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(Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
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7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
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RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA
Lingue dialetti societ
Comitato editoriale
Gaetano Berruto (Torino, [email protected]), Francesco Bruni (Venezia, fbru-
[email protected]), Lorenzo Cveri (Genova, [email protected]), Fabio Foresti (Bolo
gna, [email protected]), Luciano Giannelli (Siena, [email protected]), Edgar
Radtke (Heidelberg, [email protected]), Giovanni Ruffino (Paler
mo, [email protected]), Glauco Sanga (Venezia, [email protected]), Al
berto A. Sobrero (Lecce, [email protected]), Tullio Telmon (Torino, tullio@tel
mon.eu ,
Ugo Vignuzzi (Roma, [email protected]), Alberto Zamboni (Padova,
Direttore editoriale
Fabio Foresti
Segreteria editoriale
Via Marsala 31 40126 Bologna
Redazione
Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali, Facolt di Lettere e Filosofia, Uni
versit degli Studi
di
Bologna, via Zamboni 33, 40126 Bologna
Edizione e amministrazione
CLUEB, Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna, via Marsala 31,
40126 Bologna (ltaly), tel. (051) 220736, Fax (051) 237758
Periodico annuale. Abbonamento : 29,00 (Italia); 43,00 (Estero). Numeri arretrati: 29,00 (Italia);
43,00 (Estero).
Modalit di pagamento l Terms
o
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Italia
versamento sul c.c.p. n. 21716402 intestato a Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bolo
gna,
Soc. Coop. a r.I., via Marsala
31,
40126 Bologna, specificando la causale. Rimessa diretta, allo
stesso indirizzo (non si accettano bonifici bancari).
Foreign countries
lnternational cheque or postal
money order, in Lit.,
to
Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna, Soc. Coop. a r.I., via Mar
sala
31,
40126 Bologna (No bank transfers will be accepted).
Chi richiede fattura
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abbonamento deve specificare nella causale o per lettera l Ente a cui intestare
la fattura, con tutti i dati necessari all emissione della stessa.
L abbonamento si considera tacitamente rinnovato per l anno successivo
se
non viene disdetto con
lettera raccomandata entro
il
mese di dicembre.
La
semplice reiezione di fascicoli non pu essere
considerata disdetta.
Tutta la corrispondenza deve essere inviata
al
direttore editoriale presso CLUEB, via Marsala
31,
40126 Bologna (ltaly); i periodici in cambio e i libri per recensione devono essere indirizzati alla segre
teria editoriale, sempre presso CLUEB, via Marsala
31,
40126 Bologna (ltaly); libri, periodici, estratti
ed ogni altro materiale riguardante le singole regioni
ai
rispettivi corrispondenti regionali (se ne veda
l indirizzario in terza
di
copertina).
l dattiloscritti pervenuti alla rivista, anche
se non
pubblicati, non vengono restituiti.
Registrazione presso
il
Tribunale
di
Bologna n. 4630 del 6.3.1978
Direttore responsabile: Lorenzo Cveri
Progetto della copertina e degli inserti: Ufficio grafico SAGEP s.p.a., Genova
3
RIVIST
ITALIANA DI DI LETTOLOGI
lingue dialetti societ
-
7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
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2009 by CLUEB
Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna
2008
Associato aii USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana
Questo periodico pubblicato con il contributo
del Ministero dei Beni Culturali
ISSN 1122-6331
ISBN 978-88-491-3216-8
CLUEB
Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna
40126 Bologna -Via Marsala 31
Te . 05 l 22 736 Fax 05 l 237758
www clueb com
Finito di stampare nel mese di giugno 2009
da
LIPE
S.
Giovanni in Persiceto BO)
RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA
Lingue dialetti societ
anno XXXII 2008), numero unico [= RlD 32]
INDICE
5 Alberto Zamboni,
Manlio Cortelazzo ( 1918-2009)
9 Roland Bauer,
Lotte Zorner ( 1936-2008)
RIDIRICERCA
Saggi e studi
13
39
63
97
113
165
185
Massimo Cerruti Torino),
Condizioni e indizi di coniugazione oggetti
va: i dialetti italiani settentrionali tra
le
lingue romanze
Renzo Miotti Verona),
L'effetto delle consonanti basse sulla vocale
adiacente. Ripercussioni fonetiche e fonologiche sul vocalismo di due
variet romanzeiJjiulano e castigliano)
Maria Mazzoli Bologna),
n caso di grammaticalizzazione nel Nige
rian Pidgin:
la
particella pre-verbale
kom
Federico Damonte, Jacopo Garzonio Padova),
Per una tipologia delle
particelle interrogative nei dialetti italiani
Remo Bracchi Universit Pontificia Salesiana di Roma),
Scomparsa e
ripristino di v intervocalica nell'Alta Valtellina (testimonianze toponi
miche)
Rita Fresu Cagliari), Io quando che stavo l era molto differente.
Dire
le
cose difficili: scuse e giustificazioni nelle lettere degli emigranti
Patrizia Bertini Malgarini, Ugo Vignuzzi Roma),
Capitoli p r una sto
ria linguistica del giallo all'italiana
-
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4
Note rassegne e discussioni
209 Rosanna Sornicola (Napoli),
n
problema di moifosintassi romanza in
area francoprovenzale
217 Salvatore Claudio Sgroi (Catania), I salvatori della patria lingua)
RID/SCHEDARIO
227
O
Generalit, a cura di Immacolata Tempesta (Lecce)
269 6
Ladinia dolomitica, Alto Adige/Siidtirol,
a cura di Roland Bauer
(Salisburgo)
291 15 Lazio, a cura di Paolo D Achille (Roma)
4
18 Puglia,
a cura
di
Immacolata Tempesta (Lecce)
429 23. Sardegna, a cura di Ines Loi Corvetto (Cagliari)
437 Periodici in scambio
439 Sommari l Summaries
445 Notizie sui collaboratori
448 Istruzioni per i collaboratori
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Rivista Italiana di Dialettologia. Lingue dialetti societ a. XXXII (2008), CLUEB Bologna
CAPITOLI PER UNA STORIA LINGUISTICA
DEL GIALLO ALL'ITALIANA(*)
l.
Tutto
ha
avuto inizio con Camilleri: sono infatti circa dieci anni (
1
)
che, attratti
dal peculiarissimo impasto linguistico del Maestro di Vigata, ci siamo avvicina
ti alla narrativa gialla, e ci siamo mano a mano persuasi che questa letteratura
di consumo offriva un punto di osservazione privilegiato per la ricostruzione
della storia linguistica del secolo appena trascorso e della contemporaneit in at
to. Cos, procedendo a ritroso lungo il Novecento, abbiamo raccolto un ricchis
simo dossier per una storia linguistica del giallo all'italia na che ci ripromet
tiamo di dare alle stampe quanto prima, nella convinzione che, come ci ha inse
gnato Gianfranco Folena, ogni testo un testimone se debitamente interro
gato (sar lecito qui l'util izzo di una metafora primariamente poliziesca)
2).
Riprendendo il titolo di uno dei romanzi di cui parleremo tra poco: testi
mone inconsapevole o consapevole? e, se consapevole, quanto? In particolare,
cosa hanno da dirci questi testi, gialli, noir, thriller, detective stories e via cos,
insomma che cosa pu dirci il giallo italiano, o meglio all'italiana, sui cambia
menti linguistici epocali che si sono verificati nel Ventesimo secolo? E come si
pone questa scrittura 3) nei confronti di uno dei temi pi largamente discussi e
studiati in questi ultimi anni, quel reali smo linguistico di cui indiziata tanta
parte della narrativa italiana pi recente? (
4
)
E ancora, rintracciabile nella pro
sa del giallo alllittaliana l'itali ano comune, quella variet per la quale, per la ve
rit, manca ad oggi una denominazione condivisa?
5)
Il proposito
quello di fornire, nelle pagine che seguono, alcune testimo
nianze tratte dalla storia del giallo all'italiana che, in anticipazione del volume
complessivo che intendiamo dare alle stampe quanto prima, possano offrire qual
che prima, se pur approssimativa, risposta (
6
. Come ben noto, la storia del gial
lo ali 'italiana classico prende l'avvio da un grande scrittore, Augusto De Ange
lis, e gi i suoi testi potrebbero fornirci preziose indicazioni C): ma in questa se
de tuttavia preferiamo prender le mosse da colui che a tutti gli effetti il vero ar
chetipo del giallo italiano contemporaneo, Giorgio Scerbanenco. Dal nostro pun
to di vista, lo scrittore italo-ucraino non
solo l'iniziatore del genere, ma anche
un autore che propone elementi di grande novit nelle scelte linguistiche: diamo
inizio dunque al nostro percorso analizzando il
Prologo per una commessa ,
un
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RID/Ricerca
vero e proprio 'pezzo di bravura', con il quale, non a caso, si avvia
Vene
re
pri-
vata
il primo romanzo del ciclo di Duca Lamberti (
8
.
Marangoni Antonio, io sto l alla Cascina Luasca, sono pi di cinquant'anni che
tutte
le
mattine vado a Rogoredo in bicicletta.
>
Vestita di celeste. Capelli?
Scuri, ma non neri.
Scuri, ma non neri.
Aveva dei grandi occhiali da sole, rotondi.>>
Non c niente da vedere, l'agente ha ragione, torniamo al giornale.
Andate via, andate via. Non dovete andare a scuola?
Gi,
qui pieno di ragazzini.>>
Quando son o arrivato io si sentiva odore di sangue.
Dica, dica, signor Marangoni.
Si sentiva odore di
sangue.>>
Naturale, era dissanguata.
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RIO/Ricerca
siano reagisce ironicamente con l'ambientazione da cosmodromo futuribile
del garage sotto casa
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190 RID Ricerca
sati sui tre parametri dell'indice di leggibilit GULPEASE, della percentuale
di parole 'meno diffuse' in base alle "statistiche di leggibilit" di Word, e della
presenza di 'dialettismi' (o meglio 'localismi', da noi identificati); mentre in
questa sede abbiamo preferito riferirei alle elaborazioni fomite da ulogos CEN-
SOR 2). Le elaborazioni sono state effettuate sui primi 1000 caratteri di ogni
romanzo della serie di Montalbano (con l'unica eccezione di FA, di cui sono sta
ti presi in considerazione i primi l 000 caratteri sia del Cap. l s ia del Cap.
2,
in
quanto quest'ultimo costituisce in effetti la vera entrata in scena del protagoni
sta, Montalbano).
~ - ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ ~
FAI
FA2
CA LM VV GT ON G R LC VA AS PS CV ED
Figura
2
I dati della Figura 2 pur basati su campionature assai ridotte, mostrano
che
l Indice GULPEASE
elaborato da
CENSOR
si mantiene sempre tra 48 e 62,
cio di leggibilit (in relazione alla "Difficolt rispetto al livello di scolarizza
zione"), senz'altro "facile" per "Diploma superiore" e tra il "livello di lettura
scolastica" e
il
"livello di lettura indipendente" per la "Licenza media". Si rilevi
che sul piano diacronico, di l da scarti non particolarmente significativi (e tutto
questo sar da verificare su un campione pi ampio), la prosa di Camilleri so
stanzialmente mantiene una leggibilit "media", dato ancor pi significativo
quando si tenga conto che si tratta comunque di prosa letteraria 2
1
.
P. Bertini Ma1garini- U. Vignuzzi: Capitoli p r una storia linguistica
191
45
l
0
--+-- NonVd
, - / \
~
5
30
\f
25
7
- Log.
~ - ~
l
..-
20
15
IO
5
o
FAI
FA2 CA
LM
VV
GT
ON GB
PR LC VA AS PS
CV
ED
Figura 3
Il grafico della Figura 3 mostra l'andamento delle percentuali del lessico
non appartenente
al
Vocabolario di Base nella successione che abbiamo indica
to: il tracciato della media logaritmica segnala efficacemente il progressivo in
cremento di tale lessico con un accrescimento pi vistoso dopo
T
e negli ul
timi romanzi. I grafici delle
Figure 4 5 e 6
permettono di rilevare come l'i n
cremento delle parole non appartenenti al
Vocabolario di Base
sia avvenuto a
scapito soprattutto del Vocabolario Fondamentale piuttosto che delle forme di
Alto Uso o di Alta Disponibilit: ci naturalmente da mettere in fase con il
crescente uso
ijL
forme dialettali da parte dell'autore siciliano, un incremento
che (quantitativamente e qualitativamente) pi vistoso a partire proprio dopo
GT
Per la presente occasione abbiamo ritenuto di proseguire su questa linea e
abbiamo confrontato tra di loro gli
incipit
di tutti i romanzi con protagonista
Montalbano, per renderei conto dei rapporti intertestuali. Anticipando il risulta
to del confronto, possiamo dire che tali avvii sono da Camilleri particolarmente
studiati, in quanto in essi tra l'altro lo scrittore mette in atto in forma conclama
ta uno degli accorgimenti pi efficaci della sua cifra stilistica, quel meccanismo
di
fidelizzazione dei lettori gi pi volte additato dalla critica (un meccanismo
non dissimile dalla serialit televisiva).
Come ben sanno gli appassionati lettori della saga montalbaniana, tutto ini-
zia al mattino, col risveglio pi o meno traumatico del commissario; cos an-
-
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192
90 ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~
80 - ~ - - - - - - - - - - - - . - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - _ _ j
70
t - ; r ~ _
.
_ ~ . ~ ~ ~ .
= - - - - _ _ _ , ~ . - - / \ _ _____j
60 - - - - - - - ~ - - ~ _ _ _ _ _ : ~ ~ ~
'+
50 - - - - - - - - - - - - - ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~
40 t-------------------------------------------J
30 t-------------------------------------------J
20+-------------------------------------------J
IO
+------------------------------------------
Figura 4
FAI FA2 CA LM VV
GT
0: \ GB
PR
LC VA AS PS CV ED
Figura 5
RID/Ricerca
-- --V.
Fond.
Log.
- -V.
Alt.
Log.
P
Bertini Malgarini -
U.
Vignuzzi:
Capitoli
p r
una storia linguistica
93
100
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - _ - - - - - - - - - - ~
--+-V.
Fond.
75
- - - - - ~
~ -
.= _. _ ..
___
~
.. . ~ '.. .. .. .. ... ... . -::o
. . .
A 1
_..,___V.
Alt.
.. Log.
50 +----------------------------------------------
Log. (V. Alt.)
25 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~
FAI FA2
CA LM VV
GT ON GB PR
LC VA
AS PS CV ED
Figura 6
che nel primo romanzo di Montalbano, la Forma dell acqua, nel quale l'avvio ve
ro e proprio preceduto da una sorta di prologo (fortemente marcato in apertu
ra e conclusione da una prosa segnata da vistosi elementi ritmici)
2
: il tema di
venter canonico, e, come vedremo, repliche, riusi, riprese pi o meno numero
si verranno riproposti a ll'avvio di ogni nuova avventura
3
).
[
... ]
E proprio in quel momento il telefono squill. Senza manco
aprire
gli occhi
Montalbano tese un braccio ad afferrare non tanto la cornetta quanto i lembi flut
tuanti del sogno che inesorabilmente svaniva.
< < P r o n t o ~ r a rabbioso verso l'importuno. (FA: 18
A stimare da come
l alba
stava appresentandosi, la iurnata s'annunziava certa
mente smusa, fatta cio ora di botte di sole incaniato, ora di gelidi stizzichii di
pioggia, il tutto condito da alzate improvvise
di
vento. Una
di
quelle iurnate in
cui chi soggetto al brusco cangiamento di tempo, e nel sangue e nel ciriveddro
lo
patisce, capace che
si
mette a svariare continuamente di opinione e di direzio
ne, come fanno quei pezzi di lattone, tagliati a forma di bannra o di gallo, che sui
tetti ruotano in ogni senso ad ogni minima passata di vento. (CA: 9).
S'arri sbigl i malamente: i linzola, nel sudatizzo del sonno agitato per via del chilo
e mezzo
di
sarde a beccafico che la sera avanti
si
era sbafato, gli
si
erano strettamente
arravugliate torno torno il corpo, gli parse d'essere addiventato una mummia.
[ .. ] La luce dell alba prometteva
giornata
buona, il
mare
una tavola, il cielo
chiaro senza nuvole. (LM: 9)
-
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RID/Ricerca
Che la giornata non sarebbe stata assolutamente cosa il commissario Salvo Mon
talbano se ne fece subito persuaso non appena rapr le persiane della cmmara
da letto. Faceva ancora notte, per
l alba
mancava perlomeno un'ora, per lo scu
ro era gi meno fitto, bastevole a lasciar vedere il cielo coperto da dense nuvole
d'acqua
e,
oltre la striscia chiara della spiaggia,
il
mare che pareva un cane pe
chinese. (VV: 9)
Che fosse vigliante, se ne faceva capace dal fatto che la testa gli funzionava se
condo logica e non seguendo l'assurdo labirinto del sogno, che sentiva il regola
re sciabordio del mare, che un venticello di prim alba trasva dalla finestra spa
lancata. Ma continuava ostinatamente a tenere gli occhi inserrati, sapeva che
tutto
il
malumore che lo maceriava dintra sarebbe sbommicato di fora appena
aperti gli occhi, facendogli fare o dire minchiate delle quali doppo avrebbe dovuto
pentirsi. (GT: 9)
La persiana della finestra spalancata
sbatt tanto forte contro il muro che par
se una pist olettata e Montalbano, che in quel priciso momento si stava sogna n
do d'ess iri impegnato in
un
cont1itto a fuoco, s' arrisb igli di colpo sudatiz zo e,
'nzemmula, agghiazzato dal friddo. [ .. ]Tirava
un\
tramontana [ .. ]che, invece
di ravvivare i colori della matinata [ . . ] (ON:
9)
Nuttata fitusa, 'nfami, tutta un arramazzarsi, un votati e rivotati, un addrummi-
sciti e un arrisbigliati, un susiti e un curcati. E non per colpa di una mangiatina
eccessiva
di
purpi a strascinasali o di
sarde
a beccafico fatta la
sira
avanti, per
ch almeno una scascione di quel ' affannata insonni a ci sarebbe stata, invece,
nossignore, manco questa soddisfazione poteva pigliarsi, la sira avan ti a viva avu
to
lo stomaco accuss stritto che non ci sarebbe passato manco un filo d'erba. Si
era trattato dei pinsri nvuri che l'avevano assugliato doppo avere sentito una no
tizia del telegiornale nazionale. (GB: 9)
S arrisbigli di colpo, sudatizzo, col sciato grosso. Per qualichi secondo non
cap indovi s'attrovava, doppo
fu
il respiro leggero e regolare di Livia
addrum-
misciuta allato a lui a riportarlo alle dimensioni accanosciute e rassicuranti. Era
nella s
cmmara
di letto
4
) a Marinella. A tirarlo fora dal sonno era stata una
ttta gelida come una lama alla ferita della spalla mancina. Non ebbe bisogno di
taliare il ralogio sul comodino per sapiri che erano le tri e mezza di notte, per la
precisione le tri, ventisette primi e quaranta secondi. (PR: 9)
La sveglia son, come tutte
le
matine
da
un anno a 'sta parti, alle setti e mezza.
Ma lui si era arrisbigl iato una frazione di secunno prima dello squillo, era ab
bastato
lo
scatto della molla che mittiva in moto la soneria. Ebbe perci, prima
di
satare dal letto, il tempo di girati l'occh i alla finestra, dalla luce accap che la jo r
nata
s appresentava bona, sen za nuvoli. (LC:
9)
Stava dorrnenno che manco le canno nate l'avrebbero arrisbigliato . O meglio: le
cannonate no, ma lo squillo del telefono
s.
Un orno che aijorni nostri campa in un pasi civilizzato come il nostro (ah ah) se
percepisce nel mezzo del sonno botte di cannonate, certamente le scangia per
truniata
di temporale, spari per la festa del santo patrono o spostamento eli mo-
P Bertini Malgarini- U. Vignuzzi: Capitoli per una storia linguistica
bili da parte
di
quei garrusi che abitano
al
piano
di
supra e continua bellamente a
clormiri. Ma lo squillo del tel efono[ .. ] (VP: 9)
Ma indove erano andate a finire quelle prime matinate nelle quali, appena arri-
sbigliato, si sintiva attraversato da una speci
di
correnti di filicit pura, senza mo
tivo?
Non
si
trattava del fatto che
lajornata
s appresentava priva di nuvole e vento
e tutta tirata a lucito dal sole, no, era un'altra sensazione che non dipinniva dalla
so natura di meteoropatico, a volersela spiegare era come un sintirisi
in
armonia
con l'universo criato, perfettamente sincronizzato a un granni ralogio stillare ed
esattamente allocato nello spazio, al punto priciso che gli era stato destinato fino
dalla nascita. (AS: 9)
Rapr
l'occhi e di subito li richiu.
Da tempo gli accapitava 'sta specie eli rifiuto dell'arrisbiglio, che non era per pro
lungare qualichi sogno piacevole che oram gli capitava
di
fari sempri cchi ra
ramenti, no, era pura e semplici gana di restare ancora tanticchia dintra al pozzo
scuro, profunno e cvudo del sonno, ammucciato propio in funno in funno, indove
sarebbi stato impossibile che qualichiduno
l
attrovasse.
Ma sapiva d'essiri irrimecliabilmente vigliante. Allura, sempre con l'occhi 'nser
rati, si misi
ad
ascutari il
rumore
del mare. (PS: 9)
L'arrisbigli una tnppiata forte e insistente alla porta eli casa, tuppiavano alla di
spirata, con le mano e con i pecli, ma curiosamente non sonavano
il
campanello.
Tali verso la finestra, dalla persiana nserrata nonfiltrava lume d alba 25), fo-
ra era ancora scuro fitto. O meglio, dalla finestra ogni tanto arrivava
un
lampo
traclimentoso che agghiazzava la cmmara seguito da una truniata che faciva
vibrare i vetri; il tempo rale che a viva principiato il jorno avanti continuava sem
pre cchi 'ncaniato. Per, cosa stramma, non si sintiva la
rumorata
del
mari
grosso (CV:
9)
(
6
.
Aviva appena pigliato sonno doppo na nuttata che pejo d'accuss nella so vita ne
aviva avute rare, quanno J'arrisbigli di colpo un trono che
fu
come 'na canno
nata spariitft a cinco centilimetri dal so oricchio. Sat susuto a mezzo del letto,
santianno. E accap che il sonno non sarebbi cchi tornato, inutili ristarisinni cor
cato.
Si
sus, ann alla finestra, tali fora. Era un timporali con tutte le c arti in rego
la, celo uniforrnementi pittato di nvuro, lampi agghiazzanti (
, cavalloni quat
tro metri d'altizza, che s'avvintavano scotenno la granni criniera bianca. La ma-
riggiata si era mangiata la pilaja, l'acqua arrivava sutta alla verandina. Tali
il
ralogio ("),
erano
appena le sei del matino. (ED: 9)
195
Si tratta di un vero e proprio repertorio di immagini e situazioni, che ven
gono riprese e riproposte, utilizzando spesso le medesime parole, magari in
iun
cturae
diverse
(occhi inserrati- occhi nserrati- persiana nserrata).
Non solo l'analisi puntuale
di
questi brani, ma un pi complessivo appro
fondimento della scrittura
di
Camilleri, come abbiamo accennato, ci porterebbe
-
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196
RID/Ricerca
molto lontano
(e
del resto, allo scrittore portoempedoclino-vigatese saranno de
dicate molte pagine del volume cui
si
accennava in avvio). Basti qui aver addi
tato, sia pure
di
necessit assai sommariamente, alcuni dei fattori di interesse per
questo autore, che rimane senz'altro una delle novit pi clamorose e interes
santi della produzione 'gialla' tra fine XX e inizi XXI secolo:
in primis
(ma non
solo) per la sua lingua 'inventata' della quale per lecito affermare a buon di
ritto che, cos come la sua Sicilia la Sicilia fantastica pi tipica
2
9
, il suo sici
liano fantastico saldamente realistico: non
c
termine
di
Camilleri che non sia
attestato nei vocabolari siciliani
(3).
3.
Il successo di Camilleri
1
ha insieme fatto da battistrada e consacrato pres
so il grande pubblico un fenomeno che, a quanto sembra, interessa particolar
mente l'Italia di oggi: il moltiplicarsi
2
)
di una scrittura 'gialla' connotata
in
senso fortemente 'regionale'. Naturalmente non s'intende trascurare l'elemento
localistico presente nella letteratura di genere precedente, non solo come 'mac
chia' naturalistica, ma anche come elemento inerente di poetica: si pensi da un
lato alla Milano da bere di Scerbanenco e dali' altro
ai
capolavori di Gadda o
Sciascia. La concentrazione in uno specifico
milieu
non comporta per necessa
riamente una parallela adesione alla lingua locale (perfino nel caso di Gadda -
ben noto - si ricorre
al
romanesco attraverso la mediazione di un grande poeta co
me Mario Del ' Arco);
e,
per rimanere pi st rettamente nei confini del genere, un
testo come Scicco di Veraldi, che pure canonico citare alle origini del giallo al
la napoletana, ricorre mimeticamente nei dialoghi a un gergo 'duro', al limite
della comprensibilit; mentre la fortunata serie tutta bolognese di Sarti Antonio
non presenta di norma e fino a tempi recentissimi ammiccamenti municipali
stici.
Dalla met degli anni '90, auspice e complice
il
'meticciato' linguistico di
Camilleri, nella cucina del giallo all'italiana il sapore della spezia dialettale, ver
nacolare o italianizzata, diventato, se non necessario, certo sempre pi fre
quente. Va avvertito per che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di
una presenza manifestamente 'naturalistica', e quindi limitata per lo pi alle par
ti dialogiche. Pochi esempi, scelti per la loro rappresentativit tipologica (con
l'ovvio margine di soggettivit inerente a ogni proposta di sistematizzazione, re
sa ancor pi provvisoria dalla vastit e tumultuosit del fenomeno).
Moviamo da Marcello Fois,
il
quale, nel ciclo di Bustianu (l'avvocato nuo
rese Sebastiano Satta realmente vissuto alla fine del ' Ottocento), realizza una
scrittura che, come ha riconosciuto proprio Camilleri,
consiste in una sapiente, calcolatissima commistione tra lingua e dialetto. "Quan
do cerco una parola che abbia un suono diverso, che porti anche una specifica
zione pi precisa, uso il sardo. Credo che questo sia
il
contributo che ogni etnia
regionale dovrebbe portare." Queste sono parole di Sergio Atzeni. L'abilit di Fois
consiste nell'usare la lingua come una sorta d'incastonatura atta a ricevere la pa-
P. Bertini Malgarini -
U.
Vignuzzi: Capitoli per una storia linguistica
rola dialettale per renderla appunto di "specificazione pi precisa" senza per che
quella parola brilli come
un
diamante solitario e sia invece perfettamente innestata
nel
continuum
del racconto
(
1
).
197
Pur tuttavia l'elemento locale, sia esso dialettale, o meglio italiano regio
nale, resta circoscritto a precise situazioni comunicative, si direbbe diafasica
mente (nel senso di empaticamente), e, soprattutto, diastraticamente marcate;
esemplari
al
riguardo due brani, uno da
Sempre caro
in cui a rivolgersi a Bustia
nu una donna, tzia Rosa, la madre del suo patrocinato:
>
Che cos ?>>
Kitte cheries chi bosnia? Ve
l ho
portato a voi ... Io non so
leggere.>>
(Fois 1998:
15-6);
e l'altro, dall'apertura del capitolo tre
dell'Altro mondo,
che s'impernia sul chiac
chierio della societ nuorese turbata dalle vicende amorose di
s'abbocau:
Per tutta
la
settimana successiva a Nuoro non si parla d'altro.
Tzia Badora Forrafocu
afa
lunga co/fatto che
lei,
la Pattusi bella, non quella le-
za,
se
lo
teneva stretto, s abbocau, al corso, davanti al mondo intero, mica
per
co
sa, solo per scandalizzare davanti alla gente che stavano ammarando ufficial-
mente, e che tltezetta che c'av eva lei, proprio da gran signora continentale che gi
si vede che si era montata la testa per quel partito che si era accaparrata. Quel-
la ha fatto la fortuna sua, quella si deve baciare l'immagine
per
la sorte che le
capitata. Bella, rimane un bel tipo, male che
la
crepi Poi si veste bene, non
c'
che dire. Comunque lei resta un po' superba .. (Fois 2002: 91, e cfr. pure 92-4)
Anche Ottavio Cappellani, che ambienta a Catania la sua opera prima,
Chi
Lou Sciortino ?, impiega le diverse variet linguistiche, da quella locale a quel
la dei mafiosi italo-americani, all'inglese, con programmatica sistematicit nel
le
parti dialogiche:
Quando Chaz, dall'altr a parte, ha risposto: Hello?>>, Tuccio ha passato il triband
a zu Sal.
Sugnu Sal Scali,
c
Frank Erra
7
ha detto zu Sal.
Wait>>,
ha detto Chaz con la sua solita eleganza.
-
7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
11/15
198
RID/Ricerca
Hello,
Frank Erra
al telefono>>
ha detto Frank.
ha ripetuto
zu
Sal. .
.
Frank ha pensato:
cazzarola, chisti s che sono professionisti
ha detto. (Cappellani
2004: 125);
talora per Cappellani si spinge all'impiego di questa mescidanza anche nel nar
rato, se pure senza pervenire a quella lingua sistematicamente meticcia che ri
mane, come s detto, la vera novit (almeno sul piano linguistico) della scrittu
ra di Camilleri:
Zu Sal e don Giorgina sono seduti sul sedile posteriore della mercedes, pustiata
a piazza Umberto, che poi si chiama piazza Vittorio Emanuele, ma siccome sta
sulla via Umberto tutti la chiamano piazza Umberto.
II
picciotto che ci fa da autista a don Giorgina se ne andato sul marciapiede
di
pa
lazzo Cappellani, ad avvamparsi una sigaretta e a taliarsi il passeggio delle fimmine.
Mentre stava parlando, don Giorgina si fatto all'improvviso muto. Zu Sal lo
guarda, e non capisce se
si
addormentato o no.
Ogni tanto a don Giorgina ci pigghia questa cosa che s'alluppa nel mezzo del di
scorso. Zu Sal non sa che fare perch don Giorgina porta sempre i vitriati da so
le ed
na
'mpresa capire quann' che dorme e quann' che sta pensando.
Poi don Giorgina, appito al bastone, comincia ad accalarsi a manca. Zu Sal si
sposta verso lo sportello perch non ci pare bello che don Giorgi no s' alluppa sul
la sua spalla. Che poi la gente passa, tala, e chiss chi pp pinsari.
Don Giorgi no ci fece sapere a zu Sal che lo voleva vedere subito. E quando zu Sal
seppe che don Giorgi no lo voleva vedere
ndella machina,
si asdirrubb in piazza
Umberto perch la convocazione
ndella machina si
fa soltanto quando, succedu
to qualcosa
di
assai grave, c'hai prescia a spurugghiare la situazione e ti scanti del
l'inte rcetta zione ambientale. (Cappellani 2004: 155)
Propone una scrittura degna di grande interesse, su una linea dichiarata
mente camilleriana
4
,
l'autore calabrese Giuseppe Autiero, che nella sua ope
ra prima, Il mare dei padri, a una prosa che, tutto sommato, non rinunzia alla let
terariet
di
esplicita suggestione gaddiana, affianca una marcatezza diatopica (al
to-calabrese) programmaticamente perseguita, anche nel narrato
3
5
):
A quel punto, Cutri si riscosse. Si guard intorno, come volesse ritirare le parole
che se n'avvulavano, via, lungo i filari della vigna verso l'alba che ancora non
venija. (Autiero 2000: 118-9).
P. Bertini Malgarini - U. Vignuzzi:
Capitoli per una storia linguistica
199
Di fatto,
lo si
detto, pochissimi gli scrittori e i testi nei quali l'elemento
'dialettale' tracima dalla definizione localistica dei personaggi (parlato dialogi
co) alla narrazione autoriale (diegesi); e comunque si tratta di norma di macchie
o poco pi. Emblematico, da questo punto
di
vista, Loriano Macchiavelli,
il
qua
le nei Sotterranei di Bologna si spinge per la caratterizzazione del parlato
di
un
'balordo' bolognese alla frequentazione del gergo malavitoso:
Non era un problema perch in gaioffa non mi trovavo male come mi trovavo ma
le fuori. L dentro ho incontrato dei compagni che la pensavano come me e co
me me non ne avevano uno che s'inzuccasse nell'altro. L'ultima volta che mi ave
vano preso su ero intorno a uno sgobbo che, da come
si
presentava, mi pareva
buono. L'avevo studiato nei minimi particolari, ma mi andata male e, come di
cevo, sono finito in carbona. Ci sono stato due anni perch nel rro mestiere non
si
deve scagliare. Ero fuori da una settimana e ormai ero disteso. Avevo deciso di
spendere gli ultimi al solito bar e avevo appena ordinato un panino con la morta
della e un caff conio squizzo, che mi si presenta l'occasione della vita. Va cos:
sto masticando la mia pagnotta gravida e il figlio della Simona mi viene vicino
[ .. ] (Macchiavelli 2002: 304)
Ma il riferimento d'obbligo, quando
si
affronta la questione del giallo re
gionale, senza dubbio alla cosiddetta linea napoletana (quello che potremmo
chiamare
cannolicchi noir)
6
,
nella quale
illocalismo
(non solo linguistico)
rappresenta il tratto comune. Per fissare in qualche modo la cronologia, si pu
muovere, se non dal 'classico' La mazzetta di Attilio Veraldi (Milano, Rizzoli
1976), almeno dal cit. Scicco: racconto di mariuoleria, (Milano, Mondadori
1991). Nello stesso anno appare La signora dei lupi di Michele Serio (Milano,
Spirali), e, nel '92, Il diavolo giallo di Massimo Siviero (Milano, Camunia) (
7
;
nel '93 Giuseppe Ferrandina (con lo pseudonimo
di
Nicola Calata) pubblica
-
ricle il nero (Bologna, Metrolibri; poi Milano, Adelphi 1998), nel '98 Attilio Del
Giudice d alle stampe
Morte
di
un carabiniere
(Roma, Minimum fax) e nel 2000
Goffredo Buccini fifflnone a tre voci (Piacenza, Frassinelli)
(
8
.
Molte le opere e
gli autori che meriterebbero una trattazione specifica,
in
primo luogo volta a spie
gare i diversi usi e i diversi livelli linguistici impiegati: basti qui l'averne som
mariamente accennato.
Di segno assai diverso, i romanzi di Mario Quattrucci che ci riportano a
Roma con il suo questurino Commissario Mar, che gi nel cognome riprende
(non casualmente) quello dell' indimenticabil e poeta romano Mauro Mar (il
principale poeta neodialettale romanesco della fine del ' 900) 3
9
.
Una scrittura,
quella di Mario Quattrucci, che non rifugge dalla rappresentazione della babele
linguistica di impronta gaddiana, con un plurilinguismo dialettale che di norma
si
concentra per nelle parti dialogiche.
4. Abbiamo concentrato la nostra attenzione fino a questo momento su scrittori
che in maniere anche molto diverse hanno comunque fatto ricorso all'element o
-
7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
12/15
200
RIO/Ricerca
locale/regionale, che anzi talora divenuto (in primo luogo, naturalmente per
Camilleri) la vera cifra della loro scrittura. Ma la stagione pi recente del giallo
all'italiana conosce pure una linea assai differente, quella che privilegia l'ade
sione pi o meno consapevole a una lingua comune che in alcuni casi pu giun
gere all'impiego non minimale dei linguaggi specialistici. Esemplare, al riguar
do, un brano
di
Carlo Lucarelli, dalle prime pagine di
n giorno dopo l altro,
ro
manzo ossessivamente segnato da una delle pi note canzoni di Luigi Tenco, a
suo tempo anche utilizzata come sigla di chiusura di una delle pi fortunate se
rie televisive di Maigret:
L'ultima
l ha
detta pi solidale che sfinito, quasi triste, e anche se non mi muovo
ancora, non prima che se ne sia andato e abbia richiuso la porta, so gi che stac
cher le caviglie dal tavolo e che zoppicher fino allo stereo, divorato vivo da ar
mate di formiche impazzite che
rr
fanno aggrappare alla testata del letto come un
paraplegico colpito da un fulrrne. Prima per, aspetto che il brano finisca. Un po
per non dargliela vinta cos subito. E un po perch non
vero.
Mi sono innamorato di te .. e adesso non so n eppur io cosa fare .. il giorno mi
pen
to di averti incontrata, la notte ti vengo a cercare.
Non
vero che ascolto questa roba solo perch
triste. Tenco mi piace davvero.
Va bene, ora mi piace soprattutto perch parla di amori finiti ma non solo per
quello, la prova che appena sto per spegnere tutto lo sguardo rr cade sul retro
del Cd che sta sullo stereo, sulla lista dei brani, e ne vedo uno che non c'entra nien
te con l'amore, ma che
bello lo stesso, cos lo pun to sul lettore, aspetto che ap
paia il suo numero sul display e lo faccio partire. Poi, per non far incazzare il
Morbido, che in fondo ha ragione, abbasso il volume quasi al minimo e mi siedo
per terra, con la testa appoggiata a una cassa.
...
]
Io lavoro. Faccio un lavoro del cazzo ma lavoro. Sto in un Internet provider di
quelli che dnno l'accesso gratis pi una serie di servizi. Sede di Bologna. Sono
uno dei tizi che controlla la posta elettronica, sto attento che non ci siano virus,
che gli utenti non facciano casino, che le password funzionino. Sono una specie
di portiere virtuale, un portiere di notte, perch soprattutto di notte che lavoro,
spesso
da
casa. Almeno in questo periodo.
]
Guadagno novecentomila lire al mese. Non sono tante, ma non faccio neanche
un granch, mi collego qualche ora al giorno, faccio quello che devo fare e basta.
Quando arrivavano i soldi dei miei era grassa, ma ora che da l ci devo tirare fuo
ri anche le seicentorrla della stanza
un
po
un casino. Lo stereo che sto ascol
tando, con le Pioneer alte mezzo metro a cui sto appoggiato, la penultima cosa
che sono riuscito a comprare con lo stipendio. Informatica Uno stato anche l'ul
timo esame che ho dato quest'anno.
Da
allora, dai miei, soltanto minacce e caz
ziatoni per telefono. (Lucarelli 2000: 16-7)
Il passo esemplare appunto nella sua capacit di trasferire nella scrittura
la variet 'media' dell'italiano parlato (
40
)
con vistose aperture ai linguaggi gio
vanili (trivialismi colloquiali come incazzare, lavoro del cazzo, cazziatorii, e ca-
P.
Bertini Malgarini-
U.
Vignuzzi: Capitoli per una storia linguistica
201
sino
che ha qui
il
valore oggi molto diffuso, soprattutto fra i giovani, di 'proble
ma ) e alla terminologia tecnologica: Cd, display, lettore, stereo, far partire nel
senso di 'avviare',
cassa
ovviamente dello stereo - poco pi sotto le
Pioneer;
oppure Internet provider, accesso, posta elettronica, virus, password ecc. (
41
).
Rientra a tutti gli effetti nella prospettiva della modernit l'accoglimento di
forme e modi dei tecnoletti che per certi aspetti possono addirittura diventare
fonte di lingua: e ci appare in tutta evidenza nel 'giallo giudiziario' (
42
)
nel qua
le
i tecnicismi giuridico-burocratici non sono passivamente recepiti, ma diventa
no motore della stessa narrazione. In questi ultimi anni non pochi i magistrati e
altri 'addetti ai lavori' che si sono cimentati nel genere, alcuni anche con ottimi
risultati di critica e di pubblico (
43
. Di particolare interesse senz' altro Gianrico
Carofiglio,
il
quale nei romanzi che hanno per protagonista l'avvocato Guerrie
ri non rinunzia all'ironia neppure nelle parti 'tecniche':
Salutai meccanicamente il sostituto procuratore generale che era ancora il cala
maro gigante e poi, dopo aver indossato la toga ed essermi seduto al mio posto,
tenni gli occhi ostinatamente fissi sui banchi della corte. Li tenni fissi quando an
cora i giudici non erano entrati e li tenni fissi - sul legno dei banchi, non sui giu
dici- anche dopo l'ing resso della corte e l'inizio dell'udien za. Senza girarrr mai.
[
.. ]
.
>.
Le parti erano d'accordo. Nel senso che io ero d accordo e il pubblico ministero
era altrove. Da almeno dieci anni. (Carofiglio 2006: 240-1
.
L'ironia del resto un tratto che caratterizza pi in generale la prosa di Ca-
'w
rofiglio: cos nel brano che segue nel quale con efficacia l'autore rappresenta i
molti tic della societ contemporanea, sia nella descrizione de
i
ambiente e dei
personaggi, un piercing con un brillantino , sia nel tratteggio linguistico, mu
sica vietnamita [ .. ] tibetana [ ..
]la
migliore per sbloccare i chakra, per liberare
il
passaggio dell'energia , un'au ra intensa, un grande potenziale energetico ,
con
il
contrappunto canzonatorio di decisi di liberare il mio potenziale energe
tico e poi astrologia druidica ; e qui pure serenata per unghia e lavagna e il
folonari che non pu che essere biologico. Non mancano elementi di 'parlato'
quali il commento endofasico costruito con tre frasi nominali Ah, ecco. Musica
tibetana. Perfetto , e colloquialismi del tipo di se l'era cercata .
Era molto carina, paffuta, un piercing con un brillantino sul naso, capelli neri e
lunghi, occhi blu. Aveva qualcosa
di
vagamente sognante- o di vagamente idio
ta - nello sguardo, pensai. Parl senza preavviso.
-
7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
13/15
202
RIO/Ricerca
.
Allora non sei stupida
come
sembri, pensai. Sono contento.
Anche
a
me
non pia
ce, anzi mi fa l'effetto di una serenata per unghia e lavagna. Stavo
per
dire qual
cosa
del genere,
quando
lei prosegu.
. Ah, ecco.
Musica
tibetana. Perfetto.
.
Non mi guardava
in faccia.
Era seduta composta
quasi sul
bordo
del divano e
guardava avanti. Diritto avanti in
un
punto imprecisato,
come una
demente.
tre mi accingevo a rispondere mi accorsi che stavo
assumendo
la stessa postzto-
ne.
>.
Bevvi un altro bel sorso del folonari biolog ico e decisi di liberare il mio potenziale
energetico. L e in quel momento. Pensai
che
se l 'era cercata.
. (Carofiglio 2003: 46).
Universit LUMSA,
Roma
Universit La Sapienza ,
Roma
Patrizia BERTINI MALGARINI
Ugo VIGNUZZI
NOTE
(*)Si ristampa in questa sede, con ampliamenti e aggiornamenti, il saggio Un'indagine lin
guistica: fa narrativa gialla da Scerbanenco a Carofiglio, pubblicato in Roma Noir.2008 Han
nibal the Cannibal c est mai? Realismo e finzione nel romanzo noir italiano, a cura dt E. Mondel
lo, Roma, Robin edizioni, 2008, pp. 77-106. Ringraziamo la Curatrice e l'Editore per avercelo per-
messo.
(')Vd. U. Vignuzzi- P. Bertini Malgarini,
Il continuum dialetto- lingua nello
s ~ i t t o r e
~ i i -
fiano Camilleri, relazione al convegno I confini del dialetto, Sappada, luglio 2000, eU. Vtgnuzzt - P.
Bertini Malgarini, Un 'classico' siciliano modernissimo: il caso Camilleri, relazione al convegno Il
plurilinguismo in letteratura,
Bressanone (Universit di Padova), luglio 2000 (cfr. Trotta 2000).
( ')V
d. Folena 1973 (poi in Folena 2002).
(3)
Questa letteratura appare di grande interesse proprio per il suo essere in costante tensione
tra tradizione e uso, nella ricerca di una lingua insieme media e complessa fra parlato e scntto.
(4) Accantonando per ora la parallela, e pe r certi versi antitetica, presenza dell' espressioni
smo' o 'edonismo' linguistico.
( ' )E non solo nel giallo, ma pi complessivamente nelle scritture 'di genere' (e fi.nanche in
quella produzione che vari anni fa si proposto di definire 'non istituzionale', cw non dtrettamen
te legata all'istituzione letteraria).
( )Ma
vedi gi Bertini Malgarini- Vignuzzi 2009, (in stampa).
P.
Bertini Malgarini- U. Vignuzzi:
Capitoli per una storia linguistica
203
Cl
Si vedano, a es., fatismi quali
-
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14/15
204
RIO/Ricerca
del cavallo ( 1999); AM =Gli arancini di Montalbano ( 1999); SP = La scomparsa di Pat (2000); BF
=Biografia
del figlio cambiato (2000); RG =Il re
di
Girgenti (2001); PR =La presa
di
Macall
(2003).
(l ) Successivamente, soprattutto dopo
Il Re di Girgenti,
nella prassi scrittoria Camilleri ha pro
grammaticamente accentuato il ricorso alla dialettalit.
2)
Vedi il sito http://www.eulogos.it/CENSOR nel quale vengono fornite tutte
le
informa
zioni al riguardo.
(
21
) I dati cui facciamo riferimento e i relativi diagrammi sono stati a suo tempo presentati al
XVIII Congresso A.I.S.L.L.I
di
Lovanio
-
7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana
15/15
206 RID/Ricerca
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Textus testis : caso e necessit nelle origini
romanz:e,
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P. Berti n Malgarini- U. Vignuzzi:
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ED
L'et del dubbio, Palermo, Sellerio, 2008.
207