Virginia Woolf

15
Alessia Ballini monografie 4 Il genio femminile Ritratti e istantanee Ho comprato la mia libertà virginia woolf

description

Ho comprato la mia libertà. Un’analisi quanto mai attuale negli strumenti critici utilizzati e nella capacità di elaborazione della tematica woolfiana, nata dalla passione per l’icona indiscussa della letteratura femminile del Novecento. Un saggio in cui lo studio accademico si salda con la tensione intellettuale di chi vuole capire il mondo e opporsi agli stereotipi. Perché la letteratura era per Alessia Ballini una passione intellettuale nella quale confluiva la riflessione sulla realtà materiale nella quale si trovava a vivere; con spirito libero e fedeltà verso se stessa. L’autrice ha qui saputo trasformare l’impegno di studiosa in un’esperienza culturale e politica viva che traspare in ogni pagina scritta del suo libro

Transcript of Virginia Woolf

Un’analisi quanto mai attuale negli strumenti critici utilizzati e nella capacità di elaborazione della tematica woolfiana, nata

dalla passione per l’icona indiscussa della letteratura femminile del Novecento. Un

saggio in cui lo studio accademico si salda con la tensione intellettuale di chi vuole capire il mondo e opporsi agli stereotipi.

Perché la letteratura era per Alessia Ballini una passione intellettuale nella quale

confluiva la riflessione sulla realtà materiale nella quale si trovava a vivere; con spirito

libero e fedeltà verso se stessa. L’autrice ha qui saputo trasformare l’impegno di studiosa in un’esperienza culturale e politica viva che traspare in ogni pagina scritta del suo libro.

Ho comprato la mia libertà

virginia woolf

Alessia Ballini (1969-2011) si è laureata in Lettere a Firenze con la guida di Ornella De Zordo.Lettrice compulsiva, sostenitrice convinta del potere salvifico della buona tavola, amante del buon vino, della Fiorentina e del Mugello, la sua terra; si appassiona alla Rivoluzione cubana e a quella zapatista, partecipa alla nascita dei movimenti per l’affermazione dei diritti degli omosessuali in Italia. È stata Sindaco di San Piero a Sieve per dieci anni, Assessore per la Provincia di Firenze e Consigliere della Regione Toscana.Virginia Woolf, assieme alla politica, è stata per lei una grande passione.Questa è la sua tesi di laurea.

euro 15,00www.sefeditrice.it

Ho

com

prat

o la

mia

libe

rtà

virg

iniawoo

lfA

less

ia B

allin

i

Alessia Ballini

monografie

4Il genio femminileRitratti e istantanee

Ho comprato la mia libertàvirginiawoolf

Il genio femminile.Ritratti e istantanee

collana diretta daEnza Biagini e Ernestina Pellegrini

Comitato scientificoAugusta Brettoni, Martha Canfield, Anna Dolfi,

Elisabetta De Troja, Ornella De Zordo, Maria Fancelli,Rita Guerricchio, Rosalia Manno Tolu, Anna Nozzoli,

Stefania Pavan, Anna Scattigno, Rita Svandrlik

4

Alessia Ballini

Virginia WoolfHo comprato la mia libertà

Editrice FiorentinaSocietà

© 2013 Società Editrice Fiorentinavia Aretina, 298 - 50136 Firenze

tel. 055 [email protected]

isbn 978-88-6032-240-1issn 2036-3508

Proprietà letteraria riservataRiproduzione, in qualsiasi forma, intera o parziale, vietata

Le foto delle pp. xiv-xvii provengono dall’archivio privato Alessia Ballini(per gentile concessione)

L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari di dirittisulle immagini riprodotte di cui non è stato possibile reperire la fonte

In copertinaVirginia Woolf, chulazo y gatitos

(S. Paolo, Brasile, © María Domínguez)

ASSESSORATOALLE PARI OPPORTUNITÀ

Un ringraziamento particolare va a Sonia Spacchini, Assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Firenze,

che ha generosamente accolto e sostenuto questo progetto editoriale rendendolo possibile. L’auspicio è che questa collaborazione culturale

possa continuare nel tempo.

a cura diDario Landi, Serena Landi

Indice

vii Premessa di Sonia Spacchini

ix Prefazione di Ornella De Zordo

xii Nota al testo di Enza Biagini e Ernestina Pellegrini

xiv Inserto fotografico

3 Introduzione

6 i. La scrittura e l’etica della professione 6 I’ve bought my freedom 10 Occupation is essential 12 It is a limitation to be an amateur 14 So I’m getting pushed into criticism 20 Her back view, her tall figure bent over, the packing-shelf, tying up parcels 24 Publishers are capitalists - publishers are cowards 27 I’m slave of my audience 30 What becomes of Lily and her picture? 35 Conclusioni

37 ii. Al centro e ai margini della società: l’artista come outsider 37 I have collected enough powder to blow up St Pauls 40 The fact is the lower classes are detestable 45 Gun and uniform to me slightly ridicolous 53 We long for some impersonal relationship. We long for ideas, for dreams, for imaginations, for poetry 59 Fact, as well as the vision 62 Thinking is my fighting

67 Happily, uneducated & voteless, I am not responsible for the state of society 71 Conclusioni

74 iii. Bloomsbury, tra mentori e muse 74 Nothing would induce me to connive at all that humbug 78 The uneducated child reading books in my room in 22 Hyde Park Gate 83 Composed, agreeable, permanently shone upon, and completely sure of himself 88 We think back through our mothers if we are women 94 But I stick to it; K. and I had our relationship; and never again shall I have one like it 100 Conclusioni

102 iv. La madre e l’artista: ruoli e proiezioni del femminile 102 Had I not killed her she would have killed me 105 I ceased to be obsessed by my mother. I no longer hear her voice; I do not see her 109 I put my life blood into writing, & she had children 117 A ring of quivering sensibility about the second finger of the left hand 123 If one could be friendly with women, what a pleasure – the relationship so secret & private compared with relations with men 126 But love – as the male novelists define it – and who, after all, speak with greater authority? – has nothing whatever to do with kindness, fidelity, generosity, or poetry 129 It is clothes that wear us and not we them 133 Conclusioni

140 Bibliografia

Premessa

La collana “Il Genio Femminile” nasce con l’ambizioso obiettivo di valorizzare molteplici figure di donne collocabili in diversi ambiti

letterari riconoscendone la ricchezza e la complessità con un’attenzione particolare alla loro lettura in chiave contemporanea; in questo conte-sto appare naturale che la collana abbia incrociato nel proprio percorso il lavoro di Alessia Ballini su Virginia Woolf, perché, se da un lato fu proprio Alessia, nel 2008, quando ricopriva l’incarico di assessore alle Pari Opportunità della Provincia di Firenze, a lavorare alla nascita del “Genio femminile” insieme all’Università di Firenze e all’“Archivio per la memoria e la scrittura delle donne”, dall’altro proprio il concetto di “volo della mente” della scrittrice inglese rappresentò una delle basi di ispirazione per chi si è occupato della scelta dei testi da pubblicare nella collana.

La pubblicazione di questa tesi di laurea non rappresenta soltanto un doveroso omaggio a chi per prima ha creduto nella possibilità di realizzare un’indagine così articolata e varia sul complesso e multiforme mondo del genio femminile nella letteratura e nell’arte in generale, ma è anche testimonianza viva della grandissima passione e dell’originalità dell’approccio di Alessia nell’affrontare la scrittura di queste pagine; si tratta della stessa passione e originalità che l’hanno guidata durante la sua attività politica e nel suo impegno sociale, e che l’hanno porta-ta a considerare sempre la cultura, in ogni sua manifestazione, come elemento fondante per la crescita e la formazione dei cittadini e come strumento di promozione sociale per la liberazione degli individui.

L’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Firenze non solo contribuisce con convinzione alla pubblicazione di questo volume,

viii virginia woolf. ho comprato la mia libertà

ma plaude al lavoro minuzioso e sempre di elevata competenza acca-demica che donne appassionate portano avanti. Con la stessa tenacia che Alessia ha avuto nel dar vita alla collana proseguiremo su questo cammino che dà e potrà dare voce ai tanti geni femminili che vivono il nostro territorio.

Sonia Spacchini

Prefazione

A ll’origine una passione: quella per Virginia Woolf, icona indi-scussa della letteratura delle donne, oltre che del Modernismo

letterario. Poi la frequentazione di due corsi universitari dal titolo inequivocabile: “Un altro Modernismo: voci e presenze femminili nell’Inghilterra degli anni ’20” e “Writing the woman artist”.

L’esito, qualche anno dopo: uno studio intelligente e esaustivo sulle rappresentazioni della donna artista nella scrittura woolfiana.

Si tratta dello studio che viene qui pubblicato esattamente come Alessia Ballini l’aveva presentato, nel 1998, alla commissione con cui doveva discutere la tesi di laurea e per il quale ottenne il massimo dei voti.

Come sua relatrice – oltre che docente da lei prescelta anche se di un altro corso di laurea – non avevo fatto alcuna fatica a seguire un lavoro che mi veniva presentato, capitolo dopo capitolo, in una forma che trovavo pressoché definitiva. Pochissimi gli interventi necessari, una volta discusso e concordato l’impianto di fondo.

Il quale corrispondeva a una scelta precisa, a un tema che Ales-sia voleva approfondire e che univa la sua scrittrice prediletta a una riflessione critica sul ruolo delle donne nell’arte, nella politica, nel mondo.

Per la tesi mi aveva dunque proposto un argomento che consen-tisse di mettere a fuoco non la scrittura creativa di una Woolf che lei amava leggere e rileggere, ma piuttosto la sua scrittura saggistica, nella quale i nodi problematici dell’estetica woolfiana venivano enucleati in tutta la loro complessità. Si trattava di una mole notevolissima di scritti, da attraversare tenendo ben stretto quel filo conduttore che

x virginia woolf. ho comprato la mia libertà

premeva particolarmente all’allieva di allora, e che anticipava temi cari alla donna impegnata in politica e nel sociale nel futuro: la pro-blematica auto-rappresentazione di una donna che per professione sceglie di fare la scrittrice nella Londra dell’inizio del secolo scorso, sfidando uno dei più resistenti baluardi di un mondo tutto declinato al maschile.

Dalle letture dei testi primari che andava facendo non emergeva una rappresentazione monolitica, ma “una serie variegata di figurazio-ni talvolta ambigue e contraddittorie”, come anticipa nell’Introduzio-ne. Proprio la complessità del nucleo tematico individuato per questa analisi rappresentava, me ne rendo conto oggi ancor più di allora, un forte motivo di interesse; accresciuto dalla consapevolezza che connet-tere criticamente i termini donna, professione, rappresentazione, arte, identità significava indagare su una problematica di grande attualità per Alessia e le sue coetanee, come lo è ancora per noi oggi.

Il coinvolgimento anche emotivo di Alessia nulla toglieva alla serie-tà del suo impegno, alla lucidità dell’analisi, alla capacità interpretativa, doti fortificate dalla conoscenza di un’ampia letteratura critica, in parti-colare quella femminista e dei gender studies. I presupposti materiali ed economici della carriera di scrittrice; l’esclusione dal sistema educativo; la necessità di recuperare una tradizione letteraria femminile emargi-nata dal canone; il ruolo sociale che confligge con le scelte della donna artista; il rapporto con il corpo, l’identità di genere e l’orientamento sessuale considerati dalla Woolf fattori instabili e provvisori: Alessia in-dividua in questi passaggi, oggetto della sua analisi, l’anticipazione che la scrittrice inglese propone rispetto alla riflessione filosofica e culturale della seconda metà del Novecento, quando si sarebbero affermati il pensiero femminista e l’attenzione per l’identità e il gender.

Uno studio che ancora oggi, a distanza di 15 anni, appare quanto mai attuale, negli strumenti critici utilizzati e nella capacità di elabora-zione della tematica woolfiana. Perché, ed è un caso rarissimo, per Ales-sia Ballini lo studio accademico si saldava con la tensione intellettuale di chi vuole capire il mondo e opporsi agli stereotipi. La letteratura era per lei una passione intellettuale nella quale confluiva anche la riflessio-ne sulla realtà materiale nella quale si trovava a vivere.

prefazione xi

Con spirito libero e fedeltà verso se stessa, ha saputo trasformare l’impegno accademico in un’esperienza culturale e politica nel senso più alto del termine; un’esperienza viva che traspare in ogni pagina scritta del suo lavoro.

Ornella De Zordo

Nota al testo

La collana “Il Genio Femminile. Ritratti e istantanee” è nata nel 2008, quando Alessia Ballini, allora assessore alle Pari Opportunità

della Provincia di Firenze, ha pensato di dare inizio a una collabora-zione con studiose dell’Università di Firenze e con l’“Archivio per la memoria e la scrittura delle donne. Alessandra Contini Bonacossi”. La collana ha già prodotto sei libri (tre monografie: Alda Merini di Ro-berta Alunni; Helle Busacca di Serena Manfrida; Amélie Nothomb di Eleonora Brandigi; e tre quaderni di studi: Bestiari di genere, a cura di Ernestina Pellegrini e Eleonora Pinzuti; Fès e Firenze città delle donne. Un contributo a una riflessione comune sulla questione di genere fra Italia e Marocco, coordinamento editoriale di Serena Landi e Teresa Vieri; Dina Ferri nel centenario della nascita e altre scrittrici toscane, a cura di Daniele Montagnani). Il libro di Alessia Ballini, Ho comprato la mia libertà, è così il quarto volume della collana da lei fortemente voluta. La proposta della pubblicazione venne fatta ad Alessia e lei si schernì, dicendo che avrebbe voluto pensarci su e comunque, nel caso avesse accettato, avrebbe voluto rivedere, riscrivere e ampliare il suo lavoro di tesi. Non c’è stato tempo. Un piccolo gruppo di lettrici (Teresa Vieri, Ornella De Zordo, Serena Landi, Ernestina Pellegrini, Enza Biagini, Rosalia Manno, Anna Scattigno e Sonia Spacchini) si è impegnato a far uscire ugualmente il libro nella forma in cui Alessia l’aveva pensato e realizzato per la sua tesi di laurea in Lingua e letteratura inglese, discus-sa con Ornella De Zordo molti anni prima. Il testo viene così pubbli-cato nella versione originaria, grazie all’accurato e generoso editing di Serena e Dario Landi. Sua la distinzione in capitoli e paragrafi; sue le citazioni dai testi di Virginia Woolf in lingua originale. Si tratta di un

nota al testo xiii

documento che è anche la testimonianza di una passione letteraria. Da qui l’idea di riproporre in apertura di libro alcune fotografie di Alessia, scattate durante le sue ricerche sui luoghi della scrittrice.

Enza Biagini e Ernestina Pellegrini