VITA DIOCESANA La bellezza del Vangelo incarnato

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N. 6 • 16 febbraio 2020 • 1,00 Anno LXXIV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli La bellezza del Vangelo incarnato @ Crescenzio Card. Sepe Corsi di vela per ragazzi a rischio 11 CITTÀ La Campania contro il gioco d’azzardo 15 CITTÀ Le Comunicazioni Sociali oggi nel Messaggio del Papa 8 e 9 SPECIALE La santità una scelta per la famiglia 4 VITA DIOCESANA L’Oratorio alla “Rotonda” 2 Acerra aspetta Papa Francesco 5 Economia e finanza etica 10 Maggio dei monumenti alla Bit di Milano 12 Nasce un osservatorio sulla creatività urbana 13 Afragola, scuola di scacchi in oratorio 14 Antonio Boccellino Vittorio Bosio Antonio Botta Antonio Colasanto Girolamo Dal Maso Doriano Vincenzo De Luca Virgilio Frascino Vincenzo Lionetti Elena Scarici Mariangela Tassielli Gianpiero Tavolaro Gli interventi Don Giussani ha saputo leggere il Vangelo e incarnarlo nel contesto culturale, sociale e spirituale del suo tempo, cogliendo i segni dei tempi e rimodulando l’annuncio per gli uomini e le donne di oggi andando alle radici, alle sorgenti del Vangelo, mostrandone la sua bellezza e la sua grandezza, incentrate nell’in- carnazione del Verbo di Dio. a pagina 3

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N. 6 • 16 febbraio 2020 • € 1,00

Anno LXXIV • Poste Italiane S.p.A. • Spediz. in abbon. postale • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut.  014/CBPA-SUD/NA • Direzione e Redazione Largo Donnaregina, 22 • 80138 Napoli

La bellezzadel Vangelo incarnato@ Crescenzio Card. Sepe

Corsi di velaper

ragazzi a rischio

11

CITTÀ

La Campaniacontro

il gioco d’azzardo

15

CITTÀ

Le Comunicazioni Sociali oggi

nel Messaggio del Papa

8 e 9

SPECIALE

La santitàuna scelta

per la famiglia

4

VITA DIOCESANA

L’Oratorio alla “Rotonda” 2

Acerra aspetta Papa Francesco 5

Economia e finanza etica 10

Maggio dei monumenti alla Bit di Milano 12

Nasce un osservatorio sulla creatività urbana 13

Afragola, scuola di scacchi in oratorio 14

Antonio Boccellino • Vittorio Bosio

Antonio Botta • Antonio Colasanto

Girolamo Dal Maso • Doriano Vincenzo De Luca

Virgilio Frascino • Vincenzo Lionetti

Elena Scarici • Mariangela Tassielli

Gianpiero Tavolaro

Gli interventi

Don Giussani ha saputo leggere il Vangelo e incarnarlo nel contesto culturale,sociale e spirituale del suo tempo, cogliendo i segni dei tempi e rimodulandol’annuncio per gli uomini e le donne di oggi andando alle radici, alle sorgentidel Vangelo, mostrandone la sua bellezza e la sua grandezza, incentrate nell’in-carnazione del Verbo di Dio. a pagina 3

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Vita Diocesana Nuova Stagione2 • 16 febbraio 2020

CentroMissionarioDiocesanoIl Centro Missionario Diocesanoorganizza una serie di incontrimensili, condotti dalmissionario comboniano padreAlex Zanotelli, presso la chiesadi Santa Maria del Rifugio invia Tribunali 188, Napoli. Gli appuntamenti si terrannosempre di martedì, alle ore18.30, secondo il seguentecalendario.18 febbraio – “Ascoltare il gridodella terra e dei poveri. DallaLaudato si’ al Sinodosull’Amazzonia”.3 marzo – “Questa terra è sacra.Il Vangelo della creazione” 7 aprile – “Chiamati a unaconversione ecologica”.5 maggio – “Il disastro ecologicocampano ci interpella”.Durante questi incontri diformazione sarà possibilevisitare la mostra “Il grido dellaterra” composta di dodicipannelli “roll up” che si ispiranoalla “Laudato sì”.Ritenendo i suddetti temi moltoimportanti, è possibile svolgerealcuni di essi presso altre sedi suinvito. Anche la mostra con idodici pannelli è a disposizionedi chi volesse utilizzarla, previaccordi con il direttore delCentro Missionario Diocesano.

Chiesadel GesùNuovoTerzo mercoledì del mese,incontro mensile di preghiera deimalati con San GiuseppeMoscati. Il prossimoappuntamento è per mercoledì19 febbraio, a partire dalle ore16. Alle ore 17, celebrazionedella Santa Messa. I padri sonodisponibili ad accogliere i fedeliche desiderano ricevere ilsacramento della Penitenza.

PiccoleAncelledi Cristo Re“Lectura Patrum neapolitana” .Prossimo incontro: sabato 22febbraio, ore 17, presso l’AulaMagna della Casa del VoltoSanto, in via Ponti Rossi 54, aCapodimonte. Marcello Marina,professore ordinario diLetteratura cristiana anticanell’Università di Foggia,leggerà: Agostino, Vedere Dio(Lettera 147). A cura diGiovanni Catapano. CollanaTesti Patristici 261. Roma, CittàNuova, 2019.

Dopo l’inaugurazione del campetto all’a-perto nel 2016, l’Oratorio “La Rotonda” dellaparrocchia S. Maria alla Rotonda, continua lasua crescita con una nuova sala multifunzio-nale inaugurata da don Salvatore Fratellanzail 9 febbraio con grande partecipazione di fe-deli, soprattutto bambini e ragazzi con i lorogenitori. Le difficoltà che in ambito cittadinola pastorale giovanile incontra sono note, mal’entusiasmo e il coraggio non manca e si pos-sono trasformare in sfide e opportunità. Cosìla carenza cronica di spazi è stata l’occasioneper ripensare a come organizzare in modonuovo un ambiente che sia accogliente e sti-molante per i ragazzi e le loro famiglie. Il re-sponsabile dell’oratorio Carmine Nasti, conun gruppetto agguerrito e generoso di collabo-ratori sta dando forma a un progetto che cercadi porsi in relazione con le altre realtà dellaparrocchia, e non solo con il catechismo: que-st’anno i ragazzi hanno iniziato a collaborarecon i volontari del “Buon Samaritano” chepreparano settimanalmente la cena per il dor-mitorio “La Palma”. Veniamo anche da unabellissima iniziativa sul territorio: i ragazzi(spontaneamente!) si sono impegnati nell’o-pera di riqualifica di un campo di basket pub-blico in occasione di un evento in memoria diKobe Bryant, dando anche a noi più grandiuna bella testimonianza di partecipazione edentusiasmo. La nuova sala dell’oratorio, inti-tolata a S. Francesco, si inserisce in questoprocesso non sempre facile. Il parroco ha mes-so a disposizione un tavolo da ping pong, deibiliardini e una televisione per giocare insie-me alla playstation e per vedere qualche video,per ascoltare musica o vedere una partita.L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo.

Lo slogan dell’Oratorio di quest’anno è“liberiAMOci”: liberiamoci da vecchi schemidi pastorale, dalla paura di rischiare, dalloscoraggiamento di fronte alle tante difficoltà.Un grazie, quindi, a tutti gli animatori e ai sa-cerdoti della Rotonda che continuano a crede-re nel progetto dell’Oratorio, che passo dopopasso, continua a crescere.

Girolamo Dal Maso

Parrocchia Santa Maria della Rotonda

Inaugurato l’oratorio sulle orme di San Francesco

Un ricordo di don Salvatore Coppola, recentemente tornato alla Casa del Padre

Pastore appassionato del suo tempoIl nono decanato, unito in preghiera, ha reso grazie a Dio per il dono

di don Salvatore Coppola sacerdote della Chiesa di Napoli, venuto amancare all’affetto dei suoi cari e dei suoi fedeli il 18 dicembre 2019.

Don Salvatore nacque il 15 ottobre del 1945 nel quartiere popolosodi Ponticelli in una bella famiglia di otto figli. Cresciuto all’ombra delcampanile del Santuario della Madonna della Neve, ha coltivato già dapiccolo una profonda sensibilità religiosa e una sincera devozione allamadre di Gesù. Entrato nel Seminario Maggiore di Napoli fu ordinatosacerdote nel 1970, e destinato come vicario parrocchiale alla comunitàdella Beata Vergine di Lourdes in cui era parroco monsignor AttilioPirio. Spiravano in quegli anni i venti del Concilio Vaticano II e delSessantotto, il giovane presbitero Salvatore dedicò le primizie del suoministero ai giovani, creando, d’intesa con il servo di Dio, don AgostinoCozzolino, parroco della Madonna della Neve, la interparrocchiale gio-vanile di Ponticelli, anticipando di diversi anni l’intuizione di SanGiovanni Paolo II che nel suo pontificato indicò come priorità dellaChiesa universale la famiglia e i giovani.

Fu nominato parroco della parrocchia di Santa Croce nel centro sto-rico di Ponticelli e, dopo qualche anno, gli fu affidata anche la comunitàdi Santa Maria delle Grazie al Felaco che si trova nelle zone agricole piùperiferiche della città. Non fu facile guidare due comunità autonome,però don Salvatore, con il suo carattere determinato, riuscì nell’intentodi creare di due una sola famiglia parrocchiale. Fu così che poté cimen-tarsi nella formazione dei primi gruppi di spiritualità familiare e nellacreazione di una équipe di pastorale giovanile al servizio delle parroc-chie del diciassettesimo decanato.

Per diversi anni ha insegnato religione all’Istituto Tecnico Agrario“Emanuele De Cillis” di via Argine. Nel 1998 fu mandato parroco allaparrocchia di Santa Maria delle Grazie a Porchiano e, nello stesso pe-riodo, da mons. Filippo Strofaldi, vicario zonale, fu invitato ad aprireuno dei centri di Pastorale Giovanile della Diocesi che chiamò “Anthos”.Iniziò così un periodo molto fecondo di attività pastorali che culmina-rono nella partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù del2000 a Roma. Centinaia furono i giovani che parteciparono alla“Esperienza”, un cammino di quattro giorni con momenti forti di pre-ghiera e di vita fraterna che suscitò molti talenti e alcune vocazioni sa-

cerdotali. Nel cuore di tantigiovani sono ancora impressiricordi indelebili di meravi-gliosi campi scuola in cui allameditazione della Parola diDio si univa la contemplazio-ne delle stelle e delle bellezzedel Creato. Don Salvatore èstato direttore spirituale dio-cesano dei “Cursillos diCristianità” per diversi anni,promuovendo un serio e qua-lificato impegno dei laici nellachiesa. Era un uomo amantedella verità e diretto, non gra-diva le mezze misure, spessoricordava nelle sue omelie chenulla è impossibile a Dio, lasua fede forte e salda non è crollata neanche in momenti difficili in cuiil dolore causato dalla morte di persone care si è affacciato nella sua vita.

Per diversi anni è stato decano del diciassettesimo decanato promuo-vendo tra i sacerdoti momenti di fraternità e di genuina condivisione, an-ticipando nei fatti le indicazioni della Chiesa che invitava a creare unapastorale integrata e una rete tra le parrocchie che facesse uscire da stec-cati e chiusure. È stato un pastore appassionato del suo tempo e affezio-nato al suo territorio. Certamente il presbiterio del nono decanato con lasua dipartita improvvisa si è impoverito, non potendo più attingere allasua saggezza che proveniva da una vita vissuta tra la gente semplice.

Come lui stesso amava ripetere spesso non è andato via per semprema è andato “a Dio” per ritrovare coloro che lo precedevano nel regnodei cieli nell’attesa della beata speranza della piena manifestazione deifigli di Dio. A noi spetta il compito di raccogliere il frutto di tanto lavoroe di trasmetterlo alle nuove generazioni con altrettanta passione e dedi-zione. Allora con Sant’Agostino diremo: «Non ti chiediamo, Signore, per-ché ce lo hai tolto ma ti ringraziamo perché ce l’hai donato».

Vincenzo Lionetti

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Primo Piano DiocesiNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 3

Domenica 9 febbraio, il Cardinale Crescenzio Sepe ha presieduto nella Chiesa Cattedrale la Celebrazione eucaristica in occasione

del XV anniversario della morte di don Luigi Giussani, fondatore della Fraternità di Comunione e Liberazione

La bellezza del Vangelo incarnato@ Crescenzio Card. Sepe *

Cari fratelli e sorelle, in questo sacrifi-cio eucaristico facciamo memoria del no-stro fratello Luigi Giussani, che il Signorechiamò a sé quindici anni fa, il 22 febbraiodel 2005, una memoria che fa emergere,attraverso l’ascolto della Parola dei Dio diquesta quinta domenica del tempo ordina-rio, il carisma e la spiritualità che ha la-sciato alla chiesa intera e ai suoi discepoli.

Le parole che il Signore rivolge a tutti idiscepoli - «Voi siete la luce del mondo, voisiete il sale della terra» -, manifestano co-me, nella figura di questo sacerdote, han-no trovato una eco e una testimonianzaprofonda perché quello che ha fatto, hadetto e ha scritto, rimangono ancora un’e-redità per la vita di tutta la Chiesa perchélui, don Giussani ha saputo leggere ilVangelo e incarnarlo nel contesto cultura-le, sociale e spirituale del suo tempo, co-gliendo i segni dei tempi e rimodulandol’annuncio per gli uomini e le donne di og-gi andando alle radici, alle sorgenti delVangelo, mostrandone la sua bellezza e lasua grandezza, incentrate nell’incarna-zione del Verbo di Dio.

In una società insipida, in una societàche non sa vedere perché oscurata dalletenebre del materialismo, si aprono leporte del cuore e il Vangelo diventa bellez-za, fermento di una società nuova, rinno-vata nel nome di Cristo. Guardiamo an-che oggi la carta geografica delle tante mi-serie, delle oscurità, delle insipidezze, de-gli innumerevoli peccati sociali: quantipoveri ed emarginati non vengono aiutatia scoprire la loro dignità umana. Sta tuttaqui capiamo l’urgenza di aprire il Vangeloe di mostrare la bellezza della Parola di unDio fattosi uomo.

Come diceva il Cardinale Ratzingernell’omelia in occasione del funerale, alquale ebbi l’onore di partecipare,Giussani era alla ricerca della bellezza diDio, non una bellezza fatua, vuota, incon-sistente, ma la vera bellezza che è Dio stes-so che si manifesta. Ed è in questo tenta-tivo di incontrare Dio che don Giussani fe-ce scoprire quanto è importante per l’uo-mo assaporare ed essere illuminati daquesta realtà del Dio fattosi uomo. Perchéquesto è l’avvenimento centrale della sto-ria di ogni uomo, della storia di tutta l’u-manità. Dio, diceva don Luigi, va in cercadell’uomo, mendica l’uomo, e il compi-

mento si realizza nel Cristo, nel Verbo in-carnato, che diventa, a sua volta, mendi-cante dell’uomo per far scoprire la dignitàe la bellezza di questo incontro. Da qui na-sce lo stupore, la rivoluzione interiore, lanuova creatura che fonda tutta la sua vitanel Dio creatore, incarnatosi in Cristo. E laChiesa diventa il luogo dove ognuno di noipuò trovare rifugio, aiuto, forza per incon-trare l’altro, cosicché la vita di questo servodi Dio è diventata come un’espressione,una vocazione a guadagnare l’altro per far-lo assurgere alle altezze del cuore di Dio.

Certo tutta la sua preparazione umana,intellettuale e sacerdotale è rivolta semprea predicare, ad annunziare questo stuporedi Dio, così quando insegnava con unapredilezione del tutto particolare ai giova-ni del Liceo Classico “Berchet” di Milanoo all’Università Cattolica, si prodigava perfar scoprire le bellezze del Vangelo, permettere in luce il sapore della vita vera del-l’uomo.

Con il nostro caro don Giussani ci vede-vamo spesso a Roma. Ha avuto tante dif-ficoltà, tanti problemi, anche quando, in-serito nella gioventù studentesca, dovettelasciare questo suo impegno. Tuttavia laProvvidenza di Dio volle che potesse darevita alla fraternità di Comunione eLiberazione, riconosciuta poi ufficial-mente dalla Santa Sede nel 1982.

C’è una cosa che vorrei sottolineare del-la spiritualità e del carisma di donGiussani: la sua devozione sincera,profonda, umile alla Madonna. Dal miste-ro dell’incarnazione mostrava come que-

sta ragazza di 17-18 anni è diventata iltempio in cui il mistero di Dio si è realiz-zato, offrendo il suo corpo e la sua animaalla volontà misteriosa del Padre, stru-mento per l’incarnazione di Dio. DonGiussani ha vissuto l’ultima parte dellasua vita, durante la malattia, come un af-fidamento del figlio che ama profonda-mente sua madre.

E alla fine morì con questa invocazio-ne: «Madonna, tu sei la certezza della no-stra speranza». Una frase che poi è statamessa sulla sua tomba al cimitero diMilano.

Seguiamo questo esempio, questaprofonda spiritualità, questo desiderio diricerca, facciamoci arricchire dalla luce diDio perché da mendicanti possiamo di-ventare e vivere da figli di Dio sotto la pro-tezione di Maria, nostra Madre, che ci do-na speranza, gioia, forza e coraggio nel-l’incontro abbagliante con il Figlio, per-ché solo così possiamo capire la nostra vo-cazione cristiana ed essere testimoni in unmondo spesso tenebroso perché lontanodalVerbo e dalla parola del Vangelo.

Cari amici di Comunione e Libe ra zio -ne, Dio benedica tutti voi, vi dia la forza dicamminare per trovare sempre stimolinuovi in una società difficile come la no-stra, il coraggio di essere autentici disce-poli del Signore e la gioia di comunicareagli altri, come ha saputo fare don LuigiGiussani, la bellezza e la grandezza delmistero di Dio. Dio vi benedica e ‘aMadonna v’accumpagne!

* Arcivescovo Metropolita di Napoli

Le parole di don Julián Carrón, Presidente di Comunione e Liberazione

Fedeli al carisma«Affinché, fedeli al carisma di don Giussani nell’appartenenza

alla vita della Santa Chiesa, possiamo assecondare l’invito di papaFrancesco a “seguire Gesù, ascoltare ogni giorno la sua chiamata”che ci raggiunge attraverso i suoi testimoni. Offrendo la nostra esi-stenza per il Papa e i nostri fratelli uomini, domandiamo alloSpirito che l’incontro con Cristo diventi sempre più l’orizzonte to-tale della nostra vita e la forma vera di ogni rapporto». È questa l’in-tenzione di preghiera che è stata letta nella celebrazione eucaristica,a quindici anni dalla morte di don Giussani e a trentotto dal rico-noscimento pontificio della Fraternità di Comunione eLiberazione.

Parlando del contesto in cui i cristiani sono chiamati a vivere laloro fede, don Julián Carrón (presidente della Fraternità) ha affer-mato recentemente: «Quante volte in questi anni ci siamo detti,con le parole di papa Francesco, che stiamo vivendo un vero e pro-prio “cambiamento d’epoca”. I segni di un mutamento radicale nei

rapporti fra le persone, nella società, nelle istituzioni si vedonosempre più chiaramente e a ogni latitudine. Nei Paesi tradizional-mente di cultura cristiana, poi, è sempre più chiaro che il contestosociale non è più in grado di sostenere i valori cristiani che per se-coli hanno caratterizzato la vita delle persone».

«Questo profondo cambiamento che stiamo attraversando - haaggiunto don Carrón - è per noi una grande provocazione a non da-re nulla per scontato e ci costringe a interrogarci quotidianamentesu qual è la nostra speranza, che cosa ci permette di alzarci alla mat-tina, andare a lavorare, voler bene, non scandalizzarci dei nostri li-miti, affrontare la vita senza paura e senza violenza nei rapporti.Sosteniamoci a vicenda con la testimonianza reciproca - ha con-cluso -, perché questa circostanza non faccia venir meno la passio-ne di comunicare Cristo, facendo risplendere la Sua bellezza davan-ti a tanti giovani che sono alla ricerca, talvolta a tentoni, di qual-cosa che risponda alle loro esigenze più umane».

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Vita Diocesana Nuova Stagione4 • 16 febbraio 2020

Pontificia Facoltà Teologicadell’Italia MeridionaleSezione San Luigi

Proposteculturalidel secondosemestreMusica sacra, con Jordi-A.Piqué (da lunedì 17 febbraio,ore 14.30-16.10)Approcci filosofici allasessualità, con E. Iula (damartedì 18 febbraio, ore14.30-16.10)Cristianesimo e nonviolenza, con A. Ianniello eS. Tanzarella (da martedì 18febbraio, ore 14.30-16.10).Percorsi di formazionepolitica, con F. Occhetta (damercoledì 19 febbraio, ore14.30-16.10)Ciclo di conferenze: “Ilmediterraneo e le suenarrazioni. Percorso diincontro in dialogo, alla(ri)scoperta dell’identitàmediterranea”.Il percorso prevede: “Lanarrazione credente”(marzo); “La narrazione deimezzi di informazione dimassa” (maggio); “Lanarrazione dei martiri”(ottobre); “La narrazionedella letteratura e dellamusica” (novembre).Ciclo di conferenze: “Le cittàdel cristianesimo antico:Efeso e il mediterraneo”.Il percorso prevede: “Efeso,profilo storico e urbanistico”(martedì 17 marzo, ore16.30); “Relazioni politichetra Efeso e Roma” (martedì31 marzo, ore 16.30); “Lereligioni di Efeso nel primosecolo” (martedì 28 aprile,ore 16.30); “La presenzacristiana a Efeso nei primidue secoli” (martedì 5maggio, ore 16.30). A curadell’Istituto di Storia delCristianesimo.Attività formative. Laboratorio di mediazionedei conflitti. “Sentire l’altrocome se stessi” (6-7 marzo;3-4 aprile; 8-9 maggio). Laboratorio per il dialogointerreligioso e interculturaleattraverso le arti. “L’artecome luogo di incontro e dicontaminazionefeconda” (maggio-giugno2020). A cura della Scuola diAlta formazione di Arte eTeologia, in collaborazionecon la Licenza inTeologia Fondamentale.Per ulterioriinformazioni: [email protected]

Arriva il documentario su “Lourdes”

(Sir)Giovedì scorso, 13 febbraio, la Filmoteca Vaticana haospitato la proiezione del film-documentario francese“Lourdes”. L’opera, acclamata dalla critica e dal pubblico,sbarca in Vaticano su iniziativa dell’Ambasciata di Franciapresso la Santa Sede e del Dicastero per la Comunicazione. Ilfilm in francese è sottotitolato in italiano. La proiezione è sta-ta seguita da un dibattito insieme con la co-sceneggiatriceSixtine Léon-Dufour e il giornalista François Vayne, già diret-tore di “Lourdes Magazine”. Dal 24 febbraio il lungometrag-gio firmato dai registi Thierry Demaizière e Alban Teurlaisarà anche nelle sale italiane. In Francia è stato visto da oltre200.000 spettatori, con un successo inatteso.

«Le riprese ci hanno coinvolto per quasi un anno», hannodichiarato i registi: «A Lourdes si possono mettere da parte leproprie convinzioni private per mettere a fuoco qualcosa distraordinario».

Il film-documentario, che racconta il percorso di una deci-na di pellegrini al Santuario di Lourdes, presenta malati, disa-bili, familiari e volontari, offrendo dei ritratti di una grande

forza e verità, e mettendo a nudo con discrezione la dignità, ilcoraggio, la voglia di vivere di questi eroi del quotidiano.Toccante e rispettoso della fede, l’opera suscita sentimenti dicompassione e ammirazione e mostra che la città mariana diLourdes rimane un luogo unico nel suo genere. “Lourdes” ha,inoltre, ricevuto una nomination come “migliore documenta-rio” dalla prestigiosa “Académie des César”, che assegna an-nualmente riconoscimenti ai migliori film e alle principali fi-gure professionali del cinema francese.

La santitàuna vocazione da condividere

Proseguono gli incontri di formazione

Le iniziative formative promossedall’Ufficio “Famiglia e Vita” del SettoreLaicato della Diocesi, ciclo di quattro in-contri, proseguono per promuovere e svi-luppare la pastorale familiare diocesana.Il prossimo e terzo incontro su: “La fami-glia via ordinaria di santità” avrà per te-ma: “La santità, una vocazione da condi-videre in due” e si terrà giovedì 20 febbraio2020 - ore 18,30 presso la Sala Convegnidella Casa del Volto Santo Via Ponti Rossi,54 – Napoli. Il relatore sarà: mons. RenzoBonetti, presidente della fondazione“Famiglia dono grande”.

Monsignor Bonetti ci sta accompa-gnando per l’intero itinerario ispiratoall’'Esortazione Apostolica “Gaudete etExsultate” di Papa Francesco, sulla risco-perta della vocazione alla “santità dellaporta accanto” tipica delle nostre famiglie.In sintonia con la Lettera Pastorale delCardinale Sepe “Visitare i carcerati”, le fa-miglie vogliono fare proprio l’invito ad es-sere una Chiesa domestica “che annuncia,celebra e testimonia il Vangelo dellaCarità”.

L'incontro di febbraio continuerà aproporre la vocazione della famiglia allasantità cercando di incarnarla nel conte-sto attuale, con i rischi e le opportunitàche ogni famiglia si ritrova a vivere ognigiorno.

In particolare, il prossimo incontrosottolinea la dimensione di coppia dellavocazione alla santità degli sposi: “la san-tificazione è un cammino comunitario, dafare a due a due” (Francesco “Gaudete edExsultate”, 141). Esiste infatti un legamespirituale intrinseco alla coppia nella vo-cazione matrimoniale e familiare.Inoltre, l’incontro delineerà le dinamicherelazionali marito-moglie, genitori-figliattraverso le quali si condivide concreta-mente un cammino verso la santità. Nontrascurando le difficoltà che talvolta si re-gistrano a livello pastorale, nelle quali lecoppie vivono la propria vocazione in mo-do individualistico, come se fosse un fattoprivato.

Gli argomenti proposti e l’autorevolez-

za del relatore costituiscono una possibi-lità unica per approfondire le tematichelegate alla pastorale e alla spiritualità fa-miliare: la comunità diocesana è invitataa partecipare e a diffondere il più possibilel’invito coinvolgendo il maggior numerodi operatori e fedeli impegnati a vario tito-

lo nella pastorale familiare e non solo.Per maggiori informazioni è possibile

contattare la segreteria dell’Ufficio il mer-coledì e giovedì, dalle 10 alle 13 al n° te-lefonico 081 5574226, oppure inviare unamail a [email protected].

Ufficio “Famiglia e Vita”

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Attualità EcclesialeNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 5

Cyberbullismo:Rapporto Moige e Polizia postale

Il 40% dei ragazziprova un senso di delusionese non riceve likeSolo una piccolissima quota deiragazzi non è connesso ainternet. Ben il 37,7% va inansia se non è collegato e il 40%prova un senso di delusione senon riceve abbastanza “like” orichieste di amicizia. Sonoalcuni dei dati emersidall’indagine condotta dalMoige, il Movimento italiano deigenitori, dal titolo “La dietaCyber dei nostri figli”,coordinata da Tonino Cantelmidell’Università europea di Romae presentata oggi nella salapolifunzionale della presidenzadel Consiglio dei ministri. Ilcampione studiato ha visto ilcoinvolgimento di 2500 ragazzifra i 5 e i 22 anni. A collaborareall’indagine è stata anche laPolizia postale che ha fornito inumeri sui reati commessi nelweb registrati negli ultimi dueanni. Solo nel 2019, sono stati460 i casi trattati che hannocoinvolto 52 vittime di etàinferiore ai 9 anni, 99 fra i 10 e i13 anni e 309 fra i 14 e i 17anni. Secondo la Polizia postale,i casi in generale che vedonouna vittima minorenne sono inaumento del 18% e raddoppianoquelli per detenzione e diffusionedi materiale pedopornografico.Dal report risulta poi che il24,8% rinuncia spesso o semprealle ore di sonno per rimanereconnesso, mentre il 40% provaun senso di delusione perl’assenza di notifiche. Davantialle insidie di internet, i ragazzisi mostrano ingenui: il 71,2%ammette di aver accettatol’amicizia di un estraneo suisocial almeno una volta e il 21%di aver incontrato di personaestranei conosciuti in rete. Sifidano del web anche comemezzo di informazione, visto chesolo il 18% verifica la fonte.Durante la mattinata è stata,inoltre, presentata anche lacampagna promossa dal Moige“Giovani ambasciatori contro ilbullismo e il Cyber risk” checoinvolgerà 62mila studenti di250 scuole italiane. Di questi,1.250 diventeranno giovaniambasciatori per segnalare casidi bullismo nei loro istituti. Asupporto è stato, infine, creatoper le segnalazioni il numeroverde 800 937070.

Diocesi di Acerra – Curia Vescovile – Ufficio Comunicazioni Sociali

Visita di Papa Francesco ad Acerra

A cinque anni esatti dalla Lettera enci-clica Laudato si’ sulla cura della casa co-mune, Papa Francesco sceglie di celebrar-ne l’anniversario il prossimo il 24 maggioad Acerra, proprio al centro di quei terri-tori inquinati tra Napoli e Caserta, sorvo-lando i quali nel 2014 – ha detto ilPontefice in un libro intervista – fu «un fat-to puntuale», che «mi commosse, e da allo-ra fu un crescendo attraverso le notizie, unapresa di coscienza lenta».

La presenza del Santo Padre nelle no-stre terre, e in particolare nella nostra dio-cesi di Acerra, è una «grazia speciale», hadichiarato il Vescovo, S. E. Mons. AntonioDi Donna, perché «il Papa viene ad ascol-tare insieme ai vescovi, soprattutto dellediocesi più colpite dall’inquinamento, lesofferenze della nostra gente, e per ricordare

le altre Terre dei fuochi d’Italia». La visita,perciò, rappresenta per noi «un evento sto-rico che ci riempie di gioia, una iniezione difiducia e di speranza per le famiglie, in mo-do speciale quelle dei bambini e dei ragazzicolpiti dalla malattia».

E di sicuro «darà nuova linfa al cammi-no che le diocesi della Conferenza episcopa-le campana stanno già facendo per educarei cristiani, adulti e bambini, alla giustizia,alla pace e alla salvaguardia del creato», ag-giunge il presule, per il quale il quinto annodella Laudato si’ ad Acerra, è però ancheuna esortazione a verificare lo stato di acco-glienza di quel profetico documento».

La visita del Papa costituisce, infine,«un forte appello alle Istituzioni, perché fi-nalmente venga fatta verità nei nostri terri-tori, e soprattutto venga garantito uno svi-

luppo vero alle nostre terre, che ponga alcentro l’uomo, il suo sviluppo integrale,compatibile con la fondamentale e origina-ria vocazione agricola, archeologica e turi-stica», ha concluso monsignor Di Donnainvitando «tutti a pregare»per questo «mo-mento speciale di grazia».

Il Santo Padre Francesco arriverà nellaprima mattinata di domenica 24 maggioad Acerra. Dopo aver attraversato la città,incontrerà i Vescovi, i parroci, i sindacidei comuni della “Terra dei fuochi”, e unarappresentanza di famiglie che hannoavuto vittime dell’inquinamento ambien-tale.

Seguirà la Concelebrazione eucaristicain piazza Calipari e la preghiera delRegina coeli. Subito dopo il Santo Padrefarà rientro in Vaticano.

La Comunità di San Marco Evangelista di Afragola in pellegrinaggio alla parrocchia di San Domenico Soriano e San Nunzio Sulprizio a Napoli

Perché ci insegnino ad amare Cristo

Il parroco di San Marco Evangelista di Afragola, donGiuseppe Delle Cave, ha guidato in pellegrinaggio alla parroc-chia di San Domenico Soriano e San Nunzio Sulprizio, un foltogruppo di fedeli della sua Comunità. Ad accoglierli il parrocodon Antonio Paone.

Come ogni giorno 5 di ogni mese, anche a febbraio, per decre-to Pontificio, è stato possibile ottenere l’indulgenza plenaria. Perl’occasione è stata celebrata una Solenne Eucarestia, presiedutada don Giuseppe delle Cave e concelebrata da don AntonioPaone.

«Con grande gioia e con altrettanto onore accogliamo – così donAntonio Paone – il parroco di San Marco con i fedeli e il seminari-sta Marco Iengo. Sono venuti in pellegrinaggio nella nostra parroc-chia da San Nunzio Sulprizio. Tutti noi portiamo ancora nel cuoreil ricordo dei giorni in cui, l’ottobre dello scorso anno, l’urna delSanto e la Celebrazione conclusiva sono state portate ad Afragola.Stasera questa bella comunità ci ricambia la visita venendo a pre-gare da noi. Come pellegrini ci rivolgiamo al Santo mettendo nellesue mani”.

Gli ha fatto seguito don Giuseppe Delle Cave: «Grazie della vo-stra accoglienza – così il Pastore di una delle comunità più anti-che di Afragola – Ci affidiamo a San Nunzio per celebrarel’Eucarestia che questo Santo amava in modo particolare trascor-rendo ore intere davanti al Tabernacolo: affinché anche noi possia-mo continuare quest’Adorazione come continuo ringraziamentoal Signore durante le nostre giornate di lavoro, di scuola. E racco-mandiamo anche a lui tutti i nostri cari ammalati, le vocazioni alsacerdozio e quelle alla famiglia, istituzione che oggi attraversa unmomento difficile in questa società sempre più secolarizzata. Ci af-

fidiamo a lui perché ci insegni ad amare Cristo e ad amarci tra dinoi e tradurre in semplicità di cuore la vita e la Santità di ogni gior-no».

Nella parrocchia di piazza Dante, per decreto pontificio, il 5di ogni mese è possibile lucrare l’indulgenza plenaria, per inter-cessione di San Nunzio Sulprizio, partecipando ad una delle ce-lebrazioni che vengono officiate alle ore 10 e alle ore 18.30 nellachiesa parrocchiale.

San Nunzio, canonizzato nell’ottobre del 2018 da PapaFrancesco, era un giovane operaio abruzzese, morto nel 1836 adappena 19 anni per una forma di turbercolosi. Per curarsi vennea Napoli, all’ospedale degli Incurabili, dove fu subito amato dalpopolo che lo definì affettuosamente ‘o Santariell nuost” , ed èprotettore degli invalidi.

Antonio Boccellino

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Attualità Ecclesiale Nuova Stagione6 • 16 febbraio 2020

Cresime inCattedraleIl sacramento della Cresima oConfermazione si celebra, soloper coloro che appartengono allaDiocesi di Napoli, previaprenotazione. I documenti richiesti sono:certificato di Battesimo,certificato di avvenutapartecipazione al corso diCresima presso la propriaparrocchia e certificato diidoneità del padrino o madrinarilasciato dalla parrocchia diappartenenza.L’Ufficio Cresime per leprenotazioni è aperto dal lunedìal sabato, dalle ore 9.30 alle12.30 (081.44.90.97).Queste le prossime domenichedel 2020 in cui verrà conferito,nella Cattedrale di Napoli, ilSacramento dellaConfermazione. 23 febbraio8 marzo22 marzo19 aprile3 maggio17 maggio31 maggiox14 giugno28 giugno12 luglio26 luglio13 settembre27 settembre11 ottobre25 ottobre8 novembre22 novembre13 dicembre27 dicembre.

BasilicaBuonConsiglioCapodimonteOgni giorno 25 del mese, nellaBasilica Santuariodell’Incoronata Madre del BuonConsiglio a Capodimonte sisvolge la “Serata Mariana”.Prossimo appuntamento:martedì 25 febbraio. Ore 19.30,Santo Rosario. Ore 20, SantaMessa. Ore 21, AdorazioneEucaristica. Ore 21.45, Salutoalla Madonna.

La Catechesi settimanale di Papa Francesco

Il Regno di Dio è dei poveri in spirito

di Antonio Colasanto

Ci confrontiamo oggi con la prima delleotto Beatitudini del Vangelo di Matteo.Gesù inizia a proclamare la sua via per lafelicità con un annuncio paradossale:«Beati i poveri in spirito, perché di essi è ilregno dei cieli». Una strada sorprendente euno strano oggetto di beatitudine, la po-vertà.

Che cosa vuol dire? Lo spirito, secondola Bibbia, è il soffio della vita che Dio hacomunicato ad Adamo; è la nostra dimen-sione più intima, diciamo la dimensionespirituale, la più intima, quella che ci ren-de persone umane, il nucleo profondo delnostro essere. Allora i “poveri in spirito”sono coloro che sono e si sentono poveri,mendicanti, nell’intimo del loro essere.Gesù li proclama beati, perché ad essi ap-partiene il Regno dei cieli.

Se non accetto di essere povero, prendoin odio tutto ciò che mi ricorda la mia fra-gilità. Non c’è trucco che copra questa vul-nerabilità. Le persone orgogliose non

chiedono aiuto, non possono chiedereaiuto, non gli viene di chiedere aiuto per-ché devono dimostrarsi auto-sufficienti. Equante di loro hanno bisogno di aiuto, mal’orgoglio impedisce di chiedere aiuto.

Sono parole che vengono dalla povertàdi spirito. Non bisogna essere invadenti,ma chiedere permesso: «Ti sembra bene fa-re questo?», così c’è dialogo in famiglia,sposa e sposo dialogano. «Tu hai fatto que-sto per me, grazie ne avevo bisogno». Poisempre si fanno degli errori, si scivola:«Scusami». Non è povero di spirito. Lastanchezza di chiedere perdono: questa èuna malattia brutta.

Perché è difficile chiedere perdono?Perché umilia la nostra immagine ipocri-ta. Eppure, vivere cercando di occultare leproprie carenze è faticoso e angosciante.Gesù Cristo ci dice: essere poveri è un’oc-casione di grazia; e ci mostra la via di usci-ta da questa fatica. Ci è dato il diritto di es-sere poveri in spirito, perché questa è la via

del Regno di Dio. Siamo tutti poveri in spi-rito, siamo mendicanti. Il Regno di Dio èdei poveri in spirito. Ci sono quelli chehanno i regni di questo mondo: hanno be-ni e hanno comodità. Tante volte vediamonel telegiornale o sui giornali che quel go-vernante forte, potente o quel governo cheieri c’era e oggi non c’è più, è caduto. Lericchezze di questo mondo se ne vanno, eanche il denaro.

Il Regno di Dio è dei poveri in spirito.Regna veramente chi sa amare il vero benepiù di sé stesso. Potere della fratellanza,potere della carità, potere dell’amore, po-tere dell’umiltà. In questo sta la vera li-bertà: chi ha questo potere dell’umiltà, delservizio, della fratellanza è libero.

A servizio di questa libertà sta la po-vertà elogiata dalle Beatitudini. Sempredobbiamo cercare la libertà del cuore,quella che ha le radici nella povertà di noistessi.

Un nuovo cammino ecumenicoConcorrere al progresso spirituale della società: sono pa-

role che don Luigi Sturzo rivolge agli uomini di buona vo-lontà. «Con la nostra bandiera morale e sociale – diceva – ispi-randosi ai saldi princìpi del cristianesimo che consacrò la gran-de missione civilizzatrice dell’Italia».

I punti del programma mostrano lungimiranza politica espirito profetico, una compiuta visione dello Stato e della so-cietà, un rimando concreto alla vita della gente e ai bisogniprimari di una comunità civile.

Sturzo parlava di libertà e indipendenza della Chiesa nellapiena esplicitazione del suo magistero spirituale. Libertà e ri-spetto della coscienza cristiana considerata come fondamen-to e presidio della vita della nazione, delle libertà popolari edelle ascendenti conquiste della civiltà del mondo.

Una tesi che risuona, ancora oggi, come un monito. Faredella coscienza cristiana il presupposto del progresso socialedel Paese, di un’Italia che aveva bisogno di ricostruzione ma-teriale e di rigenerazione spirituale e morale.

Ieri come oggi, spetta ai laici cristiani assicurare il progres-so della Nazione, a partire dal contenuto spirituale, dunquemorale, della fede professata. Un assunto che anche la nostraCostituzione non esclude, quando codifica il dovere di ognicittadino di svolgere un’attività o funzione che concorra al

progresso spirituale della società. Un principio da ricordarecon frequenza e rispetto.

Occorre ribadire che la vera crisi è spirituale. La crisi an-tropologica, morale, culturale, sociale, politica ed economicadel nostro tempo rappresenta una diretta conseguenza dellacrisi spirituale che è in atto-

Rifare il tessuto spirituale della società umana è la primagrande missione, in un momento storico in cui sembra sem-pre più evidente lo smarrimento o l’adulteramento dell’iden-tità cristiana. Perché tutto ciò accada serve, innanzitutto, unavera discontinuità generazionale: la necessità di coinvolgerei giovani, una nuova generazione di leader, preparati e appas-sionati.

Serve anche discontinuità metodologica, vale a dire prose-guire sulla via del dialogo, del progettare e del costruire insie-me, quella che Papa Francesco definisce “la cultura dell’in-contro”. Infine, guardando all’Europa, una discontinuità cul-turale.

Occorre una cultura dei diritti umani che sia vera culturadi pace, l’osservanza integrale dei diritti umani costituisce lastrada più sicura per stringere relazioni solide tra le religioni,tra i popoli e tra gli Stati.

Virgilio Frascino

IN RICORDOÈ tornato

alla Casa del Padre

Don Francesco Del Vecchio

Parroco Resurrezione del Signore a Scampia

Direzione, Redazione e Amministrazione di “Nuova Stagione” partecipano al dolore

della famiglia e della

comunità parrocchiale.

Page 7: VITA DIOCESANA La bellezza del Vangelo incarnato

Beato Luca BelludiSacerdote Francescano – 17 febbraio

Della nobile Famiglia dei Belludi di Padova, entrònell’Ordine Francescano a 25 anni, la tradizione vuole che siastato lo stesso San Francesco a vestirlo col saio. Frequentòl’Università di Padova. Sacerdote nel 1227, Luca si incontrò conSant’Antonio da Padova, di cui divenne discepolo fedele fino al-la morte di lui, per questo fu chiamato Luca di Sant’Antonio. Fuuno dei redattori dei Sermones del Santo. Con le sue preghieree con l’intervento in sogno di Sant’Antonio, Padova fu liberatadalle prepotenze del tiranno Ezzelino da Romano. Morì il 17febbraio 1286. Il suo corpo fu deposto nella stessa urna che ave-va contenuto il corpo di Sant’Antonio. Da sempre consideratoBeato, titolo confermato dopo regolare processo da Pio XI il 18maggio 1927. Rimangono di lui i Sermones dominicales che siconservano integralmente nella Biblioteca Antoniana diPadova. È invocato dagli studenti per il buon esito degli esami.

Santa Geltrude ComensoliVergine e Fondatrice – 18 febbraio

Di famiglia povera, molto religiosa e credente in conformitàalla Storia Sacra predicata dal parroco nell’insegnamento dellaDottrina Cristiana, Caterina, di intelligenza vivace e di animopronto, vive in casa i misteri cristiani della fede. Nel 1867 si con-sacra nella Compagnia di Sant’Angela Merici e diventa maestradel gruppo di novizie della Compagnia di Bienno. Fattasi ormaidonna saggia, ricca di capacità umane e di sensibilità interiori,portata a una spiritualità profonda e a una crescente attenzionealle necessità educative delle giovinette, ai poveri e ai malati,matura sempre più in lei l’ideale di fondare un Istituto deditoall’Adorazione e all’Educazione dei piccoli e dei giovani, che siconcretizza con l’incontro a Bergamo del sacerdote donFrancesco Spinelli. Nel secolo XIX è necessario un sacerdoteSuperiore a garanzia del buon funzionamento di un Istitutofemminile. Dal 1879 al 1882 il progetto che delinea con donFrancesco, si precisa e, dopo essere stato sottoposto al vescovodi Bergamo mons. Gaetano Camillo Guindani, l’Istituto si fondail 15 dicembre 1882. In città e in diocesi l’iniziativa è ben accolta,perché è l’unica sul territorio bergamasco con lo scopo primariodell’Adorazione perpetua. La Casa Madre è in Bergamo, ma al-tre case si aprono, vivente la Fondatrice, in Lombardia e nelVeneto. La finalità dell’Istituto è duplice: adorare Gesù inSacramento e attendere ad opere di carità verso il prossimo aseconda delle disposizioni della Divina Provvidenza, avendo dimira specialmente l’educare la gioventù. Morì il 18 febbraio1903. Nel mondo le Suore Sacramentine prolungano il Carismadi Santa Geltrude nell’Adorazione del Mistero Eucaristico e siimpegnano a farlo conoscere ed amare. È stata dichiarataVenerabile, per l’Eroicità delle Virtù, da Papa Giovanni XXIIInel 1961, Beata da Papa Giovanni Paolo II nel 1989 e Santa daPapa Benedetto XVI nel 2009.

Pastorale e DomenicaNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 7

Più giusti della giustiziaNon so quale sentimento abbiasuscitato in voi la lettura delbrano di Vangelo di questa sestadomenica. Non so cosa suscitinel vostro cuore quella chiamatadi Gesù ad andare oltre lamisura della Legge, ad affinarnei criteri, a comprenderla non inmodo più blando (comepotrebbe sembrare ai più), ma inmodo più rigoroso… da Dio!Non so quale sia il retrogustoche vi lascia.In me c’è un forte senso direazione. Ma non verso di lui edella sua richiesta, ma verso dinoi e verso il nostro modo diusare la Parola: duri verso glialtri ed estremamentemisericordiosi verso noi stessi. E invece quanto è grande questasfida! Ci è chiesto di essere piùgiusti della giustizia. Ci è chiestonon di essere dei buonisti dibassa lega, ma di avere comecriterio quella stessa pienezza divita che Gesù ha avuto in ognisua scelta.Per noi giustizia è fare in modoche a tutti sia data la stessacosa. Come se un neonato e unadolescente avessero bisognodello stesso pane. Come se unmalato terminale e un orfanoavessero bisogno della stessaconsolazione. Come se unrimprovero fatto a un bullo diprassi, dovesse essere uguale aquello fatto a chi reagisce dopol’ennesimo pestaggio. Come se lacondanna per furto dovesseessere uguale per chi fadell’illecito uno stile di vita e perchi ruba per fame.Non fraintendete. Non si trattadi usare pesi e misure diverse.Giustizia è dare o ognuno ciòche lo fa vivere… o almenoquesta è la giustizia che Gesù diNazaret ci ha insegnato. Ed è lagiustizia che Dio conosce. Ed èquella… la sola, alla quale cichiama. Ed effettivamente è unaGiustizia che va oltre lagiustizia… oltre la legge, oltre laregola.Non so se ce la faremo. Ma unacosa è certa. Lui per noi èandato oltre la giustiziaumana… e al nostro peccato harisposto con il perdono.

La preghieraSignore Gesù, insegnacia essere giusti come te:capaci di mettere avantisempre e solo l’amore.Capaci di sceglierecome bussola per la vitanon la legge fine a se stessa,ma l’altro, il suo bene,la sua vita, la sua salvezza.Signore Gesù, Dio dell’amore,rendi delicato il nostro cuore,profondo il nostro sguardo,attente le nostre orecchieper ascoltare in ogni situazioneil grido di chi chiede solodi essere amato.Sia l’amore il nostro unicocriterio di giustizia. Amen.

Sul mio blog www.cantalavi-ta.com è disponibile la preghierarielaborata graficamente e le co-ver perché siano condivise suisocial.

Mariangela Tassielli

16 febbraio. Sesta Domenica del Tempo Ordinario

Realizzare una umanità nuovaSiracide 15, 16-21; Salmo 118; 1 Corinzi 2, 6-10; Matteo 5, 17-37

SANTI, BEATI E TESTIMONIRECENSIONI

Atlante multimediale della BibbiaIl sussidio è costituito da un opuscolo a colori con materiale multi-

mediale disponibile sul sito www.edbscuoladigitale.it. Un testo di ap-profondimento, scritto con la collaborazione e la supervisione del bibli-sta padre Alfio Filippi che, insieme alle gallerie, ai video, alle schede in-terattive multimediali offre una panoramica efficace del Libro sacrodella tradizione ebraico-cristiana, fonte di riferimento e di ispirazioneper gran parte del patrimonio storico, letterario, artistico e musicaledell’Occidente.Sergio Bocchini, Alfio Filippi, Christian ParoloAtlante multimediale della Bibbia. Sussidio per alunni e insegnantiEdizioni Dehoniane Bologna – 2019 Pagine 104 – euro 15,00

Le sette parole di Gesù in croceGesù, prima di spirare sulla croce volle lasciarci, come perle preziose

di sapienza, sette parole nelle quali è concentrato tutto il suo messaggiod’amore per noi. L’autrice riporta, per ciascuna delle sette parole, unbrano del Vangelo, una meditazione e una preghiera di supplica e di in-vocazione, per meglio interiorizzare i contenuti. Meditare su queste pa-role, insieme con Maria, ai piedi della croce, è come immergersi nelgrande mistero della redenzione e diventarne una fedele manifestazio-ne in mezzo agli uomini del nostro tempo che tanto facilmente passanodistrattamente accanto alla croce, assorbiti da altre parole che lascianoil vuoto nel cuore.Anna Maria CanopiLe Sette parole di Gesù in croce. Meditazione e preghiera Edizioni Dehoniane Bologna – 2020 Pagine 48 – euro 3,00

Magellano e Don Bosco intorno al mondo

Saggio, testimonianza, racconto di viaggio, diario di bordo: a cin-quecento anni dalla partenza di Magellano, un libro che narra due viag-gi intorno al mondo: quello del grande navigatore portoghese, il primoeuropeo a vedere l’oceano Pacifico, e quello di Don Bosco. A dispetto delsalto temporale che separa questi percorsi di vita, il racconto segue i dueitinerari lungo una rotta esile ma suggestiva. È evidente come DonBosco abbia seguito la rotta di Magellano fondando case salesiane neiluoghi d’approdo delle sue navi, nella Patagonia, nello Stretto e nelleFilippine. Ambedue hanno in comune i viaggi, la scrittura, il Vangelo, ilcorpo pellegrino, e ambedue hanno sognato i luoghi prima di andarci.Anzi don Bosco lo ha fatto due volte il giro del mondo, il primo attraver-so i suoi sogni, poi con l’urna delle sue reliquie.Nicola BottiglieriMagellano e Don Bosco intorno al mondo. La memoria dei luoghiEdizioni Elledici – 2019 Pagine 224 – euro 14,00

Al cuore della lunga pagina del cosiddet-to Discorso della montagna del Vangelo diMatteo è l’esigenza di una giustizia che deveandare oltre quella degli scribi e dei farisei:è questo il compimento, la pienezza, versocui deve tendere ogni credente che, come ri-sulta dalla pagina delle beatitudini, con cuisi apre il discorso di Gesù, è chiamato a rea-lizzare una umanità nuova che lo renda sa-le e luce per dare al mondo sapore e luce.

La pienezza che Gesù indica non è, tutta-via, senza la Legge o, peggio ancora, controla Legge: in realtà, per Gesù è chiaro nell’af-fermare che nella Legge ricevuta e custoditada Israele c’è già tutto, ma quel contenuto vacondotto a un compimento, il cui consegui-mento dipende dalla disponibilità a non fer-marsi alla giustizia farisaica, la quale si ac-contentava di osservare i precetti dellaLegge, obbedendo alla loro lettera. Gesùnon propone una abolizione di quei precetti,ma chiede ai suoi di entrare in quei precetti,per scoprirne il cuore.

Vi è un cuore di quei precetti ed è questoche va riconosciuto, assunto e vissuto: fer-marsi all’esterno di quei precetti èrenderli sterili.

È in questo senso che Gesù parla di seicompimenti a cui bisogna puntare (in que-sta domenica la liturgia invita ad ascoltare iprimi quattro, mentre nella prossima dome-nica si ascolteranno gli ultimi due). Il «Ma io

vi dico» che, per ben sei volte, risuona sullelabbra di Gesù non significa, dunque, un ri-fiuto dell’ebraismo e dei suoi precetti, d’al-tro canto, al versetto 17, Gesù dichiara, sen-za possibilità alcuna di equivoco, «Non cre-diate che io sia venuto ad abolire la Legge o iProfeti; non sono venuto ad abolire, ma a darepieno compimento», ma neppure indica unirrigidimento della Legge, attraverso la con-danna non solo delle azioni, ma anche delleintenzioni.

Se Gesù guarda al cuore, e invita i suoi adandare in questa medesima direzione, è per-ché solo in questo modo la Legge può com-piersi e questo può avvenire solo quandonon ci si limita a osservare delle norme, masi fanno vivere le logiche di Dio nel profondodi sé, conferendo una piena unità al sentire,al tendere e all’agire. E così la Legge mostrail suo cuore quando tocca e trasforma dav-vero il cuore e non solo l’agire di chi la assu-me. In ciò risiede un vangelo, una buona no-tizia, perché viene annunciato all’uomoquanto egli è ormai reso capace di vivere:una obbedienza alla Legge che non ha i trattidi una schiavitù subita, ma quelli di una li-bertà assunta.

Se la legge non è nel cuore, in un profon-do, cioè, trasformato da Dio, si potranno an-che osservare i singoli precetti, ma da schia-vi e non da uomini veri; forse si osserveran-no per paura o per viltà e non perché il pro-

prio profondo è trasformato dalla novitàdell’uomo nuovo che è Gesù. In Gesù, l’uo-mo nuovo è libero dalle catene di una leggesolo esteriore, secondo quanto gli stessi pro-feti avevano preannunciato: Gesù compie laLegge, portando a compimento la promessadei profeti e indicando all’uomo quella fonteinteriore del sentire e dell’agire, il cuore, ap-punto, che è plasmata da Dio stesso e che,nell’incontro con la Legge esterna, non fache comprendere dov’è rispetto alle esigen-ze di assimilazione a Lui.

Nel primo tratto del suo discorso, Gesùesamina tutto il mondo delle relazioni chefanno l’esistenza dell’uomo, dal rispetto del-la vita, alla relazione di coppia, sia nel tradi-mento dell’adulterio che nel fallimentodel divorzio, fino al rispetto per il parlare,che deve essere sempre espressione dellatrasparenza del cuore e mai nascondimentodella verità del cuore: rispetto alla possibi-lità di vivere in modo scisso e frammentatole proprie relazioni, Gesù annuncia che sipuò vivere con un cuore unificato, ossia conil cuore delle beatitudini, che è il suo stessocuore.

È questa la giustizia superiore a quelladegli scribi e dei farisei: è qui che l’amore, aun tempo libero e obbediente, si rivela com-pimento della Legge.

Gianpiero Tavolaromonaco di Ruviano

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Speciale Nuova Stagione8 • 16 febbraio 2020

Il commentodi Giulietti e Lorusso,Federazione nazionaledella stampa italiana

RispettodellaveritàUsando la metafora della retecome comunità, PapaFrancesco osserva come «nelloscenario attuale, la socialnetwork community non siaautomaticamente sinonimo dicomunità». Infatti «nei casimigliori le communityriescono a dare prova dicoesione e solidarietà, maspesso rimangono soloaggregati di individui che siriconoscono intorno ainteressi o argomenticaratterizzati da legamideboli».La «rete che vogliamo»conclude papa Francesco è «lastrada al dialogo, all’incontro,al sorriso, alla carezza...». Unarete insomma «non fatta perintrappolare, ma per liberare,per custodire una comunionedi persone libere». E la Chiesastessa «è una rete tessuta dallacomunione eucaristica, dovel’unione non si fonda sui“like”, ma sulla verità,sull’amen».«Il Messaggio di Papa

Francesco per la 54ª Giornatamondiale delle comunicazionisociali è un invito a riscoprirel’essenza del giornalismo. Ilrispetto della verità e delladignità delle persone non èsoltanto il principale antidotocontro le fake news, ma unpreciso dovere professionalescolpito nella legge e innumerose Carte deontologiche,quotidianamente calpestate,spesso nel silenzio enell’inerzia anche di chi ha ildovere di farle rispettare». Loaffermano, in una nota,Raffaele Lorusso e GiuseppeGiulietti, segretario generale epresidente della Federazionenazionale della stampaitaliana (Fnsi).«Le parole del Pontefice -aggiungono - devono farriflettere tutti i professionistidell’informazione e riportare alcentro l’impegno percontrastare il linguaggiodell’odio e per illuminare leperiferie sociali e culturalidove si annida il disagio ecrescono le diseguaglianze e lenuove povertà».Lorusso e Giulietticoncludono: «È una sfida chela Fnsi accoglie e che porteràal centro della riflessione nelSinodo della stampa,momento di scambio e diconfronto fra operatoridell’informazione credenti enon credenti che si aprirà il 28febbraio nella sede de “LaCiviltà cattolica”».

«“Perché tu possa raccontare e fissare nella il Messaggio del Papa per la 54ª Giornata mondiale delle

Torniamo a raccontare il b servizio a cura di Doria

«“Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia». È questoil tiolo del messaggio scritto da Papa Francesco per la 54ª Giornata mondiale delleComunicazioni Social. Il Pontefice, tenendo presente anche il suo profondo legame con la comu-nità di appartenenza, ha sentito il bisogno di passare dall’idea del comunicare a quella del “rac-contare”, perché sono i racconti che tessono le nostre identità. In principio era il Verbo. E, comescrive il Papa nel suo messaggio, «per non smarrirci abbiamo bisogno di respirare la verità dellestorie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici ela forza per andare avanti insieme».

Immersi nel flusso quotidiano delle notizie, chiamati ogni giorno a scegliere cosa dire, comeoperatori dell’informazione, passiamo, come ricorda Francesco nel messaggio, dalla comunica-zione (importante) al racconto che dà vita quando riusciamo a dare un senso razionale ed emo-tivo a questo flusso ininterrotto, quando gli diamo un dinamismo positivo, una prospettiva.Quando oltre ai problemi individuiamo le vie d’uscita; oltre al male la redenzione possibile.Quando riusciamo a ricondurre ad unità la globalizzazione frammentata che caratterizza il no-stro tempo. Altrimenti la comunicazione senza storia, senza senso, senza verità finisce con il di-vorare se stessa, con il ridurre a zero il suo contenuto. E si trasforma in una trappola che ruba l’a-nima e l’intelletto a chi sembra costretto a connettersi per esistere, e ad alienarsi connettendosi.

La Sacra Scrittura, la storia delle storie, è il paradigma per interpretare e decodificare la realtà.La Bibbia non è una storia chiusa.

È la parola di Dio che parla a noi oggi e ci chiede di vivere il nostro tempo con lo sguardo diDio. In questo senso ai comunicatori chiede di interpretare e decodificare la realtà attraverso losguardo di Dio: lo sguardo di Gesù non è uno sguardo neutro o, peggio, freddo e distaccato. Pervedere le cose oltre l’apparenza, serve dunque l’uso del cuore, oltre a quello degli occhi.

Parola e paroleIl commento di Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio nazionale

comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana

«C’è una felice coincidenza quest’anno: la pubblicazione (24 gen-naio) del messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazionisociali alla vigilia della prima Domenica della Parola di Dio (26 gen-naio)». Lo scrive Vincenzo Corrado, Direttore dell’Ufficio nazionaleper le comunicazioni sociali della Cei, in un commento, pubblicatonella sua newsletter settimanale, al Messaggio del Papa.

«Il filo che lega i due eventi - sottolinea Corrado - è la comunica-zione: nel primo caso, con le parole umane e, nel messaggio del Papa,con un’attenzione particolare al loro uso nella narrazione quotidianache si fa storia; nel secondo caso, con la Parola che si fa vita, si donae crea rapporti di umanità.

È questa l’origine e la radice perché le nostre parole incidano nellepieghe della quotidianità. La Parola è criterio fondante di uno sguar-do sulla realtà non disincantato, ma operoso. E più in profondità:apre il cuore della Chiesa a un cammino di fede, a una speranza, a unacarità operosa».

La parola che rende umani nel messaggio del Papa che è una sin-tesi del suo magistero rispetto al mondo della comunicazione, rac-chiudendo tutti i precedenti 6 messaggi: la cultura dell’incontro, la fa-

miglia, l’attenzione ad una comunicazione di tenerezza e misericor-dia, l’attenzione verso la verità, il problema delle fake news, l’inten-zione di passare dalle social comunity alle comunità o intensificarele comunità che nascono dai social.

Ricordando quello che scrive il Papa nel Messaggio - «…nella con-fusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisognodi una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita…» -, il Direttore dell’Ufficio Cei evidenzia: «È quel dialogo, fondato suuna memoria viva, che favorisce l’incontro tra le generazioni. Ecco,allora, che la vita si fa storia».

Ed è anche «l’idea alla base del manifesto» con cui l’Ufficio nazio-nale per le comunicazioni sociali accompagna il Messaggio del Papaper la prossima Giornata (24 maggio): «Come lo scorso anno - ricordaCorrado -, è disponibile sia sul sito dell’Ufficio sia sul portaleCeinews, dove abbiamo predisposto un Focus in cui condividere no-tizie e materiale utile all’animazione».

Tra le altre iniziative da segnare in agenda, il direttore dell’UfficioCei rammenta l’inizio del corso Anicec Academy (www.anicec.it) nelmese di marzo e il convegno nazionale a Roma, dal 26 al 28 marzo.

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SpecialeNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 9

Il commentodi Massimiliano Padula,Presidentedel Copercom

Tempoe memoria«L’uomo come essere narrante.La vita come telaio di racconticostruttivi oppure di storieindegne. La memoria comespazio che rivela le meravigliestupende del nostro cuore». Sitratta di pensieri che emergonodalla lettura del Messaggio diPapa Francesco per la 54ªGiornata mondiale dellecomunicazioni sociali.A evidenziarlo è MassimilianoPadula, presidente delCopercom (Coordinamentodelle associazioni per lacomunicazione), che spiegacome «il Messaggio diquest’anno aiuti acomprendere l’essenzaautentica di ognicomunicazione: quella diessere, come nota PapaFrancesco, costruttrice di“storie che edifichino, non chedistruggano; storie che aiutinoa ritrovare le radici e la forzaper andare avanti insieme”».«La riflessione di Francesco -aggiunge il presidente delCopercom - insiste sulladimensione umana e sullacapacità di ognuno di noi di“tessere”, ovvero di scegliere edi sciogliere le direzioni dellanostra esistenza narrandobuone storie “in grado ditravalicare i confini dellospazio e del tempo”». Ma,avverte Padula, «le storie avolte possono essere frutto didistorsione, falsificazione. Nona caso il Pontefice parla di“deepfake” e mette in guardiadal rischio di farci fagocitare eingannare dai “racconti falsi emalvagi”».Per questo motivo il Papa,aggiunge il Presidente Padula,«invita ad abbracciare quellache definisce la “Storia dellestorie” ovvero la SacraScrittura che non si fermamai, anzi ha la capacità dirinnovarsi e di generarecontinuamente “in noi lamemoria di quello che siamoagli occhi di Dio”».Il Pontefice, conclude Padula,«ci regala una riflessioneilluminata sulla nostraidentità in Rete. Un’identitàspesso disumanizzata che ciespone a derive come “ladisinformazione, la distorsioneconsapevole e mirata dei fatti edelle relazioni interpersonali,che spesso assumono la formadel discredito”. E che sitraducono in fenomenidevianti come il cyberbullismoe gli eremiti sociali».

a memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia», e comunicazioni sociali, che sarà celebrata il 24 maggio

bene e il bello che ci abita no Vincenzo De Luca

L’autoreferenzialità è il contrario dello sguardo di Dio. È un effetto di quella che il Papa chiamacardiosclerosi.

La narrazione può essere intessuta di verità o di falsità, di uno sguardo puro o di uno sguardoduro, di pregiudizi o di misericordia, di ricerca del bene comune o di compiacimento nel raccontodel male. Sta a noi dare alla narrazione lo stesso significato, la stessa funzione che gli ha dato eche gli da Dio. Sta a noi tessere la nostra storia per la parte che ci è data. Sta a noi non sottrarcialla responsabilità che ci compete. Oggi forse più che mai.

Non tutte le storie sono buone, si legge nel messaggio. E le storie non buone sono quelle rac-contate male, quelle che non cercano la verità ma la manipolano, che non svelano la menzognama la usano. Le “storie non buone” non sono quelle che indagano il male per combatterlo; sonoquelle che tessono di male il racconto stesso e così facendo «logorano e spezzano i fili fragili dellaconvivenza». Il Papa ci invita a discernere e respingere questo tipo di narrazione.�Altra questioneè se valga o non valga la pena raccontare anche il male. Qui il vero problema non è se raccontare,ma come raccontare. Quando la storia che narriamo incrocia il peccato, il crimine, il male il no-stro racconto non deve mirare a nascondere, a coprire, a ingannare. Il nostro racconto deve esserevero. Tutti sappiamo che il male esiste. E tutti sappiamo che a volte si manifesta anche con il tra-dimento da parte di chi non ci aspettavamo potesse tradirci mai. Succede in forme diverse nellevite di ognuno.

Ci sono due modi di agire di fronte al male: uno è arrendersi, pensare (sbagliando) che il maleabbia vinto. L’altro è reagire, credere nel dinamismo del bene, del bello, del giusto, credere nellapossibilità di redenzione, agire per il bene. La storia dell’uomo è questa. Vederla con gli occhi diDio fa sì che anche il nostro racconto faccia parte del cammino verso il riscatto personale e col-lettivo della nostra storia.�

La vita si fa storiaL’opinione del vaticanista Orazio La Rocca

Papa Francesco ha voluto nobilitare, enello stesso tempo responsabilizzare, la pro-fessione giornalistica caratterizzata da treprecisi momenti, il racconto, la memoria e lavita che si fa storia».

È lil commento di Orazio La Rocca, vati-canista del quotidiano La Repubblica. «Tresimbolici tasselli che, a parere del Pontefice,qualsiasi operatore dell’informazione – dellacarta stampata, della radio, della tv, ma an-che chi opera attraverso i social – è tenuto atener presente».

Primo tassello, “Perché tu possa racconta-re”: «quattro parole - scrive La Rocca -, chesostanzialmente indicano che la scrittura, ilmessaggio, il comunicare, il racconto… rap-presentano beni preziosi irrinunciabili per lasingola persona e per l’intera società. Maimettere bavagli, mai condizionare, mai limi-

tare la libertà di espressione, di pensiero e discrittura».

Secondo tassello, la memoria, «fonda-mentale per la vita di ogni persona, ma indi-spensabile per chi è chiamato a scrivere e acomunicare», aggiunge il vaticanista, aiutan-doci a comprendere che la memoria non vaconsiderata come un “corpo statico”, mapiuttosto una “realtà dinamica”: «attraversola memoria avviene la consegna di storie,speranze, sogni ed esperienze da una genera-zione ad un’altra».

Terzo tassello, “la vita si fa storia”. Nel te-ma scelto da papa Francesco viene fuori conestrema chiarezza «che ogni racconto nascedalla vita, dall’incontro con l’altro».

Per cui «la comunicazione è chiamata amettere in connessione, attraverso il raccon-to, la memoria con la vita. Gesù faceva ricor-

so alle parabole per comunicare la forza vita-le del Regno di Dio, lasciando agli ascoltatorila libertà di accogliere questi racconti e rife-rirli anche a se stessi».

In definitiva, dal tema della prossimaGiornata delle Comuni cazioni emerge cheancora una volta al centro della riflessione, ilPontefice pone la persona con le sue relazionie la sua innata capacità di comunicare.

«Il Papa chiede a tutti, nessuno escluso –ricordano infatti in Vaticano –, di far fruttarequesto talento: fare della comunicazione unostrumento per costruire ponti, per unire e percondividere la bellezza dell’essere fratelli inun tempo segnato da contrasti e divisioni».Ed i primi destinatari di un messaggio tantoimpegnativo non possono non essere che gliarchitetti della scrittura del “Villaggio Glo -bale”, vale a dire i giornalisti.

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Attualità Nuova Stagione10 • 16 febbraio 2020

Laudato Si’, economia e finanza eticaConfronto tra accademici, bancari ed economisti ad Assisi in vista di “The Economy of Francesco”

Fondazione Finanza Etica per ilGruppo Banca Etica insieme a Fra’Sole e in collaborazione con Sisifo, haorganizzato, lo scorso 1° febbraio, adAssisi un confronto sul rapporto traeconomia, finanza ed etica alla lucedell’Enciclica Laudato Si’. L’evento,introdotto da Luigino Bruni, direttorescientifico di “Economy ofFrancesco”, si è sviluppato con tre dia-loghi su: ecologia integrale; finanza;giustizia globale e ambien ta le.

Esperti del settore bancario e fi-nanziario, insieme a giovani economi-sti e ricercatori, al di sotto dei 35 annidi età, hanno elaborato riflessioni eproposte che saranno successivamen-te discusse durante le giornate di “TheEconomy of France sco”, promosse daPapa Francesco, da giovedì 26 a saba-to 28 marzo ad Assisi. L’enciclica“Laudato Sì” individua nella finanzauna delle cause principali della crisiecologica, sociale e culturale del no-stro pianeta. Ma la finanza da proble-ma può diventare soluzione. La finan-za etica in tutto il mondo, da almenotrenta anni, ha elaborato proposteconcrete e sperimentate per un’econo-mia che sia realmente al servizio dellepersone.

Dopo l’intervento di Luigino Bruni,Responsabile scientifico di “Economyof Francesco”, Joseba Segura, teologo,economista, missionario in Ecuador, eVescovo Ausiliare di Bilbao, ha foca-lizzato il suo intervento sugli investi-menti finanziari delle istituzioni ec-clesiastiche: «All’inizio del secolo – haricordato il Vescovo – quando a Bilbaoun piccolo gruppo persone ha avviato ilprogetto “Fondazione per il risparmioresponsabile” (Fiare), siamo partiti conquesta preoccupazione: far sì che iprincìpi della Dottrina Sociale dellaChiesa guidassero anche il complesso eopaco mondo degli investimenti finan-ziari. Sentivamo la necessità di farequalcosa di diverso dalle operazioni difacciata di tanti presunti investimentietici. Il nostro obiettivo, in quel mo-

mento, era quello di contribuire a trasfor-mare l’economia a partire dalla finanza».

«Concentrandoci sulle nostre chiese lo-cali e sulle comunità cattoliche – ha esor-tato mons. Segura – c’è ancora molto dafare. La “Laudato sì” ha raggiunto molticredenti, ma non è ancora riuscita a farcambiare le scelte delle istituzioni ecclesia-stiche. Noi credenti tendiamo con tutto ilcuore al benessere integrale delle persone,ma per qualche motivo ancora bandiamoil cuore dalla sfera delle decisioni finanzia-rie. E non ci rendiamo conto dell’incoeren-za che ciò comporta. Per questo è ancoraperfettamente possibile incontrare i re-sponsabili finanziari delle istituzioni ec-clesiastiche che, nei loro approcci all’inve-stimento etico, non sono andati oltre iclassici filtri negativi della selezione: armi,aborto, contraccettivi, pornografia. Ilcambiamento di coscienza deve avvenireanche ai vertici della Chiesa, nei Vescovi enei Superiori maggiori».

«Banca Etica – ha sottolineato AnnaFasano, presidente di Banca Etica – si èapprocciata alla Laudato si’ con inquietu-dine: non l’inquietudine dell’ansia, maquella della costante, tenace ricerca di sen-so. È arrivato il momento non solo di fareeducazione critica alla finanza, ma anchedi sedersi sempre più combattivi ai tavoli

europei dove si discute la normativasugli investimenti sostenibili, di crearenuovi linguaggi. Ormai sostenibile nonvuol dire più niente, è una parola svuotatadi senso. Dobbiamo mettere in campostrumenti che diano alle persone non solola possibilità di informarsi, ma anche discegliere».

«Esistono tre settori – ha precisatoGuido Viale, saggista e sociologo – dovela finanza alternativa ha una missionefondamentale da svolgere. La prima èquella dell’informazione: stando dentro almeccanismo finanziario si possono capi-re e spiegare molte cose che noi dall’ester-no non vediamo; bisogna, in sostanza, da-re un’educazione critica alla finanza. Laseconda è un’opera di resilienza, fornendosostegno e assistenza tecnica alle comu-nità che sentono l’esigenza di organizzarsicon forme di valuta alternativa. La terza èsostenere le imprese che cercano una con-versione ecologica in un’ottica di rete ter-ritoriale, in cui gli istituti di credito, i sin-dacati coinvolgano gli stakeholder del ter-ritorio per cominciare a progettare unatransizione giusta».

«Nella Laudato si’ – ha concluso PaoloBeccegato, vicedirettore della CaritasItaliana, intervenendo su giustizia globa-le e ambiente – possiamo isolare quattro

punti fortemente interconnessi tra loro. Ilprimo è la povertà, fenomeno internazio-nale che colpisce duramente anche inEuropa e in Italia: la povertà può esserecausata anche dalla sottrazione sistemati-ca di risorse. Il secondo fenomeno è quellodelle guerre, non solo dei conflitti armatimaggiori, ma anche delle violenze locali esociali all’interno dei nuclei famigliari. Ilterzo elemento è quello del degrado am-bientale.

Questi tre poli sono strettamente colle-gati fra loro. Il quarto elemento è quellodelle speculazioni finanziarie, di una fi-nanza non inclusiva e senza una precisadirezione. Questi quattro pilastri, nellanostra esperienza quotidiana di Caritas,possono essere girati positivamente, lavo-rando per la pace, lo sviluppo, la tutela am-bientale e l’inclusione finanziaria. Questiquattro grandi fenomeni mostrano unacorrelazione sempre più significativa innegativo, ma potenzialmente anche in po-sitivo: non cediamo quindi alla comples-sità, ma rispondiamo con un pari sforzo diunione fra noi. Ed è questo, forse, il primomotivo per cui oggi siamo qui».

I lavori del convegno saranno scarica-bili, a partire dal prossimo 8 marzo, sul si-to della fondazione www.finanzae ti -ca.info.

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CittàNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 11

Presso la sede della Marina Militare di Napoli la premiazione degli “Scugnizzi a vela”, dieci ragazzi dell’area penale seguiti dall’associazione Life che li avvia anche al mondo del lavoro

Il mare delle opportunitàdi Elena Scarici

Centro Sportivo Italiano

Più bisogno di sport socialedi Vittorio Bosio *

Da tempo ci interroghiamo sulla possibilità diessere promotori di uno sport a misura di personae di essere, al contempo, attrattivi per ampliare lanostra proposta nella società ed offrire un modonuovo di intendere l’attività sportiva. Ma comefacciamo a puntare su qualità, attenzione alle fra-gilità, alla psicologia infantile e giovanile e cresce-re anche nei numeri? Tutt’altro che facile conse-guire questo duplice obiettivo.

Non esiste una soluzione valida per tutti e ugua-le su tutto il territorio nazionale. È possibile farsiapprezzare, raccogliere adesioni sempre più nu-merose ed anche rispettare i princìpi ispiratori delCentro Sportivo Italiano solo con una grande im-presa che coniughi formazione e organizzazione.

Da tempo il Centro Sportivo Italiano ha inseri-to, tra le attività fondamentali la formazione degliallenatori del settore giovanile. I risultati sono buo-ni. Però cerchiamo di non chiuderci mai e di man-tenere sempre aperto il dialogo con la Chiesa, conle istituzioni, con le Federazioni, con le altre asso-ciazione di promozione sportiva e con le famiglie.

Non esiste altro modo per continuare a cresce-re senza perdere la nostra identità. È necessarioperché va evitato il pericolo di sentirsi appagati,sarebbe l’inizio della fine. Chiudersi in una torred’avorio, nell’attuale società così smarrita, senza

punti di riferimento valoriali, vorrebbe dire inizia-re a spegnersi.

Non crescita acritica, però, il nostro impegnonon può venire meno nella qualità della propostasportiva. Una qualità che deve crescere ogni gior-no, ampliando gli orizzonti e proponendo nuovediscipline. Iniziative sempre nuove nell’ambito didiscipline sportive come il cricket o il football ame-ricano costituiscono concreti passi avanti sullastrada dell’evoluzione della proposta sportiva com-plessiva.

Per fare ciò bisogna saper ascoltare la gente, igiovani, le comunità. E bisogna anche saper ri-schiare. Il Centro Sportivo Italiano, proprio inquesta direzione, lancia sempre nuove attività ri-volte alla scuola, ai giovani, al mondo sportivo ingenerale. Tutto questo senza ovviamente depoten-ziare l’impegno per l’organizzazione delle disci-pline tradizionali. Ovunque si parla, infatti, dicorretti stili di vita. C’è sempre molto bisogno diuna nuova cultura dello sport a beneficio della so-cietà. Senza dimenticare, infine, il tema della so-cializzazione e della possibilità di costruire rela-zioni attraverso l’attività sportiva. Di sport, in-somma, c’è sempre bisogno, così come c’è biso-gno del Centro Sportivo Italiano.

*Presidente Nazionale Centro Sportivo Italiano

Dieci sogni realizzati per dieci ragazzidell’area penale che partecipano al pro-getto “Scugnizzi a vela”, promosso dal-l’associazione Life onlus in collaborazio-ne con la Marina Militare di Napoli e lapartecipazione del Centro di giustizia mi-norile della Campania. A premiarli ierimattina, alla sede del Molosiglio, anche ilpresidente della Camera Roberto Fico.

E così per Filippo che viene dal Parcoverde e che ha superato l’anno di messa inprova e per Vincenzo ora si apre la pro-spettiva del lavoro grazie alla disponibi-lità di un McDonald di Caserta e dalleOfficine navali La Rocca di Napoli, im-prenditori che hanno deciso di dareun’opportunità, perché come ha sottoli-neato Aurelio Piscitelli, del Mc Donald diCaserta rivolgendosi al presidente dellaCamera: «Non abbiamo più tempo, dob-biamo fare qualcosa per questi giovaniprima che sia troppo tardi, ieri è venutoda me un ragazzo che in una pescheriaguadagna 50 euro a settimana per un la-voro di 12 ore al giorno, è una vergogna».

A Filippo e Vincenzo anche cinquecen-to euro ciascuno in buoni carburante perraggiungere il posto di lavoro offerti dallafondazione Grimaldi. A realizzare i lorosogni ci riusciranno per fortuna anche al-tri: Alessandro, Aniello, Domenico,Vincenzo e Sabino potranno studiare perottenere la patente B; Christian la patenteA; Francesco, che aspira a fare il cantante,il buono per l’acquisto di strumentazioneelettronica; Hashraf quello per contribui-re alla retta dell’Istituto privato per il di-ploma di scuola media superiore.

E Giuseppe potrà partecipare al corsodi meccatronica, necessario a migliorarela conoscenze di diagnosi delle moto.Alessandro e Sabino sono qui anche sehanno finito già da un anno, anche lorohanno trovato un lavoro, grazie all’oppor-tunità offerta agli Scugnizzi a vela. Con losguardo grato e commosso Alessandro di-ce: «Ora lavoro in una pizzeria, ma se nonavessi avuto questa opportunità, proba-bilmente non ce l’avrei fatta».«Il nostro

de opportunità per insegnare regole e di-sciplina a marinai che hanno un po’ persola rotta. Con questi ragazzi vogliamo indi-viduare un porto dove farli arrivare e in-dirizzarli attraverso la scelta di venti favo-revoli».

Al termine della cerimonia, il presi-dente Fico ha visitato i laboratori di fale-gnameria dove i ragazzi apprendono ilmestiere: «Sono i nostri figli – ha detto –bisogna riacquistare il senso di comunità,così è possibile cambiare la vita ai ragaz-zi, a Napoli ci sono tante esperienze im-portanti di solidarietà.

Io sono stato all’associazione Figli diMaria di San Giovanni a Teduccio e ancheall’inaugurazione della Casa di vetro aForcella: esempi della società che voglia-mo costruire, se non facciamo rete di pro-tezione vuol dire che non stiamo lavoran-do bene». Il progetto di volontariato“Scugnizzi a Vela” è nato quindici anni fanel cantiere - scuola “I mestieri di mare”ed è ospitato nel quartier generale dellaMarina Militare di Napoli dove agli scu-gnizzi è data l’opportunità di acquisirecompetenze e conoscenze tecniche nel-l’ambito del restauro, della manutenzio-ne e dell’arte marinaresca ed essere avvia-ti “con provate esperienze” nel mondo dellavoro.

«Possiamo dire che il mare ha salvatoe sta salvando vite - ha concluso il sinda-co, Luigi de Magistris - è fondamentalemostrare a chi ha sbagliato che esistonodelle alternative ed è nostra responsabi-lità mostrare la strada perchè se trovanoriscatto potranno raccontare ad altri cheesistono strade diverse e che si può avereun lavoro onesto anche in questa terra do-ve potranno decidere di restare».

Il percorso di integrazione prevede an-che imbarchi sulla “Nave scuola - MatteoCaracciolini”, un bialbero in legno di se-dici metri in fase di restauro presso i can-tieri del porto di Napoli.

scopo - ha detto Stefano Lanfranco, del-l’associazione Life onlus – è recuperare iragazzi formandoli nei mestieri del marenella nostra città che ne è capitale». I ra-gazzi - come spiegato - non riceverannomaterialmente il premio di cinquecentoeuro ma queste risorse saranno destinatea realizzare iniziative di legalità quali ad

esempio il conseguimento della patente eper l’acquisto di materiali da utilizzareper attività artigianali. «Una collabora-zione importante nata dalla condivisionedel fatto che il mare può essere una grandepalestra - ha spiegato l’ammiraglio diSquadra, Edoardo Serra, comandante lo-gistico della Marina Militare – è una gran-

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Città Nuova Stagione12 • 16 febbraio 2020

Napoli alla BorsadelTurismo:GiordanoBruno tema del MaggiodeiMonumentiSarà Giordano Bruno 2020,la visione (contro lacatastrofe) il tema del Maggiodei Monumenti 2020,secondo quanto annunciatodall’assessore alla Cultura eal Turismo Eleonora de Majoalla Bit, la Borsa del Turismodi Milanoa cui il Comune diNapoli sta partecipando.Intanto l’assessore de Majoha consegnato al Comune diMilano una tela dipinta daJorit che sarà esposta aPalazzo Marino. Jorit halavorato alla tela raffiguranteil volto del Giordano Brunodi Gian Maria Volonté inestemporanea, calamitandol’attenzione di migliaia divisitatori che hanno reso lostand napoletano quello piùfotografato. Il dononapoletano sarà custodito aPalazzo Marino e esposto incittà durante il Maggio deiMonumenti sottolineando ilprofondo legame che unisceNapoli e Milano.«Con quest’opera Napoli saràpromossa in Italia e all’estero- dichiara l’assessoreEleonora de Majo - inmaniera non convenzionaleraccontando la vita, lacreatività urbana chel’attraversa, le donne e gliuomini che ogni giornolavorano instancabilmenteper renderla migliore. Lostand innovativo propostoquest’anno e il successoriscontrato ci raccontano diuna città pronta a proporsicome una vera capitaleeuropea della cultura lontanadall’oleografia tradizionaleche da sola non basta più arappresentarla».Alla vigilia di questoimportante appuntamento,cui Napoli mancava da anni,l’assessore ha rilasciato aNapoli Città Solidaleun’intervista sulle prossimeiniziative culturali eturistiche per Napoli.

Cresce quantitativamente e qualitativamenteil traffico del sistema aeroportuale campano

Più servizi, meno attesa

grazie al volo United Airlines per New York, iltraffico totale fra Napoli e il Nord America è sa-lito a 350mila passeggeri. Inoltre, nell’ultimoanno è aumentata notevolmente la “connetti-vità”: un dato che misura la facilità di collega-mento tra un aeroporto ed il resto del mondo.Quella di Napoli è aumentata nel 2019 del 20%,6 volte più della media europea e 4 volte più diquella italiana grazie all’offerta di 106 destina-zioni raggiungibili con volo diretto, tra cui 18HUB.

Secondo l’Airports Council International(Associazione Internazionale di operatori ae-roportuali, con sede a Montréal), all’aumentodella connettività aeroportuale corrisponde unincremento del PIL pro-capite nella regione,stimolando il turismo, la mobilità internazio-nale della forza lavoro e gli investimenti esteri.Nel 2019 sono stati inaugurati i voli interconti-nentali per New York e Dubai che hanno avvi-cinato la Campania al Nord America e all’emi-sfero orientale.

Confermate le tre principali destinazioni:Milano, Londra, Parigi, mentre il network2019 è stato caratterizzato dall’inserimentodelle nuove tratte per Bilbao, Chania, Cork,Exeter, Glasgow, Hurghada, Malaga, MarsaAlam, Norimberga, Oslo e dall’ingresso di 6

nuovi prestigiosi vettori: flydudai, KLM,Norwegian, SkyUp, TAP, United Airlines.

Due le date particolarmente significativedel 2019: Il 24 ottobre, che ha sancito la nascitadel sistema aeroportuale campano attraversola fusione per incorporazione dell’Aeroporto diSalerno Costa D’Amalfi S.p.A in Gesac S.p.A eil 25 novembre, in cui è stato raggiunto il tra-guardo dei 10 milioni di passeggeri in un anno.

«Nei prossimi 2 o 3 anni punteremo ad unulteriore incremento della qualità dell’offertavoli più che dei volumi di traffico. Abbiamosempre mirato ad una crescita sostenibile e re-sponsabile dell’aeroporto di Napoli e la fusionecon Salerno ne è la dimostrazione.

Con l’apertura della pista di Salerno ci saràuna ripresa più consistente dei volumi di traf-fico che agevolerà la mobilità di cittadini edimprese, generando sviluppo per l’intera regio-ne.

Oltre che sul traffico di qualità, nel 2020 ciconcentreremo sulla qualità dei servizi, permigliorare ulteriormente l’esperienza di viag-gio dei nostri passeggeri che cercheremo direndere il più fluido e veloce possibile grazie atecnologie che riducono i tempi di attesa di tut-ti i processi aeroportuali», commenta RobertoBarbieri, Amministratore Delegato di Gesac.

Il 2019 si chiude con una crescita qualitati-va e quantitativa del traffico passeggeri e aprea nuove prospettive grazie alla nascita del si-stema aeroportuale campano. 10,9 milioni cir-ca i passeggeri accolti nel 2019 all’aeroporto diNapoli con un incremento del 9% rispetto al2018, contro una media degli aeroporti italianidel +4%. Si è trattato di uno sviluppo sosteni-bile e rispettoso dell’ambiente che ha visto unincremento maggiore dei passeggeri rispettoai movimenti (decolli e atterraggi).

I volumi sono cresciuti oltre la media na-zionale grazie ad una strategia commercialeche mira ad incentivare l’uso di aeromobili piùgrandi e di ultima generazione, a minor impat-to ambientale, sia in termini di emissioni chedi rumore e con un load factor alto (dato chemisura il rapporto tra passeggeri trasportati eposti offerti). Nel 2013 ogni volo aveva in me-dia a bordo 112 passeggeri, nel 2019 i passeg-geri per volo sono saliti a 141.

L’aumento del traffico è stato anche quali-tativo grazie all’ingresso ed al consolidamentodi vettori di grandi dimensioni. Nel 2019 i pas-seggeri di compagnie aeree come UnitedAirlines, KLM/Air France, TAP Portugal, fly-dubai, Iberia e Turkish Airlines, sono aumen-tati del 40% rispetto allo scorso anno. Anche

Automobil Club Napoli

Sport, corsi di formazione per gli Ufficiali

di gare automobilistiche Sono aperte le iscrizioni per partecipare al corso di formazione

dedicato ai Commissari di Percorso ed ai Capi Posto, finalizzati adincrementare la loro conoscenza in tema di sicurezza delle gareautomobilistiche.

Il corso dell’ACI, la Federazione sportiva dell’automobilismoitaliano aderente al CONI e riconosciuta dalla FIA, si svolgerà gra-tuitamente martedì 18 febbraio, alle ore 16,00, presso la sededell’Automobile Club Napoli in piazzale V. Tecchio n.49/d e preve-de un test finale per tutti i partecipanti.

Il corso di riqualificazione e aggiornamento è rivolto a tutti iCommissari di Percorso ed ai Capi Posto, regolarmente iscrittinell’albo provinciale degli Ufficiali di gara dell’Automobile ClubNapoli, che dovranno confermare la loro partecipazione con unacomunicazione da inviare alla seguente mail: [email protected]. L’obiettivo del corso è quello di migliorare la sicu-rezza nell’organizzazione e nella gestione delle gare automobili-stiche, a partire dalla formazione di figure chiave per il correttosvolgimento delle corse come gli Ufficiali di gara.

Fisco e Scuola Al via la seconda edizione del concorso

“Caro sindaco…” per gli studenti della Campania

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso “CaroSindaco…” rivolto agli studenti delle scuole campane e promossodalla Direzione Regionale delle Entrate della Campania per sensi-bilizzare le nuove generazioni sulla cultura della partecipazione el’utilizzo dei proventi di tasse e imposte.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di “Fisco e Scuola”, il pro-getto nazionale dell’Agenzia delle Entrate finalizzato a diffonderela cultura contributiva, intesa come “educazione” alla concretapartecipazione dei cittadini alla realizzazione e al funzionamentodei servizi pubblici.

Cosa prevede il concorso - Il concorso, che coinvolge le scuolecampane di ogni ordine e grado che partecipano a Fisco eScuola, prevede l’elaborazione di un progetto che valorizzi il pro-prio territorio (città/quartiere), da sottoporre idealmente al pro-prio sindaco o Amministratore locale, affinché possa essere rea-lizzato grazie ai fondi del Comune derivanti dal versamento di im-poste e tasse. Gli studenti, attraverso foto, fumetti, cortometraggie altre forme espressive, potranno proporre, per esempio, la ripa-razione di una fontana pubblica, la pulizia di un giardino o di unmonumento imbrattato o lo sviluppo di app per migliorare la frui-bilità dei servizi comunali. I progetti vincitori saranno poi conse-gnati alle Amministrazioni locali competenti. Il bando del concor-so è consultabile sul sito internet della Direzione Regionale dellaCampania.

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CittàNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 13

Riciclo e solidarietà:un cappottoper chi è in difficoltàAppendiabitirealizzati conmateriale riciclatosaranno sistematinella comunità di Sant’Egidio

È stata presentata nella Sala

della Giunta di Palazzo San

Giacomo alla presenza

degli assessori alle Pari

Opportunità e alle Politiche

Sociali, Francesca Menna e

Monica Buonanno,

l’iniziativa ‘Il cappotto per i

senza dimora’. Un progetto

dell’associazione N’Sea Yeat

che, attraverso la campagna

di sensibilizzazione al riciclo

della plastica “Prendi #3”, ha

realizzato appendiabiti

ecologici, con materiale

riciclato, per dare la

possibilità ai cittadini di

donare indumenti a chi ha

più bisogno o non ha una

casa. L’iniziativa è stata

illustrata da Dario Catania

dell’associazione N’Sea Yeat e

dalla Comunità di S. Egidio

dove saranno sistemati gli

attaccapanni su cui lasciare

vestiti e coperte. Il primo

appendiabito sarà collocato

nella sede della Comunità di

Sant’Egidio in Via Gianturco

97 IV municipalità

mercoledì 19 alle ore 15. Era

presente l’artista Giancarlo

Minniti.

«Saranno attaccappanni

itineranti - spiega l’assessore

Menna - si possono lasciare

abiti in ottime condizioni e le

persone difficoltà potranno

prenderli lasciando a loro

volta un biglietto o un

pensierino per chi ha

donato».

Università Suor Orsola BenincasaOsservatorio Nazionale sulla creatività urbana

Dalla Street Art ai murales

A Napoli il primo centro studiitaliano sulla creatività urbana

Studi, ricerche e progetti sull’intero universodella creatività urbana trovano casa a Napoli,all’Università Suor Orsola Benincasa, sede del piùgrande polo della comunicazione delMezzogiorno, dove è appena nata la nuova sede di“Inopinatum”, l’unico Centro di Ricerca accade-mico in Italia specificamente dedicato alla creati-vità urbana.

Nato nel 2006 su iniziativa dell’Osservatorionazionale sulla creatività urbana, Inopinatumera stato tenuto a battesimo come gruppo di lavo-ro scientifico a Bologna, nell’ambito del Salonedella Comunicazione Pubblica e dei Servizi alCittadino, ed era stato poi incardinato presso ilDipartimento di Scienze della Comunicazionedell’Università degli Studi di Roma “Sapienza”.

Ora arriva la scelta di creare un vero e propriocentro di ricerca e progettazione di Ateneoall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.«Napoli si sta affermando da anni come la città ita-liana pioniera nelle dinamiche della street art – evi-denzia Luca Borriello, direttore ricerca di Inwarde coordinatore scientifico di Inopinatum – e sic-come l’affascinante complessità della creatività ur-bana si offre alla migliore lettura ed interpretazionesolo attraverso una lente interdisciplinare, abbia-mo trovato l’habitat più fertile per la stabilizzazionedi un serio lavoro di ricerca proprio al Suor Orsola,dove si intersecheranno, negli svariati progettiscientifici a venire, le competenze e le esperienze diben tre Dipartimenti».

Con sede nell’antico claustro della cittadellamonastica di Suor Orsola il Centro Studi sullaCreatività Urbana riunirà esperti di ogni prove-nienza, anche internazionale, soprattutto per ri-spondere con competenza e completezza alle do-mande sempre più frequenti e variegate di scenarie mercati, enti pubblici ed imprese private, gior-nalisti e ricercatori, soddisfacendo esigenze di ri-cerca, formazione, divulgazione, sviluppo, speri-mentazione, edizione, informazione, comunica-zione ed ogni altra attività, nell’ambito della crea-tività urbana, anche grazie ad una rete tematicadi Università e di ricercatori tra le più ricched’Europa. Il sociologo Davide Borrelli, il giuristaLucilla Gatt e l’artista digitale Franz Cerami, sa-ranno i delegati dei tre diversi Dipartimenti delSuor Orsola, Scienze formative, psicologiche edella comunicazione; Scienze giuridiche eScienze umanistiche, al lavoro di Inopinatum.

«La creatività è diventata ormai un elementofondamentale non solo per la rigenerazione dellospazio urbano ma anche per la sua valorizzazionee per una gestione che sia finalmente al passo con itempi – sottolinea il Rettore del Suor Orsola Luciod’Alessandro – e l’Università, che è un indispensa-bile motore di sviluppo del suo territorio, deve esse-re in prima linea nell’elaborazione di tutte le nuoveforme di attività che possano incidere sulla qualitàdel contesto urbano e sulle relazioni sociali che sisviluppano all’interno della comunità».

Tra le varie attività di Inopinatum ci sarannola progettazione e lo svolgimento di azioni speri-mentali, che coinvolgano, anzitutto, gli ambiti diconservazione e restauro, di marketing e comuni-cazione, storia, critica e mercati dell’arte, ammi-nistrazione pubblica ed impresa privata, organiz-zazione di eventi e consumi culturali, diritto d’au-tore, riproducibilità commerciale, effetti e inci-denze sociali dell’arte urbana su territori e comu-nità, informazione, formazione e consulenza abeneficio di enti, imprese ed organizzazioni.

Uno degli strumenti di diffusione del lavorodel Centro Studi sulla Creatività Urbana del SuorOrsola sarà una trasmissione radiofonica temati-ca ideata da “Run Radio”, la web radio dell’Ateneonapoletano. Tutti i giovedì alle 11 è già partito“Streetness”, il primo programma radiofonicoitaliano sulla street art, con interviste, ospiti instudio, notizie e curiosità, in diretta ed on de-mand su www.runradio.it.

La Piccola Orchestra di Forcella: splendida realtà sul modello Sanitansamble

Da grande voglio fare il musicista

di Elena Scarici

Gabriella De Vita, 37 anni, è la mamma di Simone, 10 anni, che suona il corno fran-cese nella neonata Piccola Orchestra di Forcella, gemmazione dell’ormai consolidataSanitansamble. L’orchestra nasce su iniziativa dell’Altra Napoli onlus), che già da qual-che tempo sta lavorando sul quartiere dopo la riuscitissima esperienza del RioneSanità. Eni, Unicredit e Gesac gli sponsor. Vi suonano 35 bambini, equamente distri-buiti tra maschi e femmine, tra i 7 e gli 11 anni: clarinetto, contrabbasso, corno fagottoflauto, percussioni, viola. violino e violoncello. Le lezioni individuali sono tenute da 12giovani maestri della Sanitansamble, affiancati da maestri senior Maurizio Baratta eGabriele Bernardo. Il direttore d’orchestra è anche per questo progetto il maestro PaoloAcunzo.

Simone frequenta la quinta elementare alla vicina Ristori, la famiglia abita nel cuoredi Forcella, mamma papà e due figli, il fratello ha 16 anni e studia da autodidatta la chi-tarra. «Ad entrambi piace la musica – racconta mamma Gabriella – ma per Simone erapreferibile indirizzarlo ad un percorso seguito, quando vide gli altri che suonavano, siappassionò subito e scelse il corno francese. E si sta impegnando, a casa fa gli esercizi».Una scelta dettata dalla passione, spiega Gabriella, ma anche dalla necessità di allonta-nare i figli dai pericoli della strada, che è poi anche la finalità che sottende il progettoeducativo dell’orchestra giovanile: musica per il riscatto, a Forcella come alla Sanità.

Il 22 dicembre c’è stata la prima esecuzione pubblica dei piccoli musicisti nella chie-sa dell’Annunziata, ad accompagnarli i tutor della Sanitansamble. «È una grande op-portunità – dice ancora la mamma di Simone – perché abbiamo bisogno che i nostrifigli non stiano per strada, è troppo pericoloso, li teniamo impegnati. Io non faccio usci-re mio figlio da solo, non mi sento sicura, anche il maggiore frequenta altre zone, va ascuola al centro storico». Eppure, tiene a precisare Gabriella: «Io sono dei QuartieriSpagnoli ma lì mi sembrava di stare più tranquilla ed anche adesso quando ci vado vedomaggiore controllo, c’è la pattuglia all’angolo della strada. Qui a Forcella si vede di tutto,ho assistito anche a delle sparatori e ai miei figli do un’indicazione ben precisa: quandosiete soli a casa non aprite i balconi. Insomma per Simone come per gli altri ragazzi chesuonano, l’orchestra è una grande opportunità: disciplina, impegno, socialità, e deter-rente per i pericoli. «Qui no mi sento sicura e me ne andrei se potessi, ma sono attentaa che i miei figli non si attardino per strada, alle 20,30 scatta il coprifuoco». Per Simoneche da grande vuole fare il poliziotto è un aiuto importante, ovviamente condiviso dallafamiglia e da una madre che non si dà per vinta, vuole dare un futuro ai propri figli epurtroppo sa che, molto probabilmente, sarà lontano da qui.

E sarà una sfida certamente anche per Chiara, 10 anni, una passione sconfinata perla musica, lei da grande vuole fare proprio la musicista e nel frattempo di strumenti nesuona tre: il violino, la viola e il pianoforte. «A cinque anni già diceva che voleva suonareil violino – racconta la mamma Anna Giuliano – per lei la musica è veramente tutto. Cosìper fortuna grazie alla Baby Song (un’altra bella esperienza del quartiere che ha riunitoi ragazzi in bande musicali) ha cominciato con il violino, con loro ha suonato anche allaCertosa di San Martino. Ma Chiara non si è certo fermata qui, essendo stata notata ascuola per il suo orecchio e la sua capacità di “sentire le note”, è stata subito inserita neicorsi di pianoforte e quindi anche grazie alla scuola “Campo del Moricino”, in piazzaGuglielmo Pepe, la famiglia abita nella Maddalena, quartiere compreso tra la Ferroviae Forcella, ha continuato a coltivare il suo sogno. Poi è arrivata la Piccola Orchestra. «Alcatechismo della parrocchia dell’Annunziata abbiamo saputo che stavano facendo leaudizioni per questa nuova esperienza – racconta Anna – e mia figlia ovviamente ha vo-luto partecipare… Chiara è stata scelta e pur suonando già il violino le è stata assegnatala viola, quindi praticamente fa musica tre volte alla settimana a scuola e nelle due or-chestre, ma non si stancherebbe mai. Noi non abbiamo grandi possibilità -prosegueAnna - ma faremo di tutto per accontentarla anche con grandi sacrifici». Nel frattempole è venuto incontro il mondo dell’associazionismo e la scuola che ha garantito a Chiaradi cominciare a coltivare il suo sogno. «È una grande occasione per lei, quando l’ho vistasuonare il 22 dicembre nella chiesa dell’Annunziata – conclude la signora Giuliano – èstata un’emozione fortissima, è stato come vedere un’unica grande esecuzione, i bam-bini tutti uniti dalla musica, come un’unica cosa, e senza parlare né distrarsi, non si sen-tiva volare una mosca, la musica a questi ragazzi dà grandi opportunità. Meno male chec’è chi ci ha pensato.

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Provincia Nuova Stagione14 • 16 febbraio 2020

Presentata la terza edizione di “Eruzioni del gusto”, l’evento sull’enogastronomiain programma al Museo ferroviario

Le eccellenze delle terre del Vesuvioin mostra a Pietrarsa

conferma ancora una volta come centroculturale ed espositivo di riferimentoper le realtà artigianali del territorio’’ fasapere il direttore del Museo diPietrarsa, Oreste Orvitti Eruzioni delGusto rappresenta un momento di in-contro fra culture enogastronomicheprovenienti da terre vulcaniche di tuttoil mondo che siamo lieti di accogliereper il terzo anno consecutivo per darespazio e visibilità alle eccellenze dei ter-ritori ospitati dalla grande kermesse.Anche questo, infatti, rientra fra gliobiettivi che questo Museo intende rag-

giungere per valorizzare e diffonderestoria, cultura e tradizioni dei popoli’’.

Anche l’archeologia farà la sua partenel corso dell’evento di ottobre. ‘’IlParco archeologico di Ercolano fin dal-la sua istituzione autonoma è nato perfare rete sul territorio, dunque la suapartecipazione a Oronero è la naturaleprosecuzione di un percorso di costru-zione già avviato da tempo’’ aggiunge ildirettore del Parco archeologico diErcolano, Francesco Sirano. ‘’Uno degliscopi del Parco è supportare lo sviluppodi una cultura dell’integrazione e della

programmazione congiunta del territo-rio. Peraltro il Parco apporta a questo ti-po di cultura l’esperienza maturata inanni di interazione pubblico-privatacon il partner Packard.

Protagonista sarà anche il ParcoNazionale del Vesuvio che realizzerà unevento ad hoc al momento allo studio.Tra i musei della Reggia di Portici e lapartecipazione della Fondazione Dohrnper i temi legati alle aree marine vulca-niche, Eruzioni del gusto si colloca apieno titolo tra i grandi appuntamentiinternazionali.

Scuola di scacchi in oratorio

Ad Afragola presso la parrocchia di San Marco all’Olmo

Scuola di scacchi nell’oratorio della parrocchia S. Marco all’olmo di Afragola. Il parrocodon Peppino Delle Cave ha accolto con entusiasmo la proposta di alcuni operatori pastorali,appassionati del gioco – sport degli scacchi, di attivare un corso di formazione mirato al-l’acquisizione delle tecniche scacchistiche. L’obiettivo è mirato formare, tra gli adolescentie i giovani, futuri istruttori che avvieranno i bambini ad apprendere le regole di tale attivitàludico - sportiva per stimolarli, anche mediante tornei individuali e a squadre, a praticarlanei momenti di tempo libero.

«Il gioco – sport degli scacchi – conferma il parroco - offre indubbiamente stimoli di svi-luppo integrale della personalità dei ragazzi ed offre loro un’altra opportunità di crescita uma-na, sociale e culturale» E’ noto che il 15 Marzo 2012, il Parlamento Europeo ha riconosciutogli indubbi benefici dell’attività scacchistica per i ragazzi, a livello sociale, cognitivo ed etico,invitando caldamente gli Stati membri “a incoraggiare l’introduzione del programma“Scacchi a scuola” nei sistemi d’istruzione”. Gli scacchi, infatti, oltre a determinare un mi-glioramento nelle capacità logico – riflessive, può contribuire al contrasto del fenomeno delbullismo, molto diffuso tra bambini e ragazzi, e al controllo dell’aggressività nei giovani. E’stato accertato che soprattutto se tale attività si pratica in un’associazione, dunque anchenegli oratori, diventa una vera passione che stimola il bambino a migliorare, a studiare, agiocare nei tornei. In particolare, la partecipazione ad eventi sportivi quali tornei o manife-stazioni di piazza aiuta i bambini a fare gruppo, a confrontarsi con gli altri e a vincere le pro-prie timidezze, accrescendo il proprio livello di autostima.

Ai fini dello sviluppo della capacità di autocontrollo, di dominio dell’impulsività e di ge-stione della propria rabbia è fondamentale, inoltre, la regola del “Pensare prima di muovere”,che possiamo interpretare come “Pensare prima di agire”. Nella partita a scacchi, infatti, ilgiocatore deve identificare il problema, pensare a possibili soluzioni, scegliere la mossa mi-gliore, così come nei rapporti sociali e in molte altre situazioni c’è la necessità di capire, diprendere decisioni e di risolvere problemi. Lo studio delle strategie di gioco consente di ri-flettere non solo sul proprio pensiero, ma anche su quello altrui (empatia), predispone i ra-gazzi a coordinare più punti di vista, in modo tale da evitare la tendenza a trarre conclusionisenza avere analizzato bene la realtà. «Un’ulteriore opportunità che gli scacchi offrono perstimolare le capacità sociali”, spiegano gli operatori pastorali Ugo Ferrantini e AntonioRusso “è l’apprendimento cooperativo conosciuto come “peer education”: “i bambini insegna-no gli scacchi ai bambini”. Tale strategia educativa rende capaci i ragazzi di autogestirsi, di svi-luppare il sapere scacchistico e i comportamenti durante le partite, le analisi, e, nelle fasi di al-lestimento delle attrezzature scacchistiche, di migliorare le relazioni tra di loro e la comunica-zione con gli adulti. Un gioco –sport, dunque, che illumina la mente per nutrire il cuore».

Antonio Botta

L’associazione culturale “Oronero –Dalle scritture del fuoco” ha presentato,alla Bit di Milano la terza edizione diEruzioni del gusto, l’evento sull’enoga-stronomia e le eccellenze delle terre vul-caniche, in programma dal 16 al 19 ot-tobre 2020 al Museo NazionaleFerroviario di Pietrarsa a Napoli.Eruzioni del gusto vuole diventare unvolano per il turismo, attrarre inCampania un numero sempre più vastodi visitatori italiani ed esteri interessatia riscoprire i cibi e i vini delle terre vul-caniche, la cultura e le tradizioni. Evuole farlo chiamando a raccolta, nellasede museale, alcuni dei più famosi at-trattori culturali quali il Museo diPietrarsa, il Parco archeologico diErcolano, i Musei di Scienze Agrarienella Reggia di Portici e il Turtle Pointdell’Anton Dohrn, il Vesuvio e Pompei.”Oronero” mette insieme le bellezze deiterritori della fascia costiera e punta afare rete per rilanciare il turismo, ancheattraverso viaggi in treno, a valorizzarei vini delle aree vulcaniche, i prodottidella terra lavorati dalle mani sapientidei coltivatori’’ dice il presidente di“Oronero” Carmine Maione.

Dalla Regione Campania, in confe-renza stampa, è partito l’invito aFerrovie dello Stato e agli operatori tu-ristici di mettere in campo, in occasionedell’evento di ottobre, iniziative per at-trarre turisti e visitatori. ‘’Il MuseoNazionale Ferroviario di Pietrarsa si

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CulturaNuova Stagione 16 febbraio 2020 • 15

NuovaStagioneSETTIMANALE DIOCESANO DI NAPOLI

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Associazione Culturale“Emily Dickinson”

Premio letterario internazionaleXXIV edizione

È stata bandita laventiquattresima edizione delpremio letterario internazionale“Emily Dickinson”. Adorganizzarlo è stata l’omonimaassociazione, presieduta dallaprofessoressa Carmela PolitiCenere, scrittrice e giornalistapubblicista.Il premio si articola in seisezioni: romanzo edito edinedito, libro di narrativa osaggio edito o inedito, libro diracconti inedito o edito; libroedito di poesie, anche in dialetto;raccolta inedita, per unmassimo di dieci poesie; poesiainedita in lingua o in dialetto;sezione speciale riservata aglistudenti.I testi, redatti in triplice copia,dovranno pervenire alla sededell’associazione, in via ElioVittorini 10, entro martedì 31marzo 2020.Gli interessati possono ritirare ilbando completo del concorso,nella stessa sede, contattabile alrecapito telefonico081.556.98.59.Per questa edizione è statoistituito, inoltre, susegnalazione, unriconoscimento, nell’ambitodello stesso premio, apersonalità del mondo dellacultura e delle istituzioni che sisono distinte per meriti e perelevate doti umane.

Gioco d’azzardo in Campania,approvata la legge regionale

Era rimasta, con la Sicilia, una delle due re-gioni ancora prive di una normativa regionalesui giochi.

La Campania colma la lacuna, con l’appro-vazione in Consiglio regionale del testo unifi-cato recante “Disposizioni per la prevenzionee la cura del disturbo da gioco d’azzardo e perla tutela sanitaria, sociale ed economica dellepersone affette e dei loro familiari”. La leggeindividua in modo analitico le competenzedella Regione che disciplina e monitora le atti-vità delle sale da gioco e degli spazi per il giocoattraverso la regolamentazione degli orari diesercizio e delle distanze da luoghi sensibili.

Distanza tra le saleViene vietata la nuova apertura di attività di

gioco (sale dedicate, corner, esercizi pubbliciche installano apparecchi) ad una distanza dailuoghi sensibili inferiore a 250 metri e vieneprevisto che, per le attività già esistenti, le di-sposizioni regolanti le distanze non siano ap-plicabili, a condizione che detti esercizi sianodotati o si dotino (entro 240 giorni dall’entratain vigore della legge) di una serie di requisiti epresidi volti a prevenire e contrastare il feno-meno del disturbo da gioco d’azzardo, come adesempio l’accesso selettivo all’offerta di gioco,la videosorveglianza, la partecipazione dei ti-tolari dell’attività ai corsi di formazione previ-sti dalla legge.

Nuove apertureIl testo specifica che «non costituisce nuo-

va apertura il semplice trasferimento di titola-rità delle attività, così come non costituiscononuova installazione la sostituzione degli appa-recchi in corso di validità del contratto, oppureil rinnovo o stipula di contratto con differentegestore o concessionario, a condizione che ilnumero di apparecchi installati presso il localerimanga invariato.

Luoghi sensibili sono: istituti scolastici(comprese scuole dell’infanzia e nidi), struttu-re sanitarie e ospedaliere, strutture residenzia-li operanti in ambito sanitario, scolastico o so-cio-assistenziale; luoghi di culto. Per quantoriguarda gli orari di esercizio delle slot, vieneintrodotta una disciplina differenziata: gliesercizi pubblici (bar, tabacchi, ecc.) dovran-no osservare una sospensione di complessive12 ore giornaliere, di cui 10 consecutive nella

fascia notturna e di ingresso scolasti (23-9), ele restanti 2 nella fascia diurna di uscita dallescuole, dalle 12,30 alle 14,30. Per le sale la so-spensione è di 8 ore giornaliere complessive econsecutive, dalle 2 alle 10.

I numeri - La spesa totale annua nel settoredei giochi, al netto di quanto ritorna ai gioca-tori sotto forma di vincite, ammonta inCampania a 1,81 miliardi, secondo i dati deiMonopoli relativi al 2018. A fare da traino sonogli incassi di Slot e Vlt, con 891 milioni, assie-me alle scommesse sportive (195 milioni). A179 milioni la spesa per Lotterie e Gratta eVinci, a 330 quella sul Lotto.

Seguono SuperEnalotto (75 milioni),Bingo (70 milioni), scommesse virtuali (63 mi-lioni) e Ippica (14 milioni). Sempre durante il2018, l’Agenzia Dogane e Monopoli ha effet-tuato 4.324 controlli negli esercizi sul territo-rio campano, riscontrando 340 violazioni trapenale e amministrativo e irrogando sanzioniper 14,4 milioni.

Previsti l’osservatorio e corsi di formazione

Nella legge campana è contemplata ancheuna complessa disciplina sul versante della cu-

ra, della prevenzione e della formazione. È isti-tuito l’Osservatorio Regionale sul Disturbo daGioco d’Azzardo, con a capo un delegatoespresso dal Presidente della Commissioneconsiliare Sanità.

Tra i componenti, uno per ogni azienda sa-nitaria locale, mentre tre saranno rappresen-tanti dei concessionari e degli operatori delgioco pubblico.

L’Osservatorio, tra le funzioni, monitoral’efficacia delle politiche di prevenzione, for-mula proposte e pareri alla Giunta e alConsiglio regionale, trasmette alla Giunta re-gionale e alle Commissioni una relazione an-nuale sull’attività svolta. Il contrasto e la curadel DGA (disturbo da gioco d’azzardo), si svol-gono attraverso un Piano di Azione regionale,di durata biennale, che deve essere approvatodalla Giunta regionale.

Per i gestori di attività di gioco sono previsticorsi di formazione finalizzati alla prevenzio-ne e alla riduzione del Dga, attraverso il ricono-scimento delle situazioni di rischio; all’attiva-zione della rete di sostegno alla conoscenza ge-nerale della normativa vigente in materia digioco lecito, con particolare riguardo alla di-sciplina sanzionatoria.

È allarme obesità in Campania con una percentuale di bambinicoinvolti che viene giudicata fuori controllo; a dirlo sono i dati epi-demiologici che descrivono ormai un trend in crescita. Per questo,informa una nota, “l’Ordine dei Medici di Napoli ha scelto di scende-re in campo con un’iniziativa concreta, facendo rete con le istituzio-ni”. Il progetto per una vita più attiva è stato presentato martedì scor-so, 11 febbraio, alla presenza del sindaco Luigi de Magistris, gli as-sessori comunali Ciro Borriello, Lucia Francesca Menna e LuigiFelaco, la Uisp Napoli con il presidente Antonio Mastroianni eL’associazione Medici Diabetologi Italiana con il consigliere nazio-nale Ernesto Rossi.

Il Comune di Napoli, si sottolinea, “offrirà una panoramica deiparchi gestiti dall’Amministrazione con accesso libero e di tutti i luo-ghi nei quali è possibile svolgere gratuitamente attività motoria”. Apromuovere il progetto di contrasto alla sedentarietà e all’obesità, ol-tre al presidente Silvestro Scotti, il dottore Bernardino Rea (pediatradi famiglia e componente della commissione “CUG”), i consiglieriVincenzo Schiavo e Clara Imperatore, ma più in generale tutto ilConsiglio dell’Ordine dei Medici, “pronto a spendersi affinché si po-tesse realizzare un momento concreto di confronto e di programma-zione assieme al Comune”.

I dati raccontano di una Campania che ha il 44% di bambini in ec-cesso ponderale contro una media nazionale del 33%. Questo confe-risce alla regione il primato di essere la prima d’Italia (rispetto allapercentuale di bambini in eccesso ponderale). Inoltre, per quel cheriguarda lo sport, il 23% dei bambini campani risulta essere inattivo,mentre la media nazionale è ben al di sotto (17%).

Le cose non migliorano quando dai bambini si passa agli adulti(18-65 anni). Anche in queste fasce d’età la Campania continua a de-tenere il primato per quota più alta di persone in eccesso ponderale

(poco più della metà:50,5%) e per quanto riguarda la sedentarietà èal secondo posto dietro la Basilicata con il 50% di campani che sonosedentari. Infine, anche per la popolazione con più di 64 anni, laCampania detiene il primato in Italia con il 66% della popolazione ineccesso ponderale e con il 55% di persone sedentarie.

“Se ci si può spostare per andare a lavoro in bicicletta in 15 minu-ti, se per fare la spesa puoi arrivare al supermercato in 15 minuti apiedi, se puoi fare lo stesso per andare al parco, accompagnare ascuola i ragazzi, allora sei in quello che si chiama città dei 15 minutidove il quartiere dà le maggiori e migliori risposte per la sostenibilitàsanitaria e ambientale.

Questo è il modello che sta inseguendo Parigi, questo è il modelloche noi medici proponiamo anche per l’SSN partendo dalla medici-na del territorio. Studi dotati di tutte le tecnologie necessarie per ilprimo livello di diagnosi, che siano capillari e prossimi ai pazienti.Da raggiungere in 15 minuti a piedi, per combattere nel nostro pic-colo - che poi tanto piccolo non è - la sedentarietà”. Questa la visionedi Silvestro Scotti, per una medicina territoriale “che sia sempre piùin condizione di gestire le cronicità e vicina ai pazienti”.

“Perché no, questo potrebbe essere un modello anche per Napoli,capoluogo di una regione nella quale la sedentarietà degli anziani perdi più cronici sta diventando un grosso problema se associato ai tassidi obesità infantile e queste due evenienze possono essere le vere sfi-de per la sostenibilità”.

“Per migliorare la qualità della vita e per vivere più a lungo - affer-ma Bernardino Rea - è necessario eliminare i fattori di rischio dellemalattie croniche non trasmissibili.

Per eliminare questi fattori di rischio è necessario la collaborazio-ne di più settori della vita pubblica, quello sanitario, scolastico e po-litico”.

Contro l’obesità: tutti a piediComune di Napoli e Ordine dei medici promuovono l’iniziativa

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Nuova Stagione16 • 16 febbraio 2020

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tagioneAnno LXXIV • Numero 6 • 16 febbraio 2020

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