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sostenitori del turismo responsabile, che scelgono le proprie vacanze espressa- mente in base a criteri di sostenibilità am- bientale, etica e sociale, questa forma di turismo è più spesso una sorta di concet- to diffuso che coinvolge trasversalmente le intenzioni di viaggio di molti, moltissi- mi. Realtà, autenticità, esperienze, sco- perte, vicinanza alle abitudini delle comu- nità locali. Magari il turista non ne è pie- namente cosciente, ma se cerca qualcosa del genere nei suoi viaggi, allora quello che vuole è una forma di turismo respon- sabile. «Bisogna tenere in considerazione il fatto che non si tratta di un settore se- parato», ha affermato Luigi Cabrini, di- rettore per lo sviluppo sostenibile del turismo dell’Unwto, in occasione 3 2014 www.mastermeeting.it 60 Verso un turismo responsabile È uno dei trend protagonisti del presente e del futuro del settore, finalizzato ad armonizzare il rispetto per l’ambiente e le realtà locali con lo sviluppo economico delle destinazioni. Il successo, in questo caso più che in altri, passa dalla cultura e dall’informazione Testo e foto di Barbara Ainis Verso un turismo responsabile Green Road Green Road Forse fino ad ora non è emerso in tutta la sua forza rivoluzionaria perché si è guar- dato al turismo responsabile come a una qualsiasi altra forma di turismo, identifi- cabile e identificata dai viaggiatori, scelta in quanto tale, quasi fosse un partito al quale aderire. C’è chi ama il turismo cul- turale e chi quello balneare, chi preferi- sce la montagna e chi il mare. E c’è chi sceglie il turismo responsabile? Le cose non stanno proprio in questi termini, al- meno per la maggior parte delle persone. Se è vero che esistono alcuni (po- chi) appassionati Sono sempre di più i turisti disposti a spendere fino a un 10-20% in più per non danneggiare l’ambiente

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sostenitori del turismo responsabile, chescelgono le proprie vacanze espressa-mente in base a criteri di sostenibilità am-bientale, etica e sociale, questa forma diturismo è più spesso una sorta di concet-to diffuso che coinvolge trasversalmentele intenzioni di viaggio di molti, moltissi-mi. Realtà, autenticità, esperienze, sco-perte, vicinanza alle abitudini delle comu-nità locali. Magari il turista non ne è pie-namente cosciente, ma se cerca qualcosadel genere nei suoi viaggi, allora quelloche vuole è una forma di turismo respon-sabile. «Bisogna tenere in considerazioneil fatto che non si tratta di un settore se-parato», ha affermato Luigi Cabrini, di-

rettore per lo sviluppo sostenibile delturismo dell’Unwto, in occasione

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Verso un turismoresponsabileÈ uno dei trend protagonisti del presente e del futuro del settore,finalizzato ad armonizzare il rispetto per l’ambiente e le realtà localicon lo sviluppo economico delle destinazioni. Il successo, in questo casopiù che in altri, passa dalla cultura e dall’informazione�Testo e foto di Barbara Ainis

Verso un turismoresponsabile

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Forse fino ad ora non è emerso in tutta lasua forza rivoluzionaria perché si è guar-dato al turismo responsabile come a unaqualsiasi altra forma di turismo, identifi-cabile e identificata dai viaggiatori, sceltain quanto tale, quasi fosse un partito alquale aderire. C’è chi ama il turismo cul-turale e chi quello balneare, chi preferi-sce la montagna e chi il mare. E c’è chisceglie il turismo responsabile? Le cosenon stanno proprio in questi termini, al-

meno per la maggior partedelle persone. Se è veroche esistono alcuni (po-

chi) appassionati

Sono sempre di più i turistidisposti a spendere fino aun 10-20% in più per nondanneggiare l’ambiente

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del turismo sostenibile (dal 63% al 75 %),ritenuto eticamente corretto (35%), vicinoalla natura (31%), mentre sono ormai po-chi a considerarlo utopico (9%) e costoso(4%). Il 4% lo ritiene un freno allo svilup-po, mentre il 48% è convinto sia un’oppor-tunità di crescita e il 41% lo considera unanecessità. Resta alta, ma diminuisce, lapercentuale degli italiani che vede in cre-scita la sensibilità verso turismo sosteni-bile ed ecoturismo (dal 65% scende al55%), una nota pessimistica forse collega-ta alla crisi. «Natura e cultura sono i mo-tori dell’ecoturismo in Italia e un volanoper la ripresa economica del Bel Paese eper la creazione di nuova occupazione»,sostiene Alfonso Pecoraro Scanio, Pre-sidente della Fondazione UniVerde e do-cente di turismo sostenibile presso leUniversità degli Studi di Milano Bicocca edi Roma Tor Vergata. «Lo stop al consu-mo di suolo è, per gli italiani, la primaemergenza per un turismo davvero soste-nibile».

Identikit del turistaresponsabileMa quali sono le caratteristiche diquesto viaggiatore sui generis?«Salvo eccezioni, non esiste unturista totalmente responsabi-le», chiarisce Jesus Blazquez,direttore dell’agenzia Pangea ecofondatore del Centro Spagno-lo di TurismoResponsabile(CETR), sem-pre in occa-sione del Fi-tur. «Tutti sia-mo poliedrici,ci può piace-re visitareuna localitàbalneare po-co sostenibi-

della fiera spagnola Fitur, che ampio spa-zio ha dedicato al turismo green, dal 22 al26 gennaio scorsi. «Si tratta di renderepiù sostenibile tutti i tipi di turismo, ridur-re l’impatto negativo e aumentare quellopositivo. Quando un hotel offre cucina lo-cale, favorisce la produzione del territo-rio, reinveste nell’economia locale e au-menta la qualità dei prodotti è un circoloche si chiude». Il prezzo e il comfort re-stano elementi primari nella scelta, ma èvero anche che, sempre più spesso, i turi-sti di oggi pretendono qualcosa di più.

I numeri del turismoresponsabile italianoChe si tratti di viaggi leisure o d’affari, ilviaggiatore di oggi vuole comunque vive-re un’esperienza. L’anonimato di una cuci-na senza identità, l’assenza di stimoli fat-ta eccezione per la comodità delle sdraioa bordo piscina, le escursioni fatte in se-rie, tutto questo non funziona più. Èquanto emerge dal IV Rapporto Italiani,turismo sostenibile e ecoturismo, com-missionato dalla Fondazione UniVerde erealizzato lo scorso febbraio 2014 da IPRMarketing. Dall’analisi del rapporto emer-ge che il turismo, per gli italiani, è soprat-tutto conoscenza e cultura (per il 46% de-gli intervistati) e, come seconda opzione,è ritenuto momento di svago e diverti-mento. Le bellezze naturali sono appaiatealla cultura come principali attrattori turi-stici: i beni culturali (65%) e la natura(60%), seguiti da enogastronomia, diverti-menti e sport. Il timore che il turismo re-chi danno all’ambiente è molto alto ed increscita (dal 45% del 2011 al 49% oggi) ela prima preoccupazione resta la cementi-ficazione, seppure in riduzione, dal 63% al49%, mentre crescono i timori dovuti al-

l’inquinamento (dal 10%al 15%) e all’iper-sfrut-tamento (20%). Cre-sce la conoscenza

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biente come un’esigenza da sempre(42%) o comunque dagli ultimi anni(43%). Sono viaggiatori disposti, nel 45%dei casi (dato in crescita rispetto al 39%dello scorso anno), a pagare fino a un 10-20% in più per non danneggiare l’ambien-te, e sempre meno interessati al solo co-sto economico del viaggio (dato chescende dal 42% al 33%). L’alloggio preferi-to è decisamente l’albergo (45%, in cre-scita rispetto agli scorsi anni), ma note-vole è il favore dimostrato nei confrontidei B&B (37%, contro il 23% del 2013). Il34% di loro, prima di scegliere una strut-tura turistica, si informa sul livello di at-tenzione che ha per l’ambiente, principal-mente attraverso Internet (88% dei casi),ma anche con il passaparola e chiedendodirettamente alla struttura (24% entram-bi), o attraverso tv, giornali e riviste spe-cializzate (13%). Scelgono alberghi co-struiti con criteri ecologici e con prodottie servizi eco, sempre e comunque, nel21% dei casi, solo a parità di prezzo, nel65% dei casi. Sono i pannelli solari (51%)seguiti dai menù bio e a km zero (29%) edal risparmio idrico (27%) le scelte checomunicano più attenzione all’ambiente.La stragrande maggioranza (76%) dei co-siddetti turisti responsabili predilige me-te raggiungibili con il treno e scegliesempre i ristoranti che offrano prodottida agricoltura biologica o a km zero (ri-le, senza che questo ci impedisca di voler

rispettare i costumi locali. I viaggiatori re-sponsabili hanno in comune una certa at-tenzione rivolta al rispetto delle zone chevisitano, dal punto di vista sociale e am-bientale. Tutte le altre caratteristiche eco-nomiche e sociologiche possono variare”.Secondo il Rapporto di UniVerde si trattadi persone che vivono la tutela dell’am-

«Il turismo responsabile è il turismo attuato secondoprincipi di giustizia sociale ed economica e nel pienorispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismoresponsabile riconosce la centralità della comunitàlocale ospitante e il suo diritto ad essere protagonistanello sviluppo turistico sostenibile e socialmenteresponsabile del proprio territorio. Opera favorendola positiva interazione tra industria del turismo,comunità locali e viaggiatori».

Definizione adottata da AITR (Associazione Italiana TurismoResponsabile) al meeting di Cervia nell’anno 2005

Conoscere da vicino leabitudini e le tradizionidelle destinazionituristiche vuol direrispettarne l’identità

Gli hotel che propongono cucina locale favorisconola produzione del territorio, reinvestononell’economia locale e aumentano la qualitàdei prodotti

Il turismo responsabilenon è un settore separato,ma coinvolge in unprocesso di sostenibilitàtutti i tipi di turismo,riducendone l’impattonegativo e aumentandonequello positivo

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ecologici di Legambiente (www.legam-bienteturismo.it), raccoglie centinaia dihotel, ma anche campeggi, ristoranti, sta-bilimenti balneari, in tutto il territorio na-zionale, che adottano una serie di proce-dure, stilate e periodicamente verificatedall’associazione, per orientare le struttu-re alla sostenibilità: dalla preparazionedei pasti in cucina, alla scelta di prodottidi stagione, a km zero o biologici, alle pu-lizie, gli acquisti, la raccolta differenziata,l’installazione di dispositivi per il rispar-mio idrico ed energetico. Altro network èquello del turismo responsabile del Wwf,che segnala diversi tour operator, accre-ditati dall’associazione sulla base dellapropria Carta di Qualità, la cui offertaha come principale vetrina il sitowww.wwfnature.it, di recente certificato

DETRAZIONI FISCALIMigliorare l’efficienza energetica degli edifici, alberghi inclusi,conservainteressanti vantaggi anche per il 2014 e il 2015. Il Governo, con l’ultimaLegge di Stabilità (Legge 27 dicembre 2013, n. 147), ha prorogato le detra-zioni fiscali del 65% per il risparmio energetico (ex 55%) e del 50% per leristrutturazioni (l’ex 36%) per tutto il 2014 e, in misura ridotta, per il 2015.In dettaglio le detrazioni per gli interventi di efficienza energetica dal-l’Irpef o dall’Ires, ripartite in 10 quote annuali di pari importo, sono sta-te prorogate in quota del 65% per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al31 dicembre 2014 e in quota del 50% per le spese sostenute dal primogennaio 2015 al 31 dicembre 2015.

spettivamente nel 28% e nel 44% dei ca-si). Apprezzano in particolare luoghi do-ve sia possibile provare prodotti enoga-stronomici tipici e fare escursioni per co-noscere aree archeologiche, borghi stori-ci e le tradizioni del luogo.I turisti sensibili ai temi della responsabi-lità ambientale e sociale sono in prevalen-za persone ben informate e attente. Que-sto vale anche per quanto riguarda l’EX-PO 2015. Sono al corrente che il tema del-la prossima esposizione universale è “Nu-trire il pianeta” e si augurano di veder va-lorizzata dall’EXPO l’agricoltura a deno-minazione di origine e dei prodotti tipici(36%) e la piccola agricoltura contadina el’agricoltura senza chimica (49%). Speran-za che sembra raccolta dal Protocollo diMilano, un accordo globale sull’alimenta-zione e la nutrizione da sottoscrivere aExpo2015, presentato durante i lavori delV Forum on food and nutrition dal Barillacenter for food&nutrition, il cui coordina-mento è stato affidato proprio a Carlo Pe-trini, patron di Slow Food.

La sostenibilità fa reteOltre alle singole esperienze d’eccellenzadi hotel eco-virtuosi, sono nate negli ulti-mi anni in Italia delle reti che promuovo-no il turismo sostenibile e lo certificano,con particolare attenzione alla gestione eai servizi offerti. La rete degli Alberghi

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oltre che ambientale e culturale. La Cartaeuropea per il turismo sostenibile nellearee protette (www.european-charter.org) èinsieme uno strumento metodologico euna certificazione volontaria approntatada Europarc Federation, per una gestionedelle aree protette e del turismo miglioree più condivisa dagli attori del territorio.Ad oggi, in Italia, sono 34 i parchi ad averottenuto la certificazione, tra i quali spic-cano il Parco Naturale delle Alpi Maritti-me, prima area protetta italiana ad aderi-re alla Carta, e il Parco Naturale Adamel-lo Brenta, dove la collaborazione tra l’en-te parco e gli operatori ha coinvolto an-che una realtà turistica della caratura diMadonna di Campiglio. Che l’attenzione ela tensione del settore verso la sostenibi-lità non sia più un fatto episodico e cheriguardi tutto il settore ricettivo, lo dimo-stra la nascita, recente, di Asta, l’Altascuola di turismo ambientale di Legam-biente e Parco nazionale delle Cinque Ter-

IL CASO “SMART ISLANDS”Le “Smart Islands” sono un esempio concreto di eco-innova-zione per un turismo sostenibile, basato su un interventosistemico. Il progetto è sviluppato dal maggio 2011 da ENEA esta realizzando un intervento pilota nell’arcipelago delleIsole Egadi (nell’ambito del più ampio Progetto “Eco-innova-zione Sicilia”), la cui strategia si basa sulle esigenze e sulle re-gole di un turismo sostenibile. L’arcipelago delle isole Egadi(Favignana, Marettimo e Levanzo) è una realtà significativadel patrimonio naturalistico e paesaggistico delle isole mi-nori del Mediterraneo e presenta tutte le tipiche problema-tiche delle aree ristrette ed isolate, soprattutto in concomi-tanza del periodo turistico quando la “pressione” sull’am-

biente e sui servizi è massima: a fronte di una popolazioneresidente di circa 4.500 persone, nel mese di agosto l’isola diFavignana arriva ad ospitare circa 60.000 presenze giorna-liere. A queste criticità si somma più in generale la difficoltàdi “fare sistema” con altre realtà turistiche similari e geogra-ficamente limitrofe e la difficoltà di trasferire operativa-mente a livello locale “buone pratiche” già sperimentate consuccesso in altre realtà. Le priorità di questa piccola comu-nità sono tipiche delle isole minori mediterranee: dalla ge-stione della risorsa idrica, del ciclo dei rifiuti, delle risorsenaturali alla necessità di valorizzare l’offerta turistica conazioni di certificazione ambientale e creazione di marchi diqualità. La necessità di migliorare la situazione di tali criti-

I turisti cercano semprepiù spesso esperienzeautentiche, anche esoprattutto legateall’enogastronomia

Travel life internazional– Sustainability intourism, a testimoniare la conformità aglistandard del Global Sustainabletouri-smCouncil(istituito da Unep e UNWTO-Organizzazione mondiale del turismo).La rete dei soci dell’Associazione italianaturismo responsabile (www.aitr.org), ri-sponde a criteri più ampi includendoprincipi di giustizia sociale ed economica,

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sorse turistiche e ambientali che ne costi-tuiscono la principale fonte d’attrazione.Così un orientamento sostenibile dellosviluppo turistico, anche e in particolarein Italia, diventa una necessità urgente e,al tempo stesso, un’opportunità di rilan-cio e stimolo per l’intera Green Economydel nostro Paese.«L’attenzione della Green Economy perattività in grado di promuovere lo svilup-po, di ridurre l’impatto ambientale e diutilizzare in modo sostenibile le risorse,trova piena applicazione nella gestione enella valorizzazione del patrimonio cultu-rale» sottolineano Marcello Peronaci,Roberto Luciani, Antonio Di Lorenzo,impegnati nel progetto Smart Islands di

re (www.vivilitalia.it), destinata a funzio-nari di amministrazioni pubbliche ed entiParco e a manager di aziende privateesperti in pianificazione del territorio.

Turismo motore della GreenEconomyIl turismo è stato uno dei primi settoridell’economia nazionale a cogliere e be-neficiare del potenziale economico delpatrimonio ecologico nazionale: della bio-diversità, delle culture enogastronomicheche ne sono nate, dei paesaggi. Oggi losviluppo del settore comporta l’aumentoa livello locale e globale di problematicheambientali ed energetiche tali da metterea rischio la conservazione delle stesse ri-

cità è inoltre resa ancor più urgente dal fatto che l’arcipela-go è sede dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi (AMP), lapiù grande area marina protetta del Mediterraneo. La stra-tegia dell’intervento si basa su un “compromesso” virtuosoche ha condotto all’individuazione di tre linee di interventoprioritarie: la gestione sostenibile della risorsa idrica, la ge-stione sostenibile del ciclo dei rifiuti, la gestione sostenibiledelle risorse naturali. Una quarta linea di intervento, che co-stituisce la sintesi degli interventi precedenti, mira diretta-mente a realizzare degli strumenti di incentivazione del tu-rismo sostenibile, basati sul miglioramento della qualitàambientale del territorio e sul coinvolgimento degli opera-tori turistici in un percorso di sostenibilità da realizzare an-

che attraverso la diffusione della certificazione ambientalevolontaria e la creazione di marchi locali di qualità ambien-tale. In quest’ottica partecipativa è essenziale fornire infor-mazioni ai cittadini e ai turisti (attraverso il sito progettoegadi.enea.it, brochure, eventi a Favignana e questionari)sulle attività progettuali, sui risultati previsti e ottenuti,sulle azioni che i singoli devono attuare per il successo delleiniziative e per il loro mantenimento (innanzi tutto un’effi-cace raccolta differenziata). Altrettanto importante è la for-mazione di personale in loco, principalmente giovanile, checollabora con ENEA alle attività progettuali e che sarà coin-volto nella gestione delle attività future, che verranno rea-lizzate dopo la fine del Progetto.

Lo sviluppo del turismosostenibile soddisfai bisogni dei turisti e delleregioni ospitanti e allostesso tempo proteggee migliora le opportunitàper il futuro”, WTO (WorldTourism Organization)

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bero essere coinvolti in processi di riqua-lificazione, che comprendano interventiper l’efficienza energetica, ma anche unarevisione critica più ampia che considerile esigenze di una fruizione sostenibile.Vale a dire: mobilità sostenibile, adegua-mento delle strutture per l’accoglienza,iniziative per la destagionalizzazione deiflussi del turismo culturale, nuove strate-gie di comunicazione, promozione e com-petitività.Una politica di sviluppo turistico orienta-to alla sostenibilità, oltre a rispondere aun’imprescindibile esigenza e a incontra-re il favore e l’interesse dei turisti di oggi,può favorire e aprire spazi di ricerca e in-novazione. Il turismo responsabile portacon sé la necessità di studiare, progetta-re e implementare in molti ambiti diversitecnologie e sistemi eco-compatibili. Si

Enea, nel quale l’eco-innovazione e un ap-proccio integrato, al servizio del turismosostenibile, stimolano strategie di impre-sa e di governance innovative. «Si com-prende quindi come, sempre più spesso,in ambiti progettuali locali, vengano inte-grate competenze multidisciplinari ricon-ducibili alla Green Economy, al fine di ar-monizzare, in una logica di sostenibilità,efficienza e valutazione di impatto am-bientale, interventi per l’efficienza ener-getica diffusa, che puntano non solo a in-terventi strutturali sui singoli edifici dipregio storico-artistico, ma piuttosto siprefiggono di ottenere vantaggi in terminidi risparmio energetico complessivo». Inun quadro di valorizzazione turistica so-stenibile (quanto mai d’attualità vistol’approssimarsi dell’EXPO 2015), interearee o centri storici potrebbero e dovreb-

La mobilità sostenibile èun aspetto imprescindibilein un processodi valorizzazionee riqualificazioneresponsabile delle localitàturistiche. Expo 2015 saràun banco di provaeccezionale per lo svilupporesponsabile del turismoitaliano

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CASE HISTORY TUI SPAINIl Gruppo internazionale TUI Travel PLC, con la sua divisione spagnolaTUI Spain, offre vacanze in tutto il mondo con un alto valore aggiuntoin termini di sostenibilità. I clienti, non solo accedono a servizi turisticidi qualità, ma sanno che con i loro viaggi aiuteranno progetti per lo svi-luppo sociale delle destinazioni che visitano e per la tutela dell’ambien-te. «Con lo slogan “Spreadingsmiles” (condividendo sorrisi) abbiamocreato una sezione speciale all’interno del nostro sito web dove si trovauna vasta collezione di storie reali che mostrano, grazie ad una galleriafotografica di volti sorridenti, molte delle iniziative che stiamo portan-do aventi», afferma Pablo Rodriguez, direttore Marketing di TUISpain. «Ogni utente può consultare i progetti nei quali l’azienda è impe-gnata e, come sostegno al progetto che apprezza di più, può inviare lafoto del proprio sorriso. In questo modo TUI Spain è al corrente dellamisura in cui questi progetti disegnano sorrisi nei veri protagonistidella storia».Sono centinaia le iniziative comprese nel Piano di Sostenibilità del-l’azienda: alcune riguardano la conservazione della biodiversità, comenel caso della piantumazione di alberi autoctoni; alcune sono progettidi turismo sostenibile nelle comunità locali che permettono di aumen-tare i benefici economici che apporta il turismo e il mondo dei viaggi;un forte impegno è indirizzato alla protezione dei bambini attraversoprogetti educativi e di aiuto per prepararsi a trovare lavoro nel settoreturistico; programmi di formazione per lavoratori, fornitori e collabo-ratori hanno il fine di migliorare le pratiche di sostenibilità; TUI TravelPLC lavora con gli hotel e le destinazioni per progetti di gestione soste-nibile dei rifiuti e per l’ottimizzazione del consumo di acqua, per lo svi-luppo di progetti di potabilizzazione, per la riduzione delle emissioni diCO2 e il rispetto delle normative sulla salute degli animali. A oggi ilgruppo collabora con oltre 850 hotel di tutto il mondo che presentanocertificazioni di sostenibilità e ha realizzato uno studio basato su 4mi-la clienti che ha dimostrato che il 50% di loro sarebbe disposto a farevacanze più sostenibili. Per il 2015 TUI Travel PLC ha stabilito quattroobiettivi chiave: portare i clienti in hotel con certificazioni di sostenibi-lità riconosciute; garantire trasporti con le aerolinee più efficienti d’Eu-ropa in quanto a consumo di combustibile per un risparmio di oltre20mila tonnellate di CO2; coinvolgere i lavoratori della compagnia inprogetti di volontariato per la sostenibilità; sensibilizzare i clienti al te-ma della sostenibilità dei viaggi.

va dallo sviluppo di sistemi di gestionesostenibile dell’acqua – trattamento e riu-so delle acque reflue, sfruttamento delleacquegrigie e della pioggia, risparmioidrico – a quello dei rifiuti – raccolta dif-ferenziata, di recupero di materie primee di valorizzazione del rifiuto stesso –dallo sviluppo di nuove soluzioni per il ri-sparmio energetico e l’efficienza energe-tica, in particolare nell’edilizia civile enella illuminazione pubblica – nuovi pro-dotti per l’integrazione del fotovoltaiconell’edilizia e per l’arredo urbano, mag-gior ricorso all’utilizzo di sorgenti dienergia rinnovabile – allo sviluppo di si-stemi integrati di trasporto – dove possi-bile con mezzi elettrici –; dallo sviluppodi nuove tecnologie di eco-building alleanalisi sul ciclo di vita dei prodotti in am-bito di eco-progettazione. �