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Gaggiano TUTTO Supplemento mensile di “Ordine e Libertà” in distribuzione gratuita a Gaggiano e frazioni ANNO 5 - N. 11 - NOVEMBRE 2014 - tel. 029464026; fax 0294967121; email [email protected] Dolci per ogni occasione con prodotti di nostra produzione Via Roma, 42 - Gaggiano (Mi) - Tel. 02.9085053 Via Dante, 5 - Trezzano s/N (Mi) - Tel. 02.48405920 e-mail: [email protected] DONNE, IL 22 PER FERMARE LA VIOLENZA PAG. 5 MONUMENTO AI CADUTI: STORIA DI QUI PAG. 11 LA PRIMA DELLA SCALA IN NOVELLA PAG. 4 TRA BIANCHI E PERFETTI SFIDA INFINITA PAG. 7 COSI’ NASCE LA COMUNITA’ PASTORALE PAG. 3 Via Dante, 125 - Abbiategrasso (Mi) Tel. 02.99763000 - 333.8775433 Devi vendere la tua auto??? Te l’acquistiamo in giornata!!! Pagamento immediato oppure portala in conto vendita gratuitamente!!! S.S. 494 Vigevanese km 17+900 - ABBIATEGRASSO Tel. 02 9462732 - fax 02 9466257 E-mail: [email protected] - www.gorlautensili.it TUBI E RACCORDERIA OLEODINAMICA Esecuzione e riparazione immediata di tubi per tutti gli utilizzi a bassa, media, alta e altissima pressione VIVA IL CARRO DISARMATO! P P A A G G I I N N E E 8 8 e e 9 9 Via dell’Industria, 30 Vigano di Gaggiano (Mi) Tel. e fax 02.9086947 mail: [email protected] www.autoviganomilano.com Via dell’Industria, 21 Vigano di Gaggiano (Mi) Tel. e fax 02.90843481 Cell. 320.0227150 mail: [email protected] www.autoviganomilano.com

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GaggianoTUTTO

Supplemento mensile di “Ordine e Libertà” in distribuzione gratuita a Gaggiano e frazioniANNO 5 - N. 11 - NOVEMBRE 2014 - tel. 029464026; fax 0294967121; email [email protected]

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TERZA PAGINANOVEMBRE 2014

3TuttoGaggiano

Per secoli la Parrocchia diSant'Invenzio a Gaggiano fe-ce parte della pieve di Rosa-

te o di Santo Stefano. Rosate fu infatti capo pieve.

Questa posizione predominan-te rappresentò verosimilmentela conseguenza dell’importanzache assunse precedentementecome pagus, cioè come circo-scrizione rurale, di origine prero-mana e poi romana . È sicuro che i Romani ripro-

posero le gerarchie territorialioperate dai Celti, è in effetti dal-la loro epoca che si presumeprovenire l’etimologia del nomedi Rosate e quindi la sua fonda-zione. È a partire dal XIV secoloche, a proposito della pieve diRosate, viene riportata la notiziadell'esistenza di un primo sacer-dote a capo della stessa con il ti-tolo di “praepositus”, prevosto. Col tempo, la struttura della

pieve si consolidò e si ampliò,gestendo localmente l'aspettoreligioso delle diverse comu-nità e basandosi strutturalmentesulle principali parrocchie deicentri abitati circostanti, tra cuiGaggiano che ebbe una parti-colare rilevanza, ma soprattuttosulla città di Rosate e nello spe-cifico della chiesa cittadina diSanto Stefano. Grazie alla realizzazione dei

catasti, la ricostruzione storica ri-sulta semplificata a partire dal1500. Il catasto del territorio,promosso in questo secolo du-rante la dominazione spagnola,censì le località di Cavoletto, Mi-cona e Gaggianese che godeva-no di una qualche autonomia ri-spetto a Rosate. Questa condizione conti-

nuò fino al 1700 quando iniziòil consolidamento delle condi-

zioni attuali. È bene ricordare che molti

altri centri ben più importanti diRosate sorsero nella stessa areanei secoli successivi e questi mi-sero in discussione la secolareinfluenza religiosa della città,che ugualmente mantenne unruolo di primaria importanza. La pieve fu sede di un capi-

tolo di canonici e di una chiesacollegiata sino al 1797, anno che

segnò definitivamente la deca-denza della dominazione dellapieve rosatese sull'area, causata

dall'invasione francese, cheabolì la pieve amministrativa e lasostituì con un distretto. In assenza di prove certe, si

può comunque ipotizzare chela prima chiesa di Rosate a es-sere costruita fu molto proba-bilmente proprio quella di San-to Stefano. Poiché si tratta diuna chiesa "cimiteriale", è ipo-tizzabile che Santo Stefano siasorta su una porzione del de-manio probabilmente primadel VI secolo. Casi analoghi siverificarono anche in altri luo-ghi. La pieve ebbe lunga vita fi-no al 1972, quando fu indetto ilsinodo diocesano dal cardina-le Giovanni Colombo, arcive-scovo di Milano. In questa circostanza la pieve

di Rosate venne abolita e la cittàvenne inglobata fino ai nostrigiorni nel decanato di Abbiate-grasso e quindi nella zona dio-cesana pastorale VI che fa capoa Melegnano.

Mara Marchesi

NOTE DI STORIA Aveva assunto importanza come pagus di origine preromana

Sant’Invenzio, pieve di RosatePer secoli la parrocchia gaggianese ne fece parte, fino al sinodo del 1972

CHIESA LOCALE Costituita ufficialmente alla fine del mese sotto la guida di don Fizzotti

Nasce la Comunità PastoraleIn essa sono raggruppate le parrocchie dello Spirito Santo (Gaggiano) e delle frazioni Vigano Certosino, Barate, San Vito e Fagnano

TuttoGaggianoSupplemento mensile di "Ordine e Libertà" in distribuzione gratuita a cura diEditrice Abbiatense srl, vicolo Cortazzza 3, Abbiategrasso (Mi). Aut. trib. Mi-lano 9/8/1945 n. 346 del Registro. Direttore responsabile: Marco Aziani.Coordinatore: Giuseppe Caffulli. Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale,Cilavegna (Pv). Hanno collaborato: Eleonora Aziani, Jacopo Giavenni, IlariaLandino, Mara Marchesi, Alberto Marini, Jacopo Mazzanti, Paolo Migliavacca,Paolo Rossetti, Marina Rosti, Marco Vendramel.

Marcarini ha donatoil ritratto di Paolo VIalla parrocchia

Con la fine di novembre, è stata co-stituita ufficialmente l’Unità pasto-

rale intitolata a Maria Regina delle Pa-ce. La nuova entità raggruppa le par-rocchie di Gaggiano capoluogo (Spi-rito Santo), Vigano Certosino, San Vi-to, Barate e Fagnano. Giunge così altermine la lunga fase di riorganizza-zione avviata con l’arrivo di don Pier-carlo Fizzotti a Gaggiano e con la par-tenza di don Claudio Mainini per lemissioni di Haiti. Sabato 22 novem-bre, nel pomeriggio, avverrà la presadi possesso della parrocchia di Viga-no da parte di don Piercarlo (che fi-nora è stato amministratore parroc-chiale della medesima). L’8 dicem-bre, festa dell’Immacolata, presso lachiesa parrocchiale dello Spirito San-to a Gaggiano, presente il vicario dizona monsignor Franco Carnevali, siterrà la cerimonia ufficiale che segnal’avvio della nuova Unità pastoraleMaria Regina della Pace. Già da tempo le parrocchie di San

Vito Martire, dei Santi Andrea e Roc-co a Fagnano erano amministrate dalparroco di Gaggiano, mentre Barateera stata associata a Vigano. Con lanuova entità pastorale, la giurisdizio-ne territoriale ecclesiastica coincidecon l’intero territorio del Comune diGaggiano. G.C.

Don Piercarlo Fizzotti

A Gaggiano il pittoreMarcarini è una figura no-ta. Negli ultimi anni si èdedicato, oltre che allapaesaggistica, che è lasua forma espressiva pre-ferita, anche ai ritratti,specie di santi e beati.Ultimamente ha prodot-to un trittico: GiovanniXXIII e Giovanni Paolo II,proclamati santi.Poi don Bosco e Paolo

VI. Il primo dipinto è sta-to regalato all'OratorioSan Tarcisio in occasione dei 90 anni di fondazione. Il ritrattidi Paolo VI (nella foto), donato alla parrocchia, è stato espo-sto nella chiesa dello Spirito Santo in occasione della beati-ficazione di Montini, avvenuta a Roma il 19 ottobre scorso. AMarcarini va il ringraziamento (oltre che la stima) di tutti i gag-gianesi. Ricordiamo, tra le sue iniziative recenti, la sua bene-merita opera di restauro di tante statue di angeli e santi pres-so il cimitero.

BACHECANOVEMBRE 2014

4 TuttoGaggiano

Novembre 1984, ov-vero: quando il ri-corso alla Cassa In-

tegrazione faceva ancoranotizia. In un momentonel quale le aziende, spe-cie se di piccole e mediedimensioni, sparisconodi scena senza quasi chece ne accorgiamo (maevidentemente se ne ac-corgono eccome i tapiniche ci rimettono il postodi lavoro!), ci imbattiamonella prima pagina del“Ponte” di trent’anni fache titola in apertura “Cassa integrazio-ne alla Sguinzi e locco merci alla Emi-plast”, con la spiegazione nell’occhiel-lo: “Problemi del dopo ferie in alcuneaziende di Gaggiano” (che vorrebbedire: questione di qualche settimana,poi tutto ritorna alla normalità; non pro-prio come adesso, in generale). Di spalla, il titolo è forse più roboan-

te della sostanza: “Tamburi di guerra”.Addirittura?! Ma figurarsi che si parla,con circa sei mesi di anticipo, delle ele-zioni comunali che infatti si sarebberopoi tenute il successivo 12 maggio.L’occhiello di questo secondo articolodi prima pagina spiega che tale “guerra”è in corso «dai muri del paese e dallesedi di partito»; il sottotitolo chiarisceche «la giunta ha dato il via alla polemi-ca, ma già Dc e Pci erano partiti con loroiniziative. La Dc è alle prese con qual-che dissenso interno. Il Pci si preparaper ben figurare. I socialisti, come al so-lito, stanno alla finestra. Sembra solopolemica, ma già si parla di cose con-crete». Non si sa se ridere o piangere nello

scorgere, a pagina 2, il trafiletto dal tito-lo: «Qualche disagio per chi usa il tre-no». Un’altra di quelle notizie alle qualinei decenni i pendolari della Milano-Mortara hanno dovuto semplicementeabituarsi e che anche la presenza deldoppio binario finalmente arrivata apotenziare la linea, nonché l’introdu-zione dei treni della S9 tra Albairate eSan Cristoforo (e molto oltre), non han-no del tutto fatto passare nel dimentica-toio. Oltretutto, nella fattispecie del no-vembre 1984, i problemi venivano an-nunciati nella prospettiva di circa 6 me-si: quelli necessari a intervenire sulla se-de ferroviaria per il suo riattamento, con

conseguente so-spensione di alcunecorse, sostituite nel-le ore di punta dalservizio autobus,capienza 40 posti,con fermata «al di-stributore Mobil divia Manzoni, desti-nazione Milano Por-ta Genova».Mette nostalgia,

per gli amanti delgenere, trovare nellastessa pagina la lo-candina del “Teatro

nel Territorio”, che all’epoca faceva ilpienone al Nuovo di Abbiategrasso(che purtroppo è chiuso per inagibilitàormai da vent’anni, mentre il suo palco-scenico all’epoca ospitava, tra i tanti,Ugo Pagliai e Paola Gassman in “Il piace-re dell’onestà”...). Mette invece un po’ di tristezza

(ognuno interpreti come crede l’utiliz-zo di questo termine) leggere, a pagina4, il comunicato della segreteria del Pciche ringrazia ed incita militanti, sosteni-tori e simpatizzanti «per il positivo risul-tato ottenuto domenica 14 ottobre conla diffusione de l’Unità a 5 mila lire»,vendita straordinaria che fruttò al quoti-diano comunista, nella sola Gaggiano,850 mila lire. La conclusione dell’artico-lo la dice lunga e induce a qualche piùo meno amara riflessione: «Rinnoviamoperciò l’appello ai sinceri democraticidi Gaggiano, ai nostri iscritti e simpatiz-zanti, a coloro cioè che riconoscono laparticolare funzione che un quotidianocome l’Unità riveste, nell’ormai allineatopanorama della stampa quotidiana inItalia, a versare un contributo economi-co per garantirne le pubblicazioni».Non è bastato.Ultima notizia di quel novembre

1984 (oggi di attualità, visto che proprioin questi giorni si celebra la appositagiornata): «Dopo la votazione in Parla-mento sulla legge contro la violenzasessuale - si legge - le donne hanno de-ciso di non tacere e di non accettarepassivamente una legge che non ri-specchia se non in minima parte le loroaspettative, e di mantenere in vita il vec-chio Comitato promotore per ripresen-tare negli stessi termini la sua leggeall’approvazione del Parlamento».

M.A.

LA FOTO DEL MESE

Piccola tamburina lombardaUna bella immagine colta durante le celebrazioni dell’anniversario della Vittoria e la fe-sta delle Forze Armate, che si sono tenute a Gaggiano domenica 9 novembre, diventala foto del mese: ritrae la piccola Viola Sarno, impegnata a suonare il tamburo nellaBanda di Gaggiano e che il maestro, Marco Romagnoni, sta continuando a rinnovare ea far crescere: apprezzatissimo il contributo del Corpo Musicale di Gaggiano 1854, chesta per concludere il suo splendido centosessantesimo anniversario di fondazione.

C’ERA UNA VOLTA Le cronache de “Il Ponte” di 30 fa

La CIG, le guerre,i treni e “l’Unità”

Per i melomani imperdibile il “Fidelio” di Beethoven su grande schermo la sera di Sant’Ambrogio

7 dicembre: la Prima della Scala quest’anno va in scena alla NovellaPer la prima volta a

Gaggiano, domenica 7dicembre (giorno diSant’Ambrogio), nel sa-lone del Circolo ricreati-vo La Novella 73, saràproiettata su grandeschermo in diretta da Rai5 la prima del Teatro AllaScala. La serata fa partedelle manifestazioni cherientrano nel progettoculturale del Circolo perla stagione 2014/2015. L'intervallo principale

sarà allietato da un ricco

buffet. In un accoglienteambiente familiare po-trete assistere al capola-voro di Ludwig vanBeethoven "Fidelio" di-retto dal Maestro DanielBaremboim, regia di De-borah Warner, interpreta-to da Anja Kampe, PeterMattei, Falk Struckmann. La prima rappresenta-

zione di questa, che restal'unica opera compostadal maestro di Bonn alculmine della propriaesperienza e maturità ar-

tistica, avvenne al Theateran del Wien (Vienna) il20/11/1805. Il compositore così

descrive la su opera: "ditutte le mie creature, il Fi-delio è quella la cui na-scita mi è costata i piùaspri dolori, quella chemi ha procurato i mag-giori dispiaceri: per que-sto è anche la più cara; sututte le mie altre compo-sizioni la considero de-gna di essere conservatae utilizzata per la scienza

dell'arte". La trama appartiene a

un genere assai diffusoall'epoca, in cui gli eroipositivi, rappresentanti leforze del bene, trionfanodopo aver subito ingiu-stizie e dopo molte peri-pezie, trovando alla finela salvezza grazie a unprovvidenziale colpo discena, secondo il temacaro al compositore del-l'affermazione della giu-stizia e della ragione.

P.M.

SINOSSI Florestan viene incar-

cerato dal governatoredella prigione (Pizzarro)suo potente nemico. Sua moglie Leonore

fingendosi uomo e si fachiamare Fidelio per po-ter entrare nella prigionee riesce ad entrare nellegrazie del carceriere e disua figlia. Dopo varie disavven-

ture equivoci e insidie,riuscirà a ricongiungersicon Fidelio.

ATTUALITÀ E POLITICANOVEMBRE 2014

5TuttoGaggiano

LETTERA A proposito dell’iniziativa dal titolo “Un nuovo paesaggio nutre il viandante”

Armonia, non basta la parolaApriamo il dibattito: la collocazione delle opere di Paolo Ferrari la suscita?

Caro direttore, ci sonoborghi e paesi, in Italia,che hanno fatto dell’ar-

te a cielo aperto il propriobiglietto da visita. Esiste ad-dirittura una associazione (IPaesi dipinti, www.paesidi-pinti.it) che raduna e pro-muove le località che hannofatto dell’arte un elementocentrale per la valorizzazio-ne del territorio. Di paesi dipinti ce ne so-

no anche in Lombardia, vi-cino a noi: Arcumeggia,Dairago, Madone…A poche decine di chi-

lometri, Gravellona Lomel-lina è stata trasformata inuna galleria d’arte a cieloaperto. E nelle domenichedi bel tempo non è raro ve-dere visitatori a spasso perle vie del Paese (e poi apranzo nelle trattorie dellazona). Proprio per questo ho

avuto interesse e simpatiada subito per il progetto diPaolo Ferrari, l’artista-medi-co-scienziato-psicologoche ha donato alcune sueopere al nostro comune (ilgiornale ne ha riferito nelnumero scorso, in riferi-mento alla presentazione,l’11 ottobre, del percorso“Un nuovo paesaggio nutreil viandante - Natura- Narra-zione - Astrazione- Trasfi-gurazione). Nel comunicato dira-

mato dall’AssociazioneAssenza, di cui il Ferrari èanche fondatore, si cercadi spiegare il progetto: unpercorso artistico-paesag-gistico destinato a coinvol-gere un’ampia porzionedel territorio provincialeattraverso la qualificazionedi alcuni tracciati di inte-resse paesistico tra il ParcoSud e la periferia ovest diMilano. Si tratta di «20 opere pit-

toriche di grandi dimensio-ni poste lungo i tracciati deipercorsi ciclopedonali, lerogge, i sentieri che solcanogli ampi spazi aperti del ter-ritorio comunale e all’inter-no del tessuto urbanizzato,sulle facciate di alcuni edifi-ci che hanno segnato la sto-ria e l’identità locale».Tali edifici e tali faccia-

te, secondo l’ideatore delprogetto (e a questo pun-to secondo l’amministra-zione comunale che ne hasposato la filosofia), ver-rebbero come «risanati»,trasformati dal «segno arti-stico entro un contesto dielementi ed ambiti natura-listici e di manufatti antro-pici dall’estetica ordina-ria». Traducendo per chitra noi non frequenta l’Ac-cademia della Crusca, i co-siddetti «manufatti antro-pici dall’estetica ordinaria»sarebbero muri e paretibrutti, o nel migliore dei

casi esteticamente pocoappaganti.Non voglio contestare il

fatto che muri di cabineelettriche e pareti di edificicomunali siano oggettiva-mente bruttarelli, grigi,sciatti, inguardabili. Ma le

opere di Ferrari, così comesono state collocate, ap-paiono una operazionecervellotica e (a mio mo-destissimo parere) pocoriuscita. La critica non è tan-to alle opere in sé (che for-se sarebbero state valoriz-

zate da una collocazionepiù propria e il cui livelloartistico non ho strumentiper giudicare). La sommessa obiezione

che vorrei qui sollevare haa che fare con il concettodi armonia, che si richiama

ai temi della «proporzio-ne» e dell’«accordo». L’ar-monia può derivare anchedal concorso di elementidiversi, in una strana e mi-steriosa alchimia che pro-voca un piacere sensoriale. Resta da capire se ap-

pendere un’opera astrattasul muro di una cabinadell’Enel, sull’angolo dellaCasa delle chiavi o sul muroesterno della palestra dellescuole medie susciti armo-nia. Provochi cioè in chiguarda un godimento este-tico (o almeno una doman-da di senso) che deriva ap-punto dal percepire l’ope-ra in accordo con l’am-biente che la circonda. An-che posto che le opere diFerrari siano capolavori,non è detto che la loro col-locazione raggiunga loscopo del creare la giustaarmonia.Come risulta chiaro or-

mai, a me questi tabelloni inacrilico sparsi un poco a ca-saccio non piacciono ungranché. Ma questa resta lamia opinione (del tutto, co-me dice la parola, opinabi-le). Sarebbe però interes-sante conoscere come lapensano i cittadini di Gag-giano che vivono giorno pergiorno lo «spazio antropi-co» (che poi sarebbero lenostre strade e le nostre ca-se) lungo le sponde del Na-viglio. Il dibattito è aperto.

Giuseppe Caffulli

Il comune di Gaggiano scende in piazza per dire «No»alla violenza sulle donne. In occasione della giornataInternazionale per l’eliminazione della violenza sulle

donne il comune di Gaggiano presenta lo spettacolo“Questo non è amore - il coraggio di rompere il silenzio”con la compagnia tetrale Maskere. Lo spettaco-

lo, libero adatta-mento teatrale diDiana Battaggiacon testi tratti da“Questo non èamore, venti sto-rie raccontano laviolenza domes-tica sulle donne”(Marsilio) e perla regia di NadiaBruno, è in cal-endario persabato 22 no-vembre alle 21all ’Auditoriumcomunale di viaDante. Al termine

dello spettacoloseguirà un dibattito a cui parteciperanno l’avvocatoRossella Mileo, Massimo Cruciti dell’associazione Uomininon più violenti di Milano, la psicologa Francesca Anas-tasi, l’agente Giuliana Tunici dell’Unione dei Comuni IFontanili e infine Alida Fliri di Donne Insieme contro la vi-olenza di Pieve Emanuele e Noviglio. La serata, moderata dall’assessore alle Pari Opportu-

nità di Gaggiano Sabina gatto, è ad ingresso libero.Marina Rosti

Sabato 22 in auditorium

Questo non è amoreLa serata controla violenza alle donne

Due delle opere esposteche adornano l’edificio del Comune,visibili dal cortole interno

La Trattoria è da sempre quel luogo senza pretese in cui le persone alla ricerca del mangiar be-ne ritrovano buon cibo e buon vino al giusto prezzo. La mia si chiama Trattoria Vecchia Mode-na e nasce dal desiderio di far assaporare la cucina tradizionale della mia terra attraverso lericette di casa e degustarne i suoi vini, accogliendovi in un luogo semplice e genuino.

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ATTUALITÀ E POLITICANOVEMBRE 2014

6 TuttoGaggiano

OPPOSIZIONE / Intervista a Maria Teresa Vavassori, consigliere dell’omonima lista civica

Dialogare per poter crescereIn contatto con tutte le realtà del paese, attende al varco l’amministrazione

Consigliera Vavasso-ri, a Gaggiano lanuova giunta gui-

data dal sindaco Perfettisi è insediata ormai daoltre cinque mesi e lei èrimasta un po’ isolataall’opposizione, facen-do gruppo a sé. Che giudizio dà di

questi mesi iniziali e per-ché finora non ha presoposizione ed ha sceltodi mantenere il bassoprofilo?«In realtà non si tratta di

una scelta, ma del risultatodelle elezioni che oltre adecretare la vittoria di Per-fetti ha portato alla crea-zione di due gruppi con-siliari d’opposizione di-stinti. In questi mesi hocercato di instaurare undialogo costruttivo contutti i componenti delConsiglio e mi sonoespressa valutando ognisingolo provvedimento.Nel Consiglio comunaledel 30 settembre ho vota-to contro il Bilancio di pre-visione 2014. Trattandosiin pratica di un consunti-vo, sono rimasta coerentecon quanto espresso nellapassata legislatura in meri-to agli sprechi e alle scelted'investimento dell'am-ministrazione a discapitodella manutenzione distrade, edifici pubblici eilluminazione.Ho apprezzato invece

le aperture della maggio-ranza sui temi di Expo eCittà Metropolitana. Inquesto difficile momentodi crisi per i Comuni Italia-ni è fondamentale il con-tributo dell’opposizionesu temi che riguardanotutti i cittadini gaggianesi.Bisogna poi lasciare il tem-po necessario alla nuovagiunta per poter dare ungiudizio sul suo operato».

Durante la passata le-gislatura lei, come con-sigliere di opposizione,ha sempre fatto riferi-mento più all’ex sindacoGiuseppe Gatti che aisuoi colleghi del centro-destra con i quali erastata eletta (Pozzi, Man-tovani, Gorini, Marin…).L’uscita di scena di Gattila mette ora in diffi-coltà?«Nella passata legisla-

tura ho soprattutto colla-borato con il gruppo Con-siliare di Giuseppe Gatti econ Graziano Mantovani.Vorrei ricordare che nel2013 ho creato un nuovogruppo Consiliare chia-mato Forza Italia ed Indi-pendenti proprio conGraziano Mantovani chenelle scorse elezioni èstato, inoltre, il mio capo-lista all’interno della Lista

Vavassori per il Rinnova-mento. Sui tavoli dell’op-posizione c’è stato di si-curo un grosso cambia-mento senza il preziosocontributo di Gatti e sicu-ramente mi sono dovutaabituare a vedere Bianchi eZangrossi all’opposizioneanche contro provvedi-menti che in passato lorostessi hanno approvato.Ma fa parte della politica eper i prossimi anni intendocontinuare la mia attivitàconsiliare al servizio deicittadini gaggianesi po-nendomi sempre in un’ot-tica costruttiva all’internodell’opposizione».

Nei sondaggi a livellonazionale Forza Italia staperdendo quota a van-taggio della Lega Nord diSalvini: a molti non piacel’apertura di Berlusconiverso Renzi, e forsenemmeno a lei, che incampagna elettorale hapreso nettamente le di-stanze dalla lista di Per-fetti a prevalenza Pd. Quiil suo partito di riferi-mento la sta sostenendoo l’ha un po’ abbando-nata?«L’appoggio di Berlu-

sconi a Renzi è sulle rifor-me necessarie per moder-

nizzare l’Italia e combat-tere la crisi economica. Inquesti giorni è chiara l’op-posizione di Forza Italiaalle politiche economichee fiscali del Governo e lavolontà di presidiare condeterminazione gli inte-ressi legittimi delle fami-glie e delle imprese italia-ne, anche attraverso unagrande mobilitazione na-zionale, come il no taxday sulla casa del 29 no-vembre. A Gaggiano rap-presento Forza Italia e so-no stata rieletta in AnciLombardia e delegata alCongresso Nazionale An-ci del 6 novembre semprein quota Forza Italia.Per quanto riguarda la

Lega Nord, sicuramenteSalvini sta facendo unbuon lavoro sul territorio ei nostri partiti condividonomolti obiettivi. Il mio partito deve pren-

dere spunto per tornare adessere protagonista sul ter-ritorio cercando di coin-volgere tutti i militanti conl’obiettivo di tornare a vin-cere le elezioni».

Si vocifera che sia in-vece in corso un avvici-namento nei suoi con-fronti da parte della listacivica Futura, la cui can-

didata sindaco ElenaSemeraro è rimastaesclusa dal Consiglio: èdavvero così? E le parepossibile recepire, co-me consigliera comuna-le eletta con i voti di For-za Italia e dell’Associa-zione Il Naviglietto, leistanze che le sarannosottoposte dalla lista ci-vica Futura che da Si-gnorini a Ciocca sem-brava comprendere tut-to l’arco costituzionale?«Sono in contatto con

tutte le realtà del paese e,pertanto, non escludo lapossibilità di dialogarecon l’Associazione Futurasu temi di interesse collet-tivo. Sono stata eletta con ivoti di Forza Italia in quantoesponente del partito. Perquanto riguarda l’Associa-zione Il Naviglietto devoinvece fare una precisazio-ne: al momento delle ele-zioni eravamo solo in cin-que soci fondatori, e cioè,oltre alla sottoscritta, Rena-to Melloni, Marco Meloni(ex presidente), Gugliel-mo Salerno e Andrea Gari-giola. Insieme abbiamofondato il giornale Dam-matrà allo scopo di darevoce all’opposizione con-siliare gaggianese. Dopo leelezioni sia io che Marco

Meloni abbiamo chiestoinvano un incontro comeAssociazione il Navigliet-to. Abbiamo dato le di-missioni dal Navigliettodopo che Salerno mi haespresso la volontà di for-mare un nuovo gruppocon un paio di componen-ti della mia lista. Inoltre, Re-nato Melloni, principalesponsor del giornale, miaveva espresso il desideriodi ritirarsi dalla politica.Passati alcuni mesi si po-trebbe dire che l’obiettivodella scissione sia stato ilgiornale Dammatrà. Il gior-nale è nato da una mia ini-ziativa politica, grazie allacollaborazione di OsvaldoCodazzi e con il coinvolgi-mento dei componentidell’associazione il Navi-glietto, degli ex consiglierid’opposizione Mantovanie Gatti».

Consigliera Vavassori,come vede il Comune diGaggiano nella prospet-tiva di Expo 2015?«È lo stesso slogan di

Expo “Nutrire il pianeta-Energia per la vita” a sugge-rire come questo eventoben si presti al territoriodel comune di Gaggiano.Ritengo necessariaun’azione sinergica tra am-ministratori, associazioniculturali, commercianti, ri-storatori e scuole per valo-rizzare le tante risorse na-turali, storiche e culturalidel territorio. La mia preoc-cupazione è sul ritardode l l ’ o r g a n i z z a z i o n edell’evento sia a Milanoche in provincia».

Ultima domanda: qua-li sono a suo avviso lepriorità assolute che lanuova amministrazionecomunale di Gaggianodovrebbe darsi per ri-spondere adeguata-mente alle attese realidella cittadinanza?«Sono state scritte mol-

te cose nei programmielettorali di tutte le liste,compresa quella di Unitiper Gaggiano.Occorrerebbe aumen-

tare la sicurezza, anche at-traverso sistemi di video-sorveglianza, abbassare lapressione fiscale (l’addi-zionale comunale Irpef èinfatti ai massimi livelli). Ri-mangono i problemi relati-vi al recupero del centrosportivo di Bonirola, deldegrado del parchetto e laquestione aperta del par-cheggio della ferrovia.Occorre poi portare

all’attenzione della CittàMetropolitana la questionerimasta in sospeso del pro-lungamento della circon-vallazione ovest».A cura di Marco Azani

Maria Teresa Vavassori

Esondazionea San VitoPerfetti:«Graziea tutti!»Dal Palazzo municipa-

le il sindaco SergioPerfetti ha fatto perveni-re ai giornali, nella gior-nata di mercoledì 19 no-vembre, il seguentemessaggio: «Intendoesprimere, a nome mioe dell’amministrazionecomunale, il più sentitoe sincero ringraziamen-to a Protezione Civile In-tercom4 di Abbiate-grasso, Unione dei Co-muni I Fontanili e perso-nale dell’Ufficio Tecnicocomunale per la prezio-sissima assistenza pre-stata alla popolazionedella frazione di San Vitonelle giornate di sabato15 e domenica 16 no-vembre per fronteggia-re l’emergenza conse-guente all’esondazionedi un corso d’acqua».

Lunedì 24il via alle 20Consiglioè ancoraBilancioSarà l’approvazionedella variazione diassestamento genera-le del Bilancio il puntofocale della seduta delConsoglio comunale diGaggiano convocataper il prossimi lunedì,24 novembre, con ini-zio non più alle 18,bensì alle 20. È questo il terzo deiquattro argomenti indiscussione. Per prima cosa si

procederà come diconsueto alla lettura eapprovazione dei ver-bali delle sedute pre-cedenti. Secodo pun-to all’ordine del gior-no, la rinegoziazioneed il rifinanziamentodei presti concessidalla Cassa Depositi ePrestiti in base alla re-lativa circolare diffusain data 7 novembre2014. Quindi la citatavariazione di assesta-mento e da ultimo lafusione per incorpora-zione in Cap Holdingspa della società IdraMilano srl. L’appunta-mento è come semprenella sala consiliare delmunicipio.

ATTUALITÀ E POLITICANOVEMBRE 2014

7TuttoGaggiano

PING-PONG / “Scegli Gaggiano”, volantino di fuoco

«Si rischia la deriva»I primi 5 mesi della giunta «impreparata e di parte»

Non ha usato mezzi termini lalista civica di opposizioneguidata da Gianluca Bian-

chi, “Scegli Gaggiano”, nel suo arti-colato volantino messo in circola-zione attraverso la rete internet finda giovedì della scorsa settimana,13 novembre, e poi distribuito inpaese nei giorni seguenti. Obietti-vo dichiarato fin dal titolo, espri-mere un giudizio sui primi 5 mesidella giunta Perfetti. Giudizio se-vero e dal tono allarmistico, cheovviamente al sindaco e alla giuntaè andato subito di traverso: «Im-preparazione e spirito di parte, ilComune rischia la deriva». Irritazione dei neo-governanti a

parte (della loro replica riferiamonell’articolo di spalla), ecco il te-sto introduttivo della lista “ScegliGaggiano” come riportato appun-to nel suo documento: «Lo scorsomaggio a Gaggiano, anche per ef-fetto di dinamiche nazionali, haprevalso una logica di parte e cio,unitamente alla impreparazione ddiversi amministratori, sta in pochimesi facendo svanire alcune tipi-che caratteristiche del nostro Co-mune, come l’autonomia dai parti-ti e la capacita di essere un puntodi riferimento concreto per i biso-gni dei cittadini. È inoltre scom-parsa la consapevolezza di doverrappresentare l’intera comunita ci-vica: così, anche quando si svol-gono attivita in veste istituzionale -ad esempio una lettera aperta aicittadini o la partecipazione aduna raccolta di rifiuti abbandonati- non si manca mai di polemizzarea distanza con l’opposizione (cheè stata votata complessivamentedal 57% degli elettori); un atteg-giamento che riporta indietro diquarant’anni la cultura istituzionalee civica di Gaggiano. In questocontesto abbiamo cercato disvolgere con scrupolo il compitodi controllo assegnatoci, avanzan-do anche proposte». Segue quello che “Scegli Gag-

giano” definisce, con riferimentoappunto a questi ultimi cinquemesi, «il riassunto dell’operatodell’amministrazione». Tre i grandi temi individuati dal-

la lista rappresentata in Consigliodall’ex vicesindaco Gianluca Bian-chi, dall’ex delegato alla Cultura,Mattia Zangrossi, e dall’ex consi-gliere della lista civica “Pozzi Sin-daco-Vivere Gaggiano”, Paolo Go-rini: “Rispetto della legge, autono-mia di Gaggiano, etica pubblica” èil primo, seguito da “Le tache deicittadini” e infine da “Propagandae fatti concreti”. Nel primo paragrafo i temi toc-

cati sono parecchi: si comincia colsottolineare che «Gaggiano e l’uni-co Comune (tra gli oltre 60 con piu di tremila abitanti della Provinciaandati al voto in maggio), a nonaver rispettato le norme sulla pari-ta di genere, che prevedono nelnostro caso la presenza di almeno2 donne in giunta»: richiesto dichiarimenti dal Prefetto, «il sinda-co - spiegano nel volantino di Sce-gli Gaggiano - gli ha comunicatoche, pur avendola cercata con tut-to l’impegno, non ha trovato fuori

dal Consiglio comunale, in tuttaGaggiano, una donna di sua fidu-cia con le competenze e la dispo-nibilita necessarie a fare l’assesso-re esterno». Commento: «La paritadi genere si declama a parole, manei fatti siamo l’unico Comune del-la Provincia a non averla rispetta-ta». Sollecitazione: «Sanare la si-tuazione con un atto proprio, pri-ma che siano il Prefetto o altri achiederlo», visto che «come ano-malia, ci sembra gia sufficienteavere un assessore esterno (Loren-zo Zacchetti, ndr) che gestiscemezzo Comune!».Sempre nel contesto del primo

paragrafo, la lista Scegli Gaggianotorna a parlare dell’Unione “I Fon-tanili” e del fatto che avrebbe insostanza perso l’occasione di par-tecipare al bando per avere a di-sposizione un finanziamento di 10o 20 mila euro per opere di sicu-rezza, sfumata per il ritardo nell’in-sediamento del relativo Consiglio,avvenuto il 9 settembre; inoltre lalista di opposizione ribadisce che«il Comune di Gaggiano ha persoanche la presidenza dell’ente, es-sendo Perfetti riuscito a non averela fiducia degli altri due Comuni,che hanno eletto presidente il sin-daco di Noviglio». Di qui il com-mento di Bianchi & C.: «L’Unione e un’istituzione decisiva per la sicu-rezza dei cittadini. Il sindaco diGaggiano, se intende far avere alnostro Comune il peso che glispetta, dovrebbe cercare di gua-dagnare maggiore fiducia da partedei suoi colleghi, dimostrando au-torevolezza e competenza: altri-menti i risultati sono questi ...».Ancora nell’ambito dei temi

enunciati nel primo paragrafo delloro volantino, i consiglieri di Sce-gli Gaggiano parlano di gestionedell’Urbanistica. Per dire che cosa? Che «alle riunioni con imprendi-

tori e operatori del settore, il sinda-co di Gaggiano viene affiancato daClaudio Venghi, vicesindaco di Ro-sate e avvocato (nonché tesoriereprovinciale del Pd)» e dunque sichiedono: «A quale titolo il vice-sindaco di Rosate discute di im-portantissime questioni che riguar-dano il futuro di Gaggiano, non ri-sultando nessun incarico affidato-gli da parte dell’amministrazionecomunale?». Nel mirino anche la nomina di

Antonio Navassa, commercialistadi Milano, alla presidenza di Asga:«Perche non è stato incaricato unnostro concittadino? - si chiedonoquelli di Scegli Gaggiano - Oltre adun secondo assessore donna, nelnostro paese non si trova nemme-no una persona capace di gestireAsga? Il Consiglio comunale ha de-liberato che, nel caso il sindaco no-mini nelle società comunali perso-ne non residenti, queste devonoessere particolarmente esperte delsettore: il nuovo presidente e esperto di gas metano? Di cimiteri?Di farmacie? Non risulta!».Ciliegina sulla torta, quello che

“Scegli Gaggiano” definisce «ilconflitto di interessi dell’assessoreAllievi», spiegato così: «Riccardo

Allievi, uno dei due componentidello Studio professionale Allievi(l’altro e il fratello Massimiliano Al-lievi, l’assessore) e il commerciali-sta di Sasom, azienda della qualeil Comune di Gaggiano e socio dimaggioranza relativa con il 19%,ed in quanto commercialista pre-dispone per Sasom bi- lanci, ren-diconti e perizie contabili (unadelle quali messa agli atti dell’ulti-mo Consiglio comunale) dietro ilcompenso di 12 mila euro annui.Peccato che l’assessore Allievi ab-bia, tra i propri incarichi, quellodei rapporti con Sasom e quindi laresponsabilita di verificare e ap-provare quei bilanci e quei rendi-conti», cosa che fa dire a Bianchi ecolleghi che la situazione è «moltoinopportuna», e che «non andavacreata o almeno risolta rapida-mente, ma così non e stato», ragio-ne per cui auspicano che Sasom eil Comune abbiano «almeno ilbuon senso a fine 2014 di cambia-re commercialista».Nel secondo paragrafo (Le ta-

sche dei cittadini) tutta l’attenzio-ne di “Scegli Gaggiano” è concen-trata sulle tasse (Tasi, Tari e Imu),per ribadire cose già dette in Con-siglio comunale e sottolinearne(quelle inalterate lo sarebbero ri-maste «grazie ai nostri rilievi», scri-ve la lista, e quella sulla secondacasa, capannoni, terreni agricoli enegozi è invece stata portata almassimo). Nell’ultimo paragrafo (Propa-

ganda e fatti concreti) “Scegli Gag-giano” punta i riflettori sul Centrosportivo di Bonirola («tutto fermo,nonostante le promesse elettora-li») e citando un commentodell’assessore Zacchetti scritto sufacebook a una cittadina della fra-zione, lo sfida: «Saremmo ben lie-ti di conoscere dall’Assessoreesterno cosa farebbe “se fosse aMilano” e perché non lo fa a Gag-giano! Se sa cosa fare, perché noninterviene?»).Nel volantino viene inoltre rile-

vato quanto segue: che a proposi-to del Centro sportivo di via Gram-sci sono state «rinnovate nel mesedi luglio le convenzioni in esserefino al settembre 2016, senza va-riazioni rispetto a quelle in vigoredal 2011»; che in tema di assisten-za alle persone in difficoltà «l’assi-stente sociale a tempo pieno an-data in pensione e stata sostituitacon un appalto esterno di 20 oresettimanali ad una cooperativa, lostesso orario applicato a Rosate,che e la meta di Gaggiano»; che intema di mense comunali «il sinda-co è intervenuto sul tema dichia-rando ad un giornale di voleresternalizzare e centralizzare le 7mense presenti a Gaggiano, con-teggiando anche quella dell’AsiloCalvi Carabelli. Da 7 si e poi scesi a2, quelle delle scuole elementari emedie», cosa che denoterebbe«anche in questo caso un proce-dere superficiale e affrettato, sen-za approfondimento della mate-ria. Saranno ora ditte esterne a fareuna proposta, a dire cosa serveper migliorare le mense».

M.A.

«Un altro volantino di “Scegli Gaggiano”? Evidentemente sonomolto bravi nella raccolta di fondi, perché queste cose costano,ma non sono altrettanto bravi nel rispetto delle istituzioni e dellavolontà dei cittadini, che con uno schiacciante 43% hanno attri-buito a “Insieme per Gaggiano” ed al sottoscritto il compito di go-vernare. Il terzetto Bianchi-Pezzotti-Zangrossi invece continua afare polemiche inutili, oltretutto denigrando la nostra Gaggiano,dipingendola falsamente come un paese alla deriva». Cominciacon queste parole la replica a “Scegli Gaggiano” del sindaco Ser-gio Perfetti che l’ha voluta affidare a sua volta a un testo scritto espedito alle redazioni dei giornali lunedì 17 novembre. Prima dientrare nel merito delle questioni, il sindaco ha espresso il suo giu-dizio sulla persona dell’ex vicesindaco: «Se c’è qualcuno alla de-riva, è chi non si rassegna al fatto di essere stato sconfitto (per la se-conda volta) nella sua ambizione di diventare sindaco e non si fascrupolo di spararle grosse per sfogare la propria frustrazione suigaggianesi». Perfetti passa poi al contrattacco cercando di smen-tire alcune delle considerazioni degli avversari in Consiglio: «Vainvece ribadito che le modifiche introdotte nei Servizi sociali -scrive il sindaco - ne hanno migliorato l'efficienza, aumentandonele ore effettive di servizio, e che tutte le spiegazioni in merito sonostate date dall'assessore Zacchetti in sede di Consiglio comunale,dove nessuno (e anche Bianchi era presente) ha fatto commentinegativi. Anzi. Sostenere oggi il contrario, significa essere in mala-fede o non conoscere la situazione specifica ed i bisogni dei cit-tadini di Gaggiano. O entrambe le cose». Sulla vicenda della no-mina dell’assessore esterno, Perfetti rimarca che «il Prefetto hachiaramente scritto come il doppio ruolo dell'assessore Zacchet-ti (che è anche Consigliere di Zona a Milano) è perfettamente le-gittimo». Riguardo ai rilievi fatti da “Scegli Gaggiano” sul coinvolgi-mento nelle scelte urbanistiche del vicesindaco di Rosate nonchétesoriere provinciale del Pd, Perfetti risponde chiamando in causal’ex assessore (e suo ex collega di giunta) Pezzotti: «In quanto allachiarezza dei ruoli - scrive il sindaco - è impossibile non notarecome tra i firmatari del volantino ci sia Maurizio Pezzotti, che perquarant'anni si è diviso tra il Comune di Gaggiano e quello di Mila-no, dove oggi è tuttora il braccio destro dell'Assessore D'Alfonso!Incoerenza senza limiti. In merito a Claudio Venghi, ci stiamo av-valendo della sua professionalità di avvocato in quanto il CentroStudi PIM gli ha conferito un incarico per la variante generale al PGTdi Gaggiano. Quindi, usiamo un esperto della materia senza costidiretti per i cittadini e se “Scegli Gaggiano” protesta – invece chefarci i complimenti - evidentemente è perché qualcuno ha nostal-gia di Pezzotti e delle sue ricche consulenze sull'Urbanistica».Quindi il sindaco insiste anche riguardo a Bonirola: «Bianchi na-sconde ai cittadini che lo stesso Pezzotti vi ha chiaramente scrittoche tutte le colpe relative al centro sportivo di Bonirola sono ascri-vibili a lui stesso, cosa che smonta la sua sciocca ironia su questoargomento».Le osservazioni in tema di bilancio, il sindaco Perfetti le accosta

alle «altre bizzarre teorie di “Scegli Gaggiano”», ritenendo in meri-to «di aver già dato tutte le risposte del caso» ed aggiunge (pole-mica a parte): «Ricordo che nei primi cinque mesi di lavoro abbia-mo già aumentato la gamma dei Servizi sociali a disposizione deicittadini, abbiamo avviato importanti riorganizzazioni delle pre-stazioni comunali per tenerne alto il livello nonostante la carenzadi fondi, siamo giunti ad una soluzione per la rotonda, abbiamointensificato i contatti con gli altri Comuni della Città Metropolita-na, creando nuove opportunità sia per la promozione del territo-rio (in vista di Expo), sia per l’ottimizzazione dei servizi ed abbia-mo messo le premesse per la positiva soluzione delle vicende ur-banistiche da troppo tempo affliggono Gaggiano: sia il già citatocentro sportivo di Bonirola, sia la revisione della viabilità».Infine Perfetti dice di confidare che i cittadini sappiano «giudi-

care le persone e la loro capacità di rispondere ai bisogni reali, in-vece che macerarsi nel livore e nella denigrazione altrui» (sempreriferendosi a Scegli Gaggiano).Avendo letto il tutto in rete, il 19 novembre Bianchi e i suoi han-

no controreplicato con un’altra lunga lettera. Qui ci limitiamo a ri-portarne il senso attraverso brevi stralci: «Nella lettera del sindaco“faso-tuto-mi” abbiamo trovato molti commenti, molti giudizi,molte imprecisioni (a essere teneri), ma nessun fatto», scrive an-cora “Scegli Gaggiano” in apertura, per poi concludere: «Avendoperso le elezioni ci fermiamo necessariamente alle analisi, alle cri-tiche e alle proposte, rimandando al sindaco e alla sua giuntal’onere di governare il paese, di fare delle proposte e di chiamaregli uffici e i dipendenti comunali alla loro attuazione. Ma lo faccia!Per favore, sindaco, facci capire che stai governando il Comune!Dai l’idea e l’impressione che chi ti ha votato sia contento del tuooperato!». M.A.

Perfetti replica: «Livore dasconfitti». E loro: «Governa!»

Sergio PerfettiGianluca Bianchi

“METTETE DEI FIORI NEI VOSTRI CANNONI”“METTETE DEI FIORI NEI VOSTRI CANNONI”

Grazie ai suoi meccanici

Dal fronte ai campiil carro disarmatodi nome “Emile”

FOCUSNOVEMBRE 2014

8 TuttoGaggiano FOCUSNOVEMBRE 2014

9TuttoGaggiano

Nella prima foto a sinistra,i due meccanici in posa

sul carrarmato prima di mettere mano alla sua

trasformazione in strumentodi lavoro nelle campagne;

qui a sinistra e a destra,due inquadrature

del “pezzo da museo”trasformato in specialissimo

trattore, al quale è statomomentaneamente attaccato

l’aratro e che naturalmentesarà di volta in volta

attrezzato secondo lenecessità dei lavori nei campi.

Il nuovo “carro disarmato”si chiama Emile,

ma come carro armatoha combattuto su vari fronti,

dal Marocco, a Singaporeallo stato di Israele

Emilio Grassi, 64 anni,perito agrario di forma-

zione e agricoltore di me-stiere, a San Vito di Gag-giano lo conoscono tutti.E non soltanto per la suapassione per il volo in del-taplano, di cui si può con-siderare uno dei pionierinella nostra zona e che gliè valsa il soprannome de“l’aviatore”.

La sua casa è difficilenon notarla.

Su un lato campeggiauna grande meridiana cor-redata da figure mitologi-che, in facciata si può sce-gliere tra la raffigurazionedi San Giorgio mentre uc-cide il dragone, un altroorologio con il motto dan-nunziano “Memento au-dere semper” (Grassi è unprofondo estimatore delpoeta pescarese, tanto dafrequentare con assiduitàle manifestazioni propo-ste al Vittoriale), qualchestemma araldico, una se-rie di piastre da caminoverniciate a nuovo, la por-ta di un convento con leraffigurazioni dei santi Co-sma e Damiano, una stufacome casetta postale... etanto altro ancora.

Di solito, davanti all’in-gresso staziona un taxi in-glese degli anni Settanta,che Grassi una come se-conda auto.

Qualche metro più inlà, altri pezzi pregiati: untrattore d’epoca, una ca-bina in ghisa della City lon-dinese (sopravvissuta aibombardamenti tedeschidella Seconda Guerra

Mondiale: per conosceretutta la sua storia, bastaleggerla nella scheda affis-sa sulla porta) e un pezzodel muro di Berlino.

Non un frammento: unintero elemento prefab-

bricato, che Grassi ha ac-quistato direttamente delgoverno tedesco tre annifa, dopo aver assistito sulposto (il 9 novembre 1989si trovava a Berlino pratica-mente per caso) all’abbat-

timento della cortina chedivideva la città in due. Eproprio sulla base diquell’esperienza vissuta indiretta ha voluto portarsi acasa un pezzo di storia,concretizzando nel 2011

il suo sogno di oltrevent’anni prima.

Nei giorni scorsi ha co-ronato un altro sogno: latrasformazione di un carroarmato in “carro disarma-to”, che ha chiamato Emile

e che adesso punta a por-tare in giro con un messag-gio chiarissimo, ma a chead ogni buon conto ha fat-to affiggere ai lati della tor-retta: «Spezziamo i nostricannoni e apriamo i nostriaratri».

L’idea gli è venuta inmente durante un viaggioin Siberia, un paio di annifa. «Ho percorso centinaiae centinaia di chilometri diterra fertile senza vedereneanche un trattore - spie-ga - L’unico l’ho trovatoall’interno di un monaste-ro buddista. In compensoin ogni paese, grande opiccolo, c’era un monu-mento con un carro arma-to, che celebrava le gloriedell’esercito sovietico».

Nella mente di Grassi siè accesa la classica lam-padina: bisognava trovareil modo di far capire che lemacchine che coltivano laterra sono più importantidi quelle costruite per am-mazzare la gente.

Detto, fatto: Emile for-se non andrà mai in Sibe-ria, ma quello che signifi-cano il suo cannone spez-zato e l’aratro attaccatodietro lo capiscono tutti.

C’è da giurare che Emi-lio Grassi detto l’Aviatore,amante della lirica (datrent’anni non manca maia una “prima” della Scala)e della buona tavola, deiviaggi, della storia - in-somma un personaggioappassionato della vita -ha già in mente il prossi-mo sogno da realizzare.

Alberto Marini

“Mettete dei fiorinei vostri can-noni”, cantava-

no I Giganti a Sanremo nel1967. Emilio Grassi, 64en-ne agricoltore di San Vitodi Gaggiano, ha fatto dipiù. Ha creato un carro di-sarmato, che vuol portarein giro - il sogno è un postoall’Expo di Milano - perpromuovere un messaggiotanto semplice quanto dif-ficile - e lo insegna la storia- da mettere in pratica: ba-sta con le guerre, trasfor-miamo le macchine dimorte in strumenti di pace.

E’ nato da questa filo-sofia Emile, nome che saràpresto registrato proprioper sottolineare la nuovavocazione del mezzo. Na-sce da un AMX 13 di pro-duzione francese, uno deicarri armati leggeri di mag-gior successo dagli anni‘50 fino all’80 del secoloscorso, tanto da trovareposto negli eserciti dimezzo mondo, dal Maroc-co a Singapore a Israele.

Grassi ne ha acquistatouno che aveva concluso ilproprio servizio e l’ha affi-dato a un’officina di Casel-le, la Agrinol di Renzo Gi-lardi, che l’ha trasformatoradicalmente.

E’ stato tagliato il can-none, a simboleggiare ilfatto che non farà più malea nessuno, e sul retro è sta-to realizzato un sistema disollevamento al quale è

ora attaccato un aratro a 4vomeri; poi gli sono statiaffissi alcuni cartelli con ilnome del mezzo, la maildel proprietario-ideatoreper chi vuole spiegazionie lo slogan dell’operazio-ne (“spezziamo i nostricannoni e apriamo i nostriaratri”).

Tocco finale, qualchepannocchia di mais sparsasul veicolo ormai ex milita-re, frutto del lavorodell’uomo e dell’aratro. Ilcarro disarmato, infatti, èperfettamente funzionante(«ogni tanto lo uso inazienda per lavorare i mieiterreni», assicura il proprie-tario), ma soprattutto è unasorta di opera d’arte mobi-le, dal grande impatto sce-nografico (lo sanno bene ibambini della materna chelo hanno visto in anteprimaa San Vito) e dal messaggioimmediato e coinvolgente.

Tra qualche giorno ladocumentazione relativaal mezzo sarà completatacon la perizia balistica, euna volta certificato chenon è in grado di nuocerepiù a nessuno Emile co-mincerà a girare per le fie-re e le sagre della zona.Puntando all’Expo, il cui te-ma (“Nutrire il pianeta”,energia per la vita”) si spo-sa perfettamente con le at-titudini del nuovissimo“carro disarmato” made inSan Vito e unico al mondo.

Alberto Marini

PERSONAGGIO L’ultima trovata di Emilio Grassi, il vulcanico agricoltore di San Vito

Da un viaggio in Siberia l’idea per la pace

Emilio Grassi sorridente accantoal suo “carro disarmato” Emile

indica la scritta che ha fatto apporresu un cartello, in inglese con traduzione

in italiano: «Spezziamo i nostri cannoni...»

“METTETE DEI FIORI NEI VOSTRI CANNONI”“METTETE DEI FIORI NEI VOSTRI CANNONI”

Grazie ai suoi meccanici

Dal fronte ai campiil carro disarmatodi nome “Emile”

FOCUSNOVEMBRE 2014

8 TuttoGaggiano FOCUSNOVEMBRE 2014

9TuttoGaggiano

Nella prima foto a sinistra,i due meccanici in posa

sul carrarmato prima di mettere mano alla sua

trasformazione in strumentodi lavoro nelle campagne;

qui a sinistra e a destra,due inquadrature

del “pezzo da museo”trasformato in specialissimo

trattore, al quale è statomomentaneamente attaccato

l’aratro e che naturalmentesarà di volta in volta

attrezzato secondo lenecessità dei lavori nei campi.

Il nuovo “carro disarmato”si chiama Emile,

ma come carro armatoha combattuto su vari fronti,

dal Marocco, a Singaporeallo stato di Israele

Emilio Grassi, 64 anni,perito agrario di forma-

zione e agricoltore di me-stiere, a San Vito di Gag-giano lo conoscono tutti.E non soltanto per la suapassione per il volo in del-taplano, di cui si può con-siderare uno dei pionierinella nostra zona e che gliè valsa il soprannome de“l’aviatore”.

La sua casa è difficilenon notarla.

Su un lato campeggiauna grande meridiana cor-redata da figure mitologi-che, in facciata si può sce-gliere tra la raffigurazionedi San Giorgio mentre uc-cide il dragone, un altroorologio con il motto dan-nunziano “Memento au-dere semper” (Grassi è unprofondo estimatore delpoeta pescarese, tanto dafrequentare con assiduitàle manifestazioni propo-ste al Vittoriale), qualchestemma araldico, una se-rie di piastre da caminoverniciate a nuovo, la por-ta di un convento con leraffigurazioni dei santi Co-sma e Damiano, una stufacome casetta postale... etanto altro ancora.

Di solito, davanti all’in-gresso staziona un taxi in-glese degli anni Settanta,che Grassi una come se-conda auto.

Qualche metro più inlà, altri pezzi pregiati: untrattore d’epoca, una ca-bina in ghisa della City lon-dinese (sopravvissuta aibombardamenti tedeschidella Seconda Guerra

Mondiale: per conosceretutta la sua storia, bastaleggerla nella scheda affis-sa sulla porta) e un pezzodel muro di Berlino.

Non un frammento: unintero elemento prefab-

bricato, che Grassi ha ac-quistato direttamente delgoverno tedesco tre annifa, dopo aver assistito sulposto (il 9 novembre 1989si trovava a Berlino pratica-mente per caso) all’abbat-

timento della cortina chedivideva la città in due. Eproprio sulla base diquell’esperienza vissuta indiretta ha voluto portarsi acasa un pezzo di storia,concretizzando nel 2011

il suo sogno di oltrevent’anni prima.

Nei giorni scorsi ha co-ronato un altro sogno: latrasformazione di un carroarmato in “carro disarma-to”, che ha chiamato Emile

e che adesso punta a por-tare in giro con un messag-gio chiarissimo, ma a chead ogni buon conto ha fat-to affiggere ai lati della tor-retta: «Spezziamo i nostricannoni e apriamo i nostriaratri».

L’idea gli è venuta inmente durante un viaggioin Siberia, un paio di annifa. «Ho percorso centinaiae centinaia di chilometri diterra fertile senza vedereneanche un trattore - spie-ga - L’unico l’ho trovatoall’interno di un monaste-ro buddista. In compensoin ogni paese, grande opiccolo, c’era un monu-mento con un carro arma-to, che celebrava le gloriedell’esercito sovietico».

Nella mente di Grassi siè accesa la classica lam-padina: bisognava trovareil modo di far capire che lemacchine che coltivano laterra sono più importantidi quelle costruite per am-mazzare la gente.

Detto, fatto: Emile for-se non andrà mai in Sibe-ria, ma quello che signifi-cano il suo cannone spez-zato e l’aratro attaccatodietro lo capiscono tutti.

C’è da giurare che Emi-lio Grassi detto l’Aviatore,amante della lirica (datrent’anni non manca maia una “prima” della Scala)e della buona tavola, deiviaggi, della storia - in-somma un personaggioappassionato della vita -ha già in mente il prossi-mo sogno da realizzare.

Alberto Marini

“Mettete dei fiorinei vostri can-noni”, cantava-

no I Giganti a Sanremo nel1967. Emilio Grassi, 64en-ne agricoltore di San Vitodi Gaggiano, ha fatto dipiù. Ha creato un carro di-sarmato, che vuol portarein giro - il sogno è un postoall’Expo di Milano - perpromuovere un messaggiotanto semplice quanto dif-ficile - e lo insegna la storia- da mettere in pratica: ba-sta con le guerre, trasfor-miamo le macchine dimorte in strumenti di pace.

E’ nato da questa filo-sofia Emile, nome che saràpresto registrato proprioper sottolineare la nuovavocazione del mezzo. Na-sce da un AMX 13 di pro-duzione francese, uno deicarri armati leggeri di mag-gior successo dagli anni‘50 fino all’80 del secoloscorso, tanto da trovareposto negli eserciti dimezzo mondo, dal Maroc-co a Singapore a Israele.

Grassi ne ha acquistatouno che aveva concluso ilproprio servizio e l’ha affi-dato a un’officina di Casel-le, la Agrinol di Renzo Gi-lardi, che l’ha trasformatoradicalmente.

E’ stato tagliato il can-none, a simboleggiare ilfatto che non farà più malea nessuno, e sul retro è sta-to realizzato un sistema disollevamento al quale è

ora attaccato un aratro a 4vomeri; poi gli sono statiaffissi alcuni cartelli con ilnome del mezzo, la maildel proprietario-ideatoreper chi vuole spiegazionie lo slogan dell’operazio-ne (“spezziamo i nostricannoni e apriamo i nostriaratri”).

Tocco finale, qualchepannocchia di mais sparsasul veicolo ormai ex milita-re, frutto del lavorodell’uomo e dell’aratro. Ilcarro disarmato, infatti, èperfettamente funzionante(«ogni tanto lo uso inazienda per lavorare i mieiterreni», assicura il proprie-tario), ma soprattutto è unasorta di opera d’arte mobi-le, dal grande impatto sce-nografico (lo sanno bene ibambini della materna chelo hanno visto in anteprimaa San Vito) e dal messaggioimmediato e coinvolgente.

Tra qualche giorno ladocumentazione relativaal mezzo sarà completatacon la perizia balistica, euna volta certificato chenon è in grado di nuocerepiù a nessuno Emile co-mincerà a girare per le fie-re e le sagre della zona.Puntando all’Expo, il cui te-ma (“Nutrire il pianeta”,energia per la vita”) si spo-sa perfettamente con le at-titudini del nuovissimo“carro disarmato” made inSan Vito e unico al mondo.

Alberto Marini

PERSONAGGIO L’ultima trovata di Emilio Grassi, il vulcanico agricoltore di San Vito

Da un viaggio in Siberia l’idea per la pace

Emilio Grassi sorridente accantoal suo “carro disarmato” Emile

indica la scritta che ha fatto apporresu un cartello, in inglese con traduzione

in italiano: «Spezziamo i nostri cannoni...»

COMUNITÀ E TERRITORIONOVEMBRE 2014

10 TuttoGaggiano

MISSIONE Per sostenere l’opera di don Claudio Mainini, ex parrco di Vigano

C’è “Con lui in Cammino”Uno dei responsabili della neonata associazione ne illustra scopi e iniziative

Ormai a Gaggiano loconoscono tutti etutti gli sono grati

per l’impegno con il qualeha guidato la parrocchiaSanti Eugenio e Maria diVigano Certosino fino alloscorso anno. Nonstupisce, dunque che ungruppo di fedeli abbia vo-luto costituire un’associ-azione per sostenere edaiutare don Claudio Maini-ni nella sua attività mission-aria nella parrocchia diMare Rouge, nel comunedi Mol Saint Nicolas nelladiocesi di Port de Paix, anord ovest di Haiti. L’associazione si chia-

ma Con lui in Cammino,ed è stata costituita loscorso 16 ottobre come ciriferisce il portavoce Mas-simo Bardelli. «Il gruppo conta una

dozzina di fondatori, tuttimotivati a sostenere conraccolte fondi ed inizia-tive mirate il lavoro chedon Claudio sta svolgen-do ad Haiti. L’ex parrocodi Vigano con il quale l’as-sociazione è sempre incontatto, sta cercando - cispiega Bardelli - di coin-volgere giovani ad impeg-narsi in una serie di attivitàtrasmettendo loro valoriimportanti e la voglia dicondividere dei percorsidi crescita e formazione.Ad Haiti i bisogni sonotanti. C’è necessità di real-izzare nuovi pozzi d’ac-qua, ma anche di interven-itre sulla canonica e su al-tre emergenze. Il compitodell’associazione Con luiin Cammino è proprioquello di sostenere attra-verso un aiuto economicola missione di don Clua-dio. La prima raccolta fon-di l’abbiamo organizzatasabato 1 e domenica 2 no-vembre, venti giorni fa, sulpiazzale del cimitero diGaggiano con la collabo-razione dell’Associazione“Liberamente” a cui va ilnostro più sentito ringrazi-amento. Grazie anche a alle pas-

ticcerie Tarantola e Zan-grossi di Gaggiano e Ela diZelo Surrigone per la lorodavvero preziosa collabo-razione. Per l’occasione è infatti

stato allestito un banchet-to che ci ha permesso divendere diversi prodotti,di raccogliere la più chediscreta somma di 2.115euro, ma anche di entrarein contatto con numerosicittadini e di illustarre allepersone le nostre finalitàed intenzioni». A questo proposito e

con l’obiettivo di coinvol-gere un maggior numerodi gaggianesi nelle inizia-tive dell’associazioneBardelli ci spiega che tra iprogetti prossimi c’è an-che l’idea di organizzareun’assemblea pubblica. «Mi piacerebbere pro-

grammare un incontro en-tro la fine del mese perpresentare ai cittadini diGaggiano lo scopo delgruppo nella speranza dicoinvolgere e richiamarealtri associati. Stiamo già collaboran-

do con il Rotary di Binasco(vedi articolo a fianco inquesta stessa pagina, ndr)per il musical Pinocchio inprogramma nell’auditori-um di gaggiano, il cui rica-vato sarà appunto destina-to alla missione di donMainini, e auspichiamo dipoter lavorare in sinergiaanche con altre associ-azioni attive sul territorioper raggiungere insiemeimportanti traguardi».

Marina Rosti

Sciarpa del Naviglio: gomitoli e info da Cinzia

Domenica 23 dicembre ore 16 grazie al Rotaract Binasco

Per aiutare Haiti va in scena Pinocchio

Don Claudio Mainini circondato da ragazzi della comunità di Mare Rouge; a sinistra, Pinocchio (in scena il 23)

La sezione di Binasco del Rotaract Club ripropone,per il secondo anno consecutivo, uno spettacolo teatra-le con finalita benefica in vista del Santo Natale. Graziealla passione e alla disponibilita della Compagnia Teatra-le Agadou di Lacchiarella, l’Auditorium di Gaggiano po-tra godersi lo spettacolo di “Pinocchio”, in una rappre-sentazione musicale realizzata e cantata interamente dalvivo, con testi originali scritti dai Pooh.Il musical andra in scena domenica 23 novembre

2014, alle ore 16, presso l’Auditorium di via Dante. Ilprezzo del biglietto variera in base alla fascia d’eta: 15euro per gli adulti, 10 euro per i bambini under 14 (perinfo rivolgersi a L’Edicola di Tito, in via Carroccio 4 a Gag-giano).Obiettivo della giornata sara quello di raccogliere piu

fondi possibili per sostenere il progetto “Aksyon Ga-smy”, finalizzato alla realizzazione di iniziative di soste-gno ai bambini disabili della comunita di Mare Rouge diHaiti, dove si trova attualmente la missione di don Clau-dio Mainini, ex parroco di Vigano. Come nella scorsaedizione, l’intero ricavato dello spettacolo andra a so-stenere la raccolta fondi per questo progetto.La nostra intenzione e quella di contribuire al proget-

to Aksyon Gasmy, finalizzato alla realizzazione di inizia-tive di sostegno a bambini disabili.Il progetto prende il nome da un bambino, ora dece-

duto, che, dopo essere stato ritrovato in condizione di

emarginazione in una capanna del villaggio, fu il primobeneficiario di tali iniziative di sostegno. Proprio da taleesperienza, fu subito chiaro come, in un contesto socia-le ed economico particolarmente arretrato come quellodi Haiti, la disabilita sia concepita come una piaga dellasocieta e i bambini che ne sono affetti siano spesso rele-gati in una condizione di emarginazione e alienazionesociale. Da qui l’esigenza di trasformare un interventooccasionale, in un progetto strutturato che potesse ab-bracciare tutti i casi di disabilita infantile.Il Progetto Gasmy si pone come obiettivo quello di

donare una speranza a tutti i bambini che vivono unacondizione di emarginazione sociale a causa dei pro-blemi fisici e neurologici offrendo loro assistenza dalpunto di vista medico-sanitario, educativo e formativo.1. trattamenti di fisioterapia: budget necessario, 50

euro mensili per ogni bambino per un totale annuale di600 euro; 2. sostegno alla scuola per sordo-muti: bud-get necessario, 300 euro annuali per ciascun bambino;3. acquisto di farmaci per la cura di patologie neurolo-giche: budget necessario, 1.500 euro annuali; 4. Forma-zione di personale specializzato: intervento finalizzatoa formare assistenti, educatori e fisioterapisti a supportodei bambini disabili seguiti; budget necessario, 12 milaeuro annuali per la formazione di 6 educatori e fisiotera-pisti (comprensivi di alloggio e trasporto).

T.G.

Cinzia, titolare di Paris Lingerie Merceria

All’iniziativa “La lunga sciarpa per il Naviglio Grande” (informazioniall’indirizzo www.coinvolgente.it) abbiamo dedicato lo scorso mese unampio servizio. Stavolta l’essenziale è ricordare che si tratta di un manu-fatto al quale tutti possono partecipare, anzi sarà composto da tanti pez-zi provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Ma naturalmente, e amaggior ragione, dalle comunitài cui paesi e le cui città sono attraversatidal Naviglio, la cui lunghezza totale è di circa 50 chilometri. Indispensabi-le dunque organizzarsi. Così in ogni luogo viene scelto un negozio chefaccia da punto di riferimento. Nel caso di Gaggiano, si tratta della Merce-ria Paris Lingerie di piazza della Repubblica. Qui si possono ovviamentetrovare i gomitoli adatti e vanno consegnati i pezzi, larghi 30 centimetri elunga a volontà, lavorati ai ferri o a uncinetto, con qualsiasi punto o moti-vo, e realizzata con qualsiasi filato e di qualunque colore. Da Paris Linge-rie, Cinzia vi aspetta per raccoglierli!

REGALI DI NATALE• Sciarpe lana da € 10,00

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P.zza della Repubblica, 13 - Gaggiano (Mi)Tel. 02.90.84.00.46

COMUNITÀ E TERRITORIONOVEMBRE 2014

11TuttoGaggiano

LA GRANDE GUERRA Inizia da questo mese una serie di servizi nel centenario

Quel monumento ai CadutiInaugurato in riva al Naviglio il giorno 1 luglio 1923, un lustro dopo la fine

Nomi e dateEcco l’elenco dei nostri Caduti.19157 luglio Ambrogio Moroni19 luglio Vincenzo Astori20 luglio Angelo Andreoni

Giuseppe Grazioli25 luglioAbele Bellaviti

Pietro CampariLuigi DagniniCarlo Dell’Acqua

12 agosto Angelo FontanaAttilio Taini

13 agosto Luigi Locatelli14 agosto Cesare Re2 settembre Enrico Porazzi5 ottobre Giovanni Citelli9 ottobre Giuseppe Mazzaroni16 ottobre Vittorio Ciocca24 ottobre Agostino Sisti30 ottobre Alessandro Canepari5 novembre Antonio Bramani24 novembre Enrico Volpi28 novembre Angelo Ramella29 novembre Giovanni Camera2 dicembre Giovanni Pagani

191621 gennaio Giuseppe Zanoni19 marzo Federico Crippa3 aprile Luigi Oldrati21 aprile Luigi Longhi23 maggio Francesco Gallotti1 luglio Rinaldo Cimpanelli2 luglio Carlo Albini13 luglio Giovanni Negretti19 agosto Giuseppe Cassani23 agosto Pietro Zucca26 agosto Angelo Marzorati14 settembre Riccardo Airaghi10 ottobre Guglielmo Cotti12 ottobre Pierino Repossi16 ottobre Antonio Turati2 novembre Paolo Grandi

191717 aprile Emilio Radaelli21 aprile Giovanni Bisaglia

Giovanni Spagnoli1 maggio Angelo Repossi

Ambrogio Restelli10 maggio Mario Albini16 maggio Davide Colombo23 maggio Alessandro Bonazzi

Santo Canepari24 maggio Pietro Rossi26 maggio Angelo Barili4 giugno Gerolamo Pifferi9 luglio Luigi Maltagliati28 luglio Angelo Bognetti19 agosto Adolfo Razzini29 settembre Giuseppe Balconati20 ottobre Mario Melegatti24 ottobre Angelo Troni6 dicembre Angelo Speroni13 dicembre Carlo Bossi15 dicembre Giovanni Passerini16 dicembre Santino Bozzi

19186 febbraio Vito Fontana3 luglio Giuseppe Musanti7 luglio Enrico Cortesi31 luglio Federico Bianchi4 settembre Edoardo Sala27 settembre Antonio Sguinzi1 ottobre Carlo Ambrosiani6 ottobre Luigi Gerli8 ottobre Angelo Gerla14 ottobre Angelo Passarini12 dicembre Michele Fossati

191910 marzo Ernesto Mozzaia

192016 marzo Attilio Selmi

Il monumento in riva al Naviglioè stato inaugurato il giorno 1 lu-glio 1923 al termine di un lungo

corteo che, partito dalla stradaper la cascina Marianna, avevapercorso tutta quanta la via Ro-ma (che ancora si chiamava viaVigevanese: Roma sarebbe di-ventata solo nel 1932, anno De-cimo dell’Era Fascista, in omag-gio alla capitale).Chi non partecipava alla sfila-

ta, era in riva al canale a guardar-la; sugli usci delle case; alle fine-stre imbandierate.In testa sfila la banda dei ber-

saglieri, subito seguita dalle co-rone d’alloro. Un breve stacco epassano le bandiere delle asso-ciazioni col nome ricamato a ca-ratteri dorati sul nastro blu chepende dall’asta del tricolore;quindi, tutti assieme, i gagliar-detti dei Fasci di combattimentodei paesi vicini; poi il gruppo innero delle vedove di guerra, chetengono per mano i loro bambi-ni rimasti orfani e stanno davantiai mutilati, che non sono pochi.E ancora un’altra banda, quelladi Melzo; il folto plotone dei re-duci, gli ex combattenti che sisono costituiti l’anno prima in as-sociazione; le scolaresche alcompleto con le loro maestre,quindi le Autorità, che sono ilsindaco, il medico, il veterinario,il giudice conciliatore, il presi-dente della Congregazione diCarità che amministra l’Asilo In-fantile. Manca il Prefetto di Mila-no, impegnato altrove; però hamandato un messaggio di:“…plauso sincero per il risvegliopatriottico verificatosi anche incodesto Comune”.Cosa vuol dire con quell’an-

che, lo sanno tutti: la costruzionedi un monumento o – come sidiceva – di un ricordo marmo-reo è stata osteggiata da molti, intesta i socialisti che fino a pochimesi prima amministravano ilpaese e giudicavano la guerra uninutile massacro, da ricordare sì,ma non da celebrare in pompamagna.Scriveva in quei mesi “Batta-

glia socialista”, un settimanalediffuso nell’Abbiatense: “Il mi-glior nodo di onorare i morti, èquello di aiutare i vivi che hannobisogno, le vedove, i disoccu-pati, tutte le altre vittime dellaguerra”.Se ne discusse a lungo e ac-

canitamente in tutti i Comuni deidintorni: a Vermezzo, a GudoVisconti, a Rosate.E naturalmente a Gaggiano,

dove ai Socialisti, numerosissimi(avevano sfiorato il 70% dei voti

alle elezioni dell’ottobre 1920)si contrapponevano i liberali (fit-tabili, liberi professionisti) e ipochi esponenti del nascentemovimento fascista. Questi ulti-mi portarono nel confronto unaccanimento che si tradussepresto in botte, bastonate, man-ganellate, olio di ricino e anchequalche colpo di rivoltella. I so-cialisti risposero con meno de-terminazione e, perso il Comu-ne, si ritirarono dalla contesa.La mattina del 1º luglio c’era-

no i fascisti a scortare la testa delcorteo, in camicia nera e fez.Alle 11, messa all’aperto ce-

lebrata dal parroco su un altareallestito in un angolo della piaz-za della chiesa; un monsignoredel Duomo ha benedetto il mo-numento e sono seguiti i discor-si ufficiali prima che il professorNidasio, insegnante ma ancheagricoltore della cascina Camuz-

zone, consegnasse l’opera finita,il ricordo marmoreo al sindacoperché ne avesse cura e la stessacura trasmettesse al suo succes-sore, fino ai giorni nostri.Le spese per la costruzione

erano state coperte con i fondiraccolti in diverse iniziative (an-che uno spettacolo di burattini,con protagonista Gioppino chelibera la regina) e fra i cittadini,soprattutto fittabili e commer-cianti, da un Comitato costituitonel 1921, presieduto dal Nidasioe composto da Carlo Arrigoni,don Pietro Berra, Carlo Passag-gio, Pietro Parravicini, Mario Ca-stoldi, Rodolfo Mantovani, Ric-cardo Castoldi, Antonio Calvi,Mario Sisto, Edoardo Bonora,Giuseppe Belloni, GiuseppeSguinzi, Guido Pianca, Giusep-pe Castoldi, Giuseppe Gallotti eGuido Maggioni.Il 4 novembre 1921, anniver-

sario della Vittoria, il corteo cele-brativo si era fermato al cimiterovecchio (oggi largo don Zoia),dismesso da tempo, per depor-vi simbolicamente la prima pie-tra del futuro monumento. I ne-gozi, chiusi, avevano esposto lascritta “Onore al Milite Ignoto”, lecampane avevano suonato permezz’ora e i bambini di scuolaavevano cantato, tornando inMunicipio, “… il Piave mormorò:non passa lo straniero!..”.Subito dopo fu scelto il po-

sto: quell’angolo all’imboccodel viale per la stazione ferrovia-ria, ceduto gratuitamente dallaCongregazione di Carità taglian-do uno spicchio di giardino delsuo Asilo Infantile, mentre il Co-mune, per fare spazio, spostavaaltrove l’orinatoio e tagliava i duegelsi e le due robinie che gli ave-vano fatto ombra fino a quel mo-mento. Poi si studiarono i boz-zetti, piacque dapprima quellodel milanese Rescaldani (ungruppo in bronzo in cui la figuraprincipale raggiunge i tre metrisu una base di marmo tre metriper tre), ma si scelse “la bronzeafigura del soldato italiano checonquistata una cima innalza insegno di vittoria una bandiera”proposta dal vigevanese CesareVilla (1878-1926), autore anchedel monumento di Sannazzarode’ Burgondi. Il “soldato” del pri-mo bozzetto, col fucile nellamano libera dalla bandiera, di-venta all’ultimo momento un uf-ficiale armato di pistola. Dopo i discorsi, il corteo im-

bocca il viale della stazione chediventa da quel giorno Viale del-la Rimembranza: su ognuno deiquaranta aceri che lo fiancheg-giano è stata inchiodata una tar-ghetta di legno con i nomi deicaduti di Gaggiano e delle suecascine.La lapide sul monumento ne

ha di più: comprende anchequelli delle frazioni e ad ogni ri-correnza vengono letti. Tutti esettantaquattro.

Paolo Migliavacca

La guerra del 1915-1918 era cominciata, un an-no prima, il 29 luglio 1914 fra l’Impero austro-unga-rico e il piccolo Regno di Serbia; era diventata inpochi mesi una guerra europea e subito dopo unaguerra mondiale, coinvolgendo le colonie che lemaggiori potenze europee avevano in ogni conti-nente e due potenze d’oltre oceano: gli Stati Unitid’America e il Giappone.

Furono mobilitati 70 milioni di soldati, 60 milio-ni dei quali in Europa.

Da Gaggiano partirono in 1.368 su una popola-zione di circa 4.000 persone (3.972 al censimentodel 10 giugno 1911). Ogni famiglia aveva almenoun uomo al fronte. Non sono note le professioni ditutti, ma è facile intuire che più della metà fosserocontadini; una ricerca condotta da Il Rachinaldo,l’associazione che esegue da oltre un decennio ri-cerche sulla storia locale, ha verificato che su 702soldati di cui è nota la professione, 459 (sei su die-ci) lavoravano la terra.

All’inizio vennero chiamati alle armi i nati nel1877: il più giovane tra loro era Natale Milanesi, na-to alla vigilia di Natale di quell’anno, divenuto – daquel contadino che era – fante del 1º Reggimento.

Dopo lo sfondamento operato dal nemico aCaporetto (novembre 1917) vennero chiamati an-che i nati nel 1899 (passarono alla storia come i “ra-gazzi del ’99”: in 59 da Gaggiano) e dopo di loroanche i nati nel 1900, sicché i più giovani combat-tenti furono Luciano Capponi, nativo di Melegnano

e Eugenio Lombardi, quest’ultimo fante del 62ºReggimento “Sicilia”, nati entrambi il 30 dicembre1900.

La guerra finì l’11 novembre 1918. Sul fronte ita-liano, però, gli spari erano cessati una settimanaprima, il 4 novembre.

I morti in guerra furono quasi dieci milioni, i fe-riti ventuno milioni. Morirono in grande numero an-che i civili, per cause dirette o indirette (carenza dialimentazione) e si diffusero epidemie con estre-ma facilità; la “spagnola mieté vittime in ogni partedel mondo.

I caduti italiani furono 650.000.I caduti gaggianesi, 74. Il primo a morire in com-

battimento fu Ambrogio Moroni, calzolaio di Viga-no, ventun’anni non ancora compiuti. Fante del 29ºReggimento, fu colpito da un proiettile sul MonteSan Michele. L’ultimo a cadere fu Attilio Selmi,contadino di ventitré anni, spentosi a guerra finita,il 16 marzo 1920, a causa di una polmonite soprag-giunta mentre era ricoverato all’ospedale di Trie-ste. I loro nomi sono elencati in una lapide sul latomeridionale del Monumento; le loro fotografie so-no raccolte nel piccolo museo dell’AssociazioneCombattenti e Reduci vicino al Municipio. Moltedelle loro storie si trovano nel volume di 190 pagi-ne dal titolo “Gioventù gaggianese alla GrandeGuerra” pubblicato da Il Rachinaldo nel 2008, dacui si sono tratte gran parte di queste notizie.

P.M.

“Per far contro il nemico una barriera”

Gaggiano: il giorno dell’inaugurazione del monumento ai Caduti(fondo Mita Sassano)

COMUNITÀ E TERRITORIONOVEMBRE 2014

12 TuttoGaggiano

TEATRO La sera del 15 novembre in scena l’apprezzatissimo monologo di Antonella Questa

Stagione, chi ben comincia...“Svergognata”, una gradevole sorpresa. Sabato 13 dicembre i Favolafolle

Domenica 9 novembrein Auditorium la signoraCele Daccòi ha conferito ipremi al merito studente-sco, alla memoria deimembri della storica e no-bile famiglia del marito Al-do che ha lasciato un gran-de ricordo nel comune diGaggiano.I 10 mila euro comples-

sivi del premio sonoesclusivamente riservatiagli studenti universitarigaggianesi con il migliorrendimento negli studi nelpercorso che li condurràalla laurea.Norme rigide regolano

il premio ed occorre unpunteggio molto alto perpoter accedere alla gra-duatoria, sicché per l’edi-zione 2014 nessun candi-dato avesse raggiunto ilquorum ed il requisito peraverne diritto. «Per questomotivo - ha ricordato edha dichiarato ai presenti ilsindaco Sergio Perfetti -

l’amministrazione comu-nale sta pensando per il fu-turo di rivedere una partedel regolamento, per favo-rire l’accesso alla gradua-toria ad un maggior nume-ro di candidati». E infatti l’edizione di

quest’anno ha visto solol’assegnazione del cosid-detto, “premio di mante-nimento”, riconoscimen-to che spetta a coloro

che, premiati l’anno pre-cedente, rispettano il ca-lendario degli esami dasostenere, secondo il pia-no studi del loro percorsouniversitario.Due gli assegni conse-

gnati personalmente dal-la signora Cele Daccò alledue studentesse chehanno mantenuto un altoprofilo di rendimentonello studio: Sara Verdu-

ci e Sara Liva.Al di fuori della pre-

miazione ufficiale, la si-gnora Cele ha sorpresotutti ancora una volta perla sua generosità, asse-gnando altri tre premi (aStefano Ferrari, Maria Chia-ra Valtorta e Andrea Valè)in apposite buste uscitedirettamente dalle sue ta-sche.

A.V.

STUDENTI Cerimonia dopo le celebrazioni della Vittoria

Assegnati i premi al merito “Aldo e Cele Daccò”

Moto Club con nuovi soci

Passo del Ghisallopiù bello in sella

Un’altra bella uscita dei motociclisti gaggianesi, che han-no raggiunto questa volta il passo del Ghisallo, in provin-cia di Como.Sicuramente una “gita” a corto raggio quella del 1 no-vembre ma densa di storia e tradizione.Infatti una volta raggiunta la cittadina di Civenna, dovehanno reso omaggio ai centauri che hanno perso la vita inincidenti stradali, davanti al monumento a fiamma a lorodedicato e che dal 1961 è motivo di pellegrinaggio peril popolo delle due ruote, i motociclisti gaggianesi si so-no diretti al passo del Ghisallo, dove dopo la benedi-zione religiosa ad equipaggi e moto, hanno continuatoin allegria la bellissima giornata, davanti ai piatti tipici del-la tradizione lariana.Il colle del Ghisallo è un "Passo di montagna" valico stra-dale che collega la Valassina con la parte alta del Trian-golo Lariano. Il punto di valico, a quota 754 metri fa par-te del comune di Magreglio. Famoso per la chiesa dedi-cata ai ciclisti e al museo del ciclismo e cima Coppi pereccellenza, rappresenta comunque una bella meta daraggiungere anche in sella alle due ruote motorizzate,dove le curve e i tornanti che precedono la cima, sono“pennellate” da sempre da centauri di tutta europa.A raccontare la giornata, il giovane Stefano Berardi, 24 an-ni, appassionato motociclista e figlio di Francesco, sociofondatore del club gaggianese e attualmente assessoreallo Sport e vicesindaco.«Si trattava del 53esimo raduno nazionale e come sem-pre è stato un successo a livello di partecipazione; mo-tociclisti da tutta la Lombardia e dalla vicina Svizzera,hanno colorato le strade al cospetto della Grigna, in unagiornata quasi primaverile. Certo - continua Stefano - lapartenza da Gaggiano non faceva presagire una sorpresadel genere dal punto di vista meteo; la prima parte distrada, finchè non ci siamo lasciati Milano alle spalle, ciha accompagnato con nebbia e temperatura intorno ai 4gradi…».In gruppo, disciplinati e visibili con il giubbetto sociale, icentauri gaggianesi non si sono certo fatti scoraggiaredalla temperatura, desiderosi di continuare una tradizio-ne e di mettere ancora qualche chilometro nelle ruotedei loro mezzi prima che l’arrivo dell’inverno fermi mo-mentaneamente le loro moto in garage.Festa nella festa per il club gaggianese, in quanto delgruppo facevano parte alcuni nuovi soci e tra questi unaragazza di 17 anni che in sella alla sua moto ha affrontatocon sicurezza e disinvoltura il viaggio.«Anche se di pochi chilometri - spiega Berardi jr. - la se-conda parte del percorso, quella che sale al colle delGhisallo, risulta impegnativa, per le curve, il fondo stra-dale non regolare e non ultima l’umidità, che sull’asfalto,richiede attenzione particolare alla guida, anche per lapresenza di numerosi altri motociclisti».Tutto si è svolto per il meglio, segno di rispetto del codi-ce stradale, di esperienza nella guida e della voglia dicondividere questa esperienza insieme, nel puro spiritodi gruppo, sottolineando l’appartenenza a persone re-sponsabili e disciplinate.Promozione a pieni voti per i nuovi soci, e in particolareper la giovanissima motociclista che ha raccolto consen-si e complimenti per la sua guida e la sicurezza dimo-strata in sella. Rientro in serata, con l’ultimo sole, per salu-tarsi e programmare i futuri viaggi.

Marco Vendramel

Uno spettacolo dav-vero sorprendentequello andato in

scena sabato 15 novem-bre per l’apertura dellastagione teatrale 2014 /2015 promossa dallacompagnia FavolaFolle. All'auditorium di Gag-

giano è andato in scena"Svergognata", l'ultimaopera creata dalla piccolacompagnia ligure LaQProd. Lo spettacolo è rettoin tutto e per tutto dall'irri-verente protagonista, An-tonella Questa, che solasul palco dà vita ad unastoria all'apparenza sem-plice, ma che cela in realtàsignificati profondi e nonbanali. Il racconto di unadonna che all'apparenzaconduce una vita perfetta,ma che in seguito alla sco-perta dei numerosi tradi-menti del marito entra incrisi esistenziale, e solograzie all'aiuto di perso-naggi inaspettati riesce ariscoprire se stessa. Lo spettacolo cammi-

na sempre sul filo della sa-tira e risulta piacevolissi-mo e molto divertentelungo tutta la sua durata,con dei picchi di comicitàdavvero notevoli e delletrovate narrative sempli-cemente esilaranti. Vengono affrontati te-

mi importanti, quali la de-siderabilità sociale e laschiavitù dell'immagine, eanche argomenti tabù, co-me il sesso su internet, iltradimento e la pornogra-fia, senza che l'opera as-suma mai toni pesanti. Lascenografia è quanto dipiù minimalista si potesseimmaginare, ma sono leidee e soprattutto la vervedella protagonista a colpi-

re lo spettatore. Il contattoa fine spettacolo tra Anto-nella Questa e il pubblicoha fatto emergere il giudi-zio positivo di tutta la pla-tea, e ha permesso di sco-prire la personalità di unadonna che ha molto da di-re attraverso il suo teatro. Èstata quindi una seratadavvero piacevole, a di-mostrazione che questocertamente è un tipo di in-

trattenimento che va pro-mosso e incoraggiato. L'appuntamento è ora

per il 13 dicembre con lospettacolo della compa-gnia FavolaFolle "La miapatria è il mondo intero",che confidiamo saprà re-galare un'altra serata dicultura e sano intratteni-mento all'auditorium diGaggiano.

Jacopo Mazzanti

Antonella Questa

foto Gaia Bravi

COMUNITA’ E TERRITORIONOVEMBRE 2014

13TuttoGaggiano

IL BLITZ Avvistata a Vermezzo, in fuga verso Rosate, raggiunta tra Caselle e Castelletto

Inseguita e presa l’auto rubataPolizia locale di Gaggiano e carabinieri non mollano, ma i 3 occupanti fuggono

Era da un po’ che tra Abbia-tegrasso, Robecco, Ver-mezzo e Gaggiano i cittadi-

ni avevano segnalato alle forzedell’ordine una Bmw di colorenero aggirarsi con fare sospettotra i rispettivi quartieri. Domeni-ca pomeriggio, 16 novembrescorso, intorno alle 17.30, gliagenti appartenenti al corpo dipolizia locale i Fontanili sonoriusciti a fermare la macchina inquestione, purtroppo però i tresoggetti a bordo sono riusciti afuggire. L’aliquota dell’Unione hainfatti individuato l’auto ricerca-ta a Vermezzo, lungo via Tavole-ra, ma alla vista dei vigili il con-ducente, che viaggiava in com-pagnia di altri due soggetti, haingranato la marcia ingaggiandocosì un inseguimento con gliagenti, che nel frattempo aveva-no chiesto aiuto ai carabinieri.Dalle prime informazioni inviatevia radio si è avuta la certezzache la macchina fosse già statasegnalata, poiché notata più vol-te in zone dove che erano statimessi a segno furti. Una voltausciti da Vermezzo, i tre dellabanda hanno imboccato la pro-vinciale in direzione di Rosate;nelle fasi concitate della fuga i la-dri a bordo della Bmw scurahanno anche speronato un’altramacchina di passaggio, fortuna-

tamente senza conseguenza perla persona che si trovava al vo-lante. Ad un certo punto la vettura

inseguita ha piegato verso Casel-le di Morimondo, sempre tallo-nata dalla gazzella della polizia

locale, arrivata però in prossi-mità delle prime case è interve-nuto un altro repentino cambiodi direzione: i malviventi hannocosì cercato di puntare versoCastelletto in un ultimo dispera-to tentativo di scartare verso de-

stra per distanziare la volante,imboccando a tutta velocità lastrada che attraversa la frazione epoi porta fino al ponte sul Navi-glio e dunque ad Abbiategras-so.La brusca manovra ha fatto

perdere il controllo della Bmw,finita in derapata quasi di traver-so alla carreggiata, il successivotentativo di correggere la sban-data poi ha provocato la definiti-va perdita di controllo della po-tente berlina uscita di strada e fi-nita nel prato. I tre a bordo alti distatura, magri completamentevestiti di nero e con una agilità dalasciare sorpresi, in meno di unsecondo, sono sgusciati fuoridalla macchina per scappare apiedi facendo perdere le lorotracce dentro un cantiere. LaScientifica ha ispezionato concura la macchina notando da su-bito che la targa anteriore era di-versa dalla posteriore, una terzatarga era nel baule assieme acomputer portatili, altri guanti,felpe nere, coperte, corde, edun flessibile per tagliare le infer-riate, con il motore ancora tiepi-do (segno che era appena statoutilizzato per qualche colpo).Non è tutto. La macchina è ri-

sultata rubata e il numero di te-laio non coincide con nessunadelle tre targhe anche questeprovento di furto. Il veicolo èstato sequestrato e portato pres-so la caserma dei carabinieri diAbbiategrasso a disposizionedell’autorità giudiziaria compe-tente.

El.A/A.V.

Posto diblocco deiCarabinieria Gaggiano;nel riquadro,la targa dellaBmwabbandonatain campagnadopo il lungoinseguimentoe che poi èrisultata rubata

I Fiori di Luciano e Patrizia - Via Roma 14 - Tel. 02/ 9085073

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Pizza Kepab - Via Roma 50 - Tel. 349/ 3575525

La Bottega dell' Estetica - Via Roma 56 - Tel. 02/ 9084 4723

Tintoria Claudia - Via Roma 70

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Panificio Pasticceria Zangrossi - Via Carroccio 19 - Tel. 334/ 6663210

Bar Pizzeria "Ai Portici" - Via Carroccio 23 -Tel. 02/ 9086836

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Supermercato OK SIGMA - Via Matteotti 6 - Tel. 02/9085084

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Agenzia Viaggi Naturarte - Via Matteotti 56 - Tel. 02/99761114

Cartolibreria Articoli Regalo Foieni Sara - Via Matteotti 58 - Tel. 02/ 9084124

Ristorante Pizzeria "Casa Lara" - Via De Gasperi angolo da Vinci - Tel. 02/ 9081953

Edicola Parteniti Claudio - Via De Gasperi snc - Tel. 02/ 90841700

Bar Pasticceria Cavalieri - Piazza Cavalieri di Vitttorio Veneto 1 - Tel. 02/ 9085796

Jolly Bar - Via Marta Lodi 3/A - S.Vito - 02/ 90844770

Panificio Banfi Paolo - Via Marta Lodi 3/A - S.Vito - Tel. 02/ 90844770

Osteria L’E’ Maistess - Via Medici 14 - Fagnano di Gaggiano - Tel. 02/ 9085052

Ristorante Pizzeria "Oasi" - Via Cavour 15 - Barate di Gaggiano - Tel. 02/ 9081940

Trattoria del Gallo - Via Privata Gerli 3 - Vigano Certosino - Tel. 02/ 9085276

Trattoria San Brunone - Piazza San Brunone 37 - Vigano Certosino - Tel. 02/ 9085051

La Rosa del Naviglio - Bar Pizzeria Ristorante Area di Servizio Tamoil - SS 494 Vigevanese - Tel. 02/90841386UN

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vi qui!

COMUNITÀ E TERRITORIONOVEMBRE 2014

15TuttoGaggiano

DAL NAVIGLIO AL TAMIGI La nostra “inviata speciale” racconta...

Inglese, a ciascuno il suoL’apprendimento per stranieri a Londra e per gaggianesi ai corsi comunali

“Io no spik inglish”:correva l’anno 1995,quando uscì questa

commedia con Paolo Vil-laggio e diretta da CarloVanzina. Sono passatiquasi 20 anni e purtroppola situazione non sembraessere molto cambiata inbase ai risultati pubblicatidalla Education First (E.F.)relativi all’Indice di cono-scenza della Lingua Ingle-se (EF-EPI) nel nostro pae-se. L’indice, giunto alla suasesta edizione, misura laconoscenza dell’Inglese in60 Paesi nel mondo e l’Ita-lia si classifica 32a, rien-trando nella categoria de-gli stati con un basso livel-lo di conoscenza, di cuifanno parte quasi intera-mente Paesi in via di Svi-luppo. Unica, ma forsemagra, consolazione è sa-pere che l’Italia precede laFrancia di due posizioni.Di certo questo dato do-vrebbe far riflettere ed evi-denzia la scarsa efficaciadelle varie riforme del si-stema dell’istruzione chesi sono susseguite negli ul-timi anni. Ma quali sono lereali conseguenze di que-sto dato? Bassa competiti-vità delle aziende italianeall’estero, difficoltà d’inse-rimento dei giovani nelmondo del lavoro e tuttociò rende le aziende italia-ne meno attraenti per gliinvestitori esteri. E, ceterisparibus, la crescita del no-stro Paese si rallenta sem-pre più. Ma è possibilecambiare questa situazio-ne? Certo che sì, soprattut-to riconoscendo alla lin-gua inglese il suo ruolo pri-mario e non “accessorio”nella ricerca di un posto dilavoro e, poiché imparareuna lingua non è una que-stione d’intelligenza, ma dipratica, iniziare a praticarlafin dall’infanzia.

ESEMPIO DA SEGUIREO PRASSI

DA CIMENTARE

L’inglese, la lingua diShakespeare, ma anche deiBeatles e dei Muse, deiOne Direction e di PeppaPig, di Harry Potter e dimoltissimi altri personaggidello spettacolo. Gran par-te della cultura modernaparla inglese e conoscerequesta lingua è ormai dive-nuto naturale. Per fare pro-gressi in inglese, niente dimeglio dunque di un bre-ve (o lungo) soggiorno lin-guistico e se il soggiorno èinserito nel programma distudio delle scuole supe-riori, ancora meglio, anziun bell’esempio da seguireo forse una prassi da ci-mentare. Ed esempi italiani

che si muovono in questadirezione ce ne sono, an-che grazie all’aiuto dei fon-di stanziati dal Fondo So-ciale Europeo e dal Mini-stero dell’Istruzione.«I nostri ragazzi devono

imparare a cavarsela da so-li, lontani da mamma epapà, e la conoscenzadella lingua inglese, oggi-giorno, è fondamentale»:così ha esordito Rosa Scar-vaglione, prof. di lingua in-glese presso l’Istituto pro-fessionale ITCG “Filangieri”,sito a Trebisacce in provin-cia di Cosenza durante ilnostro incontro presso unodei college che sostengo-no queste iniziative. Grazieal progetto PON, finanziatoin parte con fondi europeie in parte italiani, ai 15 mi-gliori studenti dell’Istitutoappartenenti agli ultimi 2anni dell’Istituto è stata da-ta la possibilità di frequen-tare un corso intensivo dilingua inglese della duratadi 3 settimane a Londra. Ilfinanziamento, ovvio, verràerogato solo se tutti i ragaz-zi supereranno l’esame fi-nale, che attesta un elevatolivello di conoscenza dellalingua.«Purtroppo questa

possibilità è stata data apochissimi nostri studentie il programma non preve-de un’estensione o unacontinuazione», prosegueRosa. E purtroppo i benefi-ciari di questo progetto, almomento, sono solo lescuole delle quattro regio-ni dell’obiettivo conver-genza (che prevede ilconseguimento della coe-sione economica, socialee territoriale riducendo ildivario fra le regioni piùavanzate e quelle in ritardodi sviluppo in Italia), ossiaCalabria, Campania, Pugliae Sicilia. Sembra, però, che per

il settennio 2014-2020 ifondi verranno resi dispo-nibili a tutte le regioni ita-liane. Ad essere ottimisti,meglio di niente, ma inun’ottica futura, forse sidovrebbero pensare e ce-mentare strategie più inci-sive e per tutti, vista la rile-vanza della questione.

E A LIVELLO LOCALECOME SIAMO MESSI?

Chissà se questi datifossero rilevati a Gaggiano,quali potrebbero essere irisultati?Siamo una località alle

porte di Milano con unforte slancio turistico, oalmeno con forti poten-zialità, forse non ancorapienamente colte o, for-se, ancora in attesa di es-sere attivate: confidiamo

sempre che oltre ad es-serci, l’Ufficio del Turismoprenda piena identità einizi una propria attività apieno ritmo.

Per contro, se non sipunta sul valore turisticodel nostro paese, confidia-mo che i nostri giovani tro-vino un posto di lavoro nel

capoluogo, ma senza in-glese, anche fare la com-messa o la cameriera di-venta difficile.A vedere dagli iscritti ai

corsi d’inglese comunalisembrerebbe che tutti inostri concittadini abbianoraggiunto un ottimo livellodi conoscenza di questaseconda lingua, ma saràproprio vero? O forse si presta poca

importanza sia alla que-stione, sia alla gestione deicorsi? Di certo lo studio della

lingua non è prassi con-templata all’asilo nido onelle scuole dell’infanzia. Probabilmente il piano

formativo sarà meglio strut-turato alla scuola primaria esecondaria, dando ai nostriragazzi e giovani la possi-bilità di recuperare il tem-po perso, sfoggiando unbuon livello di conoscen-za dell’inglese, e aprendo-gli le porte ad un brillantefuturo lavorativo.

Ilaria Landino

Un fotogramma tratto da“Io no spik inglish” (1995)con Paolo Villaggio