Veda

5
Veda 1 Veda I Veda (sanscrito वेद [1] , Vedá) sono un'antichissima raccolta di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XX secolo a.C. l'India settentrionale divenendo, successivamente, opere di primaria importanza presso quel differenziato insieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo. Origine dei Veda Il termine sanscrito vedico veda indica il "sapere", la "conoscenza", la "saggezza", e corrisponde all'avestico vaēdha, al greco antico οἷδα, al latino video. La letteratura vedica origina da un popolo, gli Arii, che intorno al 2200 a.C. migrò verso l' India nord-occidentale (allora indicata come Saptasindhu सप्त सिंधु, Terra dei sette fiumi, in avestico Hapta Hindu) provenendo dall'area di Balkh (oggi in Afghanistan settentrionale). Un altro raggruppamento di questo popolo, gli Iranici, sempre provenienti dalla medesima area, invase invece l'attuale Iran fondandovi una cultura religiosa che successivamente fu in parte raccolta nell' Avesta. Fu dunque nell'area dell'Afghanistan settentrionale che i Veda acquisirono le loro prime caratteristiche religiose e linguistiche. Elemento centrale delle credenze religiose degli Arii era lo Ṛta (ऋत sanscrito, in avestico Aša) ovvero la Legge cosmica, e il suo "guardiano" Asura Varuṇa (वरुण sanscrito, avestico Ahura Mazdā), concentrandosi il sacrificio religioso nella bevanda sacra, il soma (सोम sanscrito vedico, avestico haoma) e sul rito del fuoco (sanscrito अग्नि agni, avestico āthra). Con l'ingresso di questi popoli Arii nell'India settentrionale, e con i conseguenziali scontri militari con le popolazioni autoctone, acquisì rilievo religioso l'eroico dio guerriero Indra (इन्द्र). Mentre con il successivo accoglimento anche di culti autoctoni, spesso fondati su pratiche sciamaniche e sull'utilizzo di formule magiche (mantra, मन्त्र), la cultura religiosa degli Arii si sviluppò e si diffuse sul territorio indiano in quelle caratteristiche che saranno poco dopo organizzate dai "cantori" (sanscrito: ऋषि ṛṣi) dei primi due Veda: il Ṛgveda e alcune parti dell' Atharvaveda (2000-1700 a.C.). La suddivisione dei Veda e loro datazione La raccolta dei Vedà consiste: nelle quattro Saṃithā (संहिता): Ṛgveda (ऋग्वेद), Sāmaveda (सामवेद), Yajurveda (यजुर्वेद) e Atharvaveda (अथर्ववेद), composte tra il 2000 a.C. e il 1100 a.C. [2] ; nei Brāhmaṇa ( ब्राह्मणं), commentari alle quattro saṃithā composti tra il 1100 a.C. e l'800 a.C.; nelle Āraṇyaka (आरण्यक), testi esoterici riservati agli eremiti delle foreste o comunque recitati al di fuori del contesto dei villaggi, composte tra il 1100 e l'800 a.C.; nelle Upaniṣad (उपिनषद), opere di ulteriore approfondimento composte tra l'800 e il 500 a.C.; nei Sūtra (सूत्र) e nei Vedāṅga (वेदाङ्ग), opere di codificazione dei riti, composti dal 500 a.C. in poi. Va tenuto presente che questa suddivisione è quella universalmente considerata dagli studiosi di questa letteratura religiosa. In un significato più stretto, e più comune, per Vedà si intendono solo i quattro saṃithā, mentre dal punto di vista tradizionale solo i primi quattro raggruppamenti (i quattro Saṃithā, i Brāhmaṇa, gli Āraṇyaka e le Upaniṣad) sono considerati apauruṣeya, ovvero non composti dagli esseri umani.

Transcript of Veda

Veda 1

VedaI Veda (sanscrito वेद[1] , Vedá) sono un'antichissima raccolta di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XXsecolo a.C. l'India settentrionale divenendo, successivamente, opere di primaria importanza presso quel differenziatoinsieme di dottrine e credenze religiose che va sotto il nome di Induismo.

Origine dei VedaIl termine sanscrito vedico veda indica il "sapere", la "conoscenza", la "saggezza", e corrisponde all'avestico vaēdha,al greco antico οἷδα, al latino video.La letteratura vedica origina da un popolo, gli Arii, che intorno al 2200 a.C. migrò verso l' India nord-occidentale(allora indicata come Saptasindhu सप्त सिंधु, Terra dei sette fiumi, in avestico Hapta Hindu) provenendo dall'area diBalkh (oggi in Afghanistan settentrionale). Un altro raggruppamento di questo popolo, gli Iranici, sempreprovenienti dalla medesima area, invase invece l'attuale Iran fondandovi una cultura religiosa che successivamente fuin parte raccolta nell' Avesta. Fu dunque nell'area dell'Afghanistan settentrionale che i Veda acquisirono le loroprime caratteristiche religiose e linguistiche.Elemento centrale delle credenze religiose degli Arii era lo Ṛta (ऋत sanscrito, in avestico Aša) ovvero la Leggecosmica, e il suo "guardiano" Asura Varuṇa (वरुण sanscrito, avestico Ahura Mazdā), concentrandosi il sacrificioreligioso nella bevanda sacra, il soma (सोम sanscrito vedico, avestico haoma) e sul rito del fuoco (sanscrito अग्नि agni,avestico āthra).Con l'ingresso di questi popoli Arii nell'India settentrionale, e con i conseguenziali scontri militari con le popolazioniautoctone, acquisì rilievo religioso l'eroico dio guerriero Indra (इन्द्र).Mentre con il successivo accoglimento anche di culti autoctoni, spesso fondati su pratiche sciamaniche e sull'utilizzodi formule magiche (mantra, मन्त्र), la cultura religiosa degli Arii si sviluppò e si diffuse sul territorio indiano inquelle caratteristiche che saranno poco dopo organizzate dai "cantori" (sanscrito: ऋषि ṛṣi) dei primi due Veda: ilṚgveda e alcune parti dell' Atharvaveda (2000-1700 a.C.).

La suddivisione dei Veda e loro datazioneLa raccolta dei Vedà consiste:• nelle quattro Saṃithā (संहिता): Ṛgveda (ऋग्वेद), Sāmaveda (सामवेद), Yajurveda (यजुर्वेद) e Atharvaveda (अथर्ववेद),

composte tra il 2000 a.C. e il 1100 a.C. [2] ;• nei Brāhmaṇa ( ब्राह्मणं), commentari alle quattro saṃithā composti tra il 1100 a.C. e l'800 a.C.;• nelle Āraṇyaka (आरण्यक), testi esoterici riservati agli eremiti delle foreste o comunque recitati al di fuori del

contesto dei villaggi, composte tra il 1100 e l'800 a.C.;• nelle Upaniṣad (उपिनषद), opere di ulteriore approfondimento composte tra l'800 e il 500 a.C.;• nei Sūtra (सूत्र) e nei Vedāṅga (वेदाङ्ग), opere di codificazione dei riti, composti dal 500 a.C. in poi.Va tenuto presente che questa suddivisione è quella universalmente considerata dagli studiosi di questa letteraturareligiosa. In un significato più stretto, e più comune, per Vedà si intendono solo i quattro saṃithā, mentre dal puntodi vista tradizionale solo i primi quattro raggruppamenti (i quattro Saṃithā, i Brāhmaṇa, gli Āraṇyaka e le Upaniṣad)sono considerati apauruṣeya, ovvero non composti dagli esseri umani.

Veda 2

Le quattro Saṃithā

Ṛgveda

Il più antico testo dei Veda è il Ṛgveda, che risulta essere anche la più antica opera della cultura indoeuropea. Nellesue parti più antiche (inserite nei libri dal II al VII compresi) viene datato tra il XX e il XV secolo a.C. Esso sicompone di una raccolta di 1.028 inni denominati sùkta (lett. "ben detto"), composti da complessive 10.462 strofe didiversi versi metrici denominate mantra (o più comunemente come ṛks, "versetto, invocazione"), suddivisi in diecilibri indicati come maṇḍala (lett. "cicli"), di diseguale ampiezza, struttura e datazione, per un totale di 153.836parole. Il contenuto di questo Veda corrisponde ad elementi di culto sacrificale propri della civiltà degli Arii (conparticolare riguardo alle divinità di Agni, Ṛta-Varuṇa e Soma) appena giunti nell' India nordoccidentale cheintersecano aggiunte poco più tarde inerenti alla valorizzazione di divinità guerriere come Indra, il dio del fulmine.

Sāmaveda

Il Sāmaveda si fonda sul Ṛgveda. Esso consiste in una raccolta di strofe (complessive 1.875, comprese le ripetizioni)la cui maggior parte (salvo 78) già compaiono nel Ṛgveda (nei libri VIII e XIX). Esso non si compone quindi di"canti" (sāmans) piuttosto di mantra cantati da un sacerdote, l' udgātṛ (o udgātár) e dai suoi tre assistenti. La piùnota versione del Sāmaveda, quella dei Kauthuma trasmessa nel Gujarāt, si compone di due raccolte:• il Pūrvarcika che si compone di 585 inni suddivisi in quattro sezioni. Le prime tre sezioni sono dedicate

rispettivamente agli Dèi Agni, Indra e Soma; la quarta, non sempre riportata in tutte le edizioni, si compone dicanti da recitarsi all'interno dei villaggi (grāmageyagāna) e canti da recitarsi al di fuori di essi (araṇyageyagāna);

• lo Uttarāchika che si compone di 400 inni rituali da recitarsi secondo delle melodie.Una terza suddivisione di questo Veda inerisce al Mahānāmnyārcika, riportato in dieci mantra, che tuttavia vieneomesso nelle più recenti edizioni.

Yajurveda

Lo Yajur Veda è il trattato di formule inerenti al sacrificio (yajus). Mentre il Sāmaveda si occupa esclusivamente delrito del soma, lo Yajurveda riassume tutto il rituale vedico. Contiene le formule sacrificali, scritte talvolta comelitanie, che erano praticate dall'officiante denominato adhvaryu. Ne disponiamo due versioni: Kṛṣṇa Yajurveda(Yajurveda nero)e Śukla Yajurveda (Yajurveda bianco). Sono composti in parte in versi e in parte in prosa ed è il piùantico esempio di prosa letteraria in sanscrito.

Atharvaveda

L'Atharva Veda (anche Atharvāṅgirasaḥ o Brahmaveda) è il trattato delle formule magiche e della medicina.Consiste di una raccolta di formule magiche (brahman) sia positive (atharvan) sia negative (aṅgirga), di caratterepopolare. Inizialmente non fu considerato autorevole ma poi venne inglobato nella raccolta della letteratura religiosadegli arii e adottato come manuale rituale dei barhmani. Esistono due recensione di questo veda denominate Śaunakae Paippalāda.

Veda 3

I Veda in occidenteLa fortuna dei Veda nel pensiero occidentale è legato in particolare a due autori, Arthur Schopenhauer e RalphWaldo Emerson, che ne hanno interpretato e assorbito gli insegnamenti in due modi spesso diametralmente opposti:il primo, in direzione della rinuncia al mondo; il secondo, in direzione dell'accettazione del mondo e della vita.Anche Raimon Panikkar, sacerdote cattolico molto attivo nel campo dell'interreligiosità, ha contribuito a diffonderein occidente queste opere, pubblicando numerosi libri di traduzione degli antichi testi vedici.

Traduzioni italiane• Inni del Rgveda, a cura di V. Papesso, Ubaldini Editore, Roma s.d. (riproduzione dell'edizione originale in due

volumi, Zanichelli, Bologna 1929-31)• Rgveda le strofe della sapienza, a cura di Saverio Sani, Letteratura Universale Marsilio, Venezia 2000.• Upanisad vediche, a cura di C. Della Casa, TEA, Milano 1988 (prima ed. UTET, Torino 1976)

Voci correlate• Vedismo• Vedānta• Upaniṣad• Brahman• Vidya• Mahabharata• Purana• Ramayana• Induismo

Altri progetti

• Wikiquote contiene citazioni di o su Veda

Collegamenti esterni• Breve spiegazione su brahminworld.com [3]

Note[1] Questa grafia, come quelle che seguiranno in questa voce per riportare i suoi termini principali, è il devanāgarī, una grafia comunemente

utilizzata anche per riportare il sanscrito vedico. Va tuttavia tenuto presente che la prima attestazione in devanāgarī risale all'VIII sec. d.C.,essa non è certo quindi la prima grafia in cui furono riportati i Veda. Il devanāgarī, peraltro, deriva dalla grafia brāhmī le cui primeattestazioni risalgono al VI secolo a.C. e che a sua volta deriva dall' alfabeto aramaico la cui influenza nel sub continente indiano non può farsirisalire precedentemente agli inizi della seconda metà del primo millennio a.C. Quindi i Veda furono trasmessi per secoli oralmente.

[2] Va tenuto presente che le datazioni anteriori al X secolo a.C. sono del tutto ipotetiche. Qui vengono proposte le ipotesi dello studioso Ramchandra Narayan Dandekar riportate nella Encyclopedia of Religion edita dalla MacMillan di New York nel 2005 (Vol. XIV pag. 9550). Tale fonte, la Encyclopedia of Religion, ha il pregio di essere uno strumento condiviso, curato e rivisto da numerosi studiosi di fama internazionale. Tuttavia altri autorevoli studiosi offrono datazioni più recenti. Così Saverio Sani (Ṛgveda, Venezia, Marsilio, 2000, pag.19) data tra il XV e il V secolo a.C. la composizione del Ṛgveda. Mario Piantelli (Hinduismo a cura di Giovanni Filoramo, Bari, Laterza, 2007, pag.5) data la composizione dei Veda con l'arrivo degli Arii in India, datando questo arrivo nel XVI secolo a.C. D'altronde sempre Mario Piantelli in Le preghiere del mondo, Torino, San Paolo, 1998, pag.137) nota che «Le date generalmente reperibili nei manuali (dal 1300 al 700 a.C.) sono solo indicative e non hanno basi al di fuori delle congetture delle passate generazioni di indologi; è possibile che si debba tener conto d'uno scarto di mezzo millennio o più per le parti linguisticamente più antiche, anche alla luce del lessico, in cui compaiono piante e animali ancora non tipicamente indiani.». Michelguglielmo Torri (Storia dell'India Bari, Laterza, 2000, pag. 32) entra nello specifico quando riportando la nuova tesi promossa dopo gli anni '80 sull'origine autoctona degli Arii, ricorda: «I due punti di forza di questa teoria fanno

Veda 4

riferimento al fatto che, fermo restando l'indicazione del 1000 a.C. come data di completamento della composizione degli inni raccolti nel RigVeda, non è affatto certa quale sia la data d'inizio. Questa potrebbe essere assai più antica del 1500 a.C. e risalire al 3000, al 4000 o addiritturaal 7500 a.C. Il primo elemento a supporto di questa è tratto dall'astroarcheologia, cioè dal fatto che all'interno dei Veda vi sia una serie diriferimenti astronomici che, una volta decodificati, fanno pensare che i compositori degli inni vedici abbiano vissuto sotto un cielocaratterizzato da configurazioni stellari e da parabole solari caratteristiche di periodi ben più antichi del 1500 a.C.». Tra gli indologi chespostano ben oltre la data del 1500 a.C. Torri cita: David Frawley, K.D. Sethna e Shrikant Talageri. Mentre S. W. Jamison e M. Witzel (VedicHinduism pag. 5) se da una parte limitano il periodo vedico al 1500-500 a.C. dall'altra notano che: « The RigVeda, which no longer knows ofthe Indus cities but only mentions ruins (armaka, [mahå]vailasthåna), thus could have been composed during the long period between 1990and 1100 BCE.».Per J. L. Brockington (in Concise encyclopedia of language and religion Oxford, Elsevier, 2001, pag.126) invece i piùantichi inni dei Veda, appartenenti al Rig Veda, vanno fatti risalire al 1200 a.C.

[3] http:/ / brahminworld. com/ bw3. htm

Fonti e autori delle voci 5

Fonti e autori delle vociVeda  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=29570322  Autori:: Alfredo48, AseroMess, Basilero, Castagna, Claudio Pipitone, Dedda71, Elfelvis, Franco3450, Gacio, Luisa, Mtt, Nyo,Orso della campagna, Phantomas, Sanna66, Sbazzone, Sbisolo, Senpai, Snowdog, Tamurr, Tommaso77, Xinstalker, Yuma, 39 Modifiche anonime

Fonti, licenze e autori delle immaginiImmagine:Wikiquote-logo.svg  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=File:Wikiquote-logo.svg  Licenza: sconosciuto  Autori:: -xfi-, Dbc334, Doodledoo, Elian, Guillom, Jeffq,Maderibeyza, Majorly, Nishkid64, RedCoat, Rei-artur, Rocket000, 11 Modifiche anonime

LicenzaCreative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unportedhttp:/ / creativecommons. org/ licenses/ by-sa/ 3. 0/