VEGLIA DI APERTURA DEL ELLEGRINAGGIO N RINCIPIO … · Canto : Mi affido a te Gesù Come la cerva...

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VEGLIA DI APERTURA DEL PELLEGRINAGGIO “I N PRINCIPIO ERA LA PAROLA …”

Proclamazione del Prologo di San Giovanni

In principio era la Parola e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. In principio era con Dio. Tutto fu fatto per mezzo di lei e senza di lei niente fu fatto. Ciò che è stato fatto, in lei era vita. E la vita era la luce degli uomini. E la luce risplende nelle tenebre,

e le tenebre non l’hanno sopraffatta. Venne un uomo inviato da Dio, il suo nome era Giovanni; venne da testimone, per testimoniare riguardo alla luce, perché tutti credessero per mezzo suo. Non era lui la luce, ma della luce era testimone. La luce vera, che illumina ogni uomo, veniva nel mondo. Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo della Parola, e il mondo non la conobbe. Venne in quello che era suo, e i suoi non vollero accoglierla. Ma a quanti la accolsero diede potestà di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome, i quali sono nati non da sangue,

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né da volere di carne, né da volere di maschio, ma da Dio. E la Parola si fece carne e piantò una tenda fra noi, e vedemmo la sua gloria, gloria di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni è suo testimone e ha proclamato: “Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me mi sta davanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti ricevemmo perfino una grazia in luogo di un’altra, poiché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità per mezzo di Gesù Cristo. Nessuno mai ha visto Dio; l’unigenito Dio, che sta in seno al Padre, lo ha rivelato.

Canto: Te al centro del mio cuore

Ho bisogno di incontrarti nel mio cuore, di trovare Te, di stare insieme a Te: unico riferimento del mio andare, unica ragione Tu, unico sostegno Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Anche il cielo gira intorno e non ha pace, ma c’è un punto fermo, è quella stella là. La stella polare fissa ed è la sola, la stella polare Tu, la stella sicura Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Rit.: Tutto ruota attorno a te, in funzione di te, e poi non importa il come, il dove e il se.

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Che Tu splenda sempre al centro del mio cuore, il significato allora sarai Tu, quello che farò sarà soltanto amore. Unico sostegno Tu, la stella polare Tu. Al centro del mio cuore ci sei solo Tu. Rit. DAL COMMENTO DI S. AGOSTINO AL VANGELO DI GIOVANNI (OMELIA 1.8)

A forza di parlare, le parole perdono valore: risuonano, passano, e perdono valore, e non sembrano altro che parole. C’è però nell’uomo una parola che rimane dentro: il suono solo infatti esce dalla bocca. È la parola che viene pronunciata autenticamente nello spirito, quella che tu percepisci attraverso il suono, ma che non si identifica con il suono. Tutto ciò che si dice passa, è un insieme di suoni, di lettere, di sillabe. Questa parola che risuona passa: ma ciò che significa, è nella mente sia di chi l’ha pronunciata, sia di chi l’ha udita; esso rimane anche quando è cessato il suono.

LE NOZZE DI CANA (GV 2,1-11)

Due giorni dopo ci fu un matrimonio a Cana, una città della Galilea. C'era anche la madre di Gesù e Gesù fu invitato alle

nozze con i suoi discepoli. A un certo punto mancò il vino. Allora la madre di Gesù gli dice: “Non hanno più vino”. Risponde Gesù: “Donna, che vuoi da me? L'ora mia non è ancora giunta”. La madre di lui dice ai servi: “Fate tutto quel che vi dirà”. C'erano lì sei recipienti di pietra di circa cento litri ciascuno. Servivano per i riti di purificazione degli Ebrei. Gesù disse ai servi: “Riempiteli

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d'acqua!” Essi li riempirono fino all'orlo. Poi Gesù disse loro: “Adesso prendetene un po' e portatelo ad assaggiare al capotavola”. Glielo portarono. Il capotavola assaggiò l'acqua che era diventata vino. Ma egli non sapeva da dove veniva quel vino. Lo sapevano solo i servi che avevano portato l'acqua. Quando lo ebbe assaggiato, il capotavola chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti servono prima il vino buono e poi, quando si è già bevuto molto, servono il vino meno buono. Tu invece hai conservato il vino buono fino a questo momento”. Così Gesù fece il primo dei suoi segni miracolosi nella città di Cana, in Galilea, e manifestò la sua grandezza, e i suoi discepoli credettero in lui.

(RIFLESSIONE DI VALDO BERTALOT , SEGRETARIO GENERALE DELLA SOCIETÀ BIBLICA IN ITALIA )

Canto: Mi affido a te Gesù

Come la cerva anela ai corsi d’acqua così il mio cuore cerca te. L’anima mia ha sete del Dio vivente, il Dio della speranza. Vieni e manda la tua luce sui miei passi, vieni e guida il mio cammino.

Rit.: Mi affido a te Gesù, alla tua fedeltà, tu sei il sole che rischiara le mie tenebre.

Mi affido a te Gesù e in te riposerò perché so che la mia vita tu rinnoverai.

L’ UNZIONE DI BETANIA (GV 12,1-8)

Sei giorni prima della Pasqua ebraica Gesù andò a Betània dove c'era Lazzaro, quello che egli aveva risuscitato dai morti. Lì prepararono per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria prese un

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vaso di nardo purissimo, unguento profumato di grande valore, e lo versò sui piedi di Gesù; poi li asciugò con i suoi capelli e il profumo si diffuse per tutta la casa. C'era anche Giuda Iscariota (uno dei discepoli di Gesù: quello che poi lo tradirà). Giuda disse: “Si poteva vendere questo unguento per trecento monete d'argento e poi distribuirle ai poveri!”. Non lo disse perché si curava dei poveri, ma perché era ladro: teneva la cassa comune e prendeva quello che c'era dentro. Gesù dunque disse: “Lasciatela in pace: ha fatto questo per il giorno della mia sepoltura. I poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avrete me”.

DAL COMMENTO DI S. AGOSTINO AL VANGELO DI GIOVANNI (OMELIA 50.6)

Ogni anima che voglia essere fedele, si unisce a Maria per ungere con prezioso profumo i piedi del Signore. Ungi i piedi di Gesù: segui le orme del Signore conducendo una vita degna. Asciugagli i piedi con i capelli: se hai del superfluo dallo ai poveri e avrai asciugato i piedi del Signore. Ecco come devi impiegare il superfluo: per te è superfluo, ma per i piedi del Signore è necessario. Accade che sulla terra i piedi del Signore siano bisognosi.

Offerta dell’incenso: il referente di ogni sezione offre l’incenso perché il profumo buono del Vangelo pervada le strade di tutti i cristiani.

LA PREGHIERA DI GESÙ (GV 17,20-26)

In quel tempo Gesù disse: “Io non prego soltanto per questi miei discepoli, ma prego anche per altri, per quelli che crederanno in me dopo aver ascoltato la loro parola. Fa' che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato. Io ho dato loro la stessa gloria che tu avevi dato a me, perché anch'essi siano una cosa sola come noi: io unito a loro e tu unito a me. Così potranno essere perfetti nell'unità e il mondo potrà capire che tu mi hai

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mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che dove sono io siano anche quelli che tu mi hai dato, perché vedano la gloria che tu mi hai dato: infatti tu mi hai amato ancora prima della creazione del mondo.Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto ed essi sanno che tu mi hai mandato. Io ti ho fatto conoscere a loro e ti farò conoscere ancora; così l'amore che hai per me sarà in loro, e anch'io sarò in loro”.

DAL COMMENTO DI S. AGOSTINO AL VANGELO DI GIOVANNI (OMELIA 109.1)

Il Signore Gesù, nell’imminenza ormai della sua passione, pregò a lungo per i suoi discepoli, che chiamò anche Apostoli. Con queste parole egli ha inteso abbracciare tutti i suoi, non soltanto quelli allora esistenti, ma anche quelli che sarebbero venuti dopo. Tutti quelli infatti che in seguito credettero in lui, senza dubbio credettero per mezzo della parola degli Apostoli e, per mezzo di tale parola continueranno a credere fino al suo ritorno.

Lo svelamento della croce: i referenti di ogni sezione svelano la croce di Cristo, segno della gloria a cui ciascun cristiano è chiamato.

Canto: Nelle tue mani

Nelle Tue mani, affido la vita Dio, mia salvezza sei tu. Volgi lo sguardo al mio cuore, con Te al sicuro sarò. Rit.: Padre del cielo per il tuo nome vivrò, un sacrificio con la mia lode io ti offrirò, per tutto ciò che sempre mi dai. Padre del cielo per il tuo nome vivrò,

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scruta il mio cuore, e la mia lode io ti offrirò, per tutto ciò che sempre mi donerai, O Dio di ogni bontà. Nelle Tue mani è la mia vita Dio mia speranza sei tu Donami pace o Signore con Te al sicuro sarò. Rit.: Padre del cielo per il tuo nome vivrò, un sacrificio con la mia lode io ti offrirò, per tutto ciò che sempre mi dai. Padre del cielo per il tuo nome vivrò, scruta il mio cuore, e la mia lode io ti offrirò, per tutto ciò che sempre mi donerai, O Dio di ogni bontà. O Dio di ogni bontà. PER-CORRERE LA VIA DELLA LUCE (GV 20,1-8)

Il primo giorno della settimana, la mattina presto, Maria di Màgdala va verso la tomba, mentre è ancora buio, e vede che la pietra è stata tolta dall'ingresso. Allora corre da Simon Pietro e dall'altro discepolo, il prediletto di Gesù, e dice: “Hanno portato via il Signore dalla tomba e non sappiamo dove l'hanno messo!”. Allora Pietro e l'altro discepolo uscirono e andarono verso la tomba. Andavano tutti e due di corsa, ma l'altro discepolo corse più in fretta di Pietro e arrivò alla tomba per primo. Si chinò a guardare le bende che erano in terra, ma non entrò. Pietro lo seguiva. Arrivò anche lui ed entrò nella tomba: guardò le bende in terra e il lenzuolo che prima copriva la testa. Questo non era in terra con le bende, ma stava da una parte, piegato. Poi entrò anche l'altro discepolo che era arrivato per primo alla tomba, vide e

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credette. Non avevano ancora capito quello che dice la Bibbia, cioè che Gesù doveva risorgere dai morti. Allora Pietro e l'altro discepolo tornarono a casa.

Canto: Come fuoco vivo

Rit.: Come fuoco vivo si accende in noi un'immensa felicità che mai più nessuno ci toglierà perché tu sei ritornato. Chi potrà tacere, da ora in poi, che sei tu in cammino con noi, che la morte è vinta per sempre, che ci hai ridonato la vita? Spezzi il pane davanti a noi mentre il sole è al tramonto: ora gli occhi ti vedono, sei tu! Resta con noi. Rit. E per sempre ti mostrerai in quel gesto d'amore: mani che ancora spezzano pane d'eternità. Rit. Importanza della sacra Scrittura per la Chiesa

(Dalla Costituzione sulla Divina Rivelazione Dei Verbum, 21 e 22)

La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli…. È necessario dunque che la predicazione ecclesiastica, come la stessa religione cristiana, sia nutrita e regolata dalla sacra Scrittura. Nei libri sacri, infatti, il Padre che è nei cieli

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viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli ed entra in conversazione con essi; nella parola di Dio poi è insita tanta efficacia e potenza, da essere sostegno e vigore della Chiesa, e per i figli della Chiesa la forza della loro fede, il nutrimento dell'anima, la sorgente pura e perenne della vita spirituale. Perciò si deve riferire per eccellenza alla sacra Scrittura ciò che è stato detto: «viva ed efficace è la parola di Dio» (Eb 4,12), «che ha il potere di edificare e dare l'eredità con tutti i santificati» (At 20,32; cfr. 1 Ts 2,13)… È necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla sacra Scrittura… Poiché, però, la parola di Dio deve essere a disposizione di tutti in ogni tempo, la Chiesa cura con materna sollecitudine che si facciano traduzioni appropriate e corrette nelle varie lingue, di preferenza, a partire dai testi originali dei sacri libri. Se, per una ragione di opportunità e col consenso dell'autorità della Chiesa, queste saranno fatte in collaborazione con i fratelli separati, potranno essere usate da tutti i cristiani.

(CONSEGNA DEL VANGELO DI GIOVANNI NELLA TRADUZIONE LETTERARIA ECUMENICA REALIZZATA INSIEME DA CRISTIAN I CATTOLICI , PROTESTANTI E ORTODOSSI E SPIEGAZIONE DEL GESTO)

Canto: Annunceremo che tu sei verità Rit.: Annunceremo che Tu sei Verità, lo grideremo dai tetti della nostra città, senza paura anche tu .... lo puoi cantare.

E non temere dai, non ci vuole poi tanto. Quello che non si sa non resterà nascosto. Se ti parlo nel buio, lo dirai alla luce. Ogni giorno è il momento di credere in me. Rit.

Con il coraggio che tu porterai la Parola che salva. Anche se ci sarà chi non vuole accogliere il dono. Tu non devi fermarti, ma continua a lottare.

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Il mio Spirito sempre ti accompagnerà. Rit.

Non ti abbandono mai, io sono il Dio fedele. Conosco il cuore tuo. Ogni pensiero mi è noto, la tua vita è preziosa. Vale più di ogni cosa, è il segno più grande del mio amore per te.

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SABATO 19 MAGGIO – CELEBRAZIONE PRESSO LA BASILICA DI S. ANTONIO DI PADOVA

Canto: Grandi cose

Rit.: Grandi cose ha fatto il Signore per noi ha fatto germogliare fiori fra le rocce. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha riportati liberi alla nostra terra. Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare l'amore che Dio ha versato su noi. Tu che sai strappare dalla morte, hai sollevato il nostro viso dalla polvere. Tu che hai sentito il nostro pianto, nel nostro cuore hai messo un seme di felicità. Rit. C.: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

T.: Amen.

C.: La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi.

T.: E con il tuo spirito.

C.: Fratelli e sorelle, oggi il nostro Per-correre la vita buona del Vangelo ci porta ad incontrare un testimone particolare della nostra Chiesa: Sant’Antonio di Padova. Anche attraverso lui, il suo insegnamento e il suo esempio, intendiamo arrivare a Gesù, fissando il nostro sguardo sulla sua passione, morte e resurrezione. Utilizzando le parole di Sant’Antonio possiamo dire che “il cristiano deve appoggiarsi alla croce di Cristo, come il viandante si appoggia al bastone quando intraprende un duro viaggio. Deve avere ben impressa nella mente e nel cuore la Passione di Cristo,

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perché soltanto da tale sorgente deriva la parola della vita e della pace, della grazia e della verità. Volgiamo i nostri occhi a Gesù, al Signore nostro inchiodato alla Croce di salvezza”. Invochiamo dunque la luce dello Spirito Santo perché i nostri cuori siano illuminati dalla forza redentrice della croce:

Canto: Vieni, vieni, Spirito d’amore

Vieni, vieni, Spirito d’amore, ad insegnar le cose di Dio, vieni, vieni, Spirito di pace, a suggerir le cose che lui ha detto a noi. Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare insegnaci a lodare Iddio insegnaci a pregare, insegnaci la via insegnaci tu l’unità.

Noi ti invochiamo spirito di Cristo, vieni tu dentro di noi. Cambia i nostri occhi, fa che noi vediamo la bontà di dio per noi.

L’ INGRESSO A GERUSALEMME

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,1-11)

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'asina legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito». Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re

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viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma. I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: «Osanna al figlio di

Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!» Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nazareth di Galilea».

DAGLI SCRITTI DI SANT ’A NTONIO DI PADOVA

“Il Signore si manifesta a coloro che sostano nella pace e umiltà di cuore. In acqua torbida e agitata non appare il volto di chi vi si specchia. Perciò, se vuoi che il volto di Cristo appaia nel tuo e tu sia così veramente un cristiano, chiudi le porte dell’anima allo strepito delle cose esteriori. Dio non deve cadere mai dalla nostra mente, come non c’è istante in cui non siamo oggetto della sua sollecitudine paterna”

Canto: Popoli tutti acclamate al Signore

Mio Dio, Signore, nulla è pari a te. Ora e per sempre voglio lodare il tuo grande amore per noi.

Mia roccia tu sei, pace e conforto mi dai. Con tutto il cuore e le mie forze

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sempre io ti adorerò.

Popoli tutti acclamate al Signore, gloria e potenza cantiamo al Re, mari e monti si prostrino a Te, al tuo nome, o Signore.

Canto di gioia per quello che fai, per sempre Signore con Te resterò, non c’è promessa, non c’è fedeltà che in Te.

IL GETSEMANI

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,36-46)

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare tristezza e angoscia. Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E disse a Pietro: «Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo

spirito è pronto, ma la carne è debole». E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». E tornato di nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e

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pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce si avvicina».

DAGLI SCRITTI DI SANT ’A NTONIO DI PADOVA

“O anima cristiana, se sarai fedele nella prova terrena, un giorno vedrai ciò che mai occhio umano contemplò. Il tuo cuore si dilaterà in una gioia indicibile. Ora, come pellegrini del cielo, posiamo stanchi la testa sulla pietra che è la costanza nella fede, ma un giorno reclineremo il capo sul petto di Gesù, come Giovanni apostolo nell’ultima cena. O quanto grande è la tua dolcezza, Signore! Tu la tieni nascosta perché più fervidamente la cerchiamo; perché cercandola la troviamo; perché amandola la gustiamo in eterno!”

Canto: Nelle tue mani

Nelle tue mani, affido la vita, Dio, mia salvezza sei tu. Volgi il tuo sguardo al mio cuore, con te al sicuro sarò.

Padre del cielo, per il tuo nome vivrò, un sacrificio con la mia lode io ti offrirò, per tutto ciò che sempre mi dai. Padre del cielo, per il tuo nome vivrò, scruta il mio cuore e la mia lode io ti offrirò, per tutto ciò che sempre mi donerai o Dio di ogni bontà.

Nelle tue mani, è la mia vita Dio mia speranza sei tu, donami pace o Signore con te al sicuro vivrò.

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LA MORTE IN CROCE

+ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 27,45-50)

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo

questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

DAGLI SCRITTI DI SANT ’A NTONIO DI PADOVA

“In realtà, i mali della vita più li sentiamo, quanto più trascuriamo di pensare ai beni che li seguiranno, al paradiso che ci attende. Chi ha il cuore ancorato nell’eternità che la croce ci merita, nulla trova di desiderabile nel mondo, nulla quindi teme da esso. Dunque, comportati così, fai questo e vivrai, vivrai della vita della grazia al presente e della vita della gloria in futuro. Là ti condurrà colui che è vita e gloria in persona, colui che è benedetto in eterno. Moltissimi sono attirati al Cristo più dalla sua passione che da tutto il resto della sua vita”.

Canto: Re di gloria

Ho incontrato te Gesù e ogni cosa in me è cambiata tutta la mia vita ora ti appartiene tutto il mio passato io lo affido a te Gesù Re di gloria mio Signor.

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Tutto in te riposa, la mia mente il mio cuore trovo pace in te Signor, tu mi dai la gioia voglio stare insieme a te, non lasciarti mai Gesù Re di gloria mio Signor.

Dal tuo amore chi mi separerà sulla croce hai dato la vita per me una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.

Tutto in te riposa, la mia mente il mio cuore trovo pace in te Signor, tu mi dai la gioia vera voglio stare insieme a te, non lasciarti mai Gesù Re di gloria mio Signor.

Dal tuo amore chi mi separerà... Quando un giorno ti vedrò! Io ti aspetto mio Signor, io ti aspetto mio Signore, io ti aspetto mio Re!

IL PANE DEI POVERI

+ Dal Vangelo secondo Matteo (MT 15,29-37)

Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». E i discepoli gli dissero:

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«Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese

grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.

(RIFLESSIONE DI P. ENZO POIANA )

(Viene portato all’altare il pane, il celebrante pronuncia la benedizione; viene consegnato il pane che ciascuno spezzerà e condividere con il fratello accanto)

Benedizione del pane

V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

R. Egli ha fatto cielo e terra.

V. Il Signore sia con Voi.

R. E con il tuo spirito.

V. Signore Gesù Cristo, degnati di benedire † questo pane come hai benedetto i cinque pani nel deserto e concedi a quanti se ne ciberanno con fede, di ottenere, per intercessione di sant’Antonio di Padova, soccorritore dei poveri, di essere sempre fortificati dal tuo aiuto. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Il Celebrante asperge il pane con l’acqua benedetta.

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Canto: Verbum panis

Prima del tempo prima ancora che la terra cominciasse a vivere il Verbo era presso Dio.

Venne nel mondo e per non abbandonarci in questo viaggio ci lasciò tutto se stesso come pane.

Verbum caro factum est Verbum panis factum est.

Qui spezzi ancora il pane in mezzo a noi e chiunque mangerà non avrà più fame.

Qui vive la tua chiesa intorno a te dove ognuno troverà la sua vera casa.

Verbum caro factum est...

Preghiamo: O Padre, noi ti benediciamo per il tuo servo Antonio, che hai costituito testimone del tuo amore, apostolo del Vangelo e dell’eucaristia, patrono e amico dei poveri, innamorato della Beata Vergine Maria; donaci, per la sua intercessione, di percorrere la vita buona del Vangelo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

BENEDIZIONE

Canto: Ave Maria

Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave.

Donna dell’attesa e madre di speranza. Ora pro nobis. Donna del sorriso e madre del silenzio. Ora pro nobis. Donna di frontiera e madre dell’ardore. Ora pro nobis.

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Donna del riposo e madre del sentiero. Ora pro nobis.

Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave.

Donna del deserto e madre del respiro. Ora pro nobis. Donna della sera e madre del ricordo. Ora pro nobis. Donna del presente e madre del ritorno. Ora pro nobis. Donna della terra e madre dell’amore. Ora pro nobis.

Ave Maria, Ave. Ave Maria, Ave.

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SABATO 19 MAGGIO – ADORAZIONE EUCARISTICA PRESSO L ’A BBAZIA DI S. GIUSTINA IN PADOVA

SERVIRE SECONDO LO STILE DEL VANGELO

Qui, alla presenza delle spoglie di San Luca, meditiamo tre brani che illuminano e danno significato al servizio di carità che svolgiamo. Spesso ci troviamo nella stessa condizione di cecità dei discepoli, che presi da mille cose da fare non riconoscono il Maestro che cammina accanto a noi, che è il nostro prossimo e che vive con noi. Signore concedici sempre la grazia di riconoscerti nello spezzare del pane.

C.: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

T. Amen.

C.: Dio Padre, fonte di ogni dono e ministero, Cristo, maestro e pastore delle nostre anime, lo Spirito Santo, artefice di comunione nella carità, sia con tutti voi.

T. E con il tuo spirito.

1. RICONOSCERE GESÙ PER AMARLO E SERVIRLO …

Canto: Ogni mia parola

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra.

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Così ogni mia parola non ritornerà a me senza operare quanto desidero, senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata, ogni mia parola, ogni mia parola.

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,13-35)

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece

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come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo

la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

(Breve momento di silenzio e sottofondo musicale)

1° LETTORE Il cammino dei discepoli di Emmaus è il nostro stesso cammino di fede, che trova difficoltà soprattutto quando arriva al nocciolo, cioè alla Croce. Certo la croce ha sconcertato i discepoli: Avevano visto Gesù “profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo”, si erano fatti di Lui l'idea come dell'inviato di un Dio finalmente vincitore sul male e i malvagi e magari liberatore anche politico...; invece “i sommi sacerdoti e i capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi lo hanno crocifisso”. Una vera delusione, questo Gesù.

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2° LETTORE Capita anche a noi, quando ci scontriamo con la Croce; col mistero della croce di Cristo che sembra un gran fallimento; col mistero della nostra croce una prova, una disgrazia! Che cosa è la fede, a che serve? Non cambia nulla, né la vita né la storia. “Noi speravamo”. Ma la croce non è l'ultima parola su Gesù. Dio lo ha risuscitato dai morti. La risurrezione ha accreditato Gesù come Signore, ha svelato pienamente il senso della croce, che non è un incidente di percorso ma il vertice, il cuore del Mistero del Dio con noi, appunto come nostro Salvatore.

Esposizione del SS Sacramento

Canto: Pane del cielo

Rit.: Pane del cielo sei Tu, Gesù, via d'Amore: Tu ci fai come Te.

No, non è rimasta fredda la terra: Tu sei rimasto con noi per nutrirci di Te, Pane di vita; ed infiammare col Tuo Amore tutta l'Umanità. Rit.

Si, il Cielo è qui su questa terra: Tu sei rimasto con noi ma ci porti con Te nella Tua casa dove vivremo insieme a Te tutta l'Eternità. Rit.

No, la morte non può farci paura: Tu sei rimasto con noi. E chi vive di Te vive per sempre. Sei Dio con noi, sei Dio per noi, Dio in mezzo a noi. Rit.

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1° LETTORE Èmmaus si trova a undici chilometri da Gerusalemme: ed è il simbolo della mia distanza dalla fede e dalla croce. Èmmaus è casa mia, quando sono tentato di tornare nel mio piccolo angolo, via dalla comunione con gli altri, chiuso, ferito; finito il sogno in cui tanto avevo sperato. Due ore di cammino fatto insieme: e Cristo già si fa vicino, lo fa in ogni esperienza d'amicizia. Due ore a parlare di lui.

2° LETTORE “Non è più qui”... hanno detto gli angeli. Egli è per le strade del mondo, rallenta i suoi passi al ritmo dei nostri, dentro la polvere delle nostre strade, quando sulla mia fede scende la sera. Ogni strada del mondo porta a Èmmaus. “Gesù si avvicinò e camminava con loro”. Il Signore ci raggiunge nella nostra vicenda quotidiana di viandanti. E cambia il cuore, gli occhi e il cammino di ciascuno.

3° LETTORE Il primo miracolo è così dolce da non accorgersene subito, così necessario da entrare senza imporsi: mentre lo sconosciuto spiega le Scritture, il «cuore lento» inizia a riempirsi di un calore nuovo. Che cosa fa ardere il cuore? La scoperta è racchiusa in una sola parola: la croce. La croce è la gloria. Non un incidente, ma la pienezza dell'amore. Parola che seminata nel cuore, lo cambia. E cambia la comprensione dell'intera vita. Resta con noi, perché si fa sera. Egli rimase con loro. Da allora Cristo entra sempre, se appena lo desidero. Il suo nome non è solo «io sono colui che è», ma diventa «io sono colui che è con te». La parola ha cambiato il cuore, il pane cambia gli occhi dei discepoli: “lo riconobbero allo spezzare del pane”. Il segno di riconoscimento di Gesù, il suo stile unico, è il suo corpo spezzato e dato, vita data per nutrire la vita.

4° LETTORE Il cuore del Vangelo è spezzare anch'io per mio fratello il mio pane, o il tempo, e condividere con lui cammino, speranza e smarrimenti. La parola e il pane insieme cambiano il cammino di ogni discepolo: “partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme”. Partire verso i fratelli, partire come se la notte non dovesse venire più, partire con il sole dentro.

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5° LETTORE La fuga triste diventa corsa gioiosa: non c'è più notte, né stanchezza, né distanza, il cuore è acceso, gli occhi vedono. Non patiscono più la strada, la respirano, respirando Cristo, che è in cammino con ogni uomo in cammino.

(Breve momento di silenzio e sottofondo musicale)

2. SERVIZIO = ASCOLTO E AZIONE

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore,

ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Parola del Signore.

(Breve momento di silenzio e sottofondo musicale)

1° LETTORE L'evangelista Luca racconta questo episodio perché tutti i cristiani capiscano che questo è il modo giusto di accogliere Gesù: non solo nella propria casa, ma nella propria vita, ascoltando come Maria, con attenzione e amore, la parola di Gesù. Ben sapendo che, a sua volta, «ascoltare la parola di Gesù» significa subito dopo impegnarsi concretamente nel servizio degli altri e nella carità operosa.

2° LETTORE Questo insegnamento è valido per tutti i cristiani, in ogni tempo e in ogni luogo: la cosa essenziale è ascoltare la

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parola del Signore, ascoltare con la mente e con il cuore l'insegnamento di Gesù, per diventare anche noi Gesù che vive oggi qui, dove noi viviamo. Marta con sollecitudine va incontro alle necessità del suo ospite e si preoccupa della sua persona. Non è estranea al vangelo la premura per il fratello. Gesù stesso ha cura di sfamare la folla e dona a tutti il pane.

3° LETTORE C'è una necessità nell'amore per il fratello, che chiede anche beni concreti, ciò di cui ha bisogno. Marta esprime tutto il suo amore per Gesù e domanda le sue attenzioni, quasi avanzando la pretesa di essere gratificata per quanto sta facendo. La pretesa che Dio ci ascolti condiziona anche la nostra preghiera: guarda Signore che cosa sto facendo, considera il mio lavoro, il mio impegno! Come Marta, facciamo esperienza dei nostri limiti e spesso ci sentiamo affaticati; Marta si rivolge a Cristo e a lui affida il suo sfogo, va a depositare nel Signore la sua debolezza: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire?».

4° LETTORE Marta affida la sua fatica al Signore certa che lui saprà accoglierla e questo è segno di fiducia in lui, ma la preghiera non è solo rivolgersi a Gesù per affidargli i nostri guai, ma saper dire, come Samuele: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta».

5° LETTORE Maria non ha altra preoccupazione, se non quella di ascoltare Gesù. II fatto di stare seduta ai piedi del Maestro indica in lei accoglienza, ricettività, disponibilità. È difficile saper ricevere, perché presuppone la capacità di uscire dalla logica del sentirsi in debito per quanto si è avuto. II Signore ci ama gratuitamente e chiede solo di essere accolto.

6° LETTORE Che cosa potremmo dare a Dio in cambio del suo amore, della creazione, della salvezza? Maria sa di non aver nulla da offrire a Gesù più importante di quello che potrà ricevere mettendosi in ascolto della sua parola. È da lei che impariamo a entrare nella giusta relazione con Gesù, il senso autentico

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dell'ascolto. Anche noi vogliamo entrare in relazione con Gesù affidandoci a Colei che insegna l’autentico senso dell’ascolto:

Tutti : O Vergine Maria, prima e incomparabile discepola del Verbo di Dio, che tu stessa hai generato e nutrito al tuo seno, insegnaci a rimanere con te in religioso ascolto affinché, cessato il rumore delle nostre parole e placata l'agitazione per le troppe cose in cui ci disperdiamo, cresca in noi, con la fede, il desiderio dell'unica cosa necessaria: ascoltare Gesù che ci rivela l'amore salvifico del Padre. Ottienici, o Madre, un'anima profondamente contemplativa anche nell'azione perché sempre e dovunque il nostro cuore indiviso sappia stare alla presenza del Signore e saziarsi di lui, Unico e Sommo Bene.

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3. RICONOSCERE GESÙ IN CHI CI È ACCANTO …

+ Dal Vangelo secondo Luca (10,25-37)

In quel tempo, un dottore della legge si alzò per mettere alla prova Gesù: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?”. Costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”. Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno

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seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”. Quegli rispose: “Chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso”.

Canto: Servo per amore

Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare e mentre il cielo s'imbianca già tu guardi le tue reti vuote.

Ma la voce che ti chiama un altro mare ti mostrerà e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai.

Rit.: Offri la vita tua come Maria ai piedi della croce e sarai servo di ogni uomo servo per amore, sacerdote dell'umanità.

Avanzavi nel silenzio fra le lacrime speravi che il seme sparso davanti a te cadesse sulla buona terra.

Ora il cuore tuo è in festa perché il grano biondeggia ormai, è maturato sotto il sole puoi riporlo nei granai. Rit.

1° LETTORE II Signore si serve di noi per rendere presente il suo volto nel mondo in cui viviamo. La parabola del buon samaritano è uno dei capolavori di Luca. Ci immaginiamo tutti, leggendo, il

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viandante aggredito, lasciato mezzo morto; vediamo lo sguardo del sacerdote e del levita che hanno paura di lasciarsi coinvolgere, vediamo il gesto delicato del samaritano (un nemico, in teoria!) che se ne fa carico, che investe nel futuro, che non aspetta la medaglia e l'applauso per il suo gesto. E Gesù conclude: «Chi è stato prossimo?». Cioè: «Non chiederti chi è colui da amare, ma chi tu sia disposto ad amare». Mettiti tu in gioco, non stare alla finestra, la fede ti schioda, t'inquieta, ti ribalta: lasciati fare, lasciati rifare, lasciati disfare.

2° LETTORE Tu, sei disposto a fermarti? Saprai riconoscere nel nemico ferito un fratello? Possiamo annunciare Gesù così, mettendoci accanto, guardando negli occhi le persone che muoiono, cambiando stile di vita, se questo serve a farci prossimo. La grande differenza tra Gesù e il dottore della legge è tutta qui: Gesù si metterà in gioco, Gesù sa amare, sa come amare. II dottore della legge no, o non ancora.

3° LETTORE Gesù, samaritano dell'umanità, si piega su di noi e ci consola. Il testo di una preghiera che è stata trovata da un pellegrino del Medioevo, scolpita su una pietra al Caravan Serraglio tra Gerusalemme e Gerico e tuttora esistente, dice: «Amico che leggi, se persino sacerdoti e leviti passano oltre la tua angoscia, sappi che Cristo è il buon samaritano, che avrà sempre compassione di te e, nell'ora della tua morte, ti porterà alla locanda eterna». Anche noi vogliamo amare il prossimo senza riserve affidandoci a Colei che ha fatto della propria vita una continua donazione:

Tutti : Maria, madre dei deboli e dei piccoli, di quelli che soffrono e che sono soli, di coloro che sono malati e attendono di essere curati con amore e competenza. Maria, madre di tutti gli uomini, di chi ha bisogno di aiuto nelle proprie condizioni di fragilità e di coloro che sono chiamati a prendersene cura.

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Grazie, per averci dato Gesù Cristo: medico del corpo e dello spirito nome e certezza della nostra speranza, Buon Samaritano che si china sulle nostre ferite per risanarle. A te, Maria, con fiducia filiale, chiediamo di intercedere presso il tuo Figlio, perché, in qualsiasi condizione di fragilità e di sofferenza, ogni persona si senta amata, curata e accompagnata in un cammino aperto alla speranza, che è data a tutti noi dal Signore risorto.

Tantum ergo

Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedendi ab utroque Compar sit laudatio. Amen.

V. Hai dato loro il pane disceso dal cielo.

R. Che porta con sé ogni dolcezza.

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(Sacerdote)

“Mane nobiscum Domine”

Come i due discepoli del Vangelo,

ti imploriamo, Signore Gesù: rimani con

noi! Tu, divino Viandante,

esperto delle nostre strade e conoscitore del nostro

cuore, non lasciarci prigionieri delle ombre della sera.

Sostienici nella stanchezza, perdona i nostri peccati,

orienta i nostri passi sulla via del bene. Benedici i bambini, i giovani,

gli anziani, le famiglie, in particolare i malati.

Benedici i sacerdoti e le persone consacrate.

Benedici tutta l’umanità. Nell’Eucaristia ti sei fatto “farmaco d’immortalità”:

dacci il gusto di una vita piena, che ci faccia camminare su questa terra

come pellegrini fiduciosi e gioiosi, guardando sempre al traguardo della vita che non ha fine.

Rimani con noi, Signore! Rimani con noi! Amen.

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Acclamazioni:

Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

Canto: Resta qui con noi

Le ombre si distendono scende ormai la sera e s'allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre perché sappiamo che una nuova vita da qui è partita e mai più si fermerà.

Rit.: Resta qui con noi il sole scende già, resta qui con noi Signore è sera ormai. Resta qui con noi il sole scende già, se tu sei fra noi la notte non verrà.

S'allarga verso il mare il tuo cerchio d'onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell'amore vero. Come una fiamma che dove passa brucia così il tuo amore tutto il mondo invaderà. Rit.

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Davanti a noi l'umanità lotta, soffre e spera come una terra che nell'arsura chiede l'acqua da un cielo senza nuvole ma che sempre le può dare vita. Con te saremo sorgente d'acqua pura con te fra noi il deserto fiorirà. Rit.

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CELEBRAZIONE EUCARISTICA DI CHIUSURA DEL PELLEGRINAGGIO

Solennità dell’ASCENSIONE DEL SIGNORE 20 maggio 2012

Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione del Signore. L’assenza fisica di Gesù non significa abbandono, ma presenza in modi diversi. La Chiesa ne vive ora, in questa Liturgia, soprattutto la presenza nella “Parola” e nel “Sacramento”, ossia attraverso la “memoria” di Lui, morto e risorto. E questa fede genera la speranza nel suo ritorno, la speranza di essere per sempre con Lui, dunque la vita vissuta nell’attesa. L’ascensione non

rimanda ad un aldilà astratto o mitico, ma al mistero nel tempo, mistero di presenza e memoria, di fede e di speranza, concretizzate attraverso la carità. L’Ascensione rappresenta un invito alla testimonianza: le Comunità cristiane, che vivono ora nell’attesa del ritorno di Gesù, sono continuamente chiamate a rendergli testimonianza. Il tempo della Chiesa è il tempo per accogliere il regno di Dio, cioè l’intervento di Dio nella storia. Questa consapevolezza immerge la Chiesa nella storia e la orienta verso il futuro. Celebriamo la divina Eucaristia a chiusura di questo pellegrinaggio,”per-correndo” la via del Vangelo come giovani sempre più innamorati di Cristo, per essere uniti a Lui e partecipare, sin da ora, alla sua gloria. Allo stesso tempo, invochiamo il dono dello Spirito perché ci faccia comprendere fino in fondo il Mistero pasquale di Cristo e ci renda testimoni instancabili del suo Vangelo nel mondo.

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CANTO INIZIALE Jesus Christ you are my life

Rit.: Jesus Christ you are my life, alleluja, alleluja. Jesus Christ you are my life, you are my life, alleluja.

Tu sei via, sei verità, Tu sei la nostra vita, camminando insieme a Te vivremo in Te per sempre. Rit.

Ci raccogli nell'unità, riuniti nell'amore, nella gioia dinanzi a Te cantando la Tua gloria. Rit.

Nella gioia camminerem, portando il Tuo Vangelo, testimoni di carità, figli di Dio nel mondo. Rit.

RITI DI INTRODUZIONE

C – Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

T - Amen.

C – La pace, la carità e la fede da parte di Dio nostro Padre, e del Signore Gesù Cristo Risorto, vivente ed eternamente glorificato, sia con tutti voi!

T - E con il tuo spirito.

ATTO PENITENZIALE

C – Carissimi fratelli e sorelle! Nel nostro cammino di fede continuamente chiediamo al Signore la guida dello Spirito Santo, che ha parlato per mezzo dei Profeti; vogliamo porre, come abbiamo sperimentato durante questo anno di formazione, la Parola al centro della nostra vita personale e associativa, perché essa che ha il potere di darci «l’eredità con tutti i santificati» (At 20, 32), sia sempre per tutti noi «viva ed efficace» (Eb 4, 12) nell’itinerario che ci chiama a convertirci e credere al Vangelo (cf Mc 1, 15).

Disponiamoci a ricevere con gioia la Parola di Dio, sacramento della presenza di Cristo Gesù nostro Signore fino alla fine dei

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tempi. Alla luce di questa divina realtà, chiediamo anzitutto perdono per quando non abbiamo dato alla Parola di Dio il posto che merita nella nostra vita o non l’abbiamo saputa custodire in un cuore docile.

C – Nella tua Parola, o Padre, tu vieni incontro a noi con amore, superi il silenzio e la distanza e ti riveli come il Dio che prende l’iniziativa del dialogo. Perdonaci se non abbiamo saputo gioire della tua Parola, se non ti abbiamo lodato e ringraziato e se, talvolta, non ti abbiamo neppure ascoltato. Signore, pietà!

Tutti - Signore, pietà.

C – Le scritture parlano di Te, Cristo Gesù, per cui l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Te. Perdona la nostra superficialità e la presunzione di conoscerti senza cercarti ancora umilmente, lasciando che Tu apra a noi il cuore e la mente al senso pieno delle Scritture. Cristo, pietà!

Tutti - Cristo, pietà.

C – Spirito di verità, tu riporti alla memoria del cuore le parole di Cristo e guidi la Chiesa verso la verità tutta intera. Perdonaci le resistenze, le sordità e durezze; donaci un cuore nuovo, disposto all’ascolto obbediente della Parola, per respingere le tentazioni del maligno. Signore, pietà!

Tutti - Signore, pietà.

C – Dio onnipotente, che si è manifestato in Cristo, parola di verità, abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.

CANTO DEL GLORIA Lourdes 2008

Gloria in excelsis Deo!

Gloria in excelsis Deo!

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COLLETTA

C – Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Per il nostro Signore... T – Amen.

LITURGIA DELLA PAROLA

PRIMA LETTURA (At 1, 1-11) Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli

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rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».

Parola di Dio. T – Rendiamo grazie a Dio!

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 46)

Ascende il Signore tra canti di gioia. Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l’Altissimo, grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo.

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SECONDA LETTURA (Ef 4, 1-13)

Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Parola di Dio.

T – Rendiamo grazie a Dio!

CANTO AL VANGELO (Cf Mt 28,19a.20b) Alleluia, alleluia. Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Alleluia.

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���� VANGELO (Mc 16, 15-20) Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Parola del Signore. T – Lode a te, o Cristo! Colui che presiede tiene l’omelia. PROFESSIONE DI FEDE PREGHIERA DEI FEDELI C – Nel giorno in cui celebriamo la gloriosa ascensione del Signore, in attesa del dono dello Spirito che Egli ha promesso, la sua Parola ci invita ad essere testimoni e segni della sua presenza nel mondo. Eleviamo la nostra preghiera al Padre perché ci doni

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la grazia della sua luce che illumina e la forza di perseverare nella scelta di fede che abbiamo compiuto.

Lettore – Con fiducia ci rivogliamo a te dicendo: Ascoltaci, Signore!

1. Il tuo Figlio è con noi perché ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri. Fa’ che arriviamo tutti all’unità della fede, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Preghiamo.

2. Il tuo Figlio è con noi quando annunciamo la Buona Notizia. Dona alle Comunità cristiane l’entusiasmo di attingere alla fonte della Parola per proporre percorsi nuovi di evangelizzazione. Preghiamo.

3. Il tuo Figlio è con noi quando ci impegniamo a realizzare il tuo disegno di salvezza. Rimani accanto ai nostri governanti, ai politici e agli imprenditori. Desta uno spirito di collaborazione perché possano dare risposta alle urgenze del Paese e favorire il bene comune. Preghiamo.

4. Il tuo Figlio è con noi quando facciamo discepole tutte le genti e battezziamo nel suo nome. Sostieni i genitori perché onorino l’impegno di educare nella fede i loro figli, con l’esempio quotidiano. Preghiamo.

5. Il tuo Figlio è con noi quando riveliamo la tua tenerezza. Apri i nostri occhi di giovani e quelli di tutta la nostra associazione UNITALSI, perché ci accorgiamo di coloro che soffrono, dei più deboli e abbandonati, diventando per loro un Vangelo incarnato. Preghiamo.

C – Accogli, o Padre, le nostre invocazioni, che oggi eleviamo a te nella mirabile ascensione al cielo del tuo Unigenito. Effondi sulla tua Chiesa il dono dello Spirito, rinnova per essa i prodigi della Pentecoste e concedi a noi di essere fedeli testimoni della salvezza per tutti i giorni della nostra vita.

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Per Cristo nostro Signore. T - Amen.

LITURGIA EUCARISTICA

CANTO ALLA PRESENTAZIONE DEI DONI

Frutto della nostra terra (Buttazzo)

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo, pane della nostra vita, cibo della quotidianità. Tu che lo prendevi un giorno lo spezzavi per i tuoi oggi vieni in questo pane Cibo vero per l'umanità.

Rit.: E sarò pane, e sarò vino nella mia vita, nelle tue mani, ti accoglierò dentro di me farò di me un'offerta viva un sacrificio gradito a te.

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo, vino delle nostre vigne sulla mensa dei fratelli tuoi, tu che lo prendevi un giorno lo bevevi con i tuoi, oggi vieni in questo vino e ti doni per la vita mia. Rit.

SULLE OFFERTE

C – Accogli, Signore, il sacrificio che ti offriamo nella mirabile ascensione del tuo Figlio, e per questo santo scambio di doni fa’ che il nostro spirito si innalzi alla gioia del cielo. Per Cristo nostro Signore. T – Amen.

RITI DI COMUNIONE

Non riesco, Signore Gesù, a pensarti lontano quasi perduto in cieli infiniti. Tu varchi gli spazi di Dio, il Padre ti accoglie e sul tuo corpo glorioso vede il prezzo del nostro perdono. La nostra

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umanità già cencio di dolore, sfregiata dalla morte, or nella gloria in Te dice: «Padre ti amo!». Gesù, asceso al Cielo, Tu sei l’uomo nuovo che lega l’uomo a Dio. Vieni dentro di me in questo santo Sacramento, e rendimi tua presenza viva nel mondo! Tu sei Dio d’amore che vive in ogni uomo. Questo è il tuo Vangelo, più urgente che mai, per questa umanità delusa che corre senza meta. Fa’ che guardando al Cielo, nostra struggente nostalgia, gridiamo a tutti il Tuo Vangelo d’amore e di salvezza.

CANTI DI COMUNIONE

Dove la carità è vera (Frisina)

Rit.: Dove la Carità è vera e sincera, là c’è Dio. Dove la Carità perdona e tutto sopporta. Dove la Carità benigna comprende e non si vanta,

tutto crede ed ama e tutto spera la vera Carità.

Ci ha riuniti in uno l’amore di Cristo: esultiamo e rallegriamoci in lui, temiamo ed amiamo il Dio vivente ed amiamoci tra noi con cuore sincero. Rit.

Quando tutti insieme noi ci raduniamo vigiliamo che non sian divisi i nostri cuori, non più liti, non più dissidi e contese maligne, ma sia sempre in mezzo a noi Cristo Signore. Rit.

Noi vedremo insieme con tutti i beati nella gloria il tuo volto, Gesù Cristo Dio, gioia immensa, gioia vera noi vivremo per l’eternità infinita dei secoli. Amen.

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DOPO LA COMUNIONE

C – Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria. Per Cristo nostro Signore. T – Amen.

RITI DI CONCLUSIONE

CONSEGNA DEL VANGELO C – «La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto con il corpo stesso del Signore, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane di vita alla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli» (Dei Verbum, 21). In sintonia con queste autorevoli parole del Concilio vaticano II, disponiamoci ad accogliere con gioia il segno conclusivo di questa celebrazione e di questo pellegrinaggio. Riceveremo simbolicamente il Vangelo, perché possiamo farlo nostro, conoscerlo, ma soprattutto viverlo! È questo il senso profondo del gesto di toccare la Parola: è impegno concreto, perché ogni nostra attività diventi annuncio vivo! Perché tutta la nostra persona si trasformi in Vangelo vivente!

Processionalmente i referenti accompagnati da due giovani di ciascuna Sezione si recano all’altare, toccano il libro dei Vangeli come segno di adesione alla Parola e impegno ad annunciarla con la testimonianza della propria vita. Nel frattempo si esegue il canto.

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CANTO DI AFFIDAMENTO

Come tu mi vuoi

Eccomi Signor, vengo a te mio re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò.

Se tu lo vuoi Signore manda me e il tuo nome annuncerò.

Rit.: Come tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò. Questa vita io voglio donarla a Te per dar gloria al Tuo nome mio re. Come tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò. Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò come Tu mi vuoi.

Eccomi Signor, vengo a Te mio Re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò! Tra le tue mani mai più vacillerò e strumento tuo sarò. Rit.

ORAZIONE

BENEDIZIONE

C – Il Signore sia con voi. T - E con il tuo spirito.

C – Nel giorno in cui Cristo è asceso alla gloria e vi ha aperto la via del cielo, Dio vi riempia della sua benedizione. T - Amen.

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C – Voi che oggi riconoscete che Cristo è il Signore nella gloria del Padre, possiate sperimentare la sua presenza in mezzo a voi fino alla fine dei secoli. T - Amen.

C – Cristo, che dopo la sua resurrezione, apparve visibilmente ai suoi discepoli, si mostri a voi giudice misericordioso e vi conduca all’eredità eterna. T - Amen.

C – E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio � e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. T - Amen. Diac - L’amore del Signore è in noi. Il Cielo si è fatto vicino alla terra. Possiate, ogni giorno, sperimentare la presenza vivificante del Risorto nella vostra vita, così da diventarne suoi testimoni universali e convinti! Andate in pace!

T - Rendiamo grazie a Dio!

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ANTIFONA MARIANA E CANTO FINALE

Regina cæli

Regina cæli, laetare, alleluia: Quia quem meruisti portare, alleluia. Resurrexit, sicut dixit, alleluia. Ora pro nobis Deum, alleluia.

Canto: Andate in tutto il mondo (Frisina)

Andate in tutto il mondo, annunciate il mio Vangelo, a chi crederà donerete la mia salvezza.

Andate in tutto il mondo, annunciate il mio perdono, e portate a tutte le genti il mio amore.

Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.

Prodigi grandi e segni saranno forza e luce, combatterete il maligno con la Verità.

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PREGHIERA DEL MATTINO (dal Comune della Beata Vergine Maria)

V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen (T.P.: Alleluia).

Inno O Donna gloriosa, alta sopra le stelle, tu nutri sul tuo seno il Dio che ti ha creato. La gioia che Eva ci tolse ci rendi nel tuo Figlio e dischiudi il cammino verso il regno dei cieli. Sei la via della pace, sei la porta regale: ti acclamino le genti redente dal Signore. A Dio Padre sia lode, al Figlio ed al Santo Spirito, che ti hanno adornata di una veste di grazia. Amen. 1^ Antifona Beata sei tu, Maria! Da te è nato il salvatore del mondo, tu risplendi nella gloria di Dio. Prega per noi il Cristo tuo figlio (T.P. Alleluia).

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SALMO 62, 2-9 L'anima assetata del Signore La Chiesa ha sete del suo Salvatore, bramando di dissetarsi alla fonte dell'acqua viva che zampilla per la vita eterna (cfr. Cassiodoro). O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, * di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, * come terra deserta, arida, senz'acqua. Così nel santuario ti ho cercato, * per contemplare la tua potenza e la tua gloria. Poiché la tua grazia vale più della vita, * le mie labbra diranno la tua lode. Così ti benedirò finché io viva, * nel tuo nome alzerò le mie mani. Mi sazierò come a lauto convito, * e con voci di gioia ti loderà la mia bocca. Nel mio giaciglio di te mi ricordo, * penso a te nelle veglie notturne, tu sei stato il mio aiuto; * esulto di gioia all'ombra delle tue ali. A te si stringe * l'anima mia. La forza della tua destra * mi sostiene. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Beata sei tu, Maria!

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Da te è nato il salvatore del mondo, tu risplendi nella gloria di Dio. Prega per noi il Cristo tuo figlio (T.P.: Alleluia). Lettura Breve Cfr. Is 61, 10 Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come una sposa che si adorna di gioielli.

ORAZIONE O Dio, che ai tuoi apostoli riuniti nel cenacolo con Maria madre di Gesù, hai donato lo Spirito Santo, concedi anche a noi, per intercessione della Vergine, di consacrarci pienamente al tuo servizio e annunziare con la parola e con l'esempio le grandi opere del tuo amore. Per il nostro Signore…

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

R. Amen.

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PREGHIERA DELLA SERA (dal Comune della Beata Vergine Maria)

V. O Dio, vieni a salvarmi. R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen (T.P.: Alleluia) Inno Ave, stella del mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre, Maria, porta felice del cielo. L'«Ave» del messo celeste reca l'annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Móstrati Madre per tutti, offri la nostra preghiera, Cristo l'accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore.

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Dónaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa' che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo. Lode all'altissimo Padre, gloria al Cristo Signore, salga allo Spirito Santo, l'inno di fede e di amore. Amen. 1^ Antifona Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te (T.P.: Alleluia).

SALMO 121 Saluto alla città santa di Gerusalemme Voi vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste (Eb 12, 22). Quale gioia, quando mi dissero: * «Andremo alla casa del Signore». E ora i nostri piedi si fermano * alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita * come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, † secondo la legge di Israele, * per lodare il nome del Signore. Là sono posti i seggi del giudizio, * i seggi della casa di Davide. Domandate pace per Gerusalemme: * sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, *

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sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici * io dirò: «Su di te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, * chiederò per te il bene. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te (T.P.: Alleluia). Lettura Breve Gal 4, 4-5 Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli.

ORAZIONE Guarda, Signore, il tuo popolo, riunito nel ricordo della beata Vergine Maria, e fa' che, per sua intercessione, partecipi alla pienezza della tua grazia. Per il nostro Signore…

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. R. Amen.

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PREGHIERA A SANT’ANTONIO

O caro S. Antonio, eccomi vicino alla tua tomba benedetta.

Sono venuto a pregarti spinto dalla mia necessità e fiducioso nella tua bontà compassionevole che tutti sa consolare.

Renditi mio intercessore presso Dio; parla tu, in mio nome, al Padre delle misericordie, e ottienimi la grazia di cui ho

particolarmente bisogno...

So che la mai fede è debole; ma tu, che possedesti questa virtù in modo mirabile e la suscitasti con la predicazione nelle folle,

ravvivala in me e rendila più forte e pura; tu che conducesti una vita evangelica, aiutami a rendere più cristiana la mia, in modo

da essere figlio degno del Padre che è nei cieli.

O S. Antonio, vieni in soccorso della mia debolezza, tenendo lontane le malattie e i pericoli dell'anima e del corpo; aiutami a riporre sempre la fiducia in Dio, specialmente nei momenti della

prova e del dolore.

Benedici il mio lavoro, la mia famiglia, i tuoi devoti sparsi nel mondo e qui spiritualmente presenti: ottieni a tutti la bontà del

cuore verso i poveri,e i sofferenti.

O mio protettore, rispondi alla fiducia che ho sempre riposto nella tua intercessione presso Dio.

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PREGHIERA A SAN LUCA EVANGELISTA

Glorioso S. Luca che, per estendere a tutto il mondo sino alla fine dei secoli, la scienza

divina della salute, registraste in apposito libro non solo gli insegnamenti e le gesta del nostro

Signore Gesù Cristo, ma ancora i fatti più meravigliosi dei suoi Apostoli per la fondazione

della Chiesa; ottenete a noi tutti la grazia di conformar sempre la nostra vita a quei santissimi

documenti che per impulso particolare dello Spirito Santo, e sotto la sua dettatura, avete dato a tutti

ì popoli nei vostri libri divini.

Glorioso S. Luca, che per la verginità di cui faceste costantemente professione, meritaste d’avere una speciale famigliarità colla regina delle vergini,

Maria Santissima, che vi erudì personalmente, non solo in ciò che riguarda la sua divina elezione in Vera Madre di Dio, ma ancora in tutti i misteri

dell’incarnazione del Verbo, de’ suoi primi passi nel mondo, e della privata sua vita; ottenete a noi tutti la grazia di amar anche noi costantemente la bella virtù

della purità, per meritarci noi pure quei favori che agli imitatori fedeli delle sue virtù dispensa sempre generosissima la comune avvocata e madre nostra

Maria.