Venerdì 19 ottobre h. 21.15 Duomo - Comune di...

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1 Venerdì 19 ottobre h. 21.15 Duomo CONCERTO 01 ACCADEMIA CORALE “Stefano Tempia” GRUPPO VOCALE “Eufonè” Michele Frezza, direttore Alessandro Ruo Rui, harmonium Roberto Galfione, pianoforte Francesco Cavaliere, pianoforte Maddalena Koczka Tibone, soprano Giorgia Bertagni, contralto Filippo Pina Castiglioni, tenore Vladimir Jurlin, basso ROSSINI PETITE MESSE SOLENNELLE Gioachino Rossini

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Venerdì 19 ottobre h. 21.15 Duomo CONCERTO 01

ACCADEMIA CORALE “Stefano Tempia” GRUPPO VOCALE “Eufonè” Michele Frezza, direttore Alessandro Ruo Rui, harmonium Roberto Galfione, pianoforte Francesco Cavaliere, pianoforte Maddalena Koczka Tibone, soprano Giorgia Bertagni, contralto Filippo Pina Castiglioni, tenore Vladimir Jurlin, basso

ROSSINI PETITE MESSE SOLENNELLE

Gioachino Rossini

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Serata con l’Unitrè per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2007/2008 Gioachino ROSSINI (1792 – 1868) PETITE MESSE SOLENNELLE Il 16 marzo 1864, Gioachino Rossini, nel salone d’un palazzo della nobiltà parigina, alla presenza di Jacques Meyerbeer, Daniel Francois Auber ed Ambroise Thomas, presenta la Petite Messe Solennelle, completata l’anno prima, dopo trent’anni di silenzio. Dedicata alla nobildonna Louise Pillet Willy, la Messe venne scritta dal settantaduenne pesarese per due pianoforti, harmonium, otto coristi e quattro cantanti. Venne eseguita per tre volte in casa della Pillet e soltanto nel 1867, un anno prima della sua morte, Rossini decise di scriverne l’orchestrazione, perché disse “Se non lo faccio io, lo faranno altri, in vece mia” La Messe in versione orchestrale venne eseguita per la prima volta in pubblico, dopo la sua morte, il 28 febbraio 1869 al Theatre Italien di Parigi. Nel licenziare alle stampe la Messe, Rossini vergò anche una preghiera, del tutto singolare: “Caro Dio. Eccola terminata questa povera piccola Messa. Ho scritto musica sacra o musica maledetta? Ero nato per l’opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un pochino di cuore, ecco tutto. Sii dunque benedetto e, concedimi il Paradiso.” La Messe, dal punto di vista critico, concilia la tradizione antica della musica sacra con quella che lo stesso Rossini amava definire la Musique de l’avenir. E non aveva torto. Infatti nella Messe oltre ai tradizionali brani Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei, Rossini introduce un Preludio religioso per harmonium e l’inno eucaristico O Salutaris Ostia, affidato al soprano. Sono aperture di stampo novecentista che verranno poi ampiamente utilizzate dagli autori del secolo scorso.

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Michele Frezza

biografie L’Accademia e la sua storia. Nel novembre 1875, a Torino, fu diramata una circolare che annunciava la costituzione della società; in essa si sottolineava che “precipuo scopo dell’Accademia è il far conoscere le composizioni troppo poco studiate oggidì dei nostri sommi maestri italiani, quali Palestrina, Carissimi, Scarlatti, Leo, Pergolesi, Jommelli, Cherubini, e soprattutto di quella grande gloria artistica che fu Benedetto Marcello, davanti al quale i novatori di tutti i tempi e di tutte le scuole s’inchineranno sempre riverenti”. Le prime norme statutarie dell’Accademia, ribadiscono che essa si propone “di studiare e far conoscere ai cultori dell’arte seria ed al pubblico in generale le composizioni corali dei grandi maestri italiani e stranieri, quelle in ispecie che non si possono udire eseguite nelle chiese o nei teatri”. Sono indicate, nelle disposizioni testè citate, le caratteristiche fondamentali, a molte delle quali l’Accademia non rinuncerà mai, prima fra tutte quella che identifica un sodalizio senza fini di lucro, di estrazione, per così dire, amatoriale e dilettantistica, conservando ovviamente a questi termini il loro non svilito significato etimologico. Primo risultato concreto dell’iniziativa si ebbe la domenica del 12 marzo 1876, quando ad un’ora divenuta poi del tutto insolita nelle programmazioni (ore 2 pomeridiane), si tenne il primo concerto ufficiale denominato Saggio accademico. (Dalla pubblicazione di Ennio Bassi, Stefano Tempia e la sua Accademia di canto corale, pagina 80). Da allora ne seguirono diversi, a tutt’oggi il Coro dell’Accademia è composto da una settantina di

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elementi (40 donne e 30 uomini) che non sono tutti professionisti, ma possono accedere al coro ed essere nominati Accademici dopo aver compiuto i tre anni di corso ed aver sostenuto l’esame finale. Il coro talvolta si avvale della presenza di aggiunti professionisti. Le prove del coro si svolgono presso la sede dell’Accademia due volte alla settimana il lunedì e il giovedì. L’Orchestra non è stabile, oltre ad avvalersi di diplomati e diplomandi del Conservatorio, collabora con stimati professionisti provenienti da varie realtà musicali torinesi (Teatro Regio, RAI, docenti di Conservatorio). Nel corso dei suoi cento e più anni di vita l’Accademia ha svolto attività artistica e didattica di grande rilievo nel contesto musicale cittadino, sia con la Stagione Concertistica sia con i Corsi gratuiti di Orientamento Musicale istituiti annualmente dall’Accademia. I concerti eseguiti dal Coro dell’Accademia, dalla fondazione a oggi, hanno dato un importante contributo alla diffusione della musica polifonica e del repertorio sinfonico-corale in Italia e all’estero. Il successo incontrato dall’attività concertistica dell’Accademia è attestato dalla crescente presenza di pubblico a ogni manifestazione. Attualmente il repertorio dell’Accademia spazia dalle prime forme di canto liturgico e profano medievali fino alle composizioni corali contemporanee. Michele Frezza Ha conseguito il diploma di pianoforte presso il Conservatorio Verdi di Torino sotto la guida di Raffaele Cirulli Cristiano. Ha partecipato a molteplici manifestazioni musicali come solista e con formazioni da camera. Dal 1993 è docente di educazione musicale presso il Collegio Sacra Famiglia di Torino e ricopre la carica di Direttore del Coro SA.FA. Dal 1990 è il Maestro del Coro dell’Accademia. Gruppo Vocale e Strumentale Eufonè Si dedica allo studio un vasto repertorio di musica corale - dal 1200 a oggi - realizzato secondo le opportune esigenze di organico (dal gruppo solistico al coro sinfonico) e con l’eventuale impiego dei necessari apparati strumentali. Si è prodotto in numerosi concerti che si sono svolti in prestigiose sedi e per importanti istituzioni musicali: Auditorium RAI di Torino, Conservatorio

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Giuseppe Verdi, Palazzo Carignano, Palazzo Barolo, Villa Sella, Sacra di San Michele, Tastar de Corda, OFT, Unione Musicale, Festival di Musica Antica, Santa Maria Maggiore in Roma, Abbazia di Pontida. Ha realizzato la prima esecuzione di lavori moderni e, alla presenza del Presidente della Repubblica, la ripresa di brani inediti del ’700 piemontese. Il Gruppo Vocale è stato invitato a Montecarlo e a Madrid dove ha riscosso un notevole successo presso il pubblico e la critica. Collabora frequentemente con vari complessi strumentali e insigni solisti. Alessandro Ruo Rui Ha studiato con Ruggero Maghini e Gilberto Bosco presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Come compositore, ha ottenuto tre borse di studio e sette premi in concorsi nazionali e internazionali. Suoi lavori sono eseguiti e radiotrasmessi in diversi Paesi europei. Ha tenuto centinaia di concerti come direttore di diversi complessi vocali e strumentali ed è Direttore Artistico dell’Associazione Eufoné. Collabora con riviste specializzate, con la Commissione Musica della Diocesi di Torino, con l’Associazione Cori Piemontesi. Insegna Armonia e Contrappunto presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Roberto Galfione E’ nato a Torino nel 1975. Ha iniziato gli studi musicali all’età di 4 anni. Nel 1987 ha attirato su di sé l’attenzione vincendo il 1° premio al Concorso “Bela Bartok” a Roma che gli ha consentito di registrare per la Radio Televisione Italiana. Da allora ha tenuto numerosi recitals per diverse Società e Teatri italiani e i più prestigiosi quotidiani e riviste nazionali gli hanno dedicato ampli spazi. Nell’aprile del 1988 è apparso nella trasmissione Rai “ Amadeus” , a cui hanno preso parte eminenti artisti tra i quali Salvatore Accardo e Maria Tipo e, nello stesso anno ha tenuto un concerto per il Festival dei Due Mondi di Spoleto. A Torino ha suonato per Settembre Musica e per l’Unione Musicale, a Verona per la Società Amici della Musica .Nel 1993 si è diplomato al Conservatorio “G. Verdi” di Torino con il massimo dei voti e la lode, perfezionandosi successivamente sotto la guida del M° Piero Rattalino in occasione del Master Classes dell’Accademia “S. Cecilia ” di Portogruaro (VE). Dal 1995 ha studiato per diversi anni con il M° Franco Scala; ha partecipato inoltre alle Master Classes di Alexander Lonquich, Maurizio Pollini e Lazar Berman presso l’Accademia pianistica “Incontri con il Maestro” di Imola e inoltre, nel biennio 1999/2001, ha frequentato il Corso di Formazione Orchestrale presso la “Scuola di Musica” di Fiesole studiando musica da camera con il M° Zanettovich del Trio di Trieste, Andrea Nannoni e Tiziano Mealli e conseguendo l’attestato di qualifica con la miglior votazione tra i pianisti. Nell’agosto 2000 ha frequentato il corso di maestro sostituto

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tenuto dal M° Franco Giacosa presso i Seminari Musicali di Savona e, vincendo una borsa di studio come miglior allievo del corso, è stato immediatamente ingaggiato, in qualità di maestro di palcoscenico e di sala, presso il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, ove è stato riconfermato anche per le stagioni 2001 e 2002, partecipando alle produzioni di Norma, Il Barbiere di Siviglia, La Traviata e L’Elisir d’amore Nel settembre 2001 ha tenuto alcuni concerti in orchestra diretto dal M° Yuri Ahronovitch. Dal dicembre dello stesso anno, è iniziata una collaborazione stabile, tuttora in corso, con l’Accademia Corale Stefano Tempia a Torino come pianista del coro Nel maggio 2002, avendo superato le selezioni europee presso il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”, ha frequentato i corsi per Maestro Collaboratore Sostituto partecipando direttamente alle produzioni de Il Filosofo di campagna e Don Pasquale. Nel febbraio 2003 è stato ingaggiato dal Teatro Regio di Torino per l’allestimento di Andrea Chenier in cui ha ricoperto il ruolo di 2° pianista e maestro di palcoscenico. Per i mesi di febbraio e marzo 2004 gli è stata assegnata una cattedra di Teoria e Solfeggio presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, incarico questo che ha ricoperto per l’intero anno accademico 2005/2006 presso il Conservatorio “Tartini” di Trieste. Nell’estate 2004 ha nuovamente collaborato con il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona per le nuove produzioni de Il Barbiere di Siviglia e di La Traviata e, nell’estate 2005 come maestro sostituto per Rigoletto e come revisore della partitura per il balletto Giselle. Per la stagione 2004/2005 della Società Artisti Lirici “Francesco Tamagno”, ha ricoperto il ruolo di maestro del coro e direttore musicale di palcoscenico in Aida, maestro collaboratore per l’allestimento di Madama Butterfly e maestro del coro per la messa in scena dell’ Elisa di Cherubini. Per tre anni consecutivi è stato ospite della rassegna “Storie in Concerto” presso la sala Puccini del Teatro Regio di Torino. Nel 2005 inoltre ha collaborato: in ottobre con l’Ente Luglio Musicale Trapanese, come professore d’orchestra (celesta) in La Rondine, e come maestro sostituto per Carmen; in novembre con il teatro dell’Opera di Sassari; in dicembre con l’Orchestra Sinfonica di San Remo. Di recente ha inciso per la Mondadori Don Giovanni di Mozart (maestro al clavicembalo) e Requiem di Mozart (organista al basso continuo). Da febbraio a dicembre 2006 ha collaborato con il Teatro dell’Opera di Nizza (FR). Il 20 giugno 2006 ha partecipato all’inaugurazione della nuova sede dell’Associazione Mozart Italia di Genova accompagnando al pianoforte il compositore/ attore Luigi Maio nell’ Opera buffa da camera “Un piccolo flauto magico – Eine Kleine Zauberflöte” tratta dall’omonimo capolavoro mozartiano.Nell’ agosto 2006 è risultato idoneo alle audizioni presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino: da allora è iniziata una collaborazione come pianista d’orchestra soprattutto nell’ambito della musica contemporanea (concerto di apertura della stagione con il M° Giannandrea Noseda, registrazione dell’ultimo cd di Sciarrino con il solista Daniele Pollini, Festival RAI Nuova Musica ecc.) Attualmente, affianca all’attività didattica e di pianista accompagnatore, quella concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche.

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Francesco Cavaliere Pianista e direttore d'orchestra, tiene numerosi concerti come solista, in formazioni da camera, come accompagnatore (strumentisti e cantanti) e direttore. Pianista accompagnatore alla danza nei corsi avanzati per vari teatri di Torino. È pianista accompagnatore, maestro del coro presso l’“Accademia Corale Stefano Tempia” di Torino dal 1992 dove attualmente ricopre anche il ruolo di Ispettore d'orchestra e Assistente alla Direzione d'orchestra. Collabora come pianista e direttore con l' "Ensemble coro di Torino". Ha collaborato con il “ Melos Art Ensemble” per la rappresentazione di “Les Souvenirs Oubliès” di Alberto Peyretti al Piccolo Regio di Torino. È stato maestro collaboratore di sala e pianista in orchestra con la “Compagnia Italiana di Operette” nella stagione 1995/96 e dalla stagione 1996/97 alla stagione 2003/04 è stato Direttore d’ orchestradella stessa, portando nei più importanti teatri italiani i più rappresentativi spettacoli del repertorio operettistico. Ha collaborato come maestro sostituto alla RAI di Torino per la produzione di varie opere e tutt’ora collabora come consulente musicale per l’Orchestra Sinfonica Nazionale. Ha partecipato a trasmissioni televisive per RAI UNO, RAI TRE e registrazioni per RAI Stereo Due e radio Italia 1, come pianista e accompagnatore. Ha preso parte ai corsi di formazione superiore della “Fondazione A. Toscanini” di Parma in qualità di “assistente alla direzione d’orchestra” sotto la guida del M.° Massimo de Bernart. Ha diretto "La vedova allegra" al festival "Estate lirica Sammarinese" (Agosto 2005) con l'Orchestra Lirico Sinfonica della provincia di Lecco. Ha partecipato a Settembre Musica 2006 in qualità di organista con brani personalmente arrangiati per quintetto di ottoni, organo, timpani e coro. Opera anche nell’ambito informatico per il recupero, restauro e revisione di partiture antiche manoscritte tra le quali "L'Empietà delusa" di G.A. Costa per il V centenario della nascita di papa San Pio V e "Errichetta e Don Chilone" di L. Vinci in prima esecuzione a Torino, Maggio 2005 nella stagione dell' "Accademia Corale Stefano Tempia". Cura l'impaginazione e la realizzazione di volumi editi da Rugginenti e da Libreria Musicale Italiana. Collabora con il Teatro Regio di Torino per la preparazione degli esempi musicali pubblicati nei volumi dedicati alle opere in cartellone.

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Maddalena Koczka Tibone Soprano d’origine ungherese, si è diplomata presso la Scuola Civica di Budapest e presso il Conservatorio di Budapest, laureandosi parallelamente anche in economia e commercio. In Italia ha frequentato il corso di specializzazione in Regia musicale presso il Conservatorio di Torino. A Budapest ha studiato con A. Hantos, E. Recsey; a New York con S. Richmond; in Italia con G. Valdengo, C. De Bortoli. Si è specializzata nell’esecuzione della musica rinascimentale e barocca partecipando ai corsi di perfezionamento con Claudine Ansermet, Martin Klietman, Jill Feldman e Giuseppe Maletto. Ha seguito i corsi di canto moderno di Faye Nepon e di canto armonico di Giorgio Lombardi. Dal 1986 a1 1994 ha lavorato come soprano primo nel Coro della "Filharmonia di Budapest”. Nel 1990 ha iniziato i suoi rapporti con il Coro della RAI di Torino, dove ha lavorato fino allo scioglimento nel 1992. Svolge attività didattica presso numerose associazioni musicali tra cui anche l’Accademia Corale Accademia Stefano Tempia per la quale è Direttrice dei corsi triennali di orientamento musicale. Giorgia Bertagni Nata a Genova ha intrapreso lo studio del canto sotto la guida della Mezzosoprano Franca Mattiucci segnalandosi in importanti concorsi. Finalista al Concorso “Comunità Europea di Spoleto”, al Concorso “As.Li.Co”, borsa di studio al Concorso Internazionale “Riccardo Zandonai” di Rovereto, secondo premio al Concorso Internazionale “Tito Gobbi”, primo premio al concorso internazionale “Roero in Musica”, presieduto dal Soprano Sig.ra Magda Olivero. E’ stata Tisbe ne “La Fiaba di Cenerentola” nell’ambito del progetto “Opera Domani” dell’As.Li.Co, ruolo che successivamente ha interpretato ne “La Cenerentola” di G. Rossini nei teatri del circuito lombardo (Ponchielli di Cremona, Grande di Brescia, Fraschini di Pavia, Sociale di Como). Ha cantato al Teatro S. Carlo di Napoli ne “L’affare Makropoulos” con Raina Kabaivanska (per la regia di Luca Ronconi), con l’Orchestra del Lazio la “Messa dell’Incoronazione” di W.A.Mozart e con un quartetto di archi lo “Stabat Mater” di G.B. Pergolesi. Ha partecipato a produzioni di “Traviata” (Flora per l’Opera Giocosa di Savona e Festival di Bassano del Grappa), “Madama Butterfly” (Suzuki per l’Opera Giocosa di Savona, il Festival Umberto Giordano di Foggia e il Festival di Riva del Garda), “Rigoletto” (Maddalena) e cantato ne “La notte di un nevrastenico” e “I due timidi” di Nino Rota al Teatro di Treviso ed al Sociale di Como. Ha partecipato a due tournèe all’estero: la prima negli Stati Uniti (San Francisco, Phoenix, Los Angeles) e la seconda in Western Australia, cantando arie del repertorio operistico italiano. Attiva anche in campo concertistico ha cantato “Requiem” di G.Verdi,

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“Nona Sinfonia” di L. van Beethoven, “Gloria” di A. Vivaldi e “Stabat Mater” di G.Rossini. Attualmente fa parte dell’Accademia di Alto Perfezionamento per cantanti Lirici presso la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino grazie alla quale ha partecipato alle produzioni di “Viaggio Reims” di G. Rossini e “La Canterina” di J. Haydn. Tra i prossimi impegni, “La bella e la Bestia” di M. Tutino al Teatro Comunale di Modena, Lola in Cavalleria ad Alessandria e Meg nella produzione Aslico del “Falstaff” di G. Verdi. Filippo Pina Castiglioni Milanese, ha studiato con Renato Ercolani ed Alfredo Kraus. Vincitore di ruolo nel 1987 al Concorso Nazionale "Mattia Battistini" di Rieti, inizia la sua carriera cimentandosi in ruoli belcantistici. Inoltre si contano nel suo repertorio ruoli in numerose Opere moderne e contemporanee di autori quali Wolf-Ferrari, Stravinsky, Britten, Ullmann, Maderna, Ambrosini, Baggiani, Galante, etc. Ha collaborato con direttori di chiara fama, quali P.Maag, R.Bonynge, M.De Bernart, M.Arena, T.Severini, A.Campori, P.Carignani, B.Aprea, F.Brüggen, R.Giovaninetti, N.Bareza, E. Pidò etc.; e registi come B.De Tomasi, G.De Bosio, F.Crivelli, F.Tiezzi, C.Maestrini, I.Nunziata, S.Marchini, G.Landi, E.Dara ed altri. Ha cantato in Teatri quali il Politeama di Palermo (E.A.Teatro Massimo), Vittorio Emanuele di Messina, Chiabrera di Savona, La Fenice di Venezia, Comunale di Treviso, Sociale di Rovigo, Teatro Nuovo e Teatro Caio Melisso di Spoleto, Comunale di Modena, Ente Lirico di Cagliari, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Regio di Parma, G.Donizetti di Bergamo, La Gran Guardia di Livorno, Comunale di Firenze, Verdi di Sassari ed altri. Ha partecipato al Festival Dei Due Mondi (Spoleto), Festival delle Nazioni (Città di Castello PG), Lario Festival (Como) Galuppi Festival (Venezia). Barock Tage di Melk (Austria). Ha svolto intensa attività anche all''estero: Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Giappone, USA, Canada, Brasile, Austria, Bulgaria,Ungheria, Malta, Albania, Grecia, Tunisia, Turchia, Giordana, Iraq, Egitto. Notevole la sua attività concertistica soprattutto nel campo cameristico e della Musica Sacra. Ha inciso per: Hungaroton (Gustavo I, Re di Svezia - B.Galuppi), Bottega Discantica (La Visita meraviglisa - N.Rota), Bongiovanni (Il Socrate immaginario - G.Paisiello / Il Paria - G.Donizetti / L'amante di tutte - B.Galuppi), Nuova Era (Sigismondo - G.Rossini) Ricordi/BMG (Canto l'Opera) Vladimir Jurlin

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E’ nato il 10 gennaio 1965 a Split in Croazia. Dopo un’esperienza in diversi gruppi vocali ottiene il suo primo contratto professionale al Teatro nazionale di Spalato. Nella stagione 1994/1995 entra nel coro della Radio Televisione Croata dove comincia ad avere i primi ruoli solistici. La stagione successiva vince il concorso al Teatro d’Opera di Graz dove si ferma per i successivi cinque anni. Nella stagione 2000/2001 entra a far parte del IOS (Fondazione Internazionale d’Opera) del Teatro di Zurigo. Nell’ anno 2001 vince il concorso per il coro del Teatro Regio di Torino di cui fa tuttora parte. In questi anni ha avuto la possibilità di prendere lezioni da grandi artisti come:Valentin Entschev, Gottlieb Hornig, Samuel Ramey, Elisabeth Schwarzkopf, Rolff Sartorius, Giorgio Surian e altri. Nel suo repertorio, come corista, si trovano piu di cinquanta opere liriche e come solista i seguenti ruoli: Il Re e Ramfis in Aida, Zweiter Soldat e Ein Cappadocier in Salome, Sparafucile, Conte di Ceprano e Monterone in Rigoletto, Fafner in Reingold, Padre Guardiano in La Forza del Destino,Brandner in La Dannazione di Faust etc. e anche opere sinfoniche come: Nelson Messe, Messe di Santa Cecilia di Haydn, Messe di Gloria di Piccini etc. Giovedì 15 novembre h. 21.15 Chiesa di Santa Maria degli Angeli CONCERTO 02

TORINOVOCALESEMBLE Nadia Kuprina, solista Carlo Pavese, direttore

BRUME

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programma

IL NORD

Gunnar Eriksson (1936*) Kristallen den fina (I bei cristalli, tradizionale svedese)

David Wikander (1884-1955) Kung Liljekonvalje (Il Re mughetto)

Bo Hansson (1949*) Som ett blommande mandelträd (Come un mandorlo in fiore)

Gösta Nystroem (1890-1966) Vid havet (Presso il mare)

Johannes Brahms (1833-1897) Fünf Gesänge op. 104 Nachtwache I (Veglia notturna I) Nachtwache II (Veglia notturna II) Letztes Glück (Ultima felicità)

Verlorene Jugend (Giovinezza perduta) Im Herbst (In autunno)

NEBBIA DI SUONI E SQUARCI DI LUCE Thomas Jennefelt (1954*) O Domine Improvvisazione su tema gregoriano Ave Maris Stella Giovanni Bonato (1961*) Audi, filia

per coro misto spazializzato e bicchieri Spirituals

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Johannes Brahms

Serata con il Rotary Club di Chivasso

biografie Carlo Pavese E’ un musicista torinese. Come borsista De Sono, ha approfondito il suo interesse per la nuova musica corale a Stoccolma, dove è stato assistente di Gary Graden; si è perfezionato inoltre con Eric Ericson e Tonu Kaljuste. E’ direttore artistico dei Piccoli Cantori di Torino, del Coro G, del Torino Vocalensemble e del gruppo

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vocale s i r y n . Svolge attività concertistica in Italia e in Europa ed è invitato da festival e corsi internazionali come docente di direzione, interpretazione e improvvisazione corale. Ha diretto allestimenti di opere da camera presso il Piccolo Regio di Torino. Le sue composizioni sono eseguite in Italia e all'estero. E’ pubblicato da Carus. Torino Vocalensemble Nato nel 2000, nei suoi primi 6 anni di vita ha cantato più di 70 concerti in 6 paesi europei, eseguendo un repertorio di oltre 150 composizioni, tra cui 16 prime assolute (11 commissionate dall’ensemble). Ha preso parte a rassegne, festival, seminari internazionali e ha collaborato come coro laboratorio con la federazione corale italiana ed europea. Organizza, nell’ambito della rassegna “Voci e Incontri”, corsi, seminari, concerti di eminenti personalità corali. Ha inciso “Bajo el sol y la luna”, breve antologia di opere corali di Corrado Margutti, e ha in progetto per il 2008 la registrazione della “Nova Missa In Illo Tempore”, scritta da giovani compositori italiani su commissione del coro, ispirandosi liberamente all’omonima messa di Monteverdi. L’organico negli anni ha coinvolto 73 cantori di 10 diverse nazionalità e si è aperto a collaborazioni con solisti, strumentisti, attori, danzatrici, pittrici. La pratica dell'improvvisazione corale e l’interazione con altre forme artistiche testimoniano il desiderio del Torino Vocalensemble, e del suo direttore Carlo Pavese, di superare la concezione tradizionale di concerto corale attraverso una incessante sperimentazione di nuove forme e possibilità.

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Venerdì 14 dicembre h. 21.15 PalaLancia CONCERTO 03

• FILARMONICA BOSCONERESE Pietro Marchetti, direttore CONCERTO DI NATALE Musiche per orchestra a fiati

Il tradizionale appuntameno pre – natalizio si sviluppa musicalmente tra le atmosfere di un’orchestra a fiati canavesana, particolarmente emergente, dotata di un amalgama orchestrale interessante. Anche il programma si muove all’interno di compositori specializzati nel repertorio delle “Wind” orchestre ma anche di altri della musica leggera internazionale di tutti i tempi. Non mancano le trascrizioni e gli arrangiamenti che permetteranno al pubblico di rivisitare le versioni originali sotto un’altra luce. E’ il concerto giusto per lo scambio reciproco degli auguri e per coniugare la cultura della musica con la cultura della solidarietà. Infatti, anche quest’anno, l’appuntamento vedrà la partecipazione dell’Avis e della Fidas, associazioni che operano in campo socio – sanitario e promuovono la donazione del sangue, gesto indispensabile per salvare il prossimo nei momenti difficili della vita.

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Pietro Marchetti

Serata con Avis e Fidas a favore della Donazione del Sangue

programma

ALAIN CREPIN In the sky of Wincrange (1954) PËTR IL'I� �AJKOVSKIJ Nutcracker Suite (1840 – 1893) arr. José Schyns (1959) NUNZIO ORTOLANO Giuditta ANTONÍN DVO�ÁK Slavonic Dance n. 5 (1841 – 1904) arr. J.osé Schyns (1959) JACOB DE HAAN Oregon (1959) ALAN MENKEN The Little Mermaid Medley (1949) arr.T. Hoshide GIRAUD, AURIC, ABEL, LOUIGUY, KOSMA, BETTI

Paris Montmartre arr.T. Mashima

RAFAEL HERNANDEZ El Cumbanchero (1975) arr. Nahoiro Iwai

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Jacob de Haan

biografie Filarmonica Bosconerese E’ nata nel 1912 ma una prima parte della sua storia non è documentata. Il primo organico è di circa venti persone ma nel corso degli anni l’impegno e la passione hanno portato all’organico attuale di circa sessanta elementi. Alla guida della Filarmonica Bosconerese si susseguono negli anni numerosi direttori che contribuiscono ad arricchire e migliorare sia il repertorio che la preparazione artistica della formazione. Questo ha permesso alla Filarmonica Bosconerese di prendere parte a numerose manifestazioni e concerti sia a livello nazionale che internazionale:

• Rappresentazione del versante italiano all’inaugurazione del Traforo autostradale del Frejus nel 1980

• Festeggiamenti per il decimo anniversario dell’apertura della galleria a Bardonecchia nel 1990

• Festeggiamenti nella ricorrenza del bicentenario della rivoluzione francese a Saint Cergues in Francia nell’alta Savoia il 4 e 5 agosto 1989

• Partecipazione alla trasmissione, in diretta su RadioUno, “Stasera via Asiago 10”, dall’Auditorium Rai di Torino il 6 marzo 1998

• Concerto al Piccolo Regio di Torino il 30 novembre 2000 • Concerto in collaborazione con il quintetto di ottoni del Teatro Regio di

Torino “Pentabrass” il 28 giugno 2002 Si è distinta nei seguenti concorsi:

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• 1° posto al Concorso Regionale a Roddi d’Alba piazzandosi il 31 agosto 1969

• 1° posto al Concorso di Fontanetto Po il 19 maggio 1974 • 1° posto al Concorso bandistico nazionale di Condove il 24/25 giugno

1995, concorrendo in seconda categoria • 5° posto al Concorso Bandistico Internazionale “Flicorno d’Oro” di Riva

del Garda il 13 aprile 2003, concorrendo in prima categoria • 2° posto al Concorso Bandistico Internazionale “Vallee d'Aoste” di Saint-

Vincent il 30 luglio 2006, concorrendo in prima categoria • Dal 2002 la Filarmonica Bosconerese collabora con le case editrici Wicky e

Boario nella realizzazione di cd e cataloghi. Pietro Marchetti Studia Pianoforte, Strumentazione per Banda e Saxofono, diplomandosi presso il Conservatorio “ G.B. Martini” di Bologna sotto la guida del maestro Giancarlo Rango e perfezionandosi poi con il maestro Raffaele Annunziata. Prende parte a corsi di perfezionamento tenuti da Jean Marie Londeix e nel capoluogo emiliano dà inizio alla sua attività didattica e concertistica. È vincitore di concorsi nazionali ed esegue numerosi concerti in duo con pianisti e organisti e con formazioni cameristiche di vario genere. Collabora con orchestre italiane ed è interprete di incisioni riguardanti importanti pagine di letteratura saxofonistica. La sua esperienza è arricchita da partecipazioni a trasmissioni musicali sia radiofoniche che televisive sulle reti nazionali. Dal 1985 al 1992 occupa il posto di 1° sax alto presso la “Civica Orchestra di Fiati” della città di Torino. Nel 1992, vincendo il Concorso Ministeriale a Cattedre svoltosi a Palermo, ottiene la titolarità presso la cattedra di Sassofono nel Conservatorio di Avellino. Attualmente è titolare della cattedra di Sassofono presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Nel 1999 entra a far parte del quartetto di Sassofoni “Fiatinsieme Saxophones Quatuor” che attualmente sta riscuotendo notevole successo sia in Italia che all’estero. Da molti

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anni alterna l’attività di strumentista e quella di docente a quella di direttore di formazioni orchestrali di fiati. Con la sua direzione, la Filarmonica ha fatto e sta facendo ulteriori progressi, affinando l’intonazione, la tecnica e l’insieme, qualità apprezzate che hanno portato all’esecuzione di diversi importanti concerti, concorsi e collaborazioni con case editrici.

La Filarmonica Bosconerese in concerto

Sabato 19 gennaio h. 18.45 Duomo EVENTO 01

• CELEBRAZIONE DELL’EUCARESTIA in onore di san Sebastiano martire patrono del Magnifico Coro degli Abbà mons. Pietro Bertotti, presidente Roberto Cognazzo, organo Antonella Bertaggia, soprano

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Le notizie storiche su San Sebastiano sono davvero poche, ma la diffusione del suo culto ha resistito ai millenni, ed è tuttora molto vivo, ben tre Comuni in Italia portano il suo nome, e tanti altri lo venerano come santo patrono, si ricorda inoltre il grande porto spagnolo di San Sebastián, l’isola di Sao Sebastiao in Brasile, di fronte a San Paolo. Le fonti storiche certe sono: il più antico calendario della Chiesa di Roma, la ‘Depositio martyrum’ risalente al 354, che lo ricorda al 20 gennaio e il “Commento al salmo 118” di s. Ambrogio (340-397), dove dice che Sebastiano era di origine milanese e si era trasferito a Roma, ma non dà spiegazioni circa il motivo. Le poche notizie storiche sono state poi ampliate e diciamo abbellite, dalla successiva ‘Passio’, scritta probabilmente nel V secolo dal monaco Arnobio il Giovane. Il santo venerato il 20 gennaio, è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo. Le sue reliquie, sistemate in una cripta sotto la basilica, furono divise durante il pontificato di papa Eugenio II (824-827) il quale ne mandò una parte alla chiesa di S. Medardo di Soissons il 13 ottobre 826; mentre il suo successore Gregorio IV (827-844) fece traslare il resto del corpo nell’oratorio di San Gregorio sul colle Vaticano e inserendo il capo in un prezioso reliquiario, che papa Leone IV (847-855) trasferì poi nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, dove tuttora è venerato. Gli altri resti di s. Sebastiano rimasero nella Basilica Vaticana fino al 1218, quando papa Onorio III concesse ai monaci cistercensi, custodi della Basilica di S. Sebastiano, il ritorno delle reliquie risistemate nell’antica cripta; nel XVII secolo l’urna venne posta in una cappella della nuova chiesa, sotto la mensa dell’altare, dove si trovano tuttora.

Antonio Borrelli Sabato 19 gennaio h. 21.15 Duomo CONCERTO 04

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• ROBERTO COGNAZZO, pianoforte

ANTONELLA BERTAGGIA, soprano

L’ONDA DEI SUONI MISTICI momenti di spiritualità musicale senza confini L’appuntamento concertistico costituisce un momento significativo dell’abbinamento tra la voce umana e la voce strumentale. Nel nostro caso, la voce di soprano e quella del pianoforte. L’antologia proposta questa sera presenta autori che spaziano dall’età barocca, come Johann Sebastian Bach al Novecento italiano, qui rappresentato da Francesco Paolo Tosti, il musicista per eccellenza da salotto, e Giuseppe Mulé. All’interno di questo ampio periodo storico sono proposte arie di Mozart, Gluck, Rossini, Bellini, Mercadante, Verdi, Gounod e Kétélbey, quest’ultimo più noto al pubblico per il celebre”mercato persiano”.

Antonella Bertaggia

Serata con il Magnifico Coro degli Abbà

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programma FRANCESCO PAOLO TOSTI Preghiera (1846 – 1916) JOHANN SEBASTIAN BACH Corale “Jesu bleibet meine Freude” BWV 147 (1685 – 1750) GIOACHINO ROSSINI O salutaris hostia (1792 – 1868) VINCENZO BELLINI “Casta Diva” (da “Norma”,atto I) (1801 – 1835) ALBERT W.KÉTÉLBEY Sanctuary of the hearth (1875 – 1959) CHARLES GOUNOD O Divin Rédémpteur (1818 – 1893) SAVERIO MERCADANTE Salve,Maria (1795 – 1870) GIUSEPPE MULÉ Largo (1885 – 1951) GIUSEPPE VERDI Ave Maria (da “Otello”,atto IV) (1813 – 1901) CRISTOPH W. GLUCK Scena dei Campi Elisi (1714 – 1787) (da “Orfeo ed Euridice”,atto II) WOLFGANG AMADEUS MOZART “Exsultate,jubilate”,mottetto KV 165 (1756 – 1791)

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biografie Roberto Cognazzo Opera da trentacinque anni in vari settori della professione musicale alternando al concertismo solistico, (pianoforte,organo,fortepiano e clavicenbalo) la collaborazione con noti strumentisti e cantanti, l’attività didattica (al Conservatorio torinese ed a corsi di perfezionamento) e la composizione. Si è occupato anche di problemi organizzativi (dirigendo il Piccolo Regio di Torino dal ’74 al ’77) e coltiva la divulgazione musicale illustrando al pubblico i propri concerti. Ha pubblicato saggi ed articoli su riviste specializzate, redatto programmi di sala e voci per le enciclopedie musicali UTET e Grove. Di recente ha iniziato a collaborare come docente con Isvor FIAT e Ferrero Corporate University nell’ambito della formazione managers. Antonella Bertaggia Diplomata in Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino con il Maestro S. Pasteris, si è dedicata allo studio del canto con il Maestro O. Bertola, perfezionandosi in vari stages tenuti da I. Adami Corradetti, Leo Nucci, Lella Cuberly e Renata Scotto. Ha debuttato come Violetta ne “La Traviata” di G. Verdi a Castiglione de’Pepoli (BO) sotto la Direzione Artistica di Leo Nucci, riproponendosi a Fidenza (PR) e Treviso e altri numerosi teatri. Interpreta per la prima volta Gilda in “Rigoletto” di G. Verdi al fianco del baritono Leo Nucci a Roma, con la ripresa televisiva di RAI3. A Fidenza debutta bel ruolo di Euridice in “Orfeo ed Euridice” di C.W. Gluck e Susanna in “Le Nozze di Figaro” di W.A. Mozart. Ha cantato a Verona nel “Nabucco” (Anna), nel “Macbeth” (Dama) e ne “La Traviata” (Annina) di G. Verdi. Presso il Teatro Massimo V. Bellini di Catania prende parte al “Nabucco”, al “Trittico di G. Puccini e ad “Die Zaubeflote” (Prima Dama) di W. A. Mozart. A Torino, presso il Teatro Regio canta ne “Il Caso Makropulos” di L. Janacek, ne “La Rondine” di G.

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Puccini e in “Lucia di Lammermoor” (Alisa) di G. Donizetti. Ha inoltre interpretato i ruoli di Mimì e Musetta (La Boheme), Adina (L’elisir d’amore), Rosina (Il barbiere di Siviglia), Serpilla in “Bacocco e Serpilla” di Orlandini, Donna Anna (Don Giovanni),Lisetta in “La Cantata del caffè” di J. S. Bach, Serpina (La serva padrona), Rita nell’omonima opera di G.Donizetti ,Norina (Don Pasquale) e Fanny (La cambiale di matrimonio). Si è esibita nell’edizione 2000,2001 e 2006 del “Concerto di Ferragosto” ripreso in diretta da RAI . Nel luglio ’02 ha interpretato la Sacerdotessa in Aida nell’ambito del Festival Libanese di Tyro. Recentemente è uscito il CD “Angelo Burbatti” della Collana Antichi Organi Canavesani Ed. Leonardi-Milano,di cui è interprete con il M° R.Cognazzo. Nell’ambito della musica sacra ha cantato nel “Te Deum” di Charpentier, nel “Magnificat” di J. S. Bach, nel “La via Crucis” di F. Liszt, nel “Requiem”, nel “La Messa di Incoronazione”, in “Dominicus-Messe” di W. A. Mozart, nella “Cantata per Madre Cabrini” di L. Perosi, nella “Messa di Santa Cecilia” di C.Gounod. Oltre agli impegni teatrali, svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Dal 1998 è docente di Canto e Vocalità al Laboratorio del Suono presso Sermig-Arsenale della Pace a Torino. Domenica 27 gennaio h. 16.00 Duomo EVENTO 02

• INVESTITURA DELL’ABBA’ mons. Pietro Bertotti, presidente

DITTAMONDO ENSEMBLE Il Personaggio dell'Abbà, sebbene abbia assunto solo dal 1948 il ruolo di Signore del Carnevale, vanta origini ben più remote, che sono legate a feste, in un primo tempo pagane e successivamente anche religiose, risalenti all'incirca al XIV secolo. In questo primo periodo troviamo la figura dell'Abbà a capo della "Confraternita o Società degli Stolti", fondata sulla scia di analoghe iniziative

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sorte in precedenza in varie parti d'Italia (ad esempio "l'Abbazia dei Pazzi" di Torino). Per coprire le spese dei propri divertimenti, la nostra compagine di buontemponi ricorreva allegramente all'imposizione di tasse e balzelli tra i più curiosi, fino al punto in cui il senso dello scherzo svanì e la Società degenerò. Nel 1434, dopo gli inutili tentativi fatti per sciogliere la Società, furono gli argomenti persuasivi del Prevosto di allora, don Giacobino Cresti, ad indurre i soci a mutare costume. Da quel momento la festa della Società fu ridotta a cerimonia religiosa. Fu assunto come protettore San Sebastiano e fu eretta in Duomo una cappella propria della Società, che nel frattempo aveva assunto la denominazione di "Società di San Sebastiano". Da quel momento l'Abbà assunse la veste di patrocinatore e, successivamente, mecenate della festa. In occasione della ricorrenza della festa del patrono San Sebastiano, il 20 gennaio, egli, dopo aver assistito al Vespro solenne in Duomo, sfilava per la città acclamato dalla popolazione, alla quale lanciava dolciumi ed arance. A quel tempo, in forza delle prerogative che gli derivavano dal pubblico riconoscimento, avvenuto nel 1452 da parte della Credenza Pubblica della città, l'Abbà godeva di molteplici prerogative, durante il periodo di Carnevale, tra cui le più importanti, il potere di giudicare su tutte le controversie tra i chivassesi e liberare, se possibile i carcerati. Con il passare del tempo e con il mutare della vita cittadina, con il rinnovarsi dei costumi e con la nascita di nuovi idealismi, anche questa Istituzione pervenne al suo declino. Scomparve definitivamente nel 1878. La figura dell'Abbà fu nuovamente riproposta a partire dal 1948 e assunta a Signore del Carnevale, accanto alla Regina: la Bela Tolera. A ricordo delle passate prerogative di cui godeva, dopo la sua investitura l'Abbà legge il Proclama contenente le sue volontà circa lo svolgimento della festa e, in tono scherzoso, esprime pareri sull'andamento della vita pubblica cittadina. L'Abbà veste attualmente la divisa originale ottocentesca della "Veneranda Società di San Sebastiano". Domenica 27 gennaio h. 21.15 Duomo CONCERTO 05

• DITTAMONDO ENSEMBLE

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Alberto Frugoni, Tranquillo Forza, Luca Busato, Claudio Onagro, trombe Didier Bellon, timpani Stefano Canazza, organo IN SONO TUBAE la tromba: lo strumento dei re, il re degli strumenti

Sulle origini della tromba gli storici, pur mancando di dati precisi e procedendo di conseguenza per intuizioni, sono tuttavia concordi nel ritenerle antichissime. La Bibbia parla di trombe d'argento, conosciute sotto il nome di Chatzozerà fatte costruire da Mosè per servizi religiosi, e dei riti ai quali, durante il Regno di Salomone, partecipavano 120 sacerdoti suonatori di tromba. Le prime trombe diritte o “a squillo”, come comunemente venivano chiamate, erano di bronzo e faticosissime a suonarsi e per agevolare la funzione dei muscoli facciali, i suonatori sì applicavano un apparecchio di cuoio (Capistrum) al viso. Ma la costruzione primitiva dello strumento offriva gravi inconvenienti. S'impose la necessità di ripiegare il tubo di cui era formata e la Tromba diritta fu sostituita da quella che prese le denominazioni di Tromba Storta, Corta, Doppia o Ricurva, di cui gli storici assicurano l'esistenza anteriormente al 1500. Ma le risorse sempre limitate della Tromba a squillo di fronte specialmente al progredire della musica strumentale furono risolte soltanto agli inizi dell’800 con l’invenzione dei pistoni. La tromba a squillo venne introdotta per la prima volta in orchestra nel 1607 da Claudio Monteverdi e precisamente nell' Orfeo ma anche Haendel e Bach sottoposero questo strumento a difficoltà notevoli. Ma se i congegni introdotti nella tromba e più ancora la sua costruzione radicalmente mutata hanno potuto raddolcire il suo timbro da permettere d'esprimere anche sensazioni mistiche e sentimentali, tuttavia la sua caratteristica originale sta sempre nella sonorità potente e squillante, per cui si presta in modo superlativo in ogni manifestazione guerresca e nelle apoteosi trionfali.

programma

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GIROLAMO FANTINI (1600-1675ca.) Da “Modo per Imparare a Sonare di Tromba” Sonata detta del Gucciardini Sonata detta del Corsini Sonata detta del Colloreto

CLAUDIO MONTEVERDI (1567-1643) Intrada (da l’Orfeo)

GEROLAMO FRESCOBALDI (1583 – 1643) Toccata

Canzon dopo l’Epistola Ricercare dopo il Credo (dalla Messa della Madonna)

CARL PHILIP EMANUEL BACH (1714-1788) March for the Ark

ANTON DIABELLI (1781-1858) Da: 12 Stücke für Trompeten/

Pauken ad lib. n. 1-3-5-9

JEAN JOSEPH MOURET (1682-1738) Suite di fanfare (Rondeau-Menuet-Fanfare)

BENEDETTO MARCELLO (1686 – 1739) Fuga HEINRICH IGNAZ FRANZ BIBER (1644-1704) Sonata Scti. Polycarpi JOHANN JACOB FROBERGER (1616 – 1667) Suite II (organo solo)

Allemand – Courant -Saraband (dalla Quatrième Partie)

ANONIMO (1670) Sonata a cinque

• Alberto Frugoni, Tranquillo Forza, Gianni Mascotti e Giacomo Bezzi suonano su trombe di A. Egger su copia di J.L.Ehe II.

• Didier Bellon suona su timpani Stanghellini su copia di Anonimo.

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biografia Ensemble Dittamondo Nasce nel 2002 dall’incontro ed interesse di diversi musicisti veneti per la musica antica specialistica dei labiofoni. L’intento del gruppo è quello di diffondere la letteratura musicale tardo-rinascimentale e barocca che vede come protagonisti le trombe, i timpani e l’organo in un repertorio poco conosciuto, ma di sicuro interesse e di piacevole impatto sonoro. Il gruppo si esibisce nella formazione per quattro trombe, timpani e organo oppure in abbinamento a strumenti ad arco e anche come sezione orchestrale di trombe e timpani per le differenti partiture di Bach, Handel, Purcell, Biber, Caldara etc. Gli strumenti utilizzati sono copie fedelmente costruite su modelli originali d’epoca e le esecuzioni sono sempre precedute da un’attenta analisi storica e filologica. Tutti gli esecutori sono musicisti professionisti vincitori di vari concorsi nazionali ed internazionali ed attivi anche in altri rami musicali: la loro attività spazia dalla collaborazione continuativa con istituzioni orchestrali prestigiose a quella di esecuzioni come solisti e in diversi gruppi strumentali che prevedano l’utilizzo delle trombe, a quella didattica come insegnanti in Conservatorio e Scuole Musicali. In particolare Alberto Frugoni è il primo trombettista italiano ad aver terminato gli studi specialistici di tromba naturale, con il massimo dei voti, presso il Conservatorio di Vicenza. Oltre ai concerti, l’Ensemble Dittamondo, tiene anche seminari-concerto, nei quali vengono esposti sia un’attenta analisi di compositori e dei brani eseguiti sia una spiegazione storico-organologica dei vari strumenti utilizzati. L’Ensemble è stato invitato in prestigiosi festival di musica antica (Festival Musicantica Trento 2003, Festival Lodoviciano , Stagione Concertistica della Basilica dei Frari di Venezia, Festival di Atri, Estate Musicale a Palazzo di Mantova, Festival di Musica sacra di Brescia, Karalis Antiqua Musica, Festival di musica antica di Pescara, Musica Antica a Magnano, Stagioni organistiche etc.) ed ha inciso un esclusivo CD “Alio Modo”con musiche originali per trombe e trombe e archi del XVII e XVIII secolo, edito dalla casa discografica Velut Luna. Il CD è stato recensito da riviste nazionali ed internazionali, che hanno avuto lusinghieri apprezzamenti con particolare riferimento alla qualità del suono, all’esecuzione e alla scelta del repertorio.

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Claudio Monteverdi

Lunedì 4 febbraio h. 21.15 Santa Maria degli Angeli CONCERTO 06

• ACCADEMIA DEL RICERCARE Pietro Busca, direttore

Manuel Staropoli, flauti Linda Murgia, viola Germana Busca, flauti Alessandro Percelsi, viola Luisa Busca, flauti Massimo Sartori, viola Gianmarco Gaviglio, cornamuse Federico Bagnasco, violone Simone Gattiglio, cornamuse Claudia Ferrero, virginale Paolo Mollo, Sordone Luca Casalegno, percussioni Roberto Terzolo, cornamusa e flauti

Danze a Stampa del Rinascimento Europeo

Il nostro percorso ideale parte dalla musica per danza di origine italiana, da due raccolte particolarmente importanti: si tratta de manoscritto Mus MS 1503(h), conservato a Monaco nella Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera e del manoscritto Royal Appendix 59-62 della British Library di Londra. Il primo manoscritto (che vanta tra l’altro una pergamena molto pregiata proveniente dal Nord Italia), faceva parte della collezione di Johann Heinrich Herwart. La famiglia Herwart fu una delle più antiche e rispettabili di Augsburg e Johann Heinrich fu un uomo di grande cultura, particolarmente interessato alle vicende italiane. L’altra fonte importante è costituita dai volumi della Royal Appendix 59-62; si

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tratta di musiche a quattro parti, portate in Inghilterra da Henry Fitzalan, 18° conte di Aroundel, al suo ritorno dall’Italia nel 1560. Si riscontra l’anonimato dell’autore, giacché la sua opera di rielaboratore non era propriamente considerata un gesto compositivo. Si può ormai affermare che le opere dei due manoscritti appartengono ai primi anni del XVI sec., radunando maggior parte dei documenti (decisamente sporadici rispetto alla preminenza francese) della letteratura italiana di musica di ballo esistenti intorno alla prima metà del ‘500. Ma ciò che ha donato una nuova luce al contributo italiano di questo repertorio è il fatto che molte danze del Liber Primus leviorum carminum (edito da P. Palese nel 1571) ed alcune del Chorearum molliorum collectanea ( del 1583) sono riconducibili ai modelli Italiani dei due manoscritti. La prima suite è quindi basata su alcuni dei brani più significativi della raccolta italiana del 1503, evidenziando le concordane con le edizioni francesi postume.

Serata con la Pro Loco Chivasso “l’Agricola”

programma ANONIMI ITALIANI DEL XVI SEC. branle de Champaigne

Dal manoscritto Mus MS 1503(h) pavana “El Bisson” saltarello “El marchese di Saluzzo” pavana e gagliarda “La Ferrarese” gagliarda “La lavandara I e II”

pavana “Lesquercarde” gagliarda “La roca e il fuso”

GIORGIO. MAINERIO (1535 – 1582) pass’e mezzo moderno Ballo Furlano Ballo Anglese

PIERRE ATTAIGNANT (XVI sec) branle simple, branle gay

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bassa danza, la Gatta, la Brosse la Magdalena, Tourdion

MICHAEL PRAETORIUS (1571-1621) corrente I-II

balletto pavana di Spagna branle de village.

Pietro Busca

biografie Accademia del Ricercare Atmosfere e melodie medievali, danze rinascimentali, teatralità barocca, virtuosismo settecentesco rivivono nell’intensa attività concertistica, di studio e diffusione che l’Accademia del Ricercare svolge nell’ambito della musica antica. Peculiarità dell’ensemble è l’utilizzo di copie di strumenti antichi, anche particolarmente inusuali, che la caratterizzano nella sua specificità. In oltre quindici anni di attività il gruppo, nelle sue diverse formazioni ha effettuato oltre 500 concerti ed è stato invitato ad esibirsi per importanti istituzioni musicali, festival nazionali ed internazionali di alto livello: (Bruges Festival Internazionale delle Fiandre, Bolzano Festival, Università di Leon Spagna, I Concerti dell’Accademia Ravenna, Festival di Musica Antica Graz, Festival de Musica

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Espanola de Madrid, Festival de la Laguna Tenerife, Festival Internacional de Musica de Galicia, Festival Internacional de Musica y Danza de Granata, Festival de Musique et Renaissance di Parigi Ecouen, Antiqua BZ, Canto delle Pietre Regione Lombardia e Regione Piemonte, S. Sempliciano a Milano, Genova, Firenze, Campobasso, Viadana, Stresa, Noto, Brindisi, Pantelleria, Kiel, Amburgo, Barcellona, Alberville, Barcellonet, Motril, ecc… ) riscuotendo, ovunque si sia proposta, ottimi consensi di pubblico e di critica. L’Accademia del Ricercare ha inoltre realizzato nove registrazioni su CD (edite e distribuite sul mercato internazionale dalla Stradivariuse e dalla Tactus ) il cui successo è confermato dai notevoli volumi di vendita quanto dalle recensioni pubblicate sulle maggiori riviste del settore in Europa. L’Accademia del Ricercare collabora permanentemente con i migliori artisti europei specialisti nell’esecuzione della musica tardo-rinascimentale o barocca, i quali vantano individualmente curriculum di prestigio ( Coppella Real de Catalogna, J.Saval, K.Boeke, A.Curtis, F. Bruggen, ecc…). E’ diretta, fin dalla fondazione, da Pietro Busca.

presentazione DANZE A STAMPA DEL RINASCIMENTO EUROPEO

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La danza ha accompagnato la storia umana fin dalle epoche più antiche, assumendo di volta in volta i connotati di celebrazione sacra o di manifestazione gioiosa, di evento riservato ai ceti sociali più elevati o di festoso ritrovo di artigiani e contadini. In qualunque forma la si intenda, la danza è sempre stata accompagnata da una musica strumentale o vocale o – al limite – da una semplice scansione ritmica finalizzata a sottolineare e a suggerire le movenze ai danzatori. Paradossalmente, nonostante la sua importanza, fino al Quattrocento nessuno sentì mai l’esigenza di scrivere le musiche delle danze, un fatto che si riteneva del tutto inutile in quanto patrimonio condiviso tra tutti i membri della comunità. Nel Quattrocento, nonostante l’avversione degli ambienti ecclesiastici più conservatori, si cominciò a distinguere tra bassa danza (lenta e nobile) e alta danza (veloce e dal carattere popolaresco) e a creare nuove tipologie di danze stilizzate, che rappresentano i primi modelli di danze veramente ‘musicali’, vale a dire non limitate ad accompagnare i movimenti del corpo. La codificazione sempre più precisa di generi come la pavana, la gagliarda, il saltarello, la piva, la ciaccona e la passacaglia stimolò numerosi compositori a lasciarne testimonianza scritta e a creare un ambito musicale indipendente che nel Seicento sarebbe sfociato nella suite strumentale, una sequenza di danze (normalmente allemanda, corrente, sarabanda e giga) di regola preceduta da un preludio dal carattere astratto e non di rado improvvisativo. Nella prima metà del Cinquecento il genere della danza iniziò a essere presa in considerazione dai primi editori musicali, un onore non da poco se si pensa che l’editoria musicale era nata appena pochi anni prima (nel 1501 grazie allo stampatore veneziano Ottaviano Petrucci) per diffondere soprattutto il repertorio sacro dei grandi maestri franco-fiamminghi attivi nelle corti più raffinate del Belpaese. Questo fatto dimostra che la danza (o meglio la musica di danza) aveva ormai acquisito una propria dignità, confermata anche da Baldassarre Castiglione, che nel suo Cortegiano (1528) sottolinea l’importanza della danza per chiunque desiderasse elevare il proprio stato sociale e – di riflesso – l’opportunità di padroneggiare adeguatamente qualche strumento musicale. Dall’Italia questa pratica non tardò a diffondersi in altri paesi europei, primi tra tutti la Francia, la Spagna, l’Inghilterra e la Germania. Oltre ai lavori dei compositori in attività, la stampa musicale permise di recuperare – assicurandone nel contempo la sopravvivenza – numerosi motivi popolareschi che affondavano le loro radici nei secoli precedenti. In questo modo si riusciva non solo a garantire un’ampia diffusione a motivi originariamente legati a un’area piuttosto circoscritta (si pensi, per esempio, al celebre motivo della Follia, nato in Portogallo e diffusosi a macchia d’olio in tutta Europa) ma

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anche a salvaguardare tradizioni locali la cui eco è giunta sino ai giorni nostri, un fatto che appare evidente soprattutto nel Marchese di Saluzzo, presenza costante del folk piemontese degli ultimi anni. Il programma di questo disco si pone l’ambizioso obiettivo di individuare alcuni dei virtualmente infiniti percorsi all’interno del genere della danza rinascimentale europea, focalizzando la propria attenzione sulla produzione dei principali autori italiani, francesi e spagnoli. Da notare che in molti casi l’autore si limitava a indicare la musica senza specificare gli strumenti che avrebbero dovuto eseguirla, un fatto che rientra nel campo della grande libertà esecutiva che vigeva all’epoca, quando – a seconda delle disponibilità – la parte melodica poteva essere affidata indifferentemente a uno strumento ad arco (violino o viola da gamba soprano) o a uno strumento a fiato (flauto diritto, flauto traverso o strumento ad ancia). In ossequio a questa prassi ampiamente diffusa, l’Accademia del Ricercare si accosta a questi lavori con tre famiglie (consort) di strumenti, le viole da gamba, i flauti dolci e le ance incapsulate (cornamuse e cromorni) scelti di volta in volta tenendo conto del carattere di ciascun brano, che vengono sorrette da un basso continuo particolarmente ricco, in modo la garantire la massima varietà timbrica possibile. Il viaggio parte – e non potrebbe essere diversamente – dall’Italia, con una serie di brani di autori anonimi. Di andamento gaio e veloce, il Bransle de Champagne aveva lo scopo di accompagnare una danza di gruppo che prevedeva anche passi saltati. Con la sua ricca varietà timbrica, l’orchestrazione proposta in questo disco sottolinea il gusto moresco molto in voga nella prima metà del XVI secolo. Segue un classico abbinamento di pavana (El Bisson) e saltarello (El marchese di Saluzzo), danze dal carattere opposto (in tempo binario e dall’andamento grave e misurato la prima, in tempo ternario e vivace e animata la seconda) che venivano eseguite di seguito per rendere più varia e interessante la danza. Lo stesso discorso vale per la successiva pavana e gagliarda La Ferrarese, entrambe costruite su un basso all’epoca assai noto. Dopo una prima sezione dominata dalle viole, la pavana lascia spazio a una parte omoritmica dal carattere deciso affidata agli strumenti ad ancia. Le due gagliarde La lavandaia dimostrano chiaramente quanto i compositori attivi nei primi anni del XVI secolo fossero riusciti a sviluppare un genere di danza in un primo tempo molto standardizzato: infatti la prima rivela un incedere fresco e brioso, che contrasta con il carattere più austero della seconda, un fatto reso ancora più evidente dalla diversa orchestrazione. Il brano successivo è

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caratterizzato dall’accostamento di tre brani incentrati sul tema dell’arcolaio (lesquercarde), con la pavana omonima tratta dalla raccolta Liber primus leviorum carminum di Phalèse (1571) seguita dalla gagliarda La roque – che conserva lo stesso incipit – e dalla gagliarda La rocha el fuso. Questa suite ideale viene chiusa dalla gagliarda La bona notte, che attraverso quattro ripetizioni consente alle diverse famiglie strumentali di mettersi in evidenza, sfociando in un magnifico crescendo conclusivo. Nel XVI secolo il panorama musicale fu dominato dalle figure di Pierre Attaingnant (1494-1552) e di Claude Gervaise, entrambi importanti stampatori cui dobbiamo la sopravvivenza di gran parte della musica francese di quegli anni. Di Gervaise – compositore su cui la ricerca musicologica non è tuttora riuscita a fare chiarezza – ci sono giunte una quarantina di chanson a tre e quattro voci e una diversi libri di Danceries apparsi tra il 1550 e il 1557 contenenti brani dal sapore piacevolmente popolaresco, apprezzabile soprattutto nel Bransle des Champagne, pagina dalla ritmica accentuata e dal carattere decisamente virtuosistico. Molto più fortunato di Gervaise, Pierre Attaingnant deve la sua fama postuma al prestigioso incarico di «Libraire et Imprimeur de Musique du Roy», che mantenne per circa un quarto di secolo dando alle stampe ben 35 libri di chanson, sette libri di intavolature per organo, tre di messe e ben cinque di Danceryes. In questi ultimi Attaingnant si rivelò compositore estroso e di grande talento, accostando efficacemente i ritmi vivaci dei bransle e delle gagliarde alla compostezza trattenuta e aristocratica delle pavane. Accanto a una silloge di branle gay, il programma di questo disco propone un’interessantissima basse dance divisa in tre parti la seconda delle quali – intitolata La gatta – è caratterizzata da una scrittura omoritmica sulla quale spicca la voce superiore che, con salti di terza minore discendente, evoca l’insistente miagolio di un gatto, brillante esempio di quella musica a programma che qualche decennio più tardi con il Capriccio stravagante di Carlo Farina avrebbe dato inizio a un gusto per il descrittivismo musicale che avrebbe trionfato per tutto il periodo barocco. Nel campo dell’editoria musicale del Rinascimento una menzione particolare spetta a Tielman Susato (1515-1566), compositore e stampatore fiammingo di origine tedesca cui spetta il grande merito di aver diffuso un gran numero di opere sia sue sia di altri compositori attivi nella Germania settentrionale e nei Paesi Bassi. Strutturate a quattro voci, queste danze apparse nella raccolta delle Danceryes pubblicata nel 1551 si adattano particolarmente bene

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al timbro scuro e vigoroso delle ance incapsulate, come si può facilmente notare dalla Basse dance (danza dalle movenze lente che veniva ballata con i piedi rasenti terra) e dalla Nachtanz (sinonimo tedesco del Saltarello italiano), mentre l’intensa Pavana Milleregrets – basata su un motivo passato alla storia grazie alla celebre intonazione sacra realizzata da Josquin Desprez – trova il suo organico d’elezione nel consort di viole da gamba. Con Giorgio Mainerio (1535-1582), compositore parmense nato da un padre di origine scozzese, ci spostiamo decisamente più avanti, nell’ultima fase della splendida stagione rinascimentale quando già si iniziavano a scorgere i primi fulgidi bagliori del Barocco. I tre brani proposti sono tratti dal Primo Libro de’ Balli, una celebre raccolta edita a Venezia nel 1578 dall’editore veneziano Angelo Gardano. Dopo un Pass’e mezzo moderno e Salterello valorizzato dal contrasto tra il timbro scuro delle viole da gamba, il sapido colore delle ance e le delicate nuances dei flauti, segue due danze dei chiari intenti descrittivi, il Ballo furlano, pervaso da una vivace ritmica di sapore popolareggianti, e il Ballo inglese, che vede grandi protagoniste le viole da gamba, contrappuntate dalle cornamuse. Il viaggio all’interno della produzione strumentale a stampa del Rinascimento europeo si conclude doverosamente nella Germania di Michael Praetorius (1571-1621), organologo, polistrumentista, compositore e trattatista di successo, autore del celeberrimo Sintagma musicum, principale fonte pervenutaci sulla musica e sugli strumenti rinascimentali.

Giovanni Tasso Venerdì 7 marzo h. 21.15 Santa Maria degli Angeli CONCERTO 07

• ‘900VOCALENSEMBLE Massimo Peiretti, direttore

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Stefania Bergera, Chiara Albanese, Miriam Mazzoni, soprani Sabrina Pecchenino, Mariacarla Baldi, Cristina Lai, contralti Alessandro Baudino, Marco Pollone, Massimiliano Mantovan, tenori Manuel Frontera, Marco Piretta, Dario Previato, bassi "Dodici voci che si trasformano... in un'orchestra sinfonica...in un organo....in un gruppo jazz...uno strumento versatile che abbaglia il pubblico con la musica del '900"

Massimo Peiretti

Serata con il Lions Club Chivasso Duomo

programma Antonin DVORÁK Adagio dalla Sinfonia “Dal Nuovo Mondo” (1841 – 1904) Francis POULENC Salve Regina (1899 – 1963)

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Sergej RACHMANINOV Bogoroditse Devo (1873 – 1943) Igor STRAVINSKY Pater noster (1882 – 1971) John RUTTER God be in my head (1945) Arvo PÄRT Magnificat (1935) Bobby Mc FERRIN 23rd Psalm (1950) Leonard COHEN Alleluja (1934) Camille SAIN SAËNS Calme de Nuits (1835 – 1921) Les fleurs et les arbres Maurice RAVEL Nicolette (1875 – 1937) Duke ELLINGTON Paris blues (1899 – 1974) Goffredo PETRASSI Nonsense n. III (1904 – 2003) Billy JOEL And so it goes (1949) John LENNON (1940 – 1980) Paul Mc CARTNEY Michelle (1942) TRADIZIONALE CILENO De punta y taco TRADIZIONALE ITALIANO Bella ciao

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biografie 900vocalensemble Nato dalla passione per la musica corale contemporanea, il ‘900 Vocal Ensemble si propone lo studio e l’esecuzione delle principali pagine del Novecento per gruppo vocale a cappella, abbracciando tutte le varietà stilistiche, dalle sonorità impressionistiche francesi alle moderne pagine corali dell’Europa dell’Est, passando attraverso la grande musica liturgica russa e le espressioni del ‘900 inglese. Grande spazio poi per le trascrizioni di musica leggera, jazz e strumentale attraverso le interpretazioni dei più famosi gruppi corali inglesi, in un’accattivante alternanza di sicuro interesse. Il gruppo vocale, formato da 12 voci professioniste selezionate dalle realtà corali torinesi più rinomate è costantemente seguito da celebri preparatori vocali ed effettua periodicamente giornate di studio guidate da cantanti di fama mondiale appartenenti ai King’s Singers e agli Swingle Singers, fra i più importanti gruppi vocali del mondo. L’ensemble è diretto dalla sua fondazione da Massimo Peiretti. Massimo Peiretti Ha compiuto gli studi di Composizione, Pianoforte e Direzione d’Orchestra sotto la guida del M° Ruggero Maghini e del M° Fulvio Angius, diplomandosi in Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Verdi “ di Torino. Dal 1974 al 1982 ha diretto il coro e l’orchestra del Conservatorio “G. Verdi” di Torino in concerti polifonici, sinfonici e sinfonico – vocali. Ha partecipato nel 1980 al Festival Internazionale Opera di Barga. Dal 1977 al 1980 ha collaborato all’istruzione del coro della “Accademia Stefano Tempia” di Torino. Dall’anno 1985 si è dedicato alla preparazione del Coro ARS per le stagioni liriche alla Corte Malatestiana di Fano e alle stagioni liriche nelle varie province ove operava l’organizzazione del Comm. Vittorio Bertone. Dall’anno 1989 è docente in ruolo presso il Conservatorio Statale di Musica “G. F. Ghedini” di Cuneo. Dal 1981 è stato altro – Maestro del Coro al Teatro Regio di Torino e Direttore del Coro da Camera dello stesso ente, assumendo in seguito la carica di Direttore principale, incarico tenuto fino al luglio del 1994, con tale coro oltre le opere e concerti in stagione, ha svolto un’intensa attività concertistica in tutta la regione. Dal settembre 1995 ha assunto la carica di Direttore stabile e vice – Direttore Artistico della “Accademia Stefano Tempia” di Torino dirigendo nelle varie stagioni l’orchestra dell’Accademia formata da professionisti provenienti da importanti orchestre quali RAI e Teatro Regio e da giovani talenti. Tale complesso esegue concerti sinfonici e sinfonico – vocali presso l’Auditorium RAI di Torino,Teatro Regio di Torino,Conservatorio “G.Verdi“ diTorino,sala del Lingotto di Torino nonché nei teatri di importanti città italiane. Dal giugno 2000 è stato nominato Direttore Artistico dell’Accademia. Nel 1998 ha registrato per la casa discografica Nuova Era un CD contenente “La Passione di Cristo secondo San Marco” di Lorenzo Perosi. Sempre di Perosi ha registrato nel 2000 un CD con la suite n.7 “Torino” per orchestra e lo “Stabat Mater” per soli,coro e orchestra. Nel 2002 ha realizzato un CD con la produzione sacra di Vincenzo Bellini (Messa in la minore,Te Deum,Credo) che ha ottenuto la votazione di 5 stelle sulla rivista specializzata musicale “Amadeus”. Ha collaborato con il Teatro Comunale di Firenze. Ha

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collaborato con il Teatro “La Fenice” di Venezia. Dal 1996 ha collaborato come altro – Maestro del Coro presso il Teatro “Carlo Felice” di Genova (“Turandot” di G.Puccini, febbraio ’96 – “Der Rosenkavalier” di R. Strass, ottobre ’96 – “Carmen” di G.Bizet, febbraio ’97 – “Peter Grimes” di B.Britten, settembre ’97 – “Rigoletto” di G. Verdi, dicembre ’97 – “La Gioconda” di A.Ponchielli ,febbraio ’98) e nel 1999 come Direttore principale dello stesso ente (“Cardillac” di P.Hindemit, giugno ’99). Dall’aprile 2006 è direttore del ‘900 vocal ensamble gruppo di professionisti specializzato in musica del ‘900 e contemporanea. Martedì 1° aprile h. 21.15 Duomo CONCERTO 08

CORO FILARMONICO RUGGERO MAGHINI di TORINO Maurizio Fornero, organo Claudio Chiavazza, direttore

Il 21 marzo 1685 nasceva a Eisenach, Johann Sebastian Bach del quale questa sera, in occasione del suo prossimo compleanno, saranno eseguiti alcuni Mottetti. L'antica consuetudine di eseguire mottetti durante il servizio liturgico della domenica e nei Vespri era assai diffusa a Lipsia, che estendeva le occasioni di esecuzione anche a funerali, nozze, cerimonie di vario genere. Tra i compiti di Bach rientrava dunque la produzione di queste musiche ma, nonostante le notizie forniteci da Forkel, che sostiene che il Kantor ne avesse composte in gran numero, quelle giunte fino a noi sono sette.

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Claudio Chiavazza

Serata con il Lions Club Chivasso Host

programma

JOHANN SEBASTIAN BACH 4 mottetti per doppio coro a 8 voci (1685 – 1750)

Singet dem Herrn ein neues Lied BWV 225

Der Geist hilft unser Schwachheit auf BWV 226

Fürchte dich nicht, ich bin bei dir BWV 228

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Komm, Jesu, komm BWV 229

Johann Sebastian Bach

biografie Il Coro Filarmonico “Ruggero Maghini” è una formazione corale professionale a organico variabile, in base alle esigenze di un repertorio che spazia dall’ oratorio barocco alla musica vocale contemporanea; intitolato a una delle figure più significative della civiltà musicale e corale di Torino, si è formato in seguito a una prima collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI realizzata nel giugno 1995. Il coro ha affiancato l’OSN Rai in numerose produzioni, con musiche di Busoni, Prokof’ev, Liszt (Eine Faust Symphonie), Ravel (Daphnis et Chloé), Grieg (Peer Gynt), R.Strauss (Der Rosenkavalier), Händel (Israel in Egypt), Brahms (Nänie, Canto delle Parche, Canto del destino, Ein deutsches Requiem, Rapsodia per contralto op. 53 ), Mendelssohn (Sogno di una notte di mezza estate), Berlioz (Enfance du Christ), Bach (Messa in si minore, Passione secondo Giovanni, Magnificat), Szimanowsky (Stabat Mater), Schumann (Das Paradies und die Peri), Haydn (Die Sieben letzten Worte, Die Jahreszeiten), Beethoven (Missa solemnis, Nona Sinfonia), Verdi (Te Deum, Messa da Requiem),

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Rossini (Stabat Mater), Orff (Carmina Burana), Mozart (Messa in do minore K 427, Messa dell’ Incoronazione k 317, Regina coeli K 108 , Ave verum K 618, Meistemusik K477); nel gennaio 2006 ha preso parte all’ esecuzione della Seconda Sinfonia di Mahler, in occasione del concerto inaugurale del restaurato Auditorium Rai di Torino. Il coro ha inoltre collaborato con l’ “Orchestra Giovanile Italiana” di Fiesole (Stravinsky), lo “Xenia Ensemble” (Pärt, Bertotto), l’ “Orchestra Barocca di Genova” (Händel), l’ “Accademia del Santo Spirito” di Torino (Vivaldi) e l’ “Academia Montis Regalis” (Vivaldi). Recentemente, a fianco del Coro Filarmonico è sorta l’ Accademia Ruggero Maghini finalizzata alla formazione musicale, tecnica e vocale di artisti del coro ed alla realizzazione di progetti di promozione e divulgazione del canto corale. Collaborano con il coro il pianista Valter Protto e l’organista Maurizio Fornero; il Coro Maghini è diretto da Claudio Chiavazza fin dalla fondazione. Claudio Chiavazza Ha svolto gli studi musicali e si è diplomato in Clarinetto, Musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio di Torino dove è attualmente docente. Dopo gli studi svolti con Sergio Pasteris, si perfezionato in direzione corale e musicologia con Adone Zecchi, Fosco Corti, Giovanni Acciai, Andrea von Ramm, Piero Damilano e successivamente con Peter Erdei, presso l’“Istituto Kodály” di Kecskemét (Ungheria). Alterna all’insegnamento l’attività concertistica in veste di direttore artistico dell’ensemble “Gli Affetti Musicali”, con cui ha realizzato diversi progetti di ricerca e prime incisioni di musiche inedite di Fergusio, Albini, Sigismondo D’India, Durante e Scarlatti per le case discografiche “Opus 111”, “Stradivarius” e “Sarx Record”. Come di direttore di coro ha tenuto oltre 400 concerti in Italia, Ungheria, Francia, Svizzera, Grecia, Repubblica Ceca, Ex Yugoslavia, affrontando un repertorio corale che spazia dal canto gregoriano alla polifonia vocale contemporanea; recentemente, in qualità di direttore del Coro Filarmonico “Ruggero Maghini” di Torino ha collaborato più volte con l’“Orchestra Sinfonica Nazionale” della Rai e con direttori quali Rafael Frühbeck De Burgos, Yuri Ahronovitch, Kirill Petrenko, Gerd Albrecht, Kristian Jarvi, Serge Baudo, Simon Preston, Jeffrey Tate, Juanio Mena, Gianandrea Noseda, Alessandro De Marchi, Helmuth Rilling, Cristopher Hogwood, Robert King. Venerdì 11 aprile h. 21.15 Duomo CONCERTO 09

• CORO E ORCHESTRA

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DEL COLLEGIO MUSICALE ITALIANO Adriano Gaglianello, direttore Maria Teresa Nesci, soprano Sabrina Pecchenino, contralto Fabio Furnari, tenore Dario Previato, basso

Pierangelo Gobbi, claviorgano

programma MOZART Sonata da Chiesa KV 263 Lieder da Chiesa KV 343 Orgelsolomesse KV 259 Vesperae solennes de Dominica KV 321

Wolfgang Amadeus Mozart

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)

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• La Sonata da chiesa KV 263 venne scritta da Mozart a Salisburgo nel dicembre del 1776 in tonalità di Do maggiore. Si distingue per la presenza nell’organico di due trombe. Per molto tempo è stata ritenuta perduta finchè il manoscritto venne trovato nel deposito della Biblioteca di San Pietroburgo.

• I Lieder da Chiesa KV 343 “O Gottes Lamm” in fa maggiore e “Als aus Aegypten Israel” in do maggiore sono gli unici nel loro genere in tutta la produzione mozartiana e sono stati scritti per voce e organo. Il testo del primo è una preghiera, quello del secondo è tratto da un Salmo. La nascita di queste due pagine può essere collegata alle riforme liturgiche introdotte dall'Arcivescovo di Salisburgo: una di queste fu l'invito alla lettura diretta della Bibbia da parte dei fedeli, per cui venne approntata la traduzione tedesca del Libro dei Salmi. Recenti studi, tuttavia, spostano la composizione di questi Lieder al principio del 1787, nel periodo del viaggio a Praga in occasione della rappresentazione de “Le nozze di Figaro” in quella città.

• La Missa brevis detta "Orgelsolo-Messe" è contraddistinta dalla singolare presenza concertante dell'organo. Scritta nella tonalità di do maggiore a Salisburgo nel dicembre del 1776 prevede un organico formato da soli, coro e orchestra.

• I “Vesperae solemnes de Dominica” sono la raccolta liturgica di cinque Salmi (Dixit Dominus, Confitebor, Beatus vir, Laudate pueri, Laudate Dominum), cui si aggiunge il Magnificat. Ogni brano è contraddistinto da una tonalità differente. Sono stati scritti a Salisburgo nel 1779 per un organico formato da soli, coro e orchestra.

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biografie Collegio Musicale Italiano E’ un progetto musicale fondato nella primavera 2004 dall'Associazione Musicale Eufonia al fine di raccogliere musicisti di talento in un ensemble sperimentale che si occupi di stabilire confronti tra compositori per l'arricchimento culturale dei singoli membri e nello stesso tempo per la divulgazione dei risultati al pubblico. Il gruppo collabora con importanti figure del panorama musicale internazionale affrontando con attenzione filologica la prassi esecutiva della musica barocca utilizzando copie di strumenti originali. Fin dalla sua fondazione l'ensemble è regolarmente ospitato a tenere concerti presso le più importanti rassegne e stagioni del territorio piemontese ricevendo sempre lusinghieri consensi da pubblico e critica. Il Collegio Musicale ha partecipato tra le altre alle rassegne: “Organalia”, patrocinata dalla Provincia di Torino; “Chieri in Musica” organizzata dal Circolo Cameristico Piemontese; Festival internazione di musica antica “ANTIQUA”; “Stagione Musicale Monregalese”; “Armonie Ritrovate” ed “Armonie in Collina” all’interno del circuito “Piemonte in Musica”. Adriano Gaglianello Ha studiato violino, pianoforte; studia Composizione con Daniele Bertotto presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, Canto Artistico a Genova con Rosetta Noli. Ha studiato direzione corale con Giovanni Cucci, Peter Erdei, Gary Graden, Carlo Pavese, Laslzo Heltay, Dario Tabbia. Partecipa regolarmente ad accademie corali internazionali. Collabora con importanti formazioni corali e solistiche del panorama musicale nazionale ed internazionale tra cui: “Coro Filarmonico R. Maghini”, “Gli Affetti Musicali”, dirette da Claudio Chiavazza; “Daltrocanto”, diretta da Dario Tabbia; “Accademia del Ricercare”, diretta da Pietro Busca; “Voci Concertate” di Frankfurt, diretta da Martin Winkler, “Accademia di Musica Antica” di Rovereto diretta da Romano Vettori. E’ direttore artistico dell'Associazione Musicale Eufonia di Castagneto Po e della rassegna musicale “ARMONIE IN COLLINA”. Dall'estate 2003 fa parte del World Youth Choir,

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ensemble di ottanta giovani cantanti selezionati da circa quaranta diversi paesi del mondo, insignito del titolo di “Artist for Peace” dall’Unesco, nell'ambito del quale è diretto da celebri figure del panorama corale internazionale tra cui Johannes Prinz, Maria Guinand, Grete Peterson, Frieder Bernius, Peter Broadbent, Gunnar Ericsson, Bob Chilcott. Dal febbraio 2004 è anche membro del World Chamber Choir, invitato a celebrare il sessantesimo anniversario dello Sbarco in Normandia. E’ direttore fondatore del Collegio Musicale Italiano. Maria Teresa Nesci Ha studiato canto presso la Scuola Civica Musicale di Torino, successivamente ha proseguito gli studi con il mezzosoprano Franca Mattiucci e si è poi perfezionata con il basso inglese Malcolm King. Ha seguito anche corsi di stile e vocalità barocchi con Mark Deller e Alan Curtis. Ha tenuto numerosi concerti come solista o in formazioni da camera specializzate nel repertorio rinascimentale e barocco (fra le altre, I Solisti del Madrigale, diretti da G. Acciai, Concerto Italiano di R. Alessandrini, Cantica Symphonia, di G. Maletto, Ars Cantica, di M. Berrini, La Venexiana, di C. Cavina, Gli affetti musicali, di C. Chiavazza, I Vocalisti, di T. Colombotto, Accademia del Ricercare di P. Busca), partecipando a importanti manifestazioni in Italia e all’estero quali “Musica e poesia a S.Maurizio” a Milano, “Autunno Musicale” a Como, “Festival di Ambronay” e “Rencontres de musique médiévale du Thoronet” in Francia, “Festival delle Fiandre” a Bruges e ad Anversa, “Arte sacro” a Madrid, “La laguna antigua” a Tenerife. Ha inciso per Naxos, DDT, Arts, Sarx, Stradivarius, Tactus, Glossa. Sabrina Pecchenino Mezzosoprano, inizia in giovane età lo studio del pianoforte, di musica corale e direzione di coro e canto al Conservatorio “G.Verdi” di Torino con Luisella Ciaffi conseguendo nel 1999 il diploma. Segue numerosi stage, tra i quali quello con Giampiero Taverna, Slavska Taskova, Sandro Volta, Angelo Savelli al Teatro Dovizi di Arezzo, dove interpreta diversi ruoli in “Die Schiene Galatèe” di Suppé, “Tamerlano” di Haendel, “Il ballo delle ingrate” di Monteverdi, oltre a numerosi

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concerti operistici e di musica da camera. Interpreta il ruolo di Didone in “Dido and Aeneas” di Purcell, di Suzuki in “Madama Butterfly”, di Maddalena in “Rigoletto”, di Laura in “Elisa” di Cherubini e del gatto in un’opera contemporanea “Il gatto con gli stivali” di Bellucci. La sua spiccata musicalità la induce, fin dai tempi del Conservatorio ad interessarsi alla musica contemporanea e ancora allieva si cimenta in “Pierrot Lunaire” di A.Schonberg, che esegue in diverse sale italiane, “Le marteau sans maitre” di P. Bolulez, “Chamber music” di L.Berio, ed è scelta, perché definita voce intelligente, ad eseguire melodie di folklore europeo rielaborate da giovani compositori piemontesi per voce e quartetto d?archi, in un progetto denominato “Quadro etnico”.E’ tra i finalisti al concorso internazionale di musiche del ‘900 “Valentino Bucchi” dove ottiene una borsa di studio che le da diritto a seguire corsi di specializzazione sul repertorio contemporaneo e partecipa in seguito a seminari sulla musica di Berio tenuti da Luisa Castellani presso l’Accademia Chigiana di Siena. Di recente ha partecipato al Word Forum on Music, organizzato dall’International Music Council of Unesco in Los Angeles per la celebrazione di “Donne in musica”. Fabio Furnari Tenore, si specializza nella prassi esecutiva antica sotto la guida di A. Curtis e P.Memelsdorff, affrontando parallelamente lo studio della chitarra classica con E. Casoli. Un ampio repertorio legato alle Cantate e all’Oratorio di Natale di J.S. Bach, le Messe di W.A. Mozart e F. Schubert, il Vespro e l’Orfeo (nel ruolo di pastore) di C. Monteverdi, gli Oratori di G. Carissimi, la musica sacra di H. Purcell, la Messalina (nel ruolo di Lismeno) di C. Pallavicino, numerose cantate del ‘600 Italiano, alcune opere vocali di S. Sciarrino, fino ad arrivare alle grandiose composizioni che portano le firme di J. Desprez e G. Dufay. Proprio per questi autori, partecipa ai più rinomati Festivals mondiali ed incide oltre 50 dischi, ottenendo i migliori riconoscimenti della critica internazionali (fra cui il Diapason d’Or dell’anno 2003). Una condivisione di intenti che lo porta a realizzare progetti musicali con i più importanti nomi del panorama musicale, tra cui: La Petite Bande (S. Kuijken), la Capella Reial de Catalunya (J. Savall), Cantica Symphonia

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(K. Boeke e G. Maletto), Concerto Italiano (R. Alessandrini), Odhecaton (P. Da Col), Accademia Bizantina (O. Dantone), Consortium Carissimi (V. Zanon), De Labyrintho (W. Testolin), Europa Galante (F. Biondi), Cantar Lontano (M. Mencoboni). Inoltre collabora con il Concerto Palatino (B. Dickey), con il pianista M. Campanella e con l? arpista A.L. King. Dario Previato Nato nel 1980. Si è avvicinato alla musica nel 1987 quando ha iniziato a studiare chitarra e solfeggio. È in questo stesso anno che ha conosciuto Giovanni Cucci che lo ha inserito nell’organico del coro voci bianche della “Bottega Musicale” di San Raffaele Cimena. Nel 1994 ha iniziato a studiare canto artistico con il Maestro Cucci e l’anno successivo è entrato a far parte del coro “Settetorri” di Settimo Torinese con il quale ha vinto numerosi concorsi di canto popolare sia di livello nazionale che internazionale. Ha seguito seminari di direttori del calibro di Gary Graden e Peter Erdei. Ha eseguito numerosi concerti sia in Italia che all’estero con molte formazioni corali di importanti direttori quali Carlo Pavese, Giuseppe Maletto, Maurizio Benedetti, Dario Tabbia, con un repertorio che spazia dalla musica antica alla musica contemporanea, rivestendo ruoli sia da corista che da solista. Tuttora fa parte del “Coro Filarmonico Ruggero Maghini” diretto dal maestro Claudio Chiavazza che spesso collabora con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e con il gruppo vocale “Collegio Musicale Italiano” diretto da Adriano Gaglianello. Tuttora prosegue i suoi studi di canto artistico. Pier Angelo Gobbi Si è diplomato in Musica corale e Direzione di coro presso il Conservatorio di Torino, con il M.o Sergio Pasteris. Ha successivamente proseguito gli studi di Composizione con la Prof.ssa Silvana Di Lotti e di Clavicembalo e Basso continuo, presso l'Accademia di Musica antica in S. Giovannino di Alessandria, con il M.o

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Danilo Costantini. Docente di Ed. Musicale presso l'Istituto Comprensivo di Verolengo, è Direttore Artistico della locale stagione musicale "Armonie Ritrovate", patrocinata da Piemonte in Musica. Svolge attività concertistica, come clavicembalista e/o organista, nel campo della musica antica, con particolare predilezione per il repertorio italiano del XVII secolo. Ha suonato con alcuni dei principali interpreti italiani del settore, partecipando a rassegne quali la torinese "Antiqua", "Tastar de corda", "Settimane musicali di Lugano" con l'Orchestra barocca di Milano, "Concerti d'Estate" organizzati dalla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, con produzioni come il "Festino nella sera del giovedì grasso" di Banchieri, "L'amphiparnaso" di Vecchi, i "Concerti Brandeburghesi" di Bach, dei quali è stato direttore al cembalo. Svolge attività di ricerca musicologica, collaborando con Istituzioni musicali e culturali italiane, tra cui il Conservatorio di Torino, il Conservatorio di Como, la Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, l'Accademia Carrara di Bergamo, nelle quali ha tenuto conferenze e concerti. Con l'ensemble "Accademia del Ricercare", oltre a numerosi concerti in Italia, ha inciso tre CD, editi dalla Stradivarius.