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PROGETTAZIONE DELLA COMPOSIZIONE CHIMICHA DELLA GHISA Ing. Adrian Udroiu Ing. Nicolò Agrifogli

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PROGETTAZIONE DELLA

COMPOSIZIONE CHIMICHA

DELLA GHISA Ing. Adrian Udroiu Ing. Nicolò Agrifogli

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1. BASI TEORICHE

L’uso industriale della ghisa si basa sulle sue proprietà meccaniche, che dipendono alla loro volta della

composizione chimica, della velocità di raffreddamento e dei trattamenti allo stato liquido che modificano o

correggono la forma e la distribuzione delle separazioni della grafite.

Costituenti strutturali nelle ghise

Le fasi solide presenti nelle ghise a varie temperature sono: ferrite, cementite ed austenite, Loro combinazione

invece, creano i costituenti strutturali.

Ogni costituente strutturale ha diverse proprietà (durezza, resistenza meccanica e all’usura, elasticità, ecc)

per cui la loro presenza influisce sulle caratteristiche meccaniche medie del getto.

• FERRITE – è ferro quasi puro, con max 0,025% C a 727°C; è il costituente tenero (HB = 95), poco resistente

ma molto duttile (Rm = 343 N/mm2, A = 40

• PERLITE – è una fine struttura composta di ferrite e cementite alternata a strati sottili. È la migliore tra le

strutture di una ghisa. Rm = 823 N/mm2, A = 25%, HB = 197.

• CEMENTITE (carburo di ferro Fe3C) – è un composto di ferro e carbonio presente totalmente nella ghisa

bianca e parzialmente nella trotata È un costituente duro, fragile, difficilmente lavorabile Rm = 34 N/mm2, A = 0%, HB = 550.

• STEADITE (fosfuro di ferro P3C) – è un composto di fosforo e ferro. È dura, fragile e ha bassissima resistenza a trazione. HB = 400.

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Costituenti strutturali nelle ghise:

Influenza degli elementi chimici nelle proprietà

meccaniche delle ghise:

• Si è l’elemento grafitizzante per eccellenza

• Ni ha un effetto grafitizzante 3 volte inferiore a quello del Si

• Al, Ti, Zr hanno una influenza simile a quella del Si • Cu è un debole grafitizzante e promuove la formazione di

perlite

• Cr, Mo, V, Mn, W, V , Te, Se, promuove la formazione di

carburi

• Ta e Nb stabilizza i carburi

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• CARBONIO: Il carbonio è con il ferro, l'elemento base della composizione della ghisa. Si trova in

combinazione con Fe(F3C) o sotto forma di grafite. Allo stato solido, il carbonio è gammagene (stabilizza

l’austenite) e forma e con il ferro e molti altri elementi carburi più o meno stabile

• SILICIO: Si tratta di un grafitizzante potente, e muove la trasformazione eutettica a sinistra, per il 2% di

silicio, l'eutettico è del 3,7% invece di 4,3% di carbonio equivalente, e l’eutettoide a 0,6% di carbonio invece di

0,8% di carbonio. Il Silicio è sempre presente nella ghisa. Esso è un grafitizzante che diminuisce la stabilità dei

carburi eutettici. Le ghise bianche hanno generalmente bassi contenuti in Silicio, mentre la ghisa grigia

contiene almeno 1,5% di Si. Il Silicio riduce il contenuto di carbonio dell'eutettico; le ghise che hanno pari

contenuto di carbonio, ma differenti contenuti in Silicio, mostrano differente distribuzione della grafite. Il Silicio

è un importante costituente della maggior parte degli inoculanti, e quando viene aggiunto alla ghisa in questo

modo, il suo effetto grafitizzante, dà luogo alla solidificazione sotto forma di ghisa grigia invece che di ghisa

bianca ed è molto maggiore dell'effetto grafitizzante del Silicio preesistente nella ghisa.

• FOSFORO: Elemento basso grafitizzante, fosforo è un impurità proveniente dai minerali ferrosi, che si

elimina con aggiunte di un materiale basico(Ca). La sua azione fragilizzante risulta anche a livelli molto bassi

in acciaio e ghisa. In ghisa grigia, può formare in forma di Fe3P che costituisce l’eutettico fosforoso(steadite).

Infatti, per i contenuti superiore a 0,3%, si forma una rete molto resistente all'usura. Se i livelli di C e Si non

sono troppo alti, migliora la fluidità.

Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

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Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

• ZOLFO: In assenza di manganese, lo Zolfo è presente come solfuro di ferro il quale precipita durante la

solidificazione sotto forma di inclusioni grigio-brune. Combina preferibilmente Fe e Mn, formando FeS e MnS.

La solubilità di MnS nel liquido, è inferiore a quella di FeS, quindi la presenza di manganese nella ghisa liquida è

favorevole alla desolforazione.

FeS + MnO + C Fe + CO + MnS

Per ottenere la formazione di solfuro di manganese invece di solfuro di ferro e poter così eliminare gli

effetti nocivi dello Zolfo presente come solfuro di ferro, il contenuto di manganese dev'essere abbastanza elevato

da soddisfare la seguente formula empirica:

%Mn = 1,7 x S% + 0,3%

MANGANESE: E un importantissimo costituente della ghisa e può essere presente in soluzione o sotto

forma di inclusioni blu-grige di solfuro di Manganese. In effetti, il ruolo primario del manganese è fissato, del

tenore di zolfo per formare MnS, Troppo manganese combina carbonio, in forma di Mn3C, carburo isomorfo

simile alla cementite. Quindi, è un stabilizzatore di cementite e perlite.

Il Manganese è anche l’elemento gammagene più economico rispetto al nichel.

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Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

• MANGANESE e SOLFO - NUCLEAZIONE In ghisa a grafite lamellare i meccanismi di nucleazione

differiscono rispetto alla ghisa sferoidale, soprattutto perché non

esistono aggiunte di magnesio prima dell'inoculazione.

Di conseguenza, altri substrati svolgeranno un ruolo importante

come supporto per i silicati di Ca, Ba o Sr formati durante

l'inoculazione.. Però nella ghisa a grafite lamellare , la

mancanza di solfuri e di silicati primari del magnesio implica che

altre particelle devono prendere il ruolo primario. Normalmente,

un contenuto dello zolfo fra 0.05 e 0.15% è desiderato

Alcune considerazioni importanti: •Il ferrosilicio puro non ha effetto di inoculazione.

•L'inoculazione non aumenta il numero di germi potenziali

• di nucleazione

•Una considerazione importante nell'inoculazione efficace è la formazione di un alto numero di micro particelle non

metalliche (solfuri ed ossidi) durante il trattamento con magnesio nella ghisa a grafite sferoidale e la formazione

delle numerose particelle di MnS in ghisa a grafite lamellare.

•Il tenore di ossigeno nel metallo è fondamentale nella formazione dei supporti per la nucleazione della grafite.

•La necessità di Mn in ghisa a grafite lamellare non legata è di formare il solfuro di manganese (MnS).

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Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

NICHEL: Si tratta di uno degli elementi di lega più comunemente, perché il suo effetto gammagene, e la sua

perfetta miscibilità con il ferro può effettuare pressoché l'intera gamma di strutture. Esso abbassa i punti critici

e velocità critica di raffreddamento, permette una maggiore flessibilità nelle condizioni di trattamento termico.

Il Nichel è tre volte meno grafitizzante del Silicio, riduce la sensibilità allo spessore e raffina il grano di perlite

Il Nichel aumenta la profondità di tempra.

Il Nichel non è carburigeno

• CROMO: Cromo è uno dei principali elementi di lega comunemente usati in fonderia di ghisa e acciaio. Si

tratta di un elemento alfagene, aumentando temprabilità e fortemente carburigeno. Oltre 0,7%, ci sono troppi

carburi liberi e la fusione diventa non-lavorabile. Al di sopra del 10%, si formano dei carburi di cromo

irreversibilmente graffitizzabili, quindi il materiale diventa refrattario. Il Cromo affina sia la perlite sia la grafite.

Cromo forma carburi molto stabili, perciò quando vengono fatte piccole aggiunte alla ghisa, il Cromo si

concentra nei carburi e si formano carburi complessi ferro-Cromo più stabili della cementite.

1% Cr, formazione dei carburi

2% Cr, la ghisa diventa bianca

12% Cr affinazione dei carburi

30% Cr la struttura diventa ferritica con un’ottima resistenza alla corrosione.

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• MOLIBDENO: E un debole stabilizzante di carburi e aggiunte dell'elemento possono essere fatte in tutti i tipi

di ghisa. Il Molibdeno e l'elemento più efficace per migliorare la resistenza della ghisa ed aumentarne la

tenacità. Viene normalmente aggiunto in quantità aggirantesi da 0,25 a 1,25%

Quando il Molibdeno viene aggiunto alla ghisa assieme a nichel possono essere ottenuti diversi tipi di strutture

Le ghise aciculari possiedono più elevata resistenza e durezza e perciò vengono impiegate quando si richieda

resistenza a fatica, come ad esempio negli alberi a gomito. La temprabilità della ghisa viene migliorata

nettamente in seguito ad aggiunte di Molibdeno.

Il Molibdeno forma carburi e segrega facilmente assieme ai cromo e al vanadio e nei fosfuri eutettici.

• RAME: Il rame è un elemento solubile nella ghisa fino a 1,2%. Ha un effetto grafitizzante e 1% Cu equivale a

0,3% Si. Stabilizzatore della grafite eutettica e della perlite. Migliora le caratteristiche meccaniche e la

resistenza ad usura e alla corrosione. Ulteriori incrementi di tali caratteristiche si possono ottenere con delle

aggiunte di (in ordine di preferenza): Sn, Mn, Cr, Sb. Nei casi in cui si desidera l’aumento della sola durezza si

utilizza direttamente il cromo, oppure l’antimonio

• STAGNO: Si tratta di un relativamente metallo pesante che può essere aggiunto alla ghisa sferoidale o grigia

in basse quantità (circa il 0,1%) per stabilizzare la perlite senza formazione di carburi libere. Livelli troppo

elevati di stagno può deteriorare la forma di grafite sferoidale. L’elemento segrega alla limite intercellulare

provocando piani preferenziali di rottura quando superiore al 0,10%. L’effetto perlitizzante(aumento della

resistenza alla trazione) è 9,83 volte maggiore del effetto del rame.

Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

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• TITANIO: Elemento alfagene sotto forma di ossidi, nitruri e carburi. Essa può contribuire ad eliminare alcuni

difetti causati da azoto come la porosità nelle ghise a grafite vermiculare a grafite lamellate.

Aggiunto a livelli bassi (0,1% al 0,3%) è un elemento grafitizzante che ha una notevole influenza sulla forma e

la distribuzione di grafite. Rende la grafite molto fine

• MAGNESIO: Si tratta di un metallo ultra leggero, molto volatile(T fusione=650°C, Tebolizione=1091°C) con

alta affinità al ossigeno e zolfo. Si tratta quindi di un agente di trattamento utilizzato per dissosidazione,

desolforazione e, in particolare per l'ottenimento di grafite sferoidale. Il Mg può essere aggiunto come metallo

puro, o come lega FeSiMg

Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

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• VANADIO: Si tratta di un elemento alfageno, molto attivo e un potente dissosidante e antigrafitizzante. Il

vanadio è carburigeno. I carburi di vanadio, sono molto stabile ad alta temperatura, quindi conferiscono

durezza e resistenza al calore.Il vanadio è un componente delle ghise legate. E relativamente ossidabile, si

devono prendere delle precauzioni per fusioni che subiscono dei trattamenti termici. Nelle ghise non legate i

contenuti abituali sono dal 0,2% al 0,3%

• ALLUMINIO: Quando si eseguono aggiunte di metallo solido si può legare facilmente fino al 2% di Alluminio

alla ghisa; in caso di maggiori aggiunte di Alluminio è però preferibile mescolare i due metalli allo stato fuso. La

pellicola di ossido che aderisce alla superficie della ghisa fusa contenente Alluminio tende a penetrare nel

metallo provocando inclusioni di gas e un peggioramento delle proprietà meccaniche.

< 4%, l'Alluminio nella ghisa favorisce la grafitizzazione.

10%, l'Alluminio stabilizza il carburo eutettoide

10 - 18%, predominano i carburi.

18-24%, l'Alluminio provoca di nuovo grafitizzazione, la quale aumenta progressivamente con

l'aumentare del contenuto in Alluminio:

24% di Al tutto il carbonio è presente come grafite.

>24% di Alluminio si verifica nuovamente un aumento della stabilità del carburo, finché col 29% di Al il

C non rimane più grafite.

Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

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Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

ANTIMONIO: Sb è un potente ed efficace, ma anche controverso, stabilizzatore della perlite in ghisa a

grafite lamellare. I suoi effetti sono simili a quelle di Sn, ma è di circa 2,0-4,7 volte più efficace (e meno

costoso). E particolarmente efficace negli spessori sottili in cui, tipi di grafite B, D o E sono quasi inevitabili.

Sb è utile anche nella prevenzione della ripartizione della perlite ad alte temperature. La letteratura contiene

alcuni commenti contraddittori per quanto riguarda Sb, affermando che esso generalmente aumenta la

durezza, mentre in altri momenti diminuisce la resistenza.

Si è osservato che Sb parzialmente soppressa le forme di grafite di super-raffreddato (Tipi B, D ed E) e

promuove più il tipo A.

Quando utilizzato, tipica quantità di Sb aggiunta è da 0,02-0,06% in ghisa a grafite lamellare, e 0,002%(20

ppm) per ogni 100 mm spessore per contrastare la formazione della grafite chunky nelle ghise a grafite

sferoidale finale

PIOMBO: Piombo, praticamente insolubile nelle leghe ferrose, è un elemento sovversivo anche presente in

tracce. Danneggia gravemente la forma di grafite lamellare e soprattutto sferoidale (Widmansttaten graphite).

BORO: La ghisa di prima fusione contiene raramente più di 0,005%(50 ppm) di Boro. Nella ghisa, il Boro

contrasta la grafitizzazione ed aumenta la profondità di tempra. Quando viene aggiunto in quantità superiori

allo 0,01%(100 ppm), si comporta come un forte stabilizzatore dei carburi; per questa ragione il Boro viene

opportunamente usato per aumentare la resistenza all'abrasione delle ghise bianche dure.

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NIOBIO: Gli effetti del Nb diventando di maggiore interesse metallurgico negli ultimi anni. Essendo nel

gruppo del V si può supporre che i loro effetti in ghisa grigia possono essere simili.

a. Nb non fonde nella ghisa [il punto di fusione di ferroniobio (FeNb) è vicino alla temperatura di 1627°C].

Piuttosto, si scioglie, il che richiede tempo e temperatura;

b. Nb tende a migliorare le proprietà meccaniche della ghisa a grafite lamellare (fino allo 0,30% in peso). Questo

risulta da una riduzione della dimensione delle celle eutettiche, e determina la formazione delle lamelle con

estremità arrotondate (0.03-0.07% Nb);

c. Nb diminuisce la tendenza di formazione dei carburi a causa della riduzione del sotto raffreddamento e

l'aumento del numero di celle eutettiche

TELLURIO: L'uso di tellurio è molto delicato (influenza della temperatura, fumi tossici). E aggiunto in tracce,

al fine di inibire la germinazione di grafite primaria. E il più potente anti grafitizzante.

AZOTO: Normalmente presente nella ghisa nella misura di 0,003-0,012%(30-120 ppm). Oltre 90 ppm in

ghisa a grafite lamellare può creare dei difetti( inclusioni di gas inter dendritici)

L'Azoto disponibile può essere in gran parte neutralizzato bene da aggiunte di titanio, zirconio o alluminio, che

formano nitruri stabili ed evitano in tal modo la stabilizzazione dell'effetto di tempra. Le ghise ad elevato tenore

di cromo sono suscettibili di crescita del grano; l'Azoto è spesso aggiunto a tali ghise per ridurre la dimensione

del grano nei getti. L'introduzione dell'azoto nel bagno fuso viene effettuata mediante aggiunte di ferrocromo

azotato.

Influenza degli elementi chimici nelle proprietà meccaniche delle ghise:

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Formazione degli carburi

La velocità alte di

raffreddamento

(passaggio tra Tstabile e

Tmetastabile), non solo

favorisce la formazione

della cementite, ma

modifica anche la forma,

la dimensione e la

distribuzione della

grafite

• Cementite (carburo di ferro, Fe3C)

La cementite è un composto interstiziale duro e fragile, costituito da ferro (93,3% in peso) e carbonio (6,67%

in peso).

Fe3C (6.67% C) = A (0,025% C) + Gr.

Cementite primaria: in un composto contenente dal 4,3% al 6,69% C; si forma a partire dal liquido;

Cementite secondaria: in un composto contenente dallo 0,8% al 4,3% C; si forma a partire dall'austenite satura;

Cementite terziaria: in un composto contenente dallo 0% allo 0,8% C; si forma a partire dalla ferrite.

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Formazione degli carburi dei altri elementi chimici

E’ dovuta al fenomeno di micro segregazione

Chiamata anche “segregazione a corto raggio”, è un fenomeno di

non uniformità della composizione chimica al livello microscopico (del

grano). In funzione della sua forma si distinguono le micro segregazioni

intracellulare, al interno del grano e micro segregazioni intercellulare, tra i

grani vicini. La micro segregazione è il risultato della redistribuzione del

soluto e dipende del processi di diffusione nelle micro aree. La tendenza delle micro segregazioni è valutata tramite il calcolo di un coefficiente di

segregazione, K

K = % soluto nel centro della cella / % soluto nella periferia

della dendrite • K = 1 Segregazione assente

• K < 1 Segregazione positiva C, Mn, Cr, V, Mo, W, P, S (la

concentrazione del elemento segregato sarà maggiore nelle zone

periferiche dei grani rispetto al centro): K carbonio = 0,49

• K > 1 Segregazione inversa Si, Al, Cu, Ni, Co. (la concentrazione del

elemento segregato sarà maggiore nelle zone centrali dei grani

rispetto alla periferia)

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Formazione degli carburi dei vari elementi chimici

L’identificazione dell’origine dei carburi è

possibile utilizzando la sonda EDS (Energy

Dispersive X-ray Spectroscopy) nella

dotazione dei microscopi elettronici

SEM(Scanning Electron Microscopy)

Nel esempio presentato nella

immagine, nel caso “a.”, nel punto “Spectrum

2”, al interno della cella eutettica, il contenuto

di C è basso (segregazione diretta) mentre

quello di Si è alto (segregazione inversa), i

carburi sono assenti. Nel punto “Spectrum 3”

invece, sul bordo intercellulare saranno

presenti carburi di ferro, Cr e Mn (C=22,56%,

Cr=0,69%, Mn=1,19%).

Nei casi “b,” e “c.”, ci sono presenti sia carburi complessi (Ti, V, Cr, Nb, Mo, W), sia classici: C, Mn, Cr, anche

se a distanze brevi una dal altra (10-20 m). La formazione degli carburi sottrae carbonio alla precipitazione

grafitica e in mancanza di questa, il ritiro durante la solidificazione determina la presenza dei micro risucchi inter cellulari (fig. b. e fig. c.).

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A seconda della velocità di raffreddamento della

austenite, può essere formata la perlite grossolana o la perlite

fine. Una lenta velocità di raffreddamento favorisce una

struttura perlitica grossolana, e un raffreddamento rapido

favorisce la formazione di una struttura perlitica fine. Per

esempio, un raffreddamento da un alta temperatura di

distaffatura come 927°C produce una eccellente perlite fine

rispetto ad un raffreddamento rapido da una bassa temperatura

di distaffaggio come 760°C. Alcuni elementi chimici possono

causare la formazione di perlite molto fine durante ad un lento

raffreddamento dalla regione austenitica. Cr (0.1-0.6%) e V

(0.1-0.4%) due comunemente elementi utilizzati, sono molto

efficaci formatori di perlite. Mo (0.1-0.8%) e Nichel (0.1-1.5%) sono usati come stabilizzatori di perlite.

Carattere perlitizzante dei vari elementi chimici

La valutazione della matrice metallica in funzione dello

spessore della fusione verso la composizione chimica di base

(C, Si) è presentata in diagramma GREINER &

KLINGENSTEIN

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PROGETTAZIONE DELLE

COMPOSIZIONI CHIMICHE DELLE

GHISE A GRAFITE LAMELLARE

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La progettazione delle composizioni chimiche è basata sui modelli matematici empirici consolidati durante

periodi di tempo rappresentativi. Nel caso delle ghise a grafite lamellare, i vincoli da rispettare nella progettazione

sono i seguenti:

1. Raffreddamento in staffa: determinato dalla geometria, dalle dimensioni totali, dimensioni dei spessori

e variazioni di spessore delle varie fusioni

2. Prevenzione della formazione dei difetti di ritiro durante la solidificazione (macro e micro risucchi)

3. Prevenzione della formazione dei difetti di ritiro alo stato solido (crepe e non conformità dimensionali)

4. Caratteristiche della matrice metallica (controllo della precipitazione grafitica e proporzioni tra le fasi:

perlite-ferrite)

5. Caratteristiche meccaniche As Cast (Rt, HB)

6. Caratteristiche fisiche (conducibilità termica, temprabilità, HB dopo tempra superficiale – Jominy test)

7. Caratteristiche tecnologiche(colabilità)

I modelli matematici hanno alla base equazioni statistiche di regressione risultate dall’analisi dei 6 criteri

sopra elencati eseguite sulle fusioni As-Cast (controlli US per indentificare ritiro alo stato liquido e solido),

laboratorio interno (controllo della precipitazione grafitica e proporzioni tra le fasi: perlite-ferrite), laboratori

esterni(conducibilità termica, temprabilità, Jominy test) e informazioni tecniche dal cliente

GHISE A GRAFITE LAMELLARE

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GHISE A GRAFITE LAMELLARE

Calcolo dei parametri di grafitizzazione e delle proprietà meccaniche

La progettazione della composizione chimica è basata sul calcolo dei seguenti parametri metallurgici:

K1 graph.(Eutectic) = Indicatore di grafitizzazione in trasformazione eutettica;

Lo sviluppo grafitico durante la solidificazione necessaria a contrastare il ritiro liquido e il ritiro avvenuto

nella zona semi solida.

L’equazione di calcolo:

K1 graph. = C*[Si-0,2*(Mn-1,7*S-0,3)+0,4*Ni-1,2*Cr-0,4*Mo)

Gli elementi chimici con segno “+”, sono grafitizzanti, favoriscono lo sviluppo grafitico, quelli con segno “- “,

impediscono lo sviluppo grafitico (più rischio di formazione dei micro e macro risucchi).

Constanta di grafitizzazione è molto importante anche dal punto di vista delle dimensioni delle lamelle di

grafite, la distribuzione di queste, ma anche dal punto di vista della forma terminale di queste.

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GHISE A GRAFITE LAMELLARE

La formula di calcolo della costante di grafitizzazione in trasformazione eutettica, e valida per

ghise con max. 3,00% Ni, 0,70% Mo, per le ghie con resistenze alla trazione(Rm) di max. 350

N/mm2. Le costante del processo metallurgico, sono, le medie dei parametri analizzati sulle

micrografie; lunghezza medie lamelle grafite = 120mm, rapporto lunghezza/larghezza = 50, Grafite

A/B/C/D/E/F = 80/5/5/5/5/0, caratteristiche ottenute usando inoculanti a base di zirconio-manganese.

Le analisi sono state eseguite su provini ASTM 278, diametro 50 mm

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Tipi di grafite presenti nelle ghise a grafite lamellare:

E’ desiderabile

ottenere il tipo “A”

per una lavorazione

meccanica facile e

nei casi in cui si

producono ghise ad

alta resistenza sono

ammessi i tipi “D” e

“E”

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GHISE A GRAFITE LAMELLARE

Le estremità delle lamelle di grafite appuntite possono generare micro cricche per la

concentrazione delle tensioni in un solo punto, rispetto alle estremità arrotondate dove le tensioni

hanno una distribuzione radiale uniforme. La zona terminale della lamella di grafite, dipende molto del

tipo di inoculante utilizzato. Si consiglia l’uso dei inoculanti a base di zirconio e manganese pe

migliorare la forma delle lamelle.

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GHISE A GRAFITE LAMELLARE

• K2 graph.(Eutectoid) = Indicatore di grafitizzazione in trasformazione eutecttoidica; La crescita grafitica allo stato solido durante la trasformazione dell’austenite in perlite. E’ necessario a contrastare

il ritiro allo stato solido, il maggiore responsabile della formazione del difetto “crepe”.

L’equazione di calcolo:

K2 graph. = C*Si - 0,2*(Mn-1,7*S-0,3) - 0,25*Ni - 1,2*(Cr+Mo) - 0,8*Cu.EQ Cu.EQ = rame equivalente; Lo Sn, il Cr sono e il Sb, come Cu promotori e stabilizzatori di perlite ma più potenti

rispetto al Cu. Fino a 0,3 il Cromo può essere considerato solo come perlitizzante, oltre questo valore diventa

anche carburigeno, ovviamente in correlazione con lo spessore della fusione.

Cu.Eqv = Cu + 9,83*Sn + 10,26*Cr

Kp = Indicatore di perlitizzizazione; Misura la tendenza della formazione della perlite nella reazione eutettoidica(727°). Le ghise utilizzate per la

produzione dei basamenti devono avere una struttura perlitica anche perché verranno sottoposte ad un ulteriore

trattamento termico di tempra.

L’equazione di calcolo:

KP= - 2,65*(Si-2) + 7,75*Cu + 90*Sn + 9,6*Cr

Perlite = proporzione (%) di perlite nella matrice metallica della ghisa as-cast

L’equazione di calcolo:

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GHISE A GRAFITE LAMELLARE

Rm = Calcolo della resistenza alla trazione(N/mm2)

Rt=360 - 18,65*K1.graph - 6,24*K2.graph + 6,98*Kp

HB = Calcolo delle durezze as-cast L’equazione di calcolo:

HB.Calc. = 360,47 - 17*(Mn-1,7*S-0,3) - 47,5*(C+0.333*Si) + 3,31* (Cu+9,83*Sn + 10,26 * Cr)

Jominy – D(mm) = Calcolo della profondità tempra sul provino Jominy L’equazione di calcolo:

D. Jominy (mm) = 2,9*TA0,5 + 18,2*(Mn-1,7*S-0,3) + 25,3*Mo + 6*Cu.eq + 28,6*Mo*Cu.eq +

38,6*Mo*Ni + 13,6*Mn*Ni + 50,9*Mo*Cu.eq*Ni - 82,2

Dove TA = temperatura standard di tempra(900°C) . L’equazione è stata progettata partendo dai risultati

statistici efettuati su prove standard dai laboratori esterni

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GHISE A GRAFITE LAMELLARE

Applicando le formule utilizzate su varie composizioni chimiche, si ottengono esempi di

ghise con seguenti parametri:

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PROGETTAZIONE DELLE

COMPOSIZIONI CHIMICHE DELLE

GHISE A GRAFITE SFEROIDALE

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Matrice metallica

nelle ghise a grafite sferoidale

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Matrice metallica

nelle ghise a grafite sferoidale

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Matrice metallica

nelle ghise a grafite sferoidale

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GHISE A GRAFITE SFEROIDALE

( calcolo delle proprietà meccaniche)

Il modello matematico empirico utilizzato per la progettazione della composizione chimica delle ghise a

grafite sferoidale ha risultati molto affidabili dovuti a solo un tipo di grafite(sferoidale) rispetto a 5 tipi nel caso delle

ghise a grafite lamellare. In più la matrice metallica è continua. Questo, permette utilizzare di formule di calcolo di

regressione statistica lineare.

- In.nod. = Indice nodularità (%)

- Nod.Count = Numero noduli(1/mm2)

- Diam.nod. = Diametro medio dei noduli in proporzione di 60% dal numero totale ( m)

1. Rm(N/mm2) = -323,88 + Cu*438,97 + Mn*208,70 - Ni*185,21 – Cr*148,81 + Sn*4872,74

+ Ti*380,36 + P*352,30 + Mo*352,32+ Si*64,47 + 3,91*In.nod + 0,22*Nod.Count –

0,55*Diam.nod

2. Rp 0.2(N/mm2) = -310,82 + Cu*229,48 + Mn*107,62 - Ni*98,48 + Cr*112,19 +

Sn*2800,45 + Ti*344,06 + P*555,15 + Mo*127,42 + Si*25,46 + 4,12*In.nod + 0,38*Nod.Count –

0,78*Diam.nod

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3. A (%) = -44,05 - Cu*35,03 - Mn*20,58 - Ni*8,02 - Cr*16,15 - Sn*340,36 - Ti*25,37 - P*80,60

- Mo*8,48 + Si*30,24 + 0,87*In.nod + 0,04*Nod.Count – 0,203*Diam.nod

4. HB = 45,29 + Cu*143,85 + Mn*121,82 + Ni*60,21 + Cr*97,18 + Sn*1450,67 + Ti*279,54 +

P*395,24 – 80,00*Mo + Si*30,24 + 0,85*In.nod + 0,03*Nod.Count – 0,40*Diam.nod

5. Ferrite (%) = 102,32 - Cu*193,39 - Mn*124,82 + Ni*16,94 - Cr*97,20 - Sn*1920,17 -

Ti*125,83 - P*333,46 – 88,94*Mo + Si*4,32 + 0,77*In.nod + 0,05*Nod.Count + 0,33*Diam.nod

6. KV-20°C(J) = 40,60 - Cu*46,39 - Mn*54,39 + Ni*0,24 - Cr*97,20 - Sn*480,17 - Ti*125,83 -

P*333,46 – 88,94*Mo - Si*14,32 + 0,37*In.nod + 0,02*Nod.Count - 0,12*Diam.nod

GHISE A GRAFITE SFEROIDALE

( calcolo delle proprietà meccaniche)

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GHISE A GRAFITE SFEROIDALE (La matrice dei coefficienti di regressione)

Vincoli del modello matematico

Le formule di calcolo delle proprietà meccaniche, sono valide per ghise a grafite sferoidali non legate con:

C=3,5-3,8% Ni=max. 1,00% Si=1,9-3,0%, Mo=max. 1,00%, Sn=max. 0,10%, Cr=max. 1,00%, Cu=max.

1,20% Mg=0,040-0,055%, per le ghise con resistenze alla trazione, Rm=350÷950 N/mm2. Altre famiglie di

ghise(legate) sono progettate seguendo modelli matematici diversi.

I valori risultati dal calcolo <0, (A, Ferrite, KV), vengono normalizzati al valore”0”

I valori risultati dal calcolo >100, (Ferrite), vengono normalizzati al valore”100”.

Le costanti del processo metallurgico, sono le medie dei parametri analizzati sulle micrografie; nodularità

media=94%, La proporzione dei noduli in classe 7(30 m) e di 60% su totale noduli/mm2, N°medio

noduli/mm2=300 caratteristiche ottenute usando inoculanti a base di terre rare. Le analisi sono state eseguite

su provini UNI EN 1563, diametro 25 mm

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GHISE A GRAFITE SFEROIDALE

(vincoli di progettazione)

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GHISE A GRAFITE SFEROIDALE

Dalla durezza ad altre proprietà del materiale Durezza copre diverse proprietà: resistenza alla deformazione, la resistenza di attrito e di abrasione.

E ben nota correlazione tra durezza e resistenza alla trazione, mentre la resistenza alla deformazione dipende

dal modulo di elasticità. La resistenza all'abrasione è parzialmente correlato alla durezza ma gli esperimenti

effettuati rilevano che la correlazione resistenza a l'usura / durezza presenta alcune inversioni Una

correlazione può essere stabilita tra durezza e di alcune proprietà dei materiali come resistenza alla trazione.

Poi le altre proprietà (come ad esempio la forza), può essere calcolata sulla base della durezza dalle

misurazioni, che sono molto più semplici da ottenere. Questa correlazione dipende dalla specifica i dati dei

test non possono essere estrapolati in modo da includere altri materiali non testati.

Correlazione HB - Resistenza alla trazione; HB – Allungamento per ghise a grafite sferoidale

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GHISE A GRAFITE SFEROIDALE

RESISTENTE AL CALORE

Sono ghise contenenti 3,75-6%

silicio, da solo o in combinazione con un

massimo di 2% di molibdeno. Sono stati

sviluppate per soddisfare le crescenti

esigenze delle fusioni in grado di funzionare a temperature elevate. Le proprietà primarie

richieste per queste ghise sono la resistenza all'ossidazione, stabilità strutturale, e

resistenza ai cicli termici. La ghisa ad alto

silicio(HiSi) e alto silicio e

molibdeno(HiSiMo) migliora

significativamente le prestazioni delle ghise

sferoidali ferritiche ad elevate temperature,

mantenendo molti dei vantaggi di produzione

e di costo delle ghise sferoidali. Come

risultato, questi materiali sono molto

conveniente in applicazioni con temperature

di servizio della gamma 650-820°C in

condizioni di ciclo termico. Ghise a grafite

sferoidale con 4% di silicio e 0,6-0,8% di

molibdeno sono attualmente utilizzate per

collettori di scarico nella industria automotive

e turbocompressori

Resistenza alla trazione

Rm(N/mm2) a 425°C = 365,79 - C*89,67 + Si*80,07 + Mo*14,32 +

0,20*In.nod + 0,09*Nod.Count – 0,28*Diam.nod

Rm(N/mm2) a 540°C = 395,34 - C*116,85 + Si*65,60 + Mo*14,32 +

0,26*In.nod + 0,12*Nod.Count – 0,34*Diam.nod

Rm(N/mm2) a 650°C = 24,79 - C*1,29 + Si*8,47 + Mo*9,79 +

0,32*In.nod + 0,11*Nod.Count – 0,34*Diam.nod

Resistenza allo stess termico:

= 100ore, T = 650 ÷ 815°C

Rm(N/mm2) = 158,77 + Si*5,28 + Mo*14,99 + 0,20*In.nod +

0,09*Nod.Count – 0,28*Diam.nod – 0,17*T(°C)

Resistenza alla fatica termica:

T = 200 ÷ 650°C

N° Cicli = 60,12 + 24,78*Si + 701,94*Mo + 0,36*In.nod +

0,18*Nod.Count – 0,43*Diam.nod