Virgilio, Eneide · L’invocazione alla Musa nell’Eneide En. I, 1-2 + 10-11 Il poeta ^canta in...

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Virgilio, Eneide Appunti sparsi

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Virgilio, Eneide

Appunti sparsi

L’intreccio fra mito e storia: la prefigurazione della storia futura di Roma

Profezie: profezia di Giove a Venere in Aen. I, profezia di Creusa in Aen. II, profezia della Sibilla Cumana in Aen. VI.

Visioni: la processione delle anime degli eroi di Roma in Aen. VI, le scene della storia romana effigiate da Vulcano sullo scudo donato a Enea da Venere in Aen. VIII.

Analisi testuale comparata dei poemi

L’invocazione alla Musa nei poemi omerici

IL. I, 1-2 - OD. I, 1-2 Il poeta si rivolge a una divinità (la Musa patrona del suo canto). Il poeta chiede alla Musa di “cantare” e di “narrare”:

“narrare” epica = poesia che racconta ≠ poesia che esprime sentimenti del poeta) “cantare” epica = racconto in versi recitato con accompagnamento musicale ≠ poesia fatta solo di parole da leggere.

È la Musa a “cantare”, mentre il poeta registra le parole della divinità: origine divina del canto epico verità sacrale e oggettività del racconto.

L’invocazione alla Musa nell’Eneide

En. I, 1-2 + 10-11 Il poeta “canta” in prima persona. La Musa arriva solo in un secondo

momento, per rivelare al poeta le cause dell’ira di Giunone nei confronti di Enea.

Comparsa dell’io del poeta un nuovo modo di narrare non più perfetta oggettività, ma

partecipazione emotiva dell’autore.

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Od. I, vv. 1-2: l’eroe “multiforme” e il suo lungo vagabondare.

In primo piano l’eroe, con il suo ingegno

versatile e le sue molteplici peripezie tema “multiforme”; maggiore eterogeneità

dell’Odissea come poema dell’avventura.

Analisi testuale comparata dei proemi

La dichiarazione dell’argomento (protasi) nei poemi omerici

Oggetto del canto: Il. I, vv. 1-2: l’ira di Achille e i lutti di cui è stata

causa nel campo di battaglia acheo. In primo piano la passione (con le sue rovinose

conseguenze) tema circoscritto; maggiore omogeneità

dell’Iliade come poema della guerra.

La dichiarazione dell’argomento (protasi) nell’Eneide

Oggetto del canto: En. I, vv. 1-2: “le armi”, cioè la guerra contro le

popolazioni indigene del Lazio; l’ “uomo profugo per volere del Fato” (Enea e il suo viaggio da Troia verso il Lazio).

Figura dell’eroe protagonista guerra viaggio (En. VII-XII) (En. I-VI) Iliade Odissea Volontà di Virgilio: riunire nell’Eneide i due

poemi omerici, suoi modelli.

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Analisi testuale comparata dei proemi

EROE CARATTERISTICHE

(aspetto fisico, carattere, qualità…)

AZIONI COMPIUTE O SUBITE

ALTRE FIGURE

Achille - figlio di Peleo - ira - divino

- mali infiniti provocò agli Achei - molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade, - i loro corpi fece preda dei cani e di tutti gli uccelli

- Achei - Atride - Apollo

Odisseo - multiforme - pari a un dio

- tanto vagò - di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, - molti dolori patì sul mare nell’animo suo… - neanche così li salvò (li = i compagni)

-compagni - dèi - Poseidone

Enea - profugo per volere del Fato

- travagliato e per terra e per mare dalla potenza divina - famoso per la propria pietà

- molto soffrì anche in guerra - fondò una città

- stabilì nel Lazio i Penati di Troia, - doloroso penare - soffrire (così) - affrontare tali fatiche

-potenza divina

-crudele Giunone (regina del cielo)

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Analisi testuale comparata dei proemi

CARATTERISTICA ACHILLE ODISSEO ENEA

provoca disgrazie ai propri compagni/ al proprio popolo

X

cerca di aiutare i propri compagni/il proprio popolo

X X

vaga attraverso molti luoghi X X

soffre

X X

è perseguitato da una divinità che gli è nemica

X X

è simile a un dio

X X

è famoso per la sua pietà X

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La figura di Achille e quella di Odisseo nei proemi omerici

Achille Nel proemio la sua personalità si riduce all’ira distruttiva carattere ‘sovrumano’ (e inumano per la nostra sensibilità, al primo sguardo). Natura divina di Achille esplicitamente dichiarata. Lite fra Achille e Agamennone, fonte dell’ira del figlio di Peleo, è stata causata da un dio (Apollo); la strage degli Achei dopo il ritiro dalla battaglia di Achille è conforme alla volontà di Zeus.

Odisseo La sua personalità, a differenza di quella di Achille, è complessa: aggettivo “multiforme” intelligenza di Odisseo: acuta, versatile, capace di inquadrare velocemente le situazioni e di escogitare soluzioni (anche a costo di qualche astuzia che alla nostra sensibilità potrebbe apparire ‘disonesta’); un’intelligenza che penetra nel profondo e fa tesoro di quel che coglie. Le disavventure di Odisseo dipendono dall’ira di una divinità (Poseidone). Natura di Odisseo “pari a quella di un dio”.

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La figura di Enea nel proemio dell’Eneide

Enea sottolineatura della sofferenza che ha accompagnato il viaggio dell’eroe ( ≠ Odisseo: alla sofferenza non si accompagna la conoscenza); la caratteristica che contraddistingue Enea è che lo rende famoso è la “pietà”, un concetto che in latino è più ampio e variegato che in italiano; la natura divina di Enea non è evidenziata. la vicenda di Enea è determinata da due forze divine: - il Fato, che vuole che l’eroe stabilisca i Troiani nel Lazio (gettando le basi per la fondazione di Roma) - Giunone, assolutamente contraria alla fondazione di Roma, perché Roma è destinata a distruggere Cartagine, città prediletta della dea.

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La pietas di Enea: analisi del termine

pietas = sostantivo derivato dall’aggettivo pius con l’aggiunta del suffisso -tat, caratteristico dei nomi astratti. definizione di Cicerone De invent. II, 66: appellant pietatem quae erga patriam aut parentes aut alios sanguine coniunctos officium conservare moneat pietas = senso del dovere nei confronti dei genitori, degli antenati, dei consanguinei e degli amici, nonché della patria (senso del dovere che scaturisce da un attaccamento profondo carico di risonanze affettive) . Pietas = virtù religiosa: Cic., De nat. deor. 116, definisce la pietas “giustizia nei confronti degli dei”. L’uomo ha infatti dei precisi doveri anche nei confronti degli dèi: deve rispettarli e onorarli nel modo giusto, tramite gli atti del culto ma anche osservando nella sua vita sociale una giusta condotta di cui gli dèi sono garanti e giudici. Dal canto loro, gli dèi sono tenuti a ricompensare chi si è comportato giustamente.

La pietas di Enea

Raffaello Sanzio, Enea in fuga con Anchise e Ascanio, incisione (sec. XV)

Bernini, Enea, Anchise e Ascanio, gruppo scultoreo (sec. XVII)