(Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana

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    1/15

    RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA

    Lingue dialetti societ

    Comitato editoriale

    Gaetano Berruto (Torino, [email protected]), Francesco Bruni (Venezia, fbru-

    [email protected]), Lorenzo Cveri (Genova, [email protected]), Fabio Foresti (Bolo

    gna, [email protected]), Luciano Giannelli (Siena, [email protected]), Edgar

    Radtke (Heidelberg, [email protected]), Giovanni Ruffino (Paler

    mo, [email protected]), Glauco Sanga (Venezia, [email protected]), Al

    berto A. Sobrero (Lecce, [email protected]), Tullio Telmon (Torino, tullio@tel

    mon.eu ,

    Ugo Vignuzzi (Roma, [email protected]), Alberto Zamboni (Padova,

    [email protected]).

    Direttore editoriale

    Fabio Foresti

    Segreteria editoriale

    Via Marsala 31 40126 Bologna

    Redazione

    Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali, Facolt di Lettere e Filosofia, Uni

    versit degli Studi

    di

    Bologna, via Zamboni 33, 40126 Bologna

    Edizione e amministrazione

    CLUEB, Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna, via Marsala 31,

    40126 Bologna (ltaly), tel. (051) 220736, Fax (051) 237758

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    Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna, Soc. Coop. a r.I., via Mar

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    l indirizzario in terza

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    di

    Bologna n. 4630 del 6.3.1978

    Direttore responsabile: Lorenzo Cveri

    Progetto della copertina e degli inserti: Ufficio grafico SAGEP s.p.a., Genova

    3

    RIVIST

    ITALIANA DI DI LETTOLOGI

    lingue dialetti societ

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    2009 by CLUEB

    Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna

    2008

    Associato aii USPI

    Unione Stampa

    Periodica Italiana

    Questo periodico pubblicato con il contributo

    del Ministero dei Beni Culturali

    ISSN 1122-6331

    ISBN 978-88-491-3216-8

    CLUEB

    Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna

    40126 Bologna -Via Marsala 31

    Te . 05 l 22 736 Fax 05 l 237758

    www clueb com

    Finito di stampare nel mese di giugno 2009

    da

    LIPE

    S.

    Giovanni in Persiceto BO)

    RIVISTA ITALIANA DI DIALETTOLOGIA

    Lingue dialetti societ

    anno XXXII 2008), numero unico [= RlD 32]

    INDICE

    5 Alberto Zamboni,

    Manlio Cortelazzo ( 1918-2009)

    9 Roland Bauer,

    Lotte Zorner ( 1936-2008)

    RIDIRICERCA

    Saggi e studi

    13

    39

    63

    97

    113

    165

    185

    Massimo Cerruti Torino),

    Condizioni e indizi di coniugazione oggetti

    va: i dialetti italiani settentrionali tra

    le

    lingue romanze

    Renzo Miotti Verona),

    L'effetto delle consonanti basse sulla vocale

    adiacente. Ripercussioni fonetiche e fonologiche sul vocalismo di due

    variet romanzeiJjiulano e castigliano)

    Maria Mazzoli Bologna),

    n caso di grammaticalizzazione nel Nige

    rian Pidgin:

    la

    particella pre-verbale

    kom

    Federico Damonte, Jacopo Garzonio Padova),

    Per una tipologia delle

    particelle interrogative nei dialetti italiani

    Remo Bracchi Universit Pontificia Salesiana di Roma),

    Scomparsa e

    ripristino di v intervocalica nell'Alta Valtellina (testimonianze toponi

    miche)

    Rita Fresu Cagliari), Io quando che stavo l era molto differente.

    Dire

    le

    cose difficili: scuse e giustificazioni nelle lettere degli emigranti

    Patrizia Bertini Malgarini, Ugo Vignuzzi Roma),

    Capitoli p r una sto

    ria linguistica del giallo all'italiana

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    4

    Note rassegne e discussioni

    209 Rosanna Sornicola (Napoli),

    n

    problema di moifosintassi romanza in

    area francoprovenzale

    217 Salvatore Claudio Sgroi (Catania), I salvatori della patria lingua)

    RID/SCHEDARIO

    227

    O

    Generalit, a cura di Immacolata Tempesta (Lecce)

    269 6

    Ladinia dolomitica, Alto Adige/Siidtirol,

    a cura di Roland Bauer

    (Salisburgo)

    291 15 Lazio, a cura di Paolo D Achille (Roma)

    4

    18 Puglia,

    a cura

    di

    Immacolata Tempesta (Lecce)

    429 23. Sardegna, a cura di Ines Loi Corvetto (Cagliari)

    437 Periodici in scambio

    439 Sommari l Summaries

    445 Notizie sui collaboratori

    448 Istruzioni per i collaboratori

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    Rivista Italiana di Dialettologia. Lingue dialetti societ a. XXXII (2008), CLUEB Bologna

    CAPITOLI PER UNA STORIA LINGUISTICA

    DEL GIALLO ALL'ITALIANA(*)

    l.

    Tutto

    ha

    avuto inizio con Camilleri: sono infatti circa dieci anni (

    1

    )

    che, attratti

    dal peculiarissimo impasto linguistico del Maestro di Vigata, ci siamo avvicina

    ti alla narrativa gialla, e ci siamo mano a mano persuasi che questa letteratura

    di consumo offriva un punto di osservazione privilegiato per la ricostruzione

    della storia linguistica del secolo appena trascorso e della contemporaneit in at

    to. Cos, procedendo a ritroso lungo il Novecento, abbiamo raccolto un ricchis

    simo dossier per una storia linguistica del giallo all'italia na che ci ripromet

    tiamo di dare alle stampe quanto prima, nella convinzione che, come ci ha inse

    gnato Gianfranco Folena, ogni testo un testimone se debitamente interro

    gato (sar lecito qui l'util izzo di una metafora primariamente poliziesca)

    2).

    Riprendendo il titolo di uno dei romanzi di cui parleremo tra poco: testi

    mone inconsapevole o consapevole? e, se consapevole, quanto? In particolare,

    cosa hanno da dirci questi testi, gialli, noir, thriller, detective stories e via cos,

    insomma che cosa pu dirci il giallo italiano, o meglio all'italiana, sui cambia

    menti linguistici epocali che si sono verificati nel Ventesimo secolo? E come si

    pone questa scrittura 3) nei confronti di uno dei temi pi largamente discussi e

    studiati in questi ultimi anni, quel reali smo linguistico di cui indiziata tanta

    parte della narrativa italiana pi recente? (

    4

    )

    E ancora, rintracciabile nella pro

    sa del giallo alllittaliana l'itali ano comune, quella variet per la quale, per la ve

    rit, manca ad oggi una denominazione condivisa?

    5)

    Il proposito

    quello di fornire, nelle pagine che seguono, alcune testimo

    nianze tratte dalla storia del giallo all'italiana che, in anticipazione del volume

    complessivo che intendiamo dare alle stampe quanto prima, possano offrire qual

    che prima, se pur approssimativa, risposta (

    6

    . Come ben noto, la storia del gial

    lo ali 'italiana classico prende l'avvio da un grande scrittore, Augusto De Ange

    lis, e gi i suoi testi potrebbero fornirci preziose indicazioni C): ma in questa se

    de tuttavia preferiamo prender le mosse da colui che a tutti gli effetti il vero ar

    chetipo del giallo italiano contemporaneo, Giorgio Scerbanenco. Dal nostro pun

    to di vista, lo scrittore italo-ucraino non

    solo l'iniziatore del genere, ma anche

    un autore che propone elementi di grande novit nelle scelte linguistiche: diamo

    inizio dunque al nostro percorso analizzando il

    Prologo per una commessa ,

    un

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    RID/Ricerca

    vero e proprio 'pezzo di bravura', con il quale, non a caso, si avvia

    Vene

    re

    pri-

    vata

    il primo romanzo del ciclo di Duca Lamberti (

    8

    .

    Marangoni Antonio, io sto l alla Cascina Luasca, sono pi di cinquant'anni che

    tutte

    le

    mattine vado a Rogoredo in bicicletta.

    >

    Vestita di celeste. Capelli?

    Scuri, ma non neri.

    Scuri, ma non neri.

    Aveva dei grandi occhiali da sole, rotondi.>>

    Non c niente da vedere, l'agente ha ragione, torniamo al giornale.

    Andate via, andate via. Non dovete andare a scuola?

    Gi,

    qui pieno di ragazzini.>>

    Quando son o arrivato io si sentiva odore di sangue.

    Dica, dica, signor Marangoni.

    Si sentiva odore di

    sangue.>>

    Naturale, era dissanguata.

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    188

    RIO/Ricerca

    siano reagisce ironicamente con l'ambientazione da cosmodromo futuribile

    del garage sotto casa

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    190 RID Ricerca

    sati sui tre parametri dell'indice di leggibilit GULPEASE, della percentuale

    di parole 'meno diffuse' in base alle "statistiche di leggibilit" di Word, e della

    presenza di 'dialettismi' (o meglio 'localismi', da noi identificati); mentre in

    questa sede abbiamo preferito riferirei alle elaborazioni fomite da ulogos CEN-

    SOR 2). Le elaborazioni sono state effettuate sui primi 1000 caratteri di ogni

    romanzo della serie di Montalbano (con l'unica eccezione di FA, di cui sono sta

    ti presi in considerazione i primi l 000 caratteri sia del Cap. l s ia del Cap.

    2,

    in

    quanto quest'ultimo costituisce in effetti la vera entrata in scena del protagoni

    sta, Montalbano).

    ~ - ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ - - ~ ~ ~

    FAI

    FA2

    CA LM VV GT ON G R LC VA AS PS CV ED

    Figura

    2

    I dati della Figura 2 pur basati su campionature assai ridotte, mostrano

    che

    l Indice GULPEASE

    elaborato da

    CENSOR

    si mantiene sempre tra 48 e 62,

    cio di leggibilit (in relazione alla "Difficolt rispetto al livello di scolarizza

    zione"), senz'altro "facile" per "Diploma superiore" e tra il "livello di lettura

    scolastica" e

    il

    "livello di lettura indipendente" per la "Licenza media". Si rilevi

    che sul piano diacronico, di l da scarti non particolarmente significativi (e tutto

    questo sar da verificare su un campione pi ampio), la prosa di Camilleri so

    stanzialmente mantiene una leggibilit "media", dato ancor pi significativo

    quando si tenga conto che si tratta comunque di prosa letteraria 2

    1

    .

    P. Bertini Ma1garini- U. Vignuzzi: Capitoli p r una storia linguistica

    191

    45

    l

    0

    --+-- NonVd

    , - / \

    ~

    5

    30

    \f

    25

    7

    - Log.

    ~ - ~

    l

    ..-

    20

    15

    IO

    5

    o

    FAI

    FA2 CA

    LM

    VV

    GT

    ON GB

    PR LC VA AS PS

    CV

    ED

    Figura 3

    Il grafico della Figura 3 mostra l'andamento delle percentuali del lessico

    non appartenente

    al

    Vocabolario di Base nella successione che abbiamo indica

    to: il tracciato della media logaritmica segnala efficacemente il progressivo in

    cremento di tale lessico con un accrescimento pi vistoso dopo

    T

    e negli ul

    timi romanzi. I grafici delle

    Figure 4 5 e 6

    permettono di rilevare come l'i n

    cremento delle parole non appartenenti al

    Vocabolario di Base

    sia avvenuto a

    scapito soprattutto del Vocabolario Fondamentale piuttosto che delle forme di

    Alto Uso o di Alta Disponibilit: ci naturalmente da mettere in fase con il

    crescente uso

    ijL

    forme dialettali da parte dell'autore siciliano, un incremento

    che (quantitativamente e qualitativamente) pi vistoso a partire proprio dopo

    GT

    Per la presente occasione abbiamo ritenuto di proseguire su questa linea e

    abbiamo confrontato tra di loro gli

    incipit

    di tutti i romanzi con protagonista

    Montalbano, per renderei conto dei rapporti intertestuali. Anticipando il risulta

    to del confronto, possiamo dire che tali avvii sono da Camilleri particolarmente

    studiati, in quanto in essi tra l'altro lo scrittore mette in atto in forma conclama

    ta uno degli accorgimenti pi efficaci della sua cifra stilistica, quel meccanismo

    di

    fidelizzazione dei lettori gi pi volte additato dalla critica (un meccanismo

    non dissimile dalla serialit televisiva).

    Come ben sanno gli appassionati lettori della saga montalbaniana, tutto ini-

    zia al mattino, col risveglio pi o meno traumatico del commissario; cos an-

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    192

    90 ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~

    80 - ~ - - - - - - - - - - - - . - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - _ _ j

    70

    t - ; r ~ _

    .

    _ ~ . ~ ~ ~ .

    = - - - - _ _ _ , ~ . - - / \ _ _____j

    60 - - - - - - - ~ - - ~ _ _ _ _ _ : ~ ~ ~

    '+

    50 - - - - - - - - - - - - - ~ - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~

    40 t-------------------------------------------J

    30 t-------------------------------------------J

    20+-------------------------------------------J

    IO

    +------------------------------------------

    Figura 4

    FAI FA2 CA LM VV

    GT

    0: \ GB

    PR

    LC VA AS PS CV ED

    Figura 5

    RID/Ricerca

    -- --V.

    Fond.

    Log.

    - -V.

    Alt.

    Log.

    P

    Bertini Malgarini -

    U.

    Vignuzzi:

    Capitoli

    p r

    una storia linguistica

    93

    100

    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - _ - - - - - - - - - - ~

    --+-V.

    Fond.

    75

    - - - - - ~

    ~ -

    .= _. _ ..

    ___

    ~

    .. . ~ '.. .. .. .. ... ... . -::o

    . . .

    A 1

    _..,___V.

    Alt.

    .. Log.

    50 +----------------------------------------------

    Log. (V. Alt.)

    25 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ~

    FAI FA2

    CA LM VV

    GT ON GB PR

    LC VA

    AS PS CV ED

    Figura 6

    che nel primo romanzo di Montalbano, la Forma dell acqua, nel quale l'avvio ve

    ro e proprio preceduto da una sorta di prologo (fortemente marcato in apertu

    ra e conclusione da una prosa segnata da vistosi elementi ritmici)

    2

    : il tema di

    venter canonico, e, come vedremo, repliche, riusi, riprese pi o meno numero

    si verranno riproposti a ll'avvio di ogni nuova avventura

    3

    ).

    [

    ... ]

    E proprio in quel momento il telefono squill. Senza manco

    aprire

    gli occhi

    Montalbano tese un braccio ad afferrare non tanto la cornetta quanto i lembi flut

    tuanti del sogno che inesorabilmente svaniva.

    < < P r o n t o ~ r a rabbioso verso l'importuno. (FA: 18

    A stimare da come

    l alba

    stava appresentandosi, la iurnata s'annunziava certa

    mente smusa, fatta cio ora di botte di sole incaniato, ora di gelidi stizzichii di

    pioggia, il tutto condito da alzate improvvise

    di

    vento. Una

    di

    quelle iurnate in

    cui chi soggetto al brusco cangiamento di tempo, e nel sangue e nel ciriveddro

    lo

    patisce, capace che

    si

    mette a svariare continuamente di opinione e di direzio

    ne, come fanno quei pezzi di lattone, tagliati a forma di bannra o di gallo, che sui

    tetti ruotano in ogni senso ad ogni minima passata di vento. (CA: 9).

    S'arri sbigl i malamente: i linzola, nel sudatizzo del sonno agitato per via del chilo

    e mezzo

    di

    sarde a beccafico che la sera avanti

    si

    era sbafato, gli

    si

    erano strettamente

    arravugliate torno torno il corpo, gli parse d'essere addiventato una mummia.

    [ .. ] La luce dell alba prometteva

    giornata

    buona, il

    mare

    una tavola, il cielo

    chiaro senza nuvole. (LM: 9)

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    194

    RID/Ricerca

    Che la giornata non sarebbe stata assolutamente cosa il commissario Salvo Mon

    talbano se ne fece subito persuaso non appena rapr le persiane della cmmara

    da letto. Faceva ancora notte, per

    l alba

    mancava perlomeno un'ora, per lo scu

    ro era gi meno fitto, bastevole a lasciar vedere il cielo coperto da dense nuvole

    d'acqua

    e,

    oltre la striscia chiara della spiaggia,

    il

    mare che pareva un cane pe

    chinese. (VV: 9)

    Che fosse vigliante, se ne faceva capace dal fatto che la testa gli funzionava se

    condo logica e non seguendo l'assurdo labirinto del sogno, che sentiva il regola

    re sciabordio del mare, che un venticello di prim alba trasva dalla finestra spa

    lancata. Ma continuava ostinatamente a tenere gli occhi inserrati, sapeva che

    tutto

    il

    malumore che lo maceriava dintra sarebbe sbommicato di fora appena

    aperti gli occhi, facendogli fare o dire minchiate delle quali doppo avrebbe dovuto

    pentirsi. (GT: 9)

    La persiana della finestra spalancata

    sbatt tanto forte contro il muro che par

    se una pist olettata e Montalbano, che in quel priciso momento si stava sogna n

    do d'ess iri impegnato in

    un

    cont1itto a fuoco, s' arrisb igli di colpo sudatiz zo e,

    'nzemmula, agghiazzato dal friddo. [ .. ]Tirava

    un\

    tramontana [ .. ]che, invece

    di ravvivare i colori della matinata [ . . ] (ON:

    9)

    Nuttata fitusa, 'nfami, tutta un arramazzarsi, un votati e rivotati, un addrummi-

    sciti e un arrisbigliati, un susiti e un curcati. E non per colpa di una mangiatina

    eccessiva

    di

    purpi a strascinasali o di

    sarde

    a beccafico fatta la

    sira

    avanti, per

    ch almeno una scascione di quel ' affannata insonni a ci sarebbe stata, invece,

    nossignore, manco questa soddisfazione poteva pigliarsi, la sira avan ti a viva avu

    to

    lo stomaco accuss stritto che non ci sarebbe passato manco un filo d'erba. Si

    era trattato dei pinsri nvuri che l'avevano assugliato doppo avere sentito una no

    tizia del telegiornale nazionale. (GB: 9)

    S arrisbigli di colpo, sudatizzo, col sciato grosso. Per qualichi secondo non

    cap indovi s'attrovava, doppo

    fu

    il respiro leggero e regolare di Livia

    addrum-

    misciuta allato a lui a riportarlo alle dimensioni accanosciute e rassicuranti. Era

    nella s

    cmmara

    di letto

    4

    ) a Marinella. A tirarlo fora dal sonno era stata una

    ttta gelida come una lama alla ferita della spalla mancina. Non ebbe bisogno di

    taliare il ralogio sul comodino per sapiri che erano le tri e mezza di notte, per la

    precisione le tri, ventisette primi e quaranta secondi. (PR: 9)

    La sveglia son, come tutte

    le

    matine

    da

    un anno a 'sta parti, alle setti e mezza.

    Ma lui si era arrisbigl iato una frazione di secunno prima dello squillo, era ab

    bastato

    lo

    scatto della molla che mittiva in moto la soneria. Ebbe perci, prima

    di

    satare dal letto, il tempo di girati l'occh i alla finestra, dalla luce accap che la jo r

    nata

    s appresentava bona, sen za nuvoli. (LC:

    9)

    Stava dorrnenno che manco le canno nate l'avrebbero arrisbigliato . O meglio: le

    cannonate no, ma lo squillo del telefono

    s.

    Un orno che aijorni nostri campa in un pasi civilizzato come il nostro (ah ah) se

    percepisce nel mezzo del sonno botte di cannonate, certamente le scangia per

    truniata

    di temporale, spari per la festa del santo patrono o spostamento eli mo-

    P Bertini Malgarini- U. Vignuzzi: Capitoli per una storia linguistica

    bili da parte

    di

    quei garrusi che abitano

    al

    piano

    di

    supra e continua bellamente a

    clormiri. Ma lo squillo del tel efono[ .. ] (VP: 9)

    Ma indove erano andate a finire quelle prime matinate nelle quali, appena arri-

    sbigliato, si sintiva attraversato da una speci

    di

    correnti di filicit pura, senza mo

    tivo?

    Non

    si

    trattava del fatto che

    lajornata

    s appresentava priva di nuvole e vento

    e tutta tirata a lucito dal sole, no, era un'altra sensazione che non dipinniva dalla

    so natura di meteoropatico, a volersela spiegare era come un sintirisi

    in

    armonia

    con l'universo criato, perfettamente sincronizzato a un granni ralogio stillare ed

    esattamente allocato nello spazio, al punto priciso che gli era stato destinato fino

    dalla nascita. (AS: 9)

    Rapr

    l'occhi e di subito li richiu.

    Da tempo gli accapitava 'sta specie eli rifiuto dell'arrisbiglio, che non era per pro

    lungare qualichi sogno piacevole che oram gli capitava

    di

    fari sempri cchi ra

    ramenti, no, era pura e semplici gana di restare ancora tanticchia dintra al pozzo

    scuro, profunno e cvudo del sonno, ammucciato propio in funno in funno, indove

    sarebbi stato impossibile che qualichiduno

    l

    attrovasse.

    Ma sapiva d'essiri irrimecliabilmente vigliante. Allura, sempre con l'occhi 'nser

    rati, si misi

    ad

    ascutari il

    rumore

    del mare. (PS: 9)

    L'arrisbigli una tnppiata forte e insistente alla porta eli casa, tuppiavano alla di

    spirata, con le mano e con i pecli, ma curiosamente non sonavano

    il

    campanello.

    Tali verso la finestra, dalla persiana nserrata nonfiltrava lume d alba 25), fo-

    ra era ancora scuro fitto. O meglio, dalla finestra ogni tanto arrivava

    un

    lampo

    traclimentoso che agghiazzava la cmmara seguito da una truniata che faciva

    vibrare i vetri; il tempo rale che a viva principiato il jorno avanti continuava sem

    pre cchi 'ncaniato. Per, cosa stramma, non si sintiva la

    rumorata

    del

    mari

    grosso (CV:

    9)

    (

    6

    .

    Aviva appena pigliato sonno doppo na nuttata che pejo d'accuss nella so vita ne

    aviva avute rare, quanno J'arrisbigli di colpo un trono che

    fu

    come 'na canno

    nata spariitft a cinco centilimetri dal so oricchio. Sat susuto a mezzo del letto,

    santianno. E accap che il sonno non sarebbi cchi tornato, inutili ristarisinni cor

    cato.

    Si

    sus, ann alla finestra, tali fora. Era un timporali con tutte le c arti in rego

    la, celo uniforrnementi pittato di nvuro, lampi agghiazzanti (

    , cavalloni quat

    tro metri d'altizza, che s'avvintavano scotenno la granni criniera bianca. La ma-

    riggiata si era mangiata la pilaja, l'acqua arrivava sutta alla verandina. Tali

    il

    ralogio ("),

    erano

    appena le sei del matino. (ED: 9)

    195

    Si tratta di un vero e proprio repertorio di immagini e situazioni, che ven

    gono riprese e riproposte, utilizzando spesso le medesime parole, magari in

    iun

    cturae

    diverse

    (occhi inserrati- occhi nserrati- persiana nserrata).

    Non solo l'analisi puntuale

    di

    questi brani, ma un pi complessivo appro

    fondimento della scrittura

    di

    Camilleri, come abbiamo accennato, ci porterebbe

  • 7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana

    10/15

    196

    RID/Ricerca

    molto lontano

    (e

    del resto, allo scrittore portoempedoclino-vigatese saranno de

    dicate molte pagine del volume cui

    si

    accennava in avvio). Basti qui aver addi

    tato, sia pure

    di

    necessit assai sommariamente, alcuni dei fattori di interesse per

    questo autore, che rimane senz'altro una delle novit pi clamorose e interes

    santi della produzione 'gialla' tra fine XX e inizi XXI secolo:

    in primis

    (ma non

    solo) per la sua lingua 'inventata' della quale per lecito affermare a buon di

    ritto che, cos come la sua Sicilia la Sicilia fantastica pi tipica

    2

    9

    , il suo sici

    liano fantastico saldamente realistico: non

    c

    termine

    di

    Camilleri che non sia

    attestato nei vocabolari siciliani

    (3).

    3.

    Il successo di Camilleri

    1

    ha insieme fatto da battistrada e consacrato pres

    so il grande pubblico un fenomeno che, a quanto sembra, interessa particolar

    mente l'Italia di oggi: il moltiplicarsi

    2

    )

    di una scrittura 'gialla' connotata

    in

    senso fortemente 'regionale'. Naturalmente non s'intende trascurare l'elemento

    localistico presente nella letteratura di genere precedente, non solo come 'mac

    chia' naturalistica, ma anche come elemento inerente di poetica: si pensi da un

    lato alla Milano da bere di Scerbanenco e dali' altro

    ai

    capolavori di Gadda o

    Sciascia. La concentrazione in uno specifico

    milieu

    non comporta per necessa

    riamente una parallela adesione alla lingua locale (perfino nel caso di Gadda -

    ben noto - si ricorre

    al

    romanesco attraverso la mediazione di un grande poeta co

    me Mario Del ' Arco);

    e,

    per rimanere pi st rettamente nei confini del genere, un

    testo come Scicco di Veraldi, che pure canonico citare alle origini del giallo al

    la napoletana, ricorre mimeticamente nei dialoghi a un gergo 'duro', al limite

    della comprensibilit; mentre la fortunata serie tutta bolognese di Sarti Antonio

    non presenta di norma e fino a tempi recentissimi ammiccamenti municipali

    stici.

    Dalla met degli anni '90, auspice e complice

    il

    'meticciato' linguistico di

    Camilleri, nella cucina del giallo all'italiana il sapore della spezia dialettale, ver

    nacolare o italianizzata, diventato, se non necessario, certo sempre pi fre

    quente. Va avvertito per che, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di

    una presenza manifestamente 'naturalistica', e quindi limitata per lo pi alle par

    ti dialogiche. Pochi esempi, scelti per la loro rappresentativit tipologica (con

    l'ovvio margine di soggettivit inerente a ogni proposta di sistematizzazione, re

    sa ancor pi provvisoria dalla vastit e tumultuosit del fenomeno).

    Moviamo da Marcello Fois,

    il

    quale, nel ciclo di Bustianu (l'avvocato nuo

    rese Sebastiano Satta realmente vissuto alla fine del ' Ottocento), realizza una

    scrittura che, come ha riconosciuto proprio Camilleri,

    consiste in una sapiente, calcolatissima commistione tra lingua e dialetto. "Quan

    do cerco una parola che abbia un suono diverso, che porti anche una specifica

    zione pi precisa, uso il sardo. Credo che questo sia

    il

    contributo che ogni etnia

    regionale dovrebbe portare." Queste sono parole di Sergio Atzeni. L'abilit di Fois

    consiste nell'usare la lingua come una sorta d'incastonatura atta a ricevere la pa-

    P. Bertini Malgarini -

    U.

    Vignuzzi: Capitoli per una storia linguistica

    rola dialettale per renderla appunto di "specificazione pi precisa" senza per che

    quella parola brilli come

    un

    diamante solitario e sia invece perfettamente innestata

    nel

    continuum

    del racconto

    (

    1

    ).

    197

    Pur tuttavia l'elemento locale, sia esso dialettale, o meglio italiano regio

    nale, resta circoscritto a precise situazioni comunicative, si direbbe diafasica

    mente (nel senso di empaticamente), e, soprattutto, diastraticamente marcate;

    esemplari

    al

    riguardo due brani, uno da

    Sempre caro

    in cui a rivolgersi a Bustia

    nu una donna, tzia Rosa, la madre del suo patrocinato:

    >

    Che cos ?>>

    Kitte cheries chi bosnia? Ve

    l ho

    portato a voi ... Io non so

    leggere.>>

    (Fois 1998:

    15-6);

    e l'altro, dall'apertura del capitolo tre

    dell'Altro mondo,

    che s'impernia sul chiac

    chierio della societ nuorese turbata dalle vicende amorose di

    s'abbocau:

    Per tutta

    la

    settimana successiva a Nuoro non si parla d'altro.

    Tzia Badora Forrafocu

    afa

    lunga co/fatto che

    lei,

    la Pattusi bella, non quella le-

    za,

    se

    lo

    teneva stretto, s abbocau, al corso, davanti al mondo intero, mica

    per

    co

    sa, solo per scandalizzare davanti alla gente che stavano ammarando ufficial-

    mente, e che tltezetta che c'av eva lei, proprio da gran signora continentale che gi

    si vede che si era montata la testa per quel partito che si era accaparrata. Quel-

    la ha fatto la fortuna sua, quella si deve baciare l'immagine

    per

    la sorte che le

    capitata. Bella, rimane un bel tipo, male che

    la

    crepi Poi si veste bene, non

    c'

    che dire. Comunque lei resta un po' superba .. (Fois 2002: 91, e cfr. pure 92-4)

    Anche Ottavio Cappellani, che ambienta a Catania la sua opera prima,

    Chi

    Lou Sciortino ?, impiega le diverse variet linguistiche, da quella locale a quel

    la dei mafiosi italo-americani, all'inglese, con programmatica sistematicit nel

    le

    parti dialogiche:

    Quando Chaz, dall'altr a parte, ha risposto: Hello?>>, Tuccio ha passato il triband

    a zu Sal.

    Sugnu Sal Scali,

    c

    Frank Erra

    7

    ha detto zu Sal.

    Wait>>,

    ha detto Chaz con la sua solita eleganza.

  • 7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana

    11/15

    198

    RID/Ricerca

    Hello,

    Frank Erra

    al telefono>>

    ha detto Frank.

    ha ripetuto

    zu

    Sal. .

    .

    Frank ha pensato:

    cazzarola, chisti s che sono professionisti

    ha detto. (Cappellani

    2004: 125);

    talora per Cappellani si spinge all'impiego di questa mescidanza anche nel nar

    rato, se pure senza pervenire a quella lingua sistematicamente meticcia che ri

    mane, come s detto, la vera novit (almeno sul piano linguistico) della scrittu

    ra di Camilleri:

    Zu Sal e don Giorgina sono seduti sul sedile posteriore della mercedes, pustiata

    a piazza Umberto, che poi si chiama piazza Vittorio Emanuele, ma siccome sta

    sulla via Umberto tutti la chiamano piazza Umberto.

    II

    picciotto che ci fa da autista a don Giorgina se ne andato sul marciapiede

    di

    pa

    lazzo Cappellani, ad avvamparsi una sigaretta e a taliarsi il passeggio delle fimmine.

    Mentre stava parlando, don Giorgina si fatto all'improvviso muto. Zu Sal lo

    guarda, e non capisce se

    si

    addormentato o no.

    Ogni tanto a don Giorgina ci pigghia questa cosa che s'alluppa nel mezzo del di

    scorso. Zu Sal non sa che fare perch don Giorgina porta sempre i vitriati da so

    le ed

    na

    'mpresa capire quann' che dorme e quann' che sta pensando.

    Poi don Giorgina, appito al bastone, comincia ad accalarsi a manca. Zu Sal si

    sposta verso lo sportello perch non ci pare bello che don Giorgi no s' alluppa sul

    la sua spalla. Che poi la gente passa, tala, e chiss chi pp pinsari.

    Don Giorgi no ci fece sapere a zu Sal che lo voleva vedere subito. E quando zu Sal

    seppe che don Giorgi no lo voleva vedere

    ndella machina,

    si asdirrubb in piazza

    Umberto perch la convocazione

    ndella machina si

    fa soltanto quando, succedu

    to qualcosa

    di

    assai grave, c'hai prescia a spurugghiare la situazione e ti scanti del

    l'inte rcetta zione ambientale. (Cappellani 2004: 155)

    Propone una scrittura degna di grande interesse, su una linea dichiarata

    mente camilleriana

    4

    ,

    l'autore calabrese Giuseppe Autiero, che nella sua ope

    ra prima, Il mare dei padri, a una prosa che, tutto sommato, non rinunzia alla let

    terariet

    di

    esplicita suggestione gaddiana, affianca una marcatezza diatopica (al

    to-calabrese) programmaticamente perseguita, anche nel narrato

    3

    5

    ):

    A quel punto, Cutri si riscosse. Si guard intorno, come volesse ritirare le parole

    che se n'avvulavano, via, lungo i filari della vigna verso l'alba che ancora non

    venija. (Autiero 2000: 118-9).

    P. Bertini Malgarini - U. Vignuzzi:

    Capitoli per una storia linguistica

    199

    Di fatto,

    lo si

    detto, pochissimi gli scrittori e i testi nei quali l'elemento

    'dialettale' tracima dalla definizione localistica dei personaggi (parlato dialogi

    co) alla narrazione autoriale (diegesi); e comunque si tratta di norma di macchie

    o poco pi. Emblematico, da questo punto

    di

    vista, Loriano Macchiavelli,

    il

    qua

    le nei Sotterranei di Bologna si spinge per la caratterizzazione del parlato

    di

    un

    'balordo' bolognese alla frequentazione del gergo malavitoso:

    Non era un problema perch in gaioffa non mi trovavo male come mi trovavo ma

    le fuori. L dentro ho incontrato dei compagni che la pensavano come me e co

    me me non ne avevano uno che s'inzuccasse nell'altro. L'ultima volta che mi ave

    vano preso su ero intorno a uno sgobbo che, da come

    si

    presentava, mi pareva

    buono. L'avevo studiato nei minimi particolari, ma mi andata male e, come di

    cevo, sono finito in carbona. Ci sono stato due anni perch nel rro mestiere non

    si

    deve scagliare. Ero fuori da una settimana e ormai ero disteso. Avevo deciso di

    spendere gli ultimi al solito bar e avevo appena ordinato un panino con la morta

    della e un caff conio squizzo, che mi si presenta l'occasione della vita. Va cos:

    sto masticando la mia pagnotta gravida e il figlio della Simona mi viene vicino

    [ .. ] (Macchiavelli 2002: 304)

    Ma il riferimento d'obbligo, quando

    si

    affronta la questione del giallo re

    gionale, senza dubbio alla cosiddetta linea napoletana (quello che potremmo

    chiamare

    cannolicchi noir)

    6

    ,

    nella quale

    illocalismo

    (non solo linguistico)

    rappresenta il tratto comune. Per fissare in qualche modo la cronologia, si pu

    muovere, se non dal 'classico' La mazzetta di Attilio Veraldi (Milano, Rizzoli

    1976), almeno dal cit. Scicco: racconto di mariuoleria, (Milano, Mondadori

    1991). Nello stesso anno appare La signora dei lupi di Michele Serio (Milano,

    Spirali), e, nel '92, Il diavolo giallo di Massimo Siviero (Milano, Camunia) (

    7

    ;

    nel '93 Giuseppe Ferrandina (con lo pseudonimo

    di

    Nicola Calata) pubblica

    -

    ricle il nero (Bologna, Metrolibri; poi Milano, Adelphi 1998), nel '98 Attilio Del

    Giudice d alle stampe

    Morte

    di

    un carabiniere

    (Roma, Minimum fax) e nel 2000

    Goffredo Buccini fifflnone a tre voci (Piacenza, Frassinelli)

    (

    8

    .

    Molte le opere e

    gli autori che meriterebbero una trattazione specifica,

    in

    primo luogo volta a spie

    gare i diversi usi e i diversi livelli linguistici impiegati: basti qui l'averne som

    mariamente accennato.

    Di segno assai diverso, i romanzi di Mario Quattrucci che ci riportano a

    Roma con il suo questurino Commissario Mar, che gi nel cognome riprende

    (non casualmente) quello dell' indimenticabil e poeta romano Mauro Mar (il

    principale poeta neodialettale romanesco della fine del ' 900) 3

    9

    .

    Una scrittura,

    quella di Mario Quattrucci, che non rifugge dalla rappresentazione della babele

    linguistica di impronta gaddiana, con un plurilinguismo dialettale che di norma

    si

    concentra per nelle parti dialogiche.

    4. Abbiamo concentrato la nostra attenzione fino a questo momento su scrittori

    che in maniere anche molto diverse hanno comunque fatto ricorso all'element o

  • 7/24/2019 (Versione 2) Capitoli Per Una Storia Linguistica Del Giallo All'Italiana

    12/15

    200

    RIO/Ricerca

    locale/regionale, che anzi talora divenuto (in primo luogo, naturalmente per

    Camilleri) la vera cifra della loro scrittura. Ma la stagione pi recente del giallo

    all'italiana conosce pure una linea assai differente, quella che privilegia l'ade

    sione pi o meno consapevole a una lingua comune che in alcuni casi pu giun

    gere all'impiego non minimale dei linguaggi specialistici. Esemplare, al riguar

    do, un brano

    di

    Carlo Lucarelli, dalle prime pagine di

    n giorno dopo l altro,

    ro

    manzo ossessivamente segnato da una delle pi note canzoni di Luigi Tenco, a

    suo tempo anche utilizzata come sigla di chiusura di una delle pi fortunate se

    rie televisive di Maigret:

    L'ultima

    l ha

    detta pi solidale che sfinito, quasi triste, e anche se non mi muovo

    ancora, non prima che se ne sia andato e abbia richiuso la porta, so gi che stac

    cher le caviglie dal tavolo e che zoppicher fino allo stereo, divorato vivo da ar

    mate di formiche impazzite che

    rr

    fanno aggrappare alla testata del letto come un

    paraplegico colpito da un fulrrne. Prima per, aspetto che il brano finisca. Un po

    per non dargliela vinta cos subito. E un po perch non

    vero.

    Mi sono innamorato di te .. e adesso non so n eppur io cosa fare .. il giorno mi

    pen

    to di averti incontrata, la notte ti vengo a cercare.

    Non

    vero che ascolto questa roba solo perch

    triste. Tenco mi piace davvero.

    Va bene, ora mi piace soprattutto perch parla di amori finiti ma non solo per

    quello, la prova che appena sto per spegnere tutto lo sguardo rr cade sul retro

    del Cd che sta sullo stereo, sulla lista dei brani, e ne vedo uno che non c'entra nien

    te con l'amore, ma che

    bello lo stesso, cos lo pun to sul lettore, aspetto che ap

    paia il suo numero sul display e lo faccio partire. Poi, per non far incazzare il

    Morbido, che in fondo ha ragione, abbasso il volume quasi al minimo e mi siedo

    per terra, con la testa appoggiata a una cassa.

    ...

    ]

    Io lavoro. Faccio un lavoro del cazzo ma lavoro. Sto in un Internet provider di

    quelli che dnno l'accesso gratis pi una serie di servizi. Sede di Bologna. Sono

    uno dei tizi che controlla la posta elettronica, sto attento che non ci siano virus,

    che gli utenti non facciano casino, che le password funzionino. Sono una specie

    di portiere virtuale, un portiere di notte, perch soprattutto di notte che lavoro,

    spesso

    da

    casa. Almeno in questo periodo.

    ]

    Guadagno novecentomila lire al mese. Non sono tante, ma non faccio neanche

    un granch, mi collego qualche ora al giorno, faccio quello che devo fare e basta.

    Quando arrivavano i soldi dei miei era grassa, ma ora che da l ci devo tirare fuo

    ri anche le seicentorrla della stanza

    un

    po

    un casino. Lo stereo che sto ascol

    tando, con le Pioneer alte mezzo metro a cui sto appoggiato, la penultima cosa

    che sono riuscito a comprare con lo stipendio. Informatica Uno stato anche l'ul

    timo esame che ho dato quest'anno.

    Da

    allora, dai miei, soltanto minacce e caz

    ziatoni per telefono. (Lucarelli 2000: 16-7)

    Il passo esemplare appunto nella sua capacit di trasferire nella scrittura

    la variet 'media' dell'italiano parlato (

    40

    )

    con vistose aperture ai linguaggi gio

    vanili (trivialismi colloquiali come incazzare, lavoro del cazzo, cazziatorii, e ca-

    P.

    Bertini Malgarini-

    U.

    Vignuzzi: Capitoli per una storia linguistica

    201

    sino

    che ha qui

    il

    valore oggi molto diffuso, soprattutto fra i giovani, di 'proble

    ma ) e alla terminologia tecnologica: Cd, display, lettore, stereo, far partire nel

    senso di 'avviare',

    cassa

    ovviamente dello stereo - poco pi sotto le

    Pioneer;

    oppure Internet provider, accesso, posta elettronica, virus, password ecc. (

    41

    ).

    Rientra a tutti gli effetti nella prospettiva della modernit l'accoglimento di

    forme e modi dei tecnoletti che per certi aspetti possono addirittura diventare

    fonte di lingua: e ci appare in tutta evidenza nel 'giallo giudiziario' (

    42

    )

    nel qua

    le

    i tecnicismi giuridico-burocratici non sono passivamente recepiti, ma diventa

    no motore della stessa narrazione. In questi ultimi anni non pochi i magistrati e

    altri 'addetti ai lavori' che si sono cimentati nel genere, alcuni anche con ottimi

    risultati di critica e di pubblico (

    43

    . Di particolare interesse senz' altro Gianrico

    Carofiglio,

    il

    quale nei romanzi che hanno per protagonista l'avvocato Guerrie

    ri non rinunzia all'ironia neppure nelle parti 'tecniche':

    Salutai meccanicamente il sostituto procuratore generale che era ancora il cala

    maro gigante e poi, dopo aver indossato la toga ed essermi seduto al mio posto,

    tenni gli occhi ostinatamente fissi sui banchi della corte. Li tenni fissi quando an

    cora i giudici non erano entrati e li tenni fissi - sul legno dei banchi, non sui giu

    dici- anche dopo l'ing resso della corte e l'inizio dell'udien za. Senza girarrr mai.

    [

    .. ]

    .

    >.

    Le parti erano d'accordo. Nel senso che io ero d accordo e il pubblico ministero

    era altrove. Da almeno dieci anni. (Carofiglio 2006: 240-1

    .

    L'ironia del resto un tratto che caratterizza pi in generale la prosa di Ca-

    'w

    rofiglio: cos nel brano che segue nel quale con efficacia l'autore rappresenta i

    molti tic della societ contemporanea, sia nella descrizione de

    i

    ambiente e dei

    personaggi, un piercing con un brillantino , sia nel tratteggio linguistico, mu

    sica vietnamita [ .. ] tibetana [ ..

    ]la

    migliore per sbloccare i chakra, per liberare

    il

    passaggio dell'energia , un'au ra intensa, un grande potenziale energetico ,

    con

    il

    contrappunto canzonatorio di decisi di liberare il mio potenziale energe

    tico e poi astrologia druidica ; e qui pure serenata per unghia e lavagna e il

    folonari che non pu che essere biologico. Non mancano elementi di 'parlato'

    quali il commento endofasico costruito con tre frasi nominali Ah, ecco. Musica

    tibetana. Perfetto , e colloquialismi del tipo di se l'era cercata .

    Era molto carina, paffuta, un piercing con un brillantino sul naso, capelli neri e

    lunghi, occhi blu. Aveva qualcosa

    di

    vagamente sognante- o di vagamente idio

    ta - nello sguardo, pensai. Parl senza preavviso.

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    202

    RIO/Ricerca

    .

    Allora non sei stupida

    come

    sembri, pensai. Sono contento.

    Anche

    a

    me

    non pia

    ce, anzi mi fa l'effetto di una serenata per unghia e lavagna. Stavo

    per

    dire qual

    cosa

    del genere,

    quando

    lei prosegu.

    . Ah, ecco.

    Musica

    tibetana. Perfetto.

    .

    Non mi guardava

    in faccia.

    Era seduta composta

    quasi sul

    bordo

    del divano e

    guardava avanti. Diritto avanti in

    un

    punto imprecisato,

    come una

    demente.

    tre mi accingevo a rispondere mi accorsi che stavo

    assumendo

    la stessa postzto-

    ne.

    >.

    Bevvi un altro bel sorso del folonari biolog ico e decisi di liberare il mio potenziale

    energetico. L e in quel momento. Pensai

    che

    se l 'era cercata.

    . (Carofiglio 2003: 46).

    Universit LUMSA,

    Roma

    Universit La Sapienza ,

    Roma

    Patrizia BERTINI MALGARINI

    Ugo VIGNUZZI

    NOTE

    (*)Si ristampa in questa sede, con ampliamenti e aggiornamenti, il saggio Un'indagine lin

    guistica: fa narrativa gialla da Scerbanenco a Carofiglio, pubblicato in Roma Noir.2008 Han

    nibal the Cannibal c est mai? Realismo e finzione nel romanzo noir italiano, a cura dt E. Mondel

    lo, Roma, Robin edizioni, 2008, pp. 77-106. Ringraziamo la Curatrice e l'Editore per avercelo per-

    messo.

    (')Vd. U. Vignuzzi- P. Bertini Malgarini,

    Il continuum dialetto- lingua nello

    s ~ i t t o r e

    ~ i i -

    fiano Camilleri, relazione al convegno I confini del dialetto, Sappada, luglio 2000, eU. Vtgnuzzt - P.

    Bertini Malgarini, Un 'classico' siciliano modernissimo: il caso Camilleri, relazione al convegno Il

    plurilinguismo in letteratura,

    Bressanone (Universit di Padova), luglio 2000 (cfr. Trotta 2000).

    ( ')V

    d. Folena 1973 (poi in Folena 2002).

    (3)

    Questa letteratura appare di grande interesse proprio per il suo essere in costante tensione

    tra tradizione e uso, nella ricerca di una lingua insieme media e complessa fra parlato e scntto.

    (4) Accantonando per ora la parallela, e pe r certi versi antitetica, presenza dell' espressioni

    smo' o 'edonismo' linguistico.

    ( ' )E non solo nel giallo, ma pi complessivamente nelle scritture 'di genere' (e fi.nanche in

    quella produzione che vari anni fa si proposto di definire 'non istituzionale', cw non dtrettamen

    te legata all'istituzione letteraria).

    ( )Ma

    vedi gi Bertini Malgarini- Vignuzzi 2009, (in stampa).

    P.

    Bertini Malgarini- U. Vignuzzi:

    Capitoli per una storia linguistica

    203

    Cl

    Si vedano, a es., fatismi quali

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    14/15

    204

    RIO/Ricerca

    del cavallo ( 1999); AM =Gli arancini di Montalbano ( 1999); SP = La scomparsa di Pat (2000); BF

    =Biografia

    del figlio cambiato (2000); RG =Il re

    di

    Girgenti (2001); PR =La presa

    di

    Macall

    (2003).

    (l ) Successivamente, soprattutto dopo

    Il Re di Girgenti,

    nella prassi scrittoria Camilleri ha pro

    grammaticamente accentuato il ricorso alla dialettalit.

    2)

    Vedi il sito http://www.eulogos.it/CENSOR nel quale vengono fornite tutte

    le

    informa

    zioni al riguardo.

    (

    21

    ) I dati cui facciamo riferimento e i relativi diagrammi sono stati a suo tempo presentati al

    XVIII Congresso A.I.S.L.L.I

    di

    Lovanio

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    15/15

    206 RID/Ricerca

    Falena, Gianfranco, 1973,

    Textus testis : caso e necessit nelle origini

    romanz:e,

    in

    Branca (a cura

    di) 1973: 483-507, poi in Falena 2002: 3-26.

    Falena, Gianfranco, 2002, Textus testis. Lin[?ua e cultura poetica delle origini, Torino, Bollati Bo

    ringhieri.

    Ledda, Cristina, 2008, Due conversazioni con Andrea Camilleri, in "Bollettino di Italianistica. Rivi-

    sta di critica, storia letteraria, filologia e linguistica",

    n.

    s.,

    V

    l 2008: 192-204.

    Lucarelli, Carlo, 2000,

    Un

    giorno dopo l'altro, Torino, Einaudi.

    Macchiavelli, Loriano, 2002, I sotterranei di Bolof?na, Milano, Mondadori.

    Mannuzzu. Salvatore, 1988, Procedura, Torino, Einaudi.

    Merola. Nicola, 2005, Prefazione, in Autiero 2005: 5-6.

    Quattrucci, Mario, 2007, Troppi morti, commissario Mar, Roma, Robin, 2007.

    Sali bra, Luciana, 2005, Dal romanzo al condensato: 'Il Caso Kodra di Renato 0/ivieri, in "Lingui

    stica e letteratura", XXX 2005, pp. 201-35 (ora in Salibra 2008).

    Salibra, Luciana, 2008, Riscrivere. Cinema e letteratura

    di

    consumo

    Rohme1;

    Moravia, 0/ivieri,

    To-

    masi di Lampedusa), Firenze, Franco Cesati.

    Salibra, Luciana, 2009, (in stampa), Scerbanenco e l ciclo di Duca Lamberti, in "Linguistica e let

    teratura", XXXIV 2009.

    Savinio, Alberto, 1982, Palchetti romani, a c. di

    A.

    Tinterri, Milano, Adelphi, [postumo].

    Scerbanenco, Giorgio, 1966a [l999a], Vene re privata, Milano, Garzanti [si cita dall'ed. Garzanti del

    1999].

    Scerbanenco, Giorgio, l966b [l999b] , Traditori

    di

    tutti, Milano, Garzanti [si cita dall'ed. Garzanti

    dell999]

    Scerbanenco, Giorgio, 1969 [ l999c],

    I milanesi ammazzano a/sabato,

    Milano, Garzanti, [si cita dal-

    l'ed. Garzanti

    dell999]

    Siviero, Massimo, 2001, Un

    mistero occitano

    per l

    commissario Abruzzese,

    Torino. Claudiana.

    Siviero, Massimo, 2003, Come scrivere

    un

    f?iallo napoletano, Napoli, Graus.

    Trotta, Donatella, 2000, Anatomia di w successo, Il Mattino>> 12/ll/2000.

    LE INDAGINI DEL COMMISSARIO MONTALBANO DI A CAMILLERI

    FA Lafonna dell'acqua, Palermo, Sellerio, 1994.

    CA Il cane di terracotta, Palermo, Sellerio, 1996.

    LM =/l/adro di merendine, Palermo, Sellerio, 1996.

    VV

    =La voce del violino, Palermo, Sellerio, 1997.

    GT =La

    gita a Tindari, Palermo, Sellerio, 2000.

    ON =L'odore della notte, Palermo, Sellerio, 2001.

    GB

    =Il

    giro di boa, Palermo, Sellerio, 2003.

    PR La pazienza del raf?no, Palermo, Sel erio, 2004.

    LC =La luna di carta, Palermo, Sellerio, 2005.

    VA

    La vampa d'agosto, Palermo, Sellerio, 2006.

    P. Berti n Malgarini- U. Vignuzzi:

    Capitoli

    per

    una storia linguistica

    AS =Le ali della sfinf?e, Palenno, Sellerio, 2006.

    PS

    =La

    pista di sabbia, Palermo, Sellerio, 2007.

    V

    Il

    campo del vasaio, Palermo, Sellerio, 2008.

    ED

    L'et del dubbio, Palermo, Sellerio, 2008.

    207