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PROVINCIA DI PIACENZA N. 438 Reg. Del. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE ADUNANZA DEL 08/10/2010 Oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. LGS. N. 387/2003 E L. R. N. 26/2004. VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA LOCALIZZATO IN COMUNE DI SARMATO ALL'INTERNO DELLA STAZIONE ELETTRICA LA CASELLA, PRESENTATO DALLA DITTA RETE RINNOVABILE S.R.L.. L’anno DUEMILADIECI addì OTTO del mese di OTTOBRE alle ore 15:15 si è riunita la Giunta Provinciale appositamente convocata. All’appello risultano: TRESPIDI MASSIMO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Presente PARMA MAURIZIO VICE PRESIDENTE Presente BARBIERI PATRIZIA ASSESSORE Presente BURSI SERGIO ASSESSORE Presente DOSI MASSIMILIANO ASSESSORE Presente GALLINI PIERPAOLO ASSESSORE Presente PAPARO ANDREA ASSESSORE Presente PASSONI PAOLO ASSESSORE Presente POZZI FILIPPO ASSESSORE Presente Partecipa il SEGRETARIO GENERALE CARMELO FONTANA. Accertata la validità dell’adunanza il Sig. MASSIMO TRESPIDI in qualità di PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ne assume la presidenza, dichiarando aperta la seduta e invitando la Giunta a deliberare in merito all’oggetto sopra indicato. Su relazione dell'Assessore MASSIMO TRESPIDI. Si accerta, in via preliminare, l’esistenza dei pareri espressi ai sensi dell’art. 49 D.Lgs. 18.8.2000, n° 267.

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PROVINCIA DI PIACENZA

N. 438 Reg. Del.

VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE

ADUNANZA DEL 08/10/2010

Oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. LGS. N. 387/2003 E L. R. N. 26/2004. VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA LOCALIZZATO IN COMUNE DI SARMATO ALL'INTERNO DELLA STAZIONE ELETTRICA LA CASELLA, PRESENTATO DALLA DITTA RETE RINNOVABILE S.R.L..

L’anno DUEMILADIECI addì OTTO del mese di OTTOBRE alle ore 15:15 si è riunita la Giunta Provinciale appositamente convocata.

All’appello risultano:

TRESPIDI MASSIMO PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Presente

PARMA MAURIZIO VICE PRESIDENTE Presente

BARBIERI PATRIZIA ASSESSORE Presente

BURSI SERGIO ASSESSORE Presente

DOSI MASSIMILIANO ASSESSORE Presente

GALLINI PIERPAOLO ASSESSORE Presente

PAPARO ANDREA ASSESSORE Presente

PASSONI PAOLO ASSESSORE Presente

POZZI FILIPPO ASSESSORE Presente

Partecipa il SEGRETARIO GENERALE CARMELO FONTANA.

Accertata la validità dell’adunanza il Sig. MASSIMO TRESPIDI in qualità di PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ne assume la presidenza, dichiarando aperta la seduta e invitando la Giunta a deliberare in merito all’oggetto sopra indicato.

Su relazione dell'Assessore MASSIMO TRESPIDI.

Si accerta, in via preliminare, l’esistenza dei pareri espressi ai sensi dell’art. 49 D.Lgs. 18.8.2000, n° 267.

* La proposta in oggetto come di seguito riportata viene approvata con 9 voti favorevoli e 0 voti contrari espressi per alzata di mano. Vi sono 0 astenuti.

Proposta n. STAMBIEN 2010/477

Oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. LGS. N. 387/2003 E L. R. N. 26/2004. VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA LOCALIZZATO IN COMUNE DI SARMATO ALL'INTERNO DELLA STAZIONE ELETTRICA LA CASELLA, PRESENTATO DALLA DITTA RETE RINNOVABILE S.R.L..

LA GIUNTA

PREMESSO che:

-l'attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) volontaria (art. 4 – comma 3. - lettera b) della L.R. n. 9/1999) e di quella di autorizzazione unica (art. 12 D. Lgs. n. 387/2003) relative alla realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica in comune di Sarmato, all'interno della stazione elettrica “La Casella”, è avvenuta a seguito dell’istanza presentata dalla Ditta proponente Sungrid S.p.A. (cui è subentrata prima SunTergrid S.p.A. e successivamente Rete Rinnovabile S.r.l.) con nota del 22.12.2009, iscritta al protocollo provinciale al n.ro 154 del 04.01.2010;-alle istanze di cui sopra è stato allegato il prescritto Studio di Impatto Ambientale ed il progetto definitivo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, ubicato in Comune di Sarmato all'interno della stazione elettrica “La Casella” (censito al foglio catastale n. 5 - particella n. 35, mentre con riguardo alla linea elettrica, oltre all’occupazione in sotterraneo del Canale di Bonifica Inferiore di pertinenza del Consorzio di Bonifica di Piacenza, verrà interessata la proprietà di Enel Produzione S.p.A. - Unita Business La Casella di cui alla particella n. 70 sempre del foglio catastale n. 5), mediante l’installazione di numero complessivo di pannelli fotovoltaici pari a 13.770 per una potenza nominale totale di 3.167,10 chilowatt;-con comunicazione del 14.01.2010 (prot. prov.le n. 2422 del 15.01.2010), a riscontro della lettera prov.le prot. n. 94161 del 30.12.2019, la Ditta proponente ha prodotto ulteriore documentazione;-a seguito dell’esito favorevole della verifica di completezza di cui all’art. 23 – comma 4 – del D. Lgs. n. 152/2006 (prot. prov.le n. 5234 del 26.01.2010), con avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna n. 12 del 03.02.2010 nonché sul quotidiano Libertà di pari data è stato dato avvio alla fase di deposito, per 60 giorni consecutivi, presso la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Piacenza ed il Comune di Sarmato (durante tale periodo chiunque poteva prendere visione degli elaborati e presentare osservazioni all’autorità competente ovvero alla Provincia di Piacenza);-gli elaborati inerenti alla procedura di VIA del progetto di impianto fotovoltaico per la produzione di energia localizzato in comune di Sarmato all'interno della stazione elettrica “La Casella” sono stati continuativamente depositati (presso gli Enti di cui sopra) per 60 giorni (dal 03.02 al 03.04.2010) al fine della libera consultazione da parte dei soggetti interessati;-a norma dell’art. 24 del D. Lgs. n. 152/2006 (nel testo modificato dal D. Lgs. n. 4/2006) è stato inoltre pubblicato sul sito web dell’Amministrazione Provinciale l’avviso di deposito, la sintesi in linguaggio non tecnico, il progetto, lo studio d'impatto ambientale e la relativa documentazione allegata necessaria per lo svolgimento del procedimento di valutazione di impatto ambientale;

VERIFICATO che:

-nel termine dei 60 giorni previsti per il deposito (ed anche successivamente) non sono pervenute alla Provincia di Piacenza (e neppure al Comune ed alla Regione) osservazioni inerenti il progetto in esame;-con nota prot. prov.le n. 10512 del 12/02/2010, la Provincia di Piacenza – Servizio Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente – ai sensi dell’art. 18 della LR 9/99, dell’art. 25 del D. Lgs. n. 152/2006 e dell’art. 12 del D. Lgs. n. 387/2003 ha indetto per il giorno 16/03/2010, la prima seduta della Conferenza di Servizi per l’esame del SIA e degli elaborati progettuali. Si ricorda che ai sensi dell'art. 17 – comma 2 – la valutazione di impatto ambientale positiva (VIA) comprende e sostituisce tutte le intese, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i pareri, i nulla osta gli assensi comunque denominati necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa;-rispetto alla seduta della Conferenza di Servizi di cui sopra:

dopo aver preso visione della documentazione pervenuta da diversi soggetti componenti la Conferenza (vedi verbale e comunque: SunTergrid S.p.A., Consorzio di Bonifica di Piacenza, Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza ed Enel Distribuzione S.p.A.) e dopo alcuni interventi “per ottenere chiarimenti in merito ad aspetti tecnici ed amministrativi relativi alla realizzazione dell'impianto”, si è deciso di aggiornare i lavori “a data da destinarsi per la prosecuzione dell’attività istruttoria”;l’Azienda USL di Piacenza – Dipartimento di Sanità Pubblica - con nota prot. n. 14840 del 15.03.2010 (prot. prov.le n. 21854 del 16.03.2010) ha comunicato che “non si rilevano aspetti di competenza di questo Dipartimento”;con nota prot. n. 22365 del 18/03/2010, l’Amministrazione Provinciale ha provveduto a trasmettere copia del verbale della medesima Conferenza di Servizi;la ditta Rete Rinnovabile S.r.l. ha trasmesso documentazione integrativa come di seguito:nota del 14.04.2010 (prot. prov.le n. 32160 del 22.04.2010) con cui ha fornito le tavole aggiornate relative all’impianto di consegna concordate con Enel Distribuzione ed ha specificato che la linea non è soggetta ad autorizzazione ai sensi della L.R. n. 10/1993 (indicando anche le proprietà interessate dalla medesima);foglio del 21.04.2010 (prot. prov.le n. 34010 del 29.04.2010) con cui ha dato informazioni sulla nozione di “disponibilità giuridica del suolo” con particolare riferimento al caso di specie per cui è stato stipulato apposito contratto d’affitto registrato e trascritto (in relazione ai terreni oggetto di installazione dell’impianto);lettera del 12.05.2010 (prot. prov.le n. 39590 del 19.05.2010) con cui ha inviato (a riscontro della richiesta provinciale prot. n. 32472 del 23.04.2010) la nota di trascrizione - presentata il 7/5/2010 all’Agenzia del Territorio Ufficio Provinciale di Piacenza - attraverso la quale la Società SunTergrid S.p.A. cede alla Società Rete Rinnovabile S.r.l. il contratto d’affitto del terreno di proprietà della società Terna S.p.A.;nota dell’11.05.2010 (prot. prov.le n. 39591 del 19.05.2010) relativa all'invio alla Soprintendenza ai Beni Archeologici della “Relazione Archeologica Preliminare”;foglio del 10.05.2010 (prot. prov.le n. 39632 del 19.05.2010) S.r.l. inerente l'invio al Comune di Sarmato ed alla Regione Emilia Romagna della Relazione Paesaggistica per l’ottenimento della relativa autorizzazione ai sensi dell’art. 146 del D. Lgs. n. 42/2004;lettera del 21.06.2010 (prot. prov.le n. 49213 del 28.06.2010) inerente la trasmissione alla Telecom Italia S.p.A. della documentazione necessaria per l’espressione del parere funzionale al rilascio del nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico Comunicazioni;istanza del 26.07.2010 (prot. prov.le n. 57511 del 29.07.2010) inerente all'inoltro della documentazione necessaria (fra cui anche il preventivo di connessione Enel) al Ministero dello Sviluppo Economico Comunicazioni per l'ottenimento del nulla osta di competenza ai sensi del D. Lgs. n. 259/2003;nota del 25.08.2010 (prot. prov.le n. 62801 del 30.08.2010) in cui si forniscono precisazioni in ordine all’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica ed alla verifica preventiva dell’interesse archeologico;foglio del 07.09.2010 (prot. prov.le n. 65981 del 14.09.2010) relativo all'invio: del preventivo di connessione Enel T0041098, della propria lettera di accettazione e del quadro economico afferente alla costruzione dell’impianto;nota del 17.09.2010 (prot. prov.le n. 67328 del 21.09.2010) inerente all'invio (in relazione alle problematiche emerse nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D. Lgs. 42/2004) della “Relazione Tecnica Opere di Allaccio Linea MT” corredata dalla nuova “Planimetria Generale Scala 1:2000”, dalla nuova “Planimetria CAMPO FV Scala 1:1000” e dalla nuova tavola relativa alle “Opere di Allaccio alla Linea MT Aerea Esistente Scala 1:100”;lettera del 21.09.2010 (prot. prov.le n. 67644 del 21.09.2010) che ha inoltrato, sempre in relazione alle problematiche emerse nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D. Lgs. 42/2004 (di cui sopra), la “Verifica di accettabilità del Rischio Idraulico”, la nuova “Planimetria Generale Scala 1:2000” e la nuova “Planimetria CAMPO FV Scala 1:1000” (le planimetrie corrispondono a quelle del punto precedente);nell’ambito del procedimento di VIA e di autorizzazione unica di che trattasi, si deve inoltre richiamare (in ragione della evidente rilevanza) la seguente documentazione pervenuta e/o acquisita agli atti provinciali, in relazione a singoli aspetti del procedimento, come di seguito descritta:nota del 07.05.2010 della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna che ha confermato, per quanto attiene alle proprie competenza, quanto indicato nella precedente lettera prot. n. 3200 dell’01.03.2010 (Soprintendenza competente ad esprimersi);nota di Enel Produzione S.p.A. – Unità di Bussines La Casella – in data 20.05.2010, iscritta al prot. prov.le n. 40823 del 24.05.2010, in cui si esprime il proprio benestare affinché la Rete Rinnovabile S.r.l. attraversi la proprietà con un cavidotto interrato per la connessione alla linea elettrica a M.T.;nota prot. n. 7147 del 10.06.2010 con cui la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna ha reso, in ordine alla verifica preventiva d’interesse archeologico, parere favorevole condizionato;

nota della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, prot. n. 9360 del 27.07.2010, in cui si è dato riscontro alle precisazioni di Rete Rinnovabile S.r.l. del 25.06.2010 (prot. prov.le n. 51978 del 06.07.2010) in ordine alla verifica di interesse archeologico preventivo;NULLA OSTA ai sensi del D. Lgs. n. 259/2003 rilasciato con prot. n. 13018 del 29.07.2010 dal Ministero dello Sviluppo Economico Comunicazioni;nota inviata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, con prot. n. 11070 del 06.09.2010, in cui si esprime il proprio “NULLA OSTA CONDIZIONATO”;verbale trasmesso dal Comune di Sarmato con nota del 07.09.2010 – prot. n. 6558 – relativo alla seduta della Commissione Paesaggistica del medesimo Comune tenutasi in data 06.09.2010;esito positivo reso con foglio prot. n. 64861 dell’08.09.2010 dal Servizio Programmazione del Territorio, delle Attività Estrattive, Ambiente ed Urbanistica dell’Amministrazione Provinciale in relazione alla pre-valutazione di incidenza;nota con cui la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Province di Parma e Piacenza con nota del 09.09.2010 - prot. n. 6924 – ha trasmesso, in relazione al procedimento ex art. 146 del D. Lgs. n. 42/2004, la Relazione Tecnica effettuata dalla Regione Emilia Romagna (Servizio Valorizzazione e Tutela del Paesaggio e degli Insediamenti Storici) avente prot. 157350 del 16.06.2010 ed il conseguente parere espresso dalla medesima Soprintendenza di prot. n. 5411 del 19.07.2010 (con foglio provinciale prot. n. 66547 del 16.09.2010 la Provincia di Piacenza ha inviato il tutto a Rete Rinnovabile);autorizzazione paesaggistica di cui agli artt. 146 e 159 del D. Lgs. n. 42/2004, rilasciata dal Comune di Sarmato con prot. n. 7046 del 21.09.2010 (acquisita in Conferenza di Servizi) e relativa sia alle opere inerenti all’impianto fotovoltaico ed anche a quelle per la realizzazione della linea di connessione alla rete a MT;disciplinare relativo alla concessione per l’attraversamento in sotterraneo del Canale della Bonifica Inferiore, rilasciato a Rete Rinnovabile con delibera n. 133 dell’08 luglio 2010 del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza (inviato con nota prot. n. 8810 del 09.09.2010 ed acquisito agli atti della Conferenza di Servizi);-in data 23 settembre 2010, a seguito della lettera di convocazione (avente come allegati il “Rapporto sull'impatto ambientale relativo al progetto” e la “Bozza del provvedimento di Giunta Provinciale”) prot. n. 63052 del 31.08.2010, si è svolta la seconda e conclusiva seduta della Conferenza di Servizi, convocata, per quanto concerne la pronuncia di VIA, ai sensi e per gli effetti della L. R. n. 9/1999 e del D. Lgs. n. 152/2006 nonché del D. Lgs. n. 387/2003 per quanto attiene al rilascio dell'autorizzazione alla costruzione ed all'esercizio di impianti (ed opere connesse) per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la cui competenza ai sensi della L. R. n. 26/2004 risulta in capo all'Amministrazione Provinciale;

ESAMINATE le risultanze conclusive di cui al verbale della Conferenza di Servizi tenutasi il 23.09.2010 come di seguito integralmente riportate: “La Conferenza,-esaminato il progetto, lo studio di impatto ambientale e la documentazione integrativa, pervenuta ad opera della Società e puntualmente descritta nel “Rapporto sull'impatto ambientale” allegato alla lettera di convocazione della presente seduta, nonché le diverse note inoltrate da alcune delle Amministrazioni coinvolte nel procedimento, note anch'esse identificate nel medesimo rapporto sull'impatto ambientale “Settembre 2010”;dopo aver verificato che:-la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, con nota prot. n. 11070 del 06.09.2010, ha espresso il proprio “NULLA OSTA CONDIZIONATO” rispetto alla verifica preventiva condotta dalla Società proponente chiedendo “che vengano effettuati con sorveglianza archeologica da parte di personale specializzato”, che dovrà operare sotto la direzione della medesima Soprintendenza, “i lavori di posa in opera dei basamenti in calcestruzzo e di scavo dei cavidotti di collegamento alla rete di distribuzione compresi all’interno dell’area definita a rischio di ulteriori rinvenimenti archeologici, individuata e perimetrata nella planimetria allegata” (al Nulla Osta);-il Comune di Sarmato con nota del 07.09.2010 – prot. n. 6558 – ha trasmesso il verbale di seduta della Commissione Paesaggistica del medesimo Comune tenutasi in data 06.09.2010;-il Servizio Programmazione del Territorio, delle Attività Estrattive, Ambiente ed Urbanistica dell’Amministrazione Provinciale ha comunicato l’esito positivo, in relazione alla pre-valutazione di incidenza, con prot. n. 64861 dell’08.09.2010;l-la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Province di Parma e Piacenza con nota del 09.09.2010 - prot. n. 6924 – ha trasmesso, in relazione al procedimento ex art. 146 del D. Lgs. n. 42/2004, la Relazione Tecnica effettuata dalla Regione Emilia Romagna (Servizio Valorizzazione e Tutela del Paesaggio e degli Insediamenti Storici) con prot. 157350 del 16.06.2010 ed il conseguente parere espresso dalla medesima Soprintendenza con prot. n. 5411 del 19.07.2010 (con foglio provinciale prot. n. 66547 del 16.09.2010 la Provincia di Piacenza ha inviato il tutto a Rete Rinnovabile);

-la società Rete Rinnovabile con nota del 07.09.2010 (prot. prov.le n. 65981 del 14.09.2010) ha inviato il preventivo di connessione Enel T0041098, la propria lettera di accettazione ed il quadro economico relativo alla costruzione dell’impianto;-la società Rete Rinnovabile con nota del 17.09.2010 (prot. prov.le n. 67328 del 21.09.2010) ha inviato, in relazione alle problematiche emerse nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D. Lgs. 42/2004 (di cui sopra), la “Relazione Tecnica Opere di Allaccio Linea MT” corredata dalla nuova “Planimetria Generale Scala 1:2000”, dalla nuova “Planimetria CAMPO FV Scala 1:1000” e dalla nuova tavola relativa alle “Opere di Allaccio alla Linea MT Aerea Esistente Scala 1:100”;-la società Rete Rinnovabile con nota del 21.09.2010 (prot. prov.le n. 67644 del 21.09.2010) ha inviato, sempre in relazione alle problematiche emerse nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D. Lgs. 42/2004 (di cui sopra), la “Verifica di accettabilità del Rischio Idraulico, la nuova “Planimetria Generale Scala 1:2000” e la nuova “Planimetria CAMPO FV Scala 1:1000” (le planimetrie corrispondono a quelle del punto precedente);-le terre e rocce da scavo derivanti dall'estrazione dei lavori verranno riutilizzate per sistemazioni nell'area d'intervento;-il rappresentante del Comune di Sarmato attesta l'avvenuto deposito per gg 60 dal 03.02.2010 della documentazione relativa al procedimento in esame;-la validità della pronuncia di V.I.A. possa essere limitata ad anni 3 (tre) dalla data di rilascio del relativo provvedimento;-avuto presente che per quanto attiene il permesso di costruire, il Comune di Sarmato intende che lo stesso è da intendersi rilasciato e ricompreso nell’ambito della procedura di VIA e dell’autorizzazione unica di cui all’art. 12 del D. Lgs. n. 387/2003;-accertato che il medesimo Comune consegna agli atti della Conferenza l’Autorizzazione Paesaggistica di cui agli artt. 146 e 159 del D. Lgs. n. 42/2004, rilasciata con prot. n. 7046 del 21.09.2010 e relativa sia alle opere inerenti all’impianto fotovoltaico ed anche a quelle per la realizzazione della linea di connessione alla rete a MT;-dato atto che, in merito all’attraversamento del Canale della Bonifica Inferiore, viene acquisita agli atti della Conferenza il disciplinare relativo alla Concessione per l’attraversamento in sotterraneo, rilasciato a Rete Rinnovabile con delibera n. 133 dell’08 luglio 2010 del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza (inviato con nota prot. n. 8810 del 09.09.2010);valuta l'intervento ammissibile ed ambientalmente compatibile in virtù delle evidenti ragioni che sostengono la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tenuto conto dei modesti impatti che l'opera avrà sul paesaggio, in virtù anche della vocazione già delineata per l’area oggetto d’intervento, facente parte del complesso della limitrofa stazione elettrica di Terna S.p.A. Conseguentemente si esprime per una valutazione di impatto ambientale positiva considerando favorevolmente e facendo propri i contenuti del citato rapporto sull'impatto ambientale “Settembre 2010”, allegato alla nota di convocazione prot. n. 63052 del 31/08/2010, fermo restando l'ottemperanza delle prescrizioni contenute negli atti, di competenza delle diverse Amministrazioni coinvolte, ricompresi nel provvedimento VIA, di quelle contenute nel Rapporto di Impatto nonchè di quelle più sopra richiamate.”;

ACCERTATO che la Società proponente ha prodotto la documentazione da cui risulta acquisita la disponibilità mediante contratto d'affitto (in cui si prevedeva espressamente “di installare ed esercire pannelli fotovoltaici e relative opere accessorie”), per anni 21 decorrenti dal 03.11.2009, dei terreni oggetto dell’intervento (foglio 5 - particella 35 parte del N.C.T. del Comune di Sarmato), mentre per quanto attiene alla rete elettrica, oltre all'attraversamento del Canale della Bonifica Inferiore per il quale con delibera n. 133 dell’08 luglio 2010 il Comitato Amministrativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza ha approvato il relativo disciplinare di concessione, l'occupazione del mappale 27 del foglio 5 è stata espressamente assentita dalla ditta proprietaria Enel Produzione S.p.A. – Unità di Bussines La Casella (vedi nota di cui sopra iscritta al prot. prov.le n. 40823 del 24.05.2010);

ACCERTATO altresì che l'impianto di rete dovrà essere ceduto ad ENEL per l'inserimento della rete di distribuzione prima della messa in esercizio;

VISTA la seguente documentazione: -“Rapporto sull'impatto ambientale relativo al progetto” allegato alla convocazione del 17.08.2010 - prot. n. 61353;- “Bozza provvedimento di Giunta Provinciale” pure allegato alla convocazione del 31.08.2010 - prot. n. 63052;-Verbale della conclusiva Conferenza dei Servizi tenutasi in data 23/09/2010;

VALUTATI i contenuti dei documenti di cui sopra e ritenuto di condividere in toto quanto in essi sviluppato e

definito con particolare riferimento alle considerazioni emerse nell'ambito dei lavori della Conferenza dei Servizi;

OSSERVATO che esistono, pertanto, i presupposti per poter concludere il procedimento di V.I.A. ed il procedimento di cui al D.Lgs. n. 387/2003, relativi all'impianto in parola, sulla base dell'attività istruttoria sopra richiamata;

PRECISATO che la conclusione positiva del procedimento di V.I.A., per il caso di specie, ai sensi dell'art. 17, comma 2, della L.R. n. 9/1999, “comprende e sostituisce tutte le intese, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i pareri, i nullaosta, gli assensi comunque denominati, necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa”, fermo restando che in particolare devono ritenersi acquisiti nel presente provvedimento:autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto medesimo ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 29.12.2003, n. 387, di competenza provinciale;permesso di costruire ai sensi della L. R. n. 31/2002 di competenza del Comune di Sarmato; concessione relativa all'attraversamento del Canale della Bonifica Inferiore per il quale con delibera n. 133 dell’08 luglio 2010 il Comitato Amministrativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza ha approvato il relativo disciplinare;Autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Sarmato, ai sensi dell’ art. 146 – comma 11 – del D. Lgs. n. 42/2004, in data 21.09.2010 con prot. n. 7046;assenso per l'allaccio alla rete elettrica come risulta dalla nota di Enel Distribuzione Emilia Romagna 20/01/2010 prot. n. 51996 (acquisito agli atti come documentazione integrativa inviata dal proponente);

RITENUTO che, sulla scorta delle considerazioni sopra esposte e della documentazione richiamata, sussistano le condizioni per procedere, ai sensi dell'art. 16, comma 1, della L.R. n. 9/1999, alla deliberazione della Valutazione di Impatto Ambientale positiva per il progetto relativo all'impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica in comune di Sarmato all'interno della stazione elettrica “La Casella” - per conto della Rete Rinnovabile S.r.l.;

OSSERVATO che il presente provvedimento, non comportando, in questa fase, né impegno di spesa né diminuzione di entrate a carico di questa Amministrazione, non necessita del parere di regolarità contabile;

VISTO il parere favorevole espresso dalla Dirigente del Settore Energia, Gestione Attività Estrattive, Tutela Ambientale e Faunistica – Protezione Civile, dott.ssa Anna Olati, in ordine alla regolarità tecnica della presente proposta di delibera;

VISTO l'Ordine di Servizio del Direttore Generale n. 01/2002 del 16.04.2002 relativo alla “Definizione delle modalità operative per dare attuazione alla L.R. 18.05.1999, n. 9, come modificata dalla L.R. 16.11.2000 n. 25 “Disciplina della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale”;

VISTO il D.Lgs. n. 267\2000 e successive integrazioni e modifiche;

VISTO il D.Lgs. n. 152/2006;

VISTO il D.Lgs. n. 387/2003;

VISTA la L.R. n. 9/99;

VISTA la L.R. n. 26/2004;

VISTA lo Statuto dell'Ente;

VISTO il vigente regolamento di Organizzazione;

*

DELIBERA

A. la Valutazione di impatto ambientale (VIA) positiva ai sensi dell’art. 16 della L. R. 18.05.1999, n. 9, e dell’art. 26 del D. Lgs. 03.04.2006, n. 152, e loro successive modificazioni ed integrazioni, sul progetto

relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica ubicato in comune di Sarmato, all'interno della stazione elettrica “La Casella”, per conto della Rete Rinnovabile S.r.l.;

B. che la pronuncia di Valutazione di impatto ambientale positiva, di cui al punto precedente, deve intendersi valida per 36 mesi dalla data del presente atto, intendendo che oltre tale periodo, qualora non abbiano avuto inizio i lavori previsti per la realizzazione dell’impianto in parola, salvo proroga, concessa su istanza del proponente, la procedura di valutazione dell’impatto ambientale dovrà essere reiterata;

C. di approvare e condividere i contenuti della seguente documentazione:-“Rapporto sull'impatto ambientale relativo al progetto” allegato alla convocazione del 31.08.2010 - prot. n. 63052, allegato come “Allegato 1”, nel testo aggiornato a seguito delle risultanze istruttorie, quale parte integrante e sostanziale al presente atto; -“Bozza provvedimento di Giunta Provinciale” pure allegato alla convocazione del 31.08.2010 - prot. n. 63052;-Verbale della conclusiva Conferenza dei Servizi tenutasi in data 23/09/2010; D. di approvare il progetto, come meglio descritto nella parte Inquadramento Progettuale del Rapporto sull'impatto ambientale di cui al punto precedente (“allegato 1”), progetto relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico ed opere connesse, ubicato in comune di Sarmato all'interno della stazione elettrica “La Casella”, mediante l’installazione di numero complessivo di pannelli fotovoltaici pari a 13.770 per una potenza nominale totale di 3.167,10 chilowatt, e di rilasciare - alla ditta Rete Rinnovabile S.r.l. (C. F. 10736181008), con sede in Roma – via Egidio Galbani n. 70 - l'autorizzazione alla costruzione (comprensiva anche di tutte “le intese, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i pareri, i nullaosta, gli assensi comunque denominati, necessari per la realizzazione del progetto in base alla vigente normativa” e specificate nella parte narrativa) ed all'esercizio, fino al 03 novembre 2030 (in ragione dell'attuale disponibilità dell'area) salvo eventuali proroghe, del medesimo impianto ai sensi D. Lgs. n. 387/2003 e della L.R. n. 26.2004 nel rispetto delle prescrizioni contenute nel “Rapporto sull'impatto ambientale relativo al progetto” (“Allegato 1”), negli atti di competenza (già rilasciati o da rilasciare) delle diverse Amministrazioni coinvolte nel procedimento di VIA (da ritenersi acquisiti nel presente provvedimento) e precisati al punto successivo nonchè di quelle di seguito riportate:tutte le opere ed interventi previsti dal progetto dovranno essere realizzati in conformità alla documentazione progettuale presentata dalla ditta Rete Rinnovabile S.r.l. all'interno del procedimento di VIA;ogni modifica all'impianto dovrà essere assoggettata a provvedimento autorizzativo;i lavori dovranno essere iniziati entro 12 mesi dalla data di rilascio del presente provvedimento e conclusi entro 36 mesi dal medesimo termine;dell'inizio dei lavori e della conclusione dovrà essere data comunicazione alla Provincia, al Comune e all'Arpa;i lavori di posa in opera dei basamenti in calcestruzzo e di scavo dei cavidotti di collegamento alla rete di distribuzione compresi all’interno dell’area definita a rischio di ulteriori rinvenimenti archeologici, individuata e perimetrata nella planimetria allegata al “Nulla Osta” rilasciato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici dovranno essere effettuati con sorveglianza archeologica da parte di personale specializzato che dovrà operare sotto la direzione della medesima Soprintendenza;ai sensi dell’art. 9 – comma 7 - della L. R. n. 10/1993, l’esercente la linea elettrica a M.T. dovrà trasmettere alla Provincia apposita dichiarazione di conformità dell’opera alle vigenti disposizioni e norme tecniche inerenti gli impianti elettrici; la messa in esercizio dell'impianto dovrà avvenire entro tre mesi dal rilascio del certificato di agibilità (ove necessario) o dalla verifica di conformità dei lavori eseguiti al progetto qui approvato, verifica da espletarsi a cura del comune di Sarmato che provvederà a darne notizia alla Provincia e all'Arpa;alla fine della vita tecnica dell'impianto, attualmente quantificata dal richiedente in un periodo massimo di anni 30, dovrà essere attuato il ripristino dell'area occupata dall'impianto medesimo nel rispetto delle normative ambientali, edilizie, urbanistiche e di sicurezza;

E. di precisare che per il caso di specie, ai sensi dell'art. 17, comma 2, della L.R. n. 9/1999, devono sicuramente ritenersi acquisiti (oltre ai vari pareri e nulla osta riferiti ai diversi procedimenti ricompresi nel presente provvedimento) i seguenti atti:autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto medesimo ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 29.12.2003, n. 387, di competenza provinciale;permesso di costruire ai sensi della L. R. n. 31/2002 di competenza del Comune di Sarmato; concessione relativa all'attraversamento del Canale della Bonifica Inferiore per il quale con delibera n. 133 dell’08 luglio 2010 il Comitato Amministrativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza ha approvato il relativo disciplinare;

Autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Sarmato, ai sensi dell’ art. 146 – comma 11 – del D. Lgs. n. 42/2004, in data 21.09.2010 con prot. n. 7046;assenso per l'allaccio alla rete elettrica come risulta dalla nota di Enel Distribuzione Emilia Romagna 20/01/2010 prot. n. 51996 (acquisito agli atti come documentazione integrativa inviata dal proponente);

F. di determinare ai sensi dell'art. 28 della L. R. n. 9/99 in Euro 2.983,00 (duemilanovecentoottantatre) le spese istruttorie che il soggetto proponente è tenuto a corrispondere per il presente procedimento;

G. di dare atto che il provvedimento non necessita del parere di regolarità contabile non comportando, in questa fase, né impegno di spesa né diminuzione di entrate a carico di questa Amministrazione;

H. di trasmettere copia del presente atto alla Ditta Proponente ed a tutte le Amministrazioni coinvolte nel procedimento, nonché alla Regione Emilia Romagna Servizio – Servizio Politiche Energetiche - ai sensi dell’art. 16 – comma 8 - della L. R. n. 26/2004

I. di pubblicare sul B.U.R. per estratto, ai sensi dell'art. 16 , comma 3, della L. R. n. 9/99 nonché integralmente sul sito web della Provincia di Piacenza, ai sensi dell’art. 27 del D. Lgs. n. 152/2006, copia del presente provvedimento.

Approvato e sottoscritto con firma digitale:

Il PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Il SEGRETARIO GENERALE

MASSIMO TRESPIDI CARMELO FONTANA

PROVINCIA DI PIACENZA

Settore Energia, gestione attività estrattive, tutela ambientale e faunistica ­ Protezione civile e Polizia 

PARERE DI  REGOLARITA' TECNICA 

Sulla proposta n. 477/2010 del Settore  Energia, gestione attività estrattive, tutela ambientale 

e faunistica ­ Protezione civile e Polizia  ad oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. 

LGS.   N.   387/2003   E   L.   R.   N.   26/2004.   VALUTAZIONE   DI   IMPATTO   AMBIENTALE   E 

AUTORIZZAZIONE   ALLA   COSTRUZIONE   ED   ALL'ESERCIZIO   DELL'IMPIANTO 

FOTOVOLTAICO   PER   LA   PRODUZIONE   DI   ENERGIA   ELETTRICA   LOCALIZZATO   IN 

COMUNE   DI   SARMATO  ALL'INTERNO  DELLA   STAZIONE   ELETTRICA   LA   CASELLA, 

PRESENTATO   DALLA   DITTA   RETE   RINNOVABILE   S.R.L..                

,  si esprime ai sensi dell’art. 49, 1° comma del Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 

2000, parere FAVOREVOLE in ordine alla regolarità tecnica.

Piacenza lì, 06/10/2010

Sottoscritto dal Dirigente(OLATI ANNA MARIA)

con firma digitale

PROVINCIA DI PIACENZA

L'Assessore Ambiente, Protezione Civile, Governo dell' attivita' Estrattiva e degli interventi in Materia Energetica

PRENDE VISIONE

della proposta n. 477/2010 Settore  Energia, gestione attività estrattive, tutela ambientale e 

faunistica ­ Protezione civile e Polizia  ad oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. 

LGS.  N.  387/2003 E  L.  R.  N.  26/2004.  VALUTAZIONE DI   IMPATTO AMBIENTALE E 

AUTORIZZAZIONE   ALLA   COSTRUZIONE   ED   ALL'ESERCIZIO   DELL'IMPIANTO 

FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI  ENERGIA ELETTRICA LOCALIZZATO  IN 

COMUNE DI  SARMATO ALL'INTERNO DELLA STAZIONE ELETTRICA LA CASELLA, 

PRESENTATO   DALLA   DITTA   RETE   RINNOVABILE   S.R.L..                

Piacenza lì, 06/10/2010

Sottoscritto per presa visione dal PRESIDENTE (TRESPIDI MASSIMO)

con firma digitale

Allegato 1

RAPPORTO SULL’IMPATTO AMBIENTALE RELATIVO AL PROGETTO

IMPIANTO FOTOVOLTAICO DENOMINATO “LA CASELLA” IN COMUNE DI SARMATO, VIA PO

PRESENTATO DA

Rete Rinnovabile S.r.l.Viale Egidio Galbani, 70

10156 ROMA (RM)

CONFERENZA DEI SERVIZI(ai sensi del titolo III della L.R. n. 9/1999)

Settembre 2010

INDICE

1 INTRODUZIONE......................................................................................................................41.1 Premessa..........................................................................................................................41.2 Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.)................................................................................41.3 Attività istruttoria................................................................................................................41.4 Informazione e partecipazione..........................................................................................71.5 Struttura del presente rapporto.........................................................................................7

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO.................................................................82.1 Introduzione al progetto.....................................................................................................82.2 Normativa e programmi in tema di energia e sostenibilità................................................8

2.2.1 Normativa nazionale...................................................................................................82.2.2 Normativa regionale....................................................................................................92.2.3 Normativa e programmi locali.....................................................................................9

2.3 Previsioni o vincoli della Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Ambientale e Paesaggistica..........................................................................................................................92.4 Piano Territoriale Paesistico Regionale..........................................................................102.5 Piano di Tutela delle Acque............................................................................................102.6 Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico.......................................................................102.7 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.............................................................102.8 Piano Regolatore Generale del Comune di Sarmato.....................................................102.9 Vincoli naturalistici...........................................................................................................112.10 Vincoli in materia di beni culturali (D.Lgs. 42/2004).....................................................112.11 Valutazioni in merito al quadro di riferimento programmatico.....................................112.12 Prescrizioni in merito al quadro di riferimento programmatico....................................12

3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE.....................................................................133.1 Premessa........................................................................................................................133.2 Localizzazione dell’impianto............................................................................................133.3 Potenzialità dell’impianto.................................................................................................143.4 Fasi dell’opera.................................................................................................................14

3.4.1 Fase di costruzione...................................................................................................143.4.2 Fase di esercizio.......................................................................................................143.4.3 Fase di dismissione..................................................................................................14

3.5 Alternative considerate....................................................................................................143.5.1 Alternative in relazione alla differente localizzazione sul territorio...........................153.5.2 Alternative in relazione al diverso disegno planimetrico e dimensionamento..........153.5.3 Alternative in relazione alle scelte tecnologiche.......................................................153.5.4 Alternative in relazione alla dismissione...................................................................15

3.6 Valutazione dell’attualità del progetto e delle tecniche prescelte...................................153.7 Caratteristiche impiantistiche..........................................................................................16

3.7.1 Generatore fotovoltaico............................................................................................163.7.2 Strutture di sostegno e ancoraggio..........................................................................163.7.3 Cavi e cavidotti.........................................................................................................163.7.4 Apparecchiature elettriche........................................................................................173.7.5 Cabine di alloggiamento Inverter e trasformazione in media tensione....................17

2

3.7.6 Cabina di consegna in media tensione....................................................................173.7.7 Impianti accessori (videosorveglianza e controllo)...................................................17

3.8 Valutazioni in merito al quadro di riferimento progettuale...............................................173.9 Prescrizioni in merito al quadro di riferimento progettuale..............................................17

4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE.........................................................................184.1 Clima ed energia.............................................................................................................184.2 Acque sotterranee e superficiali, suolo e sottosuolo......................................................184.3 Rumore............................................................................................................................194.4 Ambiente biotico..............................................................................................................19

4.4.1 Flora e vegetazione..................................................................................................194.4.2 Fauna........................................................................................................................204.4.3 Ecosistemi................................................................................................................21

4.5 Salute pubblica................................................................................................................214.6 Inserimento paesaggistico..............................................................................................214.7 Valutazioni in merito al quadro di riferimento ambientale...............................................224.8 Prescrizioni in merito al quadro di riferimento ambientale..............................................22

5 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI...........................................................................................235.1 Clima ed energia.............................................................................................................235.2 Acque superficiali e sotterranee, suolo e sottosuolo......................................................235.3 Produzione di rifiuti..........................................................................................................245.4 Rumore, polveri e vibrazioni............................................................................................245.5 Vegetazione ...................................................................................................................255.6 Fauna..............................................................................................................................255.7 Ecosistemi.......................................................................................................................265.8 Salute pubblica................................................................................................................275.9 Paesaggio........................................................................................................................275.10 Mitigazione degli impatti................................................................................................28

5.10.1 Rumore, polveri e vibrazioni...................................................................................285.10.2 Produzione e gestione rifiuti...................................................................................285.10.3 Salute pubblica ......................................................................................................28

6 PIANO DI MONITORAGGIO.................................................................................................297 CONCLUSIONI......................................................................................................................30

3

1 INTRODUZIONE

1.1 PremessaLa Società Rete Rinnovabile S.r.l. ha presentato alla Provincia di Piacenza istanza di Valutazione di Impatto Ambientale volontaria per la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza di 3.167,10 kWp, ubicato (in località La Casella) nel Comune di Sarmato (PC) via Argine Po. L’impianto destinato alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile è previsto in area dedicata all’interno della Stazione Elettrica di Terna S.P.A. denominata “La Casella”.

1.2 Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.)La Società Sungrid S.p.A. (divenuta poi SunTergrid S.p.A. – come da nota del 22.12.2009 iscritta al prot. prov.le n. 154 del 04.01.2010) cui è subentrata successivamente Rete Rinnovabile S.r.l. (vedi nota SunTergrid del 05.03.2010 – iscritta al prot. prov.le n. 19702 del 10.03.2010) ha presentato domanda di attivazione volontaria della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) ai sensi del Titolo I della Parte Seconda del D. Lgs. 03.04.2006, n. 152, e del Titolo III della Legge Regionale 18.05.1999, n. 9, e successive modifiche ed integrazioni, allegando il prescritto Studio di Impatto Ambientale ed il progetto definitivo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico che prevede l’installazione di numero complessivo di pannelli fotovoltaici pari a 13.770 per una potenza nominale totale di 3.167,10 kWp. Tali documenti sono stati trasmessi con nota del 27.11.2009, iscritta al protocollo provinciale n. 87306 del 30.11.2009. La documentazione è stata inviata direttamente dal Soggetto proponente anche agli Enti/Amministrazioni coinvolti nel procedimento (nota del 27.11.2009 – inoltrata p.c. alla Provincia - prot. prov.le n. 87306 del 30.11.2010). A riscontro della nota provinciale prot. n. 94161 del 30.12.2009, relativa alla verifica di completezza, con nota del 14.01.2010 (acquisita al prot. prov.le n. 2422 del 15.01.2010) SunTergrid S.p.A. ha fornito integrazione specifiche allo S.I.A. ed al progetto (non individuazione di attività di monitoraggio dell’impianto, elenco autorizzazioni, pre-valutazione d’incidenza, ecc….). A seguito dell’esito favorevole della verifica di completezza di cui all’art. 23 – comma 4 – del D. Lgs. n. 152/2006 (prot. prov.le n. 5234 del 26.01.2010), con avviso pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna in data 03.02.2010 nonché sul quotidiano Libertà di pari data è stato dato avvio alla fase di deposito, per 60 giorni consecutivi, presso la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Piacenza ed il Comune di Sarmato; durante tale periodo chiunque poteva prendere visione degli elaborati e presentare osservazioni all’autorità competente ovvero alla Provincia di Piacenza.

1.3 Attività istruttoriaL’attività istruttoria conseguente alla pubblicazione si è articolata come segue:− a seguito di convocazione provinciale prot. n. 10512 del 12.02.2010, in data 16 marzo

2010 la Conferenza di Servizi, dopo aver verificato la documentazione presentata e la correttezza dei procedimenti amministrativi, ha chiesto al Soggetto proponente di illustrare il progetto presentato e, dopo alcune richieste di chiarimenti ed aver preso atto:• della richiesta di “subentro” quale proponente di Rete Rinnovabile S.r.l.,• del parere favorevole del Consorzio di Bonifica di Piacenza rilasciato con prot. n. 850

del 29.01.2010;

4

• dei contenuti della note della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna prot. n. 2100 del 24.02.2010 e prot. n. 2459 del 04.03.2010;

• di quanto comunicato Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna prot. n. 3200 dell’01.03.2010;

• della richiesta di precisazioni della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza prot. n. 1641 del 12.03.2010;

• delle informazioni comunicate da Enel Distribuzione S.p.A. con nota del 12.03.2010 relativa al rilascio del “preventivo di connessione… omissis… con lettera Enel-DIS del 20.01.2010 prot. 0051996”;

dopo alcuni interventi dei diversi partecipanti, si è aggiornata a data da destinarsi per proseguire i propri lavori istruttori;

− con nota del 15.03.2010 – prot. n. 14840 - l’azienda U.S.L. ha comunicato che “non si rilevano aspetti di competenza”;

− con nota del 18.03.2010, prot. n. 22365, l’Amministrazione Provinciale ha inoltrato copia del verbale della conferenza di servizi del 16.03.2010;

− con nota del 14.04.2010 (prot. prov.le n. 32160 del 22.04.2010) Rete Rinnovabile S.r.l ha fornito le tavole aggiornate relative all’impianto di consegna concordate con Enel Distribuzione ed ha specificato che la linea non è soggetta ad autorizzazione ai sensi della L.R. n. 10/1993 precisando anche le proprietà interessate dalla medesima;

− con foglio del 21.04.2010 (prot. prov.le n. 34010 del 29.04.2010) Rete Rinnovabile ha fornito informazioni sulla nozione di “disponibilità giuridica del suolo” con particolare riferimento al caso di specie per cui è stato stipulato apposito contratto d’affitto registrato e trascritto in relazione ai terreni oggetto di installazione dell’impianto;

− con lettera dell’Amministrazione Provinciale, prot. n. 32472 del 23.04.2010, in cui si prende del nuovo soggetto proponente (Rete Rinnovabile S.r.l.), si chiedono informazioni circa le servitù interessate dal passaggio con la linea elettrica (Consorzio di Bonifica ed Enel Produzione) e circa l’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 142 – comma 1 – lettera c) – del D. Lgs. n. 42/2004;

− con nota del 07.05.2010 la DirezioneRegionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna ha confermato, per quanto attiene alle proprie competenza, quanto indicato nella precedente lettera prot. n. 3200 dell’01.03.2010;

− con foglio del 12.05.2010 (prot. prov.le n. 39590 del 19.05.2010) Rete Rinnovabile ha inviato la nota di trascrizione presentata il 7/5/2010 all’Agenzia del Territorio Ufficio Provinciale di Piacenza con la quale la Società SunTergrid S.p.A. cede alla Società Rete Rinnovabile S.r.l. il contratto d’affitto del terreno di proprietà della società Terna S.p.A.;

− con lettera dell’11.05.2010 (prot. prov.le n. 39591 del 19.05.2010) Rete Rinnovabile S.r.l. ha trasmesso alla Soprintendenza ai Beni Archeologici la “Relazione Archeologica Preliminare”;

− con lettera del 10.05.2010 (prot. prov.le n. 39632 del 19.05.2010) Rete Rinnovabile S.r.l. ha inviato al Comune di Sarmato ed alla Regione Emilia Romagna la Relazione Paesaggistica per l’ottenimento della relativa autorizzazione ai sensi dell’art. 146 del D. Lgs. n. 42/2004;

− con nota di Enel Produzione S.p.A. – Unità di Bussines La Casella – in data 20.05.2010, iscritta al prot. prov.le n. 40823 del 24.05.2010, è stato espresso il proprio benestare affinché la Rete Rinnovabile S.r.l. attraversi la proprietà con un cavidotto interrato per la connessione alla linea elettrica a M.T.;

− con nota prot. n. 7147 del 10.06.2010 la Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia

5

Romagna ha reso, in ordine alla verifica preventiva d’interesse archeologico, parere favorevole condizionato;

− con lettera del 21.06.2010 (prot. prov.le n. 49213 del 28.06.2010) Rete Rinnovabile S.r.l. ha trasmesso alla Telecom Italia S.p.A. la documentazione necessaria per l’espressione del parere funzionale al rilascio del nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico Comunicazioni;

− con lettera del 25.06.2010 (prot. prov.le n. 51978 del 06.07.2010) Rete Rinnovabile S.r.l. ha fornito precisazioni alla Soprintendenza ai Beni Archeologici in ordine alla verifica d’interesse archeologico preventivo;

− con nota della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia Romagna prot. n. 9360 del 27.07.2010 in cui si dava riscontro alle precisazioni di Rete Rinnovabile S.r.l. di cui sopra;

− con istanza 26.07.2010 (prot. prov.le n. 57511 del 29.07.2010) è stata trasmessa la documentazione necessaria (fra cui anche il preventivo di connessione Enel) e si chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico Comunicazioni il nulla osta di competenza ai sensi del D. Lgs. n. 259/2003;

− con prot. n. 13018 del 29.07.2010 il Ministero dello Sviluppo Economico Comunicazioni ha rilasciato il proprio NULLA OSTA ai sensi del D. Lgs. n. 259/2003;

− della nota di Rete Rinnovabile del 25.08.2010 (prot. prov.le n. 62801 del 30.08.2010) in cui si forniscono precisazioni in ordine all’acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica e in merito alla verifica preventiva dell’interesse archeologico;

− della nota inviata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, con prot. n. 11070 del 06.09.2010, in cui si esprime il proprio “NULLA OSTA CONDIZIONATO”;

− del verbale trasmesso dal Comune di Sarmato con nota del 07.09.2010 – prot. n. 6558 – relativo alla seduta della Commissione Paesaggistica del medesimo Comune tenutasi in data 06.09.2010;

− dell'esito positivo reso con prot. n. 64861 dell’08.09.2010 dal Servizio Programmazione del Territorio, delle Attività Estrattive, Ambiente ed Urbanistica dell’Amministrazione Provinciale in relazione alla pre-valutazione di incidenza;

− della nota con cui la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Province di Parma e Piacenza con nota del 09.09.2010 - prot. n. 6924 – ha trasmesso, in relazione al procedimento ex art. 146 del D. Lgs. n. 42/2004, la Relazione Tecnica effettuata dalla Regione Emilia Romagna (Servizio Valorizzazione e Tutela del Paesaggio e degli Insediamenti Storici) avente prot. 157350 del 16.06.2010 ed il conseguente parere espresso dalla medesima Soprintendenza di prot. n. 5411 del 19.07.2010 (con foglio provinciale prot. n. 66547 del 16.09.2010 la Provincia di Piacenza ha inviato il tutto a Rete Rinnovabile);

− della nota della società Rete Rinnovabile del 07.09.2010 (prot. prov.le n. 65981 del 14.09.2010) che ha inviato il preventivo di connessione Enel T0041098, la propria lettera di accettazione ed il quadro economico relativo alla costruzione dell’impianto;

− dell'ulteriore nota della società Rete Rinnovabile del 17.09.2010 (prot. prov.le n. 67328 del 21.09.2010) che ha inviato, in relazione alle problematiche emerse nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D. Lgs. 42/2004 (di cui sopra), la “Relazione Tecnica Opere di Allaccio Linea MT” corredata dalla nuova “Planimetria Generale Scala 1:2000”, dalla nuova “Planimetria CAMPO FV Scala 1:1000” e dalla nuova tavola relativa alle “Opere di Allaccio alla Linea MT Aerea Esistente Scala 1:100”;

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− della lettera della società Rete Rinnovabile del 21.09.2010 (prot. prov.le n. 67644 del 21.09.2010) che ha inviato, sempre in relazione alle problematiche emerse nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del D. Lgs. 42/2004 (di cui sopra), la “Verifica di accettabilità del Rischio Idraulico, la nuova “Planimetria Generale Scala 1:2000” e la nuova “Planimetria CAMPO FV Scala 1:1000” (le planimetrie corrispondono a quelle del punto precedente);

− il Comune di Sarmato ha consegnato agli atti della Conferenza l’Autorizzazione Paesaggistica di cui agli artt. 146 e 159 del D. Lgs. n. 42/2004, rilasciata con prot. n. 7046 del 21.09.2010 e relativa sia alle opere inerenti all’impianto fotovoltaico ed anche a quelle per la realizzazione della linea di connessione alla rete a MT;

− in merito all’attraversamento del Canale della Bonifica Inferiore, è stato acquisito agli atti della Conferenza il disciplinare relativo alla Concessione per l’attraversamento in sotterraneo, rilasciato a Rete Rinnovabile con delibera n. 133 dell’08 luglio 2010 del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza (inviato con nota prot. n. 8810 del 09.09.2010);

1.4 Informazione e partecipazioneRelativamente all’informazione ed alla partecipazione dei soggetti interessati si da atto che:− gli elaborati inerenti la procedura di VIA del progetto di impianto fotovoltaico in comune di

Sarmato loc. “La Casella” sono stati continuativamente depositati per 60 giorni al fine della libera consultazione da parte dei soggetti interessati, presso il Servizio Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente della Provincia di Piacenza, sito in via Garibaldi 50 a Piacenza;

− gli stessi elaborati sono stati depositati per il medesimo periodo presso il Comune di Sarmato – viale Resistenza n. 2 – e presso la Regione Emilia – Romagna – Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale - via dei Mille n. 21 Bologna;

− entro il termine dei 60 giorni previsti per il deposito non sono pervenute, né alla Provincia né agli altri Enti, osservazioni inerenti il progetto in esame.

1.5 Struttura del presente rapportoIl presente Rapporto sull’impatto ambientale del progetto in esame è strutturato nel modo seguente:

1. Introduzione2. Quadro di riferimento programmatico3. Quadro di riferimento progettuale4. Quadro di riferimento ambientale5. Valutazione degli impatti6. Piano di Monitoraggio7. Conclusioni

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2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

2.1 Introduzione al progettoLa Società Rete Rinnovabile S.r.l. ha presentato istanza per la realizzazione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico in un’area dedicata, interna alla Stazione Elettrica di Terna denominata “La Casella” nel Comune di Sarmato.Tale area, attualmente non impiegata per scopi specifici, risulta prospiciente l’impianto di trasformazione e sarà dedicata esclusivamente alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile realizzato con tecnologia fotovoltaica.

2.2 Normativa e programmi in tema di energia e sostenibilitàNell’ambito del quadro di riferimento programmatico vengono considerate le normative e i programmi in tema di energia e sostenibili, a partire dagli indirizzi internazionali del Protocollo di Kyoto, sino ai piani locali quali il Piano Energetico Regionale e Provinciale.A livello internazionale vi sono diversi riferimenti, sia a livello normativo sia di indirizzo, riguardanti le tematiche dello sviluppo sostenibile nonché della sostenibilità e della promozione delle fonti di energia rinnovabile quale strumento necessario per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.Dal punto di vista concettuale, piani e programmi discendono dalla progressiva e sempre più approfondita presa di coscienza dell’impatto che l’utilizzo di fonti non rinnovabili ha avuto ed ha sull’intero pianeta.La "Convenzione-quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici", approvata a New York il 9 maggio 1992, è abitualmente indicata come il primo trattato internazionale riferito specificamente ai cambiamenti climatici e alle strategie da adottare per la mitigazione degli effetti di tali cambiamenti.Lo strumento attuativo della Convenzione è il Protocollo di Kyoto, adottato nel 1997, che stabilisce tempi e procedure per realizzare gli obiettivi del trattato sul cambiamento climatico.Il Protocollo di Kyoto impegna i Paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione a ridurre complessivamente del 5,2% nel periodo 2008-2012 le principali emissioni antropogeniche di gas capaci di alterare l'effetto serra naturale del nostro pianeta.Tra le fonti energetiche rinnovabili, come espressamente riconosciuto dal Consiglio Consultivo della Ricerca sulle Tecnologie Fotovoltaiche dell’Unione Europea (PV-TRAC), si sottolinea come un ruolo sempre più importante venga assunto dall’elettricità di origine fotovoltaica.

2.2.1 Normativa nazionaleIl sistema di promozione dell’energia rinnovabile in Italia, inizialmente incentivato con il provvedimento noto come CIP6, è stato profondamente riformato con il decreto legislativo n. 79/99, che ha introdotto l’obbligo per le imprese che producono o importano elettricità da fonti fossili a immettere in rete una quota prodotta da impianti nuovi o ripotenziati alimentati da fonti di energia rinnovabili.Per quanto concerne l’energia prodotta con sistemi fotovoltaici, in Italia tale fonte è stata sostenuta sin dal 2001, con il programma “Tetti Fotovoltaici”, con contributi a fondo perduto a soggetti pubblici e privati per la realizzazione di impianti fotovoltaici di piccola potenza, installati negli edifici o su elementi di arredo urbano e connessi alla rete elettrica di distribuzione nazionale. La forma di incentivazione in conto capitale è stata poi abbandonata, per la promozione attraverso incentivi in conto esercizio: attualmente il programma “Conto

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Energia” attribuisce un incentivo economico in funzione dei kWh prodotti dall'impianto. L’attuale dispositivo è disciplinato dal D.M. 19 febbraio 2007, che ha modificato il meccanismo introdotto per l’anno precedente dal D.M. 28/07/2005.Vi sono inoltre piani e programmi “ad hoc”, predisposti dal Governo o dal Ministero dell’Ambiente, per la promozione delle fonti rinnovabili, con particolare riferimento all’energia fotovoltaica. Ad esempio, nella Legge Finanziaria 2007 è stato istituito un fondo rotativo per il finanziamento delle misure di riduzione delle immissioni dei gas a effetto serra.

2.2.2 Normativa regionaleIl Piano Energetico Regionale (PER), approvato con delibera di C.R. n. 141 del 14.11.2007, definisce una strategia per il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico, di valorizzazione delle fonti rinnovabili e di compatibilità ambientale nei processi di produzione, trasformazione e trasporto energetico, in modo da realizzare un progetto di sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, garantendo che vi sia corrispondenza tra l’energia prodotta, il suo uso razionale e la capacità di carico del territorio e dell’ambiente.Il Piano energetico regionale stabilisce di promuovere “piani-programma” delle Province e dei Comuni, una sorta di piani regolatori energetici, per il risparmio, l’uso razionale dell’energia e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, a cominciare dagli interventi in tutti gli edifici pubblici. Il Piano punta anche sulla riqualificazione energetico-ambientale degli insediamenti produttivi, con lo sviluppo di aree definite "ecologicamente attrezzate", promuovendo impianti e servizi energetici comuni, anche qui con cogenerazione e fonti rinnovabili.

2.2.3 Normativa e programmi localiLa Provincia di Piacenza ha iniziato l’elaborazione del Piano Energetico Provinciale, attraverso modalità partecipative. Tale piano prevedrà una lettura della situazione attuale rispetto all’uso di energia a livello provinciale ed individuerà alcune linee programmatiche di incentivazione e promozione delle fonti rinnovabili, del risparmio e dell’efficienza energetica.In questo contesto, ad esempio, la Provincia ha promosso nell’ambito del Piano Strategico per Piacenza 2020 il progetto “Piacenza Terra del Sole”, un accordo multilaterale per lo sviluppo dell’energia solare termica, fotovoltaica e passiva in provincia di Piacenza, basato sui soli meccanismi di mercato e fondamentalmente sulla comunicazione, attivando un vasto accordo multilaterale pubblico-privato, e dando il via ad una campagna di promozione che faccia lievitare autonomamente la domanda interna, facendo leva anche sulla redditività dell’investimento, senza dover ricorrere ad ulteriori incentivi a base di denaro pubblico.Con riferimento alla promozione dell’energia fotovoltaica, inoltre, nell’ambito del Piano Provinciale di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria (approvato con Atto di C.P. n. 77 del 15 Ottobre 2007) tra le misure volte al miglioramento della qualità dell’aria è previsto l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili ed in particolare del solare termico e fotovoltaico in ottemperanza a quanto previsto dalla legislazione nazionale e regionale.

2.3 Previsioni o vincoli della Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Ambientale e Paesaggistica

Gli strumenti di pianificazione territoriale e di settore che vengono esaminati sono:− P.T.P.R. Piano Territoriale Pesistico Regionale;− P.T.A. Piano di Tutela delle Acque;− P.A.I. Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico del Fiume PO;

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− P.T.C.P. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;− P.R.G. Piano Regolatore del Comune di Sarmato;

2.4 Piano Territoriale Paesistico RegionaleIl Piano Territoriale Paesistico Regionale è stato approvato con delibera di G.R. n. 1338 del 1998. Il PTPR individua le grandi suddivisioni di tipo fisiografico (montagna, collina, pianura, costa), i sistemi tematici (agricolo, boschivo, delle acque, insediativi, naturalistico) e le componenti biologiche, geomorfologiche o insediative che per la loro persistenza e inerzia al cambiamento si sono poste come elementi ordinatori delle fasi di crescita e di trasformazione della struttura territoriale regionale.Dall’analisi del PTPR l’area in oggetto si identifica con l’Unità di paesaggio n. 10 denominata “Pianura Piacentina”.

2.5 Piano di Tutela delle AcqueIl Piano di Tutela delle Acque (PTA) è lo strumento regionale volto a raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale nelle acque interne e costiere della Regione nonché a garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo periodo.Il Piano di Tutela delle Acque è stato approvato in via definitiva con Delibera n. 40 dell’Assemblea Legislativa il 21 dicembre 2005.Nell’ambito di tale piano, l’area in questione è classificata come area caratterizzata da ricarica indiretta della falda (SETTORE B) che dovrà essere oggetto di specifici approfondimenti nella strumentazione di livello provinciale; non si riscontrano, comunque, incompatibilità per la realizzazione dell’opera in progetto.

2.6 Piano stralcio per l’Assetto IdrogeologicoCon riferimento al Piano per l’Assetto Idrogeologico, approvato con delibera dell’Autorità di Bacino del Fiume Po n. 18 del 26/04/2001, parte del terreno è classificato come “Fascia C – area di inondazione per piena catastrofica”. Il vincolo, peraltro recepito anche dal PTCP, non pone particolari problemi alla realizzazione dell’intervento.

2.7 Piano Territoriale di Coordinamento ProvincialeIl Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale vigente, approvato con atto della Giunta Regionale n. 1303 del 25/07/2000, classifica parte del terreno su cui insisterà l’impianto fotovoltaico come “Fascia C1 – Rispetto dell’ambito fluviale – extrarginale o protetta da difese idrauliche”, disciplinata dall’art. 16 delle N.T.A. del citato P.T.C.P.Nell’ambito della variante al Piano Territoriale del 2007, adottata con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 17 del 16 febbraio 2009, viene confermato il vincolo relativo all’ambito fluviale.Dall’esame delle N.T.A. del PTCP vigente ed adottato non si riscontrano incompatibilità per la realizzazione dell’opera in progetto.

2.8 Piano Regolatore Generale del Comune di SarmatoIl terreno sui cui insisterà l’impianto fotovoltaico risulta classificato nella zonizzazione del vigente Piano Regolatore Generale (variante del 2006) come segue:- ZONE DI IMPIANTO RECENTE- Zone di completamento dei servizi;

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- ZONE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE, SERVIZI SOCIALI E DI INTERESSE GENERALE - G - Attrezzature di interesse urbano;

- TUTELA DEL TERRITORIO EXTRAURBANO – Corsi d’acqua secondari ad andamento prevalentemente artificializzato.

- SALVAGUARDIA DEL PAESAGGIO – AF Tutela degli ambiti fluviali.L’area in esame è anche interessata da elettrodotti, ciò comportal’applicazione delle vigenti norme relative alle zone di rispetto delle reti tecnologiche.Nello specifico l’area interessata dall’intervento risulta comunque totalmente inquadrata in “ZONE DI IMPIANTO RECENTE" - art. 13 - comma 4) - delle NTA - Zone di completamento dei servizi.Tali zone si riferiscono ai servizi ed alle attrezzature pubbliche esistenti o comunque a zone comprese nel territorio urbanizzato che il P.R.G. destina all'uso pubblico. In esse possono realizzarsi tutte le opere necessarie alla conservazione ed al potenziamento delle funzioni pubbliche già insediate o alle nuove da attuarsi nel rispetto della legislazione di settore attinente le specifiche attività esercitate.Le opere in progetto, finalizzate alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare risultano, pertanto, compatibili con la destinazione urbanistica dell’area e con le prescrizioni del P.R.G. del Comune di Sarmato.

2.9 Vincoli naturalisticiPer quanto riguarda la presenza di Aree protette (SIC o ZPS) ovvero di aree comprese nella rete Natura 2000, il sito è ubicato ad una distanza di circa 800 metri dall’area SIC-ZPS IT4010018 “Fiume Po da Rio Boriacco a Bosco Ospizio”.Per tale area è stata effettuata e riportata in allegato al documento di Impatto Ambientale (SIA) la pre-valutazione di incidenza, secondo quanto previsto dalla delibera di G.R. n. 1191/2007.

2.10 Vincoli in materia di beni culturali (D.Lgs. 42/2004)Dalla ricognizione dell’area in oggetto si è verificato che l’area relativa all’intervento, con riferimento al fiume Po ed al Canale di Bonifica Inferiore, è sottoposta al vincolo di cui all’art. 142 – comma 1 – lettera c) del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, titolato “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, conseguentemente alla verifica della compatibilità paesaggistica ai sensi dell’art. 146, comma 5, del medesimo decreto per il rilascio della relativa autorizzazione di competenza comunale.Il parco fotovoltaico si colloca, comunque, in un contesto industrializzato connotato dalla Stazione Elettrica ed è parzialmente visibile dalla viabilità di accesso alla stessa. In generale, quindi, si può affermare che l’intervento non crea una dissonanza semantica e non contrasta con gli strumenti di pianificazione vigenti in merito alla tutela dei beni culturali.

2.11 Valutazioni in merito al quadro di riferimento programmaticoDall’analisi dei piani e dei programmi che compongono il quadro di riferimento programmatico, non sono emerse incompatibilità o incongruenze con il progetto in esame. In particolare, stante la presenza della fascia “C” di esondazione del fiume Po, le opere in oggetto risultano comunque compatibili con tale vincolo.Con riferimento al P.R.G. del Comune di Sarmato, le opere previste, relativamente all’area oggetto d’intervento, risultano anche in questo caso compatibili con la normativa inerente la relativa destinazione urbanistica.

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2.12 Prescrizioni in merito al quadro di riferimento programmaticoDa quanto emerso dall’analisi del quadro di riferimento programmatico si evince come l’impianto progettato può ritenersi conforme senza la necessità di prescrizioni rispetto al quadro di riferimento programmatico delineato.

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3 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

3.1 PremessaIl quadro di riferimento progettuale, unitamente agli elaborati grafici costituenti il progetto, descrive tutte le opere previste e le caratteristiche di funzionamento dell’impianto e delle strutture ad esso annesse. Nel quadro di riferimento progettuale vengono in particolare presi in considerazione i seguenti aspetti:

− Caratteristiche impiantistiche dell’opera in progetto;− Valutazione delle alternative considerate;− Valutazione dell’attualità del progetto e delle tecniche prescelte.

3.2 Localizzazione dell’impiantoL’area in comune di Sarmato è raggiungibile da Via Po che delimita la stessa sul versante nord; confina a sud con un canale di bonifica, ad ovest con un’area destinata ad allevamento ittico e ad est con la stessa Stazione Elettrica Terna. L’appezzamento interessato dall’impianto è concesso in locazione, come già riferito nella parte premessa, con specifico vincolo di utilizzo alla società Rete Rinnovabile per anni 21 dal 01.11.2009, fatta salva la facoltà di rinnovo per ulteriori 10 anni. L’area in esame, interessata dall’intervento, risulta identificata in catasto al foglio n. 5 mappale 35 (parte di circa 56500 mq.) e, come già riferito, è individuata nella zonizzazione del vigente Piano Regolatore Generale, variante del 2006, come Zone di completamento dei servizi, Attrezzature di interesse urbano, Corsi d’acqua secondari ad andamento prevalentemente artificializzato e Tutela degli ambiti fluviali.Il sito in esame è costituito da terreno pianeggiante, su cui verranno installate le strutture necessarie (cabine e locali tecnici), le strutture portanti il sistema fotovoltaico e i moduli costituenti il generatore fotovoltaico. La superficie complessiva del lotto è pari a 56.500 mq mentre quella utile dell’impianto è di circa 18.040 mq.. Il lay out dell’impianto è stato valutato considerando il massimo sfruttamento possibile dell’area; tuttavia considerando i problemi derivanti dalla gestione del sito (mobilità interna, manutenzione, sfalcio arbusti…) vengono previsti percorsi di viabilità interna costituiti da corselli perimetrali ai gruppi di sostegno moduli per la circolazione di mezzi di servizio e la mobilitazione delle apparecchiature messe in campo.L’interdistanza tra file contigue di moduli è stata considerata per permettere la circolazione dei mezzi di pulizia del sito e/o di manutenzione.L’accesso all’area sarà garantito da un ingresso al Campo FV dalla Via Po, costituito da un cancello a battenti; è inoltre prevista una servitù di accesso alla cabina di consegna ENEL che verrà posizionata in prossimità dell’accesso sul versante nord alla quale verrà collegata la linea MT esistente a ridosso della recinzione della Stazione Elettrica lato Sud mediante cavidotto interrato.Il cavidotto per la connessione alla rete elettrica interessa, oltre al terreno sul quale viene realizzato l’impianto, anche un terreno (foglio 5 – particella n. 70) di proprietà di Enel Produzione S.p.A. per il quale il responsabile dell’Unita Business La Casella ha espresso il proprio benestare (vedi parte Premessa). Il medesimo cavidotto attraversa anche il Canale di Bonifica Inferiore di pertinenza del Consorzio di Bonifica di Piacenza che ha concesso l’assenso per l’attraversamento in sotterraneo.

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3.3 Potenzialità dell’impiantoL’impianto di produzione di energia elettrica è realizzato con pannelli fotovoltaici per una potenza nominale totale di 3.167,10 chilowatt, con una produzione annua di energia di circa 3.750.000 kWh.

3.4 Fasi dell’opera3.4.1 Fase di costruzioneLa fase di costruzione dell’impianto durerà circa 9 mesi, prevedrà la preparazione delle aree con scotico del terreno in corrispondenza delle zone di posa delle fondazioni delle strutture di sostegno dei pannelli, la formazione delle opere civili necessarie per l’ancoraggio delle strutture di sostegno dei moduli al suolo e il posizionamento delle cabine elettriche. Saranno poi montate le strutture metalliche di sostegno dei pannelli che saranno successivamente installati sulle strutture stesse. Infine saranno realizzati tutti i collegamenti impiantistici, con realizzazione del cavidotto interrato dagli impianti sulle stringhe alla cabina di trasformazione e che collegherà le cabine di trasformazione con la cabina di consegna.

3.4.2 Fase di esercizioIn generale, gli impianti fotovoltaici necessitano di scarsa manutenzione poiché il loro funzionamento non dipende da organi in movimento.Durante la fase di esercizio dell’impianto fotovoltaico sono quindi previste attività quali la manutenzione del terreno, delle opere civili e degli impianti. In particolare saranno effettuati periodici sfalci nelle parti a verde, che saranno seminate con essenza di trifoglio nano, saranno mantenuti in efficienza gli impianti elettrici e sostituite eventuali componenti che risultassero danneggiate o usurate. Per quanto riguarda le opere civili e strutturali saranno eseguiti controlli visivi periodici per accertarne lo stato di conservazione.Per la pulizia dei pannelli è possibile che vi sia la necessità di una pulizia manuale dei pannelli per la rimozione di eventuali polveri depositate: tale pulizia verrà effettuata con acqua e utilizzando apposita autocisterna, senza alcun utilizzo di detergenti.

3.4.3 Fase di dismissioneAttualmente i pannelli fotovoltaici hanno una vita utile stimata in circa 25/30 anni.Al termine di tale periodo l’efficienza di conversione dell’energia solare in energia elettrica risulta degradata e può essere necessaria la sostituzione dei pannelli ovvero la dismissione dell’impianto.Nell’ambito dello studio si è valutata la dismissione dell’impianto con una rimozione di tutte le opere realizzate, con smontaggio di tutti i componenti (moduli, strutture, cabina etc), senza dispersione nell’ambiente dei materiali e delle sostanze che compongono le celle fotovoltaiche. I singoli componenti saranno avviati a recupero nel rispetto delle disposizioni di legge.

3.5 Alternative considerateIn ordine alle possibili alternative, in fase di progettazione si sono considerate le opzioni relativamente ai seguenti aspetti:

- Localizzazione;- Configurazione del lay-out di impianto;

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- Tecnologie fotovoltaiche;- Dismissione.

3.5.1 Alternative in relazione alla differente localizzazione sul territorioLa scelta localizzativa è stata conseguente ad un processo di ricerca di potenziali aree idonee all’installazione di impianti fotovoltaici che potessero assicurare un buon rendimento energetico.In particolare, rispetto alle aree di pertinenza delle Stazioni Elettriche Terna, la scelta è stata valutata per la migliore opportunità di utilizzo relativamente all’area interna alla Stazione destinata ad eventuali sviluppi futuri della stessa (e quindi attualmente priva di particolari valenze produttive).Tale area presenta caratteristiche idonee all’installazione di un campo fotovoltaico: l’area risulta sostanzialmente in piano e non sono presenti nelle immediate vicinanze manufatti con elevazione tale da provocare ombreggiamenti.

3.5.2 Alternative in relazione al diverso disegno planimetrico e dimensionamentoLa tecnologia in uso necessita che i pannelli siano disposti secondo un orientamento ottimale e quindi con piano sulla direttrice nord-sud.Si è quindi valutata come migliore l’opzione di massimizzare la resa energetica dell’impianto, optando per assicurare uno sfruttamento completo della superficie del terreno disponibile, con disposizione regolare delle file.

3.5.3 Alternative in relazione alle scelte tecnologicheCon riferimento alle diverse opzioni tecnologiche, la scelta sulla tecnologia costruttiva dei moduli è caduta (non avendo particolare rilievo l’aspetto economico) sul tipo di modulo commerciale a più alto rendimento possibile e di estrema e collaudata affidabilità, cioè sul modulo in silicio cristallino.Per ridurre l’impatto visivo dell’impianto e per evitare problematiche operative si è optato per una installazione a terra.

3.5.4 Alternative in relazione alla dismissionePer quanto concerne la dismissione, in fase di progetto si ipotizza il completo smantellamento dell’impianto, con ripristino dell’area allo stato attuale.Tuttavia, la tecnologia fotovoltaica è considerata da diversi esperti una delle fonti energetiche più interessanti in prospettiva, con ampi margini per l’innovazione e con previsioni di miglioramento delle prestazioni e dei rendimenti.Diversi elementi lasciano supporre che al termine di vita degli attuali pannelli si potrà verosimilmente ipotizzare una sostituzione della soluzione attuale con una futura, sempre legata alla produzione di energia elettrica da radiazione solare, con caratteristiche e rendimenti migliori.Tuttavia si è ipotizzata in via cautelativa una fase di dismissione con smantellamento dell’impianto, anche per aderire a specifica disposizione normativa (D. Lgs. n. 387/2003).

3.6 Valutazione dell’attualità del progetto e delle tecniche prescelteLa comunità scientifica internazionale indica tra gli obiettivi prioritari di politica energetica il contenimento dei consumi di energia e il ricorso crescente a fonti rinnovabili di energia.

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La tecnologia fotovoltaica è da molti indicata come una delle tecnologie più promettenti, con ampi margini di miglioramento riguardo alle prestazioni e alla redditività anche economica.Nell’ambito delle politiche energetiche e di indirizzo è incentivato e promosso a vari livelli l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.Il progetto risulta attuale e sono utilizzate le migliori tecnologie attualmente disponibili.

3.7 Caratteristiche impiantisticheL’impianto in progetto è costituito, nel suo complesso, dalle seguenti unità:

- generatore fotovoltaico;- strutture di sostegno ed ancoraggio;- cavi, cavidotti;- apparecchiature elettriche (quadri, gruppi di conversione, ecc.);- cabine di trasformazione da bassa a media tensione;- impianti accessori (videosorveglianza e controllo).

Nei paragrafi seguenti vengono descritte le caratteristiche impiantistiche e funzionali di ciascuna delle sezioni impiantistiche costituenti l’insediamento.

3.7.1 Generatore fotovoltaicoIl generatore fotovoltaico dell’impianto è costituito dall’insieme dei moduli fotovoltaici, collegati in serie/parallelo per ottenere la tensione/corrente desiderata, complessivamente è prevista l’installazione di n. 13.770 moduli da 230 Wp aventi un’area di mq. 1,386 ed organizzati in stringhe da n. 18 moduli cadauna.Ciascuna stringa è provvista di opportuno sezionatore e diodo di blocco ed è protetta contro le sovratensioni per mezzo di scaricatori (uno per ogni polo) collegati a terra. Sezionatori, diodi di blocco e scaricatori sono dimensionati per le opportune correnti e tensioni e sono allocati in un quadro elettrico dotato di un grado di protezione adeguata al sito di installazione.Il generatore FV è gestito come sistema IT, ovvero con nessun polo connesso a terra.

3.7.2 Strutture di sostegno e ancoraggioIl campo fotovoltaico è progettato disponendo i pannelli su struttura metallica intelaiata da elementi profilati in acciaio zincato a caldo inclinata di 25° rispetto al piano orizzontale.L’altezza massima fuori terra delle opere sarà di circa 3,3 metri.Sul terreno saranno disposti basamenti in calcestruzzo a supporto della suddetta struttura, distribuiti con orientamento est-ovest, ad una distanza relativa tra stringhe di circa 5 m.

3.7.3 Cavi e cavidottiI collegamenti tra le diverse componenti (pannelli, quadri di campo, inverter, cabine) sono realizzati con cavi appositamente dimensionati e posizionati in canaline integrate nelle strutture ovvero in cavidotti interrati.Dalle cabine di trasformazione dell’impianto fotovoltaico che verranno realizzate, internamente al campo fotovoltaico, parte una linea di collegamento alla cabina di consegna mediante cavo di idonee caratteristiche posato in tubo interrato di nuova posa. I cavi di MT saranno completati ad ogni estremità dalle relative teste del tipo per interno; lo schermo metallico dei cavi sarà collegato alla rete generale di terra all’interno del quadro MT.La lunghezza totale della linea MT interna si attesta attorno ai 400 metri.

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3.7.4 Apparecchiature elettricheI pannelli sono collegati tra loro in stringhe e ciascuna stringa è provvista di opportuno sezionatore ed è protetta contro le sovratensioni per mezzo di scaricatori (uno per ogni polo) collegati a terra; la protezione dei moduli/stringhe contro la corrente inversa (guasto o ombreggiamento della stringa) è garantita da fusibili unipolari.Sezionatori, fusibili e scaricatori sono stati dimensionati per le opportune correnti e tensioni e sono allocati in appositi quadri dotati di un grado di protezione adeguato al sito di installazione.

3.7.5 Cabine di alloggiamento Inverter e trasformazione in media tensioneTutti gli inverter dell’impianto fotovoltaico, la cui collocazione è prevista in numero 10 apposite cabine, si attestano al quadro di bassa tensione che è installato all’interno della relativa cabina di trasformazione BT/MT. Nel quadro bassa tensione viene effettuato il collegamento in parallelo degli inverter; la trasformazione da bassa tensione (parallelo inverter) a media tensione 15kV è realizzata attraverso un trasformatore MT/BT (15/0,4kV), anch’esso installato all’interno della relativa cabina.

3.7.6 Cabina di consegna in media tensioneL'impianto fotovoltaico viene connesso elettricamente, attraverso la nuova cabina (divisa in parte di pertinenza dell’utente ed in parte di pertinenza di Enel) di consegna, alla rete in media tensione (15 kV) a valle del dispositivo generale di utente di controllo e misura, di proprietà del distributore della rete .Nel punto di connessione dell’impianto fotovoltaico alla rete elettrica la tensione è di 15 kVca e la frequenza è di 50Hz..

3.7.7 Impianti accessori (videosorveglianza e controllo)Oltre all’apposita recinzione perimetrale dell’impianto, lo stesso è previsto sia dotato di impianti ausiliari di servizio quali un sistema di videosorveglianza e un sistema automatico di controllo e di acquisizione dei principali dati caratteristici.

3.8 Valutazioni in merito al quadro di riferimento progettualeL’impianto che Rete Rinnovabile S.r.l. intende realizzare risulta conforme alle normative vigenti e risponde alle attuali conoscenze tecnologiche sviluppate in materia.

3.9 Prescrizioni in merito al quadro di riferimento progettualeLa Conferenza di Servizi nella seduta del 23.09.2010 ha definito le seguenti prescrizioni:• le terre e rocce da scavo derivanti dall’esecuzione dei lavori verranno riutilizzate per

sistemazioni da effettuare nell’area d’intervento;• l’impianto dovrà essere dotato di un pannello dimostrativo che riporti i dati relativi a

energia elettrica prodotta e CO2 risparmiata, riferiti a giorno/mese/anno in corso (al momento della lettura) e complessivi (dalla data di entrata in funzione fino al momento della lettura);

• i dati visibili sul medesimo pannello dovranno essere riportatiti anche su sito web pubblicamente accessibile;

• dovrà essere garantita la possibilità di visita guidata dell’impianto alla popolazione scolastica, secondo tempi e modalità da concordarsi con Rete Rinnovabile S.r.l...

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4 QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

4.1 Clima ed energiaNella classificazione globale di Koppen, il clima piacentino può essere descritto come un clima temperato di tipo “C” ed in particolare nella sua fascia di pianura e collina risulta identificabile con un “clima temperato subcontinentale”. La temperatura media annuale è di 12.2 °C a Piacenza.Sotto il profilo pluviometrico, il clima piacentino è caratterizzato dal tipico regime “sublitoraneo appenninico” o padano, con due massimi mensili di precipitazione in primavera e in autunno e due minimi in estate ed in inverno; il totale annuale delle precipitazioni risulta compreso tra gli 850 mm. della pianura distribuiti su 80-85 giorni piovosi, e gli oltre 1700 mm. del crinale, distribuiti su più di 100 giorni piovosi e nebbia con una media di 32 giorni all’anno.La radiazione globale annua sulla superficie orizzontale (anno convenzionale di 365.25 giorni) è di circa 1.423 kWh/m2.Relativamente all’agglomerato di Piacenza la domanda globale di energia, una parte pari a circa il 20% è rappresentata dall’energia elettrica. In tale ambito, tra il 1996 e il 2003 si è registrato un progressivo aumento dei consumi di elettricità in tutti i settori, soprattutto nel settore civile terziario (+56,5%). Dal lato offerta, la realtà principale del sito è rappresentata dalla Centrale Termoelettrica ENEL “La Casella”, poco più a Ovest dell’area oggetto di intervento, dalla centrale termoelettrica di Piacenza (Edipower), sempre in sponda destra del Po nell’agglomerato urbano di Piacenza e dalla centrale di Sarmato Energia ubicata non lontano dal centro abitato di Sarmato. Un ulteriore contributo, seppure marginale, è dato dal termovalorizzatore Tecnoborgo che ha una produzione netta annua di energia elettrica (al netto degli autoconsumi interni) di circa 66 KWh, energia che viene immessa sulla rete elettrica nazionale.In riferimento al contributo delle energie rinnovabili, la situazione a livello regionale vede un contributo esiguo dell’energia fotovoltaica (anche se per il prossimo futuro si profila un sicuro incremento), con una significativa presenza, tra le fonti rinnovabili, dell’idroelettrico, mentre gli investimenti nel settore delle nuove fonti rinnovabili (solare ed eolico) sono quasi trascurabili, con presenza di impianti di dimensione prevalentemente domestica.L’utilizzo di energia incide sull’emissione di gas climalteranti, in particolare con produzione di CO2 e buona parte delle fonti energetiche derivano da fonti fossili.Il vettore energetico maggiormente responsabile delle emissioni di gas serra risulta essere l’energia elettrica (39%), seguita da gas naturale (30%), gasolio (17%) e benzina (12%). Praticamente irrilevante il peso di GPL (1%) ed olio combustibile (0,3%).Nell’ambito delle politiche di protezione del clima a livello internazionale e locale si sono quindi valutati precisi obiettivi di riduzione e contenimento di questa tipologia di emissioni.Per il rispetto degli obiettivi di riduzione dei gas climalteranti, nell’ambito del Piano Energetico Regionale è previsto (come già detto) il ricorso a diverse azioni volte alla riduzione delle emissioni, tra i quali la promozione delle energie rinnovabili ed in particolare del fotovoltaico.

4.2 Acque sotterranee e superficiali, suolo e sottosuoloRiguardo i corpi idrici sotterranei il sito insiste sul complesso idrogeologico della pianura alluvionale e deltizia padana con stato di qualità per Io più scadente. Qui la criticità evidenziata è determinata dalla presenza di nitrati e pesticidi. La superficie libera della falda

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si trova a pochi metri dal piano campagna e subisce oscillazioni stagionali dell’ordine di 1-2 m..Le criticità rilevate dall’Autorità di Bacino Po riguardano i fenomeni di eutrofizzazione e sovrasfruttamento delle acque superficiali e sotterranee, con presenza di metalli pesanti e microrganismi patogeni nonché deficit nei consumi idrici sia di acque superficiali che sotterranee. In dettaglio, per la Provincia di Piacenza, il deficit di acque superficiali è pari a 11,4Mm3/a, mentre quello da falda è pari a 3,5 Mm3/a.

4.3 RumoreIn base alla DGR 673/2004 (relativa alla previsione di impatti acustico e alla valutazione del clima acustico), in carenza di classificazione acustica specifica, l’individuazione delle classi acustiche deve essere desunta dai criteri stabiliti dalla D.G.R. 9 ottobre 2001, n. 2053, pubblicata sul B.U.R. della Regione Emilia-Romagna n. 155 del 31/10/2001.Pertanto l’area di impianto è classificabile di tipo “aree di tipo misto” di classe III e confina presumibilmente ad ovest con aree di tipo IV (industriali) data la presenza della Centrale Elettrica “La Casella”. Tra le due sono interponibili aree di classe V e di classe IV, al fine di evitare il contatto diretto di aree con limiti di immissione superiori a 5 dB(A).

4.4 Ambiente biotico4.4.1 Flora e vegetazioneL’area indagata presenta nel complesso quelle che sono le testimonianze della forte antropizzazione che caratterizza tutto il territorio in cui si va ad inserire il progetto in esame.Nella pianura piacentina boschi misti e aree arbustate coprono complessivamente circa il 4% della superficie. L’originario paesaggio costituito dalla foresta planiziale è stato profondamente modificato nel corso dei secoli e sostituito da insediamenti urbani e colture agrarie di tipo intensivo. In provincia attualmente non si rinvengono i relitti dei boschi planiziali originari, ma più semplicemente alcune grandi siepi con alberi secolari e piccole aree boscate ad alto fusto.Lungo le siepi gli arbusti sono rappresentati principalmente da Sanguinella (Cornus sanguinea), Rosa canina (Rosa canina), Biancospino (Crataegus monogyna), Sambuco nero (Sambucus nigra), Caprifoglio delle siepi (Lonicera xylosteum) e Pallon di neve (Viburnum opulus). Nella fascia alto arbustiva si rinvengono Salici (Salix spp.), Nocciolo (Corylus avellana), Carpino bianco (Carpinus betulus) e Acero campestre (Acer campestre). Dalla fascia ad alti arbusti spiccano gli alberi, solitamente Pioppi neri (Populus nigra), Noci (Juglans regia), Farnie (Quercus robur), Roveri (Quercus petraea), Ciliegi selvatici (Prunus avium).Una estensione non trascurabile della pianura è occupata da ambiti ripariali dato il grande sviluppo della rete idrica. Le associazioni vegetali igrofile sono costituite da specie a legno tenero: Salice bianco (Salix alba), Pioppi (Populus nigra e Populus alba) e Ontani (Alnus glutinosa).Altre associazioni vegetazionali tipiche dell'ambito padano sono quelle legate alle aree umide in corrispondenza della fascia di meandreggiamento del Po e alla fascia delle risorgive. Le ultime aree umide di una certa estensione sono bordate da fasce di vegetazione elofitica (Fragmiteti e Tifeti); scarsa e sempre più rara è la presenza di idrofite tipiche delle acque lentiche (Potameti, Lemneti, Trapeti, Miriofilleti…).Attualmente l’area risulta occupata da un prato di natura antropica, originariamente costituito in prevalenza da graminacee; il prato non risulta al momento destinato a scopi specifici, ma

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viene esclusivamente gestito, mediante sfalcio meccanico effettuato 2 volte all’anno, per evitarne la degradazione e l’invasione da parte di specie arbustive pioniere infestanti.

4.4.2 FaunaIl territorio provinciale è per sua natura geologica, e per la posizione geografica occupata nel contesto della catena appenninica, estremamente vario e particolarmente ricco di biodiversità.I principali indirizzi, direttive e prescrizioni d’interesse faunistico sono previste nell’ambito delle norme tecniche d’attuazione del PTCP e riportate nella parte seconda “tutela territoriale paesistica e geoambientale” e, in particolare al titolo 1 capo 3 “corsi d’acqua superficiali”, al titolo 1 capo 4 “ambiti paesaggistici e geoambientali rilevanti” e al titolo 4 capo 1 “ambiti di valorizzazione ambientale e gestione del territorio”.Le prescrizioni del PTCP prevedono, per le zone di tutela naturalistica, l’esercizio dell’attività venatoria entro i limiti stabiliti da specifico piano di settore (il Piano Faunistico Venatorio Provinciale 2008-2012 della Provincia di Piacenza è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 29 del 31.03.2008) e, comunque, il divieto di modificare in riduzione, revocare o non rinnovare le zone di ripopolamento e cattura e le oasi di protezione della fauna istituite ai sensi delle vigenti disposizioni regionali per la disciplina dell’attività venatoria (art.20 c.3 lett.i). Per le zone di tutela naturalistica è altresì previsto che non siano consentiti o previsti l’introduzione in qualsiasi forma di specie animali selvatiche non autoctone (art. 20 - c. 4).Nel contesto degli ambiti di valorizzazione ambientale e gestione del territorio il PTCP individua, all’art. 37, “parchi, riserve naturali e aree naturali protette” recependo le aree naturali protette istituite ai sensi della ai sensi della L.R. 11/88 (Parco Regionale Fluviale dello Stirone e Riserva Naturale Geologica del Piacenziano) e perimetrando altre aree aventi le caratteristiche di parchi regionali, di aree di studio vocate all’ampliamento di parchi regionali, di riserve naturali o aree naturali protette. Per le nuove aree perimetrate, individuate come ambiti territoriali che presentano caratteristiche ambientali meritevoli di tutela, il PTCP formula proposte progettuali differenziate. Per il “Parco Provinciale” di M. Moria (alta Val d’Arda) viene prevista la realizzazione di un vero e proprio parco regionale, mentre per “Foce Trebbia”, “conoide del F. Trebbia” e “Pietra Parcellara” si prevede l’istituzione di riserve naturali (si precisa che con la con la Legge Regionale 04.11.2009 si è poi provveduto all’istituzione del Parco Regionale Fluviale del Trebbia).Sempre nel contesto degli ambiti di valorizzazione ambientale e gestione del territorio l’art. 39 delle N.T.A. del PTCP individua le “aree di riequilibrio ecologico” di cui all’art. 28 della L.R. n. 11/88 nelle quali le amministrazioni comunali sono tenute ad attivare specifiche analisi allo scopo di individuare l’effettiva potenzialità progettuale in termini di ricostruzione di ambienti naturali rappresentativi di una significativa diversità biologica. Si tratta di ambiti fluviali localizzati lungo il corso del fiume Po e, in particolare, dell’area “Ballottino” (comuni di Sarmato e Rottofreno), dell’area “Foce Trebbia” (comuni di Calendasco e Piacenza), dell’area “Celato” (Comuni di Piacenza e Caorso), dell’area “Mezzano” (Comuni di Castelvetro e Monticelli d’Ongina) e dell’area “Bosco Ospizio” (comune di Castelvetro).Le aree di riequilibrio ecologico sono disciplinate dalla relativa legge regionale di istituzione nonché da apposite direttive regionali (D.G.R. n. 2019/97) contenenti gli indirizzi per la formulazione dei regolamenti di gestione. Detti regolamenti dovranno prevedere e disciplinare il divieto di danneggiamento, prelievo e disturbo della fauna e il divieto di immissione volontaria di specie vegetali e animali estranee ai luoghi. Il divieto di esercizio di caccia, esplicitato nel regolamento, dovrà essere recepito negli istituti di protezione previsti dalla

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legislazione in materia (quali oasi faunistiche, zone di rifugio, zone di ripopolamento e cattura…) dando priorità, nei criteri di scelta, a quelli più confacenti e duraturi.Le densità di popolamento appaiono determinate, oltre che dalla qualità dell'habitat, dalle dimensioni delle zone di ripopolamento e cattura, dalle condizioni esistenti di sorveglianza, bracconaggio e dal disturbo dovuto ad attività umane.Occorre sottolineare che le opere in progetto non consentiranno l’accesso a nuove aree diverse da quelle già ora frequentate per l’esercizio della stazione elettrica di Terna e dunque non saranno esercitate azioni di disturbo alla fauna in aree nuove.

4.4.3 EcosistemiIl territorio in cui si va ad inserire l’area di indagine si caratterizza per l’intensa e diffusa antropizzazione con un’agricoltura di carattere intensivo.Le aree caratterizzate da discreti livelli di naturalità sono circoscritte agli alvei dei principali corsi d’acqua e, in modo più frammentario, alle loro fasce spondali.I principali sistemi di interesse naturalistico si vanno a collocare esclusivamente a nord dell’area di indagine e rappresentano le unità ambientali a maggior grado di naturalità, e per questo a più alto valore ecologico.Nel caso specifico sono rappresentati dai boschi igrofili e dalla vegetazione riparia in evoluzione.

4.5 Salute pubblicaPer quanto riguarda l’esposizione ai campi elettromagnetici, le norme regionali (art. 6 bis della legge regionale n. 30 del 2000, modificata dalla legge regionale n. 4 del 2007, art. 18), prevedono l’istituzione del Catasto degli impianti fissi per l’emittenza radio e televisiva presso ARPA.Relativamente all’area in cui sorgerà l’impianto fotovoltaico, oltre ad essere presenti nelle immediate vicinanze elettrodotti, linee in Alta Tensione, trasformatori e tutte le apparecchiature atte a svolgere le normali attività di trasformazione e distribuzione dell’energia elettrica, si sottolinea il fatto che la stessa si trova frapposta tra la Centrale Elettrica Enel e le strutture della Stazione Elettrica Terna . L’energia elettrica prodotta dalla Centrale Elettrica limitrofa ENEL di La Casella è infatti trasportata e distribuita da apposite strutture di Terna ed Enel Distribuzione che gestiscono tale attività nell’ambito delle proprie specifiche competenze.Da rilievi effettuati presso l’impianto di La Casella, è risultato che nelle zone di passaggio delle linee di trasporto a 380 kV intorno alla centrale (area a maggior impatto elettromagnetico) i valori di campo magnetico sono compresi tra 0,7 e 2,1 µT, mentre i valori di campo elettrico risultano compresi tra 0,5 e 2 kV/m; tali valori sono inferiori ai limiti di legge, fissati con DPCM 8.7.2003 pari a 100 µT per il campo magnetico e 5 kV/m per il campo elettrico. La realizzazione dell’impianto e delle relative opere accessorie (cabine e linea elettrica) non presenta particolari problemi in ordine al rispetto dei limiti fissati per il campo magnetico e per il campo elettrico

4.6 Inserimento paesaggisticoL'ambiente fisico in questa parte di territorio è dominato da un paesaggio agrario con assetto piano; gli ampi spazi sono scanditi dalle delimitazione dei campi adibiti alternativamente a colture ortive, a foraggio e, limitatamente, incolto con presenze di isolati complessi rurali .

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L'ambiente antropico immediatamente circostante l’area in esame si connota con la presenza di impianti ed attrezzature proprie di una Stazione Elettrica.L’area è parzialmente visibile da via Po, sul versante nord, mentre lungo tutti gli altri lati risulta mascherata dalla recinzione della Stazione Elettrica.

4.7 Valutazioni in merito al quadro di riferimento ambientaleL'impianto di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica da realizzarsi in area dedicata della Stazione Elettrica consente di ritenere che da un punto di vista ambientale gli impatti siano di entità contenuta.In considerazione della tipologia di impianto e della sua collocazione si osserva che in particolare l’impatto maggiormente significativo può ritenersi quello visivo che, in relazione all’ubicazione (zona interessa da infrastrutture), sono ritenute accettabili anche in ragione delle simulazioni effettuate. In termini generali deve riconoscersi, invece, un miglioramento rispetto alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera. Anche per quanto attiene ai campi elettromagnetici non si riscontrano particolari problemi di rispetto dei limiti previsti dalla vigente normativa.

4.8 Prescrizioni in merito al quadro di riferimento ambientaleDa quanto emerso dall’analisi del quadro di riferimento ambientale si evince come l’impianto progettato può ritenersi conforme senza la necessità di prescrizioni rispetto al quadro di riferimento programmatico delineato.

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5 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI

5.1 Clima ed energiaPer quanto concerne le fasi di cantiere e di dismissione, la presenza di mezzi d’opera può contribuire alla locale emissione di inquinanti, dovuta ai motori a combustione interna utilizzati. Tuttavia, stante la tipologia di attività e la breve durata, l’impatto è stato considerato irrilevante.In fase di esercizio, l’impianto non ha emissioni in atmosfera, mentre la generazione elettrica da fonte fotovoltaica consente di risparmiare emissioni di gas climateranti, normalmente associate alla produzione elettrica con fonti fossili, per ogni unità energetica prodotta, in funzione, ovviamente, della effettiva disponibilità della fonte di energia, che come noto è di tipo intermittente.Per quanto concerne l’impianto in oggetto, considerando il coefficiente di prestazione ambientale medio del mix energetico nazionale pari a 530 gr (CO2)/kWh, la realizzazione permetterà di evitare l’emissione di circa 1987 tonnellate CO2/anno, per un totale di circa 38.650 tonnellate di CO2 risparmiate nell’arco della vita utile dell’impianto.La realizzazione dell’impianto concorrerebbe inoltre agli obiettivi individuati all’interno del Piano Energetico Regionale, in particolare in riferimento alla riduzione delle emissioni annue di CO2 necessaria al rispetto del Protocollo di Kyoto.Inoltre, la diffusione di questa tipologia di impianti contribuisce alla creazione e alla diffusione di una cultura energetica attenta alle fonti rinnovabili. Tutto ciò considerato, quindi, la realizzazione dell’impianto porterà nel medio termine ad un impatto positivo, di natura modesta con riferimento agli obiettivi di politica energetica locale.

5.2 Acque superficiali e sotterranee, suolo e sottosuoloGli studi geologici e geotecnici concernenti la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in oggetto consentono di escludere criticità di carattere prettamente ambientale sui terreni associate alla realizzazione dell’impianto.Le opere di fondazione sono tutte di tipologia superficiale, in particolare la struttura sulla quale saranno installati i pannelli è costituita da un basamento posato in opera per una profondità di 35 cm circa, facilmente rimovibile al termine della vita dell’impianto. Gli scavi che saranno effettuati per la realizzazione dei cavidotti interrati hanno una profondità massima di circa 1,5 metri. Le terre da scavo, inoltre, verranno riutilizzate in loco nell’ambito della sistemazione dell’area.Dal punto di vista dell’occupazione del suolo, l’area rimarrà coltivata a prato con essenza di trifoglio nano, con la possibilità, dopo la dismissione, di poter essere utilizzata nuovamente sia per la coltura a prato sia per altre colture, stante l’assenza di inquinamento che deriva dalla presenza dell’impianto. Si è valutato quindi l’impatto negativo, ma non particolarmente significativo e comunque legato al periodo di presenza dell’impianto.Con riferimento alle acque superficiali e sotterranee, non c'è una sostanziale interferenza dell’opera con la componente in oggetto. Non essendo prevista la pavimentazione delle aree di impianto e stante la distanza tra le diverse file di pannelli, l’intervento non altera sostanzialmente le naturali condizioni di permeabilità dei suoli.In fase d’esercizio è possibile che, oltre al naturale dilavamento dei pannelli effettuato dalle acque di pioggia, vi sia la necessità di una pulizia manuale dei pannelli per la rimozione di

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eventuali polveri depositate. La pulizia, come già detto, avverrà perciò con acqua e utilizzando apposita autocisterna, senza alcun utilizzo di detergenti.L’acqua di pulizia, così come le acque di pioggia, non potranno che percolare nel terreno. In fase di esercizio si è valutato pertanto l’impatto irrilevante sia in merito al rischio di inquinamento delle acque sia in riferimento alla permeabilità dei suoli.Durante la fase di costruzione e di dismissione dell’impianto i potenziali impatti con le componenti in esame sono stati valutati come irrilevanti.

5.3 Produzione di rifiutiIl funzionamento di un impianto fotovoltaico avviene senza alcuna produzione di rifiuti da smaltire, consistendo in una tecnologia che non prevede flussi di massa.Gli eventuali materiali speciali quali schede elettroniche, componenti elettromeccanici o cavi elettrici risultanti da interventi di manutenzione straordinaria di sostituzione ad esempio in caso di guasto, saranno smaltiti secondo le normative vigenti e si avvieranno alla filiera del recupero, avvalendosi delle strutture idonee disponibili sul territorio.In fase di esercizio si è valutato pertanto l’impatto irrilevante.Lo smaltimento dell’impianto fotovoltaico entra nell’analisi del ciclo di vita dell’impianto fotovoltaico: in una qualsiasi analisi di LCA (Life Cycle Assessment) a riguardo, si può osservare che il costo dello smaltimento finale è trascurabile in termini energetici e di emissione di gas serra con un’incidenza dell’0,1% sul totale dell’energia consumata dall’impianto nella sua vita.Tutti i componenti dell’impianto sono stati concepiti in modo da consentire il ripristino dei luoghi a conclusione dell’esercizio dell’impianto.I prefabbricati delle cabine elettriche ed i plinti di zavorra saranno demoliti ed i materiali saranno smaltiti presso discariche autorizzate per lo smaltimento di inerti o meglio ancora centri di recupero.L’impatto in fase di dismissione pertanto è stato valutato come negativo, ma trascurabile e non a breve termine.In fase di cantiere potranno essere prodotti i rifiuti dovuti agli eventuali imballaggi dei materiali in fornitura ovvero derivanti dalle ridotte necessità di sistemazione dei piani di posa dei plinti di zavorra. L’impatto è stato quindi valutato come irrilevante.

5.4 Rumore, polveri e vibrazioniPer quanto riguarda la produzione di rumore, in fase di esercizio l’unica fonte di rumore è il gruppo di conversione, che produrrà un “ronzio” continuo. Tuttavia, nelle ore notturne e in quelle di bassa insolazione, il gruppo di conversione non necessiterà di raffreddamento e quindi le apparecchiature non saranno in funzione. Il gruppo è comunque installato all’interno della cabina elettrica, collocata lontano da abitazioni, strade o luoghi frequentati stabilmente da persone. In fase di esercizio per quanto concerne la componente rumore si ritiene pertanto che non vi siano variazioni.Per quanto riguarda le fasi di cantiere e di dismissione, l’impatto acustico sarà quello di un cantiere in cui possono essere presenti mezzi meccanici per le attività di scavo, autobetoniere per la fornitura di calcestruzzo ed eventuali mezzi dotati di gru per il montaggio delle strutture e prefabbricati: le lavorazioni principali sono invece relative al montaggio dei pannelli sulle strutture e alla realizzazione dei diversi collegamenti elettrici e impiantistici.Si ritiene, quindi, che la componente rumore, seppure presente, sia trascurabile e a di breve termine.

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Data la tipologia di attività di cantiere e l’ubicazione rispetto al contesto territoriale, la produzione di polveri e vibrazioni e l’impatto relativo è stato valutato come poco rilevante.

5.5 Vegetazione La realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto avverrà su una superficie allo stato attuale occupata interamente da agroecosistemi (prati), su cui al momento dei rilievi non è stata individuata la presenza di vegetazione naturale o paranaturale, ne tanto meno la presenza di specie protette o tutelate dalla vigente normativa.Le operazioni di cantiere prevedranno innanzitutto lo scotico superficiale e successivamente la preparazione della superficie necessaria alla messa in opera dei basamenti dei moduli fotovoltaici.In considerazione di ciò la realizzazione dell’impianto non comporterà la perdita di superficie forestale nonché l’eliminazione diretta di vegetazione naturale.Durante la fase di cantiere i lavori previsti saranno causa di diffusione di polveri e particolato, dovuti principalmente al funzionamento dei mezzi meccanici in movimento, allo spostamento di terra e più in generale saranno la conseguenza delle attività svolte per la preparazione della superficie su cui si realizzerà l’impianto. Le operazioni svolte per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in progetto si ritiene non saranno in grado comunque di generare stress vegetazionali nei confronti della vegetazione naturale presente nell’area di studio.In fase di esercizio, ad impianto ultimato ed entrato in funzione, non vengono previste:

- emissioni di inquinanti liquidi, in grado di contaminare la falda superficiale, ed eventualmente essere così assorbiti dall’apparato radicale delle piante;

- emissioni di polveri, in grado di depositarsi sull’apparato fogliare delle piante, limitandone la capacità fotosintetica;

- emissioni di inquinanti, in grado essere assorbiti a livello fogliare, ed espletare effetti fitotossici sulla vegetazione;

- emissioni luminose, in grado di interferire con il normale ciclo biologico della vegetazione.

Per tanto in questa fase non sono state identificate fonti di impatto significative sulla componente vegetazionale.

5.6 FaunaIn fase di cantiere le operazioni iniziali di scotico saranno causa di eliminazione diretta di fauna.Considerato lo stato attuale e il non rilevante valore di interesse faunistico rappresentato dal sito di intervento, i bersagli sensibili interessati dall’impatto saranno rappresentati principalmente dalla fauna invertebrata, e in modo decisamente limitato, da pochi esemplari di fauna vertebrata che si troveranno a popolare il sito di intervento all’inizio dei lavori, tra questi rettili e micromammiferi ubiquitari.Il rumore prodotto dal funzionamento dei mezzi meccanici e la dispersione di polveri dovute alla movimentazione di terra non costituiranno disturbi e/o interferenze sulla componente faunistica, in quanto la fauna presente nelle immediate vicinanze del sito di intervento, a causa della sua ubicazione, al centro di un territorio fortemente antropizzato, è costituita in gran parte da avifauna, in grado di spostarsi, all’occorrenza, verso zone meno disturbate e la fauna di maggior pregio che potenzialmente si può riscontrare nell’area di studio si va a localizzare esclusivamente in prossimità del fiume Po, a circa 600 m a nord del sito di progetto, in cui si rinvengono gli habitat terrestri e acquatici a maggior valore faunistico.

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L’eliminazione diretta di fauna avverrà nella prima fase di lavorazione, e riguarderà, come detto, un numero limitato di individui presenti nel sito di intervento, principalmente costituiti da invertebrati, e limitatamente a pochi esemplari, da poche specie di rettili o micromammiferi. A impianto completato, tuttavia, stante l’assenza di persone e di organi in movimento (salvo i normali controlli e manutenzioni), si può ipotizzare che l’area sarà ripopolata dai medesimi individui, allontanatisi in fase di cantiere, ovvero da nuovi individui.In considerazione di quanto detto sopra l’impatto eliminazione diretta di fauna è stato valutato trascurabile e reversibile nel breve periodo.In fase di esercizio, durante il funzionamento dell’impianto, non sono previste emissioni di polveri e particolato, di inquinanti o emissioni di rumori e vibrazioni.In fase di funzionamento dell’impianto sono previsti impatti potenziali in grado di generare disturbi e/o interferenze sulla componente faunistica in seguito alla riflessione dell’irraggiamento solare sui pannelli fotovoltaici. A tale riguardo vanno fatte le seguenti considerazioni generali:

- i pannelli fotovoltaici, per loro stessa natura, ovvero per la necessità di convertire l’irraggiamento solare in energia elettrica, è necessario che assorbano, quanto più possibile, la radiazione luminosa che li colpisce, limitandone quindi la riflessione;

- non tutta la radiazione solare che non viene assorbita viene riflessa, ma una parte attraversa i pannelli fotovoltaici giungendo fino al suolo;

- l’angolo di 25° di tilt (inclinazione) e l’orientamento verso sud in cui i pannelli fotovoltaici sono disposti, per ottimizzarne il funzionamento, comporta una riflessione dell’irraggiamento solare che non viene assorbito e che non oltrepassa i pannelli verso una sola specifica direzione;

- la riflessione, interessando i raggi solari, avviene esclusivamente di giorno.Nel dettaglio, relativamente all’impianto in progetto, si devono fare le seguenti considerazioni specifiche:

- l’impianto è ubicato in una zona pianeggiante, nelle cui vicinanze non sono presenti superfici rialzate, quali colline o altopiani anche di lieve entità, su cui le radiazioni solari riflesse verso l’alto potrebbero giungere, causando interferenza con la fauna terrestre qui localizzata;

- l’interferenza causata dalla riflessione della radiazione solare interesserà esclusivamente la classe degli uccelli durante i suoi spostamenti;

- i territori a maggior valenza faunistica, soprattutto per l’avifauna, sono rappresentati dal fiume Po e dalle sue aree di pertinenza, in quanto vanno a costituire un canale migratorio orientato in direzione est ovest;

- la localizzazione a circa 600 m a nord del fiume Po rispetto al sito di intervento evita che la riflessione dei raggi solari, che avviene verso sud, interferisca con l’avifauna migratoria che si trova a transitare in questa zona.

Fatte queste considerazioni, a titolo precauzionale l’impatto disturbi e/o interferenze sulla componente faunistica è stato valutato negativo, trascurabile e reversibile a lungo termine, in quanto limitato al periodo di funzionamento dell’impianto.

5.7 EcosistemiL’individuazione dei fattori specifici di pressione sugli ecosistemi deriva innanzitutto, in modo coerente e conseguente, dalle considerazioni fatte per la componente vegetazionale e faunistica, che ne rappresentano le unità fondamentali. Il progetto, come già visto, interessa

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una superficie interclusa in area destinata a servizi tecnologici, attualmente occupata da agroecosistemi.In considerazione di ciò, la realizzazione del progetto non comporterà un incremento dell’effetto barriera, ne tanto meno l’eliminazione di unità ambientali naturali, ma comporterà esclusivamente l’occupazione temporanea di unità agroecosistemiche.Il funzionamento dell’impianto fotovoltaico ha presupposti tali, come già visto, da assicurare che in fase di esercizio non si verifichino interferenze sulla qualità delle matrici ambientali del contesto in cui risulta inserito il progetto.In fase di realizzazione dell’impianto, l’occupazione dell’area di progetto comporterà anch’essa l’eliminazione di unità agroecosistemiche. In considerazione dell’ubicazione, della superficie interessata e dalla sua natura, nonché dal suo valore vegetazionale e faunistico, l’impatto, seppur da valutare negativamente, può ritenersi non particolarmente significativo e reversibile nel breve-medio periodo.

5.8 Salute pubblicaPer quanto concerne la potenziale esposizione a campi elettromagnetici, nell’ambito dello Studio d’Impatto è stato svolto apposito studio.Dall’analisi effettuata risulta che non ci sono luoghi, esistenti o in progetto, destinati a permanenza maggiore di 4 ore all’interno delle fasce di rispetto individuate.L’impatto elettromagnetico è quindi negativo, ma trascurabile e relativo al breve periodo.Per quanto concerne il rischio di incidenti, per l’attività derivante dalla produzione di energia elettrica mediante l’uso della tecnologia fotovoltaica, i rischi per l’ambiente circostante sono gli stessi conseguenti agli impianti di produzione dell’energia elettrica ed il suo trasporto: malfunzionamenti della componentistica elettrica che potrebbero essere fonte di innesco per incendi. Tuttavia le tecnologie estremamente avanzate con le quali l’impianto sarà realizzato e l’installazione di tutti i dispositivi di protezione da guasti e malfunzionamenti dei componenti, rendono estremamente bassa la probabilità del verificarsi di inneschi di incendio.L’impianto sarà inoltre dotato di sistema di protezione dalle scariche atmosferiche come prescritto dalle norme CEI applicabili. Il rischio di incidenti si può quindi valutare come irrilevante.In fase di costruzione e di dismissione i rischi sono legati alla gestione del cantiere, che tuttavia non prevede particolari rischi oltre alla necessità di effettuare il montaggio dei pannelli e delle strutture a quote che possono arrivare sino a 3 metri dal piano di calpestio. Si ritiene anche in queste fasi che l’applicazione delle normative correnti di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori renda il rischio di incidenti scarsamente rilevante.

5.9 PaesaggioIl generatore fotovoltaico sarà installato a terra: in relazione alla topografia e all’antropizzazione del territorio l’inserimento nel contesto avverrà nel modo meno evidente possibile.Inoltre, stante la localizzazione dell’intervento, non si riscontrano interferenze con il patrimonio storico ed artistico locale.Il terreno è infatti visibile principalmente da Via Po, che rimane a Nord rispetto all’impianto. Non vi sono comunque altri punti di visuale dell’impianto, in particolare edifici di maggiore altezza. L’altezza massima delle strutture, come detto, raggiungerà i 3,3 metri, mentre il terreno, nella parte più visibile da via Po, risulta a una quota minore di circa tre metri.

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La realizzazione dell’opera all’interno di un’area destinata all’insediamento di Servizi Tecnologici già adeguatamente allestita sotto il profilo infrastrutturale, peraltro, potrebbe configurare generali presupposti di coerenza dell’intervento con il contesto paesaggistico-ambientale ed insediativo.Le caratteristiche strutturali e realizzative dell’impianto, inoltre, che prevedono l’installazione di manufatti amovibili di modesta dimensione, nonché di opere di fondazione scarsamente invasive, assicurano la possibilità di garantire un ottimale recupero delle aree sotto il profilo estetico-percettivo una volta che si sarà proceduto alla dismissione della centrale fotovoltaica.Le condizioni di futura visibilità dell’impianto sono rappresentate nelle fotosimulazioni di inserimento paesistico delle opere rispetto ad alcuni punti di vista, ritenuti maggiormente significativi ai fini della presente analisi.Malgrado, quindi, l’impianto abbia un impatto quasi trascurabile con riferimento al contesto e al suo inserimento, dal punto di vista culturale esso denota la necessità di trovare delle formule di tutela dell’ambiente, che non essendo una risorsa inesauribile deve essere difeso.Per quanto concerne il fenomeno dell’abbagliamento, vista l’inclinazione contenuta si può ritenere che in generale si consideri poco probabile un fenomeno di abbagliamento per gli impianti posizionati su suolo nudo.Inoltre la stessa tecnologia delle celle fotovoltaiche richiede che, aumentando il coefficiente di efficienza delle stesse, diminuisca ulteriormente la quantità di luce riflessa (riflettanza superficiale caratteristica del pannello), e conseguentemente la probabilità di abbagliamento.

5.10Mitigazione degli impatti5.10.1 Rumore, polveri e vibrazioniPer quanto riguarda la componente rumore, in fase di realizzazione e di dismissione dell’opera è previsto siano utilizzate attrezzature e macchinari per quanto possibile silenziati e le attività saranno svolte solo in orari diurni, con rispetto delle ore di riposo pomeridiane.

5.10.2 Produzione e gestione rifiutiIn fase di cantiere (costruzione e dismissione), i rifiuti generati, dovranno essere opportunamente separati a seconda della classe, come previsto dal D. Lgs. n. 152 del 03/04/06 e debitamente riciclati o inviati a impianti di smaltimento autorizzati; in particolare come già riferito, le terre eventuali di scavo potranno essere riutilizzate in cantiere come reinterri, mentre il legno degli imballaggi (cartoneria, pallets e bobine dei cavi elettrici) ed i materiali plastici (cellophane, reggette e sacchi) dovranno essere raccolti e destinati, ove possibile, a raccolta differenziata.

5.10.3 Salute pubblica Per quanto riguarda le emissioni elettromagnetiche generate dalle parti d’impianto che funzionano in MT si prevede l’utilizzo di apparecchiature e l’installazione di locali chiusi conformi alla normativa CEI. Per quanto concerne invece le emissioni elettromagnetiche generate dalle parti di cavidotto percorse da corrente in BT o MT, l’interramento degli stessi è stato progettato in modo che l’intensità del campo elettromagnetico generato sia sotto i valori soglia della normativa vigente.

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6 PIANO DI MONITORAGGIO

Data la tipologia di impianto, l’assenza di emissioni e stante la sostanziale assenza di impatti negativi, non sono state individuate attività di monitoraggio dell’impianto, con riferimento agli aspetti ambientali. Al termine della realizzazione dell’impianto saranno effettuate tutte le verifiche e i collaudi previsti dalla normativa atti ad accertare la conformità degli impianti, delle infrastrutture e dei manufatti realizzati.L’impianto fotovoltaico sarà invece dotato di impianto di monitoraggio e controllo in grado di acquisire le principali grandezze elettriche (potenze, energie, tensioni, ecc…) e con finalità di sorveglianza e sicurezza dell’impianto stesso. La produzione di energia elettrica dell’impianto sarà contabilizzata secondo quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

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7 CONCLUSIONI

La Conferenza di Servizi nella seduta del 23 settembre 2010, dopo aver preso in considerazione i diversi contributi dei soggetti coinvolti nel procedimento e constatata l’assenza di osservazioni in merito, si è espressa conclusivamente come di seguito: “valuta l’intervento ammissibile ed ambientalmente compatibile in virtù delle evidenti ragioni che sostengono la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e tenuto conto dei modesti impatti che l’opera avrà sul paesaggio, in virtù della vocazione già delineata per l'area d'intervento, facente parte del complesso della limitrofa stazione elettrica di Terna S.p.A.. Conseguentemente si esprime per una valutazione di impatto ambientale positiva considerando favorevolmente e facendo propri i contenuti del rapporto sull’impatto ambientale “settembre 2010” allegato alla nota di convocazione prot. n. 63052 del 31.08.2010, fermo restando l'ottemperanza delle prescrizioni contenute negli atti, di competenza delle diverse Amministrazioni coinvolte, ricompresi nel provvedimento VIA, di quelle contenute nel Rapporto di Impatto nonchè di quelle più sopra richiamate.

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Provincia di Piacenza

Servizio Affari generali, archivio e protocolloRelazione di Pubblicazione, trasmissione Capi Gruppo Consiliari

Delibera di Giunta N. 438 del 08/10/2010

Settore  Energia, gestione attività estrattive, tutela ambientale e faunistica ­ Protezione civile e Polizia 

Proposta n. 477/2010

Oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. LGS. N. 387/2003 E L. R. N. 26/2004. VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO   FOTOVOLTAICO   PER   LA   PRODUZIONE   DI   ENERGIA   ELETTRICA LOCALIZZATO IN COMUNE DI SARMATO ALL'INTERNO DELLA STAZIONE ELETTRICA LA CASELLA, PRESENTATO DALLA DITTA RETE RINNOVABILE S.R.L..

La deliberazione sopra indicata:viene oggi pubblicata all’Albo Pretorio per quindici giorni consecutivi (come da attestazione) ai sensi dell’art. 124 D. Lgs. 18.8.2000 n. 267 ed è stata trasmessa in elenco in data odierna ai Capigruppo Consiliari ai sensi art. 125 D. Lgs. 18.8.2000 N.267.

Piacenza li, 13/10/2010

Sottoscrittadal Dirigente del Servizio Affari Istituzionali

(PEVERI ORIELLA)con firma digitale

Provincia di Piacenza

Servizio Affari generali, archivio e protocolloCERTIFICATO DI ESECUTIVITA'

Delibera di Giunta N. 438 del 08/10/2010

Settore Energia, gestione attività estrattive, tutela ambientale e faunistica - Protezione civile e Polizia

Proposta n. 477/2010

Oggetto: D. LGS. N. 152/2006, L. R. N. 9/1999, D. LGS. N. 387/2003 E L. R. N. 26/2004. VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE E AUTORIZZAZIONE ALLA COSTRUZIONE ED ALL'ESERCIZIO DELL'IMPIANTO FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA LOCALIZZATO IN COMUNE DI SARMATO ALL'INTERNO DELLA STAZIONE ELETTRICA LA CASELLA, PRESENTATO DALLA DITTA RETE RINNOVABILE S.R.L..

La presente deliberazione è divenuta esecutiva ai sensi di Legge:decorsi 10 giorni dalla pubblicazione, ai sensi dell’art. 134, comma 4° del D. Lgs. 18.8.2000 N. 267.

Piacenza li, 02/11/2010

Sottoscrittadal Dirigente del Servizio Affari

Istituzionali

(PEVERI ORIELLA)con firma digitale