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Verbale di Seduta COMUNE DI DEL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA P.G. n. 58/2006 L'anno duemilacinque addì 21 - ventuno - del mese di dicembre alle ore 17.00 nella sala consiliare, ritualmente convocato, si è riunito il Consiglio Comunale. All'appello erano presenti i seguenti Consiglieri DELRIO Graziano Si OLIVO Antonio Si ANCESCHI Alessandro Si POLI Mario Si BALDI Carlo No PRANDI Marco Si BALLARINI Ivano Si PRATI Gianni No BEDOGNI Giuliano No RINALDI Carla Si COLOSIMO Francesco G. Si RINALDI Nando Si CORRADINI Achille No RIVA Matteo Si CORRADINI Franco Si RIZZO Antonio No CORSI Romano No SALSI Laura in Bini No D'ANDREA Ernesto Si SALSI Roberto Si DE LUCIA Carmine Si SASSI Matteo No DONELLI Paola Si SCARPINO Salvatore Si EBOLI Marco Si VECCHI Luca No FANTINI Marco Si VENA Donato Si FERRIGNO Alberto Si ZINI Sebastiano Si FORNACIARI Marco No FOSSA Gabriele No FERRETTI Franco No GIAMPAOLI Vanda No PEDRONI Gina Si GRASSI Prospero No SANTEL Alberto Si GRILLONE Innocenza No MALAGOLI Angelo No LA SALA Giovanni Battista No SASSI Iuna Si LOMBARDINI Tommaso Si FERRARI Ugo Si MALATO Emiliano Si COLZI Carla Maria Si MARZIANI Marco No MONTANARI Giuseppina No MONDUCCI Mario Si CATELLANI Giovanni No MONTANARI Valeria Si SPADONI Uberto No SALSI Annarita No Consiglieri presenti: 25 Presiede: RINALDI Nando Segretario : REBUTTATO Domenico

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Verbale di Seduta COMUNE DI DEL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA REGGIO EMILIA

P.G. n. 58/2006

L'anno duemilacinque addì 21 - ventuno - del mese di dicembre alle ore 17.00 nella sala consiliare, ritualmente convocato, si è riunito il Consiglio Comunale. All'appello erano presenti i seguenti Consiglieri

DELRIO Graziano Si OLIVO Antonio Si ANCESCHI Alessandro Si POLI Mario Si BALDI Carlo No PRANDI Marco Si BALLARINI Ivano Si PRATI Gianni NoBEDOGNI Giuliano No RINALDI Carla Si COLOSIMO Francesco G. Si RINALDI Nando Si CORRADINI Achille No RIVA Matteo Si CORRADINI Franco Si RIZZO Antonio NoCORSI Romano No SALSI Laura in Bini NoD'ANDREA Ernesto Si SALSI Roberto Si DE LUCIA Carmine Si SASSI Matteo NoDONELLI Paola Si SCARPINO Salvatore Si EBOLI Marco Si VECCHI Luca NoFANTINI Marco Si VENA Donato Si FERRIGNO Alberto Si ZINI Sebastiano Si FORNACIARI Marco No FOSSA Gabriele No FERRETTI Franco NoGIAMPAOLI Vanda No PEDRONI Gina Si GRASSI Prospero No SANTEL Alberto Si GRILLONE Innocenza No MALAGOLI Angelo NoLA SALA Giovanni Battista No SASSI Iuna Si LOMBARDINI Tommaso Si FERRARI Ugo Si MALATO Emiliano Si COLZI Carla Maria Si MARZIANI Marco No MONTANARI Giuseppina NoMONDUCCI Mario Si CATELLANI Giovanni NoMONTANARI Valeria Si SPADONI Uberto No SALSI Annarita No

Consiglieri presenti: 25

Presiede: RINALDI Nando Segretario : REBUTTATO Domenico

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INDICE INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE MATTEO SASSI IN ORDINE ALL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO DENOMINATO “SCREENING E INTERVENTO A FAVORE DI BAMBINI CON DIFFICOLTA’ NEI PREREQUISITI AGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI”. (I.D. N. 279).

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INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE MARCO FANTINI IN ORDINE ALLA VENDITA PRESSO LE F.C.R. DI PRODOTTI DELLA GEMMOTERAPIA E FIORI DI BACH (I.D. N. 280).

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INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE GABRIELE FOSSA IN ORDINE ALLA SITUAZIONE DELL’AEROCLUB DI REGGIO EMILIA ED ALLE STRATEGIE AEROPORTUALI REGGIANE - TRASFORMATA IN MOZIONE.

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TRATTAZIONE CONGIUNTA: VALUTAZIONI, CONSIDERAZIONI E DECISIONI IN MERITO AL PATTO DI GEMELLAGGIO TRA REGGIO EMILIA E LA CITTA’ DI FORT WORTH IN TEXAS (USA). RICHIESTA DEI CONSIGLIERI RIVA, ZINI, FANTINI, SASSI, FERRIGNO, MALATO, DONELLI E VENA AI SENSI DELL’ART. 1 COMMA 1 E 2 DEL REGOLAMENTO (I.D. N. 281). N. 3. MOZIONE DEI CONSIGLIERI MATTEO RIVA, PAOLA DONELLI, MATTEO SASSI, ALBERTO FERRIGNO E LOREDANA DOLCI IN ORDINE ALLA POLITICA DEI GEMELLAGGI VINCOLANDO GLI STESSI ALLA SOTTOSCRIZIONE DI UNA CARTA DEI VALORI CHE RECEPISCA PRINCIPI DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI (I.D. N. 282).

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APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 4 NOVEMBRE 2005 (I.D. N. 283).

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MODIFICA DEL REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI. ANNO 2006.

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VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 21.12.2005 Scrutatori: Rinaldi Carla - Sassi - Monducci. Alle ore 16:15 risultano presenti i Consiglieri: Fossa, Monducci, Rinaldi Nando e Sassi. E’ inoltre presente l’assessore Sassi. Risultano assenti giustificati: Rizzo e Grillone. A norma dell’art. 6, comma 2, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, si procede quindi alla trattazione delle interpellanze. Viene introdotto in discussione il punto n. 55 dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Interpellanza del Consigliere Matteo Sassi in ordine all’attuazione del progetto denominato ‘Screening e intervento a favore di bambini con difficoltà nei prerequisiti agli apprendimenti scolastici’” (I.D. N. 279).

Al Presidente del Consiglio comunale Al Sig. Sindaco

IL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA

PREMESSO:

• che si è appreso dalla stampa locale che è in fase di attuazione un progetto

denominato “Screening e intervento a favore di bambini con difficoltà nei prerequisiti agli apprendimenti scolastici”;

• che tale progetto - elaborato dal Centro educativo rieducativo Milani in collaborazione con l’Unità operativa di neuropsichiatria dell’età evolutiva dell’Ausl reggiana, il Csa reggiano e finanziato dalla Fondazione Manodori - partirà a breve e coinvolgerà otto prime classi e quattordici insegnanti degli istituti comprensivi di Rivalta e Cadelbosco Sopra;

CONSIDERATO:

• che tale progetto non è stato accompagnato da un’adeguata informazione dei

genitori degli alunni coinvolti, come testimoniano le numerose dichiarazioni di protesta riportate dalla stampa locale;

• che per ammissione della stessa dirigente dell’istituto scolastico comprensivo di Rivalta - datata 3 novembre 2005 - “il progetto sarà illustrato con un’assemblea ai genitori, è prematuro fare ogni commento prima di avere esposto il progetto in un incontro specifico”;

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• che, in realtà, la stampa locale aveva già anticipato le linee fondamentali del progetto stesso, come testimoniato dalle dichiarazioni del direttore del Cer Milani rilasciate già in data 27 ottobre 2005;

EVIDENZIATO:

• che la commistione della dimensione didattico-pedagogica con quella

psicologica e finanche sanitaria rappresenta un grave elemento di regressione sul piano culturale e sociale, tanto più se si assiste ad un ingresso di quest’ultime nei luoghi dell’istruzione;

• che appare fondato il rischio di incappare in una sorta di “sanitarizzazione” diffusa di problematiche che nulla hanno a che vedere con la medicina, bensì attengono a questioni sociali, familiari e relazionali proprie di ciascun bambino e ciascuna bambina;

• che risulterebbe inaccettabile ogni forma di discriminazione - anche se non voluta - nei confronti degli alunni individuati come “affetti” da “difficoltà nell’apprendimento”;

SI INTERPELLA IL SINDACO E LA GIUNTA

• Al fine di sapere quale posizione intende adottare l’Amministrazione comunale

in merito alla vicenda.

f.to Matteo Sassi - Capogruppo PRC Entrano i Consiglieri Donelli e Rinaldi Carla. Consiglieri presenti n. 6 Intervengono nell’ordine: Consigliere Matteo Sassi Questa interpellanza nasce i primi di novembre del 2005 quando, dalla stampa locale, siamo venuti a conoscenza del fatto che in alcuni istituti, in alcune scuole elementari della nostra città- sono due, di Cadelbosco e di Rivalta ma quella di Rivalta è il distaccamento di San Bartolomeo ,se non ho capito male- è stata avanzata la proposta in accordo tra tutta una serie di soggetti, l’istituto scolastico, il Centro di Neuropsichiatria infantile dell’ASL, il CSA, di un progetto finanziato dalla Fondazione Manodori, per attuare un progetto di “screening” rivolto a bambini delle classi prime. La posizione critica che emerge da questa interpellanza è data da un timore di fondo, un timore di fondo che nasce da due ragioni principali: la prima è una ragione strettamente politica e culturale, cioè il rischio che si corre seguendo questa dinamica e questo progetto, e la seconda è la poca chiarezza di questo progetto, almeno per come è nato e per come è stato presentato dalla stampa, tant’è che alcuni articoli anche dei giornali locali che se ne sono occupati maggiormente risultano abbastanza contraddittori ,così come contraddittorio è il percorso che l’Istituto ha avviato, in primo luogo con i genitori. Più genitori hanno lamentato di non essere stati adeguatamente coinvolti, hanno lamentato quindi un deficit di partecipazione e io credo che questo sia un elemento ulteriormente aggravante.

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Se a questo aggiungiamo che più genitori, oltre a lamentare questo deficit di partecipazione e quindi di metodo, hanno rilevato anche una questione di merito che è quella che noi definiamo politica e culturale e cioè un vero e proprio allarme per il contenuto di questo progetto di “screening”. La parola stessa “screening” è qualcosa, io credo, che mal si coniughi con le tradizioni anche di queste terre in ambito pedagogico e nelle terre del metodo Malaguzzi noi ci troviamo di fronte al contrario, ad una standardizzazione dell’intervento , cioè ci troviamo di fronte ad una sorta di filtro che viene posto non a caso alle classi prime, cioè in ingresso all’interno della scuola elementare, per individuare quasi a priori quei bambini che possono avere dei disturbi, come si dice, dell’apprendimento. Allora io credo che questo sia un elemento che non possa non vedere il nostro Comune in quanto rappresentante e Istituzione della comunità locale in campo. So benissimo che non si tratta di un tema che ha coinvolto o che coinvolge direttamente la nostra Istituzione, tuttavia credo che proprio perché trattiamo di una questione politica e culturale noi si debba dire qualcosa di chiaro e di inequivocabile in merito, dobbiamo pronunciarci così come ha già fatto ad esempio il Comune di Modena su un progetto analogo dove l’Assessore alla Scuola è intervenuto dicendo che quel progetto non solo non vedeva il coinvolgimento del Comune di Modena ma non vedeva neanche l’appoggio e né mai l’avrebbe visto. Io credo che questa sia la strada che questo Comune, questa maggioranza, deve seguire anche perché queste pratiche, che nascono, come spesso accade, in tempi oramai abbastanza datati altrove e in particolar modo negli Stati Uniti, arrivano e cominciano ad arrivare anche in Italia e in altri Paesi d’Europa sono invece già state applicate come misure e noi sappiamo oggi che cosa accade in quei paesi, perché abbiamo il trascorso, il vissuto in quei paesi che ci permette di fornire un giudizio. Io credo che il giudizio non possa che essere un giudizio negativo, non ovviamente per presa di posizione ideologica, ma negativo perché spesso e volentieri questi “screening”, che non sono altro che una sorta di sanitarizzazione diffusa di problematiche che nulla hanno a che vedere con la dimensione medico-sanitaria, ma che attengono alle questioni sociali, relazionali ed esistenziali di ogni singolo bambino e di ogni singola bambina invece nel momento in cui vengono sanitarizzate aprono ulteriormente una serie di problematiche e spesso il momento della sanitarizzazione - e concludo, Presidente - è il momento in cui si crea in realtà il problema come appunto emerge da quanto sta avvenendo negli Stati Uniti. Un dato su tutti è quello relativo agli 8 milioni di bambini statunitensi che oramai fanno uso quotidiano di psicofarmaci perché è evidente che nel momento in cui si ritiene di avere individuato una patologia, una corrispondenza medica ad un disagio sociale ed esistenziale, scatta anche quella che è la terapia, la cosiddetta “cura”, e questa cura utilizza in primo luogo gli psicofarmaci con tassi di suicidi tra i bambini e i ragazzini elevatissimi negli Stati Uniti e non solo, ovunque laddove queste pratiche sono ordinarie. Concludo, Presidente, auspicando che non solo il Comune non partecipi a questo progetto, così come è avvenuto sino ad oggi, ma che prenda anche una posizione chiara e che vi sia anche un’opera di sensibilizzazione in merito a questo tema così complesso e che rappresenta un pericolo concreto oggi soprattutto nelle nostre società. Entrano i Consiglieri Lombardini, De Lucia e Fantini. Consiglieri presenti n. 9 Entrano gli Assessori Pedroni e Santel.

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Assessore Iuna Sassi Presidente e Consiglieri, rispetto al progetto al quale si fa riferimento nell’interpellanza intendo precisare, e lo ha già detto il Consigliere Sassi, che non vi è stato alcun coinvolgimento dell’Assessorato Scuola e vi è assoluto rispetto, da parte dell’Assessorato stesso, dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche e dell’Azienda Sanitaria che collabora a questo tipo di progetto. Cercando di rispondere però in modo più preciso alle considerazioni dell’interpellante ritengo anch’io poco opportuno, se così è stato, che sia stato comunicato il progetto alla stampa prima che ai genitori anche se, peraltro, da indagini che io ho svolto in questo periodo risulta che il progetto fosse inserito nel POF (Piano Offerta Formativa) che dovrebbe essere appunto comunicato alle famiglie e conosciuto dalle famiglie stesse. Comunque la scuola ha informato, questo ci ha detto e ci ha confermato la dirigente, le famiglie prima di dare attuazione al progetto stesso. Condividiamo la valutazione negativa della commistione della dimensione didattico-pedagogica con la dimensione psicologica e sanitaria se ,soprattutto, questo porta o può portare ad una patologizzazione dei disturbi relativamente ai disturbi dell’apprendimento individuando di conseguenza le strategie di apprendimento dei diversi bambini. La componente sanitaria eventualmente interpellata però è l’Azienda Sanitaria Locale, devo dire non è uno studio privato di psicologi; da questo punto di vista, per quel che ci riguarda, c’è una certa garanzia di chi è il referente nel caso di individuazione di problemi di carattere sanitario, è comunque un’azienda pubblica. Il progetto, a quanto ci risulta poi, si propone di affinare le modalità di osservazione anche da parte degli insegnanti, quindi è soprattutto rivolto agli insegnanti, in modo da saper riconoscere e distinguere reali disturbi di apprendimento attribuibili a patologie, quali per esempio la dislessia, da comportamenti invece derivanti da problemi di carattere sociale o relazionale in modo da evitare proprio di rivolgersi impropriamente ai servizi sanitari, cosa che spesso accade, per semplici problemi che sono problemi di carattere comportamentale e che non hanno nulla a che vedere con invece difficoltà di apprendimento della lettura o della scrittura, quindi uno “screening” operato peraltro nella classe. Questo progetto è poi supervisionato da Giacomo Stella, da un docente che è stato Presidente dell’Associazione Italiana Dislessia e oggi è docente presso la nostra Università, che interviene nelle classi anche con propri studenti tirocinanti e credo che questo riduca la dimensione sanitaria del problema. Io mi riferisco a tutte le informazioni che ho cercato di raccogliere sul progetto interpellando i vari soggetti, la dirigente, l’ASL ed anche l’organizzazione, insomma il gruppo Don Milani, l’associazione di riferimento. Quindi ci pare di poter dire in base a queste informazioni che il rischio di discriminazione e separazione al quale si fa riferimento nell’interpellanza sia evitato nel momento in cui gli interventi sono rivolti all’intera classe e non ai singoli bambini che vengono estrapolati dalla classe e portati in un centro “ad hoc”, cosa che spesso oggi si verifica, ma semplicemente un’osservazione all’interno della classe e invece individuare questa osservazione come un momento di arricchimento per orientare le strategie didattiche che gli insegnanti rivolgono a tutta la classe pur tenendo conto ,appunto, delle specificità dei singoli bambini. Certo, la scelta di adottare, come descritto dai proponenti il progetto - non mi riferisco in questo caso all’interpellanza ma alla risposta che è comparsa anche sui giornali -, le sei variabili che la ricerca scientifica ha individuato come fortemente indicative dei disturbi di apprendimento della lettura e scrittura può essere secondo noi riduttivo, nel senso che non valuta abbastanza aspetti di carattere relazionale, sono aspetti di carattere più prettamente scientifico e forse in questo caso anche più sanitario.

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Riteniamo invece positivo, se queste sono le indicazioni che il progetto appunto propone, che si proponga di costruire sinergie tra esperti di processi di apprendimento, quali possono essere appunto il professor Giacomo Stella ed altri, e i docenti in modo anche da affinare le competenze dei docenti stessi. La ricerca azione si colloca poi in una cornice nazionale di esperienze analoghe ed è, ripeto, stata approvata dai genitori, questo sì, nell’assemblea che è stata fatta. Mi si conferma che è stata approvata dai genitori. La cosa però che ci pare interessante e indispensabile, sottolineo indispensabile, è che la ricerca si proponga di redigere una documentazione finale che sarà presentata e discussa a fine esperienza. Ora, se l’esperienza procede, con i limiti che noi possiamo appunto individuare ma con le certezze che tutti i soggetti che noi abbiamo interpellato ci danno, chiediamo che quanto meno venga fatta una attenta valutazione dopo l’esperienza che si è condotta per vedere se effettivamente è un’esperienza che può dare risultati positivi al fine, questo dicono gli autori, proprio di ridurre la dimensione sanitaria del problema. Entra il Consigliere Ballarini. Consiglieri presenti n. 10 Consigliere Matteo Sassi Io sul piano politico e culturale sono pienamente soddisfatto della risposta che l’Assessore ci ha fornito. Rimarco tuttavia alcuni aspetti che secondo me restano fondamentali e restano fondamentali anche e soprattutto per un’Amministrazione Comunale che deve porsi il problema, io dico l’opportunità, di interrogarsi su quelli che sono appunto i procedimenti didattici e pedagogici della sua comunità, quindi dei suoi giovani, dei suoi bambini, non solo nell’età che va da 0 a 6 anni, cioè nell’età che vede una maggiore possibilità di presenza, di verifica, di controllo da parte dell’Amministrazione Comunale, perché ovviamente ci sono le scuole dell’infanzia e i nidi, ma anche nella fase successiva che ovviamente è altrettanto fondamentale. Per questo io rinnovo la richiesta che ho già inoltrato oramai più di un mese fa al Presidente della Commissione Scuola e Cultura, cioè di prevedere una seduta apposita della Commissione in merito a questa dinamica, a queste problematiche, quindi non solo su questo progetto di “screening”, ma chiamando i soggetti coinvolti, a partire dal Centro di Neuropsichiatria Infantile, l’Università, l’ASL, che tra l’altro sono soggetti con i quali costantemente siamo in contatto e colloquiamo perché sono punti fondamentali dei Piani Sociali di zona e quant’altro, per capire qual è la situazione oggi e fare una sorta di mappatura, per capire qual è la situazione oggi a Reggio Emilia, nel nostro Comune, possibilmente ovviamente anche a livello provinciale, in merito a questi temi, perché io credo che spesso e volentieri si inneschino delle dinamiche che agiscono un po’ nell’ombra che non coinvolgono né la collettività né tanto meno le Istituzioni politiche e che cosa accade? Che il dramma spesso individuale, esistenziale, di un bambino o di una famiglia o di un numero comunque ristretto di persone viene ulteriormente aggravato, non è messo in rete, in connessione con altri e quindi non si fa altro che muoversi all’interno di un circolo vizioso. Ecco perché ci si accorge che, appunto, nell’ombra questi temi diventano grandi temi, crescono sul piano quantitativo, gli effetti negativi si assommano a mio giudizio e l’impronta politica e culturale nuovamente si approfondisce, diventa qualcosa, io credo, di intollerabile perché intollerabile è l’idea che si possa rispondere alle problematiche scolastiche, di apprendimento... perché poi sui giornali questa non credo sia un’imprecisione , cioè il titolo di quello “screening”, di quel progetto, è quello, cioè, di

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indagare su quelli che sono i disturbi dell’apprendimento, e allora questi disturbi dell’apprendimento non devono essere ricondotti, perché in larghissima parte non sono riconducibili, a patologie. Questo io credo è l’elemento culturale e il nodo da sciogliere perché altrimenti rischieremo di incappare in una sorta di determinismo e di inferiorizzazione della singola persona, e stiamo parlando di bambine e bambini con una personalità che è ancora tutta da costruire, e quindi nel momento in cui il bambino che ha difficoltà nell’apprendimento e che quindi avverte questo suo disagio, questo suo disagio lo avverte nel modo in cui gli altri avvertono lui e lo avverte nel giudizio che gli altri gli restituiscono, si vede ingabbiato e incatenato all’interno di una categoria che può essere di ordine psicologico, psicanalitico, addirittura finanche psichiatrico, e a quel punto io credo si inizia a costruire una realtà, una realtà che è ideologica, che risponde a categorie nosofiche e che poco hanno a che vedere con il vissuto e con l’esistenza di quella singola giovane persona. Quindi io credo che oggi un momento di attenzione del Comune, ulteriore, ancora più approfondito, su queste tematiche sia necessario per evitare di trovarci da qui a qualche tempo di fronte ad uno scenario sgradevole e che può già aver prodotto dei drammi esistenziali a livello della singola persona, perché anche se si trattasse di un qualche singolo caso isolato comunque quel dramma non lo ripara più nessuno. Quindi io controllerò certamente quella che sarà la documentazione finale di questo screening, staremo a vedere se sarà servito a diminuire quella che è la sanitarizzazione in ambito scolastico, per così dire, a partire dai disturbi nell’apprendimento oppure se questo lo avrà ulteriormente incentivato. Viene introdotto in discussione il punto n. 63 dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Interpellanza del Consigliere Marco Fantini in ordine alla vendita presso le F.C.R. di prodotti della gemmoterapia e fiori di Bach.” (I.D. N. 280).

Al Presidente del Consiglio Al Sindaco

INTERPELLANZA Premesso che l’azienda FCR da tempo svolge un importante ruolo di informazione scientifica finalizzata ad uso corretto dei farmaci; Considerato che lo scrivente recatosi in data 21.11.2005 nella Farmacia Centrale di Piazza Prampolini notava che in una esposizione venivano messe in vendita pubblicazioni aventi per titolo “La gemmoterapia” e “I fiori di Bach”; Ritenuto altresì che anche quando vengono fatte proposte in materia di erboristeria e medicina alternativa deve sempre essere garantito un fondamento di validità scientifica.

SI INTERPELLA

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per conoscere quali sono gli effetti documentati dall’uso della gemmoterapia e dei Fiori di Bach e per invitare le FRC a proporre nei punti vendita esclusivamente materiale di comprovata validità scientifica.

Consigliere comunale D.S. f.to Marco Fantini

Entrano i Consiglieri Eboli e Colosimo. Consiglieri presenti n. 12 Intervengono nell’ordine: Consigliere Marco Fantini Questa interpellanza nasce da un’esperienza personale, a dire il vero io mi sono accertato che erano in vendita pubblicazioni aventi a titolo, appunto, la “Gemmoterapia” e i “Fiori di Bach”. Non è tanto il tema in questione, come qualche collega ha voluto sollevare, della libertà di cura perché io ritengo che ci sia e ci debba essere la libertà di cura così come quella di opinione, prodotti... io non mi sento di chiamarle terapie alternative, perché secondo me non sono terapie , comunque prodotti sono certamente, disponibili nella nostra città e in numerosi punti vendita, ognuno è libero di acquistarli, di sceglierli e di fare le proprie considerazioni. A me stupisce, e qui nasce il motivo dell’interpellanza, come possano trovare spazio queste cosiddette medicine alternative, ma, ripeto, io sono molto scettico, nelle farmacie pubbliche che hanno una lunga tradizione di informazione tecnico-scientifica al punto che si è sedimentata nella pubblica opinione una convinzione, cioè che veniva sintetizzata con la frase che diceva mia nonna “L’ho comprata in farmacia”, cioè il fatto stesso di acquistare un prodotto in farmacia era sinonimo di qualità, di scientificità, anche quando ovviamente non si trattava di farmaci ma si trattava di questioni che erano più attinenti alla sfera del fitness, del sanitario, della cosmesi. Io con questa interpellanza non è che ho voluto attaccare delle pratiche rispetto alle quali, ripeto, io sono fermamente scettico perché non ci sono evidenze scientifiche a me note, documentate, sull’efficacia di queste terapie, però secondo me ci dobbiamo interrogare su quello che è il ruolo che noi vogliamo affidare alle Farmacie Comunali Riunite. Questo discorso si potrebbe poi allargare perché, al di là di queste proposte, le farmacie in questi ultimi anni per ovvi motivi hanno ampliato di gran lunga la loro gamma merceologica, quindi spostandosi, come ho detto, non solo nel campo del parafarmaco ma anche della cosmesi o altro, bisogna vedere fino a che punto intendiamo andare avanti o a che punto intendiamo arrestarci perché io sono fermamente convinto che le Farmacie Comunali Riunite non possono diventare “sic et simpliciter” dei punti vendita, una sorta di supermercato dove uno va là e sostanzialmente sceglie ciò che è più di suo interesse o di suo gradimento, ma deve esserci e deve rimanere sostanzialmente quel fondamento di funzione pubblica e soprattutto, lo ribadisco, un carattere di scientificità nei prodotti che vengono proposti, anche quando chiaramente si tratta di prodotti di erboristeria od altro, perché mi sembrerà che in questo noi svolgiamo un vero ruolo di funzione pubblica. Nel momento in cui si dovesse andare verso la logica del supermercato probabilmente aumenterebbero anche gli introiti delle Farmacie Comunali Riunite ma secondo me avremo tradito quello che è lo spirito e la missione di questo ente.

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Quindi vorrei che ,oltre alla circostanza che ha generato l’interpellanza, ci fosse poi una valutazione un po’ più approfondita su quella che è la funzione dei punti vendita delle FCR oltre ovviamente a sapere se, contrariamente alle opinioni dell’interpellante, ci sono dati che suffragano la reale efficienza di questi rimedi e che all’interpellante non risultano. Entrano il Sindaco Delrio e i Consiglieri Prandi e Anceschi. Consiglieri presenti n. 15 Consigliere Gina Pedroni Rispondo volentieri a questa interpellanza perché forse le conoscenze che ci sono in quest’ambito non sono molto diffuse e quindi anche questa interpellanza contribuirà a fare chiarezza su quelle che sono, forse , delle mancanze di conoscenze. Partiamo dicendo che in Europa il livello di riconoscimento giuridico delle medicine non convenzionali varia considerevolmente da uno Stato all’altro. Questa situazione ha indotto il Parlamento Europeo ad approvare nel maggio del 1997 una risoluzione proprio constatando la crescente diffusione di queste terapie ed evidenziava fra l’altro la necessità di garantire ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica assicurando loro anche il più elevato livello di sicurezza e soprattutto l’informazione più corretta sull’innocuità, la qualità e l’efficacia di tali medicine, quindi anche l’informazione entrava in questo dettato che il Parlamento Europeo ha dato. Già in precedenza, nel 1992, era stata emanata una direttiva CEE, la ’74 del 92 che intendeva favorire la libera circolazione di medicinali omeopatici all’interno della Comunità e garantire l’accesso alle terapie da parte dei pazienti, offrire garanzie di qualità e sicurezza dei prodotti, prevedendo comunque una procedura semplificata per l’immissione in commercio di tali farmaci e dell’informazione su questi farmaci, tant’è vero che la Commissione Europea sta elaborando da mesi una proposta di revisione della legislazione farmaceutica attualmente in vigore proprio con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare il sistema e rispondere alle sfide lanciate dall’ampliamento dell’Unione Europea. In sostanza verranno integrate nel nuovo sistema legislativo le attuali direttive UE 92 del ’73 e 92 del ’74, di questi farmaci sia per uso umano che per uso veterinario. La nuova direttiva stabilirà anche con precisione in quali casi specifici le registrazioni nazionali esistenti dovranno essere riconosciute e sottoscritte da altri Stati Membri. In Italia che cosa succede? La direttiva 73 del ’92 è stata recepita con una legge comunitaria del febbraio ’94 che autorizzava la vendita dei farmaci della medicina non convenzionale presenti sul mercato il 6 del ’95, legge reiterata nell’ottobre del ’99 fino al dicembre del 2001. La Finanziaria del 2001, approvata nel novembre-dicembre scorsi, ha invece indotto una serie di correttivi che permettono di definire con precisione quali sono i farmaci ammessi alla registrazione con procedura semplificata e quali sono anche le modalità per accedere alla registrazione. Comunque sono mantenuti in commercio fino al 31.12.2003 tutti i farmaci la cui presenza sul mercato italiano era stata notificata al Ministero alla data del 6.6.1995. Il Ministero della Sanità ha poi istituito nel ’97 e riconosciuto di nuovo nel ’98 una Commissione Farmaci non convenzionali composta da esperti farmacologi, esperti in produzione omeopatica, antroposofica e omeotossicologica. Scopo principale e immediata applicazione di tale Commissione è l’elaborazione di criteri utili per l’individuazione delle tipologie dei medicinali omeopatici annessi alla registrazione con procedura semplificata. Voglio ricordare che nell’aprile del ’99 il Ministero della Sanità presso il Dipartimento delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane Assistenza Sanitaria, ha costituito una

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Commissione di studio per le medicine non convenzionali con i compiti: 1°) individuare le diverse forme di medicine non convenzionali al fine della predisposizione di eventuali misure dirette a garantire un’adeguata tutela degli utenti; 2°) verificare l’efficacia e l’appropriatezza e il rapporto costi-benefici; 3°) predisporre apposite linee guida per le pratiche di medicine non convenzionali eventualmente riconosciute e definire anche dei criteri di accreditamento e dei percorsi formativi per l’esercizio di queste medicine in modo anche da assicurare ai medici un’adeguata professionalità. Da ultimo, e forse quello che interessa e che è la risposta a questa interpellanza, questa Commissione aveva anche il compito di assicurare un’adeguata e corretta informazione all’utenza nonché elaborare apposite procedure per la rilevazione del consenso da parte degli interessati. Poco tempo dopo, nel giugno del 1999, è stata approvata una legge nazionale relativa alla razionalizzazione del sistema sanitario nazionale, è il decreto 229, che per la prima volta inserisce le medicine non convenzionali nel proprio dispositivo di programmazione come integrative delle prestazioni sanitarie cosiddette essenziali. Quindi noi possiamo dire che il nuovo patto di solidarietà con i cittadini-utenti che il nuovo piano sanitario nazionale vuole proporre non può che realizzarsi nel pieno rispetto delle scelte terapeutiche che i cittadini intendono compiere e per le quali il piano sanitario nazionale deve cominciare a garantire in modo capillare sia informazioni che servizi. Il primo intervento dell’Ordine dei Medici sul tema delle medicine non convenzionali risale all’ottobre del 1996 quando c’è stato proprio un orientamento come atto medico... io voglio soltanto sottolineare che è stata recepita anche dalla Regione Emilia Romagna nel nuovo piano sanitario regionale e nel capitolo dedicato alle medicine non convenzionali anche quando queste non siano ritenute di provato valore scientifico e propone di avviare un tavolo di lavoro a livello regionale coinvolgendo gli esperti dei diversi settori per approfondire e valutare gli aspetti di efficacia, analizzarne la domanda della Regione e le strategie dell’integrazione, promuovere iniziative che identifichino codici che regolamentino le diverse pratiche a tutela della professionalità e trasparenza nei confronti dell’utenza. Poi se volete sapere di più ho anche un’altra documentazione. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Eventualmente la può consegnare direttamente al Consigliere. Entrano i Consiglieri Malato e D’Andrea. Consiglieri presenti n. 17. Consigliere Marco Fantini Devo dire che ringrazio l’Assessore per la dovizia di particolari, in parte mi erano note le situazioni e in parte no, e quindi la ringrazio se mi potrà fornire della documentazione , così come ringrazio anche altri Consiglieri che mi hanno fornito documentazione, però nel merito non mi ritengo soddisfatto perché sostanzialmente io ritengo che rispetto a questi rimedi, che io non oso chiamare medicine non convenzionali, non ci sono evidenze. Faccio presente - adesso io non ho qua con me la documentazione perché sono uscito di casa in fretta - che anche l’erboristeria, i prodotti di erboristeria, hanno dato nel corso del 2004, secondo fonti del Ministero della Sanità, delle tossoinfezioni e quindi non è vero che poi al limite non fanno nulla, quindi io per le informazioni che ho e per il conforto anche di colleghi che ho interpellato rimango fermo nella mia opinione.

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Poi, ripeto, il mio non è assolutamente un attacco alla libertà di cura, io penso e ritengo che ci sia disponibilità di questi rimedi e siano reperibili in tantissime situazioni, in tantissimi punti vendita e che ognuno possa fare liberamente le proprie scelte, però un conto è scegliere liberamente di adottare dei rimedi e un conto è proporli con evidenza tecnico-scientifica acclarata. Questo ovviamente vale anche per i farmaci perché sui farmaci non è che sia tutto oro quello che è luce, però nonostante l’amicizia e il ringraziamento per la dovizia di particolari mi ritengo sostanzialmente insoddisfatto e spero che ci possa esserci nel futuro modo anche, al di là dell’interpellanza e di questioni più formali, di approfondire magari il tema e quindi mi premurerò di contattare l’Assessore per un confronto magari più serrato e al di fuori della formalità del Consiglio. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Consigliere Fantini, l’Assessore ha detto che avrebbe dato ulteriore risposta però i tempi di intervento sono i cinque minuti. Viene introdotto in discussione il punto n. 65 dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Interpellanza del Consigliere Gabriele Fossa in ordine alla situazione dell’Aeroclub di Reggio Emilia ed alle strategie aeroportuali reggiane”. Consigliere Gabriele Fossa Visto che il tema dell’aeroporto, del suo sviluppo, credo sia un tema importante che non possa essere relegato a un solo scambio di battute con l’Assessore competente e anche raccogliendo, penso, il sollecito di alcuni rappresentanti della maggioranza trasformo l’interpellanza in mozione in modo da estendere la discussione a tutti i Consiglieri. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi D’accordo, Consigliere, la invito a presentare il testo. Pertanto, a seguito della trasformazione dell’interpellanza in mozione, sospendo il Consiglio per dieci minuti. L’appello è fissato per le ore 17:00. Entrano i consiglieri Franco Corradini- Ferrigno- Montanari- Olivo- Poli- Riva- Salsi Roberto- Scarpino- Vena – Zini e gli assessori Colzi e Ferrari.Escono i consiglieri Fossa e Sassi- Consiglieri presenti numero 25. Alle ore 17:00, su invito del Presidente, il Segretario Generale procede all’appello nominale al fine di verificare l’esistenza del numero legale per poter validamente deliberare ai sensi dell’art. 6, comma 1, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. Risultano presenti n. 25 Consiglieri. Viene introdotto in discussione il punto dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Valutazioni, considerazioni e decisioni in merito al patto di gemellaggio tra Reggio Emilia e la città di Fort Worth in Texas (USA). Richiesta dei Consiglieri Riva, Zini, Fantini, Sassi, Ferrigno, Malato, Donelli e Vena ai sensi dell’art. 1 comma 1 e 2 del Regolamento” (I.D. N. 281).

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Oggetto: Richiesta convocazione Consiglio Comunale ai sensi del Capo I, art. 1, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. I sottoscritti Consiglieri comunali, alla vigilia della IV Giornata Mondiale delle Città contro la pena di morte, cui il Comune di Reggio Emilia aderisce, preso atto dell’ampia, approfondita e lunga discussione sul tema, protrattosi negli ultimi anni in città,alla luce del comportamento degli U.S.A., in particolare dalla prima amministrazione Bush in poi sulla politica estera, con particolare e preciso riferimento alla guerra in Iraq. Considerata la legislazione da anni vigente nello stato del Texas (U.S.A.) circa la pena di morte. Chiedono la convocazione di un Consiglio Comunale ad oggetto: “Valutazioni, considerazioni e decisioni in merito al patto di gemellaggio tra Reggio Emilia e la città di Fort Worth in Texas (U.S.A.)”.

f.to Matteo Riva (PDCI) f.to Sebastiano Zini (PDCI)

f.to Fantini Marco (DS Sinistra Indipendente) f.to Matteo Sassi (P.R.C.)

f.to Alberto Ferrigno (P.R.C.) f.to Emiliano Malato (UDEUR)

f.to Paola Donelli (VERDI) f.to Donato Vena (PdCI)

Viene introdotto in discussione il punto n. 3 dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Mozione dei Consiglieri Matteo Riva, Paola Donelli, Matteo Sassi, Alberto Ferrigno e Loredana Dolci in ordine alla politica dei gemellaggi vincolando gli stessi alla sottoscrizione di una carta dei valori che recepisca principi di rispetto dei diritti umani” (I.D. N. 282). Al Presidente del Consiglio Comunale Al Sindaco

Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia

Premesso, Che lo stato del Texas detiene il triste primato mondiale delle esecuzioni capitali tra gli stati democratici (23 esecuzioni nel 2004) e che per questo motivo da anni a Reggio Emilia cittadini, associazioni, parti sociali e forze politiche esprimono forti critiche al gemellaggio in corso con la città di Fort Worth; Che il prossimo 16 marzo sarà giustiziato il detenuto Pablo Melendez, 29 anni, ispanico, ex tossicodipendente, condannato a morte dal tribunale di Fort Worth con l’accusa di avere ucciso all’età di 18 anni un altro tossicodipendente; Che il caso di Melendez ha sollevato perplessità per le lacune che hanno caratterizzato il processo e le indagini giudiziarie relative al suo caso;

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Che il prossimo 23 marzo sarà giustiziato un altro detenuto condannato a morte dal tribunale di Fort Worth, 42 anni, bianco, accusato dell’omicidio del proprietario di un ristorante di Fort Worth avvenuto nel 1989 durante una rapina ai danni dell’esercizio commerciale; Che nei primi quattro mesi del 2005 Fort Worth è l’unica città texana che invierà ben due detenuti nella “camera della morte” delle iniezioni letali del carcere di Huntsville; Che dal 1996 ad oggi sono stati giustiziati 21 detenuti di Fort Worth; Che altri 20 detenuti di Fort Worth attendono nel braccio delle morte di essere giustiziati dallo stato del Texas; Che il principio del gemellaggio tra le città deve prevedere una forte condivisione dei principi ordinatori della vita quotidiana o, quanto meno, deve consentire che le eventuali differenze esistenti tra le città gemellate nella sfera dei valori, del rispetto dei diritti umani e dei principi di libertà, democrazia e autodeterminazione dei popoli siano oggetto di discussione e confronto tra le città gemellate; Che la città di Reggio Emilia respinge qualsiasi cultura di morte ed in particolare la pena capitale, e favorisce perciò le iniziative e le manifestazioni volte al dialogo ed al confronto tra i popoli e le città su questo delicato e controverso tema; Che benché da oltre quattro anni le istituzioni di Fort Worth vengano pressantemente invitate dalle associazioni abolizioniste texane e dai cittadini, dalle associazioni, dalle istituzioni reggiane a mettere in atto provvedimenti amministrativi o gesti volti a sostenere le proposte di moratoria in Texas delle esecuzioni capitali o a mettere in discussione la pena di morte, il sindaco Barr prima e il sindaco Moncrief oggi ed il City Council di Fort Worth hanno sempre respinto queste sollecitazioni; Che le istituzioni di Fort Worth non hanno mai compiuto alcun intervento umanitario presso il governatore del Texas Richard Perry che fosse finalizzato a salvare le vite dei loro numerosi concittadini condannati e morte o a ritardare la loro esecuzione; Che nel luglio 2002 il sindaco di Fort Worth Barr ha scritto al consiglio comunale di Reggio Emilia stabilendo che la pena di morte non debba in alcun modo diventare oggetto di discussione nell’ambito del gemellaggio tra le due città, sancendo, in questo modo, il rifiuto delle istituzioni della città texana a qualsiasi confronto su questo drammatico tema; Che in Texas negli ultimi tre anni il numero dei reati per i quali è prevista la pena capitale è aumentato (reati connessi al terrorismo); Che tutti i sondaggi statistici rilevano uno stabile sostegno di oltre i due terzi della popolazione texana al barbaro istituto delle pena di morte; Che la pena di morte è uno strumento barbaro, razzista e classista, che non solo discrimina gli imputati in base alle loro origini etniche ed alle loro condizioni

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economiche ma rappresenta anche un’intollerabile violazione dei diritti umani più elementari ai quali hanno comunque diritto anche le persone che si siano macchiate di crimini orribili; Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale di Reggio Emilia invia un appello urgente al governatore del Texas Richard Perry affinché compia un atto di clemenza verso Pablo Melendez e Steven Staley fermando la loro esecuzione e promuovendo il riesame giudiziario dei loro casi; invita altresì il sindaco di Fort Worth Michael Moncrief, già giudice e presidente pro tempore nel 2001 del senato del Texas, a chiedere un gesto di clemenza al governatore del Texas per risparmiare le vite di Pablo Melendez e Steven Staley; Rinnova al sindaco di Fort Worth Michael Moncrief, che, pur essendo un dichiarato sostenitore della pena di morte, in passato ha espresso dubbi sulla efficienza del sistema penale texano e sulla possibilità che esso metta a morte degli innocenti, ed al City Council di Fort Worth la richiesta di votare una risoluzione a favore della moratoria delle esecuzioni capitali in Texas, così come richiesto da associazioni abolizioniste come la Texas Coalition to Abolish the Death Penalty; Chiede al City Council di Fort Worth di intervenire presso il governatore del Texas affinché si rifiuti, d’ora in poi, di autorizzare le condanne a morte di minorati mentali e di criminali adolescenti al momento del delitto, tuttora praticate dallo stato del Texas; Si impegna, in assenza di atti di questo tipo da parte delle istituzioni di Fort Worth entro il luglio prossimo, a interrompere i rapporti istituzionali con il sindaco ed il City Council di Fort Worth, così come richiesto nel giugno 2002 all’unanimità dal consiglio direttivo della Coalizione Texana per l’Abolizione della Pena di Morte.

Il Consiglio Comunale si impegna altresì Considerando di fondamentale importanza la continuazione e la intensificazione del dialogo, del confronto con le associazioni laiche e religiose e con i cittadini texani che si battono contro la pena di morte, ad inviare entro il mese di settembre 2005 una delegazione di Consiglieri comunali in Texas per attivare i contatti utili a stabilire un patto di amicizia con la Texas Coalition to Abolish the Death Penalty, l’associazione guidata dai due più famosi abolizionisti americani, Rick Halperin e David Atwood, e per attivare iniziative contro la pena di morte e, in segno di amicizia con il popolo americano, ad avviare i contatti e le pratiche per siglare un nuovo gemellaggio con una delle ottanta città statunitensi che hanno adottato nei loro consigli comunali atti e delibere contro la pena di morte

Il consiglio comunale vuole inoltre impegnare la giunta A ridiscutere in consiglio comunale, in discussioni aperte alle associazioni, e alle ONG reggiane, alle associazioni imprenditoriali ed alle forze sociali, i rapporti di gemellaggio che il Comune di Reggio Emilia ha in essere e le linee di politica estera e di cooperazione internazionale del Comune di Reggio Emilia, vincolando la

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istituzione di nuovi gemellaggi e la ratifica di quelli già in atto alla sottoscrizione congiunta con le città gemellate di una “carta dei valori” che recepisca i principi di democrazia, libertà, giustizia sociale e rispetto dei diritti umani ai quali si ispira la comunità di Reggio Emilia.

f.to Matteo Riva (PDCI) f.to Paola Donelli (VERDI) f.to Matteo Sassi (P.R.C.)

f.to Alberto Ferrigno (P.R.C.) f.to Loredana Dolci (P.d.C.I.)

Entrano i Consiglieri Fossa e Sassi. Consiglieri presenti n. 27. Intervengono nell’ordine: Consigliere Matteo Riva Ci ritroviamo dopo circa un anno dall’ultima discussione sull’argomento perché tutti gli anni, così come le esecuzioni che si consumano in Texas, tutti gli anni ci troviamo a ricordare il tema e la questione della pena di morte nella Giornata Internazionale delle Città contro la pena di morte, quindi la richiesta di un Consiglio che discuta di questo argomento è nata per la circostanza della Quarta Giornata Mondiale delle Città contro la pena di morte a cui anche il Comune di Reggio aderisce. Sul tema delle relazioni internazionali, in particolar modo del gemellaggio con la città di Fort Worth nel Texas, c’è stato un dibattito che si è protratto, devo dire, negli ultimi quindici anni, c’è chi non era in Consiglio tempo fa ma ha potuto discutere e vivere di questo dibattito nelle associazioni e nella città e devo dire che, come ogni anno, la discussione anche in città, e si è potuta seguire poi dalle prese di posizioni anche sulla stampa, e la discussione è tornata su un tema che per noi è fondamentale ed è che la posizione del dialogo, dell’attesa di un segnale che comunque non arriva, per noi, come ci dicevano nella sera della Giornata contro la pena di morte nel filmato che abbiamo visto: “Time is over”. Per noi il tempo è finito, è finito il tempo, come finisce il tempo della vita perché il boia interviene così per noi è finito il tempo dell’attesa di un segnale che non arriva. Celebrare poi per noi città per la vita, città contro la morte, è un paradosso perché ci troviamo a discutere di un gemellaggio dove c’è una città che nell’istituzione e nella società civile è per la vita che è gemellata, cioè è sorella, con una città che è per la morte. Allora, per noi “Time is over” e lo ribadiamo a maggior ragione adesso dove solitamente con l’inizio del nuovo anno arrivano le condanne a morte. Ne sono previste due: una l’8 febbraio di un trentunenne; una il 23 febbraio, un minorato mentale, perché è vero che è cambiata la legge ma i minorati mentali condannati tempo fa vengono comunque giustiziati. Allora, noi vogliamo avviare oggi questa discussione, vogliamo che sia una discussione ampia, approfondita e chiediamo questo, lo chiediamo anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente della Coalizione Texana contro la pena di morte che dice e che ci chiede: “Quante esecuzioni saranno necessarie prima che voi reggiani diciate basta? Se il dialogo non ha portato ad alcun risultato è ora che termini per lasciare spazio all’azione. Noi dobbiamo dare uno schiaffo al boia e a chi lo sostiene”.

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Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Informo il Consiglio che è stato presentato un Ordine del Giorno, che invito a distribuire, a firma dei Consiglieri Mario Poli e Grassi Prospero del Gruppo U.D.C.. Si riporta di seguito il testo dell’Ordine del Giorno a firma dei Consiglieri Poli e Grassi (U.D.C.), la cui presentazione è stata testé preannunciata dal Presidente del Consiglio stesso:

ORDINE DEL GIORNO Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia, premesso che di norma si sviluppano iniziative di gemellaggio con città o province estere con le quali si hanno in comune la condivisione di principi fondamentali quali la libertà, la democrazia, il rispetto dei diritti umani, una giustizia attenta al recupero della Persona, verificato che l’Italia, la nostra città e i cittadini reggiani sono chiaramente contro la pena di morte, crudele e inutile strumento punitivo, e che le nostre Istituzioni locali ,insieme ad associazioni private, sono da tempo mobilitate per far crescere una cultura anti pena di morte in tutto il mondo e in particolare nella città gemellata di Fort Worth, costatato che nonostante i tanti appelli e le nobili iniziative della Comunità reggiana attivati in questi anni per far cessare le tante esecuzioni di morte nella città di Fort Worth, dal 1996 oltre 20, non si hanno segnali di ripensamento né da parte del Governatore del Texas né dal Sindaco di Fort Worth, ricordato inoltre che Reggio è in procinto di gemellarsi con la città di Rizaho in Cina, Paese in cui i principi di libertà e democrazia non vengono rispettati anzi vi è un ritorno di violente e sanguinose repressioni contro chi manifesta per i diritti umani, civili e sindacali e dove la pena di morte è purtroppo ampiamente diffusa,

IMPEGNA la Giunta Comunale ad interrompere il gemellaggio con Fort Worth e i contatti istituzionali con Rizaho per dare segnali netti di critica e di presa di distanza da quanto sta avvenendo in quelle città in materia di Giustizia

INVITA

sempre la Giunta Comunale a mantenere vivi i collegamenti e il sostegno con tutte quelle associazioni che a Reggio, a Fort Worth ed eventualmente a Rizaho sono da anni impegnate per eliminare quel barbaro strumento di Giustizia di Stato chiamata pena di morte. f.to Mario Poli (UDC)

f.to Prospero Grassi (UDC)

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Entrano i Consiglieri Fornaciari e Corradini Achille. Consiglieri presenti n. 29 Consigliere Mario Monducci Signor Presidente, signor Sindaco, colleghi Consiglieri, ricordo, perché allora facevo parte del Consiglio Comunale, quando venne avanti l’idea di gemellare il nostro Comune con la città di Fort Worth, per la verità fu un’iniziativa con caratteri piuttosto estemporanei, quasi casuali... (interruzione della registrazione per cambio lato cassetta) ...ricordo che il Sindaco di allora, Benassi, convocò i Capigruppo e ci disse che l’associazione internazionale delle città gemellate, non ne ricordo esattamente il nome, ricordo che il Sindaco Benassi ci disse che questa associazione internazionale, alla quale aderiscono tutte le città gemellate, faceva sapere che la città di Fort Worth si sarebbe gemellata volentieri con una città italiana e allora la città di Reggio decise di accogliere questa disponibilità, questa opzione e siglò il patto di gemellaggio, patto di gemellaggio che è sicuramente un fatto importante nei rapporti tra le città ma che non può essere, se no sarebbe il frutto di un’ottica vagamente provincialistica, il frutto di semplici relazioni internazionali, ma dovrebbe essere anche il punto d’approdo di un comune sentire e di una comune interpretazione anche di situazioni economiche e sociali che riguardano le collettività. Non si pretende ovviamente la condivisione, men che meno l’omologazione, ogni comunità ha una propria storia, ogni comunità ha delle proprie tradizioni, ciò nondimeno vi sono dei principi o dei valori di carattere assoluto che sono fondanti di un sistema civile ancora prima che democratico come il nostro, principi a cui si ispira la nostra carta costituzionale e a cui si riferisce il comune sentire della nostra gente, dei nostri concittadini, tra cui c’è il diniego assoluto dell’irrogazione della pena di morte. Questo non accade nella stragrande maggioranza, nella maggioranza dei casi degli Stati Uniti d’America, non accade nel Texas, non accade in altri Stati, ma devo qui ricordare che ci sono 18 Stati degli Stati Uniti che hanno abolito la pena di morte e quindi devo dire francamente che se c’è stata una leggerezza o una sottovalutazione quando fu siglato il patto di gemellaggio con Fort Worth, e, se mi consentite, aggiungo anche quando sono stati intrapresi i passi per gemellarsi con la città cinese di Rizaho. Se si sono sottovalutati questi aspetti credo che ci sia ancora doverosamente la possibilità di ravvedersi, di fare un passo indietro e di assumere un’iniziativa che io credo debba avere due valenze: una dichiarativa, la valenza vorrei definirla di sospensione di gemellaggio nei confronti di Fort Worth e evidentemente deve essere anche una sospensione analoga di prosecuzione di quei passi che porteranno o che dovrebbero portare al gemellaggio con la città di Rizaho per gli stessi precisi identici motivi; sospensione che però deve essere messa a frutto, e questo è il secondo aspetto della mia proposta, non deve essere una sospensione “tout court” ma deve essere una sospensione che deve avere un elemento di riflessione e di pressione nei confronti dell’opinione pubblica degli amici di Fort Worth, i quali non si devono sentire per questo isolati sotto il profilo internazionali dei rapporti, in particolare dei rapporti che per altri versi hanno ben funzionato con la nostra città , ma devono invece sentirsi impegnati in una seria riflessione su questo tema. Io credo che questo potrebbe essere un contributo importante e vorrei dire anche un contributo sincero di collaborazione, non tanto e solo di affermazione di un principio ma invece credo anche nell’individuazione di un rapporto che può essere un rapporto che nei confronti in qualche modo con chi vogliamo collaborare e con chi stimiamo deve essere un

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rapporto anche capace di dire e di gridare, talora a voce alta, quelli che secondo noi sono principi e valori irrinunciabili. Io credo che altre strade, quelle che ho sentito prospettare nei mesi scorsi anche attraverso dichiarazioni del Sindaco che poi avrà l’opportunità di intervenire in questo dibattito, quelle relative al semplice dialogo, alla presenza in luogo o all’incontro, all’ascolto e a tutta una serie di relazioni, partendo dal presupposto, si dice, che il sistema giuridico è statale e quindi che gli amici di Fort Worth non possono farci nulla, credo che questo sia un atteggiamento politicamente pilatesco e che vada assolutamente respinto. Io credo che noi non possiamo arrogarci il diritto di essere una sorta di ambasciatori dell’ONU che vanno all’estero e cercano di utilizzare questo ruolo per instaurare o per creare relazioni in una certa direzione, io credo che noi siamo semplicemente amministratori pubblici di una città che sino ad oggi è gemellata con un’altra città che però, io credo, obiettivamente non ha con noi in comune una caratteristica che io ritengo irrinunciabile e fondamentale e sulla quale noi apriamo una vertenza, la vertenza si esplicita attraverso la sospensione del nostro patto di gemellaggio e aprendo un dibattito approfondito con gli amici di Fort Worth. Io credo che così facendo noi diamo un segnale forte e non isoliamo però quella comunità come faremo se ci limitassimo all’interruzione “sic et simpliciter” del nostro patto di gemellaggio. Questo mi pare in questa fase l’unico elemento che riesce a salvaguardare un principio che a mio avviso non è negoziabile, che non è rinunciabile, e d’altro canto lascia aperta l’opportunità e la possibilità a un dialogo tra le nostre due comunità. Entra il Consigliere Grassi. Consiglieri presenti n. 30. Entra l’Assessore Montanari. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Informo il Consiglio che è stato presentato ed è in fase di distribuzione, se non lo è lo invito a distribuire, un secondo Ordine del Giorno a firma del Gruppo Consiliare Lega Nord Padania del Consigliere Gabriele Fossa. Si riporta di seguito il testo dell’Ordine del Giorno a firma del Consigliere Gabriele Fossa (L.N.P.), la cui presentazione è stata testé preannunciata dal Presidente del Consiglio stesso:

ORDINE DEL GIORNO Premesso che;

con la definizione “ipocrisia” si intende la pratica di simulare buoni sentimenti e intenzioni lodevoli allo scopo d’ingannare altre persone a cui spesso ricorrono, purtroppo, sia i rappresentanti istituzionali che quelli di movimenti politici;

è in atto da parte di alcune forze politiche locali una forte critica nei confronti di quei Paesi che applicano la pena di morte che è arrivata sino alla pressante richiesta di recedere dai gemellaggi già in essere ed ai rapporti di scambio con essi;

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Verificato che: il Jerusalem Post del 16 febbraio 2005 ha reso noto che il Presidente dell’ANP, Mahmoud Abbas, ha autorizzato l’esecuzione di tre cittadini palestinesi rei di aver collaborato con Israele a compiere “assassinii mirati” di attivisti palestinesi nella Striscia di Gaza in procinto di compiere attentati contro civili, così come dichiarato da Sakher Bsaisso, alto rappresentante di Al Fatah allora Governatore dell’Autorità nel Nord della Striscia di Gaza;

secondo lo stesso giornale Mahmoud Abbas, dopo la sua elezione, ha approvato decine di sentenze capitali anche nei confronti di palestinesi ritenuti colpevoli di omicidi di criminalità comune;

il 25 febbraio 2005, il muftì di Gerusalemme, Sheikh lkrima Sabri, ha confermato all’agenzia Reuters che sono 16 i condannati a morte sulla cui sorte è stato chiamato da Mahmoud Abbas a pronunciarsi; il 3 marzo 2005, il muftì di Gerusalemme ha confermato alla BBC di avere approvato le condanne a morte di cinque prigionieri;

in base alla Legge di Procedura Penale dell’ANP, dopo il parere favorevole da parte del muftì e la ratifica della sentenza da parte del Presidente dell’Autorità, non esiste più nessun ostacolo all’esecuzione;,

da quando l’ANP è stata istituita nel 1994 sono stati giustiziati almeno sei palestinesi, tra cui, due nel 2001 con l’accusa di aver “collaborato” con Israele; le ultime esecuzioni avvenute neI 2002 riguardavano invece tre persone accusate di omicidio;

Considerato che:

l’ipocrisia è una pratica da cui devono essere esclusi l’Amministrazione Comunale e gli Organi istituzionali del Comune di Reggio Emilia;

Il Sindaco Graziano Delrio si è recentemente recato in Palestina da cui è rientrato annunciando l’intenzione di addivenire a rapporti di collaborazione molto stretti con Amministrazioni Comunali dei territori amministrati dall’ANP che prevedono forme di interscambio molto simili, se non praticamente identiche, ad un tradizionale gemellaggio; la condanna alla pena di morte in Palestina viene comminata dopo processi molto spesso di tipo “sommario” e comunque senza che siano garantiti i più elementari diritti di difesa all’accusato;

Il Consiglio comunale

valuta negativamente la decisione del Presidente dell’ANP di ripristinare la pena di morte nei territori sotto la sua amministrazione; ritiene che sottoporre al parere di una autorità religiosa una decisione che spetta al potere civile costituisca una violazione dei principi dello stato di diritto.

Impegna la Giunta e il Sindaco

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a condizionare gli aiuti e le forme di collaborazione con le Amministrazioni comunali dei territori amministrati dall’ANP al rispetto dei diritti umani fondamentali per tutti i palestinesi.

Capogruppo Lega Nord-Padania f.to Gabriele Fossa

Entra il Consigliere Baldi. Consiglieri presenti n. 31. Consigliere Marco Fantini Siamo nuovamente a discutere di Fort Worth. Per chi come me è già alla seconda legislatura il tema non è nuovo, vorrei però partire dal primo assunto dell’Ordine del Giorno che è circolato, che sta circolando, dove si riafferma la contrarietà alla pena di morte con forza. Ecco, intanto vorrei soffermarmi su questo punto perché nella scorsa legislatura si era partiti da questo assunto che tutti siamo contro la pena di morte, che è sicuramente vero, però bisogna anche che la circostanziamo meglio questa affermazione, perché dire che tutti siamo contro la pena di morte diventa forse facile - infatti c’è già un collega che mi fa segno di no, cominciamo ad avere qualche distinguo - quando, come nel caso degli Stati Uniti e del Texas, ci sono esecuzioni di persone palesemente innocenti ma diventa un po’ più difficile quando si assiste a dei crimini orribili, ce ne sono stati alcuni anche nella nostra città, e quindi bisogna secondo me far sì che la litania “siamo contrari alla pena di morte” non diventi scontata, superficiale, banale... un moto che va avanti “io sono contrario alla pena di morte”, che sia un’abitudine, ma che lo teniamo ben vivo perché è abbastanza chiaro, per chi si appassiona a questo tema, quali sono i gradi. Ci sono le esecuzioni pubbliche ancora in piazza, negli Stati Uniti sono in una fase intermedia perché non c’è l’esecuzione pubblica in piazza ma ci sono le persone che possono andare ad assistere e quindi c’è comunque una forma di spettacolarizzazione, ci sono i paesi che hanno nel loro ordinamento la pena di morte ma sostanzialmente sono in una fase di moratoria e ci sono fortunatamente molti paesi, e qui l’Europa è un po’ la culla, che hanno abbandonato questa barbara forma di pseudogiustizia ormai da alcuni decenni. Sul gemellaggio con Fort Worth dobbiamo partire da un atto politico,.La scorsa legislatura la maggioranza di Centro Sinistra si espresse per la sospensione e buona parte del Gruppo dei D.S. insieme alla maggioranza di Centro Destra consentirono la prosecuzione del gemellaggio, quindi si è partiti da questo voto, un voto dove tutti i Gruppi di Centro Sinistra erano per la sospensione, non per l’interruzione ma per la sospensione. Spesso c’è un altro equivoco che va sgombrato, non è che la discussione è tra di noi, cioè io non ce l’ho con coloro che legittimamente, secondo me ormai un po’ fuori tempo massimo, ma con delle motivazioni, che più volte hanno portato e che penso anche oggi porteranno, sostengono il dialogo. Io registro il fatto che dopo anni di pressioni in tutte le forme e in tutte le situazioni dall’altra parte dell’Oceano non è arrivato il benché minimo segnale. Non siamo a distanze siderali, siamo in un mondo globalizzato, siamo in un mondo piccolo, io ho comprato i regali di Natale per i miei figli negli Stati Uniti e in una settimana mi sono arrivati, quindi io penso che c’era il tempo e il modo per i nostri omologhi colleghi di Fort Worth di dare dei segnali, di venire qua di persona e di spiegarci le loro posizioni: tutto ciò non è avvenuto e questo per me è un silenzio che pesa.

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Quindi la dialettica, ripeto, non è tra noi e i colleghi che vogliono mantenere o tra noi e il Sindaco che giustamente cerca di portare avanti un’azione diplomatica, la dialettica è tra questi colleghi, tra noi e il nostro omologo Consiglio Comunale di Fort Worth che rispetto a questo tema si è dimostrato sordo. Perché si è dimostrato sordo? Guardate, io non sono andato e non ho neanche voglia di andare ma comunque penso che per loro la discussione , per il tipo di risposte che diceva anche prima il Consigliere Monducci, “la cosa non riguarda noi, riguarda lo Stato” sia un po’ alla stregua così come se dagli Stati Uniti ci venissero a dire “Guardate che non apprezziamo gli spettacoli dell’Aterballetto”, una cosa del genere e allora noi diciamo “Sì, va bene, però guardate che sull’Aterballetto c’entra anche la Regione...” ecco, per loro la discussione è in questi termini, nel senso che la vivono come una forte ingerenza e ributtano la palla a livello statuale, cioè questo mi sembra profondamente inadeguato rispetto al tema e al livello della discussione che noi abbiamo portato avanti qui a Reggio Emilia. Allora, il tema che si pone a questo punto non è soltanto gemellaggio sì o gemellaggio no, il tema che si pone è: è possibile la sospensione del gemellaggio? Perché qui il tavolo mi pare che non sia sgombro nel senso che si continua a dire e mi si è continuato a dire per cinque anni la scorsa legislatura che se si voleva la soluzione più facile era quella di sospendere però poi dopo ci saremmo lavati la coscienza ma non avremmo portato a casa alcun risultato. Però io continuo a vedere che si continua ostinatamente ad andare sulla linea del mantenimento ,continuando a fare una serie di azioni che sarebbe comunque possibile continuare a fare anche con la sospensione, perché molte delle azioni che noi continuiamo a fare in regime di mantenimento sono azioni di pressione e di sensibilizzazione che noi possiamo continuare a fare anche in regime di sospensione. Allora qui il tema è: è possibile o no la sospensione? Perché qui viene il sospetto, non so quanto fondato e spero che venga fugato, che ci sia un qualche scoglio non ben definito che rende impraticabile una delle due opzioni perché se le due opzioni non sono paritarie, se non sono sullo stesso livello, è inutile che noi stiamo qui tutte le volte ogni mese o ogni sei mesi o ogni anno a riproporre una discussione che dice: chi è che è favorevole per la sospensione o chi è che è favorevole per il mantenimento? Perché probabilmente ci sono degli scogli che fanno dire che sospendere non è possibile e allora vengano dette chiaramente le ragioni e vengano esplicitate. Io credo che, con molta amicizia e senza ritenere che ci sia il male o il bene con una divisione manichea, però io penso che i colleghi che sono per il mantenimento, e io non so come andrà la votazione oggi, probabilmente si continuerà a votare ancora il mantenimento o non lo so, però si debbano porre il tema anche di lasciare in un futuro, non so quanto lontano, l’opportunità di esperire anche la seconda strada ma esperirla, ripeto, non nel senso che qualcuno tende a equivocare quante vite abbiamo salvato, perché deve essere ben chiaro che quando si poneva il tema della sospensione non si aveva la cecità e la miopia politica di pensare che questo potesse servire per salvare qualcuno dal braccio della morte purtroppo, neanche gli appelli delle massime autorità morali, neanche gli appelli del papa sono serviti a ciò, ma si aveva quanto meno l’ambizione di avere un qualche tipo di risposta, seppur flebile, dall’altra parte dell’Oceano, appunto dicevo, dai colleghi omologhi del Consiglio Comunale di Fort Worth e questo non è avvenuto, cioè noi dobbiamo rimanere a questo dato politico. Non dobbiamo pensare e porci come obiettivo quello di modificare la legislazione degli Stati Uniti o quello di poter pensare di salvare delle vite, io non me lo sono mai posto questo obiettivo , cioè me lo pongo ma capisco benissimo che è un’utopia, quindi se era un’utopia pensare che con un Ordine del Giorno e una presa di posizione del Consiglio Comunale si fermasse il boia però non è un’utopia pensare che dopo ripetuti e ripetuti inviti accorati della comunità di Reggio Emilia possa avvenire un qualche tipo di risposta

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da questo tipo di comunità e dai suoi rappresentanti. Ciò non è avvenuto se non, e questo va sicuramente a merito del Sindaco Delrio, di questa lettera, peraltro molto vaga del Sindaco, che ha inviato. Io penso che da lì si possa e si debba ripartire però il tema è e rimane quello che ho detto in precedenza, cioè noi partiamo da una discussione che è già sedimentata per quella che è stata la scorsa legislatura e mi auguro che ci possano essere dei passi avanti ma dei passi avanti nel senso che ho indicato prima: di non produrre dell’inutile convegnistica o delle inutili forme di sensibilizzazioni qui ma di cercare di avere dall’altra parte dell’Oceano dei segnali tangibili che almeno non dico che abbiano cambiato opinione, che sarebbe fantastico, ma che almeno la nostra discussione è stata presa in considerazione perché qui c’è un altro problema, cioè non è soltanto il problema drammatico - scusate ma il tema mi appassiona particolarmente - di diritti umani , ma qui c’è un problema anche di educazione istituzionale, c’è un problema di fortissima simmetria dove a fronte di un impegno straordinario della comunità di Reggio Emilia, dove a fronte della richiesta e delle pressioni che sono venute anche da associazioni abolizioniste etc. etc., dall’altra parte c’è stato un sostanziale silenzio. Allora questo secondo me non è accettabile, non è il fondamento di due città che vogliono essere unite da un patto di gemellaggio, su questo così come su qualsiasi altro tema; se su qualsiasi tema la comunità di Fort Worth ci sollecitasse noi avremmo l’obbligo morale e politico di rispondere e di dare un’indicazione in tempi brevi. Ecco, questo è un altro punto dirimente che è una forte lacuna, ripeto, la discussione e l’accusa di coloro che vogliono proporre per l’ennesima volta la sospensione non è un’accusa qua all’interno, anzi io penso che l’Amministrazione Comunale di Reggio Emilia abbia fatto molto e si sia profusa in un grande sforzo, ma è relativa al silenzio assordante che è venuto dall’altra parte dell’Oceano. Consigliere Gabriele Fossa Grazie, Presidente. Quella di oggi credo sia ormai la decima volta da quando sono in Consiglio Comunale che tratto del problema della pena di morte e dei gemellaggi, per la decima volta ribadisco che come Lega Nord siamo contrari all’applicazione della pena di morte, non già perché la riteniamo una pena inumana o un inutile strumento punitivo, ma perché il sistema giuridico italiano è fatto in modo tale da mandare assolto un accusato dopo dodici anni, “roba di ieri”, accusato per tangentopoli e dopo dodici anni viene assolto, e allo stesso tempo un condannato per omicidio, parlo di Sofri, si vuole mandarlo libero perché poi sembra, dopo sette volte e sette processi, che questo colpevole deve essere per forza graziato. Con un sistema di questo genere non ci può essere la pena di morte proprio perché non garantisce una corretta applicazione del diritto anche se tante volte, appunto, la pena di morte in certi casi farebbe bene a qualcuno. Per la decima volta ripeto che gli Stati Uniti sono un paese democratico, dove il popolo si è scelto liberamente quel sistema giudiziario e quindi, nel caso specifico i texani, sono per la maggioranza favorevoli all’applicazione della pena di morte, ma allo stesso tempo mi dico per la decima volta, ripeto, di essere favorevole alla sospensione, alla rottura, a quello che volete, del gemellaggio con Fort Worth sempre che tale posizione venga tenuta anche nei confronti di quegli altri paesi con cui siamo gemellati oppure abbiamo forme di collaborazione analoghe a questa con Fort Worth , perché non fare questo sarebbe una semplice pura ipocrisia. Così come ho scritto nel mio Ordine del Giorno, tratto dallo “Zingarelli 2000”, con la definizione “ipocrisia” si intende, leggo testualmente, “la pratica di simulare buoni sentimenti e intenzioni lodevoli allo scopo di ingannare altre persone”.

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Ora, siccome io non sono certo avvezzo ai buoni sentimenti e neanche a intenzioni lodevoli, quindi non voglio essere ipocrita, non sono quindi d’accordo di trattare in modo distinto Fort Worth dalle altre città in cui viene applicata la pena di morte e con le quali abbiamo forme di collaborazione, fra cui cito, come ha fatto anche l’ordine del giorno dell’U.D.C., Rizaho, ma fra questi metto anche, non ultima , la Palestina. La Palestina, quello Stato da cui il Sindaco è rientrato qualche mese fa e ha annunciato progetti e grandi interventi di collaborazione con, appunto, l’autorità nazionale palestinese. Ora, per chi non lo sa, in Palestina vige un sistema giudiziario molto originale dove sostanzialmente l’accusato dopo un processo sommario, diciamo così, dove non è garantita nessuna forma di rispetto dei propri diritti alla difesa, viene sostanzialmente giustiziato. I più fortunati in carcere, altri direttamente in strada davanti a tutti dalla sera alla mattina senza nessuna forma di preavviso:, questo è successo il 4 e il 5 marzo a tre prigionieri della Striscia di Gaza, altri successivamente a Ramallah e così via. Ora, il tutto è condito anche da una strana usanza che è quella di sottoporre le condanne alla pena di morte, quindi all’esecuzione, al parere favorevole del muftì di Gerusalemme che, per chi non lo sapesse, sarebbe come il nostro papa , cioè in sostanza si chiede all’autorità massima religiosa il permesso di giustiziare le persone, il quale sembra che conceda volentieri questo tipo di esecuzioni. Infatti,non ultimo il 25 febbraio, il muftì, appunto, ha confermato di avere 16 condannati a morte su cui doveva pronunciarsi e pochi giorni dopo ha avallato, ha approvato cinque condanne a morte di questi prigionieri, ricordiamoci prigionieri che a volte vengono giustiziati sia per omicidio nel vero senso della parola e sia per avere fornito informazioni ai cosiddetti collaborazionisti, al loro nemico, diciamo così. Detto questo siccome, come dicevo prima, la Lega Nord non è ipocrita e spero che non lo sia neanche il Sindaco e le forze politiche che lo appoggiano, ho presentato questo Ordine del Giorno dove in sostanza si valuta negativamente la decisione presa da Mahmoud Abbas di avere ripristinato la pena di morte, che, non dimentichiamolo, in un momento di lucidità mentale Arafat aveva sospeso, e si ritiene che il sottoporre al parere di un’autorità religiosa la decisione di decidere, invece di decidere dell’avversa morte di una persona che è una decisione che invece spetta al potere civile, costituisca una violazione dei principi di uno stato di diritto, e si impegna il Sindaco e la Giunta, appunto, a condizionare i propri aiuti e le forme di collaborazione con le Amministrazioni Comunali che fanno capo ai territori amministrati dall’ANP al rispetto dei diritti umani. Quindi non mi pare che sia una richiesta assurda vista anche, appunto, la posizione di questo Consiglio che ha fatto appunto dei diritti umani dei prigionieri uno dei punti baluardi della propria politica. Quindi io condizionerò il mio voto favorevole alla sospensione del gemellaggio con Fort Worth all’esito che avrà questo ordine del giorno, proprio perché l’ipocrisia non è nel DNA politico della Lega Nord. Entra il Consigliere Vecchi. Consiglieri presenti n. 32 Consigliere Marco Fornaciari Ricordo al Consiglio Comunale che due o tre mesi fa circa l’unico consigliere presente, oltre il Presidente Rinaldi, se non sbaglio, l’amico consigliere che mi ha preceduto, Fantini - stavo pensando se c’era Rinaldi ma mi pare di sì -, eravamo in tre a Castelnuovo di Sotto, forse quattro, ad una importantissima riunione che ti toccava il cuore, dove erano presenti... e mi dispiace, forse, era stata organizzata in un luogo non opportuno, ma vi era un condannato a morte che era stato in ultimo graziato, vi era un parente, se non ricordo

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male il fratello, di una persona che era stata uccisa e che difendeva all’inizio la pena di morte e poi si è convinto del contrario e quello che era il Presidente dell’abolizione della pena di morte negli Stati Uniti. Come tutti gli statunitensi interventi di cinque minuti, massimo sette, perché sono abituati non come noi, come Corradini che va avanti un quarto d’ora, sono abituati a sette minuti, cinque minuti, quattro minuti... con molto garbo mi aveva fatto molto effetto il condannato di colore che ha raccontato la sua esperienza nella camera della morte, o meglio nella prigione che anticipava la sua morte, e così via... sono uscito emozionato da questi racconti che erano racconti dettati dal cuore. Questa della pena di morte ormai è, io parlo senza nessuna preparazione e neanche modestissima, mi scusate se andrò di palo in frasca, questo della pena di morte è stato uno dei primi interventi del Consiglio Comunale della scorsa consiliatura perché era venuta a Reggio Emilia, lo dico in sintesi, una suora laica, sister Ellen, la quale aveva fatto una conferenza tipo quella a cui io, Fantini e il Presidente Rinaldi abbiamo assistito, molto efficace, contrastante la pena di morte e chiedeva un aiuto, con molta emozione e con molto cuore. Abbiamo, sempre nel corso della scorsa consiliatura, organizzato, Reggio Emilia e Camera di Commercio, un incontro con un giornalista, un certo Nasu - l’ho già detto ancora - che però ha illustrato con molta capacità quella che era la situazione, lui è stato a lungo negli Stati Uniti con la famiglia, si è integrato perché solamente chi è con la famiglia si integra negli Stati Uniti, se uno non arriva con famiglia è un ospite e basta mentre se uno va là con famiglia diventa accettato dalla comunità. Ebbene, alla luce di questa esperienza, malgrado egli fosse nella zona dove la chiesa cattolica era più forte, ebbene proprio in quello Stato si erano verificate o comunque c’erano le maggiori adesioni alla pena di morte. Malgrado questo lui ci ha detto, in poche parole, “Questo della pena di morte è un problema che voi vi ponete e che noi europei viviamo con tanta emozione e intensità ma negli Stati Uniti , a meno che non provenga all’alto un ordine, la società è orientata per la pena di morte e non vi sono assolutamente delle volontà di sottrarsi a questo”. Almeno il 67% degli americani è per la pena di morte e se non avviene un qualche cosa dall’alto, tipo la Suprema Corte etc., vi sarà sempre la pena di morte negli Stati Uniti d’America. Il significato per l’americano “dell’occhio per occhio, dente per dente” è innato nella loro cultura. Questa dichiarazione, che non era una... ha scritto un libro su questa cosa che ho letto, che abbiamo letto, e mi sono documentato nel frattempo, e ho capito come effettivamente - io sono d’accordo con te, Fantini - ormai l’atteggiamento del Comune di Reggio Emilia, Antonella Spaggiari e oggi Graziano Delrio, è certamente, non c’era neanche da pensarci, contro questa pena di morte. Facciamo bene o facciamo male a interrompere? Io ero per l’interruzione del gemellaggio e in parte lo sono ancora ma la mia idea è leggermente mutata proprio per avere studiato l’argomento, per avere capito come sia radicato tutto questo e che occorra intervenire non con dei diktat come quello dello scioglimento del gemellaggio che poi gli interessa fino a domattina. Il Sindaco, parlando con un giurista che ha partecipato recentemente a quegli incontri, dice: va bene provate ad esempio attraverso degli organismi, la maggioranza degli avvocati americani è contro la pena di morte, provate a intervenire all’Ordine degli Avvocati italiani, l’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, l’Ordine di Bologna nei confronti degli avvocati della città che ora voi sponsorizzate, create un collegamento di questo genere perché probabilmente sarà un messaggio più indicativo e più importante che non quello del troncare il gemellaggio che, ripeto, al 67% delle persone di Fort Worth non gli fa meno di niente, proviamo ad incidere con qualche cosa che sia là, che sia sul posto.

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Quindi io plaudo alle iniziative del Sindaco, io l’altra volta dovevo far parte di questa delegazione e poi per ragioni familiari non vi sono andato, questa volta se il Sindaco mi porterà al suo fianco ci andrò , altrimenti ci vado lo stesso. Voglio vedere e toccare con dito quella che è la situazione per verificare non che il Consiglio Comunale possa o non possa fare qualche cosa, prendere contatti con queste associazioni abolizioniste della pena di morte e verificare quanto è possibile fare per fomentare e per alimentare questo afflato. Solo agendo in loco si potrà fare qualche cosa, viceversa rimane uno sforzo, Marco Fantini, nonostante la nostra buona volontà, destinato a fare poco clamore, a incidere poco nel tessuto. Sì, va bene, si rammaricheranno quelle aziende di Reggio Emilia che sono collegate con Fort Worth o faranno gli stessi affari ma alla fine non ci sarà un grande messaggio. Proviamo ad incidere in questo modo, proviamo ad incidere come ci è stato suggerito, forse è l’unico modo per trovare una soluzione; viceversa saremo comunque perdenti. Consigliere Franco Corradini Ogni anno la città di Reggio Emilia insieme ad un centinaio di città italiane celebra la giornata internazionale contro la pena di morte, non è un fatto scontato, è un’iniziativa che si ripete ormai da cinque anni e credo che la nostra adesione a quella giornata sia un’adesione molto importante e molto motivata. Il dibattito che stiamo compiendo viene da lontano e testimonia una sensibilità rilevante della città nei confronti di un tema che io ritengo non scontato. Io sono profondamente contro la pena di morte per motivi diversi. Il primo sicuramente è che non vi attribuisco nessun valore di rieducazione o di soluzione giudiziaria a problemi appunto di rieducazione o di una migliore amministrazione della giustizia. Sicuramente sono contrario anche per motivi morali e ideali, non è in questo modo che si rispetta la vita umana e che si possono comunque reinserire persone in un quadro di legalità, non è sicuramente in questo modo che si tengono unite le comunità, anzi penso che negli Stati Uniti sia estremamente incredibile come vi sia stato un lungo periodo, fino al 1975-76, dove vi è stata una moratoria della pena di morte e poi quasi improvvisamente alcuni Stati hanno ripreso a introdurre condanne a morte, condanne capitali e a procedere con le esecuzioni. Per me vi è una debolezza, vi è una paura del sistema americano nel guardare se stesso, nell’affrontare temi propri di cambiamento di quella società. Non voglio parlare approfonditamente di questo perché ci porterebbe lontano, probabilmente abbisogniamo noi stessi di approfondimenti... credo comunque che occorra riflettere del perché uno Stato, che ritengo essere estremamente evoluto, forse guida, che lui stesso si ritiene guida della modernità, nel 1975 abbia deciso di reintrodurre la pena capitale e su questo occorrerebbe ragionare, e di come a un certo punto a fine degli anni ’80-inizio anni ’90 vi sia stata un’escalation della applicazione della pena di morte. Che cosa è successo in quel Paese? Questo secondo me è significativo, perché un conto è parlare di pena di morte negli Stati Uniti e un conto è parlarne in altri paesi come nei paesi che non rispettano le libertà democratiche, dove la pena di morte è applicata come modo per fare battaglia politica, modo per reprimere gli ideali di libertà e di democrazia, è il caso della Cina, è il caso della Corea del nord ad esempio o di paesi che aderiscono e che applicano la Sharia islamica dove vi è una motivazione non accettabile e anche in quel caso si usa la pena di morte per reprimere l’emancipazione, l’emancipazione femminile in particolare. In sostanza vi sono diverse motivazioni nel mondo per cui alla fine, nonostante vi sia una maggioranza di paesi che in sede ONU possono magari fare pronunciamenti anche per la moratoria, questo non avviene.

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Io credo quindi che sia meritorio e importante che la nostra città stia dentro al processo e alla discussione e spinga in tutte le direzioni perché almeno in tutti i paesi al più presto si applichi la moratoria per le esecuzioni capitali, credo che questo sia un elemento importante della nostra azione. La seconda considerazione è che io sono contrario alla contrapposizione, credo che se la nostra città ha espresso un grande movimento contro la pena di morte io penso che ugualmente la nostra città abbia un deficit: quello di avere comunque prodotto una divisione interna tra chi è a favore di un gemellaggio e chi è contro per, forse ,misurare una poverezza ideologica. Su questo io non posso condividere l’atteggiamento di chi effettivamente usa questo come una leva politica. Io sono d’accordo nel porci la domanda perché questa ci consente di migliorare la nostra azione, di confrontarci fino in fondo, di tenere sempre aperto il confronto, non sono per arrivare comunque e sempre allo scontro e alla frattura, come in alcune discussioni in passato si è fatto. La nostra discussione deve essere utile a comprendere insieme di adottare sempre nuove e più efficaci misure per modificare la situazione globale sul tema della pena di morte. Le statistiche ci confortano perché sappiamo che ogni anno c’è un paese, uno Stato, che si dichiara abolizionista, è successo negli ultimi tempi soprattutto in Africa e ci sono anche delle sorprese, come ad esempio l’autorità nazionale palestinese, e ci sono delle sorprese anche negli Stati Uniti, non c’è solo il Texas o la California, c’è anche il Connecticut, ci sono altri Stati che reintroducono improvvisamente la pena capitale per dire di come sia articolato la geografia e comunque si espande, io penso, la consapevolezza di come questa misura non sia utile né al sistema giudiziario né al sistema morale e non sia più accettabile. Anche negli Stati Uniti abbiamo dei riscontri dove effettivamente vi sono prese di posizione nell’opinione pubblica e nei politici che cominciano a fare affermazioni interessanti. Io credo che occorra scegliere un campo e occorra stare anche nei paesi che applicano la pena di morte, nelle opinioni pubbliche che sembrano sorde, sembrano sorde al messaggio abolizionista, io penso che occorra fare la scelta di campo di andare lì e costruire lì un pezzo importante di movimento. Io voglio essere a Fort Worth quando cadrà la pena di morte e voglio festeggiare con il Sindaco di Fort Worth, con tutti i cittadini di Fort Worth, questo evento e voglio accelerare anche di un solo minuto questo evento. Questa è la mentalità con la quale io voglio agire e sono consapevole che questo non è un fatto di ore o di mesi o di anni, è un fatto di lunga lena. Chi affronta il tema della pena di morte deve accettare il fatto che è un fatto che impiegherà molto tempo, anche del nostro stesso tempo, e la vittoria non è scontata, ecco perché secondo me nella nostra discussione c’è un limite vero che non fa i conti con questa realtà, è un’autoreferenzialità nostra reggiana che ha prodotto ,sì, un buon movimento, importante, ma non è forse capace di confrontarsi fino in fondo con una dinamica più ampia che si batte contro la pena di morte. Non a caso noi siamo, come Amministrazione Comunale, riconosciuti dalla Comunità di Sant’Egidio, da tutte le altre associazioni italiane e non come un punto di riferimento per la capacità di equilibrio che abbiamo saputo tenere in questo dibattito del fatto che a fronte di un problema non abbiamo nascosto , non abbiamo nascosto la testa sotto la sabbia e abbiamo accettato la sfida con la città anche di Fort Worth sapendo che non spetta alla comunità di Fort Worth decidere in merito alla pena di morte. Noi ugualmente andiamo lì, rompiamo le scatole al Sindaco e al Consiglio Comunale, vogliamo essere ascoltati, vogliamo discutere per determinare qualcosa in più. Circa 300 persone, reggiane, nella scorsa estate si sono recate a Fort Worth a portare uno spettacolo prodotto da una scuola media superiore reggiana dedicato alla pena di morte e

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hanno svolto questo spettacolo contro la pena di morte a Fort Worth ospitati da famiglie di Fort Worth. Penso che al di là di tutto queste siano delle cose migliori che la città abbia prodotto grazie anche ai gemellaggi. Dopodiché il gemellaggio ce lo siamo trovati, questo è evidente, non è che c’è un valore assoluto nelle mie parole, assolutamente no, dobbiamo costantemente metterci in discussione. Se posso esprimere un ultimo concetto, e appartiene più alla politica estera, e non so quanto Reggio Emilia possa ambire a fare politica estera, io non credo che dobbiamo avere anche questa visione ma l’ultima considerazione è il fatto che quando si affrontano queste problematiche ci sono due questioni che vorrei richiamare: la prima, noi non possiamo agire con dei diktat, con delle forzature, perché nel confronto con altri paesi ci confrontiamo con altre culture, altre legislazioni, altre tradizioni, dobbiamo entrare in contatto, confrontarci e stare dentro a un movimento. Non possiamo dettare noi un’agenda a un altro paese, a un’altra città, questo è fondamentale anche se siamo uniti da un rapporto di gemellaggio... (interruzione della registrazione per cambio lato cassetta) ...l’altra cosa riguarda la battaglia per i diritti umani, battaglia fondamentale, alla quale io credo fondamentalmente. Termino dicendo che anche qui proprio, perché abbiamo fatte tante battaglie pacifiste, tante battaglie ambientaliste, ci stiamo confrontando con la globalità e il confronto con la globalità ci insegna che è soprattutto dal confronto e dal dialogo che nascono situazioni nuove. Io non rinuncio assolutamente alla mia identità democratica, civica, e ogni volta che andrò all’estero in un confronto pubblico sosterrò sempre e in qualsiasi motivo e in qualsiasi occasione queste posizioni. Non pretendo di imporre le mie tesi agli altri paesi, che si chiamino Fort Worth, Cuba, Cina, Autorità Nazionale Palestinese, Francia, Inghilterra, che ancora nel suo ordinamento ha richiami alla pena di morte. Da questo punto di vista allora dobbiamo assumere anche un atteggiamento di minore autoreferenzialità e di grande apertura perché questo ci consentirà, non solo di impostare iniziative importanti, ma ci consentirà di svolgerle al meglio. Io ho firmato un articolo, un ordine del giorno che verrà illustrato da Prandi e che dà adito a questa impostazione. Consigliere Mario Poli Colleghi Consiglieri, non è che sia previsto dalla sceneggiatura dei nostri Consigli Comunali che io debba intervenire sempre dopo il Consigliere Corradini, è un po’ il fato, nello stesso tempo oggi affrontiamo un argomento che se non altro ci impedisce una vis polemica eccessiva perché sulla pena di morte e sui gemellaggi, almeno per quanto riguarda le mozioni finora presentate, vedo che c’è una convergenza che si rifà anche ad una onestà intellettuale e che per noi si rifà a dei valori, per noi Gruppo U.D.C., perché, come abbiamo anche scritto, normalmente le città, i popoli, le persone si avvicinano, fanno dei gemellaggi quando riscontrano delle affinità culturali, storiche e soprattutto affinità valoriali, e noi come U.D.C. non possiamo non esplicitare che fra i nostri valori, a cui ci ispiriamo nell’azione politica, nel pensiero anche intellettuale, partitico, c’è il valore della vita, della tutela e della difesa della vita in qualunque momento , sin dal concepimento, e quando dobbiamo trattare di abolizione della pena di morte siamo in prima linea, nel senso che siamo fra i primi che sostengono e si impegnano per eliminare quello che abbiamo definito nel nostro testo il barbaro strumento di giustizia di Stato. Ora, perché abbiamo presentato anche noi un nostro Ordine del Giorno? Non perché non ci piaccia il contenuto della mozione iniziale presentata dai colleghi, probabilmente nella nostra primavera, perché ci sono un po’ di riferimento a settembre 2005 che lasciano

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capire che il testo è stato depositato giusto là da maggio-giugno, ma perché il testo ci convince in buona parte, insomma potremmo averlo o avremmo potuto, meglio ancora, sottoscriverlo pure noi perché c’è tutta una cronistoria che è vera e che rafforza il concetto nazione di chi è contro la pena di morte. Noi abbiamo voluto fare un passo in più accettando anche quella che è stata una frase e una affermazione contenuta nella successiva azione di alcuni colleghi Consiglieri quando hanno chiesto la convocazione urgente di questo Consiglio, o comunque di un Consiglio Comunale, per trattare l’argomento del gemellaggio di Fort Worth ma anche di trattarlo come un oggetto: valutazioni, considerazioni e decisioni in merito al patto di gemellaggio. A mio parere è venuto il tempo di prendere delle decisioni perché, come hanno già detto anche amici e colleghi del Consiglio Comunale, l’argomento del gemellaggio di Fort Worth e l’aspetto che stride con questo gemellaggio, che è la facilità o comunque della pena di morte che viene comminata in questo Stato, non è di oggi ma è di tanti anni fa, è stata recuperata nella passata consiliatura. Non so sull’argomento come l’allora Gruppo dell’U.D.C. si fosse espresso, so come la pensiamo noi oggi e so anche che nonostante sia stata ripresa c’è stato bisogno di questa iniziativa dei colleghi che hanno firmato la convocazione per riprendere l’argomento della utilità o no, della funzionalità, della ragion d’essere o no del gemellaggio con Fort Worth. Noi chiediamo al Consiglio Comunale un atto politico anche bipartisan, chiediamo che si faccia un passo in avanti rispetto a tutte le iniziative lodevoli, frequenti anche, che ci sono state fino ad oggi. Ricordo anche in modo abbastanza corposo e robusto sul piano politico l’iniziativa presa da una delegazione guidata, mi pare, dall’allora Vice Sindaco Tancredi quando portò una mozione, una documentazione un appello direttamente al Sindaco di Fort Worth, o al Consiglio Comunale di quella città, però anche quella come le altre messe insieme non hanno prodotto alcuna revisione culturale, alcuna decisione giudica di quello Stato o di quella città, e siamo ancora qui a dover registrare, purtroppo, sentenze di morte, fare una triste statistica di quanti non hanno potuto avere la possibilità di un recupero, di una redenzione, seppure terrena. Allora dobbiamo uscire da questo angolo, dobbiamo uscire da una logica che fa dire al Consigliere Corradini che noi non siamo favorevoli alle contraddizioni, io l’ho tradotto anche a nostro favore, come U.D.C. lo diciamo, noi siamo favorevoli alle coerenze, diciamo no alle contraddizioni e io intravedo una contraddizione anche nell’appassionato intervento che ha fatto il collega Corradini, come altri faranno, fra chi dice “siamo contro la pena di morte, non leghiamo questo aspetto al gemellaggio con Fort Worth perché ci sono degli altri valori, perché ci può essere una possibilità in più di dialogo e di confronto”, anche noi siamo per il dialogo e il confronto ma cerchiamo anche di mettere dei paletti in più, cerchiamo di provocare delle mosse che possono far sorgere delle reazioni in più in quella cittadinanza. Una mossa che noi abbiamo definita, nel nostro ordine del giorno, “interruzione”, ma se serve per trovare un punto d’assieme possiamo anche parlare di sospensione, non ci sono problemi a modificare e ad autoemendare l’Ordine del Giorno, però l’essenziale è che ci sia oggettivamente un documento che segnali un nuovo, del nuovo, che segnali un passo in avanti. La sospensione può rappresentare in un ideale cammino che porti... e poi vorrei esserci anch’io ma chissà se saremo ancora vivi a quel punto. Quando il collega Corradini dice o diceva “Nel momento in cui non ci sarà più la pena di morte in Texas e a Fort Worth io voglio essere là”, anch’io vorrei esserci, ma quel cammino che si preannuncia e che è stato anche preannunciato in questi termini dallo stesso collega Corradini molto lungo, ha bisogno di passi iniziali altrimenti siamo sempre fermi alla discussione fatta cinque, sei,

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sette anni fa, siamo fermi alle lettere e agli scambi di lettere e siamo fermi di fronte ad una situazione che già negli Stati Uniti è in movimento. E’ vero che questa percentuale citata del 67% non ci rallegra, cittadini favorevoli alla pena di morte, ma è anche vero che quel 67% è già un dato registrato in passato cioè in anni scorsi, in anni precedenti; oggi abbiamo Stati degli Stati Uniti che si convergono e aboliscono la pena di morte, abbiamo la sensazione, sintomi, segnali positivi che nella società americana, statunitense, nell’opinione pubblica questa idea di una giustizia così feroce, crudele e immediata alla fine non solo non risponde a un’etica individuale e morale ma non è neanche pagante, non è neanche vincente sul piano del contenimento della delinquenza, dei fatti delittuosi, tant’è che anche in altre parti del mondo dove viene esercitato questo triste spettacolo della pena di morte non è che la criminalità sia stata sconfitta, anzi, quindi è pure uno strumento inutile per le finalità con le quali si esercita. Quindi, venendo un po’ alle conclusioni, io e noi come U.D.C. proponiamo questo Ordine del Giorno da mettere eventualmente insieme ad altri, se c’è bisogno, per fare in modo che la discussione di oggi non veda per l’ennesima volta una divisione immotivata. Non so come sono andati gli altri dibattiti, non ero presente, qui non c’è da dividersi fra chi è pro USA, pro Stati Uniti o chi è contro, non credo sia questo neanche lo spirito di chi ha proposto allora la prima mozione, oggi lo spirito e il traguardo della discussione deve essere un atto di movimento in avanti per arrivare a fare in modo che alla nostra città gemellata con noi arrivino anche queste conclusioni, questi sentimenti, queste spinte, queste aspettative che i cittadini reggiani hanno nei confronti dell’abolizione della pena di morte. Quindi soltanto in questo modo, proponendo la sospensione intelligente e motivata, noi non rendiamo inutili né i dibattiti fatti negli anni passati e neppure il dibattito che è tuttora in corso. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Informo il Consiglio che è stato depositato un Ordine del Giorno, il n. 3, a firma dei Consiglieri Corradini, Marco Prandi e Emiliano Malato che credo sia stato distribuito. Si riporta di seguito il testo dell’Ordine del Giorno a firma dei Consiglieri Marco Prandi (La Margherita), Franco Corradini (D.S.) e Emiliano Malato (U.D.E.U.R.), la cui presentazione è stata testé preannunciata dal Presidente del Consiglio stesso:

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio Comunale

Riafferma

con forza la contrarietà alla pena di morte, in qualsiasi paese, contesto politico e sociale, in quanto applicazione barbara della giustizia umana e intollerabile violazione dei diritti umani;

Ritiene

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debba essere sviluppata con ancor più energia e convinzione l’azione contro la pena di morte che continua ad essere applicata in molti paesi del mondo, come testimoniato dalle recenti esecuzioni in Texas, in California e in Cina;

Rileva come, purtroppo, nelle sedi di rappresentanza internazionale, in particolare le Nazioni Unite, non sia ancora maturata la necessaria determinazione per imporre il superamento della pena di morte e che pertanto è indispensabile che si sviluppi con maggiore ampiezza una mobilitazione popolare di forte pressione sui governi e sugli organismi di potere sovranazionale per raggiungere come obiettivo immediato di una moratoria generalizzata;

Stigmatizza duramente le recenti esecuzioni in Texas, California e Cina;

Ritiene che in forza dei legami esistenti tra la comunità di Reggio Emilia e di Fort Worth, debbano essere ulteriormente sviluppate le iniziative di pressione nei confronti delle autorità di Fort Worth e del Texas, di concerto con il movimento abolizionista internazionale, per una moratoria dell’attuazione della pena di morte. Ciò in nome anche della comune condivisione degli ideali di libertà, di democrazia e di rispetto dei diritti umani;

Giudica in questo quadro, positiva e rilevante la decisione assunta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che vieta l’applicazione della pena capitale ai minori, così come la decisione assunta in alcuni Stati americani di rinunciare alla pena capitale o alla sua attuazione;

Esprime un giudizio positivo sulle iniziative promosse dalla Giunta Comunale per contribuire ad affermare sempre più nella realtà locale la necessità di combattere la pena di morte; iniziative testimoniate, anche recentemente, con due incontri con il fondatore di Ensemble contre la peine de mort, nonché Coordinatore della Coalizione Mondiale Contro la Pena di Morte, dr. Michel Taube e testimoniate dall’avvio del percorso di formazione e sensibilizzazione su questo tema che coinvolgerà 700 studenti della città;

Esprime altresì valutazione positiva sulle azioni intraprese dal Sindaco e dal Consiglio Comunale nel promuovere ed aderire a petizioni e richieste di grazia;

Riconferma

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l’impegno finanziario del Comune di Reggio Emilia (triplicato dal 2004) in favore delle iniziative sulla pena di morte ed a sostegno del coordinamento nazionale degli enti locali per la pace; della Coalizione Texana per l’abolizione della pena di morte; della Coalizione Mondiale contro la pena di morte; del Defender Center, tramite la Comunità di Sant’Egidio, per la difesa legale dei condannati a morte;

Impegna Il Sindaco e la Giunta Comunale ad intensificare l’opera di mobilitazione che vede protagoniste numerose associazioni cittadine ed impegna in particolare a verificare l’effettiva possibilità di dare vita a forme di sostegno e di iniziative della comunità reggiana a Fort Worth in supporto all’azione esercitata, nella città gemellata ed in Texas, dalla coalizione abolizionista e come rafforzamento delle reciproche iniziative di lotta. A sottoporre al Consiglio Comunale di Fort Worth la possibilità di aderire alla Campagna per la moratoria internazionale della pena di morte promossa dalla Unione Europea e da altri organismi internazionali A incontrare, nel corso della missione del Sindaco programmata per il 2006 a Fort Worth, gli esponenti di associazioni abolizioniste per concordare azioni ed iniziative. A prevedere nella missione stessa la presenza di Consiglieri comunali. A relazionare in Consiglio comunale all’indomani della visita del Sindaco e della delegazione nella città texana.

f.to Marco Prandi (MARGHERITA) f.to Franco Corradini (DS)

f.to Emiliano Malato (UDEUR) Entrano i Consiglieri Marziani e Prati. Consiglieri presenti n. 34. Entra il vice sindaco Ferretti. Consigliere Paola Donelli Devo dire che una volta tanto, e me ne rallegro sinceramente, mi trovo d’accordo con l’intervento di Poli, qualche punto d’incontro o qualche punto in comune ce l’abbiamo evidentemente e ne sono sinceramente contenta. Anch’io credo che il gemellaggio sia un legame molto forte per una città, molto più forte di qualsiasi altro tipo di relazioni e quindi richiede che ci sia una condivisione di principi fondamentali, appunto, quali quelli della libertà, democrazia, rispetto soprattutto dei diritti umani, ed era un po’ questa la ragione per cui nella mozione che presentammo a suo tempo chiedemmo di mettere in discussione e di discutere dei rapporti di gemellaggio che il Comune di Reggio ha in essere e per vincolarli, sia l’istituzione di quelli nuovi che la

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ratifica di quelli già in atto, a una sottoscrizione di una carta dei valori, di una carta di valori condivisi. lI gemellaggio, ripeto, secondo me è un legame forte, non è un legame di relazioni commerciali o d’altro genere e quindi per esserci deve essere sufficientemente fondato e motivato. Questo riguarda, e condivido l’Ordine del Giorno dell’U.D.C. che fa riferimento anche ai rapporti con la città di Rizaho, non mi riferisco soltanto nella mia valutazione a quello con Fort Worth. Ogni tanto qua in Consiglio Comunale, io non ero presente in quei precedenti ma mi è stata raccontata la storia, ci si ritrova a discutere di questo gemellaggio, si dice che si fanno dei passi avanti ma in realtà adesso ci troviamo di fronte al fatto che nei prossimi mesi sono previste altre due esecuzioni capitali, quindi ci ritroviamo sempre daccapo con questa realtà dove è vero, come dice Fornaciari, che la cultura degli americani il rifiuto della pena di morte e la nostra critica alla pena di morte non la capisce, ma è anche vero che se continuiamo, come abbiamo continuato adesso, a dirglielo gentilmente e poi mantenere inalterato qualsiasi tipo di rapporto non otteniamo e non abbiamo in realtà ottenuto dei grandi risultati. Tra l’altro io qua volevo leggervi un’intervista a Suor Elisa Kidanè che è una giovane suora a capo di “Femmis”, il servizio femminile missionario agenzia di informazione a difesa delle donne del sud del mondo, la quale ci dice, a parte quello che ci dice sulla pena di morte che è molto interessante e che vi voglio leggere, dice: “La pena di morte in qualsiasi posto dell’emisfero venga compiuta è incivile e non esistono pene di morti più punitive o pene di morti più indolori, in realtà la pena di morte comunque, in qualsiasi posto venga praticata e con qualsiasi modalità, va rifiutata”. Lei si riferiva particolarmente al discorso della lapidazione delle donne, però dice anche che laddove la pena di morte è indolore è comunque una pratica che va rifiutata. Entrando nel merito della situazione di Reggio Emilia e delle relazioni di Reggio con città texane e cinesi, quando chiedono se sono necessarie contro la pena di morte scelte forti, rispondo scelte forti quale può essere, appunto, l’interruzione del gemellaggio con città che hanno nel loro ordinamento la pena di morte e lo ripeto con ferma convinzione. Non si può continuare a tergiversare quando ci sono di mezzo diritti umani e vite umane, non si può “servire Dio e Mammona”, non si può essere contro la pena di morte e strizzare l’occhio a partner che hanno come legge l’uccisione ma sono paesi dai quali si può trarre benefici economici. Oggi non è più il tempo di mezze misure, dobbiamo avere il coraggio di scelte impopolari se vogliamo credere che un mondo diverso è possibile. Dobbiamo avere il coraggio di scendere dal carrozzone del qualunquismo, dobbiamo passare dagli slogan a fatti veri, se vogliamo essere credibili. Con i nostri silenzi e le nostre complicità e le mezze misure contribuiremo a sostenere Stati e Istituzioni che hanno a cuore solo gli interessi di pochi. Dobbiamo scegliere, non abbiamo scampo, altrimenti a nulla servono campagne contro la pena di morte. Io credo che, appunto, delle cose che concretamente possiamo fare, possiamo già pensare di fare, è questa rottura non drastica ma in qualche modo dolce, nel senso di una sospensione del gemellaggio in attesa o collegata alla richiesta al Consiglio Comunale di Fort Worth di richiedere l’applicazione della moratoria sulla pena di morte. Questo ci consentirebbe , da una parte, di dare un segnale forte e dall’altra di comunque mantenere, perché questo chiedono poi anche le associazioni reggiane contro la pena di morte, mantenere comunque dei rapporti con i tanti americani che la vogliono eliminare la pena di morte e quindi mantenere comunque dei rapporti con le associazioni che là si battono contro la pena di morte, con gli avvocati, come sosteneva Fornaciari, che si adoperano per salvare i condannati a morte.

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Penso che si possa e si debba arrivare a questa soluzione e per questo mi trovo anche d’accordo con l’ordine del giorno dell’U.D.C. anche se qua si parla di interruzione, però direi che forse sospensione è il termine più adeguato. Tra l’altro in relazione a quanto riguarda l’occasione della Giornata Internazionale contro la pena di morte vorrei far notare al Sindaco e alla Giunta che si è, come hanno segnalato nella loro lettera le associazioni “Donne in Nero” e “David Lee Goff” si è accuratamente evitato di invitare all’iniziativa le associazioni che da anni a Reggio chiedono la rottura dei gemellaggi. Allora io credo che si debba sentire sia le une che le altre, non credo che questo Consiglio debba relazionarsi solo con le associazioni che sono contro la pena di morte ma non chiedono la rottura del gemellaggio. Queste associazioni chiedono che si intensifichi, come ripeto, il dialogo con associazioni e popolazioni che nei paesi, come gli Stati Uniti, si battono e contrastano le esecuzioni e per esempio si fa riferimento a quella famosa mozione - che io qua ho - del 2001 nella quale già il Consiglio Comunale allora disse che si sarebbe fatta una prima valutazione entro l’anno 2001, e questa è stata approvata il 19 aprile 2001, sulle posizioni assunte su questi temi da parte delle città gemelle o amiche; di procedere quindi a valutare se occorra dare un’ulteriore caratterizzazione ai gemellaggi o se si debba definire una risposta in termini di sospensione o interruzione dei gemellaggi stessi. Dal 2001 a oggi non si è fatto granché sotto questo aspetto, non mi sembra che si sia avviato quel percorso che più volte abbiamo chiesto, ed è per questo che poi siamo arrivati alla richiesta di un Consiglio Comunale ad hoc, avevamo chiesto un percorso in Commissione per valutare appunto i gemellaggi e vedere se era il caso di mantenerli o di sospendere o che cosa fare appunto in base al rispetto dei diritti umani. Io credo che oggi ci sia bisogno, a questo punto, di dare un segnale un po’ più forte di quello che si è fatto fino ad oggi, perché credo che possano capire solo se si dà un segnale un po’ più forte. Credo che riusciremo a fare capire che noi su queste cose siamo proprio convinti e che comunque ci sono altre popolazioni, altre culture, non tanto lontane da quella degli americani e di Fort Worth, che ritengono questa cosa una cosa fondamentale e una cosa derimente in rapporti come quelli che sono dei gemellaggi ,che sono rapporti molto stretti, molto vincolanti rispetto ad altri rapporti che comunque si possono continuare a tenere. (Interruzione della registrazione per problemi tecnici) Consigliere Tommaso Lombardini (Intervento già iniziato) ...occasione sprecata perderci su delle affermazioni che in fondo dicono la stessa cosa. E’ chiaro che a questo punto si prospettano due soluzioni, c’è chi da una parte pensa che la sospensione del gemellaggio possa essere un pungolo nei confronti di Fort Worth per procedere alla sospensione o all’eliminazione della pena di morte e c’è chi ritiene, come il Gruppo di Alleanza Nazionale, che invece il gemellaggio debba proseguire. Condividiamo infatti da questo punto di vista, sfogliando i vari Ordini del Giorno, l’invito che il Gruppo dell’U.D.C. fa alla Giunta Comunale, non condividiamo - e ci dispiace doverlo dire - la parte in cui il Gruppo dell’U.D.C. impegna la Giunta Comunale proprio per le ragioni che esponevamo in precedenza. Come A.N. riteniamo, quindi, che il gemellaggio con Fort Worth debba proseguire, fermo restando l’importanza e la centralità della battaglia contro la pena di morte, anche perché, come A.N. , sia da un punto di vista laico e sia da un punto di vista cristiano-religioso per chi crede, noi siamo per la tutela della vita in ogni sua forma e in ogni sua espressione fin

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dal concepimento e fino alla morte naturale, quindi a maggior ragione noi ci batteremo contro la pena di morte, ma lo faremo in un rapporto speriamo paritario, in un rapporto di gemellaggio, in un rapporto in cui noi dovremo cercare di far capire alla nostra città gemellata che la pena di morte non è la soluzione. Noi abbiamo per fortuna alle nostre spalle una storia millenaria, abbiamo avuto il secolo dei lumi, abbiamo avuto pensatori illuminati nel campo del diritto e della filosofia, abbiamo una storia e un retaggio culturale che obiettivamente e senza polemiche agli Stati Uniti mancano. In questo caso, nonostante ogni tanto si parli di vecchia Europa, bisogna riconoscere che in questo caso noi dobbiamo essere il fratello maggiore e allora il fratello maggiore deve intervenire non andandosene di casa e dando poi consigli da lontano , ma lo deve fare accompagnando, per quanto possibile con tutte le sue forze, il fratello, se così lo vogliamo chiamare, minore verso quella che è la strada giusta e quindi ribadiamo la necessità che questo gemellaggio continui. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Sospendiamo un attimo in attesa di ripristinare l’audio.

Sospensione dei lavori del Consiglio Comunale per problemi audio. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Possiamo riprendere i lavori, un attimo di attenzione, i Consiglieri possono sedersi e anche ridare dignità all’intervento di Corradini. Consigliere Achille Corradini Noi, Laboratorio Baldi per Reggio, siamo contrari alla pena di morte in tutti i paesi del mondo, riteniamo però che sarebbe un grave errore annullare il gemellaggio con Fort Worth, vorrebbe dire abbandonare tutti quei cittadini, tutti gli abitanti di quella città che si stanno prodigando e lottano per annullare la pena di morte nel loro paese. Vorrei aggiungere che sarebbe ora di smetterla con questo antiamericanismo sempre e comunque, l’America è un paese di grandi contraddizioni e di grande democrazia. Io di Rizaho non voglio parlare, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, sono favorevole al mantenimento del gemellaggio con questa città con la speranza che serva anche di pochissimo per mantenere delle buone relazioni con questo paese che si sta muovendo economicamente e, come ha detto anche l’Onorevole Bertinotti che si è molto spaventato dal suo viaggio in Cina, cerchiamo di... Il nostro Paese sta vivendo una delle situazioni più gravi e stiamo qui a parlare di cose sulle quali noi possiamo incidere ben poco, sarebbe importante che il Consiglio Comunale si dedicasse e si adoperasse per discutere dei tanti problemi della nostra città. Il Laboratorio Baldi per Reggio è favorevole al mantenimento dei gemellaggi... grazie per l’attenzione, vedo che tutti quanti avete ascoltato, spero che mi approviate. Consigliere Emiliano Malato Intanto volevo cominciare dicendo al consigliere Corradini che io ho ascoltato perfettamente quello che ha detto e ho sentito che è favorevole al mantenimento del gemellaggio, così come sono favorevole anch’io tant’è che ho apposto anch’io la firma su quest’ordine del giorno sottoscritto insieme ai colleghi dei D.S. e de La Margherita.

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Ho apprezzato molto anche l’intervento del consigliere Franco Corradini, perché ha fatto un discorso molto importante, perché qua si parte da un presupposto che ci vede tutti che condividiamo la linea del no alla pena di morte e su questo credo che non ci siano dubbi riguardo questo argomento. Il problema che ha sottoposto il consigliere Corradini è proprio a chi giova questa divisione sul gemellaggio sì o gemellaggio no. A mio parere in questo momento non giova a nessuno tant’è che c’è un punto molto importante di quest’ordine del giorno laddove si parla degli impegni che la Giunta e il Sindaco devono prendere, laddove si parla di questa delegazione che dovrà andare sul posto a Fort Worth in estate, quindi una delegazione si muoverà per andare sul luogo e intraprendere qui un discorso importante con i politici locali. Quindi sembrerebbe quasi logico mantenere il dibattito e la discussione aperta almeno fino a quel momento, perché non si vede da parte del sottoscritto l’utilità di dire no oggi alla fine del gemellaggio. I colleghi Consiglieri che affermano invece che sia giunta l’ora del termine di questa sintonia, di questo gemellaggio con Fort Worth io li apprezzo, perché comunque continuano a tenere viva questa problematica, però li invito a riflettere su questo, invito a riflettere proprio sull’opportunità di porre oggi questa questione che sinceramente io faccio fatica a comprendere, però, visto che dovranno intervenire, spero che mi sia data anche una risposta appunto sull’opportunità di questa richiesta fatta oggi in quest’aula. Io condivido invece l’idea espressa già da altri colleghi Consiglieri e anche dal Sindaco stesso il quale giustamente è convinto che un’azione forte avvenga proprio nel momento in cui noi abbiamo un rapporto di interscambio con questa popolazione perché nel momento in cui noi diciamo “Okay, è finita la nostra amicizia...” perché questo vuol dire anche gemellaggio “...la nostra amicizia nei vostri confronti perché voi state adoperando un qualcosa che non ci appartiene, ebbene io faccio molta fatica anche qui a capire come noi possiamo intervenire proprio nel territorio che vede la pena di morte essere un punto cardine, faccio molta fatica a comprendere poi come noi possiamo veramente intervenire qualora questo gemellaggio venisse meno. E’ un passaggio molto importante e io devo ammettere che non sapevo di questa delegazione che era andata da Reggio a Fort Worth e di questo spettacolo di studenti reggiani che sono andati proprio nel posto, diciamo nel punto cruciale, sono andati a proporre uno spettacolo proprio contro la pena di morte e l’hanno proposto alla popolazione di Fort Worth. Questi sono i segnali importanti di civiltà perché io ho apprezzato anche il passaggio del Consigliere Corradini quando dice “Attenzione, attenzione perché va bene tutto però noi andiamo in un altro paese, non possiamo porre le nostre regole in altri ambiti, in altre culture che non solo sono molto distanti chilometricamente parlando ma sono forse molto distanti anche culturalmente parlando”. Quindi va benissimo un intervento civile come noi siamo abituati a fare però attenzione ai diktat, attenzione veramente a non intraprendere un qualcosa che ci può venire contro. Io invece vedo che da parte di questa Giunta, ma anche della Giunta passata, l’argomento è stato affrontato... certo, qualcuno vi contesta in modo non incisivo, io invece sostengo che l’argomento lo state affrontando forse nel migliore dei modi con una giusta cautela, però con una forza che tiene comunque sempre viva in noi l’attenzione sul fenomeno. Quindi io concludo l’intervento facendo proprio un appello ai Consiglieri di Rifondazione, dei Comunisti Italiani e dei Verdi, faccio un appello dicendo di pensarci, magari di pensare fino a quanto il signor Sindaco e la delegazione torneranno dal viaggio di Fort Worth e magari avranno da dirci delle cose nuove che oggi non possiamo sapere.

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Entra la Consigliera Salsi Laura. Consiglieri presenti n. 35. Consigliere Matteo Sassi Io vorrei iniziare questo mio intervento con questa frase: “La pena di morte diviene uno spettacolo per la maggior parte e un oggetto di compassione mista di sdegno per alcuni; ambedue questi sentimenti occupano più l’animo degli spettatori che non il salutare terrore che la legge pretende di ispirare.” Queste frasi sono di Cesare Beccarla, che sul finire del ‘700 scrisse un’opera famosa ma che purtroppo non è mai stata pienamente compresa, se è vero com’è vero che ancora oggi a distanza di secoli la pena di morte è un barbaro istituto giuridico presente in molti paesi e presente in maniera trasversale anche in quei paesi che non disdegnano guerre preventive per esportare il proprio modello democratico, presente in paesi come la Cina dove una, io dico, inveterata ideologia falsamente comunista assieme ad un capitalismo ormai selvaggio, fa della pena di morte, così come di leggi liberticide nei confronti dell’individuo, l’ordinamento giuridico dominante. Di fronte a questo quadro storico, che non si evolve in maniera progressiva poiché, come ricordavano anche alcuni Consiglieri, molti Stati americani reintroducono la pena di morte nella seconda metà nel ‘900 e quindi non è vero che la storia evolve anche in questo ambito in maniera progressiva, è fatta di alti e di bassi, è fatta di regressioni e di progressioni, e allora in questo quadro si tratta di capire dove ci si vuole situare, qual è il terreno sul quale si vuole scende e qual è soprattutto il confine del compromesso politico, e su questo punto tornerò. Vorrei anche soffermarmi un attimo su quello che è l’istituto giuridico barbaro della pena di morte, c’è qualcuno che si arroga il diritto di mettere a morte qualcun altro e lo fa in maniera scientifica, meditata, istituzionalizzata, c’è qualcuno, qualche uomo, qualche donna, che dice, che fa una legge, il legislatore, e dice: qualcuno, colui o colei che rientra all’interno di questa tipologia viene messo a morte. Io credo che questo sia un delirio di onnipotenza, cioè il ciclo della vita e della morte che rappresenta per molti anche un mistero e per altri è qualcosa che evoca anche dei significati religiosi, viene sussunto dalla necessità della contingenza politica, dalla brutalità di un ordinamento giuridico, da una cultura, io credo , barbara da questo punto di vista. Allora, dicevo prima che è necessario identificare un... (interruzione della registrazione per cambio lato cassetta) ...al compromesso politico e io credo che questo confine sia da individuare in questioni rilevanti come quelle della pena di morte, cioè le esigenze della politica, la contingenza della politica e quant’altro, deve fare un passo indietro di fronte alle grandi questioni, di fronte a quelle questioni che evocano un significato che per forza di cose non può che essere assoluto e io credo che la questione della vita o della morte sia una di queste e credo anche che di fronte alla necessità di questa presa di posizione non ci possa essere realpolitik, non ci possano essere mediazioni di ogni sorta , ma ci può essere solo una decisione chiara che nobilita anche ogni altro compromesso politico. Diceva qualcuno negli interventi precedenti che vorrebbe essere a Fort Worth nel momento in cui l’istituto della pena di morte sarà cancellato. Io credo che questa presenza in un luogo della sofferenza, come può essere quello del carcere di Fort Worth, sia totalmente svincolata dal gemellaggio e dalla politica seguita dall’Amministrazione Comunale, ma sia da imputare al singolo individuo e alla sua libertà. Altra questione è invece la politica di un’Istituzione, cioè un’istituzione deve capire se vuole accreditare un’Istituzione analoga come un Consiglio Comunale della cittadina di Fort Worth, ma potremmo citare tutti quei casi, tutti quei Consigli Comunali che non si oppongono alla pena di morte, quindi dalla Cina ai paesi arabi, caraibici etc. etc., un Consiglio Comunale

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deve capire se accreditare queste istanze oppure no e io credo che un’Istituzione, e soprattutto il Comune, l’Ente più vicino ai cittadini e alla cittadinanza, non possa sfuggire rispetto ad una scelta di campo precisa e quindi che rappresenti anche una via maestra nei confronti della propria cittadinanza e che dica: io pongo un limite e oltre quel limite non vado e per me il limite è che il gemellaggio deve essere vincolato al rispetto dei diritti umani e un paese che ha come proprio istituto giuridico anche la pena di morte a mio avviso è un paese che non rispetta i diritti umani, ma di più, è un paese che segna un elemento di barbarie sul piano politico, giuridico e civile , perché in quel paese nessun cittadino può ritenersi al sicuro perché l’organizzazione statuale moderna nasce nel momento in cui non c’è la sicurezza della garanzia della propria vita. Se io fossi un cittadino di Fort Worth oggi non avrei la garanzia della certezza della mia vita, della mia esistenza, questo vale per la Cina e vale per qualsiasi altro paese perché nel momento in cui si viene accusati ed eventualmente condannati quell’istituto è sempre lì presente ad incombere sulla singola persona. Ecco perché io credo che quegli Stati non rappresentino e non rispettino i diritti umani fondamentali e a mio avviso il Comune di Reggio Emilia non può e non deve e non può soprattutto permettersi di stringere e continuare a stringere patti importanti come quello di un gemellaggio con città i cui Consigli Comunali non si oppongono alla pena di morte così come ad altre barbarie, perché se la cittadina di Fort Worth a partire dal suo Sindaco si esprimesse in maniera chiara ed inequivocabile, in maniera contraria all’istituto della pena di morte, allora questo Consiglio Comunale dovrebbe stare a fianco del Sindaco di Fort Worth, a fianco di quella cittadinanza e di quel Consiglio Comunale, ma visto che così non è noi abbiamo un diritto sacrosanto che è quello ,appunto, di stabilire il confine e di esercitare anche un diritto di fuga, di diserzione, di abbandono rispetto alla strada, io credo, seguita sin ad oggi che è una strada cieca per le ragioni che dicevo prima sul piano politico e culturale .Soprattutto perché non si comprende che la storia non è sempre progressiva ma presenta alti e bassi. Io volgo alla conclusione di questo mio intervento ovviamente anticipando la volontà del nostro Gruppo di interrompere immediatamente il gemellaggio di Fort Worth fino a quando quel Consiglio Comunale non si esprimerà in maniera chiara contro l’istituto della pena di morte e lo voglio fare nuovamente con una frase, nuovamente, di Cesare Beccaria che meglio di chiunque altro può riassumere ciò che penso in questo momento: “Non è ancora giunta - dice - l’epoca fortunata in cui la verità come finora l’errore appartenga al più gran numero e da questa legge universale non ne sono andate esenti finora che le sole verità che la sapienza infinita ha voluto dividere dalle altre col rivelarle”. E’ un tono in parte anche immaginifico, quello di Cesare Beccarla, ma che mi sento di condividere a pieno perché ci parla di una sapienza infinita, cioè ci parla di una verità con la lettera maiuscola, ci parla di qualcosa che è di là da venire ma che è certo e che deve per forza di cose rappresentare un momento di unione, di confronto e di condivisione a prescindere da realtà geografiche, territoriali, culturali, storiche, politiche: quello è l’elemento di identificazione dell’umanità, è ciò che può spingere un’Amministrazione Comunale a perseguire l’istituto del gemellaggio e quindi perché si fa un gemellaggio? Perché si crede che da qualsiasi altra parte nel mondo ci possa essere qualcuno che è uguale a te ed è uguale a te a prescindere dal colore della pelle, della religione, a prescindere dalla ricchezza di quel paese, dalla lingua, a prescindere da tutto, ma è un essere umano uguale a te e con il quale tu puoi crescere, puoi confrontarti e la tua identità non può che rafforzarsi. Io credo che questo Consiglio Comunale debba stare a fianco delle organizzazioni, dei singoli individui, delle associazioni che a Fort Worth combattono ogni giorno contro la pena di morte in un contesto socioculturale che è certamente più difficile di quello di Reggio Emilia dove qui la nostra cittadinanza è contraria, radicalmente contraria, all’istituto

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della pena di morte. A Fort Worth no, a Fort Worth buona parte della popolazione è favorevole all’istituto della pena di morte e quindi quello è un contesto molto più difficile e a maggior ragione noi dobbiamo stare al loro fianco e continuare a farlo in misura ancora maggiore seguendo la strada che la Giunta e l’Amministrazione Comunale oggi, come anche in passato, ha seguito , ma contemporaneamente prendendo anche un’altra decisione forte che non è alternativa alla prima ma io credo la rafforzi e cioè interrompere il gemellaggio sino a quando quella città, quel Sindaco, non lanciano un messaggio chiaro contro la pena di morte a favore dei diritti umani e a favore di un concetto universalistico dell’umanità. Assume la presidenza il vice presidente Marziani. Vice Presidente del Consiglio Marco Marziani Prima di procedere do una comunicazione, il Consigliere Fossa autoemenda il proprio Ordine del Giorno cancellando completamente l’ultimo comma “Impegna la Giunta e il Sindaco a condizionare gli aiuti e le forme di collaborazione con le Amministrazioni comunali dei territori amministrati dall’ANP al rispetto dei diritti umani fondamentali per tutti i palestinesi”. Queste due frasi vengono cancellate per cui se i Consiglieri ritengono sufficiente quanto espresso evitiamo di ridistribuire l’Ordine del Giorno. Entrano i Consiglieri Giampaoli e Bedogni. Consiglieri presenti n. 37. Consigliere Marco Prandi Il tema della pena di morte è sicuramente un tema importante, è un tema che interpella ciascuno di noi, è un tema che interpella le coscienze, è un tema che interpella le persone, è un tema che interpella le comunità, è un tema che interpella le culture ed è un tema assolutamente trasversale e che tocca l’umanità tutta. Credo che noi ci possiamo, nel riflettere in questo dibattito su questo tema, porre cosa può fare la politica, porre il problema: cosa può fare la politica, cosa possiamo fare noi come Istituzione, come Comune di Reggio Emilia per raggiungere l’obiettivo di mettere un altro mattone, di fare un passo in avanti nella direzione perché la pena di morte venga definitivamente messa al bando su tutto il pianeta? Questo è un compito nostro, è un compito della politica, certo sapendo che il tema della pena di morte si colloca dentro al grande binario della costruzione sul pianeta e sulla terra della pace e sulla costruzione della giustizia... sulla ricerca della giustizia. Ricercare la giustizia da una parte, sappiamo che questo è compito della politica , creare le condizioni perché si costruisca la giustizia sulla terra, che sappiamo essere la base per generare le condizioni che determinano la pace. E’ una scommessa grande, è una scommessa sulla quale la politica è un po’ debitrice anche rispetto al passato, probabilmente alla ricerca di qualche comportamento anche forse un po’ più coraggioso, vorrei usare un po’ una parola forse un po’ più difficile o anche imbarazzante, alla ricerca anche di qualche comportamento profetico che anche tanti uomini politici dei decenni scorsi si sono contraddistinti, penso a uomini politici italiani, penso a La Pira, ma penso a uomini che sulla terra hanno dato un contributo molto importante, penso a Gandhi o penso anche a Martin Luther King, cioè persone che hanno scommesso fortemente sui propri ideali, sugli ideali nei quali credevano, e hanno costruito condizioni di consenso su questi ideali, sono stati cioè in grado di relazionarsi anche con

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coloro che non la pensavano come loro, con persone che la pensavano in modo diametralmente opposto, pensiamo ai viaggi che fece La Pira ma pensiamo anche a quello che fece, ed era sicuramente minoritario, Martin Luther King quando costruì la sua piattaforma ideale negli Stati Uniti, però persone che hanno saputo dialogare con la diversità ma anche aumentare il consenso su quello che era il proprio patrimonio etico e di valori. Penso che noi possiamo scommettere in questa direzione, nel senso che è costruendo dei ponti con le altre comunità che noi possiamo continuare all’interno di questo percorso e a contribuire a questo mutamento di natura culturale che c’è stato sulla terra in questi anni che è strettamente collegato a quello che viene così definito un po’ il valore della vita, il valore che le comunità o le persone hanno attribuito alla vita umana pensiamo nei decenni e nei secoli o nei millenni. Certo, percorsi difficili, percorsi complicati, percorsi che a volte hanno manifestato passi in avanti e a volte anche passi indietro all’interno della comunità internazionale, succedeva in passato per i motivi più futili, a volte anche solo in epoca medioevale perché due si incontravano per la strada e per non lasciarsi il passo si sfidavano a duello e magari qualcuno perdeva la vita o per motivi più futili, peraltro non ricordandosi che oggi purtroppo il valore della vita se per fortuna sta acquisendo sempre di più un significato importantissimo, e io penso, porto la mia riflessione di credente, che dal punto di vista religioso siccome la vita... ritenendo la vita, il sottoscritto, dono di Dio, credo che solamente Dio può dare e togliere la vita, ma questa è una riflessione che attiene alla mia sfera personale di credente. Peraltro dentro questo percorso che vede una presa di coscienza del valore della vita sempre maggiore credo che noi possiamo scommettere e vedere che cosa possiamo fare in questa direzione, ed è dentro un po’ a questi binari che si colloca l’Ordine del Giorno che come Gruppi de La Margherita, dei D.S. e dell’U.D.E.U.R. abbiamo firmato e presentato, ma che è stato costruito, debbo dire, anche assieme ad altri Gruppi della maggioranza, nel senso che è uscito dalla maggioranza anche se sottoscritto dai tre Gruppi, dai tre sottoscrittori, dove tutti assieme si ribadisce con forza la contrarietà della pena di morte, è un fatto scontato sicuramente, però credo che sia importante riaffermarlo. E ancora più importante è ritenere come si debba ancora di più investire in un’azione politica che possa... contro la pena di morte e contro anche recenti controtendenze, reintroduzioni come sono avvenute in alcuni Stati o ad esempio dall’Autorità Palestinese ma anche in altri Stati nella comunità internazionale, e questo secondo noi è un fatto che purtroppo va in controtendenza, ma che è particolarmente importante manifestare e ritenere come la forza dei legami che ci sono anche con le società, con le città gemellate, quindi io vorrei uscire dalla dicotomia rottura o continuità di un gemellaggio, anche se dal punto di vista concettuale sono personalmente convinto che non è con la rottura di un gemellaggio che noi riusciamo a fare passi in avanti nella direzione di costruire delle condizioni che possano arrivare in futuro ad abolire la pena di morte anche in quello Stato, quindi nello Stato del Texas. Questo penso è attraverso la costruzione invece di ponti e quindi di relazioni, di condizioni di dialogo, attraverso - come diceva anche nell’intervento il collega Fornaciari, che mi ha preceduto - costruzioni di momenti di condivisione della società civile. Il riferimento è agli avvocati ,ma ad altri riferimenti che sono stati fatti, credo, in modo importante anche da altri Consiglieri, cioè le iniziative che sono state fatte in questi anni dalla città di Reggio Emilia, penso alle rassegne teatrali, allo scambio frequente dei giovani che c’è stato, alle iniziative anche sul nostro territorio locale, di sensibilizzazione in questa direzione, hanno smosso forse anche solamente il 2% della pubblica opinione statunitense in questa direzione. E’ poco, è tanto: io non credo sia giusto dare un giudizio; credo che questo sia il compito nostro della politica e della Istituzione, cioè quello, non dico di formare delle

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coscienze, che è un termine troppo importante e troppo impegnativo, ma credo che sia quello di testimoniare come sia possibile ricercare la giustizia anche attraverso l’abrogazione della pena di morte ma soprattutto costruendo una cultura che anche all’interno del gemellaggio riesce, supera il concetto della pena di morte perché se milioni di cittadini dello Stato del Texas, ma pensiamo degli Stati Uniti, ritengono normale o ritengono... ci saranno delle motivazioni, ci saranno dei passaggi storici, ci saranno dei passaggi culturali che hanno fatto sì che milioni di mamme, di papà o di figli ritengono normale questo aspetto che è una scelta sicuramente sbagliata, drammaticamente sbagliata, ma è la stessa logica che in altre società e in altre culture fa sì o ha fatto sì che fossero applicate leggi come quella del taglione. Porto una testimonianza personale di pochi anni fa del Governatore del Darfur, uno Stato della Federazione Sudanese, dello Stato del Sudan, che si vantava pubblicamente di aver fatto tagliare le mani in piazza a dei ladri colti in flagranza, voglio dire l’applicazione della legge del taglione. Uscendo dalla dicotomia che la violenza non servirà mai a contrastare la violenza, fosse anche nel caso in cui questa è istituzionalizzata perché la pena di morte è un atto di violenza istituzionalizzato, è un atto in cui anche attraverso la forma giuridica e legislativa l’Istituzione comunque compie un atto di violenza e questo noi lo vogliamo dire in modo chiaro ed inequivocabile. Quindi io credo che vada riconfermato l’impegno del Comune di Reggio Emilia, il lavoro che è stato fatto in questi anni, ma che dovrà continuare perché non è un lavoro che dà risultato in poche settimane e in pochi mesi, probabilmente sono lavori che vedranno forse anche i nostri figli, forse non li vedremo neanche noi come Consiglio Comunale questo lavoro voglio dire, però arriverà un momento, e di questo dobbiamo esserne sicuri e dobbiamo esserne certi, in cui la pena di morte davvero scomparirà dal pianeta, perché arriverà questo momento. Questa deve essere la fiducia e la ferma determinazione che ci deve muovere in questa direzione, può anche essere che noi non lo vedremo durante questa legislatura, forse lo vedranno anche semplicemente i nostri figli o i nostri nipoti, però quel momento arriverà e noi in quel momento potremo dire che avremo semplicemente contribuito a fare un piccolo passo, messo un piccolo mattone nella direzione della costruzione di una comunità umana più giusta e una comunità dove si raggiunge veramente la pace. Quindi io credo che da qui, l’impegnativo anche che è previsto nel nostro Ordine del Giorno, come questo lavoro possa ma anzi debba essere intensificato, quindi sempre di più costruire occasioni di dialogo e di confronto con la comunità di Fort Worth, anche con le Istituzioni, quindi anche richiedere a questa Istituzione gemellata che anche lei aderisca a quella che è questa grande comunità internazionale che si sta mobilitando e che si è mobilitata contro la pena di morte, quindi chiedere a questa nostra municipalità gemellata scelte anche difficili e coraggiose perché sicuramente vanno contro l’opinione pubblica, a incontrare quindi anche nelle prossime missioni che si terranno nel prossimo anno con la municipalità di Fort Worth gli esponenti delle associazioni che del posto si mobilitano contro la pena di morte, quindi a prevedere anche la presenza di Consiglieri in modo che il Consiglio ne sia da questo punto di vista pienamente coinvolto e poi quindi al ritorno di questa missione a riflettere nuovamente assieme su questo che è un tema particolarmente importante. Vale per quanto riguarda il nostro gemellaggio con Fort Worth, ma vale rispetto a quello che Reggio Emilia può fare e vuole fare nel rapporto internazionale. Termino, Presidente. Reggio Emilia è una città che in passato, uso un riferimento di qualche collega Consigliere e ho ascoltato nel dibattito, ha fatto politica estera, allora fare politica estera per un Comune non significa abdicare al proprio ruolo di amministrare perché tutti ci rendiamo conto che siamo in una società globale, abbiamo fatto dibattiti sull’immigrazione e abbiamo fatto dibattiti sulla sicurezza, fare politica estera, cioè

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seminare, cioè investire sui propri fondamenti etici della comunità internazionale io credo sia uno degli aspetti più importanti e qualificanti sulla quale potrà investire e dovrà investire questa nostra Giunta e questo nostro Sindaco. Riassume la presidenza il presidente Nando Rinaldi. Consigliere Marco Marziani In questo dibattito , in cui tanto è stato citato il termine pena di morte, mi viene in tre minuti da riflettere sulla pena di morte. Quindi non soltanto sul gemellaggio sì o gemellaggio no, ma sulla pena di morte, la pena di morte che io ritengo essere come il gesto, l’atto più estremo di quella che possiamo considerare una presunta onnipotenza dell’uomo, l’uomo che si erge a giudice e arbitro della vita e del diritto alla vita. La pena di morte incarna questo, incarna questa onnipotenza presunta e quindi, parafrasando una frase celebre, mi viene da dire: chi sei tu, uomo, per arrogarti questo diritto sulla vita? Ora, è chiaro che nella domanda è implicita la risposta di quello che è il mio pensiero e il mio intendimento, quindi che una cultura della morte, una cultura che dà la morte non rende mai giustizia e certamente non fa l’uomo più grande, non lo rende più grande... ma non fa più grande nemmeno la donna, non solo l’uomo. Chi rende la morte, chi dà la morte non fa mai giustizia e quindi non fa mai l’uomo più grande, consentitemi non la battuta ma la sottolineatura un po’ amara, ma non più grande nemmeno la donna se volessimo, in un contesto improprio ma con qualche similitudine, paragonare il problema della pena di morte anche alla pena inflitta alla vita dalla 194 per chi la vive in questo modo. Questo quindi è quanto io penso e quanto noi pensiamo e quanto intendiamo operare in questa direzione. Fatta questa premessa sulla indiscutibile condanna alla pena di morte come strumento di giustizia e di arbitrio umano , certamente però nel giudicare la realtà non possiamo astrarci dalla realtà, quindi la contingenza attuale particolare di cui parliamo oggi, non possiamo non tenerne conto nella nostra storia. Il gemellaggio con Fort Worth già esiste, fa già parte della nostra storia, esistono rapporti con le persone, esistono rapporti con le Istituzioni, esistono rapporti commerciali e culturali, esiste un rapporto fra Fort Worth e l’Italia, fra Fort Worth e Reggio Emilia, quindi di questo non possiamo non tenerne conto e quindi dobbiamo rimanere nella condizione in cui la storia ci ha messi. In un certo senso portiamo sulle nostre spalle anche le decisioni che i nostri predecessori hanno preso quando hanno scelto in questa sala di iniziare il gemellaggio con Fort Worth e ben sapevano, in quella contingenza, che già si praticava in quel paese la pena di morte come strumento di “giustizia”. Ora, noi non possiamo sradicarci dalla storia e questo lo possiamo dire perché nemmeno un padre lascia, abbandona il figlio che ha sbagliato, non che dobbiamo sentirci padri verso Fort Worth, certamente no, nemmeno la società abbandona chi riteniamo sbaglia ma accompagna chi riteniamo sbaglia e questa, secondo me, è la differenza culturale che vorrei sottolineare in questo intervento fra chi, anche amici di cordata, però propone l’interruzione; quando si cammina con qualcuno lo si accompagna fino in fondo, fermo il giudizio e ferma la condanna. Ora, diverso invece è il problema con altre realtà citate oggi perché diverso è il problema con Rizaho o diverso è il problema con altre realtà che ugualmente e forse anche in modo molto più cruento praticano la pena di morte o comunque una cultura della morte. Perché diverso? Perché non esiste una storia di gemellaggio e una storia di rapporti già molto ufficializzati con questi paesi e allora qui sì che possiamo scegliere, qui sì che possiamo

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far valere il rispetto della vita in cui crediamo su altri interessi, siano essi culturali o economici. Possiamo farlo valere senza venir meno, come dicevo e come invece sarebbe nel caso di Fort Worth, a quell’impegno irrinunciabile di rapporti storico, culturale o politico che il paese di Fort Worth e l’America intera ha per tanti aspetti vicino a noi e vicino alla nostra storia. Consigliere Sebastiano Zini Signor Sindaco e colleghi Consiglieri, devo dire che mancando Zobbi ci pensa il dottor Marziani a mettere sullo stesso piano la 194 e la pena di morte, sinceramente non ne sentivamo il bisogno, ma questa ovviamente è un’opinione di parte. Invitare la discussione sui temi del gemellaggio così come abbiamo fatto oggi, anzi non oggi ma nei giorni scorsi, noi otto proponenti dell’ordine del giorno odierno, voleva essere, vuole essere, un modo per coinvolgere il consiglio comunale su temi di alto spessore politico, Consigliere Corradini, non di basso spessore o di tempo da perdere, come lei ha fatto capire, e lo abbiamo fatto in concomitanza con il 4 dicembre, la giornata mondiale contro la pena di morte alla quale il Comune di Reggio Emilia giustamente ha aderito. Chi vi parla è stato testimone negli ultimi cinque anni di svariate discussioni, in questa prestigiosa sala ma anche in tutta la città in generale, sul tema dei gemellaggi ovviamente. I Comunisti Italiani avevano delle idee ben precise cinque o sei anni or sono, sono testimoniate dalla rassegna stampa, non sono cambiate, sono sempre quelle; in estrema sintesi riteniamo, infatti, che il principio del gemellaggio tra città, tra cittadinanze, debba prevedere una forte condivisione dei principi e dei valori ordinatori della vita quotidiana o quanto meno deve consentire che le eventuali differenze esistenti tra le città gemellate siano nella sfera dei valori che inglobano il rispetto dei diritti umani, dei principi di libertà, di democrazia, di autodeterminazione dei popoli e quindi questi siano i valori e i principi che debbano essere messi in discussione e in confronto tra le città e tra i consessi che sono espressione della città. Invito i Consiglieri che non sono interessati ad accomodarsi nella camera qua di fianco! In questa direzione si è, dicevo, mossa la Giunta precedente e ricordiamo con favore le belle e sincere parole, efficaci , dell’allora Vice Sindaco Claudio Tancredi a una delegazione di ragazzotti texani, era se non sbaglio l’estate del 2002 e l’allora Assessore della Giunta Spaggiari disse semplicemente che se dobbiamo considerarci gemelli abbiamo il dovere di dire con sincerità ai nostri ospiti quello che pensiamo, semplicemente. Ricordiamo bene le scomposte reazioni che suscitò questo evento, tanto scomposte che la Giunta ricevette una lettera dal Sindaco Kenneth Barr che lamentava il fatto che a Reggio Emilia si approfittasse degli scambi giovanili per imporre ai giovani americani vedute ed istruzioni per cambiare Fort Worth, “Istruction for change Fort Worth”, questo è scritto nero su bianco. Si commenta da solo, credo , questa cosa. Ma sono passati diversi mesi da allora, l’incidente diplomatico, chiamiamolo così, sembra superato. Il Sindaco di Fort Worth non è più Kenneth Barr, è cambiato, è diventato Sindaco Moncrief che pare esser paladino abolizionista, ma io direi che - e il Consigliere Fantini qua ha centrato molto bene nel suo intervento il punto - la situazione non è poi molto cambiata. In un certo senso, se così si può dire, siamo separati in casa, gemelli dei texani ma separati in casa, sì perché la delegazione del Consiglio Comunale di Reggio Emilia che andò a Fort Worth nell’autunno del 2002, i Consiglieri Prati, Eboli, Notari e Baldrati, non ebbe assolutamente occasione di esprimere le proprie idee, le proprie convinzioni al Consiglio Comunale di Fort Worth, anzi nella lettera di invito ricordo bene che se quello era l’obiettivo era meglio che loro ci sconsigliavano di farlo... Quindi, dicevo,

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questi Consiglieri non ebbero occasione di esprimere agli Amministratori della città il loro dissenso sulla pena di morte. In questo ragionamento complessivo si inserisce a pieno titolo, e questa ovviamente è un’opinione personale del Gruppo quantomeno, la questione del rapporto degli Stati Uniti d’America con il resto del mondo. Sì, perché se Marziani tira in ballo la 194, io mi sento di tirare in ballo anche la politica estera degli Stati Uniti. Gli esegeti della caduta del muro di Berlino prospettarono per il post Unione Sovietica una nuova età dell’oro: il tempo della pace globale, la prosperità, l’esportazione dei diritti. Sono passati sedici anni dall’ottobre 1989 e il quadro globale si è inasprito di violenze e orrori su scala planetaria. Il dominio egemonico ,culturale, politico ed economico, imposto dall’unica grande potenza militare rimasta non ha potuto che minare alle fondamenta il delicato equilibrio, magari fondato anche sulla paura, che per quasi cinquant’anni aveva sostenuto la pace sull’intero pianeta. L’utilizzo della guerra come strumento permanente finalizzato allo sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta è stato dal 1990, prima guerra del Golfo, in poi, filo conduttore della politica estera “stars and stripes”, cioè americana. Ma per noi Comunisti Italiani la politica, la politica estera, la politica in generale, è ancora la scienza della società e l’arte di programmare la vita dei cittadini è tramite il dialogo e la discussione, deve porsi come obiettivo la sintetizzazione di concetti utili al superamento delle difficoltà, qualsiasi esse siano. La politica si estrinseca con atti, con documenti e concetti palesi ma anche con azioni, azioni volte a orientare un pensiero. Cari colleghi, oggi essere gemelli ma separati in casa di un paese, di un grosso paese che ammazza ogni anno, ripeto ammazza ogni anno, decine di uomini neri e poveri, perché i banchi e i ricchi non muoiono nella camera a gas tanto per essere chiari, e che è parte di quella superpotenza militare che si permette in barba a ogni trattato di utilizzare armi di distruzione di massa per il raggiungimento dei suoi scopi politici un po’ ci fa vergognare di essere reggiani e anche un po’ ci fa vergognare di essere gemelli di questa persona. Qui siamo al paradosso assoluto. Nelle lettere arrivate dagli Stati Uniti si legge chiaro il concetto del rispetto delle opinioni diverse, il diritto alla discussione su argomenti diversi, anche, pensate, nell’ultima lettera Michael Moncrief dice: “including the death penalty”, anche questo vi concediamo, che parliate della pena di morte! Grazie, grazie quindi, ma sinceramente noi non siamo così ipocriti da credere alle parole degli americani, e Michael Moncrief è un americano, che come concetto ti dice che lui rispetta quello che dici però poi succede che quello che sta sopra di lui, cioè il capo, quello che aveva il papà che ha fatto lo stesso mestiere... non so se lo conoscete, se poi dici qualcosa che non sei d’accordo magari i ponti, “the bridge”, che annuncia, “the bridge of cultural cooperation” magari quelli te li bombarda con un po’ di uranio impoverito che tutto sommato dopo i pasti non guasta mai. Quindi, caro Sindaco, sappiamo che la pensi diversamente, rispettiamo e rispetteremo le tue idee e, come diceva Voltaire, “Ci batteremo perché tu le possa portare avanti fino alla morte”, ci batteremo fino alla nostra morte perché tu possa portare avanti le tue idee anche se sono diverse dalle nostre; rispetteremo le risoluzioni del Consiglio Comunale, come abbiamo sempre fatto, ma ti incalzeremo sui risultati, non, come diceva giustamente il collega Fantini, con l’utopia di sperare di salvare delle vite, questo no, ma almeno di avere una risposta da questa gente, almeno che ci dicano, sì, come Consiglio Comunale, perché come Consiglio Comunale esprimendoci ad atti ci rivolgiamo al Consiglio Comunale di Fort Worth chiedendo un altro atto e l’atto che noi chiediamo è quello che il Consiglio di Fort Worth aderisca alla moratoria internazionale della pena di morte. Questo chiediamo e lo chiederemo con forza, continueremo a chiederlo ogni volta che il boia assassino ammazzerà qualcuno nei due carceri americani.

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Consigliere Salvatore Scarpino Consiglieri, io ero indeciso, molto indeciso se intervenire su questo tema, un tema molto delicato e importante, sono stato indeciso fino all’ultimo e poi mi sono convinto, mi sono fatto aiutare da qualche frase, io non cito Beccaria come ha fatto il Consigliere Sassi, però cito una frase che è importante: “Quella dei diritti umani è una lunga strada, un percorso di liberazione e promozione umana fatta di illuminazione del pensiero, di battiti filosofici, lotte politiche, repressioni sanguinose, contraddizioni, carceri, ipocrisia...” aggiungerei “utopia” sulla base dell’intervento di Zini “...testimonianze e norme giuridiche”. Ecco, proprio sulle norme giuridiche io voglio dare il mio contributo e sono andato alla ricerca di queste norme giuridiche che qualcuno sostiene siano anche vincolanti per gli Stati che le hanno sottoscritte e comincio dalla dichiarazione universale dei diritti umani adottata e proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione 217A del 10 dicembre 1948, è un po’ datata, eravamo in un contesto molto difficile però... Guardate, sono andato alla ricerca e ho letto gli articoli, l’articolo 3 riconosce il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza personale, l’articolo 4 riconosce e dice “Nessun individuo deve essere sottoposto a schiavitù, servitù, tratta degli schiavi”, poi l’articolo 5 sostiene “Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura, trattamento, punizioni crudeli, inumane o degradanti”, però non c’è nessun accenno alla pena di morte... capiamo tutti perché, è comprensibile, forse non troppo comunque... In anni più recenti, anzi nei nostri anni, 7 dicembre 2000 viene adottata dal Consiglio Europeo la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, all’articolo 1 si parla di dignità umana dicendo che “la dignità umana è inviolabile, deve essere rispettata e tutelata”, all’articolo 2 sul diritto alla vita “Nessuno può essere condannato alla pena di morte né giustiziato”. Quindi già è un primo riconoscimento alla pena di morte, all’abrogazione assoluta della pena di morte. Poi sono andato a leggere la nostra Carta Costituzionale, all’articolo 27... quando si parla dei diritti e dei doveri nella Parte Prima della Carta Costituzionale all’articolo 27 il nostro Paese, quindi i nostri padri costituenti, dichiarano “Non è ammessa la pena di morte...”, quindi il nostro Paese non ammette la pena di morte “...se non nei casi previsti dalla legge militare di guerra”. Quindi queste norme giuridiche, che per qualcuno sono anche delle norme, e io mi sono un po’ meravigliato su questo leggendo che siano delle norme giuridicamente vincolanti, però i paesi che hanno sottoscritto, e tra questi l’Italia, sono contrari alla pena di morte e quindi ero indeciso ad intervenire proprio per non dire cose scontate, infatti essere contrari alla pena di morte... guardate, io proprio come iperbole avrei abrogato anche la Parte Seconda del comma terzo dell’articolo 27, io avrei chiuso là: “Non è ammessa la pena di morte” e basta, punto! Non lo so se qualcuno vorrà recepire questo suggerimento, modesto suggerimento di un Consigliere comunale. Non avrei neppure messo “se non nei casi previsti dalla legge militare di guerra”, comunque questo può essere opinabile, ma io avrei messo un bel punto e basta. La pena di morte, guardate, gli ultimi eventi che abbiamo visto, l’ultima condanna, le ingiustizie... ci sono stati dei casi di ingiustizia sulla pena di morte , quindi solo per questo dovremmo riflettere sulla pena di morte. Sassi citava Beccaria, io vorrei citare un altro uomo, Gesù Cristo. Gesù Cristo come uomo, non come Dio, quando è stato condannato a morte ingiustamente, perché è stato un uomo condannato a morte ingiustamente, quand’era sulla croce si è rivolto al Padre e disse: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”, e il “loro” non è indirizzato, secondo me, agli ebrei o ai romani che lo hanno condannato a morte, ma il “loro” è indirizzato a tutta l’umanità, è un messaggio che Gesù Cristo ha lanciato a tutta l’umanità intera.

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Solo quando tutti i paesi del mondo, tutte le nazioni del mondo, abrogheranno la pena di morte secondo me sarà recepito in pieno, ma non come messaggio divino di Gesù Cristo, ma messaggio proprio di un uomo che era un uomo che in quel momento non aveva poteri divini, messo lì sulla croce non so che poteri aveva, ma quando tutti gli Stati del mondo recepiranno questo messaggio secondo me si sarà fatto un passo notevolmente avanti nel progresso dell’umanità. Per quanto riguarda gli Ordini del Giorno presentati io sono un po’ in difficoltà su quello che hanno presentato i Comunisti, Rifondazione, soprattutto nel secondo passaggio che dice “a sottoporre al Consiglio Comunale di Fort Worth la necessaria...” e poi dice “...vincolando la prosecuzione del gemellaggio a tale visione...” io, guardate, poi “sospendendo nel mentre...” la leggo come una contraddizione palese, anche se qualcuno mi dice che non è una contraddizione, con un punto “a tale visione.” Quindi togliendo la frase “sospendendo nel mentre il gemellaggio tra Reggio e...” non avrei avuto difficoltà neppure o ad astenermi o a votare a favore su quest’altro Ordine del Giorno. Sindaco Graziano Delrio Sono contento di parlare di questo tema a pochi giorni, come ha ricordato il consigliere Scarpino, dal 57° anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani e da quel momento in cui, quando abbiamo celebrato la giornata mondiale contro la pena di morte, invitando qui Michel Taube, Presidente della Coalizione Mondiale, che ricorda quel giorno in cui dal Granducato di Toscana, primo Stato al mondo, quindi proprio in Italia, partì la cultura giuridica contro la pena di morte. Il Granducato di Toscana allora abolì per primo la pena di morte. Penso che anche alla luce di queste iniziative e credo anche dagli interventi dei signori Consiglieri non c’è dubbio sulla forte e netta contrarietà alla pena di morte, a questo strumento ingiusto, inattuale, inumano, la forte e netta contrarietà alla pena di morte sia dell’intero Consiglio Comunale, dell’intera Giunta e mia personale. Concordiamo sull’inutilità della pena capitale concordando, come è stato citato, con gli scritti di Beccaria che ricordava duecento anni or sono che la pena capitale non impedisce i crimini... (interruzione della registrazione per cambio lato cassetta) ...qualche Stato degli Stati Uniti è stata fatta , cioè si è usata la pena di morte come mezzo elettoralistico, come mezzo per raccogliere consensi. Tutto ciò premesso, il punto che ci preme di dibattere è il seguente, e il punto su cui bisogna dibattere e siamo convinti che anche la discussione di oggi abbia portato, credo, nuovi elementi importanti, gli interventi del Consigliere Corradini Franco, del Consigliere Corradini Achille, dei Consiglieri Fornaciari, Prandi, adesso non cito tutti ma sia di coloro che sono favorevoli che di coloro che sono contrari al gemellaggio, però il problema è quale delle due ipotesi sia di aiuto al popolo americano. Visto che il Consigliere Poli ride volevo solo dire che sarà molto interessante che la stessa mozione che lei ha presentato oggi venga presentata al Governo, perché di solito sono i Governi che tendono a introdurre azioni di rafforzamento, visto che la pena di morte è applicata a uno Stato e visto che le relazioni sono sugli Stati sarà molto interessante che lei esprima anche la sua posizione al Governo Italiano in maniera che interrompa i rapporti con gli Stati Uniti, sarà molto interessante anche capire cosa pensa la sua maggioranza di questo, la maggioranza del Governo Italiano... sto dicendo che sarà interessante vedere come reagirà il Governo Italiano a fronte di questa posizione perché stiamo parlando di relazioni tra Stati. Com’è noto l’“apartheid” in Sud Africa fu affrontato grazie a delle azioni di Stati che fecero embargo economico e così via, quindi sarà importante che la stessa azione così vigorosa che lei propone di fare alla città di Reggio Emilia lei la proponga anche allo Stato Italiano

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in maniera che questa cosa abbia più vigore perché le cose sono così purtroppo, stiamo parlando oggi di due tipi e di due livelli di politica, la politica tra Stati e la politica tra città, sono due elementi leggermente diversi. Secondo noi la politica estera tra stati ha giustamente e inevitabilmente bisogno anche di azioni di rinforzo anche politiche, simboliche, come appunto è stato l’embargo contro il Sud Africa nel momento che ci fu l’“apartheid”. Crediamo che invece la politica tra comunità, esattamente nel solco della politica estera inaugurata dalle comunità locali, abbia invece tutto un altro significato che è quello, appunto, di mantenere le relazioni tra le comunità, di rafforzare i legami, di rafforzare la sensibilizzazione delle comunità e non quello di porre dei diktat perché altrimenti non sono, com’è stato anche ricordato nell’intervento del Consigliere Sassi. Perché si fa un gemellaggio? Perché si riconosce un’uguaglianza di persone tra popoli, si riconosce che c’è bisogno di scambiarsi le opinioni anche diverse, perché c’è bisogno, abbiamo bisogno gli uni degli altri e lo scambio tra comunità può fare moltissimo, ma, come abbiamo già detto, la nostra opinione è che lo scambio tra comunità non si basa sui diktat tra comunità e sull’imposizione di un pensiero rispetto a un altro. Va fatto con grande chiarezza, va espressa con grande chiarezza la propria opinione perché la chiarezza aiuta l’amicizia, aiuta il dialogo, aiuta la progressione nei rapporti, ma certamente gli aut aut, specialmente a un Consiglio Comunale come quello di Fort Worth che non ha nessun potere in merito al decidere o meno di abolire la pena di morte, credo che porre un aut aut al Consiglio Comunale di Fort Worth in questo momento sia, come dire, un errore strategico perché noi abbiamo l’obiettivo di aumentare la sensibilità anche a Fort Worth sulle leggi federali e statali, abbiamo bisogno che aumenti la sensibilità, che aumenti l’attenzione dei nostri amici texani su questo argomento e il modo migliore, crediamo, perché questo aumenti è proprio quello di vederci uniti, di poter fare loro visita, di poter parlare a loro direttamente, di poter parlare al loro Consiglio Comunale e nel loro Consiglio Comunale, che pure, come vi ricordo, non è la copia del Consiglio Comunale di Reggio Emilia, perché il Consiglio Comunale di Fort Worth è fatto da otto Consiglieri che non rappresentano partiti ma rappresentano settori della città , cioè ogni Circoscrizione elegge un rappresentante, noi abbiamo otto Circoscrizioni e anche loro hanno otto Circoscrizioni e ognuna di loro elegge un rappresentante e non rappresenta parti politiche ma rappresenta, diciamo, gli interessi di quel settore della città. Lobby? Sì, possiamo metterla come vogliamo, però rappresenta il settore di città e quindi la loro concezione dei Consigli Comunali è leggermente diversa dalla nostra e questo va tenuto presente sempre perché credo che vada fatto nel rispetto questo lavoro. Comunque noi intendiamo, quando andremo a visitare gli amici di Fort Worth, continuare nella strada che fu tracciata già dal 2002, quando ci fu una conferenza cittadina sulla pena capitale a Fort Worth, quando ci furono importanti passi avanti a livello di dibattito nella città a seguito di quella missione. Anche a seguito della seconda missione fatta a Fort Worth quattro Consiglieri comunali della nostra città, come sapete, ebbero l’opportunità di leggere una dichiarazione concordata ed ebbero anche occasione di incontrare le varie coalizioni che si battono contro la pena di morte, sia la Coalizione Texana che le diocesi cattoliche che le varie “peace action” di Fort Worth etc.. I nostri amici di Fort Worth hanno opinioni a volte differenti sull’opportunità di mantenere questo gemellaggio, questo è un dato di fatto. La stragrande maggioranza della Coalizione Mondiale contro la pena di morte è convinta che il mantenimento dei rapporti di gemellaggio sia la strada maestra per vincere la battaglia contro la pena di morte e questo va detto, ma va detto anche che, per esempio, alcuni esponenti della Coalizione Texana sono invece favorevoli a gesti forti di interruzione, però dobbiamo dire che queste posizioni sono un po’ isolate e quindi, voglio dire, la posizione che oggi io tendo a rinnovare e ad esprimere, che è rinnovata ed espressa nell’ordine del giorno che è stato presentato, non

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ricordo il numero, a nome dei Gruppi D.S., Margherita e U.D.E.U.R., la posizione che io vado a ribadire è una posizione che trova consenso in larga parte della Coalizione Mondiale contro la pena di morte, nella stragrande maggioranza della Coalizione Mondiale contro la pena di morte. Com’è stato detto il lavoro fatto da Reggio Emilia non è stato un lavoro inutile, io sono convinto che non sia stato un lavoro inutile; anche l’ultima deliberazione che dice di sospendere per i minori e per i minorati la pena di morte nello Stato del Texas mi pare che sia il segno di qualcosa che si sta muovendo. Si sta muovendo anche un’opinione pubblica in Texas, si sta muovendo e oggi abbandonare quell’opinione pubblica con un gesto di interruzione del gemellaggio alla vigilia di una visita di una delegazione a cui siamo invitati, che può essere un’occasione straordinaria ancora di apertura di dibattito in quella città e in quel paese, oggi proporre la sospensione del gemellaggio per poi accedere a un dibattito sarebbe un errore che crediamo gravissimo. Io credo che il dibattito c’è a Fort Worth proprio perché c’è a Reggio Emilia, l’assenza di Reggio Emilia a Fort Worth farebbe ricadere il dibattito in una logica tutta interna alle logiche americane sulla sicurezza, a tutto il loro dibattito interno e quindi credo che verrebbe a mancare un pezzo del contributo che noi possiamo dare. Lo abbiamo ricordato anche ai ragazzi che sono venuti qua a trovarci per le Olimpiadi del Tricolore, alla delegazione che era presente, e abbiamo ricordato agli insegnanti e agli accompagnatori la nostra forte intenzione di continuare a porre questo problema e abbiamo trovato in loro degli uditori attenti, ma anche abbiamo trovato in loro una richiesta forte che diceva: okay, parliamo ma non abbandonateci; il rapporto che abbiamo instaurato è un rapporto di amicizia, di conoscenza sempre maggiore, ci aiuta e pensiamo che questa cosa possa essere utile ai nostri giovani e ai nostri ragazzi che vengono ogni anno a visitare Reggio Emilia e che hanno l’occasione di conoscere i nostri ragazzi ogni estate che vanno a visitarli là. Devo anche una risposta alla Consigliera Donelli perché ha chiesto come mai non sono state invitate alcune associazioni.No, c’è stata solo una dimenticanza, consigliera, una dimenticanza veramente casuale, che riguardava l’Associazione Carlo Bortolani ,che è stata una dimenticanza particolarmente grave di cui ci siamo scusati, ma veramente non voluta. Le altre associazioni che lei non ha visto nell’elenco sono state invitate ma non hanno aderito alla giornata organizzata dal Comune, quindi il Comitato Lee Goff e, non so chi altri lei abbia citato, sono stati invitate. Quindi l’unico vero errore dell’Amministrazione e di cui ci siamo scusati, ripeto, ed è particolarmente grave perché il dottor Bortolani fu uno dei principali promotori di questo gemellaggio e quindi è particolarmente grave, però l’unico errore è stato quello e non è stato voluto certamente per le posizioni di alcune associazioni. Abbiamo avviato un lavoro serio credo anche insieme al dottor Taube, Presidente ripeto della Coalizione Mondiale contro la pena di morte che raggruppa Sant’Egidio, raggruppa Amnesty International, raggruppa le principali associazioni di avvocati. Il dottor Taube ci ha invitato anche a intraprendere nuove strade come ad esempio la collaborazione tra gli avvocati, tra gli avvocati reggiani e gli avvocati texani, perché quello sarebbe uno dei modi importanti per sensibilizzare ancora una volta la popolazione e fornire strumenti di difesa, strumenti di difesa che voi sapete il Comune finanzia, noi ogni anno elargiamo soldi per la difesa dei condannati a morte, li elargiamo appunto alle coalizione contro la pena di morte e a Sant’Egidio per il finanziamento delle spese legali. Abbiamo avuto la giornata intensa del 30 novembre, ma abbiamo avuto anche e avremo da dicembre a maggio 2006 negli istituti superiori di tutta la città incontri e interventi di formazione e sensibilizzazione, appunto, contro la pena di morte. Abbiamo fatto l’incontro importante all’Ariosto con più di 500 studenti, stiamo lavorando insieme ai nostri giovani

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perché vogliamo che i nostri giovani che vanno a Fort Worth possano porre anche loro questo problema, possano aiutarci nel percorso di sensibilizzazione sul tema della pena capitale. Io credo che qualcosa stia cambiando e speriamo che anche la nostra visita in qualche modo possa dare una mano. Siamo convinti anche noi che il gemellaggio vada comunque... che lo stato delle relazioni vada comunque monitorizzato, non ci sottraiamo a questa sollecitazione che anche alcuni Gruppi Consiliari ci hanno sottoposto. Va comunque monitorizzato lo stato di evoluzione dei rapporti, va visto, appunto, e va chiesto, credo, al Consiglio Comunale di Fort Worth di fare quello che hanno fatto altri Consigli Comunali nel Texas , di altre città e cioè quello di aderire alla moratoria contro la pena di morte. Alcune città texane lo hanno fatto, città piccole, poche per disgrazia, però si può chiedere, e credo che questa sia una richiesta che noi dobbiamo fare al Consiglio Comunale di Fort Worth, di cominciare a porre con forza questo tema per arrivare a una moratoria ed aderire alla moratoria contro la pena di morte. Sappiamo che non è nelle loro disponibilità l’abolirla, appunto come ripeto, ma credo che, in conclusione, questa sia una strada da perseguire. In conclusione io ribadisco che chiudere oggi questo controverso gemellaggio o sospenderlo, come è stato proposto, vorrebbe dire in primo luogo ridurre la nostra possibilità di discutere e far discutere della pena di morte. Un giorno dopo la chiusura del gemellaggio, come ci ricordava l’allora Vice Sindaco di Fort Worth Ralph McCloud, la parola di Reggio Emilia non sarebbe più ascoltata a Fort Worth, un giorno dopo! E un giorno dopo non avremmo più gli studenti che vengono qui durante lo “spring break”, cioè durante la primavera, e il giorno dopo non avremmo più i nostri giovani che vanno là a rappresentare qualcosa, e quindi non so attraverso e con quali altri strumenti potremo proseguire in quest’opera così importante di sensibilizzazione. Chiudere il gemellaggio oggi vorrebbe dire, per le associazioni abolizioniste texane e internazionali, perdere degli alleati che vanno appunto a sensibilizzare e per noi vorrebbe dire perdere anche l’opportunità di discussione, ma anche l’opportunità di scambio e di ospitalità nei confronti di amici che possono dare il loro messaggio a Reggio Emilia, possono portare la loro cultura e con cui ci possiamo confrontare. Intorno a questa posizione siamo sostenuti non solo dalla Coalizione Mondiale contro la pena di morte, dal dottor Taube, che io ho invitato a venire con me a Fort Worth nella mia prossima visita e che ha accettato volentieri di venire con me, saremo onorati appunto della sua presenza in modo che anche la nostra visita non sia ambigua, non possa avere carattere ambiguo, e siamo confortati in questa posizione dai numerosi amici che ci continuano a sostenere e a spingere in questa direzione. Credo, quindi, che dobbiamo stare al fianco delle associazioni Ci siamo, il consigliere Sassi ci invitava a stare al fianco delle associazioni e noi ci siamo al fianco delle associazioni , anche con un sostegno economico , ma vogliamo stare ancora al fianco di questa comunità di Fort Worth convinti che il lavoro tra persone e il lavoro tra associazioni, il lavoro tra comunità, può essere molto più proficuo di un’interruzione del gemellaggio che ci porterebbe a chiuderci nel nostro silenzio e nelle nostre opinioni. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Ho concesso al Sindaco un po’ più di spazio temporale e credo che sia stato utile. Informo il Consiglio che prima della chiusura della discussione il Consigliere Fossa ha presentato un testo emendato che è stato distribuito e sostituisce il testo precedentemente distribuito, giusto Consigliere? Chi non ha a disposizione ancora gli Ordini del Giorno ne abbiamo copia qui.

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Informo successivamente che verso le 20,15-20, 20 contestualmente anche alla chiusura di questa discussione è previsto un rinfresco. Vi è un emendamento da parte del Consigliere Riva che emenda il suo Ordine del Giorno, credo che sia condiviso anche dagli altri firmatari, questo è arrivato prima dell’inizio delle dichiarazioni di voto per cui credo sia possibile accoglierlo. Io informo il Consiglio intanto dell’emendamento. Se avete presente l’Ordine del Giorno dei Comunisti Italiani, tutti l’hanno a disposizione? Nella parte dell’“Impegna...” nel secondo capoverso “...a sottoporre al Consiglio Comunale di Fort Worth la necessità di aderire alla campagna per la moratoria internazionale della pena di morte promossa dall’Unione Europea e da altri organismi internazionali vincolando la prosecuzione del gemellaggio a tale visione.” Toglie la parte da “sospendendo” fino al punto cioè “sospendendo nel mentre il gemellaggio tra Reggio Emilia e Fort Worth con decorrenza immediata”. Questo è l’emendamento. L’emendamento è stato presentato mentre interveniva il Sindaco... è stato presentato dai firmatari di questo Ordine del Giorno l’emendamento... (voci confuse fuori microfono) ...Se non vi sono contrarietà direi di accettare l’Ordine del Giorno emendato. Si riporta di seguito il testo dell’Ordine del Giorno a firma dei Consiglieri Riva, Zini (P.d.C.I.), Donelli (Verdi), Ferrigno (P.R.C.) e Fantini (D.S.), la cui presentazione è stata testé preannunciata dal Presidente del Consiglio stesso:

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio Comunale

Riafferma - con forza la contrarietà alla pena di morte, in qualsiasi paese, contesto politico

e sociale, in quanto applicazione barbara della giustizia umana e intollerabile violazione dei diritti umani;

Ritiene

- debba essere sviluppata con ancor più energia e convinzione l’azione contro la

pena di morte che continua ad essere applicata in molti paesi del mondo, come testimoniato dalle recenti esecuzioni in Texas, in California e in Cina;

Rileva

- come, purtroppo, nelle sedi di rappresentanza internazionale, in particolare le

Nazioni Unite, non sia ancora maturata la necessaria determinazione per imporre il superamento della pena di morte e che pertanto è indispensabile che si sviluppi con maggiore ampiezza una mobilitazione popolare di forte pressione sui governi e sugli organismi di potere sovranazionale per raggiungere come obiettivo immediato una moratoria generalizzata;

Stigmatizza

duramente le recenti esecuzioni in Texas, California e Cina;

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Ritiene

che in forza dei legami esistenti tra la comunità di Reggio Emilia e di Fort Worth, debbano essere ulteriormente sviluppate le iniziative di pressione nei confronti delle autorità di Fort Worth e del Texas, di concerto con il movimento abolizionista internazionale, per una moratoria dell’attuazione della pena di morte. Ciò in nome anche della comune condivisione degli ideali di libertà, di democrazia e di rispetto dei diritti umani;

Giudica in questo quadro, positiva e rilevante la decisione assunta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti che vieta l’applicazione della pena capitale ai minori, così come la decisione assunta in alcuni Stati americani di rinunciare alla pena capitale o alla sua attuazione;

Esprime un giudizio positivo sulle iniziative promosse dalla Amministrazione Comunale per contribuire ad affermare sempre più nella realtà locale la necessità di combattere la pena di morte; iniziative testimoniate, anche recentemente, con due incontri con il fondatore di Ensemble contre la peine de mort, nonché Coordinatore della Coalizione Mondiale Contro la Pena di Morte, dr. Michel Taube e testimoniate dall’avvio del percorso di formazione e sensibilizzazione su questo tema che coinvolgerà 700 studenti della città;

Esprime altresì valutazione positiva sulle azioni intraprese dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale nel promuovere ed aderire a petizioni e richieste di grazia;

Riconferma

l’impegno finanziario del Comune di Reggio Emilia (triplicato dal 2004) in favore delle iniziative sulla pena di morte ed a sostegno del coordinamento nazionale degli enti locali per la pace; della Coalizione Texana per l’abolizione della pena di morte; della Coalizione Mondiale contro la pena di morte; del Defender Center, tramite la Comunità di Sant’Egidio, per la difesa legale dei condannati a morte;

Impegna Il Sindaco e la Giunta Comunale ad intensificare l’opera di mobilitazione che vede protagoniste numerose associazioni cittadine ed impegna in particolare a verificare l’effettiva possibilità di dare vita a forme di sostegno e di iniziative della comunità reggiana a Fort Worth in supporto all’azione esercitata nella città gemellata ed in Texas dalla coalizione abolizionista e come rafforzamento delle reciproche iniziative di lotta.

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A sottoporre al Consiglio Comunale di Fort Worth la necessità di aderire alla Campagna per la Moratoria internazionale della pena di morte promossa dalla Unione Europea e da altri organismi internazionali, vincolando la prosecuzione del gemellaggio a tale adesione sospendendo, nel mentre, il gemellaggio tra Reggio Emilia e Fort Worth con decorrenza immediata. A incontrare, nel corso della missione del Sindaco programmata per il 2006 a Fort Worth, gli esponenti di associazioni abolizioniste per concordare azioni ed iniziative e verificare l’attuazione del punto precedente. A prevedere nella missione stessa la presenza di Consiglieri comunali e una giornata di visita al carcere di Huntsville. A relazionare in Consiglio comunale all’indomani della visita del Sindaco e della delegazione nella città texana. f.to Matteo Riva (PDCI) f.to Paola Donelli (VERDI) f.to Alberto Ferrigno (P.R.C.) f.to Fantini Marco (DS) f.to Sebastiano Zini (PdCI) Per dichiarazione di voto, intervengono nell’ordine: Consigliere Vanda Giampaoli Lei ha parlato di un emendamento proposto dal Consigliere Riva, il Consigliere Riva fa parte di uno dei Partiti che hanno firmato questo Ordine del Giorno e vorrei sapere la Verde Donelli, Fantini dei D.S.... perché lei non ha spiegato, lei ha parlato di una sola... Presidente del Consiglio Nando Rinaldi No, no, in effetti anch’io non ho questa informazione per cui... Consigliere Vanda Giampaoli E allora la cosa cambia perché vorrei chiedere agli altri firmatari se sono d’accordo su questo emendamento. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi E’ giusto comunque che... [voci confuse fuori microfono]... Consigliere Vanda Giampaoli No, no, perché il Presidente ha parlato dell’emendamento a firma Riva... a firma Riva...

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Presidente del Consiglio Nando Rinaldi No, come primo firmatario il Consigliere Riva, gli altri Consiglieri concordano nel sostituire il testo? Consigliere Vanda Giampaoli No, il primo firmatario è il Consigliere Riva e lei mi dica dov’è perché io vedo Fantini parallelo all’altro cognome, quindi qua i primi firmatari... Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Beh, d’accordo Consigliera, non è qua il problema di capire chi è il primo o chi è il secondo. E’ evidente che in questo momento è il primo firmatario, diciamo così... Gli altri firmatari concordano nella modifica del testo, cioè in ordine: Consigliere Fantini, Consigliere Zini, Consigliere Riva, Donelli e... [voci confuse fuori microfono] ...L’emendamento, lo ripeto: “A sottoporre al Consiglio Comunale di Fort Worth la necessità di aderire alla Campagna per la Moratoria internazionale della pena di morte promossa dalla Unione Europea e da altri organismi internazionali, vincolando la prosecuzione del gemellaggio a tale adesione...” viene cancellata la parte “sospendendo...” fino al punto. Il problema è questo, Consiglieri, dal punto di vista regolamentare, visto che ci sono alcuni Consiglieri che si oppongono all’emendamento del testo, io sono nelle condizioni di non recepirlo... Consigliere Vanda Giampaoli Chi è che si oppone, Presidente? Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Il Consigliere D.S. Franco Corradini. Per quale ragione? Perché l’articolo 29 del nostro Regolamento dice che è possibile presentare ordini del giorno ed emendamenti nella fase di discussione, una volta chiusa la discussione non è più possibile emendare gli Ordini del Giorno. Questo è quanto prevede il nostro Regolamento, questo è quanto dal punto di vista della prassi è sempre stato applicato. Chiedo anche al Segretario Generale di avallare questa mia... [voci confuse fuori microfono] ...Nel momento in cui il Sindaco replica non è all’interno della discussione... credo che il Segretario Generale l’abbia compreso. Segretario Generale Domenico Rebuttato La specifica sta nel Regolamento, Consigliere Zini, “La discussione si ritiene chiusa quando si cede la parola al relatore” sia esso l’Assessore o il Sindaco, quindi questa regola l’avete sempre seguita, sta scritto qua e adesso vediamo che articolo è. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Articolo 29, Segretario, articolo 29.

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Segretario Generale Domenico Rebuttato E’ scritto chiaro: “Prima della replica del proponente...” nel caso di specie non c’è un proponente ma c’è un relatore. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Io ho dichiarato chiusa la discussione, pertanto il testo non può essere emendato, grazie. Procediamo nella fase di dichiarazione di voto. Sull’ordine dei lavori, Fossa. Scusate, Consiglieri, mi è impossibile percepire lo stato dei lavori del Consiglio. Consigliere Gabriele Fossa. Io concordo pienamente con quello che ha detto il Presidente e sono d’accordo anch’io, la discussione era chiusa e non potrebbe esserci altro, però mi ricordo che ci fu una discussione sollevata da Corsi sul fatto di poter emendare degli emendamenti in fase di dichiarazione di voto, quindi lo dico per correttezza, poi fate voi. Io vado a casa adesso, quindi fate voi. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Io ho chiesto un parere al Segretario il quale mi ha confortato di questo parere. La mia interpretazione dell’articolo 29 anche conseguentemente a quanto fatto nelle passate sedute, io ho respinto emendamenti quando la discussione era già stata chiusa, pertanto dichiaro aperta la fase di dichiarazione di voto. Prima Sassi per la mozione d’ordine. Consigliere Matteo Sassi La mozione d’ordine, Presidente, è questa: che da un anno e mezzo a questa parte , cioè da quando io sono Consigliere comunale in più occasioni il primo firmatario di un documento, che fosse una mozione o un Ordine del Giorno o quant’altro, aveva la facoltà di autoemendarsi e quindi di emendare quel documento in qualsiasi momento prima della votazione, della messa in votazione del documento. Se ricordate, come diceva giustamente il Consigliere Fossa, che sia una forzatura del Regolamento non lo so, io ricordo che in più occasioni anche durante la Presidenza della Consigliera Laura Salsi questa è diventata una prassi perché, come diceva il Consigliere Corsi che oggi non è presente, il singolo Consigliere primo firmatario ha in capo la possibilità di autoemendarsi in qualsiasi momento. Mi limito a sottolineare che questa è stata la prassi seguita sino ad oggi, Presidente, quindi la invito a non affermare che la prassi è stata un’altra perché le prendo i verbali e vedrà che ad oggi è stata utilizzata quella prassi come ricordato anche da altri Consiglieri di opposizione. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Da quando ho assunto la Presidenza di questo organismo io ho applicato quanto è sancito dall’articolo 29 che nel momento in cui è stata chiusa la discussione...

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Consigliere Matteo Sassi E’ un’eventualità che non si è mai presentata durante la sua Presidenza. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi No, si è presentata perché il Consigliere Corradini nella passata seduta voleva modificare il suo Ordine del Giorno e io ho dato risposta negativa; pertanto, anche confortato dal parere del Segretario Generale, ritengo che l’Ordine del Giorno non possa essere modificato, non fosse altro perché se questa modifica è possibile, diciamo così, è possibile ritirare gli Ordini del Giorno o gli emendamenti in qualsiasi momento ma non emendarli, non fosse altro perché in fase di dichiarazione di voto chi si esprime intorno a quell’Ordine del Giorno o a quell’emendamento non sarebbe a conoscenza di quelle che sono le modifiche, pertanto per dare maggiore garanzia a questo organo ritengo che non è possibile recepire queste modifiche, questi emendamenti. Prego, si proceda con le dichiarazioni di voto. Consigliere Paola Donelli Io volevo solo intervenire, al di là del fatto che io approvo quell’emendamento nonostante non lo vogliate ammettere, questo secondo me non è corretto. Ricordo anch’io che gli emendamenti sono stati presentati fino all’ultimo, cioè fino a prima della votazione, è già successa in passato questa cosa e quindi mi dispiace che la volta scorsa non abbiate accolto l’emendamento del Consigliere Corradini, forse anche quello andava accolto, comunque io quell’emendamento l’approvo e credo che ne venisse fuori un Ordine del Giorno più rispondente a quelle che erano le nostre intenzioni di quello che rimane agli atti. Io comunque lo voterò lo stesso a questo punto perché, visto che ci impedite di emendarlo, lo voterò com’è anche se, appunto, qualche contraddizione, come ha sottolineato il Sindaco, la vedo, ma non ci è dato diversamente e quindi lo voterò com’è. Quello per cui volevo però intervenire era per sottolineare un attimo al Sindaco le cose che io ho detto in relazione a queste forze che non sono state invitate, non solo, ma vengono da una lettera che essi stessi hanno mandato, adesso non so dire se indirizzata a tutto il Consiglio Comunale, nel quale loro stessi a firma di Luciana Caselli, Eugenio Morini, Davide Schinetti e Letizia Valli, delle “Donne in nero” e del “Comitato David Lee Goff”, dove loro affermano che si è accuratamente evitato di invitare all’iniziativa queste associazioni. Io non metto in dubbio e me ne guardo bene dal mettere in dubbio quello che lei sostiene, quindi, ripeto, non è che io l’ho detto di iniziativa mia, però credo che a questo punto appurerò anche presso di loro che non ci sia stato un qualche problema di comunicazione, qualche fraintendimento che sarebbe abbastanza spiacevole, quindi non dubito di quanto da lei affermato e vediamo un attimo di chiarire perché probabilmente si è creato un qualche equivoco e questa è la ragione per cui intervenivo. Io a questo punto voterò a favore comunque del nostro Ordine del Giorno e mi asterrò su quello della maggioranza. Consigliere Vanda Giampaoli Io sarò molto breve perché ho già detto varie volte nello scorso mandato, mi dispiace ma il Sindaco era altro, era Antonella Spaggiari e adesso abbiamo il dottor Delrio, che ha difeso una posizione che peraltro io condivido, signor Sindaco, cioè sono assolutamente

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contraria al mantenimento del gemellaggio per le motivazioni che lei ha esposto che sono anche... scusate, sono assolutamente favorevole al mantenimento del gemellaggio, “favorevole” al mantenimento del gemellaggio per le motivazioni che ha addotto il Sindaco e anche per altre, nel senso che ritengo che non possiamo certo noi andare ad influire su quella che è la situazione giuridica di uno Stato che democraticamente ha scelto una sanzione quale corrispettivo di un reato grave che io non condivido, signor Sindaco, assolutamente, ma che democraticamente questo Stato sceglie e, come lei sa, lo sceglie nella stragrande maggioranza perché lei correttamente ha ammesso che nello Stato del Texas la maggioranza dei cittadini è favorevole alla pena di morte. Quindi io sono favorevole al mantenimento del gemellaggio per queste motivazioni alle quali aggiungo anche le sue che faccio mie. Non credo che rompere un gemellaggio, a differenza di quello che ha detto il Consigliere Zini, con questi ragazzotti texani, cioè quando noi parliamo da parte dei Comunisti Italiani e di Rifondazione del popolo americano sono dei ragazzotti o sono quattro fessacchiotti, Sindaco, che vengono qui a Reggio Emilia... Beh, insomma, la parola “ragazzotti texani” forse se la poteva anche evitare il Consigliere Zini perché sottende un senso un po’ quasi, mi permetta, dispregiativo del termine, quindi siamo sempre alla solita litania della Sinistra antiamericana che non giova. Quindi, ripeto, faccio mie e facciamo nostre come Forza Italia le motivazioni che lei ha espresso, aggiungiamo le altre di cui io ho parlato prima, signor Sindaco, cioè della nostra assoluta incompetenza a poter... come ha detto giustamente lei, c’è un Consiglio Comunale che non avrebbe neanche potere di incidere su questo tipo di discorso, quindi la nostra posizione è molto chiara. Mi dispiace solo vedere, quindi sono molto breve e termino perché la discussione la conosciamo tutti, non vorrei tornare sul discorso della pena di morte, noi siamo contrari e in Italia credo che nessuno, che nessun partito politico nel nostro Paese sia favorevole alla pena di morte e quindi è una discussione un pochino arrugginita, però, Sindaco e Consiglieri comunali, come al solito, mi permetta, devo evidenziare che abbiamo dei cari e simpatici colleghi che esercitano il loro diritto di Consiglieri comunali, signor Sindaco, chiamando noi ad avere oggi un Consiglio straordinario per poi fare questa trovata dell’emendamento fuori tempo, il Presidente Rinaldi ha perfettamente ragione, le prassi non sono la legge. Noi abbiamo una legge che regola questo Consiglio Comunale che è il Regolamento, bello o brutto che sia, e il Regolamento parla chiaro all’articolo 29: chiusa la discussione, quindi nel momento in cui si chiude la discussione, la replica del Sindaco è fuori dalla discussione, non si possono emendare più gli Ordini del Giorno presentati, quindi la decisione del Presidente è condivisibile, è corretta dal punto di vista regolamentare. Rimane un po’ l’amarezza, signor Sindaco e amici Consiglieri ben poco interessati, ci fate venire qua a fare i Consigli Comunali, si sta tutti bellamente in giro a perdere un bel pomeriggio e poi dopo sentiamo... [breve interruzione fuori microfono del Consigliere Fornaciari] ...Consigliere Fornaciari, guardi, eviti per cortesia. Guardi che non mi faccio mica richiamare da lei per l’orario... No, no, no, scusi, lei eviti per cortesia perché io, se mi permette, alla mia età non mi faccio richiamare da lei, stia tranquillo che non mi faccio richiamare da lei per l’orario nel quale io devo venire in Consiglio Comunale o fare altro nella mia vita. La prego di contenersi, la prego di contenersi, perché io non mi permetto di richiamare lei, quindi la prego di fare altrettanto. Quindi, continuo e termino. Ci siamo trovati qui oggi, forse il consigliere Fornaciari aveva ansia di trovarsi oggi pomeriggio qui in consigliocComunale a parlare di questo argomento che è un argomento importante, però dispiace vedere che noi siamo stati convocati qui e siamo tutti contenti di esserci, abbiamo avuto gli otto cavalieri con la spada brandita che hanno fatto l’ordine del giorno per poi arrivare a emendarlo, cioè il motivo, signor Sindaco,

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dell’ordine del giorno che era quello di sospendere il gemellaggio in maniera rocambolesca è stato emendato e hanno detto “togliamo questo piccolo impaccio dell’Ordine del Giorno”. Signori, guardate, io mi sono già espressa nella Conferenza dei Capigruppo, io credo che il Consiglio Comunale debba essere un luogo dove, ha ragione il nostro amico Sassi, si discute di politica, però, signori, con un minimo di coerenza perché noi siamo venuti qua oggi perché c’erano otto firmatari, otto colleghi, ripeto, branditi di grande coraggio e di grande ardimento che hanno detto: sospendiamo il gemellaggio! E poi così, tac, il Consigliere Riva e gli otto firmatari, Fantini, tutti i ragazzi dei Comunisti Italiani, i simpatici Rifondatori, la simpatica Donelli, hanno detto “togliamo il motivo per cui noi oggi siamo venuti in Consiglio Comunale”. Beh, guardate, io invito a un attimino più di prudenza nel convocare i Consigli Comunali, signor Sindaco e signor Presidente! Poi io sono molto d’accordo a parlare di questi argomenti, però facciamone magari un dibattito, ma trovarsi qui per smuovere un’Amministrazione e vedere che alla fine si arriva a questo un po’ miseretto risultato così rattrappito sinceramente è molto molto deludente. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Informo la Consigliera Giampaoli che la richiesta di convocazione a norma di legge doveva essere fatta... cioè nel senso che io dovevo convocare il Consiglio, non era mia discrezione... Consigliere Vanda Giampaoli Presidente, io non ho contestato, lei ha fatto benissimo e gli otto Consiglieri hanno tutto il diritto, ci mancherebbe altro. Ho evidenziato la stortura di questa convocazione perché gli otto che hanno convocato il Consiglio oggi, gli otto Consiglieri che l’hanno convocato per votare contro il gemellaggio, signor Sindaco, oggi hanno emendato e hanno detto: ma no, abbiamo scherzato, manteniamo il gemellaggio! Era una valutazione politica, non certamente la sua valutazione che era correttissima. Consigliere Marco Eboli Signori, non mi sono molto appassionato al dibattito di oggi per una ragione molto semplice: perché è questa una discussione perfettamente inutile. E spiego anche perché, lo ha detto in conclusione il Sindaco nel suo intervento richiamando una condizione tutt’altro che differente rispetto al nostro ordinamento. Io ho fatto parte della delegazione che qualche anno fa è andata a visitare la città di Fort Worth e ci siamo resi conto dal vivo, c’era anche il collega Prati, di come poi se non si conoscono gli elementi, e noi probabilmente non conoscevamo gli elementi, si pensa che tutto sia come in Italia e invece no. Il Consiglio Comunale di Fort Worth è un organo amministrativo, è formato da otto persone, praticamente è una Giunta, esprime degli eletti per territorio che si occupano di questioni amministrative, tratta esclusivamente programmi e progetti che riguardano l’Amministrazione mentre il tema di cui stiamo discutendo noi è materia che riguarda i giudici eletti a suffragio universale. Il tema, quindi, è sul sistema giudiziario nel quale però il Consiglio Comunale di Fort Worth, come qualsiasi altro Consiglio Comunale degli Stati Uniti, non può assolutamente influire.

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La ragione per cui nasce un gemellaggio come quello che noi abbiamo con Fort Worth- tra l’altro è l’unico che funziona, è l’unico che funziona bene, perché ditemi voi quale altro gemellaggio ha consentito di sviluppare rapporti tra giovani generazioni, tra imprese, tra liberi professionisti, tra associazioni.-.. non c’è un gemellaggio che come quello di Fort Worth funzioni come dovrebbero funzionare i gemellaggi, ossia come occasione di incontro tra comunità. Questo è un gemellaggio, non è un patto di sangue, non è una cosa per la quale si rischia, scusate il termine, la vita e la morte, è un patto di amicizia e che il patto di amicizia con Fort Worth debba rimanere in piedi quando tornammo da quel viaggio lo abbiamo testimoniato all’allora Consiglio Comunale con una conferenza stampa comune, perché quello che io leggo oggi nelle mozioni che sono state presentate si può tranquillamente organizzare in una Commissione, perché c’è qualcuno che chiede di fare una visita a un carcere, qualcun altro che chiede che si incontri un’associazione, ebbene noi questi incontri li abbiamo fatti tutti. Non è che quando si è andati negli Stati Uniti avendo un mandato si è passati sette giorni di vacanza o quattro giorni di vacanza, abbiamo incontrato la delegazione che poi è venuta anche a Reggio Emilia, questa associazione che si batte contro la pena di morte, ma, signori, però abbiamo anche coscienza di quello che è il fenomeno anti-pena di morte nel Texas! Sono 600 gli iscritti a quella associazione in uno Stato che conta milioni di abitanti, solo 600 persone. Quindi io ho pieno rispetto delle opinioni di chiunque però devo dire che la questione l’hai percepita in modo del tutto differente e l’organismo che interviene direttamente su queste scelte sono i giudici, e allora ci sono giudici che si candidano e sono favorevoli alla pena di morte e giudici che non lo sono: ad oggi hanno vinto con libera elezione quasi sempre giudici che sono favorevoli alla pena di morte. Ora, che questo Consiglio Comunale continui a replicare da legislatura a legislatura un dibattito schizofrenico e inutile sul fatto che dobbiamo influire su un Consiglio Comunale che non ha poteri, è una cosa che secondo me è perfettamente inutile, colleghi, non ha alcun senso. Possiamo continuare a perdere altre sessanta ore su questo tema ma non ci caveremo nulla, credo invece che sia utile e molto più utile che un po’ alla volta, perché in questi incontri anche privati che ci sono stati con gli Amministratori di Fort Worth o il Consiglio Comunale di Fort Worth, andammo là e leggemmo al Consiglio Comunale unitariamente un comunicato dove esprimevamo le nostre preoccupazioni, quindi non è che queste visite vengono fatte solo a tarallucci e vino, siamo andati coerentemente a portare un Ordine del Giorno serio. Allora io, se devo dire il mio parere, oggi non vi è nessun Ordine del Giorno serio.Io credo che dopo questo Consiglio Comunale, se si vuole preparare veramente un viaggio autorevole a Fort Worth dopo aver ricevuto un invito del Sindaco, della delegazione del Consiglio Comunale, bisognerà lavorare in modo concreto in una Commissione Consiliare e sottoporre al Consiglio Comunale un documento di sintesi perché, come ricordava giustamente la collega Giampaoli, se anche i promotori di questo dibattito che chiedevano la sospensione del gemellaggio volevano togliere questo passaggio prima del voto nel loro Ordine del Giorno vuol dire che, forse, un pochino la discussione è servita perché ricominceremo in Commissione a ragionare su cosa concretamente possiamo andarci a confrontare con i gemelli di Fort Worth togliendo finalmente di mezzo una discussione inutile e ripetitiva. Pertanto noi voteremo contro gli Ordini del Giorno che mantengono ancora questa richiesta, questo giudizio assolutamente insensato, esprimeremo quindi un voto contrario. Non so se i colleghi dell’U.D.C. manterranno questo documento, a noi dispiace, però per noi la posizione dell’U.D.C. oggi è una posizione nuova per quella che è sempre stata la cultura dell’U.D.C. in questo Consiglio, quindi noi voteremo contro la mozione dell’U.D.C.

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se non sarà modificata, ce lo spiegheranno, contro quella degli otto promotori e ci asterremo su tutte le altre. Consigliere Mario Poli Colleghi Consiglieri, due o tre annotazioni sempre collegate a questo dibattito e anche alle dichiarazioni del Sindaco. Intanto per quanto riguarda i due livelli concordo, ci sono due livelli di intervento, uno statale, gli Stati che si parlano e si confrontano, e uno delle comunità. Per quanto riguarda l’invito che lei mi faceva sul Governo attuale, il Governo attuale si muove in politica estera con le stesse modalità con cui si sono mossi in termini di alleanza strategica con gli Stati Uniti tutti i Governi precedenti, ivi compreso anche i tre o quattro Governi di Centro Sinistra, quindi la cosa non mi tocca, così come condivido che il gemellaggio debba essere uno scambio fra due comunità e questo può avvenire in quanto c’è la necessità o il desiderio di interloquire gli uni con gli altri. Però, a distanza di anni, esattamente da forse più di vent’anni, proviamo a chiederci che tipo di influenza sul piano culturale abbiamo avuto noi di Reggio Emilia su Fort Worth, soprattutto su questo aspetto fondamentale per noi dell’U.D.C. Ed è qui che noi insistiamo nella riproposizione del nostro Ordine del Giorno, cioè l’aspetto fondamentale della pena di morte. Noi siamo sostenitori, come diceva anche il collega Grassi in un nostro colloquio, fin quasi in termini radicali della eliminazione ed abolizione della pena di morte e quindi notiamo, al di là di tutto, cioè al di là della buona fede, al di là di tutti gli anni che sono intercorsi, le visite, i collegamenti, gli Ordini del Giorno... a questo riguardo faccio presente che ne avete votato o è stato votato anche uno... (interruzione della registrazione per cambio lato cassetta) ...sull’argomento, ma al di là di tutto questo notiamo la contraddizione che da una parte vogliamo lavorare, operare per abolire, siamo contro la pena di morte e dall’altra manteniamo vivo un rapporto che non modifica nella sostanza la volontà dei cittadini, degli elettori, dei governanti di questa cittadinanza di dare la pena di morte come misura contro chi commette dei crimini. Quindi, secondo noi, non rimangono in piedi elementi per far continuare questa esperienza tant’è che anche questa programmazione della visita ci lascia freddi e contrari, quella già programmata oppure in corso d’opera, perché noi non vediamo né l’urgenza né l’utilità di questo secondo momento di visita della nostra delegazione perché, proprio per i ragionamenti fatti soprattutto da voi, non credo siamo in grado di incidere né sulle leggi né sui poteri del Governatore del Texas o del Sindaco di Fort Worth. Quindi bisognerebbe riprendere in esame tutto il resto ma per noi è essenziale questo, così come sul piano... neanche dell’organizzazione ma dei lavori del nostro Consiglio Comunale io condivido in buona parte quanto sostenuto dalla collega Giampaoli, cioè noi non possiamo venire qui a impegnarci su un argomento trascurando l’utilità di un tempo speso per altri argomenti e poi vederci alla fine coloro che hanno proposto, quindi quelli che avevano il cuore folgorati sulla via di Damasco perché a fronte delle dichiarazioni finali del Sindaco che giustamente ha detto “Io non accetto gli aut aut”, ma gli aut aut erano tutti dentro altri Ordini del Giorno, non erano dentro l’Ordine del Giorno presentato dall’U.D.C.. L’U.D.C. coerentemente, ha una sua impostazione morale, sosteneva di interrompere o sospendere, altri hanno fatto mille giri, mille argomentazioni per arrivare poi a circoscrivere nel documento scritto in termini molto più fondamentalisti la proposta e l’impegno riguardo alla Giunta e quando hanno udito il Sindaco ragionare in termini opposti o molto diversi rifiutando l’aut aut, devo dire che sul piano politico o anche sul piano personale non hanno fatto un’ottima figura.

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Questo è un motivo per cui noi voteremo contro i vari documenti, almeno personalmente io voterò a favore dell’Ordine del Giorno di Fossa che è estraneo a tutto Fort Worth, ma comunque la Lega coglie un problema, e altrettanto naturalmente voterò a favore del nostro Ordine del Giorno. Consigliere Mario Monducci Signor Presidente, signor Sindaco e colleghi Consiglieri, io devo dire che c’erano tutte le condizioni per svolgere un dibattito approfondito su un tema difficile e delicato, poi ancora una volta prevalgono le ragioni della politica politicante e cioè ancora una volta si fanno riunioni all’interno di questo Consiglio Comunale tra un Gruppo e un altro della maggioranza perché non è consentito, non è tollerato, evidentemente, da parte di qualche Gruppo della maggioranza, che ci possano essere delle dissociazioni anche su argomenti come questo che non mi pare possano essere considerati argomenti facenti parte del programma della Giunta, o sbaglio, colleghi Consiglieri? Questo è un tema forse su cui vi possono tirare per la giacca e rinfacciarvi che siete dei traditori e che vi dissociate dalle politiche del programma di maggioranza e della Giunta? Non mi pare proprio. Mi pare che su questioni di coscienza e su questioni come queste ogni singolo Consigliere comunale possa legittimamente mantenere la propria autonomia e assumere quindi un atteggiamento consequenziale. Quindi mi dolgo sinceramente che ancora una volta ci siano questi atteggiamenti padronali e padrinali da parte di qualcuno che cerca di richiamare all’ordine chi si dissocia da certe politiche perseguite dalla maggioranza. Detto tutto questo, qui in Consiglio Comunale oggi si è cercato, da parte di chi si opponeva all’approvazione di un Ordine del Giorno che andava nell’ordine della sospensione, dell’interruzione del gemellaggio, si è cercato di confondere le mele con le pere e cioè si è cercato di dire: “Ma siamo tutti contrari alla pena di morte e quindi non si vede di cosa si stia parlando, si sta facendo confusione tra la politica degli Stati e la politica delle comunità locali”Questo è stato, credo, un atteggiamento strumentale e fuorviante che io respingo al mittente. Abbiamo sentito argomenti ispirati alla realpolitik nell’intervento del Consigliere Franco Corradini e, per certi versi, anche nell’intervento, anche se più addolcito, di replica del Sindaco. Mi consentite una provocazione? Allora perché non proviamo a gemellarci anche con una città della Nigeria che pratica la lapidazione per le donne adultere? Perché non ci gemelliamo con qualche città che accetta la pratica dell’infibulazione femminile? Non lo so! Cioè andando avanti su questo ragionamento, cosa significa, che dobbiamo accettare ogni tipo di impostazione contraria a principi di civiltà, perché il discorso della pena di morte non è solo un discorso di carattere giuridico. Se avete letto le cronache ultime dell’ultima esecuzione capitale inferta negli Stati Uniti non ci siamo limitati alla pena di morte, ma ci siamo limitati al massacro di una persona che ha dovuto penare trentacinque-quaranta minuti per crepare, e qui siamo nell’ambito secondo me di pratiche di tortura che sarebbero vietate nel principio della dichiarazione dei diritti dell’uomo, fino a prova contraria. Quindi cerchiamo, colleghi Consiglieri, di non fare sempre della realpolitik e sempre sostenere posizioni e atteggiamenti quando ci sono dei valori in campo che sono irrinunciabili. Io ho detto nell’intervento che la dichiarazione di sospensione è una dichiarazione unilaterale, non capisco i ragionamenti che faceva Eboli sulle funzioni e il ruolo del Consiglio Comunale di sette persone o di otto persone di Fort Worth, francamente non mi interessa, è questo Consiglio Comunale che deve affermare principi e valori ai quali noi...

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Concludo, però con un sacco di interruzioni è difficile anche poter finire un ragionamento razionale, devo dirle, signor Presidente. Allora, dico, bisogna stare su questi principi, poterli riaffermare e ho detto all’inizio che non doveva suonare in una chiave anti americana o in una chiave politica di rottura nei confronti di questa comunità, ho detto che doveva essere un atto politico e un segnale, un messaggio preciso da parte nostra che doveva continuare a mantenere un dialogo, perché non era l’interruzione ma era la sospensione, che è cosa diversa, e credo che su questo si potesse continuare a costruire un rapporto. Io voterò a favore dell’Ordine del Giorno del Gruppo dell’U.D.C., voterò però anche a favore dell’Ordine del Giorno che non è stato emendato, grazie a Dio non è stato possibile emendarlo perché sarebbe stato ,credo, questa una beffa per il Consiglio Comunale. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi In questa occasione, Consigliere mi permetta, Dio c’entra poco. Consigliere Matteo Riva Presidente, signor Sindaco e colleghi Consiglieri, io volevo intervenire anche prima, quando c’è stata la discussione sull’emendamento per precisare meglio le cose e lo faccio adesso in dichiarazione di voto. Devo dire che devo ai colleghi Fantini e Zini, che hanno combattuto e lottato su questo argomento in quest’aula per più tempo di me, devo a loro la mia richiesta di emendamento. Il documento, perché io credo che se fosse passato quell’emendamento anche il documento sarebbe passato e per noi questo significava, chi ha avuto la cortesia e l’attenzione di leggere il documento, che dopo la missione del Sindaco a Fort Worth l’indomani si sarebbe ritornati a discutere in quest’aula e si sarebbe deciso sulla prosecuzione o meno del gemellaggio vincolandolo all’approvazione del Consiglio Municipale di Fort Worth alla moratoria contro la pena di morte. Io devo dare atto anche all’avvocato Fornaciari che ha spiegato bene le distrazioni della Consigliera Giampaoli , la quale si presenta qua alle 8 e mezza e non ne ha azzeccata una nella sua dichiarazione di voto, nel senso che la discussione c’è stata, consigliera, sono stati presentati anche più documenti e lei fa riferimento solamente alla richiesta di discussione e non ai documenti che sono stati consegnati e che non credo nemmeno abbia avuto la cura di leggersi. Comunque devo dire che ormai ci siamo, cioè l’approvazione del nostro documento con l’emendamento proposto che spostava sostanzialmente di sei mesi la sospensione del gemellaggio, devo dire che per noi era un fatto importante e non capisco come mai il Consigliere Corradini abbia deciso di non farlo votare, di non accettarlo. Ecco, io chiedo, noi chiedevamo in sostanza e noi continuiamo a chiedere nell’Ordine del Giorno che rimane comunque invariato, che si vada sì a Fort Worth, si vada a Fort Worth casomai, potrebbe anche essere, il 23 febbraio a vedere morire Steve Stanley di 43 anni minorato mentale, chiediamo che a Fort Worth comunque vengano ascoltati i rappresentanti di Pax Christi sul posto, il Presidente della Coalizione Texana contro la pena di morte e che si porti l’impegno preciso della municipalità di Fort Worth a recepire la moratoria contro la pena di morte. Devo dire che già da anni, già dal 2001, è ferma in Comune una mozione che impegnava la Giunta e il Sindaco a sospendere ogni iniziativa e ogni gemellaggio con Fort Worth se non ci fossero stati dei segnali positivi, quello di oggi secondo me è un passo in avanti molto importante.

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Devo dire che sui testi noi ovviamente voteremo a favore del nostro documento, voteremo a favore anche di quello presentato da D.S., Margherita e U.D.E.U.R., ci asteniamo sul documento dell’U.D.C. del quale apprezziamo che ha cambiato l’atteggiamento rispetto a un anno fa e votiamo contro al documento di Fossa perché riteniamo sia geneticamente contrario alla nostra posizione e alla nostra linea politica. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Prima di dare la parola a Sassi Matteo vorrei invitare tutti a un maggiore rispetto per l’aula perché ormai la situazione è un Consigliere in piedi, l’altro che parla con l’altro... cioè a me diventa difficile, diciamo così, governare quest’organo e dare il senso ad una discussione, per cui vi prego di mantenere prima della pausa pranzo... proporrei, diciamo, di chiudere questa fase di discussione. Consigliere Matteo Sassi Io sarò molto breve. Non posso che dirmi amareggiato per l’impossibilità che hanno avuto i Consiglieri firmatari dell’Ordine del Giorno, a firma appunto del consigliere Fantini, più D.S., più Comunisti Italiani, Verdi e Rifondazione, di non poter, appunto, autoemendare l’Ordine del Giorno perché, ripeto, questa è stata una prassi in altri momenti consolidata, e poi perché credo anche che il significato di quell’Ordine del Giorno non venisse stravolto ma semplicemente con quell’emendamento ci si consentiva di svincolarci rispetto a quella condizione alla quale spesso siamo imputati, cioè quella di essere dei radicali estremisti, quella che non siamo mai aperti al dialogo. D’altronde i termini utilizzati, “diktat”, “aut aut”, vanno lungo questa direzione e via dicendo. Quindi quello che dicevamo sostanzialmente è questo: andiamo a Fort Worth, incontriamo i rappresentanti di quella comunità, chiediamo loro se vogliono aderire alla campagna internazionale contro la pena di morte e se ci dicono di no a quel punto avviamo le procedure per interrompere il gemellaggio. Tuttavia il significato politico dell’Ordine del Giorno ovviamente permane e va da sé che il nostro sarà un voto favorevole, convintamente favorevole, quindi l’eventualità di quell’emendamento va letta in quel modo e non certo con un passo indietro a seguito di un qualche forse richiamo all’ordine, non è assolutamente così, tant’è che voteremo comunque ovviamente l’Ordine del Giorno, era solo per svincolarci rispetto, ripeto, ad una critica che oramai è diventata sempre frequente e noiosa. Per quanto riguarda gli altri Ordini del Giorno, in merito all’Ordine del Giorno del Gruppo dell’U.D.C. noi ci orientiamo per un voto sostanzialmente favorevole perché non ravviso ragioni per oppormi a quest’Ordine del Giorno , che è asciutto, stringato, evidenzia alcuni punti condivisibili di natura liberale e quindi vedrà il nostro voto favorevole così come vedrà anche un voto favorevole l’altro Ordine del Giorno a firma di una parte della maggioranza perché quel percorso lo condividiamo. Noi chiediamo semplicemente di aprirne anche un altro parallelo. Per quanto riguarda l’Ordine del Giorno del Consigliere Fossa il nostro sarà un voto contrario perché riteniamo che sia nella prima che nella seconda versione quest’Ordine del Giorno celi una certa contrapposizione nei confronti di una parte del mondo arabo, tra l’altro anche di quella che a fatica sta tentando di uscire rispetto a una condizione non democratica, quindi il nostro non può che essere un voto contrario. Consigliere Gianni Prati Rapidamente per dire come il nostro Gruppo intende votare su questi Ordini del Giorno.

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Intanto concordiamo sostanzialmente con l’intervento del Sindaco perché credo abbia centrato il problema, cioè non è tanto, o almeno per me e per noi, una scelta del nostro consiglio comunale sul tema della pena di morte ,perché credo che su questo non ci siano dubbi o problemi su come la pensiamo. Il discorso è sull’opportunità e su quello che possiamo fare eventualmente per cercare di far avanzare anche in una città, con cui vent’anni fa si è deciso di instaurare un rapporto politico, di contribuire, appunto, a far affrontare, far discutere, far crescere anche in quella realtà la lotta contro la pena di morte. Io devo dire che la richiesta di rompere il gemellaggio non è una richiesta di tutte le associazioni che negli Stati Uniti si battono contro la pena di morte, è la richiesta di una associazione rispetto alle altre quattro o cinque che dicono di no perché questa è la realtà. Quando almeno abbiamo parlato con queste associazioni, ci hanno detto che in effetti avere da altre parti una posizione che ogni tanto, per lo meno su questi temi, si differenziava da quello che era il sentire comune vigente gli dava una mano e gli dava senz’altro un contributo importante. Quindi io credo che da questo punto di vista il mantenere il gemellaggio è soprattutto una discussione sulla opportunità o meno di lavorare in una certa direzione. Ripeto, io non vedo e non credo sia giusto fare una scelta che sostanzialmente mette in pace noi con la nostra coscienza ma non ha nessun tipo di risultato politico poi in seguito. Faremmo notizia? Forse, può darsi, un giorno sui giornali e poi tutto sostanzialmente andrebbe nel dimenticatoio perché, voglio dire, non è che il tema della pena di morte sia al centro dell’attenzione degli Stati Uniti. Quindi, detto questo, io, ripeto, concordando sostanzialmente con l’intervento del Sindaco, dico che come Gruppo D.S. voteremo a favore ovviamente dell’ordine a firma dei D.S., Margherita e U.D.E.U.R.; non concordiamo assolutamente con l’Ordine del Giorno presentato dall’U.D.C. perché in effetti, come ha detto il Sindaco, bisognerebbe a questo punto porre un problema anche di rapporti fra Stati o per lo meno di chiedere che il Governo, il nostro Governo, critichi in modo esplicito il Governo degli Stati Uniti su questo tema perché non si capisce perché se lo dobbiamo fare noi come città non lo faccia il Governo nazionale di cui questo Partito è parte e quindi su questo siamo fermamente contrari. Non concordiamo neanche con l’Ordine del Giorno presentato dai Comunisti Italiani, Rifondazione e Verdi perché in effetti crediamo che rompere il gemellaggio sia una scelta non giusta dal punto di vista soprattutto operativo, non tanto di principio. Questa è la posizione che il nostro Partito esprime e quindi in questo modo indichiamo di votare. Consigliere Francesco Colosimo Qualche minuto per la dichiarazione di voto che La Margherita annuncia favorevole sull’Ordine del Giorno presentato da La Margherita, dai D.S. e dall’U.D.E.U.R. Sugli altri Ordini del Giorno, a parte il no scontato, purtroppo, all’Ordine del Giorno presentato da altri raggruppamenti politici, tuttavia mi sento di dire che, anche per quello a cui abbiamo assistito questa sera, quando la politica fa ricorso ai codicilli, anche se del tutto legittimamente, tuttavia forse c’è un problema che va oltre la regola e oltre il codicillo. Sul tema che ci ha intrattenuto questa sera io sono sicuro che se interpellassi ciascuno di voi otterrei sul tema oggetto della nostra valutazione la stessa risposta , cioè ciascuno di noi direbbe sicuramente sì alla vita e no alla pena di morte, tuttavia quando ad essere interrogati non sono i singoli ma sono le comunità, che hanno abitudini, costumi, regole, tratti distintivi della loro vita, che vengono tutte raccolte, tutti questi aspetti raccolti negli ordinamenti giuridici di riferimento, allora l’angolo di approccio, l’angolo visuale per approcciare lo stesso tema comincia ad essere diverso.

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Mi spiego con un esempio. Se nella comunità internazionale i paesi più evoluti, o che si ritengono tali, avessero negli anni non coltivato relazioni internazionali anche con i paesi più difficili, dove non solo vigeva e vige ancora la pena di morte, ma vigeva il mancato rispetto degli elementari diritti umani, anche oggi in tante parti del mondo è così, allora quando sono interrogate su questo tema le comunità la domanda da porsi è: se le comunità meno evolute devono essere lasciate al loro destino e alla loro autonomia di vita, di cultura ordinamentale o se invece i paesi che hanno, dal punto di vista non soltanto giuridico ma dal punto di vista della sensibilità storica, posizioni più avanzate non abbiano il dovere in qualche modo di farsi non esportatori di democrazia, com’è accaduto in questi ultimi anni per volontà di qualche texano, ma esportatori di una cultura diversa. Sarebbe paradossale anche per chi oggi accusa qualcuno, giustamente, di voler esportare la democrazia con le bombe non riconoscere che sia possibile esportare sentimenti che possano in qualche modo vedere riaffermati dei principi sacri, però se su questi temi si interrogano i singoli le risposte purtroppo hanno una loro dimensione, ma quando si interrogano le comunità probabilmente, anzi certamente, la dimensione diventa altra. Il collega Monducci accusa questa seconda dimensione di realpolitik e allora anche qui una risposta. Se negli anni ’70 non ci fosse stata in qualche modo la realpolitik di Willy Brand e poi di Kohl, probabilmente non avremmo assistito ad un recupero di un pezzo di mondo al terreno democratico, cosa che poi è avvenuta. Questo sta a testimoniare che quando le comunità sono interrogate su questi temi hanno il dovere di aprirsi e di esportare cultura e sentimenti che su questi temi assoluti devono avere sicuramente risposte assolute e radicali, ma la compiutezza di questi obiettivi deve essere affidata anche alla diplomazia. Da questo punto di vista credo che il Sindaco Delrio abbia dato prova questa sera di una lucida concretezza e noi condividiamo. Escono il Sindaco Delrio e i Consiglieri Bedogni, Marziani, Baldi, De Lucia, Riva, Vena e Zini. Consiglieri presenti n. 29. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Il Consigliere Fantini vuole intervenire in fase di dichiarazione di voto anche se i D.S. hanno già... immagino che lei interviene in dissenso. Consigliere Marco Fantini Come ormai tradizione, intervengo su questo tema in dissenso rispetto alle indicazioni di voto del mio Gruppo, voterò infatti il documento che ho sottoscritto. Volevo solo in due parole apprezzare il discorso che ha fatto il Sindaco, che mi è parso un discorso equilibrato anche se divergente da quella che è la mia opinione. Mi permetto di osservare, però, un passaggio che non condivido completamente, cioè mi pare di capire che il Sindaco ha tratteggiato una politica dove ci sono due piani: il piano statuale che è quello che sostanzialmente si può arrogare il diritto, diciamo così, della forza, lui si è limitato agli embarghi ma purtroppo a volte gli Stati sconfinano nelle guerre perché è un po’ loro abitudine anche sconfinare nelle guerre, e invece la diplomazia locale che sembrerebbe confinata e ostinata al dialogo a oltranza, e io qua non ci sto perché se noi vogliamo avere, com’è giusto che abbiamo, anche un ruolo diplomatico a tutto tondo dobbiamo avere nel nostro piccolo la completa gamma di tutti gli strumenti, perché

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altrimenti torniamo al punto che dicevo nella mia introduzione iniziale e cioè che la seconda opzione non è mai data, cioè continuiamo a fare discussioni ma comunque la sospensione del gemellaggio non è all’Ordine del Giorno, primo punto. Secondo punto. Se si vuole, e qua mi spiace che mi sia stata data una rassicurazione in privato, probabilmente è stata una dimenticanza, ma non è stata presente nella replica, se si vuole che ci sia un’opera di diplomazia, di dialogo e di confronto bisogna che ci sia, e lo torno a ripetere, il rispetto reciproco perché al di là di tutte le vicende, al di là di tutte le questioni di merito, c’è una forte simmetria, c’è un forte sbilanciamento tra quelli che sono gli orientamenti del Consiglio Comunale di Reggio Emilia e della comunità di Reggio Emilia e il silenzio assurdo, mi spiace anche dirlo, supponente e arrogante degli Stati Uniti e della città di Fort Worth perché ci troviamo di fronte a questo. Terza cosa. Io sono una persona paziente, però la pazienza ha un certo limite, allora io rispetto coloro che sono per il mantenimento ma, per favore, le simulazioni di cosa succede quando sospenderemo non le fate. Se ci sarà quel giorno che ci sarà la sospensione ci andremo poi a misurare, ma io sono cinque anni che mi sento dire che il giorno dopo che sospendiamo non succede più nulla: ma cosa ne sapete voi! La strada non è stata percorsa, almeno lasciateci l’illusione che possa servire a qualcosa. Voi continuate nella strada del dialogo, se mai ci sarà la sospensione andremo a misurare quello che succede con la sospensione o con l’interruzione, non permettetevi di dire che il giorno dopo o dopo due giorni tutto viene sotterrato. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Ha chiesto di intervenire il Consigliere Prospero Grassi immagino in dissenso anche lui col suo Capogruppo. Consigliere Prospero Grassi Io intervengo per dire ai signori Consiglieri innanzitutto, siccome vi tedio, Buon Natale, non buone feste ma Buon Natale, però intervengo in dissenso a quanto ha affermato il mio Capogruppo in merito all’Ordine del Giorno presentato dall’amico Riva. Devo dire che condivido al 90% l’intervento del Consigliere Fantini, mi associo completamente e devo dire però una cosa sotto l’aspetto politico: ma chi dice che tutto è come prima se il gemellaggio finisce? Pensiamo che la società di Fort Worth sia una società ottusa? La risposta a voi. Quello però che io volevo dire è questo: l’ordine del giorno della maggioranza è un ordine del giorno doppiogiochista, è una truffa verso gli elettori e i cittadini reggiani, perché qui si è camuffato il gemellaggio con il problema, e quindi hanno ragione gli amici... Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Consigliere, però mi sfugge il suo dissenso rispetto al Capogruppo Poli, questo me lo permetta... questa sottolineatura. Consigliere Prospero Grassi Mi permette? Sto intervenendo in merito al voto diverso quindi io mi esprimo... [voci fuori microfono] ...No, tu le cose le vai a fare in Russia e adesso mi lasci parlare. Voi avete truffato il popolo reggiano perché avete confuso il gemellaggio con la questione della pena di morte, questa è la truffa e questo è il...

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Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Consigliere Grassi, mi costringe a toglierle la parola se continua così. Consigliere Prospero Grassi No, no, mi permetta... Io ho condiviso, perché dico il nostro Ordine del Giorno è simile alla valutazione dell’Ordine del Giorno del P.d.C.I.? Perché o si distingue il gemellaggio dalle valutazioni della pena di morte altrimenti questa è una grande confusione, questa è una truffa politica. Voi state ammantando una concetto di gemellaggio con gli americani però dite al popolo reggiano: noi siamo contro la pena di morte. Questa è la vostra truffa, dite e parlate solo del gemellaggio. Senza parlare del problema della pena di morte noi siamo favorevoli ma dal momento in cui voi siete doppiogiochisti, caro Prati, tu questa sera sei stato, una brava persona sei, politicamente doppiogiochista come lo è stato Corradini, come lo è stato il Sindaco. Parlate del gemellaggio ma non parlate della pena di morte, allora siate concreti, chiara questa cosa? Voi potete ridere e dire quello che volete, voi siete coloro che per trent’anni avete detto che per trent’anni il Papa doveva parlare a proposito di certi episodi, quando i cattolici tedeschi dicevano “Non ci lasci soli”, vorrei che ci fosse il Sindaco... quando il suo parroco faceva il cappellano per i lavoratori reggiani in Germania voi, cari amici comunisti... quindi voi siete dei doppiogiochisti. Anche oggi sul problema del vostro Ordine del Giorno come al solito mandate degli input all’esterno che non sono quelli che voi volete ottenere come atto amministrativo. Togliete dal vostro Ordine del Giorno le considerazioni sulla pena di morte e noi ve lo votiamo. Per cui io mi atterrò alla valutazione politica espressa dall’amico Poli e non voto contro all’Ordine del Giorno del P.d.C.I. ma mi asterrò. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Un secondo per che cosa? Fatto personale? Un secondo! Consigliere Gianni Prati Primo, non si può, in sede di dichiarazione di voto, fare delle dichiarazioni politiche accusando dei Gruppi che non sono più in grado di rispondere, questo è scorretto politicamente perché, ripeto, io e noi non eravamo più in grado e non siamo più in grado di rispondere alle considerazioni del tutto legittime fatte dal Consigliere Grassi. Uno ha diritto di parlare finché vuole e come vuole nei tempi e nei modi opportuni quando tutti sono in grado di intervenire; quando si dice come si vota, si dice come si vota punto, non si dice agli altri quello che hanno fatto o quello che non hanno fatto. Basta. Io ho chiuso e chiedo che la correttezza vada rispettata. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Mi scuso a nome del Consiglio perché il Consigliere Grassi chiede di intervenire spesso in dissenso, in realtà non ho, diciamo così, nelle sue parole sottolineato un dissenso vero per cui al Consigliere Grassi inviterei di essere più corretto nei confronti del Consiglio perché ogni Gruppo è intervenuto con un unico dichiarante... [confusione in aula] ...Io non le ho mai tolto la parola, gliel’ho sempre data.

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Non avendo alcun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del Giorno n. 1 presentato dal Gruppo di U.D.C., e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 29 VOTANTI: N. 29 FAVOREVOLI: N. 7 Fantini (D.S.); Ferrigno, Sassi (P.R.C.); Donelli

(Verdi); Grassi, Poli (U.D.C.); Monducci (Gente di Reggio)

CONTRARI: N. 22 Anceschi, Ballarini, Corradini, D’Andrea, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Colosimo, Fornaciari, Prandi (La Margherita); Giampaoli (F.I.); Eboli, Lombardini (A.N.); Corradini (Laboratorio Baldi per Reggio); Fossa (L.N.P.); Malato (U.D.E.U.R.)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinto a maggioranza l’Ordine del Giorno stesso. Entrano i Consiglieri Vena, Riva e Zini. Consiglieri presenti n. 32. Il Presidente del Consiglio, pone poi in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del Giorno n. 2 presentato dal Consigliere Fossa (L.N.P.) così come emendato nel corso della seduta, e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 32 VOTANTI: N. 18 ASTENUTI: N. 14 Ballarini, D’Andrea, Montanari, Prati, Rinaldi

Carla, Salsi Roberto, Vecchi (D.S); Colosimo, Fornaciari, Prandi (La Margherita); Eboli, Lombardini (A.N.); Corradini (Laboratorio Baldi per Reggio); Monducci (Gente di Reggio)

FAVOREVOLI: N. 8 Corradini, Olivo, Rinaldi Nando (D.S.); Giampaoli (F.I.); Grassi, Poli (U.D.C.); Fossa (L.N.P.); Malato (U.D.E.U.R.)

CONTRARI: N. 10 Anceschi, Fantini, Salsi Laura, Scarpino (D.S.); Riva, Vena, Zini (P.d.C.I.); Ferrigno, Sassi (P.R.C.); Donelli (Verdi)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinto a maggioranza l’Ordine del Giorno stesso.

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Il Presidente del Consiglio, pone poi in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del Giorno n. 3 presentato dai Consiglieri Prandi (La Margherita), Corradini (D.S.) e Malato (U.D.E.U.R.), e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 32 VOTANTI: N. 22 ASTENUTI: N. 10 Fantini (D.S.); Riva, Zini (P.d.C.I.); Ferrigno,

Sassi (P.R.C.); Donelli (Verdi); Giampaoli (F.I.); Eboli, Lombardini (A.N.); Fossa (L.N.P.)

FAVOREVOLI: N. 19 Anceschi, Ballarini, Corradini, D’Andrea, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Colosimo, Fornaciari, Prandi (La Margherita); Corradini (Laboratorio Baldi per Reggio); Malato (U.D.E.U.R.): Vena (PDCI)

CONTRARI: N. 3 Grassi, Poli (U.D.C.); Monducci (Gente di Reggio)

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvato a maggioranza l’Ordine del Giorno stesso. Esce il Consigliere Vena. Consiglieri presenti n. 31 Il Presidente del Consiglio, pone poi in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del Giorno n. 4 presentato dei Consiglieri Fantini (DS); Riva, Zini (P.d.C.I.), Donelli (Verdi) e Ferrigno (P.R.C.), e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 31 VOTANTI: N. 30 ASTENUTI: N. 1 Grassi (U.D.C.) FAVOREVOLI: N. 7 Fantini (D.S.); Riva, Zini (P.d.C.I.); Ferrigno,

Sassi (P.R.C.); Donelli (Verdi); Monducci (Gente di Reggio)

CONTRARI: N. 23 Anceschi, Ballarini, Corradini, D’Andrea, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Colosimo, Fornaciari, Prandi (La Margherita); Giampaoli (F.I.); Eboli, Lombardini (A.N.); Corradini (Laboratorio Baldi per Reggio); Fossa (L.N.P.); Malato (U.D.E.U.R.); Poli (UDC)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinto a maggioranza l’Ordine del Giorno stesso.

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Escono i Consiglieri Riva, Zini, Fossa. Entra il Consigliere Vena. Consiglieri presenti n. 29 Infine il Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della mozione I.D. n. 282, e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 29 VOTANTI: N. 27 ASTENUTI: N. 2 Grassi, Poli (U.D.C.) FAVOREVOLI: N. 7 Fantini (D.S.); Vena, Zini (P.d.C.I.); Ferrigno,

Sassi (P.R.C.); Donelli (Verdi); Monducci (Gente di Reggio)

CONTRARI: N. 21 Anceschi, Ballarini, Corradini, D’Andrea, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Colosimo, Fornaciari, Prandi (La Margherita); Giampaoli (F.I.); Eboli, Lombardini (A.N.); Corradini (Laboratorio Baldi per Reggio); Malato (U.D.E.U.R.)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinta a maggioranza la mozione stessa. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Ricordo che è prevista una pausa-rinfresco e i lavori riprenderanno dopo la pausa alle ore 21:30... 21:30 la ripresa dei lavori con un minimo di tolleranza.

Sospensione dei lavori del Consiglio Comunale alle ore 21,15.

Alla ripresa dei lavori sono usciti i Consiglieri Corradini Achille, Eboli, Giampaoli, Monducci, Vena e Vecchi; ed è entrato il Consigliere Marziani.

Ore 21:55: Risultano presenti n. 24 Consiglieri. Viene introdotto in discussione il punto n. 66 dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 4 novembre 2005” (I.D. N. 2683). Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Si vota.

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Non avendo alcun Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della deliberazione I.D. N. 283 e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 24 VOTANTI: N. 24 FAVOREVOLI: N. 24 Anceschi, Ballarini, Corradini, Corsi, D’Andrea,

Fantini, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Roberto, Scarpino (D.S.); Colosimo, Fornaciari, Prandi (La Margherita); Ferrigno, Sassi (P.R.C.); Donelli (Verdi); Marziani (F.I.); Lombardini (A.N.); Grassi, Poli (U.D.C.); Malato (U.D.E.U.R.)

In conformità di ciò, il Presidente proclama approvata all’unanimità la deliberazione stessa. Viene introdotto in discussione il punto n. 69 dell’Ordine del Giorno, relativo a: “Modifica del Regolamento per l’applicazione dell’Imposta Comunale sugli Immobili. Anno 2006”. Entra il Consigliere Bedogni. Consiglieri presenti n. 25. Assessore Franco Ferretti Signori Consiglieri e signor Presidente, la modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili viene a seguito delle disposizioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine di evitare eventuali conflitti in sede di contenzioso. Si ritiene opportuno accogliere quindi nel regolamento l’ICI per l’anno 2006 e si modifica pertanto il regolamento negli articoli 4, 5 e 14. All’articolo 4, riguardante la determinazione del valore delle aree fabbricabili, la disposizione viene modificata considerando quale valore delle aree fabbricabili il valore stabilito dalla Giunta sulla base dei valori medi delle transizioni commerciali. Viene poi abrogato l’articolo 5 relativo alla qualifica di coltivatore diretto, in sostanza al momento del pensionamento il coltivatore diretto perde la qualifica e quindi deve pagare l’ICI. L’articolo 14 relativo all’abitazione principale, prevede l’equiparazione degli alloggi popolari all’abitazione principale e quindi viene tolta questa equiparazione che però non produce nessun effetto in quanto gli alloggi sono stati trasferiti al Comune da quest’anno... [breve interruzione fuori microfono] ...Sì, al momento del pensionamento, è una disposizione

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ministeriale questa, noi abbiamo recepito una disposizione ministeriale e quindi deve pagare l’ICI, va bene? Infine le unità immobiliari concesse in comodato gratuito a un parente o un affine che prima scontavano l’aliquota agevolata, ora la legge parla solo di parenti e non più di affini e quindi l’agevolazione non viene riconosciuta agli affini. Queste sono le modifiche, quelle che ho richiamato, sulla base della disposizione ministeriale che ho richiamato all’inizio. Per quanto riguarda le modifiche del regolamento riguardanti la gestione della riscossione dell’ICI richiamo in sintesi le ragioni e le motivazioni che ci portano alla proposta di delibera. Con l’approvazione della legge di riforma della riscossione del 2 dicembre di quest’anno è soppresso il sistema di affidamento in concessione del servizio nazionale della riscossione, subentrerà la società Riscossioni S.p.A. a capitale pubblico partecipata dall’Agenzia delle Entrate per il 51% e per il 49% partecipata dall’INPS. La finalità per cui viene costituita Riscossioni S.p.A. è quella di riscuotere i crediti dello Stato e che gli Enti locali quindi possano avvalersi della società per le proprie attività e in alternativa ad altre forme di riscossione. E’ previsto un periodo transitorio con due possibili opzioni: la prima, durerà dal 2006 al 2010, periodo in cui i concessionari potranno cedere a Riscossioni S.p.A. almeno il 51% del capitale sociale e contemporaneamente acquisire azioni di Riscossioni S.p.A. diventando soci; con la seconda i concessionari potranno trasferire il ramo d’azienda delle attività in concessione degli Enti locali a società miste costituite dagli Enti locali per la riscossione e la gestione delle proprie entrate, ovviamente previa gara pubblica, e questa scelta è stata già fatta, ad esempio, dai Comuni di Parma, Ravenna, La Spezia e Prato. Questa riforma evidenzia che l’attuale sistema di riscossione tramite concessionari non garantisce un esito positivo della riscossione che nelle procedure di riscossione coattiva non sono efficienti e che sono state per noi deludenti. Il Comune di Reggio fino ad oggi si è avvalso del concessionario della riscossione competente per il territorio utilizzando nel contempo anche altri sistemi di riscossione senza adeguare gli strumenti regolamentari, in maniera non conforme ai dettati di legge considerandoli sperimentali in attesa delle preannunciate riforme. L’attuale convenzione con il concessionario scade al 31.12.2005, la convenzione impegnava il concessionario a rendere più adeguata la propria gestione introducendo procedure informatiche che consentissero di verificare con strumenti meno approssimativi e in tempi predeterminati l’attività di riscossione dell’ICI. In questi anni il Comune ha attivato forme di pagamento quali l’F14, l’ICI on line etc., procedure che hanno riscontrato da subito un alto gradimento da parte dei contribuenti. Ad esempio l’F24 rappresenta circa un terzo dell’attuale entrata ICI, nel primo semestre 2005 sono stati effettuati 22.000 versamenti per un importo di 9.800.000 euro su un totale di 78.000 versamenti: questa forma è utilizzata soprattutto dagli studi commerciali. L’F24 prevede una convenzione, come sappiamo, apposita con l’Agenzia delle Entrate, l’intero costo è a carico del Comune, attualmente è 100.000 euro annui, ma poiché permane il regime di concessione i flussi di pagamento devono necessariamente passare attraverso il conto del concessionario per cui l’incasso ICI viene versato presso il conto di tesoreria statale in Banca d’Italia e il Comune paga anche al concessionario una commissione per ogni pagamento effettuato con F24 sostenendo due volte il costo per lo stesso pagamento. Queste motivazioni hanno reso necessaria una decisione in merito alla riscossione ICI per rendere coerenti le norme regolamentari e quindi rimettere a posto, nel rispetto delle norme tributarie, procedueidirette consolidando e andando incontro alle esigenze del

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cittadino ed in ragione della scadenza anche della convenzione con il concessionario che, come detto, scade il 31.12.2005. Con quello proposto in delibera prevediamo la gestione diretta dei tributi rafforzando le altre modalità di pagamento. Nnaturalmente, oltre l’F24, le reti di tutti gli sportelli bancari si potranno adottare e quindi strutturare proprio un rapporto con queste, pagamento on line, l’utilizzo del pago-bar e verificando l’estensione anche con lottomatica per il pagamento dell’ICI. La riscossione diretta da attivare a decorrere dalla prima rata del 2006 può costituire un significativo risparmio, oltre 100.000 euro, rispetto ai costi sostenuti fino ad ora e una maggiore efficienza con indubbi vantaggi per le entrate del Comune e per i cittadini. Inoltre in una fase intermedia si potrà giungere, previa determinazione di indirizzo del Consiglio Comunale, a più approfondite valutazioni circa le forme di gestione tramite società come previsto dall’articolo 53 del disegno di legge del 1996 anche in forma consortile, queste forme di società, con altri Comuni della provincia. Tengo a sottolineare ,a questo riguardo, che questa prospettiva può essere una prospettiva su cui si lavora in futuro, dal momento che 29 Comuni della nostra Provincia sono passati in gestione diretta. Per finire, a nome della Giunta, propongo una integrazione al punto 4 della delibera dove si richiamano le condizioni per la costituzione di una società di gestione con quote di capitale pubblico aperto ad altri Comuni della Provincia, rinviando alla Giunta e ai dirigenti interessati lo studio di fattibilità, questo recita l’articolo 4 della delibera, rinviando alla Giunta e ai dirigenti interessati uno studio di fattibilità e gli adempimenti necessari per seguire la suddetta finalità, a ciò a nome della Giunta propongo di aggiungere nella delibera: si aggiunge quindi “previo apposito atto di indirizzo del Consiglio”. Quindi questo lo si potrà fare dopo aver scelto la gestione diretta previo apposito atto di indirizzo del Consiglio. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Informo il Consiglio che è stato depositato un Ordine del Giorno che è in fase di distribuzione a firma dei Gruppi U.D.C., Forza Italia e Alleanza Nazionale. Si riporta di seguito il testo dell’Ordine del Giorno a firma dei Consiglieri Poli, Grassi (U.D.C.), Marziani (F.I.) e Lombardini (A.N.), la cui presentazione è stata testé preannunciata dal Presidente del Consiglio stesso:

ORDINE DEL GIORNO

Il Consiglio Comunale

In merito alla proposta di cambiare l’art. 12, comma 2, del vigente Regolamento per l’applicazione della imposta Comunale sugli Immobili, con la quale si affida la riscossione volontaria dell’imposta ICI direttamente al Comune, invece che al Concessionario attuale, Riscoservice S.p.A.

Invita la Giunta Comunale

a soprassedere alla decisione in questione perché con la Legge di riforma della Riscossione L2/12/2005, è prevista entro ottobre 2006 la fine dell’attuale sistema e la nascita di Riscossione S.p.A. società pubblica.

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Il Consiglio Comunale inoltre rileva che in termini di costi e di efficienza, gli eventuali miglioramenti sono tutti da dimostrare e che comunque sarebbe meglio scegliere l’opzione di una proroga temporanea della riscossione ICI al Concessionario in attesa della nascita della Riscossione S.p.A..

Gruppo UDC f.to Mario Poli

f.to Prospero Grassi

f.to Marco Marziani (F.I.) f.to Tommaso Lombardini (A.N.)

Consigliere Mario Poli Signori Consiglieri, siamo in pochi ma buoni, è il caso di dirlo, perché faccio rilevare come grazie al senso di responsabilità istituzionale delle forze di opposizione si può andare a discutere di queste modifiche al regolamento per la riscossione dell’ICI, per “l’applicazione dell’imposta comunale sugli immobili” dice il testo, e siccome abbiamo avuto modo di studiare e approfondire l’argomento anche in sede di Commissione mi pare giusto portare anche dentro alla sala del Consiglio Comunale le obiezioni che già avevamo fatto come Gruppi di opposizione proprio in quell’occasione, cioè nella Commissione ed erano obiezioni soprattutto di merito e contenuto. La prima delle quali è che non comprendiamo questo desiderio, questa ardente passione della Giunta Comunale di abbandonare immediatamente la convenzione, perché in scadenza, con l’attuale concessionario per passare a una gestione diretta quando sappiamo tutti due cose: sappiamo che con la legge del dicembre 2005 il Ministro del Tesoro, o, meglio ancora, dell’Economia, Tremonti, e il Parlamento hanno approvato una legge che di fatto segna la conclusione del vecchio impianto della riscossione affidata ai concessionari e apre ad una nuova realtà che è la società Riscossione S.p.A. a partecipazione interamente pubblica. Quindi i tempi a disposizione per vedere il nuovo non sono lunghissimi, sono dieci mesi perché sempre questa legge dice che fino a ottobre deve scomparire il vecchio e nascere la nuova Riscossione S.p.A.. Secondo argomento. In questo breve anno e mezzo di esperienza consiliare ho sempre assistito, non solo io, a fenomeni di esternalizzazione dei servizi gestiti prima direttamente dal Comune e trovo veramente strano che all’improvviso ci sia un’inversione di rotta e si passi invece ad assumere direttamente alcuni servizi, uno dei quali è proprio questo che non è irrilevante, anzi, e considerato che le entrate prodotte dall’ICI sono una delle fonti di entrata più cospicue dell’Ente comunale riterrei quanto meno prudente non affidare per poco tempo ex novo a una struttura interna del Comune il servizio in questione. Noi proponiamo un qualcosa di più razionale e di più buon senso, mi permetto di dire, cioè una breve proroga all’attuale concessionario e poi a ottobre si ragiona sulla base della riscossione S.p.A.. Qui nei propositi della Giunta Comunale leggo una volontà di mettere il carro davanti ai buoi, cioè costituiamo, anzi non costituiamo , perché non si capisce, si dice prendiamo e assumiamo direttamente il servizio, eventualmente facciamo come hanno fatto anche in altre realtà e costituiamo una società mista con altri interlocutori, poi al limite si può anche aderire alla Riscossione S.p.A. oppure si può partecipare, si può lavorare con questa realtà, riaffidando casomai il servizio alla società, ma, mi sia consentita la malizia, qui si vogliono creare in questo modo di fatto le precondizioni per non affidare alla Riscossione S.p.A. il servizio, per andare avanti in una logica tutta da dimostrare di contenimento dei costi, di maggiore efficienza, di professionalità acquisita e siccome un mio vecchio e caro

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amico mi diceva al bar che le prove si fanno a teatro, se qualcuno pensa di fare una prova con questo tentativo per vedere la funzionalità, gli interessi, i vantaggi, ebbene credo si sia sbagliato il terreno di prova. Non può essere la riscossione dell’ICI un momento dove si va un po’ improvvisando all’ultimo minuto a tentare delle sperimentazioni, l’ICI è una cosa troppo seria perché su di essa si possa giocare o scherzare. Sono entrate dei cittadini e vanno, sì , raggiunte attraverso gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione e che facilitano il pagamento da parte degli utenti, tutto quello che volete, ma la sostanza è che questa operazione è un’operazione non convincente, neppure, mi sia consentito, del tutto trasparente, perché quando si dice che il Comune propone, quindi anche voi che rimanete siete testimoni e anche attori di una proposta che è indefinita perché l’assumere direttamente cosa significa? Significa che rimane tutto in capo ai servizi interni del Comune, l’attuale ufficio o sezione Tributi, oppure significa che si può assumere direttamente facendo poi convenzioni con eventuali cooperative che si creassero ad hoc o che siano già costituite oppure se non cooperative studi etc. etc. etc.? La proposta di per sé non è chiara, quando parlo di non trasparenza intendo questo e non intendo altre malignità, intendo dire che al Consiglio Comunale questa delibera così com’è fatta non può essere proposta, non ci sono i termini di correttezza completa al 100%, e allora facciamo bene noi dell’opposizione a invitare i colleghi rimasti della maggioranza ad approvare questo ordine del giorno che riposiziona la situazione senza intaccare nulla, perché anche sul piano del contenimento dei costi è vero, almeno io l’ho sentito dire nell’esposizione del Vice Sindaco, che ci sarà un risparmio di 100.000 euro etc. etc. però poi ci saranno dei costi comunque aggiuntivi al servizio e quei costi lì sono stati conteggiati oppure il 100.000 nasce dal fatto che c’è questa aspirazione, questo varco, questa possibilità? A noi né in Commissione né qua questa sera è dato di confrontare il costo iniziale, il costo vero della convenzione con il concessionario con i costi che eventualmente il Comune sosterrà e solo a quel punto saremo o saremmo in grado di quantificare l’effettivo risparmio o l’effettivo guadagno. Conclusione pratica e politica. E’ inutile anticipare dei tempi quando sono alle porte i tempi di una reale nazionale riforma del sistema della riscossione e quindi affidiamoci a quella, non improvvisiamoci anche esattori perché non avremmo probabilmente tutte le capacità e le volontà per poterlo fare. Consigliere Francesco Colosimo La delibera che viene proposta al Consiglio Comunale è chiara nell’obiettivo che vuole cogliere ed è un obiettivo che condividiamo e, se mi è consentito, meno chiara nella reale volontà di affrontare il tema della riscossione nella fase transitoria prevista dal 1° gennaio 2006 fino alla fase cosiddetta intermedia , come l’ha considerata nel suo intervento il Vice Sindaco Ferretti dicendo che si potrebbe addivenire poi nella fase intermedia a forme diverse nella modalità della riscossione, per poi aggiungere che all’articolo 18 punto 4 della delibera viene proposta una variazione che suonerebbe, se non ricordo male, così: “previo indirizzo del Consiglio Comunale”. Ma questo indirizzo del Consiglio Comunale, Vice Sindaco, dovrebbe essere dato sulla valutazione prioritaria circa l’esistenza delle condizioni per la costituzione di una società di gestione con quote di capitale pubblico, solo rispetto a questo. Allora, le mie domande sono queste,:siamo d’accordo sull’obiettivo primario che è quello della riscossione diretta perché concordiamo sul fatto che nelle varie relazioni che sul tema ci sono state proposte ci siano motivi così chiaramente indicati che non rendono sicuramente soddisfacente la gestione della riscossione dell’imposta da parte dell’attuale concessionario, almeno così c’era scritto nella relazione tecnica che ci è stata consegnata

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in Commissione, c’erano problemi di efficienza del servizio e di non evidente trasparenza nei tempi e nella riscossione. Presidente, se il numero legale deve mancare facciamolo mancare subito e non se ne parla più perché altrimenti è inutile che stiamo qui fino a mezzanotte per poi perdere tempo ugualmente... se c’è qualcuno che vuol andar via che vada via subito così non se ne parla più. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Sono d’accordo con lei. Invito i Consiglieri che intendono abbandonare l’aula a farlo consentendo al Consigliere Colosimo di intervenire. Vi prego. Nel momento in cui lei è presente, Consigliere Donelli, non è che può dire che la sua essenza non è presente in sala, no? Consigliere Francesco Colosimo Cerco di riprendere. Noi siamo d’accordo sull’obiettivo che ci viene proposto e per le motivazioni che vengono addotte anche nella relazione di accompagnamento della delibera che ci è stata consegnata in sede di Commissione, tuttavia ci sentiamo di dover porre alcune domande. La prima: nel corpo della delibera nel “Ritenuto opportuno, nell’ambito della facoltà decisionale concessa all’Ente dalle leggi in vigore sopra richiamate, adottare un sistema alternativo al concessionario della riscossione...”. Comma 2 dell’articolo 12 “Il Comune gestisce direttamente la riscossione volontaria dell’imposta”. Prima domanda. Vuol dire questo che nella fase di transizione il Comune si auto-organizza con risorse umane e finanziarie proprie? E se non è così, nella fase di transizione come si intende agire? Forse affidando a qualche società, che già lavora per il Comune e che gestisce il software, anche questo compito nella fase della transizione? Io non lo so, non lo escludo ma non lo so. Seconda domanda. Se nella fase intermedia possiamo valutare che si può addivenire a forme diverse nella modalità della riscossione, allora io mi sento di dire questo: che se una funzione del Comune, quella della riscossione, che già in via sperimentale abbiamo affidato per l’imposta di pubblicità e per le rette scolastiche non pagate a qualche società in via sperimentale, mi chiedo: l’attività che diventa adesso un po’ più corposa, quella dell’ICI mi pare... quant’è, dottoressa Finetti, la percentuale nelle entrate patrimoniali del Comune, quella dell’ICI... [breve interruzione fuori microfono] ...Il 40% delle entrate patrimoniali, quindi è l’entrata più cospicua e non mi pare che nella modalità di pagamento sia la più difficoltosa. Sono sicuramente da condividere tutte le agevolazioni che nel pagamento dell’ICI sono già previste o che recentemente anche la Giunta Comunale ha previsto, l’ultima quella del “pago bar”, ma una attività così corposa e così cospicua come tutti gli affidamenti di servizi e di attività dell’Ente all’esterno deve soggiacere al principio formale e sostanziale per quanto riguarda le competenze del Consiglio, ad una convenzione per la cui approvazione la competenza esclusiva è quella del Consiglio Comunale. E allora, se nella fase di transizione il Comune si auto-organizza con risorse proprie e con finanze proprie siamo d’accordo, se in questa fase di transizione il Comune intende affidare anche temporaneamente questa attività all’esterno lo dica chiaramente e ci dica sulla base di quali indirizzi del Consiglio Comunale perché non si può assolutamente, anche se in una fase di transizione, sopperire alla competenza del Consiglio Comunale in materia né con una determina dirigenziale né con altri atti.

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E’ pur vero che il principio sancito è quello della riscossione diretta, è pur vero che le modalità poi della riscossione possono essere previste nel contratto che il Comune fa con qualche società esterna, ma è pur vero che il contratto si deve ispirare ad una convenzione i cui indirizzi li dà il Consiglio Comunale. Quindi le domande, tanto per chiudere, sono tre: la prima, intendiamo che per riscossione diretta significa che il Comune in questa fase di transizione si auto-organizza con risorse proprie? Seconda domanda: c’è l’intenzione di affidare, nella fase di transizione prima della fase intermedia, questa attività di riscossione a qualche società esterna? Terza domanda: nell’eventualità che si voglia affidare ad una società esterna questa fase di transizione l’attività di riscossione dell’ICI non si ritiene che questo debba essere fatto sulla base di una convenzione approvata dal Consiglio Comunale? Entra il Consigliere Vecchi. Consiglieri presenti n. 26. Consigliere Prospero Grassi Signor Presidente e signori Consiglieri, io volevo rendere edotto il Consiglio che ci troviamo di fronte ad una di quelle situazioni particolari in cui l’Ente che oggi svolge questo servizio di riscossione dell’ICI fa parte di un gruppo di cui o del quale l’ex Sindaco qui presente in Consiglio è niente popò di meno che facente parte del patto societario, cioè il Sindaco Spaggiari essendo Presidente della Fondazione Manodori è niente popò di meno che uno di quelli che con Capitalia garantiscono che le cose, eventualmente per le scalate o meno, abbiano da andare in un certo modo. Quindi, io dico: non credo sia una cosa molto garbata nei confronti di un amministratore che fra tutti quelli citati dal Vice Sindaco non esiste una Fondazione. A Parma il tutto era gestito dal Monte di Parma, a Genova era una cosa che esula, cioè nelle altre quattro città che sono state citate non esiste un caso analogo al nostro, quindi se noi danneggiamo la redditività eventualmente del gruppo di cui il nostro ex Sindaco è un garante andiamo a creare secondo me qualche piccolo problema. Non è sicuramente un modo, direi, di quelli con uno stile migliore vedere o far vedere o mostrare che per quelli che riguardano alcuni servizi noi spariamo a zero contro una realtà aziendale di cui siamo responsabili perché ci sono dei Consiglieri che vengono addirittura nominati dal Consiglio nella Fondazione. Un’altra cosa è questa, come accennava in un intervento molto chiaro l’amico Poli nell’illustrare l’ordine del giorno e l’amico Colosimo : noi ci troviamo a prepararci, dovremmo dare l’autorizzazione agli Uffici interni di predisporre la riscossione senza sapere quali garanzie un domani possiamo avere nella gestione di questi conti. Voi dovete sapere che la quasi totalità di coloro che riscuotono per conto di altri hanno tutti delle garanzie con fideiussioni in modo che nessuno prenda il malloppo e scompaia come purtroppo è capitato in passato. Terza cosa. Noi abbiamo appena fatto l’esperienza con AGAC, AGAC che era partita come azienda comunale e poi è diventata azienda provinciale e oggi abbiamo ENIA, ebbene voi volete dirmi che in brevissimo tempo noi riusciamo a mettere insieme una realtà per la riscossione del tributo dell’ICI tale, eventualmente mettendoci d’accordo con altri Comuni della provincia, da poter essere in grado di competere con eventuali concessionari futuri molto meglio organizzati? Diventeremmo preda facilmente di qualche operazione bancaria, direi, che sicuramente andrà a danneggiare la nostra città. L’altra cosa che volevo dirvi è questa. Ma perché non si cerca di ridiscutere determinate condizioni, se erano onerose, con l’attuale gestore delle riscossioni al fine di rendere per

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questo periodo transitoria la situazione più fattibile? Voi provate a pensare. All’improvviso i nostri Uffici dovranno predisporre un’organizzazione per la riscossione diretta, cosa che non ha fatto nessuno perché gli altri hanno provveduto con delle società; se eventualmente l’ufficio o se eventualmente il servizio o se eventualmente il Vice Sindaco avevano di queste idee avrebbero dovuto predisporre un Piano finanziario economico e industriale almeno da qualche mese a questa parte in modo da essere in grado oggi di poter dire: il Piano sostitutivo è questo. Non credo che possa essere agevole, signor Vice Sindaco, a otto giorni dalla scadenza del contratto pensare di mettere in piedi una realtà di riscossione che al 31 di ottobre del 2006 in ogni modo dovrà avere una sistemazione diversa. Quindi la mia valutazione è il bon ton per quello che riguarda gli amministratori espressi da questo Consiglio e il Piano attuativo industriale, chiamiamolo così, per cercare di incassare questi tributi. Non si può a otto giorni dalla scadenza della concessione dire che fra otto giorni noi predisporremo senza sapere, come ha detto l’amico Poli e come ha detto l’amico Colosimo, con quali forze e con quali organizzazioni, con quali costi... Vivaddio, il Comune sta cercando di ottimizzare i costi di gestione mettendo in outsourcing tutta una serie di servizi; noi oggi, e tengo a precisarlo, in presenza di tassi poco remunerativi, della liquidità eventualmente che potrebbe essere disponibile nel conto corrente perché i tassi oggi sono molto bassi, andiamo a predisporre una organizzazione diretta: va contro le logiche portate avanti in questi ultimi anni dall’Amministrazione Comunale di Reggio Emilia. Assessore Franco Ferretti Così come avvenuto in Commissione i Consiglieri Poli e Grassi hanno ripreso una serie di argomentazioni e io credo di avere già risposto e in Commissione così come nella illustrazione che ho fatto della proposta che abbiamo e portiamo oggi in delibera. Poli parte da una valutazione e dice: “Sembra permesso, c’è una esternalizzazione, è una contraddizione dal momento che il Comune tende ad esternalizzare” in questo caso sulla riscossione dell’ICI... (interruzione della registrazione per cambio lato cassetta) ...perché tributo troppo importante, un’operazione che va in direzione di portare invece all’interno la riscossione, a detta del Consigliere Poli questa sarebbe un’operazione contraddittoria. Io partirei proprio da qui. Le scelte di esternalizzazione ogniqualvolta le abbiamo fatte sono motivate e ogniqualvolta le faremo saranno motivate e proprio perché la riscossione dell’ICI ,in ragione anche dei problemi che abbiamo incontrato, ma soprattutto perché ha sullo sfondo una decisione prima preannunciata in Finanziaria e oggi diventata legge con il decreto fiscale del 2 dicembre, ma soprattutto perché così importante per le risorse che entrano nel nostro Comune, per il contributo che i nostri cittadini attraverso l’ICI contribuiscono al funzionamento del nostro Comune, abbiamo l’ambizione con questa operazione di gestirla direttamente e quindi ci proponiamo , con la gestione diretta di questo tributo, di risparmiare, risparmiare sui costi e in questo quindi andare incontro anche ai nostri cittadini e quindi con un’operazione di maggiore trasparenza perché è un’operazione diretta di riscossione. Grassi ha una preoccupazione: perché non ridiscutere le condizioni? Ma se c’era un approccio di disponibilità da parte del concessionario, se c’era un approccio di disponibilità a tener conto delle nostre osservazioni circa l’inadeguatezza e anche, uso un termine forte, l’incompetenza perché quando si sbagliano le procedure e noi sollecitiamo di nuovo a correggere gli errori delle procedure e non si ripara a questi errori, io credo ci sia qualcosa che non va. Del resto se la decisione è quella di costituire a livello centrale- il Governo tende a dare una risposta e con Riscossioni S.p.A.- vuol dire che non solo non regge, non funziona

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questo strumento, così come è vero che tanti Comuni hanno costituito delle società partecipate per arrivare alla riscossione diretta, quindi non possiamo noi lasciare aperta una prospettiva dove lamentando un limite della riscossione così com’è stata fino ad oggi la lasciamo andare in una prospettiva ancora più lontana dal territorio. Questa è una questione che va presidiata sul territorio e va data una risposta diretta di rapporto con i cittadini e quindi io credo si possa e si debba, come la Giunta ha valutato di fare, andare in questa direzione. Naturalmente verremo misurati rispetto alla responsabilità che ci assumiamo di affrontare assumendoci nella responsabilità diretta la riscossione. Il tema è quanto costerà, con quali risorse e così via. In questo do anche una risposta alla prima domanda che proponeva Colosimo, la riflessione anche corretta che Colosimo proponeva rispetto alle responsabilità della Giunta e alle responsabilità del Consiglio Comunale: la scelta della gestione diretta dell’imposta nella fase di transizione per il Comune rappresenta una risposta, come ho già detto, in termini di efficienza e di capacità rispetto ad una soluzione che ci ha dimostrato ampiamente di non essere soddisfacente e noi partiamo da qui, ci struttureremo in questo modo per la fase transitoria. Dal momento che oggi al concessionario paghiamo 220.000 euro noi la struttura pensiamo di metterla in piedi in questo modo: potenziamento del software perché vuol dire una gestione diretta dei bollettini di riscossione, che ci comporterà 50.000 euro di investimento da ammortizzare in cinque anni, quindi 10.000 euro all’anno; poiché la periodicità di scannerizzazione dei bollettini è di due mesi all’anno, quando c’è l’entrata, per far fronte a questa attività basta affidare questa attività di riscontro, di verifica, di scannerizzazione dei bollettini ad un servizio specializzato sul territorio per questi due mesi all’anno per una spesa presunta di 20-30.000 euro, non di più, e quindi i costi complessivi che noi prevediamo - rispondendo anche a Colosimo e quindi, ripeto, ci strutturiamo con risorse proprie del Comune eccetto questi costi che sono complessivamente 40.000 euro - di risparmiare sono di 150.000 euro, quindi non stiamo parlando di società affini, come si è insinuato, ma di una risposta diretta con questo studio di fattibilità. Naturalmente potrà oscillare, uno studio di fattibilità che ci permette un risparmio significativo e un incasso diretto da parte degli Uffici comunali. Alla seconda domanda di Colosimo, se c’è intenzione di affidare per la gestione diretta, per questa fase di transizione, ad una società esterna, ho risposto in questo modo: non c’è questa intenzione. Lo si può realizzare con questo costo o comunque, aggiungerei anche questo. Se non fossimo nella condizione con risorse nostre di affrontare questa fase di transizione comunque è il Consiglio Comunale che deve essere chiamato ad affrontare una scelta diversa. Così come abbiamo indicato nella delibera è il Consiglio Comunale, naturalmente, a prefigurare e a decidere quell’indirizzo necessario per la scelta intermedia che spetta al Consiglio Comunale. Per dichiarazione di voto, intervengono nell’ordine: Consigliere Mario Poli Signori Consiglieri, la replica del Vice Sindaco ha rafforzato ancora di più, ce ne fosse stato bisogno, la nostra convinzione che questa è un’operazione tutta inventata, non esistono neanche i presupposti per il risparmio dei 100.000 euro che sono uno dei fattori positivi che vengono indicati perché, calcoli alla mano, si parla che ci sono nuovi costi rispetto ai 220.000 che si pagano al concessionario, 50.000 per il software e poi dobbiamo verificare che il software funzioni, è una previsione... certo, da ammortizzare, ma allora si presuppone che si vada in avanti anche.

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Comunque, a parte questo, poi c’è questa novità dei 40.000 euro sulle operazioni dei bollettini etc. etc., ma il costo del personale dove lo mettiamo? Mi meraviglia che proprio lei, Vice Sindaco, che ha esperienza di costi del personale contrattuale, non immagini che quando si fanno dei Piani industriali si colloca sempre la voce “costi del personale”, voglio pensare che un dipendente del Comune costi poco o una collaborazione, ma ci vogliamo mettere fra costi diretti e indiretti 40-50.000 euro? Allora i risparmi non sono più quelli annunciati e la cosa che lamento io sul piano procedurale è che quando si fanno anche le prime discussioni in Commissione, come adesso, i dati vengono sempre un po’ tenuti nel cassetto, quasi che fossero di proprietà della Giunta Comunale. I dati sono proprietà dei cittadini reggiani e oggi si sta mettendo su un’operazione che per il sottoscritto sul piano politico è tutta clientelare, non trova giustificazione alcuna se non casomai implementare i rapporti economici con queste società che orbitano attorno al Comune e alla Giunta Comunale. Io non voglio essere così cattivo nel dire che queste sono operazioni casomai parapilotate, ma sono operazioni che non convincono nessuno, non riuscite neppure a convincere voi stessi e sfido i colleghi della maggioranza a non votare quella delibera, ad accogliere casomai il nostro Ordine del Giorno che è più cauto, che non impianta nulla, perché quell’impianto poi va anche smantellato se vogliamo che davvero l’operazione a ottobre della Riscossione S.p.A. parta, se vogliamo che con l’indicazione della legge dando adesione alla Riscossione S.p.A. i Comuni arrivino ad avere il beneficio del 30% dell’evasione fiscale che si va a colpire, a scoprire, ma per colpire l’evasione fiscale ci vuole un sacco di roba di arretrato, ci vuole una professionalità, ci vuole anche capacità di produrre una tempestività dell’elaborazione. Mi dicono che ci sono degli arretrati nell’Ufficio Tributi relativamente all’accertamento ICI, ci sono degli arretrati e adesso carichiamo di ulteriori compiti questo servizio e questo ufficio e immaginiamo che questi uffici, prescindendo dalla loro professionalità, siano in grado di dare la stessa risposta, anzi addirittura si dice miglioreremo la qualità del servizio, al pari di chi, bene o male questo sarà la storia che lo dirà, comunque ha fatto fino ad oggi quel mestiere: l’esattore, il concessionario della riscossione. Non inventiamoci nulla, qui vi state auto-convincendo che sia un’operazione sul piano professionale possibile, fattibile e bella... tutt’altro! In più, ci metto il pezzo che ha inserito in discussione anche il collega Grassi, vogliamo togliere a un istituto bancario che comunque vede la presenza della nostra Fondazione, che comunque ha un radicamento territoriale, una fetta di attività, per affidarla a chi? Affidarla a un ufficio comunale che poi dopodomani casomai smonta tutto perché con la Riscossione S.p.A. le cose vanno cambiate. Ma dov’è la giustificazione etica di questa operazione? Questa è tutt’altro che un’operazione etica, questa puzza di puro clientelismo e se poi casomai dovessimo accorgerci dopodomani che il servizio, perché già ci sono i presupposti e c’è già qualcosa che va dato all’esterno, questa qui dei bollettini , c’è già una cosa che probabilmente sarà una cooperativa, tiro a caso, ma dev’essere una cooperativa già all’esterno che è pronta a prendere il nuovo servizio della riscossione diretta, vivaddio, allora si conferma che questa qui è un’azione pilotata. Quindi vi invito soprattutto, voi che siete politicamente proiettati a votare a favore della delibera, a non votarla, ad accogliere il nostro Ordine del Giorno, perché fra l’altro in conclusione lo stesso Vice Sindaco nella conclusione è preoccupato e dice: “Ma noi poi faremo questo seguendo gli indirizzi del Consiglio Comunale”, ma quali indirizzi se oggi vi preparate a portare a casa la delibera che apre il palcoscenico di questa nuova riscossione diretta?

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Quindi quasi quasi mi pento di aver garantito assieme agli amici dell’opposizione il numero legale perché ci troviamo di fronte, dopo la presentazione e dopo la conclusione o comunque la parte finale del Vice Sindaco Ferretti, ad un’operazione impropria. Consigliere Francesco Colosimo A differenza del collega Poli io non ho particolari sospetti da mettere in piazza, tuttavia, dopo le domande poste al Vice Sindaco e dopo le risposte ricevute ritengo di poter valutare positivamente la delibera a condizione che al punto 4 dell’articolo 18 si aggiunga la seguente frase: “Nella fase di transizione la responsabilità della riscossione rimane in capo al Comune sia sotto l’aspetto organizzativo-finanziario che nei rapporti con gli utenti”. Se non c’è questo emendamento che viene accolto nel corpo della delibera deciderò conseguentemente. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Chiedo alla Giunta se vi è almeno questo impegno ad accogliere. E’ chiaro che non può essere un emendamento, è un impegno politico perché gli emendamenti non possono essere presentati coerentemente con quanto sostenuto durante la discussione di questa serata... [breve interruzione fuori microfono] ...Vi è un problema di natura tecnica, cioè quello che il testo non può essere emendato in fase di discussione di voto, però la Giunta può assumere... Consigliere Francesco Colosimo. Chiedo scusa, Presidente, in sede di dibattito io ho posto delle domande chiare, ho avuto delle risposte; rispetto alle risposte avute io ho il diritto di dire come intendo votare e se intendo votare. Quindi la questione tecnica non si pone e se non si pone la questione tecnica, la questione politica da me posta deve essere valutata e deve essere valutata dal Vice Sindaco e allora che il Vice Sindaco risponda. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Sono d’accordo con lei. Assessore Franco Ferretti Io ho dato assicurazioni rispetto ad un problema, ad una preoccupazione che è anche quella della Giunta perché abbiamo emendato la delibera in quella parte, mi pare sia la preoccupazione principale, che è quella di arrivare alla fase intermedia, la chiamava lei, ad un atto di indirizzo del Consiglio Comunale e questo è nella delibera. Per quanto riguarda questa fase di transizione nella risposta che io ho dato, ho dato assicurazioni che la gestione è una gestione diretta del Comune. Del resto ho esplicitato anche dei passaggi che rendono ancora e rafforzano questo impegno per quanto riguarda i costi che ci portano, comunque, a risparmiare rispetto alla situazione attuale. Le cose che lei ha richiamato non penso possano essere richiamate nella delibera, c’è un impegno politico della Giunta a considerare le cose che lei ha chiesto.

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Consigliere Francesco Colosimo Vice Sindaco, io non voglio fare un duello rusticano con lei su questo, per l’amor di Dio, io le ho chiesto semplicemente di esplicitare con una frase chiara quello che lei ha detto al Consiglio Comunale e cioè che nella fase di transizione la riscossione è in capo al Comune, sia sotto l’aspetto organizzativo, finanziario e nei rapporti con gli utenti, punto, che è l’esplicitazione del suo impegno. Non è scritto da nessuna parte che questo non possa essere inserito nella delibera, non è scritto da nessuna parte, a meno che voi non facciate l’eccezione tecnica ma l’eccezione tecnica qua non regge, non regge, perché si è pensato di dare subito il via alla dichiarazione di voto quando lei ha risposto a delle domande e quindi si stava interloquendo e sulla base delle risposte avute un Gruppo politico, ma in questo caso il sottoscritto perché non so se parlo anche a nome di altri, ha chiesto di modificare la delibera esplicitando un impegno che la Giunta ha preso anche stasera per bocca sua. Allora, dov’è l’ostacolo a scrivere quella frasetta? Io non lo vedo, dopodiché non ho nessun sospetto di quelli che ha il collega Poli... però se lei mi ribadisce che non è possibile va bene, mi comporterò conseguentemente. Consigliere Mario Poli Io volevo intanto tranquillizzare tutti che non ho la cultura del sospetto e quindi non intravedo delle cose inqualificabili, è soltanto un’operazione che non mi convince e non ci convince perché ha molti difetti, uno dei quali, quello tutto politico, è stato ora proposto dal collega Colosimo, ma credo sia una preoccupazione tutta interna alla maggioranza. Io ho una terza preoccupazione dopo la prima e dopo la seconda: più sto qui a dibattere e più non ne capisco niente, perché adesso siamo di fronte ad un quadro che prevede una fase intermedia, anzi prima una fase di transizione, poi una fase intermedia e poi la fase definitiva che dovrebbe essere quella collegata all’entrata in vigore della riforma. Fatemi capire bene, lo chiedo al Vice Sindaco Ferretti che deve convincere i suoi Consiglieri perché si vede che anche i Consiglieri non sono così convinti, fatemi capire bene come sono le due fasi e che tempistica hanno, perché quando si propone una grossa novità bisogna avere anche il programma, non bisogna avere l’improvvisazione. Allora, quando parte e quando finisce la fase di transizione, chi la gestisce, come viene gestita, quando parte e quando finisce la fase intermedia e chi la gestisce, perché altrimenti qui siamo come coloro che scrivono parole sull’acqua, cioè tutto indeterminato, tutto vago, tutto nebuloso, troppo nebuloso... e questo va anche a discapito della validità dell’argomentazione che la Giunta ha portato questa sera alla nostra discussione. Non reggono queste considerazioni, non reggono alle prime riflessioni o prime contestazioni che chiunque, armato di buon senso, può fare e lo stiamo facendo noi dell’opposizione, in particolare io e Grassi perché viviamo o abbiamo vissuto in quell’ambiente, sappiamo come funzionano le cose finanziarie e bancarie, lo fa lo stesso Colosimo, e gli va dato atto di questa sua onestà intellettuale, perché non è convinto della regia di questa operazione, non è convinto, mi pare di aver capito, della bontà sostanziale. Quindi che la Giunta chiarisca al Consiglio che cosa intende fare. Consigliere Franco Corradini Io ritengo che le dichiarazioni del Vice Sindaco siano parte integrante dell’atto e come tale le ritengo accolte e già operative, quindi politicamente è un impegno formale che la Giunta qui si impegna ad assumere e quindi per me non è necessario il procedere con una modifica tecnica della delibera,.La cosa importante è che effettivamente c’è stato un

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impegno pubblico qui nel dibattito e in sede di dichiarazione finale della Giunta che dice di accogliere sostanzialmente questa impostazione e per me fa parte dell’atto stesso. Quindi in questo senso penso che non vi siano problemi di carattere politico a che la Giunta operi nella direzione che qui è stata prima indicata e cioè dell’assumersi direttamente, anche per il periodo transitorio, la gestione del servizio. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Chiedo la sospensione di due minuti. Escono i Consiglieri Colosimo, Fornaciari e Sassi. Consiglieri presenti n. 23. Consigliere Mario Poli Vista la situazione, chiedo l’appello nominale dei presenti.

Il Segretario Generale, su invito del Presidente Nando Rinaldi e su richiesta del Consigliere Poli, procede all’appello nominale dei Consiglieri.

Ore 23:05: Risultano presenti n. 23 Consiglieri. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Tenendo presente, in sede di verbale, le sollecitazioni poste dai diversi Consiglieri intervenuti, procedo con la messa in votazione prima dell’Ordine del Giorno e successivamente del regolamento sull’ICI “Modifiche regolamento ICI”. Non avendo alcun altro Consigliere chiesto la parola, il Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del Giorno presentato dai Consiglieri Poli, Grassi (U.D.C.), Marziani (F.I.) e Lombardini (A.N.), e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 23 VOTANTI: N. 23 FAVOREVOLI: N. 4 Marziani (F.I.); Lombardini (A.N.); Grassi, Poli

(U.D.C.) CONTRARI: N. 19 Anceschi, Ballarini, Bedogni, Corradini,

D’Andrea, Fantini, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Prandi (La Margherita); Ferrigno (P.R.C.); Donelli (Verdi); Malato (U.D.E.U.R.)

In conformità di ciò, il Presidente proclama respinto a maggioranza l’Ordine del Giorno stesso.

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Escono i Consiglieri Lombardini, Grassi, Poli e Marziani. Consiglieri presenti n. 19 Infine il Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della deliberazione e ne

proclama il seguente esito: PRESENTI: N. 19 VOTANTI: N. 19 FAVOREVOLI: N. 19 Anceschi, Ballarini, Bedogni, Corradini,

D’Andrea, Fantini, Montanari, Olivo, Prati, Rinaldi Carla, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Prandi (La Margherita); Ferrigno (P.R.C.); Donelli (Verdi); Malato (U.D.E.U.R.)

In conformità di ciò, il Presidente proclama non valida la votazione per mancanza del numero legale. Presidente del Consiglio Nando Rinaldi Siamo in assenza di numero legale. Buona serata e buone festività a tutti. Il Consiglio Comunale termina alle ore 23:15.

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Letto, approvato e sottoscritto.

IL PRESIDENTE F.to RINALDI IL CONSIGLIERE ANZIANO IL SEGRETARIO GENERALE F.to SCARPINO F.to REBUTTATO

CERTIFICATO DI PUBLICAZIONE Si certifica che il presente verbale è stato posto in pubblicazione all’Albo Pretorio il giorno

17.03.2006 e che vi resterà sino al 01.04.2006, a norma dell’art. 124 del Dlgs. n.

267/2000.

Dalla Residenza Municipale, li 17.03.2006

IL MESSO COMUNALE IL SEGRETARIO GENERALE F.to SANTINI F.to REBUTTATO

Il presente verbale è stato approvato dal Consiglio Comunale nella seduta

del 10.03.2006 con atto n. 4240/57.