Viaggi al di là dei limiti (handout) K. URA

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Simposio “Dante 700 in Giappone” Istituto Italiano di Cultura di Tokyo 23/06/2021 - 1 - Viaggi al di là dei limiti (handout) K. URA A. Dati biografici Dante Alighieri (1265-1321) Marco Polo (1254-1324) Odorico da Pordenone (1275/80 ca. - 1331) fratelli Vivaldi (Ugolino e Valdino [Guido] Vivaldi) - navigatori genovesi del XIII secolo. Luigi Pulci (1432-1484) Angelo Poliziano (1454-1494) Cristoforo Colombo [Christopher Columbus] (1451-1506) Tommaso Campanella (1568-1639) B. Dante e la leggenda orlandiana 1) Inf. XXXI, 16-19 (Sapegno: 352-353): «Dopo la dolorosa rotta quando / Carlo Magno perdé la santa gesta, / non sonò sì terribilmente Orlando 1 ». あの[ロンチズヴァッレでの]悲しい大敗–––そこでカルロ大帝は聖なる騎士らを失った–––の後、オルラン ドといえども、これほど凄まじくは[角笛オリファンテを]吹き鳴らさなかった。 Cfr. La Chanson de Roland (Segre2: 181-182): CXXXIII Rolland ad mis l’olifan a sa buche, Empeint le ben, par grant vertut le sunet. Halt sunt li pui e voiz est mult lunge, Granz .XXX. liwes l’oïrent il respundre. Karles l’oït e ses cumpaignes tutes. Ço dit li reis: «Bataille funt nostre hume!» E Guenelun li respundit encuntre: «S’altre . l desist, ja semblast grant mençunge!» AOI. CXXXIV Li quens Rollant, par peine e par ahans, Par grant dulor sunet sun olifan. Par minla buche en salt fors li cler sancs: De sun cervel le temple en est rumpant. Del corn qu’il tient l’oïe en est mult grant: Karles l’entent, ki est as porz passant, Naimes l’oïd, si l’escutent li Franc. Ce dist li reis: «Jo oi le corn Rollant! Unc ne . l sunast, se ne fust cumbatant». 133]ロランは、角笛オリファンを自分の口に当て、しっかりと押しつけると、力をこめて吹き鳴らす。 山々は深く、道はいとも遠い。[しかし]フランスの軍勢は、ゆうに30里にわたって角笛が反響するの を聞いた。シャルル王が角笛を聞き、その将兵らも全員が聞きつけた。王は言った、「われらの軍勢が 合戦をしているのだ!」と。だが、王に向かって、ガヌロンが答えた、「誰か別人が言い出だしたので あれば、真赤な嘘とも思われることでしょう」。 134]伯ロランは、喘ぎ苦しみながら、激しい痛みを感じつつ角笛を吹き鳴らす。その口の中から、鮮 血がほとばしり出る。伯の頭部、顳顬(こめかみ)も今や、はり裂けそうだ。手にした角笛の響きはき 1 Cfr. Pulci, Morgante, XXVII, 69, 3-8 (Greco: 1091-1092): « ... [Orlando] di sonar per partito pur prese, / acciò che Carlo sentissi il suo caso; / e sonò tanto forte che lo intese, / e ’l sangue uscì per la bocca e pel naso, / dice Turpino, e che i l corno si fésse / la terza volta ch’a bocca sel messe». オルランドはやはり[角笛を]鳴らすことに決めた。カルロに生じたことを知らせるためであった。オルランドはたいそう強く吹き鳴らしたか ら、カルロはそれを聞きつけた。トゥルピーノの語るところでは、オルランドの口や鼻からは血が溢れ出た。そして、オルランドが3度目に自分 の口に当てた時、角笛は割れ裂けた。

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Simposio “Dante 700 in Giappone” Istituto Italiano di Cultura di Tokyo 23/06/2021

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Viaggi al di là dei limiti (handout) K. URA

A. Dati biografici Dante Alighieri (1265-1321)

Marco Polo (1254-1324)

Odorico da Pordenone (1275/80 ca. - 1331)

fratelli Vivaldi (Ugolino e Valdino [Guido] Vivaldi) - navigatori genovesi del XIII secolo.

Luigi Pulci (1432-1484)

Angelo Poliziano (1454-1494)

Cristoforo Colombo [Christopher Columbus] (1451-1506)

Tommaso Campanella (1568-1639)

B. Dante e la leggenda orlandiana 1) Inf. XXXI, 16-19 (Sapegno: 352-353): «Dopo la dolorosa rotta quando / Carlo Magno perdé la

santa gesta, / non sonò sì terribilmente Orlando1». あの[ロンチズヴァッレでの]悲しい大敗–––そこでカルロ大帝は聖なる騎士らを失った–––の後、オルラン

ドといえども、これほど凄まじくは[角笛オリファンテを]吹き鳴らさなかった。

Cfr. La Chanson de Roland (Segre2: 181-182):

CXXXIII

Rolland ad mis l’olifan a sa buche,

Empeint le ben, par grant vertut le sunet.

Halt sunt li pui e voiz est mult lunge,

Granz .XXX. liwes l’oïrent il respundre.

Karles l’oït e ses cumpaignes tutes.

Ço dit li reis: «Bataille funt nostre hume!»

E Guenelun li respundit encuntre:

«S’altre.l desist, ja semblast grant mençunge!» AOI.

CXXXIV

Li quens Rollant, par peine e par ahans,

Par grant dulor sunet sun olifan.

Par minla buche en salt fors li cler sancs:

De sun cervel le temple en est rumpant.

Del corn qu’il tient l’oïe en est mult grant:

Karles l’entent, ki est as porz passant,

Naimes l’oïd, si l’escutent li Franc.

Ce dist li reis: «Jo oi le corn Rollant!

Unc ne.l sunast, se ne fust cumbatant». [133]ロランは、角笛オリファンを自分の口に当て、しっかりと押しつけると、力をこめて吹き鳴らす。

山々は深く、道はいとも遠い。[しかし]フランスの軍勢は、ゆうに30里にわたって角笛が反響するの

を聞いた。シャルル王が角笛を聞き、その将兵らも全員が聞きつけた。王は言った、「われらの軍勢が

合戦をしているのだ!」と。だが、王に向かって、ガヌロンが答えた、「誰か別人が言い出だしたので

あれば、真赤な嘘とも思われることでしょう」。

[134]伯ロランは、喘ぎ苦しみながら、激しい痛みを感じつつ角笛を吹き鳴らす。その口の中から、鮮

血がほとばしり出る。伯の頭部、顳顬(こめかみ)も今や、はり裂けそうだ。手にした角笛の響きはき

1 Cfr. Pulci, Morgante, XXVII, 69, 3-8 (Greco: 1091-1092): « ... [Orlando] di sonar per partito pur prese, / acciò che Carlo

sentissi il suo caso; / e sonò tanto forte che lo intese, / e ’l sangue uscì per la bocca e pel naso, / dice Turpino, e che il corno si

fésse / la terza volta ch’a bocca sel messe».

オルランドはやはり[角笛を]鳴らすことに決めた。カルロに生じたことを知らせるためであった。オルランドはたいそう強く吹き鳴らしたか

ら、カルロはそれを聞きつけた。トゥルピーノの語るところでは、オルランドの口や鼻からは血が溢れ出た。そして、オルランドが3度目に自分

の口に当てた時、角笛は割れ裂けた。

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わめて大きく、峠を越えてゆくシャルルの耳に達した。ネーム公が聞きつけ、フランス勢も聞きつけた。

「ロランの角笛が聞こえる。戦っているのでなければ、決して吹くことはなかろう」と、王は言った。

2) Par. XVIII, 43-45 (Sapegno: 1004): «Così per Carlo Magno e per Orlando / due ne seguì lo mio

attento sguardo, / com’occhio segue suo falcon volando2». ちょうど同じように、カルロ大帝とオルランドの名が呼ばれると、私の注意深い眼差しは、2つの光を追いか

けた。まるで、目が飛行中の鷹を追いかけてゆくように。

C. Il Veglio della Montagna: conocenza ed interesse per l’Oriente

3) Marco Polo, Il Milione (Marti-Segre: 347-348):

XXXI. Del Veglio della montagna, e come fece il paradiso, e gli assessini.

Milice è una contrada dove il Veglio della montagna soleva dimorare anticamente. Or vi

conteremo l’affare, secondo come messer Marco intese da più uomini. Lo Veglio è chiamato in lor

lingua Aloodyn. Egli avea fatto fare tra due montagne in una valle lo più bello giardino e ’l più

grande del mondo; quivi avea tutti frutti e li più belli palagi del mondo, tutti dipinti ad oro e a

bestie e a uccelli. Quivi era condotti: per tale veniva acqua e per tale mele e per tale vino. Quivi

era donzelli e donzelle, gli più belli del mondo e che meglio sapevano cantare e sonare e ballare;

e faceva lo Veglio credere a costoro che quello era lo paradiso. E perciò il fece, perché Malcometto

disse che chi andasse in paradiso avrebbe di belle femmine tante quante volesse, e quivi troverebbe

fiumi di latte e di mele e di vino; e perciò lo fece simile a quello che avea detto Malcometto. E gli

saracini di quella contrada credevano veramente che quello fosse lo paradiso; e in questo giardino

non entrava se no colui cui egli voleva fare assassino. All’entrata del giardino avea un castello sì

forte che non temeva niuno uomo del mondo.

Lo Veglio teneva in sua corte tutti giovani di dodici anni, li quali li paressono da diventare prodi

uomeni. Quando lo Veglio ne faceva mettere nel giardino, a quattro, a dieci, a venti, egli faceva

loro dare bere oppio, e quegli dormivano bene tre dì; e facevagli portare nel giardino, e al tempo

gli faceva isvegliare. Quando gli giovani si svegliavano, e egli si trovavano là entro e vedevano

tutte queste cose, veramente si credevano essere in paradiso. E queste donzelle sempre istavano

con loro in canti e in grandi sollazzi: donde egli aveano sì quello che volevano, che mai per lo’

volere non si sarebbono partiti di quello giardino.

Il Veglio tiene bella corte e ricca, e fa credere a quegli di quella montagna che così sia com’io

v’ho detto. E quando egli ne vuole mandare niuno di quelli giovani in niuno luogo, li fa loro dare

beveraggio che dormono, e fagli recare fuori del giardino in sul suo palagio. Quando coloro si

svegliono, trovansi quivi: molto si maravigliano, e sono molto tristi che si truovano fuori del

paradiso. Egli se ne vanno incontanente dinanzi al Veglio, credendo che sia un gran profeta, e

inginocchiansi. Egli gli domanda: «Onde venite?» Rispondono: «Del paradiso»; e contagli quello

che v’hanno veduto entro, e hanno gran voglia di tornarvi. E quando il Veglio vuole fare uccidere

alcuna persona, egli fa tòrre quello lo quale sia più vigoroso, e fagli uccidere cui egli vuole; e

coloro lo fanno volentieri, per ritornare nel paradiso. Se scampano, ritornono al loro signore; se è

preso, vuole morire, credendo ritornare al paradiso. E quando lo Veglio vuole fare uccidere niuno

uomo, egli lo prende e dice : «Va fa tal cosa; e questo ti fo perché voglio fare ritornare al paradiso».

E gli assessini vanno e fannolo molto volentieri. E in questa maniera non campa neuno uomo

dinanzi al Veglio della montagna, a cui egli lo vuole fare; e sì vi dico che più re li fanno tributo

2 Cfr. Pulci, Morgante, XXVII, 146, 1-5 (Greco: 1115): «Carlo pe’ merti suoi devoti e giusti / confirmato è nel corno della

Croce / con Iosüè, con tutti i suoi robusti, / d’accordo tutti in Cielo a una voce; / e tu [= Orlando] sarai con lui qual sempre

fusti».

カルロ大帝は、彼の正しく敬虔な功績により、[火星天の]十字架の上に、場所を定められている。そこにヨシュアがおり、カルロの屈強な戦士

らもすべており、全員が調子を合わせて天上のひとつの声を発している。おまえ[=オルランド]も、カルロとともに、そこに居ることになろう。

これまで常に彼とともにあったように。

Vd. anche ibid., XXVIII, 40, 1-3 (Greco: 1171): « ... Dante, / che non sanza cagione nel Ciel sù misse / Carlo ed Orlando in

quelle croce sante».

ダンテは、故もなく、カルロとオルランドを[火星天の]あれらの十字架に割り当てたわけではなかった。

Simposio “Dante 700 in Giappone” Istituto Italiano di Cultura di Tokyo 23/06/2021

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per quella paura.

Egli è vero che negli anni 12773 Alau, signore dei Tarteri del Levante, che sapeva tutte queste

malvagità, egli pensò tra se medesimo di volerlo distruggere, e mandò de’ suoi baroni a questo

giardino. E istettovi tre anni, attorno al castello, prima che l’avessono; né mai non lo avrebbono

avuto se no per fame. Allotta per fame fu preso, e fu morto lo Veglio e sua gente tutta; e d’allora

in qua non vi fu più Veglio niuno: in lui fu flnita tutta la signoria. Or lasciamo qui e andiamo più

innanzi ...

31 「山の老人」について。「老人」がいかに「天国」と刺客をつくり出したかについて。

ミリチェは、昔、「山の老人」が住み処(か)とするのが常であった地方である。さて、マルコ氏が多く

の者たちから聞いたことに基づいて、どういうことなのかをお話ししよう。「老人」は、彼らのことばでは、

アロディンという名である。彼は2つの山の谷間に、世界でもっとも美しく、もっとも大きな庭園を造営さ

せた。そこにはすべての実がなり、世界でもっとも壮麗な宮殿がいくつもあり、いずれの宮殿の壁にも金が

刷(は)いてあり、獣や鳥たちが描かれていた。そこには複数の運河があり、あるものには水、あるものに

は蜜、あるものには酒が流れていた。この世でもっとも麗しい下男・下女らがいて、誰よりも上手に歌い踊

り、曲を奏でることができた。「老人」は彼らにそこが天国だと信じ込ませていた。「老人」がそのように

したのは、マホメットの語ったところによれば、天国にゆく者は望むだけのたくさんの美女を得、そこで乳

の流れる川、蜜の流れる川、酒の流れる川を見出すとされているからであった。それゆえ、「老人」は庭園

をマホメットのことばに似ているようにした。そして、その地方のサラセン教徒らはそれが天国だとほんと

うに信じていた。この庭園には、「老人」が刺客に仕立て上げようと望んだ者のみが入ることを許された。

庭園の入り口には堅固な城があり、この世のいかなる者をも怖れる必要がなかった。

「老人」は自分の宮廷に、勇猛な刺客になりそうな、12歳のすべての少年をかかえていた。「老人」は少

年たちを、4人ごと、10人ごと、20人ごとに庭園に入れさせていたのだが、彼らに飲み物として阿片を与え

させると、少年たちは3日間ぐっすりと眠った。「老人」は彼らを庭園に運びこませ、しかるべき時に彼ら

の目を覚まさせた。少年たちは目覚めると、自分が庭園の中にいることに気づき、上述のすべてのものを目

にして、ほんとうに自分が天国にいると信じ込んだのである。あの下女たちが常に彼らとともにあり、歌い、

たいへんな歓楽に時をすごした。かくして、少年たちは自分の望みのものを手にしたから、自ら望んで庭を

出てゆくことは決してなかったであろう。

「老人」は美しく豊かな宮廷をもっており、あの山の地方の住民たちに、私のお話ししたとおりのことが

現実なのだと信じ込ませている。さて、「老人」は少年たちの誰かをどこかに送り出したい時には、飲み物

を与えて、送り出す者を眠り込ませる。「老人」は眠っている少年たちを庭園の外、自分の宮殿へと運ばせ

る。彼らは目覚めると、自分がそこにいることに気づき、たいそう驚くが、天国の外にいることをたいそう

悲しむ。彼らは、「老人」が大預言者だと信じているから、すぐに彼の前に馳せ参じると、ひざまずく。「老

人」が「おまえたちは、どこから来た」と尋ねると、彼らは「天国からです」と答える。彼らは庭園の中で

見たことを「老人」に語って聞かせ、そこに戻ることを強く願う。「老人」は、誰かを暗殺したいと望む時

には、一番元気のよい少年を選ばせ、その少年に望みの者を暗殺させる。少年たちは進んで暗殺を行なうが、

それというのも天国に戻りたいからなのである。少年たちは、生き延びるならば、主人(=「老人」)の許

に帰ってくる。もし捕らわれたなら、死が天国への帰還につながると思って、死ぬことを望む。「老人」が

誰かの暗殺をもくろむ時には、送り出す者を選ぶと、「さあ行って、かくかくしかじかのことをしてこい。

おまえにこのように言うのは、おまえを天国に戻してやりたいからなのだ」と語る。刺客たちは行って、進

んで命令を果たす。このようにして、「老人」が暗殺を考えるならば、いかなる者も彼の前では生き延びる

ことができない。誓って言うが、多くの王侯が「老人」に朝貢しているが、それは暗殺を怖れてのことなの

である。

嘘偽りではないが、東方のタルタル人の王であるアラウは1277年、これらの悪辣なことを聞きつけると、

「老人」を滅ぼしてやろうと心の中で思い、配下の者らをあの庭園へと派遣した。彼らは、城を征服するま

で、それを包囲して3年間とどまらなければならなかった。兵糧が尽きなければ、城を征服することはでき

なかったであろう。しかしながら、飢えのせいで、城は征服され、「老人」および彼の手の者は全員死んだ。

その時以来、もはや「老人」はなく、彼とともにその支配は終わった。さて、この地のあとにして、先に進

もう。……

4) Marco Polo, Il Milione veneto (Andreose-Barbieri: 138-140):

XXVIII. De Mulete, dove abitava el Vechio della montagnia.

Mullete è una grande chontrata, là ove solea abitar el Vechio della montagnia per li tenpi passati.

Dirò-ve delli fati del Vechio sechondo che io, Marcho, intixi da molte giente de quella contrà. Lo

Vechio era apellato in loro lengua Alaodin. El aveva fato fare, in una valle ch’è dentro do

3. 1277: nel francese 1262; la data esatta è 1256.

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montagnie, lo plui bel zardino e ’l mazore che fusse mai visto. Lì era abondanzia e dilleto d’ogni

dellichato fruto, e lì era pallazi belletisimi, tuti depenti e dorati, sì che tropo erano bella chossa. Lì

era done e donzelle le plui belle del mondo, le qual saveano tute sonare tuti i strumenti e ballare e

chantare tropo dellichatamente e meglio che altre femene del mondo. Ancora g’era conduti che per

tal coreva vino, per tal late, per tal mielle e per tal aqua, e faxeva dire alla sua zente che quel

zardino era el paradixo. E però l’avea fato fare in cotal maniera, azò che lla soa zente, ch’erano

saraini, chredesse ch’el fosse paradixo. Machometo disse in la soa lezie che quelli che vano in

paradixo àno belle femene e trovano flumi de vin et de mielle, e perzò aveva fato fare el zardino a

quel modo che aveva dito Machometo, e i saraini de quelle contrate chredeano fermamente fosse

el paradixo. In questo zardino el non lasava intrar se non quelli li qual èno saraxini. E lì era uno

chastello alla intrà de quel zardino, sì forte che tuto el mondo non l’averìa prexo.

E negun non podeva intrar innel castello né intrar innel zardino per altra via se non per quel

chastello. Lo Vechio tegniva in soa chorte moltitudine de zente e zoveni fina a XX ani, li quali

aveano vista d’eser boni per arme. Quelli zoveni aldivano spesse fiate lezer la leze de Machometo,

ove lui disse chomo lo paradixo è fato; e si chredeano questi zoveni fermamente questa lezie e che

questo fosse el paradixo. Questi zoveni feva lui meter in lo zardino a quatro, a diexe e a vinti ani,

segondo chome ’lo volea. El ge feva dar una bevanda per la quale egli se adormentavano

inchontinente molto fortemente; e feva-li meter in lo zardino e possa li feva desedare. E quando

queli zoveni se trovava in quel zardino e vedeano quelle chosse chussi fate chome dixe la lezie de

Machometo, eli se chredeano esser in paradixo veraxiamente. E lle done e lle donzelle, che erano

chon loro chontinuamente e tuto el dì, sonavano e chantavano e balavano et erano in continua

allegreza, sì che i zoveni ge stavano volontieri che per soa voia mai i non vorìa eser insìti. El

Vechio tegnìa sua corte granda ed onorata, e feva chredere a quella sinplize zente de quella

montagnia ch’ello era per tera mente de dio. E quando el Vechio volea mandar asaseni e far alzider

alchun homo, el i feva dar la bevanda de far adormentar a chotanti de quelli zoveni e, dormentati,

li feva portar suxo lo palaxo so, che era fuora dello zardino.

E quando li erano desedati, trovava-sse fuora del zardino et erano molto dollenti e avevano

grande volontà de tornar in quel paradixo. E vedendo-sse dal Vechio, e ’l Vechio i domandava

donde egli veniano. Egli sì dixeano ch’elli venia dal paradixo e che veramente quel era el paradixo

segondo che dixea la leze de Machometo; e dixeano tuto quelo i aveano trovato. E i altri, che non

g’era mai stati, avea gran dexiderio d’andar-ne; e molti dexideravano de morire per andar-ne.

E quando el Vechio volea far morir alchun grande segnior, ello provava per li zoveni che erano

stati in paradixo, in questo modo: el mandava piuxor de quelli zoveni per la contrà non molto de

longo, e comandava-li ch’elli alzideseno alchuno homo ch’el i divixava. E mandava-li driedo,

quando egli andavano, alchuno sechretamente che chonsiderase quello fosse plui ardito e plui

valente. E choloro andavano alzider quel homo, e alla fiata era alchuno de loro prexo e morto.

Quelli che schanpavano tornava a dir el fato al Vechio, e alora saveva chi era migliore per alzider

homeni che piazea a llui. E fazea chreder ali asasini che se i moriva ch’elli tornava in paradixo, sì

che, per la gran volontade ch’eli aveva de tornar in paradixo, el non podeva schanpare niuno che

non fosse morto. Egli non feva forza s’elli erano morti. E sì ve digo che piuxor re e baroni li fevano

trabuto per star ben chon lui, per paura che lui non i fesse alzider. Or avemo chontà del Vechio

della montagnia, mo’ ve voio dir della sua destruzione.

XXIX. Chome fu morto e dexerto el Vechio della montagnia.

Ano domini MCCLXII, Allau, che era re de’ Tartari del Levante, aldando questa cossa che feva el

Vechio della montagnia, mandò el suo oste sora el suo castello, ove stava el Vechio. E durò l’asedio

tre ani, perché el castello era sì fortisimo che per bataglia non porave eser prexo. E l’oste era de

fuora grandisimo e meraveioxo, e però non l’averìa mai prexo se non fusse che li manchò la vituaria

al castello. Sì che, chonpidi i tre ani, per difeto de vituaria el fo prexo e fo morto el Vechio che

avea nome Alodin e tuta soa zente e tuti quelli asasini. E da quello Alodin in zia nonn è nesuno

Vechio né de quelli assasini in quel luogo. E in chotal modo fenì la segnioria quel malvaxio Vechio

e quelli asasini. 28 ムレーテ(「山の老人」の住み処)について

Simposio “Dante 700 in Giappone” Istituto Italiano di Cultura di Tokyo 23/06/2021

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ムレーテは、大きな地方であり、そこにかつては「山の老人」が常に住んでいた。さて、私マルコはその

地方の多くの者らから聞いたことに基づき、「老人」のことについて皆さまに話そう。「老人」は、彼らの

ことばでは、アラオディンと呼ばれていた。彼は2つの山の間の谷に、かつて見られた中でもっとも美しい

庭園と館(やかた)を造営させた。そこには、すべての繊細な果実の悦びが豊富にあった。そこには、きわ

めて美しい宮殿がいくつもあり、それらはすべて壁画で飾られ、金が刷いてあり、あまりに麗しいものであ

った。そこには、世界でもっとも美しい婦人や乙女らがおり、彼女らは全員、あらゆる楽器を鳴らし、この

世の他の女性たちよりも上手に、あまりにも優美に、歌い踊ることを心得ていた。加えて、導管が引かれて

おり、あるものには酒、あるものには乳、あるものには蜜、あるものには水が流れていた。「老人」は自分

の民に、「その庭園が天国である」と言わせていた。彼の民はサラセン教徒であったが、彼らがそこは天国

だと信じられるように、「老人」は庭園をここで述べたように造営させたのであった。マホメットは、その

教えの中で、「天国に行く者は美しき女を持ち、酒と蜜の流れる川を見出す」と述べている。それゆえ、「老

人」はマホメットが述べたような仕方で庭園を造営させたのであった。そして、その地方のサラセン人らは

そこが天国だとかたく信じていた。この庭園に、「老人」はサラセン教徒のみを入らせていた。その庭園の

入口にはひとつの城があり、非常に堅固であったから、たとえ全世界が攻めても落とすことはできなかった

であろう。

誰も城に入ることはできず、城を通る以外、別の仕方では庭園に入ることはできなかった。「老人」は自

分の宮廷に20歳までの若者や人々を多く抱えていた。この者らは武器を持つのにふさわしいような様子であ

った。この若者らは、マホメットの教え(とくに、彼が天国はどのようになっているかを語っている箇所)

が読み講じられるのを、しばしば耳にしていた。この若者らはその教えを固く信じ、そこ(=庭園)が天国

だと思いこんでいた。「老人」はこの若者らを、自分の思うがままに、4歳、10歳あるいは20歳の時に庭園に

入れていた。「老人」はある飲物を出させたが、その飲物により彼らはたちどころにきわめて深い眠りに落

ちた。「老人」は彼らを庭園の中に運ばせ、その後で彼らを目覚めさせていた。若者らは自分が庭園の中に

おり、マホメットの教えが語るとおりに造営された事物を目にすると、自分がほんとうに天国にいるのだと

信じこんだ。婦人や乙女らが、彼らと1日中絶えずいっしょにいたが、彼女らは演奏し、歌い、途切れるこ

となく楽しくしていたから、若者らはそこに進んで滞在し、自ら望んで外に出たことは決してなかったであ

ろう。「老人」は自分の宮廷を壮大で立派なものに保ち、山の単純な者らが「老人」は地上における神の心

であると信じるように仕向けていた。「老人」が刺客を送り、誰かを殺害したいと望む時には、たくさんの

若者らに睡眠飲料を出させ、彼らが眠りに落ちると、自分の宮殿に彼らを運ばせていた。「老人」の宮殿は

庭園の外にあったのである。

若者らは目覚めると、自分が庭園の外にいること気づき、大いに悲しみ、あの天国に帰ることを強く望ん

だ。彼らは「老人」のもとにあったのだが、彼らに「老人」はどこから来たのかと質問をした。若者らは天

国から来たのだと答え、それがまさにマホメットの教えにあるとおりの天国だったと語った。彼らはそこに

天国をすっかり見出したという話だった。そこに未だいたことのなかった、ほかの者らはすべて、そこに行

きたいと強く願った。そして、多くの者が、そこに行くために死ぬことを願った。

「老人」が誰か大君主を殺害したいと思う時には、天国にいた若者らを手段として、次にように試みた。

「老人」は多くの若者をそれほど遠く離れていない地方を通じて送りだし、「老人」が望む誰かを殺害する

ように命じた。彼らが赴く中、「老人」は彼らの後から何者かを秘かに派遣したが、それは「老人」がもっ

とも大胆で一番勇敢とみなす者であった。かくして、彼らは目的の男を殺害しに出向いたが、彼らの誰かが

捕らえられ殺害されることも時にはあった。生き延びた者らは戻り、「老人」に事実を報告した。そして「老

人」は、自分が望む者を殺害するのに、誰が最良だったのかを知るのであった。「老人」は刺客らに、死ん

だら天国に戻れると、信じこませていた。その結果、天国に帰りたいという刺客の強い願いのため、誰かが

命を落とさずに生き延びることはありえなかったのである。刺客らが命を落としても、「老人」は強制はし

なかった。かくして、誓って言うが、多くの王や貴族らが「老人」に貢納した。それは、彼との良好な関係

を保つためであり、「老人」が殺害の命を下さないかと怖れたためであった。さて、「山の老人」の話をし

たので、今は彼の破滅について語りたい。

29 「山の老人」がいかに殺害され、見捨てられたか

1262年、東方のタルタル人の王アラウは、「山の老人」が行っていたこのことを耳にすると、「老人」の

住む城に自分の軍を派遣した。包囲・封鎖は3年間続いたが、それは城がきわめて堅固で、攻めても勝ちと

ることができないほどだったからである。外を固めていた軍は驚くほど大量であったが、それでも城を落と

すことは決してできなかったであろう、もし城の兵糧不足がなかったとしたなら。結果として、3年が終わ

ると、食料が払底し、「老人」は捕らえられ、アロディンという名の彼ばかりか、彼の民もあの刺客らもす

べて死刑となった。アロディン以降は、かの地には、いかなる「老人」もあの刺客らも今はない。悪辣な「老

人」と刺客らの支配は、かくして終わった。

5) Odorico da Pordenone, Relatio (dalla traduzione francese di Jean le Long intorno al 1351)

(Andreose-Ménard: 59-60)

[XXXII] Du Viellart des Montaingnes qui estoit seigneur de Melestore.

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Quant de la terre Prestre Jehan me party, je m’en vins en une tres riche contree qui a nom

Melestore. On appelloit le seigneur du paÿs Viellart des Montaingnes. Celui Viellars avoit de boins

fors murs encloz une montaingne. Au piet de ceste montaingne avoit les meilleurs et plus belles

fontaines dou monde, et la avoit il mis les plus belles jones demisellettes que il peust trouver et

ainsi toutes les autres choses qui pueent porter delectation a corps humain. Et noment celui lieu

Paradis.

Quant il trouvoit un jovene homme fort et viguereux, il le mettoit en celui Paradis entre toutes

ces choses delitables et lui moustroit tellement que celui jouevencheaux cuidoit de vray estre en

Paradis, car par soutilz conduis il y faisoit venir et plouvoir vin, et faisoit a ces fors et appers jones

hommes toutes les delices que cueurs pouoit pancer.

Quant celui Viellart voloit aucun faire mourir, il faisoit aucun de ses jouevensseaux donner a

boire buvraiges qui le faisoit fort dormir. Et tous dormans les faisoit porter hors du Paradis. Et

quant il estoient esveillez, il les appelloit devant lui et leur disoit que jamais en Paradiz

n’antreroient se il ne mesissent a mort tel homme, teil seigneur. Et se il le tuoient, pour vray il les

mettroit et feroit demorer ou Paradis, la ou il avroient plus de delectation sanz comparaison que au

premier. Ces jones hommes apers et viguereux, ainsi deceuz comme dit est, cuidoient pour vray

que ce fust le Paradis du Chiel, la ou il avroient vie pardurable, si offoient au dit Viellart leurs

corps et leurs vies pour faire tout son pleisir, et que a son command il tueroient non seulement

celui, mais encore mille se il vouloit. Et dont s’en vont donner a peril de mort pour celui tuer. Par

ceste guise se en vengoit de ses anemis celi Viellart, siques chascuns le doubtoit et tous ses voisins

lui estoient tributaire. Et se il lui devioient le tribut, il les faisoit ainsi tuer.

Tartres ouÿrent ces nouvelles, si vinrent sur lui a grant host et le concquirent et mirent a tres

cruelle mort, et destruirent toutes ses ediffices. 32 メレストルの領主「山の老人」について

プレスター・ジョン4の国を出て、私はメレストルという名の、きわめて豊かな地方にたどり着いた。その

国の領主は「山の老人」と呼ばれている。この「老人」は、強く頑丈な城壁で、ある山をとり巻いた。この

山の麓には、世界でもっとも素晴らしく美しい泉がいくつかあり、そこに「老人」は、見つけうる限りもっ

とも美しい若い乙女らと、また、人体に快楽をもたらしうるその他すべてのものを配置した。この場所は、

「天国」と呼ばれている。

「老人」は頑健で活力旺盛な若者を見つけると、あらゆる心地よいものとともに彼を「天国」に入れ、た

いそうな喜びを与えたため、若者はほんとうに天国にいると思いこんだ。それというのも、細い導管を用い

て、「老人」は「天国」に酒を引き、雨のごとく降らせていたからである。「老人」はこれら強く元気な若

者らに、心に思いつきうるあらゆる快楽を与えていた。

「老人」は、誰かを殺害したいと思う時には、自分の配下の若者たちの誰かに飲物を与えた。若者を深く

眠りこませる飲物である。「老人」は眠っている若者らを全員、「天国」の外に運ばせた。若者らが目覚め

ると、「老人」は彼らを自分の前に呼び、どこの誰それ、領主の誰それを殺害しなければ、彼らは決して「天

国」に入れないと告げた。若者らがその男を殺害したならば、「老人」はほんとうに彼らを「天国」に入れ、

そこに滞在させた。そこで若者らは、先のものとは比較にならないほど多くの快楽を享受した。この頑健で

活力旺盛な若者らは、すでに述べたように間違えていたのであるが、そこがほんとうに天空の国だと思って

いた。そこで若者らは長く暮らすことになるであろう、もし彼らが前述「老人」のあらゆる意向をかなえる

ために自らの肉体と命を捧げるのであれば。また、「老人」の命令に従って、ただ指定された人物だけでは

なく、(「老人」が望むなら)1000人をも殺害するのであれば。かくして、若者らは対象者を殺害するため

に、死の危険に身をさらしに行く。このようにして、「老人」は自分の敵たちに復讐した。その結果、皆が

「老人」を怖れ、近隣の者らはすべて彼に貢納した。もし彼らが貢納を怠ると、「老人」は彼らを殺害した。

モンゴル人らはこの知らせを聞くと、大軍を率いて「老人」を襲撃、彼を征服し、きわめて残酷な死に処

した。そして、彼らは「老人」の建てたものをすべて破壊した。

4 Cfr. Pulci, Morgante, XXV, 128, 7 (Greco: 964): «[Rinaldo ed i suoi fratelli] trascorson fino in India al prete Ianni, / e

cambatteron là molti e molti anni».

[リナルドとその兄弟たちは]インドのプレスター・ジョンのところまで行き、そこで長年にわたって[このキリスト教徒君主ジョンのために]

戦った。

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6) Aimeric de Peguilhan, Yssamen cum l’aÿmans, 13-16 (Chambers-Shepard: 137): «Mas fag

m’avetz Ansessi / mon cor que per vos m’auci, / que.m sol esser fis e bos, / mas ar m’es fagz

enginhos». しかし、あなたは私の心を刺客とされました。私の心は、あなたのために私の命を断ちます。それは、私に

対して善良かつ忠実であるのが常でしたが、今や私に対して欺くものとなってしまいました。

7) Id., Puois descobrir ni retraire, 28-32 (Chambers-Shepard: 201): «Car mieills m’avetz, ses

doptanssa, / qe.l Vieills l’Asassina gen, / que vant, neis s’eron part Franssa, / tant li son obedient, /

aucir sos gerriers mortals». それというのも、疑いのないことですが、「老人」が刺客らを支配する以上に、あたなは完璧に私を支配さ

れているからです。刺客らは「老人」にはきわめて従順で、たとえフランスの外であろうと、「老人」が不

倶戴天の敵とする者どもを殺害しに参ります。

8) Guido delle Colonne, Gioiosamente canto, 23-24 (Contini: 100): «per ch’eo son vostro più leale e

fino / che non è al suo signore l’assessino». だから、私はあなたに忠実にしたがいます。主君にしたがう刺客も私には及びません。

9) Id., Amor, che lungiamente, 5-8 (Contini: 104): «c’ho più durato - ch’eo non ho possanza, / per

voi, madonna, a cui porto lïanza / più che no fa assessino asorcotato, / che si lassa morir per sua

credanza». 貴婦人よ、私が自分に可能な以上に耐えてきたのは、あなたのためでした。[麻薬を吸引して]狂信的とな

った刺客は信義のためには躊躇なく命を捨てますが、そんな刺客にも勝る忠実さを私はあなたに寄せていま

す。

10) Chiaro Davanzati, Di grazze far, 7-8 (Menichetti: 254): «vo’ sempre per voi essere assesino / in

tutto ciò che ’l vostro cor disia». 私はいつもあなたの刺客(=忠実な僕、奉仕者)でありたい。あなたの心が望むことのすべてにおいて。

11) Il Mare Amoroso, 29-30 (Contini: 488): «che io v’amo e servo assai più lealmente / che l’asessino

al Veglio de la Montagna». 私はあなたを愛し、刺客が「山の老人」にする以上に、ずっと忠実に仕える。

12) Betto Bettefuoco, Amore, perché n’hai, 49 sgg. (Contini: 295): «Madonna, penso forte / de la

mïa natura / che passa l’assessino / del Veglio de la Montagna disperato, / che per mettersi a morte

/ passa in aventura; / ègli è così latino, / non gli è gravosa, ch’egli è ingannato; / ché ’l Veglio a

lo ’mprimero / lo tene indel verdero / e fa.i parer che sia quel che fa, notte e dia, -- di bono core». 貴婦人よ、私は自分の本性について深く考えこみます。それは、「山の老人」の必死の刺客[が持つ本性]

を凌駕しております。刺客は、自分を死にさらすため、危険の中に入ってゆきます。彼には容易なことです

が、危険もつらくはないのです。彼が思い違いをしているからです。それというのも、「老人」は最初に刺

客を庭園の中に置き、刺客が自分は、昼も夜も、忠実な心で振舞う者だと思うようにさせるのです。

13) Il Fiore, II, 9-11 (Contini-De Robertis: 566): «I’ sì son tutto presto / di farvi pura e fina fedeltate,

/ più ch’assessino a.Veglio o a Dio il Presto». 刺客が「老人」に対して、またプレスター・ジョンが神に対してする以上に、私はあなたに純粋完全な忠実

さを捧げる、全面的な覚悟でおります。

14) Detto d’Amore, 260-264 (Contini-De Robertis: 815): «Unque asessino a.Veglio / non fu giamai

sì presto, / né a Dio mai il Presto, / com’ io a servir amante / per le vertù ch’à mante». 彼女の中にたくさんある美点ゆえに、恋する私は[彼女に]仕えるつもりであるが、刺客が「老人」に対し

て、またプレスター・ジョンが神に対して、これほどまでの覚悟でいたことはありません。

15) Cfr. Inf. XIX, 49-50 (Sapegno: 221): «Io stava come ’l frate che confessa / lo perfido assessin» 私は、不実な刺客の告解を聞く修道士のごとく立っておりました。

16) Novellino, C (Marti-Segre: 880-881): «Lo ’mperadore Federico andò un volta fino alla montagna

del Veglio, e fulli fatto grande onore. Il Veglio, per mostrarli com’era temuto, guardò in alti e vide

in su la torre due assessini. Presesi la gran barba; quelli se ne gittarono in terra, e morirono

incontanente». フリードリヒ皇帝はかつて「老人」の山まで出かけてゆき、そこでたいそう名誉ある扱いを受けた。「老人」

は、自分がいかに怖れられているかを皇帝に示すため、高みを見ると、塔の上に2人の刺客がいるのを認めた。

「老人」が自分の長い髭を触ると、刺客らは地面に身を投げて、即死した。

17) Decameron, III, 8, 31 (Segre1: 231): «... un gran principe, il quale affermava quella [= una polvere

di maravigliosa virtù] solersi usare per lo Veglio della Montagna quando alcun voleva dormendo

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mandare nel suo paradiso, o trarlone, e che ella, più e men data, senza alcuna lesione faceva per sì

fatta maniera più e men dormire colui che la prendeva, che, mentre la sua virtù durava, non avrebbe

mai detto colui in sé aver vita; ... » ある大君主が述べたところによると、「山の老人」は自分で「天国」と名づけた場所に誰かを眠った状態で

送りこみたい(あるいは、そこから引き出したい)と考える時には、それ[=驚くほど効く粉薬]を用いる

のが常であった。この粉薬は、与える量の多少によって、一切の害を与えることなく服用者を長く(あるい

は短く)眠りこませ、その効能が持続している間は、服用者がまだ生きているとは、決して言えないほどで

あった。

18) Gli episodi nel Morgante di Pulci:

il Veglio della Montagna: combatte con Rinaldo (cugino di Orlando), ma si arrende e diviene suo

compagno; uccide il Soldano di Bambillona; eletto arcaìto in Soria da Orlando; ucciso da

Aldighieri (saraceno ma cugino di Orlando e di Rinaldo) (XVII, 8 sgg. - XX, 95).

Calavrione ed Alchilagio (fratelli del Veglio): passano in Francia con esercito per vendicarsi (XXII,

16 sgg.).

Diliante (nipote del Veglio): combatte con Aldighieri e muore (XXII, 39 sgg.)

Buiaforte (figlio del Veglio): fugge in Spagna alla corte di Marsilio; va a Roncisvalle con l’esercito

saraceno; ucciso da Rinaldo (XXIV, 6 sgg. - XXVII, 25, 5).

「山の老人」:リナルドと対決するが、降参して仲間となり行動をともにする。バンビローナのスルタンを

殺害する。オルランドからシリアの総督に任命される。サラセン教徒の兵士アルディギエーリ–––実はオ

ルランドおよびリナルドの従兄弟であることが判明–––と決闘して死亡する。(XVII, 8以下 - XX, 95)

カラヴリオーネおよびアルキラージョ(「老人」の兄弟):兵を率いてフランスに来て「老人」の復讐をし

ようとする。(XXII, 16以下)

ディリアンテ(「老人」の甥):「老人」の殺害者アルディギエーリと対決し死亡する。(XXII, 39以下)

ブイアフォルテ(「山の老人」の息子):サラゴサ[スペイン]王マルシリオのもとに避難し、ロンチズヴ

ァッレの戦いにサラセン側として参加、リナルドに攻められて戦死する。(XXIV, 6以下 - XXVII, 25, 5)

D. Al di là dello stretto di Gibilterra (cfr. “Cosmografia Dante”)

19) Cfr. Inf. XXVI, 106-109 (Sapegno: 305): «Io [= Ulisse] e’ compagni eravam vecchi e tardi /

quando venimmo a quella foce stretta / dov’Ercule segnò li suoi riguardi, / acciò che l’uom più oltre

non si metta». 私[=ウリクセース]と仲間たちは年老い、[身動きも]遅くなっていた。その時われらはあの狭い出口[=

ジブラルタル海峡]に着いたのだった。そこにヘラクレスは敬うべき標を建てたのだが、人がもはや先には

進まないようという合図であった。

20) Cfr. ibid., 116-20 (Sapegno: 306): «[N]on vogliate negar l’esperïenza, / dietro al sol, del mondo

sanza gente! / Considerate la vostra semenza: / fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir

virtute e canoscenza». 太陽を追いかけて、人の住まない世界を体験することを、拒むことなかれ。汝らの起源を思われよ。汝らは、

獣のごとく生きるためではなく、徳と知識を追求するために創られたのである。

21) Pulci, Morgante, XIV, 69, 7-8 (Greco: 450): « ... e vedevasi Ulisse / più là che’ segni d’Ercole

gissi». そこ[=ルチアーナが制作した天幕]には、ウリクセースが「ヘラクレスの柱」の彼方に赴いたことが描か

れていた。

22) Ibid., XXVIII, 29 (Greco: 1167): «Rinaldo a Carlo Magno un giorno disse / come e’ voleva di

corte partire / e cercar tutto il mondo come Ulisse. / Carlo di duol si credette morire; / ma finalmente

poi lo benedisse, / e non poteron nessun contraddire / che poi che vendicato aveva Orlando, / volea

pel mondo andar peregrinando». ある日、リナルドはカルロ大帝に、自分は宮廷を去り、ウリクセースのように全世界を探索したいのだと明

かした。カルロは悲しみで息が絶えるかと思ったほどだったが、ついにはリナルドに祝福をあたえた。オル

ランドの仇を討った後で、世界を遍歴しようとしていたのだから、誰もリナルドに異を唱えることはできな

かった。

23) Ibid., XXVIII, 33 (Greco: 1168-1169): «Ma l’aütor [= Angelo Poliziano] ... / parmi che creda, e

forse crede il vero, / che, benché e’ fusse Rinaldo già vecchio, / avea l’animo ancor robusto e fero

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/ e quel suon d’Astarotte nello orecchio / come disotto in quell’altro emispero / erano e guerre e

monarchie e regni, / e che e’ passassi alfin d’Ercule i segni». しかし、その作家[=アンジェロ・ポリツィアーノ]は、思うに、次のように考え、おそらくその考えに誤

りはない。すなわち、リナルドはすでに年老いていたが、いまだに頑健で勇敢な心を保っており、悪魔アス

タロッテのあの言葉–––下方にある別半球にも戦争や君主国、王国があると、悪魔は語っていた–––が耳にと

どまり続けていたため、最後には結局「ヘラクレスの柱」を越えていったと、作家は見ているのである。5

24) Ibid., XXV, 230, 5 sgg. (Greco: 994): «e laggiù [= nell’altro emisperio] son città, castella e

imperio; / ma nol cognobbon quelle gente prima: / vedi che il sol di camminar s’affretta / dove io

[= Astarotte] ti [= a Rinaldo] dico, ché laggiù s’aspetta». 向こう[の別半球]にも街や城、帝国は存在する。しかし、太古の者らはそのことを知らなかった。見よ、

太陽は道のりを急いでいる。私[=アスタロッテ]がおまえ[=リナルド]への話題としている場所に向か

っているのだ。向こうでは太陽が待たれているからだ。

25) Ibid., XXV, 231, 5 sgg. (Greco: 994): «Antipodi appellata è quella gente; / adora il sole e Iuppiter

e Marte, / e piante ed animal, come voi, hanno, / e spesso insieme gran battaglia fanno». その民は対蹠地の者たちと呼ばれている。その民は太陽や木星、火星を崇め、おまえたちと同様、植物や動

物をもっている。彼らは互いにしばしば大きな戦争をする。

26) Ibid., XXV, 228, 5 sgg. (Greco: 993-994): « ... Un error lungo e fioco, / per molti secol non ben

cognosciuto, / fa che [questo segno] si dice “d’Ercule le colonne” / e che più là molti periti sonne.

/ Sappi questa oppinïone è vana, / perché più oltre navicar si puote, / però che l’acqua in ogni parte

è piana, / benché la terra abbi forma di ruote. / Era più grossa allor la gente umana, / tal che potrebbe

arrossirne le gote / Ercule ancor d’aver posti que’ segni, / perché più oltre passeranno i legni». 光明に乏しい長い誤りが、幾世紀にも渡ってそう[=誤りだと]認識されなかったため、[この標は]「ヘ

ラクレスの柱」と呼ばれるようになり、その向こうでは多くの者が命を失ったと言われるようになった。だ

が、この考えは虚しいことを忘れるな。[柱よりも]先へは航海することができるからだ。なぜなら、大地

が球形だとしても、海水はどこにおいても平坦だからだ。昔、人類はずっと愚鈍だったのだ。その結果、ヘ

ラクレスもやはりこんな標を立ててしまったことに[恥入って]頬を赤らめることだろう。それというのも、

船はもっと先へと渡ってゆくからだ。

27) Cfr. ibid., XXVIII, 130, 1-3 (Greco: 1198): «Io [= Pulci] ho condotto in porto la mia barca: / non

vo’ più tentare ora Abila e Calpe [= lo stretto di Gibilterra], / per che più oltre il mio nocchier non

varca». 私[=プルチ]は自分の船[=作品『モルガンテ』]を港[=終着点]まで導いた。今はもはやアビラ山や

カルぺ山[=ジブラルタル海峡、地中海と大西洋の境界]を侵してまで試みたくはない。それというのも、

わが船頭はさらに先へと渡っては行かないからだ。6

28) Tommaso Campanella, Al carcere (Amerio-Guzzo: 853-854): Come va al centro ogni cosa

pesante / dalla circonferenza, e come ancora / in bocca al mostro, che poi la devora, / donnola

incorre timente e scherzante, / così di gran scïenza ognuno amante, / che audace passa dalla morta

gora / al mar del vero7 di cui s’innamora, / nel nostro ospizio alfin ferma le piante. / Ch’altri

l’appelli antro di Polifemo, / palazzo altri d’Atlante, e chi di Creta / il laberinto, e chi l’inferno

estremo, / che qui non val favor, saper né pièta / io ti so dir; del resto, tutto tremo, / ch’è rocca sacra

a tirannia segreta. 牢獄にて–––重さをもつすべてのものは、円周から中心へと向かう。また、ふざけ好きだが臆病なイタチは、

怪物の口に落ち、やがて食われてしまう。ちょうどそのように、大きな学識を愛する者は、誰でも真理に惚

れこんで、大胆にも淀んだ水路から大海へと乗り出すが、結局、最後にはわれらの宿[=牢獄]に足をとど

めることとなる。この宿をポリュフェモスの洞窟と呼ぶがよい、あるいはアトラスの館と呼ぶがよい。それ

をクレタ島の迷宮と呼ぶも、地獄の最果てと呼ぶもよかろう。ここでは、好意も知恵も憐れみも、役立ちは

5 Michele Messina, Pulci, Luigi (ED: IV, 738-739 [738]): «C’è, nel poema pulciano, in contraddizione con D. che l’aveva

condannata, l’esaltazione dell’insaziabile curiosità scientifica dell’uomo, l’indicazione di una nuova meta all’attività umana».

好奇心を断罪したダンテとは異なり、プルチの長編物語詩では、人間の飽くことなき知的好奇心が讃えられており、人間の活動に[目指すべき]

新たな目標が示されている。

6 Cfr. Pulci, Morgante, I, 4, 1-3 (Greco: 60): «quand’io varai la mia barchetta, prima / per obedir chi [= Licrezia Tornabuoni]

sempre obedir debbe la mente».

[わが]心がいつも従わねばならないあのお方[=ルクレツィア・トルナブオーニ]に最初に従おうとして、私が小船を進水させた時。

7 Cfr. «lo gran mare dell’essere» (Par. I, 113) = universo; «quel mare al qual tutto si move» (Par. III, 96) = Dio.

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しないのだから。だが誓って言おう(そして言いながら私はすっかり身を震わせる)、この宿は秘密の圧制

に捧げられた砦なのだと。

E. Bibliografia Amerio-Guzzo = Opere di Giordano Bruno e Tommaso Campanella, a cura di Romano Amerio e Augusto Guzzo, Milano-

Napoli, Ricciardi, 1956.

Andreose-Barbieri = Marco Polo, Il «Milione» veneto: ms. CM 211 della Biblioteca Civica di Padova, a cura di Alvise

Andreose e Albaro Barbieri, Venezia, Marsilio, 1999.

Andreose-Ménard = Le voyage en Asie d’Odoric de Pordenone, traduit par Jean le Long OSB, ITENERAIRE DE LA

PEREGRINATION ET DU VOYAIGE (1351), édition critique par Alvise Andreose et Philippe Ménard, Genève, Droz («TFL»,

602), 2010.

Chambers-Shepard = The Poems of Aimeric de Peguilhan, ed. by Frank M. Chambers & William P. Shepard, Evanston

(Illinois), Northwestern University Press, 1950.

Contini = Poeti del Duecento, 2 voll., a cura di Gianfranco Contini, I, Milano-Napoli, Ricciardi, 1960.

Contini-De Robertis = Dante Alighieri, Opere minori, t. I, part. I, a cura di Gianfranco Contini e Domenico De Robertis,

Milano-Napoli, Ricciardi, 1984.

ED = Enciclopedia Dantesca, 6 voll., 2a ed., a cura di Umberto Bosco, Roma, Ist. della Enciclopedia italiana, 1984.

Geografia Dante = Dante Alighieri, Divina Commedia, a cura di Daniele Mattalìa, Milano, Rizzoli, 1980-81.

Greco = Luigi Pulci, Morgante e opere minori, 2 voll., a cura di Aulo Greco, Torino, UTET, 2006.

Marti-Segre = La prosa del Duecento, a cura di, Mario Marti e Cesare Segre, Milano-Napoli, Ricciardi, 1959.

Menichetti = Chiaro Davanzati, Rime, a cura di Aldo Menichetti, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1965.

Sapegno = Dante Alighieri, Divina Commedia, a cura di Natalino Sapegno, Milano-Napoli, Ricciardi, 1957.

Segre1 = Giovanni Boccaccio, Opere, a cura di Cesare Segre, Milano, Mursia, 1978.

Segre2 = La Chanson de Roland, 2 t., édition critique par Cesare Segre. Nouvelle éd. revue, traduite de l’italien par M.

Tyssens, I, Genève, Droz (TLF), 1989.

F. Geografia Dante