Viola

12

Click here to load reader

description

Parigi 1832 Giovane, elegante e fatale. Ammirata dagli uomini, invidiata dalle donne, Viola non è ciò che sembra. Un essere dagli enormi poteri, in bilico tra due mondi, con un compito preciso da portare a termine: combattere i suoi simili. L'amore per un fragile umano sconvolgera' la sua esitenza, mettera' a repentaglio la sua vita e la portera' a cercare vendetta attraverso i secoli. Siena 2011 Pallida e triste una ragazza entra per la prima volta in quella che sara' la sua nuova scuola. Timorosa, sotto gli sguardi dei compagni che la osservano incuriositi prende il suo posto. Il suo nome e' Viola. Una storia di coraggio, amore, passione e amicizia, scritta con fresca delicatezza da una giovane autrice per un pubblico di adolescenti.

Transcript of Viola

Page 1: Viola
Page 2: Viola

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 2

Page 3: Viola

Eleonora Buccianti

Viola

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 3

Page 4: Viola

Copyright © 2013 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i PaesiCasa Editrice AntipodesVia Toscana, 290144 [email protected]

ISBN: 978-88-96926-17-8

In copertina: disegno di Venusia Corrado

Eleonora Buccianti, Viola, Antipodes, Palermo 2013

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 4

Page 5: Viola

Ad Ale, Ili, Mari, Venu, Giuly:

vi voglio bene

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 5

Page 6: Viola

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 6

Page 7: Viola

7

Prologo

Francia, Parigi 1833

Corro disperata … Il cuore mi salta nel petto e ho il respiro af-fannato. Mi appiglio al debole filo che ci unisce per raggiungerlo.Mi aggrappo alla speranza che non sia troppo tardi. Per lui. Per noi.Ho passato un’eternità a cercarlo e finalmente l’ho trovato...l’amore, una persona che mi ha accettato nonostante i segreti mo-struosi che dimorano in me … Nonostante il mio passato …

Svolto l’angolo e subito mi avvolge un nauseabondo odore dizolfo. Percepisco la rabbia, il dolce odore della vendetta e il doloreinsopportabile.

Dio fa che non sia troppo tardi... La mia vita non avrebbe sensosenza di lui e tutti i miei sforzi sarebbero stati invano.

Una mostruosa figura torreggia su di lui nascondendolo allamia vista. Mi volto e lo vedo.

Il corpo piegato in una strana posizione a causa delle molteplicifratture. I suoi occhi che avevano sempre brillato di una vitalitàche aveva illuminato anche le più gelide notti invernali sono vitrei,abbracciati dalla fredda stretta della morte. Mi appoggio al muroper non cadere, per cercare un sostegno.

Viola

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 7

Page 8: Viola

Il mio povero corpo non può superarlo. L’unico pensiero che riescoa formulare è che è colpa mia, non avrei dovuto permetterlo.

Lascio che la parte mostruosa di me prenda il sopravvento eassalgo il demone alle spalle. Merita di morire dopo quello chegli ha fatto … Ma non sono abbastanza forte e il mostro riesce adavere la meglio su di me.

Sento l’odore del sangue in bocca, un dolore bruciante avvolgela parte alta del mio petto …

La mia coscienza è ridotta a un flebile bagliore ma riesco a sus-surrare: “ Ti amo”.

Buio.

8

Eleonora Buccianti

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 8

Page 9: Viola

1

Toscana, Versilia 2011

Apro gli occhi e osservo il paesaggio che mi circonda. Molte cose sono cambiate dall’ultima volta che ho sentito il

sole accarezzarmi la pelle e l’acqua del mare solleticarmi i piedi.In cento anni di buio e oscurità, ho dimenticato i piaceri della vitaumana e, soprattutto, la bellezza sconfinata del mare.

Ho sempre amato osservarlo d’autunno. Finalmente lontanadal passare inesorabile del tempo e dalla routine quotidiana, a cul-larti c’è solo il dolce garrire dei gabbiani e il suono delle onde ches’infrangono contro la scogliera…

La superficie del mare non è azzurra come in estate ma carat-terizzata da tante sfumature dovute ai colori del tramonto che ac-carezzano dolcemente la sua superficie.

L’aria mite accarezza, calma e scuote il corpo dal torpore quoti-diano e la dolce brezza intrisa di salsedine sussurra parole silenziose.

No, questo non l’ho dimenticato anche quando, imprigionatanell’Inferno, pativo insopportabili sofferenze per il gesto cheavevo compiuto.

Ora tutto è cambiato. Sono diventata un’ Anziana e sono decisa

9

Viola

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 9

Page 10: Viola

Eleonora Buccianti

10

a vendicarmi contro chi mi ha soffiato la possibilità di vivereun’esistenza felice.

Le mie intuizioni mi hanno portato lì, in quella piccola e tran-quilla cittadina dai contorni medioevali che dista un’oretta dallacostiera tirrenica.

Sono finalmente tornata nel luogo dove ero nata. Mi tolgo lescarpe e affondo i piedi nella sabbia tiepida sentendo il tocco diogni singolo granellino.

Dio quanto mi è mancata la sua dolce carezza. Entro in acqua e rabbrividisco per la felicità non per il freddo.In fondo essere immortali e non completamente vivi ha i suoi

pregi! Assaporo quella suadente sensazione per poi ritornare suimiei passi, diretta verso l’auto.

Sono venuta a conoscenza che è “cool” (che parola strana) trai giovani. L’unica cosa che so per certo è che il mondo è cambiato,non ruota più intorno a Violetta Chavrier. È proseguito senza dime e ciò mi fa capire che devo assolutamente adattarmi.

Apro la portiera e ancora una volta mi meraviglio della morbi-dezza del sedile di pelle. Ai miei tempi c’erano ancora le carrozzee vi assicuro che non erano il massimo della comodità.

Metto in moto e parto alla volta della mia nuova missionementre il paesaggio del mare è lentamente sostituito dalle brullecolline toscane.

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 10

Page 11: Viola

Viola

11

2

Toscana, Siena 2011

Sono rimasta a bocca aperta. A primo impatto questa città mi è sembrata una bomboniera

che racchiude un tipico borgo medioevale. Quasi mi aspetto di veder comparire qualche giullare o un im-

portante signorotto! Invece ho visto apparire personaggi ancora più strani: persone

vestite con dei rozzi pantaloni strappati che indossano grandi oc-chiali scuri e che agitano una macchina che rilascia lampi di lucedavanti ai monumenti.

Queste devono essere le meraviglie del progresso tecnologicodi cui parlano tanto!

Durante i miei lunghi viaggi, mi diverto ad associare un oggettoo una persona alla meta che visito: Siena è il grido di una fanciullanascosta in un castello tra le tante colline toscane che attende cheil suo principe venga a salvarla.

Desidero osservare e scoprire questo nuovo mondo ma primadi fare una bella scampagnata devo cercare qualcosa di decenteda mettermi. Indosso ancora il mio ultimo abito, ormai sporco e

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 11

Page 12: Viola

12

sudicio e voglio velocemente liberarmene per via dei ricordi chesuscita.

Entro in un negozio e vedo tanti pantaloni. Di tutti i tipi!!!!Dall’azzurro al rosso, dall’elegante allo sportivo. Chiedo educa-tamente: «Mi scusi, signorina, posso provare quel pantalone?»

La ragazza quando si volta mi squadra dall’alto verso il basso.Sa che non è buona educazione?

Dopo avermi lanciato un’occhiata di sdegno mi mostra il mo-dello e domanda: «Che taglia vuoi?»

Devo averla guardata con un’espressione tanto stralunata per-ché prosegue subito dicendo: «Ok, faccio io. Tieni.»

Prendo al volo il pantalone che mi ha “educatamente” lanciatoe ci dirigiamo verso … un ripostiglio con uno specchio?

Senza fare ulteriori affermazioni si avvia verso un tavolo conuna scatola illuminata mentre io cerco di indossare quello stranocapo. Mi guardo allo specchio e dopo tanto tempo noto la mia im-magine. I biondi ricci che un tempo ricadevano sulle spalle coneleganti acconciature adesso hanno perso la loro forma e il lorovolume; quegli occhi blu che avevano avuto il potere di sedurretanti uomini, ora sono privi di luce e circondati da cerchi neri peril poco sonno; la mia pelle aderisce alle ossa ed è priva delle formeche riempivano il corpetto dei miei bellissimi vestiti.

Sono cambiata e in peggio. Non solo, però, nell’aspetto esteriore.Il mio cuore è frammentato in tanti piccoli pezzi e mai nessunosarebbe riuscito a ricomporlo interamente.

Tasto il mio viso, il mio collo e percepisco la fredda levigatezzadell’oro sotto forma di una farfalla variopinta da tante piccolepietre luminose. Il suo dono; e di nuovo, come tante volte anchenell’Inferno, trovo la forza di continuare a combattere.

Esco dal ripostiglio, prendo un bel po’ di abiti e vado via. Voglio stare da sola e sentirmi protetta, così mi dirigo verso la

mia nuova casa.

Eleonora Buccianti

Viola:umanistica 2 01/10/2013 19.35 Pagina 12