Visita delle sette hiese 14 aprile 2017 · ... il mondo, con tutta la sua sa- ... annunciamo Cristo...

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Visita delle sette Chiese 14 aprile 2017 I DONI DELLO SPIRITO SANTO “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” At 1,8

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Visita delle sette Chiese 14 aprile 2017

I DONI DELLO SPIRITO SANTO

“Avrete forza dallo Spirito Santo

che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” At 1,8

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I TAPPA SANTISSIMO CROCIFISSO

SAPIENZA

CANTO: VIENI SPIRITO D’AMORE

Rit. Vieni, vieni, Spirito d'amore,

ad insegnar le cose di Dio.

Vieni, vieni, Spirito di pace,

a suggerir le cose che Lui ha detto a noi.

Noi t'invochiamo, Spirito di Cristo,

vieni Tu dentro di noi.

Cambia i nostri occhi, fa che noi vediamo

la bontà di Dio per noi. Rit.

Vieni o Spirito dai quattro venti

e soffia su chi non ha vita.

Vieni o Spirito, soffia su di noi

perché anche noi riviviamo. Rit.

Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare.

Insegnaci a lodare Iddio.

Insegnaci a pregare, insegnaci la via.

Insegnaci Tu l'unità. Rit.

.DALLA PRIMA LETTERA DI SAN PAOLO AI CORINZI 1, 20-29

Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? Dov'è il

sottile ragionatore di questo mondo? Dio

non ha forse dimostrato stolta la sapienza

del mondo? Poiché infatti, nel disegno sa-

piente di Dio, il mondo, con tutta la sua sa-

pienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a

Dio salvare i credenti con la stoltezza della

predicazione. Mentre i Giudei chiedono se-

gni e i Greci cercano sapienza, noi invece

annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per

i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per co-

loro che sono chiamati, sia Giudei che

Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di

Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più

sapiente degli uomini, e ciò che è debo-

lezza di Dio è più forte degli uomini.

Considerate infatti la vostra chiamata, fra-

telli: non ci sono fra voi molti sapienti dal

punto di vista umano, né molti potenti, né

molti nobili. Ma quello che è stolto per il

mondo, Dio lo ha scelto per confondere i

sapienti; quello che è debole per il mondo,

Dio lo ha scelto per confondere i forti;

quello che è ignobile e disprezzato per il

mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto

per ridurre al nulla le cose che sono, perché

nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Gra-

zie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale

per noi è diventato sapienza per opera di

Dio, giustizia, santificazione e redenzione,

perché, come sta scritto, chi si vanta, si

vanti nel Signore.

Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 9-4-2014

Iniziamo oggi un ciclo di catechesi sui

doni dello Spirito Santo. Voi sapete che lo

Spirito Santo costituisce l’anima, la linfa

vitale della Chiesa e di ogni singolo cri-

stiano: è l’Amore di Dio che fa del nostro

cuore la sua dimora ed entra in comunione

con noi. Lo Spirito Santo sta sempre con

noi, sempre è in noi, nel nostro cuore.

Lo Spirito stesso è “il dono di Dio” per ec-

cellenza (cfr Gv 4,10), è un regalo di Dio,

e a sua volta comunica a chi lo accoglie

diversi doni spirituali. La Chiesa ne indi-

vidua sette, numero che simbolicamente

dice pienezza, completezza; i doni dello

Spirito Santo sono: sapienza, intelletto,

consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore

di Dio.

Il primo dono dello Spirito Santo, secondo

questo elenco, è dunque la sapienza. Ma

non si tratta semplicemente della saggezza

umana, che è frutto della conoscenza e

dell’esperienza. Nella Bibbia si racconta

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che Salomone, nel momento della sua in-

coronazione a re d’Israele, aveva chiesto

il dono della sapienza (cfr 1 Re 3,9). La

sapienza è proprio questo: è la grazia di

poter vedere ogni cosa con gli occhi di

Dio. E’ semplicemente questo: è vedere il

mondo, vedere le situazioni, le congiun-

ture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio.

Questa è la sapienza. Alcune volte noi ve-

diamo le cose secondo il nostro piacere o

secondo la situazione del nostro cuore,

con amore o con odio, con invidia… No,

questo non è l’occhio di Dio. La sapienza

è quello che fa lo Spirito Santo in noi af-

finché noi vediamo tutte le cose con gli

occhi di Dio. E’ questo il dono della sa-

pienza.

E ovviamente questo deriva dalla intimità

con Dio, dal rapporto intimo che noi ab-

biamo con Dio, dal rapporto di figli con il

Padre. E lo Spirito Santo, quando abbiamo

questo rapporto, ci dà il dono della sa-

pienza. Quando siamo in comunione con

il Signore, lo Spirito Santo è come se tra-

sfigurasse il nostro cuore e gli facesse per-

cepire tutto il suo calore e la sua predile-

zione.

PREGHIERA

“La sapienza è quel dono che ci fa

scoprire il “sapore” delle cose vere,

delle persone care, degli affetti più

profondi ti visita come la luce del

mattino: ti rivela il bene che c’è in te,

il cammino da compiere e quale sia la

fonte inesauribile della speranza. E ti

capita di sentirti stringere il cuore per

le occasioni perdute, per i gesti, le pa-

role, le dimenticanze maldestre con

cui hai fatto soffrire le persone che

ami di più. La sapienza ti suggerisce

come chiedere perdono, come rega-

lare di nuovo la gioia. E la gioia

dell’agire si ridesta, il correre delle

ore ritrova un ordine. Finalmente la

vita ritrova in gesti di carità

il suo sapore”.

Carlo Maria Martini

CANTO: UN CUORE NUOVO

Rit. Ti darò un cuore nuovo, popolo

mio. Il mio Spirito effonderò in te.

Toglierò da te il cuore di pietra. Un

cuore di carne ti darò, popolo mio.

Da tutte le nazioni vi radunerò,

vi mostrerò la strada della vita.

E vivrà chi la seguirà. Rit.

Vi aspergerò con acqua e puri vi farò.

Dagli idoli sarete liberati.

Questa è la mia libertà. Rit.

Mio popolo sarete, le genti lo vedranno.

Abiterete dentro la mia casa.

E vedrete il mio volto. Rit.

Bevete con gioia alle fonti, alle fonti

della salvezza e quel giorno voi direte:

lodate il Signore: invocate il suo nome.

Rit.

Fate conoscere ai popoli tutto quello che

Lui ha compiuto e ricordino per sempre,

ricordino sempre che il suo nome è

grande. Rit.

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II TAPPA SANTA MARIA A OLMI

INTELLETTO

CANTO: LUCE DI VERITÀ

Rit. Luce di verità, fiamma di carità,

vincolo di unità, Spirito Santo Amore.

Dona la libertà, dona la santità,

fa’ dell’umanità il tuo canto di lode

Ci poni come luce sopra un monte:

in noi l’umanità vedrà il tuo volto

Ti testimonieremo fra le genti:

in noi l’umanità vedrà il tuo volto.

(Spirito, vieni). Rit.

Cammini accanto a noi lungo la strada,

si realizzi in noi la tua missione.

Attingeremo forza dal tuo cuore,

si realizzi in noi la tua missione.

(Spirito, vieni). Rit.

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 11, 25-29

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode,

Padre, Signore del cielo e della terra, per-

ché hai nascosto queste cose ai sapienti e

ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Pa-

dre, perché così hai deciso nella tua bene-

volenza. Tutto è stato dato a me dal Padre

mio; nessuno conosce il Figlio se non il

Padre, e nessuno conosce il Padre se non

il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà ri-

velarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e

oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il

mio giogo sopra di voi e imparate da me,

che sono mite e umile di cuore, e troverete

ristoro per la vostra vita. Il mio giogo in-

fatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 30-4-2014

L’intelletto permette di “intus legere”,

cioè di “leggere dentro”: questo dono ci fa

capire le cose come le capisce Dio, con

l’intelligenza di Dio. Possiamo compren-

dere una situazione con l’intelligenza

umana, con prudenza, e va bene. Ma ca-

pire una situazione in profondità, come la

capisce Dio, è l’effetto di questo dono. E

Gesù ha voluto inviarci lo Spirito Santo

perché tutti noi possiamo capire le cose

come Dio le capisce, con l’intelligenza di

Dio. E’ un bel regalo che il Signore ha

fatto a tutti noi. E’ il dono con cui lo Spi-

rito Santo ci introduce nell’intimità con

Dio e ci rende partecipi del disegno

d’amore che Lui ha con noi. E’ chiaro al-

lora che il dono dell’intelletto è stretta-

mente connesso alla fede. Quando lo Spi-

rito Santo abita nel nostro cuore e illumina

la nostra mente, ci fa crescere giorno dopo

giorno nella comprensione di quello che il

Signore ha detto e ha compiuto. Lo stesso

Gesù ha detto ai suoi discepoli: io vi in-

vierò lo Spirito Santo e Lui vi farà capire

tutto quello che io vi ho insegnato. Capire

gli insegnamenti di Gesù, capire la sua Pa-

rola, capire il Vangelo, capire la Parola di

Dio. Uno può leggere il Vangelo e capire

qualcosa, ma se noi leggiamo il Vangelo

con questo dono dello Spirito Santo pos-

siamo capire la profondità delle parole di

Dio. E questo è un gran dono, un gran

dono che tutti noi dobbiamo chiedere e

chiedere insieme: Dacci, Signore, il dono

dell’intelletto.

PREGHIAMO CON IL SALMO 112

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Lodate, servi del Signore,

lodate il nome del Signore.

Sia benedetto il nome del Signore,

ora e sempre.

Dal sorgere del sole al suo tramonto

sia lodato il nome del Signore.

Su tutti i popoli eccelso è il Signore,

più alta dei cieli è la sua gloria.

Chi è pari al Signore nostro Dio

che siede nell’alto

e si china a guardare

nei cieli e sulla terra?

Solleva l’indigente dalla polvere,

per farlo sedere tra i principi,

tra i principi del suo popolo.

Fa abitare la sterile nella sua casa

dall’immondizia rialza il povero,

quale madre gioiosa di figli.

CANTO: SU ALI D'AQUILA

Tu che abiti al riparo del Signore,

e che dimori alla sua ombra,

dì al Signore "Mio rifugio,

mia roccia in cui confido".

Rit. E ti rialzerà, ti solleverà

su ali d'aquila,

ti reggerà sulla brezza dell'alba,

ti farà brillar come il sole,

così nelle sue mani vivrai.

Dal laccio del cacciatore ti libererà

e dalla carestia che distrugge

poi ti coprirà con le sue ali

e rifugio troverai. Rit.

Non devi temere i terrori della notte

né freccia che vola di giorno,

mille cadranno al tuo fianco

ma nulla ti colpirà. Rit.

III TAPPA SAN CRESCI IN VALCAVA

CONSIGLIO

CANTO: OGNI MIA PAROLA

Come la pioggia e la neve

scendono giù dal cielo

e non vi ritornano senza irrigare

e far germogliare la terra;

Così ogni mia parola

non ritornerà a me

senza operare quanto desidero,

senza aver compiuto

ciò per cui l'avevo mandata.

Ogni mia parola, ogni mia parola.

SALMO 16

Ho detto al Signore: «Il mio Signore

sei tu, solo in te è il mio bene».

Agli idoli del paese,

agli dèi potenti andava tutto il mio favore.

Moltiplicano le loro pene quelli

che corrono dietro a un dio straniero.

Io non spanderò

le loro libagioni di sangue,

né pronuncerò con le mie labbra

i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi:

la mia eredità è stupenda.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio animo mi istruisce.

Io pongo sempre davanti a me il Signore,

sta alla mia destra, non potrò vacillare.

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Per questo gioisce il mio cuore

ed esulta la mia anima;

anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai

la mia vita negli inferi,

né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena alla tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 7-5-2014

Abbiamo sentito nella lettura di quel

brano del libro dei Salmi che dice: «Il Si-

gnore mi ha dato consiglio, anche di notte

il mio cuore mi istruisce» (Sal 16, 7). E

questo è un altro dono dello Spirito Santo:

il dono del consiglio. Sappiamo quanto è

importante, nei momenti più delicati, po-

ter contare sui suggerimenti di persone

sagge e che ci vogliono bene. Ora, attra-

verso il dono del consiglio, è Dio stesso,

con il suo Spirito, a illuminare il nostro

cuore, così da farci comprendere il modo

giusto di parlare, di comportarsi e la via da

seguire. Ma come agisce questo dono in

noi?

Nel momento in cui lo accogliamo e lo

ospitiamo nel nostro cuore, lo Spirito

Santo comincia subito a renderci sensibili

alla sua voce e a orientare i nostri pensieri,

i nostri sentimenti e le nostre intenzioni

secondo il cuore di Dio. Nello stesso

tempo, ci porta sempre più a rivolgere lo

sguardo interiore su Gesù, come modello

del nostro modo di agire e di relazionarci

con Dio Padre e con i fratelli. Il consiglio,

allora, è il dono con cui lo Spirito Santo

rende capace la nostra coscienza di fare

una scelta concreta in comunione con Dio,

secondo la logica di Gesù e del suo Van-

gelo. In questo modo, lo Spirito ci fa cre-

scere interiormente, ci fa crescere positi-

vamente, ci fa crescere nella comunità e ci

aiuta a non cadere in balia dell’egoismo e

del proprio modo di vedere le cose. Così

lo Spirito ci aiuta a crescere e anche a vi-

vere in comunità. La condizione essen-

ziale per conservare questo dono è la pre-

ghiera. Sempre torniamo sullo stesso

tema: la preghiera! Ma è tanto importante

la preghiera. Pregare con le preghiere che

tutti noi sappiamo da bambini, ma anche

pregare con le nostre parole. Pregare il Si-

gnore: “Signore, aiutami, consigliami,

cosa devo fare adesso?”. E con la pre-

ghiera facciamo spazio, affinché lo Spirito

venga e ci aiuti in quel momento, ci con-

sigli su quello che tutti noi dobbiamo fare.

La preghiera! Mai dimenticare la pre-

ghiera. Mai! Nessuno, nessuno, se ne ac-

corge quando noi preghiamo nel bus, nella

strada: preghiamo in silenzio col cuore.

Approfittiamo di questi momenti per pre-

gare, pregare perché lo Spirito ci dia il

dono del consiglio.

PREGHIERA

O Signore, cosa hai inteso fare di me?

Ho bisogno di “Consiglio”.

Tu mi hai chiamato a guardare in alto,

ma le vie sono tante.

Ho bisogno di “Consiglio”

per non infilare la strada sbagliata.

Tu mi hai chiamato a compiere ciò

che edifica,

non ciò che gratifica.

Guidami, Luce divina!

Non privarmi mai

Del tuo “Consiglio”.

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CANTO: VIENI E SEGUIMI

Lascia che il mondo vada

per la sua strada

lascia che l'uomo ritorni

alla sua casa,

lascia che la gente accumuli

la sua fortuna.

Ma tu, tu vieni e seguimi.

Lascia che la barca in mare

spieghi la vela,

lascia che trovi affetto

chi segue il cuore,

lascia che dall'albero

cadano i frutti maturi,

Ma tu, tu vieni e seguimi.

E sarai luce per gli uomini,

e sarai sale della terra,

e nel mondo deserto aprirai

una strada nuova.

E per questa strada va', va'

e non voltarti indietro, va',

e non voltarti indietro.

IV TAPPA SACRA FAMIGLIA A SAGGINALE

FORTEZZA

CANTO: IL SIGNORE E' LA MIA SALVEZZA

Rit. Il Signore è la mia salvezza e con

Lui non temo più, perché ho nel

cuore la certezza, la salvezza è qui con

me.

Ti lodo Signore perché un giorno eri

lontano da me: ora invece sei tornato e

mi hai preso con Te. Rit.

Bevete con gioia alle fonti, alle fonti

della salvezza e quel giorno voi direte:

lodate il Signore: invocate il suo nome.

Rit.

Fate conoscere ai popoli tutto quello che

Lui ha compiuto e ricordino per sempre,

ricordino sempre che il suo nome è

grande. Rit.

Cantate a chi ha fatto grandezze e si è

fatto sapere nel mondo; grida forte la tua

gioia, abitante di Sion, perché grande con

te è il Signore. Rit.

DAL VANGELO SECONDO MATTEO 4, 3-9

«Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a se-

minare. Mentre seminava, una parte

cadde lungo la strada; vennero gli uccelli

e la mangiarono. Un'altra parte cadde sul

terreno sassoso, dove non c'era molta

terra; e subito germogliò perché il ter-

reno non era profondo, ma quando

spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo

radici, seccò. Un'altra parte cadde tra i

rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e

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non diede frutto. Altre parti caddero sul

terreno buono e diedero frutto: spunta-

rono, crebbero e resero il trenta, il ses-

santa, il cento per uno». E diceva: «Chi

ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 14-5-2014

Oggi pensiamo a quello che fa il Signore:

Lui viene sempre a sostenerci nella nostra

debolezza e questo lo fa con un dono spe-

ciale: il dono della fortezza. Come Gesù

stesso spiega ai suoi discepoli, questo se-

minatore rappresenta il Padre, che sparge

abbondantemente il seme della sua Parola.

Il seme, però, si scontra spesso con l’ari-

dità del nostro cuore e, anche quando

viene accolto, rischia di rimanere sterile.

Con il dono della fortezza, invece, lo Spi-

rito Santo libera il terreno del nostro

cuore, lo libera dal torpore, dalle incer-

tezze e da tutti i timori che possono fre-

narlo, in modo che la Parola del Signore

venga messa in pratica, in modo autentico

e gioioso. E’ un vero aiuto questo dono

della fortezza, ci dà forza, ci libera anche

da tanti impedimenti.

Ci sono anche dei momenti difficili e delle

situazioni estreme in cui il dono della for-

tezza si manifesta in modo straordinario,

esemplare. È il caso di coloro che si tro-

vano ad affrontare esperienze particolar-

mente dure e dolorose, che sconvolgono la

loro vita e quella dei loro cari. La Chiesa

risplende della testimonianza di tanti fra-

telli e sorelle che non hanno esitato a dare

la propria vita, pur di rimanere fedeli al Si-

gnore e al suo Vangelo.

Non bisogna pensare che il dono della for-

tezza sia necessario soltanto in alcune oc-

casioni o situazioni particolari. Questo

dono deve costituire la nota di fondo del

nostro essere cristiani, nell’ordinarietà

della nostra vita quotidiana. Come ho

detto, in tutti i giorni della vita quotidiana

dobbiamo essere forti, abbiamo bisogno di

questa fortezza, per portare avanti la no-

stra vita, la nostra famiglia, la nostra fede.

L’apostolo Paolo ha detto una frase che ci

farà bene sentire: «Tutto posso in colui

che mi dà la forza» (Fil 4,13). Quando af-

frontiamo la vita ordinaria, quando ven-

gono le difficoltà, ricordiamo questo:

«Tutto posso in colui che mi dà la forza».

Il Signore dà la forza, sempre, non ce la fa

mancare. Il Signore non ci prova più di

quello che noi possiamo tollerare. Lui è

sempre con noi. «Tutto posso in colui che

mi dà la forza».

PREGHIERA

Vieni, Spirito di fortezza,

che ci fai diventare in Cristo

un solo corpo e un solo Spirito,

Tu forza dei deboli e Potenza

d’amore,

donaci di testimoniare Cristo

sempre e dovunque,

di servire i fratelli nella sofferenza

e nel bisogno,

e di resistere all’egoismo

e agli istinti passionali. Amen.

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CANTO: DOV'E' ODIO

Dov'è odio fa' ch'io porti amore,

dov'è offesa ch'io porti il perdono.

Dov'è la discordia fa' ch'io porti l'unione

dov'è il dubbio fa' ch'io porti Te.

E la verità dov'è l'errore,

la speranza per chi è disperato.

Se perdonerai chi ti ha fatto del male

anche te il Signor perdonerà.

Dov'è la tristezza porti gioia,

dove son le tenebre la luce,

o Maestro fa' ch'io non cerchi

d'essere amato quanto di amare;

è morendo che poi si vivrà

di vita eterna, fammi strumento

del tuo amor.

V TAPPA B.V.M. DEL CARMELO A RABATTA

SCIENZA

CANTO: VOI SIETE DI DIO

Tutte le stelle della notte

le nebulose e le comete

il sole su una ragnatela

è tutto vostro e voi siete di Dio.

Tutte le rose della vita

il grano, i prati, i fili d’erba

il mare, i fiumi, le montagne

è tutto vostro e voi siete di Dio.

Tutte le musiche e le danze,

i grattacieli, le astronavi

i quadri, i libri, le culture

è tutto vostro e voi siete di Dio.

Tutte le volte che perdono

quando sorrido, quando piango

quando mi accorgo di chi sono

è tutto vostro e voi siete di Dio.

E’ tutto nostro e noi siamo di Dio.

DAL LIBRO DELLA GENESI 1, 26-31

Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra im-

magine, secondo la nostra somiglianza:

dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli

del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali

selvatici e su tutti i rettili che strisciano

sulla terra». E Dio creò l'uomo a sua im-

magine; a immagine di Dio lo creò: ma-

schio e femmina li creò. Dio li benedisse

e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltipli-

catevi, riempite la terra e soggiogatela, do-

minate sui pesci del mare e sugli uccelli

del cielo e su ogni essere vivente che stri-

scia sulla terra». Dio disse: «Ecco, io vi do

ogni erba che produce seme e che è su

tutta la terra, e ogni albero fruttifero che

produce seme: saranno il vostro cibo. A

tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli

del cielo e a tutti gli esseri che strisciano

sulla terra e nei quali è alito di vita, io do

in cibo ogni erba verde». E così avvenne.

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era

cosa molto buona. E fu sera e fu mattina:

sesto giorno.

Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 21-5-2014

Oggi vorrei mettere in luce un altro dono

dello Spirito Santo, il dono della scienza.

Quando si parla di scienza, il pensiero va

immediatamente alla capacità dell’uomo

di conoscere sempre meglio la realtà che

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lo circonda e di scoprire le leggi che rego-

lano la natura e l’universo. La scienza che

viene dallo Spirito Santo, però, non si li-

mita alla conoscenza umana: è un dono

speciale, che ci porta a cogliere, attraverso

il creato, la grandezza e l’amore di Dio e

la sua relazione profonda con ogni crea-

tura. Quando i nostri occhi sono illuminati

dallo Spirito, si aprono alla contempla-

zione di Dio, nella bellezza della natura e

nella grandiosità del cosmo, e ci portano a

scoprire come ogni cosa ci parla di Lui e

del suo amore. Tutto questo suscita in noi

grande stupore e un profondo senso di gra-

titudine! È la sensazione che proviamo an-

che quando ammiriamo un’opera d’arte o

qualsiasi meraviglia che sia frutto dell’in-

gegno e della creatività dell’uomo: di

fronte a tutto questo, lo Spirito ci porta a

lodare il Signore dal profondo del nostro

cuore e a riconoscere, in tutto ciò che ab-

biamo e siamo, un dono inestimabile di

Dio e un segno del suo infinito amore per

noi. Nel primo capitolo della Genesi, pro-

prio all’inizio di tutta la Bibbia, si mette in

evidenza che Dio si compiace della sua

creazione, sottolineando ripetutamente la

bellezza e la bontà di ogni cosa.

Al termine di ogni giornata, è scritto: «Dio

vide che era cosa buona» se Dio vede che

il creato è una cosa buona, è una cosa

bella, anche noi dobbiamo assumere que-

sto atteggiamento e vedere che il creato è

cosa buona e bella. Ecco il dono della

scienza che ci fa vedere questa bellezza,

pertanto lodiamo Dio, ringraziamolo per

averci dato tanta bellezza. E quando Dio

finì di creare l’uomo non disse «vide che

era cosa buona», ma disse che era «molto

buona» (v. 31). Agli occhi di Dio noi

siamo la cosa più bella, più grande, più

buona della creazione: anche gli angeli

sono sotto di noi, noi siamo più degli an-

geli, come abbiamo sentito nel libro dei

Salmi. Il Signore ci vuole bene! Dob-

biamo ringraziarlo per questo. Il dono

della scienza ci pone in profonda sintonia

con il Creatore e ci fa partecipare alla lim-

pidezza del suo sguardo e del suo giudizio.

Ed è in questa prospettiva che riusciamo a

cogliere nell’uomo e nella donna il vertice

della creazione, come compimento di un

disegno d’amore che è impresso in

ognuno di noi e che ci fa riconoscere come

fratelli e sorelle.

PREGHIERA SALMO 103

Benedici il Signore, anima mia.

Signore, mio Dio, quanto sei grande!

Rivestito di maestà e di splendore,

avvolto di luce, come di un manto!

Tu stendi il cielo come una tenda,

le nubi sono il tuo carro,

Tu voli sulle ali del vento.

Costruisci sulle acque la tua dimora,

fai dei venti i tuoi messaggeri,

delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.

Hai fondato la terra sulle sue basi,

l’oceano l’avvolgeva come un manto,

le acque coprivano le montagne.

Il vino che rallegra il cuore dell’uomo

e l’olio che fa brillare il suo volto

e il pane che lo sostiene,

tutto hai fatto con saggezza.

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CANTO: GRANDI COSE

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

ha fatto germogliare i fiori fra le rocce.

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

ci ha riportati liberi alla nostra terra.

Ed ora possiamo cantare,

possiamo gridare

l'amore che Dio ha versato su noi

Tu che sai strappare dalla morte

hai sollevato il nostro viso dalla polvere.

Tu che hai sentito il nostro pianto

nel nostro cuore hai messo

un seme di felicità.

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

ha fatto germogliare i fiori fra le rocce.

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

ci ha riportati liberi alla nostra terra.

Ed ora possiamo cantare,

possiamo gridare

l'amore che Dio ha versato su noi

VI TAPPA SAN MINIATO A PIAZZANO

PIETÀ

CANTO: IL CANTO DELL’AMORE

Se dovrai attraversare il deserto

non temere io sarò con te

se dovrai camminare nel fuoco

la sua fiamma non ti brucerà

seguirai la mia luce nella notte

sentirai la mia forza nel cammino

io sono il tuo Dio, il Signore.

Sono io che ti ho fatto e plasmato

ti ho chiamato per nome

io da sempre ti ho conosciuto

e ti ho dato il mio amore

perché tu sei prezioso ai miei occhi

vali più del più grande dei tesori

io sarò con te dovunque andrai.

Non pensare alle cose di ieri

cose nuove fioriscono già

aprirò nel deserto sentieri

darò acqua nell'aridità

perché tu sei prezioso ai miei occhi

vali più del più grande dei tesori

io sarò con te dovunque andrai

perché tu sei prezioso ai miei occhi

vali più del più grande dei tesori

io sarò con te dovunque andrai.

Io ti sarò accanto sarò con te

per tutto il tuo viaggio sarò con te

io ti sarò accanto sarò con te

per tutto il tuo viaggio sarò con te.

DALLA LETTERA DI SAN PAOLO AI ROMANI 8, 12-17

Così dunque, fratelli, noi siamo debitori

non verso la carne, per vivere secondo i

desideri carnali, perché, se vivete secondo

la carne, morirete. Se, invece, mediante lo

Spirito fate morire le opere del corpo, vi-

vrete. Infatti tutti quelli che sono guidati

dallo Spirito di Dio, questi sono figli di

Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito

da schiavi per ricadere nella paura, ma

avete ricevuto lo Spirito che rende figli

adottivi, per mezzo del quale gridiamo:

«Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, in-

sieme al nostro spirito, attesta che siamo

figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche

eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se

davvero prendiamo parte alle sue soffe-

renze per partecipare anche alla sua gloria.

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Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 4-6-2014

Bisogna chiarire subito che questo dono

non si identifica con l’avere compassione

di qualcuno, avere pietà del prossimo, ma

indica la nostra appartenenza a Dio e il no-

stro legame profondo con Lui, un legame

che dà senso a tutta la nostra vita e che ci

mantiene saldi, in comunione con Lui, an-

che nei momenti più difficili e travagliati.

Questo legame col Signore non va inteso

come un dovere o un’imposizione. È un

legame che viene da dentro. Si tratta di

una relazione vissuta col cuore: è la nostra

amicizia con Dio, donataci da Gesù,

un’amicizia che cambia la nostra vita e ci

riempie di entusiasmo, di gioia. Per que-

sto, il dono della pietà suscita in noi innan-

zitutto la gratitudine e la lode. È questo in-

fatti il motivo e il senso più autentico del

nostro culto e della nostra adorazione.

Quando lo Spirito Santo ci fa percepire la

presenza del Signore e tutto il suo amore

per noi, ci riscalda il cuore e ci muove

quasi naturalmente alla preghiera e alla

celebrazione. Pietà, dunque, è sinonimo di

autentico spirito religioso, di confidenza

filiale con Dio, di quella capacità di pre-

garlo con amore e semplicità che è propria

delle persone umili di cuore. Se il dono

della pietà ci fa crescere nella relazione e

nella comunione con Dio e ci porta a vi-

vere come suoi figli, nello stesso tempo ci

aiuta a riversare questo amore anche sugli

altri e a riconoscerli come fratelli. E allora

sì che saremo mossi da sentimenti di pietà

– non di pietismo! – nei confronti di chi ci

sta accanto e di coloro che incontriamo

ogni giorno. Il dono della pietà significa

essere davvero capaci di gioire con chi è

nella gioia, di piangere con chi piange, di

stare vicini a chi è solo o angosciato, di

correggere chi è nell’errore, di consolare

chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi

è nel bisogno. C'è un rapporto molto

stretto fra il dono della pietà e la mitezza.

Il dono della pietà che ci dà lo Spirito

Santo ci fa miti, ci fa tranquilli, pazienti,

in pace con Dio, al servizio degli altri con

mitezza.

PREGHIAMO CON SAN PAOLO

Rit.: Benedetto sia Dio Padre, ricco di

ogni grazia.

Benedetto sia Dio Padre del Signore no-

stro Gesù Cristo che ci ha benedetti con

ogni benedizione spirituale. Rit.

In Cristo ci ha scelti prima della creazione

del mondo, per essere santi e immacolati

al suo cospetto nella carità. Rit.

Ci ha predestinati a essere suoi figli adot-

tivi secondo il beneplacito della sua vo-

lontà. Rit.

E questo a lode e gloria della sua grazia,

che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel

quale abbiamo la redenzione. Rit.

CANTO: ALZO GLI OCCHI VERSO I MONTI

Rit. Alzo gli occhi verso i monti,

da dove mi verrà l'aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore

che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,

non si addormenta il tuo custode,

non si addormenta, non prende sonno

il custode d'Israele. Rit.

Il Signore è il tuo custode,

Egli è come ombra che ti copre,

di giorno non ti colpirà il sole

né la luna di notte. Rit.

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VII TAPPA PIEVE DI BORGO SAN LORENZO

TIMORE DI DIO

CANTO: MANI

Vorrei che le parole mutassero in

preghiera e rivederti o Padre che dipin-

gevi il cielo. Sapessi quante volte guar-

dando questo mondo vorrei che tu tor-

nassi a ritoccare il cuore.

Vorrei che le mie mani avessero la forza

per sostenere chi non può camminare.

Vorrei che questo cuore che esplode in

sentimenti diventasse culla per chi non ha

più madre...

Rit: Mani, prendi queste mie mani,

fanne vita, fanne amore

braccia aperte per ricevere... chi è solo

Cuore, prendi questo mio cuore,

fa che si spalanchi al mondo

germogliando per quegli occhi

che non sanno pianger più.

Sei tu lo spazio che desidero da sempre,

so che mi stringerai e mi terrai la mano.

Fa che le mie strade si perdano nel buio

ed io cammini dove cammineresti Tu. Tu

soffio della vita prendi la mia giovinezza

con le contraddizioni e le falsità.

Strumento fa che sia per annunciare il

Regno a chi per queste vie Tu chiami

Beati. Rit.

Noi giovani di un mondo che cancella i

sentimenti e inscatola le forze nell'asfal-

to di città. Siamo stanchi di guardare

siamo stanchi di gridare ci hai chiamati

siamo uoi cammineremo insieme...Rit.

DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI 17,9-19

Io prego per loro; non prego per il mondo,

ma per coloro che tu mi hai dato, perché

sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le

tue sono mie, e io sono glorificato in loro.

Io non sono più nel mondo; essi invece

sono nel mondo, e io vengo a te. Padre

santo, custodiscili nel tuo nome, quello

che mi hai dato, perché siano una sola

cosa, come noi.

Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo

nome, quello che mi hai dato, e li ho con-

servati, e nessuno di loro è andato perduto,

tranne il figlio della perdizione, perché si

compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a

te e dico questo mentre sono nel mondo,

perché abbiano in se stessi la pienezza

della mia gioia. Io ho dato loro la tua pa-

rola e il mondo li ha odiati, perché essi non

sono del mondo, come io non sono del

mondo.

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma

che tu li custodisca dal Maligno. Essi non

sono del mondo, come io non sono del

mondo. Consacrali nella verità. La tua pa-

rola è verità. Come tu hai mandato me nel

mondo, anche io ho mandato loro nel

mondo; per loro io consacro me stesso,

perché siano anch'essi consacrati nella ve-

rità.

RIFLESSIONE UDIENZA GENERALE 11-6-2014

Il dono del timore di Dio, di cui parliamo

oggi, conclude la serie dei sette doni dello

Spirito Santo. Non significa avere paura di

Dio: sappiamo bene che Dio è Padre, e che

ci ama e vuole la nostra salvezza, e sempre

perdona, sempre; per cui non c’è motivo

di avere paura di Lui! Il timore di Dio, in-

vece, è il dono dello Spirito che ci ricorda

quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al

suo amore e che il nostro bene sta nell’ab-

bandonarci con umiltà, con rispetto e fidu-

cia nelle sue mani. Questo è il timore di

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Dio: l’abbandono nella bontà del nostro

Padre che ci vuole tanto bene.

Quando lo Spirito Santo prende dimora

nel nostro cuore, ci infonde consolazione

e pace, e ci porta a sentirci così come

siamo, cioè piccoli, con quell’atteggia-

mento - tanto raccomandato da Gesù nel

Vangelo - di chi ripone tutte le sue preoc-

cupazioni e le sue attese in Dio e si sente

avvolto e sostenuto dal suo calore e dalla

sua protezione, proprio come un bambino

con il suo papà! Questo fa lo Spirito Santo

nei nostri cuori: ci fa sentire come bam-

bini nelle braccia del nostro papà. In que-

sto senso, allora, comprendiamo bene

come il timore di Dio venga ad assumere

in noi la forma della docilità, della ricono-

scenza e della lode, ricolmando il nostro

cuore di speranza. Tante volte, infatti, non

riusciamo a cogliere il disegno di Dio, e ci

accorgiamo che non siamo capaci di assi-

curarci da noi stessi la felicità e la vita

eterna. È proprio nell’esperienza dei nostri

limiti e della nostra povertà, però, che lo

Spirito ci conforta e ci fa percepire come

l’unica cosa importante sia lasciarci con-

durre da Gesù fra le braccia di suo Padre.

Il timore di Dio ci fa prendere coscienza

che tutto viene dalla grazia e che la nostra

vera forza sta unicamente nel seguire il Si-

gnore Gesù e nel lasciare che il Padre

possa riversare su di noi la sua bontà e la

sua misericordia. Aprire il cuore, perché la

bontà e la misericordia di Dio vengano a

noi. Questo fa lo Spirito Santo con il dono

del timore di Dio: apre i cuori.

PREGHIERA SALMO 33

Rit.: Gustate e vedete quanto è buono il

Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,

sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore,

ascoltino gli umili e si rallegrino. Rit.

Ho cercato il Signore e mi ha risposto

e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,

non saranno confusi i vostri volti. Rit.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo libera da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa

attorno a quelli che lo temono e li salva.

Rit.

Gustate e vedete quanto è buono il Signore;

beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi,

nulla manca a coloro che lo temono. Rit.

CANTO: RESTA QUI CON NOI

Le ombre si distendono

scende ormai la sera

e s'allontanano dietro i monti

i riflessi di un giorno che non finirà

di un giorno che ora correrà sempre

perché sappiamo che una nuova vita

da qui è partita e mai più si fermerà.

Rit. Resta qui con noi

il sole scende già

resta qui con noi Signore,

è sera ormai.

Resta qui con noi il sole scende già

se Tu sei con noi la notte non verrà.

Davanti a noi l'umanità

lotta, soffre e spera

come una terra che nell'arsura

chiede l'acqua da un cielo senza nuvole

ma che sempre le può dare vita.

Con Te saremo sorgente d'acqua pura

con Te fra noi il deserto fiorirà. Rit.

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PREGHIERA ALLA MORTE DI GESÙ

INNO

Ecco il vessillo della croce,

mistero di morte e di gloria:

l'artefice di tutto il creato

è appeso ad un patibolo.

Un colpo di lancia trafigge

il cuore del Figlio di Dio:

sgorga acqua e sangue, un torrente

che lava i peccati del mondo.

O albero fecondo e glorioso,

ornato d'un manto regale,

talamo, trono ed altare

al corpo di Cristo Signore.

O croce beata che apristi

le braccia a Gesù redentore,

bilancia del grande riscatto

che tolse la preda all'inferno.

Ave, o croce, unica speranza,

in questo tempo di passione

accresci ai fedeli la grazia,

ottieni alle genti la pace. Amen

DAL VANGELO SECONDO LUCA 23, 39-49

Uno dei malfattori appesi alla croce lo in-

sultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te

stesso e noi!». L'altro invece lo rimprove-

rava dicendo: «Non hai alcun timore di

Dio, tu che sei condannato alla stessa

pena? Noi, giustamente, perché riceviamo

quello che abbiamo meritato per le nostre

azioni; egli invece non ha fatto nulla di

male». E disse: «Gesù, ricòrdati di me

quando entrerai nel tuo regno». Gli ri-

spose: «In verità io ti dico: oggi con me

sarai nel paradiso». Era già verso mezzo-

giorno e si fece buio su tutta la terra fino

alle tre del pomeriggio, perché il sole si

era eclissato. Il velo del tempio si squarciò

a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse:

«Padre, nelle tue mani consegno il mio

spirito». Detto questo, spirò. (Qui si genu-

flette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione

dava gloria a Dio dicendo: «Veramente

quest'uomo era giusto». Così pure tutta la

folla che era venuta a vedere questo spet-

tacolo, ripensando a quanto era accaduto,

se ne tornava battendosi il petto. Tutti i

suoi conoscenti, e le donne che lo avevano

seguito fin dalla Galilea, stavano da lon-

tano a guardare tutto questo.

ORAZIONE

Guarda con amore, Padre, questa tua fa-

miglia, per la quale il Signore nostro Gesù

Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani

dei nemici e a subire il supplizio della

croce. Per Cristo nostro Signore.

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