"VivaCucina" ottobre - novembre, anno I, n 5
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Mensile a diffusione gratuita. Anno I, n.4 | Settembre - Ottobre 2015
cotechinoal lambrusco
polpettonecon pane e verdure
zuppadi fagioli e castagne
vini: siamo primi!
RIVISTA DI CUCINA E CULTURA GASTRONOMICA
eventigastronomici
Mensile a diffusione gratuita. Anno I, n.5 | Ottobre - Novembre 2015
VivaCucinaEdizioni La Clessidra / E.Lui Editore
il ciboe il mondoQuanto cibo sprechiamo?
Quale sarà il cibo del futuro?
RICETTARIO
Sorpassati i cugini d’Oltralpe nella produzione del vino. In questo numero curiosità su un vino
in passato maltrattato e oggi tra i più consumati al mondo: il Lambrusco
Tra le province di Modena, Reggio, Mantova e oltre...
A 10,00 € in formato carcateo
Davide Donadio
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«Bello il contrasto tra l'atmosfera classica e la contemporaneità
appena accennata; ma l'euforia dionisiaca dei protagonisti,
i loro giochi colti, i loro banchetti teatrali, non riescono a cancellare l'Italia della crisi
economica. Ne risulta un sorriso un po' amaro, simile a quello de
La grande bellezza di Sorrentino.»
Lett eratura ed enogastronomia
3
SOM
MA
RIO
5 Editoriale
6 Gastronomia & territorioEventi enogastronomici
10 Cibo & Salute
12 Speciale Vino♦ Un rito antico♦ I primi produttori al mondo♦ Uve (e miti) del Lambrusco♦ Lambrusco, protagonista della cucina locale
vivacucinaEditore: Editrice La Clessidra/E.Lui Editore
Sede: via XXV aprile 33, 42046 Reggiolo (RE) - Tel. 0522 210183 - [email protected] responsabile: Davide Donadio | Grafica: Paola Torelli | Stampa: Tipografia E. Lui Reggiolo (RE)
Allegato indivisibile alla Gazzetta della Bassa Registrazione n. 1243 del 25/01/2011, Tribunale di Reggio Emilia.
Pubblicità: Commerciale La Clessidra Editrice. Tel. 334 2582678. E-mail: [email protected]. Alberto Predieri. Tel. 348 3134825. E-mail: [email protected]
Sig. Davide Francia (zona Appennino). Tel. 348 4412587
VivaCucina è anche su Facebook!
Anno I, n. 5 - Ottobre-Novembre 2015
♦ Risotto al lambrusco con salsiccia♦ Fettuccine con ristretto di lam-brusco broccoli e formaggio♦ Cotechino al Lambrusco♦ Polpettone con pane e verdure♦ Sformato di spinaci♦ Zuppa di fagioli e castagne♦ Minestra d’orzo
17 Ricettario
24 Il cibo e le feste♦ Zucche dolci di pasta sfoglia♦ Tartine salate di Halloween
♦ E tu quanto sprechi?♦ Zero food waste
VivaCucina ♦ Anno I, n.4 Ottobre - Novembre 2015
26 Il cibo, il mondo♦ L’effetto serra ci colpisce a tavola.
28 Cibo & Salute♦ L’insonnia dipende da ciò che mangi
Editoriale
Corsi e ricorsi, tra cibo e tempoChi resiste alla tentazione di as-
sociare la cucina alla stagione dell’anno?
Mangiare ci appare come un bisogno di necessità e piacere intimamente le-gato al tempo (metereologico e tem-po reale) che ci circonda.Questa sensazione è dovuta probabil-mente ad un reale legame tra cibo e mondo esterno.Il freddo porta a consumare una certa tipologia di cibo, non solo per la mi-gliore condizione fisica di digeribili-tà legata alla temperatura, ma anche perché in un tempo remoto il nostro corpo richiedeva una certa quantità di grassi per affrontare l’inverno.La zona geografica a cui facciamo più direttamente riferimento in que-sto periodico (la cossiddetta “bassa”
delle province di Mantova, Modena e Reggio Emilia e l’Appennino Reg-giano), sembrano proprio aree a vo-cazione gastronomica invernale.In questo numero, poi, troverete un approfondimento relativo al vino, e in particolare al Lambrusco.Lambrusco e cucina saporita emilia-na-mantovana sono un binomio natu-rale e ancora una volta legato a imma-gini suggestive: nebbie che aleggiano sulla pianura, mentre nelle case si consumano i piatti della tradizione, accompagnati da un buon lambrusco.
5 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
6
Eventi enogastronomici
Breve guida alle manifestazioni enogastromiche del territorio
GASTRONOMIA & TERRITORIO
Massimo Bottura presenta la Festa dello zampone e cotechino
Modena IGP 2015Tante novità tra
cui l’Emilia burger
Appuntamento a Modena, Piazza Roma, dal 4 al 6 dicembre 2015. Vi atten-
de la V edizione de la “Festa del Consorzio Zampone Modena Cote-chino Modena IGP”. Molte le no-vità di questa edizione, tra queste l’Emilia burger, l’hamburger creato in omaggio alla regione Emilia Ro-magna e al suo territorio. Ecco gli ingredienti: pane casereccio, ham-burger di manzo, Cotechino Mo-dena IGP e Parmigiano reggiano 30 mesi, salsa verde e maionese di aceto balsamico. Anche quest’anno lo chef Massimo Bottura rinnoverà la sua presenza in qualità di testi-monial.
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Casoni a tutta Castagna Festa gastronomica con mercatino
e intrattenimenti
Domenica 8 Novembre 2015 a Casoni di Luzzara (RE) torna la “Festa della castagna”, alla riscoperta di antichi
sapori e tradizioni. Sarà allestito uno stand gastronomico con polenta, stracotto e risotto alla pilota, gnocco fritto, salumi e formaggi, caldarroste e vin brulè. Programma fittismo per l’intera giornata, con un mercatino del riuso, bancarelle di prodotti tipici, laboratorio e animazione per bambini, artisti di strada.
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
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Festa del tartufo a Cavola
Ottimi piatti tradizionali e tanti intrattenimenti
Appuntamenti con il tartufo Prossime sagre
gastronomiche nella provincia di Mantova
Continuano, anche nel mese di novembre, gli appuntamenti con le sagre gastronomiche
dedicate alla tradizione del tartufo dei paesi della Bassa mantovana. Ecco i prossimi appuntamenti.
30/31 ottobre e 1-5/6/7/8 novem-bre: XVIII Tartufesta, a Carbonara di Po presso il Palatartufo di piazza 1° maggio.
14 (cena) e 15 (pranzo) novem-bre: Profumo di tartufo nella Pieve, a Pieve di Coriano presso la Sala civica Sandro Pertini.
21 (cena) e 22 (pranzo) novembre: Magnatartufo, a Magnacavallo presso il Centro Polivante S. Petini.
28 (cena) e 29 (pranzo) novembre: Scaglie di tartufo, a Villa Poma presso la Sala civica di via Arvati.
6 (pranzo), 7 (cena) e 8 (pranzo) dicembre: V edizione de la Tartu-fart, a Quingentole presso Corte Breda.
13 (pranzo) dicembre: Biancotar-tufo, a Schivenoglia, presso il Cen-tro Polivalente di via Donatori di sangue.
Mantova squisitaUn mercato in Piazza Sordello
Si terrà a Mantova, in Piazza Sordello, l'evento “Mantova squisita con paesi e sapori”. Dal 30 ottobre al 1 novem-
bre, il mercato allestito nella storica piazza esporrà i prodotti della tradizione enogastro-nomica italiana.
Dal lontano 1988, Cavola (frazione del
comune di Toano) or-ganizza ogni anno la tradizionale festa del tartufo, che si svolge la seconda e terza do-menica di novembre. Per l’occasione l’intero paese si mobilita per allestire gli stand di prodotti tipici, tra cui Parmigiano Reggiano, salumi, castagne, fun-ghi porcini, che fanno da contorno alla famo-sa mostra-mercato del tartufo bianco e nero. Le strade del paese si animano di bancarelle di artigianato, hobbisti-ca, gastronomia locale, mostre di pittori e scul-tori. Nel pomeriggio
attrazioni per grandi e piccini, accompagna-te dalla musica della banda di Cavola. Ogni anno viene assegnato il trofeo “Tartufo d’oro” al tartufaio che trova il grano più grosso. Il punto di forza della fe-sta, che richiama ogni anno migliaia di visi-tatori, è sicuramente il centro polivalente “Ca-vola Forum”; qui la Pro Loco mette a disposi-zione un ampio salone dove viene servito un ricco menù a base del prezioso tubero. É pos-sibile consumare ottimi piatti al tartufo anche nei ristoranti del pae-se. La festa si svolgerà regolarmente, anche in caso di maltempo.
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GASTRONOMIA & TERRITORIO Torna a Vicenza la terza edizione di “Cosmofood”
Enogastronomia, ristorazione e attrezzature professionali
Dal 14 al 17 novembre, torna a Vicen-za "Cosmofood Expo Food Beverage Technology", con 360 espositori, 100
eventi tra degustazioni, corsi e seminari. Enoga-stronomia, ristorazione e attrezzature professio-nali sono i tre pilastri su cui si sviluppa la terza edizione della manifestazione. In quattro giorni, Cosmofood permetterà di in-contrare i migliori produttori del territorio nazio-nale. Due i padiglioni coinvolti: uno dedicato all’eno-gastronomia, nel quale trovano spazio le aree Co-smowine, con il meglio del settore enologico in ottanta cantine da tutta Italia; Cosmobeer, dedi-cata al mondo della birra artigianale; Food, risto-razione e prodotti di qualità; intolleranze alimen-tari, gluten free, bio&vegan, dove sarà possibile conoscere e incontrare aziende all’avanguardia che propongono prodotti a marchio BIO e ali-menti per vegani, celiaci, intolleranti al lattosio. Il secondo padiglione sarà interamente occupato da Cosmotech, l’area dedicata alle attrezzature professionali dove sarà possibile incontrare le migliori aziende del settore con le ultime novi-tà tecnologiche nel campo della ristorazione. Buyer, manager di grande, piccola e media di-stribuzione, grossisti specializzati, gestori di bar, snack bar, pub, birrerie, take away, società di catering, chef e stampa specializzata, troveranno qui le soluzioni più innovative e adatte alle loro esigenze.Orari di apertura: sabato e domenica dal-le 9 alle 22 | lunedì e martedì dalle 9 alle 19 Luogo: Fiera di Vicenza (uscita A4 Vicenza ovest) Ingresso: € 5. Ingresso gratuito per disabili e bambini fino ai 10 anni, biglietto ridotto ad € 4 per le scolaresche.
Cioccoshow 2015A Bologna, la XI edizione
dall'11 al 15 novembre
Torna, nel centro storico di Bologna, la manifestazione più dolce dell’anno: Cioccoshow festeggia undici edizioni di grande successo trascorse in compagnia di grandi personaggi, di tanti produttori di cioccolato artigianale e con la parteci-pazione di oltre due milioni di visitatori. Un vero e proprio laboratorio artigianale in Piazza Maggiore, aperto al pubblico e alle scuole, dall'11 al 15 novembre, per approfondire la cultura del cioccolato e del gelato.
Il cicciolo in piazza Prossime sagre a Castellarano
e Campagnola Emilia
Il 15 novembre, si terrà a Castella-rano, presso piazza XX luglio, la V edizione de la “Sagra del Cicciolo”.
Gara di ciccioli, mercato contadino e pro-dotti gastronomici, vendita ciccioli, stand gastronomici, mercatino arte e ingegno, musica dal vivo. Segue il 13 dicembre, a Campagnola Emilia, in piazza Roma, la XVI edizio-ne de “Il cicciolo d'oro”. Sfida tra norcini nella produzione dei ciccioli migliori e del “supercicciolo da guinness”, con pre-miazione del miglior norcino.
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
9 VivaCucina ♦ Anno I, n.4 Settembre - Ottobre 2015
Cinque sono le gene-razioni, di padre in fi glio, addette alla la-
vorazione del pane.La passione per la produzio-ne del pane e della schiaccia-tina nasce da nonno Cesari-no Bedeschi (“Ribelle”) nel lontano 1957 quando iniziò come capo fornaio alla Co-operativa Uniti. Insieme al fi glio Adriano (Vanni) lancia-rono la schiacciatina, il primo prodotto da forno tradizio-nale ad essere venduto nel-la provincia di Mantova e la chiamarono “La Florida” il cui nome derivava dall’omo-nimo locale da ballo estivo di Pegognaga, ricordato da tutti i nostalgici come il cuore del divertimento dei pegogna-ghesi di alto stile.La schiacciatina “La Florida” nasce quindi da un’antica e
lunga ricetta tramandata di padre in fi glio, senza aver mai subito variazioni particolari.Attualmente la schiacciatina “La Florida” viene lavora-ta artigianalmente, tirata e schiacciata a mano, seguita in ogni momento della sua cottura e sfornata secondo l’arte dettata dalla tradizione Bedeschi.Oggi fi glie e nipoti hanno ag-giunto un nuovo valore alla già buonissima schiacciatina: le farine integrali.Si trovano quindi: schiacciati-ne multicereali, multicrock e alla crusca.
NOVITÀ: pane al farro, alla crusca, all’orzo, multice-reali, kamut, azimo, segale, pugliese con lievito madre, integrale alle noci, sesamo, soia, zucca. Toscano senza
sale. Stria integrale alla cru-sca, alla pizzaiola, al rosmari-no, all’olio di oliva.Inoltre, per i più golosi: bi-scotti al farro, al te verde, mela e cannella….Tantissime novità anche per chi soffre di intolleran-ze alimentari.
Si soddisfano richieste di produzioni personalizzate di pane e dolci.Il Panifi cio Bedeschi, infat-ti, produce artigianalmente anche la pasticceria dolce e salata, torte per eventi e com-pleanni, pasta fresca.
Tutto è prodotto artigia-nalmente, nel rispetto di tempi e modi di lavorazio-ne ben diversi da quelli a cui le grandi distribuzioni ci hanno abituati.
Panificio Artigianale Bedeschi
LABORATORIO: v. Di Vittorio, 84 - Pegognaga (MN) - Tel. 0376 558798NEGOZIO PEGOGNAGA: piazza Galvaligi, 15 - Tel. 0376 559501Orario di apertura: 5-13 e 16.30-19NEGOZIO SUZZARA: via Luppi Menotti, 18/A - Tel. 0376 523019Orario di apertura: 5.30-13E-mail: panifi [email protected] Siamo anche su Facebook
Casa del pane | Banchetti | Cerimonie
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CIBO & SALUTE
Spreco alimen-tare: rispetto a qualche anno fa, la consapevolez-za degli italiani
è decisamente aumentata. Studi ed indagini recenti, però, descrivono un quadro preoccupante. Spreco reale e spreco percepito non coinci-dono. Il rapporto 2015 Wa-ste Watcher presenta i primi dati di “Diari di famiglia”, un test preciso che indica la misura quantitativa e quali-tativa dello spreco ad ogni pasto. Alla luce di questo primo test, condotto nella primavera 2015 da Waste Watcher con la validazione scientifica dell’Università di Bologna – Distal, è possibi-le affermare che lo spreco di cibo domestico reale è circa il 50% superiore allo spreco percepito e dichiarato nei sondaggi. Effettivamente, gli italiani sprecano 13 miliardi di euro ogni anno con il cibo buttato nella pattumiera di casa. Il test dei “Diari di fa-miglia” funziona con moni-toraggi e rilevazioni annota-
te da famiglie campione (16 gruppi), che devono indicare con precisione la misura del-lo spreco ad ogni pasto. La sensibilità al tema è miglio-rata, ma è importante fare prevenzione, dato che il cibo sprecato a livello domestico non è recuperabile, anzi, do-vendo essere smaltito come rifiuto, rappresenta un costo economico per le famiglie e un costo ambientale per la società. Pertanto, è urgente attivare programmi e cam-pagne di educazione alimen-tare ad ambienatale nelle scuole italiane, coinvolgen-do famiglie, studenti ed in-segnanti. Il rapporto 2015 Waste Watcher si sofferma sui comportamenti degli ita-liani e mette in luce che: un italiano su 2 compila una li-sta della spesa per prevenire l’eccesso di acquisto; 4 ita-liani su 5 dichiarano di non gettare in automatico il cibo scaduto, ma di volersi assicu-rare che sia davvero andato a male; 9 italiani su 10 consul-tano abitualmente l’etichetta dei cibi acquistati; 1 italia-
no su 3 chiede di avere una doggy bag al ristorante per non buttare il cibo che avan-za; 9 italiani su 10 mettono in stretta relazione spreco di cibo e danno ambientale. Anche il quadro internazio-nale non è buono: circa 1/3 della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde o si spreca lungo la filiera alimentare (FAO, 2011). E ancora: nel menodo si spreca il 30% dei cereali prodotti, il 45% della frutta e verdura, il 30% del pescato, il 20% della carne, il 45% di tuberi e radici, il 20% dei prodotti lattiero ca-seari. Se si riducesse della metà la percentuale di cibo sprecato, si taglierebbero del 7,5% le emissioni di gas me-tano, che riduce lo strato di ozono. Complessivamente, lo spreco di cibo si verifica in particolar modo nei Pae-si sviluppati e nei Paesi in via di sviluppo. Ogni anno, l’Unione Europea butta via 90 milioni di tonnellate di cibo.
E tu quanto cibo sprechi?Recenti studi differenziano spreco reale e spreco percepito
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
11 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
In occasione della Gior-nata mondiale dell’ali-mentazione, che ricorre
il 16 ottobre, le regioni Pie-monte e Valle d’Aosta han-no inaugurato la campagna contro lo spreco alimentare
denominata “Zero spreco - Zero food waste”. L’inizia-tiva ha coinvolto otto scuole primarie e altrettanti istituti secondari di primo grado, nei quali è stato proiettato un cartone animato per edu-
care i giovani a non sprecare il cibo. É questo il secondo anno della campagna che ha già raggiunto dieci mila studenti in 80 strutture sco-lastiche.
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Zero food wasteUna giornata dedicata al cibo
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PARLIAMO DI VINO
Un rito antico
La vendemmia è il processo di raccolta di uve per la produzio-ne di tutti i tipi
di vino che, nell’emisfero boreale, ha luogo durante i mesi di settembre e ottobre. Si tratta del periodo in cui le uve hanno raggiunto il gra-do di maturazione desidera-to, cioè quando nell’acino il rapporto tra la percentuale di zuccheri e quella di acidi ha raggiunto il valore otti-male per il tipo di vino che si vuole produrre. Dopo la raccolta, l’uva verrà porta-
ta nei locali dove subirà la pigiatura e l’eliminazione dei graspi. Schiacciando un acino si genera il mosto, il liquido non fermentato derivante dalla pigiatura e pressatura dell’uva. Si par-la di uva da vino, poiché quella da tavola possiede un rapporto tra zuccheri e acqua talmente favorevole a quest’ultima da rendere difficili le trasformazioni. L’uva da vino, invece, rac-colta a perfetta maturazione, trasuda zuccheri tanto che le dita possono percepirne l’appiccicosa densità del-
la superficie della buccia. La prima e più importan-te trasformazione avviene con il contatto tra l’interno dell’acino e la parte esterna della buccia, ricca di mi-crorganismi. Il luogo in cui il mosto viene preparato, la sua temperatura e le dimen-sioni del contenitore sono condizioni che influiranno sul processo produttivo del vino e, alla fine, sulla sua personalità. Il vino è il pro-dotto della fermentazione alcolica del mosto d’uva.
Nel mese di ottobre si conclude la raccolta di uve. Scopriamo qualcosadi più
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
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I primi produtturi di vino al mondo
L’Italia, nel 2015, al primo posto nella produzione mondiale
La Francia non è più numero uno nel vino. L’Italia
la supera e diventa il primo produttore mon-diale con una produzio-ne stimata nel 2015 in 48,9 milioni di ettolitri. Lo annuncia la Col-diretti riferendo i dati della Commissione europea. Il sorpasso si deve anche a un calo dell’1%per cento dei raccolti in Francia, dove la produzione si dovrebbe fermare a 46,6 milioni di ettolitri. Al terzo posto si trova la Spagna con 36,6 milioni di ettolitri in calo del 5
per cento. Il primato ita-liano è stato sostenuto da condizioni climatiche fa-vorevoli che hanno garan-tito un’ottima maturazione delle uve tanto che, in diversi territo-ri, si parla di annata storica per quantità e qualità. Coldiretti segnala anche che in Italia si produce oltre un quarto (il 28%) del vino europeo. Anche le esportazioni segnano
un risultato record con un incremento del 6% in valore, secondo le ela-borazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi 5 mesi del 2015.
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Approfondimenti: Il Lambrusco
Si è preso una bella rivincita, il Lambrusco. Da vino ritenu-to di scarso va-
lore, a prodotto enologico tra i più venduti al mondo.E anche il costume e la cul-tura di massa hanno spesso preso a prestito questo vino come simbolo della Bassa Pianura Padana e delle sue genti. Si pensi all’album discografico del rocker emiliano, Luciano Liga-bue, intitolato Lambrusco, coltelli, rose & pop corn, insieme di simboli gastri-nomici ad indicare quanto
l’Emilia mangereccia del Lambrusco fosse il punto di partenza di un’America sognata attraverso i miti musicali.Ma, esattamente, da qua-li vigneti viene ricavato il Lambrisco?Le uve del Lambrusco sono rosse, coltivate maggior-mente in Emilia-Romagna, nelle province di Modena e Reggio Emilia, ed in Lom-bardia nella provincia di Mantova. L'area più estesa e sto-ricamente più articolata è quella di Modena. Sul suo territorio provinciale
dal limitare a nord con la provincia di Mantova, pianeggiante, fino a sud con la fascia collinare, si concentra la produzione di ben tre tipologie diverse di lambrusco dai caratteri profondamente diseguali, rispettivamente: il Salami-no Santa Croce (ubicato nella zona nord), il Sor-bara, che si colloca nella fascia territoriale compre-sa tra i fiumi Secchia e Pa-naro; ed infine il Graspa-rossa, che si colloca sulla fascia collinare a sud. Il Lambrusco reggiano è prodotto essenzialmente
Uve (e miti) del Lambrusco
La produzione ha caratteri profondamente diseguali
di Laura Beggi
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
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Uve (e miti) del Lambrusco
Il VINO PIù MEDIATICO E ROMANTICO Al MONDO
Un riconoscimento a livello internazionale
Uno dei vini più conosciu-ti in Italia e sicuramente tra i più apprezzati, è ri-
conosciuto a livello internazio-nale come un vino che "non può non essere amato". In America è uno dei fenomi mediatici più frequenti nel mondo del buon bere e buon mangiare. Il più importante critico enogastro-nocmio al mondo, Fiona Be-ckett, ha scritto sul Guardian che il miglior vino da tavola è il Lambrusco. Nel 2013 il giornale di inchiesta politica e cultura più famoso al mondo, l'Huffigton Post, scrisse che per San Valentino lo Cham-pagne è passato di moda, ora servono vini rossi e frizzan-ti, in primis il Lambrusco. Lo stesso Wall Street Journal con-siglia il Lambrusco tra i vini da bere giovani.
É stata sempre controversa l'etimologia della parola "Lambrusco". Aldilà di una immediata correlazione con il termine
“brusco”, identificativo di quella caratteri-stica tipica dei vini giovani, collegata ad una contenuta acidità, le interpretazioni filologiche attribuiscono al nome il significato di viti-gno selvatico che cresce ai bordi dei campi in modo spontaneo. Questa l’interpretazione riconoscibile dal latino: labrum, limitare, margine, bordo (riferito ai campi) e ruscum, pianta spontanea. Alle origini, pertanto, c’è la vite selvatica e spontanea, ben diversa, e più antica, di quella allevata.
L'origine del nomeL'etimologia racconta della casualità della sua nascita
nella pianura ma, diversamente da quello che accade nella provincia di Modena, con sconfina-menti nella zona collinare, dove invece si produ-ce il Colli Scandiano e Canossa che si differenzia in Lambrusco Montericco e Grasparossa. Il ter-ritorio della provincia di Mantova risulta diverso dai precedenti. Innanzitutto, le zone di produzio-ne si estendono in prevalenza sul percorso del fiume Po. Il Lambrusco mantovano, un po' come il reggiano, mescola vitigni di prevalente prove-nienza modenese-reggiana, i quali acquistano, grazie al terreno, fisionomia propria nei caratteri salienti differenziandosi anche in modo profon-do e netto. Un'interessante varietà che possiamo definire "autoctona" è il lambrusco viadanese (o Grappello Ruberti).
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Il Lambrusco è, in un certo senso, il simbolo delle province modenese, man-tovana e reggiana in quanto rappresenta, per eccellenza,
l’abbinamento ideale con la tipi-cità della cucina grassa e saporita di queste località ed italiana in genere. Molti dei nostri cibi preferi-ti, carni e formaggi, vantano, come noto, elevati livelli di grasso. Il vino, in questi casi, deve bilanciare il grasso con l’acidità, sovrastarlo con la tannicità (gusto particolarmente aspro) o eguagliarne l’intensità con l’alcol. Non a caso, i vini rossi sono sempre abbinati a carni rosse e for-maggi stagionati. Inoltre, in questo scambio vicendevole, le proteine ed i grassi della carne ammorbidiscono il palato asciugato dai tannini. In tavola, il Lambrusco è insostituibile. La maggior parte delle paste ripiene, in brodo o meno, e le paste della tradizione emiliano-lombarda devo-no per forza essere accompagnate da questo vino leggero, frizzante, sincero, con spiccate note frutta-
te che richiamano la frutta fresca. Una componente tannica moderata gli consente di essere rinfresca-to e di diventare, così, un buon compagno anche nei caldi giorni estivi, magari abbinato a salumi e melone. D’estate i contadini lo utilizzavano anche come bibita salutare e dissetante: una parte di vino e quattro d’acqua. Servito freddo è perfetto con tutta la cucina del barbecue. Se nella bella stagione è apprezzato, nel freddo dei mesi invernali diventa insostituibile per accompagnare bolliti, zampo-ne, cotechino e tortellini. Inoltre, d’inverno veniva aggiunto al brodo bollente per raffreddarlo un poco e “scaldarsi dentro”: era il famoso “bevr’in vin”.
Lambrusco, protagonista nella cucina localePerfetto accompagantore dei nostri piatti tradizionali
Approfondimenti: Il Lambrusco
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015 17
con salsicciaCosto: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 1 ora
al Lambrusco Risotto
Ingredienti (per 2 persone): 1 cipolla rossa 40 gr. di burro 180 gr. di salsiccia fresca (2) 180 gr. di riso Carnaroli 1 piccolo mazzetto di rosmarino 200 ml di lambrusco 700 ml di acqua bollente 25 gr. di parmigiano grat-tugiato 25 gr. di parmigiano a scaglie
Preparazione Affettate la cipolla fine-mente e fatela rosolare in 25 gr. di burro fino a che non sarà trasparente. A questo punto unite la salsiccia grossolanamen-te sbriciolata e lasciate rosolare per circa 10 minuti. Unite il riso, fatelo tostare, unite anche il mazzetto di rosmarino intero, quindi versate il lambrusco, ma non aspet-tate che evapori: una volta insaporito il tutto iniziate
a versare l’acqua bollen-te, 1-2 mestoli alla volta, mano a mano che il riso la assorbirà, fino a raggiun-gere la giusta cottura del riso. Mescolate spesso e, quasi a fine cottura, elimi-nate il ciuffo di rosmarino e mantecate con il restante burro e con il parmigiano grattugiato. Fate riposare il risotto qualche minuto, quindi servite decorando ogni piatto con le scaglie di parmigiano.
RICETTARIO
Fettuccine con ristretto di Lambrusco
Costo: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 30 minuti
broccoli e formaggio
Ingredienti (per 4 persone)250 g di fettuccine all’uovo 150 g di broccoli verdi125 g di formaggio fresco, tipo Robiola60 g di panna15 g di zenzeroun bicchiere di Lambrusco di Sorbaraun cucchiaio di zuccheroolio extravergine di oliva q.b.
sale q.b.pepe q.b.
PreparazionePer il ristretto, fate bollire il vino con lo zucchero e lo zenzero tritato finemente, finché non risulterà denso. Levate dal fuoco e tenete da parte. Sciogliete il formaggio fresco nella panna a fuoco basso, aggiustate di sale e pepe. Cuocete i broccoletti,
scolate e condite con la cre-ma di formaggio. Cuocete le fettuccine in abbondante ac-qua salata, scolate e saltate in padella con la crema e i broc-coli. Impiattate e guarnite con un cucchiaio di ristretto di Lambrusco allo zenzero.
RICETTARIO
al LambruscoCosto: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 2 ore
RICETTARIO
Cotechino
Ingredienti1 cotechino di circa 700 gr200 gr di fettine di fesa di vi-tello tagliate sottiliUna bottiglia di Lambrusco
PreparazioneIn questa ricetta useremo il cotechino crudo, ma voi po-tete usare anche quello pre-cotto (basterà saltare la prima fase di questa ricetta). Mette-te il cotechino a bagno per 12
ore, poi scolatelo e punzec-chiatelo con una forchetta, avvolgetelo in una garza e mettetelo in una pentola con acqua fredda e fatelo cuocere per circa mezz’ora. Scolate e spellate il cotechino e avvol-getelo con le fettine di carne, poi con il refe da cucina le-gate il tutto in modo stabile. Mettete il cotechino in un tegame con il Lambrusco e fate cuocere a fuoco len-tissimo per un’ora e mezza,
in modo da far evaporare il vino e contemporaneamente ottenere un sughetto denso e delizioso. Tagliate il cotechi-no a fettine e mettetetelo in un piatto da portata, servitelo caldo e con fette di pane di segale tostato.
18 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
Fettuccine con ristretto di Lambrusco
Costo: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 30 minuti
broccoli e formaggio
Ingredienti (per 4 persone)250 g di fettuccine all’uovo 150 g di broccoli verdi125 g di formaggio fresco, tipo Robiola60 g di panna15 g di zenzeroun bicchiere di Lambrusco di Sorbaraun cucchiaio di zuccheroolio extravergine di oliva q.b.
sale q.b.pepe q.b.
PreparazionePer il ristretto, fate bollire il vino con lo zucchero e lo zenzero tritato finemente, finché non risulterà denso. Levate dal fuoco e tenete da parte. Sciogliete il formaggio fresco nella panna a fuoco basso, aggiustate di sale e pepe. Cuocete i broccoletti,
scolate e condite con la cre-ma di formaggio. Cuocete le fettuccine in abbondante ac-qua salata, scolate e saltate in padella con la crema e i broc-coli. Impiattate e guarnite con un cucchiaio di ristretto di Lambrusco allo zenzero.
RICETTARIO
al LambruscoCosto: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 2 ore
RICETTARIO
Cotechino
Ingredienti1 cotechino di circa 700 gr200 gr di fettine di fesa di vi-tello tagliate sottiliUna bottiglia di Lambrusco
PreparazioneIn questa ricetta useremo il cotechino crudo, ma voi po-tete usare anche quello pre-cotto (basterà saltare la prima fase di questa ricetta). Mette-te il cotechino a bagno per 12
ore, poi scolatelo e punzec-chiatelo con una forchetta, avvolgetelo in una garza e mettetelo in una pentola con acqua fredda e fatelo cuocere per circa mezz’ora. Scolate e spellate il cotechino e avvol-getelo con le fettine di carne, poi con il refe da cucina le-gate il tutto in modo stabile. Mettete il cotechino in un tegame con il Lambrusco e fate cuocere a fuoco len-tissimo per un’ora e mezza,
in modo da far evaporare il vino e contemporaneamente ottenere un sughetto denso e delizioso. Tagliate il cotechi-no a fettine e mettetetelo in un piatto da portata, servitelo caldo e con fette di pane di segale tostato.
19 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
RICETTARIO
Polpettone con pane e verdure
Costo: medio – Difficoltà: media – Tempo: 1 ora e 30 minuti
Ingredienti100 g di mollica di pane 500 g di carne già cotta (manzo, vitello o pollo)10 fette sottili di pancetta2 uova2 cucchiai di funghi secchi1 patata piccola1 rapa piccola1 peperone1 carota3 dl di latte1 cucchiaio di vino bianco50 g di parmiggiano grat-tuggiato50 g di burrocurry, sale e pepe q.b.
PreparazioneTritate le verdure e i funghi ammollati e strizzati. In una padella sciogliete una noce di burro e rosolatevi il tri-to ottenuto. Schiacciate la patata lessata e unitela al pane che avrete nel frattem-po ammorbidito con il latte tiepido e poi strizzato e sbri-ciolato. Mettete in una terri-na le verdure, la purea di pa-tate oltre al pane e alle carni tritate. Aggiungete a questo punto le uova, il vino, il parmiggiano grattuggiato, un pizzico di curry, sale e pepe. Date all’impasto la
forma di un salame, avvol-getelo nelle fette di pancet-ta, legatelo con uno spago e cuocetelo in una casseruola dove avrete fatto sciogliere il burro. Bagnatelo con poca acqua e fate cuocere per cir-ca un’ora.
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 201520
di spinaci Costo: economico – Difficoltà: media – Tempo: 1 ora
RICETTARIO
Sformato
Ingredienti1 kg di spinaci3 uovanoce moscatapangrattato¼ di l di panna liquida 1 tazza e ½ di besciamella olio extravergine d’olivasale q.b.
PreparazioneLavate accuratamente gli spinaci, scolateli e trasfe-riteli in una casseruola
con dell’olio e un pizzico di sale. Lasciateli stufare con coperchio a fuoco len-to per 15 minuti. Passateli nel passaverdura e poi uni-tevi la besciamella, i tuorli d’uovo, la panna ed un piz-zico di noce moscata; ag-giustate di sale e mescolate il tutto. Infine, aggiungete gli albumi montati a neve, mescolate con delicatez-za dal basso verso l’alto e versate il composto in una
teglia oliata e cosparsa di pangrattato. Fate cuocere a bagnomaria in forno a 180°C per circa 40 minu-ti. Infine rovesciate su un piatto da portata e servite.
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015 21
22
Zuppa di fagioli e castagne
Costo: economico – Difficoltà: elevata – Tempo: 3 ore circa
Minestra d’orzoCosto: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 45 minuti
RICETTARIORICETTARIO
Ingredienti200 g di orzo 50 g di fagioli secchi2 carote1 patata1 cipolla1 gambo di sedano75 g di pancetta affumicataolio extravergine d’olivasale
PreparazioneDopo averli lavati lasciate
una notte in ammollo i fa-gioli e l’orzo, in contenitori separati e con acqua fredda. Rosolate in poco olio la ci-polla grossolanamente trita-ta, quindi aggiungete anche le carote e la patata tagliate a dadini, e il gambo di sedano fatto a piccoli pezzi. Aggiun-gete un po’ di acqua tiepida (circa 1 litro), i fagioli scolati e l’orzo con l’acqua dell’am-mollo. Portate a ebollizione, quindi abbassate la fiamma,
incoperchiate e, dopo una mezzora di cottura a fuoco molto moderato, aggiungete la pancetta affumicata taglia-ta a pezzettini. Proseguite la cottura e aggiustate di sale prima di togliere dal fuoco e servire la minestra ben cal-da.
Ingredienti1 tazza di fagioli secchi½ tazza di castagne secche pulite½ stecca di cannella 1 cucchiaio di farinaburro e sale q.b.
PreparazioneLasciate in ammollo se-paratamente i fagioli e le castagne per almeno una notte. Trascorso il tempo,
scolate i fagioli e metteteli a bollire in 1,5 litri di acqua fredda, lasciandoli cuoce-re a fuoco molto moderato per un'ora e mezza circa. Aggiungetevi le castagne scolate e la cannella, e pro-seguite la cottura ancora per un'ora, mantenendo sempre a fiamma bassa. Passate quindi al passaverdure par-te della minestra, riunite tutto in una pentola e salate
leggermente. In un tegami-no a parte fate imbiondire la farina in 1 cucchiaio di burro, quindi versatela nel-la minestra bollente, me-scolando con cura. Dopo ancora qualche minuto di cottura, servite condendo ciascun piatto con un po' di burro fuso.
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
Zuppa di fagioli e castagne
Costo: economico – Difficoltà: elevata – Tempo: 3 ore circa
Minestra d’orzoCosto: economico – Difficoltà: facile – Tempo: 45 minuti
RICETTARIORICETTARIO
Ingredienti200 g di orzo 50 g di fagioli secchi2 carote1 patata1 cipolla1 gambo di sedano75 g di pancetta affumicataolio extravergine d’olivasale
PreparazioneDopo averli lavati lasciate
una notte in ammollo i fa-gioli e l’orzo, in contenitori separati e con acqua fredda. Rosolate in poco olio la ci-polla grossolanamente trita-ta, quindi aggiungete anche le carote e la patata tagliate a dadini, e il gambo di sedano fatto a piccoli pezzi. Aggiun-gete un po’ di acqua tiepida (circa 1 litro), i fagioli scolati e l’orzo con l’acqua dell’am-mollo. Portate a ebollizione, quindi abbassate la fiamma,
incoperchiate e, dopo una mezzora di cottura a fuoco molto moderato, aggiungete la pancetta affumicata taglia-ta a pezzettini. Proseguite la cottura e aggiustate di sale prima di togliere dal fuoco e servire la minestra ben cal-da.
Ingredienti1 tazza di fagioli secchi½ tazza di castagne secche pulite½ stecca di cannella 1 cucchiaio di farinaburro e sale q.b.
PreparazioneLasciate in ammollo se-paratamente i fagioli e le castagne per almeno una notte. Trascorso il tempo,
scolate i fagioli e metteteli a bollire in 1,5 litri di acqua fredda, lasciandoli cuoce-re a fuoco molto moderato per un'ora e mezza circa. Aggiungetevi le castagne scolate e la cannella, e pro-seguite la cottura ancora per un'ora, mantenendo sempre a fiamma bassa. Passate quindi al passaverdure par-te della minestra, riunite tutto in una pentola e salate
leggermente. In un tegami-no a parte fate imbiondire la farina in 1 cucchiaio di burro, quindi versatela nel-la minestra bollente, me-scolando con cura. Dopo ancora qualche minuto di cottura, servite condendo ciascun piatto con un po' di burro fuso.
23VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
24 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
Zucche dolci di pasta sfoglia
Le zucche dolci di pasta sfoglia sono dei dolcetti buonissimi e cari-nissimi. Sono preparate con la pa-
sta sfoglia e poi farcite con la marmellata di zucca. Una ricetta semplice e facile da preparare che sorprenderà soprattutto i bambini, ma anche gli adulti: basta, infatti, srotolare la pasta sfoglia e mo-dellarla in modo da formare dei piccoli
cestini a forma di zucche, che andranno poi farciti con la marmellata di zucca. Il cioccolato fuso sarà utilissimo per creare gli occhi, il naso e la bocca di questi simpatici dolcetti tipici per la notte più horror dell'anno, Halloween.
Tartine salate di Halloween
Ingredientipane bianco a fette maionese olive nere pomodori a fette
PreparazioneTogliete la buccia dal pane a fette per ottenere solo la "parte bianca" del pane.
Con l'aiuto delle formine apposite o della vostra pazien-za, ricavate delle forme dei simboli di Halloween: zucca, fantasma, vampi-ro, gatto o altri soggetti a tema.Spalmate ogni tartina con un po' di maionese
(o altra salsa di vostro gradimento).Decorate poi la formina per creare gli occhi, con l'aiuto delle olive nere, la bocca, utilizzando pezzi di pomodoro, e così via.
IL CIBO DELLE FESTE
25 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
Una casa in perfetto stile Halloween
Nella notte più paurosa dell'anno, le zucche di Halloween non possono mancare in nessuna casa, ma come si
fanno? Per prima cosa vi dovrete procurare la zucca: quella tradizionale è quella arancione ma nulla vi vieta di usare altri tipi di zucca, di qualsiasi forma o dimensione. Armati di ma-tita morbida, disegnate sulla superficie della zucca i contorni di occhi, bocca paurosa, e naso. Tracciate quindi i contorni dell’apertura sull’alto della zucca.Quando avrete trovato il disegno che vi piace di più, munitevi di coltello appuntito e cominciate a tagliarne la parte superiore. Questa è la fase più perico-losa: ricordatevi di girare la lama del coltello verso l’esterno e di maneggiare con attenzio-ne, ma allo stesso tempo con decisione. Nel ritagliare la calotta fate attenzione a lasciarla intatta in modo da poterla usare per chiudere la vostra zucca. Rimuovete la calotta e quindi svuotate il suo interno con un cucchiaio. Ultimato il lavoro, prendete un lumino (o una candela abbastanza grande) e mettela all’in-terno della zucca.
La paurosa leggenda di Jack O'Lantern
Simbolo per eccellenza della festa di Halloween, la zucca è per tradizione legata alla
leggenda di Jack O’Lantern, fannul-lone buono a nulla a cui il demonio donò un tizzone che gli illuminasse la strada degli inferi. Tizzone che Jack pose in una rapa svuotata per farlo durare più a lungo. Non tutti sanno, infatti, che originariamente l’ortaggio simbolo di Halloween era, appunto, la rapa. Fu sostituito dalla zucca in seguito alla grande emigrazione degli irlandesi in America, a causa della penuria di rape e ricchezza di zucche nel Nuovo Continente. Secondo la tradizione, la lampada costruita con la zucca aiuta a tenere lontani gli spiriti maligni.
V.le E. Bagnoli 87/A Castelnovo ne’ Monti (RE). Tel 320 3578755
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26 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
I futurologi già pre-vedono, nel 2050, una simpatica ce-netta con antipasto di scarabei fritti.
La verità, è che non sap-piamo cosa mangeremo. Ma cosa non mangeremo, sì. Gli scienziati Onu, nell’ultimo rapporto Ipcc sul clima, semplificano così: se la temperatura aumenta più di 3 gradi, i raccolti scendono. Poiché nessuno crede più che il mondo riuscirà a contenere il riscaldamento alla media di due gradi caldeggiata dagli scienziati, la previ-sione è realistica. Più nello specifico, secondo il rap-porto Ipcc, fino al 2030, vantaggi e svantaggi, più o meno si equivalgono. Ma, andando verso il 2050, i
danni diventano più del doppio dei benefici. L’im-patto sulla nostra tavola è pesante: e la lista di quelli che potrebbero diventare cibi introvabili si allunga. Ecco alcuni esempi. Spa-ghetti: secondo gli scien-ziati Onu, nelle regioni mediterranee come l’Italia, il calo dei raccolti di fru-mento potrebbe superare il 20%. Per pane e pasta dovremo ricorrere sempre di più alle importazioni, con costi crescenti. Bistec-che e latte: per ogni grado in più di temperatura, il raccolto di mais scende del 7% (già abbiamo registrato un calo della produzione mondiale del 4%). Il mais viene usato nella prepara-zione dei mangimi, così meno granturco significa
meno carne e prezzi più alti. Pesci: gli scienziati Onu calcolano che i di-versi impatti dell’effetto serra vadano a colpire quel 15% di oceani che ospi-tano la maggior quantità di pesci. L’aumento delle temperature sconvolgerà gli ecosistemi, spingendo i pesci a migrare in acque
L’effetto serra ci colpisce a tavolaNel futuro molti prodotti scompariranno a causa dei cambiamenti climatici
IL CIBO IL MONDO
27 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
inesplorate, con effetti scono-sciuti. Fagioli: contrariamente alla loro immagine popolare, i fagioli sono piante sensibili. Il caldo, soprattutto di notte, può colpirne la produttività, fino a ridurre il raccolto del 25%. Frutta: ciliegie, pesche, prugne e, in generale, i frutti con nocciolo, hanno necessità particolari in materia di clima. Hanno bisogno di una buona dose di freddo perche l’im-pollinazione funzioni. Troppe notti invernali miti rischiano di ritardare la fioritura e ridurre il numero di frutti prodotti. Sen-
za un po’ di freddo letale, invece, le po-polazioni di mosche e zanzare rischiano di moltiplicarsi in modo esplosivo. Il clima, infatti, è il grande re-golatore dei loro cicli vitali. Inoltre, pro-dotti come il cacao o il caffé non reggono qualsiasi temperatura. Il caldo aumenterà la traspirazione e la conseguente perdita
di umidità farà calare il raccol-to. Anche il vino soffrirà del mutamento climatico: altitudi-ne, vento, esposizione al sole e, soprattutto, composizione geologica del terreno sono ele-menti determinanti per questo prodotto.
ENtOmOfagIa: La frONtIEra dEL guStO
Dalle cavallette agli scarafaggi, passando per i vermi. Sono molti i tipi di insetti che vengono consumati
per il loro alto contenuto proteico, ma anche facendo appello alla loro croccantezza, al gusto forte e deciso. In molte società del globo gli insetti sono considerati una prelibatezza, ma anche il mondo occidentale sta cominciando ad affrontare l'argomento, ad esempio negli Stati Uniti. Gli insetti commestibili si sono visti anche all’Expo e la stessa FAO finanzia serissimi programmi di ricerca che ne prevedono il ricorso nella dieta del prossimo futuro: garantirebbero, infatti, un adeguato apporto alimentare e minore impatto ambientale.
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28 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
Rigirarsi nel letto senza riuscire ad addormentarsi
capita a molti e può dipen-dere proprio dalle abitu-dini alimentari. Esistono, però, cibi che possono venire in nostro aiuto. Ad esempio, i semi di zucca, la frutta secca, il pesce e la verdura a foglie larghe
sono prodotti ricchissimi di magnesio. Assumendo questi alimenti, vedrete migliorare il vostro riposo notturno progressivamen-te. Gli spinaci, oltre a contenere magnesio, sono anche ricchi di clorofilla: il calcio, la vitamina B6 e l'acido folico, contenuti in questo vegetale, favo-
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L'insonnia dipende da ciò che mangi
Esistono cibi in grado di conciliare il sonno
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29 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
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riscono il rilassamento muscolare. Inoltre, contro l'insonnia, lo stress e la depressione esistono molti cibi contenenti triptofano che aiutano a rilassare mente e corpo: ricotta, cibi a base di latte, lenticchie, ma anche avena e riso. Tra i cibi che invece hanno un effetto eccitante sul nostro corpo, possiamo elencare il cioccolato, la carne rossa o i fritti in generale, che rendeno difficile la dige-stione, ma anche i piatti particolarmente salati e speziati. Per quando ri-gurda le bevande, meglio evitare alcolici, caffè e tè prima di coricarsi.
Pulire gli spinaci se-lezionando le foglie, scartando tutti i gambi e
sciacquare abbondantemente in acqua fresca corrente. Metterli in una capace pentola, portarli sul fuoco e farli bollire a fuoco moderato per 10 minuti. Non aggiungere altra acqua se non quella che resta sulle foglie dopo il lavaggio. A metà cottu-ra unire un pizzico di sale.Quando cotti, mettere gli spinaci in un colino e pestarli con un cucchiaio in modo da strizzarli e levare i residui d’acqua.Tritarli finemente con la mez-zaluna sul tagliere.In una terrina mescolare gli spinaci, la ricotta, il Parmigia-no Reggiano grattugiato, le uova sbattute (tenendone da parte un poco per pennellare la superficie), un pizzico di sale, uno di maggiorana e una macinata di pepe.
Foderare una placca da forno di forma circolare da 25-28 cm di diametro con carta da forno leggermente inumidita affinché diventi più malleabile.Dividere a metà la pasta sfoglia e stenderla in due dischi sottili.Adagiare il primo nella placca foderandola completamente anche lungo i bordi e punzec-chiarne il fondo con i denti di una forchetta.Cospargere uniformemente il composto di spinaci e livellarlo con una spatola piatta.Coprire con la restante pasta sfoglia sigillando bene i bordi.Punzecchiare anche la super-ficie e spennellare con l’uovo tenuto da parte.Infornare nel forno preriscal-dato a 200°C per 25-30 minuti. Se necessario prolungare di qualche minuto la cottura fino ad ottenere una pasta unifor-memente dorata.Servire tiepida.
Torta salata
riccotta e spinaci
INGREDIENTI1 kg di spinaci
Sale fino300 g di ricotta
100 g di Parmigiano Reggiano2 uova di gallina
MaggioranaPepe nero macinato
al momento500 g di Pasta sfoglia
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 201530
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GelateriaORSO POLARE
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OsteriaOSTERIA dEL GUSTO
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CaStELNOVO NE’ mONtI (rE) Via Monzani, 3. Tel 0522 812278
Pizzeria RistoranteIL RISTORO dI dANTE
CaStELNOVO NE’ mONtI (rE) Via G. Micheli, 10/A. Tel 0522 612185. Aperto anche a mezzo-giorno, chiuso il martedì. ► SPECIaLItà pizza tipo “Na-poli”, dal lunedì al venerdì pizza 1/2 metro, cucina tradizionale e tutte le specialità di pesce, tutti i venerdì festa del pesce.
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Gastronomia e pasta frescaIL CANTUCCIO...
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31 VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 2015
dOVE trOVatE VIVaCuCINa?VivaCucina viene ditribuito in una rete di attività che riguardano il settore della ristorazione, della gastronomia, dell’enologia, alberghiero, bar, locali, e in generale tutto ciò che riguarda l’alimentazione. è inoltre possibile reperire gratuitamente il pe-riodico nelle edicole del territorio che aderiscono. Ecco un primo elenco che verrà aggiornato nei prossimi numeri.
rEggIO EmILIa
GuASTAllAEdicola Veneri, Via GonzagaEdicola Musi, p.zza Repubblica.Edicola Benati, (frazione di S. Martino)Edicola Da Amelia, (frazione di Pieve)
REGGIOlOEdicola Marinelli, p.zza Martiri.
luZZARAEdicola Kaur Kulvant, v. Avanzi, 39
ROlOEdicola BarbieriEdicola Guerra Cristina
FAbbRICOEdicola Sacchetti Ercole
CAMPAGNOlAEdicola Parmigiani, p.zza Roma.
NOVEllARAEdicola Ba bu ca, p.zza Unità d'Italia, 1Edicola Masini, v. provinciale Nord 85/a
GuAlTIERIEdicola Hazzard ,via Giardino, 69
Edicola Furgeri, p.zale Coop (S. Vittoria)
bAGNOlO IN PIANOEdicola Magia, provinciale nordEdicola MB, piazza Garibaldi, 4Edicola Spaggiari, p.zza Garibaldi, 14
CADElbOSCO SOPRAEdicola 2Emme, via Saccani 12/AL'Acchiappanuvole, p.zza 25 aprile 3/b
CASTElNuOVO Nè MONTIEdicola Muzzio, Piazza Peretti, 6/bEdicola Rinascita, via Roma 28/bEdicola Marazzi, (loc. Gatta)Tabaccheria Da Guido e NicolettaVia F Kennedy, 41/b frazione di Felina (RE)
lIGONChIOBar Giornali Del Lago, via E. Bagnoli, 12
maNtOVa
MOGlIAEdicola Gt, via XX settembre, 41
QuISTEllOEdicola “Chizzoni Cristian” via Cesare Battisti, 25Edicola “Il Temperinio” Piazza Guido rossa, 24
SAN bENEDETTO POEdicola “Coccinella” Piazza Garibaldi n. 2Edicola “Cavazzoni Adriana” Piazza Matteotti
PEGOGNAGAEdicola “Cappelari Annamaria” via Monte Grappa n. 1Edicola “Libreria di Roberto e Anna” piazza Matteotti n. 37
GONZAGAEdicola/tabaccheria “Centrale” Piazza Matteotti n. 53Edicola “Guaita” Largo Martiri della libertà 18Edicola “Aemme sport” largo Martiri della libertà n. 25/B
MOTTEGGIANAEdicola/tabaccheria “di Martignoni” via Bacchelli n. 30/E
SuZZARATabaccheria “Il Girasole” Via Mitterand n. 9Edicola “Sorelle Tosi” via MazziniEdicola “Panisi Alberto” via ZontaEditola Jolly Giocattoli, via Baracca, 2
SPECIaLItà dEL rIStOraNtE: pizza tipo “Napoli” | Dal lunedì al venerdì pizza 1/2 metro | Cucina tradizionale e tutte le specialità di pesce | festa del pesce tutti i venerdì
La direzione del ristorante è lieta di comunicare che il locale dispone di un’ampia sala da pranzo, particolarmente attrezzata per intrattenimenti, meetings, cene di lavoro e distesa estiva.
aperto anche a mezzogiorno, chiuso il martedì | Siamo su facebook
Pizzeria Ristorante
di Costantino Michelevia G. Micheli, 10/A
Castelnovo ne’ Monti (RE)tel. 0522 612185
LE GUIDE DI VIVACUCINA. RISTORANTI, AGRITURISMI, PIzzERIE, LOCALI
VivaCucina ♦ Anno I, n.5 Ottobre - Novembre 201532
ALIMENTAZIONE
Siete a dieta? La pri-ma cosa che si tende a eliminare dalle pro-
prie abitudini alimentari è il pane. Ma si tratta, inutile dirlo, di una convinzione sbagliata. E questo non solo perché il pane è da millenni uno dei principali elemen-ti della dieta mediterranea (tra le più sane ed equili-brate al mondo) ma anche per ragioni legate a fattori nutrizionali.
I vari tipi di pane apporta-no ogni giorno alla vostra dieta carboidrati, fibre, vitamine e minerali. Dif-ficilmente sarà possibile ritrovare questo apporto così vario in altri alimenti. A dimostrare come sia del tutto inconsistente il mito del pane che fa ingrassare, si consideri che i paesi con il maggior tasso di obesità sono tra quelli che negli ul-timi anni hanno diminuito
sensibimente l’uso del pane a tavola.
Ulteriori studi specifici sembrano dimostrare che in generale una dieta legata al giusto consumo di pane integrale sia un fattore di prevenzione per alcuni tipi di cancro, come quello al c lon o quello al seno.
I paesi con maggiore tasso di obesità sono proprio quelli che hanno diminuito il consumo del pane
Il mito del pane che fa ingrassare