Vecchia Milano/Nuova Milano Vecchia Milano Passato e presente · 2016. 8. 31. · Francesco Sforza....
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Vecchia MilanoVecchia Milano/Nuova Milano Passato e presente
Via Laghetto dal 1629 ha questo toponimo perché per
quasi 500 anni l’area ha accolto le acque del Naviglio
fino a formare un vero e proprio porticciolo, destinato
– com’è ovvio – alla movimentazione di merce di
vario genere. Dopo 469 anni questo breve tratto di via
tornò ad essere “asciutta”.
Anche se non si potrà mai più rivedere via
Laghetto come mostra la fotografia qui a
lato riportata, consiglio a tutti una bella
passeggiata per queste vie del centro così
ricche di storia e troppo spesso percorse
senza nemmeno accorgesene.
Via Laghetto
La fontana venne costruita nel 1936 in occasione
di una visita di Mussolini a Milano. Posizionata
nello spazio tra largo Cairoli ed il Castello
Sforzesco.
La Fontana di Piazza Castello
Nel 2000 la fontana è stata ricostruita
Naviglio Grande
Il Naviglio Grande è un canale completamente
artificiale derivato dal fiume Ticino, presso Torna
Vento, una località nel Comune di Lonate Pozzolo (oggi
in provincia di Varese) e termina, dopo un percorso di
circa 50 chilometri con un dislivello di 33 metri, nelle
acque della darsena di Porta Ticinese in Milano.
Via San Marco
Il Naviglio scomparso alla fine di Via San
Marco. In questo angolo di Milano, dove si
fondono architetture liberty e nuovissimi
grattacieli, potrete notare i resti di un fossato,
ora trasformato in un delizioso giardino segreto
sotto il livello stradale. Proseguendo lungo via
San Marco, subito dopo la storica sede del
Corriere della Sera, si apre uno slargo, che
corrisponde a quello che un tempo
veniva chiamato El Tombon de San Marc: una
darsena che serviva da porto fluviale, famosa
anche come meta di numerosi suicidi.
Darsena
Oggi il suo ritorno sarebbe un bel regalo
alla città non solo dal punto di vista
storico, ma soprattutto culturale. I Navigli
e la Darsena non sono posti dove piazzare
negozi e pubblicità grazie alle piattaforme
galleggianti, ma uno dei luoghi che
incarnano l’anima di Milano.
Qualche anno dopo la metà del XIII secolo, quando il
Naviglio Grande raggiunse la città di Milano partendo
da Torna Vento e passando per Abbiategrasso e
Gaggiano, si ha notizia di un laghetto nei pressi di
Sant’Eustorgio. Col passare degli anni e, soprattutto con
l’inizio dei lavori di costruzione del Duomo nel 1386, i
Navigli e la Darsena diventano un elemento chiave per
lo sviluppo della navigazione interna alla città.
Il completamento delle vie d’acqua che dal nord-est
permettevano di percorrere tutta Milano fino a sud-
ovest.
Via Senato
L’immagine mostra una via Senato molto diversa da
quella attuale. Si tratta ovviamente del naviglio e del
palazzo del Senato. Via Senato (una strada
relativamente corta che misura appena 350 metri di
lunghezza) collega l’incrocio tra via San Damiano e
corso Venezia con piazza Cavour. Un tratto della Cerchia Interna che scorreva tra via
Fatebenefratelli e via San Damiano. Un tratto
chiuso e coperto tra la fine degli anni ’20 e l’inizio
degli anni ’30 per motivi principalmente igienici
ma anche di viabilità, che già (purtroppo)
cominciava a farsi sentire.
Via Melchiorre (Gioia)
La lunga via che si estende per quasi due chilometri e
mezzo dai Bastioni di Porta Nuova fino alla Cascina
de’ Pomm era fino ai primi anni ’60 tutta percorsa dal
naviglio della Martesana, corso d’acqua artificiale
che permette alle acque dell’Adda di arrivare fino
alla Cerchia Interna. Il canale inizia a Concesa, una
frazione di Trazzo sull’Adda.
La Martesana, i cui lavori iniziarono nel XV
secolo sotto il governo degli Sforza, percorre
ancora oggi gran parte dei suoi 38 chilometri
ancora all’aperto e solo l’ultimo tratto (tutta la
via Melchiorre Gioia) scorre sotto il manto
stradale.
Ci troviamo indietro di quasi un secolo all’incrocio
di corso di Porta Romana (o corso Roma come si
chiamava nel ventennio) con le vie Santa Sofia e
Francesco Sforza. La fotografia ci mostra proprio
l’incrocio con il corso di Porta Romana da via
Francesco Sforza.
Sebbene Francesco Sforza conquistò Milano con
la forza costringendola alla fame dopo un lungo
assedio, si dimostrò un buon governante.
Tra le sue opere e idee che portarono a Milano
fama e prestigio è necessario ricordare la
realizzazione del naviglio artificiale della
Martesana.
Via Francesco Sforza
A volte quando riguardando certi luoghi, ed in
particolare la cerchia dei navigli, provo una forte
sensazione di voler chiudere gli occhi e ritrovarmi
fisicamente indietro di cent’anni, all’epoca di questa
foto. L’inaugurazione del ponte delle Sirenette
avvenne nel giugno del 1842 mentre la sua
rimozione coincide ovviamente con la copertura dei
navigli (1929-1930).
Il piccolo ponticello conduceva nell’allora vicolo
San Damiano.
Via San Damiano
Il ponte è ancora non solo visibile, ma anche
percorribile. E’ sufficiente infatti recarsi al
parco Sempione.
Via Fatebenefratelli
Sono passati solo ottant’anni da quando via
Fatebenefratelli appariva così agli occhi dei
passanti. Uno spettacolo sicuramente più
affascinante, come avviene per tutte le città che
dispongono di uno o più corsi d’acqua.
La chiusura del naviglio proprio in via
Fatebenefratelli avvenuta tra la fine degli anni ’20 e
i primi anni del ’30.
Adesso appare così agli occhi dei passanti.
Via Santa Sofia
La ex " Strada di Santa Sofia" partiva dal
"ponte di San Celso" e terminava al "ponte
di Porta Romana". Quella che oggi è visibile
è una minima parte in quanto la zona fu
quasi completamente rasa al suolo nei
bombardamenti del 1943.
Il naviglio proseguiva dritto sulla via
che, superato corso Italia, da quel
punto cambia il nome in via Molino
delle Armi.
L‘idroscalo di Milano è uno scalo per idrovolanti
realizzato alla fine degli anni venti, situato nelle
vicinanze dell‘Aeroporto di Milano - Linate.
l'idroscalo lungo tutta la sua storia, tanto che le
prime gare di canottaggio furono tenute già nel
1934. Ha una estensione di 1,6 km2.
FINE