Venti di Guerra - comprensivogereschi.gov.it · nella vita di tutti i giorni: ... rivivere il clima...
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Expo Milano Mode giovanili
L’evasione fiscale è una delle principa-li piaghe della nostra società. Le tasse non pagate in Italia provocano carenze nella vita di tutti i giorni: sanità, scuola, infrastrutture. La lista Falcia-ni ha permesso di svelare i nomi di moltissimi evasori fiscali. Pag. 7
Un nuovo fenomeno criminale è venuto alla luce e ha avuto come sede operativa la capi-tale d’Italia. Un fitto intreccio di interessi economici che ha coinvolto politici, impren-ditori, cooperative e criminali di vecchia data. In alcuni casi lucrando anche su immigrati e rom. Pag. 4
Gentili Lettrici, gentili Lettori,
questo nuovo numero del nostro giornale esce dopo 4 mesi dal precedente e sarà eccezionalmente più corposo, con ben otto pagine.
Molti fatti sono successi in questi mesi purtroppo non tutti piacevoli. Il titolo che abbiamo dato è in effetti il peggiore che un giornale possa augurarsi, ma non poteva-mo ignorare una cronaca oramai giornaliera di conflitti in diverse parti del mondo. Una di queste, la Libia, è pericolosamente vicina al nostro paese ed è teatro oltre che di una sanguinosa guerra tra fazioni anche di un massiccio esodo di migranti che dal sud dell’Africa e dal Medio Oriente fuggono guerre, odio religioso e povertà. A Parigi poi l’uccisione di giornalisti colpe-voli di aver offeso l’Islam, sono stati barbaramente trucidati, così come dei clienti di un supermerca-to ebraico: non potevamo dedicare grande spazio a questi fatti terribi-li.
Oggetto di analisi saranno anche la situazione politica in Italia, con l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e la Riforma del Senato, la nuova forma di crimi-nalità organizzata di Roma e il grande evento dell’Expo finalmen-te in Italia, cui anche due nostre classi hanno partecipato.
Consueto spazio diamo a eventi della nostra scuola, come la visita della Guardia di Finanza, e un sondaggio sul perché gli alunni hanno scelto la nostra scuola.
Non trascuriamo nemmeno le mode che coinvolgono giovani (ma spesso sono seguite dai più gran-di), come quella dei pantaloni strappati e del piercing. Vedremo come funziona il nuovissimo Apple Watch che permette di avere un piccolo pc al polso e un ricordo di uno dei Ferrero, recentemente scomparso, e alla Nutella.
Un saluto affettuoso infine anche a Marco, tragicamente scomparso, che ricordiamo con tanto tanto affetto.
Numero 12 - Maggio 2015 Supplemento del Giornale d’Istituto “Il Giornale di Livia”
Mafia Capitale Lista Falciani
L’ingente flusso di immigrati che, fuggendo da molte guerre e aree di crisi di Africa e Medio Oriente, attraversano il Mediterraneo per approdare in Italia, ha provocato negli ultimi mesi una vera e propria crisi umanitaria a cui il nostro paese e l’Europa non sono riusciti a gestire in modo soddisfacente. Cerchiamo di capire questo difficile fenomeno con l’aiuto di dati e numeri. Pag. 4
Gli ultimi mesi hanno visto importanti novità nel
panorama politico italiano: le dimissioni, annuncia-
te da tempo di Giorgio Napolitano, la elezione di
Sergio Mattarella, che ha provocato la fine
dell’accordo Renzi-Berlusconi, l’approvazione della
Riforma del Senato che entrerà in vigore dopo un
referendum confermativo. Pag. 5
Politica Italiana
Il Giornale della Scuola Media “E. Fermi” - IC “Livia Gereschi”, Pontasserchio
Un evento epocale che permette di visitare in un solo luogo centiania di padiglioni di tutti i paesi del mondo. L’Expo universale che avrà luogo a Milano da maggio a ottobre sarà dedicato questa volta al Cibo e alla Nutrizione nel nostro pianeta. Pag. 6
La nostra consueta finestra sulle mode giovanili (e non solo!)sarà rivolta questa volta ai pantaloni “strappati”, a un particolare tipo di piercing, e al nuovissimo nato della Apple: l’Apple Watch. Pag. 8
Immigrazione
L’URLO DELLA GERESCHI
Venti di Guerra
Dopo l’attentato dell’11 settem-
bre 2001, molte parti del mon-
do sono state scosse da crisi
militari, attentati e vere e pro-
prie guerre che oltre a interessa-
re i paesi del Medio Oriente,
del l ’A s ia Mer id iona le e
dell’Africa, hanno coinvolto
direttamente e indirettamente
anche i paesi Occidentali.
L’attentato a Parigi del 7 genna-
io 2015 ha fatto ripiombare il
Vecchio Continente nella cupa
atmosfera vissuta ai primi anni
del Duemila, quando terroristi in
nome di una distorta fede isla-
mica hanno seminato morti e
feriti in Spagna e in Inghilterra.
Se allora il “nemico oscuro” aveva il nome di Al-Qaeda e Osama Bin Laden, che dall’Afghanistan espandeva il terrore in
tutto il mondo, oggi i nemici hanno il nome di ISIS e Al-Baghdadi.
Stessi “ideali” e stesse modalità nel seminare morte e terrore, ma sono le stesse anche le domande e i punti poco
chiari: chi permette loro di muoversi con questa facilità? Chi li finanzia? Chi li protegge politicamente e militarmente?
Come è stato possibile che in così pochi mesi eserciti non particolarmente attrezzati (non hanno caccia, droni, bombar-
dieri, flotte navali, carri armati) hanno potuto conquistare territori così vasti: dall’Iraq fino alla Libia?
Nello stesso tempo a est dell’Europa un’altra guerra civile semina morti e distruzione: l’Ucraina divisa in due sembra far
rivivere il clima da Guerra Fredda che sembrava ormai dimenticato. L’Europa per ora fa da paciere, ma domani?
Quanto preziosa è questa pace che dopo 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale stiamo faticosamente cer-
cando di mantenere.
Nelle pagine seguenti ripercorriamo gli ultimi mesi di “venti di guerra” che hanno sferzato Stati europei, africani, medio-
rientali e che non lasciano presagire nulla di buono, provocando anche migrazioni di massa di gente alla ricerca di una
vita migliore. L’augurio è che tutto possa risolversi pacificamente, che si capisca che gli interessi politici, economici e
militari non possono venire prima del diritto alla vita, alla pace e alla serenità socio-economica di intere popolazioni.
Numero 12 – Maggio 2015 7 gennaio 2015 - Attacco a Parigi Il 7 gennaio 2015 a Parigi c’è stato un vero
e proprio attacco terroristico con una terri-
bile sparatoria nella redazione di Charlie
Hebdo, cioè il più importante giornale
settimanale satirico della Francia. L’azione
criminale è stata una reazione a un articolo
in cui i redattori hanno mostrato il volto
(vietato dall’Islam) di Maometto e lo han-
no irriso (ved. Urlo della Gereschi n.
6/2013).
L’attacco ha causato la morte di 12 perso-
ne, inclusi 8 dipendenti del giornale
francese. Nella mattinata del 7 gen-
naio due persone, i fratelli Chérif e
Said Kouachi, hanno fatto irruzione
nella sede della pubblicazione, situa-
ta nell'11° arrondissement di Parigi,
iniziando a sparare con le armi auto-
matiche. Lo stesso giorno Amedy
Coulibaly ha ucciso alcuni clienti di
un negozio kosher (con prodotti con-
formi alla religione ebraica) e li ha
tenuti in ostaggio prima di essere
ucciso dalle forze speciali francesi
per altri non sarebbe stata presente.
Stessa sorte per i due fratelli che
sono stati raggiunti e uccisi in una
fabbrica di carta a Dammartin, nel nord di
Parigi. Coulibaly si era presentato come
l’assassino di una poliziotta di Montrouge e
aveva chiesto che fossero liberati i fratelli:
“Siamo coordinati”, ha dichiarato. Ancora
nessuna traccia della sua complice Hayat
Boumeddiene: secondo alcuni sarebbe riuscita
a fuggire, mentre la compagna di Coulibaly è
ancora ricercata dalle autorità francesi e si
pensa abbia trovato rifugio in Siria lo scorso 8
gennaio.
Alla fine quattro agenti sono rimasti feriti, quattro
ostaggi hanno perso la vita (già prima del blitz
della polizia) e altri quattro sono invece gravissimi.
I social network e i telegiornali hanno seguito
l’accaduto praticamente in diretta poco dopo
l’attentato a Charlie Hebdo, e sin da subito hanno
divulgato la frase “Je Suis Charlie”, che in francese
significa “io sono Charlie” proprio per dimostrare
vicinanza alle vittime delle due azioni terroristiche.
Il giorno 11 gennaio si è poi tenuta una grandissi-
ma manifestazione a Parigi cui hanno partecipato
circa 2 milioni di persone, tra cui molti
leader politici di tutto il mondo. .
Un nuovo numero del settimanale Charlie
Hebdo è uscito mercoledì 14 gennaio. La
copertina raffigurava il profeta Maometto
che piange e tiene in mano un cartello che
dice: “Je Suis Charlie”. Sopra l’immagine ci
sono le parole “Tout est pardonné” (“Tutto è
perdonato”). Il nuovo numero è stato stam-
pato in tre milioni di copie e tradotto in
arabo, italiano e inglese.
Libération ha ospitato nel frattempo nella
sua redazione di Parigi i giornalisti che non
sono rimasti uccisi nell’attentato di mercole-
dì 7 gennaio.
(E. Marazzotta, C. Tofanelli)
Libertà di stampa o rispetto delle religioni?
L’uccisione dei giornalisti di Charlie Hebdo ha aperto un’accesa discussione tra i sosteni-tori della libertà di stampa, che porta a e-sprimere ogni pensiero, e chi invece vuole il rispetto delle religioni, fatte di precise norme e rigidi divieti, come quello islamico di non mostrare il volto di Allah e Maometto.
Senza entrare nel merito di queste due posi-zioni, dopo un avvenimento così tragico, vogliamo approfondire il diritto a informare da parte della stampa in maniera libera, diritto che ha acquisito una sua rilevanza a partire dal periodo illuminista e delle rivolu-zioni che ne sono seguite.
La libertà di stampa è una delle garanzie che ogni Stato di diritto, assieme agli organi d'informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire
ai cittadini e alle lo-
ro associazioni. Il diritto di libera stam-pa comprende anche i membri del-le agenzie di giornalismo, con le loro pubblicazioni, e si estende al diritto all'accesso ed alla raccolta d'informazio-ni.
In Italia la libertà di stampa è sancita dall'Art. 21 della Costituzione. Anche come paese integrante dell'Unione euro-pea l'Italia si impegna a rispettare il principio della libertà di stampa come sancito nella Carta dei diritti fonda-mentali dell'Unione.
In paesi come Regno Unito, Irlanda, Australia e Canada, la libertà di stampa viene efficacemente rispettata. Ne-gli Stati di diritto, il principio di libertà di stampa implica che tutte le persone
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debbano avere il diritto di esprimersi tramite lo scritto o qualsiasi altro modo di espressione delle opinioni personali.
I primi provvedimenti a favore della libertà di stampa in Italia si ebbero tra il 1847 e il 1848. Tali misure ebbero l'effetto di limitare la censura preventiva sulla stampa. In particolare, lo Statuto Albertino e il successivo Editto sulla stampa di Carlo Alberto di Savoia furono la base della legislazione sulla libertà di stampa nel Re-gno d'Italia. Due organizzazioni non governati-ve (ONG) molto note nel mondo, Reporter Senza Frontiere e Freedom House, stilano ogni anno una classifica delle nazioni in termini della libertà di stampa. Entrambe utilizzano criteri propri.
Reporter senza frontiere invia un sondaggio ai giornalisti che sono membri di organizzazioni ad essa affiliate, oltre che a specialisti quali ricerca-tori, giuristi e attivisti per i diritti umani. Il son-daggio pone domande su eventuali attacchi ai giornalisti e ai media, su cause indirette di pres-sioni contro la libertà di stampa, come quelle fatte sui giornalisti da gruppi non governativi. Reporter Senza Frontiere considera anche il nu-mero di giornalisti uccisi, espulsi o aggrediti in qualsiasi modo, e l'esistenza di un monopolio di stato nella TV e nella radio, e registra anche la possibile esistenza di casi di censura ed auto-censura nei media, per giungere ad una valuta-zione dell'indipendenza complessiva dei media nei vari paesi e delle difficoltà che i giornalisti stranieri possono affrontare. Freedom House con-fronta la legislazione di un Paese (il livello di libertà di stampa "teorico"), con l'ambiente poli-tico ed economico reale, per determinare se esi-stano rapporti di dipendenza tra i giornalisti e il potere.
(F. Dini, L. Montagnani)
Numero 12 – Maggio 2015
La barbarie dell’Isis distrugge storia e cultura A partire dal febbraio 2015 l’Isis ha cominciato
a distruggere il patrimonio storico-archeologico
dell’Iraq, risalente all’epoca mesopotamica.
Prima Mosul, poi Ninive, Nimrud e Hatra. Ha
distrutto il Museo di Mosul con statue e basso-
rilievi antichissimi; le antiche mura di Ninive
risalenti a quasi 3 mila anni fa. Distrutte, spac-
cate lanciandole a terra o a martellate. E' lo
scempio visibile nell'ultimo video reso noto
dall'Isis e realizzato pochi giorni da Mosul. Un
video che mostra una decina di miliziani del
Califfo nel museo della cittadina siriana di-
struggere tutte le opere che vi erano custodite
alcune delle quali dal valore inestimabile.
L’Isis segue una dottrina fondamentalista
sunnita secondo la quale è vietata qualsiasi
riproduzione di esseri umani o animali, tanto
più se raffigurazioni di dei. “Queste rovine
dietro di me, sono quelle di idoli e statue che le
popolazioni del passato usavano per un culto
diverso da Allah”, dichiara un jihadista con
alle spalle un grande bassorilievo di un cavallo.
“Il Profeta Maometto ha tirato giù con le sue
mani gli idoli quando è andato alla Mecca. Il
nostro Profeta ci ha ordinato di distruggere gli
idoli e i compagni del Profeta lo hanno fatto
quando hanno conquistato dei Paesi – afferma
il miliziano – Quando Dio ci ordina di rimuo-
verli e distruggerli, per noi diventa semplice e
non ci interessa che il loro valore sia di milioni
di dollari”.
L’Isis distrugge Nimrud, fondata dal re Salma-
nesser nel XIII sec. A.C. e scelta come capitale
dell'impero assiro da Assurbanipal II (668-631
a.C.) arrivando ad avere 100.000 abitanti. La
distruzione dell'antica capitale assira Nimrud
da parte dei militanti dell'Isis “costituisce un
crimine di guerra”. Lo ha detto la direttrice
generale dell'Unesco, Irina Bokova, che fa
“appello a tutti i responsabili politici e religiosi
della regione a sollevarsi contro questa barba-
rie”.
L'Isis considera le statue di Nimrud “falsi ido-
li”. Secondo il governo iracheno, i camion po-
trebbero essere stati usati dai miliziani anche
per portar via i reperti. Impossibile comunque,
almeno finora, misurare l'entità del danno.
Molti artefatti erano stati già portati nei musei
di Baghdad, ma altri rimanevano sul posto; e
anche se alcuni erano solo repliche, altri erano
di inestimabile valore. Secondo un esponente
della comunità assiro-cristiana, Yonadam Kan-
na, la distruzione di Nimrud potrebbe anche
essere stato il tentativo di coprire il fatto che i
miliziani avevano già saccheggiato il sito e
trafugato i reperti. Dopo il museo di Mosul e le
rovine dell’antica capitale assira Nimrud, l’Isis
ha cominciato a distruggere anche i resti di
Hatra (nella foto), importan-
te centro economico e cultu-
rale durante il regno dei Par-
ti (II-I sec. a.C.), famosa
anche ai cinefili perché vi fu
girata la parte iniziale de
L’esorcista. Prima di comin-
ciare a picconare i resti di
Hatra, i jihadisti hanno a-
sportato le monete d’oro e
d’argento che erano custodite
presso il museo locale.
(S. Bognanni, L. Montagnani)
La guerra dell'Ucraina orientale o guerra del
Donbass, inizialmente indicata come rivol-
ta (o crisi) dell'Ucraina orientale, è un conflitto
in corso che ha avuto inizio il 6 aprile 2014,
quando alcuni manifestanti armati, secondo le
testimonianze, si sono impadroniti di alcuni
palazzi governativi dell'Ucraina orientale, ossia
nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Kharkiv.
Sono state due le repubbliche che si sono procla-
mate indipendenti: la Repubblica Popolare di
Donetsk e la Repubblica Popolare di Lugansk.
l'11 maggio 2014 i separatisti chiesero un refe-
rendum riguardo allo status delle loro regioni
all'interno dell'Ucraina. Tra il 22 e il 25 agosto,
l'artiglieria russa, il suo personale e un convoglio
umanitario sono stati segnalati da ufficiali del-
la NATO per aver attraversato il confine in
territorio ucraino, senza il permesso del governo
locale.
Il Capo del servizio di sicurezza dell'Ucraina
Valentyn Nalyvajčenko ha detto che gli eventi
del 22 agosto sono stati una "invasione diretta
da parte della Russia in Ucraina" ma diversi
analisti, oltre alla stessa dirigenza russa, sono
restii a definire la Federazione Russa come parte
del conflitto.
Dal 15 febbraio è in vigore un cessate il fuoco, in
attesa di raggiungere una tregua completa. Il
presidente russo dice che è stato concordato
anche il ritiro delle armi pesanti dalla linea del
fronte del conflitto.
Ma la strada per la pace è ancora lunga, anche se
Francois Hollande e Angela Merkel, mediatori
principali fra le varie parti in causa, hanno con-
fermato che è stato raggiunto un accordo globa-
le sul cessate il fuoco e un accordo politico sulla
crisi in Ucraina. Intanto gli stati della UE han-
no imposto un embargo economico alla Russia,
proprio a causa del suo intervento nel conflitto
ucraino, con conseguente blocco delle esporta-
zioni di molti beni italiani e rilevanti danni
economici. (M. Giaconi)
Isis
Pagina 3
La minaccia si è diffusa nell’estate del 2014,
dopo 4 anni di guerra civile in Siria. Un numeroso
gruppo di jihadisti, musulmani più estremisti
disposti alla Guerra Santa (jihad= “lotta, sforzo”,
in arabo) pur di avere un’applicazione molto rigida
della legge coranica. ha attaccato popolazioni cri-
stiane in Iraq e Siria, uccidendo coloro che non
volevano convertirsi o pagare una salatissima tassa
(circa € 40 al giorno, che in una tale situazione di
povertà sono oro colato) e catturando giornalisti e
volontari occidentali. Questi combattenti hanno
progressivamente preso il controllo di una parte
della Siria e del nord dell’Iraq e hanno dato a
questo territorio il nome di ISIS, cioè Stato Isla-
mico dell’Iraq e della Siria (è in realtà la traduzio-
ne inglese dell’acronimo DAIŠ, che in arabo ha lo
stesso significato), guidato dall’autoproclamatosi
Califfo al-Baghdadi.
In Occidente questo “stato” (non riconosciuto da
nessun altro nel mondo) è diventato tristemente
famoso dopo le decapitazioni di vari giornalisti
(britannici, americani e giapponesi), riprese con
moderne camere e postate su vari social di
internet, e per vari video, molto ben realizzati, in
cui si minacciano i Presidenti occidentali, come
quello inglese Cameron e quello americano Oba-
ma. Ha poi minacciato gli stati dell’ UE e addirit-
tura di fare un attacco con il virus Ebola. L’UE,
gli USA, alcuni stati della NATO e della Lega
Araba hanno perciò creato una coalizione, ope-
rando attacchi diretti o fornendo armi ai Curdi
iracheni, che con efficacia hanno difeso i propri
territori dall’Isis. L’esercito di questi è comun-
que molto ben armato, grazie al supporto di
vari stati arabi sia grazie ai proventi del traffi-
co di droghe, della vendita del petrolio estratto
dai pozzi sotto il proprio controllo e grazie ai
riscatti di vari giornalisti rilasciati.
Dall’autunno del 2014 molti guerriglieri islami-
sti della Libia si sono alleati con l’Isis e hanno
conquistato molte città dello stato nord-
africano, dilaniato da diversi anni da una san-
guinosa guerra civile fra diverse fazioni,
all’indomani della morte di Gheddafi (ottobre
2011). E ora minacciano gli stati vicini come
l’Egitto, la Tunisia e soprattutto gli stati euro-
pei, tra cui l’Italia. Sembra che si stia anche
arricchendo con il trasporto illegale di migranti
sui barconi che attraversano il Mediterraneo.
Si comincia a pensare a un attacco militare, ma
c’è il rischio di ripetere però le esperienze nega-
tive di Afghanistan e Vietnam, e le stesse
drammatiche conseguenze.
(M. Marranini)
Crisi in Ucraina
Numero 12– Maggio 2015
La Riforma del Senato
La riforma istituzionale propo-
sta dal Patto del Nazareno (così
viene chiamato l’accordo tra
Renzi del PD e Berlusconi di FI)
cambierà dopo 70 anni l’assetto
della Repubblica Italiana. Ecco
i punti principali della riforma:
1 - Ci sarà un’unica Assemblea
legislativa, la Camera, che sarà
anche l’unica a votare la fiducia
al governo. I deputati rimango-
no 630 e verranno eletti a suffra-
gio universale, come oggi.
2 - Il Senato della Repubblica
manterrà questo nome, ma sarà
composto da 95 eletti dai Consi-
gli Regionali, più cinque nomi-
nati dal Capo dello Stato che
resteranno in carica per 7 anni.
3 - Il Senato avrà competenza
legislativa piena solo sulle rifor-
me costituzionali e le leggi costi-
tuzionali e potrà chiedere alla
Camera la modifica delle leggi
ordinarie, ma
Montecitorio (il
“Mafia Capitale”, anche
conosciuta come “Cupola
Romana”, è il nome che i
giornalisti e la magistra-
tura ha dato a una del-
le organizzazioni crimina-
li di stampo mafioso
politico imprenditoriale,
che operava a Roma
dal 2000 circa. Le radici di
questa organizzazione si
trovano a partire dalle
rapine dei Nuclei Armati
Rivoluzionari negli anni
ottanta, e successivamen-
te nella banda della Ma-
gliana. Mafia capitale nel 2014 è stata
oggetto dell'operazione Mondo di
Mezzo, che ha posto fine alla sua
attività mafiose.
Il Mondo di Mezzo è un gruppo illeci-
to evoluto, che ha un passato crimi-
nale di alcuni dei suoi più significativi
esponenti che ha portato all'arresto
di almeno 37 persone, tra le quali
Massimo Carminati, ex terrorista
dei Nuclei Armati Rivoluzionari
e criminale comune affiliato
all'organizzazione Banda della
Magliana. L'indagine vede inol-
tre, tra gli indagati più popolari,
l'ex sindaco di Roma, Gianni
Alemanno. Quella che si ha di fronte
è una organizzazione criminale molto
pericolosa che Massimo Carminati,
opera, soprattutto, in un mondo di
mezzo, un luogo dove, per effetto
della potenza e dell'autorevolezza di
Mafia Capitale, si realizzano azioni
criminali e si compone equilibri illeci-
nome del Palazzo sede della
Camera) potrà non tener conto
della richiesta. Su una serie di
leggi che riguardano il rapporto
tra Stato e Regioni, la Camera
potrà non dar seguito alle ri-
chieste del Senato solo respin-
gendole a maggioranza assolu-
ta.
4 - I 95 senatori saranno ripar-
titi tra le regioni sulla base del
loro peso demografico. I Consi-
gli Regionali eleggeranno con
metodo proporzionale i senato-
ri tra i propri componenti; uno
per ciascuna Regione dovrà
essere un sindaco.
5 - I nuovi senatori godranno
delle stesse tutele dei deputati.
Non potranno essere arrestati o
sottoposti a intercettazione
senza l’autorizzazione del Sena-
to.
6 - Sono riportate allo Stato
alcune competenze come ener-
gia, infrastrutture strategiche e
grandi reti di trasporto e su
proposta del governo, la Ca-
mera potrà approvare leggi
nei campi di competenza delle
Regioni, «quando lo richieda
la tutela dell’unità giuridica o
economica della Repubblica,
ovvero la tutela dell’interesse
nazionale».
7 - Cinque dei 15 giudici costi-
tuzionali saranno eletti dal
Parlamento: 3 dalla Camera e
2 dal Senato.
8 - Per i referendum serviran-
no 800.000 firme. Dopo le
prime 400.000 la Corte costi-
tuzionale darà un parere pre-
ventivo di ammissibilità. Po-
tranno riguardare o intere
leggi o una parte purché que-
sta abbia un valore normativo
autonomo.
9 - Salgono da 50.000 a
250.000 le firme necessarie per
presentare un ddl di iniziativa
popolare. Però i regolamenti
della Camera dovranno indica-
re tempi precisi di esame,
clausola che oggi non esiste.
10 - Viene introdotto il ricorso
preventivo sulle leggi elettora-
li alla Corte costituzionale su
richiesta di un quarto dei
componenti della Camera. Tra
le norme provvisorie c’è anche
la possibilità di ricorso preven-
tivo già in questa legislatura
per le leggi elettorali (es. Itali-
cum) che verranno approvate
dal Parlamento.
(M. Giaconi)
Mafia Capitale
Pagina 4
Giorgio Napolitano non è più presidente
della Repubblica. Dopo quasi 9 anni il capo
dello Stato ha lasciato l’incarico al Quirina-
le che aveva assunto per la prima volta
nel 2006 e che aveva di nuovo accettato 7
anni dopo su richieste di tutti i partiti tranne
il M5S. Il presidente ha firmato l’atto di
dimissioni, ampiamente annunciate prima
dai giornali e poi dallo stesso capo dello Sta-
to durante il discorso di fine anno. Lo Stato
si è messo subito in atto per l’elezione del
nuovo presidente. Tra il 29 e il 31 Gennaio
2015 si è svolta l’elezione, questa è stata la
tredicesima elezione del Capo dello Stato, Al
quarto scrutinio Sergio Mattarella è stato
eletto Presidente della Repubblica. Il presi-
dente è stato eletto con 665 voti. Il 3 febbra-
io il neo-presidente si è insediato ufficialmen-
te al Quirinale con il suo nuovo incarico
presidenziale. (F. Dini)
ti tra il mondo di sopra, costituito da impren-
ditoria e istituzioni, e il mondo di sotto, fatto
di batterie da trafficanti di droga, gruppi che
agiscono in modo illegale con l'uso delle armi.
La Mafia Capitale è una forza d'intimidazione
che non ha un territorio fisico, istituzionale o
sociale privilegiato, ma che viene immediata-
mente percepita e subìta da chiunque s'im-
batta in essa.
I metodi che Mafia Capitale usa sono il traffi-
co di cocaina, traffico d’armi, estorsione e
usura, reinvestimento del capitale e la corru-
zione.
Il metodo mafioso utilizzato è quello di inti-
midire quando necessario, con la violenza e
con minacce di morte nei confronti degli
interlocutori, che non si piegano ai voleri e
all'omertà che i delinquenti impongono. Il
fine è quello di acquisire in modo diretto o
indiretto la gestione o comunque il controllo
di attività economiche, di concessioni, di
autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o di
realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o
per altri ovvero al fine di impedire od ostaco-
lare il libero esercizio del voto o di procurare
voti a sé o ad altri in occasione di consultazio-
ni elettorali. (G.P. Locateli)
Il nuovo Presidente della Repubblica
Numero 12– Maggio 2015 Immigrazione: fenomeno da capire L’immigrazione è un fenomeno più che mai
attuale, con decine di sbarchi all’anno di bar-
coni provenienti dal Nord Africa pieni di mi-
granti che fuggono da zone di guerra o da
situazioni di estrema povertà.
Ma che cos’è l’immigrazione?
Il vocabolario la presenta così: “l’insediamento
di uomini in paesi diversi da quello in cui sono
nati, per cause naturali o politiche”. Può inoltre
essere esterna o interna, come accadde in Ita-
lia dal Sud al Nord.
Analizziamo ora i dati Istat sulle entrate
nell’ultimo anno (2014) di cittadini extra-
comunitari: il primo paese è il Marocco, con
25.400 richieste, di cui 15 mila circa per
motivi familiari, a testimoniare che si è in
una fase avanzata in cui il capo famiglia si è
stabilito fermamente in Italia e la famiglia
lo raggiunge. 10 mila sono gli ingressi per
motivi di lavoro, mentre le richieste di asilo
politico non raggiungono le 150. Segue la
Cina, con dati simili anche se minori (20.000
totali) e l’Albania, con moltissime richieste
per persecuzione religiosa (3.000). Settimo è
il successivo paese africano, l’Egitto, con
molte richieste per lavoro. Gli altri paesi
nella top 10 sono: l’India, 4°, l’Ucraina, il Ban-
gladesh, Gli USA (ci sono più entrate
dall’America che dall’Egitto), 8° il Pakistan, 9°
il Senegal, altro paese estremamente povero, e
infine le Filippine.
Si pensa poi che gli immigrati restino in Italia,
ma questo pensiero è sbagliato, in quanto i
migranti raggiungono molto spesso i propri
parenti nel Nord Europa, ed è per questo che la
frontiera italiana è la frontiera di tutta
l’Europa, in quanto il problema coinvolge an-
che i paesi del Nord. Infatti se confrontiamo i
con i dati in entrata con quelli in uscita si nota
che gli stranieri sono in calo del 14%, emigrati
verso gli altri paesi, mentre si ha addirittura
un’emigrazione fortissima di italiani, verso
UK, Germania, Svizzera e Francia.
Pensiamo ad un'altra caratteristica clou
dell’immigrazione: il viaggio.
Si sa infatti che i migranti partono dal Nord
Africa verso le isole più a sud dell’Italia, Lam-
pedusa e Lampione, in barconi stracarichi di
persone. Si sa anche che il viaggio ha un costo,
e non è basso: da 1000 a 10000 dollari.
Fa ridere una vicenda: il 19 Ottobre due
clandestini siriani sono andati in crociera
verso Bari in prima classe perché costava
meno del barcone! Ciò ci fa capire il costo
immenso del viaggio, senza contare che si
rischia di morire nel viaggio di fame o sete,
affogare oppure essere uccisi in una sparato-
ria con una motovedetta libica o maltese.
Bisogna anche pensare che gli immigrati
provengono da posti molto distanti e intra-
prendono viaggi disperati rischiando di mo-
rire in qualche frontiera, essere derubati,
violentati o molto altro.
(M. Marranini)
La strage degli 800
Tra la notte del 18 e il 19 aprile 2015, sulle coste
siciliane sono naufragati più di 800 emigrati tra
donne, uomini e bambini, dichiarato anche dall’
ONU, forse provenienti dalla Libia. Secondo la
procura di Catania che ha raccolto la testimo-
nianza dei sopravvissuti, il naufragio al largo
della Libia è stato provocato da una manovra
sbagliata che ha provocato una urto tra il pe-
schereccio che trasportava i migranti e un
mercantile che si era avvicinato per prestare
aiuto. Il peschereccio a quest’ urto si è capo-
volto facendo cadere tutte le persone che ne
erano a bordo. All’ accaduto sono sopravvis-
sute solo 28 persone, tra cui uno delle persone
che manovrava il peschereccio durante l’
accaduto, il cui sono state portate al porto di
Catania; mentre sono 24 i corpi ritrovati in
mare portati a Malta. Secondo un sopravvis-
suto ricoverato in ospedale, i migranti erano
950 tra cui 50 bambini. I sopravvissuti rac-
contano che per non annegare si sono aggrap-
pati ai morti. Per l’ accaduto hanno riaperto
l’operazione
“Mare Nostrum”,
navi da soccorso
per salvare gli
immigrati.
Nelle settimane
successive il Con-
siglio europeo a
messo in agenda
come prioritaria
la questione di
questa emigrazio-
ne inumana a
senza fine di gen-
te che fugge da
guerra, povertà,
fame e sottosviluppo verso l’Europa.
Insieme ad azioni militari tese a impedire che le
barche di migranti partano dalle coste libiche, si
è anche deciso che questi siano ugualmente
distribuiti nei vari paesi europei in base a vari
parametri e non solo concentrati in Italia, Gre-
cia e pochi altri paesi europei.
(E. Marazzotta, C. Tofanelli e M. Giaconi)
Il 24 marzo scorso un ex alunno della
nostra scuola media, Marco Nencetti, ci
ha lasciato. La notizia terribile della
sua marte ha lasciato nello sconforto
familiari, amici, professori e anche sem-
plici conoscenti.
Marco era una ragazzo dolce e sensibile
che ha lasciato un bellissimo ricordo
nella nostra scuola dove ha conseguito
la licenza media appena l’anno scorso.
Marco stava frequentando l’ITI di Pi-
sa.
Il funerale si è tenuto giovedì 26 marzo
nella chiesa di Arena Metato dove si
sono presentati davvero in tantissimi.
Il nostro Giornale esprime il suo più
sincero cordoglio alla famiglia e ricorda
con tanto affetto Marco.
(La Redazione)
Ciao Marco
Numero 12 - Maggio 2015 Expo Milano 2015 Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che
l’Italia ospiterà dal primo maggio al 31 ottobre
2015 e sarà il più grande evento mai realizzato
sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi
Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i
Paesi esibiranno il meglio delle proprie tecnologie
per riuscire a garantire cibo sano e sufficiente per
tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi
equilibri. Sarà disposta su un’area espositiva di
1,1 milioni di metri quadri. Saranno presenti più
di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali e
oltre 20 milioni di visitatori attesi. Expo Milano
2015 offrirà a tutti la possibi-
lità di conoscere e assaggiare i
migliori piatti del mondo e
scoprire le eccellenze della
tradizione di ogni Paese. Per
la durata della manifestazio-
ne, sia la città di Milano sia il
Sito Espositivo saranno ani-
mati da eventi artistici e
musicali, convegni, spettaco-
li, laboratori creativi e mo-
stre.
Il tema scelto per l'Esposizio-
ne Universale di Milano 2015
è “Nutrire il pianeta, energia
per la vita”. Saranno chiama-
te in causa la cultura, le tradizioni e la creatività
legati al settore dell'alimentazione e del cibo.
Gli obbiettivi di Expo 2015 sono:
- rafforzare la qualità e la sicurezza
dell’alimentazione, cioè di avere cibo a sufficienza
per vivere;
- assicurare un’alimentazione sana e di qualità a
tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la
sete, la mortalità infantile e malnutrizione;
- prevenire le malattie sociali della nostra epoca,
dall'obesità ai tumori alle epidemie più diffuse;
- innovare con la tecnologia e l’intera filiera ali-
mentare, per migliorare le caratteristiche nutriti-
ve dei prodotti e la loro conservazione;
- valorizzare la conoscenza delle tradizioni come
elementi culturali ed etnici,
- preservare la bio-diversità
- rispettare l’ambiente e tutelare la qualità e del
cibo,
- individuare strumenti migliori di controllo e di
innovazione per garantire la disponibilità di cibo
nutriente e sano e di acqua potabile e per
l’irrigazione e assicurare nuove fonti alimentari
nelle aree del mondo dove l'agricoltura non è
sviluppata o è minaccia-
ta dalla desertificazione
dei terreni e delle fore-
ste, delle siccità e dalle
carestie.
Alla fine dell’evento
verrà proposta all’ONU
La Carta di Milano che
riassume tutti questi
punti principali e che
può essere firmata da
tutti o all’Expo o presso
il sito http://
carta.milano.it.
(G. P. Locateli, F. Dini)
Il 13 maggio le classi 3° A e
3° C della scuola Media si
sono recate con il pullman a
Milano per visitare l’EXPO,
Milano e i luoghi manzoniani.
L’Expo (ved. articolo prece-
dente) è stata la nostra prima
destinazione. Appena entrati
abbiamo visto l’ albero della
vita. Dopo ci siamo diretti verso il padiglione
dell’Egitto e quello dell’Austria.
Date le grandezze dell’EXPO, ci siamo divisi in
quattro gruppi e abbiamo visitato nel complesso i
padiglioni di Germania, Brasile, Svizzera, Malesia,
Colombia, Cina, Giappone, USA, Marocco, Messi-
co, Israele, Inghilterra, Nepal, Vietnam, Italia e
Algeria. Ve ne riportiamo solo alcuni in questo
articolo, che ci sono particolarmente piaciuti.
Il padiglione della Germania ha presentato al suo
interno varie attività interattive, un orto e uno
spettacolo musicale .
Il padiglione del Brasile presenta una rete la quale
va attraversata per poter raggiungere un piccolo
museo dove erano esposti varie piante brasiliane.
Il padiglione della Svizzera presenta 4 piani dove
Gita a Milano: non soloExpo erano disposti vari scatolo-
ni dove c’erano: sale, ac-
qua, rondelle di mela e
caffè. Si poteva prendere
tutto ma con parsimonia
dato che gli oggetti negli
scatoloni sarebbero dovuti
bastare fino alla fine
dell’evento.
Il padiglione della Malesia era un percorso che
iniziava con la proiezione di un filmato in una
stanza circolare che da l’impressione di essere in
Malesia, il percorso continuava con la riproduzio-
ne della Malesia con alberi e cascate.
Nei giorni successivi abbiamo poi visitato i luoghi
che hanno ispirato Manzoni nella scrittura de I
Promessi Sposi e che erano legati alla sua vita.
Abbiamo pernottato infatti vicino al Lago di Co-
mo (anche perché alloggi a Milano erano pressoché
introvabili o molto molto costosi!). Infine abbia-
mo visitato il bellissimo Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia, che non poteva non
essere dedicato a Leonardo da Vinci, il Castello
Sforzesco e Piazza del Duomo. Una gita indimen-
ticabile! (G.P. Locatelli, F. Dini, L. Monta-
Terremoto in Nepal Il 25 aprile 2015 uno spaventoso terremo-
to del grado 7,8 della scal Richter ha
colpito il Nepal causando circa 8.000
morti, innumerevoli feriti e centinaia di
migliaia dis follati.
Il sisma ha colpito oltre al Nepal le zone
himalayane di India, Cina, Bangladesh e
Pakistan.
Si tratta dell'evento sismico più violento
che abbia colpito quest'area dopo il 1934,
quando un terremoto di magnitudo 8
provocò la morte di circa 10 600 persone.
La torre Dharahara e molti edifici della
capitale Katmandu sono andati distrutti.
Un’altra scossa di grado intenso, circa 7,3
dellas cala Richter, si è ripetuta il 12
maggio, facendo crollare altri edifici e
provocando altri 20 vittime.
Sono morti anche 4 italiani morti sotto
una frana provocato nell’Everest dal
sisma.
Il Nepal si trova proprio nella congiun-
zione tra la placca tettonica euroasiati-
ca e la placca tettonica indiana, che ve-
nendo a contatto hanno provocato il
sollevamento della catena montuosa
himalayana, la più alta del mondo.
(C. Castellani, E. Colombani e Redazione)
Mercoledì 4
marzo, la
Guardia di
Finanza di
Pisa è
venuta
nella nostra
scuola a
spiegarci
come funziona il loro lavoro. Ci hanno mostrato dei
video sul loro lavoro, in cui spiegano come investiga-
no su droga, falsi invalidi, falsificazione di denaro,
evasione fiscale (abbiamo visto anche un video di
Crozza).
Poi siamo scesi giù nell’atrio e hanno fatto una dimo-
strazione col cane antidroga, in cui si è simulata
l’individuazione di una pallina contenente della dro-
ga. Il cane, un pastore tedesco, addestrato sin da
piccolo era bravissimo e ha eseguito alla perfezione
tutti i compiti impartiti dall’addestratore.
Visita della Guardia di Finanza
Una vera transumanza dall’Italia
alla Svizzera. La «lista Falciani», dal
nome dell’ex funzionario del gruppo
bancario svizzero HBSC, ha tolto il
velo sull’elenco segreto dei 100 mila
clienti provenienti da 200 Paesi di-
versi che hanno depositato i loro
amati «risparmi» nella filiale di Gine-
vra della grande banca inglese. La
situazione risale al 2007. La Guardia
di Finanza ha esaminato 5.439 nomi-
nativi. Alcuni (1.264) hanno sfrutta-
to lo scudo fiscale (un provvedimento
che permette di far rientrare i soldi in
Italia dall’estero, ma pagando meno
tasse) per riportare circa 1 miliardo e
700 milioni di euro in Italia. Sono
101 gli evasori scoperti.
“Per fare qualcosa bisogna cambiare
le leggi, ma le leggi italiane finora
non cambiano nulla”. Così Hervè
Falciani in un’intervista a Radio
Capital sottolineando che «il segreto
bancario non è finito, né in Svizzera
Evasione Fiscale - La Lista “Falciani”
Pagina 7
né in Italia». Quando si guarda da
vicino la politica fiscale si vede la
cosa più ingiusta da immagina-
re, pagano i soliti anche per quelli
che non vogliono pagare».
Il caso della cuoca di Briatore, che a
sua insaputa aveva un conto con
quasi 40 milioni di euro intestati a
lei, è un esempio fenomenale. Flavio
Briatore dovrà ora spiegare come
mai la sua ex cuoca abbia aperto un
conto in banca nella famigerata
banca svizzera HBSC. Quella delle
banche è una potenza strana che si
esprime senza un serio lavoro di
controllo e l’assenza di controlli
permette tutto.
Nella lista Falciani figurano anche
altri personaggi famosi, italiani e
internazionali: Giuseppe Recchi, ex
presidente di Eni, i cantanti Phil
Collins e Gino Paoli, Lo stilista
Velentino, i piloti Alonso e Valenti-
no Rossi, il parlamentare PD Civati,
e poi monarchi arabi, calciatori,
politici di vari paesi, finanzieri e
imprenditori vari.
(M. Giaconi) La certificazione energetica delle
classi energetiche prevede una
sezione per la classe di isolamento
termico ed una per la qualità
dell’impiantistica ad alta efficien-
za.
La certificazione contribuisce a
rivalutarne l’immagine e ad incre-
mentarne il valore di mercato.
Ottenuta la certificazione, viene
rilasciata la targhetta energetica
da esporre sulla facciata degli
edifici a basso consumo energetico
in classe B, A.
Per quanto riguarda l'Italia, con
la certificazione energetica degli
edifici, si intende il processo di
produzione di un documento atte-
stante la prestazione energetica ed
eventualmente alcuni parametri
energetici caratteristici dell'edifi-
cio. Questo documento prendeva
inizialmente il nome di “attestato
di certificazione energetica o di
rendimento energetico dell'edifi-
cio” e permette di stabilire criteri,
condizioni e modalità per miglio-
rare le prestazioni energetiche
degli edifici.
(S. Albanese, G. Alì).
Numero 12 - Maggio 2015
Sondaggio: perché avete scelto la Scuola Media Fermi?
Sondaggio condotto da C. Castellani, S. Puschi, E. Colombani su un campione di 259 alunni della Scuola Media di Pontasserchio.
Certificazione Energetica degli edifici
Per seguire un amico/un'amica
34%
Per scelta dei genitori
18%
Per la vicinanza a casa36%
Perché è una scuola con professori validi
12%
Per seguire un amico/un'amica
Per scelta dei genitori
Per la vicinanza a casa
Perché è una scuola con professori validi
L’apparenza inganna…
Lo ha trascinato per una cinquantina di
metri. Lui, l’ispettore della polizia munici-
pale, incastrato tra la portiera del furgone
e il montante. L’altro, il guidatore, sguar-
do dritto davanti a sé, con il piede
sull’acceleratore in una corsa con slalom
tra passanti alle 11 di una
domenica mattina di aprile in
Corso Italia a Pisa.
Una fuga da film che si è
conclusa con un vigile urbano
sbattuto a terra e finito
all’ospedale con un trauma
cranico e il conducente del
furgone denunciato per resi-
stenza, violenza e lesioni aggravate a
pubblico ufficiale. La polizia municipale
ha impiegato pochi minuti per scoprire chi
era: non un rom, non un extracomunitario,
non un abituale delinquente, come molti si
erano affrettati a dire nella concitazione
dei primi minuti.
Si tratta di un imprendi-
tori e e per di più consi-
gliere comunale del
comune di Cascina, tale
A.R. 45 anni. In Corso
Italia ha il suo studio di
geometra e i mobili che
stava caricando sul
furgone provenivano da quelle stanze.
Sono le 10,54 quando la telecamera della
videosorveglianza comunale collocata in
piazza del Carmine immortala la scena. Il
furgone, fermo nei pressi del negozio Zara,
è rivolto verso piazza Vittorio Emanuele
II. L’ispettore Luigi Tamburri, 56 anni, si
avvicina chiede i documenti e il permesso
per il carico e scarico visto che a quell’ora
non doveva trovarsi lì. L’imprenditore si
mette al volante e parte. L’ispettore
rimane aggrappato alla porta per una
cinquantina di metri, poi rovina al suolo
picchiando la fronte e riportando un
ematoma. I medici lo visitano e dispongo-
no il ricovero, ma il vigile firma e torna a
casa nel pomeriggio.
(C. Castellani, E. Colombani)
A sorpresa o quasi, Apple ha presen-tato insieme al nuovo iPhone 6 il primo smart-watch: il tanto favoleg-giato Apple Watch. Destinato a essere "il dispositivo più personale che abbiamo mai creato", come lo ha definito l'ad Tim Cook. Ma com'è fatto e cosa farà questo gioiello della tecnologia?
Il design ricorda una fusione tra un iPhone 6 e un iPod nano, e il "quadrante" non è circolare ma bensì rettangolare. Come i classici orologi presenta una corona a lato, che non servirà però a regolare l'ora bensì a navigare fra le varie app e i contatti. Trattandosi di un oggetto così vicino a noi, quasi un comple-
Apple Watch
L’Urlo della Gereschi
Supplemento del giornale d’Istituto
“Il Giornale di Livia”
Editore: DS Maria Paola Ciccone
La Redazione 2014-2015
Coordinamento: Prof. S. Viaggio
Redazione: F. Vallesi (1A), S. Bognanni (1C),
M. Giaconi (2A) S. Puschi (2A), F. Vasone
(2B), C. Tofanelli (2B), G. Redini (2B), E.
Colombani (2C), E. Marazzotta (2C), C. Ca-
stellani (12E), M. Marranini (3A), S. Albanese
(3B), G. Alì (3B), G. Padula Locateli (3C), F.
Dini (3C), L. Montagnani (3C). Pagina 8
mento del nostro ve-stiario, Apple Watch sarà completamen-te personalizzabile, nelle funzioni, nelle misure e nello stile. V e r r à r i l a s c i a t o in tre versioni: Apple Watch, Apple Watch Sport e Apple Watch Edition, quest'ultimo con cassa in oro 18 carati. Due le misure disponibili che assecondano il gusto personale del vedersi al polso quadranti più o meno massicci: una da 38 mm e una da 42 mm. Ma a parte questo
Smiley Lo Smiley piercing è
forse uno dei più folli
tipi di piercing che
viene fatto all’interno
del labbro superiore.
La posizione esatta di
questo piercing è quel
sottilissimo strato di
pelle che si estende
dalla parte interna del
labbro superiore alle
gengive. C’è da pre-
tripudio di versioni, a cosa serve l'Apple watch? In pratica la sua funzione principale è fare da appendice ai dispositivi Apple in nostro possesso: ed essere un'appendice, anche, del nostro corpo. L'Apple Watch ci per-metterà di ricevere la notifica di una mail. Ma può anche essere usato
come mirino per la fotocamera. Si tratta insomma di un oggetto perso-nale che lavora in modo completa-
Numero 12 – Maggio 2015 mente integrato con gli altri di-spositivi Apple
Infarcito di sensori, l'Apple Watch presenta poi le classiche funzioni legate all’attività sporti-va che ormai ogni gadget tecnolo-gico portabile deve avere: conta-passi con accelerometro, conteg-gio delle calorie bruciate e moni-toraggio del battito cardiaco. Altre funzioni sono la possibilità di effettuare pagamenti attraver-so il nuovo sistema Apple Pay, il programma di assistenza voca-le Siri, app come Calendario, Salute, Messaggi, Meteo, Rullino e Mappe. Per quanto riguarda i contatti degli amici, il pulsante al di sotto della corona è dedicato alle conversazioni.
(S. Albanese, G. Alì)
La Ferrero è un'azien-da Multinazionale italia-na specializzata in prodotti dol-ciari, fondata da Pietro Ferre-ro nel 1946 ad Alba. La crescita costante e veloce dell’industria continua grazie al lavoro di Mi-chele che, a soli 20 anni, collabo-ra alla sua conduzione. Alla morte del padre, la direzione passa a lui. Dal padre Pietro impara l’arte e la creatività, dallo zio G i o v a n n i c o g l i e l ’ i m p o r t a n z a del l ’organizzaz ione commerciale e dalla madre Piera il senso della struttura azien-dale. Nel 1963, il figlio di Ferrero, Michele Ferrero inventa la
Supercrema, antesignana della Nutella, con l’ intenzione di commercializzarlo in tutta l’ Europa. La sua composizione è poi stata modificata ed è stata ribattezzata Nutella.
Il primo vasetto di Nutella uscì dalla fabbrica Ferrero di Alba il 20 aprile 1964. Gli ingredienti sono: zucchero, olio di Palma, nocciole, cacao, latte, lecitina di soia, vanillina.
Michele Ferrero ha saputo antici-pare i bisogni del consumatore e creare nuove categorie di prodot-to. Il 2 giugno 1971 viene nomina-t o C a va l i e r e d e l L a vo -ro Secondo Forbes, nel 2014 è stato l'uomo più ricco d'Italia e il 30° al mondo.
Dopo una lunga malattia, Michele Ferrero muore nel pomeriggio del 14 febbraio 2015 a Montecarlo all'età di 89 anni.
(G. Redini, F. Vasone)
Ma da dove arriva lo stile
“strappato”?
Fino al 1950 gli unici jeans bucati che
si vedevano in giro erano quelli con-
sunti degli operai e dei contadini.
Dagli anni 60 lo strappo non è più un
segno di usura, ma diventa un simbo-
lo di ribellione.
I movimenti Hippie prima e Punk
poi ne fanno la loro divisa nella bat-
taglia a regole e conformismo.
Il jeans strappato guadagna fama
entrando nel mondo della musica.
Punk bands come i Ramones iniziano
a creare uno stile rock, che però è
La Nutella e Ferrero
mettere che è davvero
molto doloroso trafig-
gere questa parte ed
ottenere questo pier-
cing.
Questo tipo di piercing
si chiama così per il
motivo che è visibile
solo quando si sorride,
difatti, che si indossi
un bilanciere o un
anello, il gioiello ri-
marrà nascosto fin a
quando non si sorride, da qui il nome di
smiley piercing.
Le persone che non sono riescono a pren-
dersi cura del piercing vanno incontro a
infezioni orali.
Un po’ di disattenzione può portare gravi
lesioni nella zona interessata del piercing.
Se il metallo o la tipologia di gioiello non è
adatto, allora dovete subire ancora un po’
di dolore e cambiare. La mancanza di una
corretta igiene orale rende più vulnerabili
verso infezioni batteriche e fungine. Se la
ferita si infetta dovete togliere il vostro
anello o bilanciere e trattare l’infezione.
(C. Castellani, S. Puschi, E. Colombani)
Moda dei pantaloni strappati
ancora un genere di
nicchia e risulta poco
appetibile per gli
stilisti dell´epoca.
Negli anni 90 è sem-
pre il mondo della
musica a decretarne
il definitivo trionfo.
Il successo planetario
del Grunge rock (in
special modo grazie
ai Nirvana) li rende
un capo desiderato e
di tendenza. L´idea
piace anche alle cele-
brità, attrici famose
ne fanno sfoggio. In
breve tempo il jeans
strappato fa il suo
ingresso in passerella
e sovverte il mondo
della moda.
Nel 1998 Gucci realizza i Genius Jeans, strappati e deco-
rati con pezzi di tessuto floreale (sono messi in commercio
a 3,143 dollari ed entrano nel libro dei guinness dei prima-
ti come i pantaloni più costosi mai prodotti all´epoca). Da
quel momento in poi questa moda non è mai andata in
declino e giovani di tutte le età fanno sfoggio di pantaloni
sempre più laceri e consunti, spesso pagati anche molto!
(C. Castellani, S. Puschi)