VIRGILIO nelle collezioni antiche della Biblioteca Teresiana · collezioni della Biblioteca; la...

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VIRGILIO nelle collezioni antiche della Biblioteca Teresiana mostra bibliografica PRESENTAZIONE DI Rodolfo Signorini schede a cura di Raffaella Perini (manoscritti) Pasquale Di Viesti (libri a stampa) Mantova 1-14 dicembre 2011

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VIRGILIO

nelle collezioni antichedella Biblioteca Teresiana

mostra bibliografica

PRESENTAZIONE DI

Rodolfo Signorini

schede a cura di

Raffaella Perini (manoscritti)Pasquale Di Viesti (libri a stampa)

Mantova

1-14 dicembre 2011

La presentazione del prof. Rodolfo Signorini, membrodell'Accademia Nazionale Virgiliana, è tratta da un più riccoe articolato intervento pronunciato in occasionedell'inaugurazione della mostra il giorno 1 dicembre 2011.

L'esposizione è stata resa possibile dalla disponibilità ditutto il personale della Biblioteca Teresiana di Mantova:Giancarlo Ciaramelli, Pasquale Di Viesti, Cesare Guerra,Cinzia Palù, Raffaella Perini e Daniela Saccenti.

La documentazione fotografica è stata realizzata da StefanoSaccani.

Gentili Signore e Signori,

se la cultura universale può leggere da più di duemila annil’Eneide di Virgilio lo si deve alla disubbidienzadell’imperatore Ottaviano Augusto e dei poeti Plozio Tucca(prima del 35 a.C. – I secolo a.C.) e Lucio Vario Rufo (74a.C. – 14 a.C.). Essi infatti non soddisfecero le ultimevolontà di Virgilio, il quale, morendo, aveva chiesto che sibruciasse il manoscritto dell’opera. Felix culpa anchequesta!

Sterminati manoscritti e stampe perpetuano la vertiginecreativa dell’“altissimo poeta”. E oggi possiamocontemplarne esemplari conservati nella BibliotecaComunale “Teresiana” di Mantova, esposti, per volontà delsindaco Nicola Sodano. dal direttore della biblioteca CesareGuerra con la collaborazione di Pasquale Di Viesti eRaffaella Perini.

Sono libri miniati o a stampa adorni di incisioni, tutteparticolarmente interessanti, poiché, al di làdell’ornamentazione, preziosa in sé, l’immagine, o, per dirlacon Leonardo, “La pittura è una poesia che si vede e non sisente”. Per questo è felice compagna e complemento dellapoesia – “pittura che si sente e non si vede” (Trattato dellapittura, 16).

È auspicabile che tanti onori resi durante questi ultimimesi al Poeta (con mostre, convegni e premi eccellenti) nonrimangano segni di riverenza solamente di quest’annovirgiliano, ma siano ricorrenti anche negli anni a venire inquesta città che fu madre di tanto alumnus delle Muse.Orazio chiamò Virgilio animae dimidium meae (Carm. I 3,8), possa Virgilio divenire e rimanere per sempre, per noimantovani, metà dell’anima nostra.

Rodolfo Signorini

Biblioteca comunale TeresianaMantova 1-14 dicembre 2011

VIRGILIO NELLE COLLEZIONI ANTICHE DELLA BIBLIOTECA TERESIANA

SALA DELLE VEDUTE

Sono circa 500 i testi a stampa antichi e moderni relativi a Virgilioposseduti dalla Biblioteca Comunale Teresiana che si integranoidealmente con le dissertazioni e le pregevoli edizioni dell’AccademiaNazionale Virgiliana di Scienze, Lettere e Arti.La provenienza di questi volumi è varia, e rispecchia la complessavicenda storica che ha determinato l’origine e lo sviluppo dellecollezioni della Biblioteca; la loro ragguardevole consistenza è peròespressione della venerazione e dell’orgoglio con cui la comunitàmantovana ha da sempre guardato al sommo poeta latino qualesimbolo della propria identità.

La più antica presenza virgiliana in Biblioteca è rappresentata da unframmento dell’Eneide databile al sec. XII in., riutilizzato nella strutturadi guardia di un manoscritto polironiano del sec. XI (ms. 322); esso èesposto assieme ai due codici quattrocenteschi con iniziali decorateprovenienti, rispettivamente, dalle donazioni di Nicola Maria degliIppoliti (ms. 80) e di Ferdinando Negri (ms. 1045). Gli altri manoscritti

posseduti ma qui non visibili sono un sunto anonimo settecentesco delmedesimo poema (ms. 572) e tre versioni ottocentesche, quella delleGeorgiche, con note e osservazioni agronomiche di Enrico Paglia(Mantova 1834-1889), segretario del Comitato Agrario di Mantova(mss. 1056-1057), e le due traduzioni della IV e X Egloga, realizzaterispettivamente da Giovanni Rossetti nel 1826 (ms. 1249) e nel 1834da Antonio Mainardi (1832-1874), accademico e direttore dellaBiblioteca (ms. 1140, pure proveniente dal Lascito Negri).

Per quanto riguarda le prime edizioni a stampa, si espongono i dueincunaboli posseduti dalla nostra Biblioteca (a fronte di circa 180edizioni pubblicate nel XV secolo), segnalando per rarità l’inc. 1276(presente in Italia soltanto in altre due biblioteche, la Marciana diVenezia e la Biblioteca Vaticana).A testimonianza dellafortuna editoriale diVirgilio nelCinquecento, sonoqui esposte alcunerare edizioni illustratee le uniche quattrostampe mantovane,tutte uscite dai torchidi Francesco Osanna,tra le quali si segnalaper rarità l’edizionedelle Opere del 1585.Per i secolisuccessivi, la mostrapresenta unasignificativa selezionedi opere pregevoli, apartire dall'Eneide delTozzi (1608, conincisioni in rame) finoa quella del 1819(nella stamperia DeRomanis, ricca diincisioni adacquaforte e bulino),senza dimenticare lamagnifica edizionebodoniana del 1793.

Manoscritti

schede a cura diRaffaella Perini

Ms. 322 (C.III.2)

membr.; sec. XI. Provenientedall’abbazia di S. Benedetto inPolirone.

(ff. Ir-IVv) PUBLIUS VERGILIUS MARO,Aeneis [frammento: L. I, vv. 57-322].

Le guardie anteriori, cc. I-IV, sonocostituite da un bifolio tratto da uncodice membranaceo databile al sec.XIex.: mm 321x243 (c. I mm321x89); rigatura a secco, concolonnine di giustificazione e rettrici,specchio di scrittura mm13<267>41x36+9<149>9+40, rr./ll.33 (c. IIIr); scrittura minuscolacarolina di mano unica, in inchiostro seppia; una nota di mano coeva ac. Iv; iniziali ripassate in arancio, scritte lungo la riga di giustificazioneesterna della prima colonnina.Le guardie erano integrate al codice almeno dalla prima metà del sec.XV, come dimostra l’apposizione a c. Ir della segnatura allora corrente,101, riproposta a f. 1r in combinazione con una nota di possesso dimano quattrocentesca probabilmente anteriore quella di Cristoforo diValsassina, che catalogò i manoscritti polironiani presumibilmente tra il1457 e il 1465 [1]. Al f. 1r è infatti visibile l’indice delle opere contenutenel manoscritto scritto di suo pugno.Per il taglio verticale di c. Ir, dei vv. I, 57-88 è contenuto poco più di1/3 della parte iniziale di ciascun verso, mentre al verso dellamedesima carta si legge poco più della parola finale dei vv. I, 89-124.Un’altra lacuna presente a c. II impedisce, sul recto, la lettura completadella parte finale dei vv. I, 150-157, in modo crescente fino a tutto ilsecondo emistichio dell’ultimo e, specularmente al verso, della parteiniziale dei vv. I, 180-190.Una scheda dettagliata della parte restante del volume, a cura diSusanna Polloni e Giuseppa Z. Zanichelli, è pubblicata in Catalogo dei

manoscritti polironiani. 2, Biblioteca Comunale di Mantova, Mss. 101-

225, a cura di C. Corradini, P. Golinelli, G.Z. Zanichelli, con lacollaborazione di C. Lighezzolo e S. Polloni, Bologna, Pàtron, 2010, pp.237-241.Si ringrazia Franco Negri per la conferma della datazione delframmento.

[1] Cfr. C. CORRADINI, Gli inventari e le catalogazioni medievali dei manoscritti polironiani(secc. XII-XV), in Storia di San Benedetto Polirone III.1, pp. XXIII-XCII: LXXXIII.

Ms. 1045 (I.I.28)

Eneide. Membr.; a. 1409.

Iniziale vegetale inserita in unriquadro a foglia d’oro all’inizio dellibro I e iniziali filigranate in rosso eblu a quelli dei restanti libri. Legaturain pergamena eseguita a Mantova nel1857. Il codice fu acquistato aGenova da Ferdinando Negri,letterato, bibliotecario e direttoredella Biblioteca nel 1823, ove essopervenne assieme all’importanteLascito di circa 8.000 volumiavvenuto nel 1864. (Da tale Lascitoproviene un altro manoscrittovirgiliano della Biblioteca, il ms.1140, con la traduzione inenedecasillabi della X Egloga,realizzata nel 1834 da Antonio Mainardi, 1832-1874, accademico edirettore della Biblioteca).

Ms. 80 (A.III.16)Eneide. Membr.; sec. XV (seconda metà).

Iniziali a foglia d’oro con decorazioni a bianchi girali agli inizi dei dodicilibri del poema. Legatura alla francese della fine del sec. XVIII, con

dedica alla Biblioteca impressa sui piattida parte del donatore, Nicola Maria diGazoldo degli Ippoliti, direttoreprovinciale della pubblica istruzione,letterato e membro della ColoniaArcadica Virgiliana (1752-1767). Il codicefa parte del gruppo di opere confiscatedalle truppe napoleoniche nell’aprile1797, cui fece seguito la restituzione neldicembre del 1814. (Una schedadettagliata del manoscritto è di prossimapubblicazione in BCMN, I manoscritti

della serie generale. Parte I, a cura di R.Perini; con la collaborazione di R.Benedusi e S. Polloni; presentazione di F.Negri, Firenze, Olschki, 2012 (?), pp.122-124).

Libri a stampa

schede a cura diPasquale Di Viesti

Nella redazione delle sintetiche notizie che accompagnano le schede si èliberamente attinto alle seguenti fonti:

� Album Virgiliano. Mantova, tip. Mondovì, 1883.� G. Mambelli, Gli annali delle edizioni virgiliane. Firenze, Olschki, 1954.� E. Faccioli, Mantova - Le lettere, vol. 1. Mantova, Ist. C. d'Arco per la

storia di Mantova, 1959.� Catalogo di opere a stampa di Virgilio dei secoli 16.-17.-18., a cura di

L. Bosio e G. Rodella. Mantova, Comitato naz. per le celebrazionivirgiliane. Accademia nazionale virgiliana, 1981.

� Virgilio - mostra di manoscritti e libri a stampa. Napoli, Ind. Tip.Artistica, 1981.

� Virgilio illustrato. Mantova, [Biblioteca comunale Teresiana], 1999.

Inc. 1276

Opera [Bucoliche, Georgiche, Eneide].[Treviso, Pierre Maufer e BartolomeoConfalonieri], 13 novembre 1482. 2°

Rara edizione proveniente dal FondoCarlo D'Arco (posseduta in Italiasoltanto da altre due biblioteche, laMarciana di Venezia e la Vaticana),senza note tipografiche. A lungoritenuto un prodotto veneziano overonese, gli ultimi studi loattribuiscono all'opera del francesePierre Maufer, che lo stampò aTreviso, dopo aver appositamentecostituito una società tipografica conBartolomeo Confalonieri.

Inc. 1207

Opera [Bucoliche, Georgiche,Eneide]. Venezia: Battista Torti,1 ottobre 1483. 2°

Anche questo incunaboloproviene dal Fondo CarloD'Arco, stampato dal tipografocalabrese Battista Torti, attivosoprattutto a Venezia.

177.F.59

Publij Vergilij Bucolica, Georgica.

Aeneis. Venezia, BernardinoStagnino, 30 giugno 1507. 4º

Bella edizione corredata dasilografie attribuite a GiovanniAndrea Vavassore detto ilGuadagnino. In apertura,l'incisione che raffigura Virgilio inatto di offrire l'Eneide aOttaviano, tra Mecenate ePollione, ai quali vengonodedicate rispettivamente leGeorgiche e le Bucoliche.Il testo è curato dall'umanistaveneto Giambattista Cipelli, dettoEgnazio.

173.E.6

Vergilius Maro cum

magnete suo Servio

Mario grammatico ...

[Bucoliche, Georgiche,Eneide]. [Milano],fratelli da Legnanoall'insegna dell'Angelo(tip. Giovanni AngeloScinzenzeler), 26ottobre 1520. 2°

Edizione rara,localizzata finora inItalia soltanto in altredue Biblioteche,entrambe milanesi (laComunale Centrale equella del Seminarioarcivescovile), chepresenta silografie einiziali ornate giàutilizzate in precedentistampe.L'edizione si deve aifratelli da Legnano, lacui famiglia di librai

commissionava e vendevale opere nella loro bottega"al segno dell'Angelo". Perla stampa, si servivano ditipografi diversi a secondadella tipologia dei testi: perquelli che richiedevanoparticolari attenzioniall'apparato illustrativo,come nel caso presente, sirivolgevano quasiesclusivamente alloScinzenzeler.

NN.III.4

Vergilius cum commentarij & figuris

[Bucoliche, Georgiche, Eneide].Venezia, Lucantonio Giunta (tip.Gregorio De Gregori), 20 novembre1522. 2°

Splendida edizione proveniente dalFondo del Collegio Gesuitico, ricca disilografie già usate in precedentiedizioni giuntine, ispirate tutte allafamosa edizione, curata da SebastianBrant, uscita a Strasburgo nel 1502.In molte di queste silografiel'anonimo autore si firma con lalettera "L".Nel frontespizio, a caratteremonumentale, l'inquadraturasilografica racchiude il titolo con lefigure di dieci autori latini e dellenove muse.

NN.III.1

P. Virgilij Maronis opera [Bucoliche, Georgiche, Eneide]. Venezia, eredidi Lucantonio Giunta, gennaio 1542. 2°

Altra edizione giuntina, proveniente dal Fondo del Collegio Gesuitico,con le medesime incisioni su legno dovute all'anonimo artista con lasigla "L".In una di queste silografie è raffigurata, sullo sfondo, una vedutafantastica della città di Mantova, che ricorda quella presente nel LiberChronicarum dello Schedel.

177.F.42

Opera [Bucoliche, Georgiche, Eneide].Mantova, Francesco Osanna, 1585. 8°

Rarissima edizione, attualmente localizzata inItalia soltanto in questa Biblioteca.È la prima stampa mantovana delle Opere diVirgilio, per i torchi di Francesco Osanna,senza dubbio il maggior tipografo attivo nellanostra città, in questo periodo.Sorprende perciò come quest'edizione sia difattura piuttosto rozza, eseguita – sembra –senza il dovuto impegno, e soffra inoltre digravi scorrettezze nel testo, comepuntualmente hanno rilevato gli studiosimantovani che l'hanno presa in esame, su

tutti Emilio Faccioli, con l'amara considerazione che sia "non degnacomunque dell'autore e certo ben lontana dal compensare il lungosilenzio della tipografìa mantovana".

177.F.21

L'Eneide di Virgilio del commendatore Annibal

Caro. Mantova, Francesco Osanna, 1586. 12°

175.F.66

La Bucolica et la Georgica

di Vergilio. Tradotte in versi

sciolti. L'una da m. Andrea

Lori, l'altra da m.

Bernardino Danielli.

Mantova, FrancescoOsanna, 1586. 12°

Nel 1586, sempre dall'officina di FrancescoOsanna escono separatamente due volumi: ilprimo con la traduzione dell'Eneide eseguita daAnnibal Caro, già pubblicata a Venezia nel 1581,destinata a una fama secolare; il secondo con le traduzioni delleBucoliche e delle Georgiche, dovute rispettivamente al letteratofiorentino Lori e al lucchese Danielli.Queste due edizioni, spesso legate insieme, risultano sostanzialmentepiù curate tipograficamente, con l'uso di un carattere corsivoabbastanza elegante, anche se non sono prive di scorrettezze.

173.C.23

Il quarto libro de l'Eneide di Virgilio, ridotto in ottava rima dal sig.

Hercole Udine. Mantova, Francesco Osanna, 1587. 4°

Proviene dal Fondo Carlo D'Arco questa bella e ultima edizionecinquecentesca mantovana, che l'Osanna pubblica nel 1587,probabilmente con l'utile e produttivo concorso del traduttore ErcoleUdine. L'impaginazione è migliore e i caratteri, di un corpo superiore aquello utilizzato nelle precedenti edizioni, risultano sensibilmente piùnitidi. Il frontespizio presenta una cornice architettonica a racchiuderelo stemma dei Gonzaga.L'Udine, in questa sua prima fatica limitata al quarto libro dell'Eneide(completerà il lavoro negli anni successivi, ma lo darà alle stampe aVenezia), rivela una solida conoscenza e un serio rigore filologico.

154.F.19

L'Eneide di Virgilio del commendatore Annibal Caro. Padova, PietroPaolo Tozzi, 1608. 4°

Edizione arricchita da pregevoliincisioni a piena pagina, di scuolatedesca, su rame ad acquaforte.Frontespizio figurato con motiviarchitettonici.

XXIII.E.14

P. Virgilii Maronis Priores sex libri

Aeneidos. Lione, Horace Cardon, 1612.2°

Bella edizione proveniente dal Fondodel Collegio Gesuitico. Il frontespiziocalcografico è dovuto all'incisoreLéonard Gaultier.L'edizione è a cura dell'umanistagesuita spagnolo Juan Luis de la Cerda.

XXIII.C.7

P. Vergili Maronis Codex antiquissimus ...

[Bucoliche, Georgiche, Eneide]. Firenze, tip.Manni, 1741. 4º

Bella edizione con frontespizio figurato, e testo in lettere capitali.Importante edizione del codice Mediceo, curato dal fiorentino mons.Pietro Francesco Foggini, che consentì una più ampia conoscenza dellefonti manoscritte del testo virgiliano.

58.I.3

P. Virgilii Maronis Opera. Amsterdam, Jacob Wetsten, 1746. 4°

Altra bella edizione, con illustrazioni calcografiche, incise dal tedescoPieter Tanjé e da Jacob Folkema.Sono qui comprese importanti note filologiche dell'erudito olandeseClaes Hensius.

XXIII.F.8/1-2

P. Virgilii Maronis Opera. Parma, Giambattista Bodoni, 1793. 2°

L'esemplare, qui esposto, di questa magnifica edizione bodonianapervenne in dono all'Accademia di Mantova da parte del generaleMiollis nel 1798.La cura del testo è del cavalier D'Azara, che seguì la lezione delfilologo e bibliotecario tedescoHeyne. José Nicolas de Azara,ambasciatore spagnolo pressola Santa Sede, sullo scorcio delsecolo divenne uno deiprincipali consiglieri emecenate del nostro tipografo,al quale anche offrì sia didiventare stampatore di corte aMadrid, sia di trasferirsi a Romaper lavorare insieme all'edizionedi classici latini.È considerata una delle miglioriopere realizzate daGiambattista Bodoni epienamente rappresentativadel suo ideale tipografico, pernitidezza ed equilibrio, conampia marginatura.Il Bodoni mise molta curanell'allestimento della stampadi quest'opera (il cui progettofu iniziato fin dall'agostodell'anno precedente) e nefece una tiratura limitata a pochi esemplari, poco più di 250, alcunisu carte pregiate e tre su pergamena.Ma qualche tempo dopo la pubblicazione dei volumi -successivamente a una polemica intercorsa con i fratelli Firmin ePierre Didot che, notando svariati errori di stampa, lo accusarono diincuria e ignoranza – fu indotto a rimediare, con nuove impressioni,ai fogli scorretti.

XXXIII.F.10/1-2

L'Eneide di Virgilio recata in versi italiani da Annibal Caro. Roma,stamp. De Romanis, 1819. 2°

Copia di questa lussuosa edizione pervenne in dono alla Biblioteca daparte della dama inglese Elisabeth Hervey, duchessa del Devonshire,

alla quale pure si deve l'idea di questa iniziativaeditoriale nonché le spese dell'intera impresa.L'esecuzione tipografica, realizzata su una bellacarta con grandi caratteri bodoniani, fu affidataalla stamperia romana De Romanis,adeguatamente attrezzata per l'impegnativoprogetto, che prevedeva numerose tavole incisesu rame, a bulino e acquaforte.Di quest'opera furono probabilmente tirate nonpiù 230 copie, alcune su carta particolarmentepregiata.Per questa iniziativa, la Hervey impegnò nelleincisioni una decina di artisti, sulla base dei

soggetti creati da quasi trenta pittori e disegnatori (tra i quali pose sestessa e la nipote) che riproducevano i luoghi citati nel poemavirgiliano, così come essi si mostravano al presente, con esitipittoreschi.

© Biblioteca Teresiana di Mantova

Biblioteca comunale Teresiana di Mantova – II Sala Teresiana