Di là dal ponte

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Periodico multimediale amatoriale (non ufficiale) completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net ANNO III - 16 maggio 2009 La prima data di «Gran Concerto 2009» nella stessa arena che, 27 anni fa, ospitò l’indimenticabile «Alé-oò» E l’emozione sarà la stessa! Servizi a pagina 2 Carlo Cangemi Sosia di Claudio a pagina 3 Quel Baglioni che è sempre stato in noi alle pagine 4 e 5 Poter intervistare il Grande Mago a pagina 10 Tanti auguri di buon compleanno a pagina 8 IN QUESTO NUMERO:

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Rivista dedicata a Claudio Baglioni. Numero di maggio 2009

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Page 1: Di là dal ponte

Periodico multimediale amatoriale (non ufficiale) completamente gratuito dedicato al mondo di Claudio Baglioni - Responsabile rivista Enrico Avagliano del sito web www.tuttiqui.net

ANNO III - 16 maggio 2009

La prima data di «Gran Concerto 2009»

nella stessa arena che, 27 anni fa,

ospitò l’indimenticabile «Alé-oò»

E l’emozione sarà la stessa!

Servizi a pagina 2

Carlo Cangemi

Sosia di Claudio

a pagina 3

Quel Baglioni che è

sempre stato in noi alle pagine 4 e 5

Poter intervistare

il Grande Mago a pagina 10

Tanti auguri

di buon compleanno

a pagina 8

IN QUESTO NUMERO:

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L’EVENTO 2009 - Qualche riflessione prima di abbandonarci allo show dell’estate

Un “Gran Concerto” col pensiero

rivolto ai terremotati dell’Abruzzo Il 22 maggio in piazza Siena a Roma la prima data del tour

Questa volta noi della rivista scrivia-mo con un animo diverso dal solito. Siamo profonda-mente incupiti, dopo aver seguito e visto in questo peri-odo scene di panico e gente terrorizza-ta, dall’immane tragedia che ha colpito la popolazione dell’Abruzzo con il sisma dello scorso aprile. Con questo forte terremoto sono crollati palazzi, interi paesi sono stati spaz-zati via e purtroppo i morti sono stati tanti, trop-pi. C’è chi si porterà sulla coscienza queste pove-re vittime per inadempienza alla costruzione degli edifici crollati? Mah! Non sta a me però giudicare, ma spero tanto che i colpevoli verran-no giustamente puniti anche se non servirà a restituire le persone tragicamente decedute ai propri cari. Le difficoltà di ripresa per questa gente saranno enormi, troveranno mille ostacoli sul loro cammino, cadranno e si rialzeranno, perché la loro volontà di ripresa sarà più forte dello scoraggiamento. La solidarietà di noi ita-liani è grande e lo abbiamo dimostrato in tutti i modi in questa occasione. Avremmo voluto essere vicini non solo con il cuore, ma anche con la presenza fisica e chi ha potuto lo ha fatto, infatti i volontari sono stati tantissimi, prove-nienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero.

Noi siamo l’Italia che ha dei valori, crediamo ancora nell’amicizia e nella solidarietà, nella fratellanza e nella generosità, nella giustizia e nell’onestà. Siamo un popolo che si contraddi-stingue proprio per questo e dobbiamo essere sempre pronti a queste tragedie naturali troppo spesso devastanti nel corpo e nell’anima! Dopo questa parentesi sicuramente sentita e dovuta vorrei parlare del “Gran Concerto Q.P.G.A.” di Baglioni,questo mega tour la cui prima tappa sarà in piazza di Siena a Roma il 22 maggio. Più che un concerto sarà uno show, un grande spet-tacolo live che toccherà quasi tutte le regioni italiane. La musica sarà commentata da grandi immagini proiettate su un super schermo ciclo-rama. Assisteremo all’anticipazione dei brani inediti che poi ascolteremo e scopriremo nel nuovo doppio cd che verrà pubblicato dall’artista sicuramente dopo l’estate. Per la grande richiesta di biglietti sono state aggiunte numerose date a quelle previste. Che dire: sarà di nuovo un grande concerto che avrà un grande successo e Claudio sempre più in forma che mai riuscirà a regalarci emozioni e sensazioni che ci daranno la giusta carica per continuare il nostro viaggio di vita,ne sono certa ! Buon gran concer-to a tutti,vi aspetto per i commenti positivi e anche per le critiche sul prossimo numero. Non mancate! Tutto in un abbraccio!

Angiola Sorrentino

pagina 2 di là dal ponte

Roma: dal 1982 al 2009

In piazza di SienaIn piazza di SienaIn piazza di SienaIn piazza di Siena

sarà di nuovo Alésarà di nuovo Alésarà di nuovo Alésarà di nuovo Alé----oòoòoòoò

Roma è bellissima, è la mia città, è la città di Claudio. Ogni anno in primavera si veste dei colori dei fiori e ogni anno, a maggio, ospita due eventi di importanza mondiale: gli Inter-nazionali di tennis e il concorso Ippico di piazza di Siena. Due appuntamenti ai quali ogni romano ha assistito almeno una volta nella vita. Due luoghi cult per la città eterna, due luo-ghi che hanno già ascoltato le note di Clau-dio. Lo Stadio del Tennis ha ospitato il 3° raduno Clab nel 1997, Piazza di Siena la ricorderemo sempre per quell'inno che si alzò spontaneo dalla folla ... alè oò... alè oò... alèoò. Era il 1982, Claudio che era diventato papà a Maggio e aveva inciso la splendida Avrai, parte con il progetto di un tour in spazi aper-ti, grandi abbastanza per contenere il suo pubblico. Dopo aver toccato Genova, Firen-ze, Bologna, Torino, Milano, Napoli, Paler-mo e Venezia, dove viene allestito l'Arsena-le e montato il palco su una piattaforma galleggiante in mezzo alla laguna, Claudio arriva a Ro-ma per l'ulti-ma tappa della tournée. Qui lo acco-glie una fe-stosa e affol-lata Piazza di Siena, si dice che fossero in 150.000 quella sera ad assistere al concerto gratuito di Claudio Baglioni. Di questo tour resta il doppio album intitolato proprio Alè-oò che sembra sia tratto dalla registrazione integrale della serata a Piazza di Siena. Non a caso troveremo nel pacco Clab di quest'anno il dvd di quel concerto, Alè oò. Tra poco sarà maggio, tra poco sarà ancora piazza di Siena, tra poco sarà ancora alè oò, sarà un Gran Concerto.

Anna Lina

Angiola Sorrentino, autrice dell’articolo

A pagina 12 l’elenco completo con tutte le date e le città che ospiteranno

il «Gran Concerto» di Claudio Baglioni!

Piazza di Siena a Roma (foto da www.villaborghese.it)

La copertina di Alé-oò

L’Anticipazione de «L’Arena»

BAGLIONI RITORNA

IN ARENA DOPO 20 ANNI Si illumina la scritta «tutto esaurito» sul

cartellone dei prossimi concerti di Claudio Baglioni. Il cantautore romano ha fatto regi-strare il primo sold-out del nuovo tour pro-prio in casa. Niente più biglietti disponibili per la prima del «Gran Concerto - Q.P.G.A.», in programma il 22 maggio in piazza di Siena a Villa Borghese a Roma.

Per il divo Claudio si tratta di un risultato dalla forte valenza simbolica: proprio 27 anni fa in piazza di Siena ci fu la data-zero di «Alè-oò», passata poi alla storia del co-stume italiano come la prima tournée di un italiano negli stadi, con oltre un milione di spettatori. Anche «Gran Concerto - Q.P.G.A.» è destinato a infrangere record. Ci sono infatti ancora pochi biglietti disponi-bili per la seconda data, fissata per martedì 2 giugno all'Arena, dove Baglioni torna dopo oltre 20 anni di assenza, e pochi anche per il concerto di Milano, il 5 giugno all'Arena civica. Il tour, dopo queste prime 3 date, continuerà da Firenze il 22 giugno e tocche-rà tutta l'Italia.

A proposito della data in Arena: chi ap-prezza le canzoni «rosa» di Claudio, quelle del periodo antecedente alla crisi e all'album «Oltre» - la svolta del 1990 dopo i fischi e gli ortaggi del concerto a Torino per Amnesty International al fianco di Peter Gabriel, Sting e Bruce Springsteen - non potrà che colle-gare con un filo, anch'esso rosa, la vicenda di «Q.P.G.A» (Questo piccolo grande amo-re), «quello che non dura tutta la vita ma te la cambia per sempre» (parole di Baglioni) con quello celebrato da Shakespeare nel dramma ambientato nella nostra città, teatro della storia d'amore più famosa di tutti i tem-pi. «Gran Concerto» sarà particolare anche per la scaletta, basata sull'album «Q.P.G.A», tuttora inedito. Chi assisterà allo show, dunque, ascolterà in anteprima i brani che Baglioni pubblicherà in autunno in un doppio cd. Info e prenotazioni: F&P 02.48.05.731.

G.BR. dal quotidiano “L’Arena” di Verona

di mercoledì 13 Maggio 2009 Sezione Spettacoli (pagina 52)

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di Fabio Conti

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LE INTERVISTE ESCLUSIVE - CARLO CANGEMI, DA TRENT’ANNI IMITATORE UFFICIALE DI CLAUDIO BAGLIONI

«La mia vita da sosia di Claudio:

i concerti e un incontro memorabile» Carlo Cangemi, sosia ufficiale di Claudio Ba-

glioni: solo sul palco o anche nella vita?

«Beh, se vogliamo sosia non è una parola o una predominazione comune tanto significati-va e che metta d’accordo tutti, io principalmente mi sento somigliante come del resto tutti i ba-glioniani esistenti nella vena artistica e negli ac-cordi del pentagramma e alle canzoni che con-traddistinguono il personaggio Claudio Baglioni da quasi 30 ani a questa parte e che in parte ri-specchia la sensibilità delle mie emozioni, non solo sul palco, ma anche nel sociale e nel quoti-diano. Finita l'esibizione, si torna nella normalità più assoluta, come se nello stesso medesimo tempo e in attesa di una nuova emotività da palco, ci sia una distanza indefinita e longeva, e contemporaneamente una latitudine trasver-sale a effetto boomerang, per un richiamo in chiave di note ed accordi, simile a una vicinanza quasi maniacale, progressiva e incessante» Come è nata la tua passione per Claudio?

«È nata per caso, grazie a un cugino che frequentavo assiduamente durante i primi Anni 70, in cui interagivano i famosi jukebox nei locali alla moda, dove bisognava spendere le vecchie 100 lire per ascoltare 3 canzoni e che quasi sem-pre erano le stesse: Questo piccolo grande amo-re, Porta Portese e una terza che sceglievo tra le hit del momento. Ma il vero e unico obiettivo era soprattutto mirato alle ragazze coetanee, quasi sempre irraggiungibili e difficili da raggiungere già in maniera pregiudiziale nei confronti di chi, come me, era abbastanza attonito, schivo, riser-vato verso il gentilsesso e che si poneva dubbi nell’esser spregiudicato e sfrontato per avvicinar-si con qualche scusa sempre banale, per un primo e importantissimo approccio amoroso o di amici-zia». Cosa ricordi del primo incontro con Claudio?

«Ricordo tutto! Era un po' di tempo che meditavo un incontro ravvicinato di questo tipo e

questo picco-lo grande sogno si è avverato il 21 agosto del 1981. Partii da Milano in una notte fonda e buia di quasi fine estate con la mia Citroen Diane 2 Ca-valli color azzurro (papà a quei tempi

mi volle fare il regalo di un acquisto tanto onero-so e sofferto ma meritato, non curante però della tinteggiatura della piccola utilitaria in questione),

fino a raggiungere in un misto di gioia interiore e stanchezza al limite del collasso, la ridente citta-dina di Alleghe, nel Bellunese, nella tardissima mattinata soleggiata a dovere, indirizzandomi verso la stradina chiusa che conduceva diretta-mente alla villa Paganini. Di lì a poco conobbi la gentilissima signora Fausta Bartoli nei pressi dell’antica dimora ai pendii del bellissimo lago dolomitico. Mi disse che a breve sarebbe arrivato Claudio con i suoi fidati cani Minnie e Mathias per la solita passeggiatina mattutina nei boschi. Do-po una brevissima chiacchierata di una ventina di muniti, Claudio mi invitò il giorno successivo in casa sua per passare un intero pomeriggio in compagnia di papà Riccardo, mamma Silvia e Paola. Non stavo più nella pelle, tra scatti foto-grafici con quelle corse in lungo e in largo da par-te di Claudio a far impazzire i bellissimi pastori tedeschi in mezzo ai cespugli boschi feci un mini video “super 8” che ritraeva Claudio su una ta-stiera in bianco e nero sulle note musicali di Strada fa-cendo e un duetto sulla ar-moniosa canzone Ragazze dell’Est. Quel pomeriggio lo ricorderò per sempre come uno dei più begli angoli di paradiso che custodisco ancora oggi nell’almanacco mio personale dei bei giorni vissuti». Claudio è contento di quello che fai?

«Credo di sì, lo noto le poche volte che ci incontriamo in quelle rare forme di “contatto fisico umano”. Vede tutto con scrupolosità, qual-siasi scatto fotografico, soffermandosi magari su qualche movenza scenica, scambiando testimo-nianze, aneddoti, piccoli indovinelli su quale can-zone in quel momento stia cantando, non ultimo una dedica speciale scritta apposta per me un

po’ di tempo fa, tra l’altro visibile in chiaro sul mio sito ufficiale www.carlocangemi.it che dice: “A Carlo che nel tempo fa la stessa strada che faccio anch’io. Claudio Baglioni”» Quali sono le canzoni che preferisci cantare?

«Dunque, qui bisognerebbe fare un vero e proprio referendum popolare con tutti i baglio-niani. Provo a fare una top five, inserendo al 6° posto tutte le altre canzoni pubblicate e cantate in ex aequo per non far torto a nessuno. Al primo posto Mille giorni di te e di me, al secondo Strada facendo, al terzo Quante volte, al quarto E ades-so la pubblicità e al quinto La vita è adesso». Parlaci un po’ di Carlo non in quanto sosia: di

dove sei? Cosa fai nella vita? Quali sono le tue

passioni, oltre a Claudio?

«Sono nato a Milano quasi 51 anni fa, sono un piccolo imprenditore di materiali tecnici metallurgici nel settore dei metalli non ferrosi, e divido con molta accuratezza professionalità e

discrezione, il lavoro seriale e giornaliero nel quotidiano, da quello artistico canoro e sera-le sotto le luci di un piccolo palcoscenico la sera». Hai in programma qualche

nuovo concerto?

«Innanzitutto vorri segnalare il “Tributo a Clau-dio Baglioni” in programma il

prossimo 15 maggio: canterò per beneficenza nella serata live “Buon compleanno Claudio Ba-glioni” all’area feste di Fagnano Olona, in provin-cia di Varese. L’indirizzo è via De Amicis, l’inizio alle 21, l’ingresso è libero. Poi per tutta l’estate avrò le ormai tradizionali feste di piazza sparse in lungo e largo per l’Italia, con concerti e tributi speciali a Claudio Baglioni». Grazie Carlo per la disponibilità e la gentilezza

e buon lavoro!

A destra Carlo Cangemi e a sinistra Claudio Baglioni: la foto è degli Anni Ottanta e la somiglianza tra i due è davvero evidente

Due fotogrammi del filmato realizzato da Carlo il 21 agosto 1981 ad Alleghe, durante l’incontro con Claudio

Carlo Cangemi oggi

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di Ago

LE NOSTRE STORIE ---- Emozioni e passioni di una vita, contemporanea a quella di Claudio

Quel Baglioni che è sempre stato in noi Non era il 1951….per me tutto comin-

ciava nel 1953 in una delle tante borgate romane di periferia. Case popolari, agglo-merati del dopoguerra che ospitavano mille storie italiane, noi, allora ancora bambini, non sapevamo che eravamo nella storia dell’Italia più bella, quella che avrebbe poi vissuto assieme alla ricostru-zione l’aspetto più importante tra le per-sone, la solidarietà e lo spirito d’appartenenza ad un popolo che pur-troppo ha visto uccidere quei valori dagli eventi susseguiti negli anni fino ad oggi. A quei, si andava davvero a bussare alla porta accanto a chiedere il sale o l’aceto, uno spicco d’aglio o una foglia di basilico, o come cantava lui “la vicina quella dell’Abruzzo, olio di fegato di merluzzo”, oggi invece si fa fatica a conoscere e salu-tare le persone del tuo stesso condominio. Credetemi, non è retorica, come pensate che lo stesso Claudio possa aver scritto e descritto luoghi, persone e senti-menti, se non per averli vissuti di persona? Per anni ho attraversato Ponte Garibaldi, il Tevere che correva sotto mi era sembrato sempre uguale, un giorno, forse perché iniziavo a farmi domande su una trasformazione della mia amata Roma che poco mi piaceva, mi sono fermato ad osservare quello che per troppo tempo m’era sembrato lo stesso paesaggio.

Attraversandolo direzione Largo Argentina, sul lato destro della carreggiata, scorgevo l’isola Tiberina che solitamente qualche pazzerello ne aveva pitturato il lastricato di travertino romano con frasi d’amore all’amata, qualche vecchietto a passeggio lungo l’argine e la scalinata per scendere sporca e piena di rifiuti, alla sua sinistra la sina-goga, tutto mi era diventato poesia. Provenendo da Largo Argentina verso Piazza Sonni-no, lo spettacolo, specialmente di sera quando il cielo az-zurro all’imbrunire è striato di rosso, è semplicemente meraviglioso, pensa-te….. la in fondo la cupola di San Pietro e Castel S.Angelo che sembrano incastonarsi al lungotevere, quel sole che riflette su di loro gli ultimi raggi di luce mentre pare voglia dargli l’ultimo colpo di pennello come fosse una donna che abbellisce i suoi occhi con la matita e l’ombretto, poi, subito dopo con il buio, arriva-no le luci che sembrano migliaia di candele accese che riflettono sul Tevere rendendolo simile ad un cielo pieno di stelle. Il tempo passa e non sempre è buono, chi ci ridarà più Rintintin con Rusty , il sergente Hoara e il tenente Rip? Jvhanoe, Lancillotto e Robin Hood, Penna di falco, King, Frida, Lassy, Stanlio e Ollio, Gian-ni e Pinotto, Febo Conti con chissà chi lo sà? Francis il mulo parlante. L’Italia bambina si fermava a bocca aperta alle 17,30 davanti a quegli scatoloni fatti di legno lucido chiamati televisioni, Normende, Telefunken, Seemens, che prima di accendersi con tutte quelle valvole erano passati minuti interminabili mentre a-spettavamo seduti su un banchetto, tutto il nostro mondo girava lì.

Chi di voi non l’ha mai fatto? Finita la tv dei ragaz-zi, fuori a mimare galoppate a suon di manate sul sede-re e con la mano a pistola sparare all’amico più antipati-

co e arrabbiarsi se questi non moriva cadendo a terra. Quante sere dopo il telegiornale si voleva vedere qual-che film, magari con Greta Garbo, il commissario Mai-gret, Peppino al balcone, ma era tardi e si doveva anda-re a letto perché all’indomani c’era la scuola. Qualche anno dopo arrivò il 2° canale RAI ma papà voleva vede-re tribuna politica o qualche incontro di pugilato, Duilio Loy o Mazinga, e io a pensare…. “quando sarò grande deciderò io cosa vedere”. Erano i primi anni 60 e dal baretto si sentiva per la prima volta “SHE LOVES YOU” dei Beatles e Peppino di Capri impazzava con “Twist again”. Al risveglio la mattina, vi era sempre un motivo per essere contenti, bastava poco, magari una penna o una matita nuova, un quaderno da iniziare, quei libri che arrivavano sempre in ritardo da ritirare dalla “Sora

Eugenia”, ancora ricor-do quell’odore di stam-pa che ci pervadeva appena ne sfogliava-mo le prime pagine, una bustina di casta-gnaccio da succhiare con la cannuccia prima del suono della campa-nella mentre attorno sembrava sempre come il primo giorno di scuola. Ricordo ancora la mia cara maestra Adriana Fagioli, la mia grande aula dalle pare-

ti verde chiaro… nel 2007, durante le festività natalizie sono andato a rivisitarla dopo quasi 50 anni, pensate… ho ritrovato tutto come allora, non si può ristrutturare perché i beni culturali non ne hanno dato la concessio-ne, adesso quell’aula è adibita a teatro, stesso pavi-mento, stesse finestre, anche la lavagna attaccata al muro è rimasta la stessa, che sensazione… tutto mi sembrava piccolo.

Quel viale di foglie in fiamme ad incendiarmi il cuore lo vedevo ogni mattina all’ingresso della scuola, il marciapiede era ricoperto da enormi foglie di platani che raccogliendole il giorno dopo la pioggia, ne rimane-va la sua forma asciutta stampata in terra. Allora non ci si annoiava mai, non c’era Playstation, Game Boy o tutte le diavolerie d’oggi, c’erano giochi, puri e sempli-ci, divertimenti di fantasia ereditati, con un chiodo si giocava a morte e ferito, oppure a piastra barattolo mettendo le figurine dei calciatori sotto un piccolo triangolo di marmo, chi le sbocciava con la piastra le vinceva, a scalinella con le figurine, a nizza, a malocchi, che poi sono quelle piccole biglie colorate, a campana con le femmine che erano sempre più brave, a cavace-cio, ai quattro cantoni nel circoletto di cemento adibito

a stenditoio, per non scordare poi le partite di pallone, nascondino di sera tra quei porto-ni con le luci soffuse che erano diventate testimoni delle prime cotte, fatalità, rimane-vamo nascosti fino all’ultimo per stare di più con la ragazzina che ci piaceva. A 14 anni la prima chitarra (Crucianelli) pagata seimila lire in via Tagliamento vicino al Piper, poi a lezione di chitarra 2 volte la settimana, tutti i pomeriggi ore e ore ad imparare gli accordi perché già s’impazziva per Battisti con “Un avventura” mentre i polpastrelli rigati dalle corde erano di sangue, insistevo e renderli callosi per meglio pigiare e far sentire nitido il suono. Un giorno parlando con un ragazzino come me, mi raccontò di un certo Baglioni che con lui andava dal suo stesso maestro di chitarra, diceva che era bravissimo, quel nome lo

ricollegai solo qualche anno dopo (1971) mentre in campeggio in Valcamonica, scendendo in un paese della valle, trovai in un negozio “Un cantastorie dei nostri tempi”, lo comprai per curiosità ricordandomi di quel ragazzino che mi fece il suo nome, fu l’inizio. Arri-vò l’inverno del 1972, entrando nelle stanze che la par-rocchia metteva a disposizione dei giovani, quattro miei amici erano seduti in terra in un angolo mentre canticchiavano qualcosa tenendo in mano la grande copertina di Q.P.G.A., leggevano i versi e ne seguivano la storia raccontata, subito mi intrufolai a loro, gli occhi impazzivano nel seguire quella storia a immagini rac-contata, quel Baglioncino in jeans e camicia rossa con la sua Paola seduta ai suoi piedi ai bordi del Tevere, anche se lui non ci credeva molto, era iniziata una nuo-va era musicale. Dopo il ritorno dalla Polonia ultimò Q.P.G.A. come una sorta di “ o la va o la spacca”, non poteva non andare, la storia era bella, la melodia era come il velo su di una sposa, la canzone del secolo segnava davvero una svolta, la nostra.

Mi scrissi su di un foglietto “con tutto l’amore che posso”, volevo impararla a memoria a tutti i costi, mi piaceva da impazzire, tanto che divenne per me

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di là dal ponte pagina 5

segue da pagina 4

l’avvertimento alla mia lei, la sera, quando passando sotto le sue finestre, la fischiettavo, e come d’incanto si aprivano e ci scambiavamo lettere d’amore perché come spesso accade a tanti amori, era ostacolato da disegni diversi. Arrivò il 1973 e la naja mi chiamò, Patty Pravo con la sua “Pazza idea” e i Camaleonti con” Per-ché ti amo” scandivano le attese sul piazzale all’ora della posta, mentre il mio cuore era come quel treno sul disco di Claudio, quanti “ pronto ciao son tornato ci vediamo li, sempre al solito posto..” sperando di non far la stessa fine di quella storia, per fortuna non c’è stato nessuno che m’ha chiesto “ a regà, ma sti carzoni li voi o no li voi?” Durante una libera uscita serale, a passeg-gio sul lungomare di Livorno ( ero nei paracadutisti) da un yukebox “Amore bello” riempiva tutto quella deso-lazione che c’è in un posto di mare in inverno, cercavo consolazione e coraggio per i giorni che mi mancavano al congedo, Claudio ancora una volta, proprio come “un gancio in mezzo al cielo” mi dava la forza per continua-re. Con “ E tu” stavo per finire la naja e finalmente pote-vo ritornare a casa. Quanti autostop Livorno Roma, Roma Livorno, una volta da Livorno a Roma si è ferma-ta una Mercedes, la sorpresa è stata tanta quando mi resi conto che era un carro funebre di Zega e Scifoni, abbassato il finestrino mi sentii dire “ che fai? monti? pur d’arrivare a Roma accettai, penso che non capiti a tutti di fare un viaggio da vivo dove solitamente si viag-gia da morti, steso nel retro vuoto della macchina mi addormentai fino all’arrivo sul raccordo anulare altezza Magliana, fu uno dei viaggi più tranquilli da autostoppi-sta.

Un altra volta da Rimini a Roma si fermò una mac-china a Riccione, strada facendo, arrivati verso il Passo della Furlo, ebbe il coraggio di chiedermi i soldi della benzina, più imbarazzante quando la persona che si fermò in un altro viaggio da Livorno a Roma, mi fece parlare per due ore di come stavo nei parà, di chi mi stava sulle palle, del mio capitano e di tutto quello che criticavo del reggimento, e io, povero idiota, li a sfogar-mi come un pivello, alla fine si presentò, era nientepo-podimeno che un Tenente Colonnello dei paracaduti-sti, a Livorno c’erano due caserme la “Vannucci” e la Pisacane”, purtroppo non era nella mia e non potevo conoscerlo, fortunatamente si rivelò uomo di spirito e dopo avermi dato la mano, arrivati a Roma mi disse” complimenti, non avrei saputo descrivere meglio la caserma” un brivido di sudore non mi lasciò fino a quel momento, immaginavo chissà quale punizione potesse darmi, non solo per le cose dette ma anche perché viaggiavo in autostop che era vietato con solo permes-so di 24 ore quando minino ci voleva una licenza di 48 ore (sabato e domenica).

In caserma erano tante le volte che mi facevano sparire la licenza pronta e firmata dal capitano, con il ricatto, per farla ricomparire, di suonare e cantare “ finalmente una strada fuori mano e un bar, sono tutta sudata ci conviene entrar…..” Claudio è stato, seppur invisibile, inconsapevole un caro amico tenuto in porta-foglio, quanta compagnia mentre la mia pennetta strapazzava le corde con “ 51 Montesacro e tutto co-minciava, in un subaffitto e un muro che sudava” o l’accarezzavo con “ io ti prendo come mia sposa…” penso che per tanti come noi, sia stato come un cerino pronto con la sua fiammella a riscaldare o illuminare quella strada che spesso la vita ti fa vedere più stretta. Su quel Q.P.G.A con cui ha valuto raccontare una storia d’amore, forse una come tante, bisognava scriverci

nell’introduzione “versi e musica di Claudio Baglioni, come tutte quante le sue opere ( Antonio Coggio, che avrà scritto?). Certo, capisco che qualcuno di voi, specie tra i più giovani, a questo punto possa dire “ “che palle questo, ma cosa ci frega a noi di tutto l’ambaradam che sputa fuori”, per me vuole semplicemente essere un avvertimento per i naviganti, non fatevi cullare solo dalle onde del mare di questo piccolo grande amore, amore bello, e tu, sabato pomeriggio, solo, e tu come stai, strada facendo, la vita adesso, oltre, io sono qui, viaggiatore sulla coda del tempo, sono io l’uomo della storia accanto ecc. ecc. ecc….. all’interno di ognuno ci sono gran pezzi della sua vita, magari ascoltati e piaciu-ti meno del pezzo portante, vi assicuro che il meglio di Claudio è proprio li, quasi seminascosto, un esempio?….. uno a caso?…. “A Clà” oppure “amori in corso”, potrei citarvene a decine, amare le famose è come prendere la varicella, amare le altre è entrare in una stanza e mettersi seduti su una panca accanto a lui. I concerti sono l’autocelebrazione, l’evento che raccoglie tanti suoi figli, una festa dove speri di dargli la mano, in quanti stadi ho cantato con lui pure io, il più bello, quel-lo che ricordo di più con nostalgia è quello del 2000 al campo da tennis di Fonte dell’Ovo a Montecchio (Rep. di San Marino) a due metri dal palco gli vedevo il sudore scendere dalla fronte, il laccio della scarpa destra che stava per slacciarsi, quasi sentivo lo strusciare delle sue gambe ai pantaloni dove l’interno coscia gli sfrega, grande emozione, al termine del concerto ero davanti al suo camerino pronto per entrare, aperta la porta un signore ci avvertiva che era già andato via alla cheti-chella, peccato.

Nel 1975 capitai in un autogrill di Badia al Pino (AR) dove attaccato al muro vi era una gigantografia di Clau-dio, incuriosito chiesi al proprietario anziano come mai di quel poster in un ristorante, mi disse che quando Claudio passava da quelle parti in giro con il suo grup-po, si fermava sempre li a mangiare, aggiunse pure che allora aveva ancora la Camilla (Citroen 2 cavalli) e qual-cuno si divertiva spesso a nascondergliela. Nei primi anni 80 andai in via Suvereto, sede adesso

dell’associazione CLAB, sperando di poterlo incontrare, vidi solo suo figlio Giovanni che giocava sul terrazzo. Ho letto dalle mail dei Serenelli che hanno raccolto cimeli del tipo “ scarpa che ha pestato il piede destro di Claudio”, sorrido perché la fantasia non ha limiti, rende la libertà senza confini ai nostri pensieri, come me che ad Agordo andavo chiedendo a tutti se sapevano dove era la casa di Baglioni, oppure, visto che ero li, andare a vedere il lago di Misurina e cercare magari tra gli alberi Sorapis.

Fino a pochi anni fa ho sempre avuto un adesivo di Claudio appiccicato nel retro della macchina, poi li ho finiti nei vari cambi di auto, tanti mi prendevano in giro, per me era come rimanere attaccato a un sogno e alla speranza visto che per motivi di lavoro e amore avevo dovuto lasciare Roma per trasferirmi in Romagna. Quando era piccolo, facevo addormentare mio figlio mettendogli in sottofondo “Avrai” sperando di incana-larlo su quel binario, ma evidentemente è giusto che ognuno di noi si scelga da solo la strada musicale da percorrere, anche io da ragazzino amavo i Beatles, i Rolling Stones, Deep Purple, i Doors, i Sex Pistol, J.Endrix, poi sono passato alla P.F.M e approdato in De Andrè e Battisti e di seguito Renato Zero, Antonello Venditti, Francesco De Gregari e Pino Daniele, questi ultimi cinque, tutti amici di Claudio. La musica ti colpi-sce subito quando ti piace una melodia o la sinfonia, le parole, quelle ti rimangono scolpite nel cuore.

Ragazzi ascoltate Pace o Fammi andar via, Tambu-ri lontani, Amori in corso, I vecchi… Stupendo quadro ad acquarelli, Io dal mare, le donne sono, e poi la mera-vigliosa Stelle di stelle cantata con la stratosferica Mia Martini, gran voce, sposava quella di Claudio in modo sublime, molte altre potrei citarne dai titoli meno noti e forse passate nel dimenticatoio come un pallone sgon-fio lasciato in giardino, sono tutte pezzi d’anima di quel ragazzo di 58 anni, imbiancato di capelli, rimasto sem-pre e insostituibile il nostro viaggiatore sulla coda del tempo.

Grazie Claudio. Ago

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IL SOGNO È SEMPRE - I RACCONTI DEGLI INCONTRI DEI CLABBER CON IL GRANDE MAGO

La magia di potergli stringere la mano

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Macerata, 24 giugno 2006: una data da ricordare.

Dopo un viaggio

a b b a s t a n z a “scomodo”, non tanto per la distan-za tra Procida e Macerata, quanto per la cattiva comu-nicazione delle reti ferroviarie tra Na-poli e questa città, siamo arrivate allo Sferisterio di Mace-rata, dove si svolge-va “Musicultura 2006”,con ospiti Amedeo Minghi, Ron, Dolcenera, Nair, Antonio Casanova e soprattutto il nostro grande, adora-to, fantastico Claudio! A essere sincere, siamo andate fin li soltanto ed esclusivamente per lui e siamo state premiate. Non ci crediamo ancora, ma è successo davvero!

Dopo le bellissime performance di Ron, Min-ghi, Nair, è arrivato lui,in ottima forma sia fisica che vocale e ci ha omaggiato di vecchi successi di Tenco, Bindi, Gaber, De Andrè e altri.

Prima che lui si congedasse, siamo scappate verso l’ingresso delle quinte ed abbiamo atteso il suo passaggio. Grandissimo come non mai ci ha regalato due baci sulle guance ed una stretta di mano, ma non finisce qui!

L’addetto alla sicurezza,dopo aver constata-to che non eravamo persone invadenti e, soprat-tutto eravamo in pochi, e dopo le nostre suppli-che ci ha fatto capire che Claudio sarebbe andato via uscendo da una porticina secondaria posta alle spalle del palco. Ci siamo precipitate alle spalle dello Sferisterio e,dopo circa mezz’oretta è uscito lui, con tutta calma e senza scappare.

Daniela B. -: Claudio, aspetta, siamo in pochi, non ti saltiamo addosso!

E lui-: Ah,è vero, e poi siete tutte ragazze!Allora resto!

Ha dato un bacio e una stretta di mano a tutte e si è avviato verso l’entrata di un asilo (così ci sembra) dove avrebbe dovuto cenare insieme agli altri alla fine della manifestazione.

Ma non contente, gli andiamo dietro e Danie-la B.-: Claudio, ti rapisco un momento(stringendo la sua vita con il braccio destro) e, Daniela L.-: Dai, siamo venute da Procida!

E lui-: Siete venute da Procida? Daniela L.-: Sì, siamo venute da Procida! E lui-: A fare che? Daniela B-: A vedé a te! E lui-: A vedé a me? (come a dire: siete paz-

ze!). Durante il discorso e noi due strette a lui,

come si può vedere, abbiamo chiesto ad una gentilissima ragazza di scattarci una foto e… la magia è fatta, il sogno è diventato realtà!

Ripetiamo, non ci crediamo ancora!L’inavvicinabile Claudio degli stremanti concerti, dei raduni, delle numerosissime serate ha parlato con noi come se ci conoscesse da sempre ed è stato di una disponibilità e cordialità immensa.

Macerata, 24 giugno 2006, ore 1,30 : una data da ricordare!

Daniela clabber 10955

Daniela clabber 28883

Una fortunata, magica notte

Erano da poco terminate le prove del nostro Clà, quando io (Daniela clabber 10955), Daniela clabber 28883, mia sorella Lucia e Caterina, un’amica, ci siamo sistemate ai posti della tribuna numerata del Palamaggiò. Uscendo fuori a comprare dei gadget, ci siamo accorte di un sorteggio della Peugeot, sponsor del tour, che aveva come premio un incontro con Claudio dopo il concerto. Tanto per scherzare e pas-sare il tempo in attesa dell’inizio dello spettacolo ci siamo avvicinate al tabellone delle estrazioni e dopo vari tentativi da parte di molta gente, Lucia ha indovi-nato le due caselle che contenevano l’incontro con Claudio. Non potevamo crederci, non poteva essere vero! Lucia, insieme a un’altra sorteggiata con gli sms, era la persona destinata ad incontrare Claudio!Il regolamento prevedeva che le due vincitrici avreb-bero potuto portare con se una persona… e da qui un dilemma: a chi di noi tre sarebbe toccato? La sorte (abbiamo fatto una specie di conta), ha voluto che toccasse a me. Non potevo crederci, sarei andata con mia sorella a incontrarlo; impossibile da credere, impossibile!! Trascorso qualche minuto e dopo aver realizzato ciò che ci stava accadendo, siamo rientrate e abbiamo assistito alla splendida performance del nostro grande Claudio: un’ infinità di canzoni che da un po’ non cantava, una varietà di luci e di colori che rendevano tutto più magico e che ci allontanava dalla realtà, ma mai come in quella sera ,volevamo che tutto fosse più che reale… e lo è stato poco dopo. Alla fine del concerto, come da accordi presi con i rappre-sentanti della Peugeot, ci siamo recate all’esterno della struttura e dopo aver supplicato l’organizzazione di far entrare con noi Daniela e Caterina (non c’è stato verso!), siamo entrate accompagnate da queste per-sone, all’interno della palestra dove Claudio sarebbe arrivato. Dopo circa mezz’ora di attesa, ecco che ci dicono di entrare ed eccolo, vestito di nero, di tutto punto, come se non fosse stato lui a cantare, suonare e ballare per più di tre ore! Gli siamo andate incontro, lo abbiamo abbracciato, baciato,e lui: - Scusate, puz-zo di formaggio, ne ho assaggiato un pezzetto! Io:- Non ce ne può importà de meno se puzzi di formag-gio! Lucia:- Complimenti Claudio, sei bellissimo! Ab-biamo dialogato un po’ con lui, dopo di che ha preso delle sue foto e le ha autografate con una dedica; io,però avevo con me due foto scattate con lui in compagnia di Daniela clabber 28883, a Macerata il 23 giugno scorso, e gli ho chiesto di autografare quelle. Lui, vedendole, ha voluto ricordare dove fossero state fatte e, ridendo, ha aggiunto: -Sì, mi ricordo soltanto che quella sera faceva un po’ più caldo di stasera! Lucia non credeva ai suoi occhi, poiché era un po’ di tempo che, per vari motivi, non veniva a un concerto e, con quello che è accaduto quella sera, ha recupe-rato tutto il tempo perduto. Anche se non appariva, sapevamo che Claudico era stanchissimo e, mentre una guardia del corpo ci invitava ad allontanarci, lui ci ha trattenuto qualche altro minuto, dopo ci siamo risalutati, riabbracciati e ribaciati e siamo andate via. Difficile spiegare ciò che si prova nel trovarsi di fronte e parlare con la persona che avresti sempre voluto incontrare, con la cui poesia sei cresciuto e con la cui musica continui a sognare! E noi abbiamo sognato!

Daniela clabber 10955 Lucia

P.S.: chiediamo scusa a chi ci ha aspettato in pul-lman, mentre noi realizzavamo un sogno. Grazie!

E non ci sono che fotografie...

In questa foto

Claudio Baglioni

con Enrico

Avagliano,

responsabile della

nostra rivista.

Se anche voi

volete pubblicare

le vostre foto

con Clà

inviatecele via

mail!

A pagina 10

tutte le

informazioni

Page 7: Di là dal ponte

“Oltre” Claudio. Non siamo un mondo a parte… siamo parte del suo mondo! Claudio e la musica di uno di noi.

Siamo diversi e questo è risaputo, per svariati e molteplici motivi viviamo le cose in maniera diversa, adattandole, interpretandole rispecchiandole in un mondo che appartiene solo alle nostre vite.

Una frase, un gesto, uno sguardo, un tono di voce, un nome, una calligrafia… Anche in ciò che per noi è più ovvio, che è ciò che porta me a scrive qui e voi a leggere; Baglioni, per quanto oggettivamente bravo, uno dei migliori cantautori italiani, il cantastorie nostro e di generazioni sopra di noi, anche questa “passione” vive di interpretazione. Un testo può entrarci dentro con forza, un accordo con malinconia, a volte con una lacrima, nella migliore delle ipotesi è solo Baglioni che sfonda una porta aperta in noi, che lo seguiamo e stimiamo.

Ma c’è chi lo interpreta e fonde alle sue passioni, è il caso di Massimo Sorren-tino, jazzista napoletano, che sin da bambino ha ammirato la musica di Claudio, seppur il suo genere musicale, il jazz, lo porti spesso a cavalcare altri sentie-ri sonori, ogni tanto ama tornare alla musica che lo ha in qualche modo influenzato nella sua crescita artistica ed umana. La musica amata, il jazz e i brani di una vita, fusi in nuovi arrangiamenti in chiave jazz.

Visti i consensi ricevuti dagli internauti baglioniani di Facebook e MySpace, volevamo raccontarvi il suo modo, diverso, di fondere Baglioni nella sua/nostra vita.

Diverse le rivisitazioni che ha proposto e che sono all’orecchio di tutti su Youtube e Myspace da Buona Fortuna: una delle prime pubblicata sullo Space e con-divisa da diversi amatori baglioniani, Opere e Omissio-ni: dove la sola chitarra trasmette l’essenza del viversi e scoprirsi, che, per chi ne conosce il testo originale, cantandolo mentalmente riesce a farci fare un vero excursus nelle emozioni riflesse in ciò che realmente è ogni scena della nostra vita in modo intimo e privato, l’arrangiamento fa da specchio e eco della nostra es-senza, Solo: in una versione, a mio parere più dolce e che ha meno il sapore di un addio grazie alle note d’assaggio finali di “Io sono qui”, più un arrivederci che un addio, ma il perché di questa sensibilità e di queste particolari rivisitazioni, più che raccontate da me perso-nalmente è meglio che sia lui a raccontarle a voi, quali passaggi intimi e professionali hanno fatto rivivere in queste versioni inusuali Claudio.

Sicuramente, domanda standard e forse banale, ma che tutti si pongono ad un primo incontro tra baglioniani è: da quanto segui Baglioni e qual è stato il tuo primo piccolo grande amore?

«Il mio incontro con la musica di Baglioni ormai risale a circa 24 anni fa, con l’uscita de “La vita è ades-so”. Venendo da una famiglia di musicisti, in casa mia si ascoltava un po’di tutto: jazz, pop, rock, classica… Un musicista, amico dei miei, decise di regalarmi “La vita è adesso”. Fu un amore a prima vista: passavo ore, con il mio primo walkman, ad ascoltare quel disco fino a quando le pile si scaricavano ed i brani diventavano man mano in una tonalità più bassa, facilitandomi così il tentativo di canticchiare insieme alla voce di Claudio».

Da dove nasce l’idea di fondere queste due pas-sioni, jazz e Baglioni, il credere che si sarebbero sposate bene dando un risultato così amabile?

«Non lo so se è amabile, ad ogni modo ti ringrazio! Per me è stato un po’ come un gioco, incidere qualcosa di diverso rispetto a ciò che la mia attività di jazzista mi “propone”. Forse l’ho fatto per confrontarmi con il mio passato, i miei ricordi, rendendoli così, ancora una volta, più vicini a me. Inevitabilmente poi il tutto è stato filtrato dal mio modo di suonare e dal mio stile».

Com’è avvenuta la scelta dei brani? «È stata casuale. Non essendoci alcun fine in que-

ste incisioni, capitava, come capita ancora oggi, di registrare ciò che mi passava per la testa in quel momento, sicuramente coinvolto incon-sciamente da un qualcosa, magari dai testi di alcune canzoni con le quali ho sem-pre empatizzato, o magari da spunti melodici e armonici che mi sembravano sposarsi bene con una rilettura strumentale. In linea generale direi che la vena compositiva di Baglioni è molto ampia, le sue melodie spesso sono complesse, di

frequente si avvale di arpeggi per melodizzare, le armo-nie sono sempre sorrette da contrappunti e/o movimenti del basso interessanti, tutte caratteristiche che sono molto stimolanti per una visione solo musicale della sua opera».

Hai dato vita a questi brani e li hai diffusi, non avevi timore di una disapprovazione da parte degli amatori di Claudio o peggio ancora essendo reperi-bili in rete, paura che lo stesso Baglioni potesse non apprezzare?

«Mah… non saprei. Non mi pongo mai il problema di essere apprezzato quando eseguo qualcosa, nel senso che non lascio che il desiderio di piacere, influen-zi il mio modo di comporre o, in questo caso, di riarran-giare. Il primo obiettivo è che emozioni me, poi se c’è qualcun altro che condivide la stessa emozione non posso che esserne lusingato. Se poi ci dovesse essere qualche disapprovazione da parte degli estimatori o da parte di Baglioni stesso… pazienza. Non era mia inten-zione».

La scelta dei brani è casuale, legata ad un’adattabilità maggiore di alcuni brani rispetto ad altri o personale? Se personale…quali le emozioni che ti hanno spinto verso alcuni brani piuttosto che altri?

«Oltre al discorso della casualità che ho sottolineato prima, direi che il mio gusto ha influenzato la scelta di questi brani che ho inciso. Del repertorio di Baglioni spesso amo il materiale meno conosciuto, che reputo essere anche quello più interessante, da qui la scelta di confrontarmi con “Opere e omissioni” o “L’ultimo omi-no” ; anche se poi non posso che apprezzare brani più nazional popolari, come “Solo”. Ma in linea generale il repertorio che più preferisco è concentrato da “Oltre” in poi…»

Ci spieghi il passaggio finale della tua interpre-tazione di Solo, per chi l’ ha ascoltata, potrà notare che alla fine ci sono alcuni “giri” appartenenti ad Io sono qui. È evidente che c’è una interpretazione personale.

«Si, giusta osservazione. Mi è sembrato naturale

terminare “Solo” con un senso più risolutivo, magari più positivo e meno malinconico. Citare “Io sono qui” vuole comunicare un senso del “ritorno” dopo anni passati alla ricerca di sé in solitudine. Trovo suggestiva l’idea del ritorno, perché ci dà la possibilità di raccontarci, di raccontare il tempo che non abbiamo condiviso».

Nel tuo disco “La notte dei tempi viventi”, il brano “Inquieto spleen”, è stato ispirato da un bra-no di Baglioni, “E adesso la pubblicità”, si percepi-sce subito un tributo ad uno dei cantautori che stimi, ma quale apporto ha dato Baglioni con i suoi brani al tuo progetto?

«In quel caso si è trattato di un mio omaggio perso-nale che sentivo di dare a tutte le mie influenze” artisti-che. Si trattava del mio primo disco, quindi non ho voluto farmi sfuggire l’occasione di ringraziare musical-mente anche Baglioni, così come ho fatto con i Beatles, Pat Metheny, Mike Stern ecc… Nel caso specifico di “Inquieto spleen” , è un brano che nasce dall’idea che ho sempre avuto di “E adesso la pubblicità”. Un brano che quasi tutti hanno sempre percepito come un mo-mento di allegria, di festa, di energia, soprattutto nelle esecuzioni dal vivo. Ma se si legge il testo è ben inteso che si tratta di una canzone piuttosto malinconica, che mette in evidenza determinate solitudini e scenari quoti-diani al limite della tristezza. Fu così quindi che decisi di dare vita ad una mia visione musicale, sfruttando le armonie e il giro di accordi del brano di Claudio ( anche se in pochissimi se ne sono accorti ) creando su quell’impianto armonico una nuova melodia ispirata da un senso di inquietudine che è comune a chi si ritrova a “guardare il mondo dietro ad un vetro”».

Hai in cantiere qualche altro brano che potremo apprezzare prossimamente? Puoi darci qualche anticipo?

«Sì, ne ho abbastanza di incisioni o di idee. Mi sono divertito a stravolgere un bel po’ di brani, osando molto, distaccandomi dalle “intenzioni” delle versioni origina-li… pensandoci bene forse non li tirerò mai fuori, ri-schierei davvero che “qualcuno” non approvasse».

A tu per tu con Massimo Sorrentino, musicista napoletano

Claudio «riletto» in chiave jazz «Uno stile diverso per tanti brani del mio cantautore preferito»

di là dal ponte pagina 7

di Wanda D’Amico

Massimo Sorrentino

Page 8: Di là dal ponte

La prima gita alle scuole medie... e il La prima gita alle scuole medie... e il La prima gita alle scuole medie... e il La prima gita alle scuole medie... e il

mangiacassette urlava "E tu come stai?" Le mangiacassette urlava "E tu come stai?" Le mangiacassette urlava "E tu come stai?" Le mangiacassette urlava "E tu come stai?" Le

feste alle superiori..e il 33" di vinile di feste alle superiori..e il 33" di vinile di feste alle superiori..e il 33" di vinile di feste alle superiori..e il 33" di vinile di

"Strada facendo" ci faceva cantare tutti as-"Strada facendo" ci faceva cantare tutti as-"Strada facendo" ci faceva cantare tutti as-"Strada facendo" ci faceva cantare tutti as-

sieme. sieme. sieme. sieme.

La maturità... e il concerto al Vigorelli La maturità... e il concerto al Vigorelli La maturità... e il concerto al Vigorelli La maturità... e il concerto al Vigorelli

con "Avrai". L'università..il giorno della lau-con "Avrai". L'università..il giorno della lau-con "Avrai". L'università..il giorno della lau-con "Avrai". L'università..il giorno della lau-

rea ... e il CD di "Oltre" che mi accompa-rea ... e il CD di "Oltre" che mi accompa-rea ... e il CD di "Oltre" che mi accompa-rea ... e il CD di "Oltre" che mi accompa-

gnava in auto mentre andavo a discutere la gnava in auto mentre andavo a discutere la gnava in auto mentre andavo a discutere la gnava in auto mentre andavo a discutere la

tesi. Il primo giorno di lavoro... e il Tour di tesi. Il primo giorno di lavoro... e il Tour di tesi. Il primo giorno di lavoro... e il Tour di tesi. Il primo giorno di lavoro... e il Tour di

"Oltre" con un palco centrale che lasciava a "Oltre" con un palco centrale che lasciava a "Oltre" con un palco centrale che lasciava a "Oltre" con un palco centrale che lasciava a

bocca aperta. bocca aperta. bocca aperta. bocca aperta.

Gli amori, le tristezze, le gioie...tutti i Gli amori, le tristezze, le gioie...tutti i Gli amori, le tristezze, le gioie...tutti i Gli amori, le tristezze, le gioie...tutti i

momenti importanti della mia vita sono legati momenti importanti della mia vita sono legati momenti importanti della mia vita sono legati momenti importanti della mia vita sono legati

ad una tua canzo-ad una tua canzo-ad una tua canzo-ad una tua canzo-

ne, alla tua figu-ne, alla tua figu-ne, alla tua figu-ne, alla tua figu-

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certi, quanti posti certi, quanti posti certi, quanti posti certi, quanti posti

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pleanno é un po' il compleanno di tutto ciò pleanno é un po' il compleanno di tutto ciò pleanno é un po' il compleanno di tutto ciò pleanno é un po' il compleanno di tutto ciò

che é stato e di ciò che sono oggi. Un arti-che é stato e di ciò che sono oggi. Un arti-che é stato e di ciò che sono oggi. Un arti-che é stato e di ciò che sono oggi. Un arti-

sta ha un dono immenso, quello di saper sta ha un dono immenso, quello di saper sta ha un dono immenso, quello di saper sta ha un dono immenso, quello di saper

leggere il mondo con occhi diversi, e di leggere il mondo con occhi diversi, e di leggere il mondo con occhi diversi, e di leggere il mondo con occhi diversi, e di

trasmettere le emozioni agli altri. Tu Clau-trasmettere le emozioni agli altri. Tu Clau-trasmettere le emozioni agli altri. Tu Clau-trasmettere le emozioni agli altri. Tu Clau-

dio, hai saputo farlo nel modo migliore. dio, hai saputo farlo nel modo migliore. dio, hai saputo farlo nel modo migliore. dio, hai saputo farlo nel modo migliore.

Quante emozioni ci hai regalato. Emozio-Quante emozioni ci hai regalato. Emozio-Quante emozioni ci hai regalato. Emozio-Quante emozioni ci hai regalato. Emozio-

ni che ci uniscono, e che mi hanno permes-ni che ci uniscono, e che mi hanno permes-ni che ci uniscono, e che mi hanno permes-ni che ci uniscono, e che mi hanno permes-

so di conoscere, grazie alla tua arte, tante so di conoscere, grazie alla tua arte, tante so di conoscere, grazie alla tua arte, tante so di conoscere, grazie alla tua arte, tante

meravigliose persone e di stringere amicizie meravigliose persone e di stringere amicizie meravigliose persone e di stringere amicizie meravigliose persone e di stringere amicizie

che vanno al di là di un tuo concerto o di che vanno al di là di un tuo concerto o di che vanno al di là di un tuo concerto o di che vanno al di là di un tuo concerto o di

un raduno Clab. Mai avrei pensato che un un raduno Clab. Mai avrei pensato che un un raduno Clab. Mai avrei pensato che un un raduno Clab. Mai avrei pensato che un

bilancia come me potesse adorare un toro bilancia come me potesse adorare un toro bilancia come me potesse adorare un toro bilancia come me potesse adorare un toro

come te...come te...come te...come te...

BUON COMPLEANNO!!BUON COMPLEANNO!!BUON COMPLEANNO!!BUON COMPLEANNO!! Stefano P. Stefano P. Stefano P. Stefano P.

Speciale 16 maggio 2009 - I messaggi dei fan per il 58° compleanno

‘51 Montesacro e tutto cominciava…

Buon compleanno Claudio!

pagina 8 di là dal ponte

Carissimo Claudio, questo numero della nostra rivista/fanzine esce per la prima volta con una data specifica: oltre al mese e all’anno, viene anche riportato il gior-no: 16 maggio. Lo abbiamo fatto perché quel giorno di 58 anni fa è stato un giorno un po’ speciale per tutti noi. Quel giorno “tutto cominciava” come hai poeticamente scritto. Allora nessuno avrebbe immaginato che quel bimbo nato a Montesacro sarebbe diventato un grande cantautore, un ottimo musi-cista e soprattutto un grande uomo, che avrebbe fatto sognare per decenni generazioni di persone grazie alla dolcezza e alla profondità di centinaia di canzoni. Tanti auguri, Claudio, per i 58 anni: in qualche brano hai fatto cenno, come ogni poeta, al tema del tempo che passa. Questa consapevolezza oggi assume il tono della festa, della riflessione e dell’entusiasmo, in vista dell’inizio di un nuovo grande tour. Non vogliamo essere retorici, né dilungar-ci. Ci limitiamo a una sola, semplice ed efficace parola: grazie!

Lo staff di “Di là dal ponte” Enrico, Fabio, Gianluca, Roberta, Ale

A Cla tu si che sei un re…. più 58 oggi…. E 58 volte grazie…. 58 che sicuramente non bastano come non ne bastano 1000… ma questo è il mini-mo che posso fare… Grazie x tutti gli amori in corso che mi hai insegnato… grazie per avermi fatto sempre avere la certezza che tu sei qui e a volte... sono io che vengo dentro a prenderti :-) lo sappiamo io e te… Grazie per tutte le “Signora Lia” che ho incontrato fino ad ora… Grazie per tutte quelle notti di note vissute ad ascoltare il mare… Grazie per avermi fatto stare sempre su….Grazie per avermi fatto vedere la pubblicità sotto altro occhio….

Grazie perché quando ne avevo bisogno ho imparato ad andare via… Grazie a te che mi hai insegnato che il sogno è sempre… domani mai.... ma che la vita è adesso e va vissuta…. Grazie per tutte le fotografie che mi hai fatto vedere sotto altro occhio…. Grazie alla tua ninna nanna… Grazie a tutti i tuoi piccoli grandi amori perché senza di loro probabilmente non sarei qui a scrivere di te… Grazie che mi hai insegnato che strada facendo non sono piu da solo... Grazie alle vie dei colori... che in questo mondo buio mi aiutano moltissi-mo… .Grazie a tutti e mille i giorni di te e di lei… Grazie a tutte le facce da VOT…

Grazie alle tue 58 notti di natale… dei viaggi immaginari in posti stupendi... Agordo... Misuri-na...grazie alle lacrime di marzo… Alla favola blu che mi hai fatto vivere… alla tua cara Esmeralda… a Giuseppe… Merilù… Isolina… Samuel… Izia…. Simona… alle duecento lire di castagne sopra a quel benedetto cavalcavia... Il calcio minuto per minuto… Al macello di domenica mattina a Porta Portese… ad avermi fatto notare che le cose se fatte a modo mio sicuramente riescono meglio…

A tutti i sabati pomeriggio passati a ricorda-re lei… ai giorni di neve… A una faccia pulita… a piazza del Popolo… alla stazione Termini… alle mille serenate in sol che mi hai regalato… L’amico è domani ma tu sei sempre…. Cla… 58 volte gra-zie non bastano… Come non bastano queste poche righe… ma il mio pensiero è li con te.. in questo giorno speciale per te e per me… Cla… Questo sperando che i giorni con te passati a dividere il cielo dal mare e a prendere la rincorsa per volare non finiscano mai… Adesso questo giorno è il tuo giorno… uno schiocco e patapan.... TANTI

A U G U R I CLA’!!!! Ricor-dati che non sei mai solo!!!

Valerio

Renzaglia

Luciana ci ha inviato queste due torte per Cla

Pensiero per te

Immagina il tuo giorno sia Natale, e alza gli occhi al cielo.

Se piove, ogni goccia è un mio augurio. Se nevica, ogni fiocco è un mio augurio.

Se è nuvoloso, conta i tuoi anni moltiplicali per ogni goccia e ogni fiocco.

Ogni numero è un mio augurio. Ma se vedi le Stelle sorridi due volte: la prima perché domani ci sarà il Sole. La seconda perché le Stelle sono più numerose delle gocce, dei fiocchi

e dei tuoi anni...

Vittorio Bresciani

58

Leggete tutti gli altri messaggi d’auguri per Claudio

scritti appositamente dai fans all’indirizzo:

www.cucaiotv.net/buoncompleannocucaio

Page 9: Di là dal ponte

I pensieri di Carmen dedicati a Valerio, ad Angiola, a Enrico e a Gianluca: eccoli tutti qui!

Dietro le quinte della fanzine… in poesia Qualche divertente componimento dedicati ad alcuni dei nostri collaborazioni che realizzano la nostra rivista

di là dal ponte pagina 9

Ciao, eccomi di nuovo qui! Ultimamente sono un po' latitante per i mille impegni scolastici (vado ancora a scuola, ma se sono grande... forse ripeto anco-ra la quinta! Bho! Chissà!)

Ma dai! Sono superimpegnata con il lavoro e la famiglia ed i numerosi intralci quotidiani, ma non abbandono di certo i miei carissimi amici di Fanzine.

Ho pensato di dedicare, come qualche tempo fa, delle poesie a quelle persone che lavorano "dietro le quinte" della rivista, che non si vedono mai, che sorridono, che scherzano, ma che hanno un cuore grande, un cuore enorme. Sono amici da diverso tempo ed io voglio loro un mondo di bene.

Chissà se si ritroveranno in questi versi? "Ai posteri l'ardua sentenza!"

ValerioValerioValerioValerio ... una poesia per te

Buonanotte genietto!!!!!!!!!!!!!! Grazie genietto:

se tu non ci fossi, bisognerebbe plasmarti,

se tu non ci fossi, bisognerebbe pensarti, ma così come sei,

senza cambiare una virgola, nè un punto ...

... e nemmeno un punto e virgola ... A come armatura di serietà

B come bravura C come cuore grande

D come tanti doni che il tuo cuore prima o poi avrà!

E come elegante G come genietto per tanta gente H come help che spesso mi da'

I come innocente L come libertà che nel suo cuore c'è e ci sarà! M come meraviglia, (ma è questa la sua età?)

N come ninna nanna che mai non fa' O come ogni quadro che mai dipingerà P come portiere che i gol gli segnerà

Q come quadro che, forse, un giorno dipingerà R come la Roma che non solo è la sua città, ma la sua squadra

che nel cuore ha S come sognatore

T come tamburi che ogni tanto suonerà U come unico nella sua varietà

V come il suo nome che a tutti in mente verrà Z come zanzara che disturbo mai non da'...

L'alfabeto di LuluL'alfabeto di LuluL'alfabeto di LuluL'alfabeto di Lulu

A come “Acqua per il cioccolato”, il libro-film che ci ha avvicinato;

B come Baglioni che per primo ci ha emozionato; C come canzoni che tanti ricordi ci hanno regalato; D come destino che, per fortuna, ci ha incrociato;

E come enorme stima ti ho donato, F come farfalle che nel cielo un arcobaleno hanno colorato.

G come gelato che H ho gustato,

I insieme a te avrei volentieri assaporato, ma anche con il nostro Claudio appena arrivato!

L come Lulu ma i suoi occhi non sono blu, son M marroni, belli e dolci come in autunno le castagne calde

N è il nido che costruiscono le rondini a primavera. O come Ottobre, il mese del nostro incontro.

P come piacere di conoscerti Q come quando? Speriamo al R raduno che presto si terrà!

S Sailor Moon e Sakura che con la luna e con le carte ci divertiamo come matte!

T come Tuttiqui che permette di ritrovarci ogni dì U unico sito per noi qui.

V come viaggi spagnoleggianti che insie-me,

speriamo, intraprenderemo, Z come zaino carico di belle cose che

dietro ci porteremo. Un abbraccio

Cara mamma, amica e ... altro

Il buon cuore di AngiolaIl buon cuore di AngiolaIl buon cuore di AngiolaIl buon cuore di Angiola Penso di vederti correre per la strada

la mattina presto con l’alito come fumo

che esce dalla tua bocca e dalle narici di Dago,

ma esso non è mai pago di coccole e carezze

che per lui sono vere finezze! E la tua figlia?

Ti sembra lontana mille miglia, la senti ogni giorno e non ti basta,

vorresti essere insieme a lei come salsa in ogni pasta. Tuo figlio?

Ma hai anche un figlio? E’ grande?

Ma non ci credo … … non puoi avere anche un’altra figlia

… Ma sei una ragazzina ….

… hai anche una maglietta fina! Angiola, Angiola, che ti devo dire?

Evviva la vita che tu ogni giorno mi aiuti a condire!

Un abbraccio Carmen

Dietro le quinteDietro le quinteDietro le quinteDietro le quinte

Un giorno ho conosciuto un mio corregionale, simpatico, altruista, generoso e pacifista:

ha a che fare con il giornale. Quale direte voi?

Non ci arrivate? Non sapete di cosa parlo? Vi posso dare un aiutino? C’è chi per noi lavora

a tutte le ore, chi riceve mail con foto e articoli, chi impagina e sceglie i colori.

Di Enrico certamente è un grande amico.

Lavora nell’ombra, lavora quando può,

ma sicuramente il suo operato è molto meglio di un gelato: non si scioglie assolutamente

e aiuta la nostra mente a vivere insieme, in armonia

la passione per chi era solo Agonia E la Fanzine ci regala con Enrico in compagnia!

Ancora non ci siete arrivati? Possibile? Ma dai …

… non cadete in una buca: è il nostro Gianluca!

Un sogno in realizzazioneUn sogno in realizzazioneUn sogno in realizzazioneUn sogno in realizzazione Tutto il giorno con i chiodi:

non trovo il cacciavite a stella, ma cosa vuole quella?

Non sa che io un pensiero in testa ho: vorrei essere a Centocelle!

Claudio canta, canta da un balcone con la chitarra…

… ma io al lavoro devo essere e senza scimitarra! Ma dai, ho tanti amici

e sapete quali sono sempre attenti? Sicuramente quelli di Tuttiqui, sempre

presenti! Lavoro tutto il giorno,

ogni tanto passo dal forno per prendere una pizzetta … … ma quello che mi rilassa è

una frasetta. Quale?

Ma non l’avete capito? Sicuramente è quella per il sito!

Ma Fanzine la conoscete? Siete voi che la sostenete, con il vostro entusiasmo, la stessa mia passione,

lo stesso mio progetto in realizzazione. Sogno o son desto?

La Fanzine adesso è nazionale … … una lacrimuccia scorrea tutti per il nostro giornale!

E quante ore piccole, quanti concerti,

quante foto e video, quante giornate belle con il nostro amico.

Ma chi è? Semplicemente è Enrico!

Spero sia stato divertente leggere questi versi... non

disperate ce n'è per tutti voi, ce ne per tuttiqui! Un abbraccio forte forte.

CarmenCarmenCarmenCarmen

Page 10: Di là dal ponte

A volte, nell’aria che respiro, trovo sempre il

mio angelo custode (il mio papà) che ogni tanto

decide di farmi una bella sorpresa. Dopo un in-

verno colmo di impegni di ogni genere, preoccu-

pazioni, lavoro, famiglia, il primo raggio di sole

caldo mi dà l’impressione che ci sarà una nuova

luce sulla mia vita quotidiana, quella stessa luce

che mi spinge sempre a pensare che la vita è un

attimo e che bisogna assaporane ogni suo sapore

amaro o dolce che sia.

Beh, il dolce è arrivato nel primo vero giorno

di primavera, ho inviato una e-mail con la doman-

da che mi sono fatta appena ho finito di leggere

il libro QPGA sperando di avere presto una ri-

sposta. Una telefonata improvvisa , una voce che

mi dice “è stata selezionata, l’aspetto tale gior-

no.., alle ore…, per il forum…” per avere u-

na risposta dal mio amico di sempre, compagno

musicale di tutta la mia quotidianità, il cuore a

mille, un urlo di felicità, la paura di non farcela, il

desiderio di dirlo alla mie amiche di sogno, tutto

ciò mi ha accompagnata in questa mia avventura

in una frazione di pochi giorni, nell’attesa

dell’evento. Arrivato il giorno, la notte dormita a

tratti, ripasso con la mente la domanda per paura

di dire troppo o di dire poco o di non riuscire a

parlare affatto, il parrucchiere, l’abito giusto,

l’appuntamento e… l’appoggio morale e fisico di

Sabrina, Anna e Raffaella che con una “sana invi-

dia” mi aiutano a non tremare dall’emozione.

Siamo in 13, ci osserviamo, alcuni visi cono-

sciuti, altri no, ma sembriamo anime unite da un

affetto che ci distingue sempre, siamo noi un

piccolo estratto del popolo di Claudio, desiderosi

di risposte, di un cenno di affetto, di una parola,

di un abbraccio che come sempre non mancherà.

Quando arriva sembriamo degli alunni imbranati,

il libro davanti come per dare un esame, e lui

come sempre riesce a farci sciogliere subito, ci

sorride, ci ringrazia e si dà così inizio al forum e

indovinate un po’ chi è la prima a fare la doman-

da? Beh, naturalmente la sottoscritta!

“Ciao Claudio, ho letto sia il libro e visto il

film QPGA e ho riflettuto sulla figura del padre

di Andrea il protagonista, un padre assente che

consegna le chiavi della vita del figlio alla mam-

ma, poi da adulto cerca di trovare le parole giu-

ste per capire il perché lui abbia voluto sacrifi-

care un rapporto così importante. Perché, in un

libro a sfondo autobiografico, hai voluto descri-

vere una figura paterna completamente diversa

da quella che è stata tuo padre per te, colonna

portante della tua vita di uomo e artista?”

Evviva ce l’ho fatta, ho parlato, senza leggere,

con Claudio che mi guardava dritto degli occhi,

ora non mi rimane che ascoltare…

Lui con quel suo modo così ben parlato, mi

spiega che questa descrizione è stata fatta solo

per raffigurare quello che i padri erano in quel

periodo, per fortuna non tutti ha sottolineato, e

poi ha fatto un po’ il paragone con quella che è

oggi la figura paterna, diversa ma non sempre

migliore… in sintesi mi ha dato l’impressione che

stava parlando anche di sé stesso!!!!

Poi gli altri, il Cineoriente… ricordi che gli riaf-

fiorano di fronte a una foto, i cioccolatini e…

tanti auguri a te, tanta auguri a Danilo, tanti

auguri a teeee, Facebook, come risolveresti il

problema immigrazione…con la legalità, perché

intere generazioni vanno ai suoi concerti….da una

parte gli fa piacere, dall’altra gli dà un senso di

appiattimento musicale dei giovani di oggi, in giro

c’è troppa musica ovunque, la musica è un’arte

che va assaporata quando lo vogliamo e non quan-

do ce la impongono!! Ora le domande non le ricor-

do tutte, ma comunque devo dire che abbiamo

fatto tutti una buona figura, in alcuni casi è sta-

to perplesso e compiaciuto di dover dare rispo-

ste profonde, colme di significato e fatte da

“profondi conoscitori” ci ha descritti.

Che dire altro è stato un giorno fantastico,

come per fortuna tutti quelli che vivo con lui e

con il mondo che lo circonda, è la valvola di sfogo

della mia vita, il raggio di sole che entra nella mia

finestra ogni tanto, è il dolce a fine di un pasto

gustoso, è il sogno che si realizza a piccole dosi

per darmi modo di assaporarne ogni attimo di

eterno, dai saluti, al concerto, agli amici, ai viaggi

in giro per l’Italia, a O’ Scià e…..Claudio con la

sua musica.

Il dopo? Beh come sempre ha fatto da regina

la felicità, i nostri sorrisi, gli autografi, le fo-

to….ma soprattutto la sua disponibilità a farci

vivere appieno quell’attimo di eterno interrotto

solo da un freddo appuntamento a cui non poteva

mancare, ma del resto tutto questo fa parte del

gioco e allora giochiamo…….purchè rimaniamo

sempre insieme tutti qui !!!! Un abbraccio a tutti

Dani Ago

(foto concesse da Daniela Agostini)

pagina 10 di là dal ponte

L’INCONTRO ---- IL RACCONTO DI DANIELA AL FORUM DEL QUOTIDIANO «LA REPUBBLICA» - 6 maggio 2009

Un sogno realizzato: intervistare Clà

Page 11: Di là dal ponte

di là dal ponte pagina 11

Sabato 16 maggio

Claudio ospite

a «Che tempo che fa»

Claudio Baglioni sarà ospite al programma “CHE

TEMPO CHE FA’” di Fabio Fazio sabato 16 maggio

2009 con anticipazioni video del nuovo tour.

L’amicizia tra Baglioni e Fazio è consolidata dai

tempi di “Anima mia” e “L’ultimo valzer”, i due

programmi che li videro a fianco alla televisione.

Baglioni: sold outBaglioni: sold outBaglioni: sold outBaglioni: sold out

prima tappa tourprima tappa tourprima tappa tourprima tappa tour

(ANSA) – ROMA, 11 MAG – Biglietti esauriti per la

prima data de il Gran Concerto -Q.P.G.A., il tour

2009 di Claudio Baglioni, il 22 maggio in Piazza di

Siena a Roma. Al limite del sold out anche la 2/a

data che, martedi’ 2/6, vedra’ il cantante esibirsi

dopo 22 anni di assenza all’Arena di Verona e per

il 5/6 all’Arena Civica di Milano, che con questo

evento festeggera’ i suoi 200 anni di storia. Lo

show musicale, 3/o elemento del progetto

Q.P.G.A. -dopo il film e il libro- anticipa i conte-

nuti del suo nuovo doppio cd.

Concerti, «Corale»:

a Roma per l’Abruzzo

È “Corale – Per il popolo

d’Abruzzo” il titolo

dell’evento all’insegna della

musica e della solidarietà in

programma sabato 20 giu-

gno allo Stadio Olimpico di

Roma: in cartellone, tra gli

altri, sono presenti Renato Zero, Fiorella Manno-

nia, Antonello Venditti, Claudio Baglioni, Pino

Daniele e Ivano Fossati. La prevendita dei biglietti

avrà inizio lunedì 18 maggio: tutti i cantanti in

programma si esibiranno a titolo gratuito.

O’Scià 2009O’Scià 2009O’Scià 2009O’Scià 2009

Le date ufficiali sono ancora da confermarsi, ma

dovrebbero essere intorno alla fine di Settembre.

La manifestazione lampedusana organizzata da

Claudio Baglioni si terrà anche quest’anno

e dovrebbe essere finanziata interamente

da fondi pubblici. Il 1° maggio 2009, durante una

trasmissione dell’emittente radiofonica RTL

102.5, parlando dei mondiali di nuoto di Roma09

(Claudio ne comporrà l’inno), è stata confermata

l’ufficialità dell’edizione 2009 di O’Scià.

LA FOTO DI ANDREA PASOTTI Sullo scorso numero della nostra rivista ab-biamo pubblicato questa splendida foto di Giovanni Baglioni alla chitarra, ma non ab-biamo riportato, per un errore, il nome dell’autrice, con la quale ci scusiamo e rime-diamo in questa occasione: si tratta di An-drea Pasotti del sito

www.attimodieterno.net Ancora complimenti ad Andrea per la foto e vi invitiamo a visitare il suo sito!

Un sito di foto del grande mago

È online da pochi giorni un nuovo sito Internet intitolato “Fotografie nel tem-po”, che ha la funzione di raccogliere tutte le fotografie relative all’attività

artistica di Claudio Baglioni: non soltan-to le foto attuali, ma anche del passato.

Non a caso, infatti, il sito si intitola “Fotografie nel tempo”. Chiunque può contribuire a questa grande - e ci augu-riamo apprezzata - raccolta di materiale

fotografico dedicato al nostro Grande mago, inviando foto di oggi o di ieri che ritraggono Claudio durante i concerti,

gli incontri pubblici e le esibizioni di ieri e di oggi. Il sito ha una grafica davvero accattivante ed è di facile consultazione, oltre che molto ordinato. Oltre alle foto, è raccolto anche il materiale relativo alla stampa sull’attività di Claudio Baglioni. Noi della rivista “Di là dal ponte” siamo

particolarmente orgogliosi di questa iniziativa, anche perché una sezione del sito è dedicata proprio al nostro giorna-le: lì potrete infatti trovare tutti i numeri

della fanzine, dai primi a questo che state leggendo ora, per cercare qualche articolo o informazione del passato. Il

sito si trova all’indirizzo: www.fotografieneltempo.net

Page 12: Di là dal ponte

pagina 12 di là dal ponte

è un periodico multimediale amatoriale, non ufficiale

e completamente gratuito dedicato a Claudio Baglioni

Lo staff:

Responsabile pubblicazione: Enrico Avagliano

Coordinamento editoriale: Fabio Conti

Designer: Gianluca Sorrentino

Segreteria organizzativa: Roberta Massaro Pasquale Picone

Hanno collaborato a questo numero:

Anna Lina, Angiola Sorrentino, Ago,

Dani Ago, Daniela clabber 10955,

Daniela clabber 28883, Wanda D’Amico,

Vittorio Bresciani, Valerio Renzaglia,

Stefano P., Carmen

Tutti i fan di Claudio Baglioni

possono collaborare a questa rivista!

Invia articoli, foto e materiale a:

[email protected] - [email protected]

Questo numero della rivista è stato chiuso il 14 maggio 2009. La precedente fanzine è stata scaricata 1.210 volte. L’appuntamento con la prossima rivista è per giugno 2009!

Fanzine Italiane - Associazione di Promozione Sociale

www.fanzineitaliane.it

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Claudio Baglioni e riceverai le

notizie più importanti tramite

posta elettronica e potrai

comunicare con altri fans,

caricare foto, video

e molto altro.

Puoi scaricare gratuitamente la rivista da questi siti:

www.brever.net/stelledistelle/

www.tuttiqui.net

www.stradafacendocb.altervista.org

www.cucaiotv.net

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