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VIII°ISTITUTO POLIVALENTE M.F. QUINTILIANO IV°Bx LICEO DELLE SCIENZE UMANE anno scolastico 2015-16 " OSSERVAZIONE FORMATIVA" INTRODUZIONE UNA RISORSA: LA RICERCA EDUCATIVA NEL SISTEMA SCUOLA (Prof.ssa Iozzia Francesca) Il senso del progetto trova significato nella necessità di integrare meglio gli apporti specifici delle scienze umane e affiancare i giovani nella loro preparazione culturale. In effetti nel nostro Paese si rileva una certa insoddisfazione per i risultati scolastici perché l'offerta formativa non sempre soddisfa gli interessi dei ragazzi e non sempre è capace di rispondere alle esigenze della società e del mondo del lavoro, contesto che si presenta come una vera e propria sfida. Il sistema scolastico della società attuale occorre che colga i ritmi di cambiamento fornendo all'utente conoscenze, competenze e capacità polivalenti, ma soprattutto occorre che l'apprendimento coniughi aspetti cognitivi e teorici con aspetti applicativi e operativi. In tale contesto i docenti, assieme agli studenti, diventano protagonisti attivi e partecipi di un "progetto" condiviso. L'aspetto significativo del percorso è da individuare: a) nell'interesse che ha dimostrato la classe b) nell'acquisizione della fiducia in se stessi c) nell'individuazione di capacità sconosciute anche a se stessi d) nell'entusiasmo di "USCIRE DAI BANCHI". La ricerc/azione dei laboratori (nov/dic) ha delineato il carattere del lavoro e si è strutturata come spazio fisico e mentale aperto al confronto e alla collaborazione; un momento di crescita personale per migliorare se stessi e gli altri al di là della prassi quotidiana dei banchi "allineati." Diversa si è delineata la figura del docente-animatore che non ha imposto il proprio punto di vista, non si è posto come il consulente esperto che avrebbe potuto suggerire le soluzioni; non si è proposto come il depositario del sapere e il conoscitore delle soluzioni possibili, ma i testi messi a disposizione per la ricerca hanno consentito che gli attori- chiave fossero gli alunni con i loro atteggiamenti di riflessività e di autovalutazione è una emergente inclinazione ad aprirsi al nuovo. Con l'esperienza presso il VII Istituto Comprensivo G.A COSTANZO la nostra scuola è uscita dall'autoreferenzialità e si è inserita nel tessuto culturale del territorio , per strutturare competenze specifiche che riguardano I DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA. Nella logica dell'apprendere con il lavoro,l'evento formativo si è realizzato come indagine costruita sulla relazione tra esperienze pre-professionalizzanti e riflessione sulle stesse, pertanto con il presente lavoro, rielaborando la pratica, l'attività didattica ha acquistato la luce di un disegno concettuale euristico. "IMPARARE E' UN'ESPERIENZA, TUTTO IL RESTO E' INFORMAZIONE" A.Einstein

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VIII°ISTITUTO POLIVALENTE M.F. QUINTILIANO IV°Bx LICEO DELLE SCIENZE UMANE anno scolastico 2015-16

" OSSERVAZIONE FORMATIVA"

INTRODUZIONE UNA RISORSA: LA RICERCA EDUCATIVA NEL SISTEMA SCUOLA (Prof.ssa Iozzia Francesca) Il senso del progetto trova significato nella necessità di integrare meglio gli apporti specifici delle scienze umane e affiancare i giovani nella loro preparazione culturale. In effetti nel nostro Paese si rileva una certa insoddisfazione per i risultati scolastici perché l'offerta formativa non sempre soddisfa gli interessi dei ragazzi e non sempre è capace di rispondere alle esigenze della società e del mondo del lavoro, contesto che si presenta come una vera e propria sfida. Il sistema scolastico della società attuale occorre che colga i ritmi di cambiamento fornendo all'utente conoscenze, competenze e capacità polivalenti, ma soprattutto occorre che l'apprendimento coniughi aspetti cognitivi e teorici con aspetti applicativi e operativi. In tale contesto i docenti, assieme agli studenti, diventano protagonisti attivi e partecipi di un "progetto" condiviso. L'aspetto significativo del percorso è da individuare: a) nell'interesse che ha dimostrato la classe b) nell'acquisizione della fiducia in se stessi c) nell'individuazione di capacità sconosciute anche a se stessi d) nell'entusiasmo di "USCIRE DAI BANCHI". La ricerc/azione dei laboratori (nov/dic) ha delineato il carattere del lavoro e si è strutturata come spazio fisico e mentale aperto al confronto e alla collaborazione; un momento di crescita personale per migliorare se stessi e gli altri al di là della prassi quotidiana dei banchi "allineati." Diversa si è delineata la figura del docente-animatore che non ha imposto il proprio punto di vista, non si è posto come il consulente esperto che avrebbe potuto suggerire le soluzioni; non si è proposto come il depositario del sapere e il conoscitore delle soluzioni possibili, ma i testi messi a disposizione per la ricerca hanno consentito che gli attori- chiave fossero gli alunni con i loro atteggiamenti di riflessività e di autovalutazione è una emergente inclinazione ad aprirsi al nuovo. Con l'esperienza presso il VII Istituto Comprensivo G.A COSTANZO la nostra scuola è uscita dall'autoreferenzialità e si è inserita nel tessuto culturale del territorio , per strutturare competenze specifiche che riguardano I DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA. Nella logica dell'apprendere con il lavoro,l'evento formativo si è realizzato come indagine costruita sulla relazione tra esperienze pre-professionalizzanti e riflessione sulle stesse, pertanto con il presente lavoro, rielaborando la pratica, l'attività didattica ha acquistato la luce di un disegno concettuale euristico.

"IMPARARE E' UN'ESPERIENZA, TUTTO IL RESTO E' INFORMAZIONE" A.Einstein

CAPITOLO 1 1.0 LA SCUOLA COME SISTEMA (LA BUONA SCUOLA)

"L'UOMO ENERGICO, L'UOMO DI SUCCESSO, E' COLUI CHE RIESCE, A FORZA DI LAVORO, A TRASFORMARE IN REALTA' LE SUE FANTASIE DI DESIDERIO" S.Freud

Per comprendere l'iter che ci ha visto impegnati durante l'anno occorre risalire ai principi organizzativi del LICEO DELLE SCIENZE UMANE che rimandano alla TEORIA GENERALE DEI MASSIMI SISTEMI In effetti data la complessitá del nostro studio occorre comprendere che il concetto di

SISTEMA ⦁ Consta di un insieme di variabili che interagiscono fra di loro. ⦁ Ci sono variabili interne, variabili esterne . ⦁ Ogni variabile va attenzionata altrimenti porta alla crisi del sistema. ⦁ Se si rileva una disfunzione occorre implementare il sistema. ⦁ Nella società i vari sistemi occorre che abbiano una comunicazione adeguata in particolare... LA BUONA SCUOLA SI REALIZZA VIVENDO LA SCUOLA COME PROTAGONISTA NON COME UN SOGGETTO PASSIVO. 1.1 COME SFUGGIRE ALL'AUTOREFERENZIALITA - IL PARERE DEGLI ESPERTI Per quanto concerne tutto ciò che riguarda il concetto educativo teso a superare un inutile verbalismo( la scuola del dire), la nostra esperienza di "OSSERVAZIONE FORMATIVA" ci ha consentito di transitare dal dire .... al fare. L’accoglienza riservataci dal Dirigente scolastico, dagli Insegnanti e da tutti gli Operatori ai vari livelli, ci ha permesso di vivere un nuovo rapporto con il territorio, presso il quartiere “ACCANTO” alla scuola che frequentiamo. In effetti, le teorie dinamiche della personalità vedono il comportamento come una funzione della persona e del suo ambiente. E ,secondo gli studi di questi anni, la situazione vissuta, orientata psicologicamente dal significato che ogni alunno ha dato all’esperienza, ha consentito di raggiungere gli obiettivi e superare gli ostacoli. Tale realtà è presente in Kurt Lewin ricordato anche per i concetti espressi nella "teoria del campo", generalmente sintetizzata con la formula: C = f (P, A,FG) Lewin mette in risalto che il comportamento (C) di un individuo è una funzione regolata da fattori interdipendenti costituiti dalla sua personalità (P), dall'ambiente (A) che lo circonda e dai fattori genetici (FG). Persona, ambiente e fattori genetici sono considerati come un insieme interconnesso che va a formare lo spazio vitale di ogni soggetto. Per comprendere o prevedere il comportamento, dice Lewin, la personalità, i suoi fattori genetici e il suo ambiente devono essere considerati come un'unica costellazione. Per cambiare il campo basta l’interruzione di una attività, l’uso di nuovi strumenti didattici e la promozione di interessi. "Secondo gli esperti la leadership dell'insegnante è fondamentale per l'equilibrio della classe" "Il tirocinio è molto importante per strutturare nei giovani competenze e abilità che serviranno nel futuro" "L'esperienza è il miglior maestro " Thomas Carlyle "Insegnare significa EDUCARE BENE, per questo insegnanti si nasce non si diventa in quanto gli utenti devono cogliere la passione" "Quanto vale un giorno di esperienza non ci valgono 100 giorni di lezioni frontali" "L'esperienza di osservazione formativa è diventata lo sfondo integratore di tutto l'anno, essa non va misurata quantitativamente ma qualitativamente "

CAPITOLO 2 DALLA SCUOLA DEL DIRE ALLA SCUOLA DEL FARE 2.1 IL DIRITTO ALLO STUDIO Le problematiche relative al diritto allo studio sono state sempre un elemento portante all'interno della società. In passato l’istituzione scolastica ha sempre privilegiato alcune classi sociali determinando cosi una scuola d’elitè; mentre con il passare dei secoli il diritto al successo nella vita è stato affrontato a 360°per assicurare i principi universali che riguardano la "persona". Dagli anni '70 in poi il dibattito individua sempre più una scuola che legga i bisogni degli utenti e fornisca risposte adeguate(stimolo-risposta-feedback). Senza contare che il concetto di scuola come “ambiente per l’apprendimento”, che rispetti la molteplicità delle

intelligenze (la teoria di Gardner)si è presentato in crescita esponenziale. La punta dell'iceber di questo complesso movimento va individuata nella cosiddetta "BUONA SCUOLA". In effetti la scuola occorre che si occupi di individuare le potenzialità di ciascun utente, di stimolarle al fine di garantire il successo nella vita. Assume fisionomia tutto ciò che riguarda il diritto allo studio che non si basa solamente sull’istruzione, ma sui metodi di apprendimento interattivi e di conseguenza su una nuova figura di docente e di alunno che comprende un nuovo rapporto “tra mezzi e fini dell'educazione”(Dewey). Gli obiettivi relativi al diritto allo studio pertanto riguardano il rapporto corpo-mente,il rapporto scuola-comunità;e sostanzialmente sono di ordine cognitivo e linguistico. Occorre che ci sia una scuola basata sul rapporto tra docenti e alunni, che legga i bisogni delle varie generazioni, dei vari utenti al fine di dare, come già detto, risposte adeguate. Il diritto allo studio garantisce il diritto alla vita. 2.2 LA LEGISLAZIONE La legge 107/2015 formalizza varie tipologie di interventi d'integrazione tra scuola e mondo del lavoro; purtroppo la nostra classe non ha potuto usufruire di tale legge, tuttavia grazie al progetto "L'OSSERVAZIONE FORMATIVA" abbiamo potuto vivere un'esperienza in un contesto lavorativo, cioè presso l'Istituto comprensivo Costanzo. Questa esperienza si rifà ai nuovi modelli fondati su una scuola pratica, sulla pedagogia del contratto e del sapere fare. In questa nuova linea di tendenza troviamo vari startap che si fondano sulle imprese innovative e che come l'andamento economico subiscono bassi o alti. Pertanto gli stage aziendali e la loro riuscita dipendono dalla figura dell’ aziendalista e del suo ruolo in relazione con le altri funzioni. Bisogna conoscere l'iter, fare un incontro con degli esperti e studiare dei casi concreti. Gli stage in azienda tendono a formare gruppi scolastici e tutor aziendali in settori che prevedono di accogliere allievi selezionati solamente per quel settore. Con la legge 107 il mondo del lavoro e della scuola (che nel caso delle scienze umane si configura con luoghi fondati sull'alterità) devono ormai formalizzarsi come realtà integrate tra loro. 2.3 CAPIRE PER INDIVIDUALIZZARE Individualismo e individualizzazione: è possibile distinguere 3 approcci dell’origine dell’individualismo: 1)Ilprimo che vede nel fenomeno individualistico un origine intertemporale, rilanciata in maniera esponenziale con il capitalismo, ma che trova le sue origine dagli inizi della civiltà. 2)Il secondo rintraccia l’origine dell’individualismo, nel cristianesimo, nel rinascimento e nella riforma protestante. 3) il terzo individua la genesi del fenomeno nell’illuminismo. Entrambi i concetti in linea generica si riferiscono al processo della crescita della libertà individuale e della consapevolezza di sé dell’individuo. Ma l’individualizzazione ha saputo in ambito scientifico nella sociologia mantenere un significato a sé, e si riferisce in particolare al processo di allontanamento dell’individuo da appartenenze obbligate e da vincoli precostituiti storicamente. Meglio: è un processo che dipende in gran parte dall’enorme aumento dei gruppi sociali, dalla specializzazione la divisione del lavoro. Questo processo si caratterizza però per 2 dimensioni, la prima già vista, dello sganciamento da vincoli sociali precostituiti storicamente, la seconda dalla perdita delle sicurezze tradizionali. Al posto della famiglia delle classi dei ceti premoderni, è l’individualità a divenire l’unità riproduttiva, la più importante della vita sociale, sicché pericoli insicurezze, che prima venivano definiti nell’ambito della famiglia, classe o ceto, ora sono da interpretare individualmente. Dunque da quanto abbiamo visto sinora maggiore è la libertà , maggiore la richiesta di sicurezza. La transizione in atto: sulla contemporaneità della questione esistono 3 tesi per lo più. La 1) che descrive come ancora siamo nel pieno della fase di indebolimento delle istituzioni di protezione sociale preesistenti (famiglia ), con il conseguente diffondersi del rischio e incertezza, specie con le nuove riforme del lavoro , che richiedono flessibilità , mobilità, il rischio , e l’anomia si diffondono nella società, tuttavia non è detto che si vada verso una regressione come indicano gli studiosi della 2) tesi, quella più pessimistica, che indica un ritorno al passato , verso forme illiberali e costrittive di protezione, proprie di società ormai superato. Mentre invece è più probabile, un progresso che un regresso, se si riuscirà, a sviluppare un nuovo modello di welfare in grado di coniugare le richieste di sicurezza sociale degli individui, con quelle di libertà sostanziale Considera la cultura non solo frammentata ma anche divisa in due parti. Da un lato vi è la cultura umanistica che affronta i problemi umani, stimola l'arte del sapere e favorisce l'integrazione delle conoscenze. Da un altro lato vi è la cultura scientifica che separa i campi della conoscenza, suscita scoperte e teorie, ma non una riflessione sul destino umano. Per spiegare questo concetto occorre riprende una frase di Montaigne " meglio una testa ben fatta che una testa ben piena ". La civiltà occidentale inoltre nonostante sia globalizzata ha anch'essa bisogno di una

riforma. La civiltà deve ristabilire la solidarietà e mirare a una simbiosi tra le diverse culture per raccogliere il meglio di ciò che ciascuna ha da offrire Gabelli, figura fondamentale per la creazione della scuola elementare in Italia, concretizza nell'azione scolastica i principi del positivismo. Come uomo di scuola e come politico, egli intende svecchiare la realtà scolastica italiana e preparare i cittadini alla nuova società che sta nascendo a seguito del diffondersi delle Idee positiviste. Il compito della scuola è per lui in primo luogo di insegnare a pensare, ovvero a ragionare con la propria testa per acquisire la capacità di controllare i cambiamenti in atto, di essere buoni uomini e cittadini 2.4 QUESTIONE DI METODO: COOPERATIVE   LEARNING

"L'ATTIVITA' E' L'UNICA STRADA PER LA CONOSCENZA " G. B. Shaw

 Il Cooperative Learning costituisce una specifica metodologia di insegnamento attraverso la quale gli studenti apprendono in piccoli gruppi, aiutandosi reciprocamente e sentendosi corresponsabili del reciproco percorso. L’insegnante assume un ruolo di facilitatore ed organizzatore delle attività, strutturando “ambienti di apprendimento” in cui gli studenti, favoriti da un clima relazionale positivo, trasformano ogni attività di apprendimento in un processo di “problem solving di gruppo”, conseguendo obiettivi la cui realizzazione richiede il contributo personale di tutti. In effetti gli studenti  sviluppano determinate abilità e competenze sociali indispensabili per sviluppare e mantenere un livello di cooperazione qualitativamente alto. In effetti il lavoro di gruppo non è una novità nella scuola, ma la ricerca dimostra che gli studenti possono anche lavorare insieme senza trarne profitto. Nei gruppi di apprendimento cooperativo  gli studenti si dedicano con piacere all’attività comune, sono protagonisti di tutte le fasi del loro lavoro, dalla pianificazione alla valutazione, mentre l’insegnante è soprattutto un facilitatore e un organizzatore dell’attività di apprendimento. Quali vantaggi presenta? Rispetto ad un’impostazione del lavoro tradizionale, la ricerca mostra che il Cooperative Learning presenta di solito questi vantaggi. Migliori risultati degli studenti: tutti gli studenti lavorano più a lungo sul compito e con risultati migliori, attivano una motivazione intrinseca e sviluppano maggiori capacità di ragionamento e di pensiero critico. Relazioni più positive tra gli studenti: gli studenti sono coscienti dell’importanza dell’apporto di ciascuno al lavoro comune e sviluppano pertanto il rispetto reciproco e lo spirito di squadra. Maggiore benessere psicologico: gli studenti sviluppano un maggiore senso di autoefficacia e di autostima, sopportano meglio le difficoltà e lo stress. D’altro canto i cittadini di domani devono essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e  non è più tempo per comportarsi in modo individualistico e competitivo, di contro le situazioni che si vivono ogni giorno si affrontano meglio in modo cooperativo. Così si realizza la pedagogia nelle scienze umane e l’approccio umanistico per l’aiuto e l’auto-aiuto diventa life long learning.

CAPITOLO 3 LA RICERCA IN TUTTE LE SUE SFACCETTATURE 3.1 LA RICERCA NON HA FINE

"DUBITIAMO TROPPO DEL NOSTRO CUORE E NON ABBASTANZA DELLA NOSTRA TESTA" J. Roux

Popper spiega che la scienza non può avere relazioni con metodologie basate sull'induzione: per quante che siano le osservazioni di un fenomeno non si potrebbe mai dedurre nulla di generale, nulla ci consente di stabilire che il prossimo caso osservato si comporterà come i precedenti; a tal proposito è divenuto celebre l'esempio del tacchino induttivista. Secondo Popper la scienza dovrebbe adottare una metodologia basata sulla falsificabilità, poiché nessun numero, per quanto grande, di esperimenti può stabilire qualcosa come

verità, ma un singolo esperimento può contraddirla. Popper ritenne che tutte le teorie basate sulla ricerca empirica debbano essere caratterizzate dalla falsificabilità. L'unico metodo scientifico valido è il metodo deduttivo dei controlli, basato sulla messa alla prova della teoria tramite le asserzioni che se ne possono dedurre, presupponendo l'obbligo, per il ricercatore, di formulare le sue asserzioni in modo tale che esse siano falsificabili (smentibili, confutabili, in opposizione agli asserti verificabili giudicati sensati dall'empirismo tradizionale) in sede di esperimento. Popper sostituisce così l'idea di una scienza basata sulla pura routine dell'enumerazione con l'idea, ben più affascinante, di una scienza di ardite congetture e ricerca continua dell'errore, in vista della verità, che resta un ideale regolativo.

"POSSIAMO AVERE NEL MONDO UNA VITA MERAVIGLIOSA SE SAPPIAMO LAVORARE E AMARE.

LAVORARE PER COLORO CHE AMIAMO E AMARE CIO' PER CUI LAVORIAMO " L. Tolstoj

3.2 RICERCA E RICERC/AZIONE SECONDO LA IV BX

“Nella ricerca e con la ricerca, il lavoro dell’insegnante smette di essere mestiere e diventa professione”

( J.Piaget)

A partire dagli anni ‘80 la ricerc-azione entra nel mondo della scuola soprattutto attraverso il lavoro di studiosi che operarono in Australia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna • Per diventare un insegnante criticamente riflessivo devo osservare, analizzare, interpretare il mio “agire” • Devo acquisire consapevolezza del mio insegnamento • Individuare una situazione-problema • Comprendere la situazione attraverso un’indagine esplorativa • Raccogliere dati • Riflettere e interpretare i dati • Fare un’ipotesi di azione (individuare il focus, decidere i tempi, le strategie, gli strumenti…) • Pianificare per poi agire La ricerca-azione nella scuola viene vista come uno strumento per la riqualificazione professionale dell’insegnante. • La ricerca-azione viene vista come strumento per avviare cambiamenti educativi fondamentali a partire dal basso, ossia dalle scuole stesse, piuttosto che dall’alto, ossia dalle varie istituzioni. • La scuola come comunità di ricercatori ha il compito, attraverso la ricerca-azione, di interrogarsi e di mettere in discussione valori e comportamenti.

3.3 OSSERVAZIONE FORMATIVA

3.4 METODO SCIENTIFICO In ogni metodo scientifico rigoroso si parte sempre dall'osservazione. L'osservazione è una delle principali forme d'approccio alla conoscenza. L'osservazione scientifica è un vero e proprio metodo di ricerca che interpetra i dati raccolti e li analizza attraverso metodologia statistiche e interpretative. Lo scienziato osserva per rispondere a dei interrogativi e rappresenta i fatti mediante un linguaggio specifico e con un approccio critico che conduce alla formulazione di un'ipotesi (lavoro d'èquipe). È importante nell'osservare il rispetto di procedure controllate sistematiche, concreti e ripetibili.Il dato percepito deve essere registrato codificato analizzato e interpretato.Analizzato in modo quantitativo e qualificato. Da sempre l'uomo ha cercato di spiegare i fenomeni naturali di cui è testimone osservando ciò che lo circonda:gli eventi naturali osservati hanno delle cause precise identificabili se utilizzano degli schemi per descrivere quanto avviene in natura.Fondamentale e la sperimentazione,indispensabile per l'identificazione di una legge che governa il fenomeno osservato,solo così si può passare alla formulazione di teorie o tesi che identificano le caratteristiche del fenomeno osservato.

CAPITOLO 4

FUORI DALLA CLASSE (Prof.ssa Gambino Carmen)

Il progetto “Osservazione formativa” introduce una modalità di studio in cui si rompe il tradizionale rapporto studente-insegnante e il bagaglio teorico delle scienze umane diventa un sapere costruito, insieme, fuori dalla classe. Si tratta quindi di un’esperienza che vede gli studenti protagonisti e autori delle conoscenze e gli insegnanti diventare partner sia degli allievi che degli operatori del progetto. Personalmente,come tutor accompagnatrice, mi sono confrontata con i tutor della scuola ospitante per quanto riguarda la formazione dei gruppi e l’attribuzione delle classi. Il confronto ha permesso di chiarire le modalità di attuazione del progetto: pur trattandosi di “osservazione formativa” la tutor ospitante da subito ha proposto un coinvolgimento attivo delle alunne alle attività didattiche. Alla notizia che l’osservazione sarebbe diventata “partecipante” le allieve hanno reagito con entusiasmo e un po’ di trepidazione. Una volta rassicurate e incoraggiate, le ragazze sono entrate nelle diverse classi consapevoli di vivere un’esperienza importante sia da un punto di vista emotivo che formativo. Al termine dell’attività, le allieve con enfasi, hanno raccontato le loro esperienze ed esposto le loro opinioni sulle metodologie, gli strumenti e i comportamenti osservati. Riporto alcuni commenti che evidenziano quanto questo progetto sia stato gratificante per la classe: “Mi hanno chiamata “maestra”, vuol dire che per i bambini ero una figura importante!” “Quella di oggi è stata l’esperienza più bella che abbia mai fatto”. “I bambini erano tenerissimi e bisognosi di attenzioni…” “Pensiamo che questo progetto debba essere effettuato ogni anno…” Le alunne sono state descritte dalle docenti tutor dell’Istituto come:“affidabili,volenterose, disponibili, con tanta voglia di imparare e mettersi in gioco”. Nonostante la breve durata del progetto, ho potuto constatare sul campo il possesso, da parte delle allieve, delle seguenti competenze: conoscenze e competenze tecniche specifiche; risorse personali come motivazione, interesse e disponibilità all'impegno; competenze sociali tra cui cooperazione e responsabilità; metodo di lavoro e flessibilità. Penso fermamente che questa “avventura” abbia rinforzato nelle allieve la motivazione ad imparare, a superare ansie e incertezze e ad accrescere la loro autostima.

"AMARE IL PROPRIO LAVORO E' LA COSA CHE SI AVVICINA PIU' CONCRETAMENTE ALLA

FELICITA' SULLA TERRA" R. L. Montalcini

4.2 FRAMMENTI DEL DIARIO DI BORDO

"Malgrado i fiumi di parole

Sui diritti dell'infanzia

Ancora oggi molti bambini

Non vengono capiti"

Giulia

"Occorre una grande pazienza,

motivazioni e tanta gioia per diventare

maestre: compensare i disagi con gratificazioni,

rispettare i tempi di maturazione,

sostenere la creatività!

Chiara e Giusy

"Bisogna vivere di emozioni

ma tradurle in razionalità !" Caterina

BIBLIOGRAFIA

G.A.Comenio.”Pampaedia”,trad.it di P.Cammarota,Armando,Roma G.A.Comenio.”Didactica magna”,in “Didactica magna”. Pansophia

E.H. Erikson,1981“Capire la mia dislessia” K. Lewin, B.F.Skinner,La tecnologia dell’insegnamento,trad.it.Di L.Magliano,La scuola,Brescia 1970

J.Bruner,”La sfida pedagogica Americana”,Armando,Roma 1969 A cura di: IV BX

Docenti: Iozzia Francesca, Gambino Carmen, Concetta La Paglia, Patrizia Lupo.