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Parole ed edifici. Adrian Forty Rodolfo Smaila Forma Il termine forma è probabilmente il concetto più importante, ma anche il più difficile dell’architettura di questo secolo. Esso conferisce un aspetto fisico agli oggetti materiali e agli spazi che ci circondano. Possiede da un lato il significato di “fattezza” e di “idea” dall’altra: l’una descrive la proprietà delle cose cosi come si presentano ai sensi l’altra come si presentano alla mente. Forty passa in rassegna tutte le teorie, e i significati assunti dal termine nel dibattito critico filosofico, partendo da Aristotele che rifiuta di accettare le forme come esistenza assoluta, indipendentemente dalla materia degli oggetti in cui esse si trovano. Alla fine del XVIII Kant divenne il più importante sostenitore della teoria secondo cui la forma non è più proprietà delle cose, bensì una esclusiva proprietà del vederle. Un totale rovesciamento della precedente visione. Schiller, contemporaneo di Kant, sviluppa l’idea delle “forme viventi” per descrivere ciò che rende le opere d’arte piacevoli. Scopo dell’arte è quello di esprimere in tali forme viventi la vita che sentiamo all’interno di noi stessi. Il Formalismo. Negli anni trenta del XIX secolo, l’estetica filosofica tedesca si divide in due scuole: una detta idealista interessata al significato delle forme, l’altra formalista concentrata sulle modalità di percezione. Herbart definì l’estetica in termini di recezione psicologica delle relazioni di colori , linee e toni. Uno dei suoi discepoli, Friedrich Frobel, i cui “doni” (i mattoncini incolore e di forma via via più complessa) rappresentano un esempio nel processo dell’estetica formalista. I Frobel avrebbero ispirato la futura carriera di Wright e questo rappresenta un interessante collegamento con l’estetica di Kant e l’architettura moderna. Per quest’epoca il termine forma diventò fondamentale per svariate ragioni: implica che la vera sostanza dell’architettura si trova oltre al mondo sensibile, rapportando l’apparato mentale della percezione estetica al mondo materiale. Nessuno di questi rappresenta però il significato del termine forma nel discorso modernista, che Forty ritrova invece in una serie di opposizioni tra la forma e alcuni concetti, ad esempio contro l’ornamento, contro la cultura di massa, contro il funzionalismo ed il significato.

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Parole ed edifici. Adrian Forty

Rodolfo Smaila

Forma

Il termine forma è probabilmente il concetto più importante, ma anche il più difficile dell’architettura di questo secolo. Esso conferisce un aspetto fisico agli oggetti materiali e agli spazi che ci circondano. Possiede da un lato il significato di “fattezza” e di “idea” dall’altra: l’una descrive la proprietà delle cose cosi come si presentano ai sensi l’altra come si presentano alla mente. Forty passa in rassegna tutte le teorie, e i significati assunti dal termine nel dibattito critico filosofico, partendo da Aristotele che rifiuta di accettare le forme come esistenza assoluta, indipendentemente dalla materia degli oggetti in cui esse si trovano. Alla fine del XVIII Kant divenne il più importante sostenitore della teoria secondo cui la forma non è più proprietà delle cose, bensì una esclusiva proprietà del vederle. Un totale rovesciamento della precedente visione. Schiller, contemporaneo di Kant, sviluppa l’idea delle “forme viventi” per descrivere ciò che rende le opere d’arte piacevoli. Scopo dell’arte è quello di esprimere in tali forme viventi la vita che sentiamo all’interno di noi stessi. Il Formalismo. Negli anni trenta del XIX secolo, l’estetica filosofica tedesca si divide in due scuole: una detta idealista interessata al significato delle forme, l’altra formalista concentrata sulle modalità di percezione. Herbart definì l’estetica in termini di recezione psicologica delle relazioni di colori , linee e toni. Uno dei suoi discepoli, Friedrich Frobel, i cui “doni” (i mattoncini incolore e di forma via via più complessa) rappresentano un esempio nel processo dell’estetica formalista. I Frobel avrebbero ispirato la futura carriera di Wright e questo rappresenta un interessante collegamento con l’estetica di Kant e l’architettura moderna. Per quest’epoca il termine forma diventò fondamentale per svariate ragioni: implica che la vera sostanza dell’architettura si trova oltre al mondo sensibile, rapportando l’apparato mentale della percezione estetica al mondo materiale. Nessuno di questi rappresenta però il significato del termine forma nel discorso modernista, che Forty ritrova invece in una serie di opposizioni tra la forma e alcuni concetti, ad esempio contro l’ornamento, contro la cultura di massa, contro il funzionalismo ed il significato. Pare evidente dalla lettura di questa voce di quanto il termine sia equivoco. Di fatto la forma è un concetto che oggi è sopravvissuto alla sua utilità, fossilizzato nella sua concezione e che non trova più sviluppo.