Vi annuncio una grande Gioa - Casa Santa Maria

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GIOIAGIOIA

LL’Araldo’Araldo4.4. 20172017Casa S. MariaCasa S. Maria

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Carissimi amici e benefattori di Casa S. MariaCasa S. Maria

La Speranza, la gioia e la Pace diGesù Bambino sia con voi e con tutti i

vostri cari perchè possiate trascorere unSanto natale del Signore con il cuore libero dal male. Sono duemila anni che la stella di Betlemme haBrillato di luce nella notte di questa umanità, maancora fa fatica a trovare accoglienza in tanta partedi popoli e nazioni. Gesù è il dono d’amore del Padreper tutti i suoi figli, ma questa proposta d’AmoreInfinito ed Eterno resta al freddo e al gelo di questansotro cuore pieno di tante idolatrie e appesantito datroppae miserie. Come duemila anni fa, ancora ogginon c’è posto per il Figlio di Dio, e senza la sua pre-senza restiamo terribilmente vuoti, freddi e duri,incapace di tenerezza ed amore.“Gloria a Dio nell’alto dei cieli e Pace in terra agliuomini amati dal Signore” cantano gli angeli aipastori. Carissimi amici e benefattori è questo l’au-gurio che la comunità di Casa S. Maria insieme atutti i Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù sparsi nelmondo vi fa nella certezza che non esista dono piùgande di questo. Vi doniamo l’Amore che noi stessiabbiamo ricevuto: l’Amore del Padre che in Gesù siè fatto pane spezzato per la vita di tutti. Bambino Gesù, Emmanuele, che da ricco ti sei fattopovero per insegnarci la libertà nell’amore, fa chesappiamo benedirti e ringraziarti sempre. Tu che tisei totalmente donato a noi per amore, fa che impa-riamo a condividere le immense ricchezze del crea-to perchè nessuno muoia a causa dei nostri cuoriingrati. Guariscili e liberaci dai tanti Erodi che fannostrage di innocenti perchè possiamo benedire ilPadre datore della vita.La comunità di Casa S. Maria vi augura con affetto egartitudine un Santo Natale e un Buon Anno.

Buon Natale!Buon Natale!

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Gesù Bambino,c'è tanto freddo nel mondo,

in questa notte del tuo Natale.

Il mondo è come un vecchio pellegrino,carico di stanchezza e di dolore,

che va cercando nel buio della nottela luce del tuo presepe.

Gesù Bambino, lasciati trovarenella tua culla d'amore,

perché il mondo possa rinsavire,perché il mondo ti possa riabbracciare.

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TEMPO DI TEMPO DI AAVVENTVVENTOO

La Chiesa chiama Avvento le quattro settimaneche precedono il Natale. La radice latina della parola Avvento significa:venire accanto, farsi vicino. È il tempo in cui tutto si fa’ più vicino. Dio si fa’vicino all'uomo attraverso il Suo Figlio Gesù,l'uomo si fa’ vicino al suo prossimo e ogni uomosi fa’ vicino al proprio cuore. “Il tempo dell’Avvento”, scriveva Santa Teresadi Calcutta, “è come il tempo di primavera nellanatura, quando ogni cosa si rinnova ed è cosìfresca e rigogliosa. L’Avvento dovrebbe compiere questo in noi, rin-novarci e renderci rigogliosi, capaci di ricevereCristo in qualunque forma venga a noi.Se veramente vogliamo che Dio ci riempia, dob-biamo svuotare noi stessi, attraverso l’umiltà, ditutto l’egoismo che è dentro di noi”.

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Vieni in silenzio, noi non sappiamo più cosa dirci:e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine, ma ognuno di noi è sempre più solo:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni, figlio della pace, noi ignoriamo cosa sia la pace:e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a cercarci, noi siamo sempre più perduti:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni tu che ci ami: nessuno è in comunione col fratello

se prima non è con te, Signore.

Noi siamo tutti lontani, smarriti,non sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.

Vieni, Signore. V ieni sempre, Signore.

DAVID MARIA TUROLDO

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La novena si recita nei nove giorni precedenti lasolennità del Natale, dal 16 al 24 dicembre. Unaiuto a prepararsi spiritualmente alla festa dellanascita di Nostro Signore.Si inizia con il CANTO DELLE PROFEZIE trat-to da brani dell'Antico Testamento. Segue il POLISALMO , un testo costruito com-ponendo i vari versetti presi da vari salmi acarattere di invocazione per la venuta delMessia.Il MAGNIFICAT è introdotto dall'Antifona pro-pria del giorno che si ripete anche alla fine dopoil Gloria.Dopo il PADRE NOSTRO si conclude con laPreghiera Finale.

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NOVENA DI NATALENOVENA DI NATALE

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CANTCANTO DELLE PROFEZIEO DELLE PROFEZIE

Rit. Venite adoriamo il Re Signore che staper venire.

Godi figlia di Sion, esulta figlia diGerusalemme, ecco il Signore verrà e in quelgiorno vi sarà gran luce, i monti stilleranno dol-cezza, e dai colli scorrerà latte e miele, perchéverrà un grande profeta e rinnoveràGerusalemme. Rit.

Ecco dalla casa di David, verrà il Dio Uomo asedersi sul trono; vedrete e godrà il vostrocuore. Rit.

Ecco verrà il Signore, il nostro Protettore ilSanto d'Israele, portando sul capo la coronaregale e dominerà da un mare all'altro e dalfiume ai confini estremi della terra. Rit.

Ecco apparirà il Signore e non mancherà diparola, se indugerà attendilo, perché verrà enon potrà tardare. Rit.

Il Signore discenderà come pioggia sull'erba: inquei giorni spunterà la giustizia e l'abbondanzadella pace: tutti i re della terra lo adoreranno etutti i popoli lo serviranno. Rit.

Nascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dioforte: egli siederà sul trono di Davide suo padree sarà dominatore e avrà sulle spalle la potestàregale. Rit.

Betlemme, città di Dio altissimo, da te verrà ildominatore d'Israele; le sue origini sono dall'e-ternità, e sarà glorificato in tutto il mondo; allasua venuta stabilirà la pace sulla nostra terra.Rit.

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POLISALMOPOLISALMO

Si rallegrino i cieli ed esulti la terrao monti acclamante, inneggiate.

Ecco il vostro Dio viene e ci salvaavrà compassione dei poveri.

O cieli mandate la rugiadale nuvole piovano il Giusto.

La terra si apra e spunti il Salvatoree faccia germogliare la giustizia.

Tu che ami il tuo popolo, ricordati di noifacci visita nel tuo Salvatore.

Dimostraci, Signore, la tua misericordiae donaci la tua salvezza.

Signore degli eserciti vieni a liberarciIllumina il tuo volto e noi saremo salvi.

Così verrà conosciuta sulla terra la tua viain tutte le nazioni la tua salvezza.

O Pastore d'Israele, ascolta il nostro gridovieni e risveglia la tua forza.

Vieni, Signore, vieni e non tardaresciogli i peccati del tuo popolo.

Gloria al Padre...

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MAGNIFICAMAGNIFICATT

Antifona del giorno.

L'anima mia magnifica il Signoree il mio spirito esult a in Dio, mio Salvatore,perché ha guardato l'umiltà della sua serva.D'ora in poi tutte le generazionimi chiameranno beat a.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotentee Santo è il suo nome:

di generazione in generazionela sua misericordia

si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri p adri,ad Abramo e alla sua discendenza,

per sempre.

Gloria al Padre...

Antifona del giorno.

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ANTIFONE ANTIFONE ALAL

MAGNIFICAMAGNIFICATT

Antifona del gior -no 16 dicembre.

Ecco verrà il ReSignore della terra, che

toglierà il giogo dellanostra schiavitù.

Antifona del giorno 17 dicembre.O Sapienza che uscita dalla boccadell'Altissimo, raggiungi gli estremi confini e conforza e soavità disponi ogni cosa, vieni ad inse-gnarci la via della prudenza.

Antifona del giorno 18 dicembre.O Signore e condottiero della casa d'Israele,che apparisti a Mosè nella fiamma del rovetoardente e gli desti una legge sul Sinai: vieni aredimerci con la potenza del tuo braccio.

Antifona del giorno 19 dicembre.O Radice di Jesse posta a segnale dei popoliinnanzi a cui faranno silenzio i re e che le gentiinvocheranno: vieni a liberarci e non tardare.

Antifona del giorno 20 dicembre.O chiave di David e scettro della casa d'Israele,che apri e nessuno può chiudere; chiudi e nes-suno può aprire: vieni e libera il prigioniero dalcarcere ove siede nelle tenebre e nell'ombra dimorte.

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Antifona del giorno 21 dicembre.O Astro che sorgi, splendore di eterna luce esole di giustizia; vieni ed illumina chi siede nelletenebre e nell'ombra di morte.

Antifona del giorno 22 dicembreO Re dei popoli a cui essi sospirano, pietraangolare che congiungi due popoli in uno: vienie salva l'uomo che hai formato dalla terra.

Antifona del giorno 23 dicembreO Emmanuele, nostro Re e Legislatore, sospirodelle genti e loro Salvatore: vieni a salvarci,Signore Dio nostro.

Antifona del giorno 24 dicembreDomani sarà sconfitto il male della terra eregnerà su noi il Salvatore del mondo.

Padre nostro...

PREGHIERA FINALE

Il tuo aiuto, Signore, cirenda perseveranti nelbene in attesa delCristo, tuo Figlio;quando Egli verrà ebusserà alla porta citrovi vigilanti nella pre-ghiera ed esultantinella lode. Per Cristonostro Signore. Amen.

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ECCOMI!ECCOMI!

“Non temere, Maria, perché hai trovato graziapresso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo daraialla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande echiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio glidarà il trono di Davide suo padre e regnerà persempre sulla casa di Giacobbe e il suo regnonon avrà fine”.… Allora Maria disse: “Eccomi, sono la servadel Signore avvenga di me quello che hai detto”(Lc 1,30-33; 38).

Le parole che l'angelo pronunzia offrono unaperfetta definizione dell'identità di Cristo, un pic-colo Credo. Quello che Maria concepirà sarà ilgrande in assoluto, re eterno, discendente davi-dico, Figlio dell'Altissimo e Figlio di Dio, il Santoper eccellenza.

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Di fronte al turbamento di Maria San Bernardocostruisce una deliziosa meditazione:

“L'angelo aspetta la tua risposta, o Maria! Stiamo aspettando anche noi, o Signore,questo tuo dono che è dono di Dio. Stà nelle tue mani il prezzo del nostro riscat -to. Rispondi presto, o V ergine. Pronuncia, o Signora, la parola che terra einferi e persino il cielo aspettano. Apri dunque, o V ergine beata, il tuo cuorealla fede, le tue labbra alla parola, il tuo senoal Creatore. Ecco, colui che è il desiderio ditutte le genti, stà fuori e bussa alla tua porta.Alzati, corri, apri! Alzati con la tua fede, corricol tuo af fetto, apri col tuo consenso".

Maria, risponde all'angelo, con una formulasolenne "eccomi, sono la serva del Signore,avvenga di me quello che hai detto".Eccomi… è il grande "sì" della Madonna il cuivalore è inestimabile. La disponibilità totale diMaria alla Parola permette a Dio di compiere lasua promessa. Il Signore si fa’ uno di noi.La maternità di Maria è il segno discreto ed ine-quivocabile che davvero Dio opera in noi grandicose solo se a lui ci consegniamo senza i "ma"e senza "però", senza riserve e scadenze.L'essenza della nostra vita consiste nel poterdire, quando la riconsegneremo nelle mani diDio: Eccomi sono stato il tuo servo, ho volutocompiere in me la tua volontà.Potremo farlo solo se dopo ogni giornata dilavoro, ogni fatica, ogni impegno, sapremo sin-ceramente dire: "Ecco sono stato il servo delSignore: ho agito in modo che si avverasse inme, oggi, ciò che Egli ha voluto".

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O Maria, donna fedele,insegnaci a dire di "sì":prontamente, generosamente, eroicamente, sempre.

Insegnaci a dire "sì"alla monotonia dei nostri giornisempre uguali e sfibranti,all'oscuro dovere quotidiano,che costruisce il mondo.

Insegnaci a dire "sì"al Signore che chiama in mille modie in mille occasioni.

Insegnaci a dire "sì"per le meravigliose imprese dello Spiritoe della missione cristiana nella storia.

Insegnaci a dire "sì"anche alla croce, all'eroismo, al sacrificio, all'ora suprema della morte.

Fa’ che comprendiamo che nulla di grande, di bello,

di veramente duraturopotrà nascere nella nostra vitasenza i tanti piccoli "sì" di ogni giorno.

Amen.

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BEABEATTAA COLEI CHE HACOLEI CHE HA CREDUTCREDUTOO

"Benedetta tu fra le donne, e benedetto il fruttodel tuo grembo! A che debbo che la madre delmio Signore venga a me? Ecco, appena la vocedel tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambi-no ha esultato di gioia nel mio grembo. E beatacolei che ha creduto nell'adempimento delleparole del Signore" (Lc 1,42-45).

Maria, premurosa, incurante delle difficoltà cheuna giovane, nelle sue condizioni, può incontra-re sui monti di Giuda, va a visitare Elisabetta,per darle aiuto e non per qualche giorno, ma percirca tre mesi. Ma non è soltanto il sentimento umano di aiuta-re una parente che spinge Maria ad andare daElisabetta, ma è Dio stesso che, attraverso dilei, vuole cominciare a santificare, a benedire, asalvare.Elisabetta, illuminata dallo Spirito Santo, lo intui-sce subito.

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Dio viene nascosto agli occhi umani, ma non aicuori aperti all'illuminazione dello Spirito Santo. Anche a noi Gesù viene per mezzo di Maria. Lasua visita rimane invisibile ai nostri occhi, ma lasua venuta è reale ed attende la nostra concre-ta testimonianza d'amore.Accogliamo nel nostro cuore Gesù che viene ea lui chiediamo di riempire di una forza nuova lanostra vita, di aggiungere vita a vita, di rendercipiù dinamici e coraggiosi, più capaci di fatica perla gloria di Dio e il bene degli altri: vale a dire piùdisponibili all'amore.L'amore rende gloria a Dio e reca pace agliuomini.

Maria tu sai, alle volte, quanto è faticosa la nostra vita;

lo sai perché anche per te è stato così.Hai conosciuto il dolore, la povertà,

la fatica, la solitudine, il silenzio di Dio… Tutto hai provato, tu, così diversa

e così uguale a noi.Madre tenerissima,

cammina accanto a noi. Sostienici nella stanchezza.

Confortaci nel dolore. Dacci fiducia

quando vorremmo arrenderci. Facci guardare in alto,

perché la terra non ci sia troppo amara. Assicuraci che non siamo soli, perché tu ci prendi per mano

e stai al nostro fianco in questo andare della vita.

Amen.

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NON TEMERE!NON TEMERE!

"Giuseppe, figlio di Davide, non temere di pren-dere con te Maria, tua sposa, perché quel che ègenerato in lei viene dallo Spirito Santo. Essapartorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egliinfatti salverà il suo popolo dai suoi peccati" (Mt1,20-21).

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Giuseppe è davanti ad una scelta drammatica.La legge gl'impone l'obbligo della denunzia. Maegli, essendo un uomo giusto, buono e miseri-cordioso, non osa neppure pensarlo.Combattuto tra mille pensieri, prega, riflette concalma e sceglie la via segreta, senza processoe clamore.Ma la notte del dubbio per Giuseppe vienesquarciata dalla grande rivelazione del misteroche sta compiendosi in Maria. Un angelo lo illu-mina e lo assicura. Il Signore irrompe nella vita di questo uomo e glichiede di vincere ogni paura e di affidarsi nellemani di Dio, perché attraverso di lui passerà lasalvezza di tutti i popoli. Come Maria, Giusepperisponde con piena disponibilità alla volontà diDio e si apre per lui una nuova vita e una mis-sione unica, quella di essere il padre putativo diGesù.

Scrive San Bernardino daSiena: "Se dunque tutta lasanta Chiesa è debitricealla Vergine Madre perchéfu stimata degna di riceve-re Cristo per mezzo di lei,così in verità dopo di leideve a Giuseppe una spe-ciale riconoscenza e rive-renza".Questo uomo buono egiusto prenderà a cuore lasua missione e protegge-rà sempre Maria e Gesù,diventando per tutti unmodello da imitare.Insegna ad ogni uomo lapiena fiducia in Dio.

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O San Giuseppe, tu che, quando vivevisulla terra, hai provato le nostre stesse dif -ficoltà, ansie, paure, stanchezze, povertà,malattie, per non far mancare nulla a Gesùe Maria, ottieni alle nostre famiglie quantoè necessario per una onesta esistenza,perché possiamo dedicarci con più sereni -tà alle cose dell'anima e ad altre buoneazioni di amore verso i fratelli bisognosi.

Tu che hai tanto amato la Santa Famigliafino a dedicare tutto te stesso per la suapace e sicurezza, prega per i nostri cariperché si sentano profondamente amati eprotetti dalla solidarietà di ogni membrofamiliare, e così possa regnare nellenostre case l'amore, la serenità, la com -prensione reciproca, la pace delle menti edei cuori, e la benevolenza del nostroPadre Celeste.

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Benedici le nostre fatiche e le nostre attivi -tà. Dona il lavoro ai nostri cari per supera -re più facilmente le dif ficoltà della vita.Sorreggi i deboli che stanno per cadereper la stanchezza e l'irruenza del male.Consola gli af flitti, gli abbandonati, i perse -guitati.

Provvedi a quelli che non hanno un tettoper ripararsi e un pane da mangiare.Proteggi la Chiesa e dona al Papa manoforte e cuore saldo per il bene dei fedeli.Tieni lontano dalle nostre famiglie i vizipeggiori che ne minano le fondamentastesse e ne provocano l'irreparabile rovi -na.

Accresci, infine, in tutti i cuori il timoresanto di Dio e fa' che un giorno possiamomorire fra le tue braccia e quelle di Gesù edi Maria, per risvegliarci in eterno fra glisplendori del paradiso.

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È NAÈ NATTO PER NOIO PER NOI

“Diede alla luce il suo figlio primogenito, loavvolse in fasce e lo pose in una mangiatoria,perché per loro non c'era posto nell'alloggio" (Lc 2, 7).

La Parola di Dio si è fatta carne. Il Verbo di Dioè venuto dal cielo in casa nostra. Ha volutoessere simile a noi, eccetto il peccato. È nato bambino, debole, vulnerabile, fragile. Siè posto fra le nostre mani con totale abbandono.Ai nostri occhi inquieti ed ansiosi giunge il lietoannuncio: Gesù è la gioia della nostra vita! Essaè fonte di pace con noi stessi, con gli altri, con ilmondo: è riconciliazione.Soltanto l'uomo riconciliato con se stesso, con ilprossimo e con Dio, è veramente contento esereno.

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Per questo augurare Buon Natale significa: ti auguro che la tua gioia diventi la gioiadegli altri, che tu imitando la generosità diDio che si è fatto tuo simile, sappia dare unpoco della tua gioia a chi né ha meno di te .

PERCHÉ SONO NAPERCHÉ SONO NATTO...O...

Sono nato nudo, dice Dio,perché tu sappia spogliarti di te stesso.

Sono nato povero,perché tu possa considerarmi

l'unica ricchezza.Sono nato in una stalla,

perché tu impari a santificare ogni ambiente.

Sono nato debole, dice Dio,perché tu non abbia mai paura di me.

Sono nato per amore,perché tu non dubiti mai del mio amore.

Sono nato di notte,perché tu creda che possa illuminare

qualsiasi realtà.Sono nato persona, dice Dio,

perché tu non abbia mai a vergognarti di essere te stesso.

Sono nato uomo,perché tu possa essere "dio".

Sono nato perseguitato,perché tu sappia accettare le dif ficoltà.

Sono nato nella semplicità,perché tu smetta di essere complicato.

Sono nato nella tua vita, dice Dio,per portare tutti alla casa del Padre.

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PEREGRINAPEREGRINATIO MARIAETIO MARIAESantuario Cuore Immacolato di MariaSantuario Cuore Immacolato di Maria

Il Santuario di Fatima dispone di sei immaginidella Madonna: la prima esposta nella Basilica,la seconda nella Cappella delle apparizioni e lerestanti sono destinate per i pellegrinaggi nazio-nali ed internazioni, in tutto il mondo.Queste immagini sono state realizzate esplicita-mente su indicazioni di Suor Lucia e hanno loscopo di far raggiungere ed avvicinare, dallosguardo dolce di Maria, tutti coloro che non pos-sono recarsi personalmente in pellegrinaggio aFatima, di promuovere la devozione allaMadonna di Fatima, di far conoscere e diffon-dere il Suo messaggio.Dal 10 al 14 luglio anche la nostra diocesi diAscoli Piceno ha avuto la gioia della visita dellanostra Mamma celeste.Accompagnata dal Direttore Nazionaledell'Apostolato Mondiale di Fatima, don VittorioDe Paoli, prevosto a Milano, è arrivata ad Ascoliil giorno 10 luglio. Ha fatto visita ai luoghi dellasofferenza, quali il carcere, le case di cura, l'o-spedale e, in particolare, è stata portata neicomuni colpiti dal terremoto (Arquata del Trontoe Pescara del Tronto).Proprio in occasione del centenario della terzaapparizione, la sera del 13 luglio, è arrivata nelnostro Santuario, portata da don Vittorio DePaoli.Il nostro vescovo, Monsignor Giovanni D'Ercole,ha preseduto la celebrazione eucaristica insie-me ai sacerdoti della Vallata.Durante l'omelia ha voluto ricordare a tutti ilmessaggio di pace e di speranza di Fatima, l'in-vito alla preghiera e alla penitenza.

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Alla fine della celebrazio-ne il vescovo e i sacerdo-ti hanno affidato tutti allamaterna protezione diMaria, con la preghierache il vescovo a compo-sto appositamente per ilnostro Santuario.

Tutti hanno voluto saluta-re, accarezzare la statuadella Madonna. Tanti ivolti sofferenti che si illu-minavano davanti a quel-la piccola statua cheinfondeva pace e sereni-tà, che dava coraggio nelcontinuare il doloroso edifficile cammino dellavita. Avendo però nelcuore la certezza di nonessere soli. Maria, donnadel popolo, è la nostracompagna di viaggio.

La statua della Madonnadi Fatima è rimasta finoal giorno dopo nel nostroSantuario.

Al mattino, insieme contanti fedeli è stata saluta-ta con le lodi, poi con lacelebrazione della SantaMessa, seguita dalla reci-ta del Santo Rosario, finoalle ore 10.

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Nel momento della par-tenza occhi lucidi dallacommozione, hannosalutato la MammaCeleste. Don Vittorio DePaoli, prima di partire, haricordato la semplicità deitre pastorelli di Fatima,Lucia, Francesco eGiacinta. Perché è nellasemplicità delle piccolecose, fatte con il cuore,che stà il segreto dell'in-tera esistenza.

È stata una visita cheresterà a lungo nellamemoria delle persone.Nel cuore, rimane la con-fortevole certezza dellapresenza di Maria, che sifa’ pellegrina per venirciincontro, per stare insie-me con noi, per essereuna di noi. La Madonna di Fatima ciricorda il suo messaggiodi amore, di speranza, ciinvita alla preghiera, adoffrire a Dio le nostre pic-cole e grandi croci di ognigiorno. Da non dimenticare laConsacrazione al SuoCuore Immacolato, persentirci figli amati dallapiù tenera e dolceMamma.

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Come molti di voi sanno, ilnostro Santuario è undono fatto alla nostraMamma celeste per la suaprotezione e benedizione. Durante la seconda guer-ra mondiale, nonostante ibombardanti da più fronti,Casa S. Maria non subìalcun danno e con essa i150 ragazzi presenti.I padri capirono subito cheuna mano potente li avevaprotetti e difesi. Per que-sto vollero costruire unaGrotta nel giardino dellacasa. Per un mese intero siimprovvisarono muratori epietra su pietra, nel mag-gio del 1949 veniva inau-gurata la Grotta diLourdes. Era la risposta dei figli allaMadre che tanto avevabenedetto la sua casa. Tutte le celebrazioni sisvolgevano nella Grotta,alla sera i ragazzi prima diandare a dormire faceva-no un saluto alla loroMamma del Cielo. Il mese di maggio era par-ticolarmente sentito,come tutte le feste maria-ne.

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Con il tempo si sentì l'esigen-za di costruire una Chiesa. Ilprimo novembre 1950 venivaposta la prima pietra. In quel-lo stesso giorno il Papa PioXII definiva il dogmadell'Assunzione al Cielo dellaBeata Vergine Maria. Lacostruzione non poteva inizia-re sotto miglior auspicio.Il 25 marzo 1953, festadell'Annunciazione, venivainaugurata. L'anno 1954 era stato procla-mato dal Sommo Ponteficeun Anno Mariano. Casa S.Maria, che s'intitolava allaVergine, non poteva rimanereindietro nelle iniziative. Perciòpredispose un programma,tra cui un pellegrinaggio ditutti gli apostolini al Santuariodi Loreto e il completamentodel Santuario, con la dedicaal Cuore Immacolato diMaria.La festa della chiusuradell'Anno Mariano, su richie-sta del parroco di Pagliare,Don Riccardo Marucci, fucelebrata insieme alla parroc-chia.La nuova statua del CuoreImmacolato di Maria, scolpitada Ferdinando Perathoner adOrtisei (Bolzano), venneesposta nella Parrocchia di

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Pagliare per tutta l'ottavadell'Immacolata. Poi, la seradella festa, con una splendi-da fiaccolata, tutto il popolodi Pagliare l'accompagnònel nostro Santuario, dovela parrocchia si consacrò alCuore Immacolato di Maria.Da allora, ogni anno, festeg-giamo la nostra Mamma delCielo, che ci ha protetto ebenedetto sempre.Siamo sacerdoti consacratial S. Cuore di Gesù, comedesiderava il nostro fonda-tore, il venerabile padreLeone Giovanni Dehon. Perquesto, nel 2015, abbiamovoluto costruire, all'internodel Santuario, una cappelli-na dedicata al CuoreMisericordioso di Gesù. Perla celebrazione delle Ss.Messe feriali e per l'esposi-zione del SantissimoSacramento. Nel mese di maggio la sta-tua della Madonna è statariportata ad Ortisei per esse-re restaurata. Il lavoro èstata eseguito dal figlio e dalnipote di FerdinandoPerathoner, ed ora è piùbella di prima. Per un perio-do è stata esposta sull'altaree poi è tornata al suo postod'onore.

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Il 13 giugno 2015 su decretodel nostro vescovo, Mons.Giovanni D'Ercole, il SantuarioCuore Immacolato di Maria èstato eretto SantuarioDiocesano e SantuarioGiubilare. Tante sono le persone che lohanno visitato e sono passateattraverso la Porta Santa peravere l'indulgenza. Quest'anno la visita dellaMadonna di Fatima.Ogni altare, ogni cosa che sitrova all'interno del Santuariosono stati offerti dalla genero-sità dei benefattori, alcuni lohanno fatto in ricordo dei loroamati defunti. Nel Santuario sono presentidiversi quadri che rappresen-tano i nostri Santi protettori.Sono stati eseguiti ad olio dalnostro bravo Fratello coadiuto-re, Fratel Tapparo, missionarioper tanti anni in Mozambico eche ora riposa in cielo. Un grazie a tutte le personeche ci hanno sempre aiutato eche sono state per noi gli stru-menti vivi e validi dellaProvvidenza divina. Vegli, oggi e sempre, su di voie sulle vostre famiglie lanostra Mamma Maria, appor-tatrice di benedizione e dipace.

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ANNUNCIAANNUNCIATTORI ORI INSTINSTANCABILI ANCABILI DELDEL VVANGELOANGELO

Il Madagascar è un'isola a est dell'Africa, difronte al Mozambico. È chiamata "l'isola rossa"per il colore rosso predominante della sua terra,ricca di ferro. La prima missione cristiana fu al centro del norddel Madagascar a IMERIMANDROSO. Nel 1913 i padri dello Spirito Santo, fondaronola prima comunità. Nel 1953 fu ceduta ai padriTrinitari che vi lavorano per 21 anni, cercando diapprofondire nell'animo della popolazione leradici della fede.Nel 1975 i dehoniani iniziarono il loro apostola-to, grazie all'accordo tra Monsignor FrancescoVollaro e p. Giusto Pala, procuratore delle mis-sioni e fondatore del gruppo dei Laici TerzoMondo. Il primo missionario dehoniano a mettere piedesull'isola rossa è stato p. Nicola Giampietro.

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Dopo qualche mese lo raggiungeranno padreGaetano Di Pierro (oggi vescovo diMoramanga), Fratello Filippo Buti, padreCuomo Giuseppe.Il distretto di Imerimandroso si estendeva per3.300 km. Era un villaggio di circa 2.000 abitan-ti. Le strade non erano asfaltate, ma in terra bat-tuta. Il villaggio trovandosi in collina, mancava diacqua potabile. Alta la percentuale di mortalitàinfantile e di malattie infettive.Si iniziò abbastanza presto il progetto sociale,collaborando con il gruppo Laici Terzo Mondo,con la fondazione della scuola di falegnameria,di taglio e cucito, e di agricoltura per aiutare lapopolazione locale a svilupparsi socialmente. Si progettò e si realizzò la condotta di 25 km perportare l'acqua nel grande villaggio. Più passava il tempo e più ci si rendeva contodei grandi impegni sociali che i missionari dove-vano portare avanti. Grazie alla collaborazionecon le suore Missionarie dell'Immacolata, di ori-gine francese, furono aperti due dispensari perla cura dei malati e dei lebbrosi, e la scuoladelle classi inferiori per circa 300 alunni.Nel 1982 ai dehoniani italiani si aggiunseroanche i dehoniani portoghesi.

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Oggi le comunità dehoniane presenti sul suolomalgascio sono dieci. Tre sono le case per la formazione di giovaniaspiranti alla vita religiosa. Lo scopo più importante della presenza deho-niana in missione è dare alla chiesa locale leforze per gestirsi autonomamente, preparandoclero e strutture adatte per continuare con leproprie forze l'opera di evangelizzazione e diaccompagnamento della vita cristiana, iniziatasoprattutto dai primi missionari. Per questosono stati realizzati un piccolo seminario, il novi-ziato, una università con 1600 iscritti. Il lavoro che svolgono i padri in queste struttureè veramente difficile e delicato, perché si trattadi saper leggere i progetti di Dio nel cuore deigiovani e saperli accompagnare con forza e dis-crezione.Nei quattro distretti missionari sono statecostruite una parrocchia centrale e diverse cap-pelle intorno distanti fino a due o tre giorni dicammino a piedi.

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Per la loro costruzione ci siamo avvalsi dellacollaborazione dei cristiani del luogo. Divisi invari gruppi hanno aiutato a demolire i vecchiedifici, recuperando i mattoni e materiali ancorautilizzabili. Hanno preparato con noi i mattoninuovi, impastando il fango, facendo seccare imattoni al sole e infine cuocendoli nei grandifuochi. Tutta questa attività contribuisce a creare traloro uno spirito comunitario, affinché anche illavoro della gente diventi formativo. Durante le giornate lavorative un gruppo didonne pensa a cucinare per tutti gli operai, simangia insieme con molta allegria e dopo tuttoil lavoro si organizzano feste e gite degli operaistessi.Tutte le strutture che sono state realizzate sonosentite come beni della comunità, che si sentecosì partecipe della propria vita cristiana, sisente protagonista del proprio cammino di fede.Inoltre, danno occupazione a molte persone delluogo.Alcune di queste strutture sono immerse inpiena foresta. Per visitarle il missionario devepercorre a piedi anche 70 km. Il più delle voltela missione comprende venti villaggi.

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Un solo sacerdote per quarantamila animesparse su un territorio di 70 - 80 km di raggio. Ecapita che tutta la zona è solo foresta, senzastrade. Si procede tra mille difficoltà, spesso si affondanel fango a metà gamba o si procede tra polve-re rossa che toglie il respiro. I giovani del posto ci danno una mano, si arma-no di pale e picconi, e cercano di riparare allameglio frane, ponti rotti, buche. Ogni viaggio è sempre un'avventura, ma èanche un'occasione buona per formare la genteallo spirito di collaborazione.Quando arrivi, ti accoglie una grande festa. I cri-stiani aspettano con ansia l'arrivo del missiona-rio, gli vanno incontro consapevoli delle difficol-tà della strada e quando lo vedono sono felici el'accompagnano al villaggio, cantando inni dilode e di ringraziamento al Signore. La gente è povera ma generosa, quel poco chehanno lo mettono a disposizione anche privan-dosi del necessario. La stanchezza scompare come d'incanto, gra-zie al Signore che ci sostiene con la Sua grazia.

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La vita del missionario è una risposta alladomanda che Cristo farà a ciascuno di noi: chene hai fatto della tua fede?Noi cerchiamo di predicare la Parola, ma primadi tutto ci ritroviamo insieme alle famiglie, fac-ciamo amicizia con la gente, ci interessiamodella loro vita, viviamo con le persone… nonfacciamo l'elemosina per non umiliare la dignitàdell'uomo, ma insegniamo a lavorare, a prende-re in mano la zappa, la penna, l'ago e il filo… aguadagnarsi onestamente un pezzo di pane. Eci sentiamo bene perché viviamo con loro. Più che le opere che sono state fatte e che con-tinueremo a fare, è importante dare dignità alpopolo malgascio. Le strutture che sono staterealizzate, sono tutte realtà che aiutano la gentea sopravvivere e ad avere anche un margine dibenessere. Quello però che conta di più è ilfatto che i malgasci imparano a sfruttare le pro-prie capacità, a saper provvedere da soli alleproprie necessità senza dover dipendere daglialtri. Questo li aiuta a riscoprire la propria digni-tà e ad apprezzare la propria vita. Capisconoche quello che facciamo è per il loro bene.

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Importantissimaè la catechesi.Bisogna edu-care la gentea saperd is t inguereuna liturgiada un ritomagico o fol-

cloristico!Ogni occasione

è buona perincontri di preghiera.

Le chiese sono semprepiene di gente. Vengono un po'

tutti , anche pagani e protestanti. Sono occasio-ni di festa.Il missionario non può arrivare ovunque, perciòcuriamo moltissimo la formazione dei catechisti:sono loro poi che curano la catechesi nei villag-gi e il missionario passa ogni tanto a chiarire,risolvere dubbi, amministrare i sacramenti.I progetti ancora da realizzare o da portareavanti sono tanti.Un grazie di cuore a tutti i benefattori che hannosostenuto con le loro offerte, il nostro lavoro.Grazie a voi abbiamo potuto realizzare tuttoquesto.Continuate ad aiutarci, ma soprattutto continua-te a pregare per noi perché senza l'aiuto delSignore, il nostro lavoro sarebbe vano.Per noi missionari è importante, specialmente incerti momenti di stanchezza e scoraggiamento,sapere che alle nostre spalle ci sono tante per-sone che oltre a mandarci offerte stanno pre-gando per noi. A tutti il nostro grazie di cuore.

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Grazie Signore,ancora oggi tu sei in mezzo a noi,

cammini con noi.Tu solo puoi illuminare la nostra strada,

tu solo puoi nutrirci, guarire i nostri mali,

tu solo sei la nostra salvezza.

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“Voglio lasciare uno speciale insegna -mento ai miei cari missionari.Vi ricordo anzitutto di andare in missioneper lavorare al Regno del Cuore di Gesù,profondendovi grandi fatiche e immensisacrifici. Il vostro compito è eroico.Applicatevi dunque bene, con prudenza,con umiltà e costanza. Siate tutto fuocoper far conoscere, amare Gesù e l'ammi -rabile bontà che il suo Cuore ci ha testi -moniato in tutti i suoi misteri, e che inmodo speciale ci dona nella SantaEucaristia. Siate generosi sino alla fine”.

(IL VENERABILE PADRE LEONE GIOVANNI DEHON -BRUXELLES 1925).

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Signore, fammibuon amico di

tutti,fa' che

la mia personaispiri fiducia:a chi sof fre

e si lamenta,a chi cerca lucelontano da T e,

a chi vorrebbe cominciare e non sa come,

a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.

Signore aiutami,perché non passi accanto a nessuno

con il volto indif ferente,con il cuore chiuso,

con il passo af frettato.Signore aiutami, ad accorgermi subito:

di quelli che mi stanno accanto,di quelli che sono preoccupati

e disorientati,di quelli che sof frono senza mostrarlo,

di quelli che si sentono isolati senza volerlo.

Signore, dammi una sensibilità che sappia andare incontro ai cuori.

Signore, liberami dall'egoismo,perché T i possa servire,perché T i possa amare,

perché T i possa ascoltare in ogni fratello che mi fai incontrare.

S. VINCENZO DE' PAOLI

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MicroProgetti MicroProgetti per le missioni per le missioni del Madagascardel Madagascar

Il segreto dell'eterna giovinezza dell'anima

è avere una causa cui dedicare la vita.

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IMERIMANDROSO

1. La scuola di falegnameria, gestita da FratelButi , ha bisogno di aiuto. Quanti artigiani si sono formati in essa e hannotrovato con il diploma conseguito, un lavoro e ilmezzo per offrire una vita più decorosa allafamiglia. È stato comprato un terreno percostruire un nuovo capannone, ma ci sonospese da sostenere.

2. Nell'atelier le ragazze, imparano a cucire ericamare. Si preparano il corredo e le giovanimamme possono mettere da parte qualche sol-dino per aiutare la famiglia. C’è bisogno di comprare il materiale per lascuola e di pagare le rette scolastiche.

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MORAMANGA

3. Nella nuova parrocchia realizzata da PadreNicola Giampietro sono tante le famiglie pove-re che vanno a bussare alla sua porta. Spessosono in condizioni disagiate per malattia o per-ché l'uomo ha abbandonato la famiglia.

4. Accanto alla parrocchia si vorrebbe costruireun Centro Sociale. È una grande impresa, macon l'aiuto della Provvidenza si potrà realizzare.Esso sarà un luogo dove gli operai delle minie-re possono incontrarsi, dialogare, condividere eavere momenti di formazione umana e cristiana.

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Chi volesse aiutare agli studi un giovane adiventare un futuro missionario può farlo invian-do il suo contributo a favore:

5. studentato teologico a Ambolokandrina -TANANARIVE .

6. seminario minore di FIONARANTSOA .

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L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico:

NON IMPORTA AMALOSe fai il bene, ti attribuiranno

secondi fini egoistici:NON IMPORTA, FA' IL BENE

Se realizzi i tuoi obiettivi,troverai falsi amici e veri nemici:NON IMPORTA, REALIZZALI.

Il bene che fai verrà domani dimenticato:NON IMPORTA, FA' IL BENE.

L'onest a e la sincerità ti rendono vulnerabile:

NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO.

Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo:NON IMPORTA, COSTRUISCI.Se aiuti la gente, se ne risentirà:NON IMPORTA, AIUTALA.

Dà al mondo il meglio di te,e ti prenderanno a calci:

NON IMPORTA,DA' IL MEGLIO DI TE.

(da una scritta sul muro a Shishu Bhavan, la Casa dei bambini,

fondata da Santa Teresa di Calcutta)

Casa S. MariaCasa S. Maria via Roccabrignola, 1 63078 Pagliare (AP)

[email protected] Corrente Post ale CCP 4630

Coordinate Bancarie IBAN: IT03 L030 6969 7401 0000 0000 603

BIC: CITITMM

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Nel nuovo anno che inizia:il Signore sia davanti a me per mostrarmi la retta via.Il Signore sia vicino a me

per stringermi nelle Sue braccia eper proteggermi dai pericoli.

Il Signore sia dietro a me per custodirmi dalle insidie

degli uomini malvagi.Il Signore sia sotto di me

per sorreggermi quando cado, e liberarmi dal pericolo.

Il Signore sia dentro di me per consolarmi quando sono triste.

Il Signore sia intorno a me per difendermi,

quando gli altri mi accusano.Il Signore sia sopra di me

per benedirmi.Amen.

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CASA S. MARIA - 63078 PAGLIARE (AP) - C.C.P. 4630ANNO 68° - N.4 Novembre-Dicem,bre 2017 - Poste ItalianeSpA - Sped. in A.P. - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.

46) Art. 2, Comma 1, DCB Ascoli Piceno Autoriz. Trib. diAscoli Piceno N. 275 del 19-4-90 Direttore Responsabile P.Vincenzo Pinto www.casasantamaria.it - tel. 0736 - 899055

Taxe perçue (Tassa riscossa) CMPP Ancona

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all’amore di GESU?all’amore di GESU?

Buon Natale!Buon Natale!