Viollet le Duc

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•Andrea Poppa •Classe VE •LSS “C.

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Andrea PoppaV°E2005

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Page 1: Viollet le Duc

•Andrea Poppa

•Classe VE

•LSS “C. Darwin”

•Andrea Poppa

•Classe VE

•LSS “C. Darwin”

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“Restaurare un edificio, non è solo

mantenerlo, ripararlo, o ricostruirlo, è

riportarlo ad una condizione completa

che potrebbe non essere mai esistita”

Eugene Viollet-Le-Duc

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Indice

Biografia

Restauri

Sainte-Marie-Madeleine (Vézelay)

Notre Dame

Saint Denis

Saint Nazaire

Castello di Pierrefonds

Cittadella di CarcassoneFonti

Page 4: Viollet le Duc

BiografiaBiografiaEugène Viollet-le-Duc, nato a Parigi nel 1814 fu architetto e scrittore francese, specializzato nel restauro di edifici medievali. Nacque da genitori benestanti. Contrario ai valori tradizionali, non volle frequentare l'Ecole des Beaux-Arts e nel 1836 venne in Italia per studiarne le opere architettoniche. L'incontro con Prosper Mérimée, ispettore della Commissione per i monumenti storici, rappresentò una svolta decisiva per la sua vita.

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Viollet-le-Duc progettò e sovrintese ai restauri della città di Carcassonne e della sua cinta muraria, del castello di Pierrefonds, della chiesa di Vézelay, nonché delle cattedrali di Lâon e Notre-Dame di Parigi. Nei suoi numerosi scritti sostenne la teoria secondo la quale lo stile gotico, da lui proposto come stile nazionale, sarebbe il risultato dei tentativi di risolvere un problema di carattere ingegneristico: quello del collegamento degli archi a sesto acuto con le volte a costoloni.

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Fra le sue opere si annoverano il Dizionario ragionato dell'architettura francese dall'XI al XVI secolo e il Dizionario ragionato dell'arredamento francese dall'epoca carolingia al Rinascimento.Morì a Losanna nel 1879.

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RestauriChiese:

Sainte-Marie-Madeleine (Vézelay)

Cattedrale Notre-Dame di Parigi (Parigi)

Basilica Saint-Denis (Parigi)

Saint-Nazaire (Carcassonne)

Castelli:

Castello di Pierrefonds

Cittadella di Carcassonne

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Sainte-Marie-Madeleine (Vézelay)Il restauro della chiesa della Madeleine a Vézelay, una delle più belle chiese romaniche di Francia, è la prima grande opera di Viollet-le-Duc, quella che gli assicurò la gloria.La Madeleine di Vézelay era praticamente condannata; si trattò dunque di un vero e proprio salvataggio, grazie al quale Vézelay poté sfuggire al destino di Cluny. I lavori si protrassero dal 1840 al 1859, data della chiusura ufficiale del cantiere.

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L'intero preventivo per il restauro era già pronto nel maggio 1840, esaurientemente corredato da acquerelli illustranti le condizioni "attuali" dell'edificio e l'aspetto che avrebbe assunto dopo il restauro: lavori di puntellamento e di ricostruzione per le parti pericolanti, rifacimento delle sculture ed eliminazione delle tinteggiature.Una delle maggiori difficoltà era la ricostruzione delle sottofondazioni dei pilastri della navata e delle torri della facciata Viollet-le-Duc diede prova di grande padronanza tecnica. Il puntellamento e la ricostruzione della quarta, quinta e sesta volta della navata costituiscono ancor oggi un'opera di incredibile abilità e delicatezza.

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Nella facciata occidentale, Viollet-le-Duc riuscì a smontare e rimontare il finestrone gotico che era inclinato di circa cinquanta centimetri. Le volte interne delle torri erano crollate. Gli è stato rimproverato di aver costruito due contrafforti ai lati del finestrone, che forse non erano indispensabili per rafforzare la costruzione e che, comunque, coprivano la decorazione gotica ad archi abbozzata nelle parti laterali. Va rilevato che Viollet-le-Duc non propose né di completare la.torre nord né di erigere le guglie.

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Castello di PierrefondsIl castello di Pierrefonds è il più celebre, il più importante fra i restauri di Viollet-le-Duc, quello a cui è legata la sua fama e, addirittura, la sua leggenda. Il progetto quando venne approvato e realizzato nel 1861 comincia a diventare molto più ambizioso. Ormai, l'intenzione è quella di restaurare tutto il castello, completando le parti completamente in rovina, al fine di ottenere una residenza abitabile per i sovrani e il loro seguito.

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La critica moderna approva generalmente il modo in cui Viollet-le-Duc ha restaurato il muro di cinta e le torri e ha saputo ricostruire fedelmente i due cammini di ronda sovrapposti che seguono le mura. Viollet-le-Duc disponeva di alcuni disegni o stampe ma soprattutto condusse un accurato studio sul posto, disegnando le rovine, rilevando le attaccature e ricostruendo in modo logico le disposizioni originarie delle mura che erano state scapitozzate e danneggiate con numerose brecce.

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Quel castello così regolare e sistematico nella sua soluzione difensiva non poteva che piacere a Viollet-le-Duc e alla sua intuizione del funzionalismo dell'architettura medievale.

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Notre DameL'intervento su Notre-Dame di Parigi costituisce una delle più grandi imprese di Viollet-le-Duc. Il restauro della cattedrale della capitale francese venne considerato un lavoro d'importanza nazionale e, in quanto tale, fu discusso e seguito con estremo interesse.

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I lavori di restauro iniziarono nel 1845, con un minuzioso preventivo di una spesa di 2 milioni di franchi; e terminarono nel 1864.

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Viollet-le-Duc si era opposto all'idea di completare l'edificio con le guglie inizialmente previste come elemento terminale delle due torri della facciata, ma che non erano mai state realizzate.

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Sanit Denis

Viollet-le-Duc accettò l'incarico di restauro il 27 novembre 1847. L'architetto presentò nel 1860 un preventivo completo che venne accettato, ad eccezione della facciata che egli intendeva rimodellare.

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Egli proponeva di ripristinare la guglia sulla torre nord, rimossa nel 1846, ma soprattutto di costruirne una identica sulla torre sud; inoltre, egli cambiava l'elevazione delle due torri praticando nuove aperture e ripristinava le sculture sui piedritti dei portali.Il progetto fu respinto e la facciata rimase nelle condizioni in cui era nel 1847, priva della guglia nord.

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L'intervento del restauratore era troppo impegnativo per poter essere accettato. Si preferì dunque conservare Saint-Denis sfigurata dall'inettitudine degli architetti che lo avevano preceduto.

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Saint NazaireFu con il restauro della chiesa di Saint-Nazaire, affidatogli nel 1844, che Viollet-le-Duc debuttò a Carcassonne, ove avrebbe poi svolto un ruolo importante. La chiesa comporta una navata centrale e un coro gotico verrà terminato soltanto successivamente nel XIV secolo. Come già a Vézelay, Viollet-le-Duc si trovò dunque di fronte a una chiesa in cui si contrapponevano due epoche.

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Il coro gotico era in condizioni di grande degradazione; nel suo restauro, Viollet-le-Duc provvederà essenzialmente a consolidarlo, nonchè a rimuovere e riparare i rosoni del transetto. Per quanto riguarda la facciata occidentale, in compenso, egli dimostrò un'eccessiva fantasia ristrutturandola immaginando che in realtà da quel lato la chiesa fosse fortificata.In realtà Viollet-le-Duc applica qui una sorta di contaminazione, adattando l'esterno della chiesa all'architettura circostante.

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CarcassonePrima di affrontare tale impresa di restauro, Viollet-le-Duc si era dedicato a un approfondito studio archeologico e storico, le cui conclusioni vennero in seguito modificate ma non in modo radicale. Cosciente del fatto che la città era stata costruita in epoche diverse, egli cercò di conservare il carattere specifico di ognuna di esse.

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Una delle ricostruzioni più pittoresche è quella del "castello". Viollet-le-Duc ne coronò le torri di caditoie in legno e ripristinò le balconate interne di legno quali dovevano apparire nel XII secolo.

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Una delle opzioni fondamentali dell'architetto nelsuo restauro fu la scelta dell'ardesia per le coperture. In realtà se l'uso delle tegole laterizie era stato generale fino al XII secolo, nel XIII secolo si cominciò a utilizzare l'ardesia che consentiva la realizzazione di tetti più complessi, in particolare per le vedette.

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Per questa ragione, dopo aver considerato la possibilità di una copertura di tegole per la porta Narbonnaise, egli optò poi per l'ardesia. E poiché l'inclinazione di un tetto in ardesia è più accentuata di quella di un tetto di tegole, la città restaurata da Viollet-le-Duc presenta nel suo insieme un verticalismo che la rende simile ai centri storici delle città a nord della Loira.

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Fonti “Viollet-Le-Duc e il restauro degli edifici in Francia”

Biografia ricavata da www.Arte.it

Immagini tratte dal libro sopracitato

Immagini della Cittadella di Carcassone: WEB