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PUBBLICAZIONE-LA NEWSLETTER Verso dove di Florindo Antonio Oliverio Due milioni e ottocentomila persone in coda per votare il segretario del più grande partito italia- no non sono poca cosa. Sono un fatto politico di grande rilievo se arrivano dopo la piazza del vaf- faday e la sala di rampolli dei nuovi club azzurri. Scongiurato il rischio astensionismo. Il popolo delle primarie non si è smentito e ha retto il confronto con quelle di coalizione di un anno fa. Ha di nuovo battuto il colpo e l’Italia dei tre terzi è ancora una realtà. La speranza che la rassegnazione non alberghi nel popolo di centrosinistra è salva. Certo, l’impegno è questo qui. Non si palesa con folle oceaniche in corteo ma, con i tan modi della comunica- zione del terzo millennio, non accenna a farsi da parte. Dei tre candida ha vinto, come previsto, quello che me- glio ha incarnato la voglia di cambiamento. Il suo slogan lo richiamava esplicito: cambia verso. Gli altri due non hanno visto il traguardo. Uno forse troppo ancorato a linguaggi ritenu lega alla polica che ha deluso. L’altro troppo avventuroso verso un futuro ancora più incerto di quello che offre un governo sia pure sempre alla ricerca di fiducia. Così ritorna, nel voto al neo segretario, l’orientamento de- gli italiani di fronte alla crisi lunga e pesante di ques anni: sfiducia massima verso par e istuzioni, tuavia non si può stare senza un governo. Il sindaco-segretario dovrà smeere finalmente i panni dell’arringafolle e declinare in concreto gli slogan di queste semane. Va bene la legge eleorale: fondamentale farne una prima di tornare alle urne. Ma ancor più serve un pia- no per il lavoro. Anche su questo finora facili slogan e aacchi al sindacato. Si vada oltre. Finita la compezione bisogna ora dimostrare di sapere dare al paese ciò che ser- ve. Il paese ora vuole vedere il verso dove. Periodico d'informazione on-line della Funzione Pubblica CGIL Lombardia (autorizzazione del Tribunale di Milano, n. 382 del 28.05.1998). Direttore responsabile: Florindo Antonio Oliverio. Redazione: Tiziana Altea - http://www.fp.cgil.lombardia.it La newsletter del lunedì Anno II, N. 42 (2-8 dicembre 2013) FP CGIL LOMBARDIA Viale Monte Nero 17, 20135 Milano Tel. 02540241 Fax 0254024230 http://www.fp.cgil.lombardia.it Fb/fpcgil.lombardia Tw/fpcgillombardia Di Nicola (Sapienza): blocco turn over distrugge innovazione Lavoro pubblico, tra rappresentazione e realtà 6 dic. – Perché la carta d’i- dentità elettronica ancora non decolla? “Perché ci sono tre ministeri che da decenni litigano per chi deve gestirla” dice il pro- fessor Stefano Epifani, dell’Università La Sapienza di Roma. Evidenziando come il continuo mancato rinnovamento della pubbli- ca amministrazione sia il lungo esito dell’operato dei vari consulenti e ministri che pensano a spartirsi poteri. “Quando nel resto del mondo qualcosa non serve si elimina, da noi invece gli si affianca un’al- tra cosa”, rileva. Una colpa tanto più grave se relazionata alla denigra- zione dei lavoratori pubbli- ci, finiti tutti nel calderone demagogico dei fannulloni. Senza invece guardare alla causa vera delle inefficien- ze. Né comprendere, come sottolineato da Bruno Ugo- lini de l’Unità, che la Pa è una realtà articolata, che va dai vigili del fuoco agli infermieri. Così, alla tavola rotonda organizzata dalla Fp Cgil sul tema “Lavoro pubblico. Fra false rappresentazioni e bisogni reali”, sono scocca- te scintille quando Carlo Mochi Sismondi, presiden- te di ForumPA, ha accusato il sindacato di avere parte nel congelamento delle amministrazioni. “Sono le scelte a tavolino dei ministri che hanno bloccato la Pa, per renderla nemica dei cittadini e così (Continua a pagina 2) Sotto, una foto della tavola rotonda organizzata dalla Fp Cgil. Da sinistra: Patrizio Di Nicola, Stefano Epifani, Rossana Dettori, Bruno Ugolini, Diego Ciulli, Carlo Mochi Sismondi

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Verso dove di Florindo Antonio Oliverio

Due milioni e ottocentomila persone in coda per votare il segretario del più grande partito italia-no non sono poca cosa. Sono un fatto politico di grande rilievo se arrivano dopo la piazza del vaf-faday e la sala di rampolli dei nuovi club azzurri.

Scongiurato il rischio astensionismo. Il popolo delle primarie non si è smentito e ha retto il

confronto con quelle di coalizione di un anno fa. Ha di nuovo battuto il colpo e l’Italia dei tre terzi è ancora una realtà.

La speranza che la rassegnazione non alberghi nel popolo di centrosinistra è salva.

Certo, l’impegno è questo qui. Non si palesa con folle oceaniche in corteo ma, con i tanti modi della comunica-zione del terzo millennio, non accenna a farsi da parte.

Dei tre candidati ha vinto, come previsto, quello che me-glio ha incarnato la voglia di cambiamento. Il suo slogan lo richiamava esplicito: cambia verso. Gli altri due non hanno visto il traguardo. Uno forse troppo ancorato a linguaggi ritenuti legati alla politica che ha deluso. L’altro troppo avventuroso verso un futuro ancora più incerto di quello che offre un governo sia pure sempre alla ricerca di fiducia. Così ritorna, nel voto al neo segretario, l’orientamento de-gli italiani di fronte alla crisi lunga e pesante di questi anni: sfiducia massima verso partiti e istituzioni, tuttavia non si può stare senza un governo.

Il sindaco-segretario dovrà smettere finalmente i panni dell’arringafolle e declinare in concreto gli slogan di queste settimane. Va bene la legge elettorale: fondamentale farne una prima di tornare alle urne. Ma ancor più serve un pia-no per il lavoro. Anche su questo finora facili slogan e attacchi al sindacato. Si vada oltre. Finita la competizione bisogna ora dimostrare di sapere dare al paese ciò che ser-ve. Il paese ora vuole vedere il verso dove. □

Periodico d'informazione on-line della Funzione Pubblica CGIL Lombardia (autorizzazione del Tribunale di Milano, n. 382 del 28.05.1998).

Direttore responsabile: Florindo Antonio Oliverio. Redazione: Tiziana Altea - http://www.fp.cgil.lombardia.it

La newsletter del lunedì

Anno II, N. 42 (2-8 dicembre 2013)

FP CGIL LOMBARDIA Viale Monte Nero 17, 20135 Milano Tel. 02540241 Fax 0254024230 http://www.fp.cgil.lombardia.it Fb/fpcgil.lombardia Tw/fpcgillombardia

Di Nicola (Sapienza): blocco turn over distrugge innovazione

Lavoro pubblico, tra rappresentazione e realtà 6 dic. – Perché la carta d’i-dentità elettronica ancora non decolla? “Perché ci sono tre ministeri che da decenni litigano per chi deve gestirla” dice il pro-fessor Stefano Epifani, dell’Università La Sapienza di Roma. Evidenziando come il continuo mancato rinnovamento della pubbli-ca amministrazione sia il lungo esito dell’operato dei vari consulenti e ministri che pensano a spartirsi poteri. “Quando nel resto del mondo qualcosa non serve si elimina, da noi invece gli si affianca un’al-tra cosa”, rileva. Una colpa tanto più grave se relazionata alla denigra-

zione dei lavoratori pubbli-ci, finiti tutti nel calderone demagogico dei fannulloni. Senza invece guardare alla causa vera delle inefficien-ze. Né comprendere, come sottolineato da Bruno Ugo-lini de l’Unità, che la Pa è una realtà articolata, che va dai vigili del fuoco agli infermieri. Così, alla tavola rotonda organizzata dalla Fp Cgil sul tema “Lavoro pubblico. Fra false rappresentazioni e bisogni reali”, sono scocca-te scintille quando Carlo Mochi Sismondi, presiden-te di ForumPA, ha accusato il sindacato di avere parte nel congelamento delle amministrazioni. “Sono le scelte a tavolino dei ministri che hanno bloccato la Pa, per renderla nemica dei cittadini e così

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Sotto, una foto della tavola rotonda organizzata dalla Fp Cgil. Da sinistra: Patrizio Di Nicola, Stefano Epifani, Rossana Dettori, Bruno Ugolini,

Diego Ciulli, Carlo Mochi Sismondi

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passare più velocemente alle privatizzazioni” tuona la segre-taria generale Rossana Dettori. Replicando pure alla critica sull’incapacità del sindacato a distinguere tra consulenza buo-na e cattiva: “le consulenze non sono quelle che innovano, non hanno prodotto nulla. E costano 150mila euro, a fronte dei 60mila dei nostri dirigenti”. Poi certo c’è anche la criticità anagrafica, con dipendenti pub-blici in media sui 52 anni. “Il blocco del turnover distrugge l’innovazione, che è stretta-mente connessa con le nuove generazioni” sostiene il profes-sor Patrizio Di Nicola dell’Uni-versità La Sapienza. A cui replica Diego Ciulli, giovane senior poli-cy analyst di Google Italy: “il tema è generazionale fino a un certo punto. La battaglia è cul-turale. Le tecnologie vanno usate per migliorare i servizi ai cittadini, tagliare la spesa pub-blica e organizzare meglio il lavoro”.

Una app per l'Abc dei diritti

Il dizionario del lavoro pubblico on tablet

6 dic. – Si atten-de il via dalla Apple. Poi per metà gennaio dovrebbe essere disponibile l’ap-plicazione, per

smartphone e tablet, dell’“Abc dei diritti”. Così il dizionario della Funzione pubblica Cgil sui diritti dei lavoratori si fa in tre. Oltre al cartaceo e alla versione on line, ora ci sarà un’app dedi-cata. A presentarla, ieri, al semi-nario formativo della categoria nazionale sul “sindacato ai tem-pi della rete”, Danilo Zacchiroli, account executive ed esperto di marketing strategico di “Redesign comunicazione”. Uno dei vantaggi dell’app sta nella fruizione dei contenuti anche stando off line. Con pos-sibilità di aggiornali una volta connessi a una rete. Il libro digi-

tale sarà facile da consultare, con una pagina intro-duttiva che spiega come muoversi, un indice delle voci, link interni con rimandi an-che ai siti delle fonti normative di riferimento. Non mancherà “l’esperto rispon-de”, il servizio di consulenza che chiarisce le varie problematiche legate al rapporto di lavoro. E si po-tranno segnalare errori o chiedere integrazioni alle voci. L’app può così essere una delle strategie della Fp Cgil, “un buon modo di costruire relazioni ricche ed efficaci, con un target di riferimento”.

Sindacato e web

Tempi della rete e coraggio di cambiare 6 dic. – È utile per il sindacato avere un sito? Assolutamente sì, tanto più se il sindacato in questione è quello dei lavorato-ri delle pubbliche amministra-zioni, i cui siti hanno l’obbligo sanzionato di avere dati on line. Così questi lavoratori si aspetta-no a ragione di trovare sul sito della Fp “le informazioni fonda-mentali per l’interazione con l’organizzazione e per poter usufruire dei servizi”. Stefano Cappelli, responsabile della web agency e software house “Idea Futura”, rassicura i presenti alla seconda giornata del seminario della categoria Cgil sui “tempi della rete”: sul web bisogna proprio starci, con siti semplici e accessibili a utenti in continua crescita. Bene dunque ha fatto la Fp nazionale a rinnovare il suo: che in questo 2013 ancora in corso ha avuto 9,5 milioni di pagine visitate e più di 3,2 mi-

lioni di visite totali. Per il sindacato la diffusione delle informazioni attraverso le nuove tecnologie è una sfida tutta da percorrere. E per Pablo Sanchez Centellas, responsabile comunicazione dell’Epsu (sindacato europeo servizi pub-blici), serve “avere volontà di farlo, organizzare il modo in cui si fa, e farlo in modo collettivo”. Dal suo osservatorio più ampio, Centellas sottolinea pure un’al-tra questione da aggiungere al dibattito, cioè “come collegare la strategia comunicativa dei sindacati nazionali a quella eu-ropea o globale, visto che le notizie di oggi vengono create in un posto lontano rispetto a dove erano create prima”. Certo è, come rileva Fabio Bolo-gnini, art director in “Redesign comunicazione”, che ora per essere più efficaci bisogna coin-volgere, essere quanto più inte-rattivi. Così bisogna “avere il coraggio di provare a cambiare. Anche modificando i modi di lavorare”: la Fp Cgil ha iniziato a farlo davvero dice il segretario Alfredo Garzi.

Il 10 incontro in Regione Lombardia

Sanità. 5.000 i pre-cari da stabilizzare 5 dic. - Qualcosa si muove per i precari della sanità. Il 3 dicem-bre i sindacati del settore hanno firmato un protocollo d’intesa con il Ministero della Salute che permetterà di rinnovare i rap-porti di lavoro atipici fino al 31 dicembre 2016. In Lombardia esistono circa 5.000 lavoratori precari che da anni attendono di conoscere il proprio futuro, complici le poli-tiche deficitarie degli ultimi governi. “Con la finanziaria Pro-di eravamo riusciti a stabilizzare il lavoro di migliaia di persone – precisa Alberto Villa, segretario regionale Fp Cgil -, ma da allora nulla più era stato fatto per i dipendenti delle strutture sani-tarie, che col loro prezioso lavo-ro si occupano della salute dei cittadini”. Oggi, grazie all’intesa col gover-no, il percorso della stabilizza-zione è stato avviato. Si tratta di capire come la Regione recepirà le direttive. “Per ora è una par-

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Nella foto Pablo Sanchez Centellas, responsabile comunicazione dell’Epsu, al seminario formativo della Fp Cgil nazionale “comedire… sindacato ai tempi della rete”

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tita aperta – continua Villa -. Il protocollo esiste e va a nostro vantaggio, ma dobbiamo capire come verranno ripartite le risor-se all’interno delle politiche di programmazione sanitaria”. Per affrontare la questione i sinda-cati hanno chiesto un incontro, che si terrà martedì 10 dicem-bre, con il Direttore Generale della Sanità. (Angela Amarante)

La FP CGIL e i Social

'Comedire', il sindacato scopre le reti 5 dic. – Dopo la prima iniziativa organizzata nel luglio scorso dalla Fp Cgil lombarda, è questa volta la categoria nazionale a discutere di come il sindacato sta e fa uso della rete e dei so-cial network. E ad ammettere di essere, nel complesso, in forte ritardo sulla partita. “Viene negato a metà degli iscritti di interfacciarsi con il sindacato” ha rilevato ieri, in-troducendo i lavori della prima giornata del seminario formati-vo “comedire” a Roma, Fabrizio Rossetti. Quando anche dalle indagini effettuate si constata che l’informazione sindacale diffusa secondo i metodi tradi-zionali sta perdendo piede, con un lavoratore su cinque che

cerca esclusivamente sulla rete quanto gli serve. Per cui l’inno-vazione radicale offerta da uno strumento come internet va colta nella sua potenziale e for-midabile opportunità: la rete stessa può portare a “una nuo-va dimensione associativa”. Ma il sindacato deve correre, e due volte più veloce perché questo è il paradigma del mon-do di oggi. Diversamente si re-sta bloccati al di fuori di esso che viaggia sempre più su tablet e smartphone (e dunque meno sui pc), come ha spiegato il pro-fessor Patrizio Di Nicola dell’U-niversità La Sapienza di Roma, rilevando pure la portata dirom-pente dei social network, per cui Facebook, ad esempio, è passato dai 58 milioni di utenti nel 2007 all’oltre un miliardo di oggi. Cioè come se fosse la terza più grande nazione del mondo. Quando le previsioni dicono che diventerà la prima. Per questo Valerio Quatrano, consulente politico, ha parlato dell’importanza dei social media per intercettare le tantissime persone che hanno con il sinda-cato “legami deboli”. E non è scontato evidenziare che si tratta “soprattutto di una scel-ta organizzativa e politica”, come ha fatto Massimo Gibelli, re-sponsabile comunicazione Cgil.

Sistema sanitario lombardo: convegno a Lecco

La riforma latita, le difficoltà aumentano 5 dic. - Il futuro del sistema sa-nitario lombardo appare incer-to, mentre le difficoltà di chi lavora nelle strutture ospedalie-re restano un’amara certezza. È quanto emerge dal seminario tenutosi alla Camera del Lavoro di Lecco, cui hanno preso parte Guerrino Donegà, segretario confederale Camera del Lavoro, Melissa Oliviero, segretaria Cgil Lombardia, Marco Paleari, se-gretario generale Fp Cgil Lecco, ed Ernesto Messere dello Spi Cgil, alla presenza di alcuni dele-gati che operano nel settore socio-sanitario. “Ad oggi non si hanno più noti-zie delle ipotesi di riforma del sistema sanitario che si erano susseguite a settembre – ha spiegato Oliviero -. Tuttavia sono state adottate alcune deli-bere sulla non autosufficienza ed altre situazioni di fragilità, che attribuiscono fondi ai servizi socio-sanitari presenti sul terri-torio. Ed era stata proprio la Cgil a proporre di indirizzare le risor-se agli enti territoriali, affinché potessero organizzarsi in manie-ra autonoma e integrata, anche attraverso la contrattazione coi

sindacati”. Ernesto Messere ha sottolineato che bisogna capire “come e dove si troveranno le risor-se”, aggiungendo che, in un incontro col Consiglio di rap-presentanza dei sindaci, lo Spi si è impegnato a moni-torare l’attuazione delle delibere. Mar-co Paleari ha invece sostenuto la necessi-tà di un confronto con l’assessore alla Sanità Mario Man-tovani, che da mesi evita di rispondere alle domande del

sindacato. Intanto le inefficienze delle strut-ture sanitarie si accumulano e sono davanti agli occhi di tutti. Ne ha dato un esempio Enza Gabriele, dipendente dell’Asl di Lecco: “Noi del front-office lavo-riamo in sedi inadeguate, usiamo computer vecchi, non disponia-mo di un parcheggio sicuro”. Gli operatori, insomma, aspettano con impazienza gli agognati fi-nanziamenti. (Angela Amarante)

Como. Ispettori sospendono le ispezioni

Ministero non paga pasti e benzina da mesi 5 dic. - Gli ispettori del lavoro hanno di nuovo ricevuto in for-te ritardo i rimborsi delle spese che ogni mese sostengono per condurre il proprio lavoro. Par-liamo di centinaia di dipendenti del Ministero del Lavoro co-stretti a usare la propria auto per spostarsi al di fuori delle città, anticipando le spese per la benzina e per il pranzo, che andrebbero rimborsate il mese successivo. Ma da anni ormai il ritardo nei pagamenti si fa sem-pre più consistente: quest’anno l’attesa è durata 6 mesi. Ecco perché, nei giorni scorsi, 12 ispettori di Como hanno sospe-so le ispezioni al di fuori della città. La protesta è rientrata dopo che il Ministero ha eroga-to le somme dovute, ma i pro-blemi restano: “Non è possibile che le ispezioni sui luoghi di lavoro debbano basarsi sulla volontarietà del singolo ispetto-re”, commenta Maurizio Fazio, coordinatore regionale Fp Cgil. Ai ritardi nei rimborsi si somma-no altri problemi strutturali, come la riduzione del numero dei dipendenti e del budget, al punto che si comincia a chiede-re ai dipendenti di usare i mezzi pubblici perché non ci sono soldi per la benzina. Di queste problematiche si discuterà il 10 dicembre in un incontro con la Direzione Generale. (Angela Amarante)

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Nella foto un momento del seminario alla Camera del Lavoro di Lecco. Da sinistra Ernesto Messere (Spi Lecco), Wolfango Pirelli e Guerrino Donegà (Cgil Lecco), Melissa Oliviero (Cgil Lombardia), Marco Paleari (Fp Cgil Lecco)

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Elezioni Rsu Igiene ambientale in Lombardia

CGIL oltre il 48%. CISL seconda al 16 4 dic. – La Funzione pubblica Cgil si attesta anche in Lombardia, come più in generale in tutta Italia, il sindacato più votato dai lavoratori delle aziende pubbliche e private del servizio di raccolta rifiuti e igiene urbana. Nella regione, il 26 e 27 novem-bre scorsi sono stati chiamati al voto, per eleggere le rappresen-tanze sindacali unitarie e i rappre-sentanti dei lavoratori per la salu-te, sicurezza e ambiente, circa 9700 addetti del settore. Per le Rsu il sindacato del quadratino rosso ha ottenuto il 48,3% dei consensi, che significa 190 candi-dati eletti. Per i Rlssa il 50,2%, che si traduce in 63 candidati eletti. Le altre sigle seguono a distanza. Bastino i dati per le Rsu, dove la Cisl ha preso il 16,93%, la Fiadel il 15,36%, la Uil il 10,93%, la Ugl il 3,05%, la Usb l’1,74%, la Cub l’1,19%, i Cobas l’1,15%, e altre liste complessivamente l’1,37%. La Fp Cgil ha vinto capillarmente in tutta la regione. Bene nelle aziende pubbliche, con il 44% dei consensi. Alla grande nelle azien-de private, con il 56%. Tra queste da segnalare la vittoria nei grandi gruppi a scavalco su più territori: Aimeri (74%), Econord (56%), Sangalli (52%), A2A (34%). Natale Minchillo, segretario lom-bardo della categoria, ha espres-so piena soddisfazione sia per il successo elettorale, frutto della coerenza e delle dure lotte intra-prese dalla Fp Cgil, sia per una partecipazione al voto che ha superato il 75%: “Un segnale di grande valore politico. Viene così ribadita l’importanza che riveste la rappresentanza sindacale (eletta direttamente dai lavorato-ri) nei luoghi di lavoro e la funzio-ne del sindacato quale elemento di democrazia, di difesa dei diritti a cui i lavoratori non vogliono assolutamente rinunciare – ha evidenziato –. E noi continuere-mo con loro e per loro in questo nostro impegno”.

Presidi dei lavoratori a Erba e Solbiate (Co)

Fatebenefratelli: Natale povero per il personale 3 dic. – Si preannuncia un Natale con meno soldi in tasca per i lavo-ratori del Fatebenefratelli di Como. Quest’anno i dipendenti dell’ospe-dale di Erba e della casa di riposo San Carlo Borromeo di Solbiate non riceveranno il premio di pro-duttività, e verrà concesso loro soltanto il 50% della tredicesima. Il motivo? La Provincia Lombardo-Veneta, che gestisce la struttura ospedaliera, dichiara che non ci sono abbastanza soldi, e che sarà in grado di saldare il suo debito con i dipendenti solo a marzo 2014. Ma i lavoratori pretendono ciò che spetta loro di diritto e la loro indi-gnazione si è concretizzata in due distinti presìdi promossi dai sinda-cati Cgil, Cisl, Uil. Il primo si è tenuto lunedì 2 dicem-bre, davanti all’ingresso dell’ospe-dale Fatebenefratelli, dove circa 60 dipendenti si sono riuniti per chie-dere a gran voce il rispetto degli

accordi presi già tempo fa, in base ai quali l’Ordine ospedaliero si era impegnato a erogare il premio di produzione a gennaio – poi slittato ad ottobre - e l’intera tredicesima a dicembre. Lo stesso discorso vale per infermieri e ausiliari della casa di riposo, che oggi si sono alternati davanti ai cancelli del San Carlo Borromeo per dar vita a un presi-dio durato tre ore e culminato nel blocco del traffico della strada provinciale che passa proprio di fronte alla casa di riposo. “I lavoratori sono molto determi-nati – ha dichiarato Fiorella Merli-ni, segretaria Fp Cgil Como – e insieme a loro intendiamo prose-guire con lo stato di agitazione. Dopo l’esito negativo dell’incontro col Prefetto, abbiamo avvisato Provincia Lombardo-Veneta delle modalità con cui i dipendenti rea-giranno all’ingiustizia che stanno subendo: blocco degli straordinari, dei cambi turni e anche dei rientri lavorativi richiesti dalla struttura nei giorni di riposo”. (Angela Amarante)

Il pasticcio Imu mette a grave rischio i comuni di Mavì Gardella*

3 dic. – Alcuni comuni lombardi potrebbero entrare in pre–dissesto nel caso in cui l’Imu, l’im-posta municipale unica, non fosse loro completamente rimborsata. Sinora la Lombardia, pur in presen-za di gravi difficoltà, è stata un’oasi felice: al 22 febbraio 2012 un solo comune, quello di Barni (Co), è stato in dissesto. I comuni vivono un clima di grande incertezza. Se si verificheranno stati di crisi, a rischio saranno an-che il salario di produttività e il posto di lavoro. Un’ulteriore beffa per i pubblici dipendenti che, co-me cittadini, avranno un’imposi-zione locale più alta a fronte di una riduzione dei servizi. Mentre come lavoratori hanno già il blocco del contratto nazionale e delle retribu-zioni. Il governo aveva preso due impe-gni sull’Imu: cancellarla sulla prima casa e garantire ai comuni il rim-borso del suo intero importo, per poter almeno erogare i servizi essenziali ai cittadini. La confusione di questi giorni va in un’altra direzione. Infatti in caso di mancato risarcimento, su tutti, anche su coloro che non sono proprietari di casa, graverà l’incre-mento delle imposte locali. Oltre al 60% del 2013, quanto verrà rim-borsato ai comuni? Chi ha incre-mentato la tassazione vedrà il rimborso anche di questa ulteriore quota? Dove troverà il governo le somme necessarie? La CGIL si è più volte espressa a favore di una rimodulazione dell’I-mu. Prima che la tassa sulla prima casa fosse eliminata, già il 25-30% degli italiani, proprietari di immobi-li modesti, non la pagava. Abolirla per tutti ha significato avvantaggia-re i più abbienti. Ancora una volta servono chiarezza e obiettivi certi, altrimenti la forbice tra i sempre più poveri e i sempre più ricchi si allargherà ulteriormente, con il rischio di innescare una crisi sociale dai pesanti sviluppi che pagheran-no i soliti.

* (Segretaria FP CGIL Lombardia)