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103 Verifica, valutazione e certificazione delle competenze 1. Valutazione di competenza e valutazione di profitto La valutazione delle competenze è senza dubbio una questione delicata che me- rita approfondimento. Abbiamo già detto che la competenza è una dimensione che si sviluppa dinamicamente in tempi medio-lunghi e che si può apprezzare soltanto mettendo l’alunno in situazione, di fronte a compiti significativi, per i quali possa agire e mobilitare le conoscenze e le abilità allo scopo di risolvere problemi. Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste, da sole, non bastano a rendere una persona competente. Nella didattica tradizionale, invece, viene effettuata una valutazione del profitto. In questo caso sono implicate quasi esclusivamente conoscenze e abilità, magari anche complesse, relative alle diverse discipline. Profitto e competenza sono due concetti differenti e non sovrapponibili. Avremo modo di approfondire la questione nel corso di questo capitolo. Prima, però, riteniamo utile ripassare alcuni concetti fondamentali relativi alla valutazione, che si tratti di valutazione di profitto o di valutazione di competenza. Le fasi della valutazione La valutazione, innanzitutto, non è un’operazione, ma un processo. Essa è im- manente al processo di apprendimento/insegnamento e ne costituisce il momento “intelligente”. Il processo di apprendimento/insegnamento inizia con un atto valutativo: «Che cosa sanno già i nostri allievi? Che cosa hanno bisogno di imparare di nuovo? Quali conoscenze e abilità sono utili per affrontare i nuovi apprendimenti?». Questo pas- saggio viene chiamato “valutazione iniziale”, ed è estremamente importante, perché serve a contestualizzare il curricolo generale rispetto ai bisogni degli alunni di una specifica classe. Nel corso dell’anno scolastico, conduciamo continuamente osservazioni e veri- fiche sull’andamento dei nostri allievi con strumenti di diverso tipo: osservazioni, verifiche strutturate e non, interrogazioni, esercitazioni pratiche ecc. I dati raccolti da tutte queste osservazioni servono a valutare il profitto degli allievi, ma ancora di più a tenere sotto controllo e registrare l’efficacia del nostro lavoro e delle nostre 5

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Verifica, valutazione e certificazione delle competenze

1. Valutazione di competenza e valutazione di profitto

La valutazione delle competenze è senza dubbio una questione delicata che me-rita approfondimento. Abbiamo già detto che la competenza è una dimensione che si sviluppa dinamicamente in tempi medio-lunghi e che si può apprezzare soltanto mettendo l’alunno in situazione, di fronte a compiti significativi, per i quali possa agire e mobilitare le conoscenze e le abilità allo scopo di risolvere problemi.

Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste, da sole, non bastano a rendere una persona competente.

Nella didattica tradizionale, invece, viene effettuata una valutazione del profitto. In questo caso sono implicate quasi esclusivamente conoscenze e abilità, magari anche complesse, relative alle diverse discipline.

Profitto e competenza sono due concetti differenti e non sovrapponibili. Avremo modo di approfondire la questione nel corso di questo capitolo.

Prima, però, riteniamo utile ripassare alcuni concetti fondamentali relativi alla valutazione, che si tratti di valutazione di profitto o di valutazione di competenza.

Le fasi della valutazione

La valutazione, innanzitutto, non è un’operazione, ma un processo. Essa è im-manente al processo di apprendimento/insegnamento e ne costituisce il momento “intelligente”.

Il processo di apprendimento/insegnamento inizia con un atto valutativo: «Che cosa sanno già i nostri allievi? Che cosa hanno bisogno di imparare di nuovo? Quali conoscenze e abilità sono utili per affrontare i nuovi apprendimenti?». Questo pas-saggio viene chiamato “valutazione iniziale”, ed è estremamente importante, perché serve a contestualizzare il curricolo generale rispetto ai bisogni degli alunni di una specifica classe.

Nel corso dell’anno scolastico, conduciamo continuamente osservazioni e veri-fiche sull’andamento dei nostri allievi con strumenti di diverso tipo: osservazioni, verifiche strutturate e non, interrogazioni, esercitazioni pratiche ecc. I dati raccolti da tutte queste osservazioni servono a valutare il profitto degli allievi, ma ancora di più a tenere sotto controllo e registrare l’efficacia del nostro lavoro e delle nostre

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proposte. Servono, inoltre, a dare informazioni sistematiche di ritorno agli allievi rispetto al proprio andamento e a centrare l’attenzione sui punti di forza e quelli di debolezza. Questa fase del processo è chiamata “valutazione in itinere”, o, ancor meglio, “valutazione formativa”, proprio perché ha lo scopo principale di aiutare la formazione dell’allievo, attraverso il monitoraggio costante dell’apprendimento e dell’insegnamento.

Alla fine del percorso, viene espressa la “valutazione finale”. È chiaro che più accurate sono state la valutazione iniziale e quella formativa più possibilità ci sono che i risultati della valutazione finale siano positivi. La valutazione finale al termine di una classe intermedia ha comunque un rilevante valore formativo per il lavoro dell’anno successivo. Comporta sempre la “promozione” dell’allievo, non la sanzio-ne delle sue lacune. La valutazione serve a tenere sotto controllo il processo e a fare in modo di migliorarlo perché l’alunno consegua il maggiore successo possibile.

2. Verifica, valutazione, comunicazione

Analizziamo ora tre concetti distinti, tra loro certamente legati, ma diversi: veri-fica, valutazione e comunicazione della valutazione.

La verifica è la raccolta sistematica di dati attraverso strumenti diversi, strut-turati e non: test, prove strutturate, saggi, elaborazione di testi, questionari, prove pratiche, interrogazioni, osservazioni ecc. Nel momento della verifica, il docente si limita a raccogliere dati, a misurare dei fenomeni e a registrare dei comportamenti. In questa fase egli sospende il giudizio, nell’attesa di avere abbastanza dati da con-frontare per poi valutare. Una volta raccolto un numero sufficiente di dati, legge i diversi risultati, li raffronta e li interpreta in base a dei criteri.

Soltanto a questo punto potrà esprimere un giudizio, ovvero la valutazione vera e propria. La verifica, quindi, è la raccolta dei dati, mentre la valutazione è l’inter-pretazione del loro significato.

Da questa distinzione si può evincere che i dati desunti dalle verifiche, specie se con strumenti strutturati e standardizzati, possono essere di carattere prevalente-mente quantitativo, mentre il giudizio, la valutazione, rispondono a criteri qualita-tivi. Le verifiche registrano conoscenze, abilità, talvolta aspetti della competenza, mentre il giudizio valutativo rende conto anche dell’andamento dell’apprendimento in relazione a progressi, ristagni, regressi, impegno, motivazione, capacità critiche, abilità metodologiche.

Il giudizio, quindi, è una scelta che rientra nel campo della responsabilità de-gli insegnanti: questi debbono sempre essere in grado di esplicitare puntualmente le ragioni e i criteri che hanno supportato un giudizio piuttosto che un altro. La valutazione, in quanto scelta, è dunque un atto di responsabilità, basato su dati quantitativi e qualitativi assunti nel tempo e interpretati alla luce di criteri. Prefe-ribilmente essi dovrebbero venire esplicitati, condivisi e resi trasparenti all’interno del Consiglio di Classe e del Collegio dei Docenti.

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Per questo, la formulazione della valutazione mediante automatiche medie arit-metiche è la negazione della responsabilità. Si lascia alla sterilità dell’aritmetica un compito che deve essere dei docenti. Non si faccia ricorso alla pretesa che la media garantisca l’oggettività del giudizio, poiché nulla è più iniquo di uno strumento che pretende di negare variabili e differenze. Piuttosto che a una pretesa oggettività, della cui esistenza è lecito dubitare, dovremmo tendere all’“oggettivazione” della valutazione, ovvero a un giudizio in cui inevitabilmente esistono dei margini di discrezionalità e soggettività, ma che, sulla base di criteri trasparenti e condivisi, agiscono allo stesso modo per tutti gli alunni.

A questo proposito, in nota segnaliamo un testo fondamentale, in cui l’autore, Charles Hadji, docente presso l’Institut Universitaire de Formation des Maitres (IUFM) di Grenoble, esamina proprio le suddette questioni e dedica un intero capitolo alla questione della valutazione oggettiva e «oggettivata»1.

Metodi di verifica e prove (strutturate e non strutturate)

La verifica va condotta con un certo rigore metodologico. Innanzitutto, ci si aspetta che le prove siano “valide”, ovvero che misurino effettivamente ciò per cui sono costruite. Ad esempio, i testi teorici per conseguire la patente hanno lo scopo di misurare la conoscenza del codice della strada da parte dei candidati. Essi sono di tipo “oggettivo”, cioè prevedono risposte univoche a ogni quesito. Tuttavia, per come sono formulati, in diversi casi si presentano più come una prova di compren-sione del testo che come una prova di conoscenza del codice. È ragionevole, quindi, pensare che abbiano una dubbia validità.

Quando si costruisce una prova strutturata, è abbastanza semplice formulare quesiti che misurano conoscenze; molto più complesso, invece, è formulare buoni quesiti che misurino abilità complesse, capacità di inferenza, di transfert e di pro-blem solving. In questo caso, potrebbero essere poco discriminanti, perché quasi tutti gli allievi, a patto che studino, sono in grado di rispondere a quesiti di co-noscenza, mentre non è detto che tutti risolvano con la stessa perizia quesiti più complessi che vanno oltre la mera conoscenza o abilità strumentale.

Ugualmente, un allievo studioso, ma esecutivo, potrebbe essere meglio valutato in simili prove rispetto a uno studente meno assiduo, ma più brillante e intuitivo. Già queste considerazioni minano alla base la pretesa di “oggettività” delle cosid-dette prove oggettive, poiché, come si è visto, possono dare risultati differenti a seconda di come sono formulate.

Beninteso, esse danno preziose informazioni: se costruite accuratamente, for-niscono indicazioni non solo sulle conoscenze, ma anche su aspetti rilevanti della competenza. Ne sono testimonianza le prove OCSE PISA (che in verità sono semi-strutturate, dato che prevedono anche item a risposta aperta articolata) o le ultime INVALSI, specie di matematica. L’avvertenza è che le cosiddette prove oggettive non

1 C. Hadji, La valutazione delle azioni educative, Editrice La Scuola, Brescia 1995.

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possono essere assunte in modo assoluto, ma vanno accompagnate da altri stru-menti, soprattutto se non siamo certi che rispondano alle caratteristiche delle grandi prove nazionali e internazionali citate, le quali, non a caso, richiedono per la loro costruzione un lungo lavoro di équipe di specialisti interdisciplinari e di una messa alla prova di tipo statistico per la validazione.

Non sosteniamo, quindi, di evitare le prove strutturate, anzi, la raccomandazione è di costruirne di sempre più accurate e sofisticate o di utilizzare quelle scientifica-mente migliori disponibili sul mercato. Si raccomanda anche, però, di non trattarle come strumenti assoluti, e di usarle insieme ad altri, in modo da costruire una va-lidazione concorrente.

Le prove strutturate, con le avvertenze illustrate, sono le più semplici da leggere e interpretare, poiché prevedono risposte univoche con un punteggio predetermina-to. La loro vera difficoltà, come detto, è piuttosto nella costruzione.

Le prove non strutturate (questionari a risposta aperta articolata, saggi brevi, testi e relazioni, interrogazioni) hanno l’indubbio vantaggio di fornire indicazioni sulle capacità di ragionamento, di inferenza, di operare collegamenti e relazioni e di argomentare. In questo senso, sono più potenti delle prove strutturate per dare informazioni che vadano oltre la conoscenza e l’abilità strumentale. Esse, d’altro canto, sono più difficili da interpretare e necessitano di solidi criteri di lettura e di “accettabilità” delle risposte. La pratica ha dimostrato che è possibile arrivare a una buona univocità di lettura dei risultati delle prove non strutturate tra docenti diversi, se a monte è stata costruita e condivisa una precisa griglia di lettura dei risultati attesi e se si sono corrette collegialmente un certo numero di prove, al fine di “tararne” la lettura e l’interpretazione.

Effetti di distorsione della valutazione

Il professor Hadji, nel libro già citato, argomenta sulla «psicologia del valutatore scolastico»2 e mette in luce alcune distorsioni che inficiano l’affidabilità della valu-tazione, in base a ricerche sperimentali condotte tra gruppi diversi di insegnanti. A questi docenti sono stati dati da correggere gli stessi compiti di alunni ignoti, ac-compagnati, però, da informazioni diverse circa gli alunni che li avrebbero prodotti e senza l’ausilio di criteri aprioristicamente stabiliti per la lettura delle prove.

Le distorsioni opererebbero in base a tre grandi serie di fattori studiati dal dise-gno sperimentale:a) il possesso di informazioni date a priori sull’autore del compito da valutare;b) l’ordine di correzione dei compiti;c) la dinamica della raccolta dell’informazione.

2 C. Hadji, cit., 1995, pp. 75 e ss.

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In base alla prima serie di fattori, sembra assodato che gli stessi compiti sia-no valutati diversamente quando si danno ai valutatori informazioni diverse sugli alunni che avrebbero prodotto il compito.

In particolare:

1) la conoscenza dei voti precedenti influenza la valutazione della prova: uno stes-so compito ottiene voti più alti quando viene attribuito a un alunno che ha già ottenuto in passato voti alti, rispetto a quando viene attribuito a un alunno che ha già ottenuto voti bassi (in questo caso l’informazione giocherebbe un effetto “alone” che assimila il compito ad altri, stabilendo una indebita “dipendenza tra valutazioni” che non gioca certo a favore della valutazione come “promozione delle potenzialità”);

2) allo stesso modo, i compiti ottengono un voto migliore quando sono attribuiti ad alunni di livello alto (in riferimento alla situazione complessiva dell’allievo, non dei singoli compiti), rispetto a quando sono attribuiti ad alunni di livello basso;

3) il possesso di informazioni riguardanti l’origine socio-economica dell’alunno influenza i correttori: gli stessi compiti sono meglio valutati quando vengono attribuiti ad alunni di una scuola ritenuta d’eccellenza o prestigiosa; lo stesso effetto di distorsione interviene al riguardo dell’origine etnica dell’alunno.

In base alla seconda serie di fattori di distorsione, si sono registrati effetti d’or-dine o di contrasto, in relazione alla sequenza in cui vengono corretti i compiti:

1) effetti d’ordine: i compiti corretti per primi sono sopravvalutati, quelli corretti alla fine sono sottovalutati (tranne il primo compito, che viene sottovalutato);

2) effetti di contrasto: uno stesso compito è sottovalutato o sopravvalutato a seconda che i compiti corretti immediatamente prima siano stati giudicati ottimi o pessimi. In questi casi emerge un effetto comparativo in base al quale i compiti non sono corretti per se stessi, ma risultano ancorati a quelli precedenti e successivi.

In base alla terza serie di fattori, si sono messi in evidenza effetti propri del-la dinamica di raccolta dell’informazione. I valutatori, cioè, durante la lettura del compito raccolgono informazioni in base a criteri espliciti, ma più spesso impliciti, e questi criteri condizionano la lettura stessa del compito. Ad esempio, una ricerca ha permesso di verificare che gli insegnanti di lettere utilizzerebbero, nell’ordine, quattro categorie per valutare i testi: lo stile, l’espressione delle idee, l’ortografia, la presentazione; in matematica un’altra ricerca ha mostrato che gli errori di calcolo possono giocare un ruolo più importante degli errori di ragionamento.

Un altro effetto agisce durante la correzione del compito, che esige, per essere letto dall’inizio alla fine, un certo lasso di tempo: le prime informazioni raccolte provocano inferenze che guidano la lettura successiva. Ad esempio, se le scorret-tezze si trovano prevalentemente nella prima metà del compito, questo riceve una valutazione meno buona rispetto a quella che otterrebbe se gli errori si trovassero nella seconda metà.

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Migliorare la valutazione

Gli studi sperimentali ci hanno confermato che esistono effetti di distorsione della valutazione che è necessario conoscere per non incorrervi; la pratica, inoltre, ha dimostrato che si può migliorare l’affidabilità della valutazione conoscendone appunto i rischi e adottando misure che controllino gli effetti di cui abbiamo par-lato. In particolare, per le prove non strutturate, è necessario dotarsi di strumenti rigorosi di lettura che aiutino a tenere sotto controllo la discrezionalità delle valu-tazioni implicite. Le stesse misure valgono sia per le prove non strutturate scritte sia per le interrogazioni, dove però è necessario tenere sotto controllo anche i messaggi di valutazione implicita che noi mandiamo attraverso il linguaggio non verbale.

3. Le scale di misurazione

Proseguiamo ora con altri concetti legati alla pratica della verifica e della valu-tazione, utilizzati non sempre con la dovuta consapevolezza.

I risultati delle verifiche vengono collocati su scale di misurazione che devono essere trattate correttamente dal punto di vista statistico e misurativo.

Nella valutazione scolastica, come in tutte le misurazioni di fenomeni sociali, utilizziamo prevalentemente tre tipi di scale. Vediamo di che cosa si tratta.

a) Scala nominale: è la più semplice ed elementare e fornisce anche il minore nu-mero di informazioni. Serve essenzialmente a classificare secondo determinate caratteristiche. Ad esempio, in una prova pratica, potremmo utilizzarla per veri-ficare semplicemente chi ha superato la prova pratica e chi no; chi, ad esempio, riesce a salire sul quadro svedese e chi no. Questo tipo di scala consente di mi-surare frequenze (con quale frequenza si presenta la caratteristica: ad esempio, su 25 allievi, chi ha superato la prova potrebbe avere frequenza 18, chi non l’ha superata, 7), percentuali, proporzioni, la moda (ovvero l’indice con la frequenza più alta, nel nostro caso, 18) ecc.

b) Scala ordinale: è forse la più usata a scuola e consente di collocare su una sca-la graduata le prestazioni degli allievi. Ad esempio, potremmo dire che il testo dell’allievo X è eccellente, quello dell’allievo Y buono, quello dell’allievo Z suf-ficiente, quello dell’allievo K non sufficiente. In questo caso, la scala ordinale è costituita da aggettivi (eccellente-buono-sufficiente-non sufficiente); potrebbe essere costituita da lettere (A, B, C, D, E) con valore decrescente o da numeri: la famosa e utilizzatissima scala da 1 a 10 è una scala ordinale. Essa consente di apprezzare appunto l’ordine della caratteristica, ma non la sua precisa quantità, né l’esatta distanza dal grado precedente o successivo. In pratica: io posso dire che la prova dell’alunno A è migliore della prova dell’alunno B e che la distanza tra le due è di un grado della scala, ma non posso stabilire la quantità precisa di quella distanza, anche perché gli aggettivi, le lettere o i numeri costituiscono

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una fascia, una gamma, dove potrebbero collocarsi prove molto diverse. Infatti, dentro il voto 8, potrebbero essere collocate prove con caratteristiche diverse, ma che vengono tuttavia classificate buone, trovandosi il grado 8 nella fascia alta della scala. È come se dicessimo che oggi fa molto freddo, che ieri faceva freddo e che l’altro ieri non faceva molto freddo. Io posso inferire che negli ultimi tre giorni la temperatura si è gradualmente abbassata, ma non so di quanto. Per sa-pere di preciso la quantità e la distanza tra un grado e l’altro, dovrei introdurre un altro tipo di scala, ad esempio la scala Celsius dei gradi centigradi. Quindi potrei dire che oggi ci sono 2°, ieri 3° e l’altro ieri 4°. Così confermerei il progres-sivo abbassamento della temperatura, ma saprei dire anche di quanto, cosa che la semplice scala ordinale non permette di fare. Dal punto di vista statistico, la scala ordinale consente di rilevare frequenze, percentuali, di effettuare propor-zioni, di registrare la moda e la mediana.

c) Scala a intervalli: è la scala che permette di mettere in ordine le prestazioni dei soggetti secondo le loro caratteristiche, ma anche di apprezzare la distanza delle posizioni, poiché è costituita da intervalli numerici uguali e continui, in cui lo zero è fissato convenzionalmente (la scala Celsius che abbiamo appena citato è una scala a intervalli). Dal punto di vista statistico, è la più ricca di informazioni, perché consente tutte le operazioni matematiche e statistiche, sia descrittive sia inferenziali. È particolarmente adatta alle prove strutturate e semi-strutturate, dove sia possibile attribuire dei punteggi agli item. Solo questa scala, al contrario delle prime due, consente di operare la media; ciò significa che, dal punto di vi-sta matematico, operare la media con una scala ordinale, come quella decimale, sarebbe in realtà operazione scorretta e impropria. La media avrebbe senso come criterio per la valutazione nel solo caso di prove strutturate o semi-strutturate applicate su larga scala a cui si applicasse il criterio di lettura e valutazione rela-tivo. Questo introduce il concetto di criterio di lettura e valutazione delle prove.

Le soglie e i criteri

Quando somministriamo delle prove di verifica, possiamo attribuire loro dei punteggi o dei giudizi descrittivi che possono collocarsi su scale diverse; all’atto dell’interpretazione, abbiamo bisogno di stabilire delle “soglie”, in base alle quali dare un valore alla prova.

Ad esempio: poniamo di somministrare a una classe una prova strutturata su un punteggio variabile da 0 a 100. L’alunno A ottiene 80, l’alunno B 65, l’alunno C 72. I punteggi grezzi assoluti non dicono più di tanto. Abbiamo bisogno di stabilire quale valore assume allo scopo valutativo una prova di 80 punti, piuttosto che una prova di 65.

La lettura e l’interpretazione possono avvenire in base a due criteri: il criterio assoluto e il criterio relativo.

Il criterio assoluto stabilisce delle soglie a priori, già al momento della costruzio-ne della prova. Queste sono generalmente stabilite in relazione alla struttura della

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prova e allo standard fissato in base alla programmazione. Di solito nella valuta-zione scolastica delle singole classi viene utilizzato il criterio assoluto. Ad esempio, nella nostra prova i docenti potrebbero aver individuato delle fasce a priori in base alle quali i compiti che avessero ottenuto meno di 65 punti sarebbero stati giudicati non sufficienti; le prove da 65 a 75 sufficienti; quelle da 76 a 90 buone; quelle oltre il 90 ottime. Le fasce sono convenzionalmente fissate e generalmente dipendono dalla struttura della prova e dall’ampiezza della parte di curricolo che coprono. Ad esempio, in una prova di conoscenza e abilità strumentale che indaghi un ristretto settore di curricolo (un circoscritto argomento), i docenti potrebbero ragionevol-mente fissare la soglia della sufficienza anche a 80/100. Su batterie di prove molto articolate che coprono ampi settori di curricolo, generalmente la soglia di sufficien-za si aggira intorno al 60%.

Il criterio relativo attribuisce la valutazione solo dopo la somministrazione della prova e dipende dal suo andamento medio. Infatti, quando si giudica un compito con il criterio relativo, i risultati vengono elaborati calcolando la media e la devia-zione standard delle prestazioni del gruppo di alunni considerato. La soglia di suf-ficienza viene stabilita nella fascia compresa tra mezza deviazione standard sotto la media e mezza deviazione standard sopra. Le altre fasce vengono calcolate con un’ampiezza di una deviazione standard rispetto alla fascia media.

È necessario fare una precisazione importante: il criterio relativo ha senso e funziona bene se la stessa prova è somministrata a un campione molto ampio di persone, sicuramente oltre i 100 individui, ma ancora meglio oltre i 200. Questo perché l’attribuzione dei giudizi intorno alla media funziona equamente presuppo-nendo che i risultati della popolazione abbiano un andamento “normale”, secondo la curva di Gauss, o curva a “campana”, nella quale la media si colloca all’incirca a metà della distribuzione e coincide con la mediana e la moda. In realtà, gruppi piccoli come le classi non hanno mai un andamento gaussiano: la media è quasi sempre collocata nella parte alta o nella parte bassa della popolazione, perché in un ristretto campione di individui le caratteristiche individuali della maggioranza con-dizionano notevolmente l’andamento della popolazione. Ed è giusto che sia così: non ci dovremmo mai augurare che una classe abbia un andamento “normale”, perché questo corrisponde alla distribuzione casuale dei grandi numeri. In una clas-se sarebbe preferibile che la media si collocasse nella parte alta della distribuzione, costruendo una curva a “J”.

Il criterio relativo non va mai utilizzato per valutare classi singole, a meno che non utilizziamo prove presenti sul mercato (come le MT o le prove criteriali di ma-tematica), che sono state costruite e testate su ampi campioni di popolazione e le cui soglie sono state fissate sull’andamento di questi, detti campioni “normativi”. In questo caso, però, la nostra classe viene paragonata al campione normativo: è come se i suoi risultati entrassero a far parte del grande campione; letto in altri termini, il campione normativo funziona da criterio assoluto per la valutazione dei risultati della classe.

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4. Per riassumere: aspetti della verifica, della valutazione e della comunicazione

Verifica

Abbiamo quindi esplorato aspetti della verifica che riassumiamo: essa misura conoscenze, abilità e aspetti della competenza mediante prove strutturate, semi-strutturate, non strutturate, i cui risultati vengono posti su scale di vario tipo (nomi-nali, ordinali, a intervalli), e poi letti, confrontati e interpretati in base a determinati criteri (assoluti o relativi). La verifica non è espressione di giudizio, ma solo raccolta di elementi che poi vengono confrontati, letti e interpretati secondo criteri.

Valutazione

La valutazione è il processo di verifica, lettura, comparazione, interpretazione dei dati relativi all’apprendimento, condotto attraverso strumenti, contesti, condizioni diversi, e assunto in base a determinati criteri. Si rifà a caratteristiche di validità, at-tendibilità, equità e trasparenza. La valutazione è sempre personale e non compara-tiva; è legata a ciascun alunno, cioè deve essere condotta a partire dai suoi risultati, definibili in base a criteri fissati per tutti, ma questi stessi risultati non devono mai essere interpretati in base a quelli degli altri allievi. A questo proposito, abbiamo vi-sto che c’è un aspetto rischioso di valutazione comparativa anche leggendo le prove dello stesso allievo, quando tendiamo a sottostimarle o sovrastimarle non in base a criteri definiti sulla singola prova, ma a risultati di prove precedenti.

È vero che nell’espressione della valutazione dobbiamo tenere conto degli anda-menti nel tempo dell’allievo, ma sempre in funzione di promozione, considerando se vi siano stati progressi, se questi sono stati continui o discontinui, se vi siano stati regressi e perché siano avvenuti. Questo però non significa che noi leggiamo e valutiamo una prova paragonandola ai risultati di altre; ogni singola prova viene letta, interpretata, valutata per se stessa e solo successivamente i risultati vengono semplicemente confrontati e messi accanto ai risultati di altre prove e osservazioni per registrare un andamento.

La valutazione, abbiamo visto, è un processo complesso, sistematico e continuo.

Comunicazione

La comunicazione della valutazione è cosa diversa dalla valutazione, ma spesso viene confusa con essa. Mentre la valutazione è un processo che si inserisce or-ganicamente nell’apprendimento/insegnamento, la comunicazione è un’operazione che viene condotta in momenti stabiliti del percorso, mediante strumenti ammini-strativi (pagella, scheda di valutazione, tabelle degli esiti ecc.), generalmente ac-compagnati da una comunicazione personale agli allievi e ai genitori, che serve a

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illustrare appunto i criteri con cui si è pervenuti a quella valutazione, nell’ottica della trasparenza.

Le modalità di comunicazione della valutazione sono generalmente fissate per legge: ad esempio, attualmente è stabilito che la comunicazione del profitto av-venga mediante voti in decimi attribuiti alle discipline; che vi sia un voto per la condotta (a eccezione della scuola primaria, dove per la condotta si esprime un giudizio descrittivo); che la valutazione finale in esito agli esami di fine ciclo sia espressa sempre in decimi (scuola secondaria di primo grado) o in centesimi (scuola secondaria di secondo grado).

Per la verità, la legge interviene in questo caso anche sulle modalità con cui si debba pervenire al voto finale in esito agli esami di fine ciclo, cioè stabilendo di ricorrere a una rigida media aritmetica per la scuola secondaria di primo grado, pre-vista dal DPR 122/2009, e a una serie di voti ponderati per la scuola secondaria di secondo grado. La nostra opinione è che il metodo con cui si perviene al voto finale nell’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado sia rigido e sostanzial-mente iniquo, mentre è equilibrato e sostanzialmente equo il sistema di pesi previsto per l’esame di Stato della scuola secondaria di secondo grado; sarebbe augurabile che i due sistemi fossero omogeneizzati, ma tenendo a modello il secondo grado e non il primo.

5. La certificazione delle competenze

La certificazione è un’operazione che attesta il possedimento di requisiti o titoli (il diploma, la certificazione linguistica, la certificazione di competenza). La certi-ficazione può essere esterna (ad esempio, la certificazione linguistica) o interna (la certificazione delle competenze, il diploma), a seconda delle normative nazionali e internazionali. È esterna se viene condotta da un organismo terzo indipendente (un ente certificatore accreditato, come nel caso della patente ECDL o della certificazione linguistica), interna se la certificazione è rilasciata dalla stessa autorità responsabile del percorso formativo, come accade per la certificazione delle competenze o per i diplomi di Stato nella normativa italiana.

Profitto

Nelle valutazioni scolastiche usuali viene valutato il profitto: esso misura preva-lentemente conoscenze e abilità disciplinari, attraverso strumenti e prove tradiziona-li, e si esprime per mezzo di voti numerici, letterali o aggettivali, assegnati, appunto, alle discipline, che oscillano tra una polarità positiva e una negativa (dove quella ne-gativa indica una mancata corrispondenza degli esiti a soglie attese fissate a priori).

In base agli esiti di profitto, vengono assunte decisioni sulla carriera scolastica dell’allievo (promozione, bocciatura).

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La valutazione del profitto, poiché, almeno allo stato attuale, misura prevalen-temente conoscenze e abilità, può essere condotta anche a scansioni ravvicinate di tempo: trimestri, quadrimestri, annualità. Dato che si esprime attraverso giudizi sin-tetici numerici, aggettivali o letterali attribuiti alle discipline, il voto di profitto ha bisogno di essere ulteriormente spiegato con una descrizione verbale o scritta, che illustri i criteri e le dimensioni sottostanti al giudizio sintetico. In pratica, il giudizio sintetico sulla disciplina o il voto finale apposto sui diplomi non rendono conto di preciso di che cosa sappia e sappia fare l’allievo e della qualità del suo apprendi-mento. Inoltre, uno stesso giudizio sintetico potrebbe avere significati profonda-mente differenti per docenti diversi, in scuole diverse o anche nella medesima. In qualche modo, quindi, il voto di profitto è “opaco” e non trasparente: per acquisire significato ha bisogno di una comunicazione ulteriore.

Altre possibilità di comunicazione

Esistono altre modalità per rendere più trasparente la valutazione di profitto? In passato se ne sono messe formalmente in atto alcune: la scheda di valutazione in uso nella scuola primaria in seguito all’OM 236/1993, ad esempio, scomponeva la disciplina in indicatori che rappresentavano grandi prestazioni ed evidenze, legate ai nuclei fondanti della disciplina, e che indicavano la padronanza della stessa. È vero che a ogni indicatore doveva essere attribuito un giudizio letterale su una scala pen-tenaria A-B-C-D-E, ma certamente la valutazione, rendendo conto di aspetti diversi della padronanza disciplinare piuttosto espliciti, era più trasparente di un voto sinte-tico. Prima di questa, era in uso la scheda descrittiva prevista dalla L 517/1977. Essa prevedeva che per ogni disciplina si esprimesse un giudizio descrittivo sull’allievo, che rendesse conto del suo andamento. L’intenzione era lodevole: descrivere la padronan-za, lasciando la possibilità di rendere conto dei risultati, dei processi, degli andamenti ecc. Il limite piuttosto sensibile era che esprimere giudizi individuali per ogni disci-plina diventava estremamente laborioso; inoltre i giudizi potevano essere comunque estremamente soggettivi o ripetitivi, per la difficoltà di articolare descrizioni persona-lizzate per ogni trimestre o quadrimestre. Un altro rischio concreto era l’utilizzo di un linguaggio tecnico “pedagogichese”, non sempre accessibile a tutti gli utenti.

Per questo, la scheda del 1993 ha introdotto una sintesi, concettualmente anche molto elevata, con gli indicatori di padronanza. Essa certamente ha rappresentato una mediazione molto alta e riuscita fra trasparenza e semplificazione nella comu-nicazione degli esiti del profitto e ha anche introdotto, nel periodo in cui è stata in vigore, un virtuoso dibattito nelle scuole sul processo di valutazione adatto a supportare una tale comunicazione. Infatti, si era posto il problema di come verifi-care e valutare con rigore le dimensioni sottostanti gli indicatori; in molte scuole il pretesto della scheda aveva introdotto una programmazione centrata su di essi, de-clinati a loro volta in abilità più specifiche e conoscenze: di fatto, un’articolazione non molto diversa da quella introdotta dalle Raccomandazioni Europee e assunta recentemente dalla Provincia di Trento e dal DM 139/2007.

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Nel 1995 è stata poi introdotta una “semplificazione”, che riportava il giudizio sintetico per disciplina: lungi dal semplificare, opacizzava nuovamente la comunica-zione, dato che la scala aggettivale non è molto diversa dalla scala decimale dei voti.

Comunicazione della valutazione delle competenze

La valutazione delle competenze, come abbiamo già avuto modo di spiegare, è essenzialmente diversa dalla valutazione del profitto e risponde anche a esigenze differenti.

Abbiamo già detto che la competenza non è un oggetto fisico: si vede solo in quanto “sapere agito”, ed è quindi necessario mettere gli alunni in condizione di svolgere un compito significativo che preveda la soluzione di un problema, la mes-sa a punto di un prodotto materiale o immateriale in autonomia e responsabilità, utilizzando le conoscenze, le abilità, le capacità personali, sociali, metodologiche in loro possesso o reperendone di nuove.

La valutazione della competenza si esprime mediante brevi descrizioni che ren-dano conto di che cosa l’allievo sa (conoscenze), sa fare (abilità), in che condizione e contesto e con che grado di autonomia e responsabilità, rispetto a una competen-za specifica e non rispetto a una disciplina. Come già spiegato, le descrizioni della padronanza delle competenze vengono differenziate in livelli che rendono conto del dispiegarsi della competenza da uno stadio embrionale, nel quale la persona possiede conoscenze essenziali e limitate, abilità strumentali, autonomia e ambito di responsabilità ridotti, fino a stadi molto elevati, in cui la persona possiede cono-scenze articolate, abilità strumentali e funzionali anche complesse, capacità di agire in autonomia e con ambiti di responsabilità progressivamente più ampi di fronte a problemi e in contesti sempre più complessi.

Le descrizioni dei livelli sono fissate a priori e valgono per tutti, essendo ancorate a un contesto scolastico (nel nostro caso) o professionale. Questo permette di avere a disposizione degli standard di riferimento per tutti gli allievi e, quindi, di orientare an-che il curricolo e le proposte didattiche, per fare in modo che i ragazzi conseguano ef-fettivamente i livelli augurati in tutte o nel maggior numero possibile di competenze.

La descrizione del livello di competenza può essere solo positiva, perché la fun-zione della certificazione di competenza è quella di testimoniare ciò che la persona sa e sa fare, anche se è molto poco, e non ciò che non sa. La certificazione di com-petenza è un’apertura di credito verso le risorse della persona e serve a testimoniare il livello raggiunto, qualunque sia, dal quale poter proseguire.

Mettere in rapporto competenza e profitto

Che relazione può esserci tra valutazione di profitto e valutazione di competen-za? Abbiamo appena detto che la valutazione di profitto ha una polarità positiva e una negativa, in base alle quali vengono prese decisioni sulla carriera scolastica; tale valutazione viene assunta a scansioni ravvicinate. La valutazione di competenza,

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sempre formulata in positivo, su livelli crescenti, viene espressa al termine di grandi tappe: della scuola primaria, del primo ciclo di istruzione, dell’obbligo, della scuola secondaria di secondo grado (o del percorso triennale o quadriennale di qualifica), poiché è una dimensione evolutiva che si esprime in tempi medio-lunghi.

Facciamo l’esempio di due allievi che frequentino un corso di qualifica per diven-tare elettricisti. Il primo, con un profitto molto basso, viene bocciato all’esame di qua-lifica, mentre il secondo, con un profitto brillante, viene promosso con un voto alto.

La certificazione di competenze del primo allievo non riporterà descrizioni del tipo: “Non sa leggere uno schema tecnico, non sa costruire un circuito, non sapreb-be da dove cominciare per installare un impianto ecc.”, ma piuttosto: “Supportato da un esperto, legge uno schema tecnico di un semplice impianto civile; dietro precise istruzioni e supervisione di un esperto, collabora all’installazione di piccoli impianti civili”. La certificazione del secondo allievo potrebbe riportare descrizioni come: “Sa leggere e interpretare in modo autonomo schemi tecnici di impianti civili e industriali; in autonomia, predispone e installa impianti a uso civile e, con la su-pervisione di un esperto, predispone e installa impianti industriali, curandone anche la manutenzione”. Un datore di lavoro che leggesse le due certificazioni potrebbe decidere di assumere entrambi gli allievi, stabilendo che il primo dovrà sostenere un lungo periodo di apprendistato e sarà intanto assegnato a compiti esecutivi e di supporto, mentre il secondo, dopo un breve periodo di apprendistato, potrà essere assegnato a compiti di istallazione e manutenzione in autonomia.

Il punto è che la certificazione è chiara in se stessa, non ha bisogno di ulteriori illustrazioni e specificazioni, è trasparente, rende conto di quanto la persona sa e sa fare rispetto a situazioni specifiche e concrete, e non del suo andamento rispetto a una disciplina.

La scuola, quindi, se lo ritiene opportuno, continuerà ad assumere decisioni di esito negativo rispetto alla carriera scolastica in base al profitto, ma ciò che le si chiede è comunque di rendere conto delle competenze maturate dall’allievo, non semplicemente del suo profitto.

Se la didattica fosse orientata sistematicamente alle competenze, in realtà compe-tenza e profitto ridurrebbero la distanza che li separa, anche se probabilmente non si sovrapporrebbero mai. Con un curricolo e una didattica orientati alla competenza, gli allievi sarebbero messi più di frequente in situazione di compiti significativi e quindi la valutazione non si limiterebbe alle conoscenze e alle abilità possedute, ma terrebbe maggiormente conto degli aspetti di competenza. Diciamo che la valutazione avrebbe a disposizione elementi di osservazione dell’alunno che nella didattica tradizionale non avrebbe e i docenti avrebbero la possibilità di vedere l’alunno in altri contesti, facendosene un’idea più ampia. La valutazione di profitto, quindi, potrebbe essere più completa, sensibile e articolata e tenere conto di maggiori e differenti aspetti.

Riassumendo, come e quando possiamo valutare le competenze? Attraverso l’osservazione degli allievi in contesti ordinari (come discutono e come articolano pensieri, ipotesi, argomentazioni, in che modo affrontano problemi, crisi e diffi-coltà, come si relazionano con altri e trasferiscono apprendimenti ecc.); attraverso i compiti significativi, nei quali, individualmente o in gruppo, devono gestire una

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situazione o risolvere un problema concreto usando ciò che sanno; attraverso le UDA, nelle quali il compito significativo diventa più complesso e articolato e ci si attende la realizzazione di un prodotto, materiale o immateriale; attraverso le co-siddette “prove esperte” o “prove autentiche”.

Nel capitolo precedente, abbiamo spiegato che l’UDA è un “modulo” formativo che serve a costruire aspetti delle competenze, conoscenze e abilità. L’UDA viene valutata in base al processo, al prodotto, alla riflessione-ricostruzione-autovalutazione. An-che il compito significativo può essere valutato alla stessa maniera, configurandosi, in effetti, come una microunità di apprendimento.

Per quanto riguarda la prova esperta, con quest’espressione si intende una prova di verifica che non si limiti a misurare conoscenze e abilità, ma anche le capacità dell’allievo di risolvere problemi, compiere scelte, argomentare, produrre un micro-progetto o un manufatto; in pratica mira a testare aspetti della competenza. Ha il vantaggio di poter essere somministrata a studenti di classi e scuole diverse, e quin-di permette di confrontare i dati. Si differenzia dall’unità di apprendimento perché, mentre questa si connota come percorso formativo (che poi viene verificato), la prova esperta ha il vero e proprio carattere di verifica. Mentre nell’UDA la situazione prevalente è il lavoro di gruppo, nella prova esperta prevale il lavoro individuale, anche se possono essere presenti situazioni di gruppo, ad esempio di brain storming rispetto alle modalità di affrontare la prova o, successivamente, una discussione collettiva su come ciascuno ha affrontato il compito.

La prova esperta mette letteralmente “alla prova” lo studente, privilegiando la modalità del problema, della decisione di scelta, del collaudo/verifica, della ricerca di un guasto o risposta a un reclamo, della soluzione di uno studio di caso basato sulla tecnica dell’“incidente” (ad esempio, ridefinire il progetto di una visita di istru-zione sulla base di un budget inferiore).

Vanno quindi scelti compiti che non siano un duplicato di quelli delle unità di apprendimento, ma che rappresentino diverse situazioni critiche, che lo studente fronteggia mostrando di possedere effettivamente (e autenticamente) le risorse (co-noscenze, abilità, capacità personali) da mobilitare per la loro positiva soluzione.

La prova esperta è una situazione “multifocale” dove gli aspetti culturali, ad esempio linguistici della comprensione o produzione del testo, e quelli matema-tici vertono intorno a un problema da risolvere, a una situazione da gestire. È un compito di una certa complessità e può impiegare anche molte ore, distribuite in giornate successive, in base alla natura della prova.

La prova esperta, somministrata alla fine di ogni anno, concorre alla valutazione della competenza e alla sua certificazione, insieme agli elementi forniti dalle UDA, dai compiti specifici, dalle attività ordinarie; concorre parimenti alla valutazione annuale del profitto, dove il suo peso potrebbe aggirarsi, in ragione della sua com-plessità, intorno al 20-25% del totale, a giudizio della Commissione di Dipartimento e del Consiglio di Classe.

Nelle tabelle 5.1 e 5.2 presentiamo un esempio di griglia di valutazione dell’UDA, che può servire anche per la prova esperta e, opportunamente semplificata o utilizza-ta in singole parti, per l’osservazione in contesti ordinari e per i compiti significativi.

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e (t

esti,

man

uali,

ricer

che

in In

tern

et, s

uppo

rti m

ultim

edia

li ec

c.),

da c

ui

deriv

a se

mpl

ici s

inte

si ch

e sa

rife

rire

anch

e co

n l’a

usilio

di m

appe

e s

chem

i.

Legg

e te

sti l

ette

rari

di v

ario

tip

o e

tipol

ogia

che

sa

riela

bora

re e

sin

tetiz

zare

.

3

Legg

e e

com

pren

de t

esti

di v

ario

tip

o, c

ontin

ui e

non

con

tinui

, ne

indi

vidu

a il

sens

o gl

obal

e e

le in

form

azio

ni p

rinci

pali,

utiliz

zand

o st

rate

gie

di le

ttur

a ad

egua

te a

gli s

copi

.

Util

izza

abi

lità

funz

iona

li al

lo s

tudi

o: in

divi

dua

nei t

esti

scrit

ti in

form

azio

ni u

tili p

er l’

appr

endi

men

to d

i un

argo

men

to d

ato

e le

met

te

in r

elaz

ione

; le s

inte

tizza

, in fu

nzio

ne a

nche

del

l’esp

osiz

ione

ora

le; a

cqui

sisce

un

prim

o nu

cleo

di t

erm

inol

ogia

spe

cific

a.

Legg

e te

sti d

i var

io g

ener

e fa

cent

i par

te d

ella

lett

erat

ura

per

l’infa

nzia

, sia

a v

oce

alta

sia

in le

ttur

a sil

enzi

osa

e au

tono

ma.

e fo

rmul

a su

di e

ssi g

iudi

zi p

erso

nali.

2

Legg

e in

mod

o co

rret

to e

sco

rrev

ole

test

i di v

ario

gen

ere;

ne

com

pren

de il

sig

nific

ato

e ne

ric

ava

info

rmaz

ioni

che

sa

rifer

ire.

Util

izza

alc

une

abilit

à fu

nzio

nali

allo

stu

dio,

com

e le

faci

litaz

ioni

pre

sent

i nel

tes

to e

usa

sch

emi, m

appe

e t

abel

le g

ià p

redi

spos

te a

sc

opo

di r

info

rzo

e re

cupe

ro.

Legg

e se

mpl

ici t

esti

di le

tter

atur

a pe

r l’in

fanz

ia; n

e sa

rife

rire

l’arg

omen

to, g

li av

veni

men

ti pr

inci

pali

ed e

sprim

e un

giu

dizi

o pe

rso-

nale

su

di e

ssi.

1Le

gge

sem

plic

i tes

ti di

var

io g

ener

e ric

avan

done

le p

rinci

pali

info

rmaz

ioni

esp

licite

.

Scriv

e co

rret

tam

ente

tes

ti di

tip

o di

vers

o (n

arra

tivo,

de

scrit

tivo,

es

posit

ivo,

reg

olat

ivo,

arg

omen

ta-

tivo)

ade

guat

i a s

ituaz

ione

, arg

o-m

ento

, sco

po, d

estin

atar

io.

Prod

uce

test

i m

ultim

edia

li, ut

i-liz

zand

o l’a

ccos

tam

ento

dei

lin

-gu

aggi

ver

bali

con

quel

li ic

onic

i e

sono

ri.

5Sc

rive

corr

etta

men

te t

esti

di t

ipo

dive

rso

(nar

rativ

o, d

escr

ittiv

o, e

spos

itivo

, reg

olat

ivo,

arg

omen

tativ

o) a

degu

ati a

situ

azio

ne, a

rgo-

men

to, s

copo

, des

tinat

ario

.

Prod

uce

test

i mul

timed

iali,

utiliz

zand

o in

mod

o ef

ficac

e l’a

ccos

tam

ento

dei

ling

uagg

i ver

bali

con

quel

li ic

onic

i e s

onor

i.

4Sc

rive

test

i di d

iver

sa t

ipol

ogia

cor

rett

i e p

ertin

enti

al t

ema

e al

lo s

copo

.

Prod

uce

sem

plic

i pro

dott

i mul

timed

iali

con

l’aus

ilio d

ell’in

segn

ante

e la

col

labo

razi

one

dei c

ompa

gni.

3Sc

rive

test

i cor

rett

i ort

ogra

ficam

ente

, chi

ari e

coe

rent

i, leg

ati a

ll’esp

erie

nza

e al

le d

iver

se o

ccas

ioni

di s

critt

ura

che

la s

cuol

a of

fre.

Riel

abor

a te

sti p

araf

rasa

ndol

i, com

plet

ando

li, tr

asfo

rman

doli.

2Sc

rive

test

i coe

rent

i rel

ativ

i alla

quo

tidia

nità

e a

ll’esp

erie

nza.

Ope

ra s

empl

ici r

iela

bora

zion

i (sin

tesi,

com

plet

amen

ti, t

rasf

orm

azio

ni).

1Sc

rive

sem

plic

i tes

ti na

rrat

ivi r

elat

ivi a

esp

erie

nze

dire

tte

e co

ncre

te, c

ostit

uiti

da u

na o

più

fras

i min

ime.

FA651800075G_103_160.indd 118FA651800075G_103_160.indd 118 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 17: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

119

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA

Com

pren

de e

usa

in m

odo

ap-

prop

riato

le p

arol

e de

l voc

abo-

lario

di

base

(fo

ndam

enta

le; d

i al

to u

so; d

i alta

disp

onib

ilità)

.

Rico

nosc

e e

usa

term

ini

spe-

cial

istic

i in

bas

e ai

cam

pi d

i di

-sc

orso

.

Rico

nosc

e il

rapp

orto

tra

va-

rietà

lin

guist

iche

/ling

ue d

iver

se

(plu

rilin

guism

o)

e il

loro

us

o ne

llo s

pazi

o ge

ogra

fico,

soc

iale

e

com

unic

ativ

o.

Padr

oneg

gia

e ap

plic

a in

situ

a-zi

oni d

iver

se le

con

osce

nze

fon-

dam

enta

li re

lativ

e al

less

ico,

alla

m

orfo

logi

a, al

la s

inta

ssi.

5

Com

pren

de e

usa

in m

odo

appr

opria

to le

par

ole

del v

ocab

olar

io d

i bas

e (fo

ndam

enta

le; d

i alto

uso

; di a

lta d

ispon

ibilit

à).

Rico

nosc

e e

usa

term

ini s

peci

alist

ici i

n ba

se a

i cam

pi d

i disc

orso

.

Ada

tta

oppo

rtun

amen

te i

regi

stri

info

rmal

e e

form

ale

in b

ase

alla

situ

azio

ne c

omun

icat

iva

e ag

li in

terlo

cuto

ri, r

ealiz

zand

o sc

elte

le

ssic

ali a

degu

ate.

Rico

nosc

e il

rapp

orto

tra

var

ietà

ling

uist

iche

/ling

ue d

iver

se (

plur

ilingu

ismo)

e il

loro

uso

nel

lo s

pazi

o ge

ogra

fico,

soc

iale

e c

omu-

nica

tivo.

Padr

oneg

gia

e ap

plic

a in

situ

azio

ni d

iver

se le

con

osce

nze

fond

amen

tali

rela

tive

al le

ssic

o, a

lla m

orfo

logi

a, al

l’org

aniz

zazi

one

logi

co-

sinta

ttic

a de

lla f

rase

sem

plic

e e

com

ples

sa, a

i co

nnet

tivi

test

uali;

utiliz

za l

e co

nosc

enze

met

alin

guist

iche

per

com

pren

dere

con

m

aggi

or p

reci

sione

i sig

nific

ati d

ei t

esti

e pe

r co

rreg

gere

i pr

opri

scrit

ti.

4

Com

pren

de e

util

izza

un

less

ico

ricco

, rel

ativ

o ai

ter

min

i d’a

lto u

so e

di a

lta d

ispon

ibilit

à; ut

ilizza

ter

min

i spe

cial

istic

i app

resi

nei

cam

pi d

i stu

dio.

Usa

in m

odo

pert

inen

te v

ocab

oli p

rove

nien

ti da

ling

ue d

iffer

enti

rifer

iti a

lla q

uotid

iani

tà o

ad

ambi

ti di

tip

o sp

ecia

listic

o e

ne s

a rif

erire

il s

igni

ficat

o, a

nche

face

ndo

leva

sul

con

test

o.

Util

izza

con

suf

ficie

nte

corr

ette

zza

e pr

oprie

tà la

mor

folo

gia

e la

sin

tass

i in

com

unic

azio

ni o

rali

e sc

ritte

di d

iver

sa t

ipol

ogia

, anc

he

artic

olan

do fr

asi c

ompl

esse

.

Sa in

terv

enire

sui

pro

pri s

critt

i ope

rand

o re

visio

ni.

3

Cap

isce

e ut

ilizza

nel

l’uso

ora

le e

scr

itto

i voc

abol

i fon

dam

enta

li e

quel

li di

alto

uso

; cap

isce

e ut

ilizza

i pi

ù fre

quen

ti te

rmin

i spe

cific

i le

gati

alle

disc

iplin

e di

stu

dio.

Rifle

tte

sui t

esti

prop

ri e

altr

ui p

er c

oglie

re r

egol

arità

mor

fosin

tatt

iche

e c

arat

teris

tiche

del

less

ico;

ric

onos

ce c

he le

div

erse

sce

lte

lingu

istic

he s

ono

corr

elat

e al

la v

arie

tà d

i situ

azio

ni c

omun

icat

ive.

È co

nsap

evol

e ch

e ne

lla c

omun

icaz

ione

son

o us

ate

varie

tà d

iver

se d

i lin

gua

e lin

gue

diffe

rent

i (pl

urilin

guism

o).

Padr

oneg

gia

e ap

plic

a in

situ

azio

ni d

iver

se le

con

osce

nze

fond

amen

tali

rela

tive

all’o

rgan

izza

zion

e lo

gico

-sin

tatt

ica

della

fras

e se

m-

plic

e, a

lle p

arti

del d

iscor

so (

o ca

tego

rie le

ssic

ali)

e ai

prin

cipa

li co

nnet

tivi.

2

Util

izza

e c

ompr

ende

il le

ssic

o d’

alto

uso

tal

e da

per

met

terg

li un

a flu

ente

com

unic

azio

ne r

elat

iva

alla

quo

tidia

nità

.

Varia

i re

gist

ri a

seco

nda

del d

estin

atar

io e

del

lo s

copo

del

la c

omun

icaz

ione

.

Util

izza

alc

uni s

empl

ici t

erm

ini s

peci

fici n

ei c

ampi

di s

tudi

o.

Indi

vidu

a ne

ll’uso

quo

tidia

no t

erm

ini a

ffere

nti a

ling

ue d

iffer

enti.

App

lica

nella

com

unic

azio

ne o

rale

e s

critt

a le

con

osce

nze

fond

amen

tali

della

mor

folo

gia

tali

da c

onse

ntire

coe

renz

a e

coes

ione

.

1C

ompr

ende

e u

sa in

mod

o ap

prop

riato

le p

arol

e de

l voc

abol

ario

fond

amen

tale

rel

ativ

o al

la q

uotid

iani

tà.

App

lica

in s

ituaz

ioni

div

erse

le c

onos

cenz

e re

lativ

e al

less

ico,

alla

mor

folo

gia,

alla

sin

tass

i fon

dam

enta

li da

per

met

terg

li un

a co

mu-

nica

zion

e co

mpr

ensib

ile e

coe

rent

e.

FA651800075G_103_160.indd 119FA651800075G_103_160.indd 119 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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120

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Inte

ragi

sce

verb

alm

ente

con

in-

terlo

cuto

ri co

llabo

rant

i su

arg

o-m

enti

di d

irett

a es

perie

nza,

rout

i-na

ri, d

i stu

dio.

Com

pren

de i

l se

nso

gene

rale

di

mes

sagg

i pro

veni

enti

dai m

edia

.

5

Com

pren

de o

ralm

ente

e p

er is

critt

o i p

unti

esse

nzia

li di

tes

ti in

ling

ua s

tand

ard

su a

rgom

enti

fam

iliari

o di

stu

dio,

che

affr

onta

no

rmal

men

te a

scu

ola

e ne

l tem

po li

bero

.

Des

criv

e or

alm

ente

situ

azio

ni, r

acco

nta

avve

nim

enti

ed e

sper

ienz

e pe

rson

ali, e

spon

e ar

gom

enti

di s

tudi

o.

Inte

ragi

sce

con

uno

o pi

ù in

terlo

cuto

ri in

con

test

i fam

iliari

e su

arg

omen

ti no

ti.

Affr

onta

situ

azio

ni n

uove

att

inge

ndo

al s

uo r

eper

torio

ling

uist

ico;

usa

la li

ngua

per

app

rend

ere

argo

men

ti an

che

di a

mbi

ti di

scip

li-na

ri di

vers

i e c

olla

bora

fatt

ivam

ente

con

i co

mpa

gni n

ella

rea

lizza

zion

e di

att

ività

e p

roge

tti.

4

Com

pren

de fr

asi e

d es

pres

sioni

di u

so fr

eque

nte

rela

tive

ad a

mbi

ti di

imm

edia

ta r

ileva

nza

(ad

es. in

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azio

ni d

i bas

e su

lla p

erso

na

e su

lla fa

mig

lia, a

cqui

sti, g

eogr

afia

loca

le, la

voro

).

Com

unic

a in

att

ività

sem

plic

i e d

i rou

tine

che

richi

edon

o un

o sc

ambi

o di

info

rmaz

ioni

sem

plic

e e

dire

tto

su a

rgom

enti

fam

iliari

e ab

itual

i.

Des

criv

e or

alm

ente

e p

er is

critt

o se

mpl

ici a

spet

ti de

l pro

prio

viss

uto

e de

l pro

prio

am

bien

te.

3

Com

pren

de b

revi

mes

sagg

i ora

li e

scrit

ti re

lativ

i ad

ambi

ti fa

milia

ri.

Des

criv

e or

alm

ente

e p

er is

critt

o, in

mod

o se

mpl

ice,

asp

etti

del p

ropr

io v

issut

o e

del p

ropr

io a

mbi

ente

ed

elem

enti

che

si rif

eri-

scon

o a

biso

gni i

mm

edia

ti.

Inte

ragi

sce

nel

gioc

o; c

omun

ica

in m

odo

com

pren

sibile

, anc

he c

on e

spre

ssio

ni e

fra

si m

emor

izza

te, i

n sc

ambi

di

info

rmaz

ioni

se

mpl

ici e

di r

outin

e.

2

Com

pren

de fr

asi e

lem

enta

ri e

brev

i rel

ativ

e a

un c

onte

sto

fam

iliare

, se

l’inte

rlocu

tore

par

la le

ntam

ente

util

izza

ndo

term

ini n

oti.

Sa e

sprim

ersi

prod

ucen

do p

arol

e-fr

ase

o fr

asi b

revi

ssim

e su

arg

omen

ti fa

milia

ri e

del c

onte

sto

di v

ita, u

tiliz

zand

o i t

erm

ini n

oti.

Sa n

omin

are

ogge

tti, p

arti

del c

orpo

, col

ori e

cc. u

tiliz

zand

o i t

erm

ini n

oti.

1

Util

izza

sem

plic

i fra

si st

anda

rd c

he h

a im

para

to a

mem

oria

per

chi

eder

e, c

omun

icar

e bi

sogn

i, pre

sent

arsi,

dar

e el

emen

tari

info

rma-

zion

i rig

uard

anti

il ci

bo, le

par

ti de

l cor

po, i

colo

ri.

Reci

ta p

oesie

e c

anzo

ncin

e im

para

te a

mem

oria

.

Dat

e de

lle il

lust

razi

oni o

deg

li og

gett

i anc

he n

uovi

, sa

nom

inar

li, ut

ilizza

ndo

i ter

min

i che

con

osce

.

FA651800075G_103_160.indd 120FA651800075G_103_160.indd 120 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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121

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE

Legg

e e

com

pren

de c

omun

ica-

zion

i scr

itte

rela

tive

a co

ntes

ti di

es

perie

nza

e di

stu

dio.

5

Com

pren

de o

ralm

ente

e p

er is

critt

o i p

unti

esse

nzia

li di

tes

ti in

ling

ua s

tand

ard

su a

rgom

enti

fam

iliari

o di

stu

dio,

che

affr

onta

no

rmal

men

te a

scu

ola

e ne

l tem

po li

bero

.

Legg

e se

mpl

ici t

esti

con

dive

rse

stra

tegi

e ad

egua

te a

llo s

copo

.

Legg

e te

sti i

nfor

mat

ivi e

asc

olta

spi

egaz

ioni

att

inen

ti a

cont

enut

i di s

tudi

o di

altr

e di

scip

line.

4C

ompr

ende

fras

i ed

espr

essio

ni d

i uso

freq

uent

e re

lativ

e ad

am

biti

di im

med

iata

rile

vanz

a (a

d es

. info

rmaz

ioni

di b

ase

sulla

per

sona

e

sulla

fam

iglia

, acq

uist

i, geo

graf

ia lo

cale

, lavo

ro).

3C

ompr

ende

bre

vi m

essa

ggi o

rali

e sc

ritti

rela

tivi a

d am

biti

fam

iliari.

Svol

ge i

com

piti

seco

ndo

le in

dica

zion

i dat

e in

ling

ua s

tran

iera

dal

l’inse

gnan

te, c

hied

endo

eve

ntua

lmen

te s

pieg

azio

ni.

2Id

entif

ica

paro

le e

sem

plic

i fra

si sc

ritte

, pur

ché

note

, acc

ompa

gnat

e da

illu

stra

zion

i, e le

tra

duce

.

1Tr

aduc

e se

mpl

iciss

ime

fras

i pro

post

e in

ital

iano

dal

l’inse

gnan

te, u

tiliz

zand

o i t

erm

ini n

oti (

ad e

s. The

sun

is y

ello

w; I

have

a d

og e

cc.).

Dat

e de

lle il

lust

razi

oni o

deg

li og

gett

i anc

he n

uovi

, sa

nom

inar

li, ut

ilizza

ndo

i ter

min

i che

con

osce

.

Scriv

e co

mun

icaz

ioni

re

lativ

e a

cont

esti

di e

sper

ienz

a e

di s

tudi

o (is

truz

ioni

bre

vi, m

ail,

desc

rizio

ni

di o

gget

ti e

di e

sper

ienz

e).

5Sc

rive

sem

plic

i res

ocon

ti e

com

pone

bre

vi le

tter

e o

mes

sagg

i riv

olti

a co

etan

ei e

fam

iliari.

4D

escr

ive

oral

men

te e

per

iscr

itto

sem

plic

i asp

etti

del p

ropr

io v

issut

o e

del p

ropr

io a

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ente

.

Scriv

e se

mpl

ici c

omun

icaz

ioni

rel

ativ

e a

cont

esti

di e

sper

ienz

a (is

truz

ioni

bre

vi, m

ail,

desc

rizio

ni, s

empl

ici n

arra

zion

i, in

form

azio

ni

anch

e re

lativ

e ad

arg

omen

ti di

stu

dio)

.

3D

escr

ive

oral

men

te e

per

iscr

itto,

in m

odo

sem

plic

e, a

spet

ti de

l pro

prio

viss

uto

e de

l pro

prio

am

bien

te e

d el

emen

ti ch

e si

rifer

i-sc

ono

a bi

sogn

i im

med

iati.

2Sc

rive

paro

le e

fras

i not

e.

1C

opia

par

ole

e fr

asi r

elat

ive

a co

ntes

ti di

esp

erie

nza.

Scriv

e le

par

ole

note

.

Ope

ra c

onfro

nti l

ingu

istic

i e r

ela-

tivi a

ele

men

ti cu

ltura

li tr

a la

lin-

gua

mat

erna

(o

di a

ppre

ndim

en-

to)

e le

ling

ue s

tudi

ate.

5In

divi

dua

elem

enti

cultu

rali

veic

olat

i dal

la li

ngua

mat

erna

o d

i sco

lariz

zazi

one

e li

conf

ront

a co

n qu

elli

veic

olat

i dal

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ngua

str

anie

ra,

senz

a at

tegg

iam

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di r

ifiut

o.

Aut

oval

uta

le c

ompe

tenz

e ac

quisi

te e

d è

cons

apev

ole

del p

ropr

io m

odo

di a

ppre

nder

e.

4D

escr

ive

oral

men

te e

per

iscr

itto

sem

plic

i asp

etti

del p

ropr

io v

issut

o e

del p

ropr

io a

mbi

ente

.

Scriv

e se

mpl

ici c

omun

icaz

ioni

rel

ativ

e a

cont

esti

di e

sper

ienz

a (is

truz

ioni

bre

vi, m

ail,

desc

rizio

ni, s

empl

ici n

arra

zion

i, in

form

azio

ni

anch

e re

lativ

e ad

arg

omen

ti di

stu

dio)

.

3In

divi

dua

alcu

ni e

lem

enti

cultu

rali

e co

glie

rap

port

i tra

form

e lin

guist

iche

e u

si de

lla li

ngua

str

anie

ra.

2 1

FA651800075G_103_160.indd 121FA651800075G_103_160.indd 121 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 20: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

122

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZA MATEMATICA

Si m

uove

con

sic

urez

za n

el c

al-

colo

, ne

pad

rone

ggia

le

dive

rse

rapp

rese

ntaz

ioni

e s

tima

la g

ran-

dezz

a di

un

num

ero

e il

risul

tato

di

ope

razi

oni.

5Si

muo

ve c

on s

icur

ezza

nel

cal

colo

anc

he c

on i

num

eri r

azio

nali,

ne p

adro

negg

ia le

div

erse

rap

pres

enta

zion

i e s

tima

la g

rand

ezza

di

un

num

ero

e il

risul

tato

di o

pera

zion

i.

4O

pera

con

i nu

mer

i nat

ural

i, dec

imal

i e fr

azio

nari.

Util

izza

i nu

mer

i rel

ativ

i, le

pote

nze

e le

pro

prie

tà d

elle

ope

razi

oni, c

on a

lgor

itmi a

nche

app

ross

imat

i in

sem

plic

i con

test

i.

3Si

muo

ve c

on s

icur

ezza

nel

cal

colo

scr

itto

e m

enta

le c

on i

num

eri n

atur

ali e

sa

valu

tare

l’op

port

unità

di r

icor

rere

a u

na c

alco

latr

ice.

2

Con

ta in

sen

so p

rogr

essiv

o e

regr

essiv

o an

che

salta

ndo

num

eri.

Con

osce

il v

alor

e po

sizio

nale

del

le c

ifre

e op

era

nel c

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lo t

enen

done

con

to c

orre

ttam

ente

.

Eseg

ue m

enta

lmen

te e

per

iscr

itto

le q

uatt

ro o

pera

zion

i e o

pera

util

izza

ndo

le t

abel

line.

Ope

ra c

on i

num

eri n

atur

ali e

le fr

azio

ni.

1

Num

era

in s

enso

pro

gres

sivo.

Util

izza

i pr

inci

pali

quan

tific

ator

i.

Eseg

ue s

empl

ici a

ddiz

ioni

e s

ottr

azio

ni.

Rico

nosc

e e

deno

min

a le

for

me

del

pian

o e

dello

spa

zio,

le

loro

ra

ppre

sent

azio

ni

e in

divi

dua

le

rela

zion

i tra

gli

elem

enti.

5Ri

cono

sce

e de

nom

ina

le fo

rme

del p

iano

e d

ello

spa

zio,

le lo

ro r

appr

esen

tazi

oni e

ne

cogl

ie le

rel

azio

ni t

ra g

li el

emen

ti.

4

Ope

ra c

on fi

gure

geo

met

riche

pia

ne e

sol

ide

iden

tific

ando

le in

con

test

i rea

li; le

rap

pres

enta

nel

pia

no e

nel

lo s

pazi

o.

Util

izza

in a

uton

omia

str

umen

ti di

dise

gno

geom

etric

o e

di m

isura

ada

tti a

lle s

ituaz

ioni

.

Padr

oneg

gia

il ca

lcol

o di

per

imet

ri, s

uper

fici, v

olum

i.

3

Rico

nosc

e e

rapp

rese

nta

form

e de

l pia

no e

del

lo s

pazi

o, r

elaz

ioni

e s

trut

ture

che

si t

rova

no in

nat

ura

o ch

e so

no s

tate

cre

ate

dall’u

omo.

Des

criv

e, d

enom

ina

e cl

assif

ica

figur

e in

bas

e a

cara

tter

istic

he g

eom

etric

he, n

e de

term

ina

misu

re, p

roge

tta

e co

stru

isce

mod

elli

conc

reti

di v

ario

tip

o.

Util

izza

str

umen

ti pe

r il d

isegn

o ge

omet

rico

(rig

a, co

mpa

sso,

squ

adra

) e i

più

com

uni s

trum

enti

di m

isura

(met

ro, g

onio

met

ro e

cc.).

2Es

egue

per

cors

i anc

he s

u ist

ruzi

one

di a

ltri.

Den

omin

a co

rret

tam

ente

figu

re g

eom

etric

he p

iane

, le d

escr

ive

e le

rap

pres

enta

gra

ficam

ente

e n

ello

spa

zio.

1

Padr

oneg

gia

le p

iù c

omun

i rel

azio

ni t

opol

ogic

he: v

icin

o/lo

ntan

o; a

lto/b

asso

; des

tra/

sinist

ra; s

opra

/sot

to e

cc.

Eseg

ue p

erco

rsi s

ul t

erre

no e

sul

fogl

io.

Con

osce

le p

rinci

pali

figur

e ge

omet

riche

pia

ne.

FA651800075G_103_160.indd 122FA651800075G_103_160.indd 122 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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123

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZA MATEMATICA

Rico

nosc

e e

risol

ve p

robl

emi

in

cont

esti

dive

rsi

valu

tand

o le

in-

form

azio

ni.

Spie

ga i

l pr

oced

imen

to s

egui

to,

anch

e in

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a sc

ritta

.

Con

front

a pr

oced

imen

ti di

vers

i e

riesc

e a

pass

are

da u

n pr

oble

ma

spec

ifico

a u

na c

lass

e di

pro

blem

i.

5

Rico

nosc

e e

risol

ve p

robl

emi i

n co

ntes

ti di

vers

i val

utan

do le

info

rmaz

ioni

e la

loro

coe

renz

a.

Spie

ga il

pro

cedi

men

to s

egui

to, a

nche

in fo

rma

scrit

ta, m

ante

nend

o il

cont

rollo

sia

sul

pro

cess

o ris

olut

ivo,

sia

sui

risu

ltati.

Con

front

a pr

oced

imen

ti di

vers

i e p

rodu

ce fo

rmal

izza

zion

i che

gli

cons

ento

no d

i pas

sare

da

un p

robl

ema

spec

ifico

a u

na c

lass

e di

pro

blem

i.

4

Riso

lve

prob

lem

i di e

sper

ienz

a, ut

ilizza

ndo

le c

onos

cenz

e ap

pres

e e

ricon

osce

ndo

i dat

i util

i da

quel

li su

perfl

ui.

Sa s

pieg

are

il pr

oced

imen

to s

egui

to e

le s

trat

egie

ado

ttat

e.

3Ri

esce

a r

isolv

ere

faci

li pr

oble

mi i

n tu

tti g

li am

biti

di c

onte

nuto

, man

tene

ndo

il co

ntro

llo s

ia s

ul p

roce

sso

risol

utiv

o, s

ia s

ui r

isulta

ti.

Des

criv

e il

proc

edim

ento

seg

uito

e r

icon

osce

str

ateg

ie d

i sol

uzio

ne d

iver

se d

alla

pro

pria

.

2Ri

solv

e se

mpl

ici p

robl

emi m

atem

atic

i rel

ativ

i ad

ambi

ti di

esp

erie

nza

con

tutt

i i d

ati e

splic

itati

e co

n la

sup

ervi

sione

del

l’adu

lto.

1Ri

solv

e pr

oble

mi s

empl

ici, c

on t

utti

i dat

i not

i ed

espl

iciti

, con

l’au

silio

di o

gget

ti o

dise

gni.

Sa u

tiliz

zare

i da

ti m

atem

atic

i e la

lo

gica

per

sos

tene

re a

rgom

enta

-zi

oni e

sup

port

are

info

rmaz

ioni

.

Util

izza

e i

nter

pret

a il

lingu

aggi

o m

atem

atic

o (p

iano

ca

rtes

iano

, fo

rmul

e, e

quaz

ioni

ecc

.) e

ne c

o-gl

ie i

l ra

ppor

to c

on i

l lin

guag

gio

natu

rale

e le

situ

azio

ni r

eali.

5

Ana

lizza

e in

terp

reta

rap

pres

enta

zion

i di d

ati p

er r

icav

arne

misu

re d

i var

iabi

lità

e pr

ende

re d

ecisi

oni.

Prod

uce

argo

men

tazi

oni i

n ba

se a

lle c

onos

cenz

e te

oric

he a

cqui

site

(ad

es. s

a ut

ilizza

re i

conc

etti

di p

ropr

ietà

car

atte

rizza

nte

e di

de

finiz

ione

).

Sost

iene

le p

ropr

ie c

onvi

nzio

ni, p

orta

ndo

esem

pi e

con

troe

sem

pi a

degu

ati e

util

izza

ndo

conc

aten

azio

ni d

i affe

rmaz

ioni

.

Acc

etta

di c

ambi

are

opin

ione

ric

onos

cend

o le

con

segu

enze

logi

che

di u

n’ar

gom

enta

zion

e co

rret

ta.

Util

izza

e in

terp

reta

il li

ngua

ggio

mat

emat

ico

(pia

no c

arte

siano

, for

mul

e, e

quaz

ioni

ecc

.) e

ne c

oglie

il r

appo

rto

con

il lin

guag

gio

natu

rale

.

4

Util

izza

in m

odo

pert

inen

te a

lla s

ituaz

ione

gli

stru

men

ti di

misu

ra c

onve

nzio

nali,

stim

a m

isure

line

ari e

di c

apac

ità c

on b

uona

ap-

pros

simaz

ione

; stim

a m

isure

di s

uper

ficie

e d

i vol

ume

utiliz

zand

o il

calc

olo

appr

ossim

ato.

Inte

rpre

ta fe

nom

eni d

ella

vita

rea

le, r

acco

glie

ndo

e or

gani

zzan

do i

dati

in t

abel

le e

in d

iagr

amm

i in

mod

o au

tono

mo.

Util

izza

il li

ngua

ggio

e g

li st

rum

enti

mat

emat

ici a

ppre

si pe

r sp

iega

re fe

nom

eni e

riso

lver

e pr

oble

mi c

oncr

eti.

3

Rice

rca

dati

per

ricav

are

info

rmaz

ioni

e c

ostr

uisc

e ra

ppre

sent

azio

ni (

tabe

lle e

gra

fici).

Rica

va in

form

azio

ni a

nche

da

dati

rapp

rese

ntat

i in

tabe

lle e

gra

fici.

Rico

nosc

e e

quan

tific

a, in

cas

i sem

plic

i, situ

azio

ni d

i inc

erte

zza.

Legg

e e

com

pren

de t

esti

che

coin

volg

ono

aspe

tti l

ogic

i e m

atem

atic

i.

Rico

nosc

e e

utiliz

za r

appr

esen

tazi

oni d

iver

se d

i ogg

etti

mat

emat

ici (

num

eri d

ecim

ali, f

razi

oni, p

erce

ntua

li, sc

ale

di r

iduz

ione

ecc

.).

2

Cla

ssifi

ca o

gget

ti, fi

gure

, num

eri i

n ba

se a

più

att

ribut

i e d

escr

ive

il cr

iterio

seg

uito

.

Sa u

tiliz

zare

sem

plic

i dia

gram

mi, s

chem

i, tab

elle

per

rap

pres

enta

re fe

nom

eni d

i esp

erie

nza.

Eseg

ue m

isure

util

izza

ndo

unità

di m

isura

con

venz

iona

li.

1Es

egue

ser

iazi

oni e

cla

ssifi

cazi

oni c

on o

gget

ti co

ncre

ti e

in b

ase

a un

o o

due

attr

ibut

i.

Util

izza

misu

re e

stim

e ar

bitr

arie

con

str

umen

ti no

n co

nven

zion

ali.

FA651800075G_103_160.indd 123FA651800075G_103_160.indd 123 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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124

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZA MATEMATICA

Nel

le s

ituaz

ioni

di

ince

rtez

za l

e-ga

te a

ll’esp

erie

nza,

si or

ient

a co

n va

luta

zion

i di p

roba

bilit

à.

Att

rave

rso

espe

rienz

e sig

nific

ati-

ve, u

tiliz

za s

trum

enti

mat

emat

ici

appr

esi p

er o

pera

re n

ella

rea

ltà.

5N

elle

situ

azio

ni d

i inc

erte

zza

(vita

quo

tidia

na, g

ioch

i ecc

.), s

i orie

nta

con

valu

tazi

oni d

i pro

babi

lità.

Ha

raffo

rzat

o un

att

eggi

amen

to p

ositi

vo r

ispet

to a

lla m

atem

atic

a at

trav

erso

esp

erie

nze

signi

ficat

ive

e ha

cap

ito c

ome

gli s

trum

enti

mat

emat

ici a

ppre

si sia

no u

tili i

n m

olte

situ

azio

ni p

er o

pera

re n

ella

rea

ltà.

4In

terp

reta

sem

plic

i dat

i sta

tistic

i e u

tiliz

za il

con

cett

o di

pro

babi

lità.

Sa r

icav

are:

freq

uenz

a, pe

rcen

tual

e, m

edia

, mod

a e

med

iana

dai

feno

men

i ana

lizza

ti.

3Ri

cono

sce

e qu

antif

ica,

in c

asi s

empl

ici, s

ituaz

ioni

di i

ncer

tezz

a.

Svilu

ppa

un a

tteg

giam

ento

pos

itivo

risp

etto

alla

mat

emat

ica,

attr

aver

so e

sper

ienz

e sig

nific

ativ

e, c

he g

li ha

nno

fatt

o in

tuire

com

e gl

i st

rum

enti

mat

emat

ici a

ppre

si sia

no u

tili p

er o

pera

re n

ella

rea

ltà.

2 1

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA - SCIENZE

Oss

erva

e

ricon

osce

re

gola

rità

o di

ffere

nze

nell’a

mbi

to n

atur

ale;

ut

ilizza

e o

pera

cla

ssifi

cazi

oni.

Ana

lizza

un

fe

nom

eno

natu

ra-

le a

ttra

vers

o la

rac

colta

di

dati,

l’a

nalis

i e la

rap

pres

enta

zion

e; in

-di

vidu

a g

rand

ezze

e re

lazi

oni c

he

entr

ano

in g

ioco

nel

fen

omen

o st

esso

.

Util

izza

sem

plic

i str

umen

ti e

pro-

cedu

re d

i la

bora

torio

per

int

er-

pret

are

feno

men

i nat

ural

i o v

eri-

ficar

e le

ipot

esi d

i par

tenz

a.

5

Espl

ora

e sp

erim

enta

, in

labo

rato

rio e

all’a

pert

o, lo

svo

lger

si de

i più

com

uni f

enom

eni,

ne im

mag

ina

e ne

ver

ifica

le c

ause

; ric

erca

so

luzi

oni a

i pro

blem

i, util

izza

ndo

le c

onos

cenz

e ac

quisi

te.

Svilu

ppa

sem

plic

i sch

emat

izza

zion

i e m

odel

lizza

zion

i di f

atti

e fe

nom

eni r

icor

rend

o, q

uand

o è

il ca

so, a

misu

re a

ppro

pria

te e

a

sem

plic

i for

mal

izza

zion

i.

4

Espl

ora

e sp

erim

enta

, in la

bora

torio

e a

ll’ape

rto,

lo s

volg

ersi

dei p

iù c

omun

i fen

omen

i, for

mul

a ip

otes

i e n

e ve

rific

a le

cau

se; ip

otiz

za

solu

zion

i ai p

robl

emi i

n co

ntes

ti no

ti.

Nel

l’oss

erva

zion

e de

i fen

omen

i, util

izza

un

appr

occi

o m

etod

olog

ico

di t

ipo

scie

ntifi

co.

Util

izza

in a

uton

omia

sem

plic

i str

umen

ti di

labo

rato

rio e

tecn

olog

ici p

er e

ffett

uare

oss

erva

zion

i, ana

lisi e

d es

perim

enti;

sa

orga

niz-

zare

i da

ti in

sem

plic

i tab

elle

e o

pera

cla

ssifi

cazi

oni.

3

Svilu

ppa

atte

ggia

men

ti di

cur

iosit

à e

mod

i di g

uard

are

il m

ondo

che

lo s

timol

ano

a ce

rcar

e sp

iega

zion

i di q

uello

che

ved

e su

cce-

dere

.

Espl

ora

i fen

omen

i con

un

appr

occi

o sc

ient

ifico

: con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e, d

ei c

ompa

gni,

in m

odo

auto

nom

o, o

sser

va e

des

criv

e lo

svo

lger

si de

i fat

ti, fo

rmul

a do

man

de, a

nche

sul

la b

ase

di ip

otes

i per

sona

li, pr

opon

e e

real

izza

sem

plic

i esp

erim

enti.

Indi

vidu

a ne

i fen

omen

i som

iglia

nze

e di

ffere

nze,

fa m

isura

zion

i, reg

istra

dat

i sig

nific

ativ

i, ide

ntifi

ca r

elaz

ioni

spa

zio-

tem

pora

li.

Rico

nosc

e le

prin

cipa

li ca

ratt

erist

iche

e i

mod

i di v

iver

e di

org

anism

i ani

mal

i e v

eget

ali.

2

Poss

iede

con

osce

nze

scie

ntifi

che

tali

da p

oter

ess

ere

appl

icat

e so

ltant

o in

poc

he s

ituaz

ioni

a lu

i fam

iliari.

Oss

erva

feno

men

i sot

to lo

stim

olo

dell’a

dulto

; pon

e do

man

de e

form

ula

ipot

esi d

irett

amen

te le

gate

all’e

sper

ienz

a.

Ope

ra r

aggr

uppa

men

ti se

cond

o cr

iteri

e ist

ruzi

oni d

ate.

Util

izza

sem

plic

i str

umen

ti pe

r l’o

sser

vazi

one,

l’an

alisi

di f

enom

eni, l

a sp

erim

enta

zion

e, c

on la

sup

ervi

sione

del

l’adu

lto.

1Po

ssie

de c

onos

cenz

e sc

ient

ifich

e el

emen

tari,

lega

te a

sem

plic

i fen

omen

i dire

ttam

ente

lega

ti al

la p

erso

nale

esp

erie

nza

di v

ita.

FA651800075G_103_160.indd 124FA651800075G_103_160.indd 124 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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125

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA - SCIENZE

Spie

ga,

utiliz

zand

o un

lin

guag

gio

spec

ifico

, i r

isulta

ti ot

tenu

ti da

gli

espe

rimen

ti, a

nche

con

l’u

so d

i di

segn

i e s

chem

i.

5

Ha

una

visio

ne d

ella

com

ples

sità

del s

istem

a de

i viv

enti

e de

lla s

ua e

volu

zion

e ne

l tem

po; r

icon

osce

nel

la lo

ro d

iver

sità

i biso

gni

fond

amen

tali

di a

nim

ali e

pia

nte,

e i

mod

i di s

oddi

sfar

li ne

gli s

peci

fici c

onte

sti a

mbi

enta

li.

Espl

ora

e sp

erim

enta

, in

labo

rato

rio e

all’a

pert

o, lo

svo

lger

si de

i più

com

uni f

enom

eni,

ne im

mag

ina

e ne

ver

ifica

le c

ause

; ric

erca

so

luzi

oni a

i pro

blem

i, util

izza

ndo

le c

onos

cenz

e ac

quisi

te.

Svilu

ppa

sem

plic

i sch

emat

izza

zion

i e m

odel

lizza

zion

i di f

atti

e fe

nom

eni r

icor

rend

o, q

uand

o è

il ca

so, a

misu

re a

ppro

pria

te e

a

sem

plic

i for

mal

izza

zion

i.

4

Inte

rpre

ta e

util

izza

i co

ncet

ti sc

ient

ifici

e t

ecno

logi

ci a

cqui

siti c

on a

rgom

enta

zion

i coe

rent

i.

Sa r

icer

care

in a

uton

omia

info

rmaz

ioni

per

tinen

ti da

var

ie fo

nti e

util

izza

alc

une

stra

tegi

e di

repe

rimen

to, o

rgan

izza

zion

e, re

cupe

ro.

Sa e

spor

re in

form

azio

ni a

nche

util

izza

ndo

ausil

i di s

uppo

rto

graf

ici o

mul

timed

iali.

3Es

pone

in fo

rma

chia

ra c

iò c

he h

a sp

erim

enta

to, u

tiliz

zand

o un

ling

uagg

io a

ppro

pria

to.

Trov

a da

var

ie fo

nti (

libri,

Inte

rnet

, disc

orsi

degl

i adu

lti e

cc.)

info

rmaz

ioni

e s

pieg

azio

ni s

ui p

robl

emi c

he lo

inte

ress

ano.

in g

rado

di e

spor

re s

pieg

azio

ni d

i car

atte

re s

cien

tific

o ch

e sia

no o

vvie

e p

roce

dano

dire

ttam

ente

dal

le p

rove

forn

ite.

in g

rado

di f

orm

ular

e se

mpl

ici i

pote

si e

forn

ire s

pieg

azio

ni c

he p

roce

dono

dire

ttam

ente

dal

l’esp

erie

nza

o di

par

afra

sare

que

lle

forn

ite d

all’a

dulto

.

Real

izza

el

abor

ati,

che

teng

ano

cont

o de

i fat

tori

scie

ntifi

ci, t

ecno

-lo

gici

e s

ocia

li de

ll’uso

di u

na d

ata

risor

sa n

atur

ale

(acq

ua,

ener

gie,

rif

iuti,

inqu

inam

ento

, risc

hi e

cc.).

5

Espl

ora

e sp

erim

enta

, in

labo

rato

rio e

all’a

pert

o, lo

svo

lger

si de

i più

com

uni f

enom

eni,

ne im

mag

ina

e ne

ver

ifica

le c

ause

; ric

erca

so

luzi

oni a

i pro

blem

i, util

izza

ndo

le c

onos

cenz

e ac

quisi

te.

Svilu

ppa

sem

plic

i sch

emat

izza

zion

i e m

odel

lizza

zion

i di f

atti

e fe

nom

eni r

icor

rend

o, q

uand

o è

il ca

so, a

misu

re a

ppro

pria

te e

a

sem

plic

i for

mal

izza

zion

i.

4U

tiliz

za in

aut

onom

ia s

empl

ici s

trum

enti

di la

bora

torio

e te

cnol

ogic

i per

effe

ttua

re o

sser

vazi

oni, a

nalis

i ed

espe

rimen

ti; s

a or

gani

z-za

re i

dati

in s

empl

ici t

abel

le e

ope

ra c

lass

ifica

zion

i.

3In

divi

dua

aspe

tti q

uant

itativ

i e q

ualit

ativ

i nei

fen

omen

i, pr

oduc

e ra

ppre

sent

azio

ni g

rafic

he e

sch

emi d

i liv

ello

ade

guat

o, e

labo

ra

sem

plic

i mod

elli.

2Re

aliz

za s

empl

ici e

labo

rati

graf

ici,

man

uali,

tecn

olog

ici a

fini

di o

sser

vazi

one

e sp

erim

enta

zion

e di

sem

plic

i fen

omen

i d’e

sper

ienz

a, co

n la

sup

ervi

sione

e le

istr

uzio

ni d

ell’a

dulto

.

1D

ietr

o pr

ecise

istr

uzio

ni e

dire

tta

supe

rvisi

one,

util

izza

sem

plic

i str

umen

ti pe

r os

serv

are

e an

aliz

zare

feno

men

i di e

sper

ienz

a; re

a-liz

za e

labo

rati

sugg

eriti

dal

l’adu

lto o

con

cord

ati n

el g

rupp

o.

FA651800075G_103_160.indd 125FA651800075G_103_160.indd 125 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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126

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZAE TECNOLOGIA - SCIENZE

Rico

nosc

e al

cune

pro

blem

atic

he

scie

ntifi

che

di a

ttua

lità

e ut

ilizza

le

cono

scen

ze p

er a

ssum

ere

com

-po

rtam

enti

resp

onsa

bili

(stil

i di

vi

ta, r

ispet

to d

ell’a

mbi

ente

ecc

.).

5

Rico

nosc

e ne

l pr

oprio

org

anism

o st

rutt

ure

e fu

nzio

nam

enti

a liv

elli

mac

rosc

opic

i e

mic

rosc

opic

i, ed

è c

onsa

pevo

le d

elle

sue

po

tenz

ialit

à e

dei s

uoi l

imiti

.

È co

nsap

evol

e de

l ruo

lo d

ella

com

unità

um

ana

sulla

Ter

ra, d

el c

arat

tere

fini

to d

elle

riso

rse,

non

ché

dell’i

negu

aglia

nza

dell’a

cces

so

a es

se, e

ado

tta

mod

i di v

ita e

colo

gica

men

te r

espo

nsab

ili.

Col

lega

lo s

vilu

ppo

delle

sci

enze

allo

svi

lupp

o de

lla s

toria

del

l’uom

o.

Ha

curio

sità

e in

tere

sse

vers

o i p

rinci

pali

prob

lem

i leg

ati a

ll’uso

del

la s

cien

za n

el c

ampo

del

lo s

vilu

ppo

scie

ntifi

co e

tec

nolo

gico

.

4

Indi

vidu

a le

rel

azio

ni t

ra o

rgan

ismi e

gli

ecos

istem

i.

Ha

cono

scen

za d

el p

ropr

io c

orpo

e d

ei fa

ttor

i che

pos

sono

influ

enza

re il

suo

cor

rett

o fu

nzio

nam

ento

.

Fa r

iferim

ento

a c

onos

cenz

e sc

ient

ifich

e e

tecn

olog

iche

app

rese

per

mot

ivar

e co

mpo

rtam

enti

e sc

elte

ispi

rati

alla

sal

vagu

ardi

a de

lla s

alut

e, d

ella

sic

urez

za e

del

l’am

bien

te, p

orta

ndo

argo

men

tazi

oni c

oere

nti.

3

Ha

atte

ggia

men

ti di

cur

a ve

rso

l’am

bien

te s

cola

stic

o ch

e co

ndiv

ide

con

gli a

ltri.

Risp

etta

e a

ppre

zza

il va

lore

del

l’am

bien

te s

ocia

le e

nat

ural

e.

Ha

cons

apev

olez

za d

ella

str

uttu

ra e

del

lo s

vilu

ppo

del p

ropr

io c

orpo

, nei

suo

i div

ersi

orga

ni e

app

arat

i; ne

ricon

osce

e d

escr

ive

il fu

nzio

nam

ento

, util

izza

ndo

mod

elli

intu

itivi

e h

a cu

ra d

ella

sua

sal

ute.

2A

ssum

e co

mpo

rtam

enti

di v

ita is

pira

ti a

cono

scen

ze d

i tip

o sc

ient

ifico

dire

ttam

ente

lega

te a

ll’esp

erie

nza,

su q

uest

ioni

disc

usse

e

anal

izza

te n

el g

rupp

o o

in fa

mig

lia.

1A

ssum

e co

mpo

rtam

enti

di v

ita c

onfo

rmi a

lle is

truz

ioni

del

l’adu

lto, a

ll’abi

tudi

ne o

alle

con

clus

ioni

svi

lupp

ate

nel g

rupp

o co

ordi

nato

da

ll’adu

lto.

FA651800075G_103_160.indd 126FA651800075G_103_160.indd 126 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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127

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA - GEOGRAFIA

Si o

rient

a ne

llo s

pazi

o fis

ico

e ra

ppre

sent

ato

in

base

ai

pu

nti

card

inal

i e

alle

coo

rdin

ate

geo-

graf

iche

, ut

ilizza

ndo

cart

e a

di-

vers

a sc

ala,

map

pe,

stru

men

ti e

face

ndo

ricor

so a

pun

ti di

rife

ri-m

ento

fiss

i.

Util

izza

op

port

unam

ente

ca

rte

geog

rafic

he,

foto

graf

ie

attu

ali

e d’

epoc

a, im

mag

ini

da t

eler

ileva

-m

ento

, ela

bora

zion

i dig

itali,

graf

ici,

dati

stat

istic

i, sis

tem

i in

form

ativ

i ge

ogra

fici

per

com

unic

are

effic

a-ce

men

te in

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azio

ni s

pazi

ali.

Util

izza

le

rapp

rese

ntaz

ioni

sca

-la

ri, le

coo

rdin

ate

geog

rafic

he e

i re

lativ

i sist

emi d

i misu

ra.

5

Si o

rient

a ne

llo s

pazi

o e

sulle

car

te d

i div

ersa

sca

la in

bas

e ai

pun

ti ca

rdin

ali e

alle

coo

rdin

ate

geog

rafic

he; s

a or

ient

are

una

cart

a ge

ogra

fica

a gr

ande

sca

la fa

cend

o ric

orso

a p

unti

di r

iferim

ento

fiss

i.

Util

izza

opp

ortu

nam

ente

car

te g

eogr

afic

he, f

otog

rafie

att

uali

e d’

epoc

a, im

mag

ini d

a te

leril

evam

ento

, ela

bora

zion

i dig

itali,

graf

ici,

dati

stat

istic

i, sist

emi i

nfor

mat

ivi g

eogr

afic

i per

com

unic

are

effic

acem

ente

info

rmaz

ioni

spa

zial

i.

4

Si o

rient

a ne

llo s

pazi

o e

sulle

car

te u

tiliz

zand

o rif

erim

enti

topo

logi

ci, p

unti

card

inal

i, str

umen

ti pe

r l’o

rient

amen

to.

Util

izza

con

per

tinen

za il

ling

uagg

io g

eogr

afic

o ne

ll’uso

del

le c

arte

e p

er d

escr

iver

e og

gett

i e p

aesa

ggi g

eogr

afic

i.

Rica

va in

aut

onom

ia in

form

azio

ni g

eogr

afic

he d

a fo

nti d

iver

se, a

nche

mul

timed

iali

e te

cnol

ogic

he, e

ne

orga

nizz

a di

pro

prie

(re

la-

zion

i, rap

port

i ecc

.).

3

Si o

rient

a ne

llo s

pazi

o ci

rcos

tant

e e

sulle

car

te g

eogr

afic

he, u

tiliz

zand

o rif

erim

enti

topo

logi

ci e

pun

ti ca

rdin

ali.

Util

izza

il li

ngua

ggio

del

la g

eo-g

rafic

ità p

er in

terp

reta

re c

arte

geo

graf

iche

e g

lobo

terr

estr

e, r

ealiz

zare

sem

plic

i sch

izzi

car

togr

afic

i e

cart

e te

mat

iche

, pro

gett

are

perc

orsi

e iti

nera

ri di

via

ggio

.

Rica

va i

nfor

maz

ioni

geo

graf

iche

da

una

plur

alità

di

font

i (c

arto

graf

iche

e s

atel

litar

i, te

cnol

ogic

he d

igita

li, fo

togr

afic

he, a

rtist

ico-

lett

erar

ie).

2

Util

izza

cor

rett

amen

te g

li or

gani

zzat

ori t

opol

ogic

i per

orie

ntar

si ne

llo s

pazi

o ci

rcos

tant

e, a

nche

risp

etto

alla

pos

izio

ne r

elat

iva;

sa

orie

ntar

si ne

gli s

pazi

del

la s

cuol

a e

in q

uelli

pros

simi d

el q

uart

iere

util

izza

ndo

punt

i di r

iferim

ento

.

Sa d

escr

iver

e tr

agitt

i bre

vi (

casa

-scu

ola;

casa

-chi

esa

ecc.

) in

divi

duan

do p

unti

di r

iferim

ento

; sa

rapp

rese

ntar

e i t

ragi

tti p

iù s

empl

ici

graf

icam

ente

.

Sa r

appr

esen

tare

con

pun

to d

i vist

a da

ll’alto

ogg

etti

e sp

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a di

segn

are

la p

iant

a de

ll’aul

a e

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enti

noti

della

scu

ola

e de

lla c

asa

con

rapp

orti

scal

ari f

issi d

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i qua

dret

ti de

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Sa le

gger

e pi

ante

deg

li sp

azi v

issut

i util

izza

ndo

punt

i di r

iferim

ento

fiss

i.

1

Util

izza

cor

rett

amen

te g

li or

gani

zzat

ori t

opol

ogic

i (vi

cino

/lont

ano;

sop

ra/s

otto

; des

tra/

sinist

ra; a

vant

i/die

tro

ecc.

) ris

pett

o al

la p

o-siz

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ass

olut

a.

Eseg

ue p

erco

rsi n

ello

spa

zio

fisic

o se

guen

do is

truz

ioni

dat

e da

ll’adu

lto e

sul

fogl

io; lo

caliz

za o

gget

ti ne

llo s

pazi

o.

Si o

rient

a ne

gli s

pazi

del

la s

cuol

a e

sa r

appr

esen

tare

gra

ficam

ente

, sen

za t

ener

con

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i rap

port

i di p

ropo

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nalit

à e

scal

ari,

la

clas

se, la

scu

ola,

il co

rtile

, gli

spaz

i del

la p

ropr

ia c

asa.

Con

dom

ande

stim

olo

dell’a

dulto

, sa

nom

inar

e al

cuni

pun

ti di

rife

rimen

to p

osti

nel t

ragi

tto

casa

-scu

ola.

Sa d

escr

iver

e ve

rbal

men

te a

lcun

i per

cors

i all’i

nter

no d

ella

scu

ola

(ad

es. il

per

cors

o da

ll’aul

a al

la p

ales

tra,

alla

men

sa e

cc.).

FA651800075G_103_160.indd 127FA651800075G_103_160.indd 127 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 26: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

128

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA - GEOGRAFIA

Dist

ingu

e ne

i pae

sagg

i ita

liani

, eu-

rope

i e m

ondi

ali g

li el

emen

ti fis

i-ci

, clim

atic

i e a

ntro

pici

, gli

aspe

tti

econ

omic

i e

stor

ico-

cultu

rali;

ri-ce

rca

info

rmaz

ioni

e f

a co

nfro

nti

anch

e ut

ilizza

ndo

stru

men

ti te

c-no

logi

ci.

5Ri

cono

sce

nei p

aesa

ggi e

urop

ei e

mon

dial

i, raf

front

ando

li in

par

ticol

are

a qu

elli

italia

ni, g

li el

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ti fis

ici s

igni

ficat

ivi e

le e

mer

genz

e st

oric

he, a

rtist

iche

e a

rchi

tett

onic

he, c

ome

patr

imon

io n

atur

ale

e cu

ltura

le d

a tu

tela

re e

val

oriz

zare

.

4In

divi

dua

e de

scriv

e le

car

atte

ristic

he d

ei d

iver

si pa

esag

gi g

eogr

afic

i a li

vello

loca

le e

mon

dial

e, le

tras

form

azio

ni o

pera

te d

all’u

omo

e gl

i im

patt

i di a

lcun

e di

que

ste

sull’a

mbi

ente

e s

ulla

vita

del

le c

omun

ità.

3Ri

cono

sce

e de

nom

ina

i prin

cipa

li “og

gett

i” ge

ogra

fici f

isici

(fiu

mi, m

onti,

pia

nure

, cos

te, c

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e, la

ghi, m

ari, o

cean

i ecc

.).

Indi

vidu

a i c

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teri

che

conn

otan

o i p

aesa

ggi (

di m

onta

gna,

collin

a, pi

anur

a, vu

lcan

ici e

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con

part

icol

are

atte

nzio

ne a

que

lli ita

liani

, e

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vidu

a an

alog

ie e

diff

eren

ze c

on i

prin

cipa

li pa

esag

gi e

urop

ei e

di a

ltri c

ontin

enti.

2D

escr

ive

le c

arat

teris

tiche

di p

aesa

ggi n

oti, d

istin

guen

done

gli

aspe

tti n

atur

ali e

ant

ropi

ci.

1Sa

in

divi

duar

e al

cune

ca

ratt

erist

iche

es

senz

iali

di

paes

aggi

e

ambi

enti

a lu

i no

ti:

il m

are,

la

m

onta

gna,

la

citt

à; il

prat

o,

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me

ecc.

Oss

erva

, leg

ge e

ana

lizza

sist

emi

terr

itoria

li vi

cini

e l

onta

ni,

nello

sp

azio

e n

el te

mpo

, e n

e va

luta

gli

effe

tti d

i azi

oni d

ell’u

omo.

5O

sser

va, le

gge

e an

aliz

za s

istem

i ter

ritor

iali

vici

ni e

lont

ani, n

ello

spa

zio

e ne

l tem

po, e

val

uta

gli e

ffett

i di a

zion

i del

l’uom

o su

i sist

emi

terr

itoria

li al

le d

iver

se s

cale

geo

graf

iche

.

4In

divi

dua

e de

scriv

e le

car

atte

ristic

he d

ei d

iver

si pa

esag

gi g

eogr

afic

i a li

vello

loca

le e

mon

dial

e, le

tras

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azio

ni o

pera

te d

all’u

omo

e gl

i im

patt

i di a

lcun

e di

que

ste

sull’a

mbi

ente

e s

ulla

vita

del

le c

omun

ità.

3C

oglie

nei

pae

sagg

i mon

dial

i del

la s

toria

le p

rogr

essiv

e tr

asfo

rmaz

ioni

ope

rate

dal

l’uom

o su

l pae

sagg

io n

atur

ale.

Si r

ende

con

to c

he lo

spa

zio

geog

rafic

o è

un s

istem

a te

rrito

riale

, cos

titui

to d

a el

emen

ti fis

ici e

ant

ropi

ci le

gati

da r

appo

rti d

i con

-ne

ssio

ne e

/o d

i int

erdi

pend

enza

.

2 1

FA651800075G_103_160.indd 128FA651800075G_103_160.indd 128 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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129

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA - TECNOLOGIA

Rico

nosc

e ne

ll’am

bien

te c

he l

o ci

rcon

da i

prin

cipa

li sis

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i te

c-no

logi

ci

e le

in

terr

elaz

ioni

co

n l’u

omo

e l’a

mbi

ente

.

Fa i

pote

si su

lle p

ossib

ili co

nse-

guen

ze d

i una

dec

ision

e o

di u

na

scel

ta d

i tip

o te

cnol

ogic

o, r

icon

o-sc

endo

opp

ortu

nità

e r

ischi

.

5

Rico

nosc

e ne

ll’am

bien

te c

he lo

circ

onda

i pr

inci

pali

siste

mi t

ecno

logi

ci e

le m

olte

plic

i rel

azio

ni c

he e

ssi s

tabi

lisco

no c

on g

li es

seri

vive

nti e

gli

altr

i ele

men

ti na

tura

li.

È in

gra

do d

i ipo

tizza

re le

pos

sibili

cons

egue

nze

di u

na d

ecisi

one

o di

una

sce

lta d

i tip

o te

cnol

ogic

o, r

icon

osce

ndo

in o

gni i

nnov

a-zi

one

oppo

rtun

ità e

risc

hi.

4

Rico

nosc

e ne

ll’am

bien

te i

prin

cipa

li sis

tem

i tec

nolo

gici

e n

e in

divi

dua

le p

iù r

ileva

nti r

elaz

ioni

con

l’uo

mo

e l’a

mbi

ente

.

È in

gra

do d

i pre

vede

re le

con

segu

enze

di u

na p

ropr

ia a

zion

e di

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o te

cnol

ogic

o.

Sa d

escr

iver

e e

inte

rpre

tare

in m

odo

criti

co a

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e op

port

unità

, ma

anch

e im

patt

i e li

miti

del

le a

ttua

li te

cnol

ogie

sul

l’am

bien

te e

su

lla v

ita d

ell’u

omo.

3Ri

cono

sce

e id

entif

ica

nell’a

mbi

ente

che

lo c

ircon

da e

lem

enti

e fe

nom

eni d

i tip

o ar

tific

iale

.

Iniz

ia a

ric

onos

cere

in m

odo

criti

co le

car

atte

ristic

he, le

funz

ioni

e i

limiti

del

la t

ecno

logi

a at

tual

e.

2 1

Con

osce

i p

rinci

pali

proc

essi

di

tras

form

azio

ne

di

risor

se

o di

pr

oduz

ione

di

beni

e r

icon

osce

le

div

erse

form

e di

ene

rgia

coi

n-vo

lte.

5C

onos

ce i

prin

cipa

li pr

oces

si di

tras

form

azio

ne d

i riso

rse

o di

pro

duzi

one

di b

eni e

ric

onos

ce le

div

erse

form

e di

ene

rgia

coi

nvol

te.

4C

onos

ce i

prin

cipa

li pr

oces

si di

tras

form

azio

ne d

i riso

rse,

di p

rodu

zion

e e

impi

ego

di e

nerg

ia e

il r

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ivo

dive

rso

impa

tto

sull’a

m-

bien

te d

i alc

une

di e

sse.

a co

nosc

enza

di a

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i pro

cess

i di t

rasf

orm

azio

ne d

i riso

rse

e di

con

sum

o di

ene

rgia

, e d

el r

elat

ivo

impa

tto

ambi

enta

le.

2 1

Util

izza

ade

guat

e ris

orse

mat

eria

-li,

info

rmat

ive

e or

gani

zzat

ive

per

la p

roge

ttaz

ione

e la

real

izza

zion

e di

sem

plic

i pro

dott

i, anc

he d

i tip

o di

gita

le.

Util

izza

com

unic

azio

ni p

roce

du-

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e ist

ruzi

oni t

ecni

che

per

ese-

guire

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piti

oper

ativ

i com

ples

si,

anch

e co

llabo

rand

o e

coop

eran

-do

con

i co

mpa

gni.

5

Util

izza

ade

guat

e ris

orse

mat

eria

li, in

form

ativ

e e

orga

nizz

ativ

e pe

r la

pro

gett

azio

ne e

la r

ealiz

zazi

one

di s

empl

ici p

rodo

tti,

anch

e di

tip

o di

gita

le.

Sa u

tiliz

zare

com

unic

azio

ni p

roce

dura

li e

istru

zion

i tec

nich

e pe

r es

egui

re, in

man

iera

met

odic

a e

razi

onal

e, c

ompi

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erat

ivi c

om-

ples

si, a

nche

col

labo

rand

o e

coop

eran

do c

on i

com

pagn

i.

4Sa

form

ular

e se

mpl

ici p

roge

tti e

d ef

fett

uare

pia

nific

azio

ni p

er la

rea

lizza

zion

e di

ogg

etti,

eve

nti e

cc.

Rica

va in

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azio

ni d

alla

lett

ura

di e

tiche

tte,

sch

ede

tecn

iche

, man

uali

d’us

o; s

a re

dige

rne

di s

empl

ici r

elat

ivi a

pro

cedu

re o

a m

a-nu

fatt

i di p

ropr

ia c

ostr

uzio

ne, a

nche

con

la c

olla

bora

zion

e de

i com

pagn

i.

3Pr

oduc

e se

mpl

ici m

odel

li o

rapp

rese

ntaz

ioni

gra

fiche

del

pro

prio

ope

rato

util

izza

ndo

elem

enti

del d

isegn

o te

cnic

o o

stru

men

ti m

ultim

edia

li.

2Le

gge

e ric

ava

info

rmaz

ioni

util

i da

guid

e d’

uso

o ist

ruzi

oni d

i mon

tagg

io (

gioc

atto

li, m

anuf

atti

d’us

o co

mun

e).

1

FA651800075G_103_160.indd 129FA651800075G_103_160.indd 129 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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130

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA - TECNOLOGIA

Con

osce

e u

tiliz

za o

gget

ti, s

tru-

men

ti e

mac

chin

e di

uso

com

une,

li

dist

ingu

e e

li de

scriv

e in

bas

e al

la fu

nzio

ne, a

lla fo

rma,

alla

str

ut-

tura

e a

i mat

eria

li.

5C

onos

ce e

util

izza

ogg

etti,

str

umen

ti e

mac

chin

e di

uso

com

une

ed è

in g

rado

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lass

ifica

rli e

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escr

iver

ne la

funz

ione

in re

lazi

one

alla

form

a, al

la s

trut

tura

e a

i mat

eria

li.

4C

onos

ce e

util

izza

ogg

etti

e st

rum

enti,

des

criv

endo

ne le

funz

ioni

e g

li im

pieg

hi n

ei d

iver

si co

ntes

ti.

3C

onos

ce e

util

izza

sem

plic

i ogg

etti

e st

rum

enti

di u

so q

uotid

iano

ed

è in

gra

do d

i des

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erne

la fu

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ne p

rinci

pale

e la

str

uttu

ra

e di

spi

egar

ne il

funz

iona

men

to.

2U

tiliz

za m

anuf

atti

e st

rum

enti

tecn

olog

ici d

i uso

com

une

e sa

des

criv

erne

la fu

nzio

ne; s

mon

ta e

rim

onta

gio

catt

oli.

1C

onos

ce e

util

izza

ogg

etti,

str

umen

ti e

mac

chin

e di

uso

com

une,

li d

istin

gue

e li

desc

rive

in b

ase

alla

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zion

e, a

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orm

a, al

la

stru

ttur

a e

ai m

ater

iali.

Con

osce

i m

anuf

atti

tecn

olog

ici d

i uso

com

une

a sc

uola

e in

cas

a (e

lett

rodo

mes

tici, T

V, v

ideo

, PC

ecc

.) e

sa in

dica

rne

la fu

nzio

ne.

Prog

etta

e r

ealiz

za r

appr

esen

ta-

zion

i gr

afic

he o

inf

ogra

fiche

, re

-la

tive

alla

str

uttu

ra e

al f

unzi

ona-

men

to d

i sist

emi m

ater

iali

o im

-m

ater

iali,

utiliz

zand

o el

emen

ti de

l di

segn

o te

cnic

o o

altr

i lin

guag

gi

mul

timed

iali

e di

pro

gram

maz

io-

ne, a

nche

col

labo

rand

o e

coop

e-ra

ndo

con

i com

pagn

i.

5Pr

oget

ta e

rea

lizza

rap

pres

enta

zion

i gra

fiche

o in

fogr

afic

he, r

elat

ive

alla

str

uttu

ra e

al f

unzi

onam

ento

di s

istem

i mat

eria

li o

imm

a-te

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utiliz

zand

o el

emen

ti de

l dise

gno

tecn

ico

o al

tri l

ingu

aggi

mul

timed

iali

e di

pro

gram

maz

ione

.

4U

tiliz

za a

uton

omam

ente

e c

on r

elat

iva

dest

rezz

a i p

rinci

pali

elem

enti

del d

isegn

o te

cnic

o.

3Pr

oduc

e se

mpl

ici m

odel

li o

rapp

rese

ntaz

ioni

gra

fiche

del

pro

prio

ope

rato

, util

izza

ndo

elem

enti

del d

isegn

o te

cnic

o o

stru

men

ti m

ultim

edia

li.

2Es

egue

sem

plic

i misu

razi

oni e

rilie

vi fo

togr

afic

i sul

l’am

bien

te s

cola

stic

o o

sulla

pro

pria

abi

tazi

one.

Util

izza

alc

une

tecn

iche

per

dise

gnar

e e

rapp

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ntar

e: r

iga

e sq

uadr

a; ca

rta

quad

rett

ata;

riduz

ioni

e in

gran

dim

enti

impi

egan

do

sem

plic

i gra

ndez

ze s

cala

ri.

1Es

egue

sem

plic

i rap

pres

enta

zion

i gra

fiche

di p

erco

rsi o

di a

mbi

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della

scu

ola

e de

lla c

asa.

Rica

va d

alla

let

tura

e d

all’a

nalis

i di

tes

ti o

tabe

lle in

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azio

ni s

ui

beni

o s

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ervi

zi d

ispon

ibili

sul

mer

cato

.

Con

osce

le p

ropr

ietà

e le

car

at-

teris

tiche

dei

div

ersi

mez

zi d

i co-

mun

icaz

ione

e li

util

izza

in m

odo

effic

ace

e re

spon

sabi

le

rispe

tto

alle

pro

prie

nec

essit

à di

stu

dio

e so

cial

izza

zion

e.

5

Rica

va d

alla

lett

ura

e da

ll’ana

lisi d

i tes

ti o

tabe

lle in

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azio

ni s

ui b

eni o

sui

ser

vizi

disp

onib

ili su

l mer

cato

, in

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o da

esp

rimer

e va

luta

zion

i risp

etto

a c

riter

i di t

ipo

dive

rso.

Con

osce

le p

ropr

ietà

e le

car

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ristic

he d

ei d

iver

si m

ezzi

di c

omun

icaz

ione

ed

è in

gra

do d

i far

ne u

n us

o ef

ficac

e e

resp

onsa

bile

ris

pett

o al

le p

ropr

ie n

eces

sità

di s

tudi

o e

soci

aliz

zazi

one.

4Ri

cava

info

rmaz

ioni

dal

la le

ttur

a di

etic

hett

e, s

ched

e te

cnic

he, m

anua

li d’

uso;

sa

redi

gern

e di

sem

plic

i rel

ativ

i a p

roce

dure

o a

ma-

nufa

tti d

i pro

pria

cos

truz

ione

, anc

he c

on la

col

labo

razi

one

dei c

ompa

gni.

3Sa

ric

avar

e in

form

azio

ni u

tili s

u pr

oprie

tà e

car

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ristic

he d

i ben

i o s

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zi le

ggen

do e

tiche

tte,

vol

antin

i o a

ltra

docu

men

tazi

one

tecn

ica

e co

mm

erci

ale.

Si o

rient

a tr

a i d

iver

si m

ezzi

di c

omun

icaz

ione

ed

è in

gra

do d

i far

ne u

n us

o ad

egua

to a

sec

onda

del

le d

iver

se s

ituaz

ioni

.

2 1

FA651800075G_103_160.indd 130FA651800075G_103_160.indd 130 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 29: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

131

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZA DIGITALE

Rico

nosc

e e

deno

min

a co

rret

-ta

men

te i

prin

cipa

li di

spos

itivi

di

com

unic

azio

ne

e in

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azio

ne

( TV, t

elef

onia

fiss

a e

mob

ile, c

om-

pute

r ne

i su

oi

dive

rsi

tipi,

hi-fi

ec

c.).

Util

izza

i m

ezzi

di c

omun

icaz

ione

ch

e po

ssie

de in

mod

o op

port

u-no

, risp

etta

ndo

le r

egol

e co

mun

i de

finite

e r

elat

ive

all’a

mbi

to in

cui

si

trov

a a

oper

are.

5

Util

izza

in a

uton

omia

pro

gram

mi d

i vid

eosc

rittu

ra, f

ogli

di c

alco

lo, p

rese

ntaz

ioni

per

ela

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re t

esti,

com

unic

are,

ese

guire

com

piti

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olve

re p

robl

emi.

Sa u

tiliz

zare

la r

ete

per

repe

rire

info

rmaz

ioni

, con

la s

uper

visio

ne d

ell’in

segn

ante

; org

aniz

za le

info

rmaz

ioni

in fi

le, s

chem

i, ta

belle

, gr

afic

i; col

lega

file

diff

eren

ti.

Con

front

a le

info

rmaz

ioni

rep

erite

in r

ete

anch

e co

n al

tre

font

i doc

umen

tali,

test

imon

iali,

bibl

iogr

afic

he.

Com

unic

a au

tono

mam

ente

att

rave

rso

la p

osta

ele

ttro

nica

.

Risp

etta

le r

egol

e de

lla n

etiq

uett

e ne

lla n

avig

azio

ne in

ret

e e

sa r

icon

osce

re i

prin

cipa

li pe

ricol

i del

la r

ete

(spa

m, f

alsi

mes

sagg

i di

post

a, ric

hies

te d

i dat

i per

sona

li, co

nten

uti p

eric

olos

i o fr

audo

lent

i ecc

.), e

vita

ndol

i.

4U

tiliz

za la

pos

ta e

lett

roni

ca e

acc

ede

alla

ret

e co

n la

sup

ervi

sione

del

l’inse

gnan

te p

er r

icav

are

info

rmaz

ioni

e p

er c

ollo

carn

e di

pr

oprie

.

Con

osce

e d

escr

ive

i risc

hi d

ella

nav

igaz

ione

in r

ete

e de

ll’uso

del

tel

efon

ino,

e a

dott

a i c

ompo

rtam

enti

prev

entiv

i.

3

Scriv

e, r

evisi

ona

e ar

chiv

ia in

mod

o au

tono

mo

test

i scr

itti c

on il

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cola

tore

.

Con

fezi

ona

e in

via

auto

nom

amen

te m

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ggi d

i pos

ta e

lett

roni

ca, r

ispet

tand

o le

prin

cipa

li re

gole

del

la n

etiq

uett

e.

Acc

ede

alla

ret

e co

n la

sup

ervi

sione

del

l’inse

gnan

te p

er r

icav

are

info

rmaz

ioni

.

Con

osce

e d

escr

ive

alcu

ni r

ischi

del

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avig

azio

ne in

ret

e e

dell’u

so d

el t

elef

onin

o, e

ado

tta

i com

port

amen

ti pr

even

tivi.

2C

ompr

ende

sem

plic

i tes

ti in

viat

i da

altr

i via

mai

l; con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e, t

rasm

ette

sem

plic

i mes

sagg

i di p

osta

ele

ttro

nica

.

Util

izza

la r

ete

solo

con

la d

irett

a su

perv

ision

e de

ll’adu

lto p

er c

erca

re in

form

azio

ni.

1So

tto

la d

irett

a su

perv

ision

e de

ll’ins

egna

nte,

iden

tific

a, de

nom

ina

e co

nosc

e le

funz

ioni

fond

amen

tali

di b

ase

dello

str

umen

to.

Con

la s

uper

visio

ne d

ell’in

segn

ante

, util

izza

i pr

inci

pali

com

pone

nti, i

n pa

rtic

olar

e la

tas

tiera

.

FA651800075G_103_160.indd 131FA651800075G_103_160.indd 131 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 30: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

132

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZA DIGITALE

È in

gra

do d

i id

entif

icar

e qu

ale

mez

zo

di

com

unic

azio

ne/in

for-

maz

ione

è p

iù u

tile

usar

e ris

pett

o a

un c

ompi

to/s

copo

dat

o/in

dica

-to

.

5

Sa u

tiliz

zare

la r

ete

per

repe

rire

info

rmaz

ioni

, con

la s

uper

visio

ne d

ell’in

segn

ante

; org

aniz

za le

info

rmaz

ioni

in fi

le, s

chem

i, ta

belle

, gr

afic

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lega

file

diff

eren

ti.

Con

front

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rmaz

ioni

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anch

e co

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tre

font

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umen

tali,

test

imon

iali,

bibl

iogr

afic

he.

Com

unic

a au

tono

mam

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att

rave

rso

la p

osta

ele

ttro

nica

.

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egol

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azio

ne in

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e e

sa r

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prin

cipa

li pe

ricol

i del

la r

ete

(spa

m, f

alsi

mes

sagg

i di

post

a, ric

hies

te d

i dat

i per

sona

li, co

nten

uti p

eric

olos

i o fr

audo

lent

i ecc

.), e

vita

ndol

i.

4U

tiliz

za la

pos

ta e

lett

roni

ca e

acc

ede

alla

ret

e co

n la

sup

ervi

sione

del

l’inse

gnan

te p

er r

icav

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info

rmaz

ioni

e p

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ollo

carn

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pr

oprie

.

3C

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zion

a e

invi

a au

tono

mam

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, risp

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tte.

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n la

sup

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sione

del

l’inse

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are

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rmaz

ioni

.

2 1

Con

osce

gli

stru

men

ti, le

funz

ioni

e

la s

inta

ssi d

i bas

e de

i prin

cipa

li pr

ogra

mm

i di

el

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azio

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di

dati

(anc

he o

pen

sour

ce).

5U

tiliz

za in

aut

onom

ia p

rogr

amm

i di v

ideo

scrit

tura

, fog

li di

cal

colo

, pre

sent

azio

ni p

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labo

rare

tes

ti, c

omun

icar

e, e

segu

ire c

ompi

ti e

risol

vere

pro

blem

i.

4Sc

rive,

rev

ision

a e

arch

ivia

in m

odo

auto

nom

o te

sti s

critt

i con

il c

alco

lato

re; è

in g

rado

di m

anip

olar

li, in

sere

ndo

imm

agin

i, dise

gni,

anch

e ac

quisi

ti co

n lo

sca

nner

, tab

elle

.

Cos

trui

sce

tabe

lle d

i dat

i, util

izza

fogl

i ele

ttro

nici

per

sem

plic

i ela

bora

zion

i di d

ati e

cal

coli.

3C

ostr

uisc

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l’inse

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tiliz

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ci p

er s

empl

ici e

labo

razi

oni d

i dat

i e c

alco

li, co

n ist

ruzi

oni.

2 1

Prod

uce

elab

orat

i (di

com

ples

sità

dive

rsa)

, risp

etta

ndo

crite

ri pr

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finiti

, ut

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i pr

ogra

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i, la

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uttu

ra e

le m

odal

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pera

-tiv

e pi

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atte

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aggi

ungi

men

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dell’o

biet

tivo.

5U

tiliz

za in

aut

onom

ia p

rogr

amm

i di v

ideo

scrit

tura

, fog

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cal

colo

, pre

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azio

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labo

rare

tes

ti, c

omun

icar

e, e

segu

ire c

ompi

ti e

risol

vere

pro

blem

i.

4Sc

rive,

rev

ision

a e

arch

ivia

in m

odo

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nom

o te

sti s

critt

i con

il c

alco

lato

re; è

in g

rado

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anip

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li, in

sere

ndo

imm

agin

i, dise

gni,

anch

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quisi

ti co

n lo

sca

nner

, tab

elle

.

Cos

trui

sce

tabe

lle d

i dat

i, util

izza

fogl

i ele

ttro

nici

per

sem

plic

i ela

bora

zion

i di d

ati e

cal

coli.

3

Scriv

e, r

evisi

ona

e ar

chiv

ia in

mod

o au

tono

mo

test

i scr

itti c

on il

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cola

tore

.

Con

fezi

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amen

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ggi d

i pos

ta e

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roni

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ispet

tand

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cipa

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la n

etiq

uett

e.

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ret

e co

n la

sup

ervi

sione

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l’inse

gnan

te p

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icav

are

info

rmaz

ioni

.

2So

tto

la d

irett

a su

perv

ision

e de

ll’ins

egna

nte

e co

n su

e ist

ruzi

oni, s

criv

e un

sem

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e te

sto

al c

ompu

ter

e lo

sal

va.

1C

ompr

ende

e p

rodu

ce s

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ici f

rasi

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cian

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mag

ini d

ate.

FA651800075G_103_160.indd 132FA651800075G_103_160.indd 132 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 31: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

133

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

IMPARARE A IMPARARE

Pone

dom

ande

per

tinen

ti.

App

lica

stra

tegi

e di

stu

dio.

5A

pplic

a st

rate

gie

di s

tudi

o (a

d es

. PQ

43)

e rie

labo

ra i

test

i org

aniz

zand

oli i

n se

mpl

ici s

chem

i, sca

lett

e, r

iass

unti;

col

lega

info

rmaz

ioni

gi

à po

ssed

ute

con

le n

uove

anc

he p

rove

nien

ti da

font

i div

erse

.

Util

izza

in m

odo

auto

nom

o gl

i ele

men

ti di

bas

e de

i div

ersi

lingu

aggi

esp

ress

ivi.

4A

pplic

a st

rate

gie

di s

tudi

o (a

d es

. PQ

4R).

Sa u

tiliz

zare

var

i str

umen

ti di

con

sulta

zion

e.

3

Sa r

icav

are

e se

lezi

onar

e se

mpl

ici i

nfor

maz

ioni

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i div

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(lib

ri, In

tern

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cc.)

per

i pro

pri s

copi

, con

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uper

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ne d

ell’in

-se

gnan

te.

Util

izza

sem

plic

i str

ateg

ie d

i org

aniz

zazi

one

e m

emor

izza

zion

e de

l tes

to le

tto

(sca

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e, s

otto

linea

ture

), co

n l’a

iuto

del

l’inse

gnan

te.

Sa fo

rmul

are

sinte

si sc

ritte

di t

esti

non

trop

po c

ompl

essi

e sa

fare

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ti tr

a nu

ove

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rmaz

ioni

e q

uelle

già

pos

sedu

te, c

on

dom

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stim

olo

dell’i

nseg

nant

e; u

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za s

trat

egie

di a

utoc

orre

zion

e.

App

lica,

con

l’aiu

to d

ell’in

segn

ante

, str

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ie d

i stu

dio

(ad

es. P

Q4R

).

2

Pian

ifica

seq

uenz

e di

lavo

ro c

on l’

aiut

o de

ll’ins

egna

nte.

Man

tiene

l’at

tenz

ione

sul

com

pito

per

i te

mpi

nec

essa

ri.

Si o

rient

a ne

ll’ora

rio s

cola

stic

o e

orga

nizz

a il

mat

eria

le d

i con

segu

enza

.

È in

gra

do d

i for

mul

are

sem

plic

i sin

tesi

di t

esti

narr

ativ

i e in

form

ativ

i non

com

ples

si.

in g

rado

di l

egge

re e

orie

ntar

si ne

ll’ora

rio s

cola

stic

o e

sett

iman

ale.

Rica

va in

form

azio

ni d

alla

lett

ura

di s

empl

ici t

abel

le c

on d

oman

de s

timol

o de

ll’ins

egna

nte.

Repe

risce

inf

orm

azio

ni d

a va

rie

font

i.

Org

aniz

za l

e in

form

azio

ni (

ordi

-na

re, c

onfro

ntar

e, c

olle

gare

).

5

Rica

va in

form

azio

ni d

a fo

nti d

iver

se e

le s

elez

iona

in m

odo

cons

apev

ole.

Legg

e, in

terp

reta

, cos

trui

sce

graf

ici e

tab

elle

per

org

aniz

zare

info

rmaz

ioni

.

Col

lega

info

rmaz

ioni

già

pos

sedu

te c

on le

nuo

ve a

nche

pro

veni

enti

da fo

nti d

iver

se.

Rile

va p

robl

emi, s

elez

iona

le ip

otes

i riso

lutiv

e, le

app

lica

e ne

val

uta

gli e

siti.

4

Sa r

icav

are

e se

lezi

onar

e pe

r i p

ropr

i sco

pi in

form

azio

ni d

a fo

nti d

iver

se.

Sa fo

rmul

are

sinte

si e

tabe

lle d

i un

test

o le

tto,

col

lega

ndo

le in

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azio

ni n

uove

a q

uelle

già

pos

sedu

te e

util

izza

ndo

stra

tegi

e di

au

toco

rrez

ione

.

Rile

va p

robl

emi, i

ndiv

idua

pos

sibili

ipot

esi r

isolu

tive

e le

spe

rimen

ta v

alut

ando

ne l’

esito

.

FA651800075G_103_160.indd 133FA651800075G_103_160.indd 133 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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134

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

3

Sa r

icav

are

e se

lezi

onar

e se

mpl

ici i

nfor

maz

ioni

da

font

i div

erse

(lib

ri, In

tern

et e

cc.)

per

i pro

pri s

copi

, con

la s

uper

visio

ne d

ell’in

-se

gnan

te.

Util

izza

sem

plic

i str

ateg

ie d

i org

aniz

zazi

one

e m

emor

izza

zion

e de

l tes

to le

tto

(sca

lett

e, s

otto

linea

ture

), co

n l’a

iuto

del

l’inse

gnan

te.

Sa fo

rmul

are

sinte

si sc

ritte

di t

esti

non

trop

po c

ompl

essi

e sa

fare

col

lega

men

ti tr

a nu

ove

info

rmaz

ioni

e q

uelle

già

pos

sedu

te, c

on

dom

ande

stim

olo

dell’i

nseg

nant

e; u

tiliz

za s

trat

egie

di a

utoc

orre

zion

e.

Rica

va in

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azio

ni d

a gr

afic

i e t

abel

le e

sa

cost

ruirn

e di

pro

prie

.

Sa u

tiliz

zare

diz

iona

ri e

sche

dari

bibl

iogr

afic

i.

Sa r

ileva

re p

robl

emi d

i esp

erie

nza,

sugg

erire

ipot

esi d

i sol

uzio

ne, s

elez

iona

re q

uelle

che

riti

ene

più

effic

aci e

met

terle

in p

ratic

a.

2

Con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e, r

icav

a e

sele

zion

a in

form

azio

ni d

a fo

nti d

iver

se p

er lo

stu

dio,

per

pre

para

re u

n’es

posiz

ione

.

Legg

e, r

icav

a in

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azio

ni d

a se

mpl

ici g

rafic

i e t

abel

le e

sa

cost

ruirn

e, c

on l’

aiut

o de

ll’ins

egna

nte.

Rile

va s

empl

ici p

robl

emi d

all’o

sser

vazi

one

di fe

nom

eni d

i esp

erie

nza

e fo

rmul

a ip

otes

i e s

trat

egie

riso

lutiv

e.

È in

gra

do d

i for

mul

are

sem

plic

i sin

tesi

di t

esti

narr

ativ

i e in

form

ativ

i non

com

ples

si.

1

In a

uton

omia

, tra

sfor

ma

in s

eque

nze

figur

ate

brev

i sto

rie.

Rife

risce

in m

anie

ra c

ompr

ensib

ile l’

argo

men

to p

rinci

pale

di t

esti

lett

i e s

torie

asc

olta

te e

il c

onte

nuto

, con

dom

ande

stim

olo

dell’i

nseg

nant

e.

Form

ula

ipot

esi r

isolu

tive

su s

empl

ici p

robl

emi d

i esp

erie

nza.

Rica

va in

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azio

ni d

alla

lett

ura

di s

empl

ici t

abel

le, c

on d

oman

de s

timol

o de

ll’ins

egna

nte.

IMPARARE A IMPARARE

Arg

omen

ta in

mod

o cr

itico

le c

o-no

scen

ze a

cqui

site.

Aut

oval

uta

il pr

oces

so d

i ap

-pr

endi

men

to.

5

Pian

ifica

il p

ropr

io la

voro

e s

a in

divi

duar

e le

prio

rità;

sa r

egol

are

il pr

oprio

lavo

ro in

bas

e a

feed

back

inte

rni e

d es

tern

i; sa

valu

tarn

e i r

isulta

ti.

Rile

va p

robl

emi, s

elez

iona

le ip

otes

i riso

lutiv

e, le

app

lica

e ne

val

uta

gli e

siti.

È in

gra

do d

i des

criv

ere

le p

ropr

ie m

odal

ità e

str

ateg

ie d

i app

rend

imen

to.

4Pi

anifi

ca il

pro

prio

lavo

ro v

alut

ando

ne i

risul

tati.

Rile

va p

robl

emi, i

ndiv

idua

pos

sibili

ipot

esi r

isolu

tive

e le

spe

rimen

ta v

alut

ando

ne l’

esito

.

3

Sa fo

rmul

are

sinte

si sc

ritte

di t

esti

non

trop

po c

ompl

essi

e sa

fare

col

lega

men

ti tr

a nu

ove

info

rmaz

ioni

e q

uelle

già

pos

sedu

te, c

on

dom

ande

stim

olo

dell’i

nseg

nant

e; u

tiliz

za s

trat

egie

di a

utoc

orre

zion

e.

Sa p

iani

ficar

e un

pro

prio

lavo

ro e

des

criv

erne

le fa

si; e

sprim

e gi

udiz

i sug

li es

iti.

Sa r

ileva

re p

robl

emi d

i esp

erie

nza,

sugg

erire

ipot

esi d

i sol

uzio

ne, s

elez

iona

re q

uelle

che

riti

ene

più

effic

aci e

met

terle

in p

ratic

a.

2 1

FA651800075G_103_160.indd 134FA651800075G_103_160.indd 134 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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135

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

Asp

etta

il p

ropr

io t

urno

prim

a di

pa

rlare

; asc

olta

prim

a di

chi

eder

e.

Col

labo

ra

all’e

labo

razi

one

delle

re

gole

del

la c

lass

e e

le r

ispet

ta.

5

Oss

erva

le r

egol

e in

tern

e e

quel

le d

ella

com

unità

e d

el p

aese

(ad

es.

codi

ce d

ella

str

ada)

.

Con

osce

alc

uni p

rinci

pi fo

ndam

enta

li de

lla C

ostit

uzio

ne e

le p

rinci

pali

funz

ioni

del

lo S

tato

.

Si im

pegn

a co

n re

spon

sabi

lità

nel l

avor

o e

nella

vita

sco

last

ica;

colla

bora

cos

trut

tivam

ente

con

adu

lti e

com

pagn

i; ass

ume

iniz

iativ

e pe

rson

ali e

pre

sta

aiut

o a

chi n

e ha

biso

gno.

4

Util

izza

con

cur

a m

ater

iali

e ris

orse

.

È in

gra

do d

i spi

egar

e in

mod

o es

senz

iale

le c

onse

guen

ze d

ell’u

tiliz

zo n

on r

espo

nsab

ile d

elle

riso

rse

sull’a

mbi

ente

.

Col

labo

ra c

ostr

uttiv

amen

te c

on a

dulti

e c

ompa

gni.

3

Util

izza

mat

eria

li, at

trez

zatu

re, r

isors

e co

n cu

ra e

res

pons

abilit

à, sa

pend

o in

dica

re a

nche

le r

agio

ni e

le c

onse

guen

ze s

ulla

com

unità

e

sull’a

mbi

ente

di c

ondo

tte

non

resp

onsa

bili.

Oss

erva

le r

egol

e di

con

vive

nza

inte

rne

e le

reg

ole

e le

nor

me

della

com

unità

e p

arte

cipa

alla

cos

truz

ione

di q

uelle

del

la c

lass

e e

della

scu

ola

con

cont

ribut

i per

sona

li.

2C

ondi

vide

nel

gru

ppo

le r

egol

e e

le r

ispet

ta; r

ispet

ta le

reg

ole

della

com

unità

di v

ita.

Risp

etta

i te

mpi

di l

avor

o, s

i im

pegn

a ne

i com

piti,

li a

ssol

ve c

on c

ura

e re

spon

sabi

lità.

1Ri

spet

ta le

reg

ole

della

cla

sse

e de

lla s

cuol

a; si

impe

gna

nei c

ompi

ti as

segn

ati e

li p

orta

a t

erm

ine

resp

onsa

bilm

ente

.

Ass

ume

le c

onse

guen

ze d

ei p

ro-

pri c

ompo

rtam

enti,

sen

za a

ccam

-pa

re g

iust

ifica

zion

i dip

ende

nti d

a fa

ttor

i est

erni

.

Ass

ume

com

port

amen

ti ris

pet-

tosi

di s

é, d

egli

altr

i, del

l’am

bien

te.

5

Util

izza

con

cur

a m

ater

iali

e ris

orse

.

È in

gra

do d

i spi

egar

e co

mpi

utam

ente

le

con

segu

enze

gen

eral

i del

l’util

izzo

non

res

pons

abile

del

l’ene

rgia

, del

l’acq

ua, d

ei r

ifiut

i, e

adot

ta c

ompo

rtam

enti

impr

onta

ti al

risp

arm

io e

alla

sob

rietà

.

Acc

etta

con

equ

ilibrio

sco

nfitt

e, fr

ustr

azio

ni, in

succ

essi,

indi

vidu

ando

ne a

nche

le p

ossib

ili ca

use

e i p

ossib

ili rim

edi.

Arg

omen

ta c

on c

orre

ttez

za le

pro

prie

rag

ioni

e t

iene

con

to d

i que

lle a

ltrui

.

Ade

gua

i com

port

amen

ti ai

div

ersi

cont

esti

e ag

li in

terlo

cuto

ri, e

ne

indi

vidu

a le

mot

ivaz

ioni

.

Rich

iam

a al

le r

egol

e ne

l cas

o no

n ve

ngan

o ris

pett

ate;

acc

etta

res

pons

abilm

ente

le c

onse

guen

ze d

elle

pro

prie

azi

oni.

4

È in

gra

do d

i spi

egar

e in

mod

o es

senz

iale

le c

onse

guen

ze d

ell’u

tiliz

zo n

on r

espo

nsab

ile d

elle

riso

rse

sull’a

mbi

ente

.

Com

pren

de il

sen

so d

elle

reg

ole

di c

ompo

rtam

ento

, disc

rimin

a i c

ompo

rtam

enti

diffo

rmi.

Acc

etta

res

pons

abilm

ente

le c

onse

guen

ze d

elle

pro

prie

azi

oni.

3C

olla

bora

nel

lavo

ro e

nel

gio

co, a

iuta

ndo

i com

pagn

i in

diffi

coltà

e p

orta

ndo

cont

ribut

i orig

inal

i.

Sa a

degu

are

il pr

oprio

com

port

amen

to e

il r

egist

ro c

omun

icat

ivo

ai d

iver

si co

ntes

ti e

al r

uolo

deg

li in

terlo

cuto

ri.

2U

tiliz

za m

ater

iali,

stru

ttur

e, a

ttre

zzat

ure

prop

rie e

altr

ui c

on r

ispet

to e

cur

a.

Util

izza

con

par

simon

ia e

cur

a le

riso

rse

ener

getic

he e

nat

ural

i (ac

qua,

luce

, risc

alda

men

to, t

ratt

amen

to d

ei r

ifiut

i ecc

.).

1U

tiliz

za i

mat

eria

li pr

opri

e al

trui

e le

str

uttu

re d

ella

scu

ola

con

cura

.

Risp

etta

le r

egol

e ne

i gio

chi.

FA651800075G_103_160.indd 135FA651800075G_103_160.indd 135 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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136

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

In u

n gr

uppo

, fa

pro

post

e ch

e te

ngan

o co

nto

anch

e de

lle o

pi-

nion

i ed

esig

enze

altr

ui.

Part

ecip

a at

tivam

ente

al

le

atti-

vità

for

mal

i e

non

form

ali,

senz

a es

clud

ere

alcu

no d

alla

con

vers

a-zi

one

o da

lle a

ttiv

ità.

5

Arg

omen

ta c

on c

orre

ttez

za le

pro

prie

rag

ioni

e t

iene

con

to d

i que

lle a

ltrui

.

Ade

gua

i com

port

amen

ti ai

div

ersi

cont

esti

e ag

li in

terlo

cuto

ri, e

ne

indi

vidu

a le

mot

ivaz

ioni

.

Rich

iam

a al

le r

egol

e ne

l cas

o no

n ve

ngan

o ris

pett

ate;

acc

etta

res

pons

abilm

ente

le c

onse

guen

ze d

elle

pro

prie

azi

oni;

segn

ala

agli

adul

ti re

spon

sabi

li co

mpo

rtam

enti

cont

rari

al r

ispet

to e

alla

dig

nità

a d

anno

di a

ltri c

ompa

gni, d

i cui

sia

tes

timon

e.

4C

olla

bora

cos

trut

tivam

ente

con

adu

lti e

com

pagn

i.

3A

ccet

ta s

conf

itte,

frus

traz

ioni

, con

trar

ietà

, diff

icol

tà s

enza

rea

zion

i esa

gera

te, s

ia fi

siche

sia

ver

bali.

Asc

olta

i co

mpa

gni t

enen

do c

onto

dei

loro

pun

ti di

vist

a; ris

pett

a i c

ompa

gni d

iver

si pe

r co

ndiz

ione

, pro

veni

enza

ecc

. e m

ette

in

atto

com

port

amen

ti di

acc

oglie

nza

e di

aiu

to.

2Pr

esta

aiu

to a

i com

pagn

i, col

labo

ra n

el g

ioco

e n

el la

voro

.

Ha

rispe

tto

per l

’aut

orità

e p

er g

li ad

ulti;

trat

ta c

on c

orre

ttez

za tu

tti i

com

pagn

i, com

pres

i que

lli di

vers

i per

con

dizi

one,

pro

veni

enza

, cu

ltura

ecc

. e q

uelli

per

i qua

li no

n ha

sim

patia

.

1A

ccet

ta c

ontr

arie

tà, f

rust

razi

oni, i

nsuc

cess

i sen

za r

eazi

oni f

isich

e ag

gres

sive.

Arg

omen

ta c

ritic

amen

te i

ntor

no

al s

igni

ficat

o de

lle r

egol

e e

delle

no

rme

di p

rinci

pale

rile

vanz

a ne

l-la

vita

quo

tidia

na e

al

sens

o de

i co

mpo

rtam

enti

dei c

ittad

ini.

in g

rado

di e

sprim

ere

giud

izi s

ul s

igni

ficat

o de

lla r

ipar

tizio

ne d

elle

funz

ioni

del

lo S

tato

, di l

egge

, nor

ma,

patt

o, s

ul r

appo

rto

dove

ri/di

ritti

e su

l sig

nific

ato

di a

lcun

e no

rme

che

rego

lano

la v

ita c

ivile

, anc

he o

pera

ndo

conf

ront

i con

nor

me

vige

nti i

n al

tri p

aesi.

È in

gra

do d

i mot

ivar

e la

nec

essit

à di

risp

etta

re r

egol

e e

norm

e e

di s

pieg

are

le c

onse

guen

ze d

i com

port

amen

ti di

fform

i.

4C

ompr

ende

il s

enso

del

le r

egol

e di

com

port

amen

to, d

iscrim

ina

i com

port

amen

ti no

n id

onei

e li

ric

onos

ce in

e ne

gli a

ltri,

rifle

tten

do c

ritic

amen

te.

3

È in

gra

do d

i esp

rimer

e se

mpl

ici g

iudi

zi s

ul s

igni

ficat

o de

i prin

cipi

fond

amen

tali

e di

alc

une

norm

e ch

e ha

nno

rilie

vo p

er la

sua

vita

qu

otid

iana

(ad

es.

il co

dice

del

la s

trad

a, le

impo

ste,

l’ob

blig

o di

istr

uzio

ne e

cc.).

Met

te a

con

front

o no

rme

e co

nsue

tudi

ni d

el n

ostr

o pa

ese

con

alcu

ne d

ei P

aesi

di p

rove

nien

za d

i altr

i com

pagn

i, per

rile

varn

e, in

co

ntes

to c

olle

ttiv

o, s

omig

lianz

e e

diffe

renz

e.

2C

ondi

vide

nel

gru

ppo

le r

egol

e e

le r

ispet

ta; r

ispet

ta le

reg

ole

della

com

unità

di v

ita.

1In

divi

dua

i ruo

li pr

esen

ti in

fam

iglia

e n

ella

scu

ola,

com

pres

o il

prop

rio e

i re

lativ

i obb

lighi

, risp

etta

ndol

i.

FA651800075G_103_160.indd 136FA651800075G_103_160.indd 136 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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137

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE

Con

osce

le

agen

zie

di s

ervi

zio

pubb

lico

della

pro

pria

com

unità

e

le lo

ro fu

nzio

ni.

Con

osce

gl

i or

gani

di

go

vern

o e

le f

unzi

oni d

egli

enti:

Com

une,

Pr

ovin

cia,

Regi

one.

Con

osce

gli

orga

ni d

ello

Sta

to

e le

fun

zion

i di

que

lli pr

inci

pali:

Pres

iden

te d

ella

Rep

ubbl

ica,

Par-

lam

ento

, Gov

erno

, Mag

istra

tura

.

Con

osce

i p

rinci

pi f

onda

men

tali

della

Cos

tituz

ione

e s

a ar

gom

en-

tare

sul

loro

sig

nific

ato.

Con

osce

i pr

inci

pali

enti

sovr

ana-

zion

ali: U

E, O

NU

ecc

.

5

Con

osce

alc

uni p

rinci

pi fo

ndam

enta

li de

lla C

ostit

uzio

ne e

le p

rinci

pali

funz

ioni

del

lo S

tato

; gli

orga

ni e

la s

trut

tura

am

min

istra

tiva

di R

egio

ni, P

rovi

nce,

Com

uni.

Con

osce

la c

ompo

sizio

ne e

la fu

nzio

ne d

ell’U

nion

e Eu

rope

a e

i suo

i prin

cipa

li or

gani

di g

over

no, e

alc

une

orga

nizz

azio

ni in

tern

a-zi

onal

i e le

rel

ativ

e fu

nzio

ni.

4

Con

osce

i pr

inci

pi fo

ndam

enta

li de

lla C

ostit

uzio

ne e

le p

rinci

pali

funz

ioni

del

lo S

tato

.

Con

osce

la c

ompo

sizio

ne e

la fu

nzio

ne d

ell’U

nion

e Eu

rope

a e

i suo

i prin

cipa

li or

gani

smi i

stitu

zion

ali.

Con

osce

le p

rinci

pali

orga

nizz

azio

ni in

tern

azio

nali.

3C

onos

ce le

prin

cipa

li st

rutt

ure

polit

iche

, am

min

istra

tive

ed e

cono

mic

he d

el p

ropr

io p

aese

; alc

uni p

rinci

pi fo

ndam

enta

li de

lla C

o-st

ituzi

one;

i pr

inci

pali

orga

ni d

ello

Sta

to e

que

lli am

min

istra

tivi a

live

llo lo

cale

.

2C

onos

ce tr

adiz

ioni

e u

sanz

e de

l pro

prio

am

bien

te d

i vita

e le

met

te a

con

front

o co

n qu

elle

di c

ompa

gni p

rove

nien

ti da

altr

i pae

si,

indi

vidu

ando

ne, in

con

test

o co

llett

ivo,

som

iglia

nze

e di

ffere

nze.

1

SPIRITO DI INIZIATIVAE IMPRENDITORIALITÀ

Pren

de

deci

sioni

, sin

gola

rmen

te

e/o

cond

ivise

da

un g

rupp

o.

5C

onos

ce le

prin

cipa

li st

rutt

ure

di s

ervi

zi (

prod

uttiv

e e

cultu

rali)

del

ter

ritor

io r

egio

nale

e n

azio

nale

e g

li or

gani

am

min

istra

tivi a

liv

ello

ter

ritor

iale

e n

azio

nale

.

Ass

ume

iniz

iativ

e ne

lla v

ita p

erso

nale

e n

el la

voro

, val

utan

do a

spet

ti po

sitiv

i e n

egat

ivi d

i sce

lte d

iver

se e

le p

ossib

ili co

nseg

uenz

e.

4

Ass

ume

in m

odo

pert

inen

te i

ruol

i che

gli

com

peto

no o

che

gli

sono

ass

egna

ti ne

l lav

oro,

nel

gru

ppo,

nel

la c

omun

ità.

Con

osce

le s

trut

ture

di s

ervi

zi (

amm

inist

rativ

e e

prod

uttiv

e) d

el p

ropr

io t

errit

orio

e le

loro

funz

ioni

; gli

orga

ni e

le fu

nzio

ni d

egli

enti

terr

itoria

li e

quel

li pr

inci

pali

dello

Sta

to.

Ass

ume

iniz

iativ

e pe

rson

ali p

ertin

enti,

por

ta a

ter

min

e co

mpi

ti in

mod

o ac

cura

to e

res

pons

abile

.

3

Risp

etta

le fu

nzio

ni c

onne

sse

ai r

uoli

dive

rsi n

ella

com

unità

.

Con

osce

i pr

inci

pali

serv

izi e

str

uttu

re p

rodu

ttiv

e e

cultu

rali

pres

enti

nel t

errit

orio

.

Ass

ume

iniz

iativ

e pe

rson

ali, p

orta

a te

rmin

e co

mpi

ti, v

alut

ando

anc

he g

li es

iti d

el la

voro

; sa

pian

ifica

re il

pro

prio

lavo

ro e

indi

vidu

are

alcu

ne p

riorit

à; sa

val

utar

e, c

on l’

aiut

o de

ll’ins

egna

nte,

gli

aspe

tti p

ositi

vi e

neg

ativ

i di a

lcun

e sc

elte

.

2C

onos

ce r

uoli

e fu

nzio

ni n

ella

scu

ola

e ne

lla c

omun

ità.

Ass

ume

iniz

iativ

e pe

rson

ali n

el g

ioco

e n

el la

voro

e le

affr

onta

con

impe

gno

e re

spon

sabi

lità.

1In

divi

dua

i ruo

li pr

esen

ti ne

lla c

omun

ità d

i vita

e le

rel

ativ

e fu

nzio

ni.

Sost

iene

le p

ropr

ie o

pini

oni c

on s

empl

ici a

rgom

enta

zion

i.

FA651800075G_103_160.indd 137FA651800075G_103_160.indd 137 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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138

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀ

Valu

ta t

empi

, str

umen

ti e

risor

se

rispe

tto

a un

com

pito

ass

egna

to.

5In

divi

dua

prob

lem

i, for

mul

a e

sele

zion

a so

luzi

oni, l

e at

tua

e ne

val

uta

gli e

siti, p

iani

fican

do g

li ev

entu

ali c

orre

ttiv

i.

4

Ass

ume

iniz

iativ

e pe

rson

ali

pert

inen

ti, p

orta

a t

erm

ine

com

piti

in m

odo

accu

rato

e r

espo

nsab

ile, v

alut

ando

con

acc

urat

ezza

an

che

gli e

siti d

el la

voro

; pon

dera

i di

vers

i asp

etti

conn

essi

alle

sce

lte d

a co

mpi

ere,

val

utan

done

risc

hi e

opp

ortu

nità

e le

pos

sibili

cons

egue

nze.

Repe

risce

e a

ttua

sol

uzio

ni a

pro

blem

i di e

sper

ienz

a, va

luta

ndon

e gl

i esit

i e ip

otiz

zand

o co

rret

tivi e

mig

liora

men

ti, a

nche

con

il

supp

orto

dei

par

i.

3Sa

esp

rimer

e ip

otes

i di s

oluz

ione

a p

robl

emi d

i esp

erie

nza,

attu

arle

e v

alut

arne

gli

esiti

.

Sa u

tiliz

zare

alc

une

cono

scen

ze a

ppre

se, c

on il

sup

port

o de

ll’ins

egna

nte,

per

riso

lver

e pr

oble

mi d

i esp

erie

nza;

gene

raliz

za le

sol

u-zi

oni a

pro

blem

i ana

logh

i, util

izza

ndo

sugg

erim

enti

dell’i

nseg

nant

e.

2Ri

cono

sce

situa

zion

i cer

te, p

ossib

ili, im

prob

abili,

impo

ssib

ili, le

gate

alla

con

cret

a es

perie

nza.

Sa fo

rmul

are

sem

plic

i ipo

tesi

risol

utiv

e a

sem

plic

i pro

blem

i di e

sper

ienz

a, in

divi

duar

e qu

elle

che

riti

ene

più

effic

aci e

rea

lizza

rle.

1Po

rta

a te

rmin

e i c

ompi

ti as

segn

ati; a

ssum

e in

izia

tive

spon

tane

e di

gio

co o

di l

avor

o.

Prog

etta

un

perc

orso

ope

rativ

o e

lo r

istru

ttur

a in

bas

e a

prob

le-

mat

iche

inso

rte,

tro

vand

o nu

ove

stra

tegi

e ris

olut

ive.

Coo

rdin

a l’a

ttiv

ità p

erso

nale

e/o

di

un

grup

po.

5

Sa p

iani

ficar

e az

ioni

nel

l’am

bito

per

sona

le e

del

lavo

ro, in

divi

duan

do le

prio

rità,

gius

tific

ando

le s

celte

e v

alut

ando

gli

esiti

, rep

eren

do

anch

e po

ssib

ili co

rret

tivi a

que

lli no

n so

ddisf

acen

ti.

Col

labo

ra in

un

grup

po d

i lav

oro

o di

gio

co, t

enen

do c

onto

dei

div

ersi

punt

i di v

ista

e co

nfro

ntan

do le

pro

prie

idee

con

que

lle

altr

ui.

È in

gra

do d

i ass

umer

e ru

oli d

i res

pons

abilit

à al

l’inte

rno

del g

rupp

o (c

oord

inar

e il

lavo

ro, t

ener

e i t

empi

, doc

umen

tare

il la

voro

, re

perir

e m

ater

iali

ecc.

).

Sa, c

on la

col

labo

razi

one

del g

rupp

o e

dell’i

nseg

nant

e, r

edig

ere

sem

plic

i pro

gett

i (in

divi

duaz

ione

del

risu

ltato

att

eso,

obi

ettiv

i int

er-

med

i, riso

rse

e te

mpi

nec

essa

ri, p

iani

ficaz

ione

del

le a

zion

i, rea

lizza

zion

e, v

alut

azio

ne d

egli

esiti

, doc

umen

tazi

one)

.

Con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e e

del g

rupp

o, e

ffett

ua in

dagi

ni in

con

test

i div

ersi,

indi

vidu

ando

il p

robl

ema

da a

ppro

fond

ire, g

li st

rum

enti

di in

dagi

ne, r

ealiz

zand

o le

azi

oni, r

acco

glie

ndo

e or

gani

zzan

do i

dati,

inte

rpre

tand

o i r

isulta

ti.

4

Util

izza

le c

onos

cenz

e ap

pres

e pe

r ris

olve

re p

robl

emi d

i esp

erie

nza

e ne

gen

eral

izza

le s

oluz

ioni

a c

onte

sti s

imili.

Con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e e

il su

ppor

to d

el g

rupp

o, s

a ef

fett

uare

sem

plic

i ind

agin

i su

feno

men

i soc

iali,

natu

rali

ecc.

, tra

endo

ne

sem

plic

i inf

orm

azio

ni.

Repe

risce

e a

ttua

sol

uzio

ni a

pro

blem

i di e

sper

ienz

a, va

luta

ndon

e gl

i esit

i e ip

otiz

zand

o co

rret

tivi e

mig

liora

men

ti, a

nche

con

il

supp

orto

dei

par

i.

3Sa

pia

nific

are

il pr

oprio

lavo

ro e

indi

vidu

are

alcu

ne p

riorit

à; sa

val

utar

e, c

on l’

aiut

o de

ll’ins

egna

nte,

gli

aspe

tti p

ositi

vi e

neg

ativ

i di

alcu

ne s

celte

.

Sa e

sprim

ere

ipot

esi d

i sol

uzio

ne a

pro

blem

i di e

sper

ienz

a, at

tuar

le e

val

utar

ne g

li es

iti.

2Po

rta

a te

rmin

e i c

ompi

ti as

segn

ati; s

a de

scriv

ere

le fa

si di

un

lavo

ro s

ia p

reve

ntiv

amen

te s

ia s

ucce

ssiv

amen

te e

d es

prim

e se

mpl

ici

valu

tazi

oni s

ugli

esiti

del

le p

ropr

ie a

zion

i.

1In

pre

senz

a di

un

prob

lem

a, fo

rmul

a se

mpl

ici i

pote

si di

sol

uzio

ne.

Des

criv

e se

mpl

ici f

asi d

i gio

chi o

di l

avor

o in

cui

è im

pegn

ato.

FA651800075G_103_160.indd 138FA651800075G_103_160.indd 138 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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139

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

SPIRITO DI INIZIATIVAE IMPRENDITORIALITÀ

Sa

auto

valu

tars

i, rif

lett

endo

su

l pe

rcor

so s

volto

.

5A

ssum

e in

izia

tive

nella

vita

per

sona

le e

nel

lavo

ro, v

alut

ando

asp

etti

posit

ivi e

neg

ativ

i di s

celte

div

erse

e le

pos

sibili

cons

egue

nze.

Indi

vidu

a pr

oble

mi, f

orm

ula

e se

lezi

ona

solu

zion

i, le

attu

a e

ne v

alut

a gl

i esit

i, pia

nific

ando

gli

even

tual

i cor

rett

ivi.

4Re

peris

ce e

att

ua s

oluz

ioni

a p

robl

emi d

i esp

erie

nza,

valu

tand

one

gli e

siti e

ipot

izza

ndo

corr

ettiv

i e m

iglio

ram

enti,

anc

he c

on il

su

ppor

to d

ei p

ari.

3Sa

val

utar

e, c

on l’

aiut

o de

ll’ins

egna

nte,

gli

aspe

tti p

ositi

vi e

neg

ativ

i di a

lcun

e sc

elte

.

2Es

prim

e se

mpl

ici v

alut

azio

ni s

ugli

esiti

del

le p

ropr

ie a

zion

i.

Sa p

orta

re s

empl

ici m

otiv

azio

ni a

sup

port

o de

lle s

celte

che

ope

ra e

, con

il s

uppo

rto

dell’a

dulto

, sa

form

ular

e ip

otes

i sul

le p

ossib

ili co

nseg

uenz

e di

sce

lte d

iver

se.

1So

stie

ne le

pro

prie

opi

nion

i con

sem

plic

i arg

omen

tazi

oni.

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - IDENTITÀ STORICA

Col

loca

gl

i ev

enti

stor

ici

all’in

-te

rno

degl

i or

gani

zzat

ori

spaz

io-

tem

pora

li.

Indi

vidu

a re

lazi

oni c

ausa

li e

tem

-po

rali

nei f

atti

stor

ici.

5

Con

osce

asp

etti

e pr

oces

si fo

ndam

enta

li de

lla s

toria

eur

opea

med

ieva

le, m

oder

na e

con

tem

pora

nea,

anch

e co

n po

ssib

ilità

di

aper

ture

e c

onfro

nti c

on il

mon

do a

ntic

o.

Con

osce

asp

etti

e pr

oces

si fo

ndam

enta

li de

lla s

toria

mon

dial

e, d

alla

civ

ilizza

zion

e ne

oliti

ca a

lla r

ivol

uzio

ne in

dust

riale

, alla

glo

ba-

lizza

zion

e.

Con

osce

asp

etti

e pr

oces

si es

senz

iali

della

sto

ria d

el s

uo a

mbi

ente

.

Con

osce

asp

etti

del p

atrim

onio

cul

tura

le, it

alia

no e

del

l’um

anità

, e li

sa

met

tere

in r

elaz

ione

con

i fe

nom

eni s

toric

i stu

diat

i.

4U

tiliz

za c

orre

ttam

ente

le li

nee

del t

empo

dia

cron

iche

e s

incr

onic

he r

ispet

to a

lle c

ivilt

à, ai

fatt

i e a

gli e

vent

i stu

diat

i.

Col

loca

e c

onte

stua

lizza

nel

tem

po e

nel

lo s

pazi

o st

oric

o le

prin

cipa

li ve

stig

ia d

el p

assa

to p

rese

nti n

el p

ropr

io t

errit

orio

.

3U

sa l

a lin

ea d

el t

empo

per

org

aniz

zare

inf

orm

azio

ni, c

onos

cenz

e, p

erio

di e

ind

ivid

uare

suc

cess

ioni

, con

tem

pora

neità

, dur

ate,

pe

riodi

zzaz

ioni

.

2

Util

izza

cor

rett

amen

te g

li or

gani

zzat

ori

tem

pora

li di

suc

cess

ione

, co

ntem

pora

neità

, du

rata

, ris

pett

o al

la p

ropr

ia e

sper

ienz

aco

ncre

ta.

Sa le

gger

e l’o

rolo

gio.

Con

osce

e c

ollo

ca c

orre

ttam

ente

nel

tem

po g

li av

veni

men

ti de

lla p

ropr

ia s

toria

per

sona

le e

fam

iliare

.

1

Util

izza

in m

odo

pert

inen

te g

li or

gani

zzat

ori t

empo

rali

(prim

a, do

po, o

ra).

Si o

rient

a ne

l tem

po d

ella

gio

rnat

a, or

dina

ndo

in c

orre

tta

succ

essio

ne le

prin

cipa

li az

ioni

.

Si o

rient

a ne

l tem

po d

ella

set

timan

a co

n il

supp

orto

di s

trum

enti

(ad

es. l’

orar

io s

cola

stic

o), c

ollo

cand

o co

rret

tam

ente

le p

rinci

pali

azio

ni d

i rou

tine.

Ord

ina

corr

etta

men

te i

gior

ni d

ella

set

timan

a, i m

esi, l

e st

agio

ni.

Col

loca

ord

inat

amen

te in

una

line

a de

l tem

po i

prin

cipa

li av

veni

men

ti de

lla p

ropr

ia s

toria

per

sona

le.

Dist

ingu

e av

veni

men

ti in

suc

cess

ione

e a

vven

imen

ti co

ntem

pora

nei.

FA651800075G_103_160.indd 139FA651800075G_103_160.indd 139 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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140

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - IDENTITÀ STORICA

Sa

utiliz

zare

le

fo

nti

(rep

erirl

e,

legg

erle

e c

onfro

ntar

le).

Org

aniz

za le

con

osce

nze

acqu

isi-

te in

qua

dri d

i civ

iltà,

stru

ttur

ati i

n ba

se a

i biso

gni d

ell’u

omo.

Con

front

a gl

i ev

enti

stor

ici

del

pass

ato

con

quel

li at

tual

i, in

di-

vidu

ando

ne

elem

enti

di

cont

i-nu

ità/d

iscon

tinui

tà,

som

iglia

nza/

dive

rsità

.

Col

lega

fat

ti d’

attu

alità

a e

vent

i de

l pa

ssat

o e

vice

vers

a, es

pri-

men

do v

alut

azio

ni.

5Si

info

rma

in m

odo

auto

nom

o su

fatt

i e p

robl

emi s

toric

i, anc

he m

edia

nte

l’uso

di r

isors

e di

gita

li.Pr

oduc

e in

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azio

ni s

toric

he c

on fo

nti d

i var

io g

ener

e (a

nche

dig

itali)

e le

sa

orga

nizz

are

in t

esti.

Com

pren

de t

esti

stor

ici e

li s

a rie

labo

rare

con

un

pers

onal

e m

etod

o di

stu

dio.

4In

divi

dua

le t

rasf

orm

azio

ni in

terv

enut

e ne

l tem

po e

nel

lo s

pazi

o, a

nche

util

izza

ndo

le f

onti

stor

iogr

afic

he c

he p

uò r

intr

acci

are

attr

aver

so p

erso

nali

ricer

che

nelle

bib

liote

che

e ne

l web

.

3O

rgan

izza

le in

form

azio

ni e

le c

onos

cenz

e, t

emat

izza

ndo

e us

ando

le c

once

ttua

lizza

zion

i per

tinen

ti.C

ompr

ende

i te

sti s

toric

i pro

post

i e s

a in

divi

duar

ne le

car

atte

ristic

he.

Usa

car

te g

eo-s

toric

he, a

nche

con

l’au

silio

di s

trum

enti

info

rmat

ici.

2Sa

rin

trac

ciar

e re

pert

i e fo

nti d

ocum

enta

li e

test

imon

iali

della

pro

pria

sto

ria p

erso

nale

e fa

milia

re.

1Ri

ntra

ccia

le fo

nti t

estim

onia

li e

docu

men

tali

della

pro

pria

sto

ria p

erso

nale

con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e e

dei f

amilia

ri.

5

Espo

ne o

ralm

ente

e c

on s

critt

ure

(anc

he d

igita

li) le

con

osce

nze

stor

iche

acq

uisit

e, o

pera

ndo

colle

gam

enti

e ar

gom

enta

ndo

le

prop

rie r

ifles

sioni

.U

sa le

con

osce

nze

e le

abi

lità

per

orie

ntar

si ne

lla c

ompl

essit

à de

l pre

sent

e, c

ompr

ende

opi

nion

i e c

ultu

re d

iver

se, c

apisc

e i p

ro-

blem

i fon

dam

enta

li de

l mon

do c

onte

mpo

rane

o.C

ompr

ende

asp

etti,

pro

cess

i e a

vven

imen

ti fo

ndam

enta

li de

lla s

toria

ital

iana

dal

le fo

rme

di in

sedi

amen

to e

di p

oter

e m

edie

vali

alla

fo

rmaz

ione

del

lo S

tato

uni

tario

fino

alla

nas

cita

del

la R

epub

blic

a, an

che

con

poss

ibilit

à di

ape

rtur

e e

conf

ront

i con

il m

ondo

ant

ico.

4

Risp

etto

alle

civ

iltà

stud

iate

, con

osce

gli

aspe

tti r

ileva

nti, c

onfro

nta

quad

ri di

civ

iltà

anch

e co

n il

pres

ente

e il

rec

ente

pas

sato

del

la

stor

ia d

ella

pro

pria

com

unità

.In

divi

dua

le t

rasf

orm

azio

ni in

terv

enut

e ne

l tem

po e

nel

lo s

pazi

o, a

nche

util

izza

ndo

le f

onti

stor

iogr

afic

he c

he p

uò r

intr

acci

are

attr

aver

so p

erso

nali

ricer

che

nelle

bib

liote

che

e ne

l web

.C

ollo

ca e

con

test

ualiz

za n

el te

mpo

e n

ello

spa

zio

stor

ico

le p

rinci

pali

vest

igia

del

pas

sato

pre

sent

i nel

pro

prio

terr

itorio

; indi

vidu

a le

con

tinui

tà t

ra p

assa

to e

pre

sent

e ne

lle c

ivilt

à co

ntem

pora

nee.

3

Rico

nosc

e el

emen

ti sig

nific

ativ

i del

pas

sato

del

suo

am

bien

te d

i vita

.Ri

cono

sce

ed e

splo

ra in

mod

o vi

a vi

a pi

ù ap

prof

ondi

to le

tra

cce

stor

iche

pre

sent

i nel

ter

ritor

io e

com

pren

de l’

impo

rtan

za d

el

patr

imon

io a

rtist

ico

e cu

ltura

le.

Indi

vidu

a le

rel

azio

ni t

ra g

rupp

i um

ani e

con

test

i spa

zial

i.Ra

ccon

ta i

fatt

i stu

diat

i e s

a pr

odur

re s

empl

ici t

esti

stor

ici, a

nche

con

riso

rse

digi

tali.

Com

pren

de a

vven

imen

ti, fa

tti e

feno

men

i del

le s

ocie

tà e

civ

iltà

che

hann

o ca

ratt

eriz

zato

la s

toria

del

l’um

anità

dal

Pal

eolit

ico

alla

fin

e de

l mon

do a

ntic

o, c

on p

ossib

ilità

di a

pert

ura

e di

con

front

o co

n la

con

tem

pora

neità

.C

ompr

ende

asp

etti

fond

amen

tali

del p

assa

to d

ell’It

alia

dal

Pal

eolit

ico

alla

fine

del

l’impe

ro r

oman

o d’

Occ

iden

te, c

on p

ossib

ilità

di

aper

tura

e d

i con

front

o co

n la

con

tem

pora

neità

.

2

Indi

vidu

a le

tra

sfor

maz

ioni

inte

rven

ute

nelle

prin

cipa

li st

rutt

ure

(soc

iali,

polit

iche

, tec

nolo

gich

e, c

ultu

ali,

econ

omic

he)

rispe

tto

alla

st

oria

loca

le n

ell’a

rco

dell’u

ltim

o se

colo

, util

izza

ndo

repe

rti e

font

i div

erse

e m

ette

a c

onfro

nto

le s

trut

ture

odi

erne

con

que

lle

del p

assa

to.

Con

osce

feno

men

i ess

enzi

ali d

ella

sto

ria d

ella

Ter

ra e

del

l’evo

luzi

one

dell’u

omo

e st

rutt

ure

orga

nizz

ativ

e um

ane

della

pre

istor

ia

e de

lle p

rime

civi

ltà a

ntic

he.

1In

divi

dua

le p

rinci

pali

tras

form

azio

ni o

pera

te d

al t

empo

in o

gget

ti, a

nim

ali, p

erso

ne.

FA651800075G_103_160.indd 140FA651800075G_103_160.indd 140 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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141

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - PATRIMONIO ARTISTICO E MUSICALE

Util

izza

voc

e, s

trum

enti

e nu

ove

tecn

olog

ie p

er p

rodu

rre,

anc

he in

m

odo

crea

tivo,

mes

sagg

i mus

ical

i.

5

Part

ecip

a in

mod

o at

tivo

alla

rea

lizza

zion

e di

esp

erie

nze

mus

ical

i att

rave

rso

l’ese

cuzi

one

e l’in

terp

reta

zion

e di

bra

ni s

trum

enta

li e

voca

li ap

part

enen

ti a

gene

ri e

cultu

re d

iffer

enti.

Usa

div

ersi

siste

mi d

i not

azio

ne fu

nzio

nali

alla

lett

ura,

all’a

nalis

i e a

lla r

ipro

duzi

one

di b

rani

mus

ical

i.

È in

gra

do d

i ide

are

e re

aliz

zare

, anc

he a

ttra

vers

o l’im

prov

visa

zion

e o

part

ecip

ando

a p

roce

ssi d

i ela

bora

zion

e co

llett

iva,

mes

sagg

i m

usic

ali e

mul

timed

iali,

nel c

onfro

nto

criti

co c

on m

odel

li ap

part

enen

ti al

pat

rimon

io m

usic

ale,

util

izza

ndo

anch

e sis

tem

i inf

orm

atic

i.

4Es

egue

col

lett

ivam

ente

e in

divi

dual

men

te b

rani

voc

ali/s

trum

enta

li an

che

polif

onic

i, cu

rand

o in

tona

zion

e, e

spre

ssiv

ità, i

nter

pret

a-zi

one.

3

Espl

ora

dive

rse

poss

ibilit

à es

pres

sive

della

voc

e, d

i ogg

etti

sono

ri e

stru

men

ti m

usic

ali, i

mpa

rand

o ad

asc

olta

re s

e st

esso

e g

li al

tri;

fa u

so d

i for

me

di n

otaz

ione

ana

logi

che

o co

dific

ate.

Art

icol

a co

mbi

nazi

oni t

imbr

iche

, ritm

iche

e m

elod

iche

, app

lican

do s

chem

i ele

men

tari;

le e

segu

e co

n la

voc

e, il

cor

po e

gli

stru

men

-ti,

ivi c

ompr

esi q

uelli

della

tec

nolo

gia

info

rmat

ica.

Impr

ovvi

sa li

bera

men

te e

in m

odo

crea

tivo,

impa

rand

o gr

adua

lmen

te a

dom

inar

e te

cnic

he e

mat

eria

li.

Eseg

ue, d

a so

lo e

in g

rupp

o, s

empl

ici b

rani

voc

ali o

str

umen

tali,

appa

rten

enti

a ge

neri

e cu

lture

diff

eren

ti, u

tiliz

zand

o an

che

stru

-m

enti

dida

ttic

i e a

utoc

ostr

uiti.

2Ri

prod

uce

even

ti so

nori

e se

mpl

ici b

rani

mus

ical

i, anc

he in

gru

ppo,

con

str

umen

ti no

n co

nven

zion

ali e

con

venz

iona

li; ca

nta

in c

oro

man

tene

ndo

una

sodd

isfac

ente

sin

toni

a co

n gl

i altr

i.

1Pr

oduc

e ev

enti

sono

ri ut

ilizza

ndo

stru

men

ti no

n co

nven

zion

ali; c

anta

in c

oro.

Si m

uove

seg

uend

o rit

mi, e

li s

a rip

rodu

rre.

Dist

ingu

e e

clas

sific

a gl

i ele

men

ti ba

se d

el l

ingu

aggi

o m

usic

ale,

an-

che

rispe

tto

al c

onte

sto

stor

ico

e cu

ltura

le.

5In

tegr

a co

n al

tri s

aper

i e a

ltre

prat

iche

art

istic

he le

pro

prie

esp

erie

nze

mus

ical

i, se

rven

dosi

anch

e di

app

ropr

iati

codi

ci e

sist

emi

di c

odifi

ca.

4D

istin

gue

gli e

lem

enti

basil

ari d

el li

ngua

ggio

mus

ical

e, a

nche

all’i

nter

no d

i bra

ni m

usic

ali.

Sa s

criv

ere

e le

gger

e le

not

e; s

a ut

ilizza

re s

empl

ici s

part

iti p

er l’

esec

uzio

ne v

ocal

e e

stru

men

tale

.

3

Espl

ora,

disc

rimin

a ed

ela

bora

eve

nti s

onor

i dal

pun

to d

i vist

a qu

alita

tivo,

spa

zial

e e

in r

iferim

ento

alla

loro

font

e.

Rico

nosc

e gl

i ele

men

ti co

stitu

tivi d

i un

sem

plic

e br

ano

mus

ical

e.

Asc

olta

, inte

rpre

ta e

des

criv

e br

ani m

usic

ali d

i div

erso

gen

ere.

2C

onos

ce la

not

azio

ne m

usic

ale

e la

sa

rapp

rese

ntar

e co

n la

voc

e e

con

i più

sem

plic

i str

umen

ti co

nven

zion

ali.

1D

istin

gue

alcu

ne c

arat

teris

tiche

fond

amen

tali

dei s

uoni

.

FA651800075G_103_160.indd 141FA651800075G_103_160.indd 141 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

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142

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - PATRIMONIO ARTISTICO E MUSICALE

Util

izza

tec

nich

e, c

odic

i ed

ele

-m

enti

del

lingu

aggi

o ic

onic

o pe

r cr

eare

, rie

labo

rare

e s

perim

enta

-re

imm

agin

i e fo

rme.

5

Real

izza

ela

bora

ti pe

rson

ali e

cre

ativ

i sul

la b

ase

di u

n’id

eazi

one

e pr

oget

tazi

one

orig

inal

e, a

pplic

ando

le c

onos

cenz

e e

le r

egol

e de

l lin

guag

gio

visiv

o, s

cegl

iend

o in

mod

o fu

nzio

nale

tec

nich

e e

mat

eria

li di

ffere

nti,

anch

e co

n l’in

tegr

azio

ne d

i più

med

ia e

cod

ici

espr

essiv

i.

Padr

oneg

gia

gli e

lem

enti

prin

cipa

li de

l lin

guag

gio

visiv

o, le

gge

e co

mpr

ende

i sig

nific

ati d

i im

mag

ini s

tatic

he e

in m

ovim

ento

, di f

ilmat

i au

diov

isivi

e d

i pro

dott

i mul

timed

iali.

4

Prod

uce

man

ufat

ti gr

afic

i, pl

astic

i, pi

ttor

ici,

utiliz

zand

o te

cnic

he, m

ater

iali,

stru

men

ti di

vers

i e r

ispet

tand

o al

cune

sem

plic

i reg

ole

esec

utiv

e (p

ropo

rzio

ni, u

so d

ello

spa

zio

nel f

oglio

, uso

del

col

ore,

app

licaz

ione

ele

men

tare

del

la p

rosp

ettiv

a ec

c.).

Util

izza

le t

ecno

logi

e pe

r pr

odur

re o

gget

ti ar

tistic

i, in

tegr

ando

le d

iver

se m

odal

ità e

spre

ssiv

e e

i div

ersi

lingu

aggi

, con

il s

uppo

rto

dell’i

nseg

nant

e e

del g

rupp

o di

lavo

ro.

3U

tiliz

za le

con

osce

nze

e le

abi

lità

rela

tive

al li

ngua

ggio

visi

vo p

er p

rodu

rre

varie

tip

olog

ie d

i tes

ti vi

sivi (

espr

essiv

i, na

rrat

ivi,

rap-

pres

enta

tivi e

com

unic

ativ

i) e

riela

bora

re in

mod

o cr

eativ

o le

imm

agin

i con

mol

tepl

ici t

ecni

che,

mat

eria

li e

stru

men

ti (g

rafic

o-es

pres

sivi, p

ittor

ici e

pla

stic

i, ma

anch

e au

diov

isivi

e m

ultim

edia

li).

2Pr

oduc

e og

gett

i att

rave

rso

tecn

iche

esp

ress

ive

dive

rse

(pla

stic

a, pi

ttor

ica,

mul

timed

iale

, mus

ical

e), s

e gu

idat

o, m

ante

nend

o l’a

tti-

nenz

a co

n il

tem

a pr

opos

to.

1Pr

oduc

e og

gett

i att

rave

rso

la m

anip

olaz

ione

di m

ater

iali,

con

la g

uida

del

l’inse

gnan

te.

Dise

gna

spon

tane

amen

te, e

sprim

endo

sen

sazi

oni e

d em

ozio

ni; s

otto

la g

uida

del

l’inse

gnan

te, d

isegn

a es

prim

endo

des

criz

ioni

.

Ana

lizza

test

i ico

nici

, visi

vi e

lett

e-ra

ri in

divi

duan

done

stil

i e g

ener

i.

5A

naliz

za e

des

criv

e be

ni c

ultu

rali,

imm

agin

i sta

tiche

e m

ultim

edia

li, ut

ilizza

ndo

il lin

guag

gio

appr

opria

to.

4D

istin

gue,

in u

n te

sto

icon

ico-

visiv

o, g

li el

emen

ti fo

ndam

enta

li de

l lin

guag

gio

visu

ale,

indi

vidu

ando

ne il

sig

nific

ato,

con

l’ai

uto

dell’i

n-se

gnan

te.

3

È in

gra

do d

i oss

erva

re, e

splo

rare

, des

criv

ere

e le

gger

e im

mag

ini (

qual

i ope

re d

’art

e, f

otog

rafie

, man

ifest

i, fu

met

ti) e

mes

sagg

i m

ultim

edia

li (q

uali

spot

, bre

vi fi

lmat

i, vid

eocl

ip e

cc.).

Indi

vidu

a i p

rinci

pali

aspe

tti f

orm

ali d

ell’o

pera

d’a

rte;

app

rezz

a le

ope

re a

rtist

iche

e a

rtig

iana

li pr

oven

ient

i da

cultu

re d

iver

se d

alla

pr

opria

.

2O

sser

va o

pere

d’a

rte

figur

ativ

a ed

esp

rime

appr

ezza

men

ti pe

rtin

enti.

Segu

e fil

m a

datt

i alla

sua

età

, rife

rend

one

gli e

lem

enti

prin

cipa

li ed

esp

rimen

do a

ppre

zzam

enti

pers

onal

i.

1Sa

des

criv

ere,

su

dom

ande

stim

olo,

gli

elem

enti

dist

ingu

enti

di im

mag

ini d

iver

se: d

isegn

i, fot

o, p

ittur

e, fi

lm d

’ani

maz

ione

e n

on.

Dist

ingu

e fo

rme,

col

ori e

d el

emen

ti fig

urat

ivi p

rese

nti i

n im

mag

ini s

tatic

he d

i div

erso

tip

o.

FA651800075G_103_160.indd 142FA651800075G_103_160.indd 142 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 41: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

143

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - PATRIMONIO ARTISTICO

E MUSICALE

Legg

e,

inte

rpre

ta

ed

espr

ime

appr

ezza

men

ti e

valu

tazi

oni

su

feno

men

i art

istic

i di v

ario

gen

ere

(mus

ical

e, v

isivo

, lett

erar

io).

Espr

ime

valu

tazi

oni

criti

che

su

mes

sagg

i vei

cola

ti da

cod

ici m

ul-

timed

iali,

artis

tici,

audi

ovisi

vi e

cc.

(film

, pr

ogra

mm

i TV

, pu

bblic

ità

ecc.

).

5

Com

pren

de e

val

uta

even

ti, m

ater

iali,

oper

e m

usic

ali,

ricon

osce

ndon

e i s

igni

ficat

i, an

che

in r

elaz

ione

alla

pro

pria

esp

erie

nza

mus

i-ca

le e

ai d

iver

si co

ntes

ti st

oric

o-cu

ltura

li.

Legg

e le

ope

re p

iù s

igni

ficat

ive

prod

otte

nel

l’art

e an

tica,

med

ieva

le, m

oder

na e

con

tem

pora

nea,

sape

ndol

e co

lloca

re n

ei r

ispet

tivi

cont

esti

stor

ici,

cultu

rali

e am

bien

tali;

ricon

osce

il v

alor

e cu

ltura

le d

i im

mag

ini,

di o

pere

e d

i ogg

etti

artig

iana

li pr

odot

ti in

pae

si di

vers

i dal

pro

prio

.

Rico

nosc

e gl

i ele

men

ti pr

inci

pali

del p

atrim

onio

cul

tura

le, a

rtist

ico

e am

bien

tale

del

pro

prio

ter

ritor

io e

d è

sens

ibile

ai p

robl

emi

della

sua

tut

ela

e co

nser

vazi

one.

4In

divi

dua

i ben

i cul

tura

li, am

bien

tali,

di a

rte

appl

icat

a pr

esen

ti ne

l ter

ritor

io, o

pera

ndo,

con

l’ai

uto

dell’i

nseg

nant

e, u

na p

rima

clas

-sif

icaz

ione

.

Espr

ime

sem

plic

i giu

dizi

est

etic

i su

bran

i mus

ical

i, ope

re d

’art

e, o

pere

cin

emat

ogra

fiche

.

3C

onos

ce i

prin

cipa

li be

ni a

rtist

ico-

cultu

rali

pres

enti

nel p

ropr

io te

rrito

rio e

man

ifest

a se

nsib

ilità

e ris

pett

o pe

r la

loro

sal

vagu

ardi

a.

2

Nel

l’asc

olto

di b

rani

mus

ical

i, esp

rime

appr

ezza

men

ti no

n so

ltant

o ris

pett

o al

le s

olle

cita

zion

i em

otiv

e, m

a an

che

sull’a

spet

to e

ste-

tico

(ad

es. c

onfro

ntan

do g

ener

i div

ersi)

.

Oss

erva

ope

re d

’art

e fig

urat

iva

ed e

sprim

e ap

prez

zam

enti

pert

inen

ti.

Segu

e fil

m a

datt

i alla

sua

età

, rife

rend

one

gli e

lem

enti

prin

cipa

li ed

esp

rimen

do a

ppre

zzam

enti

pers

onal

i.

1A

scol

ta b

rani

mus

ical

i e li

com

men

ta d

al p

unto

di v

ista

delle

sol

leci

tazi

oni e

mot

ive.

Dise

gna

spon

tane

amen

te, e

sprim

endo

sen

sazi

oni e

d em

ozio

ni; s

otto

la g

uida

del

l’inse

gnan

te, d

isegn

a es

prim

endo

des

criz

ioni

.

FA651800075G_103_160.indd 143FA651800075G_103_160.indd 143 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 42: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

144

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - ESPRESSIONE CORPOREA

Coo

rdin

a az

ioni

e s

chem

i mot

ori

e ut

ilizza

str

umen

ti gi

nnic

i.

cons

apev

ole

delle

pro

prie

com

pete

nze

mot

orie

sia

nei

pun

ti di

forz

a sia

nei

lim

iti.

Util

izza

le a

bilit

à m

otor

ie e

spo

rtiv

e ac

quisi

te a

datt

ando

il m

ovim

ento

in s

ituaz

ione

.

4C

oord

ina

azio

ni, s

chem

i mot

ori, g

esti

tecn

ici, c

on b

uon

auto

cont

rollo

e s

uffic

ient

e de

stre

zza.

Util

izza

in m

anie

ra a

ppro

pria

ta a

ttre

zzi g

inni

ci e

spa

zi d

i gio

co.

3

Acq

uisis

ce c

onsa

pevo

lezz

a di

attr

aver

so la

per

cezi

one

del p

ropr

io c

orpo

e la

pad

rona

nza

degl

i sch

emi m

otor

i e p

ostu

rali,

nel

cont

inuo

ada

ttam

ento

alle

var

iabi

li sp

azia

li e

tem

pora

li co

ntin

gent

i.

Sper

imen

ta u

na p

lura

lità

di e

sper

ienz

e ch

e pe

rmet

tono

di m

atur

are

com

pete

nze

di g

ioco

spor

t, an

che

com

e or

ient

amen

to a

lla

futu

ra p

ratic

a sp

ortiv

a.

Sper

imen

ta, in

form

a se

mpl

ifica

ta e

pro

gres

sivam

ente

sem

pre

più

com

ples

sa, d

iver

se g

estu

alità

tec

nich

e.

2C

oord

ina

tra

loro

alc

uni s

chem

i mot

ori d

i bas

e co

n di

scre

to a

utoc

ontr

ollo

.

Util

izza

cor

rett

amen

te g

li at

trez

zi g

inni

ci e

gli

spaz

i di g

ioco

sec

ondo

le c

onse

gne

dell’i

nseg

nant

e.

1

Indi

vidu

a le

car

atte

ristic

he e

ssen

zial

i del

pro

prio

cor

po n

ella

sua

glo

balit

à (d

imen

sioni

, for

ma,

posiz

ione

, pes

o ec

c.).

Indi

vidu

a e

ricon

osce

le v

arie

par

ti de

l cor

po s

u di

e gl

i altr

i.

Usa

il

prop

rio c

orpo

risp

etto

alle

var

iant

i sp

azia

li (v

icin

o-lo

ntan

o, d

avan

ti-di

etro

, sop

ra-s

otto

, alto

-bas

so, c

orto

-lung

o, g

rand

e-pi

ccol

o, s

inist

ra-d

estr

a, pi

eno-

vuot

o) e

tem

pora

li (p

rima-

dopo

, con

tem

pora

neam

ente

, vel

oce-

lent

o).

Indi

vidu

a le

var

iazi

oni f

isiol

ogic

he d

el p

ropr

io c

orpo

(re

spira

zion

e, s

udor

azio

ne)

nel p

assa

ggio

dal

la m

assim

a at

tività

allo

sta

to d

i ril

assa

men

to.

Con

osce

l’am

bien

te (

spaz

io)

in r

appo

rto

al p

ropr

io c

orpo

e s

a m

uove

rsi i

n es

so.

Padr

oneg

gia

gli s

chem

i mot

ori d

i bas

e: s

trisc

iare

, rot

olar

e, c

amm

inar

e, c

orre

re, s

alta

re, la

ncia

re, m

irare

, arr

ampi

cars

i, don

dola

rsi e

cc.

Eseg

ue s

empl

ici c

onse

gne

in r

elaz

ione

agl

i sch

emi m

otor

i di b

ase

(cam

min

are,

cor

rere

, sal

tare

, rot

olar

e, s

trisc

iare

, lanc

iare

ecc

.).

FA651800075G_103_160.indd 144FA651800075G_103_160.indd 144 11/01/13 17:2211/01/13 17:22

Page 43: Verifica, valutazione e certificazionemedia.pearsonitalia.it/0.504706_1400833837.pdf · Abbiamo anche detto che la competenza è costituita da conoscenze e abilità, anche se queste,

145

COMPETENZA CHIAVE DI

RIFERIMENTO

CR

ITER

IEV

IDEN

ZE

LIVELLO ATTRIBUITO

DES

CR

ITTO

RI E

LIV

ELLI

DI P

AD

RON

AN

ZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE - ESPRESSIONE CORPOREA

Part

ecip

a a

gioc

hi r

ispet

tand

o le

re

gole

e g

este

ndo

ruol

i ed

even

-tu

ali c

onfli

tti.

5U

tiliz

za g

li as

pett

i com

unic

ativ

o-re

lazi

onal

i del

ling

uagg

io m

otor

io p

er e

ntra

re in

rel

azio

ne c

on g

li al

tri,

prat

ican

do a

ttiv

amen

te,

inol

tre,

i va

lori

spor

tivi (

fair

play

) co

me

mod

alità

di r

elaz

ione

quo

tidia

na e

di r

ispet

to d

elle

reg

ole.

4

Part

ecip

a a

gioc

hi d

i mov

imen

to, g

ioch

i tra

dizi

onal

i, gi

ochi

spo

rtiv

i di s

quad

ra, r

ispet

tand

o au

tono

mam

ente

le r

egol

e, i

com

pagn

i, le

str

uttu

re.

Con

osce

le r

egol

e es

senz

iali

di a

lcun

e di

scip

line

spor

tive.

Ges

tisce

i di

vers

i ruo

li as

sunt

i nel

gru

ppo

e i m

omen

ti di

con

flitt

ualit

à se

nza

reaz

ioni

fisic

he, n

é ag

gres

sive,

verb

ali.

3A

gisc

e ris

pett

ando

i cr

iteri

base

di s

icur

ezza

per

e pe

r gl

i altr

i, sia

nel

mov

imen

to s

ia n

ell’u

so d

egli

attr

ezzi

, e t

rasf

erisc

e ta

le

com

pete

nza

nell’a

mbi

ente

sco

last

ico

ed e

xtra

scol

astic

o.

Com

pren

de, a

ll’int

erno

del

le v

arie

occ

asio

ni d

i gio

co e

di s

port

, il v

alor

e de

lle r

egol

e e

l’impo

rtan

za d

i risp

etta

rle.

2Pa

rtec

ipa

a gi

ochi

di m

ovim

ento

tra

dizi

onal

i e d

i squ

adra

, seg

uend

o le

reg

ole

e le

istr

uzio

ni im

part

ite d

all’in

segn

ante

o d

ai c

om-

pagn

i più

gra

ndi;

acce

tta

i ruo

li af

fidat

igli

nei g

ioch

i, se

gue

le o

sser

vazi

oni d

egli

adul

ti e

i lim

iti d

a es

si im

part

iti n

ei m

omen

ti di

co

nflit

tual

ità.

1Ri

spet

ta le

reg

ole

dei g

ioch

i.

Util

izza

il mov

imen

to c

ome

espr

es-

sione

di s

tati

d’an

imo

dive

rsi.

5U

tiliz

za le

abi

lità

mot

orie

e s

port

ive

acqu

isite

ada

ttan

do il

mov

imen

to in

situ

azio

ne.

Util

izza

gli

aspe

tti c

omun

icat

ivo-

rela

zion

ali d

el li

ngua

ggio

mot

orio

per

ent

rare

in r

elaz

ione

con

gli

altr

i.

4U

tiliz

za il

mov

imen

to a

nche

per

rap

pres

enta

re e

com

unic

are

stat

i d’a

nim

o, n

elle

rap

pres

enta

zion

i tea

tral

i, ne

ll’acc

ompa

gnam

ento

di

bra

ni m

usic

ali, n

ella

dan

za, u

tiliz

zand

o su

gger

imen

ti de

ll’ins

egna

nte.

3U

tiliz

za il

ling

uagg

io c

orpo

reo

e m

otor

io p

er c

omun

icar

e ed

esp

rimer

e i p

ropr

i sta

ti d’

anim

o, a

nche

att

rave

rso

la d

ram

mat

izza

zion

e e

le e

sper

ienz

e rit

mic

o-m

usic

ali e

cor

eutic

he.

2U

tiliz

za il

cor

po e

il m

ovim

ento

per

esp

rimer

e vi

ssut

i e s

tati

d’an

imo

e ne

lle d

ram

mat

izza

zion

i.

1U

tiliz

za il

cor

po p

er e

sprim

ere

sens

azio

ni, e

moz

ioni

, per

acc

ompa

gnar

e rit

mi,

bran

i mus

ical

i, ne

l gio

co s

imbo

lico

e ne

lle d

ram

ma-

tizza

zion

i.

Ass

ume

com

port

amen

ti co

rret

ti da

l pun

to d

i vist

a ig

ieni

co-s

anita

-rio

e d

ella

sic

urez

za d

i sé

e de

gli

altr

i.

5

Rico

nosc

e, r

icer

ca e

app

lica

a se

ste

sso

com

port

amen

ti di

pro

moz

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Questa griglia assume come elementi di osservazione le “evidenze” del curricolo riferite alle diverse competenze chiave, e come criteri le voci dei livelli di padronan-za che fanno capo alle diverse evidenze. In pratica, evidenze e livelli di competenza del curricolo vengono trasformati in griglia di osservazione.

La griglia è uno strumento di lavoro e può essere utilizzata in modo flessibile, a seconda della composizione dell’UDA. Possono essere utilizzate tutte o alcune voci, altre possono essere modificate e ne possono essere aggiunte di nuove.

Alcuni criteri riferiti alle competenze di Comunicazione nella madrelingua, Im-parare a imparare e Spirito di iniziativa e imprenditorialità possono essere utilizzati anche per la valutazione della fase di riflessione-ricostruzione-autovalutazione, re-alizzata mediante la relazione finale.

Le voci proposte per la valutazione del prodotto possono senz’altro variare a se-conda del tipo di prodotto e delle sue caratteristiche, ed essere integrate anche con valutazioni più precise e pertinenti, tarate sulle specifiche dell’oggetto.

I criteri di valutazione del prodotto potranno inoltre efficacemente concorrere alla valutazione delle competenze a cui specificamente esso si riferisce (ad esempio, se il prodotto è un manufatto o una ricerca di tipo tecnico-scientifico, servirà a mettere in luce le competenze in scienza e tecnologia; se il prodotto è un’indagine sociale, servirà a supportare la valutazione in matematica – gli strumenti statistici –,le competenze sociali e civiche ecc.).

I criteri di osservazione sono rappresentati dalle evidenze della competenza con-tenute nelle rubriche; i campi di osservazione descrivono i livelli di padronanza rispetto alle diverse evidenze e sono ripresi dai 5 livelli delle rubriche (cfr gli esempi di curricolo all’indirizzo: www.pearson.it/ladidatticapercompetenze).

In questo modo, in base alla padronanza che l’allievo avrà evidenziato nello svolgimento dell’UDA, sarà possibile valutare il suo lavoro immediatamente collo-candolo su uno dei cinque livelli delle rubriche. L’allievo potrà, nei diversi descritto-ri, collocarsi su una gamma omogenea (ad esempio, sempre sul livello 5), oppure in livelli diversi su evidenze diverse. La valutazione generale rispetto alla competenza in quella UDA risulterà da una ponderazione delle differenti risultanze.

Ne scaturirà un profilo di valutazione che, messo insieme ad altri elementi rac-colti nel tempo (UDA, compiti significativi, esperienze ecc.), potrà contribuire pro-gressivamente a costruire quel profilo generale della padronanza dell’allievo, che intercetterà i livelli della rubrica.

Abbiamo visto che un’UDA serve a mettere a fuoco aspetti di diverse competen-ze, ma una sola certamente non basta a costruire la padronanza della competenza. Infatti, la competenza è una dimensione evolutiva che si costruisce in tempi medio-lunghi e per questo serve un lavoro sistematico, intenzionale, protratto nel tempo per permettere agli allievi di acquisire le conoscenze e le abilità, ma anche di im-parare a utilizzarle per risolvere problemi e gestire consapevolmente situazioni in autonomia e responsabilità, relazionandosi con gli altri.

Quindi, i giudizi di diverse UDA condotte nel tempo su prove e in contesti diversi, i compiti significativi, le osservazioni sul lavoro quotidiano e ordinario dell’allievo alimenteranno tutti quel profilo generale che sarà messo a confronto con i profili

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3 La citazione è tratta dal saggio Che cos’è la cultura (1908) di Gaetano Salvemini (1873-1957).

dei livelli della rubrica. Nessun allievo avrà un profilo generale identico e sovrap-ponibile ai livelli della rubrica, come abbiamo già detto; tuttavia gli sarà attribuito il livello che meglio comprende e rispecchia il suo profilo generale.

Abbiamo già avuto modo di dire che la valutazione dell’UDA può servire a va-lutare, oltre che la competenza, anche il profitto. Poiché nell’UDA si costruiscono conoscenze, abilità e competenze e, infatti, certamente serve a valutare anche il profitto, anzi la valutazione avrà quella sensibilità e completezza maggiore che le deriva dall’aver apprezzato l’alunno in situazione. Nell’esempio di UDA che abbiamo riportato nel capitolo precedente, è stato anche previsto nell’apparato di valutazione che l’UDA sia utilizzata per la valutazione di profitto del singolo docente coinvolto e abbia un certo peso nella valutazione finale. Altra avvertenza: gli aspetti mera-mente legati a conoscenze e abilità possono essere valutati dai singoli docenti inte-ressati, ma la competenza è sempre oggetto di valutazione collegiale, poiché solo la visione concertata di più persone che abbiano potuto osservare l’alunno in contesti significativi diversi potrà esprimere una valutazione attendibile della competenza.

6. Conclusioni

È bene ribadire ancora una volta che l’approccio per competenze non significa che non si devono dare conoscenze. Tuttavia occorre tener presente che oggi la scuola non è più l’unica agenzia che fornisce conoscenza: il suo compito specifico è piuttosto quello di offrire metodi per acquisire conoscenza, per organizzarla in sistemi significativi e per contestualizzarla nell’esperienza.

I contenuti sono veicoli e strumenti di competenza, non fini; vanno operate scel-te per la selezione dei saperi essenziali e quindi è necessario uno sforzo di ricerca di metodologie, tecniche didattiche e atteggiamenti educativi che permettano che questi saperi – fatti di contenuti, concetti, teorie, principi – diventino conoscenza, ovvero capitale permanente della persona, possano supportare le abilità e, insieme a queste, fornire i mattoni per la competenza.

Perché insegnare per competenze?

• Perché sono il significato e lo scopo per cui si apprende.

• Perché sono ciò che effettivamente «resta in noi dopo che abbiamo dimenticato tutto quello che avevamo imparato»3.

• Perché permettono di valorizzare l’esperienza, costruire l’apprendimento attra-verso di essa e rappresentarla tramite la parola che opera riflessione.

• Perché è per questo che gli allievi ci vengono affidati dalla società, per aiutarli a diventare persone e cittadini autonomi e responsabili, capaci di realizzazione personale e sociale, cittadinanza attiva, inclusione; senza ciò nessun apprendi-mento, e prima ancora nessun insegnamento, hanno senso e significato.

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Intesa in Conferenza Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 (istruzione e formazione professionale)

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Sito web dove reperire esperienze e materiali sulle competenze: www.piazzadellecompetenze.net.

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