterne le cause. I depositi batterici (placca e patina

linguale) vanno rimossi meccanicamente con lo spazzolino da

denti e il raschietto per la lingua. I dentifrici e i collutori

contengono speciali principi attivi che neutralizzano le

sostanze maleodoranti e svolgono un’azione antibatterica.

L’igiene orale quotidiana deve quindi comprendere

l’utilizzo regolare di:

• spazzolino da denti e dentifricio fl uorurato per eliminare

la placca presente sui denti

• spazzolino interdentale o fi lo interdentale per pulire

gli interstizi

• raschietto per la lingua per eliminare i batteri che provocano

cattivi odori presenti sulla lingua

Per ottenere maggiori informazioni, consulti il nostro

sito web www.boccasana.ch

www.boccasana.ch ti aiuta.

“AH, ALLORA è COSÌ SEMPLICE SBARAZZARSI dELL’ALITO CATTIVO?”

© C

op

yrig

ht 2

010

Co

mun

ità

d’in

tere

ssi S

alu

te o

rale

in S

vizz

era

La comunità d’interessi Salute orale in Svizzera ringrazia tutti

coloro che hanno contribuito alla campagna di informazione e

prevenzione „Ho l’alito cattivo? Allora dimmelo, per favore“:

Sponsor d’argento: Cassa per medici-dentisti SA, Wädenswil, Losanna, Lugano

Sponsor di bronzo: SWISSLOS, Fondo della lotteria dei Cantoni di Argovia, Soletta e Zugo

Altri sponsor/partner:

TRISA, Triengen

astrea/farmacia

Associazione svizzera dei droghieri

Coop

Impressum Salute orale in Svizzera è patrocinata da:

Società Svizzera di Odontologia e Stomatologia SSO

Swiss Dental Hygienists

GABA Svizzera

astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia astrea/farmacia

Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists Swiss Dental Hygienists

KonsBrosch A6Lepo I 220610.indd 1 24.06.10 11:06

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 23: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

prio alito: l’espediente di alitare nella mano a conchiglia davanti al naso non dà risultati perché è impossibile soffiare ed annusare contemporaneamente. Un a‑ lito pesante può avere un forte impatto sociale tanto da ostacolare le relazioni sociali e rappresentare un handicap notevole sia nei rapporti interpersonali pri‑vati (con un calo dell’autostima e conseguente aumento dello stress, portando talora pure ad una esclusione del soggetto dal gruppo e, in casi già problemati‑ci, all’emarginazione), sia nei contatti professionali con influenze negative sulla carriera lavorativa. Interlocutore competente e discreto è il vostro medico denti‑sta SSO o la sua igienista dentale, che possono rendervi attenti alla problemati‑ca in occasione delle visite periodiche di controllo ed applicare le terapie attive e preventive volte alla soluzione del problema. Una terapia per l’alito cattivo ha senso se si possono stabilirne l’esistenza e la causa indipendentemente dalla descrizione del paziente. L’intensità dell’odore si può stabilire annusando la re‑ spirazione dalla bocca e dal naso e nell’atto del parlare, ad una distanza dal pa‑ziente di circa 10 cm. Queste misurazioni organolettiche possono essere ese‑guite da qualsiasi persona, ma non senza problemi. Per esempio, durante il ciclo mestruale si possono avere disturbi temporanei dell’olfatto, così come la posi‑zione della testa nell’odorare può influenzare il giudizio. Sembra che le donne siano più adatte degli uomini a svolgere il compito di “annusatori”.I rilevamenti organolettici diretti, dovendo essere effettuati sul paziente, danno luogo a situazioni a volte penose. Quindi sono da preferire misurazioni con stru‑menti adatti. Nel 1990 fu introdotto un apparecchio chiamato “alimetro”. Per mi‑ surare si soffia in una cannuccia di paglia: un indicatore registra la concentra‑zione dei composti volatili di zolfo presenti nell’aria espirata. Benché le misura‑zioni ottenute siano approssimative, l’apparecchio serve per testimoniare che e‑ siste effettivamente un problema. Può anche servire a convincere una persona affetta da alitofobia che è esente dal temuto difetto; ci sono persone che credono di soffrire di alito cattivo pur non avendolo: si tratta allora di disturbi di carattere psicologico. Generalmente questa fobia è legata ad altri disturbi psichici.Per una presa di coscienza serena e senza eccessivi disagi è importante il ruo‑lo che devono svolgere sia la famiglia sia le persone vicine per amicizia al sog‑getto: è chiaro a tutti che si tratta di un campo molto personale ed intimo e che parlarne crea naturale imbarazzo, ma un atteggiamento franco ed aperto con un approccio discreto ma chiaro (“Scusa, è un po’ imbarazzante, ma…”, “Qualcunoti ha già detto che…”) serve a trovare per il problema soluzioni semplici e ra‑pide: nella maggior parte dei casi basta un’igiene orale scrupolosa e quotidiana

per eliminare durevolmente l’alito cattivo. Rias‑ sumendo, i mezzi adatti per una buona igiene orale sono:• spazzolino da denti con setole sintetiche

di media durezza per eliminare la placca dai denti;

• dentifricio fluorato, eventualmente aroma-tizzato;

• spazzolino o filo interdentale per pulire gli interstizi;• raschietto per la lingua per eliminare la patina batterica.

I collutori, così come masticare semi aromatici quali finocchio, anice, cardamo‑mo oppure le gocce di clorofilla, coprono solo il problema ed hanno efficacia bre‑ vissima.Nel sito www.boccasana.ch trovate tutti i dati della campagna informativa del 2010 “Salute orale in Svizzera” incentrata sull’argomento e promossa dalla SSOSocietà Svizzera Odontoiatria, dalla SDH Swiss Dental Hygienist e dalla elmex™

Forschung, come pure i volantini informativi illustrati scaricabili.

23

COME FACCIO A SAPERE SE HO L’ALITO CATTIVO?

L’interlocutore competente in materia di alitosi è il suo

dentista o la sua igienista: in nove casi su dieci, questi specialisti

possono individuare e risolvere il problema. Nello studio

dentistico si può verificare in maniera professionale e affidabile

se lei soffre davvero di alito cattivo. Il suo dentista o la sua

igienista saranno lieti di spiegarle le cause di questo disturbo

e di indicarle i rimedi.

A COS’è dOVuTO L’ALITO CATTIVO?

L’alito cattivo (“alitosi” in termini medici) è un fiato maleodo-

rante che si forma prevalentemente nel cavo orale. La causa

più frequente risiede nella patina batterica che si deposita

sulla lingua, e più precisamente nei prodotti del metabolismo

di questi batteri.

Nel 90% circa dei casi, l’alitosi ha origine nel cavo orale.

Le affezioni della regione orecchio-naso-gola o di altre zone

del corpo si situano solo al secondo posto. Molto

raramente l’alito cattivo è imputabile a malattie del tratto

gastrointestinale.

ALITO CATTIVO: COME FACCIO A dIRLO A CHI NE è COLPITO?

L’alito cattivo è un tema molto delicato di cui spesso si

preferisce non parlare. Eppure molte persone che ne soffrono

sarebbero ben contente se qualcuno le avvertisse. Questo

dovrebbe avvenire in un’atmosfera gradevole, parlandone a

quattr’occhi.

CONSIGLI PER PREVENIRE L’ALITO CATTIVO.”

HO L’ALITO CATTIVO?

ALLORA dIMMELO, PER FAVORE!

L’alito cattivo è un argomento tabù. Nessuno ne parla volen-

tieri, sebbene questo problema colpisca moltissime persone:

un quarto della popolazione svizzera soffre occasionalmente

di alitosi.

Chi ha l’alito cattivo non se ne rende conto, e ciò può ostacolare

le relazioni sociali. Ma non deve essere così: assumendo

un atteggiamento franco e aperto, il problema dell’alito cattivo

può non soltanto essere affrontato, ma anche risolto in maniera

semplice e rapida. Nella maggior parte dei casi, per prevenire

l’alitosi basta una scrupolosa igiene orale quotidiana: tutti noi

possiamo proteggerci durevolmente dall’alitosi. Da qui

nasce la richiesta: se ho l’alito cattivo dimmelo, per favore!

“L’ALITO CATTIVO

RIGuARdA TuTTI.”

KonsBrosch A6Lepo I 220610.indd 2 24.06.10 11:06

ALITO CATTIVO? DIMMELO PURE! www.boccasana.ch ti aiuta

„ASCOLTA, TI VOGLIO BENE,

PERÒ...“

Un’iniziativa di Salute orale in Svizzera, promossa da:

Sostenuta da:

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 24: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

O ggi le donne che praticano in maniera co‑stante una disciplina sportiva sono in nu‑mero pari agli uomini, se non maggiore. Il gentil sesso però, forse più di quello

maschile, ha maggiori difficoltà a ritagliarsi uno spazio settimanale da dedicare all’attività spor-tiva, specie per una donna che lavora e deve nel contempo mandare avanti una famiglia. Il problema non è solo scegliere uno sport da praticare, ma so‑prattutto inserirlo all’interno del planning settima‑nale, facendo quadrare tutti gli impegni, senza to‑ gliere troppo tempo a casa e figli. Inoltre l’attività scelta deve essere efficace, portare cioè benefici e risultati fattivi in tempi accettabili. In tale con‑testo si inserisce il metodo Curves.

DONNE VERSUS UOMINIAndando avanti con gli anni, le donne tendono ad accumulare grasso prevalentemente su fian-chi, cosce e glutei, il cosiddetto fisico “a pera”. È naturale quindi che l’allenamento per contrastare questa tendenza fisica debba avvalersi di esercizi mirati, macchine specifiche e metodi apposita- mente studiati, diversi sicuramente da quelli usati per contrastare le tendenze maschili di accumulare grasso in tutto il corpo (fisico “a mela”). Oltre ad u-na conformazione fisica diversa, uomini e donne hanno sicuramente anche un sistema endocrino e ormonale distinti, come pure le produzioni di testosterone e progesterone.Per molti anni, l’allenamento femminile si è basato quasi esclusivamente sul lavoro cardiovascolare,

CURVES:IL FITNESS AL FEMMINILE

perché si pensava fosse più efficace per il dimagri‑mento e congeniale alle caratteristiche fisiche delle donne. Col passare degli anni, si è invece compreso che il lavoro di rafforzamento muscolare è fon-damentale per ottenere un corpo in piena forma estetica e funzionale. La massa magra è infatti in grado di bruciare più calorie rispetto al gras-so: per questo, a parità di peso, un fisico più musco‑loso ed allenato riesce a consumare più calorie ri‑ spetto ad uno meno allenato.Mettersi a dieta in maniera assoluta senza ese-guire un adeguato allenamento fisico volto an-che al rafforzamento muscolare può addirittura provocare più danni che benefici: quando si per‑de peso è necessario che la percentuale maggiore(almeno l’80%) sia rappresentata dalla massa grassa.Costruire più massa muscolare è importante non solo perché aumenta il metabolismo a riposo e quindi permette di dimagrire e di calare di pe- so, ma anche perché rafforza le ossa. Una corret‑ta attività di rafforzamento muscolare è in grado di di creare tensioni positive sulle strutture ossee che stimolano la produzione di collagene e quindi le for‑tificano. Inoltre, avere dei muscoli più robusti scari‑ ca le ossa e la spina dorsale dal peso gravitazionale.

CHE COS’È IL METODO CURVES?Curves è un metodo di allenamento nato agli inizidegli anni Novanta ad opera di Gary e Diane Heavin: studiato appositamente ed esclusivamente per le donne, che hanno spesso l’esigenza di dima-grire cercando di rassodare nello stesso tempo tutte le zone critiche del corpo (fianchi, cosce e glutei). L’innovazione si fonda sulla messa a punto di esercizi di rafforzamento muscolare abbinati ad un’attività cardiovascolare ad alta intensità. Inoltre, le stazioni usate sono basate sul principio di resistenza idraulica che allena contemporanea‑mente più gruppi muscolari, assicura un movimento dolce e fluido, in grado di mantenere lo sforzo mu‑scolare costante, e permette di evitare l’utilizzo del pacco pesi, spesso complicato da gestire, soprat‑ tutto per le donne.Curves non ha limiti di età, è adatto a tutte le don‑ne dai 12 ai 100 anni. È anche indicato sia nel ca-so in cui si vogliano perdere peso e centimetri, sia per acquistare tono muscolare ed energia.Test condotti su persone che seguono il metodo Cur‑ ves hanno dimostrato che 30 minuti consentono ad individui poco allenati di bruciare da 160 a 250 calorie, a quelli allenati oltre 500.

Un allenamento completo di tonificazione e cardiovascolare da svolgersi 2-3 volte alla settimana ma di durata molto breve: solo 30 minuti per dimagrire e rinforzare nello stesso tempo tutto il cor- po, bruciando fino a 500 calorie.

La redazione

© c

olle

gelif

esty

les.

org

L’allenamento tipo, come appena detto, dura 30 minuti e si compone di:

• pochi minuti di riscaldamento progressivo,• lavoro muscolare abbinato ad attività cardio,• raffreddamento e stretching finale.

Ogni seduta viene seguita da personale altamente qualificato, rigorosamente femminile, che motiva e aiuta le utenti a raggiungere gli obiettivi prefissati nei dovuti tempi, senza costrizioni di sorta.Tutti gli allenamenti sono monitorati e si riceve mensilmente un resoconto per visualizzare i pro- gressi realizzati.Gli allenamenti saranno scanditi dal ritmo della musica, con programmi a BPM — acronimo di “beats per minute”, cioè il numero di battute al mi‑nuto contenuto in un brano musicale — prossimo al ritmo cardiaco medio.

L’ALLENAMENTO A CIRCUITOIl sistema di lavoro si basa sul principio dell’allena-mento a circuito: le stazioni sono solitamente af-fiancate l’una all’altra e poste a formare un cer- chio. L’ordine di lavoro prevede l’alternanza di u-na postazione di tonificazione muscolare con un tappeto per il lavoro cardio.Il numero di esercizi, serie e ripetizioni da eseguire viene deciso dall’istruttrice che fa alternare sulle macchine le partecipanti, al massimo 20, che com‑pongono la classe: ognuna inizierà la seduta su u‑ na stazione diversa e, terminate le serie previste su quella postazione, passerà alla successiva, fino a completare tutti gli esercizi previsti nel tempo mas‑ simo di 30 minuti.Il circuito di lavoro è organizzato in modo tale da al‑ternare una macchina di spinta ad una di tirata — facendo allenare muscoli antagonisti (esempio trici‑ piti e bicipiti) e favorendo quindi il recupero funzio‑nale di muscoli e legamenti —, una di sollevamen‑to del peso ad una in cui si deve abbassarlo oppure attraverso il tappetino per il lavoro cardio: questo metodo concede ai muscoli e alle articolazioni il giusto riposo tra un movimento ed il successivo, minimizzando così il rischio di indolenzimento e infortunio, ma tonificandoli allo stesso tempo e mantenendo un ritmo cardiovascolare elevato durante l’intera seduta.Il circuito prevede che ogni 7 minuti e ½ venga con‑trollato il battito cardiaco per almeno 10 secondi, per verificare che si stia mantenendo il giusto ritmo. Naturalmente, il ritmo cardiaco di lavoro sarà scel‑to dall’istruttrice in base a diversi parametri, quali, ad esempio, l’età del soggetto, il tipo di obiettivo da

24 VARIE — Fitness

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 25: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

raggiungere e le condizioni fisiche generali.Complessivamente, il metodo Curves richiede almassimo 90 minuti di allenamento settimanale.

IL PIANO ALIMENTARECurves, oltre ad offrire un metodo di allenamento, fornisce anche un piano nutritivo personalizzatoin grado di riequilibrare i macronutrienti ingeriti (carboidrati, proteine, grassi, …), per attivare il dimagrimento e facilitare il rafforzamento mu-scolare. Non è una dieta restrittiva permanente: rappresenta più che altro una sorta di “istruzio-ne”, in grado di creare le basi per una alimentazio‑ne corretta (2’000‑2’500 calorie giornaliere).Con il piano Curves si fanno 5 piccoli pasti, anziché 3 grandi: ciò evita di sentirsi affamati anche du-rante la fase di minor apporto calorico — che du‑ra una settimana — e mantiene vivo il metabolismo. Raggiunto un obiettivo, grazie agli sforzi di riduzione del peso, si mangia di più, non di meno, per aumen‑ tare i giri al metabolismo.Curves offre 2 soluzioni dietetiche, una più ricca di proteine e una più di carboidrati. L’apporto proteico varia tra il 30% ed il 45% a seconda della soluzione scelta: è consigliato, in ogni caso, di limitare l’ap-porto di carboidrati raffinati e dolci, ma non esi-stono alimenti vietati, dato che si eliminerebbe-ro anche i nutrienti in essi contenuti. Il piano non solo permette ma incoraggia il consumo di un’am‑pia varietà di cibi tra le varie categorie alimentari e la dieta risulterà ricca di ciò di cui l’organismo neces‑ sita.

I BENEFICI PER ALCUNE PATOLOGIETest clinici condotti su soggetti che hanno speri‑mentato il metodo hanno dimostrato che è in grado di raggiungere gli obiettivi pianificati, riducendo in maniera sostanziale diversi tipi di disturbi fisi- ci legati a determinate patologie:

• combatte il sovrappeso — Agisce direttamen‑te sull’innalzamento del metabolismo basale dell’organismo.

• Riduce i disturbi cardiovascolari, scongiu-rando il rischio d’ipertensione e infarto.

• Previene e cura il diabete di tipo 2.• Previene e cura l’artrite — Una struttura mu‑

scolare più forte e robusta aiuta anche a scon‑giurare il rischio di artrite perché stabilizza me‑glio le giunture.

• Previene e cura l’osteoporosi, molto frequen- te fra le donne.

25

Le malattie cardiovascolariL’attività fisica è il modo migliore per tenere sot-to controllo i fattori di rischio e ridurre le proba-bilità di contrarre queste patologie. L’American Heart Association (AHA) consiglia di aumentare l’attività fisica giornaliera ad almeno 30 minuti quasi tutti i giorni. Una possibilità ad esempio so‑no i 3 allenamenti settimanali Curves, accompa‑gnati da 2 belle camminate di mezz’ora. L’AHA rac-comanda inoltre:

• attività fisica moderata, ossia qualsiasi esercizio che aumenti la temperatura corporea e il ritmo respiratorio (Curves segue questa raccomanda‑zione, in seguito abbreviato con “C. ok”);

• allenamento di resistenza con 8‑10 diversi eser‑ cizi, 2‑3 giorni alla settimana (C. completo ok);

• includere l’allenamento sulla flessibilità e au‑mentare il movimento nella vita quotidiana per completare il regime (C. completo ok).

Il diabeteTutti dovrebbero svolgere attività fisica, ma per i diabetici ci sono ulteriori vantaggi per la salute perché aiuta a:

• tenere sotto controllo il peso;• mantenere entro i limiti i livelli di glucosio nel

sangue — Infatti, mezz’ora di attività fisica mo‑derata, cioè qualsiasi esercizio in grado di au‑mentare la temperatura corporea e il ritmo di respirazione, può ridurre i livelli di glucosio nel sangue per 24‑72 ore.

L’American Diabetes Association (ADA) consigliaalle persone affette da diabete di tipo 2 di svol-gere attività fisica almeno 3 giorni alla settima-na. L’ADA raccomanda inoltre:

• almeno 150 minuti di attività fisica moderata settimanale (C. completo ok + 2 belle cammina‑ te di mezz’ora alla settimana) o 90 minuti alla settimana di attività fisica più spinta (C. comple‑ to intenso ok);

• esercizi sulla resistenza come allenamenti con pesi 3 volte alla settimana (C. completo ok).

Anche se l’attività fisica fa bene, i livelli di gluco-sio potrebbero scendere più del dovuto: è quindi molto importante verificarli prima e dopo le se-dute di allenamento. Ovviamente, si consiglia an‑che di consultare il proprio medico prima di ini-ziare un programma come il metodo Curves.

L’osteoartriteL’attività fisica è uno dei migliori trattamenti per

questa patologia, in quanto:• migliora l’umore e l’autostima,• diminuisce il dolore,• aumenta la flessibilità,• rafforza il cuore,• migliora la circolazione sanguigna,• favorisce la forma fisica generale.

La quantità e le modalità di esercizio giuste dipen‑dono da quali articolazioni sono coinvolte, da quan‑to siano stabili e se sono state sostituite chirurgi‑camente o meno. Farsi quindi aiutare dal proprio medico/fisioterapista per stabilire un piano d’al- lenamento adatto alle proprie esigenze, così co-me in caso di problemi alle giunture o gonfiori. Infine, verificare inoltre se utilizzare antidolorifici o ghiaccio dopo l’allenamento.I centri per la prevenzione e il controllo consi-gliano almeno 30 minuti di moderata attività fisi-ca almeno 3 volte alla settimana (C. ok). Le rac- comandazioni generali prevedono:

• svolgere 30 minuti di attività aerobica 2‑3 volte alla settimana (C. completo ok);

• effettuare esercizi di rafforzamento 1‑2 volte al‑ la settimana (C. completo ok);

• includere esercizi di flessibilità o stretching (C. completo ok);

• evitare le attività ad alto impatto e quelle che ri‑ chiedono movimenti bruschi e forzati.

L’osteoporosiL’attività fisica è importante anche per la salute delle ossa e non è mai troppo tardi per comincia-re. L’americana National Osteoporosis Founda‑tion (NOF) raccomanda una combinazione di al-lenamenti per il rafforzamento, attività aerobiche a carico naturale ed esercizi di flessibilità, il tutto ottenibile anche col metodo Curves. A causa dei vari gradi di osteoporosi e del rischio di fratture, al‑cuni esercizi, tuttavia, potrebbero non essere adatti per alcuni soggetti. Se si è a rischio di problemi diosteoporosi consultare il medico/fisioterapista per scoprire quali sono gli esercizi adatti.Per concludere, ecco anche altri consigli generali:

• svolgere 30 minuti di attività aerobica 2‑3 volte alla settimana (C. completo ok);

• svolgere allenamenti di rafforzamento 1‑2 volte alla settimana (C. completo ok);

• includere esercizi di flessibilità o stretching (C. completo ok);

• evitare le attività ad alto impatto o che richiedo‑ no movimenti bruschi e forzati.

Vari modelli a partire da soli CHF 39.90

Senza energia ...senza me!Porti la collana di Phiten, ha un effetto energetico, è delicata e naturale

In commercio in Asia con successo da 30 anni, apprezzata in tutto il mondo e disponibile nella sua farmacia/drogheria

Cizen Inc. sports & health, Monbijoustrasse 22 (Phiten Shop), CH-3011 Berna www.phiten.ch, [email protected], Tel. 031 371 46 24

Page 26: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONEa) Cartolina postale da spedire a: 'VIVERE a tempo pieno', C.P. 5539, 6901 Lugano.b) E-mail da inviare a: [email protected]. Se non specificato, si autorizza VIVA SA ad utilizzare l’indirizzo e-mail per le proprie attività di marketing.

Fra tutti coloro che avranno indovinato la soluzione, verrà sorteggiato il fortunato lettore. Sono esclusi dall’estrazione tutti i collaboratori di VIVA SA. Non verrà tenuta alcuna corrispondenza.Nessun pagamento in contanti. Si escludono le vie legali. Il vincitore sarà avvisato personalmente. Il termine di spedizione è il 14 NOVEMBRE 2012.

SOLUZIONE N. 154Di settembre la notte e il dì contende.

26 PASSATEMPO — Cruciverbone Sponsored by Banca Raiffeisen Lugano società cooperativa

FRASE CHIAVE(A numero uguale corrisponde lettera uguale)

LUOGODI CULTO

PENDIO6

ELENCO SI DÀAL PALLONE POVERISSIME CITTÀ

GRIGIONESE MEGERA PALADINI

VISIBILIO

LA NOTAMARAINI

2

DEVOTO ARROSTODI MAIALE

ATOLLO

PARTITAA TENNIS

ANTIDOTO

SIMILIAGLI ASA

3

VEZZONERVOSO

CUOR DIPICASSO

RUZZOLAR

10

GAZZA MARIO,SCRITTORE

ARRABBIATI VENDITAALL’INCANTO

7

SONOSCRITTIE ORALI

SOTTANE

LA CALLAS

LO SPURIO,ROMANO

1

RAGLIA

ANTENATA PROIBIRE

4

REPLICA

PREPOSIZIONESEMPLICE

GROSSOCAMION

DATOANAGRAFICO

SCRITTOREFRANCESE

IL NOME DIKING COLE

ARTELATINA

11

VIA CORRONOPARALLELE

STOFFAPREGIATA

HA PERSIMBOLO TH

ERAIN VOGALA POP

STELLADEL CINEMA

INTACCAI DENTI CONCORDATO

IL FIUMEDI BERNA

CONGIUNGERE9

ANDATAIN POESIA

UNPROFETA

CHIUDELA FRASE

8

CANEDA CACCIA

LA SEGUEIL MARINAIO

NÉ VOI,NÉ LORO 5

NOTOSTILISTA

EPOCHE 12

DISPARIIN COSTI

MONTETICINESE SCHIETTI UN

PESCE

CARMILIRICI

SALUTOFRA AMICI

FA RIMACON AMOR ORIGINALI

PAESE DELMALCANTONE

SONOIN RIMA

CRUCIVERBONE:GIOCA E VINCI UN DUCATO D’ORO!

§

§

§8

8

8

8

8

8

8

8

8

8

8

8

8

8

8

§

§ §

§§

§

§

§

§

§

§

§§

§ §

§

§§

§

§

8 8 88

§

§

§ §

§

§

§§

§

8 8

§§

§ § §

8

§§

§

§

§

8

Saridon N forte aiuta.Leggere il foglietto illustrativo.

Mal di testa?

1 2 3 4 5 6 7 5 8 9 5 4 10 7 7 10

8 5 1 5 4 11 12 7 3 10 12 10

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 27: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)

IALUNA® — Naturale e senza ormoniIaluna® è un ovulo vaginale senza ormoni per il trattamento della secchezza vaginale.Per garantire un’ottima tollerabilità, non contiene parabeni e altri conservanti.La vitamina E, la camomilla e la Centella asiatica esplicano un’azione calmante sui tessuti e agiscono efficace‑mente sulle manifestazioni infiammatorie. L’acido ialuronico, invece, assicura un’idratazione duratura della mu‑ cosa vaginale, stimolando contemporaneamente la guarigione di eventuali lesioni dei tessuti.

IBSA Institut Biochimique SA, 6915 Pambio-Noranco www.ibsa.ch

OLFEN PATCH® — Per dolori e infiammazioni localiOlfen Patch®, il cerotto antidolorifico della Mepha, aiuta in caso di contusioni, distorsioni e strappi. Ne fanno uso sia gli atleti professionisti che gli sportivi amatoriali. Si applica facilmente sulla parte del corpo dolorante. In questo mo‑do il principio attivo diclofenac può penetrare attraverso la pelle direttamente nei tessuti alleviando il dolore. Inoltre il cerotto ha effetto antinfiammatorio e riduce il gonfiore. Olfen Patch® rinfresca piacevolmente e la sua azione è dilunga durata, sino a 12 ore.Leggere il foglietto illustrativo.

Mepha Pharma AG, 4147 Aesch www.mepha.ch

COLLANA PHITEN — Mancanza di energia?… senza di me!Porti la collana di Phiten, ha un effetto energetico, è delicata e naturale. Grazie alla collana di Phiten, dotata di effet‑ to fisico‑energetico, è possibile migliorare il flusso dell’energia e aumentare il benessere.In Asia questo metodo medico‑energetico è usato da oltre 30 anni.Disponibile, in diversi colori, nella sua farmacia/drogheria per soli 24,95 franchi.

Phiten, 3011 Berna www.phiten.ch

ROMBELLIN® 5 MG BIOTINA — Contro la caduta dei capelli e le unghie fragiliLa biotina è indispensabile per la produzione della cheratina, il principale componente dei capelli e delle unghie. Una carenza di biotina porta quindi a una carenza di cheratina, con il conseguente indebolimento dei capelli e del‑le unghie che diventano fragili e si spezzano facilmente. Nei vegetariani che perdono i capelli la probabilità che la causa sia la carenza di biotina è molto elevata.Rombellin® 5 mg biotina contiene la quantità necessaria di biotina per compensare la carenza di questa vitamina efavorire quindi la crescita di capelli e unghie.

Qualicare AG, 4023 Basilea www.qualicare.ch

DUL-X GEL NECK RELAX — Il primo aiuto contro tensioni cervicaliDUL‑X Gel Neck Relax offre un utile rimedio contro dolori e tensioni cervicali, scapolari e lombari e può essere utilizzato anche a scopo preventivo. Il gel contiene principi attivi essenziali dalla gradevole profumazione, penetra rapidamente nella pelle, non unge e agisce immediatamente.Ora anche disponibile in farmacia e in drogheria in un dispenser da 30 e 50 ml.

Melisana AG, 8004 Zurigo www.melisana.ch

In farmacia — HIGHLIGHTS 27

LA VETRINA:SETTEMBRE E OTTOBRE

Vivere settembre/ottobre 2012

Page 28: Vivere settembre-ottobre 2012 (155)