VITA STORIA E TRADIZIONI IN MONTAGNAnei deserti e in montagna. È guida d’alta montagna dal 1967....

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VITA STORIA E TRADIZIONI IN MONTAGNA XII

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VITA STORIA E TRADIZIONI IN MONTAGNA

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PresidenteLuca Scala

Direttore artisticoAlessandro Anderloni

Direttore organizzativoGiancarlo Corradi

Responsabile della segreteriaEleonora Guardini

Comitato organizzativoMassimo Beccherle (Comune e Biblioteca di Cerro Veronese)Vito Massalongo (Curatorium Cimbricum Veronense)Diego Lonardoni (Parco Naturale Regionale della Lessinia)Carlo Capobianco (Pro Loco di Cerro Veronese)

Commissione di selezioneAlessandro Anderloni, Francesco Sauro, Eleonora Guardini, Walter Peraro

Responsabile delle traduzioniAlessandra Bazzani

DoppiaggioWalter Peraro

TraduzioniEleonora Cormaci, Renato Cormaci, Serena Crivellaro, Petra FeinaigleSara Scardoni, Aldo Zappacosta

ProiezioniDigital Network

CatalogoAlessandro Anderloni, Luca Bussinelli

Sito internetMichele Dal Corso

Responsabili delle escursioniNadia Massella, Armando Stevanoni

Un ringraziamento particolare aParrocchia, Pro Loco e tutte le associazioni di Cerro Veronese

Il Festival ringraziaDaniela Cecchin, Cinzia Battistello, Neda FurlanMartino Corradi, Giulia e Francesca Zanoni

Misura 1.4. Piccole Imprese, Artigianato, Turismorurale e servizi zonali. Azione 1.4.b. Valorizzazionedel patrimonio turistico rurale. Scheda del PSL 3.2.8 II) - Promozione e marketingdel territorio del GAL. Progetto: Lessinia e Baldo:una montagna per tutti.

Programma di Iniziativa Comunitaria LEADER PLUS 2000-2006

PROGETTO COFINANZIATO DALL’UNIONE EUROPEAFEAOG - Sezione Orientamento • G.A.L. Baldo Lessinia

Soci fondatori

Comune di Cerro Veronese

Curatorium Cimbricum Veronense

Comunità Montana della Lessinia

Parco Naturale Regionale della Lessinia

Con il sostegno di

Consorzio BIMAdige

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VITA STORIA E TRADIZIONI IN MONTAGNA

edizione

CERRO VERONESE - 19/27 AGOSTO 2006

12ª

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ITALO ZANDONELLA CALLEGHER – presidenteNato a Dosoledo, nel Comèlico, alpinista e scrittore, è socio accademicodel Club Alpino Italiano e del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Diret-tore editoriale della stampa nazionale del CAI e di “Le Dolomiti Bellunesi”, èautore di numerose guide escursionistiche e di importanti volumi sulla storiaalpinistica delle Dolomiti Orientali. Dal 2003 è presidente del Trento Filmfe-stival.

HENRI AGRESTIÈ nato in Provenza, da genitori di lingua italiana, si è laureato in lettere clas-siche a Aix-en-Provence, ha insegnato francese ad Algeri e si è specializzatoin antropologia e linguistica a Parigi e a San Diego (California). Regista, nellesue opere è particolarmente interessato alle minoranze in via di estinzionenei deserti e in montagna. È guida d’alta montagna dal 1967. Sua moglieIsabelle è il suo principale compagno di cordata da oltre 30 anni.

PIERO ZANOTTOVeneziano, giornalista professionista, critico cinematografico e teatrale, scriveda quarant’anni per Il Gazzettino. Ha pubblicato una ventina di libri sul ci-nema, con un particolare interesse verso il cinema di montagna di cui è tra imassimi esperti. È stato direttore per dieci edizioni del Trento Filmfestival. Cu-ratore di retrospettive per la Mostra del Cinema di Venezia è regolarmentemembro di giurie cinematografiche nazionali e internazionali.

GIOVANNI PADOVANIGiornalista e scrittore, socio accademico del Gruppo Italiano Scrittori di Mon-tagna, è direttore della Rivista della Giovane Montagna e collaboratore deLa Rivista del Club Alpino Italiano. Esperto di cinema e montagna, è statocomponente e presidente della giuria del Trento Filmfestival, così come com-ponente di commissioni e di giurie di altri festival di film di montagna euro-pei.

AVERARDO AMADIOEsperto di montagna e ambiente, è stato consigliere nazionale del WWF Ita-lia, socio fondatore e per 18 anni presidente del WWF Veneto. Esperto diparchi naturali, è tra i principali promotori del Parco del Baldo e dell’Adige.Membro del comitato scientifico del Parco Naturale della Lessinia, si occupada anni delle problematiche riguardanti la salguardia ambientale e lo svi-luppo ecocompatibile delle montagne veronesi.

LA GIURIA

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Il dibattito è riaperto, se mai era stato chiuso. Dove sta andando ilcosì detto cinema di montagna? Sempre che questa categoria,nella quale registi, giornalisti, direttori di festival e spettatori si tro-vano un po’ stretti, esista davvero.

Dal microcosmo dei festival di montagna, qual è il Premio Lessinia,ci sentiamo di poter affermare che se per l’alpinismo, ma forse an-che per l’esplorazione geografica, ci si debba aspettare un rilan-cio, o almeno una nuova stagione, molte delle forze produttive edelle idee registiche degli ultimi anni si stiano invece indirizzandoverso quel filone che nel regolamento del nostro festival campeg-gia come un inno: vita, storia e tradizioni in montagna.

A scorrere i cataloghi dei festival, vetrine privilegiate di quanto simuove nel mondo del cinema di montagna, e a leggere le sceltedelle giurie internazionali, si pensi a quella del Trento Filmfestivaldi quest’anno, si ha la percezione che dall’esplorazione geogra-fica si stia passando all’esplorazione umana, dalla conquista dellevette alla conquista del futuro di vita sulle terre alte, con tutti i risvoltilegati alla salvaguardia, non solo ambientale, ma prima di tuttoumana, ovvero culturale, sociale, linguistica ed economica.

Scopriamo così, con soddisfazione, che la dodicesima edizionedel Premio Lessinia diventa un palcoscenico privilegiato per questitemi. E non soltanto per i documentari, ma anche per quei film che,nei vecchi regolamenti dei festival, erano definiti “film a soggetto”.Significa che c’è voglia di raccontare e che la montagna ha an-cora le storie giuste e le persone giuste per poterlo fare.

Ora che il Film Festival Premio Lessinia è davvero internazionale, eil nostro pubblico dovrà abituarsi alle traduzioni e ai sottotitoli, orache il numero delle opere presentate è alto, e le sale di proiezionediventano due, ora che il programma è suddiviso in giornate e inserate a tema, la Lessinia, l’Africa, l’Oriente, la Storia in montagna,ora che avremo ospiti molti dei registi in concorso, e sarà la piùbella sorpresa del festival, vogliamo ribadire la nostra convinzione,come una professione di fede: a Cerro Veronese i protagonisti sa-ranno sempre i registi e i loro film. Quando il “baraccone” del fe-stival diventasse più importante e più rumoroso di loro, allora liavremmo traditi e avremmo tradito noi stessi.

Alessandro AnderloniDirettore artistico

FEDELI A NOI STESSI

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programma

SABATO 19 AGOSTOOre 21.00 - Teatro ParrocchialeDer Judas von Tiroldi Werner Asam

Fasching in Bagolinodi Josef Schwellensattl

DOMENICA 20 AGOSTOGIORNATA DELLA LESSINIA E DEL BALDO

Ore 17.30 - Teatro Parrocchiale

IL PREMIO LESSINIA A SCUOLA

Guerra di scarpe a San ZenScuola media di San Zeno di Montagna

Acqua resta suScuola media di Bosco Chiesanuova

Perché amo la mia terraScuola media G. Ferrari di Tregnago

I promessi sposi di montagnaScuola media di San Zeno di Montagna

Ore 18.30 - Teatro Parrocchiale

PREMIAZIONE DE “IL PREMIO LESSINIA A SCUOLA”

Ore 21.00 - Teatro ParrocchialeMa Bohémedi Alessandro Soresini

Lessinia - Inverni lontanidi Giorgio Pirana

Alla scoperta delle antiche cavee miniere della Lessiniadi Franco Vinco

Con la neve e con il soledi Emanuele Miliani

Il tempiodi Lino Mazzurana

Bel Baldodi Maurizio Delibori

LUNEDÌ 21 AGOSTOORE 21.00 - Teatro ParrocchialeMade in Italydi Fabio Wuytack

Karpaten - Leben in draculas Wälderndi Kurt Mayer

Le valli dei basilischidi Massimiliano Sbrolla

Le fil de l’Aiguilledi Denis Ducroz

Schweizer Alpen Der Grosse Aletschgletscherdi Johannes Höflich

MARTEDÌ 22 AGOSTOORE 21.00 - Teatro ParrocchialeL’abissofuori concorsodi Alessandro Anderloni

Das Geheimnis des Andenheilers Die Naturmedizin der Kallawayadi Richard Ladkani e Thomas Wartmann

La strada dei capellidi Fredo Valla

Ore 21.00 - Sala Noi

SERATA AFRICA

Voyage au centre de la pierredi Nicolas Gabriel

Dr. Mick e la forestadi Bruno Chiaravallotti e Andrea Balossi Restelli

MERCOLEDÌ 23 AGOSTOGIORNATA “DA ORIENTE A OCCIDENTE”

Ore 18.00 - Sala Noi

APERITIVO CON L’AUTORERaffaello Canteri Il ponte sugli oceaniCon la partecipazione di Walter Peraro

Ore 21.00 - Teatro Parrocchiale

SERATA SPECIALEDAL SAHARA ALL’AFGHANISTANincontro con Henri Agresti

a seguire

Les femmes du Mont Araratdi Erwann Briand

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programma

Ore 21.00 - Sala NoiImmagini di Jaime Saenzdi Pierandrea Gagliardi

La Route Turque de l’Anatolie à l’Altaïdi Jean-Baptiste Warluzel e Falk van Gaver

GIOVEDÌ 24 AGOSTOGIORNATA DELLA STORIA IN MONTAGNA

ORE 18.00 - Sala Noi

APERITIVO CON L’AUTOREGiuseppe SandriniLa strada di Podestaria

ORE 21.00 - Teatro ParrocchialeWeisse Stilledi Philip Haucke

La luce dentro. Storia di Armandodi Remo Schellino

El Nene, la morte della valledi Ugo Slomp

Ore 21.00 - Sala Noi

MONTAGNE: SCENARI DI GUERRA

Montegrappa - Luogo della memoriafuori concorsodi Massimo Prevedello

Ritratti - Mario Rigoni Sternfuori concorsodi Carlo Mazzacurati

VENERDÌ 25 AGOSTO

Ore 18.00 - Sala Noi

APERITIVO CON L’AUTORE

Le fiabe veronesispettacolo musicale conRaffaella Benetti e Tommaso Castiglioni

Ore 21.00 - Teatro Parrocchiale

SERATA “PASTORI E MALGARI”

Bezad’s last journeydi John Murray

Marghè marghìerdi Sandro Gastinelli

Greinadi Villi Hermann

Ore 21.00 - Sala Noi

Repliche di film in concorso a richiesta del pubblico

SABATO 26 AGOSTOGIORNATA DELLE MINORANZE LINGUISTICHE

Ore 10.00 - Sala Noi

Tavola rotonda sul tema: “Il video per la salvaguardiadelle lingue minoritarie”

Ore 12.00 - Teatro Parrocchiale

PROCLAMAZIONE DEI VINCITORI

Ore 15.30 - Teatro ParrocchialeLusérndi Lia Giovanazzi Beltrami

Ils Gualsers in Grischundi Isabelle Jaeger

Auf den Spuren der Cimbrendi Sigi Menzel

Ci co cuntadi Valentina Kastlunger

Leben im Südtiroler Schnalstaldi Lisa Eder

Ore 18.00 - Teatro Parrocchiale

INCONTRO CON I REGISTI

Ore 21.00 - Teatro Parrocchiale

CERIMONIA DI PREMIAZIONE

CONCERTO DEL GRUPPO BRÀUL FOLC

DOMENICA 27 AGOSTOORE 21.00 - Teatro Parrocchiale

PROIEZIONE DEI FILM VINCITORI

SALA VIDEO - Dal 21 al 26 agosto, presso labiblioteca di Cerro Veronese sarà possibile vedere suprenotazione tutti i film del Festival.

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non solo film

APERITIVO CON L’AUTOREIncontri letterari

Mercoledì 23 agosto 2006 - Sala Noi, ore 18.00Raffaello Canteri presenta Il ponte sugli oceani.Con la partecipazione di Walter Peraro.

Giovedì 24 agosto 2006 - Sala Noi, ore 18.00Giuseppe Sandrini presenta La strada di Podestaria.

Venerdì 25 agosto 2006 - Sala Noi, ore 18.00Le fiabe veronesi, spettacolo musicale con Raffaella Benetti e Tommaso Castiglioni.

Al termine degli incontri aperitivo nella piazza del Festival.

ESCURSIONI CON TELECAMERAEscursioni guidate nel Parco Naturale della Lessinia accompagnati dai registi del Film Festival

Sabato 19 agosto 2006Partenza alle ore 9.00 da Cerro Veronese (Piazzale Alferia) con il regista Marzio Miliani.

Domenica 20 agosto 2006Partenza alle ore 9.00 da Cerro Veronese (Piazzale Alferia) con il regista Lino Mazzurana.

Mercoledì 23 agosto 2006Partenza alle ore 9.00 da Cerro Veronese (Piazzale Alferia) con il regista Giorgio Pirana.

I partecipanti sono invitati a portare con sé la propria videocamera. Con le immagini realizzate saràpossibile eseguire, nei giorni del Festival, un semplice montaggio presso il Centro Video di BoscoChiesanuova. Per informazioni e per le iscrizioni (entro il giorno precedente all’escursione) rivolgersia Armando Stevanoni (328 8945711) o a Nadia Massella (045 6780171).

LA MONTAGNAMostra di vignette da “Umoristi a Marostica”

Dal 19 al 27 agosto 2006 - Municipio di Cerro Veronese

Umoristi a Marostica, rassegna internazionale di grafica umoristica giunta nel 2006 alla 38ª edizione.

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Das Geheimnis des Andenheilers. Die Naturmedizin der Kallawaya

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in concorso

ALLA SCOPERTA DELLE ANTICHECAVE E MINIERE DELLA LESSINIAITALIA, 2006, 27’

Regia Franco VincoFotografia Franco VincoMontaggio Franco Vinco, Ada VincoProduzione Franco Vinco (Bosco Chiesanuova - VR)

Lessinia, montagna carsica, che cela nel suo sottosuolo unmondo segreto. Non sono soltanto le grotte a percorrere le pro-fondità dei Monti Lessini, come quella della Fada Nana, rac-contata in questo film, nella quale una campagna di scavo haportato alla luce delle sepolture dell’Età del Bronzo, ma anchele antiche miniere di ferro, di manganese e carbone. Quella delVajo del Paradiso è lunga ben 3 km.

FRANCO VINCO

Appassionato di fotografia,ha seguito nel2004/2005 il corso di vi-deo e di montaggio orga-nizzato dal Museo Etnogra-fico di Bosco Chiesanuovae ha intrapreso, per pas-sione, l’attività di videoma-ker. È alla sua secondaesperienza nel campodella produzione video.

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in concorso

AUF DEN SPUREN DER CIMBRENGERMANIA, 2006,18’

Regia Sigi MenzelSceneggiatura Sigi MenzelFotografia Sepp WörmannMontaggio Sigi MenzelProduzione Bayerischer Rundfunk (München)

Un antico manoscritto della Biblioteca Bavarese di Monaco, ri-porta un elenco di 69 famiglie che, nel Medioevo, si sposta-rono dall’Abbazia di Benediktbeuern, in Baviera, al territorio ve-ronese. Il viaggio proposto in questo film parte prorpio dalla re-gione che alcuni storici ritengono il luogo di provenienza deiCimbri che si insediarono sulle montagne veronesi, vicentine etrentine. È il Bürgermeister di Benediktbeuern, il Signor Rauchen-berger (“montagna che fuma”) che ci accompagna in questoviaggio in mountain bike sulle tracce dei Cimbri. Dalla Bavierafino a Luserna, il paese trentino dove ancora si parla questo an-tico idioma alto-tedesco. Da lassù la vista spazia sulla Valsu-gana e sul lago di Caldonazzo e le parole delle antiche poe-sie in cimbro portano alla memoria le tracce e il fascino di untempo remoto.

SIGI MENZEL

Nato nel 1950, dal 1969è regista, montatore, redat-tore e autore della Bayeri-scher Rundfunk di Monaco.Ha partecipato a produ-zioni televisive premiate innumerosi festival internazio-nali.

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in concorso

BEL BALDOITALIA, 2006, 14’

Regia Maurizio DeliboriFotografia Diego DeliboriMontaggio Diego DeliboriMusica Luciano WesolowskiProduzione Deli Video (Affi - VR)

Un invito a scoprire il Monte Baldo, scrigno di tesori naturalisticitra il Lago di Garda e le montagne veronesi e trentine. Le imma-gini e le parole delle poesie che ne cantano la bellezza, ci por-tano ad accorgerci delle sue meraviglie in tutti i tempi dell’annoe in tutte le ore del giorno. Un intinerario da percorrere a piedi,con i sensi allertati e il cuore aperto alla suggestione.

MAURIZIO DELIBORI

Insegnante, giornalista escrittore, ha dedicato nu-merosi studi e pubblica-zioni al territorio montanoveronese della Lessinia edel Monte Baldo. Da 5anni ha intrapreso la pro-duzione di video sul territo-rio delle montagne vero-nesi oggetto dei suoi studie dei suoi interessi.

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in concorso

BEZAD’S LAST JOURNEYIRLANDA, 2004, 57’

Regia John MurraySceneggiatura John MurrayFotografia John MurrayMontaggio James DaltonProduzione Crossing the line films (Greystones, Wicklow)

Un viaggio senza precedenti in uno dei luoghi più segreti delmondo, seguendo Bezad, un anziano pastore Qashqa’i, nellasua annuale peregrinazione con i suoi animali attraverso l’Iran.Ogni primavera, abbandonati i pascoli invernali, Bezad, e ilsuo popolo di nomadi, intraprende una estenuante camminatadi cinque settimane percorrendo 500 km per arrivare ai pascoliestivi. I Qashqa’i sono gli ultimi nomadi che abitano le monta-gne dell’antica Persia, nel Sud Ovest dell’Iran. Di quella che untempo era la più grande popolazione nomade del mondo, Be-zad è restato ora uno degli ultimi testimoni dell’antico modo divita. È lui stesso a dire, giunto alla destinazione del suo tribo-lato viaggio, insieme con le due giovani figlie, che sarà l’ultimoper lui.

JOHN MURRAY

Laureato in biologia ma-rina, ha lavorato comegiornalista, fotografo sub-acqueo e ricercatore. Re-porter per l’emittente RTE,in Irlanda, nel 1992 rea-lizza il suo primo film se-guendo una spedizione ir-landese oltre gli 8000 me-tri, sull’Himalaya. Con lasua casa di produzione harealizzato documentari suiluoghi più remoti e inacces-sibili del pianeta.

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in concorso

CI CO CUNTAITALIA, 2004, 40’

Regia Valentina KastlungerSceneggiatura Valentina KastlungerFotografia Max RuggeraMontaggio Klaus Rotten, Astrid NinzMusica Alessandro TreboProtagonisti Martin Comploy, Christian Castlunger

Mirko Kaneider, Sofia TriggianoProduzione Istituto Ladino “Micurà de rü” (San Martino in Badia - BZ)

Una chitarra verde sul balcone di una vecchia casa altoatesinae un ragazzo, poco più che adolescente, che per la prima voltafa quello che vuole: suona il basso elettrico in un locale delpaese e poi si lancia in una corsa liberatoria nel bosco. È l’ini-zio della prima fiction in ladino interpretata da ragazzi della ValBadia. Per questi giovani formare una band musicale è l’espres-sione di tante esigenze diverse. È l’inizio di una nuova avven-tura con gli amici, ma le prove e l’entusiasmo lasciano prestospazio alle gelosie, ai litigi, alle difficoltà… Una ricerca che liporta a sentire i luoghi e lasciare che essi ispirino la loro mu-sica.

VALENTINAKASTLUNGER

Diplomata in drammaturgiapresso la Scuola d’ArteDrammatica Paolo Grassidi Milano e laureata inScienze Politiche, vive e la-vora tra l’Alto Adige e Mi-lano. Ha studiato e lavo-rato, tra gli altri, con Ga-briele Vacis, GiuseppeBertolucci e Vincenzo Ce-rami. Traduttrice di testi tea-trali dal tedesco, è registateatrale e autrice di pro-grammi per giovani per laRAI TV Ladina di Bolzano.

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CON LA NEVE E CON IL SOLEITALIA, 2006, 23’

Regia Emanuele MilianiSceneggiatura Aldo RidolfiFotografia Emanuele Miliani, Marzio MilianiMontaggio Emanuele MilianiMusica Emanuele ZanfrettaProtagonisti Giulia Gugole, Debora Roncari, Stefania PaganiProduzione Emanuele Miliani (Colognola ai Colli - VR)

Sul suono insistente della sveglia, inizia la giornata di tre ra-gazze di Campofontana, piccolo paese dei Monti Lessini.Come tutti i loro coetanei, partono all’alba per raggiungere lescuole superiori, a Verona. Un viaggio che prende avvio daimorbidi prati coperti di neve, per arrivare alle trafficate vie dellacittà. Con gli amici le ragazze si interrogano sul senso di abi-tare in montagna, trovandosi a discutere tra chi ama la vita lassùe che si oppone a una visione così sereta del vivere a 1200metri.

EMANUELE MILIANI

Giovane regista veronese,è autore dal 1997 di do-cumentari e di cortome-traggi riguardanti i MontiLessini Veronesi dove vive elavora. Insieme con il pa-dre Marzio, ha fondato edirige il Centro di video emontaggio di Bosco Chie-sanuova, presso il localeMuseo Etnografico. Al FilmFestival Premio Lessinia hagià partecipato con i filmMackan Holtz, Lo sparo eUna pozza di ricordi.

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in concorso

DAS GEHEIMNIS DESANDENHEILERS – DIENATURMEDIZIN DER KALLAWAYAGERMANIA, 2006, 52’

Regia Richard Ladkani, Thomas WartmannSceneggiatura Richard Ladkani, Thomas WartmannFotografia Richard LadkaniMontaggio Verena SchönauerProduzione Filmquadrat GbR (München)

Nella cornice quasi onirica dei panorami delle Ande Boliviane,incontriamo gli erboristi nomadi del popolo Kallawaya. Essichiamano la loro regione “il paese dei guaritori”. Sono moltoconosciuti in tutta la regione de La Paz. Praticano le loro arti cu-rative viaggiando attraverso l’America Latina, utilizzando leerbe, le immancabili foglie di coca e i rituali antichi nei quali sioffrono agli dei i dolciumi e il feto di un lama. Tradizioni di ori-gine preincaica, nelle quali si mescolano miti e supersitizioni,ma anche una profonda conoscenza delle piante e delle lorovirtù curative. Aurelio, uno degli ultimi guaritori delle Ande, istrui-sce il figlio Cerilo all’arte sciamanica. Padre e figlio dovrannocompiere un lungo viaggio a piedi, a dorso di mulo e in cor-riera, fino a Machu Picchu dove Cerilo per la prima volta ese-guirà da solo il rituale e l’invocazione agli Dei.

RICHARD LADKANI

Nato in Austria, ha iniziatola sua carriera come foto-grafo per poi passare al ci-nema e alla televisione la-vorando a lungo negli StatiUniti. Ha realizzato oltre35 documentari in alcunedelle regioni più remote delpianeta, vincendo nume-rosi riconoscimenti comedirettore della fotografia.

THOMAS WARTMANN

Nato nel 1953, tra il1973 e il 1977 studiagiornalismo e comunica-zione a Monaco e a LosAngeles. Dopo aver lavo-rato come reporter per nu-merose trasmissioni televi-sive, dal 1990 si dedicaalla sceneggiatura, allaproduzione di reportage ealla realizzazione di docu-mentari collaborando connumerose emittenti televi-sive europee.

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in concorso

WERNER ASAM

Nato nel 1944 in Mallesr-sdorf, ha studiato pittura,fotografia e scultura. È at-tore, regista e autore di te-levisione e di teatro. Comeattore ha lavorato, tra glialtri, con Rainer WernerFassbinder e ha recitato insvariati film per la televi-sione e in numerose produ-zioni teatrali in Germania.Ha diretto 15 film per la te-levisione e di altri 16 èstato sceneggiatore.

DER JUDAS VON TIROLGERMANIA, 2005, 88’

Regia Werner AsamSceneggiatura Werner AsamFotografia Fabian EderMontaggio Dirk GöhlerMusica Enjott SchneiderProtagonisti Dietmar Schönherr, Monika Baumgartner

Hans Schuler, Enzi Fuchs, Martin HalmPeter Mitterrützner

Produzione Infafilm GmbH Manfred Korytawski (München)

Basato sulla piece teatrale di Karl Schönherr, il film è stato gi-rato nel 2005 in Val Pusteria e in Valle Aurina e racconta l’in-verno del 1810, in Tirolo, quando la regione era occupatadalle truppe dell’esercito francese e bavarese. In un piccolo vil-laggio si snoda la vicenda di Andreas Hofer che guida la rivoltadella gente contro l’esercito occupante. Questa storia si intrec-cia con la rappresentazione popolare della Passione di Cristonella quale Andreas interpreta la parte di Giuda, il traditore. Ri-volte, tradimenti, punizioni e privazioni sono i temi di un film chevuole dirci come il comportamento dell’Uomo, pur attraverso isecoli, non sia per nulla cambiato.

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DR. MICK E LA FORESTAITALIA, 2006, 43’

Regia Bruno Chiaravallotti, Andrea Balossi RestelliFotografia Bruno Chiaravallotti, Andrea Balossi RestelliProduzione Museo Trentino di Scienze Naturali (Trento)

e Udigrudi (Milano)

I monti Udzungwa e le loro foreste, in Tanzania, garantisconoalle popolazioni locali pioggia e condizioni climatiche favore-voli all’agricoltura e alla vita di tutti i giorni. Siamo nel sistemamontuoso dell’Eastern Arc, uno dei più ricchi al mondo per spe-cie animali e vegetali endemiche. Il Museo Trentino di ScienzeNaturali ha affiancato alla ricerca scientifica un progetto di co-operazione allo sviluppo delle comunità locali per la tutela e laconservazione della foresta. E mentre si indaga sugli animali esulle piante, nella piccola scuola del villaggio i bambini can-tano e Dr. Mick, nella corte della sua casa, costruisce un ca-mion giocattolo.

BRUNOCHIARAVALLOTTI

È nato a Roma nel 1973.Laureato in AntropologiaVisuale, lavora come foto-reporter e videomaker. Nel2002 ha realizzato il cortoPresi per il naso. Dal 2003con STUDIOBAG realizzadocumentari e reportagefotografici su progetti di co-operazione nel mondo.

ANDREA BALOSSIRESTELLI

È nato a Milano nel 1972.Laureato in Storia Contem-poranea è fotoreporter e vi-deomaker. Dal 2003 conSTUDIOBAG realizza do-cumentari e reportage foto-grafici su progetti di coope-razione nel mondo. Nel2005 ha partecipato allarealizzazione in Brasile deldomcumentario OfficinaBobardi.

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UGO SLOMP

Regista, programmista egiornalista, è dipendenteRAI dal 1977. Diplomatoin oboe, si è specializzatoin musica e in estetica ba-rocca in Francia e in Italiae ha svolto attività concerti-stica sia come solista checome membro di diversiensemble. Autore di spetta-coli musicali e regista tea-trale, come videomaker harealizzato un centinaio dicorti e alcuni documentaririguardanti la vita sulleAlpi, in particolare sulleGiudicarie.

EL NENE, LA MORTE DELLA VALLEITALIA, 2006, 24’

Regia Ugo SlompSceneggiatura Ugo SlompFotografia Luciano TramariniMontaggio Stefano UcciaProduzione RAI – Sede Regionale di Trento

Gli ultimi pensieri di Giovanni Nicolini, detto “El Nene”, cheabitava nella Valle di Daone, nel Trentino Occidentale. Una vitadurissima, dopo aver perso il braccio destro in un misterioso in-cidente di caccia, rimasto vedovo in giovane età, tira su i quat-tro figli e diventa cacciatore abilissimo, in perenne contrasto conl’orso. Lo straziante motivo musicale di Haendel Lascia ch’iopianga accompagna le immagini del Nene che spacca la le-gna e poi, in contrasto con la pacatezza delle immagini dellesue montagne, irrompe la martellante canzone di Vasco RossiC’è chi dice no. «Mancando il fiume, per me, la valle non è piùla valle di Daone», dice Nene, mentre si vedono le immaginidella grande diga che ha imbrigliato l’acqua. «Alla notte ilfiume urlava come un leone…» E la canzone di Vasco Rossi in-siste, e stride profondamente con le meste immagini del funeraledel Nene.

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FASCHING IN BAGOLINOGERMANIA, 2004, 49’

Regia Josef SchwellensattlSceneggiatura Josef SchwellensattlFotografia Dieter NothaftMontaggio Caroline MeierProduzione Bayerischer Rundfunk (München)

A Bagolino, in Val del Caffara, sopra il Lago d’Idro, sono incorso le prove. «Non troppa grappa e vino, voglio vedervi piùballare!», raccomanda il capo dei “sonadur” e dei “balärì”. L’ul-timo lunedì e martedì di carnevale sono i giorni attesi per tuttol’anno dalla gente di Ösnà e di Chëvril, i due quartieri delpaese. Durante l’anno si preparano i costumi, con i variopinticappelli indossati dai “balärì”. Sono rigorosamente tutti uomini,come vuole la tradizione. Il mattino del lunedì, alle 5, i due capivanno per le vie a svegliare tutti. All’alba, dopo la messa,hanno inizio le danze. Si va avanti per due giorni, attraverso levie del paese, fermandosi nelle case, come da Pasquina che èorgogliosa che siano venuti a bere a casa sua. La danza finale,con tutto il paese in piazza, si conclude con abbracci e lacrimee con la speranza che venga in fretta il prossimo carnevale.

JOSEFSCHWELLENSATTL

Nato nel 1954 in Val d’Ul-timo, ha frequentato l’Isti-tuto d’Arte a Ortisei e si èdiplomato presso la Scuolasuperiore per film e televi-sione di Monaco. Dal1982 lavora come registaper la Bayerischer Rund-funk. Nei suoi film, ha privi-legiato raccontare lo spa-zio delle Alpi sudtirolesi,del Trentino e Veneto, conuna attenzione particolarealle persone e al loro rap-porto con il territorio.

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VILLI HERMANN

Nato nel 1941, compiestudi inerenti le arti figura-tive a Lucerna, Parigi e Kre-feld. Nel 1969 consegueil diploma alla London FilmSchool. Rientrato in Sviz-zera, realizza servizi cultu-rali per diverse emittenti el-vetiche e nel 1981 fondala Imagofilm. È membrodell’Associazione svizzeraregia e sceneggiatura filme dell’Associazione deiproduttori indipendenti ci-nematografici elvetici.

GREINASVIZZERA, 2006, 28’

Regia Villi HermannSceneggiatura Villi HermannFotografia Hans StürmMontaggio Villi HermannProduzione Imagofilm SA (Lugano)

I rumori, i silenzi, poi ancora i rumori segnano un ritmico caden-zare sull’Alpe Motterascio, a 2200 metri, tra il Ticino e i Gri-gioni. Lassù, Giovanni Boggini carica l’alpe con le sue mucche.Sono le ultime volte che Giovanni farà il formaggio nella ma-niera tradizionale, prima che il caseificio di malga venga ristrut-turato, mettendolo in regola con le nuove, esigenti normativeigieniche. I gesti del malgaro sono sottolineati solo dai suoi si-lenzi. Infine lo si rivede ancora, nel nuovo caseificio con pia-strelle lucenti e vasche di acciaio. Cambieranno le tecnologie,ma le nebbie che salgono sui pascoli, e avvolgono le mandriein un morbido abbraccio, resteranno sempre uguali.

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ILS GUALSERS IN GRISCHUNSURVIVER IN MUNTOGNASVIZZERA, 2006, 16’

Regia Isabelle JaegerSceneggiatura Isabelle JaegerFotografia Margarethe SauterMontaggio Tobias WachterProduzione Televisiun Rumantscha (Cuira)

Mentre giù nelle pianure i contadini hanno già tagliato il fieno,le mucche di Robert Heinz, nel villaggio walser di Avers-Juppa,aspettano ancora di poter uscire all’aperto la prima volta dopol’inverno. Anche se il lavoro quotidiano dei Walser dei Grigioniè diventato più facile, la vita è ancora caratterizzata dalla vo-lontà di sopravvivere lassù. È una storia lunga 700 anni, quelladei Walser. Questo film tenta di svelarla, indagando le originidi una cultura e di una lingua antiche e interrogandosi sulla lorosalvaguardia.

ISABELLE JAEGER

Nata nel 1968, ha stu-diato Storia e Lingua Reto-romancia. Dal 1995 la-vora presso la Televisiun Ru-mantscha dove è autrice diservizi televisivi e di docu-mentari. Sul tema delle mi-noranze linguistiche euro-pee, oltre ai Walser, si èdedicata e ha diretto undocumentario anche sui La-dini delle Dolomiti

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LINO MAZZURANA

Regista indipendente, hadedicato alla montagna ve-ronese documentari, corto-metraggi e video musicali.Si è occupato in partico-lare della documentazionein video del patrimonio discultura e di pittura popo-lari della Lessinia insiemecon lo studioso Carlo Ca-poral con il quale ha realiz-zato i video Giallo, rosso eblu e Le pietre della fede.

IL TEMPIOITALIA, 2006, 20’

Regia Lino MazzuranaFotografia Lino Mazzurana Montaggio Lino MazzuranaProduzione Lino Mazzurana (Brentonico - TN)

La danza come controcampo della vita, l’armonia del movi-mento e l’armonia dei fiori, i colori delle foglie e il viso del mal-garo accanto al fuoco sono le immagini che narrano le quattrostagioni della natura in parallelo con le quattro stagioni dellavita. I paesaggi del Baldo e delle montagne che sovrastano laVal d’Adige si alternano con i passi di danza. I colori caldi del-l’autunno si sposano con il grande acino rosso, portato dallaballerina come fosse mosso dal vento. Le grandi nevicate, coni fiocchi morbidi, si alternano con la danza delle Tre Grazie del-l’inverno. Infine è il sole a brillare, sulla grande distesa biancadi neve.

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IMMAGINI DI JAIME SAENZITALIA, 2005, 30’

Regia Pierandrea GagliardiMontaggio Elisa MinuzzoProduzione Controcampo Produzioni (Venezia)

Jaime Saenz è considerato il maggior scrittore boliviano del No-vecento. Attraverso la testimonianza di amici, attori di teatro,studiosi e critici, il film ne rivela la ricca personalità che lo tennelontano dai circoli letterari ufficiali spingendolo a immergersi,«con spietato amore per il mondo» e con indifferenza ai biso-gni, nei bassifondi della sua città, La Paz. Dall’alto, questa città,indigena e meticcia, sembra un formicaio. I rumori e le poesiedi Saenz ci accompagnano prima dentro La Paz e infine sullemontagne sacre, dove le parole levigate del poeta diventanovento e cielo.

PIERANDREAGAGLIARDI

Nato a Venezia nel 1968,ha frequentato l’Actor PlayHause di Milano e dal1986 partecipa ai labora-tori della scuola Ipotesi Ci-nema di Ermanno Olmi.Ha realizzato i cortome-traggi Coma irreversibile eVenezia, l’ultimo affare, idocumentari Mid’ne e Il ri-torno alla Fenice. Lavoranel campo del video pub-blicitario e nel documenta-rio industriale con la Con-trocampo Produzioni di Ve-nezia.

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KARPATEN LEBEN IN DRACULAS WÄLDERNAUSTRIA, 2006, 52’

Regia Kurt MayerSceneggiatura Kurt MayerFotografia Helmut WimmerMontaggio Harald AueMusica Andreas FabianekProtagonisti Delia Oanlea, Vasile MarincaProduzione Kurt Mayer Film (Wien)

In un piccolo paese dei Monti Carpazi, il più imponente bastione montuoso d’Europa, il gio-vane Vasile va verso l’alpeggio. Rimarrà sui pascoli 5 mesi, è l’unico modo per guadagnarequalcosa. Lassù apprende la tipica lavorazione del formaggio che viene appeso al sole per-ché si asciughi. In valle, durante la messa con rito ortodosso, la gente indossa i colortatis-simi costumi tipici. Siamo sulle montagne della Transilvania, nel cuore delle foreste del ConteDracula, vicino a Rosia Montana che, fin dal tempo dei Romani, era conosciuta, per i gia-cimenti auriferi, come il Klondike d’Europa. Vasile, il montanaro, incontra Delia, una ragazzadella città. Danzano il tipico ballo con il cappello. Otto mesi dopo i due ragazzi si sposano,d’inverno, con gli immancabii festeggiamenti a base di vodka e i variopinti costumi tipici.Una storia tra il ricordo e la speranza, nel cuore della nuova Europa.

KURT MAYER

Regista e produttore, ènato a Vienna nel 1951.Tra i suoi film ricordiamo:Gallen Road, Schwimmenbin der Wüste, Erik, Berg-gasse 19.

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LA LUCE DENTROSTORIA DI ARMANDOITALIA, 2005, 28’

Regia Remo SchellinoSceneggiatura Erika Peirano, Remo SchellinoFotografia Remo Schellino, Remo PeiranoMontaggio Erika PeiranoProduzione Polistudio di Remo Schellino (Belvedere Langhe - CN)

Dopo la contrada, a 1200 metri di altitudine, bisogna conti-nuare per la strada a piedi. Dalla piccola casa immersa nellefoglie d’autunno, esce Armando, con il cappello e il pastranod’alpino, e racconta. Il suo volto sembra una maschera. Affio-rano i ricordi dellla terribile Ritirata di Russia: «Ci abbiamomesso 19 giorni di tradotta e 40 a piedi…». E, con le sue pa-role, diventa silenziosa anche la musica. Tornato dalla Russia loportarono in Germania, dove fu internato in un campo di con-centramento: «Se ci stavo altri 10 giorni non lo raccontavo più».E invece è qui, nella sua casa affumicata dal nero fumo dellastufa, mentre la musica accompagna i primi piani in bianco enero delle sua mani, provate dal tempo e dalla Storia.

REMO SCHELLINO

Regista e autore, nel 1991ha fondato la casa di pro-duzione Polistudio di Cu-neo con la quale è forni-tore della RAI regionale enazionale. Ha prodotto de-cine di documentari storici,sociali, etnografici e pro-mozionali di tipo turistico.Dal 1999 al 2001 ha col-laborato con Sat 2000,producendo due trasmis-sioni televisive sul volonta-riato.

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LA ROUTE TURQUE DE L’ANATOLIE À L’ALTAÏFRANCIA, 2005, 60’

Regia Jean-Baptiste Warluzel, Falk Van GaverSceneggiatura Jean-Baptiste WarluzelFotografia Jean-Baptiste WarluzelMontaggio Jean-Baptiste WarluzelProduzione Vidéographie (Le Pradet)

Il silenzio e la stasi sono il linguaggio di questo film che ci portaa scoprire panorami, volti e soprattutto lunghe interminabilistrade che si perdono all’orizzonte. Dall’Anatolia all’Altaï per-corre queste strade significa incontrare Turcomanni, Uzbeki, Kir-ghizi e Kazachi, popoli che discendono tutti dalle stesse tribùche lasciarono le renne e le foreste del Nord per diventare al-levatori di cavalli nelle steppe dell’Asia Centrale. A bordo dellaloro auto, i registi hanno percorso l’Asia Minore e Centrale dal-l’ottobre 2004 al febbraio del 2005 riportando immagini che,spogliate dalla musica e spesso quasi senza suono, ci portanoper 60 minuti nella lentezza delle steppe e dei deserti.

JEAN-BAPTISTEWARLUZEL

Laureato in belle arti e di-plomato in musica, è regi-sta professionista e ha rea-lizzato numerosi lavori vi-deo e molte esposizionifotografiche tra cui quellaDu Cœur à l’ouvrage. Stapreparando un lungome-traggio sul Tibet.

FALK VAN GAVER

Laureato in scienze politi-che a Parigi, con master inreligioni e società, è scrit-tore e autore per la rivistaImmédiatemen. Ha pubbli-cato il saggio Le Politiqueet le Sacré e sta scrivendodue nuovi racconti di viag-gio.

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LA STRADA DEI CAPELLIITALIA, 2006, 20’

Regia Fredo VallaSceneggiatura Fredo VallaFotografia Luciano FedericiMontaggio Renato CavalleroProduzione Giorgio Vivalda per Pubbliviva (Torino)

La raccolta dei capelli per parrucche è stata per decenni il me-stiere tipico della popolazione di Elva, paese a 1700 metrinella Valle Maira, in Piemonte. I capelli di Elva venivano rac-colti e venduti non soltanto in Italia, ma anche in Francia, inGermania, in Inghilterra e perfino negli Stati Uniti. La voce del-l’anziana che ricorda quando le tagliarono a zero i capelli, elei piangeva, e la testimonianza dell’anziano che vendeva ca-pelli, magari un etto soltanto, purché fossero «come volevano

loro», ci porta ascoprire un la-voro curioso es c o n o s c i u t o .Dopo averli rac-colti, bisognava“brustiar” i ca-pelli, passarli suuna specie dicardo per ren-derli morbidi. Im-pressiona vederela pubblicitàdella ditta chevendeva capelliposticci e pen-sare che le par-rucche dei lordinglesi eranoconfezionate coni capelli di que-sta povera gentedi montagna.

FREDO VALLA

Autore e regista, è nato nel1948, vive a Ostana, inVal Po. Ha lavorato conIpotesi Cinema di ErmannoOlmi e ha realizzato docu-mentari e film trasmessidalle sedi RAI regionalidella Valle d’Aosta, diTrento e Bolzano e delFriuli Venezia Giulia.

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LEBEN IM SÜDTIROLERSCHNALSTALGERMANIA, 2006, 44’

Regia Lisa EderSceneggiatura Lisa EderFotografia Matthias Jung, Jurgen KatzurMontaggio Hammelar KochProduzione NDR (Hamburg)

Da generazioni e generazioni, a metà giugno, nell’alta Val Se-nales, si ripete lo stesso rituale. La lunga fila delle pecore saleper la transumanza che le porterà sui pascoli in Austria. Fortu-nat Gurschler sale con le sue pecore sui sentieri ancora copertidi neve, oltre i 3000 metri del ghiacciaio dell’Hochjoch. Nel1979 morirono 200 pecore, sorprese da una tormenta. In ValSenales vive anche la contadina Edith Gurschler, con suo ma-rito e i sei figli, e il contadino Hermann Müller che abita in unacontrada che esiste dal 1358. «Ora mi sento molto solo», rac-conta. Sua sorella Paola viene ogni estate al maso per aiutarlo.Gli fa i canederli. Sono quadri di un mondo che, forse, fra qual-che anno non esisterà più.

LISA EDER

Nata a Freyung, in Ba-viera, ha studiato lettera-tura tedesca, economia po-litica e psicologia. Dal1992 lavora come giorna-lista e si dedica alla scrit-tura di sceneggiature e testiper documentari. Dopoaver seguito i corsi dellaScuola Superiore per Film eTelevisione di Monaco, dal1997 si dedica alla regiadi documentari per la Tele-visione Bavarese e per al-tre emittenti tedesche.

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LE FIL DE L’AIGUILLEFRANCIA, 2005, 12’

Regia Denis DucrozFotografia Denis DucrozProduzione Compagnie du Mont Blanc (Chamonix)

L’incredibile visione dall’alto dell’Aiguille du Midi, con la suatorre sulla cima, apre il racconto della costruzione nel 1955della teleferica che, partendo da Chamonix, raggiunge i 3842metri del ghiacciaio del Monte Bianco. Le immagini vanno dallamisurazione con il cavo d’acciaio, al trasporto in cima dei ma-teriali, al lavoro degli operai appesi sullo strapiombo, al pranzonella galleria scavata nella roccia. Nella seconda parte, il filmillustra i lavori di rinnovamento della teleferica, per far fronte aisegni del tempo, con la cabinovia portata in alto dall’elicotteroche poi, finiti i lavori, sale quasi verticale, attraversa le nuvolee arriva sul maestoso Plan des Aiguilles a cospetto del MonteBianco.

DENIS DUCROZ

Guida alpina, cameramane regista, ha realizzato filmdi spedizioni alpinistichepremiati in numerosi festivalinternazionali. Tra i suoisoggetti privilegiati c’è ilMonte Bianco al quale hadedicato i film Les inconnusdu Mont Blanc, Le concertau Mont Blanc e Les Nau-fragès du Mont Blanc.

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GIORGIO PIRANA

Socio del Club Alpino Ita-liano e del Gruppo ItalianoScrittori di Montagna, hafrequentato fin da giovanele montagne della Lessiniae successivamente molti iti-nerari alpinistici della ca-tena alpina. Come foto-grafo ha immortalato le suemontagne di cui conservaun archivio straordinario diimmagini. Al Film FestivalPremio Lessinia partecipaininterrottamente dallaprima edizione e ha otte-nuto numerosi premi.

LESSINIA - INVERNI LONTANIITALIA, 2006, 14’

Regia Giorgio PiranaFotografia Giorgio PiranaProduzione Giorgio Pirana (Colognola ai Colli - VR)

Gli ultimi anziani dei Monti Lessini raccontano dell’inverno, lastagione più dura da vivere nel tempo povero e avaro dellaprima metà del secolo scorso. I primissimi piani di questi testi-moni della nostra storia, dicono della nostalgia di «quando sistava peggio», o di come «sarebbe stato meglio morire da pic-coli». Con loro se ne andrà un pezzo di questa montagna, terraalla quale sono legati come una roccia al prato, tanto da dire,con lo sguardo di chi ha vissuto una vita lassù: «Io resterò sem-pre qui».

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LES FEMMES DU MONT ARARATFRANCIA, 2004, 85’

Regia Erwann BriandSceneggiatura Erwann BriandFotografia Jacques MoraMontaggio Guillaume GermaineMusica Ramponneau ParadiseProduzione Flight Movie (Paris)

Nel 1996, le donne che si erano unite alla guerriglia PKK, sullemontagne del Kurdistan, decisero di formare un loro piccoloesercito, indipendente da quello degli uomini. Il film segue lavita di un gruppo di sei ragazze guerrigliere sulle montagne bel-lissime e dure al confine tra la Turchia e l’Iran. Esse vivono nel-l’attesa di un nemico che non sembra arrivare mai, come nel ce-lebre libro di Dino Buzzati. Sono sempre in movimento, scalanoe scendono le montagne ma, tra le manovre militari, il film ne ri-vela anche i momenti intimi, i sogni e i tragici ricordi delle tor-ture subite. Donne bellissime, dai grandi occhi neri nei quali silegge il dramma di una guerra alla quale sono costrette a par-tecipare per frenare la follia degli uomini.

ERWANN BRIANDNato in Francia nel 1971,ha viaggiato molto nell’Eu-ropa dell’Est prima di tra-sferirsi in Polonia dove hastudiato alla Scuola di Ci-nema di Lodz specializzan-dosi in regia. Dopo il suoritorno in Francia, nel1996, ha iniziato a lavo-rare come regista e sce-neggiatore di documentaritra cui ricordiamo Des Po-laks en Pologne e Aniela.

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MASSIMILIANOSBROLLA

Nato nel 1968, è giornali-sta professionista dal1995. Ha realizzato di-versi reportage per il pro-gramma Prossimo Tuo diRAI Due e ha collaboratocon testate giornalistiche re-gionali e nazionali. Comeregista collabora con il ca-nale satellitare Studio Uni-versal e ha realizzato do-cumentari naturalistici perla RAI e con il NationalGeographic Channel Ita-lia.

LE VALLI DEI BASILISCHIITALIA, 2005, 24’

Regia Massimiliano SbrollaSceneggiatura Massimiliano SbrollaFotografia Massimiliano SbrollaMontaggio Massimiliano SbrollaProduzione Zoo Factory (Roma)

Il basilisco, animale misterioso, enigmatico, inafferrabile che,nelle sue varianti, popola le leggende di ogni valle alpina. Rac-conti e testimonianze di gente di montagna ci portano alla sco-perta di questo “lucertolone” che da sempre affascina e impau-risce. Ogni regione, ogni paese ha il suo basilisco: il SerpenteGatto, il gemello di Nessie, il serpente con la cresta rossa e 4ali da pipistrello, il serpente con gli occhiali che rende sterili ledonne che ne incrociano lo sguardo. E la fantasia della gentecorre, fino a sostenere che il Lago di Como sia la dimora sub-acquea di un fantomatico mostro.

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LUSÉRNITALIA, 2006, 20’

Regia Lia Giovanazzi BeltramiSceneggiatura Lia Giovanazzi BeltramiFotografia Denis MorosinMontaggio Alberto BeltramiProduzione Celeste Film (Madriano - TN)

A Luserna, piccolo paese del Trentino abitato da poche centi-naia di abitanti, sopravvive l’antico idioma cimbro, la linguache popolazioni provenienti probabilmente dalla Baviera, nelMedioevo, portarono sulle montagne trentine, veronesi e vicen-tine, ma che oggi si è conservato e viene parlato soltanto qui.Oltre alla lingua, i Cimbri lasciarono in questi luoghi usanze etradizioni che si sovrapposero a quelle locali. In particolare fu-rono la lavorazione della pietra e l’arte del tombolo a ha per-mettere la sopravvivenza di questa comunità di montagna. Il do-cumentario ci porta a scoprire Luserna, la sua gente, i suoi cantipopolari, ma anche i ricordi della Grande Guerra con il forte,il museo e le testimonianze dei profughi.

LIA GIOVANAZZIBELTRAMI

Nata nel 1967, si è lau-reata in lingue e letteraturestraniere e diplomata in re-gia presso la New YorkFilm Academy. Realizzadocumentari dal 1991. Èfondatrice di Bianconero,archivio di film di paesi invia di sviluppo e del festi-val internazionale di ci-nema e religione ReligionToday.

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ALESSANDRO SORESINI

Laureato in discipline diarte, musica e spettacolo,con indirizzo cinema, hasvolto una tesi con oggettol’isola come archetipo cine-matografico. Attore e per-former teatrale, lavora traVerona e Bologna. Ma Bo-héme è la sua prima operavideografica.

MA BOHÉMEITALIA, 2004, 15’

Regia Alessandro SoresiniSceneggiatura Alessandro SoresiniFotografia Luca ZanoliMontaggio Luca ZanoliProtagonisti Giulia Vaccari, Chiara GaspariProduzione Alessandro Soresini (Verona)

Una fuga, un piede contro il mare, l’abbandonare il mondoumano per sprofondare in se stessi e poi ritrovarsi nel mondonaturale. Il film prende avvio dal contrasto tra i ruderi del villag-gio turistico abbandonato dei Pàrpari, simboleggiante il conflittodella vita familiare, e le immagini della splendida Lessinia, ac-compagnate dalla musica. Si scoprono così le voci di un ramo,di una cascata, delle rocce, delle gocce in una grotta. Unafuga allucinata e impossibile che non può che sconfinare nel so-gno, nell’onirca Valle delle Sfingi che, finalmente, porta alla pro-tagonista sguardi di pace.

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MARGHÈ MARGHÌERITALIA, 2005, 52’

Regia Sandro GastinelliSceneggiatura Marzia Pellegrino, Sandro GastinelliFotografia Sandro Gastinelli, Ivo MarabottoMontaggio Marzia Pellegrino, Sandro GastinelliMusica Sebastien Guerreau, Helen Williams, Tom BakerProduzione Studiouno Produzioni Televisive (Boves - CN)

Tra le rigogliose cascine di pianura e le magre baite delle mon-tagne piemontesi, al cospetto del maestoso Monviso, c’è un po-polo di “margari” che «quelli della città non sanno neanche cheesiste». Li chiamano “marghè” o “marghìer”. Sono i cow-boydelle Alpi con le loro mandrie di vacche bianche piemontesi.Volti e storie, di campanacci, di feste e di formaggi. Testimo-nianze delle tradizioni che, attraversando indenni i secoli, si tra-mandano ora ai giovani allevatori che, orgogliosi del loro la-voro, si commuovono a parlare dei loro animali e mostrano i va-riopinti “tupin”, i campanacci che le mucche portano come untrofeo nel percorso che le conduce all’alpeggio.

SANDRO GASTINELLI

Nato nel 1968, vive conla sua famiglia nella pic-cola contrada di Rosbelladi Boves, ai piedi della Bi-salta, sulle Alpi Occidentalidel Piemonte. Ha coltivatola passione per il cinemaancora giovanissimo fino afondare, nel 1990, in-sieme con la moglie Mar-zia Pellegrino, la StudiounoProduzioni Televisive. Conil film Parla de Kyè inizianel 1997 una prolifica atti-vità di documentarista.

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FABIO WUYTACK

Nato nel 1981 ad An-versa, in Belgio, ha fre-quentato un master in artiaudiovisive specializzan-dosi in direzione di docu-mentari. Come scultore, nel1999 riceve una borsa distudio con la quale si perfe-ziona a Carrara, capitaledella scultura marmorea.Dal 2000 si dedica al ci-nema realizzando docu-mentari premiati, in pochianni, in festival internazio-nali di tutto il mondo. Unodi essi è stato presentato alFestival di Cannes nel2003.

MADE IN ITALYBELGIO, 2004, 29’

Regia Fabio WuytackSceneggiatura Fabio WuytackFotografia Andy DaelmanMontaggio Anneke Buelaert, Fabio WuytackProduzione Fabio Wuytack (Wachrebeke)

Un vecchio filmato dei fra-telli Lumière sulla ferroviamarmifera costruita nel1860 a Carrara, porta ilregista e un gruppo diamici a vivere un’avventuraattraverso le Alpi Apuanealla ricerca del misteriososet dove vennero giratequelle immagini. La troupesi ritrova tra le osterie diCarrara, a interrogare lagente e i vecchi cavatori.Tutti se la ricordano, LaMarmifera, la ferrovia cheattraversava le Apuane,lassù, dove le cave si man-giano le montagne, fino

alle cime più alte. Dopo rocambolesche interviste e scene dacommedia dell’arte, i giovani amici ritrovano quel tunnel. Mala ricerca non è finita, perché, oltre al tunnel, il regista trova ilregistro di battesimo e la casa dove abitavano i suoi genitori.Non solo quel film, quindi, ma lui stesso è “made in Italy”.

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SCHWEIZER ALPEN DER GROSSE ALETSCHGLETSCHERGERMANIA, 2004, 30’

Regia Johannes HöflichSceneggiatura Johannes HöflichFotografia Juerger PietznerMontaggio Elke ChristProduzione WDR (Köln)

Il più grande ghiacciaio d’Europa, lungo 25 km nel cuore delleAlpi Svizzere, è patrimonio naturale dell’UNESCO. Una mera-viglia della natura, dove l’Uomo ha fortemente inciso con la suapresenza, costruendo la linea ferroviaria Jungfrauloch, la piùalta d’Europa, che porta fino ai 3454 metri, a dominare le pa-reti dell’Eiger, mito dell’alpinismo mondiale. Le cascate chescendono dal ghiacciaio, percorrono tra fragore e spruzzi lefenditure rocciose. Lassù si sale per camminare sul ghiaccio, mail turismo così intenso rischia di compromettere il fragile ecosi-stema naturale.

JOHANNES HÖFLICH

È nato a Colonia nel 1960e lavora da 18 anni comeautore e regista per diverseemittenti televisive tede-sche. Laureato in geogra-fia, ha diretto diversi docu-mentari naturalistici ed èautore delle serie televisiveTauchparadiese der Erde eNaturalparadiese Europas.

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in concorso

NICOLAS GABRIEL

Nato nel 1963, si è lau-reato a Parigi presso il di-partimento di studi e ricer-che audiovisive e cinema-tografiche. È autore didocumentari dedicati allanatura, alla scienza e al-l’avventura per i maggioricanali televisivi francesi.Ha lavorato come reporter,regista e montatore di tra-smissioni sportive e di fic-tion televisive.

VOYAGE AU CENTRE DE LA PIERREFRANCIA, 2003, 52’

Regia Nicolas GabrielSceneggiatura Nicolas GabrielFotografia Jean-François BauthodMontaggio Didier TouchetteMusica Christian HollProduzione Bonne Pioche, Espace Vert Canada (Paris)

Situata nell’Ovest del Madagascar, le montagne Tsingy di Be-maraha sono un’eccezionale unicum geologico e biologico, unlabirinto di canyon rocciosi, scavati dall’acqua, dove il rischioè quello di perdersi. Una spedizione scientifica multidisciplinareci fa scoprire questo ecosistema, tentando di dare delle rispo-ste alla presenza delle specie animali e vegetali che vi vivono.È Jean-Claude Dobrilla, guida speleologica, a facilitare l’ac-cesso agli anfratti labirintici, mentre il musicista Christian Hollregistra i suoni della foresta e li trasforma in musica. Si esploracammindando sul filo del rasoio delle rocce appuntite di questo“bosco di roccia” che a percuoterlo con delle bacchette suonae canta e diventa un concerto di suoni nei suoni della foresta.E, mentre nelle grotte i serpenti notturni vengono a trascorrere lagiornata, di notte migliaia di pipistrelli escono per cacciare.

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in concorso

PHILIP HAUCKE

Nato a Düsseldorf, nel1978, ha studiato allaNew York Film Academy ealla Scuola superiore perfilm e televisione di Mo-naco. Musicista, vincitoredi premi in competizioninazionali di violino e pia-noforte, dal 1999 lavoracome assistente alla regiae come regista, parteci-pando e ottenendo riconi-scimenti in numerosi festivalinternazionali.

WEISSE STILLEGERMANIA, 2004, 80’

Regia Philip HauckeSceneggiatura Philip HauckeFotografia Stefan KarleMontaggio Dunya CampregherMusica Philipp F. KölmelProtagonisti Florian Panzner, Peter Kremer, Bastian TrostProduzione Neos Film (München)

Dopo l’8 settembre 1943, reparti della Quinta Divisione diMontagna dell’esercito tedesco si trovano sulle Alpi tra l’Italia el’Austria. Piccole unità a fare la guardia a 260 km di montagna,a 3000 metri di altitudine in condizioni terribili. Il film narra lastoria di un gruppo di soldati, stremati per il freddo, senza rifor-nimenti, in attesa di un nemico che, come nel Deserto dei Tar-tari di Buzzati, non arriva mai. Nella tana scavata nella neve siaspetta. I compagni muoiono. La radio, dopo erssere riusciti afarla funzionare, trasmette, quasi come una presa in giro, La Ca-valleria Rusticana di Mascagni. In quella caverna i giovani sol-dati raccontano delle fidanzate e scrivono lettere che non par-tiranno mai. In quelle condizioni, l’ufficiale perde ogni autoritàdopo che i suoi soldati scoprono che aveva nascosto degli zuc-cherini solo per sé. Un affresco non di eroismo, ma di intensaumanità.

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Foto di Henri Agresti (archivio Trento Filmfestival)

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evento speciale

ALESSANDROANDERLONI

Trentaquattrenne, è nato evive a Velo Veronese, sul-l’altopiano della Lessinia eha fatto della sua perma-nenza in montagna l’argo-mento di un impegno tra-dotto in musica, teatro, ci-nema e letteratura.Scrittore, autore e regista,è socio accademico delGruppo Italiano Scrittori diMontagna. Alla Lessinia hadedicato la sua tesi di lau-rea in lettere, un libro e piùdi venti testi teatrali. Perl’APS Video di Verona è au-tore e regista di documen-tari naturalistici, di cortome-traggi e di film a soggetto.È autore di documentaristorici per la trasmissioneLa storia siamo noi in ondasulle reti RAI. Direttore dicoro, è compositore dicanti, di commedie musi-cali e di colonne sonore.

L’ABISSOITALIA, 2005, 75’

Regia Alessandro AnderloniSoggetto Francesco SauroSceneggiatura Francesco Sauro, Alessandro AnderloniFotografia Paolo Covi, Francesco Sauro, Alessandro AnderloniMontaggio Paolo CastellettiMusica Alessandro AnderloniProduzione Accademia della Lessinia (Velo Veronese - VR)

Federazione Speleologica Veneta (Venezia)Realizzazione APS video (Verona)

Impressionante, dura, con un solo ingresso, la Spluga dellaPreta sprofonda sotto i pascoli dei Monti Lessini. Esplorata perla prima volta nel 1925, è stata considerata fino al 1953 l’a-bisso più profondo del mondo. Nei suoi enormi pozzi e nellesue strettissime fessure sono state scritte le pagine più esaltantidella speleologia mondiale. Nell’autunno del 2004 un gruppodi speleologi scopre una nuova diramazione nella grotta. Ot-tant’anni dopo la prima esplorazione si riaprono le spedizionialla ricerca di nuove vie, inseguendo le correnti d’aria che flui-scono verso la Val d’Adige. Due anni di riprese, 30 discese nel-l’abisso, oltre 70 speleologi coinvolti per raccontare l’affasci-nante storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta e mo-strare per la prima volta la Sala Nera, a meno 800 metri diprofondità, sul fondo di uno degli abissi più difficili del mondo.

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evento speciale

DAL SAHARA ALL’AFGHANISTANINCONTRO CON HENRI AGRESTI

Un omaggio alla carriera cinematografica di Henri Agresti. Ilregista francese racconta le sue esplorazioni in Alaska, nel Sa-hara e in Afghanistan commentando le immagini di alcuni deisuoi film.

La Femme de DenaliLe immagini dell’Alaska in occasione di una spedizione alpinistica. Film premiato con la Gen-ziana d'Oro al Festival di Trento nel 1977.

Le sel et la rocheUn’esplorazione nel deserto del Sahara con le eccezionali immagini di un incontro con unacarovana di nomadi che attraversano il deserto.

Montagnes arides du WakhanUna rocambolesca esplorazione in Afghanistan a bordo di due Renault 4 durante la qualeAgresti ha avuto modo di avvicinare le popolazioni di una regione che nel 1968 era total-mente sconosciuta. Sono immagini rarissime delle popolazioni di villaggi sperduti sulle mon-tagne dell'Hindou-Kouch, di un mondo ormai totalmente scomparso.

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Foto di Henri Agresti (archivio Trento Filmfestival)

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evento speciale

MONTAGNE, SCENARI DI GUERRAIN COLLABORAZIONE CON LA MEDIATECA REGIONALE DEL VENETO

Montegrappa - Luogo della memoria

ITALIA, 2001, 29’

Regia Massimo PrevedelloTesti Livio VanzettoProduzione Regione Veneto, Blow Up Audiovisivi (Treviso)

Le tragiche vicende storiche avvenute sul Monte Grappa e il luo-ghi simbolici della memoria: la statuta della Madonnina feritadi Para Sarto, l’immenso ossario della Grande Guerra e il mo-numento del Murer dedicato ai partigiani della Resistenza.

Ritratti - Mario Rigoni Stern

ITALIA, 1999, 55’

Regia Carlo MazzacuratiProtagonisti Mario Rigoni Stern, Marco PaoliniProduzione Regione Veneto, Vesna Film (Padova)

Nell’arco di tre giornate,Mario Rigoni Stern raccontaa Marco Paolini la storiadella sua vita, l’infanzia trale montagne di Asiago, lagiovinezza, la guerra, la ter-ribile Ritirata di Russia, il ri-torno a casa, l’esperienza discrittore iniziata con Il ser-gente nella neve. Un ritrattodi profonda umanità, che in-vita alla riflessione sui temicruciali e sui valori della no-stra civiltà. Di sfondo i pano-rami innevati dei grandiprati dell’Altipiano.

LA MEDIATECAREGIONALE DELVENETO

Istituita nel 1983, la Me-diateca Regionale, consede in Villa Settembrini, aMestre, costituisce il piùricco archivio documenta-rio audiovisivo del Veneto.Oltre 800 titoli, sudddivisiin sezioni ambientali, stori-che e artistiche. La digita-lizzazione dell’archivio, ilsito internet e il calendariodi cineforum, conferenze eincontri concorrono alla dif-fusione di tale patriumonioaudiovisivo a fini culturali,didattici e promozionali. Lacircolazione del patrimoniodocumentario della Media-teca Regionale coinvolgele biblioteche del SistemaBibliotecario del Veneto equelle degli Enti Locali, ga-rantendo un’ampia e capil-lare presenza sul territorio.La sede della MediatecaRegionale sta diventandofulcro delle attività venetelegate all’audiovisivo attra-verso la collaborazionecon la Veneto Film Commis-sion e con l’associazionedei festival veneti VenetoFilm Festival.Foto di Adriano Tomba

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indici

Alla scoperta delle antiche cave e miniere della Lessinia................... pag. 10Auf den Spuren der Cimbren ........... ” 11Bel Baldo ..................................... ” 12Bezad’s last journey ....................... ” 13Ci co cunta .................................. ” 14Con la neve e con il sole ................ ” 15Das Geheimnis des Andenheilers - Die Naturmedizin der Kallawaya ..... ” 16Der Judas von Tirol ......................... ” 17Dr. Mick e la foresta....................... ” 18El Nene, la morte della valle ........... ” 19Fasching in Bagolino...................... ” 20Greina......................................... ” 21Ils Gualsers in Grischun - Surviver in muntogna...................... ” 22Il tempio....................................... ” 23Immagini di Jaime Saenz ................ ” 24Karpaten - Leben in Draculas Wäldern ” 25L’abisso........................................ ” 42La luce dentro - Storia di Armando.... ” 26La Route Turque de l’Anatolie à l’Altaï 27La strada dei capelli....................... ” 28Leben im Südtiroler Schnalstal .......... ” 29Le fil de l’Aiguille ........................... ” 30Lessinia - Inverni lontani .................. ” 31Les femmes du Mont Ararat ............. ” 32Le valli dei basilischi ...................... ” 33Lusérn .......................................... ” 34Ma Bohéme.................................. ” 35Marghè marghìer .......................... ” 36Made in Italy ................................ ” 37Montegrappa - Luogo della memoria 46Ritratti - Mario Rigoni Stern .............. ” 46Schweizer Alpen - Der Grosse Aletschgletscher ............ ” 38Voyage au centre de la pierre ......... ” 39Weisse Stille ................................. ” 40

Agresti Henri................................. pag. 44Anderloni Alessandro ..................... ” 42Asam Werner .............................. ” 17Balossi Restelli Andrea ................... ” 18Briand Erwann .............................. ” 32Chiaravallotti Bruno ....................... ” 18Delibori Maurizio .......................... ” 12Ducroz Denis ................................ ” 30Eder Lisa ..................................... ” 29Gabriel Nicolas ............................ ” 39Gagliardi Pierandrea .................... ” 24Gastinelli Sandro........................... ” 36Giovanazzi Beltrami Lia ................. ” 34Haucke Philip ............................... ” 40Hermann Villi ................................ ” 21Höflich Johannes .......................... ” 38Jaeger Isabelle ............................. ” 22Kastlunger Valentina ...................... ” 14Ladkani Richard ............................ ” 16Mayer Kurt ................................... ” 25Mazzacurati Carlo ........................ ” 46Mazzurana Lino ............................ ” 23Menzel Sigi ................................. ” 11Miliani Emanuele .......................... ” 15Murray John ................................. ” 13Pirana Giorgio ............................. ” 31Prevedello Massimo ...................... ” 46Sbrolla Massimiliano ..................... ” 33Schellino Remo ............................. ” 26Schwellensattl Josef ....................... ” 20Ugo Slomp ................................... ” 19Soresini Alessandro ....................... ” 35Valla Fredo .................................. ” 28Van Gaver Falk ............................. ” 27Vinco Franco ................................ ” 10Warluzel Jean-Baptiste ................... ” 27Wartmann Thomas ....................... ” 16Wuytack Fabio ............................ ” 35

Indice dei film Indice dei registi

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Film Festival Premio LessiniaPiazza Don Angelo Vinco37020 Cerro Veronese (VR) - ItaliaTel. +39 045 7080005 - Fax +39 045 [email protected] - www.filmfestivallessinia.it La

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