Via crucis 2009

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VIA CRU CIS PARROCCHIA SS. PIETRO E PA- OLO VENERDì 10 APRILE 2009

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ViacrucisParrocchia ss. Pietro e Pa-olo Venerdì 10 aPrile 2009

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Signore Gesù, la Via Crucis pone davanti ai nostri occhi le sofferenze che hai vissuto per la nostra salvezza, affinché il tuo stesso amore trovi posto nei nostri

cuori.Per noi, come mite Agnello pasquale, senza lamentarti e senza ribellarti, hai percorso la strada che ti portava al Cal-vario. In ogni stazione ci hai insegnato ad amare, ad accogliere tutti, a fare sempre la volontà di Dio.Aiutaci a ripercorrere con fede e grati-tudine la tua stessa Via, abbandonan-doci, con amorosa fiducia, al misterioso disegno del Padre. Aiutaci a essere pronti ad ascoltare le voci che salgono dal cuore delle sorelle e dei fratelli, fi-glie e figli tuoi, che Tu tanto ami e con i quali desideri condividere il tuo Regno di luce e di gioia.Amen

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù è con-dannato a morte

il pollice verso - la con-danna

Il pollice della mano rivolto verso il basso, già nell’antichità, era segno di disapprovazione, di condanna. Pur-troppo, oggi come allora, questo gesto si ripete, e puo arrecare sofferenza a persone innocenti.Quante volte giudichiamo in modo af-frettato, superficiale; quante volte giria-mo il pollice verso il basso per dichiara-re colpevoli gli altri, per emarginare. Se vogliamo vivere da cristiani dobbiamo moderare il nostro linguaggio, usando parole di amore, di comprensione, che sappiano perdonare e non biasimare. Ci vuole poco a condannare nuovamente Gesu nei fratelli: un giudizio avventato; un verdetto sommario; un vago: “si dice ...” , “sembra che ... “; e un innocente figlio di Dio puo diventare il peggiore dei delinquenti. E’ importante non

1Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti rispose-ro: «Sia crocifisso! ». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridava-no piu forte: «Sia crocifisso!» (...) Pilato lo consegnò perché fosse crocifisso. (Mt 27, 22-23.26)

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seguire l’atteggiamento della folla, non conformarsi alle mode nel giudicare.

Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a non condanna-re.Signore Gesù, aiutaci a non condan-nare.• Perché sappiamo dare ancora una

possibilità a chi sbaglia.• Quando sentiamo che gli altri giu-

dicano.• Perché condannare il fratello è con-

dannare ancora Gesù.

Signore Gesù, aiutaci a non giudicare in modo affrettato, evitando condanne sommarie. Donaci, invece, un atteggia-mento di accoglienzae di fraternità verso tutti coloro che in-contriamo sul nostro cammino. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù è cari-cato della croce 2Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intreccia-rono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo. (Mt 27, 22-23.26)

la croce - la sofferenza

La croce per noi cristiani ha un signifi-cato particolare di amore, di sacrificio e di redenzione che va mantenuto e affermato. La croce, infatti, ci ricorda che Dio ha offerto la vita per la salvezza dell’umanità. Nella storia bimillenaria della Chiesa, molti martiri hanno dato la propria vita per affermare il valore della croce.Tante sono le croci che incontriamo nel nostro ambiente: nelle chiese, sui sentieri di montagna, nei musei; le ap-prezziamo, le ammiriamo, ci raccoglia-mo in preghiera davanti ad esse. Che dire, poi, delle crocette che portiamo addosso: al collo, all’orecchio, al pol-so, sulle magliette. Possono essere un ottimo ornamento, a volte anche un po’ controcorrente, e tutto questo ci piace. Ma nessuna di queste è la vera croce. La croce autentica, quella che pesa davvero sulle nostre spalle, presto o

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tardi ci viene a ricordare che dobbiamo portarla e testimoniarla, se vogliamo essere buoni cristiani. A noi, il compito di portarla con fede e dignità, sapendo che essa è via di redenzione.

Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a portare la cro-ce.Signore Gesù, aiutaci a portare la croce.• Nel momento dell’aridità spirituale.• Quando siamo toccati dalla soffe-

renzafisica.• Quando non siamo compresi.

Signore Gesù, aiutaci ad affrontare serenamenteledifficoltaelesofferenzedella vita, trasformandole in momenti di redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù cade la Prima Volta 3Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti (1 Pt 2,24).

la doppia faccia - il tradi-mento

La doppia faccia significa doppiezza, cioè tradimento. Oggi, questa immagi-ne è molto diffusa. Con la stessa facilità e disinvoltura con cui prendiamo gli impegni, siamo altrettanto capaci di rinnegarli; e tutto questa sembra rien-trare nella normalità.Le cadute di Gesù ci ricordano la fragilità umana. Gesù ha vissuto sulla sua pelle l’essere tradito, rinnegato: vedi Giuda, Pietro, e poi nella storia della Chiesa fino ai nostri giorni, fino ai nostri piccoli tradimenti quotidiani. Il tradimento consiste nel non mantenere fede a una parola data, a un impegno, a un ideale, per questo ci umilia e ci fa toccare con mano la miseria umana. Tradire è andare contro se stessi,è rivoltarsi contro cio che si era pre-cedentemente professato. L’antidoto contro il tradimento è la coerenza e la

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Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci ad essere coerentiSignore Gesù, aiutaci ad essere coe-renti.• Quando non abbiamo gratificazioni

umane.• Quando sentiamo il peso della

fedeltà.• Quando e più facile e meno rischio-

so dire il contrario delle nostre idee.

Signore Gesù, tu hai mantenuto fede alI’impegno di salvare l’umanità anche quando il peso della croce era insoste-nibile, aiutaci, guardando al tuo esem-pio, a essere fedeli ai nostri ideali, ai nostri propositi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

fedeltà; è il mantenere fissa l’attenzione sulla meta della nostra vita e sul bene che ne scaturirà.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù incon-tra sua ma-dre 4Simeone li benedisse e a Maria, sua ma-dre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori» (Lc 2,34-35).

il cuore - la tenerezza

Il cuore è il simbolo della parte più intima di noi stessi, cioè dei nostri sen-timenti. Per questo, il cuore da sempre significa amore, tenerezza, donazione, attenzione ai fratelli.Sulla via del Calvario, Maria si fa incon-tro a suo figlio con serenità e tenerezza. Maria ci insegna così ad accettare il progetto di Dio, anche quando non è completamente chiaro sul piano uma-no e passa attraverso la sofferenza.Oggi, con lo sguardo di Maria, ripieni di amore e di tenerezza, avviciniamo coloro che vivono una chiamata parti-colare sulla via della croce: gli anziani, i malati, i disabili, gli immigrati, i poveri, le persone sole. Rimaniamo vicini al prossimo, in particolare a quelli che sono in difficoltà, facendoli sentire amati e non abbandonati ai loro proble-mi.

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Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci ad amare.Signore Gesù, aiutaci ad amare.• Perché aiutiamo le persone a sentir-

si pensate e amate da Dio.• Perché sappiamo vedere le situazio-

ni di bisogno intorno a noi.• Perché sappiamo accogliere tutti

con uno sguardo di amore.

Signore Gesù, sulla via del Calvario, Maria, tua madre, ti viene incontro e ti fa sentire la sua presenza d’amore con la sua tenerezza. Fa’ che anche noi sappiamo donare vicinanza e compren-sione a chi ne ha bisogno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

simone di ci-rene Porta la croce di Gesù 5Portate i pesi gli uni degli altri: così adem-pirete la legge di Cristo (Gal 6,2).

due mani che si stringono - la solidarietà

Due mani che si stringono indicano amicizia, aiuto, vicinanza. Una mano tiene l’altra, la sorregge nel momento della prova, del bisogno. Due mani che si stringono sono il simbolo dell’aiuto reciproco, e affermano: «Sono con te, conta su di me».Ogni giorno siamo chiamati a portare gli uni i pesi degli altri. Aiutare i fratelli a portare la croce significa essere dei Cirenei che aiutano Gesù amando il prossimo. Questo è il modo miglio-re per mettere in pratica il Vangelo e non cadere nell’individualismo, oggi sempre più diffuso e contagioso. E’ solidarietà accorgersi che c’è il fratello, sperimentandone l’aiuto. Questo ci fa capire l’importanza del prossimo. La solidarietà ci aiuta a crescere insieme agli altri attraverso la conoscenza e la stima reciproca. Quando si tende la

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Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a riconoscerti nei fratelli.Signore Gesù, aiutaci a riconoscerti nei fratelli.• In coloro che tutti i giorni abbiamo

accanto.• In coloro che portano la croce.• In coloro che sono emarginati.

Signore Gesù, donaci occhi per ve-dere e soccorrere i fratelli che sono nella necessità, perché non cadiamo nella tentazione di girare al largo dalle difficoltà altrui. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

mano, con umiltà e sincerità, nascono rapporti veri e duraturi.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

la Veronica asciuGa il Volto a Gesù

Non ha apparenza né bellezza per atti-rare i nostri sguardi; non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire; come uno davanti al quale ci si copre la faccia (Is 53,2-3).

6i poveri - il coraggio della giustizia

I poveri ci ricordano le ingiustizie che sono nel mondo. Il loro sguardo ci interpella, non può lasciarci indifferenti in una società che, spesso, si preoccupa dell’apparenza e dell’efficientismo, e nasconde dietro a un paravento tutto ciò che non le piace.La Veronica ci insegna il coraggio di uscire dalla massa per correre incontro a Gesù. E’ lo slancio dell’amore che non ha paura di niente e si ribella all’in-giustizia. Veronica esce dalla folla e va a tergere il volto a un innocente che presto verrà ucciso, a una persona che ha fatto solo del bene e sta per ricevere il massimo del male. Quante ingiustizie ci sono nella nostra società: la povertà e la fame, le discriminazioni razziali o politiche, il bullismo, i compromessi meschini ne sono un esempio scan-daloso. Il compito di noi cristiani è di

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Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a impegnarci per la giustizia.Signore Gesù, aiutaci a impegnarci per la giustizia.• Quando le persone non hanno il

cibo necessario.• Quando le persone non hanno i

diritti essenziali.• Quando la dignità dei più poveri è

calpestata.

Signore Gesù, sull’esempio della Veronica, donaci la forza e il coraggio di uscire fuori dal branco per correrti incontro nei fratelli che sono colpiti da ogni forma di ingiustizia. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

avere il coraggio di indignarci davanti alle ingiustizie e uscire dalla mischia per denunciarle.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù cade Per la secon-da Volta 7Noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pa-gani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltez-za di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1 Cor 1,23-25).

un paio di occhiali scuri - la superficialità

Un’altra caduta: la superficialità. L’im-magine che può rendere l’idea della superficialità sono gli occhiali scuri: essi ci riparano dai raggi del sole, rna se li mettiamo sulla nostra anima ci fanno vedere tutto in modo superficiale, sfuo-cato; non ci lasciano vedere la luce che Gesù invia per illuminare i nostri passi.Essi ci proteggono, ci mimetizzano; purtroppo, sovente, li mettiamo an-che sul cuore per non vedere in modo chiaro il volto dei fratelli, i bisogni di coloro cha abbiamo intorno; di conse-guenza vediamo tutto in modo superfi-ciale, senza farci troppo coinvolgere. In questo modo gli atteggiamenti superfi-ciali ci fanno cadere in peccato, perche non ci permettono di affrontare bene le cose, non ci fanno appassionare ad esse e ci mantengono distaccati. Non afferriamo il valore della realtà che ci

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Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a vincere la su-perficialità.Signore Gesù, aiutaci a vincere la superficialità.• Quando siamo attratti a cercare ciò

che è comodo.• Quando ci accontentiamo per non

impegnarci.• Perché sentiamo il desiderio di

approfondire le cose per capirle meglio.

Signore Gesù, aiutaci ad appassionarci a tutto ciò che ci sta intorno, perché tutto è dono del tuo infinito amore; solo in questo modo potremo sconfig-gere il virus della superficialità. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

circonda e ci sentiamo smarriti, perché camminiamo al buio.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù incon-tra le Pie donne 8Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Perché se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?» (Lc 23,28.31).

un fazzoletto - lo scorag-giamento

Il fazzoletto serve anche per asciugare le lacrime in un momento di compas-sione o di sofferenza; il sudore in un momento di fatica o di calura; se sven-tolato, è anche segno di resa.Quanti fazzoletti tiriamo fuori nel nostro cammino: per piangere o per asciugare le lacrime altrui; per asciuga-re il sudore in momenti di particolare tensione; oppure per arrenderci davanti a una realtà. Per non scoraggiarci dob-biamo metterci subito in movimento per cambiare e migliorare la realtà che ci commuove, che ci affatica o che ci fa soffrire. Non bisogna piangersi addos-so, perche essere cristiani vuol dire non indugiare troppo nel sentimentalismo o nelle condizioni che ci sono di grave peso. Tali atteggiamenti, infatti, para-lizzano la realtà, con il rischio di non vedere alcuna via d’uscita. I momenti

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di prova sono, invece, occasioni in cui è necessario tirare fuori tutta la nostra forza per reagire e per superare le diffi-coltà.

Preghiamo

Signore Gesù, solleva il nostro cuore.Signore Gesù, solleva il nostro cuore.• Quando non abbiamo la forza per

reagire.• Quando siamo toccati dalla soffe-

renza dei fratelli.• Perché non ci accontentiamo di

semplici pacche sulle spalle.

Signore Gesù, nei momenti di riflessio-ne e di scoraggiamento tocca il nostro cuore, perché possiamo reagire con forza per affermare che il cristiano è l’uomo della speranza e dell’ottimismo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù cade Per la terza Volta 9

una finestra chiusa - la diffidenza

La finestra chiusa indica paura di aprirsi al mondo, cioè agli altri. E’ la totale mancanza di fiducia verso la realtà esterna. E’ rinunciare all’incontro e alla comunicazione.Quando cadiamo nella diffidenza non siamo più persone libere, ma preve-nute perché abbiamo paura di tutto. Non vediamo le persone e le cose che ci circondano nella loro luce vera, non vediamo la verità del progetto di Dio, rna blocchiamo tutto sotto i pregiudizi umani. Il grande rischio è di non coglie-re i segni positivi presenti in tutto ciò che ci circonda, rna di evidenziare solo i lati negativi; questo atteggiamento sfocia nel pessimismo. In questa modo, non ci fidiamo piu di Dio e dei fratelli; ci isoliamo, rinunciamo al confronto e contiamo solo su noi stessi, con tutti i rischi che ne derivano.

Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca (Is 53,7).

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Preghiamo

SignoreGesù,aiutaciavincereladiffi-denza.Signore Gesù, aiutaci a vincere la diffidenza.• Quando siamo prevenuti verso il

nostro prossimo.• Quando ci è difficile aprire il nostro

cuore.• Quando non valorizziamo nel giu-

sto modo gli altri.

Signore Gesù, aiutaci a vedere le perso-ne e tutto il creato con amore e spirito libero senza diffidenza, perché tutto è dono e coopera alla nostra realizzazio-ne di creature. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

Gesù è sPo-Gliato delle sue Vesti 10Giunti al luogo detto Golgota, che signi-fica «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato can fiele. Egli lo as-saggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte (Mt 27,33-35).

un abito - l’insicurezza

L’abito rappresenta le nostre sicurezze, come vogliamo apparire davanti agli altri: è una vera e propria maschera. Molte volte, l’abito che indossiamo è ricercato e curato in ogni minimo parti-colare, rna il nostro animo è smarrito.Quando siamo spogliati da tutte le nostre certezze, dalle nostre sicurezze e comodità sentiamo tremare la terra sot-to i piedi. In queste situazioni possiamo imparare a dare il giusto valore alla realtà che ci circonda. Avvertiamo che tutto ciò che è terreno è limitato e passa nel tempo, per questo abbiamo bisogno di fondare la nostra vita su qualcosa che sia duraturo, che appaghi le nostre attese e vinca le nostre inquietudini. E’ il momento in cui dobbiamo ancorare la nostra fede su Gesù e sulle sue parole di vita eterna. E’ importante, allora, far risuonare in noi alcune sue parole: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede

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in me, anche se muore, vivrà» (Gv 11,25); «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).

Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a fondare la no-stra sicurezza in te.Signore Gesù, aiutaci a fondare la nostra sicurezza in te.• Quando ci sentiamo spogliati da

tutto.• Quando non abbiamo fiducia nelle

nostre possibilità.• Quando cadiamo nel pessimismo.

Signore Gesù, aiutaci a comprendere che le cose e gli idoli di questo mondo passano, affinché fissiamo il nostro sguardo sopra di te che sei la vera vita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

11Gesù è in-chiodato sulla croce

Ora io sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e dò compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa (Col 1,24).

le fasciature - le ferite quotidiane

Le fasciature ci richiamano alla mente le sofferenze che abbiamo avuto. Sono segni che ci ricordano incidenti, cadute, momenti poco belli. Al tempo stesso, però, ci rammentano che abbiamo su-perato quelle prove, che vengono pian piano spostate nel bagaglio delle nostre esperienze passate.Nella nostra esperienza di vita, quanti chiodi, piccoli o grandi, trapassano la nostra carne. La sofferenza, le delusio-ni, il dolore ci inchiodano quotidiana-mente alla croce. A tutto questa non ci possiamo sottrarre ma, per dare valore a queste prove e vederle in una luce nuova, dobbiamo pensare a Gesù che si lascia inchiodare per la nostra redenzio-ne. Le sofferenze e le prove, vissute in modo positivo, aprono il cuore, allar-gano i nostri orizzonti, rendendoci piu disponibili a capire le sofferenze altrui.

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Le ferite, in questo modo, si rimargina-no e diventano esperienza di vita che ci aiuta a crescere per non ripetere più quegli stessi sbagli e, al tempo stesso, ci sollecita ad aiutare gli altri a non farli.

Preghiamo

Signore Gesù, trasforma le nostre cica-trici in segni di redenzione.Signore Gesù, trasforma le nostre cicatrici in segni di redenzione.• Quando non siamo capaci di legge-

re in positivo la nostra storia.• Quando non abbiamo la forza di

ringraziare per le esperienze fatte.• Quando non riusciamo a cicatrizza-

re nostre ferite.

Signore Gesù, fa’ che, contemplando latua crocifissione, sappiamo dare senso alle nostre piccole crocifissioni quo-tidiane, accettandole con pazienza e amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

12Gesù muore in croce

Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cri-sto Gesù: egli: pur essendo nella condizio-ne di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simi-le agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce (Fil 2,5-8).

una corona di spine - il regno di dio

La corona di spine è il copricapo regale portato da Gesù durante la Via Crucis: dalla sua condanna fino alla sua mor-te in croce. Nel nostro tempo, questa particolare copricapo viene intrecciato con il filo spinato dei campi di prigio-nia, dei muri che dividono le famiglie e i popoli.Gesù viene condannato a morire sulla croce perché si è dichiarato re di un re-gno particolare: il Regno di Dio, che è un regno in cui deve trionfare l’amore. Gesù sacrifica la sua vita sulla croce per sconfiggere l’ingiustizia, il peccatodegli uomini e la morte. Il suo corpo martoriato e le sue mani inchiodate sono il segno del suo amore infinito per noi. La regalità di Gesù si manifesta nell’amore che salva, che redime. Le ultime parole di Gesù sono parole di amore, di perdono e di salvezza: Gesù

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garantisce al buon ladrone che lo porte-rà con sé in Paradiso, e chiede al Padre di perdonare i suoi carnefici. Oggi, Gesù è il re di coloro che sono oppressi, che sono poveri, che non hanno forza e voce per opporsi ai soprusi.

Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci ad accettare le nostre piccole morti quotidiane.Signore Gesù, aiutaci ad accettare le nostre piccole morti quotidiane.• Nell’ambiente familiare.• Nell’ambiente di lavoro.• Nel nostro cammino di fede.

Signore Gesù, contemplando il dono totale della tua vita per noi, aiutaci a saper donare un po’ della nostra vita e del nostro tempo ai fratelli che più ne hanno bisogno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

13Gesù è de-Posto dalla croce

E’ piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte Ie cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulia terra, sia quelle che stanno nei cieli (Col 1,19-20).

un orologio - il compi-mento

L’orologio ci ricorda che il tempo passa e non ritorna indietro. La nostra vita ha valore e si realizza se non perdiamo tempo e portiamo a compimento la no-stra missione, cioè il disegno che Dio ha tracciato per noi.Il corpo senza vita di Gesù ci ricorda che la sua missione è stata compiuta: si è sacrificato per la salvezza dell’uma-nità. Gesù viene deposto dalla croce e viene accolto da sua madre. Colui che è Onnipotente, per amore, si è reso com-pletamente impotente. Gesù ci ha dato l’esempio della donazione totale di sé, egli è la vittima innocente immolata per tutti noi. Nel suo corpo senza vita contempliamo l’amore vero che dona totalmente se stesso per il bene degli altri. E’ la realizzazione del progetto di Dio Padre. Gesù ci ricorda che tutti abbiamo un progetto da realizzare, per

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Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a non perdere tempo.Signore Gesù, aiutaci a non perdere tempo.• Perché sappiamo valorizzare il tem-

po che abbiamo a disposizione.• Nei rapporti interpersonali.• Nel rapporto con Dio.

Signore Gesù, tu sei l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, fa’ che nel silenzio della prova e della tentazione sappiamo avvertire la tua presenza confortante per portare avanti con fiduciosa speranza il tuo disegno sulla nostra vita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

essere utili agli altri, dal compito più umile a quello più alto, senza discrimi-nazioni.

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Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.Perché con la tua croce hai redento il mondo.

14Gesù è dePo-sto nel se-Polcro

Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù (Gv 2,19.21-22).

la Bibbia - le promesse

Nella Bibbia troviamo le risposte alle nostre attese. La Bibbia è un libro da leggere, da vivere, da pregare, perché ci parla del progetto che Dio ha prepa-rato per l’umanità. Progetto di amore che tende alla vera realizzazione della persona.

Tante sono le promesse che facciamo, rna quante ne manteniamo? In questa stazione, Gesu ci chiede di pazientare, di saper attendere, perche lui mantiene sempre le sue promesse. La Scrittura presenta l’opera redentiva di Dio Padre, attraverso la storia del popolo eletto e la rivelazione di Gesù. Bisogna fidar-si di Dio e attendere la realizzazione della sua Parola, che è parola di vita per sempre. L’attesa viene confortata dalla speranza, la quale si manifesta nel riporre la nostra sicurezza in Dio, abbandonandoci alla sua volonta. In

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questo cammino ci sono di esempio i santi, che sono una sorta di Vangelo vissuto, e sono diventati tali, perché hanno perseverato nella fede, senza mai dubitare dell’amore di Dio.

Preghiamo

Signore Gesù, aiutaci a confidare nella tua Parola.Signore Gesù, aiutaci a confidare nella tua Parola.• Affinché ci avviciniamo alla lettura

della Parola di Dio.• Affinché sappiamo cogliere il pro-

getto di amore che è presente nella Bibbia.

• Affinché confrontiamo la nostra vita con la Parola di Dio.

Signore Gesù, tu sei Parola di vita eterna, aiutaci ad attendere con fede le promesse che ci hai fatto e che sono racchiuse nel tuo Vangelo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.Amen.

Signore Gesù, rimani accanto a noi nella vita quotidiana perché non ci chiudiamo in noi stessi ma manteniamo viva l’attenzione necessaria per scorgere e alleviare le sofferenze altrui. E così, protesi nell’adesione alla volontà del Padre, possiamo costruire insieme a Te un mondo più giusto, più fraterno e più solidale, facendo

diventare ogni nostra croce una via alla conversione e alla redenzione.Amen

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