VEGLIARE Anno: 6 - Numero: 2 - Febbraio 2017 · più facilmente al “missionario” come a quel...

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S VEGLIARE Anno: 6 - Numero: 2 - Febbraio 2017 Voce di una comunità in riva all’Adige Unità Pastorale Scardevara, Tombazosana, Albaro, Ronco all’Adige Logo della Missione Popolare RENDETE RAGIONE DELLA SPERANZA Intervista a padre Matteo EVENTI Epifania 2017 EVENTI Missione Parrocchiale in arrivo

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SVEGLIARE Anno: 6 - Numero: 2 - Febbraio 2017

V o c e d i u n a c o m u n i t à i n r i v a a l l ’ A d i g eU n i t à P a s t o r a l e S c a r d e v a r a , T o m b a z o s a n a , A l b a r o , R o n c o a l l ’ A d i g e

Logo dellaMissione Popolare

RENDETERAGIONEDELLASPERANZA

Intervista apadre Matteo

EVENTI

Epifania2017

EVENTI

MissioneParrocchialein arrivo

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Quando, a novembre di quest’anno, stavamocercando, per una nostra pubblicazione, unoslogan capace di esprimere, nel modo miglio-re, l’esperienza delle missioni al popolo, citornò alla mente quanto il Card. Scola ci con-segnò nella Missione di Legnano: La missio-ne, disse, è una rugiada di grazia per la co-munità.Questa immagine esprime bene ciò che avvie-ne all’interno della missione: in questo temporicco di eventi, incontri e appuntamenti o-gnuno si può sentire cercato e amato daDio, dal Signore Gesù che si fa vicino attra-verso la presenza di coloro che Egli ha man-dato per incontrarlo.Tutti abbiamo bisogno di sperimentare la vi-cinanza e la prossimità di Dio, e questo è unbalsamo per le nostre ferite e per il nostrocuore a volte stanco, affaticato, disilluso oappesantito.Scriveva un nostro amico: “Non esiste solo lapovertà materiale, ma esiste una povertà na-scosta, invisibile: la povertà della fede!” Sì,la povertà della fede e la povertà dell’amore,del non sentirsi amati da Dio. Per questo lamissione non è soltanto un fatto che riguardai lontani.“Lei è un missionario? Dove vive? In Africa?America latina?” Spesso nella visita alle famiglie ci capita di ri-spondere a queste domande perché si intende per “missione”l’andare all’estero e il diffondere la cristianità nel mondo. Si pensapiù facilmente al “missionario” come a quel religioso/a, sacerdote olaico che vive nei paesi poveri.Ci dimentichiamo che il vangelo è per tutti! Anche le nostre parroc-chie sono terra di missione, perché tutti hanno il diritto di sentirsiraccontare l’amore di Dio per loro, e non una volta sola.Ma chi dovrà raccontarlo? Nella primavera del 2014 stavamo pre-parando la missione di Vigonza. Nella discussione con i sacerdotidell’Unità pastorale emerse questo slogan: Dalla missione al popo-lo ad un popolo in missione. E’ questo, infatti, il vero fine dellaMissione: rendere ciascuno capace di testimoniare con la propriavita e di annunciare l’amore che il Signore ha avuto per lui.Ci ha detto Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium:“La Chiesa intera, assumendo un dinamismo missionario, deve ar-rivare a tutti, senza eccezioni”, per questo “Sogno una scelta mis-sionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini,gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventinoun canale adeguato per favorire la risposta positiva di tutti coloroai quali Gesù offre la sua amicizia”. (EG27).Il Signore Gesù offre la sua amicizia ad ogni uomo, saremo proprionoi a non volerlo raccontare?

Missione al popolo:Rugiada di graziaper la comunitàdi padre Federico Righetti

Redazione: Don Daniele, Bissolo Antonio,Ferrari Maria Grazia, Frison Giuseppina, LaitiCecilia, Molinari Andrea, Santi Ernesto,Sinigaglia Elda, Tessari Riccardo.

Hanno collaborato: Don Manuel, padreFederico Righetti, padre Matteo La Torre,Brocco Donatella, Calian Monica, FotostudioAntonietta, Masetto Diego, Milani Angelo,Morandi Diana, Ottocento Marco

Grafica: Provolo Marco.

Si accettano contributi che sarannovagliati e adattati alle esigenze

redazionali.

Per interventi, precisazioni e rettifichemail:

[email protected] numeri precedenti sono consultabili

e scaricabili presso il sito dellaparrocchia:

www.unipastoralestar.it/chiesa/giornalino-parrocchiale/

Di nuovo Quaresima! Quantevolte abbiamo sognato un tempoper fare della nostra vita qualco-sa di nuovo? Eccolo che anchequest'anno arriva!Forse non ci abbiamo mai pensa-to, ma in questi quaranta giornipossiamo sperimentare davveroquel passaggio dal “vecchio alnuovo” che sogniamo.Sentiamo spesso persone insod-disfatte, forse anche tristi, che“vorrebbero, ma...”. Ecco cheora possiamo iniziare un cammi-no.Certo, non è un cammino in di-scesa. Nemmeno un cammino daaffrontare da soli. Così comenon porta esattamente dove vor-remmo.Porta a ridare spazio a coloroche abbiamo vicino, ma cosìtoglie spazio alle nostre pretesedi felicità costruita su noi stessi.Ci conduce a rinunciare alle pro-prie sicurezze, basate sulle no-

stre fragili conquiste: è un cam-mino di deserto. Proprio per que-sto ci libera dai pesi che ci por-tiamo dietro (proprio la certezzadelle nostre acquisizioni) e cispinge a fare affidamento gli uniagli altri e ad aprire la porta aDio.Camminare è faticoso e ci co-stringe a fare i conti con tuttoquesto. Ecco allora che attraver-so l'ascolto della Parola di Diosiamo sostenuti e cambiati dalprofondo. Dare fiducia a questaParola, non come l'ascoltatoresmemorato, ma come colui chela mette in pratica, diventa lastrada che conduce attraverso ildeserto alla libertà del vero cam-biamento, cioè la piena riscoper-ta dell'amore di Dio, riversatocon abbondanza su di noi, e del-le persone che abbiamo a fiancocome fratelli e sorelle e non piùstranieri o estranei anche se con-dividono il nostro stesso tetto.

Di nuovo Quaresima!di Don Manuel

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Rischiate di essere felici!Intervista a padre Matteo La Torre

In vista della ormai immi-nente missione popolare cheinteresserà la nostra parroc-chia a Maggio, abbiamo de-ciso di rivolgere alcune do-mande a Fra Matteo, che nei3 giorni di pre missione ciha accompagnato come gio-vani in un percorso di appro-fondimento e discernimento.

Dalle sue parole possiamo già avere qualche anticipazionesu quale sarà lo spirito della Missione e su come si cerche-rà di attrarre i giovani e spingerli a “... rischiare di esserefelici”.

Qual è secondo te ciò di cui, più di ogni altra cosa, oggii giovani hanno bisogno?Credo che i giovani oggi debbano ripartire dalla bellezzache sono.Una bellezza che abita il profondo eche apre alla speranza e alla capacitàdi vedere con occhi nuovi la propriavita, le proprie passioni e risponderecon gioia a quella parola che oggisembra suonare stonata, che è la“vocazione”.La bellezza che tanto ci seduce e ciaffascina e che tanto cerchiamo fuori di noi, in realtà èdentro di noi e ci fa essere ciò che siamo, di questo credoabbia bisogno il giovane oggi, di essere ciò che è.

Gesù Cristo e la sua Parola, il Vangelo, hanno ancoraqualcosa da dire oggi a noi giovani?Questa domanda la rivolgerei ai giovani.Credo che nella domanda ci sia già la risposta, proprio la

persona di Gesù Cristo e la sua Parola oggi diventano quel-la strada possibile per accogliere e donarsi nella vita, sepenso alle tante parole che oggi ascoltiamo, mi sembra dipoter dire che il Vangelo è l’unica buona notizia che miorienta e mi rilancia con novità e gioia nella vita di ognigiorno.

In che modo la Chiesa può colmare il vuoto di senso chesi riscontra oggi in molte esperienze di vita? Come puòcontrastare o meglio ravvivare l'indifferenza che moltospesso riscontriamo nei giovani?Penso la Chiesa debba sempre essere pronta ad accoglieree ascoltare la storia di ogni uomo e donna, condividendo legioie, le sofferenze e le fatiche, generando in questo incon-tro reciproco alla luce della Verità quella novità di vita,che il relativismo e l’autoreferenzialità hanno spento e resodebole.

La missione popolare cosa si pro-pone per i giovani? Quale dev'es-sere l'approccio più corretto perapprofittare di questa occasione?In questo tempo speciale della mis-sione cittadina, si è voluto dare unospazio direi esclusivo ai giovani, conappuntamenti che vogliono tenereinsieme e far gustare la bellezza del-

la fraternità, l’incontro con la Parola e l’ascolto di testimo-ni che accogliendo il dono della fede stanno vivendo laloro vita con tutto ciò che questa porta in sé.Mi chiedi l’approccio…credo che come buona occasione sidebba allontanare la paura del giudizio, abbassare le resi-stenze che nascono spesso dai nostri preconcetti e rischiaredi essere felici.

Riccardo Tessari

Credo che i giovani oggidebbano ripartire dalla bellezzache sono. Una bellezza che abita ilprofondo e che apre alla speranzae alla capacità di vedere conocchi nuovi la propria vita.

Il gruppo di giovani dell’UP STAR andati alla GMG la scorsa estate

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I Cresimati della STARIn una chiesa colma di fedeli, si è svolta domenica 12febbraio la celebrazione delle Cresime. I protagonisti sonostati cinquantaquattro ragazzi di seconda e terza media pro-venienti da quasi tutte le parrocchie dell’Unità pastorale,rispettivamente 12 da Tombazosana, 9 da Albaro e 33 daRonco. Dall’anno scorso, infatti, la celebrazione si svolgeunitariamente per trasmettere ai ragazzi quello spirito dicondivisione che li accompagnerà poi nel percorso deigruppi adolescenti.La preparazione dei ragazzi è avvenuta durante un cammi-no di circa due anni, accompagnati dalla guida delle cate-chiste Lisa Dal Degan e suor Marisa per Ronco, suor Mari-sa per Albaro e suor Renza per Tombazosana. Ogni gruppoparrocchiale ha poi potuto far riferimento a Don Manuel.Ciascun ragazzo ha svolto il proprio percorso nella rispetti-va parrocchia, percorso incentrato sulla figura dello SpiritoSanto e sui doni, ma ci sono stati particolari momenti dicondivisione. I più significativi sono stati due: la visita inVescovado e il ritiro pomeridiano nel sottochiesa diRonco.L’uscita in vescovado si è svolta venerdì 27 gennaio e oltrealla visione degli edifici inerenti al vescovo e alla Curia, hacompreso anche la visita al fonte battesimale della catte-drale e alla chiesa matricolare. I ragazzi hanno avuto

l’opportunità di consegnare al segretario del vescovo dellelettere redatte di propria mano con una personale presenta-zione e gli intenti in preparazione alla santa Cresima.Il ritiro, invece, si è focalizzato sui segni dello Spirito San-to: imposizione delle mani, olio, fuoco e soffio. Questo hapermesso ai ragazzi di comprendere più pienamente questistessi segni, caratteristici della celebrazione delle Cresime.Per quanto riguarda la celebrazione vera e propria, la cate-chista Lisa racconta di come i ragazzi fossero trepidanti edi come si siano presentati al vescovo Zenti come ragazzivivaci e intelligenti. Il vescovo li ha invitati a soffermarsisulla figura di Gesù e a considerare come sia una figuraamica, essenziale per la loro crescita. Ha fatto anche unappello ai genitori, esortandoli ad un accompagnamentoattento dei figli.Tutta la cerimonia è stata molto partecipata, grazie ancheall’animazione del coretto. Sono stati molti i momenti si-gnificativi, tra cui il passaggio di una candela accesa dallemani del genitore a quelle del figlio. Una candela, simbolodi fede, da conservare con cura affinché non si spenga.Rappresenta la fiducia che i genitori ripongono nei figliche ormai stanno crescendo, la fiducia che non lasceranno“spegnere” la fede.

Cecilia Laiti

Foto di Fotostudio Antonietta - Il gruppo dei Cresimati

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Epifania 201727° mostra del presepe in famiglia - Presepe vivente a Scardevara

Venerdì 6 Gennaio alle ore 15,00, in occasione della Festadell’Epifania, al Palazzetto dello Sport di Ronco, si è te-nuta la premiazione dei Presepi nella sua 27ª Edizione.Quest’anno, per la prima volta, si sono riunite le quattroParrocchie della nostra Unità Pastorale, per vivere e con-dividere insieme questo momento di festa. La manifesta-zione è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale,dall’assessore Diana Morandi, dal gruppo degli amici“Presepe Vivente di Scardevara”, Comitato feste di Scar-devara, circoli NOI di Ronco e Tomba, FIDAS, gruppoAlpini e altre associazioni locali.Il Palazzetto è gremito. Il parroco don Daniele dà inizioalla cerimonia religiosa con un momento di preghiera pertutti i bambini del mondo. Segue la benedizione speciale:l’Unzione con il Sacro Crisma ai bambini delle elementa-ri e ragazzi delle medie. La cerimonia è allietata dai cantieseguiti dal Coro Giovani di Ronco. Al termine, segue lapremiazione dei Presepi in concorso. I partecipanti sonopiù di 2O. Una giuria, qualificata, ha valutato tutti i prese-

pi, assegnando il 1° premio a Lorenzo Meneghello, il 2°a Valentino Filippini, il 3° a Matilde ed Emma Boninse-gna. Le premiazioni sono state fatte dagli assessori DianaMorandi e Davide Vesentini con alcuni rappresentanti delcircolo NOI di Ronco. A tutti i partecipanti è stato dato unpremio a ricordo. Durante la premiazione, vari momenti dispettacolo con coreografie e balletti della Scuola“ORCHESIS DANZA” di Ronco.Alle ore 17,00 si conclude la manifestazione e tutti a corre-re verso Scardevara dove è allestito il Presepio vivente. Lagrotta della Natività con Giuseppe, Maria e il Bimbo tra lebraccia. I bimbi della Scuola dell’infanzia di Scardevara,vestiti da angioletti, cantando melodie natalizie, fanno co-rolla attorno alla grotta. La gente è in trepida attesadell’arrivo dei “MAGI” che, dall’alto dell’argine, guidatidalla stella luminosa avanzano verso la grotta, seguiti dai

pastori e dalle genti. Il canto della stella dei cantori di Ron-co accompagna il corteo. L'arrivo davanti alla Natività èemozionante. I Re Magi rendono omaggio al Messia por-gendo i loro doni. Don Daniele invita tutti ad un momentodi riflessione e preghiera attorno alla Sacra Famiglia, perricordare le nostre radici Cristiane e il valore di essereun’unica grande comunità. Una voce ci invita a guardare inalto e dal campanile, con abile agilità, scende la Befana.Grande applauso di tutta la piazza. Il freddo è sempre piùintenso ma una vampata di calore ci avvolge tutti. Il gran-de Falò comincia a bruciare e a innalzare sempre di più lelunghe fiamme riscaldandoci tutti in un grande abbraccio.Poi risotto per tutti, vin brulè, cioccolata calda e panettone.La festa è finita, tutti torniamo a casa con l’arrivederci a…quest'altra Epifania e l’augurio che possa essere un even-to itinerante da fare e godere nella nostra Unità Pastorale!

Elda Sinigaglia

Foto di Fotostudio AntoniettaIl presepe vivente a Scardevara

Foto di Fotostudio AntoniettaLa benedizione dei bambini presso il Palazzetto

Foto di Diana MorandiIl falò durante la festa a Scardevara

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Pellegrinaggio a RomaGiubileo dei Carcerati, 4 - 6 novembre 2016

Per noi pellegrini verso Roma la partenza è arrivataall’alba di venerdì 4 novembre scorso. Eravamo consape-voli del grande dono che avremmo ricevuto in occasionedell’Anno della Misericordia, ma non delle grandi emozio-ni che questo viaggio ci avrebbe riservato.Nel pomeriggio ci avviamo verso Castel Sant’Angelo doveparte il percorso protetto per pellegrini per accedere inpiazza San Pietro ed entrare nella Porta della Misericordia.Un percorso scandito dalla preghiera e dal silenzio per pre-pararci al grande abbraccio che Dio ci offre. Grazie allapresenza di alcuni ospiti della “Casa S. Giuseppe” operadel nostro amato don Girelli, abbiamo l’opportunità di es-sere ricevuti nel pomeriggio dal Cardinale, nonché Segre-tario di Stato Vaticano, Pietro Parolin e di poter immerger-si nello splendore delle stanze vaticane ricche di storia ecapolavori artistici. Sono circa le 17.30 del pomeriggioquando ci fanno accomodare tutti nella segreteria di StatoVaticano, con noi è presente Eswai Robinson, ospite dellacasa S. Giuseppe. Dopo qualche minuto di attesa arriva ilcardinale Parolin, che ci accoglie con cordialità e semplici-tà donandoci paro e cariche di speranza.Eswai, visibilmente emozionato, porta in dono prodottidella terra coltivati nella serra della comunità e un ritrattodipinto da un ospite. Ci intratteniamo ancora un poco conlui , ci chiede preghiere per il Papa, infine dopo averci im-partito la Benedizione regala ad ognuno una corona delrosario. Ci rimane un po’ di tempo, giusto per recarsi nellachiesa di S. Spirito in Sassia dove sono esposte le reliquiedi S. Giovanni Paolo II e Suor Faustina Kowalska. E’ soloil primo giorno, ma il nostro cuore trabocca di gioia. Ilgiorno seguente viene impiegato alla visita delle Catacom-be di S. Callisto, alla grotta dell’eccidio, alla basilica di S.

Paolo fuori le mura e ad altre bellezze artistiche come ilColosseo, i Fori imperiali, la Fontana di Trevi ed il centrostorico romano.Al terzo ed ultimo giorno ci apprestiamo ad assistere allaS. Messa delle 10.30 in San Pietro, presieduta da PapaFrancesco per il Giubileo dei detenuti. Dopo l’ascolto dialcune testimonianze di alcuni reclusi, attendiamo con an-sia l’arrivo del Papa preceduto prima da un gran numero disacerdoti concelebranti di cui il nostro don Daniele ha avu-to l’onore di far parte. Un’omelia semplice quella del Papama molto forte, un invito a tutti noi ed alle autorità compe-tenti a compiere in questo anno di Misericordia un atto diclemenza verso quei carcerati, ad una giustizia penale chenon sia solo punitiva ma aperta alla speranza ed alla pro-spettiva di reinserire il reo nella società. Ci ha ricordatoinoltre che tutti siamo peccatori e, spesso siamo anche noiprigionieri senza rendercene conto. “E’ chiusa in cella” haribadito il Papa “anche quella persona che ha pregiudizi ofalsi idoli”. Finita la celebrazione Eucaristica ci rechiamoin Piazza, gremita di folla, ad assistere alla preghieradell’Angelus.E’ arrivato il momento di tornare a casa certi che questigiorni tra l’altro aiutati dalle buone condizioni del tempo,siano stati oltre che un arricchimento personale, anche uninvito a staccarsi da quell’individualismo, per aprirsi aglialtri, portando quella speranza e gioia donataci dalla Mise-ricordia di Dio. Un ricordo particolare va agli ospiti della“Casa s. Giuseppe”: è anche grazie a loro se abbiamo avu-to l’opportunità di godere di queste particolari esperienze.

Maria Grazia FerrariFoto di don DanieleCard. Pietro Parolin incontra un ospitedella Casa “San Giuseppe”

Foto di don DanieleCard. Pietro Parolin nella Segreteria di Stato con il gruppodi pellegrini dell’Unità Pastorale STAR

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Nel periodo dell’Avvento precedente al Natale è tradizioneche il gruppo Stella auguri buone feste ai compaesani. Nel-la nostra UP STAR questo specifico compito è portato a-vanti con costanza sia a Tombazosana sia a Roncoall’Adige. A Tombazosana, ai primi di dicembre, si sonosvolti degli incontri con i bambini dalla terza elementare inpoi in cui si sono preparati i lavoretti e i biglietti di augurida distribuire alle famiglie; le prime serate di canto si sonotenute dall'Immacolata Concezione e sono proseguite perun paio di settimane. Il gruppo era composto da ragazzinied adulti, e in totale i partecipanti erano poco più di venti;quasi tutte le famiglie del paese sono state visitate: quelleresidenti in piazza, quelle verso il ponte, oltre alla via Val-le Tomba, a Tomba di sotto, compreso il Cason, e persinol'Olmo con le vie limitrofe. A Ronco all’Adige, invece, ilconsolidato gruppo Stella che annualmente si ritrova per

portare alle fami-glie gli auguri intempo natalizio, havisto giovani eadulti molto parte-cipi che hannocreato un clima diaffiatamento con-sentendo così labuona riuscita

dell’esperienza.Nel la seratad’apertura donDaniele ha datola benedizione aicomponenti pri-ma della loro par-tenza per le viedel paese (anchele zone di Canton e Fornetto hanno ricevuto una visitaquest’anno). In media hanno partecipato una ventina dipersone ma certe volte le presenze sono arrivate a più ditrenta. Nella decina di ritrovi fino a Natale il gruppo hacantato (e suonato con chitarre e bonghi) di casa in casa, eanche se fuori c’era freddo si è sentito meno del previstodata la calorosa accoglienza ricevuta e la grande aggrega-zione tra i membri. Per coloro che uscivano ad ascoltare sisono offerte delle caramelle e con i soldi raccolti si è con-tribuito al rifacimento del tetto della chiesa; infine, comeconclusione, si è svolta una risottata tutti insieme nel sotto-chiesa. Entrambi i gruppi hanno raccolto comunque ap-prezzamenti per l’impegno profuso e la volontà nel servi-zio donato alla comunità. L’appuntamento è ora per ilprossimo dicembre, altrimenti che Natale sarebbe senzaStella?

Andrea Molinari

Il tradizionale Canto della Stella

Le feste del Tesseramento alCircolo NOI

Il gruppo di Ronco

Il gruppo di Tombazosana

Foto di Fotostudio AntoniettaFoto 1: festa del Circolo NOI “L’amicizia” - Domenica 29 gennaioFoto 2: festa del Circolo NOI “Tic Tac” - Sabato 21 gennaio

Concerto 2016“Cori di Natale”

Nella serata di domenica 18 Dicembre, in una Pieve gremi-ta, si è svolta l'edizione 2016 di "Cori di Natale" dell' UnitàPastorale dal tema “Sei prezioso ai miei occhi”, slogan del-le Missioni Parrocchiali. Questo appuntamento, quale mo-mento di condivisione della “buona musica”, ricorre ormaida qualche anno. E’ l’occasione nella quale si riunisconotutti i gruppi parrocchiali che svolgono servizio di anima-zione durante le messe. Presentati dal “Duo Mato” DavideBellamoli ed Angelo Milani, si sono esibiti i ragazzi delCorso di Chitarra coordinati dal maestro Feder, novitàassoluta dell’edizione 2016. Formano un gruppo di giova-nissimi aspiranti chitarristi, futuri animatori (speriamo) del-le celebrazioni. Di seguito la Corale di Tomba diretta dalM° Calian e M° Vedovato, seguito dal rinato Coro giovanidella parrocchia stessa coordinato dalla M° Ciocchetta. Aseguire la Corale di Albaro diretta dal M° Gaole, la Coraledi Ronco diretta dalla M° Elio, seguita dal Coro giovanicoordinato dalla M° Faedo ed infine il gruppo musicale“Diversi da chi” guidato dal M° Calian, autore dell'innodella missione, cantato a cori riuniti.Con gli interventi preziosi dell’amministrazione comunalee del nostro beneamato don Daniele si è conclusa questaedizione. Arrivederci all'edizione 2017.

Angelo Milani e Donatella Brocco

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Missione popolare: prove generaliPre missione 3 - 6 dicembre 2016

Dal 3 al 6 dicembre 2016 la nostra UP ha ospitato le premissioni, un vero e proprio” assaggio” di quello che acca-drà dal 10 al 21 maggio 2017. I frati e le suore francescanesi sono immersi nella vita della comunità a cominciare dalcatechismo: sabato 3 e domenica 4 hanno partecipato agliincontri previsti rispettivamente per quarta e terza primariae i sorrisi raggianti sui volti di chi ha ascoltato la loro te-stimonianza mi ha fatto comprendere quanto questi mini-stri di Dio, con semplicità ed allegria, sappiano toccare ilcuore delle persone.Anche l’incontro della domenica pomeriggio, organizzatoper le coppie, è stato all’insegna della semplicità: attraver-so piccoli gesti, i missionari hanno ribadito l’importanza diricordare e riscoprire ogni giorno la qualità che ci ha fattoinnamorare dell’altro, così da alimentare quell’amore ma-turo che ci permette di accettare i reciproci difetti.La catechesi francescana del 6 dicembre ci ha proiettatoinvece verso il tema della missione, ossia quanto siamopreziosi agli occhi del Signore! Il suo sguardo d’amore èsempre rivolto verso ognuno di noi e, ogni giorno, attraver-so persone e segni, ci sfiora una carezza di Dio.Con tale bellissima immagine le pre missioni si sono chiu-se, lasciando sicuramente un clima di gioiosa e curiosaattesa per l’esperienza più ampia che saremo chiamati avivere a maggio.In questa occasione è partita anche la macchina organizza-trice per la gestione dell’evento.Franca Chiovetto è la responsabile della Commissione lo-gistica per le missioni che si interessa dell’organizzazionedi vitto e alloggio, dei permessi per gli ambienti per le ce-lebrazioni e gli spettacoli a maggio.“I componenti la commissione appartengono a tutte quattrole parrocchie della STAR e si sono suddivisi i compiti pervitto e alloggio. I missionari sono stati ospitati da 10 fami-glie distribuite sul territorio; Circolo Noi, comitato sagradi Tomba e Scardevara, scout, alpini, volontari mensa deipoveri, si sono adoperati per la preparazione dei pasti, o-gnuno nelle realtà dove i missionari alloggiavano. Un lavo-ro ad incastro non da poco,ma alla fine di tutto è rimasta lapreziosità di ciò che si è messo in atto per pianificare

l’organizzazione dell’evento insieme ad un gruppo di per-sone diverse tra loro: a livello relazionale si sono stretteamicizie,la generosità delle persone è stata grande e le fa-miglie ospitanti , nella verifica , hanno tutte sottolineato laricchezza che ha lasciato in loro l’esperienza. E’ rimastaimpressa la disponibilità delle persone contattate e questoha aumentato l’entusiasmo per il grande lavoro di prepara-zione che si sta facendo in vista dei giorni di maggio,quando si dovranno organizzare vitto e alloggio per 30missionari. Si lavora con entusiasmo, nella certezza che imissionari riusciranno a scaldare quella fede tiepida che sipercepisce nella nostra comunità.”Anche i giovani hanno vissuto la prova generale di ciò chesi potrà sperimentare a maggio.Antonio Bissolo, responsabile commissione giovani:“In occasione del pre missione, noi animatori adolescentidell’unità pastorale e altri giovani che hanno accolto laproposta, abbiamo trascorso tre giorni di convivenza pres-so la canonica di Tomba. Durante queste giornate abbiamoavuto la fortuna di ospitare Fra Matteo, uno dei frati fran-cescani di Lonato che ci accompagnerà anche in occasionedella missione di maggio. Grazie alla sua presenza abbia-mo sperimentato la bellezza in molte sue forme, tra questela più evidente è stata la fraternità, il clima di armonia cheha caratterizzato questa breve convivenza. L’idea era pro-prio quella di riuscire a chiamare “casa” un posto diverso.Ognuno, infatti, ha portato avanti i suoi impegni di studio elavoro, ma poi tutti si tornava a dormire e mangiare in ca-nonica a Tomba insieme ad una “nuova famiglia”. Tra ivari momenti di particolare importanza ci sono stati quellidi riflessione sulla Parola di Dio preparati da Fra Matteo edon Manuel.Le giornate insieme si sono concluse il martedi’ sera doveabbiamo accolto, insieme al gruppo adolescenti, i frati e lesuore missionari che hanno portato ai nostri ragazzi la lorotestimonianza di vita e vocazione. E’ già in programma,prima di maggio, una nuova convivenza di un’intera setti-mana tentando di coinvolgere un numero più ampio di gio-vani.”

Monica Calian e Giuseppina Frison

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Un sostegno per la nostra missione

Pregate ...Noi della commissione per la liturgia in questo tempo inpreparazione alla Missione Popolare stiamo animandoun’adorazione mensile a cui tutti sono stati invitati a parte-cipare perché riteniamo importante affidare al Signorequesto momento particolare di fede che abbiamo scelto divivere, dal 10 al 21 maggio prossimo, nella nostra unitàpastorale. Per questo motivo i Vangeli e le riflessioni abbi-nate per ogni adorazione sono state scelte con particolareattenzione. Siamo partiti, quindi, dal riscoprire il nostroessere discepoli di Cristo per poter essere annunciatori etestimoni credibili della Sua luce. Però, per poter realizza-re questa chiamata universale è necessario rimanere uniti aLui, come i tralci alla vite. Infatti, possiamo realmente por-tare frutto nella nostra vita solo quando ci lasciamo ali-mentare dalla Sua Parola. Nonostante questa convinzione,nel nostro cammino ci sono comunque momenti di smarri-mento e come i due discepoli di Emmaus siamo invitati ariconoscere la presenza di Gesù in mezzo a noi e a lasciareche ci faccia ardere di passione il nostro cuore.

Commissione Liturgica

Il logo della Missione vuole mettere in luce la cura che Dioha per noi. Come pupilla dell'occhio sono i più fragili (unanziano e un bambino) che rappresentano la totalità dellavita umana nelle sue età.L'azione di Dio è uno stringere alleanza (l'arco sulle nubiche richiama l'alleanza con l'umanità in Noè) per permette-re di camminare assieme verso di Lui. Questo sguardo stes-so infatti diventa la strada su cui è possibile camminare, perimmergersi sempre più profondamente nel mare della suaMisericordia.

Commissione Comunicazione

… e annunciate

Padre nostro,ti preghiamo per le nostre parrocchieche accolgono il dono straordinario

della Missione Popolare.

Come gli apostolihanno donato la loro vita

per annunciare alle genti Gesù,tua Parola viva,

disponi i nostri cuori alla comunioneaffinché, sostenuti dallo Spirito,

possiamo testimoniare il Vangelo.

Facci comprendere, o Padre,che soltanto aprendo le porte a Cristo,

troveremo il senso più profondodella nostra vita.

Spirito di sapienzaillumina, custodisci e sostieni

i missionari francescani.

O Vergine Maria,beato Giuseppe Baldo,

venerabile Giuseppe Girelliaffidiamo alla vostra protezionequesto nostro cammino di fede.

Amen

Preghiera per la missione

Grazie alla presenza di 30 tra frati e suore francescane, damercoledì 10 a domenica 21 maggio, l’Unità Pastorale vi-vrà un intenso periodo di rigenerazione della nostra fedecristiana. A sostegno di questo obiettivo sono in fase disviluppo molte azioni che consentono il contatto con lediverse realtà sociali della nostra comunità. Le 12 commis-sioni operanti nell’ambito organizzativo della missionepopolare francescana “Tu sei prezioso ai miei occhi” han-no sviluppato un ampio programma di attività che si artico-la in eventi dedicati al mondo del lavoro e dell’impresa, almondo della scuola, ai giovani, agli anziani, agli ammalati,a chi si sente solo ed escluso, alle diverse realtà etnichepresenti nel nostro comune, alla liturgia nonchéall’indispensabile supporto logistico.

Azioni queste dedicate a far sì che nessuno si senta esclusodall’ essere membro di una comunità che vive un rilevanteperiodo spirituale la cui conclusione sarà segnata da unevento dedicato a tutti e di cui verrà a breve reso noto ilcontenuto. Si tratta quindi di un intenso programma di atti-vità che genera un costo, sviluppato in massima economia,di circa 25.000€. Parte di esso ha ottenuto copertura finan-ziaria, ma il traguardo non è ancora raggiunto ed è quindinecessario ampliare le fonti di finanziamento chiedendo ilsostegno di aziende e privati che potranno intervenire con-tattando la parrocchia.Grazie a tutti coloro che, secondo le proprie possibilità,potranno sostenere la Missione Popolare.

Commissione Economica - Marco Aldegheri

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I care

Più di un sogno...una realtà“Tutto parte dall’amore per nostra figlia”. E’ con questafrase, chiara e avvolgente, che è iniziato l’incontro tra ungruppo di giovani del nostro Vicariato e Luisa e Marco,fondatori di Più di un sogno. Un’esperienza di famiglia,relazione, impresa...insomma un’esperienza di vita che ciha incollato per più di due ore all’ascolto di storie, aneddo-ti, riflessioni raccontate con la passione di un padre e diuna madre.La figlia di Marco e Luisa, Sara, nasce con la sindrome didown e, dopo qualche anno, è vittima di un’altra sindromeche ne compromette le facoltà intellettive e fisiche.Un’esperienza forte e drammatica come questa invece diportare disperazione, è fonte di una serie di buoni fruttiche quotidianamente salvano vite e lottano contro la cultu-ra dello scarto spesso condannata anche da Papa France-sco. Dalla forza di volontà di un gruppo di genitori, infatti,desiderosi di un futuro di libertà e dignità per i propri figli,nasce una Fondazione, Più di un Sogno che si occupa dellaformazione, della preparazione al lavoro e alla vita quoti-diana dei ragazzi disabili. L’obiettivo è far sì che raggiun-gano anch’essi, nel rispetto delle possibilità di ciascuno,un grado di autonomia e libertà che permetta loro di essererealizzati e generativi nella società in cui sono inseriti. Daquesto approccio fortemente pragmatico e aderente al rea-le, nascono progetti di impresa assieme a grandi brand del-la moda italiana, che vedono nei ragazzi di Più di un sognoun valore aggiunto per i loro prodotti e non un peso dadoversi accollare per norma di legge. Nasce Valemour, chelavora con Geox, con l’Oreal, che produce manufatti di

pregio e li vende con un proprio marchio, sottolineandoanche in questo, l’approccio fortemente libero di questarealtà. Tutto ciò, senza voler pesare sulle casse pubbliche,né volendo creare un onere eccessivo alle famiglie dei ra-gazzi protagonisti. “L’obiettivo - afferma Marco - è far sìche la famiglia e lo Stato si prendano le proprie responsa-bilità. Vorremmo arrivare ad una quota di partecipazioneai costi così composta: 33% Stato - 33% famiglia - 33%auto-sostentamento attraverso il lavoro dei ragazzi e ledonazioni fatte alla Fondazione”. Oggi la quota in capoallo Stato è solo del 9%, la famiglia sopporta il 15,34 %delle spese mentre il resto proviene da Più di un sogno,dall’attività di più di 100 volontari e dal lavoro dei ragazzistessi. Ragazzi che, grazie alla forte fiducia che è riposta inloro sin dai primi anni di vita, lavorano, guadagnano, vivo-no da soli e costruiscono la loro vita, liberamente e digni-tosamente. Un’esperienza di sussidiarietà sana e libera,che dovrebbe essere d’esempio ad un welfare stanco, mac-chinoso e inefficace come il nostro, che si è dimenticato didover sempre e comunque mettere al centro la persona e lasua dignità. E soprattutto un esempio per noi giovani,spesso sfiduciati e incapaci di mettere a frutto la nostracreatività per costruire qualcosa di buono, che di frontealle parole ascoltate, abbiamo conosciuto cosa significamettere a frutto i propri talenti per un bene comune mag-giore.

Riccardo Tessari

Ricorre quest'anno il 50° dalla morte del sacerdote, mae-stro ed educatore don Lorenzo Milani. Figura di riferimen-to sia per il cattolicesimo sociale sia per il suo impegnocome educatore, visse con intensità e passione dal 1923 al1967. Riteneva prioritario formare uomini e cittadini re-sponsabili e, su questa base, dei credenti cattolici credibili.Cresce a Firenze (il padre chimico e letterato, la madrestudiosa di psicologia clinica, entrambi agnostici e anticle-ricali dichiarati) in ambiente laico e pragmatico, rifiuta lospirito intollerante e individualista tipicamente fascista, siconverte al cattolicesimo a vent'anni e di lì a poco arriva lascelta del sacerdozio per stare con gli “ultimi”. I suoi libridi riferimento sono la Costituzione e il Vangelo: la primaper chiedere maggiore giustizia e pari opportunità per giemarginati e gli sfruttati, il secondo per affermare l'amoreper gli umili e gli esclusi di sempre. Nella lettera ai cappel-lani militari affermava: “se voi però avete il diritto di divi-dere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nelvostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di divide-re il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiatie oppressori dall'altro”. Si sente un cittadino del mondo eavverte l'urgenza di includere e condividere (lui, figlio diuna ebrea, sente ancora l'eco delle atrocità naziste e fasci-

ste). Per don Lorenzo non sono ammissibili barriere e di-scriminazioni di alcun genere.Prima a San Donato e poi a Barbiana. Raccoglie i figli del-le classi sociali più povere e disagiate, esclusi dalla forma-zione culturale. A Barbiana alla parete della scuola un car-tello riporta il motto I CARE il cui significato è “mi inte-ressa, mi sta a cuore”; il contrario del motto fascista “mene frego”. Tutto serve come spunto per fornire istruzioneai suoi ragazzi, nulla va trascurato, qualsiasi occasione èbuona per la lezione. Un quotidiano, una canzone in ingle-se, oppure la mitica automobile Adele smontata completa-mente e rimontata per conoscerne il motore.... I trattidell'azione di don Milani sono: la centralità dell'insegna-mento della lingua italiana come strumento di riscatto per ifigli dei braccianti, l'aderenza alla realtà (metodo laborato-riale), l'austerità (rispetto delle regole e scuola a tempopieno), il metodo cooperativo tra i ragazzi, il rifiuto dellaselezione e la forte spinta all'inclusione.Cosi, brevemente, ricordiamo don Milani. Il suo pensieropedagogico e l'impresa da lui realizzata possono ancoraessere d'esempio e stimolo per educatori e comunità.

Diego Masetto

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(Dal 1 gennaio al 31 dicembre A cura di Elda Sinigaglia

RONCO ALL’ADIGEBattesimi (20)Zanuso EmmaBacco NicolòTomedi SofiaVettorato GioeleSartea GiovanniMazzo UmbertoZanovello GiuliaBonamini AliceDonà VittorioRomio SharalBiondaro BenedettaDonà Raffaella ElisabettaStizzoli CamillaBrancaleon GiorgiaMarchioro AliceBissoli AuroraMeneghini GabrielRossetto GiadaStumpo AngeloCeriani Gioele

10.0110.0110.0110.0110.0126.0326.0303.0403.0403.0422.0526.0626.0616.0724.0728.0825.0925.0925.0930.10

Matrimoni (5)Gicati Roberto - Feder IlariaFornari Luca - Moretto ChiaraRamanzin Nicola - Bianchini MaddalenaMusarella Massimo - Faedo ElenaBissolo Andrea - Sasso Melania

16.0414.0528.0516.0710.09

Defunti (27)Francescini RomeoBrigo ToscanaPerazzolo GermanoFrigo AgostinoPagliarini Delio MarioBaraldo RinoFornasa LuiginoChinato FrancescoMeruzzi GiuseppinaDittongo ElisaBonavigo PaoloTosi NatalinaCrescente OlgaTrevenzuoli GinaZiviani GinoGabaldo AdrianaCalian BrunoBrancaleon VermiliaZanuso LuiginaFranceschetto GiovanninaZanuso RinoBroggio GiovanniBissolo DarioGabaldo MariaGranetto RosettaZanetti Anna MariaVaccari Mertilla

02.0105.0119.0123.0107.0212.0220.0226.0205.0328.0307.0404.0507.0511.0516.0622.0622.0731.0718.0825.0815.0918.0906.1016.1025.1008.1126.11

ALBAROBattesimi (12)

Castagnaro FabioPeroli LorenzoSalvoro FabioNebatumbu ChloéQuaglia EdoardoCarbognin Greta

31.0131.0126.0326.0322.0522.05

Burro TommasoLindegg FedericoPasetto BiancaRomio ElenaMarconcini FilippoCarbognin Noé

26.0625.0925.0930.1030.1030.10

Matrimoni (2)Crema Devis - Donà Giorgia 07.05 Olivieri Luca - Romio Sara 09.09

Defunti (19)Governo RenzoVaccari Giulietta (Esterina)Galbero GiuseppePachera PietroCastello TarcisioRoman AntonioDe Pieri TizianoBendazzoli CesarePoli GiovanniLonardi Valentino

08.0116.0117.0131.0106.0213.0220.0226.0313.0405.05

Grandi GinoVanzetti BrunaSterchele BrunaMarconcini ToscanaPerobello FlavioRinaldi RenzoAldegheri VirginiaBrocco GaetanoSalvoro Luigina

15.0524.0518.0602.0708.0710.0809.0901.1017.12

SCARDEVARABattesimi (5)

Rabaiolo TommasoRegazzini VittoriaPurgato Emiliano

10.0122.0525.06

Carbognin CelesteZuliani Aria

30.1030.10

Matrimonio (1)30.07

Defunti (4)Bacco MariaDal Degan Siro

18.0323.07

Corsini ErasmoBozza Danilo

07.0916.11

Mazzola Mario - Uberti ilaria

TOMBAZOSANABattesimi (0)

Matrimonio (1)Lafortezza Michele - Carturan Ilaria 04.06

Defunti (7)Franceschetti LuiginaBaldin MarinoVincenzi SilvioCiocchetta Danilo

22.0211.0320.0324.06

Albarello Luigina (Marta)Ciocchetta VittorinoCrivellente Flaviano

17.0706.0821.10

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BACHECAIN PREPARAZIONE ALLA MISSIONE

Mercoledì 16 e mercoledì 23 marzo: Scuola dievangelizzazione con Ester de la Cruz in sottochiesa.

Lunedì 20 marzo: incontro segreteria dellemissioni parrocchiali

PRIME CONFESSIONI

Il 19 marzo nella chiesa di Ronco celebrazione delleprime confessioni per i bambini del terzo itinerario ditutta l'Unità Pastorale.

IL ROVETO

Tutti i giovani sono invitati ad un appuntamento dipreghiera animata che si terrà nella chiesa di Perzaccoogni quarto venerdì del mese sempre alla alle ore 20.45 epresso la chiesa di Perzacco. Prossimi appuntamenti: 31Marzo, 28 Aprile e 26 Maggio.

PELLEGRINAGGIO A FATIMA

Dal 1 al 7 aprile pellegrinaggio a Fatima e Santiago deCompostela: nel centenario delle apparizioni a Cova daIria a Lucia, Francesco e Giacinta.

RITIRO PASQUALE

Domenica 9 aprile in chiesa a Ronco ritiro aperto a tutti invista della Pasqua con possibilità delle confessioni.

FESTA DEI POPOLI

Sabato 29 e domenica 30 Aprile faremo la tradizionalefesta dei popoli con momenti di preghiera e dicondivisione.

PRIME COMUNIONI

Coinvolgeranno le comunità di Ronco e di Albaro esaranno il 7 maggio nelle rispettive chiese.

CHIUSURA MESE DI MAGGIO

Mercoledì 31 maggio ci sarà la processione vicariale checoncluderà il mese mariano.

MISSIONE PARROCCHIALEGli appuntamenti da ricordare

Mercoledì 10 maggio alle ore 20,30: s. Messa diapertura delle missioni presieduta dal nostro vescovomons. Giuseppe Zenti

Sabato 13 maggio: "La grande sfida", giornataall'insegna dello sport e della solidarietà checoinvolgerà tutte le associazioni

Sabato 20 maggio: grande serata conclusiva dellemissioni al palazzetto dello sport di Ronco conspettacolo su Francesco messo in scena dai missionari

Domenica 21 maggio alle ore 10,30 in chiesa a Ronco:s. Messa di chiusura delle missioni e pranzo con tuttiper salutare i missionari