Venerdì, 4 marzo 2016 Numero Zero N - vivereconlentezza.it · na rivolta nel carcere di Topo Chico...

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U na rivolta nel carcere di Topo Chico a Monterrey, nel nord del Messico, ha causato la morte di almeno 52 perso- ne, più il ferimento di altre 12. All’origine della rivolta ci sarebbe stata l’uc- cisione di Jorge Hernández Cantú, uno dei leader del carcere e membro del Cartello del Golfo, una delle bande criminali che control- lano il traffico di droga nel Paese. La morte di Cantù sarebbe stata causata da alcuni de- tenuti appartenenti alla banda avversaria dei Los Zetas. L’incapacità delle guardie del- la prigione nel contenere la rivolta ha causa- to la guerriglia e l’alto numero di morti e fe- riti. Come avete reagito alla lettura di questa no- tizia? a 52 in meno b sono addolorato c Speriamo che il viaggio di Papa Francesco spinga a cambiare qualche cosa d cose che succedono solo in quei posti Le risposte suggerite non fanno parte di nes- sun test, servono solo un pò a guardarci den- tro, il timore è che in tanti sceglieranno la ri- sposta a. F inalmente sto per uscire, e lo faccio a gambe levate, non mi volto a guardare. La verità è che sono stres- sato, anzi nervoso, da ades- so trattengo il fiato e non vedo l’ora di riprendere una vita quotidiana. Al solo pen- sare al mondo reale là fuori mi vengono i brividi. Dove sono ora, nessuno con- ta per quello che era fuori. Ho incontrato avvocati, in- fermieri, banchieri, direttori di aziende, ladri, truffatori, spacciatori, ognuno con il proprio punto di vista, la propria filosofia, le proprie idee. In molti millantano. Ascolto, ma non do retta a nessuno, lo fanno, forse per non pensare ai propri veri problemi. Sento che questa esperienza prima o poi mi servirà. Sa- pendo bene che questa volta quando esco non avrò una via di mezzo, per me esisto- no soltanto due strade, o riesco a farmi una nuova vi- ta, una famiglia, un lavoro onesto, nuovi amici…o fi- nirò di nuovo nei guai. La prima strada è una scelta difficile, con la crisi econo- mica e la mancanza di fidu- cia nei confronti del mi- grante. La seconda strada, più facile, specialmente se reagisci senza pensare due volte. A me piacciono le sfi- de, quindi proverò la prima fino alla fine, visto che non mi piace per niente essere un fallito. Al solo pensiero di aver cambiato il modo di vedere le cose, trovo la con- ferma che sono cresciuto, vedo più chiaro e mi chiedo: la fortuna sarà dalla mia parte questa volta? Ma non tutto dipende dalla fortuna, oggi torno a far parte del mondo civile, sen- za arrendermi. Aymen Numero Zero Umberto Eco N umero Zero, di Um- berto Eco, edizioni Bompiani è un libro piacevole. Una via di mezzo tra un thriller di fantapoli- tica e un romanzo urbano ambientato a Milano nel 1992 nel periodo iniziale dell’inchiesta giudiziaria di “Mani pulite”. In una Milano criptica e dalle atmosfere cupe si sno- da la storia della nascita di un quotidiano che per i pri- mi dodici mesi sarà forma- to esclusivamente da “nu- meri zero” cioè solo bozze complete ma non vendibili. In realtà, nella concezione di chi l'ha voluto, si tratta solo di realizzare una roda- ta macchina del fango me- diatica a uso e consumo di un non ben identificato “Commendatore” con una redazione formata da pro- fessionisti raccogliticci e adeguata al livello del gior- nale. La narrazione scorre e tiene il lettore attento no- nostante il libro non si av- vicini alla tensione a cui ci ha abituati lo scrittore. Tuttavia, il romanzo può avere più chiavi di lettura, dalla più semplice e intuiti- va romanzesca a quella più attenta di tipo sociologico e parzialmente storica. A questo proposito, va co- munque evidenziata la spiccata caratterizzazione dei diversi personaggi che, in alcuni casi, sono stereoti- pi già collaudati mentre in altri sono parzialmente nuovi e inediti. In conclu- sione, rimane un libro gra- devole e non banale senza raggiungere, comunque, i livelli di stimolo intellettua- le tipici di Umberto Eco. Pietro Direttore responsabile: Bruno Contigiani Iscrizione al Tribunale di Pavia: 3087, 2015 Redazione: L’Arte del Vivere con Lentezza – via Diola 96/A Ziano Piacentino (PC) Ella Ceppi, Muna Guarino, Francesco Argenti, Ivan Sarfatti, Elisa Caprari Hanno collaborato: Alexander, Antonio, Aymen, Camillo, Carlo, Costantino, Cristian, Diego, Dionis, Francesco, Giuseppe, Luis, Marco, Mattia, Pietro, Raffaello, Ro- berto, Rosario. Con la collaborazione esterna di Fabrizio. Grafica e impaginazione Matteo Ranzini. Numero Zero esce grazie alla collabo- razione della Dirigenza di Torre del Gallo, degli agenti, degli educatori, di Apolf Pavia, all’apertura mentale del- la Diocesi di Pavia, editore de Il Tici- no, alla direzione di Alessandro Re- possi, a tutta la redazione e al lavoro dei Volontari de L’Arte del Vivere con Lentezza Onlus. Si ringraziano inoltre quanti decidono di supportare questa iniziativa con la diffusione e gli inve- stimenti pubblicitari. Per informazioni e pubblicità 0382-24736. In redazione N.29 Test: una risposta onesta Numero Zero La Voce del Gallo FOGLIO MENSILE EDIZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE TORRE DEL GALLO DI PAVIA IL LIBRO EDITORIALE 182 HP Forse me la cavo Dizionario: Come hai mangiato la carne, adesso mangia l’osso: Come ti è piaciuto fare i soldi facili, adesso fatti stare bene anche il car- cere. Allacciato: Tratto in arresto. Francesco S pesso dire grazie non basta per ringraziare, sentiamo la necessita di andare oltre le sei famose lettere, per manifestare la nostra riconoscenza. Questa la sensazione che abbiamo provato il 17 febbraio quando abbiamo visto arrivare la nostra direttrice, Iolanda Vitale, accompagnata da Daniela Bagarotti, don Dario e due rappresentanti della Caritas di Pavia, che spingevano una bellissima motozappa Ducati da 182 cavalli, nuova di zecca. Fino a quel giorno arare la terra era quasi una missione im- possibile, non la tipica passeggiata, che precede il rituale della semina dell’orto. Missione che, normalmente si svolgeva, solo se don Dario riusciva a trovare in prestito da qualche parte, il gioiello meccanico. Andiamo incontro a un’estate da veri ortolani, perché oltre a ringraziare dobbiamo anche darci da fare per far crescere melanzane, pomodori, peperoni, zucchine, ancora per merito dei nostri benefattori. Edgar 19 Il progetto Venerdì, 4 marzo 2016 Pasticceria Caffetteria La Maison P.zza Vittorio Emanuele 14 Cava Manara Tel. 0382/553482 La buona notizia Sii impeccabile con la parola. E’ il primo accordo che Don Miguel Ruiz consiglia sulla strada della saggezza. Diffici- le da mantenere, semplice, potente. Tutto comincia da lì. Attraverso la parola si esprime il potere creativo. Attra- verso di essa manifestiamo ogni cosa. Il 9 aprile del 2016 saremo al Giubileo dei Settimanali Cattolici, a Roma, in- contrando Francesco. Anche Numero Zero ci sarà, grazie a Il Ticino. Che cosa potremmo proporre in quella occasione? Qualche traccia si trova nel pezzo di Raffaello, mi permetto di aggiungere che noi operatori della stampa potremmo essere portatori della buona novella. Oggi per un malinteso senso della modernità il giornalismo privilegia la cattiva notizia, il litigio, l’urlo, l’orrore, nella convinzione che tutto questo faccia vendere di più. Il brutto farebbe audience, così co- me il prezzo esagerato definirebbe la qualità. Forse non è più così, i giornali nonostante annuncino ogni giorno cat- tive notizie sono in caduta libera per numero di copie vendute. Senza rispolverare le censure di tristi tempi del nostro Paese, impegnamoci a tornare a cercare il bello, il buon esempio, nelle sue sfaccettature non solo rosee della vita. Un sorriso che non sia una risata, mostrerebbe un mondo che esiste, ma che non è raccontato. Ci proviamo in ogni numero da chi il brutto l’ha praticato e si sforza di farne a meno. Bruno Contigiani www.vivereconlentezza.it Fine pena mai Nel prossimo Numero Zero discuteremo del senso della carcerazione a vita, l’ergastolo, con il Vescovo di Pavia mons.Corrado Sanguineti in un’intervista sui temi del perdono e del ritorno nella società. All’incontro con Francesco F accio parte della redazione di Numero Zero, per ovvie ragio- ni non potrò essere presente, all’incontro con Papa France- sco, il 9 aprile a Roma, per il Giubileo dei settimanali catto- lici. Se mi fosse concesso vorrei portare una voce, da parte dei de- tenuti: non dimentichiamo che il carcere è parte integrante della città. Vorrei, anch'io che ci fosse un grande ponte umano con le persone all’esterno. Avvicinare il cittadino a questa realtà è molto importante, vivere tutte le iniziative che vi si svolgono, non ghet- tizzandola. L’abbandono e l’indifferenza, non portano niente di buono, mentre la conoscenza del cittadino detenuto, crea i requisi- ti necessari e fondamentali, al reinserimento nella società. Raffaello Cineforum Voghera, Casa Circon- dariale, venerdì pome- riggio, breve corso di ci- nema: dal Risentimento al sentimento. Prima proiezione: Il concerto di Radu Mihai- leanu, 2010, il riscatto attraverso la musica. Prossima pellicola: E ora dove andiamo, Nadi- ne Labaki, 2012, un in- no contro ogni guerra.

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Una rivolta nel carcere di Topo Chico aMonterrey, nel nord del Messico, hacausato la morte di almeno 52 perso-

ne, più il ferimento di altre 12.All’origine della rivolta ci sarebbe stata l’uc-cisione di Jorge Hernández Cantú, uno deileader del carcere e membro del Cartello delGolfo, una delle bande criminali che control-lano il traffico di droga nel Paese. La mortedi Cantù sarebbe stata causata da alcuni de-tenuti appartenenti alla banda avversariadei Los Zetas. L’incapacità delle guardie del-la prigione nel contenere la rivolta ha causa-to la guerriglia e l’alto numero di morti e fe-riti.

Come avete reagito alla lettura di questa no-tizia?

a 52 in meno

b sono addolorato

c Speriamo che il viaggio di PapaFrancesco spinga a cambiare qualche cosa

d cose che succedono solo in quei posti

Le risposte suggerite non fanno parte di nes-sun test, servono solo un pò a guardarci den-tro, il timore è che in tanti sceglieranno la ri-sposta a.

Finalmente sto peruscire, e lo faccio agambe levate, non mi

volto a guardare.La verità è che sono stres-sato, anzi nervoso, da ades-so trattengo il fiato e nonvedo l’ora di riprendere unavita quotidiana. Al solo pen-sare al mondo reale là fuorimi vengono i brividi.Dove sono ora, nessuno con-ta per quello che era fuori.Ho incontrato avvocati, in-fermieri, banchieri, direttoridi aziende, ladri, truffatori,spacciatori, ognuno con ilproprio punto di vista, lapropria filosofia, le proprie

idee. In molti millantano.Ascolto, ma non do retta anessuno, lo fanno, forse pernon pensare ai propri veriproblemi. Sento che questa esperienzaprima o poi mi servirà. Sa-pendo bene che questa voltaquando esco non avrò unavia di mezzo, per me esisto-no soltanto due strade, oriesco a farmi una nuova vi-ta, una famiglia, un lavoroonesto, nuovi amici…o fi-nirò di nuovo nei guai. Laprima strada è una sceltadifficile, con la crisi econo-mica e la mancanza di fidu-cia nei confronti del mi-

grante. La seconda strada,più facile, specialmente sereagisci senza pensare duevolte. A me piacciono le sfi-de, quindi proverò la primafino alla fine, visto che nonmi piace per niente essereun fallito. Al solo pensierodi aver cambiato il modo divedere le cose, trovo la con-ferma che sono cresciuto,vedo più chiaro e mi chiedo:la fortuna sarà dalla miaparte questa volta?Ma non tutto dipende dallafortuna, oggi torno a farparte del mondo civile, sen-za arrendermi.

Aymen

Numero ZeroUmberto Eco

Numero Zero, di Um-berto Eco, edizioniBompiani è un libro

piacevole. Una via di mezzotra un thriller di fantapoli-tica e un romanzo urbanoambientato a Milano nel1992 nel periodo inizialedell’inchiesta giudiziaria di“Mani pulite”.In una Milano criptica edalle atmosfere cupe si sno-da la storia della nascita diun quotidiano che per i pri-mi dodici mesi sarà forma-to esclusivamente da “nu-meri zero” cioè solo bozzecomplete ma non vendibili.In realtà, nella concezionedi chi l'ha voluto, si trattasolo di realizzare una roda-ta macchina del fango me-diatica a uso e consumo diun non ben identificato“Commendatore” con unaredazione formata da pro-fessionisti raccogliticci eadeguata al livello del gior-nale. La narrazione scorree tiene il lettore attento no-nostante il libro non si av-vicini alla tensione a cui ciha abituati lo scrittore.Tuttavia, il romanzo puòavere più chiavi di lettura,dalla più semplice e intuiti-va romanzesca a quella piùattenta di tipo sociologico eparzialmente storica. Aquesto proposito, va co-munque evidenziata laspiccata caratterizzazionedei diversi personaggi che,in alcuni casi, sono stereoti-pi già collaudati mentre inaltri sono parzialmentenuovi e inediti. In conclu-sione, rimane un libro gra-devole e non banale senzaraggiungere, comunque, ilivelli di stimolo intellettua-le tipici di Umberto Eco.

Pietro

Direttore responsabile: Bruno ContigianiIscrizione al Tribunale di Pavia: 3087, 2015Redazione: L’Arte del Vivere con Lentezza – via Diola 96/A Ziano Piacentino (PC)Ella Ceppi, Muna Guarino, Francesco Argenti, Ivan Sarfatti, Elisa CaprariHanno collaborato: Alexander, Antonio, Aymen, Camillo,

Carlo, Costantino, Cristian, Diego,Dionis, Francesco, Giuseppe, Luis,Marco, Mattia, Pietro, Raffaello, Ro-berto, Rosario.Con la collaborazione esterna di Fabrizio.Grafica e impaginazione Matteo Ranzini.

Numero Zero esce grazie alla collabo-razione della Dirigenza di Torre del

Gallo, degli agenti, degli educatori, diApolf Pavia, all’apertura mentale del-la Diocesi di Pavia, editore de Il Tici-no, alla direzione di Alessandro Re-possi, a tutta la redazione e al lavorodei Volontari de L’Arte del Vivere conLentezza Onlus. Si ringraziano inoltrequanti decidono di supportare questainiziativa con la diffusione e gli inve-stimenti pubblicitari. Per informazionie pubblicità 0382-24736.

In redazione

N.29

Test: una risposta onesta

Numero ZeroLa Voce del Gallo

FOGLIO MENSILE EDIZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE TORRE DEL GALLO DI PAVIA

IL LIBROEDITORIALE

182 HP Forse me la cavo

Dizionario:Come hai mangiatola carne, adesso mangia l’osso:

Come ti è piaciuto fare isoldi facili, adesso fattistare bene anche il car-cere.Allacciato:

Tratto in arresto.

Francesco

Spesso dire grazie non basta per ringraziare, sentiamola necessita di andare oltre le sei famose lettere, permanifestare la nostra riconoscenza.

Questa la sensazione che abbiamo provato il 17 febbraioquando abbiamo visto arrivare la nostra direttrice, IolandaVitale, accompagnata da Daniela Bagarotti, don Dario e duerappresentanti della Caritas di Pavia, che spingevano unabellissima motozappa Ducati da 182 cavalli, nuova di zecca. Fino a quel giorno arare la terra era quasi una missione im-possibile, non la tipica passeggiata, che precede il ritualedella semina dell’orto.Missione che, normalmente si svolgeva, solo se don Darioriusciva a trovare in prestito da qualche parte, il gioiellomeccanico.Andiamo incontro a un’estate da veri ortolani, perché oltre aringraziare dobbiamo anche darci da fare per far cresceremelanzane, pomodori, peperoni, zucchine, ancora per meritodei nostri benefattori.

Edgar

19Il progetto Venerdì, 4 marzo 2016

Pasticceria CaffetteriaLa Maison

P.zza Vittorio Emanuele 14Cava Manara

Tel. 0382/553482

La buona notiziaSii impeccabile con la parola. E’ il primo accordo che DonMiguel Ruiz consiglia sulla strada della saggezza. Diffici-le da mantenere, semplice, potente. Tutto comincia da lì.Attraverso la parola si esprime il potere creativo. Attra-verso di essa manifestiamo ogni cosa. Il 9 aprile del 2016saremo al Giubileo dei Settimanali Cattolici, a Roma, in-contrando Francesco. Anche Numero Zero ci sarà, grazie a Il Ticino. Che cosapotremmo proporre in quella occasione? Qualche tracciasi trova nel pezzo di Raffaello, mi permetto di aggiungereche noi operatori della stampa potremmo essere portatoridella buona novella. Oggi per un malinteso senso dellamodernità il giornalismo privilegia la cattiva notizia, illitigio, l’urlo, l’orrore, nella convinzione che tutto questofaccia vendere di più. Il brutto farebbe audience, così co-me il prezzo esagerato definirebbe la qualità. Forse non èpiù così, i giornali nonostante annuncino ogni giorno cat-tive notizie sono in caduta libera per numero di copievendute. Senza rispolverare le censure di tristi tempi delnostro Paese, impegnamoci a tornare a cercare il bello, ilbuon esempio, nelle sue sfaccettature non solo rosee dellavita. Un sorriso che non sia una risata, mostrerebbe unmondo che esiste, ma che non è raccontato. Ci proviamoin ogni numero da chi il brutto l’ha praticato e si sforzadi farne a meno.

Bruno Contigianiwww.vivereconlentezza.it

Fine pena mai

Nel prossimo Numero Zero discuteremo del senso dellacarcerazione a vita, l’ergastolo, con il Vescovo di Paviamons.Corrado Sanguineti in un’intervista sui temi delperdono e del ritorno nella società.

All’incontro con Francesco

Faccio parte della redazione di Numero Zero, per ovvie ragio-ni non potrò essere presente, all’incontro con Papa France-sco, il 9 aprile a Roma, per il Giubileo dei settimanali catto-

lici. Se mi fosse concesso vorrei portare una voce, da parte dei de-tenuti: non dimentichiamo che il carcere è parte integrante dellacittà. Vorrei, anch'io che ci fosse un grande ponte umano con lepersone all’esterno. Avvicinare il cittadino a questa realtà è moltoimportante, vivere tutte le iniziative che vi si svolgono, non ghet-tizzandola. L’abbandono e l’indifferenza, non portano niente dibuono, mentre la conoscenza del cittadino detenuto, crea i requisi-ti necessari e fondamentali, al reinserimento nella società.

Raffaello

Cineforum Voghera, Casa Circon-dariale, venerdì pome-riggio, breve corso di ci-nema: dal Risentimentoal sentimento. Prima proiezione: Ilconcerto di Radu Mihai-leanu, 2010, il riscattoattraverso la musica.Prossima pellicola: Eora dove andiamo, Nadi-ne Labaki, 2012, un in-no contro ogni guerra.