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PUBBLICAZIONE-LA NEWSLETTER Voto e rappresentanza di Florindo Antonio Oliverio Mancano poche ore all’esito del voto per politiche e regionali. I primi dati disponibili riguardano l’affluen- za alle urne. In calo i votanti per Camera e Senato, crescono quelli per le regionali. Due dati di segno opposto. Ma forse non completamente inspiegabili. La disaffezione alla politica non si arresta. Forse non raggiunge i livelli dell’ultimo voto siciliano ma nazionalmente il disagio resta profondo. E non basta presentare liste con i vessilli dell’antipolitica per accaparrarsi facili consensi. E’ un dato con cui tutte le forze politiche hanno da subito fat- to i conti. Il rischio della débâcle è della prima ora. L’aumento dei votanti per le regionali però indica anche che la misura è colma dopo gli scandali che hanno costretto il voto anticipato in Lombardia. E l’offerta di alternative ri-conoscibili direttamente riesce a muovere le coscienze civiche non solo nell’astensione ma anche con una volontà di scelta attiva sulle persone. Solo tra qualche giorno sapremo come e se questo si tradurrà in un cambiamento effettivo di governo. La Lombardia, si sa, parte da un governo precedentemente scelto con percentuali senza appello. Per questo la competizione qui è voto su voto. Venerdì scorso, la CGIL ha reso noti i dati sul tesseramento 2012. Sono oltre 5,7 milioni le donne e gli uomini che hanno un quadratino rosso in tasca. E il dato cresce ancora nono- stante la crisi economica e occupazionale. Certo, cambia la fisionomia dell’iscritto al sindacato. Più precario, crescono maggiormente le categorie dei servizi e privati (commercio, sanità privata). Ma il valore dell’adesione non è in discussione. Mentre cerchiamo spiegazioni sull’allontanamento dalla politi- ca, le iscrizioni al sindacato aumentano. Il nuovo governo par- ta da qui per dare al paese una legge sulla rappresentanza. Periodico d'informazione on-line della Funzione Pubblica CGIL Lombardia (autorizzazione del Tribunale di Milano, n. 382 del 28.05.1998). Direttore responsabile: Florindo Antonio Oliverio. Redazione: Tiziana Altea - http://www.fp.cgil.lombardia.it La newsletter del lunedì Anno II, N. 8 (18–24 febbraio 2013) FP CGIL LOMBARDIA Viale Monte Nero 17, 20135 Milano Tel. 02540241 Fax 0254024230 http://www.fp.cgil.lombardia.it Fb/fpcgil.lombardia Tw/fpcgillombardia Mala terminali Formigoni ta- glia ovunque 23 feb. – Boa e rispo- sta tra Cgil e Regione Lombardia sui tagli del 20-30% alle risorse per l’assistenza pubblica dei mala terminali di tumore. L’accusa mos- sa il 19 febbraio scorso dalla Cgil e dalla cate- goria della Funzione pubblica lombarde è parta dalla delibera del 28 dicembre 2012 con cui la giunta regio- nale ha saldato a con- sunvo i servizi pre- sta nel 2011 dagli ospedali a ques pa- zien. Dalla sma del sindacato risulta peral- tro che i maggiori tagli sono sta infer al pubblico, come ad esempio al Sant’Anna di Como (30%) o all’I- stuto dei Tumori di Milano (27%). Mentre il privato avrebbe visto pure una crescita. “Colpisce il contrasto tra queste decisioni rigoriste della giunta, che si aggiungono alla riduzione dell’esenzio- ne dai cket per disoc- cupa e cassintegra, e l’entà delle somme che a parere della ma- gistratura sarebbero state pagate a Formi- goni per ‘aggiustare’ provvedimen a favo- re di alcuni erogatori priva (San Raffaele e Maugeri)” ha dichiara- to Alberto Villa, segre- tario lombardo Fp Cgil, chiedendo una svolta eca nell’uso delle risorse pubbliche. All’assessore alla sani- tà Mario Melazzini, che ha imputato a “un fao di gesone con- tabile” l’assenza di fondi sul 2011, ha re- plicato duramente il 21 febbraio la leader della Fp Cgil Medici Lombardia Sonia Ribe- ra. L’assessore risulta essere “smemorato” visto il confronto tra gli oltre 12 milioni di fabbisogno reale e la cifra stanziata dalla Regione di 7.770.000 euro, insufficiente dunque alla cura dei 6171 mala sul terri- torio. “Nell’aesa che le previsioni di stanzia- mento per il 2012 ven- gano raficate da ap- posi a deliberavi, sarebbe opportuno che le Direzioni Azien- dali fossero messe nelle condizioni di giu- (Continua a pagina 2)

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Voto e rappresentanza di Florindo Antonio Oliverio

Mancano poche ore all’esito del voto per politiche e regionali. I primi dati disponibili riguardano l’affluen-za alle urne. In calo i votanti per Camera e Senato, crescono quelli per le regionali. Due dati di segno opposto. Ma forse non completamente inspiegabili.

La disaffezione alla politica non si arresta. Forse non raggiunge i livelli dell’ultimo voto siciliano ma nazionalmente il disagio resta profondo. E non basta presentare liste con i vessilli dell’antipolitica per accaparrarsi facili consensi.

E’ un dato con cui tutte le forze politiche hanno da subito fat-to i conti. Il rischio della débâcle è della prima ora.

L’aumento dei votanti per le regionali però indica anche che la misura è colma dopo gli scandali che hanno costretto il voto anticipato in Lombardia. E l’offerta di alternative ri-conoscibili direttamente riesce a muovere le coscienze civiche non solo nell’astensione ma anche con una volontà di scelta attiva sulle persone.

Solo tra qualche giorno sapremo come e se questo si tradurrà in un cambiamento effettivo di governo. La Lombardia, si sa, parte da un governo precedentemente scelto con percentuali senza appello. Per questo la competizione qui è voto su voto.

Venerdì scorso, la CGIL ha reso noti i dati sul tesseramento 2012. Sono oltre 5,7 milioni le donne e gli uomini che hanno un quadratino rosso in tasca. E il dato cresce ancora nono-stante la crisi economica e occupazionale. Certo, cambia la fisionomia dell’iscritto al sindacato. Più precario, crescono maggiormente le categorie dei servizi e privati (commercio, sanità privata). Ma il valore dell’adesione non è in discussione.

Mentre cerchiamo spiegazioni sull’allontanamento dalla politi-ca, le iscrizioni al sindacato aumentano. Il nuovo governo par-ta da qui per dare al paese una legge sulla rappresentanza. □

Periodico d'informazione on-line della Funzione Pubblica CGIL Lombardia (autorizzazione del Tribunale di Milano, n. 382 del 28.05.1998).

Direttore responsabile: Florindo Antonio Oliverio. Redazione: Tiziana Altea - http://www.fp.cgil.lombardia.it

La newsletter del lunedì

Anno II, N. 8 (18–24 febbraio 2013)

FP CGIL LOMBARDIA Viale Monte Nero 17, 20135 Milano Tel. 02540241 Fax 0254024230 http://www.fp.cgil.lombardia.it Fb/fpcgil.lombardia Tw/fpcgillombardia

Malati terminali

Formigoni ta-glia ovunque 23 feb. – Botta e rispo-sta tra Cgil e Regione Lombardia sui tagli del 20-30% alle risorse per l’assistenza pubblica dei malati terminali di tumore. L’accusa mos-sa il 19 febbraio scorso dalla Cgil e dalla cate-goria della Funzione pubblica lombarde è partita dalla delibera del 28 dicembre 2012 con cui la giunta regio-nale ha saldato a con-suntivo i servizi pre-stati nel 2011 dagli ospedali a questi pa-zienti. Dalla stima del sindacato risulta peral-tro che i maggiori tagli sono stati inferti al pubblico, come ad esempio al Sant’Anna di Como (30%) o all’I-stituto dei Tumori di Milano (27%). Mentre il privato avrebbe visto pure una crescita. “Colpisce il contrasto tra queste decisioni rigoriste della giunta, che si aggiungono alla riduzione dell’esenzio-ne dai ticket per disoc-cupati e cassintegrati, e l’entità delle somme che a parere della ma-

gistratura sarebbero state pagate a Formi-goni per ‘aggiustare’ provvedimenti a favo-re di alcuni erogatori privati (San Raffaele e Maugeri)” ha dichiara-to Alberto Villa, segre-tario lombardo Fp Cgil, chiedendo una svolta etica nell’uso delle risorse pubbliche. All’assessore alla sani-tà Mario Melazzini, che ha imputato a “un fatto di gestione con-tabile” l’assenza di fondi sul 2011, ha re-plicato duramente il 21 febbraio la leader della Fp Cgil Medici Lombardia Sonia Ribe-ra. L’assessore risulta essere “smemorato” visto il confronto tra gli oltre 12 milioni di fabbisogno reale e la cifra stanziata dalla Regione di 7.770.000 euro, insufficiente dunque alla cura dei 6171 malati sul terri-torio. “Nell’attesa che le previsioni di stanzia-mento per il 2012 ven-gano ratificate da ap-positi atti deliberativi, sarebbe opportuno che le Direzioni Azien-dali fossero messe nelle condizioni di giu-

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stificare i costi per servizi non finanziati, altrimenti questa condizione esiterà in un taglio del personale sanitario” destinato a que-sti pazienti, sottolinea la dirigente. Per di più questi tagli ricadranno sulle spalle di altre strutture pubbliche, come i pronto soccorso, “con un inevitabile incre-mento dell’inappropriatez-za delle prestazioni sanita-rie erogate”.

San Raffaele

La Rsu boccia il Prefetto 23 feb. – La Rsu del San Raffaele ha respinto a mag-gioranza lo scorso 20 feb-braio la mediazione del Prefetto di Milano, accolta dal gruppo Rotelli, di con-sultare di nuovo i lavoratori su una versione ‘ritoccata’ dell’accordo salva 244 li-cenziamenti nel comparto (infermieri, tecnici, ammini-strativi). Rispetto al testo firmato il 22 gennaio a Ro-ma e poi bocciato dal refe-rendum, la proposta avan-zata dal Prefetto vedeva tra le migliorie soprattutto la salvaguardia di tutti i posti di lavoro sino a fine 2014. I componenti Cgil Cisl Uil e Fials della Rsu hanno rite-nuto positiva la mediazio-ne, ma non – appunto – i più della rappresentanza sindacale. Nel tentativo di far riaprire la trattativa è stata lanciata intanto una raccolta firme, come pure una raccolta fondi a soste-gno dei 244 in lista per il benservito. Mercoledì 27 febbraio si terrà una nuova assemblea generale dei lavoratori dell’ospedale.

Policlinico San Matteo

'Marchetta' eletto-rale a Formigoni 21 feb. – “Invece di rispon-dere, a cittadini e magistra-ti, di come hanno sperpera-to il denaro pubblico in questi lunghi 18 anni, ci si inventa di spiegare a medici e infermieri come si lavora negli ospedali. Offensivo per chi ha garantito i servizi al territorio mentre chi go-vernava faceva affari sulla pelle di cittadini e lavorato-ri”. Oltremodo inopportu-na, per il segretario genera-le lombardo della Funzione pubblica Cgil, Florindo Oli-verio, la presenza dell’ex governatore Roberto For-migoni e dell’assessore alla sanità Mario Melazzini al convegno di ieri al Policlini-co San Matteo di Pavia su “Il ruolo della dirigenza me-dica e infermieristica nella rete degli ospedali pavesi”. Un’iniziativa di cui i sinda-cati unitari di categoria pa-vesi hanno subito rilevato “il carattere strumentale” visto che i due amministra-tori sono ora candidati per il Popolo della Libertà: Me-lazzini alla Regione e Formi-goni al Senato. Per Gilberto Creston, della Fp Cgil locale,

“è chiaro il taglio elettorale dell’evento”, tra l’altro inopportunamente pubbli-cizzato ai dipendenti via mail, sotto mentite spoglie di valenza formativa. Pavia non è nuova all’uso impro-prio di risorse pubbliche per favorire politici in cam-pagna elettorale. Già prece-dentemente destò scalpore l’analoga iniziativa del di-rettore Chiriaco finito sotto inchiesta per ‘ndrangheta. Ci si riprova ora nonostante il divieto imposto dalla leg-ge. Come ci racconta Cre-ston, al convegno si è “scoperto” che Pavia è la capitale italiana della sanità e che – parola del “celeste” – il sistema lombardo fun-ziona, pur se migliorabile. Certo è che anche oggi non sono mancati articoli di stampa sulle inchieste che coinvolgono sanità lombar-da e pavese. “Pavia è uno degli epicentri della corruzio-ne scoperta dai magistrati” ricorda Oliverio.

Opg: chiusura a rischio 21 gen. – “Dopo la caduta di Formigoni e con la cam-pagna elettorale in corso non ci sono purtroppo se-

gnali positivi di un reale interesse a chiudere l’ospe-dale psichiatrico giudiziario mantovano di Castiglione delle Stiviere”. Alberto Vil-la, del comitato lombardo Stopopg, sarà il prossimo 5 marzo a Roma alla riunione straordinaria convocata dal comitato nazionale. Il 31 marzo per legge i sei opg italiani di Aversa (Caserta), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Montelupo Fio-rentino, Napoli, Reggio Emi-lia oltre a quello di Casti-glione andranno chiusi. Ma sarà dura visti i ritardi delle Regioni, che entro il 7 aprile dovranno presentare il pro-prio piano sull’uso delle risorse assegnate. Il rischio di passare dagli opg a mini opg è concreto. Cioè che si proceda a sminuzzare gli attuali centri a logica mani-comiale invece di predi-sporre strutture residenziali sanitarie alternative e spe-cifiche per le persone autri-ci di reato e con diagnosi psichiatrica internate. Sono circa 1500 (più di 280 a Ca-stiglione) e due terzi di loro peraltro già dimissibili. “Il nodo per la Lombardia è comunque l’assenza di una

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risposta più generale ai problemi di salute mentale sul territorio” afferma Villa.

Rsa di Cremona

No al contratto Aris 20 feb. – “Procedere con la disdetta dell’intesa in mate-ria di pause” e “rivendicare le risorse economiche ne-cessarie agli avanzamenti di carriera di tutto il persona-le, mai effettuate dopo la privatizzazione degli Enti”. Questo il mandato netto che le funzioni pubbliche cremonesi di Cgil Cisl Uil hanno ricevuto ieri dai de-legati Rsu di cinque fonda-zioni ex Ipab della provincia nel corso di un attivo–assemblea. E già oggi, come ci dice Monica Vangi, lea-der della Fp Cgil territoriale, sono partite le lettere di disdetta. Nelle residenze sanitario-assistenziali per anziani e disabili di Casal-morano, Castelverde, Cin-gia de Botti, San Bassano e Vescovato, definite cattoli-che in quanto la maggio-ranza nei consigli di ammi-nistrazione è nominata dal-la curia, la mobilitazione sindacale è scattata all’an-nuncio, per i complessivi 976 operatori, dell’applica-zione del contratto nazio-nale Aris del 5 dicembre 2012 e della disdetta del contratto integrativo azien-dale che, per la parte nor-mativa (maternità, ma-lattia, ecc.), segue il con-tratto degli enti locali. Il ccnl Aris – non firmato dalla Cgil perché respinto dai lavoratori in quanto “al ribasso” – formalmente sarà applicato dal prossimo

1° marzo, ma in certe real-tà, per alcuni gruppi di lavo-ratori si è già passati dalle 36 alle 38 ore. “Dopo il ri-gore agito nella contratta-zione, anche con interventi sull’organizzazione del lavo-ro, per tenere insieme gli interessi di utenti e dipen-denti, la scelta unilaterale di queste strutture è di fatto politica se, invece, in altri territori lombardi o regioni il contratto separato Aris non si applica” afferma Vangi. A Cremona finora i sindacati, insieme alle ri-spettive confederazioni e alle categorie dei pensiona-ti, si sono mossi unitaria-mente “ed è una caratteri-stica di questo territorio che temiamo invece si vo-glia minare”. Dal 28 feb-braio al 13 marzo si terran-no assemblee nelle singole sedi. Con, il 4 marzo, una conferenza stampa unitaria alle ore 11.30 presso la Cgil di Cremona. “I lavoratori in tanti anni hanno accettato intese severe. La nostra battaglia continua” chiude Vangi.

SuperINPS: è Saia il coordinatore 19 feb. – “Acquisisco que-sto incarico con un po’ di preoccupazione per lo stato di grande incertezza in cui l'ente unico si trova in que-sta fase. Il processo di inte-grazione delle diverse real-tà lavorative è ancora tutto da costruire, ma è una sfida molto impegnativa che spe-ro di portare avanti con l'aiuto dei compagni della delegazione trattante regio-nale, che ringrazio per la fiducia”. Questo il commen-to di Pierluigi Saia subito dopo la sua nomina, oggi,

per la Fun-zione pub-blica Cgil Lombardia, a coordina-tore regio-nale unico del cosid-detto “Super Inps”, il nuovo orga-nismo che, con il decre-to “salva Italia”, ha riunito i tre enti previ-denziali Inps, Inpdap e Enpals. Così pure il sindacato segue le forme del nuovo ente – che vede all’incirca 3770 lavoratori nella regio-ne – scegliendo un dirigen-te unico per seguirlo. Saia, già coordinatore Inpdap, avrà da ora anche il ruolo prima di Antonio Leandro (Inps) e Antonietta Trevisa-ni (Enpals). “Abbiamo invitato i territori a proporre alle Rsu di avere riunioni congiunte – affer-ma la segretaria Gloria Ba-raldi –. E invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a sentirsi parte di questo en-te, sostegno portante del welfare del nostro paese”.

N7: l'ingresso CGIL di PalaLombardia 19 feb.– “Vogliamo ristabili-re un contatto tra la Cgil e i lavoratori perché parrebbe essersi sfilacciato”. Così Gianluca Vitali, componen-te Rsu della Regione Lom-bardia, sull’imminente usci-ta di “N7”, il periodico bi-mestrale che ha il nome del

settimo ingresso, oltre ai sei di fatto, a Palazzo Lom-bardia. Un ingresso che rappresenta il punto di vi-sta della Funzione pubblica Cgil sulle diverse questioni che interessano l’ente. In forma sintetica e con “linguaggio chiaro e imme-diato”. Le prime versioni saranno anche in cartaceo, poi si privilegerà il formato elettronico. Nel numero d’esordio all’editoriale di presentazione segue una lettera al prossimo Presi-dente. Poi s’informa su pensionamenti obbligati, sperimentazione Ersaf, spe-se per consulenze, attività della Rsu. Tra le rubriche fisse: “ti presento il delega-to” e “il vocabolario dell’R-su”, segnalazioni culturali ed eventi. Per Mavì Gardel-la, segretaria lombarda Fp Cgil, “si apre un nuovo mo-dello d’informazione, per-ché i lavoratori sappiano dei loro diritti, dello stato

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delle trattative, del ruolo del sindacato e soprattutto del lavoro dei delegati”. Immancabile poi, per un ritmo più stretto e social, la pagina facebook: N7.CGIL.

Regionali in presidio

No ai pensiona-menti forzosi 19 feb. – “Il Presidente For-migoni non aveva motivo di ridurre gli organici, quando per primo ha segnalato quale possibile parametro virtuoso della Regione Lom-bardia il numero dei dipen-denti (3007 – ndr), ampia-mente inferiore a quello di tante altre realtà”. Così Mavì Gardella, segretaria lombarda della Funzione pubblica Cgil, dopo l’assemblea presidio di ieri sotto il nuovo Pirellone per protestare contro la deci-sione che obbliga alla pen-sione 56 lavoratori, anche quando con 29 o 34 anni di servizio. I lavoratori hanno impugnato il licenziamento e stanno partendo le cause di fronte al giudice del lavo-ro, grazie anche al supporto

dell’Ufficio vertenze della Cgil milanese. Non sono dunque servite le mail della direzione con cui i dipen-denti sono stati invitati a non preoccuparsi visto che avrebbero preso almeno il doppio della pensione so-ciale e pagato meno tasse. “Condotta grave da parte di manager che invece pren-dono cifre che vanno da un minimo di 100mila euro agli oltre 250mila euro annui del Segretario generale” rileva Gardella. Tra l’altro, pur se già in comando da altri enti presso la Regione, sono stati assunti 9 dirigen-ti quando per 7 c’è la pen-sione anticipata per legge.

San Raffaele

Verso nuovo referendum 19 feb. – Ci prova il prefetto di Milano a salvare il posto di lavoro ai 244 dipendenti del San Raffaele. Ieri, in un incontro a porte chiuse con la coordinatrice della Rsu e l’amministratore delegato dell’ospedale, ha infatti proposto di indire un se-condo referendum tra i lavoratori su un piano

aziendale alternativo ai licenziamenti che, rispetto a quello già bocciato a fine gennaio dai lavoratori, ver-rebbe ‘ritoccato’ da una clausola in cui si garantisce, per due anni, sino a fine 2014, di non avviare licen-ziamenti collettivi. I compo-nenti Cgil Cisl Uil e Fials della Rsu oggi si sono espressi favorevolmente sulla modifica, compresa quella che elimina l’assorbi-mento dell’aumento di me-rito individuale ai prossimi rinnovi contrattuali. E ora auspicano che “questa nuo-va ipotesi d’accordo possa trovare ampio consenso nella Rsu e tra i lavoratori”. Entro domani la decisione del gruppo Rotelli.

Tagli al Pini 19 feb. – Il reparto di orto-pedia oncologica, dove cioè si curano i tumori alle ossa, dell’istituto Gaetano Pini di Milano non chiude. Certo è che, senza la sostituzione, fino a prossimo concorso nazionale, del primario an-dato in pensione e con il contratto a tempo determi-nato che non sarà rinnova-

to anche a causa della spending review, si allunga-no i tempi d’attesa dei pa-zienti. “Sulla riduzione del personale in un settore sen-sibile prestiamo grande attenzione come Funzione pubblica Cgil. Vigileremo perché non scenda la quali-tà del servizio” afferma il segretario milanese Claudio Carotti.

Oglio Po

Pediatria resta 19 feb. – All’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore pedia-tria resta. Paga dunque la protesta messa in campo anche dalla Funzione pub-blica Cgil di Cremona se la direzione aziendale sabato scorso a mezzo stampa ha reso noto di aver chiesto alla Regione una deroga ai tagli di spesa per poter così tenere il primario a pedia-tria e il laboratorio analisi. “Un primo risultato positivo per i dipendenti, i cittadini e tutto il territorio” afferma Monica Vangi, segretaria generale della categoria. Viene così annullato il de-classamento da strutture complesse a unità semplici,

che avrebbe in so-stanza comportato la dipendenza dei due servizi dall’ospedale di Cremona. “Da par-te nostra vigileremo perché alle dichiara-zioni aziendali segua-no gli atti formali. I risultati vanno man-tenuti al di là della fase elettorale” ri-marca Vangi. Ripreso tra l’altro il servizio per le interruzioni volontarie di gravi-danza.

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A fianco: Palazzo Lombardia