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Convenzione tra IIS “L. Galvani”, AUSL e Caritas di Reggio Emilia per la realizzazione di protesi dentarie a favore di persone indigenti, senza alcun fine di lucro Incontro annuale di verifica 12 luglio 2012

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Testo della verifica 2012 della Convenzione Galvani AUSL Caritas per la produzione gratuita di protesi dentarie a Reggio Emilia

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Convenzione tra IIS “L. Galvani”, AUSL e Caritas di Reggio Emilia per la realizzazione di protesi dentarie

a favore di persone indigenti, senza alcun fine di lucro

Incontro annuale di verifica

12 luglio 2012

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Convenzione tra IIS “L. Galvani”, AUSL e Caritas di Reggio Emilia per la realizzazione di protesi dentarie

a favore di persone indigenti, senza alcun fine di lucro

Incontro annuale di verifica (12 luglio 2012)

Dal mese di settembre 2011 al mese di giugno 2012 ha avuto corso l’attività prevista dalla conven-zione. I referenti del Galvani, dell’AUSL e della Caritas si sono riuniti giovedì 12 luglio 2012 alle ore 12,00 presso l’Istituto “Galvani” in Via Amendola 2. Sono presenti: per l’Amministrazione provin-ciale l’Assessore all’Istruzione Dott.ssa Malavasi Ilenia; per l’AUSL il Dr. Branchetti Alberto referen-te della Dirigenza, il Dr. Sarati Marco, odontoiatra e l’assistente alla poltrona Cigarini Elisa ; per la Caritas il Direttore Dott. Marzocchini Gianmarco e l’Ing. Ferretti Paolo; per il “Galvani” il Dirigente Scolastico, prof.ssa. Dall’Asta Maria, il DSGA rag. Parola Rosanna, il Presidente del Consiglio di Isti-tuto Dott. Carbonara Giovanni, i prof. Saccani Remigio e Corsini Alessandro e gli Studenti Alemati Artan, Lamaj Skender, Marrano Elena e Boeti Giovanni.

1. Breve analisi dei dati fondamentali (Prof. Corsini Alessandro, coordinatore del progetto) Anche quest’anno l’attività all’interno dell’Istituto professionale ha avuto corso utilizzando le due modalità sperimentate negli anni precedenti. Gli studenti odontotecnici in grado di partecipare al-le attività della convenzione e desiderosi di farlo hanno avuto l’opportunità di frequentare il labo-ratorio convenzionato durante le ore curricolari di “Esercitazioni pratiche” e mediante lo stage in-terno pomeridiano attivo un pomeriggio la settimana, il giovedì nel primo quadrimestre e il mar-tedì nel secondo quadrimestre. Questo è stato possibile perché il Dirigente scolastico prof.ssa Dall’Asta Maria ha attribuito al prof. Saccani 10 ore settimanali per gestire l’attività della conven-

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zione e per la disponibilità del prof. Saccani ad aggiungere altre ore di fatto necessarie; l’attività dello studio odontoiatrico convenzionato ha mantenuto cadenza settimanale. Partecipano a que-sto nostro incontro alcuni studenti di Quinta, ma non va dimenticato che altri studenti di Quarta hanno frequentato con ammirevole impegno lo stage pomeridiano.

1.1 Il numero dei pazienti e dei lavori eseguiti Anno Sper

99 99/ 00

00/ 01

01/ 02

02/ 03

03/ 04

04/ 05

05/ 06

06/ 07

07/ 08

08/ 09

09/ 10

10/ 11

11/ 12

Numero Pazienti 4 9 19 24 36 35 44 49 37 42 44 51 44 49 Numero

Lavori 6 20 35 43 71 75 64 78 65 68 81 78 79 90

Come si vede quest’anno il numero dei pazienti è tornato ai livelli più alti ed il numero dei lavori è cresciuto in modo significativo.

Dei 49 pazienti di quest’anno, 21 erano già stati seguiti dal nostro servizio e questo conferma che le persone per le quali stiamo lavorando presentano, in un certo numero di casi, situazioni com-plesse nelle quali è necessario intervenire più volte, in momenti successivi; i numeri dicono anche che per molti pazienti permane la necessità di costruire più di una protesi.

La scheda a lato presenta i numeri totali dall’inizio della con-venzione e sono in modo evidente significativi.

Il numero totale dei pazienti serviti dalla convenzione, senza considerare i rientri, è di 336

1.2 La tipologia dei pazienti: italiani e stranieri Anno Totale

pazienti Pazienti

italiani % Pazienti

Stranieri %

Sperim. 99 4 2 50,0% 2 50,0% 99-00 9 7 78,0% 2 22,0%

00-01 19 14 74,0% 5 26,0%

01-02 24 14 58,0% 10 42,0%

02-03 36 16 44,5% 20 55,5%

03-04 35 27 77,0% 8 23,0%

04-05 44 24 54,6% 20 45,4%

05-06 49 23 46,9% 26 53,1% 06-07 37 12 32,4% 25 67,6%

07-08 42 8 19% 34 81%

08-09 44 3 6,8% 41 93,2%

09-10 51 8 15,7% 43 84,3% 10-11 44 6 13,6% 38 86,4%

11-12 49 8 16,3% 41 83,7%

13 anni Numero Pazienti

Numero lavori

Tot 487 853

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La percentuale dei pazienti italiani è da anni nettamente minoritaria (16,32%) grazie all’offerta del Servizio sanitario regionale di cure e protesi odontoiatriche gratuite per le persone regolari meno abbienti. Tra gli stranieri i gruppi maggiormente presenti sono stati: marocchini (10), ucraini (6), georgiani (5), nigeriani e albanesi (4); è indubbiamente un segno dei tempi che in totale sono ben 15 le nazioni di provenienza dei pazienti stranieri di quest’anno (Marocco, Ucraina, Georgia, Alba-nia, Nigeria, Moldavia, Egitto, Senegal, Algeria, Russia, Tunisia, Romania, Pakistan, Colombia e Ma-li. Circa la caratterizzazione di sesso, abbiamo avuto 26 M (53%) e 23 F (47%)

1.3 L’età media dei pazienti Anno Sper.

99 99/ 00

00/ 01

01/ 02

02/ 03

03/ 04

04/ 05

05/ 06

06/ 07

07/ 08

08/ 09

09/ 10

10/ 11

11/ 12

Età media

40,3

47,3

44,8

44,6

47,3

46,0

43,3

46,0

46,6

53

43

46

48

46

Il fattore “età” rimane certamente uno dei dati più significativi del progetto per cogliere la rilevan-za del “bisogno” al quale rispondiamo e di conseguenza il valore del servizio. Questo dato, che non si modifica sostanzialmente nel tempo, ci dice infatti che i nostri pazienti, con i loro gravi problemi masticatori ed estetici, sono ancora nel pieno della loro vita. Come mostra la tabella, anche quest’anno l’età media risulta bassa (46 anni), la paziente più anziana ha 71 anni, il più giovane 20. Considerando tutti i pazienti che abbiamo avuto dall’inizio del progetto, l’età media rimane di anni 45.

1.4 La qualità dei manufatti

Sono state costruite protesi mobili e protesi fisse, parziali e totali, avendo riguardo alle specifiche esigenze dei pazienti; protesi mobili: 58, tra protesi parziali e protesi totali; protesi fisse: 22; 10 riparazioni o ribasature.

1.5 Il valore economico delle protesi prodotte Un elemento che negli anni sta diventando sempre più significativo è costituito dal costo che le protesi prodotte avrebbero avuto presso un normale studio odontoiatrico e che i nostri pazienti non avrebbero mai potuto sostenere; le protesi prodotte quest’anno sarebbero costate almeno 53650 Euro1, mentre le protesi costruite dall’inizio della con-venzione sarebbero costate almeno 602410 Euro.

1 Nella valutazione economica delle protesi, nei nostri documenti di verifica facciamo riferimento ad un tariffario mi-nimo.

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1.6 Gli Enti che segnalano i pazienti

In linea con quanto già ho sottolineato emerge un altro dato: 32 pazienti sono stati valutati e rico-nosciuti idonei ad usufruire dei benefici della convenzione dal Centro di Ascolto della Caritas, 9 dal Centro Famiglia Straniera dell’AUSL, 8 dagli Assistenti sociali di REGGIO EMILIA, CORREGGIO e BIB-BIANO. Sappiamo comunque che il servizio offerto dalla convenzione è ben conosciuto tra gli operatori dei servizi sociali in tutta la provincia come risulta dal fatto che in questi anni hanno inviato pazienti, oltre ai Servizi sociali già nominati, anche le seguenti strutture: SIMAP, SERT, Arcobaleno, Servizi psichiatrici AUSL (Seconda Villetta e Scuolette), Consultorio familiare AUSL, Assistenti sociali AUSL Cast. Monti, Casa Circondariale e OPG RE, Assistenti sociali di CARPINETI, NOVELLARA, CADELBO-SCO SOPRA e TOANO, Centro Aiuto alla Vita, Casa di accoglienza Madre Teresa, Casa della Carità “Betania”, Centro sociale Giovanni XXIII, Comunità di accoglienza di Pratofontana.

2. Riscontro una “fidelizzazione” sempre maggiore nei pazienti. Siamo diventati un punto di riferimento stabile per loro, ancora più importante oggi. Apprezzamento per gli studenti. (Dr. Sarati Marco, responsabile dello studio odontoiatrico dell’AUSL) Al termine di ogni anno scolastico si interrompe, anche se momentaneamente, il lavoro svolto per il PROGETTO PROTESICO e ci troviamo a condividere le valutazioni personali in vista di una valutazione generale dell’attività della convenzione. Credo che sia importante e che ci voglia sempre un approfondimento sulle criticità emerse, per cui giu-stamente questo momento di confronto deve coin-volgere tutti i soggetti. È questo modo di lavorare che ci ha permesso di acquisire credibilità e visibili-tà nei confronti di tutti. Ringrazio tutte le persone che in qualche modo so-no state coinvolte ed hanno dato il loro contributo per il funzionamento dell'organizzazione e per la realizzazione dei lavori. Ogni anno nella mia valutazione mi trovo a sottolineare che c'è una “fidelizzazione” sempre mag-giore nei pazienti trattati; molti di questi infatti ritornano per nuove modifiche sulle protesi conse-gnate o per iniziare nuovi lavori. Questo ci deve rendere orgogliosi perché significa che siamo di-ventati un punto di riferimento stabile per loro, ancora più importante oggi, a motivo delle difficol-tà che si riscontrano nella vita di tutti i giorni. Un particolare ringraziamento va ai ragazzi che hanno lavorato con impegno e qualità nella realiz-zazione dei manufatti protesici. Il lavoro svolto ha sicuramente contribuito a migliorare le loro ca-pacità operative e questa esperienza contribuirà ad arricchire la loro professionalità.

Il Dr. Sarati presenta la Convenzione a Telereggio durante la trasmissione “Il medico e il cittadino”. 8 maggio 2008

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3. Dal mio punto di vista è evidente che queste persone non avrebbero altra possibilità. Sono curiosa di sentire i ragazzi che hanno lavorato al progetto. (Cigarini Elisa, infermiera ed assistente alla poltrona dello studio odontoiatrico dell’AUSL) Nell'ambito di un maggior coinvolgimento di tutte le figure professionali che contribuiscono alla realizzazione dell'iniziativa, sono contenta di partecipare e contribuire con la mia relazione ai lavo-ri che si tengono alla fine di ogni anno scolastico. Potrò rendermi conto e successivamente infor-mare le mie colleghe, di come veramente si svolge tutto il progetto. Ho assistito molte volte il dr. Sarati e il professor Saccani all'interno dell'ambulatorio ed è evidente che tutto il la-voro di protesi eseguito va a persone che non avrebbero nessun’altra possibilità di riabilitazione protesica. Vedendo i lavori prodotti, sono curiosa di sapere dai ra-gazzi che le hanno costruite cosa rappresenta per loro po-ter lavorare a questo progetto in termini di miglioramento delle loro capacità lavorative e di entusiasmo per come lo fanno.

4. La verifica è già nella presenza dell’Assessore Malavasi. La collaborazione con lo Studio odontoiatrico è ottima. Permangono valide le motivazioni che ci hanno mosso all’inizio. (Prof. Saccani Remigio, responsabile del laboratorio e referente per la parte tecnico/pratica)

Penso che la “cartina di tornasole” del valore della conven-zione per la quale siamo qui riuniti e del suo buon funziona-mento sia tra noi, perché vedo con estrema soddisfazione che il tavolo attorno al quale ci riuniamo si è allargato con la presenza dell’Assessore provinciale all’Istruzione Dott.ssa Ilenia Malavasi. Questo sta a indicare che il duro lavoro che da tanti anni portiamo avanti è apparso in tutta la sua importanza anche

agli occhi degli attuali amministratori locali; essi ce lo hanno dimostrato erogando il nuovo contributo per sostenere le spese vive per i materiali - molto costosi - necessari a costrui-re le protesi e per le attrezzature indispensabili allo stato dell’arte. Direi che, dopo qualche anno di incertezza, ci han-no dimostrato di apprezzare l’importanza anche per il terri-torio dell’attività della convenzione. Per quanto riguarda la collaborazione tra Studio odontoiatri-

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co e Laboratorio odontotecnico, posso dire senza pericolo di essere smentito che il meccanismo, ormai perfettamen-te oliato, procede a pieni giri e i rapporti personali tra chi scrive, l’ing. Ferretti, Il dott. Sarati e per ultime (non certo per importanza, ma solo perché nuove per quest’incontro) le assistenti alla poltrona, non ha perso nulla dello smalto iniziale. Le motivazioni che ci hanno spinto ad assumerci la re-sponsabilità del progetto non sono certamente cambiate,

anzi è probabile che nel futuro ci sia sempre più bisogno del nostro lavoro. Un ringraziamento va ovviamente al Dirigente scolastico che ha sempre sostenuto l’attività e non ha mai posto difficoltà al suo buon funzionamento; del resto rimane anche per noi operatori scola-stici “il compito” mai terminato di perseguire una gestione sempre migliore dell’attività.

5. La valutazione dell’esperienza nelle parole di alcuni studenti 5.1 Qui si gettano le basi per il lavoro; abbiamo capito quanto sia importante la collaborazione con l’odontoiatra e la progettazione di un lavoro, senza spreco di materiali preziosi. (Boeti Giovanni, 5A OD)

Poter lavorare al Laboratorio 6 (il laboratorio convenzionato) è qualcosa di unico, nel vero senso della parola, in quanto siamo gli unici in Italia ad avere un progetto cosi. Tante volte capita di pas-sare davanti all’armadietto del laboratorio di classe e di vedere tutti quei lavori (protesi) realizzati da noi studenti con tanta voglia di imparare, ma che alla fine non servono a nessuno e costitui-scono un vero “spreco” economico di materiali, che sarebbero utilizzabili per la realizzazione di protesi reali, per pazienti reali. Grazie al laboratorio 6 l’apprendere quello che per noi ragazzi è un mestiere, non comporta più sprechi, perché quando costruisci qualcosa sai di non farlo per un voto in pagella, ma per ridare un sorriso o la possibilità di mangiare in modo normale ad una per-

sona che economicamente non se lo potrebbe permettere. Qui si gettano le basi per il lavoro che un domani ci consentirà di vivere. Grazie al prof. Saccani Remigio abbiamo iniziato a capire quanto sia importante la collaborazione tra odontotecnico ed odontoiatra, siamo riusciti a mettere in pratica molte delle cose che abbiamo solamente studiato su un libro, come ad esempio la progettazione di un determinato lavoro in funzione di un determi-nato paziente.

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Sono contento di aver lavorato al laboratorio 6 e ringrazio chi me ne ha concesso l’opportunità, perché vedere le foto del proprio lavoro cemen-tato in bocca al paziente fa un certo effetto, soprattutto se sai come sta-va prima. Tutte le volte che sorriderà o mangerà senza difficoltà sarà grazie a noi e a chi molti anni fa si è impegnato per far nascere questa convenzione.

5.2 È stato come affrontare una fase di passaggio, dall’essere ingenua e incoscien-te all’essere matura. In laboratorio si è creato un ambiente molto positivo. Grande soddisfazione per i pazienti. (Marrano Elena 5A OD)

Salve mi chiamo Elena Marrano, ho frequentato la classe Quinta e quindi sono ormai un’ex alunna dell’Istituto Gal-vani, settore odontotecnico. Ho avuto in questi ultimi due anni la possibilità di collaborare insieme al prof. Saccani e al prof. Corsini alla Convenzione con AUSL e Caritas met-tendo a disposizione quel po’ di conoscenze acquisite in questi anni di scuola per la costruzione di protesi denta-rie. Questa esperienza è stata molto di aiuto non solo per le persone per le quali abbiamo lavorato, ma anche per me

stessa. Ho potuto vedere realmente come si lavora all’interno di un laboratorio con casi reali, cosa che in un laboratorio scolastico non avviene. È stato come affrontare una fase di passaggio dall’essere in-genua e incosciente all’essere matura, perché non si è trat-tato più di un semplice lavoro da consegnare al professore e farlo valutare, ma ho collaborato alla realizzazione di un la-voro che andava applicato ad un paziente e questa consape-volezza mi ha condotto a prendere con maggior serietà ciò che facevo. L’attenzione e la concentrazione nel lavoro non ha impedito di chiacchierare serenamente tra compagni che si trovavano a lavorare insieme e con il prof. Saccani e questo ha creato nel laboratorio un ambiente alquanto positivo nel quale sono nati o si sono rafforzati bei rapporti di amicizia tra noi e di collaborazione con il professore. Come esperienza è stata bella anche perché in questo laboratorio mentre lavori non pensi a te stesso, ma cerchi di creare un capolavoro e un futuro migliore per qualcuno e - lo assicuro - è dav-vero una grande soddisfazione sapere che una persona, non importa chi sia, grazie al tuo aiuto riu-scirà a sorridere senza nessun disagio.

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5.3 Questa esperienza mi ha fatto crescere sia caratterialmente che tecnicamente e mi ha portato a capire quanto è importante il nostro lavoro (Alemati Artan 5A OD)

Mi chiamo Artan Alemati e ho appena terminato i miei anni di scuola all'Istituto Galvani settore odontotecnico. Durante questi anni ho avuto la possibilità di contribuire alla Convenzione con USL e Caritas insieme ai prof. Saccani e Corsini e ad altri miei compagni di classe. Questa esperienza mi ha fatto crescere sia caratterialmente che tecnicamente e mi ha portato ad ottenere buoni risultati. All'inizio la paura di non riuscire a portare a termine i compiti che mi venivano affidati era molta, ma grazie al

sostegno e all’insegnamento dei professori sono riuscito ad andare avanti e a vincere questa mia grande paura. Sono così riuscito ad ottenere maggior fiducia in me stesso e sono riuscito ad entrare in un mondo estremamente importante, ma a me totalmente sconosciuto, il mondo del lavoro. In tre anni ho frequentato il laboratorio 6 per circa 130 ore e ne sono contento perché questa attività, oltre ad avermi fatto crescere, mi ha portato a capire quanto è importante il nostro lavoro.

5.4 Questo progetto mi ha fatto crescere e mi ha insegnato molto, perché mi ha fatto capire cosa significa aiutare gli altri. (Lamaj Skender 5A OD)

Io vorrei parlare del beneficio che ho avuto partecipando a questo progetto. Mi ha fatto crescere e mi ha insegnato mol-to perché mi ha fatto capire cosa significa aiutare gli altri. Noi non conosciamo i pazienti per i quali facciamo le protesi e non sappiamo niente della loro vita, per noi sono solo un nome e sappiamo la loro età. Facciamo quello che dobbiamo fare, con la coscienza che quello che stiamo facendo è la cosa più importante per queste persone, perché non è solo un aiu-to per migliorare l’estetica e basta o per masticare il cibo, ma

è una nuova vita che stiamo regalando loro, un essere più sicuri di se stessi, un sorriso sicuro. Quando lavoro per queste persone mi accorgo che quello che faccio mi da più forza per andare avanti perché sento che c’è sempre qualcuno che aiuta. Penso questo grazie al prof. Saccani che ci ha educato in questo modo. Anche i prof. sanno aiutare e ci hanno fatto crescere, come una famiglia.

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6. Presentazione di alcuni casi clinici da parte degli studenti

Caso clinico n. 1 Rel. Alemati Artan

Caso clinico n. 2 Rel. Alemati Artan

Caso clinico n. 2 Rel. Alemati Artan

1 2

3 4

Foto 1 La paziente, donna nigeriana di

35 anni, presenta la mancanza dell’incisi-vo superiore sinistro con un evidente problema estetico e fonetico.

Foto 2 Come soluzione abbiamo optato

per una protesi fissa in metallo ceramica. Nella visione palatale si può notare la spalla in metallo che rinforza la ceramica.

Foto 3 Visione vestibolare. Il modello è

stato tagliato per favorire la modellazio-ne del colletto in modo da evitare infil-trazioni.

Foto 4 Cementazione del ponte. Notare

la perfetta stratificazione smalto/dentina delle masse ceramiche e la buona mime-tizzazione colore/forma nel contesto ora-le

Questo ragazzo marocchino di 23 anni mancava di premolare e mo-lare superiori. Come soluzione ab-biamo optato per una protesi fissa in metallo ceramica. Foto 1 Qui vediamo la situazione orale prima della cementazione Foto 2-3 Qui vediamo il ponte provvisorio finito in laboratorio. Foto 4 Il ponte provvisorio è stato cementato. Per il restauro definiti-vo se ne riparlerà l’anno prossimo.

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3 4

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Caso clinico n. 3 Rel. Boeti Giovanni

Caso clinico n. 4 Rel. Boeti Giovanni

Caso clinico n. 4 Rel. Boeti Giovanni

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Ricostruzione protesica con ponte fisso in ceramica del gruppo fron-tale in donna albanese di 56 anni. Foto 1 La situazione della bocca è gravemente compromessa Foto 2 Ecco il ponte ceramica di 6 elementi finito in laboratorio Foto 3-4 La situazione finale mo-stra un recupero ottimale da ogni punto di vista

Caso molto complesso di riabilita-zione con protesi combinata, fissa in metallo/ceramica e mobile. La paziente è una donna russa di 53 anni. Foto 1-2 Bloccaggio del gruppo an-teriore con ponte in ceramica e saldatura di attacchi extracoronali. Foto 3-4 Protesi completa, fissa più mobile.

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Caso clinico n. 5 Rel. Lamaj Skender

Caso clinico n. 6 Rel. Marrano Elena

Caso clinico n. 6 Rel. Marrano Elena

Caso di edentulia parziale inferiore con mancanza incisivi in uomo se-negalese di 42 anni Foto 1-2 Situazione prima del trat-tamento Foto 3-4 Situazione dopo la riabili-tazione orale

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2

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Caso di edentulia parziale superio-re e inferiore in uomo italiano di 47 anni. Foto 1 Immagine del caso prima del trattamento Foto 2-3 Protesi in laboratorio Foto 4 Paziente con protesi

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Caso clinico n. 7 Rel. Lamaj Skender

Caso clinico n 8 Rel. Marrano Elena

Caso clinico n. 8 Rel. Marrano Elena

Il paziente, uomo nigeriano di 42 anni, aveva una protesi della quale rimaneva ormai solo la struttura metallica. Foto 1 Ecco come si presentava il caso Foto 2 La situazione orale senza protesi. Notare la mancanza di spazio. Foto 3 La protesi in ceramica co-struita vista dall’interno (vista pala-tale) Foto 4 La bocca dopo la cementa-zione della nuova protesi.

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Caso di edentulia parziale superio-re e inferiore con situazione sia estetica che funzionale molto compromessa in donna algerina di 38 anni. Foto 1 La situazione orale prima del trattamento Foto 2-3 Le protesi terminate sui modelli Foto 4 Il caso clinico è brillante-mente risolto

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Caso clinico n. 9 Rel. Marrano Elena

Caso clinico n. 10 Rel. Lamaj Skender

Edentulia totale in paziente italiano di 55 anni ex detenu-to. Foto 1 Protesi totale superiore e inferiore in fase di lavorazione. Foto 2 Protesi terminate in laboratorio Foto 3-4 Protesi applicate al paziente.

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4 3

La paziente, nigeriana di 31 anni, si è presentata allo studio odontoiatrico l’ultima settimana di attività prima della chiusura estiva, ma come si può vedere con la buona volontà siamo riusciti a terminare le due protesi in una sola settimana praticamente con solo due appuntamenti. Niente male!

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7. Durante quest’ultimo anno scolastico 2011-2012 il numero dei pazienti ammessi al progetto “protesi” è risultato di 33 uni-tà, registrando un ulteriore calo rispetto agli anni precedenti. (ing. Paolo Ferretti, referente della Caritas reggiana) Come d’obbligo e prima di alcune brevi considerazioni anche statistiche relative all’impegnativo e prezioso lavoro svolto durante l’anno scolastico 2011-2012 inerente il progetto “protesi”, desidero ringraziare a nome del Direttore della Caritas Reggiana Gianmarco Marzocchini e dei collaboratori del C.d.A della “Caritas” , l’Istituto “Galvani” e lo Studio odontoiatrico dell’AUSL di Reggio Emilia per la collaborazione offerta per la riuscita del progetto. Un particolare ringraziamento ai Profes-sori Alessandro Corsini e Remigio Saccani dell’ Istituto “Galvani”, agli studenti dello stesso Istituto nonchè al Dott. Marco Sarati con la sua equipe dell’AUSL, operatori tutti determinanti per la con-tinuità del lavoro fin qui svolto. Come detto, durante quest’anno scolastico 2011-2012 la “Caritas Reggiana”, nell’ambito degli im-pegni assunti con la convenzione a suo tempo stipulata, ha riconosciuto 33 pazienti come ammis-sibili a beneficiare delle provvidenze collegate al progetto. Si registra un certo calo rispetto allo scorso anno 2010-2011 (40 pazienti). Il calo è più marcato ricordando i 55 del periodo 2006-2007, i 51 del periodo 2007-2008, i 45 del periodo 2008-2009 ed i 42 del periodo 2009-2010. La riduzione tendenziale ora comincia ad ap-parire costante. Le ragioni di questo calo sono forse da ricercare sia nella riduzione del flus-so di nuovi immigrati che si è manifestato in questi ultimi anni ed anche nel processo di regolarizzazione degli stranieri già presenti, che possono così i ricorrere agli aiuti derivanti dalla legge regionale nel settore. Oltre ai 28 pazienti irregolari che si sono rivolti al Centro di ascolto Caritas quest’anno, solo 5 sono sta-ti indicati da assistenti sociali operanti sul ter-ritorio, mentre nessuna segnalazione è per-venuta dall’Assistente Sociale che opera nella Casa Circondariale. Permane comunque costante ed intenso l’impegno degli operatori del “GALVANI” e dell’ equipe dell’AUSL, dato che gli interventi effettuati anche quest’anno, tra quelli nuovi e la ripresa di quelli iniziati in precedenza, han-no raggiunto le 91 unità. A fini statistici circa le provenienze e le nazionalità, si rileva che, dei nuovi ammessi al progetto, 4 sono italiani, 17 sono neri o del Nord Africa, 9 provengono dall’Est Europa e dall’Albania e 3 dall’Asia.

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8. "Del doman non v'è certezza, chi vuol esser...bravo sia" (Dr. Branchetti Alberto, referente della Dirigenza dell’AUSL di Reggio Emilia) E sono 13. Da 13 anni consecutivi continua l'esperienza di cui stiamo relazionando quest'anno an-cora una volta, nel nostro consueto e benaugurante incontro di luglio. Anche per il trascorso anno scolastico (questa deve essere l'unica esperienza sanitaria che si misura non ad anni solari, ma .. scolastici) è proseguita brillantemente, col consueto grande impegno di tutti, l'attività protesica a favore di persone bisognose e derelitte. E mi è gradita l'occasione, ancora una volta, di salutare e ringraziare gli allievi del Galvani, la Preside prof.ssa Dall'Asta, il prof. Corsini e il prof Saccani, l'ing. Ferretti per la Caritas diocesana e il nostro dott. Sarati. Saluti non solo dal sottoscritto ma anche da parte della dott.ssa Greci, direttore delle Cure Primarie di Reggio e da parte della dott.ssa Cri-stina Marchesi, direttore del Distretto sanitario di Reggio Emilia. Il sostegno della Azienda Sanitaria Locale, è bene ri-cordare ancora una volta, si esprime non solo attra-verso la disponibilità dei locali, attrezzature, persona-le infermieristico e odontoiatrico, ma anche, da qual-che tempo, nel riconoscimento di un modesto contri-buto economico annuale devoluto dal distretto di Reggio alla Caritas diocesana. Anche per quest'anno il contributo è al sicuro, essendo stato preso l'impegno in precedenza, per il triennio 2010-2012. Confidiamo, vogliamo sperare che nonostante il clima pesante di ristrettezze economiche e di tagli, si trovi il modo an-che per l'anno che viene e per quelli futuri a venire, di trovare le risorse per questo piccolo contributo. Certo i parametri di riferimento, i punti fermi sono sempre più labili e incerti. Non si sa su cosa e come saranno tagliate le risorse in campo sanitario. Non si sa nemmeno quello che sarà nel pros-simo futuro l'assetto "politico" della provincia, si teme destinata, nelle proposte ad essere ingloba-ta in altre realtà. E qui il riferimento non è casuale, in quanto la provincia è stata ed è tra i princi-pali enti sostenitori dell'attività, in termini economici, così come lo è stata e lo è la Fondazione Manodori.

Allora nelle difficoltà e incertezze future, occorre fare affidamento ancora una volta sulle motivazioni e sull'impegno dei singoli, come sempre volontario, sul-la disponibilità del dott. Sarati, mai messa in dubbio, sulla preziosa opera del prof. Saccani, sull'entusiasmo dei suoi allievi che tutti insieme con sforzo congiunto, garantiranno anche per il 2013, ne sono certo, la pro-secuzione di questa straordinaria esperienza. Quanto più sono incerti i mezzi e le risorse materiali, tanto più preziose restano le risorse umane. Al prossimo luglio.

La Dr. Marchesi ed il Dr. Sarati in visita al Labo-ratorio odontotecnico convenzionato

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9. Soddisfazione per i risultati della convenzione ed impegno per una gestione sempre migliore dell’attività, certi della validità del suo impianto (prof.ssa Dall’Asta Maria, Dirigente Scolastico dell’IIS Galvani)

Come Dirigente dell’Istituto esprimo la soddi-sfazione per i risultati raggiunti dalla conven-zione e confermo certamente l’intenzione di sostenerla. Non mi stupisco che la convenzio-ne possa incontrare qualche difficoltà perché questo è proprio di ogni progetto complesso e continueremo a lavorare insieme per miglio-rarne l’efficienza. La scuola ha bisogno di dotarsi di strumenti atti a motivare gli studenti all’impegno, a far vivere loro l’apprendimento come esperienza significativa per la loro vita, ad avvicinare

sempre più la formazione professionale scolastica alle esigenze e richieste del mondo produttivo, e certamente l’attività della convenzione è uno strumento valido per questi fini. La scuola condivide con tutte le Istituzioni formative l’urgenza di condurre gli studenti, ma anche tutto il proprio personale, ad esperienze di cittadinanza attiva, nella consapevolezza che in questo modo i giovani possono sperimentare la propria utilità, la soddisfazione che si prova impegnandosi per il bene comune e così arrivare a scegliere di assumere un ruolo attivo e responsabile nella scuola e nella società. È evidente quanto sia preziosa anche a questo fine la convenzione. Il nostro Istituto persegue da anni l’intento di integrarsi nel Territorio secondo lo spirito della R i-forma, perché siamo convinti di avere competenze da offrire al Territorio e al tempo stesso di ave-re bisogno del suo aiuto. La presente convenzione è un’importante concretizzazione di questo sp i-rito ed ha dimostrato in 13 anni di vita la sua validità a vantaggio del Territorio e dell’Istituto. La ristrutturazione poi dell’Istituto in Polo socio-sanitario avvalora ulteriormente questo nostro im-pegno, che oltre tutto ci caratterizza in tutta Italia.

10. Il ringraziamento alla Provincia In data 4 giugno l’Assessore all’Istruzione Dott.ssa Ilenia Malavasi ci ha comunicato che “la Giunta Provinciale, nella seduta del 22 maggio, si è positivamente espressa in merito alla richiesta di con-tributo relativo al finanziamento del laboratorio odontotecnico per l’anno 2012, per la produzione gratuita di protesi dentarie a favore di indigenti, in collaborazione con AUSL e Caritas reggiana.” Tutto il gruppo di lavoro esprime alla dott.ssa Malavasi, che sa essersi impegnata a questo fine, il proprio apprezzamento per questo impegno di compartecipazione alla convenzione che l’Ammini-strazione provinciale aveva assicurato dal 2003 al 2009.

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11. Conclusione (Prof. Corsini Alessandro, coordinatore del progetto)

Ministero dell’Istruzione, LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO, Secondo biennio e quinto anno, 17 gennaio 2012. Introduzione. “Vieni a vedere dove nasce il futuro. La scuola può svolgere appieno il suo compito se si presenta come una comunità accogliente ed esperta, fondata su un patto educativo; una comunità che aiuta i giovani all'esercizio della cittadi-nanza attiva e responsabile, all'esperienza del metodo democratico, al rispetto della legalità, al va-lore della gratuità e del dono nelle relazioni personali, all'importanza del bene comune. Però que-sti riferimenti etici non diventano prassi coerente se nella scuola manca un'anima, una comune ispirazione, una prospettiva, una passione che coinvolge allievi e docenti nel gusto della scoperta, della ricerca, nella costruzione del sapere, nella soddisfazione di creare qualcosa di nuovo, di pro-prio, di distintivo; qualcosa che dia significato alla propria storia, alle proprie scelte, ad un progetto di una società più giusta e solidale. Se Martin Luther King disse "I have a dream" e non, invece, "Ho un piano quinquennale", eviden-temente un motivo c'è: gli uomini hanno bisogno di condividere un sogno per dare il meglio di se stessi, devono poter immaginare in modo discontinuo ciò che potrebbe realizzarsi. Oggi, in un mondo sempre più complesso e in continua trasformazione, l'immaginazione è il valore aggiunto per quanti vogliono creare qualcosa di nuovo sul piano culturale, formativo ed economico. Per gli uomini e per le organizzazioni, il futuro appartiene a chi sa immaginarlo.” Il nostro progetto vive certamente di questo spirito, confidiamo dunque che stia costruendo “futu-ro”. Grazie a tutti.

12. Allegato Tabella dei lavori eseguiti dal laboratorio odontotecnico durante l’anno scolastico 2011/2012, con alcuni dati relativi ai pazienti. In questo documento pubblico i nomi dei pazienti sono stati tolti. Il presente verbale, condiviso da tutti i presenti, è stato redatto dal prof. Alessandro Corsini. Reggio Emilia, 12 luglio 2012

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Allegato

Tabella dei lavori eseguiti

dal laboratorio odontotecnico durante l’anno scolastico 2011/2012

con alcuni dati relativi ai pazienti