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Verdi news Civici Numero 4 UMBRIA Donne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia Gianni Di Mattia 2 Finanziaria verde 3 E45 autostrada, addio 4-5 E78 e Pum 6 Software libero 7 Altotevere sostenibile 8-9 Pietramelina 10 Nomine Asl 10 11 Altrocioccolato 12 Sviluppo rurale 12-13 Rio Fergia 11 Buvette equosolidale 10 Bollo auto 14 San Biagio della Valle 14 Castel Rigone 15 Riosecco dimenticata Qualcuno spieghi alle forze politiche che si sono battute per la E45 autostrada che quell’ipotesi mancava di reali- smo e che, una volta abbandonate le ragioni ideologiche, la messa in sicurezza garantisce standard europei e ha il gran- de pregio di fare i conti con la realtà e con le prospettive di uno sviluppo duraturo per l’Umbria. Tutte considerazioni che dovrebbero far breccia nella cultura riformista e di governo di cui si fregiano molte forze politiche. Intendiamoci, in questa fase ogni trionfalismo è fuori luogo. Primo, perché il progetto è formalmente ancora in piedi. Secondo, perché lasceremmo il lavoro a metà se non mettessimo in campo un’azione altrettanto decisa per la manutenzione e l’ammodernamento di un’arteria ormai ridotta a un colabrodo. La radicalità della nostra volontà di cambiamento trova nel realismo e nella capacità progettuale la sua vera ragion d’essere. Per noi il sogno ecologista e civico assume valo- re quando diviene progetto condiviso e prospettiva pratica- bile. In quest’ottica il sentiero fin qui percorso è fatto di battaglie coraggiose, di leggi approvate (come quella sul pluralismo informatico) o in via di approvazione (è il caso del testo sul commercio e quo e solidale). Ma il lavoro è appena cominciato. L’impegno per una grande svolta energetica in grado di portare frutti economici e occupazionali dovrà essere uno dei temi guida per orientare il nostro impegno politico e istituzionale. Appena qualche settimana fa la prima pagina di un quotidiano nazionale riportava una foto della Terra con su scritto: “Scade nel 2050”. Si trattava di una notizia rilanciata dal Wwf: intorno a quella data il nostro pianeta potrebbe andare in tilt, consumato da un modello di sviluppo che per essere sostenibile avrebbe bisogno del doppio delle risorse. E per restare in tema ci fa piacere poter citare l’appello lanciato il 12 novembre scorso da papa Benedetto XVI: “E’ necessario convertire il modello di svilup- po globale – ha detto il Pontefice -, lo richiedono non solo lo scandalo della fame, ma anche le emer- genze ambientali ed energetiche”. Ora, avere questa consapevolezza e non predispor- re tutte le azioni in grado di far fronte all’inedita crisi che interpella i nostri stessi stili di vita, signi- ficherebbe venir meno alla nostra ragione sociale e politica. Il progetto Altotevere sostenibile (all’in- terno del giornale ne trovate la presentazione) è ancora solo un abbozzo di proposta che tenta tutta- via di passare dalle enunciazioni di principio, di cui sono pieni i giornali e i programmi politici, alla concretezza delle azioni. Vorremmo raccogliere attorno a questa prospettiva cittadini, associazioni, imprenditori, istituzioni per dare forza a un nuovo modo di affrontare i problemi comuni e le sfide del presente. A dire il vero, questa ci pare la modalità di fare politica che più ci appartiene, l’unica che ci tiene a stretto contatto con i bisogni autentici di una comunità. Lascerei ad altri l’esercizio sempre più autoreferenziale di chi progetta nuovi contenitori politici e alchimie partitiche. Che poi, a volte, è un modo come un altro per nascondere l’assenza di progetto e di prospettiva. Pecoraro Scanio presidente Il congresso dei Verdi, tenutosi a Fiuggi a metà novembre, ha riconfermato presidente del partito il ministro Alfonso Pecoraro Scanio con una larga maggioranza. I voti favo- revoli sono stati 523, 18 quelli contrari, un astenuto. Una relazione programmatica ambiziosa e insolita, quella di Pecoraro, che si è aperta con tante slide sull'effetto serra, con dati agghiaccianti sul riscaldamento globale e sui suoi effetti nafasti per l'economia e per la vita del pianeta. Il ministro ha sottolinea- to la necessità di coniugare economia ed ecologia: serve un nuovo patto, anzitutto per abbattere le emis- sioni di gas serra pro- dotte dai trasporti e dalla produzione ener- getica che stanno modificando il clima. Il Sole che ride dovrà scrollarsi di dosso l'antica e logora pati- na di "partito del no" per dare vita a un movimento che "guarda al futuro, pensa globalmente, agisce localmente". L'allarme climatico e del degrado ambientale è stato rimarcato anche da Romano Prodi: "Conciliare economia, ecologia e giustizia sociale è ora possibile", ha detto il capo del Governo secondo il quale il partito del Sole che ride è "sotto tutti i punti di vista, un soggetto politico com- piuto e responsabile". Sfide sostenibili Oliviero Dottorini Oliviero Dottorini informa Verdi Civici Umbria News - periodico del gruppo consiliare Verdi per i valori - Supplemento al numero odierno di Notizie Verdi Agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani. Sped. ab. post. dl 353/2003(conv. in l. 27-02-2004 n. 46) art. 1 comma 1DCB-ROMA

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Donne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia Oliviero Dottorini E78 e Pum 6 Nomine Asl 10 12-13 Rio Fergia 14 Castel Rigone 15 Riosecco dimenticata 11 Buvette equosolidale E45 autostrada, addio 4-5 Pietramelina 10 12 Sviluppo rurale 14 San Biagio della Valle 10 Bollo auto Finanziaria verde 3 Gianni Di Mattia 2 Altotevere sostenibile 8-9 Software libero 7 11 Altrocioccolato

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Verdi newsCiviciNumero 4

UMBRIADonne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia

Gianni Di Mattia 2

Finanziaria verde 3

E45 autostrada, addio 4-5

E78 e Pum 6

Software libero 7

Altotevere sostenibile 8-9

Pietramelina 10

Nomine Asl 10

11 Altrocioccolato

12 Sviluppo rurale

12-13 Rio Fergia

11 Buvette equosolidale

10 Bollo auto

14 San Biagio della Valle

14 Castel Rigone

15 Riosecco dimenticata

Qualcuno spieghi alle forze politiche che si sono battuteper la E45 autostrada che quell’ipotesi mancava di reali-smo e che, una volta abbandonate le ragioni ideologiche, lamessa in sicurezza garantisce standard europei e ha il gran-de pregio di fare i conti con la realtà e con le prospettive diuno sviluppo duraturo per l’Umbria. Tutte considerazioniche dovrebbero far breccia nella cultura riformista e digoverno di cui si fregiano molte forze politiche.Intendiamoci, in questa fase ogni trionfalismo è fuoriluogo. Primo, perché il progetto è formalmente ancora inpiedi. Secondo, perché lasceremmo il lavoro a metà se nonmettessimo in campo un’azione altrettanto decisa per lamanutenzione e l’ammodernamento di un’arteria ormairidotta a un colabrodo. La radicalità della nostra volontà di cambiamento trovanel realismo e nella capacità progettuale la sua vera ragiond’essere. Per noi il sogno ecologista e civico assume valo-re quando diviene progetto condiviso e prospettiva pratica-bile. In quest’ottica il sentiero fin qui percorso è fatto dibattaglie coraggiose, di leggi approvate (come quella sulpluralismo informatico) o in via di approvazione (è il casodel testo sul commercio e quo e solidale). Ma il lavoro èappena cominciato. L’impegno per una grande svolta energetica in grado diportare frutti economici e occupazionali dovrà essere unodei temi guida per orientare il nostro impegno politico eistituzionale. Appena qualche settimana fa la prima paginadi un quotidiano nazionale riportava una foto della Terracon su scritto: “Scade nel 2050”. Si trattava di unanotizia rilanciata dal Wwf: intorno a quella data ilnostro pianeta potrebbe andare in tilt, consumato daun modello di sviluppo che per essere sostenibileavrebbe bisogno del doppio delle risorse. E perrestare in tema ci fa piacere poter citare l’appellolanciato il 12 novembre scorso da papa BenedettoXVI: “E’ necessario convertire il modello di svilup-po globale – ha detto il Pontefice -, lo richiedononon solo lo scandalo della fame, ma anche le emer-genze ambientali ed energetiche”.Ora, avere questa consapevolezza e non predispor-re tutte le azioni in grado di far fronte all’ineditacrisi che interpella i nostri stessi stili di vita, signi-ficherebbe venir meno alla nostra ragione sociale epolitica. Il progetto Altotevere sostenibile (all’in-terno del giornale ne trovate la presentazione) èancora solo un abbozzo di proposta che tenta tutta-via di passare dalle enunciazioni di principio, di cuisono pieni i giornali e i programmi politici, allaconcretezza delle azioni. Vorremmo raccogliereattorno a questa prospettiva cittadini, associazioni,imprenditori, istituzioni per dare forza a un nuovo modo diaffrontare i problemi comuni e le sfide del presente.A dire il vero, questa ci pare la modalità di fare politicache più ci appartiene, l’unica che ci tiene a stretto contattocon i bisogni autentici di una comunità. Lascerei ad altril’esercizio sempre più autoreferenziale di chi progettanuovi contenitori politici e alchimie partitiche. Che poi, avolte, è un modo come un altro per nascondere l’assenzadi progetto e di prospettiva.

Pecoraro Scanio presidenteIl congresso dei Verdi, tenutosi a Fiuggi a metà novembre,ha riconfermato presidente del partito il ministro AlfonsoPecoraro Scanio con una larga maggioranza. I voti favo-revoli sono stati 523, 18 quelli contrari, un astenuto. Una relazione programmatica ambiziosa e insolita, quella

di Pecoraro, che si èaperta con tante slidesull'effetto serra, condati agghiaccianti sulriscaldamento globalee sui suoi effetti nafastiper l'economia e per lavita del pianeta. Ilministro ha sottolinea-to la necessità diconiugare economiaed ecologia: serve unnuovo patto, anzituttoper abbattere le emis-sioni di gas serra pro-dotte dai trasporti edalla produzione ener-getica che stannomodificando il clima.Il Sole che ride dovràscrollarsi di dossol'antica e logora pati-

na di "partito del no" per dare vita a un movimento che"guarda al futuro, pensa globalmente, agisce localmente".L'allarme climatico e del degrado ambientale è statorimarcato anche da Romano Prodi: "Conciliare economia,ecologia e giustizia sociale è ora possibile", ha detto ilcapo del Governo secondo il quale il partito del Sole cheride è "sotto tutti i punti di vista, un soggetto politico com-piuto e responsabile".

Sfide sostenibiliOliviero Dottorini

O l i v i e r o D o t t o r i n i i n f o r m a

Verdi Civici Umbria News - periodico del gruppo consiliare Verdi per i valori - Supplemento al numero odierno di Notizie Verdi Agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani. Sped. ab. post. dl 353/2003(conv. in l. 27-02-2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB-ROMA

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Passignano sul Trasimeno – La Buona terra e Panta reiFesteggiati trent’anni dalla fondazione la fattoria didattica Buona terra, azienda dicirca 150 ettari sulle colline che dominano il Trasimeno, che adesso raddoppia lasua offerta formativa: ha costituito, infatti, un’unica cooperativa con il villaggioecologico Panta Rei, specializzato in bioedilizia, fito-depurazione delle acque, fontienergetiche rinnovabili.Buona terra nata nel 1976 come azienda biologica di allevamento ovi-caprino,(208 capre e 400 pecore) ha cominciato nel 1987 ad ospitare scolaresche prove-nienti dall’Umbria e dalle regioni circostanti, soprattutto Lazio e Toscana: nellevisite e nei soggiorni di tre/cinque giorni vengono fatte sperimentare tutte le attivi-tà di un’azienda agricola: l’accudimento degli animali da cortile, l’accompagna-mento di pecore e capre al pascolo, la loro mungitura, la caseificazione; e ancora:la cura dell’orto, raccolta e spremitura delle olive (1600 piante su 12 ettari). C’èanche l’esplorazione di un bosco in fase di trasformaziona ad alto fustoPer informazioni – Buona terra, tel. 075.829105 – [email protected] Rei – tel. 075.8296164 – [email protected]

Verdi Civici Umbria news

Questo giornale è realizzato a cura del gruppoconsiliare Verdi per i valori alla Regione Umbria.Supplemento al numero odierno di “NotizieVerdi” Reg. tribunale Roma n.34 del 7-2-2005Direttore: Enrico FontanaRedazione e impaginazione: Nico ScarscelliHanno collaborato: Mario Scarscelli, LuigiRambotti, Maurizio Zara. E’ stampato su cartariciclata presso il centro stampa del Consiglioregionale, Palazzo Cesaroni.Chiuso il 21 novembre 2006

2 - Verdi Civici UMBRIA news I buoni propositi

sito web: http://www.dottorini.org - [email protected]

La politica non può più intendersi comela scienza o l’arte di governare. O alme-no non può essere solo questo. Da moltianni sono cresciute le sensibilità suitemi dell’ecologia e della tutela del ter-ritorio. Oggi, da più voci, si ascoltanoimpegni per quanto riguarda il rispar-mio energetico, le energie rinnovabili,la tutela idrogeologica, la diminuzionedei rifiuti, la raccolta differenziata, l’at-tenzione per un’agricoltura di qualità, ilmiglioramento della qualità dell’aria,l’incentivazione del trasporto pubblico,la vivibilità dei centri urbani, la salva-guardia del paesaggio, fino al migliora-mento dei servizi sociali, culturali ededucativi. Molti buoni propositi, chetroppo spesso rimangono lontani dairisultati attesi. Partiamo proprio dall’energia. Adesempio, vista la consapevolezza diffu-sa, che le nuove lampade ad alta effi-cienza consumano un decimo di quelletradizionali, da subito dovremmo sape-re entro quanti mesi, non anni, tutti gliedifici pubblici installeranno questenuove soluzioni. Per continuare, entroquanti anni (pochi naturalmente) ver-ranno fatti gli investimenti sugli edifici

necessari a risparmiare, immediatamen-te il 30 per cento in meno per il riscal-damento e il condizionamento deglilocali e a media-lunga scadenza fino adarrivare a risparmiare anche il 60-70 percento. Con la riduzione di consumienergetici si diminuirebbero le emissio-ni in atmosfera di anidride carbonica edelle altre sostanze inquinanti, dallepolveri sottili all’ozono. Un altro dei temi del futuro è l’agricol-tura, che oltre alle produzioni biologi-che può vantare altri scenari di eccel-lenza. Le filiere dell’agrochimica eagroenergetica sono opportunità con-crete sulle quali puntare sia come pro-duzione agricola alternativa sia per lacompatibilità ambientale che offrono.Deve crescere la consapevolezza cheanche dall’agricoltura umbra si puòarrivare alla produzione di plasticanaturale dal mais, di pavimenti dall’oliodi lino e altri materiali naturali, di bio-carburanti dalle colture oleaginose.Il comprensorio dell’Altotevere ha ini-ziato a ragionare su uno scenario diautonomia energetica. Questa èun’azione vera, supportata da ricerchetecnico-scientifiche, che può dare rispo-

ste alla politica regionale. Non è piùtempo di attendersi soluzioni dalla poli-tica, ma bisogna invece chiedere sceltealla politica, la quale non può più esse-re intesa solo come il frutto della delegaaffidata a pochi decisori.Il coinvolgimento dei cittadini, delleforze sociali e civiche nelle decisioni èormai un aspetto irrinunciabile e la par-tecipazione diffusa alle scelte è la verapolitica che ha come obiettivo un futurosostenibile. Tuttavia, queste consapevo-lezze sembrano mancare in certe sceltestrategiche per l’Umbria, fatte da chi,inconsapevolmente, è ancora convintoche ci possa essere uno sviluppo chepassa sopra un’autostrada; mentre nonsi vuole comprendere, in questo casoconsapevolmente, che l’Umbria insie-me alle sue attività produttive può vive-re delle ricchezze che già possiede, chesono quelle legate a un turismo sosteni-bile. Un territorio ricco di capacità pro-duttive, di natura, arte, cultura e prezio-sità enogastronomiche. Naturalmente sedecideremo, ma da domani, di tutelare,conservare e valorizzare queste ricchez-ze dell’Umbria.

I buoni propositi e la politica delle scelte di Gianni Di Mattia*

*Assessore all’Ambiente e allo SviluppoEconomico del Comune di Narni

I delegati a FiuggiL’assemblea della Federazione dei Verdidella provincia di Perugia del 29 ottobre2006 ha eletto i delegati al congressonazionale che si è tenuto a Fiuggi dal 10 al12 novembre. L’esito della votazione sul-l’unica lista, collegata alla prima mozione(Pecoraro Scanio, Cento, ecc.) è stato di52 voti favorevoli, 6 astenuti e nessuncontrario. A rappresentare l’Umbria al congressonazionale di Fiuggi sono stati designatiMaria Giovanna Fiorelli (Presidenteregionale), Oliviero Dottorini(Capogruppo in Consiglio regionale),Andrea Rodrigo Rivas (economista) eFabio Verdinelli (Esecutivo VerdiFoligno). I delegati supplenti sono DinaPorazzini (Presidente Verdi Perugia),Sofia Perrucci (Esecutivo provinciale),Emanuele Gatticchi (Consigliere comu-nale Piegaro), Maria Orsola Damiani(Esecutivo provinciale).

Itinerari possibili proposti da Andrea Chioini

Perugia – Il “Godo”, bio in casa a prezzi accessibiliUna sessantina di famiglie (180-200 persone in tutto) che provano a praticare lasostenibilità e la buona qualità, a cominciare dall’alimentazione: per questo hannoaderito al Gruppo organizzato domanda offerta (Godo) promosso da Aiab nelnovembre del 2004.Ogni 15 giorni vengono rifornite da un furgone che, per l’ortofrutta fresca non pro-dotta in Umbria, fa riferimento a due cooperative: Officine Bio (Roma) e Arvalia(Viterbo); sempre presenti, invece, gli agricoltori locali per quello che riguardaolio, cereali e mele. La scelta varia dalla carne ai formaggi, spezie e sottoli, olio,vino, confetture, pasta, sorbetti estivi. Gli ordini hanno una media di circa 2000euro a consegna, con 25 famiglie che spaziano per tutti i generi del listino, 15 chescelgono più selettivamente e altrettante con frequenza saltuaria. Qualche esempiodi prezzi: lattuga romana tra 1,20 e 1,30 euro al chilo; limoni a 1,15; albicocche a2,65 ma anche passata di pomodoro a 1,05.Per contattare il Godo di Perugia: 075.517.1791 - [email protected]

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“La tornata elettorale di pri-mavera è per noi Verdi un testimportante che affrontiamocon la consapevolezza che inogni territorio ed in ognicomune la presenza nelle isti-tuzioni delle idee e dei valoridi cui siamo portatori fa ladifferenza nel modo di gestirele politiche sociali e dello svi-luppo”. Maria GiovannaFiorelli, presidente regionaledei Verdi, considera le comu-nali del 2007 “un banco diprova per tentare di confer-mare la positività del connu-bio tra i soggetti civici e gliecologisti che ha dato buonaprova alle comunali di Cittàdi Castello e Gubbio”. Il lavoro di confronto con lerealtà locali, i comitati, le

realtà civiche è già iniziato, inparticolare per le città piùgrandi: Narni, Todi e Deruta.In queste realtà esistono pro-blematiche ambientali su cui iVerdi si sono impegnati diret-tamente ed in collaborazionecon comitati civici e listelocali. A Todi, per esempio, il Soleche ride, a fianco del comita-to di Ilci e Montemolino, hacondotto la battaglia per scon-giurare la realizzazione di unmegadepuratore che avrebbedanneggiato pesantementeun’area di pregio agricolo edil sistema paesaggistico dellamedia valle del Tevere. “Lenostre idee – spiega Fiorelli -hanno prevalso e i propugna-tori del progetto hanno dovu-

to fare un passo indietro acco-gliendo le proposte del comi-tato e dei Verdi”. Al centro della campagnaelettorale per innovare il con-siglio comunale di Narni c’èla grave questione dellaminacciata centrale elettricada 800 megawatt, oltre alleproblematiche più generalidella riconversione industria-le. Nella città del ternano iVerdi e civici hanno giàavviato un confronto conesponenti della lista civica“Per Narni” e la consonanzadi idee è molto significativa. Su Deruta la situazione appa-re più semplice in quantonella giunta uscente è già pre-sente, in quota verde, l’avvo-cato Annalisa Piccioni in qua-

lità di assessore al Bilancio.Anche Deruta vive le graviproblematiche legate alla crisidella ceramica a cui si èaggiunto lo spettro della tra-sformazione autostradaledella E45 che avrebbe unimpatto devastante su tuttal’area. “E’ importante notare -conclude Fiorelli - che in queiterritori si è sviluppato unforte movimento di comitatiantiautostrada che va daTorgiano a Balanzano al qualei Verdi e civici danno un fortesostegno”.

Verdi Civici: istruzioni per l’uso

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Finanziaria verde Verdi Civici UMBRIA news - 3

Gruppo consiliare “Verdi per i valori”piazza Italia 2, 06100 Perugia Tel: 075.5763002 - 075.5763236Fax: 075.5763395 Assistenti:Luigi Rambotti, Nico Scarscelliemail: [email protected]

Oliviero Dottorini, Capogruppo VerdiPresidente prima commissione Tel: 075.5729939 - Fax: 075.5763395Cell: 338.6980911 email:[email protected]

Prima commissione consiliareTel: 075.5763381 - [email protected]

Federazione dei Verdi dell’Umbria via Ciatti 15, 06100 PerugiaPresidenteMaria Giovanna FiorelliCell: 335.8016912 Tel: 075.5729855 - Fax: 075.5729855email: [email protected]

Verdi di PerugiaResponsabile Dina PorazziniTel: 347.9555960

Verdi e civici di Città di CastelloPortavoce Mario ScarscelliTel: 347.2556476email: [email protected]

Verdi di Folignovia Damiano Chiesa, 2 06034 FolignoResponsabile Sofia PerrucciTel: 347.5713365email: [email protected]

Verdi di GubbioResponsabile Ubaldo Scavizzi Tel: 335.8016912

Verdi della ValnerinaResponsabile Oscar MattioliTel: 349.2693033

Verdi del Lago TrasimenoResponsabile Emanuele Gatticchi Tel: 347.3776919

Verdi di AmeliaResponsabile Paolo AriceTel: 339.3457862

Verdi e civici già in pista per le Comunali 2007

Dopo un lungo travaglio poli-tico il Consiglio dei Ministriha varato la legge Finanziaria.Far quadrare il cerchio si èdimostrato particolarmentedifficile perché la pesante ere-dità lasciata dal governoBerlusconi ha obbligato ascelte di scarsa popolarità.D’altronde per rispettare lelinee guida - risanamento,equità, sviluppo - il Governoha dovuto mettere mano amisure forti di contrastoall’evasione ed elusione fisca-le e al risparmio sui trasferi-menti agli enti locali. Gliobiettivi di questa primamanovra del governodell’Unione puntano quindi aridurre le disuguaglianzesociali e a rimettere in ordinei conti pubblici. Ma la vera novità, che non èstato semplice affermare, èsul versante delle tematicheambientali e della difesa delterritorio. Con grande tenaciae chiarezza programmatica lacomponente verde della mag-gioranza ed il ministroAlfonso Pecoraro Scaniosono riusciti ad inserire nellamanovra, azioni concrete peruna innovazione a favore del-l’ambiente. In attuazione del Protocollo diKyoto vengono stanziati 600milioni di euro in tre anni perla lotta ai gas serra, con l’isti-

tuzione di un fondo rotativofinalizzato a tagliare le emis-sioni nocive e che opereràattraverso il finanziamento atasso agevolato di sette cate-gorie di intervento che vannodalla microgenerazionediffusa alla mobilitàurbana, passandoper progettipilota di ricercae sviluppo dinuove tecnolo-gie e di nuovefonti di energiaa basse emis-sioni o a emis-sioni zero. Altri capitoli diimpronta verde all’internodella Finanziaria sono il rifi-nanziamento della “leggesulla difesa del suolo”, cuivengono destinati 700 milionidi euro, ed una maggioreattenzione per i Parchi nazio-nali che avranno 20 milioni inpiù. Con la costituzione di unfondo destinato alla demoli-zione degli eco-mostri escefinalmente di scena l’epocadei condoni, tristemente ali-mentata dal governo creativodi centrodestra. Ci sono anchealtre voci di finanziamentoper la lotta alle eco-mafie (2milioni di euro), un fondo perlo sviluppo sostenibile e 30milioni in tre anni per la dife-sa del mare. Altre risorse sono

destinate alla difesa del suoloe alle bonifiche delle areeinquinate, alla rimodulazionedelle politiche di gestione deirifiuti. Sul versante dell’ener-gia c’è un capitolo per il

finanziamento dei pannel-li solari e la bioedili-

zia, in termini didefiscalizzazionefino al 60 percento sulleristrutturazioni.Altre risorse daimpiegare per la

causa ambientalearriveranno dal

definanziamento delPonte sullo stretto di

Messina, con la destinazionedei fondi previsti a favore diopere realmente utili per ilmeridione.“Una vera svolta che dà ilsegno di un’inversione di ten-denza - ha dichiarato il mini-stro Alfonso Pecoraro Scanio-. Ci vuole un netto cambio dimarcia a favore della preven-zione anziché dell’affarismodei disastri”. Mettere in primopiano le tematiche ambientaliconiugate ad una politica eco-nomica innovativa e concretapuò rappresentare la verainnovazione per fare uscire ilPaese dalla crisi economica,sociale ed ambientale nellaquale si trova ormai da troppotempo.

La finanziaria si colora di verdePiù risorse a energie rinnovabili e tutela del territorio. Per Pecoraro “il segno di un’inversione di tendenza”

A primavera si vota a Todi, Narni e Deruta

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4 - Verdi Civici UMBRIA news E45 autostrada, addio

Chi si aspettava la continuità con i pro-getti del governo di centro-destra saràrimasto sicuramente deluso. Il ministrodelle Infrastrutture Antonio Di Pietro, inUmbria per una visita istituzionale, èvenuto a spiegare che il governo stan-zierà risorse solo per le opere utili,senza concedere margini alle grandiopere berlusconiane e alla folle ipotesidi trasformazione in autostrada dellaE45. Prese di posizione che fanno tirareun sospiro di sollievo a chi - comeVerdi, comitati civici, forze ambientali-ste - aveva sostenuto sin dal primomomento l’assurdità di una politicadelle infrastrutture inadeguata per ilcuore verde d’Italia. “L’Umbria – hadetto il capogruppo dei Verdi e civiciOliviero Dottorini - si risveglia da unbrutto incubo e ripone in soffitta quellibro dei sogni berlusconiano che erariuscito a mettere d’accordo destra esinistra, da An a Rifondazione comuni-sta in un progetto devastante ed inutile

per la nostra regione”. Secondo l’espo-nente del Sole che ride “inizia a farsilargo la linea del buonsenso e vederearchiviata direttamente dal ministro DiPietro l’ipotesi di trasformazione inautostrada della E45 è per noi un risul-tato che ci ripaga dell’impegno e delladeterminazione nel perse-guire l’obiettivo dellosviluppo sostenibile perl’Umbria”. Il 17 ottobre ad accoglie-re il ministro delleInfrastrutture c’eranodecine di cartelli e ban-diere di comitati civici,forze ambientaliste eVerdi: per far sentire leragioni di chi si opponealla trasformazione dellaE45 in autostrada e alle altre opere inu-tili e dannose che sono state inspiega-bilmente inserite tra le priorità infra-strutturali della nostra regione, a inizia-

re dal Nodo di Perugia. Di Pietro ha in sostanza ufficializzatol’intenzione di procedere con la riquali-ficazione, la manutenzione straordina-ria e la messa in sicurezza della E45,mentre il progetto autostradale rimaneun’ipotesi remota (a detta del ministro

se ne potrà riparlare tra ventio trent’anni). Oggi risulta veramenteincomprensibile come loschieramento trasversalevenutosi a creare inConsiglio regionale e com-prendente tutte le forzepolitiche - esclusi i Verdi ecivici - abbia potuto soste-nere con tanta ostinazione ilprogetto Bonsignore-Caltagirone senza chiedere

neppure di verificare l’ipotesi dellamessa in sicurezza. Rifondazionecomunista, Ds, Pdci, Sdi e Margherita,assieme ad An, Forza Italia e Udc hannospinto fino alla fine per la soluzioneautostradale e non è detto che l’offensi-va cementizia si fermi qui. E’ infattinoto che l’iter del progetto è formal-mente ancora in piedi e le oltre centopagine di osservazioni critiche presen-tate dalla Federazione nazionale deiVerdi, attraverso le quali si chiede lacancellazione del progetto, sono all’esa-me della commissione per laValutenzione di impatto ambientalepresso il ministero dell’Ambiente. Lareazione di alcune forze politiche edella lobby dei costruttori potrebbe farsisentire, cercando di imprimere un’acce-lerazione al progetto. Chi vede tramontare l’idea di legare losviluppo dell’Umbria all’asfalto e alcemento può aggrapparsi inoltre alleflebili speranze lasciate da Di Pietro. Inparticolare c’è da registrare la cattivanotizia legata al cosiddetto Nodo diPerugia: secondo il ministro quella è “lapriorità delle priorità per l’Umbria” e ilCipe ha già deliberato il finanziamentodel primo tratto. La questione è estre-mamente delicata e l’atteggiamento deiVerdi e civici rimane molto critico edattento a valutazioni tecniche e scienti-fiche che dovranno essere prese in con-siderazione. “Dovremo vigilare perchési investa sulla mobilità sostenibile e sulpotenziamento della rete ferroviaria,non su opere obsolete”, ha spiegatoDottorini, mentre Pietro Floris, rappre-sentante dei comitati e delle associazio-ni ambientaliste ammesso alla confe-

Infrastrutture: il realismo di Verdi e civici, comitati, associazioni

E45 autostrada, Tramonta il sogno berlusconiano che ha unito destra e sinistra, da An a Rifondazione lavorare per la messa in sicurezza della E45, per il trasporto ferroviario e per il comple

Vanessa Pallucchi è membro dell’ese-cutivo nazionale e presidente regionaledi Legambiente dal 2003. Assieme aItalia Nostra e Wwf il suo movimento siè schierato sin dall’inzio contro la tra-sformazione in autostrada della E45.Che valutazione da Legambientedelle dichiarazioni del MinistroAntonio Di Pietro rilasciate in occa-sione della sua visita in Umbria?Di Pietro ha finalmente chiarito quelloche noi abbiamo detto sin dal primomomento in cui Berlusconi ha sotto-scritto l’accordo sulle infrastrutture: isoldi non ci sono, quindi è necessariostabilire le priorità. E questo pare essere fatto.Sì, ma mentre approviamo la chiarezzadel neo ministro, non approviamo intutto le priorità da lui definite, come adesempio il Nodo di Perugia, che affron-ta il problema della viabilità del capo-luogo, senza analizzare bene le cause,che sono innanzitutto legate alla noncorretta pianificazione urbanistica.E per Legambiente quali sono lepriorità?Siamo d’accordo sulla messa in sicu-rezza della E45: un fatto di civiltà e dirispetto dei diritti dei cittadini. Così

come, al termine di quella, infrastruttu-re rimaste incompiute da troppi anni,come la Tre Valli o la Terni-Rieti.Questo per quanto riguarda le strade,poi c’è il capitolo sempre aperto delleferrovie nazionali, per i collegamenticon il nord e con Roma e locali, laFerrovia centrale umbra e il Minimetrò,che se non viene messo presto e bene aregime, rischia di restare una mega spe-culazione economica, che ha portatobeneficio solo a chi l’ha costruita.Su cosa bisogna puntare per lo svi-luppo nella nostra regione?Cambiare la cultura pianificatoria pococoraggiosa e lungimirante. L’Umbrianegli anni ’70 è stata una regioneall’avanguardia, che ha fatto anchescuola per la capacità d’innovazione.Oggi questo stimolo è cessato e siamorimasti indietro, soprattutto incapaci didare risposte a nuove problematiche,come quella ambientale, che semprepiù spesso ci mostra un conto moltosalato da pagare, sia in termini econo-mici che ecologici. Siamo piccoli,pochi ed al centro di un Paese poco“competitivo”, quale altra strada cirimane se non lavorare per la qualitàdel territorio?

Vanessa Pallucchi, Legambiente

“Lavorare per la qualità del territorio”

Cattive notiziesul Nodo di

Perugia: il Cipe ha dato il via libera alprimo tratto

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E45 autostrada, addio Verdi Civici UMBRIA news - 5

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addiocomunista. Adesso occorre

etamento delle opere utili

E’ l’ultimo nato, ma è tra i più agguer-riti. Il comitato “Pontenuovo No all’au-tostrada” raccoglie la cittadinanza dellefrazioni dei comuni di Torgiano eDeruta e ha già effettuato iniziativepubbliche, promovendo un coordina-mento con gli altri comitati umbri. Afare il punto sulle novità introdotte dalministro Di Pietro è Michele Starnini,uno degli animatori del comitato. Che valutazione dà il Comitato“Pontenuovo No all’autostrada”riguardo alle posizioni di Di Pietro?Credo che il ministro abbia positiva-mente preso atto di due questioni fon-damentali. La prima è relativa allasituazione economica del paese. Laseconda è legata al fatto che dietro alleinfrastrutture si celano affari enormi. Sitratta di speculazioni economiche lega-te ai grandi gruppi che presentano i pro-getti e che poi li realizzano, ma anchepolitiche, visto che interventi di questogenere fanno girare talmente tanti soldi,di varia natura e provenienza, chepotrebbero aiutare le lobby locali a per-petrare il loro potere per altri cinquan-t’anni. Inoltre non sono da sottovaluta-re gli interessi personali. Basta guarda-re chi sono i liberi professionisti o leimprese che si aggiudicano le gare diappalto.Eppure con il governo dell’Unione lecose paiono farsi più articolate…Certo, anche se non bisogna assoluta-mente abbassare la guardia. La politica,fino ad oggi, ci ha insegnato che tutto èpossibile. Faccio un esempio. Riguardoalla trasformazione della E45 in auto-strada, alcuni partiti hanno votato afavore in Consiglio regionale e poi, nelmomento in cui il dibattito sulle infra-strutture è tornato sulle prime paginedei quotidiani locali, hanno affissomanifesti contro tale soluzione. E’ ilcaso di Rifondazione comunista.Quale ruolo svolgono i comitati civici

nel dibattito sullo sviluppo e le infra-strutture?A me pare che il ruolo dei comitati civi-ci sia quello che una volta avevano ipartiti. Questi ultimi ormai sono deicomitati elettorali e molte volte servonosolo a questo o a quel segretario peraiutare i familiari a trovare un’occupa-zione. La politica è sempre più racchiu-sa all’interno di organizzazioni ristretteche a cascata fanno piovere decisionisulla testa degli altri. E’ qui che entria-mo in gioco noi. Il nostro comitato hadiverse anime al suo interno. Per noi èuna ricchezza, oltre che politica,umana. Persone che si trovano li peropporsi, con tutti i mezzi, ad un’operache se realizzata provocherà, per inostri figli, qualcosa di indescrivibile.Anche la conoscenza dei progetti èimportante…L’ipotesi di trasformazione della E45 inautostrada non la conosce nessuno. Noidobbiamo informare la gente. Per que-sto lanciamo una sfida alle alte caricheregionali e ai loro tecnici a confrontarsipubblicamente. Vorrei chiamare incausa direttamente la nostra PresidenteLorenzetti, visto che la legge obiettivoaffidava un così ampio potere ai gover-natori e visto che lei stessa lo ha eserci-tato tutto, a pieno titolo.Il grande limite, però, è che moltevolte i cittadini si mobilitano soloperché colpiti direttamente. Come sipuò superare il cosiddetto effettoNimby (non nel mio giardino)?Soltanto la creazione di reti socialicapillari, sostenute da forti momenti diconfronto politico allargati a tutti queisoggetti disponibili e svincolati da logi-che perverse, possono farci superaretale effetto. Certo è che difficilmente leaspettative possono essere riposte suipartiti tradizionali. Credo che ragionarecon le popolazioni locali sia l’unicastrada percorribile.

renza stampa finale di Di Pietro, ha otte-nuto dal ministro la disponibilità a pren-dere in considerazione le osservazioni ele proposte provenienti dalla societàcivile. Sulla questione della QuadrilateroUmbria-Marche, oltre alla riappropria-zione da parte di Anas dell’intero pac-chetto azionario (il 49 per cento era inmano a Sviluppo Italia, fantomaticasocietà balzata alle cronache televisivegrazie a Report), si procederà soltantoper i lotti finanziati e cantierati: questosignifica che la Valle del Menotre e l’al-topiano di Colfiorito per ora dovrebberoessere salvi.Finalmente qualcosa sta cambiando enon solo per la mancanza di risorse eco-nomiche e finanziarie a sostegno dellegrandi opere. Quando Di Pietro parla di“cattura di farfalle” a proposito dellaQuadrilatero e quando afferma cheprima di bucare una montagna - il rife-rimento è alla statale 77 e all’altopianodi Colfiorito con le sue riserve di acqua- bisogna valutare ogni elemento di vul-nerabilità, dà ragione a coloro, Verdi intesta, che da venti anni si battono inmodo serio e responsabile per garantirela tutela del territorio per le prossimegenerazioni.Ma ovviamente le critiche delle associa-zioni ambientaliste e dei comitatirimangono forti: in particolare LauroCiurnelli (Legambiente) ha sottolineatol’atteggiamento discriminatorio di chinon ha consentito l’incontro tra ministroe associazioni, mentre Urbano Barelli(Italia Nostra) ha sottolineato “l’inade-guatezza di una giunta tutta proiettatasulle grandi opere”. Per GiuseppeRinaldi (Wwf) occorre partire dalle realiesigenze di mobilità per l’Umbria cheha una dotazione di strade superiore allamedia nazionale. Sulla stessa lunghezzad’onda Renzo Zuccherini (LaTramontana) e Valerio Ercolanetti(Comitato aglianese). “L’ubriacatura berlusconiana – ha dettoDottorini – ha già creato abbastanzadanni, adesso è il momento di ripartirecon slancio per realizzare opere utili, apartire dalla manutenzione urgente dellaE45, dal completamento delle opere giàiniziate e dal potenziamento della reteferroviaria. Il governo dell’Unionedovrà distinguersi per la realizzazionedei progetti e non per aver sbandieratochimere propagandistiche senza alcunacopertura finanziaria, come ha fatto ilgoverno di centro-destra”.

Michele Starnini, comitato di Torgiano

“Grandi affari e poca partecipazione”

Sit-in di Verdi-civicie comitati davanti a PalazzoCesaroni a Perugia

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Una partecipazione formale edi facciata. Parte male ilnuovo Piano urbano dellamobilità (Pum) del comune diPerugia che ha trovato nel-l’assemblea organizzata dallaFederazione dei Verdi del set-tembre scorso un’occasionedi approfondimento e con-fronto con esperti e associa-zioni. I rappresentanti delle associa-zioni invitate hanno criticatola partecipazione attuata dalComune nell'elaborazione delPiano: puramente formale,svuotata di senso, reticentenelle informazioni distribuite,carente nella circolazionedelle posizioni emerse duran-te gli incontri "partecipativi".Questo significa, è stato detto,che le scelte sono state giàeffettuate e sono quelle chestanno portando alla paralisila città. Una prospettiva dallaquale si esce soltanto puntan-do sul trasporto pubblico nelsuo complesso (non solominimetrò), rendendolo effi-cace ed efficiente. Solo cosìcambieranno anche i compor-tamenti e le abitudini dimigliaia di automobilisti. Queste le posizioni espresse

nei vari interventi che si sonosucceduti.Mariano Sartore (Docentedi pianificazione urbanisticaall’Università di Perugia). “IlPiano Urbanistico della mobi-lità è la strada più importante,a livello nazionale, per ilgoverno del territorio, lo èanche più dei piani regolatori.A Perugia abbiamo moltepliciproblemi: la congestione deltraffico l’inquinamento, ilcentro storico che non funzio-na, il sistema di soste, la via-bilità. Ci troviamo di fronte auna situazione drammatica,processi non governabili difronte a cui la gente non puòche scappare. Non vorremmoche il Pum si risolva sempli-cemente con l’aumento delletariffe dei trasporti pubblici ela modifica di alcune linee”.Lauro Ciurnelli (PresidenteLegambiente di Perugia).L'apparato politico e tecnicodel Comune appare imper-meabile alle proposte chevengono avanzate. Da qui lanecessità di un confronto nonoccasionale tra tutti i soggettiche si occupano della città perfar pesare di più un'idea eco-logica e sostenibile del vivere

a Perugia.Renzo Massarelli (“La cittàdi tutti”). L’esigenza primariadel centro storico è quella diuna sempre più importantepedonalizzazione. La chiusu-ra al traffico di PiazzaMatteotti rappresenterebbe unpunto di svolta significativonon solo come effetto imme-diato, ma anche perchè con-tribuirebbe a cambiare com-pletamente le abitudini e laconcezione del “centro” deicittadini di Perugia.Renzo Zuccherini (“LaTramontana”). Occorre esserepresenti in certe situazioni edenunciare che la “nostra è

una città che ignora le perso-ne e si prostra davanti alleauto”. Chiudere al trafficoPiazza Matteotti significhe-rebbe chiudere uno dei duepassaggi veicolari di Perugia(l’altro è Piazza Grimana):s’impedirebbe così il flussoveicolare che attraversa ilcentro storico, una sorta di“struscio motorizzato”, ediventerebbe un fatto dirom-pente per le cattive abitudinidi troppe persone. Per rende-re questo realizzabile è indi-spensabile attivarsi su duefronti: trovare forme alternati-ve di mobilità e trovare formedi disincentivazione alle auto.

6 - Verdi Civici UMBRIA news E78 e Pum

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Progetti che fanno passi in avanti, opereche rimangono al palo. E’ questo il fruttodi una cattiva programmazione e delladecisione assunta dalla coalizione di mag-gioranza (con l’esclusione dei Verdi ecivici) di non individuare una scala dipriorità nelle urgenze infrastrutturaliumbre. E allora, è da accogliere come unabuona notizia l’impegno a procedere conla Perugia-Ancona, così come la disponi-bilità riguardo a Tre Valli, Pievaiola, PianD’Assino. Molto discutibile la spinta chesi cerca di imprimere al Nodo di Perugia,mentre per opere iniziate da decenni nonpare individuarsi ancora un esito positivo,nonostante alcune siano state inserite trale priorità del ministero. E’ il caso della E78-Due Mari. La litigio-sità delle amministrazioni dei comuniinteressati al tracciato e l’incapacità difare squadra tra le forze sociali, politichee istituzionali rischiano di allontanareancora la ricerca di una soluzione condivi-sa e compatibile con l’ambiente e il terri-

torio. Giungono tardive le lamentazionidel sindaco di Città di Castello FernandaCecchini che in vista della visita del mini-stro Antonio Di Pietro aveva convocatouna riunione “istituzionale” invitandosolo i soggetti che riteneva più affidabili,così come fa riflettere il livello di disso-ciazione di partiti, come Rifondazione,che tessono a Città di Castello ciò che aPerugia disfano. Una situazione che Mario Scarscelli, por-tavoce dei Verdi e civici dell’Altotevere,descrive come “insostenibile”. "Si conti-nua a procedere con battibecchi e stru-mentalizzazioni – spiega l’esponente delSole che ride - ma ciò che serve è piùcoraggio, assieme a un po’ di lungimiran-za e umiltà. E' dal 1996 che i sindacidell'Altotevere tentano di trovare un’unitàdi intenti sul tracciato della E78, ma anco-ra il nostro territorio si presenta diviso elitigioso. I comuni individuino una posi-zione comune sul tracciato della E78 e suiprogetti utili, il resto verrà con la capacità

di fare squadra. Non si possono riversaresul governo regionale le incertezze o l’in-capacità decisionale dell’Altotevere”.E il consigliere regionale OlivieroDottorini spiega che “puntare su un elen-co sterminato di opere senza individuarepriorità e prospettive di sviluppo ha dan-neggiato pesantemente l’Umbria el’Altotevere. Tuttavia, nonostante glierrori di questi ultimi anni, è ancora pos-sibile fare fronte comune per puntare sulleopere che veramente servono: messa insicurezza della E45, collegamento ferro-viario a Nord, completamento della E78.Magari evitando progetti inutili e superaticome quello della Piastra logistica, cheoggi tutti riconoscono essere inadeguataalla sfida della modernità”. Secondo il presidente della commissioneBilancio di Palazzo Cesaroni “al di làdelle posizioni ‘per partito preso’ è giustoconfrontarsi sugli scenari reali basandosisu dati concreti e abbandonando posizioniideologiche”.

Infrastrutture: chi sale e chi scende nelle possibilità di realizzazione

Una “Due mari” piena di guai

Perugia: il Piano urbano della mobilità

Il Pum ha fatto flopErrori di prospettiva e scarsa partecipazione

Facce toste? No, grazie!

Rifondazione comunistariempe l’Umbria di mani-festi contro la trasforma-zione in autostrada dellaE45. Peccato che in Consiglioregionale abbia votato afavore. Assieme a Ds,Margherita, Pdci e Sdi,con il placet del centro-destra (da Forza Italia adAlleanza nazionale).Perdita di memoria, cam-bio di rotta o facce toste ?

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Software libero Verdi Civici UMBRIA news - 7

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Inizia bene il suo cammino la leggeDottorini sul software libero e il plurali-smo informatico. Approvata appenaquattro mesi fa, già partono i primi pro-getti di parziale sostituzione del softwa-re proprietario con quello open source ein queste settimane il gruppo dei Verdi ecivici si è visto travolto da decine dirichieste di collaborazione, d’informa-zione e d’incontro. Lalegge è stata accolta positi-vamente anche daConfindustria umbra, cheha apprezzato l’approva-zione e ha manifestatol’intenzione di collaborareattivamente per la suaattuazione. “Quello che è successo inUmbria è stata una cosaimportantissima – ha detto il presidenteOliviero Dottorini al momento dellapresentazione della legge -. E’ come senoi, approvando questo provvedimento,avessimo scoperchiato una pentola:sotto abbiamo trovato una realtà inebollizione fatta di decine e decine dipiccoli imprenditori, tecnici e liberi pro-fessionisti che chiedevano a gran vocedi essere ascoltati, di essere presi inconsiderazione e che invece eranoschiacciati da un mercato ingessato emonopolistico. Ecco, noi abbiamo datocittadinanza a tutte queste persone che,per motivi di lavoro o culturali, si batto-no a favore del pluralismo informatico edel software open source. Siamo con-vinti che grazie alla nostra legge sipossa risvegliare un tessuto economicoche fino ad oggi era stato dimenticato,dando impulso a una forma di impren-ditoria che favorisca lo scambio diconoscenze e la condivisione dei codi-ci”. Un piccolo esempio del risparmioche si può ottenere dal software a codi-ce aperto è stato possibile verificarloall’interno della giunta regionale. Unostudente, impiegato della Regione, hapensato di convertire il sistema di postaelettronica della giunta regionale dasoftware proprietario (MicrosoftExchange) a software libero e gratuito(Sendmail). I risultati sono stati impres-sionanti. Al momento della conversio-ne, ancora in forma sperimentale, gliimpiegati non hanno notato alcuna dif-ferenza nella loro posta elettronica. Lavera differenza la noterà la ragioneriache, una volta che il sistema potrà esse-re adottato nella sua interezza, potràcontare su un risparmio di 50 euro perogni utente che, moltiplicato per i 1.500dipendenti regionali, porterà a unrisparmio netto di 75 mila euro.Prime prove di attuazione della legge si

hanno proprio all’interno del Consiglioregionale. Il nuovo sistema informatico di tuteladella privacy e dei dati personali sibaserà infatti software open source,notoriamente più sicuri e affidabili, dalmomento che chi lo utilizza possiede ilcodice sorgente. In un campo comequello della tutela dei dati personali è di

fondamentale importanzaconoscere tutte le operazioniche il sistema svolge e solo ilsoftware a codice aperto ci dàl’assoluta sicurezza di nonsvolgere operazioniindesiderate.Altro passo impor-tantissimo nellamessa in atto dellalegge è stato l’inse-

diamento, lo scorso 19 otto-bre, del Centro di competen-za sull’open source, organi-smo fortemente voluto daiVerdi e civici e formato dalconsorzio Sir,dall’Università, dall’associa-zione degli informatici pro-fessionisti, dall’ufficio scola-stico regionale e dai Linuxuser group (Lug)dell’Umbria. Il Centro dicompetenza svolge la funzio-ne operativa, fornisce una fotografiadella realtà informatica umbra, delineauna mappa di competenze, individua leamministrazioni che già fanno uso disoftware libero e vogliono mettere adisposizione della comunità regionalele proprie soluzioni, mette in relazionele aziende che producono software acodice aperto con le amministrazioniche cercano soluzioni affidabili, a bassocosto e altamente performanti.Oltre al settore della pubblica ammini-

strazione, la legge si occupa anche didiffusione del software libero nel setto-re dell’istruzione e della formazione.Nel luglio scorso c’era stato un primoincontro di Dottorini con l’assessoreregionale Prodi, assieme a EugeniaFranzoni e Andrea Castellani delGNU/Lug di Perugia per lanciare unappello e cercare di coinvolgere lescuole nell’adozione di software a codi-ce aperto sfruttando la legge appenaapprovata. La risposta degli istituti nonsi è fatta attendere e già dai primi diottobre alcune scuole si sono proposte

come esperienzepilota per organizza-re, anche grazie aivolontari delGNU/Lug, la forma-zione degli inse-gnanti, passaggioobbligatorio per l’in-segnamento del soft-ware open sourceagli studenti.“In tutto questo – haspiegato Dottorini -possiamo tranquilla-mente dire che

l’Umbria si candi-da come regionecapofila nell’ado-zione di software

libero da parte della pubblica ammini-strazione e delle scuole. Ma non siamosoli”. E’ proprio di qualche giorno fainfatti la dichiarazione del ministro perl’Innovazione nella pubblica ammini-strazione, Luigi Nicolais, che dice "evi-tiamo di legarci alle grandi aziende disoftware, la pubblica amministrazioneha bisogno di software liberi". La leggeDottorini non fa che anticipare le paro-le del Ministro e farà da battistrada perle altre regioni.

I Verdi e civici presenti nei comunidell’Umbria chiedono a gran vocel’adozione delle linee guida dellalegge Dottorini sul software libero.Il capogruppo al Consiglio comuna-le di Città di Castello, Roberto Lensiè stato il primo ad avanzare la pro-posta, affermando che “sarebbeopportuno che anche il comunetifernate recepisse le linee guidadella legge Dottorini per il plurali-smo informatico e il software liberoin modo da elevare la nostra ammi-nistrazione comunale a livelli dieccellenza nel campo informatico”.

Lensi ha chiesto anche che l’ammi-nistrazione del comune tifernate siattivi per adottare il software opensource, facendo tesoro della primalegge in Italia che consente alla pub-blica amministrazione di svincolarsidal monopolio di aziende comeMicrosoft. “È importante – ha spie-gato Lensi - che la legge sancisca unprincipio di pluralismo che non vin-cola i cittadini all’uso di un determi-nato software per scambiare o con-sultare documenti della pubblicaamministrazione, come di fattoavviene oggi”.

Muove i primi passi la legge Dottorini sul pluralismo informatico. Altre regioni seguono l’Umbria

Risparmiare con il software libero

La richiesta dei consiglieri comunali Verdi

“Ora anche i comuni si adeguino”

Il consigliere Dottorini al Linux Day diPerugia e Terni (foto Gabriele Ponzo)

Si insedia il Centro di competenza

e partono i primiprogetti concreti,

anche con le scuole

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Energie rinnovabili: la proposta dei Verdi e civici per rispondere alla crisi energetica e rilanciare l’econom

Prospettiva AltoteverCoinvolgere imprenditori, associazioni, università e istituzioni in un progetto valido pDottorini: “Le pubbliche amministrazioni devono scegliere se gestire il declino o guidI tempi sono maturi per dar corpo a pro-getti concreti che puntino sulla produ-zione di energia da fonti rinnovabili esu interventi mirati per favorire ilrisparmio e l’efficienza energetica.Dopo anni di sperimentazioni e dibatti-ti, occorre rimboccarsi le maniche epuntare con decisione su progetti inno-vativi capaci di rappresentare un oppor-tunità economica per la nostra regionecapace di coniugare lo sviluppo sosteni-bile con nuove modalità di approvvigio-namento energetico e offrire una formi-dabile occasione di emancipazione eco-nomica e sviluppo occupazionale pertutto il comprensorio.Sono in primo luogo le ragioni ambien-tali, in questo caso strettamente collega-te alle opportunità imprenditoriali, arendere irrinunciabile l´opzione per lasostenibilità del nostro modello energe-tico. Oggi a pensarla così non sono soloi Verdi e magari qualche imprenditored´avanguardia, ma le stesse politichecomunitarie e le linee programmatichedel governo nazionale, recepite su pro-posta del ministro Pecoraro Scanionella finanziaria 2007. Le novità ci sonoe crediamo rappresentino una grandeopportunità in grado di stimolare tutto ilsettore. Stiamo assistendo a una plurali-tà di iniziative e impegni, alimentati daun quadro di convenienze e incentivi(soprattutto statali), che fa intravederenuove filiere produttive e che alimentaun indotto non trascurabile, dando vitaanche a iniziative imprenditoriali dallegrandi potenzialità.

In questo processo di trasformazione einnovazione, tuttavia, la grande assentepare essere la politica, in assoluto ritar-do nel cogliere le opportunità di rilanciolegate all´esaurimento delle riserveenergetiche fossili e ai cambiamenti cli-matici già in atto. Il riflesso incondizio-nato di chi fatica a immaginare le rica-dute di sfide così inedite porta a rifu-giarsi su memorie rassicuranti (indu-stria, agricoltura convenzionale, infra-strutture pesanti) evitando di farsi cari-co del compito che compete soprattuttoa chi amministra: programmare, guida-re i processi di trasformazione, creareun quadro di convenienze uniforme,coordinare i soggetti aggregati o privatiche rischiano altrimenti di muoversi inmodo disordinato e centrifugo rispetto aun obiettivo credibile che individuinell´autonomia energetica del territoriouna prospettiva concreta.A nostro avviso, a essere coinvolti inquesto processo di innovazione e dirivitalizzazione economica dovrannoessere non solo i soggetti istituzionali,ma l´imprenditoria, gli istituti di credi-to, le categorie professionali, l´universi-tà, le società pubbliche, le organizzazio-ni sindacali, ambientaliste e quelle deiconsumatori. Noi crediamo sia possibi-le mettere in rete le migliori risorse diuna terra dinamica e innovativa perverificare quali possibilità ci siano diinnescare quei meccanismi virtuosi ingrado di indurre enti pubblici, impreseprivate, ma anche singole famiglie ainvestire su un settore dalle potenzialità

garantite e che trova la sua massimaefficacia nel mix tra le diverse modalitàdi produzione.Occorre puntare con coraggio sull'inno-vazione. Le posizioni di retroguardia, diattesa, oggi non sono più ammesse.Trasformare la questione energetica daproblema ad opportunità è una dellesfide che attendono tutti noi, a iniziaredalle amministrazioni locali che debbo-no predisporre i piani energetici com-prensoriali, modificando da subito iregolamenti edilizi comunali e dandospazio a misure che premino sia ilrisparmio energetico che l´efficienzadegli impianti. La proposta che avanzia-

mo ha l'ambizione di dare l'avvioad un "tavolo territoriale" di con-fronto sul problema energeticoche veda coinvolti tutti i soggettiall´interno della seconda fase delpatto per lo sviluppodell´Umbria.Mai come in questo momento,con la coalizione dell´Unione algoverno del paese, è possibileimmaginare l´inizio di una svoltache possa quanto meno allinearcialle performance di paesi menodotati, ma più lungimiranti delnostro. Occorrono coraggio e determina-zione per cogliere una straordina-ria occasione per la comunitàaltotiberina e regionale, ma ancheper le amministrazioni locali chedovranno scegliere se gestire ildeclino o guidare il cambiamentoe la ripresa. Nella seconda ipote-si, il contributo politico e istitu-zionale dei verdi e civici nonverrà a mancare.

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Nell’ambito delle inizia-tive di sviluppo e promo-zione delle fonti rinnova-bili, la Fiera delle utopieconcrete di Città diCastello è stata l’occa-sione per la presentazio-ne del Piano energeticocomprensoriale altotibe-rino. Il progetto, presen-tato dal professor GianniBidini dell’Università diPerugia, si pone nel con-testo dell’accordo diprogramma traComunità montana AltoTevere e gli otto comuniche compongono questoterritorio.Lo scopo del Piano è

quello di giungere adindividuare nel territoriole iniziative cantierabilie, fra esse, quelle dalmiglior rapporto costi-benefici all’interno delc o m p r e n s o r i o .Particolare attenzionemerita il tipo di propostaper lo sviluppo delle rin-novabili che si basa su

un modello di sviluppodal “basso”, che cioè sicaratterizza sia nell’im-postazione progettualeche nella fase realizzati-va, per una dimensionespiccatamente locale,che segua le necessità ele opportunità del terri-torio di riferimento. Ilpiano individua inoltrealcune iniziative pilota edimostrative che coin-volgono quattro macroaree di intervento: idroe-lettrico, eolico, solare,ma soprattutto biomassedal momento che l’enteproponente è unaComunità montana.

Parte il Piano energetico

8 - Verdi Civici UMBRIA news Altotevere sostenibile

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ia del cuore verde d’Italia

re sostenibileer tutti i territori della regione

dare il cambiamento”

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Finalità. Realizzazione di un quadro diconvenienze in grado di incentivare lasostenibilità e l’efficienza energeticaper il rilancio delle opportunità econo-mico-occupazionali dell’Altotevere.Soggetti coinvolti. Enti locali, impreseprivate, consorzi, cooperative, strutturedi servizi, istituti di credito, associazio-ni di categoria (settore industriale, arti-gianale, agricolo, tecnico), Università,organizzazioni sindacali, associazioniambientaliste e dei consumatori.Strumento. Accordo di programma trai soggetti coinvolti (Tavolo territoriale)da sottoporre alla Regione dell’Umbria.Modalità di attuazione. Cabina diregìa per elaborare e approfondire unaproposta innovativa comprensoriale daproporre ai vari ambiti istituzionali pub-blici e privati.Contributo dei soggetti coinvolti.Ognuno dei soggetti coinvolti partecipaalla costruzione dell’accordo di pro-gramma, mettendo a disposizione risor-se (non necessariamente economiche) eknow-how. La cabina di regìa individuale competenze presenti nel comprenso-rio in grado di predisporre progetti con-creti nei vari settori, tenendo conto dellaspecificità e della vocazione industria-le-agricola-artiginale del nostro com-prensorio.Ambiti di intervento.Informazione. I soggetti coinvolti, inparticolare associazioni ed enti pubbli-ci, promuovono adeguate campagneinformative per promuovere stili di vitapiù compatibili con l’esiguità di risorseenergetiche (risparmio, sobrietà, effi-cienza) e per rappresentare a cittadini,imprese ed enti pubblici l'insieme delleopportunità e dei benefici delle fontirinnovabili ai fini ambientali, sociali edeconomici.Formazione. Tutte le filiere di settoredevono poter contare sul contributo ditecnici specializzati e categorie, maanche sulla possibilità di certificazionein grado di garantire l'adeguata assisten-

za e funzionalità delle soluzioni.Fondamentale il contributo delle cate-gorie professionali.Credito. In questa prima fase del pro-gramma sarà necessario provvedere amodalità innovative di finanziamentodegli interventi, facendo tesoro dellenumerose esperienze positive già attivenel territorio nazionale. Forme di partecipazione attiva del set-tore del credito (prestiti a tassi e moda-lità agevolate) possono intervenire posi-tivamente valutando anche le ricaduteche tutta la filiera produttiva e commer-ciale potrebbe generare in ambito com-prensoriale. Auspicabile uno specificostrumento di intervento finanziariocostruito ad hoc assieme al mondo ban-cario ed assicurativo in grado di garan-tire e incentivare gli investimenti neisettori energetici.Semplificazione. Indispensabile rende-re meno farraginose le procedure perottenere autorizzazioni. Compito deglienti pubblici è in primo luogo quello disemplificare pratiche e iter burocratici.Innovazione. Il supporto di conoscenzee innovazione deve poter contare, oltreche sulle eccellenze delle esperienze giàrealizzate, sull’esperienza di istituti diricerca e università.Vantaggi economici. Sarà importanteche imprese produttrici, rivenditori erappresentanti vengano coinvolte nel-l’elaborare offerte vantaggiose dalpunto di vista economico e di processoper i territori rientranti nell’accordo diprogramma.Finanziamenti. L’accordo di program-ma, proposto dal Tavolo territoriale nel-l’ambito della seconda fase del Pattoper lo sviluppo, si rivolge alle istituzio-ni regionali presentando il contributoche ciascuno dei soggetti coinvoltimette a disposizione del progettoAltotevere sostenibile. La Regionedell’Umbria è chiamata a dare la giustarisposta allo sforzo dei territori in termi-ni economici e di servizi.

Utopie semprepiù concrete

Si è svolta a metà ottobre, a Città diCastello, l’edizione 2006 dellaFiera delle utopie concrete. Al cen-tro degli incontri di quest’anno iltema dell’energia e in particolarmodo della ”autonomia energeti-ca”. Il coordinatore della FieraKarl-Ludwig Schibel ha infatti pre-sentato un opuscolo fatto a tre manicon l’architetto Maria Guerrieri el’ingegnere ambientale MaurizioZara, intitolato “Autonomia energe-tica, il caso Altotevere umbro” circale potenzialità di questo territorio direndersi autonomo energeticamentecon l’utilizzo delle sole fonti rinno-vabili. E’ stata questa l’occasione ancheper la presentazione del Piano ener-getico comprensoriale altotiberino,promosso dalla comunità montanain collaborazione con l’Universitàdi Perugia, e la proposta di piano. Si tratta di un ulteriore progetto,con dettagli tecnici ed economicifinalizzato a promuovere lo svilup-po delle fonti rinnovabili nel conte-sto altotiberino.Adesso manca solo la determina-zione politica perchè le utopie siconcretizzino veramente.

Altotevere sostenibile Verdi Civici UMBRIA news - 9

Punto per punto la proposta di Accordo di programma

Più strumenti per le energie pulite

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“Un errore gravissimo. Una sceltairrispettosa per i cittadini che mettein cattiva luce l’immagine dellaRegione e che costringe i contri-buenti a pagare duevolte la stessa tassa oad avventurarsi in unatrafila di ricorsi pervedere garantito unloro diritto”.Merita un interventodurissimo da parte delcapogruppo dei Verdi ecivici OlivieroDottorini la decisionedella Regione Umbriadi notificare ai contri-buenti umbri avvisi diaccertamenti per tasseautomobilistiche giàregolarizzate, quindi già pagate daicontribuenti e per le quali laRegione ha emesso ulteriori richie-ste di pagamento. “Un ingiustifica-bile comportamento vessatorio neiconfronti dei cittadini”, secondo ilpresidente della commissioneBilancio e Affari istituzionali cheritiene che “in questo modo si dàun’immagine distorta della nostraamministrazione regionale e si insi-nua il dubbio che si tenti qualsiasistratagemma pur di far cassa”. Tantopiù che i cittadini che intendevanochiedere spiegazioni dell’assurdarichiesta di pagamento eranocostretti a chiamare un numero apagamento per vedere riconosciutoun proprio diritto.

La richiesta di accertare i danni cau-sati ai cittadini e alla pubblicaamministrazione avanzata dal grup-po dei Verdi e civici ha portato

l ’ A m m i n i s t r a z i o n eregionale a chiedereimmediatamente scusa aicontribuenti, bloccandol’invio di cartelle pazze amigliaia di contribuentiumbri. A seguito dell’in-tervento di Dottorini,inoltre, la Regione hasubito attivato un nume-ro verde gratuito per rac-cogliere le proteste deicittadini e mettere finead un ulteriore balzelloche i contribuenti avreb-bero dovuto pagare per

ottenere le informazioni o comuni-care l’avvenuto pagamento.“Adesso – secondo il capogruppodei Verdi e civici - è necessario rive-dere punto per punto la convenzionecon l’Aci per il servizio di riscossio-ne delle tasse automobilistiche efare chiarezza riguardo alle inadem-pienze che ormai si ripetono ognianno. Come Regione Umbria paghiamol’Aci per la prestazione di un servi-zio che a quanto pare fa acqua datutte le parti e che produce danniall’immagine regionale, oltre che aicittadini che in questo caso sonoinvitati a pagare due volte la stessatassa, con il rischio concreto diindurli in errori più che probabili”.

“Occorre fare chiarezza e vigilare sugli attiche riguardano l’organizzazione dei servizisanitari della Asl1 del comprensorioAltotevere per fugare ogni dubbio circa scel-te che potrebbero facilmente essere interpre-tate come vendette trasversali o epurazionida clima post elettorale dove più che allaqualità dei servizi agli utenti e al buon fun-zionamento delle strutture sanitarie sembraessere dato spazio – almeno in alcuni casi – acriteri partitici o addirittura familistici”. Ilcapogruppo dei Verdi e civici OlivieroDottorini ha presentato con queste parolel’interrogazione rivolta all’assessore allaSanità Maurizio Rosi per conoscere i criteriche hanno guidato il neoconfermato direttoregenerale Vincenzo Panella per l’assegnazio-ne delle posizioni organizzative all’internodel presidio sanitario ospedaliero di Città diCastello. “Le scelte – ha spiegato Dottorini -devono essere trasparenti ed imparziali, pergarantire la massima funzionalità dei servizie il rispetto della dignità e professionalità deidipendenti”. L’interrogazione si è tenuta

mentre a Cittàdi Castello e intutto il com-p r e n s o r i oemergeva l’al-larme sanità.Sindaci, consi-glio comunale,assoc iaz ion iman i f e s t anopreoccupazio-ne sul futurodei servizisanitari e siinterrogano suun clima di

"sospetto" e di "sfiducia" che danneggia l'im-magine della sanità pubblica e che rischia dimettere in crisi il corretto funzionamentodelle strutture sanitarie e le qualità delle pre-stazioni ai cittadini. Dimissioni inaspettate diprimari di reparto, petizioni e proteste suigiornali hanno riportato l’attenzione del-l’opinione pubblica sulla gestione della sani-tà in Altotevere.All’Assessore Rosi che ha difeso le scelte diPanella, Dottorini ha ricordato come, in basealla legge, anche i direttori delle Asl devonorispondere del loro operato e spetta allaRegione la verifica annuale dei risultati rag-giunti. “Non si fanno sconti a nessuno sullapelle dei cittadini – ha spiegato Dottorini -. IVerdi e civici non hanno da difendere néposizioni preconcette, né di interessi di botte-ga. Per questo abbiamo chiesto che si discu-ta di sanità in maniera aperta, affrontando iproblemi alla luce del sole. L’Assessoratoregionale per primo si faccia promotore diuna conferenza dei servizi sanitari per analiz-zare punti di forza e di criticità dei servizisanitari comprensoriali, ristabilendo un climacostruttivo di confronto e di dibattito”.

Davvero singolare il comporta-mento di certe forze politiche nelcaso che da tempo i Verdi e civi-ci umbri stanno seguendo riguar-dante la discarica diPietramelina. L’unica forza poli-tica di centro-sinistra che a livel-lo regionale si è opposta all’am-pliamento della discarica diPietramelina (che, lo ricordiamo,secondo gli accordi doveva esse-re chiusa nel 2004) è stata quelladel Sole che ride. In consiglioregionale destra e sinistra hannotaciuto indifferenti di fronte alleistanze del Comitato, rifiutandodi confrontarsi con le propostedel capogruppo dei Verdi e civiciOliviero Dottorini che chiedeva

una moderna gestione integratadei rifiuti che parta dalla riduzio-ne a monte, da una seria raccol-ta differenziata, ma che prevedaanche il rispetto degli accordicon la popolazione locale circala chiusura della discarica. Salvo poi vedere, il 28 ottobrescorso, scendere in piazza tutteinsieme, con volantini e faccetoste, tutte quelle forze politiche,dai Ds alla Margherita, daRifondazione comunista al Pdci,che avevano affossato la chiusu-ra della discarica. Per chiederecosa? La chiusura della discari-ca. O c’è molta confusione o c’èmolta furbizia, ma di sicuro c’època coerenza.

Rifiuti: discariche e coerenza

Lo strano caso di Pietramelina

10 - Verdi Civici UMBRIA news Bolli auto e sanità

Nomine Asl

“Scelte dettatedai partiti?”

Tasse automobilistiche

Un inganno col bolloDottorini blocca la doppia richiesta di pagamento“Adesso è necessario rivedere la convenzione con l’Aci”

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Altrocioccolato Verdi Civici UMBRIA news - 11

Si è svolta a Gubbio la sesta edizione diAltrocioccolato, festa nazionale del cacaoe del commercio equo e solidale che sen-sibilizza il grande pubblico sulle temati-che inerenti la produzione, la trasforma-zione, la commercializzazione ed il con-sumo innanzitutto del cacao, ma anche diogni altro bene di cui siamo soliti far uso.Un modo per dimostrare così la sostenibi-lità di un’economia alternativa a quellaneoliberista, la reale possibilità di unadiversa organizzazione dei rapporti tranord-sud del mondo, la percorribilità disentieri che portino a stili di vita diversi ealternativi rispetto a quello consumistico.Quest’anno, nonostante il cattivo tempo,le presenze sono state oltre 30mila, adimostrazione che Altrocioccolato è ora-mai una realtà conosciuta e radicata nelterritorio nazionale. Interamente organiz-zata da volontari, con l’aiuto diUmbriaequosolidale, Altrocioccolato si

pone come alternativa alla kermesseEurochocolate che si svolge in contempo-ranea a Perugia e che in questa edizione èstata persino criticata dallaConferenza episcopaleumbra. I vescovi umbri hannosottolineato come certe mani-festazioni pensino solo al“consumismo sfrenato”, tra-sformando il centro della cittàin un grande e volgare super-mercato che causa estremidisagi ai cittadini. Una presadi posizione che ha animatoun dibattito in grado di divi-dere la città di Perugia e cheha visto i Verdi e civici porta-re l’affondo a un modello dimanifestazione “inadeguato alla città diPerugia”. “Oltre ad accogliere la sponso-rizzazione di marchi, come Nestlè, boi-cottati a livello internazionale per la vio-lazione dei più elementari codici etici,quest’anno gli organizzatori hanno ritenu-to opportuno adottare simboli, come lacazzuola, che rimandano alla potentelobby dei costruttori, se non a forme asso-ciative ancora meno presentabili”, hacommentato il consigliere regionaleOliviero Dottorini. Ma Eurochocolate e ilsuo patron Eugenio Guarducci vanno drit-ti per la loro strada, sostenuti in mododeterminante dal comune di Perugia, chepure nel febbraio 2005 ha approvato unamozione che lo obbligherebbe a rifiutaremanifestazioni sostenute da sponsor sottoboicottaggio. Mentre ilcomune di Roma, cheha approvato unamozione analoga aquella di Perugia,accetta per le propriemanifestazioni solosponsorizzazioni eti-che, ad Eurochocolatecontinuano ad esserepresenti numerosistand della multinazio-nale Nestlé, aziendac o n d a n n a t adall’Organizzazionemondiale della sanitàperché ritenuta respon-sabile della morte dicentinaia di migliaia dibambini nel sud delmondo, a causa dellatte in polvere e boi-

cottata a livello internazionale da decinedi associazioni. Nel 2001 padre AlexZanotelli, missionario comboniano, aveva

scritto al sindaco di PerugiaRenato Locchi per chieder-gli di non finanziare opatrocinare manifestazioniche vedono Nestlé protago-nista. Senza ottenere rispo-sta, tuttavia.Nonostante questo atteggia-mento, i volontari delle bot-teghe del commercio equonon si sono scoraggiati e,grazie alla confermatadisponibilità del comune diGubbio, hanno messo tuttoil loro impegno nell’orga-

nizzazione di Altrocioccolato. Tramomenti d'informazione, serate di festa emusica, spettacoli teatrali, confronti conaltri soggetti del mondo dell'associazioni-smo e del non profit, la “rivoluzionedolce” ha avuto un ottimo riscontro dipubblico. Prendendo il cacao come benesimbolo, per quattro giorni i partecipantisono stati invitati a riflettere sulle propriescelte di consumo e sui modi per influen-zare le scelte politico-economico-socialidei vari governi e dei vari organismi inter-nazionali.L’appuntamento è al prossimo anno aGubbio, “dove la giustizia sa di cacao”.Magari a festeggiare anche l’approvazio-ne della legge regionale promossa daiVerdi e civici.

Una buvette equosolidalee biologicaUna buona notizia dal Consiglioregionale dell’Umbria. Grazie allapressante richiesta dei Verdi e civici,apertamente osteggiata dall’opposi-zione di centro-destra, da gennaio2007 alla bouvette di palazzoCesaroni sarà possibile acquistareprodotti del commercio equo e soli-dale e biologici dell’Umbria. “E’ unasaggia decisione”, commentaOliviero Dottorini, capogruppo deiVerdi e civici che a settembre delloscorso anno, assieme a rappresentan-ti di Aiab e di Umbriaequosolidale,aveva chiesto formalmente al presi-dente del Consiglio regionale MauroTippolotti di introdurre i prodottibiologici umbri e del commercioequo in Consiglio regionale.“Sarebbe importante – ha spiegatoDottorini - se, per una volta, fosseroi palazzi istituzionali a dare il buonesempio, consentendo ai propridipendenti di scegliere se acquistareo meno prodotti etici. E’ bene ricordare che quello delcommercio equo è un mercato incontinua espansione che coniuga laqualità dei prodotti con la giustizianei rapporti di lavoro e che garanti-sce l’assenza di sfruttamento deiproduttori del Sud del mondo”.

Passa in Commissionela legge sul commercio equo

Grande passo in avanti per la proposta di legge sul com-mercio equo e solidale promossa da Umbriaequosolidale.Lo scorso 18 ottobre è stata approvata dalla primaCommissione di palazzo Cesaroni, presieduta da OlivieroDottorini. Il testo, voluto fortemente dai Verdi e civici e fir-mato da tutti i capigruppo di maggioranza, ad esclusionedello Sdi, dovrà ora passare al voto finale in Consiglio. “Chiederò al presidente Tippolotti di inserire la propostadi legge nel primo ordine del giorno utile, in modo daapprovare definitivamente l’atto – ha assicurato ilCapogruppo dei Verdi e civici e presidente della primaCommissione Dottorini -, l’Umbria ha bisogno di questalegge che tutela prima di tutto i produttori e agricoltori deipaesi poveri del sud del mondo e che cerca di restituiredignità alle popolazioni che si sentono derubate dallegrandi multinazionali”. L’obiettivo è quello di approvare la legge entro l’anno, perpotere accedere ai finanziamenti (50 mila euro) ottenutidai Verdi e civici con un emendamento alla Finanziaria.

Altrocioccolato: successo per la manifestazione del commercio equo e solidale

Giustizia al sapore di cacaoI vescovi umbri criticano il consumismo sfrenato di Eurochocolate. Per i Verdi e civici è sbagliatolegare la città di Perugia a un personaggio discutibile come Guarducci

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12 - Verdi Civici UMBRIA news Agricoltura e sviluppo

Entro poche settimane il Consiglioregionale approverà il nuovo Piano disviluppo rurale (Psr) per gli anni 2007-2013. Ad ottobre il Piano strategiconazionale, documento di riferimentoper la redazione del Psr da parte delleRegioni, è stato inoltrato allaComunità Europea per essere adottatoin via definitiva. In Umbria il primo aspetto che hasuscitato critiche è stato quello relativoalla partecipazione e alla concertazio-ne. “Il nuovo Piano di sviluppo ruralepare fare acqua da tutte le parti - hadichiarato il consigliere dei Verdi ecivici Oliviero Dottorini -. Se le sceltevengono fatte unilateralmente dall’as-sessorato e senza una programmazionecondivisa è difficile pensare a praticheinnovative”. Sulla stessa lunghezzad’onda la Cgil regionale che, sul ver-sante del lavoro, ha rimarcato comenegli ultimi anni nel settore agroali-mentare poco sia stato fatto. Secondoil maggior sindacato umbro servononuovi strumenti e indirizzi politici:“L’Umbria ha in tasca due carte dagiocare: fonti rinnovabili e biologico”. Sul Psr umbro i Verdi e civici hannoelaborato documenti critici, curati daDina Porazzini, Daniela Chiavarini,Marjatta Heliste e Gregorio Cordero diMontezemolo, in cui vengono elencatiuno per uno i punti deboli della bozzadi documento regionale: eccessivaquantità delle misure, sottrazione dirisorse agli agricoltori, esorbitantediscrezionalità dell’assessoratoall’Agricoltura nella destinazione deicontributi che in larga parte vengonoriservati a soggetti ed enti che pocohanno a che fare con lo sviluppo agri-colo, inefficacia della incentivazionediretta agli agricoltori per la produzio-ne energetica, assenza di meccanismidi controllo per le attività di tutelaambientale e per il benessere animale,inadeguata incentivazione dell’agri-coltura biologica e delle attività digestione e tutela del territorio, sottova-lutazione delle potenzialità di sviluppolegate al comparto agro-forestale.“Sarebbe opportuno - chiosa Dottorini- che la Regione si aprisse ad una veradiscussione e concertazione con tutti isoggetti interessati, a partire dalleassociazioni dei produttori biologici edai sindacati di categoria”.Per come sono andate le cose serve apoco l’autodifesa dell’assessoreall’Agricoltura Carlo Liviantoni che,nel rispondere al capogruppo dei Verdie civici, ha detto che la concertazione

messa in atto è stata la migliore possi-bile. Ora il Psr 2007-2013 passerà al vagliodel Consiglio regionale e in quellasede il Sole che ride cercherà di inter-venire per portare quei miglioramentirichiesti dalla parte migliore dell’agri-coltura umbra. “Dobbiamo difenderele filiere virtuose e l’unicità dei pro-dotti e puntare, quindi, su agroenergia,biologico e tipico, evitando carrozzonie finanziamenti discrezionali”, hadetto Dottorini. Per passare dalleenunciazioni di principio ai fatti “ènercessario evitare che dietro i buonipropositi si perpetui un modello diagricoltura fortemente sbilanciatoverso colture obsolete e gestioni verti-cistiche a tutto svantaggio di chi hacolto nell’agroenergia e nell’agricoltu-ra biologica, tipica e di qualità, un’au-tentica opportunità di valorizzazioneambientale e produttiva. Continuaresulla strada dell’agricoltura conven-zionale porterebbe a un errore di pro-spettiva che l’Umbria pagherebbemolto caro”. Secondo l’esponente del Sole che ride“occorre verificare che l’importantepartita delle produzioni energeticheveda gli agricoltori, e non l’industria,protagonisti della filiera, premiando leproduzioni ecologiche e rispettose del-l’ambiente. In una regione comel’Umbria - sottolinea - è impensabileche la competitività di un’aziendaagricola possa essere valutata solo inbase alla quantità delle produzioni oalla pratica della monocultura. E’ sul-l’unicità del nostro territorio e sui pro-dotti che esso ci può offrire che devo-no concentrarsi le politiche a favore dichi coltiva la terra. Soltanto difenden-do, anche attraverso scelte coraggiose,le produzioni di qualità, le filiere vir-tuose ed i metodi compatibili conl’ambiente, l’Umbria troverà unarisposta ad una crisi che è ora diaffrontare seriamente, lasciando daparte paure ed interessi corporativi”.

“Non si può pensare di anteporre gliinteressi delle multinazionali delleacque minerali ai legittimi diritti dellepopolazioni locali e dell’intera cittadi-nanza umbra”. Una posizione chiaraquella che i Verdi e civici, per bocca delproprio consigliere regionale OlivieroDottorini, hanno assunto riguardo all’as-surda vicenda del Rio Fergia. Motivodel contendere, la richiesta di ulterioresfruttamento dell’acqua che sgorga dallesorgenti del Rio Fergia da parte dellafamosa società di acque mineraliRocchetta. Un tentativo che rischia diandare a buon fine e che potrebbe porta-re a uno scontro pesante con le popola-zioni che vivono a cavallo tra i comunidi Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Facendo infatti riferimento al protocollosottoscritto nel 1993 – e in parte con-travvenendo a quell’accordo - la Giuntaregionale pare aver ceduto alla richiestadella multinazionale olandese e, condeliberazione del 27 settembre 2006, haconcesso lo sfruttamento di 7 litri d’ac-qua al secondo nei mesi di agosto, set-tembre e ottobre, mentre nel restanteperiodo dell’anno il prelievo salirebbe a12 litri al secondo. La soluzione propo-sta punta a concedere l’acqua del RioFergia a Rocchetta-Idrea, mentre per lefamiglie che ne rimarrebbero prive èprevista una nuova linea di acquedottodi 10-15 chilometri proveniente dallasorgente Vaccara. Prima domanda: sivuol privare le popolazioni locali del-l’acqua più pregiata per concederlaall’industria di imbottigliamento?Perché Rocchetta non chiede di preleva-re da Vaccara o da altre sorgenti piùvicine agli stabilimenti? Non convinceneppure il piano industriale presentatodalla società che, a fronte di un investi-mento di circa 45 milioni di euro (di cui30 per la pubblicità), inizialmente fareb-be ricadere sul territorio circa 10 occu-pati (più 10 dall’indotto). Quali sono ivantaggi economico-occupazionali cheinducono a questa forzatura?Secondo i rappresentanti del Comitato edell’amministrazione comunale diNocera Umbra, la delibera dirigenzialedella Regione dovrebbe essere bloccatain quanto provocherebbe l’ulterioreimpoverimento delle falde e quindi deifiumi, due dei quali sarebbero già statifortemente danneggiati proprio da pre-lievi eccessivi. Oltre alle leggi, ai proto-colli ed alle norme che sarebbero stateviolate con la nuova concessione è davalutare anche l’atteggiamento diRocchetta che ha manifestato una scarsaattenzione verso il territorio utilizzandola cassa integrazione nonostante gli utilidi bilancio.

Piano di sviluppo rurale

Premiare filiere virtuosee unicità dei prodottiEvitare un modello di agricoltura fortemente sbilanciato versocolture obsolete e gestioni verticistiche

Acque minerali: sempre più pes

Vietato

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La battaglia del Rio Fergia Verdi Civici UMBRIA news - 13

La battaglia in difesa del Rio Fergiavede impegnata dal 1990 la popolazio-ne di Boschetto che sta conducendo unalotta serrata a difesa dell’acqua. SauroVitali, presidente e animatore del comi-tato, racconta i motivi di questo bracciodi ferro decennale.Presidente, come si spiega la coesioneche vi contraddistingue?La coesione deriva da tempi remoti, lanostra zona è da sempre terra di confi-ne, viene infatti definita “zona franca”,in virtù di un’antica tran-sazione che rende autono-ma la gestione in promi-scuità dei beni comuni cheappartengono agli abitantidel luogo. Pertanto la coe-sione si è sempre resanecessaria per legittimadifesa contro i predatoridelle risorse naturali chefanno del luogo la ragionedi vita economica, socialee culturale degli abitanti.Con la delibera dellaGiunta regionale del 27 settembre2006 che autorizza lo sfruttamentodella sorgente del Rio Fergia la situa-zione sembra compromessa. Cosa pen-sate di fare per impedire il saccheggiodell’acqua?Per prima cosa la delibera di Giuntanon è una delibera autorizzativa bensìuna delibera di assenso dal punto divista politico-programmatico per un“eventuale” rilascio della concessionealla richiedente società Idrea, chedovrà pertanto essere rilasciata dallaRegione come istituzione attraverso idirigenti preposti se, e solo se, esistonoi requisiti tecnico-legali e normativi delcaso, dopo aver acquisito anche i pare-

ri dei comuni interessati. Per quantoriguarda le forme di protesta, intanto ilcomune di Nocera Umbra ed ilComitato per la difesa del Rio Fergiahanno impugnato l’atto deliberativo,ricorreranno al Tar ed impugnerannoanche l’eventuale, ma non certa, con-cessione. Tutto questo dal punto di vistaprettamente legale che non escluderàdenunce per stabilire l’entità del dannoambientale eventualmente causatodalle perforazioni di ricerca. Per quan-

to riguarda la prote-sta attiva posso affer-mare che ricalcheràtutte le forme di lottapacifiche e democra-tiche già condottenella precedente bat-taglia in difesa delRio Fergia negli anni90-93, impedendofisicamente l’accessoalle sorgenti attra-verso occupazioni.I partiti, di destra e

di sinistra, a livello locale sono schie-rati quasi tutti dalla vostra parte men-tre a livello regionale compiono altrescelte. Come li giudicate?Innanzitutto quando si parla di acqua èsuperfluo esprimere opinioni partitichepoiché l’acqua è la vita, è cioè al disopra di ogni altro bene comune, nonpuò esserci discrezionalità. Nello speci-fico, ciò che risulta paradossale, incoe-rente, contraddittorio è che partiti poli-tici di sinistra (comunisti, post comuni-sti e quant’altro) privilegino e favori-scano il privato a discapito della collet-tività, permettendo un vero e propriofurto ai danni del bene comune pereccellenza: l’acqua appunto, rinnegan-

do la propria ideologia che fa delladifesa dei beni comuni una bandiera.Noto invece una profonda coerenza alivello regionale del partito dei Verdi,con le prese di posizione di Dottorini econ la clamorosa partecipazione del-l’attuale ministro Pecoraro Scanio adun’assemblea pubblica avvenuta pro-prio a Boschetto nella quale il leaderdei Verdi espresse il proprio dissenso aqualsiasi tentativo di sfruttamento dellasorgente. Ciò che auspico è il manteni-mento senza riserve di tali posizioni,costi quel che costi.Difendere l’acqua, in particolare,significa anche sostenere una econo-mia virtuosa. Tra le promesse occupa-zionali della multinazionaleRocchetta-Idrea e la realtà produttivaattuale nell’area Boschetto-Gaifanadove sta la scelta giusta?Non è questa la logica per poter fareuna valutazione. Qui parlare di posti dilavoro in cambio di un depauperamen-to ambientale, di un danno irreversibilee di un impoverimento della collettivitànon ha senso. Da sempre la nostra val-lata trae ragion d’essere dalle acquedel Rio Fergia, avendo sviluppato neglianni numerose attività economichericonducibili ad esso, con la presenzadi ristoranti e altre attività.. Boschetto ela sua vallata esistono perché esiste ilRio Fergia, cioè l’acqua che da semprene dà sostentamento e reali posti dilavoro. Un furto di risorse a scopi com-merciali non può trovare giustificazionenell’occupazione e comunque, ad oggi,non ci risultano piani industriali occu-pazionali. L’acqua rappresenta unpatrimonio insostituibile che garantisceda sempre e per sempre benessere eco-nomico e sociale per il territorio.

sante il pressing di Rocchetta-Idrea per avere l’acqua, ma il Comitato civico si oppone.

imbottigliare il Rio Fergia

Sauro Vitali, Presidente del comitato a difesa del Rio Fergia

“Una lotta pacifica per impedire un furto”

Il Consiglio regionale è chiamato a pro-nunciarsi in modo definitivo entrobreve: togliere l’acqua alla popolazionedi Boschetto (si tratta di oltre 240 uten-ze) per farla sfruttare commercialmentealla multinazionale Rocchetta-Idrea otrovare la via per una soluzione alterna-tiva che porti alla rinuncia da parte dellamultinazionale olandese? Quello delRio Fergia è un caso che attraversa lebarriere localistiche per divenire argo-mento di confronto tra diversi approccirispetto alla difesa dei beni comuni e aidiritti delle popolazioni.I primi a rompere gli indugi all’internodel centrosinistra regionale sono stati iVerdi e civici che hanno presentato una

mozione per chiedere “di sospenderel’efficacia della deliberazione di Giuntae di non procedere alla concessione diulteriori autorizzazioni allo sfruttamen-to commerciale della sorgente diBoschetto”. “Le richieste del Comitatoper la difesa del Rio Fergia ci paionomotivate e di buon senso”, ha spiegatoil capogruppo regionale OlivieroDottorini. D’altra parte il Sole che ride ha investi-to molto su questa battaglia, conside-randola emblematica e rivelatrice di unapproccio sbagliato verso problemati-che complesse e di estrema attualità. Lapresidente regionale Maria GiovannaFiorelli e il presidente provinciale Luigi

Rambotti sono da sempre vicini alComitato che si batte per la difesa del-l’acqua. Persino il presidente nazionaledei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio ebbemodo di incontrare la comunità diBoschetto assicurando il sostegno suo edel partito. Dottorini ha in più occasioni ripetutoche “è profondamente sbagliato consi-derare l’acqua come un qualsiasi altrobene economico da vendere, comprare escambiare al pari di altre merci.Dobbiamo dar seguito al programmache l’Unione si è data a livello naziona-le per opporci alla privatizzazione eall’uso non sostenibile delle risorse edei beni comuni”.

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14 - Verdi Civici UMBRIA news Castel Rigone

Una colata di cemento alle porte diCastel Rigone che non risponde ad alcu-na logica urbanistica e demografica.Stiamo parlando della lottizzazione diPoggio degli artisti che il coraggioso etenace ecologista Fausto Di Rupo hadenunciato pubblicamente e che ha por-tato alla presentazionedi un’interrogazione inConsiglio regionale agliassessori LambertoBottini (Ambiente) eCarlo Liviantoni(Agricoltura). “Dopolottizzazioni discutibilidegli anni passati -spiega il capogruppodei Verdi e civiciOliviero Dottorini - lafrazione di CastelRigone continua adassistere a politiche di cementificazionedel territorio e all’applicazione di tipo-logie edilizie estranee alla storia locale.Sarebbe interessante capire in base aquali criteri si è pensato di piazzare inmezzo a due Siti di interesse comunita-rio (Sic) un agglomerato edilizio di talefattura e dimensioni”.Castel Rigone (frazione di Passignanosul Trasimeno) è considerato uno deiborghi più belli dell’Umbria ed hapotenzialità eccezionali di sviluppodolce: turismo sostenibile, produzionilocali, agricoltura di qualità. “Un’altraferita a quel territorio sarebbe difficil-mente sopportabile”, spiega il verdeFausto Di Rupo che ricorda come “oggiil vero investimento economico è offrirequell’armonia che in altri posti non c’èpiù e che noi fortunatamente ancora inparte abbiamo”. Secondo Di Rupo “latutela dell’ambiente può essere un ‘affa-re’ e sicuramente sbaglia chi pensa che

sia un sacrificio”. La vicenda di Castel Rigone si inseriscein una situazione critica che accomuna idestini di altre aree del lago Trasimeno edella vicina Toscana. Sembra che gliamministratori locali (purtroppo in stra-grande maggioranza targati Ds) di

Magione, diPassignano sulTrasimeno, diCastiglione delLago, di Pienza (lalottizzazione diMonticchiello èassurta alle cronachenazionali) abbianolanciato un’offensi-va in grande stile perla cementificazionedelle colline umbre etoscane. Le voci dis-

sonanti di chi non si arrende alle specu-lazioni e all’aggressione al territorio nonsono molte, se si escludono le associa-zioni ambientaliste, come Italia Nostra,e alcune forze politiche, tra cui i Verdi.Daniz Lodovichi, capogruppo del Soleche ride e presidente della commissioneAmbiente ed urbanistica del comune diCastiglione del Lago sostiene che “èpossibile fissare le regole per salvaguar-dare territorio, ambiente e paesaggiopartendo dai piani paesaggistici regio-nali, strumenti decisivi per mettere finea tante discussioni sui problemi del ter-ritorio”. L’area del Lago, prosegueLodovichi, è caratterizzata da una forteedificazione e “nuovi interventi si pos-sono accettare solo se rispondono a esi-genze demografiche reali, alle esigenzedi vivibilità richieste dai cittadini, allainnovazione sull’utilizzazione di ener-gie rinnovabili, alla bioedilizia e rive-dendo al ribasso le volumetrie”.

L’Umbria è ai primi posti in Italia perquanto riguarda le attività estrattive esignificative porzioni di territoriosono utilizzate per lo sfruttamentoindustriale di inerti. E’ stato il presi-dente folignate di Italia NostraGianfranco Angeli a segnalare il casodel tentativo di riattivazione dellacava delle Fossacce (Foligno). Ilcapogruppo dei Verdi e civici OlivieroDottorini ha risposto presentandoun’interrogazione all’assessoreall’Ambiente Lamberto Bottini perconoscere quale valutazione dia laRegione in merito alla vicenda.L’area in oggetto, di particolare pre-gio ambientale e paesaggistico, èinserita nel Sistema paesaggisticocollinare, è vincolata ed è al centro diun tessuto storico-architettonico chevede nella Abbazia di Sassovivo ilmanufatto più significativo.

“L’area del comune di Marscianointeressata al progetto di realizzazio-ne di un aeroporto per diporto e volisportivi rappresenta caratteristichedi pregio ambientale che la inseri-scono nel circuito della cosiddettaUmbria minore”. Parte da questaconsiderazione Oliviero Dottorininel presentare un’interrogazioneall’assessore all’ambiente LambertoBottini per chiedere spiegazioniriguardo all’intenzione di realizzareun aeroporto per voli sportivi a SanBiagio della Valle, soprattutto inriferimento all’impatto che sarebbesicuramente pesante per la qualitàdella vita dei residenti e dei turisti. I numerosi edifici storici presenti evincolati dal Ministero dei Beni cul-turali come la Torre colombaia, traSan Biagio e Badiola, ed il Mona-stero di Sant’Apollinare testimonia-no la grande qualità del patrimonioambientale, storico culturale edarchitettonico dell’Umbria. “Anche in questo caso - conclude ilcapogruppo dei Verdi e civici - c’è ilrischio di predicare bene e razzolaremale. La quiete e la bellezza dei luo-ghi, il carattere dell’accoglienzadegli umbri sono quei fattori nonimitabili su cui costruire uno svilup-po turistico economicamente vantag-gioso e rispettoso delle peculiaritàdei territori”.

San Biagio della Valle

Voli sportivisull’Umbriaminore

Lago Trasimeno: Castel Rigone

Cemento attorno al borgo storico

Fossacce (Foligno)

Rischio cavanell’areavincolata

Due interpellanze per sollecitarel’amministrazione comunale a prati-che corrette e sostenibili in merito alrisparmio dell’acqua per usi civili,alle energie rinnovabili e alla raccol-ta differenziata dei rifiuti. Sono quel-le presentate da Emanuele Gatticchi,consigliere comunale verde diPiegaro. “Risparmiare acqua deveessere un obiettivo prioritario delleamministrazioni e si può partire dallaprescrizione di istallare cisterne peril recupero delle acque piovane pertutte le nuove concessioni edilizie oristrutturazioni”, afferma Gatticchispiegando che “in questo modo sipuò utilizzare l’acqua recuperata per

innaffiare orti e giardini e per gli sca-richi dei wc”. Inoltre le amministrazioni devonofare la loro parte per sostenere la pre-disposizione di pannelli solari e foto-voltaici. “Questo tipo di azioni – dicel’esponente del Sole che ride - ènecessario alle famiglie per ridurre icosti della bolletta e utile al Paese intermini di abbattimento delle emis-sioni dannose”. Per quanto riguardala gestione del ciclo dei rifiuti e latrasformazione da tassa a tariffa, ènecessario puntare sulla raccolta dif-ferenziata con la predisposizione diservizi per il “porta a porta” e per lostoccaggio del materiale recuperato.

Piegaro: le proposte del Sole che rideBuone praticheper acqua, energia e rifiuti

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Riosecco dimenticata Verdi Civici UMBRIA news - 16

sito web: http://www.dottorini.org - [email protected]

Le vicende relative alla frazione diRiosecco (Città di Castello) paiono tro-vare con fatica una soluzione positiva.Nonostante le numerose prese di posi-zione dei comitati locali, rimangonoaperti i problemi legati alla vivibilità ealle infrastrutture primarie. Dopo la let-tera che il consigliere regionaleOliviero Dottorini ha inviato al sindacodi Città di Castello, c’è da registrarecome un fatto positivo il piccolo inve-stimento che l'Amministrazione comu-nale ha rivolto all’aera verde dell’exquartiere ecologico. “Questa scelta - haspiegato il portavoce dei Verdi e civicidell’Altotevere Mario Scarscelli -risponde ad una giusta richiesta dei cit-tadini del quartiere. Tuttavia occorreandare oltre. A più riprese abbiamodenunciato il rischio di un degrado delquartiere, in assenza di interventi miratialla coesione sociale, alla vivibilità ealla collocazione di luoghi istituzionalicapaci di dare risposte all'isolamento eal dialogo tra culture diverse”. Politiche urbanistiche e abitative attuatesenza criterio rischiano oggi di esserepagate a caro prezzo dalla comunitàtifernate e pensare che Riosecco debba

continuare a fare i conti con decisionicalate dall’alto (vedi regimentazionedel Torrente Vaschi) o con ritardi immo-tivati (messa in sicurezza della Statale3bis) ha indotto i Verdi e civici a rivol-gere un’attenzione particolare ad unquartiere che non riesce neppure adottenere la pavimentazione del piazzaleadiacente la chiesa.“L’Amministrazione comunale – spiegaScarscelli - continua ad essere sordapersino all’invito rivolto dal presidentedella commissione Bilancio Dottorini,che aveva proposto di tenere a Riosecco

un Consiglio comunale aperto sui pro-blemi della frazione. Così facendo peròsi perde del tempo prezioso per affron-tare seriamente i problemi degli abitan-ti. C’è il rischio che la situazione esplo-da e si lasci spazio ad assurde forme diautotutela come quelle sostenute dalconsigliere di An Lignani Marchesaniche è giunto a giustificare l’idea che icittadini si facciano giustizia da soli”. Eppure, secondo il portavoce dei Verdie civici, “con l'odio e la contrapposizio-ne i problemi non trovano soluzione,anzi si acuiscono, mentre è urgente rac-cogliere la sfida del dialogo e rimboc-carsi le maniche come sta facendo laCaritas di Città di Castello, insieme aivolontari del quartiere di Riosecco, coniniziative di confronto e crescita collet-tiva. Il solo modo per costruire un tessu-to sociale saldo è quello di affrontare iproblemi in modo aperto e non settario,sfruttando anche la sensibilità di unquartiere che non si è mai tirato indietrodi fronte alle necessità di accoglienza edi dialogo”. Ora occorre che gli ammi-nistratori locali dimostrino lungimiran-za e raccolgano con atti concreti la sfidaper migliorare la vivibilità del quartiere.

In questi anni si è fatto un gran parlaredi progetti innovativi, di velocizzazionedelle tratte, di maggiore raccordo conTrenitalia, ma in realtà la situazionedella Ferrovia centrale umbra pareaggravarsi di giorno in giorno, tantopiù per chi è costretto ogni giorno aviaggiare per arrivare al lavoro o ascuola. Nelle ultime settimane le condi-zioni dei pendolari si sono fatte cosìesasperate che il Comitato dei pendola-ri Fcu è giunto ad interrompere le rela-zioni con la Fcu, mostrando come lasituazione dell’azienda regionale siapiù preoccupante di quanto si possaimmaginare. “Nei numerosi incontri con l'ammini-strazione Fcu – hanno spiegato i presi-denti dei Comitati dei Pendolari AlessioSanti (Terni) e Andrea Meniconi (AltaValle del Tevere) - non abbiamo ricevu-to altro che promesse, poi puntualmen-te disattese, ed il risultato è sotto gliocchi di tutti: non vi è stato alcun con-creto miglioramento del servizio ferro-viario”. Stazioni in dismissione, conti-nui ritardi, poco rispetto per gli utenti,mancato adeguamento dell'orario fer-roviario Fcu a quello Trenitalia: sonoqueste le principali critiche avanzatedai pendolari che non trovano adeguatiriscontri nell’amministrazione del-

l’azienda ferroviaria regionale.I Verdi e civici seguono da tempo levicissitudini e le sorti del bistrattatoservizio ferroviario umbro e, per boccadel loro capogruppo Oliviero Dottorinihanno commentato con preoccupazio-ne: “Riteniamo che si stia avvicinandoil momento per una verifica di quanto èstato fatto e di quanto si sta facendo perportare la nostra linea ferroviariaalmeno a livelli di decenza”. Neppurel’oramai “mitologico” biglietto unicointegrato è riuscito a decollare e, afronte della necessità di lavorare peruna moderna metropolitana di superfi-cie, continua nei fatti il depotenziamen-to e lo smantellamento delle stazioniminori. “A questo – spiega Dottorini -ora si aggiunge l’incapacità di collo-quiare con chi usufruisce quotidiana-mente delle ferrovie umbre. Efficienza erispetto degli utenti dovrebbero esserel’imperativo che guida ogni ammini-strazione moderna e responsabile, perdare impulso a una modalità di traspor-to dalle grandi potenzialità. Perciò saràbene riuscire ad ascoltare e comprende-re il grido di allarme che oggi ci giun-ge dai pendolari per individuare i nodiche continuano a tenere ancorata Fcu alivelli non degni di una regione comel’Umbria”.

Fcu. I pendolari rompono con l’Amministrazione

Il treno dei desideriDissesto idrogeologico in Umbria

Pecoraro dà l’ok a nove cantieriNei giorni scorsi il ministro AlfonsoPecoraro Scanio ha dato il via liberaa nove cantieri in Umbria per la pre-venzione da frane e da dissesti idro-geologici, per un totale di 4 milioni e200 mila euro. Per il cuore verde d’Italia significadare inizio alle opere di difesa delsuolo e alla messa in sicurezza delterritorio in nove aree comunali. Di rilevanza strategica sono il finan-ziamento di 2 milioni di euro per lamanutenzione ordinaria e straordina-ria del fiume Tevere e dei suoi princi-pali affluenti, il contenimento deicrolli della frana di Pale (Foligno)per un importo di 762 mila euro el’intervento sugli scorrimenti traslati-vi e rotazionali della frana di SanVito di Narni (600 mila euro).“La difesa del suolo è l’opera pubbli-ca più importante e viene prima deimega progetti berlusconiani che ladestra cementizia e sviluppista vuolea tutti i costi rifilare al cuore verded’Italia”, ha spiegato OlivieroDottorini, dando la notizia del cospi-cuo finanziamento ministeriale.“Fare prevenzione – ha aggiunto -significa proteggere il territorio, lecittà e le attività produttive, soprat-tutto quelle agricole”.

Riosecco (Città di Castello): troppe promesse non mantenute. “Adesso occorre intervenire”

Un quartiere sedotto e abbandonato

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