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1 ESEMPIO DI CORSO PER UNITRE L’alimentazione nel cinema epoche con modi di mangiare e credenze alimentari diverse perchè Un corso impostato in questo modo, pur essendo “leggero” (proiezione di spezzoni di film, tracciati di “storia recente ”, ancora vivi nella memoria e nell’esperienza dell’anziano) ma non superficiale (vedi prima parte: cibo= linguaggio) permette di avere molti “agganci” e “aperture” sulle varie tematiche alimentari. Su questa struttura portante si possono innestare molti percorsi. Tra i quali “attività fisica e viaggio in un supermercato”

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ESEMPIO DI CORSOPER UNITRE

• L’alimentazione nel cinema

• epoche con modi di mangiare e credenze

alimentari diverse

perchè

• Un corso impostato in questo modo, pur essendo “leggero” (proiezione di spezzoni di film, tracciati di “storia recente ”, ancora vivi nella memoria e nell’esperienza dell’anziano) ma non superficiale (vedi prima parte: cibo= linguaggio) permette di avere molti “agganci” e “aperture” sulle varie tematiche alimentari. Su questa struttura portante si possono innestare molti percorsi. Tra i quali “attività fisica e viaggio in un supermercato”

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Difesa dalle contaminazionie intossicazioni

PERCHE’, QUANTO E COSA MANGIAMO

Cucinare significa simbolicamente sottomettere la natura (gli ingredienti, i materiali grezzi) e ridurla in cultura (il piatto

finito).

Si tratta di un processo alchemico, magico, come ci ricorda

Claude Fischler, in cui occorre esorcizzare la potenziale pericolosità del cibo: il cibo è qualcosa infatti che si introduce,

attraverso la bocca, nel nostro corpo.

E’ un corpo estraneo, potenzialmente pericoloso,

contaminante: così egli spiega le costruzioni simboliche attorno al cibo, i suoi miti e riti [Fischler 1992]

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Le parole del semiologo Roland Barthes :

“ … il nutrimento non è solo una collezione

di prodotti soggetti a studi statistici o

dietetici, ma anche nello stesso tempo, un

sistema di comunicazioni, un corpo di

immagini, un protocollo di usi, di situazioni,

di comportamenti …”

QUESTE RELAZIONI FANNO SI’ CHE …

alimenti – parole

Nutrienti (sillabe) Elementi chimici (lettere e/o suoni)

Pietanze (frasi) Menu (discorso)

Regime alimentare (testo)

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Novecento (Bertolucci):

tavola aristocratica, scena delle rane sputate

Novecento (Bertolucci):

tavolata collettiva delle famiglie contadine

Periodo 1920 - 1939: La tradizione contadina e il ventennio fascista

Amarcord (Fellini):

la madre "arzdora" che serve a tavola.

Periodo 1939-1945: La seconda guerra mondiale

La grande guerra:

scena della gallina contesa tra le

trincee italiane e austriache

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Periodo 1945 - 1948: il Neorealismo, la fame e il cibo assente

Roma città aperta (Rossellini):

scena dell'assalto ai forni da parte delle donne

Ladri di bicilette (De Sica):

il figlio Bruno alle prese con la mozzarella filante.

Osservazioni su: ladri di biciclette

• Nella scena del ristorante, il bimbo povero

mangia una mozzarella filante, mentre il

bimbo ricco mangia un piatto di spaghetti.

• OGGI LA SITUAZIONE SAREBBE QUASI

CAPOVOLTA: LA MOZZARELLA E’ UN

CIBO DA “DIETA”, DA “CONTROLLO

CORPOREO”, DA SITUAZIONE DI AGIO

E BENESSERE.

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Periodo 1948 - 1950: La lenta ricomparsa del cibo sulla tavola della nuova Repubblica

Una vita difficile: Alberto Sordi e Lea Massari

mangiano da soli dopo la vittoria

della repubblica sulla monarchia

C'eravamo tanto amati:

Aldo Fabrizi alle prese con il suo immancabile

piatto di spaghetti.

Gli anni '50

Miseria e Nobiltà: Totò nella scena degli spaghetti infilati nelle tasche della giacca

Totò, Peppino e la malafemmina:

l'arrivo nell'albergo a Milano con i cibi in valigia

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Un americano a Roma: la celebre scena del "maccherone" e del "cibo degli americani

Il sorpasso: Gasmann alla guida della Lancia

Aurelia Sport corre tra i tavoli di un ristorante

all'aperto

Il sorpasso: le bibite gasate bevute

in spiagga, durante le vacanze al mare

Gli anni '60 La dolce vita

La dolce vita (Fellini): lo Champagne

e i superalcolici delle feste romane

8 e 1/2 (Fellini): Sandra Milo che

mangia il pollo con le mani

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Gli anni '70 La crisi della famiglia e dei valori sociali

La grande abbuffata: tognazzi imbocca

con il purè Michel Piccoli

La grande abbuffata: Philippe Noiret, diabetico,

si suicida mangiando il dolce a forma

di seno materno

Ultimo tango a Parigi: il pasto

sul pavimento di Marlon Brando The Dreamers: il cibo preso dalla spazzatura

Gli anni '80: I nuovi modi di mangiare e l'ossessione delle diete

Bianca: Moretti e il suo enorme vaso di

Nutella

Fantozzi ironizza sull'invasione dei ristoranti

cinesi in Italia

Fantozzi ironizza sui centri di

dimagrimento e sulle diete

Fantozzi ironizza sull'alienazione dell'accoppiata

cibo-televisione

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Gli anni '90: la nuova fame e i disturbi del comportamento alimentare

Copertina del film "Briciole" dedicato all'anoressia-bulimia

La vita è bella: Benigni traduce il tedesco del militare nazista

La solitudine dei numeri primi

• Altro film su : anoressia/obesità/solitudine.

• Il cibo come arma rivolta contro sé stessi e gli altri

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LA PIRAMIDE è Il simbolo della sana ed equilibrata alimentazione :formata da sezioni contenenti vari gruppi di alimenti

Alla base della Piramide troviamo gli alimenti che possiamo utilizzare più liberamente mentre al vertice troviamo quelli da limitare.

LA PIRAMIDELA PIRAMIDE èè Il simbolo della Il simbolo della sana ed equilibrata alimentazionesana ed equilibrata alimentazione ::formata da sezioni contenenti formata da sezioni contenenti vari gruppi di alimentivari gruppi di alimenti

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NESSUN ALIMENTO SODDISFA TUTTE LE ESIGENZE DEL NOSTRO CORPONESSUN ALIMENTO È INDISPENSABILE E QUINDI PUÒ ESSERE “SCAMBIATO”

CON ALTRI CIBI DELLO STESSO GRUPPO.

NESSUN ALIMENTONESSUN ALIMENTO SODDISFA TUTTE LE ESIGENZE DEL NOSTRO CORPOSODDISFA TUTTE LE ESIGENZE DEL NOSTRO CORPONESSUN ALIMENTONESSUN ALIMENTO ÈÈ INDISPENSABILE E QUINDI PUÒ ESSERE INDISPENSABILE E QUINDI PUÒ ESSERE ““SCAMBIATOSCAMBIATO””

CON ALTRI CIBI DELLO STESSO GRUPPOCON ALTRI CIBI DELLO STESSO GRUPPO.

Pasta e Pasta e pane pane devonodevonoessere essere assuntiassuntiogni giornoogni giorno

Limitare Limitare condimenti e condimenti e dolcidolci

Verdura Verdura e fruttae fruttanon non devonodevonomai mai mancaremancare

Alternare e Alternare e moderaremoderareil consumo di il consumo di secondisecondipiatti quali carni, piatti quali carni, pesci,pesci,uova, salumi, uova, salumi, formaggiformaggi.

Piramide alimentare … non solo

Ricorda che …..

Alla base della

piramide deve esserci

l’attività fisica

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DOVE RICAVO LE MIE NOTIZIE?DOVE RICAVO LE MIE NOTIZIE?

““La disinformazione sul cibo e sulla nutrizione puLa disinformazione sul cibo e sulla nutrizione puòò avere effetti dannosi per avere effetti dannosi per la salute, il benessere e lo status economico del consumatore. Ila salute, il benessere e lo status economico del consumatore. I

professionisti della nutrizione che lavorano nel sistema sanitarprofessionisti della nutrizione che lavorano nel sistema sanitario, nelle io, nelle UniversitUniversitàà, nei media, nel governo e nell, nei media, nel governo e nell’’industria alimentare sono i piindustria alimentare sono i piùùqualificati per la promozione di informazione basata sulla scienqualificati per la promozione di informazione basata sulla scienza, per za, per

funzionare da principali educatori alimentari e per correggere lfunzionare da principali educatori alimentari e per correggere la a disinformazionedisinformazione”” (American (American DieteticDietetic AssociationAssociation))

Le fonti della disinformazione

Cattiva interpretazione degli studi scientifici da parte dei media

Disinformazione via internet

Disinformazione da amici, parenti e fattori

culturali

I costi della disinformazione

Costi legati al danno immediato sulla

salute

Costi legati al mancato ricorso

all’assistenza sanitaria

Costi legati all’acquisto di prodotti

non necessari

La sicurezza alimentare: caratteristiche e attributi

VALOREVALORE

Caratteristiche:Elementi che distinguono oggettivamente un bene di consumo

Attributi:

Vantaggi che il consumatore individua nel bene di consumo al fine di soddisfare specifici bisogni

Valori e convincimenti individualiValori e convincimenti individuali

Abilità individualiAbilità individuali

Capacità-volontà del sistema produttivo nel comunicareCapacità-volontà del sistema produttivo nel comunicare

Esistenza di certe caratteristiche Esistenza di certe caratteristiche

Qualitàerogata

Qualitàpercepita

Sicurezza alimentare e informazione

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Le caratteristiche del prodotto nellLe caratteristiche del prodotto nell’’economia delleconomia dell’’informazioneinformazione

Caratteristiche di ricerca(search)

Caratteristiche di ricerca(search)

Caratteristiche di esperienza(experience)

Caratteristiche di esperienza(experience)

Caratteristiche di fiducia(credence)

Caratteristiche di fiducia(credence)

Diminuisce la

possibilità di

valutare la

caratteristica

da parte del

consumatore

Sicurezza alimentare e informazione

Prodotto

La sicurezza del prodotto nella visione olistica della qualitLa sicurezza del prodotto nella visione olistica della qualitàà

Processo

Ambiente

Sicurezza alimentare e informazione

search

experience

credence

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Sicurezza alimentare e asimmetria informativa

L’impossibilità di valutare pienamente le caratteristiche della sicurezza da parte del

consumatore genera comportamenti di incertezza

Asimmetria informativa tra Consumatore e Produttore

2. Sicurezza alimentare e informazione

Il consumatoretende ad avere una disponibilità a pagare inferiore per le caratteristiche non osservabili

Il produttore tende a fornire livelli inferiori di tali

caratteristiche

Sul mercato si crea una situazione di equilibrio NON efficiente

Prodotto Comunicazione

DistribuzionePrezzo

• Caratteristiche del bene• Modi di produrre• Confezione

• Efficienza supplychain

•Tracciabilità• Rintracciabilità

• prezzo-valore

• migliorare il rapporto tra Qualità effettiva – q. percepita•Customer Education

La dimensione olisticanel prodotto ampliato

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Conoscenza MediaConoscenza Media

Caratteristiche

Attributi

Produttore

Consumatore

MercatoComunicazione

Percezione

Stimoli

Istituzioni

Imprese

Sanità

Fiducia

Trasparenza

Consapevolezza

Il ruolo dei media

LinguaggioAttendibilitàdella fonte

Le problematiche di fondo

Generalizzazione dell’informazione

LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

Rapidi mutamenti sociali e culturali hanno modificato abitudini e tendenze anche nel campo alimentare

Ogni periodo storico ha proposto un modello per quanto riguarda il modo di nutrirsi e il “fare cucina”

La seconda metà del nostro secolo è quella che ha portato più innovazioni, anche nel settore alimentare

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LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

BOOM ECONOMICO DEL DOPOGUERRA

aumento reddito delle famiglie consentì un maggior

consumo di latticini, carne, zucchero e una diminuzione

del consumo di pane, farinacei, cereali e legumi secchi.

Il pesce, come conseguenza della crisi della piccola

pesca locale (causa inquinamento, durezza del lavoro,

concorrenza della pesca a strascico e di altura), da

alimento comune divenne alimento “di lusso”, ricercato solo per quanto riguarda alcune specie pregiate.

LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

BOOM ECONOMICO DEL DOPOGUERRA

cambiato rapporto con i prodotti alimentari: emersa

consapevolezza che il rapporto con i prodotti scelti e

acquistati è ricco di valori simbolici, legati alla soddisfazione di un bisogno, al piacere, all’affettività, e

anche alla funzione di ostentazione delle proprie

possibilità economiche.

ANNI 50’: comunicazione pubblicitaria per persuadere

all’acquisto (Carosello 1957)

Milano 1957: APERTO PRIMO SUPERMERCATO

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LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

BOOM ECONOMICO DEL DOPOGUERRA

SUPERMERCATI E SELF SERVICE destinati a cambiare il sistema di approvvigionamento

Il rapporto tra consumatore e addetto alle vendite tese a scomparire, sostituito dal contatto diretto tra consumatore e merce nei grandi centri di distribuzione self service.

Urbanizzazione e standardizzazione forzata, aumento delle disponibilità economiche e delle merci, infine la pubblicità aprirono la strada a una produzione e ad un CONSUMO DI MASSA

LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

ANNI 70’: continua crescita economica permise un

relativo aumento dei consumi, nonostante larghe fasce

di popolazione fossero ancora costrette a fare uso di cibi

poveri.

1970 – 1980: segnati dall’austerità e dalla crisi

economica, e a quel periodo risale la rivalutazione di

prodotti alternativi, come i tagli di carne meno pregiati, il

pollame e il pesce azzurro abbondante nei nostri mari.

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LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

ANNI 80’: piena ripresa economica, forte mutamento nelle abitudini di vita, con lo svilupparsi di comportamenti

ispirati ad un certo individualismo, e alla ricerca di una

edonistica soddisfazione dei desideri del singolo.

Linguaggio PUBBLICITA’ cambiato: fino al 1977

resisteva “Carosello” poi si sono imposti gli SPOT pubblicitari, più veloci e immediati, che hanno influenzato

marcatamente anche il linguaggio comune

Ruolo della PUBBLICITA’: amplificava l’importanza data

all’aspetto estetico a scapito dei contenuti, all’apparenza

a scapito della sostanza

LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

FINE ANNI 80’: trasformazioni sociali hanno influenzato la nostra società, e continueranno ad influenzarla anche

negli anni a venire.

Famiglie sempre meno numerose, aumenta il numero dei single, cresce l’età media della popolazione (con

sempre meno giovani e molti ultrasessantacinquenni),

continua il flusso immigratorio, ruolo della donna si è

evoluto ed è aumentato il lavoro femminile.

Nuove forme di organizzazione del lavoro: meno tempo

per la pausa pranzo

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LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

FINE ANNI 80’: servizi ristorativi: più informali, maggiore attenzione alla composizione del menu e dell’apporto

calorico.

Clienti danno la preferenza al piatto unico, soprattutto a pranzo, per esigenze di digeribilità.

Miglioramento delle tecnologie alimentari, sviluppo delle

comunicazioni, maggiore informazione ed esperienza

enogastronomica del cliente medio hanno portato ad una “GLOBALIZZAZIONE” del mercato, e i prodotti non

sono più solo quelli regionali ma provengono dalle più

svariate nazioni e sono standardizzati.

LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

FINE ANNI 80’: questi fattori hanno condotto ad un tipo di consumo alimentare nuovo: minor tempo per gli

acquisti, pause pranzo brevi e minore disponibilità di

spesa, sono nati PRODOTTI AD ALTO CONTENUTO DI SERVIZIO, come alimenti surgelati, precotti o pronti

(anche in monoporzione).

CAMBIATO rapporto tra consumatore e addetto alle

vendite, stanno scomparendo i piccoli negozi e i mercati

rionali per dare spazio ai supermercati, agli ipermercati e agli hard discount di conseguenza gli acquisti

si depersonalizzano, concentrandosi in queste grandi

unità di vendita

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LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

UN CONSUMO UN CONSUMO PIUPIU’’ INTELLIGENTEINTELLIGENTE

Rischio per il consumatore: farsi travolgere dalla quantità

di offerte disponibili;

per questo, occorre

progettare bene gli acquisti.

ANALIZZARE I PRODOTTI E LE ETICHETTE: permette

di scoprire la storia di un prodotto, la provenienza, i

materiali, le tecnologie di trasformazione usate, le leggi

che regolano la produzione e può rivelare il lavoro umano che sta dietro al prodotto stesso

LE ABITUDINI ALIMENTARI E LE MOTIVAZIONI DEI

CONSUMATORI

UN CONSUMO UN CONSUMO PIUPIU’’ INTELLIGENTEINTELLIGENTE

La scelta di cosa si consuma ha importanti conseguenze sulle

risorse del nostro pianeta: bisognerebbe riuscire a consumare

rispettando e salvaguardando l’ambiente, riducendo gli sprechi.

L’inquinamento delle acque, l’aria irrespirabile delle città, montagne

di rifiuti da smaltire, le discariche a cielo aperto sono le

conseguenze di un consumismo sfrenato e poco intelligente.

CONSUMO CRITICO: dobbiamo cambiare le nostre abitudini al

consumo, evitando gli sprechi e gli acquisti inutili “usa e getta”,

spesso indotti dalla pubblicità, rifiutando i prodotti che contengono

sostanze tossiche e inquinanti, come certi conservanti o coloranti

che rendono il prodotto più attraente e più facile da

commercializzare e da trasportare, ma che non ne migliorano la

qualità

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Parte interattiva/”ludica”

• Divisa in :

1. intervento frontale di “lettura dell’

ambiente supermercato” (può peròanche attuarsi “sul posto”)

2. Percorso sul posto: “viaggio nel

supermercato con “mandato ludico

/esplorativo”

Viaggio nel supermercato (1)

Strategie:

• Prodotti che interessano di più vendere posti in

1. Scaffali ad altezza occhi2. Parte destra

3. Isole “dedicate”(per evitare confronti)

4. altro

• Alla cassa esposizione di oggetti e alimenti “piccoli”(lamette, caramelle)

• Acqua minerale dove? (di solito a fine percorso)

• Sale, farina dove?

• Musica (“muzak”, “music for ambients”: B. Eno)

• Nessun orologio• Prodotto da promuovere: vicino a prodotti uguali “più

cari”

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Ed ora…….(2)

Una visita guidata al supermercato

Per voi abbiamo….

1. Contattato il direttore del supermercato

2. Organizzato una passeggiata più o meno

lunga per arrivarci(promozione att. Fisica)

3. Diviso i partecipanti in piccoli gruppi (divisione dei gruppi per .… patologie)

4. Mandato alimentare per gioco: “simulazione

di acquisto”