Vitafutura

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20 maggio-giugno 2013 società S i parla sempre più spesso di terapie a base di cellule staminali. Ma di cosa si tratta esattamente? Ne abbiamo parlato con il dottor Silvio Lugato, bioingegnere presso Vitafutura, che si occupa della crioconservazione delle staminali da sangue cordonale, affidandolo ai laboratori dell’Istituto per la Medicina Trasfusionale e Immunoematologia della Croce Rossa Tedesca di Francoforte sul Meno (DRK-Blutspendedienst Baden-Wurttemberg-Hessen), in Germania, nel seguito indicati per brevità con “laboratori della Croce Rossa Tedesca di Francoforte”. staminali, la terapia del futuro? Il sangue del cordone ombelicale è ricco di cellule staminali che possono curare molte malattie. Tra le possibilità oggi c’è anche quella della conservazione autologa. Cosa sono le cellule staminali? Sono tutte uguali? «Sono cellule che non si sono ancora completamente specializzate per svolgere un compito preciso. Ciò permette entro certi limiti di programmarle per trasformarle in altre cellule. Solo le cellule staminali embrionali possono trasformarsi in qualsiasi cellula dell’organismo, le altre cellule staminali vengono dette staminali adulte, anche se provengono da un bambino appena nato, perché sono già parzialmente programmate per potersi trasformare solo in alcuni tipi di cellule». di Chiara Domiziano

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E' un intervista a Silvio Lugato,responsabile dell'area tecnica di Vitafutura (aggiungo volentieri,anche carissimo amico:)...http://www.vitafutura.it/

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20 maggio-giugno 2013

società

Si parla sempre più spesso di terapie a base

di cellule staminali. Ma di cosa si tratta

esattamente? Ne abbiamo parlato con il dottor

Silvio Lugato, bioingegnere presso Vitafutura, che si

occupa della crioconservazione delle staminali da

sangue cordonale, affidandolo ai laboratori dell’Istituto

per la Medicina Trasfusionale e Immunoematologia

della Croce Rossa Tedesca di Francoforte sul Meno

(DRK-Blutspendedienst Baden-Wurttemberg-Hessen),

in Germania, nel seguito indicati per brevità con

“laboratori della Croce Rossa Tedesca di Francoforte”.

staminali, la terapia del futuro?Il sangue del cordone ombelicale è ricco di cellule staminali che possono curare molte

malattie. Tra le possibilità oggi c’è anche quella della conservazione autologa.

Cosa sono le cellule staminali?

Sono tutte uguali?

«Sono cellule che non si sono ancora completamente

specializzate per svolgere un compito preciso. Ciò

permette entro certi limiti di programmarle per

trasformarle in altre cellule. Solo le cellule staminali

embrionali possono trasformarsi in qualsiasi cellula

dell’organismo, le altre cellule staminali vengono dette

staminali adulte, anche se provengono da un bambino

appena nato, perché sono già parzialmente programmate

per potersi trasformare solo in alcuni tipi di cellule».

di Chiara Domiziano

In cosa consiste il vostro servizio?

«Vitafutura (www.vitafutura.it) offre in esclusiva sul

territorio italiano un servizio di crioconservazione

autologa delle cellule staminali del sangue da cordone

ombelicale, che viene affidato ai laboratori della Croce

Rossa Tedesca. Ci prendiamo carico di espletare tutte

le pratiche burocratiche necessarie, in modo che i

futuri genitori non debbano preoccuparsi di nulla,

impegnandoci che il campione possa arrivare, entro 48

ore dal parto, ai laboratori della Croce Rossa Tedesca di

Francoforte. Il rispetto del termine di 48 ore garantisce che

le cellule staminali non perdano la loro vitalità e possano

essere efficacemente utilizzate per un trapianto».

In cosa si differenzia da altri servizi

presenti in Italia?

«Vitafutura è l’unica realtà Italiana che offre alle donne

italiane la possibilità di conservare il sangue del cordone

ombelicale mandandolo ai laboratori dell’Istituto per

la Medicina Trasfusionale e Immunoematologia della

Croce Rossa Tedesca di Francoforte, che rappresenta

una valida alternativa alle banche di conservazione

privata, in quanto opera principalmente come

banca pubblica e applica lo stesso protocollo della

conservazione pubblica anche al sangue destinato

alla conservazione autologa. L’Istituto per la Medicina

Trasfusionale e Immunoematologia della Croce Rossa

Tedesca di Francoforte (DRK-Blutspendedienst Baden-

Wurttemberg-Hessen), certificato ISO9001 e GMP

(Good Manufacturing Practice), costituisce una delle

realtà più avanzate per il trattamento del sangue in

Europa. È facoltà dell’oncologo rifiutarsi di utilizzare un

campione di cellule staminali del sangue da cordone

ombelicale proveniente da un centro privato se ci

sono dubbi circa l’ammissibilità del protocollo seguito

per preparare e congelare il sangue conservato. Noi

diamo la possibilità di affidare il sangue del cordone

ombelicale ai laboratori della Croce Rossa Tedesca di

Francoforte, che opera principalmente come centro

pubblico, piuttosto che ad un centro privato».

maggio-giugno 2013 21

ESSERE & BENESSERE

In cosa si differenziano le cellule

staminali del sangue cordonale?

«Nel sangue del cordone ombelicale si possono trovare

molte cellule staminali “ematopoietiche”. Sono cellule

staminali adulte che possono generare tutte le cellule

del sangue. Se una grave patologia colpisce le cellule

del sangue, esse possono sostituire le cellule malate

con nuove cellule sane, rendendo possibile anche la

cura risolutiva dei tumori del sangue».

A cosa serve crioconservarle?

«È come fare un’assicurazione sulla vita che copre il

rischio che il sangue si ammali gravemente, evenienza

purtroppo non rara. L’utilizzo terapeutico delle cellule

staminali è già una sicurezza e costituisce uno degli

orizzonti terapeutici più promettenti della medicina.

Le terapie con le cellule staminali ematopoietiche

permettono già di curare più di 80 patologie del sangue,

come testimonia la Gazzetta Ufficiale della Repubblica

Italiana anno 150°- numero 303 del 31 dicembre

2009. Il loro impiego e l’efficacia del trattamento

sono comprovati nei casi di leucemie, linfomi,

insufficienze del midollo, disordini congeniti del

sistema immunitario, errori congeniti del metabolismo,

disordini ereditari, neoplasie e carcinomi».

Ultimamente si parla molto del caso di

Sofia, la bambina affetta da una malattia

neurodegenerativa che necessita di cure

sperimentali. Perché le cure erano state

bloccate? In che modo le staminali possono

aiutarla e quali sono le patologie coinvolte?

«Le cellule staminali utilizzate nella cura di Sofia sono

quelle mesenchimali. Sono cellule staminali adulte

capaci di produrre cellule cartilaginee, ossee, tendinee

e cardiache. Le terapie con queste cellule sono

ancora in fase sperimentale e ad oggi non esistono

evidenze scientifiche ufficiali della loro reale utilità.

Il ragionevole dubbio che possano in qualche modo

portare dei miglioramenti, pur tra pareri controversi,

alla fine ha spinto i giudici ad evitare di sospendere la

terapia, considerandola una cura compassionevole».

22 maggio-giugno 2013

Qual è la situazione all’estero?

«Tutti i centri trapianti pubblici a livello mondiale

riconoscono le cellule staminali provenienti da sangue

del cordone ombelicale come valido strumento

terapeutico per le patologie del sangue. Si tratta di

cellule staminali ematopoietiche, dello stesso tipo

di quelle che si prelevano dal midollo osseo, ma che

hanno il vantaggio di essere molto più attive, perché

provengono dall’annesso di un organismo appena

nato. Ciò è confermato da un’ampia serie di studi

condotti sulle cellule staminali del sangue da cordone

ombelicale. Ad oggi sono

stati effettuati oltre 10.000

trapianti utilizzando cellule

staminali di questo tipo, di

cui quasi 700 in Italia».

Cosa deve fare chi sceglie di crioconservare

con Vitafutura? Quanto costa e per quanti

anni dura la conservazione?

«Chi sceglie di utilizzare il nostro servizio dovrà

soltanto affidarsi a noi. Vitafutura metterà a disposizione

dei genitori un Tutor che li seguirà passo passo per tutto

l’iter dei protocolli. Il costo è di €. 2.526,00 per 21 anni di

crioconservazione, eventualmente rinnovabili. Questo

costo è giustificato dal fatto che il sangue proveniente

dal cordone ombelicale segue i rigidi protocolli di

lavorazione e congelamento di un centro pubblico,

esattamente come se fosse una donazione pubblica».

Come vi ponete di fronte al tema etico del

mettere da parte per sé invece che donarle?

«Noi non cerchiamo di forzare i futuri genitori a scegliere

la conservazione autologa, se lo facessimo la Croce Rossa

Tedesca interromperebbe la collaborazione con noi. Ai

futuri genitori forniamo tutte le informazioni tecnico-

scientifiche che li mettono in grado di scegliere in modo

oculato. Nei casi in cui la legge Italiana offre la possibilità

di effettuare la conservazione autologa gratuita presso una

struttura pubblica, segnaliamo questa possibilità ai futuri

genitori, aiutandoli ad accedere al servizio a cui hanno

diritto. Vogliamo che il quadro generale sia ben chiaro,

per far sì che gli stessi genitori non debbano pentirsi in

un futuro di una scelta che fanno. Come in tutte le cose ci

sono i pro e i contro e solo chi è correttamente informato

può avere una vera libertà di scelta. Comunque, dal punto

di vista etico, anche se la scelta di conservare il sangue

in forma autologa non mette il sangue a disposizione

del pubblico, è anche vero che il costo relativo non

viene accollato alla struttura pubblica e che una parte

consistente della cifra pagata per la conservazione

autologa andrà comunque alla Croce Rossa Tedesca, che

è una organizzazione umanitaria. C’è un po’ di

ipocrisia su questa materia: si fa del moralismo

ma poi, per problemi relativi ai costi, si butta

via il sangue cordonale donato in forma pubblica

se il parto avviene nel fine settimana».

Quali le prospettive future

per le cure con le cellule staminali?

«Decidere di crioconservare risulta già oggi una

garanzia, in quanto l’efficacia delle terapie con

le cellule staminali ematopoietiche è assodata e

riconosciuta dalla comunità medico-scientifica.

Sono in atto studi che mirano a fare regredire le cellule

staminali adulte ad uno stadio simile a quello delle

cellule embrionali. Se si riuscisse in questo obiettivo

le cellule staminali ematopoietiche potrebbero

forse servire per curare molte più patologie,

tra cui il morbo di Parkinson e l’Alzheimer». n

società

La crioconservazione deve avvenire entro 48 ore dal parto