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1 “Vedere lontano è una cosa... arrivarci è un’altra!” Constantin Brancusi

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“Vedere lontano è unacosa...arrivarci è un’altra!”

Constantin Brancusi

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Ai miei quattro genitori putativiMatilde e GiacomoLiliana e Urbano

...a mia moglie Luisa

e a tutti quelliche mi hannovoluto bene!

un grazie di cuore aRoberto Agnellinisenza il cui aiuto

mai avrei realizzatoquesto volume

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Gi Morandini è certamente personaggio a tutto tondo, scrittore, artista, gal-lerista e animatore culturale (a lungo militante di spicco nelle file del cattoli-cesimo democratico bresciano). Un uomo certamente fuori dall’ordinario, acominciare dal nome d’arte che s’è scelto, quel “Gi” così musicale e conci-so (scelto per mitigare le durezze del carattere e per “fare marchio”) che loaccompagna ormai da molti dei suoi 55 anni d’età, in buona parte devotiall’arte ed alla poesia, all’utopia di una ricerca artistica e culturale che diven-ga ragione di vita, impegno civile, motivo di avvicinamento fra i lontani.

Partito dalla ricerca figurativa, approda lentamente, ma inesorabilmente, ailidi dell’astrazione e della poesia visiva, per giungere, in questi ultimi anni,alle lande del concettuale avendo trasformato il suo lavoro di burocrate inuna operazione artistica itinerante (BUROCRAZIANEOSEMPLICE) e facendocosì coincidere perfettamente l’arte con la vita di ogni giorno.

Pur con 44 mostre personali alle spalle Morandini (che è anche valente scul-tore), ha sempre trovato, con sana, camuna testardaggine, il tempo di scri-vere ed ha all’attivo tre raccolte di versi: Schegge (Vannini Editore),

Tendresse (Fanti Editore), Icone e Riferimenti (Arianna Sartori Editore). Nellesue liriche Morandini parla dell’amore, degli affetti familiari, con scritturaintensa, con un verseggiare magro ed incolonnato e canta la positività delreale, finestra che ci apre agli altri, in una sorta di altruismo della bellezzaaffermato con perentorio, giovanile furore: “…E allora ben venga/l’ideale chestrappa/il cuore da noi stessi/ e rende bello l’avvenire”.

Morandini in ogni sua espressione d’arte segue le vie del cuore, anteponen-do la passione alla razionalità ed essendo sempre e comunque prima ditutto se stesso…cosa rara di questi tempi…(tant’è vero che lavora ancora atempo pieno nell’ente pubblico che da un quarto di secolo lo annovera tra isuoi collaboratori più fedeli ed impegnati…) proprio per non sottostare alledure (e a volte umilianti) leggi del mercato.

Nelle tele come nei bronzi (che, caso rarissimo, rifinisce personalmente) sinota la sicurezza di una professionalità artistica ormai trentennale in cui lepassioni della vita (la donna, la natura, le stagioni…) divengono lirica puris-sima, religione delle cose. Quello di Morandini è un cuore stilnovista in unascorza bresciana, solidamente ancorata alla realtà; realtà che è un dono daonorare, e da restituire.

Domenico Montalto - Settembre 2006

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L’Idioma (Ascoli Piceno), Soave (Alessandria), Spirale Arte (Milano),Marchina arte contemporanea – Brescia, delle Battaglie – Brescia, LagorioArte Contemporanea – Brescia.

Presentazioni cririche: Pier Virgilio Begni Redona, Eleonora Bellini, LucioCabutti, Floriano de Santi, Pia Ferrari, Paola Gera Romano, Rubina Giorgi,Lucia Grinfone, Fausto Lorenzi, Mario Monteverdi, Giuliano Serafini, LucianoSpiazzi, Guido Stella ed altri.

Recensioni: Manuela Brevi (Arte Mondadori), Lucio Cabutti (ArteMondadori), Gilberto Cavicchioli (La Cronaca di Mantova), Rossana Cerretti(La Gazzetta-Brescia), Mauro Corradini (Bresciaoggi), A. Curto (Juliet),Valerio Dehò (Juliet), Giacomo Danesi (Il Giorno), Floriano De Santi (CorriereAdriatico), Anniria De Vita (Bresciaoggi), Benvenuto Guerra (La Gazzetta-Mantova), Domenico Montalto (Avvenire), Rosanna Ricci (Il Resto delCarlino), Giuliano Serafini (Flash Art–True Stories), Danilo Tamagnini (IlGiornale di Brescia), Massimo Tedeschi (Bresciaoggi), Monica Valgimigli (LaGazzetta-Ravenna), Massimo Zanetta (Atelier-Novara).

Nato nel 1951, maturità scientifica, studi universitari (facoltà di medicina),opera dal 1976, espone dal 1981. Ha al suo attivo 44 mostre personali di cui una nelle sale del Museo diStato di San Marino. Dal 2003 è art director dell’Associazione Culturaleper l’arte contemporanea “La Parada” a Brescia in via Milano 64.La sua ricerca spazia dalla figurazione all’astrazione passando per la poesiavisiva fino ad opere di netto impianto concettuale. Dal 1990 opera anche nelcampo della tridimensionalità (sculture in bronzo, installazioni plotter-pain-ting su tela…). Nel 1989 una sua opera è divenuta un annullo filatelico delleposte nazionali. La sua attività si svolge da più di un decennio anche nelcampo della grafica ed ha al suo attivo numerosi manifesti, copertine dilibri…dall’11 gennaio 2005 ha iniziato la serie di azioni d’arte dal titolo

BUROCRAZIANEOSEMPLICE

in cui trasla gli stilemi del lavoro di Pubblico Ufficiale in un Atto d’Arte.Gallerie in permanenza: Il Bello dell’Arte-Allegrini (Rudiano-Bs), AriannaSartori (Mantova), Bugno Art Gallery (Venezia), L’Angolo (Forte dei Marmi),

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Segnalazioni in volume: Arte Italiana Contemporanea (Vol. 2- Vol. 3) a curadi Maurizio AgnelliniCatalogo di arte moderna e contemporanea n.42 - G. Mondadori EditoreCatalogo degli scultori italiani - G. Mondadori Editore

Raccolte di liriche: Schegge (Vannini Editore), Tendresse (Fanti Editore),Icone e riferimenti (Arianna Sartori Editore).

Per le immagini ed i contatti sul web vedere:http://www.laparada.ithttp://www.gimorandini.it

Omaggio ad Yves Klein….Un umile omaggio ad un grande maestro del concettuale fatto con mezzisemplici da un artista che ha per obiettivo una ricerca fatta a 360 gradi edomnicomprensiva: dalla figurazione al concettuale passando per le varietranches dell’astrazione.“Trait d’union” di tante opere è l’uso della macchia e della scritta come“neutri” siti in quella “terra di mezzo” che si trova tra la figurazione e l’astra-zione. La macchia vista come speranza, soffio vitale che anima ogni realtàfisica. La scritta, onirica ed esplicativa, puntualizza e caratterizza in modoicastico ed inequivocabile. Matteo Garolvi (pres. in catalogo)

Da Arte Mondadori (maggio 2002)Quando a 16 anni ha visto per la prima volta la Pietà Rondanini diMichelangelo, Gi Morandini ha pianto. E da allora il maestro fiorentino èrimasto per lui la stella polare, l’unico vero artista a cui guardare. Da lui haattinto l’instancabile passione per il lavoro…. Manuela Brevi

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True Stories (Flash Art)Ci sono artisti che hanno la fortuna di non sottostare alle impellenti seduzio-ni (o necessità) dello stile, quell’ “ultima Thule” che potrebbe permettere lorodi dormire sonni tranquilli, di uscire dal gregge e rendersi riconoscibili unavolta per tutte. Sono quelli che hanno capito che lo stile è il fine, ma moltospesso anche la fine dell’artista, che sentono il bisogno di scommettere sem-pre sugli esiti del lavoro, di rimettersi incessantemente in discussione, di rin-novare la partita, senza garanzie, senza protezioni. Quelli che intendono l’ar-te come gioco o come rischio, che poi è la stessa cosa.…..Per questo non si potrà né dovrà inquadrare sistematicamente l’opera diMorandini, né “collocarla” a livello critico, pena il suo fraintendimento.Piuttosto si tratterà di esaminarla sulla sua lunghezza d’onda, avvicinarlacon l’ ”informalità” che la distingue e inseguirla nelle sue continue sterzate,negli strappi improvvisi, nei rimandi mnemonici del privato e della cultura,nelle associazioni affettuose o, secondo il caso, ardite, nelle molteplici chia-vi di lettura. Intenderla come uno “stream of consciousness” dove inizio efine entrano in cortocircuito, dove l’autoconfessione può perfino prendere imodi dell’automatismo surrealista…Morandini non è quello che si dice un

artista di aneddoto, non mette in scena apparati iconografici polisemici ingrado di alludere a un racconto o ad un’allegoria; il suo specifico , e dunquela costante di cui sopra, stanno proprio nella rinuncia a rappresentare una“storia” visiva compiuta e nel conseguente utilizzo della sineddoche, delframmento, della “figurina”, insomma dei segnali, “avvertimenti” o punte diiceberg di qualcosa che si è esperito e consumato altrove.Indicativo ai sensi di questa imprevedibile vicenda d’arte, è che Morandinialterna senza soluzione di continuità elementi puramente segnici e “astrat-ti” ad immagni figurative dove la fluente impronta grafica richiama i modi delfumetto, o meglio la manipolazione “colta” che ne è stata fatta…nessuna viaresta intentata. L’onnivora curiosità di Morandini apre e chiude spericolata-mente le più diverse possibilità all’immaginazione, si risolve in un “work inprogress” che sembra bastare più a se stesso che al “risultato”. L’azionecreativa diventa così il premio e la gratificazione per l’artista…Giuliano Serafini

“Piccolo riassunto della vita”Mi colpisce questa frase del pittore; dice, e rappresenta per riduzioni volon-

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tarie e contemporanee, si pone all’esterno per guardare da lontananze stac-cate, pochissimo individuali…..“Spremere il succo”L’artista mi racconta del rammarico per le cose che si consumano in frettae che passano di moda. Le sue opere rendono persistenti le immagini ripro-dotte….“Più caos e meno ordine”Il pittore mi parla delle sue opere meno recenti, delle campiture uniformi edella linearità armonica che regolarizzava le superfici; ora è arrivata dellanostalgia a muovere e increspare con leggerezza….“Le immagini si salvano quando vengono recise”L’azione artistica è definire, è ritagliare, è isolare ed è ricomporre. Operare èaccostare l’antico procedere del disegno con la contemporaneità della copiafotostatica. Il fine è l’essenzialità dei discorsi. Consistenze che si perdono.Creazione di versi. Opere che si intitolano come poesie, linguaggi e visioniassolutamente scambiati. Neutralità apparente. L’estetica è dei ricordi. Pia Ferrari

Turbine 2000 (Pres. in catalogo)Capita di illudersi di aver carpito l’essenza dell’arte senza aver riconosciutorazionalmente e provato emozionalmente che Leben=Kunst=Leben, che l’ar-te passa da una vita all’altra, dall’artista al fruitore e viceversa in unflusso continuo; l’autoreferenzialità, il bastare a se stessi le sono estranei.…Gi Morandini non si permette di fermarsi in superficie e si obbliga, quale artigia-no della pazienza, a lavorare ossessivamente su ogni frammento di linea fino ache essa, nel suo fluire musicale sulla superficie della tavola, non collimi esatta-mente con la propria firma, con l’immagine che l’artista ha stampata dentro di sédella propria idealizzata personalità, che si incarna nell’opera. Morandini è ungrande “mangiatore di vita” e con generosità produce arte. A Morandini nonbasterebbe una vita per disegnare le sue moltitudini.Alessandra Dosselli

Presentazione in catalogoPochi anni sono passati da quel suo esordio spericolato ma ansioso, entu-siastico, eppure incerto, concitato e insieme diretto verso una lineare sem-plificazione: Gi Morandini si immergeva allora, avventurosamente, nelle tur-

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bolenze dei linguaggi visivi come nella rarefazione dei canoni estetici; e neotteneva immagini pure, filiformi arabeschi e limpide apparizioni stilematicheastratte. La sua sintesi puntava soprattutto sulla comprensibilità, senza peròsottrarsi alla sfida responsabile dell’analisi segnica e della ricerca forma-le….La triade alchemica del bianco e del nero e del rosso diviene spessodominante, accanto agli azzurri onirici, fluidi oppure siderali, di altri lavori.La logica della professionalità grafica rimane per altro trainante in parecchisaggi, mentre altre componenti, come la parola e la materia pittorica, tendo-no a concentrarsi in segnali sintetici e primari. Così Morandini svolge parallelamente una ricerca sull’idea personale di poe-sia visiva e sulle possibili interconnessioni tra le più diverse linee operativedel proprio linguaggio. E all’interno di questo orientamento emergente, diquesto metodo di lavoro e di questo istinto comunicativo, si sviluppa infineun’ulteriore tensione già latente nei periodi precedenti: quella di un affina-mento qualitativo che non può dipendere da criteri formulati dall’esterno, masolo e soprattutto dal raggiungimento dinamico, verificabile caso per caso,di particolari stati di grazia e momenti espressivamente felici…Lucio Cabutti

dal Bresciaoggi-aprile 2000Centocinquanta opere, un percorso artistico che ormai ha raggiunto la matu-rità (ma non, ovviamente, l’appagamento), un avvincente itinerario chetocca l’arte concettuale…“Turbine 2000” si intitola la personale, a rievocare l’autentico turbine divitalità, suggestioni, entusiasmi che alimentano la vita e l’opera di GiMorandini…Massimo Tedeschi

Presentazione in catalogo…davvero strane sono le vie del destino………Alla fine la sua pittura è lei Morandini. Il modulo espressivo le è noto sindall’infanzia poiché lei è nato in un luogo in cui l’Uomo, da millenni, si è abi-tuato a percorsi ardui, a volte quasi impossibili, ma che mettono alla provale capacità di affermazione personale. E’ ancora lei, che dopo aver termina-to gli impegni quotidiani, parte alla scoperta degli accadimenti dello spirito,poiché il sogno non ha realtà…Dato che già una volta ha accettato “i miei

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consigli”, lasci che le dica ancora di continuare a perseverare, di rimanerefedele alle sue convinzioni, di rifiutare le cose facili e le mode, di ascoltarecon animo sereno sia le stroncature che le lusinghe.In una parola rimanga se stesso Morandini, poiché lei è un artista, un veroartista, un autentico artista.Marcel Asquinazi - Cannes - 1 aprile 1991

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1988Dall’arte alla ragione

Galleria La Colonna - Salò (BS)

1989Un’idea Neosemplice

Galleria Artecultura - Milano

1990Itinerario Neosemplice

Happening Art Gallery - BresciaRicerca NeosempliceStudio 42 - Ravenna

RiepilogoGalleria Kronos - Merano (BZ)

1991Punti di repere NeosempliciSan Zenone all’Arco - Brescia

Mosaico NeosempliceGalleria Lo Scalone - Mantova

1992Caleidoscopio Neosemplice

Centro Culturale San Fedele - Milano

Dal ritratto all’astrattoProspettive Grafiche - BresciaBianco Nero Neosemplice

Biblioteca Malatestiana - Cesena

1993Canto NeosempliceDecorarte - Brescia

Percorso NeosempliceBiblioteca Comunale - Marmirolo (MN)

1994Nudo Neosemplice

Centro Artistico - Palazzolo sull’Oglio (BS)Nel segno di MelozzoSala XC Pacifici - Forlì“Turnè” Neosemplice

Decorarte - BresciaMemoirs

Galleria Solo Arte - Milano

1995Neopoesiavisiva

Fondazione Marazza - Borgomanero (NO)Neopoesiavivadue

San Pietro in Lamosa - Provaglio (BS)

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1996Io frattale Neosemplice

Centro d’arte l’Idioma - Ascoli PicenoRiepilogo

Saletta Paolini Nezzo - Urbino20Anni - Antologica

Sala di S. Francesca Romana - Brescia

1997The Howl of the Wind

Dicastero Cultura - Museo di StatoSan Marino

Vetrina NeosempliceSpazio Mostre Gabbiano - Cervia (RA)

Collage NeosempliceSpazio Arte - Monza (MI)

1998Alchimia Neosemplice

Spazio Mostre Gabbiano - Cervia (RA)Rebelot

Caesar - Parma

1999Cacaoart

Cacaoart - Manerbio (BS)

EbigiemmeSpazio Mostre Gabbiano - Cervia (RA)

No CodeCaesar - Parma

2000Background Neosemplice

Le Arti - RavennaTurbine 2000

Sala SS. Filippo e Giacomo - BresciaWork in progress

Galleria delle Ex Pescherie - CesenaPavese Neosemplice

Centro Culturale PaveseSanto Stefano Belbo (CN)

2001Il Filo di Arianna

Arianna Sartori Arte - MantovaTribute to Klein

Fondazione Marazza - Borgomanero (NO)TrentacinqueperventicinqueGalleria Pickwick - Bologna

FiorienonGalleria Civica - Salò (BS)

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2002Neosemplicità

Palazzo dei Priori - Volterra (SI)

2003Crucifige

Duomo - Fontaneto d’Agogna (NO)Neosemplicità

Limonaia di Villa Vogel - Firenze

2004Stasi d’Abaco

Cacaoart - Manerbio (Bs)

2005Azione d’Arte

BurocrazianeosempliceUfficio di Stato Civile

Comune di Pompiano (Bs)Lampodocchi

Galleria del CesuolaMusei di Cesena (Fc)

200630Anni - Antologica

Sala SS. Filippo e Giacomo - Brescia

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Neopoesiavisiva “Urlo” - china su carta (35x25cm) Neopoesiavisiva “Velo” - scritta in bronzo su alluminio nero (30x40cm)

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Installazione plotterpainting su carta “Memoirs” (100x70cm) China su carta “Strabrescia” (20x30cm)

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Dal volume “Catalogo dell’arte moderna n.42” - G. Mondadori Editore 2006

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Sculture in bronzo a cera persa “Cavalli” (18x18cm)Dal volume “Gli scultori Italiani” - G. Mondadori Editore 2006

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Acrilico su mediumdensity “I-Box Bienno” (70x100cm) Acrilico su mediumdensity “I-Box Paesaggio” (70x100cm)

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Acrilico su mediumdensity “Naturasilente” (70x100cm) Acrilico su mediumdensity “S-Nude” (70x100cm)

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Acrilico su mediumdensity “I-Box Casa sulla cascata” (70x100cm) Acrilico su mediumdensity “I-Box Cascinale” (70x100cm)

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Acrilico su mediumdensity “Gi” (70x100cm) Acrilico su mediumdensity “I-Box Autocorrosa” (70x100cm)

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Acrilico su mediumdensity “Rebelot” (70x100cm) Acrilico su mediumdensity “I-Box Paesaggiodelsud” (70x100cm)

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Acrilico su mediumdensity “Matilde e Giacomo” (100x70cm) Bronzo a cera persa “Ballerina” (H 25cm)

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Bronzo a cera persa “Nudosenile” (H 25cm) Bronzo a cera persa “Reclined figure” (L 25cm)

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………Non sono mai solo parole…………

Arrivare nella galleria di Gi Morandini è sempre un piacere. Lui mi accogliecon l’entusiasmo che lo caratterizza, sempre. Ci sediamo ed iniziamo ilnostro dialogo.

D- Lei ha affrontato studi di medicina, ma ora ciò che si vede indica un per-corso diverso, legato all’arte. Artista e gallerista. Come è iniziata?R- Per me è stata una necessità, ciò che mi interessava era dipingere.Mettermi a nudo di fronte agli altri, mettere di fronte agli altri la mia sensibi-lità, il mio io.Le mie opere sono una spremuta della mia essenza, una ricerca su me stes-so delle mie tristezze, felicità, dolori… un modo per mettermi alla prova. Iltutto però deve rendere partecipi gli altri perché io con le mie opere vogliocomunicare.

D- E perché gallerista?R- Quella è la mia parte pedagogica, voglio incuriosire lo spettatore con l’ar-

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R- Il tutto si gioca sul doppio significato tra la parola vita, che in questo casoè la mia, e vitamina che è l’integratore della vita. L’arte non è fine a sé stes-sa, io voglio sentirmi utile nella vita degli altri.

D- Non vedo in lei netti punti di riferimento nel campo artistico ma la capa-cità di cogliere il bello in ogni artista, in ogni opera, di ogni tempo………..R- Riesco a trovare il lato positivo in ogni forma d’arte, perché riesco a vede-re in ogni opera “il momento del cuore”, quello dove ogni artista mostra solola parte più vera di se stesso. Non nego che applico una distinzione tra artegrande e non, tra quella del 500 - 600 e quella di oggi.Con grande ammirazione guardo solo le opere di Michelangelo....Io ho scelto, volutamente, all’inizio della mia ricerca artistica tecniche sem-plici, basilari. Dovevo potermi esprimere in modo comodo e veloce. Poi hoiniziato nel ’85 ad utilizzare l’acrilico. La mia è stata ed è una continua ricer-ca sull’importanza della linea. Gauguin dice “la ligne c’est la couleur...”

D- E il Morandini gallerista come vede l’arte?R- Non riesco ad attaccare negativamente un artista, guardo l’opera con

te, farlo avvicinare all’arte e coinvolgerlo nell’arte. In questo modo applico ilmio personale metodo scientifico. Non voglio una galleria “di tendenza”. Lagalleria è la mia “ancora di salvezza”, pensi, la mia prima personale avevacome titolo “dall’arte alla ragione” di vita……..

D- Chi è Morandini?R- E’ un ricercatore nel campo dell’arte.

D- Vista la situazione con lei non ritengo lecito utilizzare il termine “autodi-datta”, ma forse il termine……………..?R- Diciamo “autoistruito” e “autoformato”. Ho preteso tutto da me, ho volu-to essere l’artigiano di me stesso, per costruirmi una mia officina. Una scuo-la di bottega per un solo allievo. Attraverso tutto ciò ho potuto ricostruire siala persona, sia l’artista Gi Morandini, carico di sicurezza ed autostima.

D- “Vitamina Gi”, sembra un richiamo al mondo della medicina, ma è il suocatalogo d’arte. Dal titolo si percepisce la valenza di un’arte curativa. Leivuole proporre la “sua” vitamina?

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••BUROCRAZIANEOSEMPLICE(11 GENNAIO 2005 - COMUNE DI POMPIANO - BS)

La ricerca su come traslare in ambito artistico la mia attività di burocratecomincia nel 2001, ma solo nel maggio 2003 inizia una lunga riflessione suicontenuti di questo lavoro. Ho sommato al mio incarico di archivista (backoffice) il modo di stendere gli atti in uso nell'800 e che si faceva intieramen-te a mano. La mia passione per la scrittura, che nel lavoro quotidiano si con-cretizza facendo le annotazioni sui volumi dell'Ufficio Nati del Comune diBrescia, e la constatazione che l'atto di nascita è un avvenimento unico mihanno portato a paragonarlo concettualmente all'opera d'arte. Per traslare iltutto ho impiegato 3 anni: ho fatto impaginare, dallo stesso legatore che lavo-ra per il Comune, 9 volumi uguali a quelli degli atti di nascita…poi, in sosti-tuzione dei timbri che usiamo in ufficio (timbri di matrimonio, adozione,divorzio, cambio di nome, morte…) ho fatto ridurre a timbro in gomma alcu-ne mie opere figurative, astratte e di poesiavisiva. In una valigetta nera hosistemato il calamaio, il tampone per inchiostrare, l'Art Pen Rotring con ilpennino largo ed eccomi pronto a fare abusivamente (e del tutto gratuita-

affetto e tenerezza, perché rappresenta sempre l’impronta di chi ha provatoa realizzarla mettendosi in discussione. Il mio essere gallerista ha quindi una valenza sociale e didattica. Il Morandiniartista-gallerista ha questo bisogno di ricercare, di comunicare, di aiutare edi essere aiutato.

Il tempo delle domande è finito. Ho visto gli occhi pieni di entusiasmo ed uma-nità illuminarsi parlando dell’arte e dei suoi quasi magici poteri .Quando si parla con Morandini ci si accorge che non sono mai solo parole…

Elsa Gipponi - Settembre 2006

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hanno attraversato la mia esistenza…luoghi che mi hanno colpito…Burocrazianeosemplice è già itinerante in tutta Italia (Cesena, CapreseMichelangelo,…e domani Venezia, Firenze…).Ho voluto portare l'Arte fra la gente comune nel momento del suo farsi…e ildesiderio di far collimare l'Arte con la vita di ogni giorno si è compiuto…Arte on the road…come per gli antichi artisti itineranti....

Gi Morandini - gennaio 2007

mente…) il mio lavoro negli uffici degli altri Comuni d'Italia…In quel preciso momento nasce un attimo d'Arte e non una persona.Nella stesura dell'Atto d'Arte il titolo (in lingua inglese) sostituisce il nome ecognome della persona, di fianco non ci sono le solite annotazioni (matrimo-nio, divorzio…), ma le mie opere ridotte a timbro (stando anche a significa-re che ogni lavoro artistico, costato a volte anni di fatica, può essere oggiriprodotto in pochissimo tempo…).In effetti mi ritengo un erede degli scribi e degli amanuensi ed ho forgiato,con il ferro delle “catene dell'umile lavoro di burocrate”, le ali della libertàdell'arte.L'Atto d'Arte è anche una testimonianza di affetto e di gratitudine per il lavo-ro che mi ha permesso di fare ricerca artistica liberamente senza la preoc-cupazione di dover sopravvivere, e che mi ha dato modo di realizzare questanuova ricerca concettuale.Burocrazianeosemplice è anche un modo per storicizzare le persone che mihanno aiutato nella vita artistica coinvolgendole, come testimoni, durante lastesura dell'Atto d'Arte…I titoli sono in inglese per motivi vari…titoli di canzoni…iniziali di donne che

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Dopo l'innamoramento per un'opera (il Disarcionamento di Bernardino dellaCiarda nella Battaglia di S.Romano di Paolo Uccello - verso la fine degli anni'60) che mi aveva colpito per il soggetto ed il modo di stendere il colore(quasi a campitura uniforme…) ho cominciato l'analisi delle tematiche delpaesaggio (metà settembre 1976), ho poi esplorato la figura umana ed ilritratto (1985) per giungere alle ricerche sulla grafica e la scrittura (1989).Nei primi anni '90 ho affrontato l'astrazione e dopo qualche anno sono riu-scito a trovare una nicchia di ricerca che è una

novità assoluta nel panorama dell'arte concettuale nazionale: trasformare il lavoro di burocrate in una azione artistica abusiva itineran-te (BUROCRAZIANEOSEMPLICE - Gennaio 2005 - Comune di Pompiano).……………………….Ho preso atto sin dall'inizio della contaminazione fra i diversi settori dell'ar-te contemporanea e quindi, dopo un inizio figurativo (dato che possedevosolo le poche nozioni di disegno fornitemi al Liceo Scientifico), ho comincia-to, su imput degli amici Maurizio Donzelli e Riccardo Pezzoli, a studiare levarie correnti artistiche. Ho raccolto un'intiera biblioteca di testi d'arte, hovisitato una infinità di mostre e quindi “studiare arte” è per me legato stret-

CENNI STORICO-CRITICI

Onde sgombrare il campo da tutte le illazioni tengo a precisare che la miaricerca attraversa gran parte delle espressioni artistiche del '900 per SCEL-TA FORTEMENTE MEDITATA E MOTIVATA e non per scimiottamento di alcu-no…(a tale proposito vi è da dire che sono giunto nel 1980 ad esiti compo-sitivi simili a quelli del Maestro Valerio Adami senza conoscerne minimamen-te il lavoro…così pure per Ben Nicholson…). Penso che siano infinite le pos-sibilità di fare arte…dappertutto…C'era sin dall'inizio la personalità e la volontà di misurarsi con soggetti diogni genere in una ricerca a 360°…grazie anche all'enorme bagaglio cultu-rale accumulato durante gli studi alla Facoltà di Medicina (1971-1978), doveho imparato a fare ricerca in modo professionale…L'idea portante di tutto il mio lavoro è il desiderio di operare in modo globa-le.Ho lavorato sempre per una profonda esigenza di realizzazione personale

(non ho mai voluto frequentare scuole proprio per rimanere me stesso ebasta…).

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a mio avviso, di 3 tipi:1) La coerenza assoluta (nello stile, nei mezzi espressivi, nella scelta ditematiche sempre uguali…Morandi docet…)2) La coerenza relativa (stili diversi, mezzi diversi…vedi Picasso…)3) La coerenza nell'incoerenza o della contaminazione-libertà assoluta(Gerard Richter…).La mia attività artistica è del 3° tipo. Durante gli anni mi sono interessato dimusica, pittura, scultura, installazioni, fotografia, poesia ed anche criticad'arte…. Da poco tempo faccio persino il promoter di mostre altrui avendofinalmente un mio spazio espositivo…Ogni creazione diventa, con il tempo, “icona” e quindi “vocabolo” del miolinguaggio artistico e spesso mi diverto a reinterpretare le mie opere impagi-nandole in modi sempre differenti…”mi contraddico?…e vabbè…mi contrad-dico…Io sono vasto…contengo moltitudini…” come Walt Whitman…che hoappena citato…

Gi Morandini - gennaio 2007

tamente al “fare arte”…Ho chiamato il risultato di questa ricerca NEOSEMPLICITA': partito su basidi riflessione ecologista (i NUOVI SEMPLICI erano degli studiosi anglosasso-ni che, negli anni '70, propugnavano un ritorno alla vita dell'800…) sonogiunto ad una visione globale dell'espressione artistica: mi piace reinterpre-tare un paesaggio, una figura, creare un'astrazione con gli equilibri dellacomposizione che reggono ogni forma di espressione artistica compreso ilconcettuale…sopra ogni cosa continuo a privilegiare la linea che deve esse-re, a mio avviso, unica ed il più possibile vicina alla perfezione (comprende-re la prospettiva, la teoria delle ombre, la sfumatura, l'equilibrio dei volu-mi…).Ho sempre pensato che la linea sia LA MIA FIRMA ESTESA A TUTTAL'OPERA.Mettersi alla prova con ogni tipo di tematica è sempre una sfida che mi sti-mola a migliorare ed evita quel rilassamento che ogni artista prova quandoraggiunge il “modulo espressivo” che lo rende sempre riconoscibile…(io saròanche da vecchio “il burocrate neosemplice-quello che fa gli Atti d'Arte…).Per quanto riguarda la coerenza artistica rispondo ai miei critici che essa è,

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Pia Ferrari, Elsa Gipponi, Fausto Lorenzi, Domenico Montalto, Ninni Radichini,

Giuliano Serafini…

all'amico Ario Franciosi Direttore dei Musei di Cesena

alla poetessa Eleonora Bellini Direttrice della Fondazione Marazza di Borgomanero

all'amico Giordano Bruno Biagini della Segreteria Museo di Stato di San Marino

agli amici incisori delle ditte Area ed IPB

a tutti gli amici artigiani (Francinelli, Gozio, Nava, Venturini...) che con me hanno

collaborato

agli amici Alessandro Agnellini, Gianfranco Franchi e Raffaella Zavatta

agli amici del team grafico Shin

un grazie di cuore anche alle persone che non mi stimano perché saranno sempre

uno stimolo a fare di più e meglio…

un ringraziamento particolare al Comune di Brescia per avermi permesso di fare

ricerca serenamente senza l'assillo del domani…e non è poco!!!

Mi scuso con tutti quelli che qui non ricordo, ma sappiano che saranno sempre nel

mio cuore…

Infine un pensiero particolare per i miei due genitori Beatrice e Giacomo per avermi presto obbligato a cercare nuovi orizzonti…cosa che non sempre è un male…

Copyright By Gi Morandini 2007

RingraziamentiUn grazie di cuore al Cav. Angelo Metelli, insigne pedagogista, che da quest'anno

è Presidente Onorario a Vita dell'Ass. Cult. “La Parada”

agli amici Bellicini, Faroni e Sbaraini, soci dell’Ass. Cult. “La Parada”

agli amici galleristi: Allegrini, Bugno, Ferrarotti, Lagorio, Marchina, Nenna, Nizzi,

Padolini, Soave

ai signori galleristi con cui non ho rapporti di lavoro, ma che ringrazio per le belle

mostre che mi hanno offerto in questi anni

ai signori Sartori editori -galleristi in Mantova

a tutti gli amici collezionisti (pochi, ma buoni!!!!)

agli amici giornalisti Massimo Tedeschi, Francesco Fredi, Francesca Nodari, Silvio

Masullo ed a tutti quelli che hanno scritto riguardo al mio lavoro

agli amici artisti Giuseppe Bergomi, Beppe Bonetti, Ken Damy, Adriano Grasso

Caprioli, Maurizio Donzelli, Martino Gerevini, Cesare Giovanelli,

W. Alexander Kossuth, Renato Missaglia, Giulio Mottinelli, Riccardo Pezzoli,

Giuseppe Rivadossi, Alberto Serana, Federico Severino ed a tutti gli altri che in

qualche modo mi hanno aiutato con il loro esempio e non solo…

agli amici critici Manuela Brevi, Lucio Cabutti, Mauro Corradini, Floriano de Santi,

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