Verso una revisione della Strategia EU 2020

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La revisione della strategia Europa 2020 Scenari e opportunità per l’Italia Andrea Renda CEPS, IAI, EUI, LUISS 7 luglio 2014

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Presentazione del prof. Andrea Renda nell'ambito del seminiario "Verso una revisione della Strategia EU 2020: scenari ed opportunità future". Istituto Affari Internazionali Roma, 7/7/2014

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La revisione della strategia Europa 2020Scenari e opportunità per l’Italia

Andrea RendaCEPS, IAI, EUI, LUISS

7 luglio 2014

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Agenda di oggi

• Descrizione della strategia Europa 2020

• La strategia a metà del percorso

• Opportunità per la revisione della strategia– Contenuti, obiettivi e target– Governance della strategia– Riposizionamento di Europa2020 nella governance della UE

(il semestre europeo)

• Prossimi passi

• Discussione interattiva

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La strategia Europa 2020

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La strategia Europa 2020

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La strategia Europa 2020

• Governance (iniziale)– Azioni divise tra livello UE e Stati Membri– Target diversi tra gli Stati Membri

• Ad esempio, l’obiettivo del 75% di adulti (20-64 anni) occupati sottendeva un intervallo che andava dal target maltese (62,9%) a quello danese (80%).

• Target nazionali parzialmente incoerenti con quello UE• Nel caso dei target relativi alla povertà, non è stato davvero possibile

assegnare obiettivi specifici per Stato Membro

– Gli Stati Membri presentano ogni anno due relazioni: • Programma di Stabilità e Convergenza (PSC)• Programma Nazionale di Riforma (PNR)

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La strategia Europa 2020

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I progressi ottenuti sin qui

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I progressi sin qui ottenuti (1)

• Comunicazione del marzo 2014: “progressi disomogenei”

– Occupazione: per raggiungere l’obiettivo 2020 occorrerebbero sostanziali progressi, soprattutto in termini di interventi mirati alla crescita. Nel 2020 si prevede un tasso di occupazione del 71,8%: mancano all’appello altri 16 milioni di persone.

– Ricerca e sviluppo: è improbabile che il target sia raggiunto (il tasso di crescita medio annuo della spesa R&S nell’UE dovrebbe raddoppiare rispetto al 2007-2012).

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L’occupazione (1)

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L’occupazione (2)Percentuale di occupati adulti di età 20-64, UE27

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Distanza dal targetOccupazione

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La spesa in ricerca e sviluppo

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Distanza dal targetR&D

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I progressi sin qui ottenuti (2)

• Comunicazione del marzo 2014: “progressi disomogenei”– Ambiente: tra il 1990 e il 2012 le emissioni di gas a effetto serra sono

diminuite del 18% nella UE. Questi progressi sono in parte attribuibili alle politiche in vigore su clima e energia e in parte alla crisi: un lieve aumento delle emissioni di gas a effetto serra si è registrato durante la temporanea ripresa del 2010.

– Risparmio energetico: progressi generali, ma solo tre Stati (Svezia, Estonia e Bulgaria) hanno finora raggiunto l’obiettivo nazionale. Francia e Regno Unito se ne distaccano di circa 10 punti percentuali.

– Efficienza energetica: richiederà ulteriori sforzi. Il recente calo del consumo di energia primaria deve essere mantenuto e ancorato a cambiamenti duraturi dei modelli di consumo energetico.

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I progressi sin qui ottenuti (2)

Emissioni di gas serra, UE27

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I progressi sin qui ottenuti (2)

Percentuale di rinnovabili sul consumo finale di energia

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I progressi sin qui ottenuti (2)

Consumo energetico primario e finale

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I progressi sin qui ottenuti (3)

• Comunicazione del marzo 2014: “progressi disomogenei”

– Istruzione: gli obiettivi relativi all’abbandono scolastico e al tasso di istruzione terziaria appaiono realizzabili entro il 2020. L’obiettivo italiano è il più basso (26-27%), mentre Portogallo, Irlanda e Lussemburgo hanno fissato obiettivi ambiziosi (ripettivamente 40%, 60% e 66%).

– Riduzione della povertà: il target è di difficile realizzazione. Il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è salito a oltre 124 milioni nel 2012.

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L’istruzione terziaria

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Povertà e esclusione socialePersone a rischio di povertà e/o esclusione sociale, UE27

Fonte: EurostatNOTA: l’indicatore sottostima l’effetto reale per via dell’abbassamento del reddito medio

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Cosa non ha funzionato? (1)

• Eterogeneità e incompletezza dei target

• Indicatori: troppi e parzialmente obsoleti

• Incoerenze e conflitti tra iniziative “faro”

• Dov’è il mercato interno?

• Dove sono le infrastrutture?

• Problemi di governance: pochi miglioramenti rispetto alla strategia di Lisbona

• Europa 2020 ha perso la sua centralità?

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Cosa non ha funzionato? (2)• L’iniziativa per le nuove competenze e i nuovi posti di lavoro

– Pochi e discontinui progressi– Progressivamente superata da altre misure come il pacchetto occupazione e quello sul

lavoro giovanile adottati nel corso del 2012– “La proposta sui principi guida atti a favorire condizioni propizie alla creazione di posti di

lavoro non registra progressi”– Scarso collegamento con il semestre europeo

• Youth on the Move: – tutte le iniziative previste sono state completate– Comunicazione carente? – “La natura di questo strumento e l’orientamento di lungo termine delle sue azioni non

hanno risposto alle aspettative di alcuni portatori di interesse, che avrebbero preferito un programma di spesa operativo”.

• L’Unione dell’Innovazione: – A buon punto per quanto riguarda la realizzazione dei 34 impegni– “Le dinamiche di convergenza interne tra le prestazioni degli Stati membri in termini di

innovazione hanno subito una battuta di arresto, mentre crescono le disparità”

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Cosa non ha funzionato? (3)• Agenda Digitale:

– In fase avanzata di realizzazione– Nonostante il 90% delle azioni previste siano state avviate, la UE si trova molto indietro

• Politica industriale– Progressi nella implementazione notevoli (oltre il 90% delle 70 azioni chiave è stato avviato), ma

risultati ancora assai modesti– Tre ostacoli: scarsa capacità degli Stati Membri di dar seguito a iniziative specifiche come lo Small

Business Act, la scarsa capacità delle istituzioni UE nel raggiungere le imprese meritevoli nell’ambito del COSME, e la difficoltà di raggiungere un consenso allargato su iniziative come il calcolo dei costi cumulativi in specifici settori industriali

• Europa efficiente sotto il profilo delle risorse– Quattro roadmap adottate per un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio nel 2050, per

un spazio unico europeo dei trasporti, per l’energia 2050 e verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse.

– Iniziative a medio termine su biodiversità, risorse idriche e qualità dell’aria

• Contrasto alla povertà– Realizzati circa i due terzi delle azioni previste– Non è riuscita ad “affermarsi pienamente quale quadro coerente e integrato per le politiche sociali e

a sfruttare le sinergie tra le diverse azioni, presentandosi piuttosto come una serie di iniziative il cui valore aggiunto non è chiaramente riconoscibile”.

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La revisione della strategia

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La revisione di Europa 2020

• La Presidenza italiana riconosce che, nel complesso, la strategia Europa 2020 resta valida, e la sostiene … la Presidenza intende promuovere un dibattito aperto al fine di rendere la Strategia Europa 2020 più valida ed efficace … assicurerà che la revisione di medio termine sia valutata in tutte le formazioni del Consiglio competenti.

• La Presidenza sosterrà … Europa 2020, in particolare promuovendo investimenti nel capitale umano, la R&S e l’innovazione, nonché creando condizioni favorevoli per il finanziamento a lungo termine dell’economia reale in settori chiave quali PMI e infrastrutture, con un maggiore coinvolgimento della BEI, in collaborazione con le banche nazionali di promozione degli investimenti

(Programma della Presidenza italiana

del Consiglio UE)

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La revisione: tre fronti

• Contenuti, obiettivi e target

• Governance della strategia

• Riposizionamento di Europa2020 nella governance della UE (il semestre europeo)

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Contenuti, obiettivi, target (1)

• La visione di fondo è corretta...– La crisi ha colpito maggiormente proprio i paesi che hanno

risposto meno agli stimoli della strategia (Gros e Roth, 2012)

• ...ma la strategia appare in parte obsoleta, in parte incompleta, in parte incoerente

– Vari opzioni da affrontare e analizzare a livello sia generale, sia settoriale

– Troppe iniziative?

– “Grand Projects”: infrastrutture, mercato interno, education

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Contenuti, obiettivi, target (2)

Opzione 1: Status quo

Opzione 2: Status quo “plus” (aggiornare gli indicatori)

Opzione 3: Re-focusing • Rivedere e ampliare la strategia sul lavoro e le nuove competenze

• Eliminare Youth on the Move, Digital Agenda, Platform against poverty

• Aggiungere tre iniziative (mercato interno, infrastrutture, qualità delle amministrazioni)

• Varare tre Grand Projects

Opzione 4: Espansione moderata• Si aggiunge solo una nuova iniziativa (mercato interno)

Opzione 5: Espansione significativa• Tre nuove iniziative (mercato interno, infrastrutture, qualità delle amministrazioni)

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Contenuti, obiettivi, target (3)

• Infrastrutture: un “Grand European Project”?– Aree principali

• Integrazione dei mercati dell'energia• Smart grids – Smart cities• Banda larga ad altissima velocità fissa e mobile• Reti di trasporti trans-europee. In altre parole

– Non obiettivi puramente nazionali, ma obiettivi UE che richiedono lo sforzo congiunto di tutti i paesi membri.

– Possibile discutere di finanziamenti tramite Eurobond, sui quali sembra crescere il consenso a livello politico.

– “Finance for growth”?

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Contenuti, obiettivi, target (4)

• Mercato Interno: un “Grand European Project”?– Mercato unico digitale

• Copyright• Protezione dei dati personali• Spettro (aste pan-europee)• Digital skills• Connected Continent

– Mercato unico dei servizi (in particolare, finanziari)– Single Market Act I e II– Iniziative sulla certezza del diritto (v. “Monti report”)

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Contenuti, obiettivi, target (5)

• Qualità delle PA: un “Grand European Project”?– Utilizzo di strumenti di regulatory governance• Es. OCSE, “Government at a glance”• Indicatori di corruzione• Capacità di spesa (anche dei fondi strutturali)• Assenza di procedure di infrazione

– Rafforzamento della capacità istituzionale

– Rafforzamento dei parlamenti nazionali

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Contenuti, obiettivi, target (6)

• Target specifici– Ricerca: Oltre il 3% di R&D

• Target di spesa privata? • Altri target per ricerca e innovazione? (v. COM (2014)339)

– Agenda Digitale: target di banda larga obsoleti• Da 100 Mb/s fisso a 1Gigabit/s mobile?• Indicatori sul mercato unico digitale?• Indicatori sulle competenze digitali?

– Altri indicatori da discutere:• Tutela del suolo, salute, istruzione, ambiente.. • Green growth?

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Governance della strategia (1)

• Miglior coordinamento tra le iniziative di Europa 2020 e le decisioni prese in seno alle varie formazioni consiliari– Le decisioni del Consiglio siano maggiormente

accountable e trasparenti, nonché direttamente motivate in base alla necessità di realizzare gli obiettivi della strategia Europa 2020.

– Tale risultato può essere raggiunto solo attraverso una migliore cooperazione e un maggior coordinamento tra il Consiglio Affari Generali, il Consiglio Competitività e l’ECOFIN

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Governance della strategia (2)

• Modificare lo strumentario di smart regulation della Commissione europea per assicurare che le iniziative di policy inserite nel programma annuale siano coerenti con gli obiettivi della strategia Europa 2020– Sarebbe necessario

• che l’impact assessment, le valutazioni ex post e i “fitness checks” della Commissione non guardino solo all’analisi costi-benefici, ma anche alla realizzazione degli obiettivi di Europa 2020

• che gli emendamenti del Parlamento e del Consiglio durante la procedure legislativa ordinaria siano motivati su questa stessa base

• che le riunioni del Consiglio affari generali siano preliminari alle decisioni che possano incidere sul raggiungimento di questi obiettivi

– Peer pressure e benchmarking?

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Governance della strategia (3)

• Incidere sulla governance multi-livello, assicurando: – che gli Stati Membri contribuiscano alle decisioni UE

con programmi di implementazione delle normative comunitarie, che mostrino i costi di implementazione, prima della decisione finale del Consiglio

– che gli indicatori di Europa2020 divengano elemento chiave nella valutazione dei programmi di riforma all'interno del semestre europeo (PNR)

– Che lo stesso facciano i documenti contenenti le raccomandazioni di policy provenienti dalla Commissione

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Riposizionare la strategia (1)

• Una strategia “marginalizzata” dalla crisi– Dibattito attuale sulla flessibilità e l’austerità• Scorporo degli investimenti “per la crescita”?• Flessibilità rispetto allo OMT?• Condizionalità sull’utilizzo dei fondi di coesione?• Accordi contrattuali?

– Maggior coordinamento multi-livello• Possibile solo se gli Stati Membri si dotano di strumenti

di trasparenza e accountability

– Opportunità: la revisione del two pack e del six pack

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I prossimi passi

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I prossimi passi

• Un “position paper”– Prima bozza entro la fine di luglio

– Da discutere a settembre con le amministrazioni

– Incontro con gli Europarlamentari

– Convegno internazionale

– Finalizzazione del position paper prima della chiusura della consultazione pubblica su Europa 2020 (31 ottobre)

– Input alla proposta di revisione da presentare al Consiglio di dicembre.