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Verdi news Civici Numero 3 UMBRIA Donne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia Karl-Ludwig Schibel 2 Speciale elezioni 2-3 Commercio equo 4 Medicine bio-naturali 4 Software libero: è legge 5 Proposta nuovi parchi 6 Strade sì, ma ferrate I-IV Forum salute mentale 7 9 Sviluppo rurale 10 Disagi Fcu 10 Mostro energetico 10 Calendario caccia 8 Energie rinnovabili 11 Pietramelina 11 Castiglione del Lago 11 Per un’altra tv L'ultima soddisfazione è arrivata con l'ok del Consiglio regionale alla legge dei Verdi e civici sul pluralismo infor- matico. L'Umbria, prima regione in Italia, si dota di una normativa organica contro i monopoli e a favore del soft- ware libero. Di più: quella approvata è la prima legge di iniziativa consiliare da inizio legislatura (per la quale l'azione dei Verdi e civici è risultata determinante). Ma altri progetti emblematici trovano i giusti approdi. Chi avrebbe mai pensato per esempio che il centrosinistra, a esclusione dello Sdi, potesse ritrovarsi unito a presentare una propo- sta di legge sul commercio equo e solidale? Eppure sbaglieremmo a sottovalutare i tanti nodi irrisol- ti che emergono nel dipanarsi della nostra esperienza regionale. Il voto di Palazzo Cesaroni sulla trasformazione in autostrada della E45 ci costringe (per ora) alla resisten- za e a subire un modello di sviluppo ottocentesco che mette d'accordo destra e sinistra, ma rischia di indebolire ancora di più le potenzialità economiche dell'Umbria. Il muro gra- nitico delle convinzioni "per partito preso" già inizia a mostrare le prime crepe, ma non sarà facile l’azione di chi si oppone a questa ipotesi folle. Sappiamo che ci attendono molte sfide su cui modelli e prospettive si confronteranno. Dovremo, per esempio, chiarire perché l'Umbria fatica a mettersi in sintonia con gli orientamenti energetici nazionali ed europei riguardo alle fonti rinnovabili. Sarà opportuno vigilare su una gestione del ciclo integrato dei rifiuti che a tutt'oggi dimo- stra tutta la sua inadeguatezza, ma anche dare risposte serie all'arretratezza che sta vivendo il sistema ferroviario regio- nale. Mantenere alta la guardia su possibili blitz per mega- progetti inutili e dannosi, fare delle aree naturali protette un'oc- casione di sviluppo, trovare le forme perché non vada perduta la grande tradizione di libertà e innovazione che l'associazioni- smo e il volontariato custodisco- no come un patrimonio di civiltà. L'autunno porterà con sé anche la discussione sul piano di sviluppo agricolo della nostra regione (le premesse ci preoccupano molto). Sono temi a cui sarebbe sbaglia- to rispondere con ricette rassicu- ranti o facendo leva su politiche conservatrici e di corto respiro. Nel panorama delle trasformazio- ni globali, minacciose o benigne che siano, la politica non può limitarsi ad elargire qualche contributo a pioggia o a intercettare contributi a prescindere da strategie globa- li. Occorre un progetto di regione, un'idea di svilup- po e di società, un nuovo rapporto con associazio- ni, forze produttive, istituti di ricerca. C'è una frase che ebbe a citare Piero Fassino in occasione di un recente con- gresso del suo partito. Una visione senza un progetto - disse il segretario Ds - assomiglia a un'illusione, ma un progetto senza una visione è molto vicino a un incubo. Ecco, noi pensiamo che anche in Umbria di incubi da scon- giurare ce ne siano diversi, sorretti purtroppo da un arma- mentario ideologico che spesso riesce a mettere insieme destra e sinistra, progressisti e conservatori in un'identità di vedute sul futuro e sulle vie da percorrere per interpretarlo. Per quanto ci riguarda, faremo la nostra parte perché la nostra visione della realtà e dello sviluppo sia sorretta da quel pragmatismo che lega i sogni al mondo e impedisce che vengano confinati, come velleitari, nell'angolo dei buoni propositi. Senza aspettarci la condivisione di un percorso culturale o di una prospettiva soft per l'econo- mia regionale, tuttavia c'è una grande sfida che dà senso alla nostra presen- za nelle istituzioni: quella di assicura- re voce e dignità a un modello cultu- rale e a una prospettiva economica e sociale più aderente alla vocazione e alle potenzialità dell’Umbria, metten- do in discussione, per esempio, quella sorta di strategia keynesiana un po' distorta che interpreta le grandi opere come la molla in grado di attivare risorse e finanziamenti che a loro volta avrebbero ricadute miracolose nel sistema economico-produttivo, a prescindere da qualsiasi modello o esigenza concreta. Crediamo che ci sia un'Umbria migliore a cui dare voce. E' possibile fare meglio, con più libertà, più freschezza, facendosi largo tra giochi e burocrazie. Nella consapevo- lezza dei limiti del nostro agire, e in un'ottica di coalizione, vorremmo essere la voce di chi crede in un futuro solidale, sostenibile, concreto, ma anche ricco: perché sbaglia chi pensa che il benessere di una terra debba passare inevita- bilmente per le devastazioni del territorio e per una menta- lità industrialista e provinciale che immagina di accumula- re senza restituire nulla. E' fuori registro l'idea di chi crede di poter arginare la novità del futuro che ci attende anco- randosi alle ricette del passato. Una visione, un progetto Oliviero Dottorini “Strade sì, ma ferrate” All’interno inserto di 4 pagine su E45 Oliviero Dottorini informa Verdi Civici Umbria News - periodico del gruppo consiliare Verdi per i valori - Supplemento al numero odierno di Notizie Verdi Agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani. Sped. ab. post. dl 353/2003(conv. in l. 27-02-2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB-ROMA

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Commercio equo 4 Donne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia Forum salute mentale 7 10 Mostro energetico 10 Calendario caccia 11 Pietramelina Software libero: è legge 5 Proposta nuovi parchi 6 10 Disagi Fcu 11 Castiglione del Lago Karl-Ludwig Schibel 2 9 Sviluppo rurale Speciale elezioni 2-3 Medicine bio-naturali 4 s u E 4 5 8 Energie rinnovabili Strade sì, ma ferrate I-IV 11 Per un’altra tv Oliviero Dottorini

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Verdi newsCiviciNumero 3

UMBRIADonne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia

Karl-Ludwig Schibel 2

Speciale elezioni 2-3

Commercio equo 4

Medicine bio-naturali 4

Software libero: è legge 5

Proposta nuovi parchi 6

Strade sì, ma ferrate I-IV

Forum salute mentale 7

9 Sviluppo rurale

10 Disagi Fcu

10 Mostro energetico

10 Calendario caccia

8 Energie rinnovabili

11 Pietramelina

11 Castiglione del Lago

11 Per un’altra tv

L'ultima soddisfazione è arrivata con l'ok del Consiglioregionale alla legge dei Verdi e civici sul pluralismo infor-matico. L'Umbria, prima regione in Italia, si dota di unanormativa organica contro i monopoli e a favore del soft-ware libero. Di più: quella approvata è la prima legge diiniziativa consiliare da inizio legislatura (per la qualel'azione dei Verdi e civici è risultata determinante). Ma altriprogetti emblematici trovano i giusti approdi. Chi avrebbemai pensato per esempio che il centrosinistra, a esclusionedello Sdi, potesse ritrovarsi unito a presentare una propo-sta di legge sul commercio equo e solidale? Eppure sbaglieremmo a sottovalutare i tanti nodi irrisol-ti che emergono nel dipanarsi della nostra esperienzaregionale. Il voto di Palazzo Cesaroni sulla trasformazionein autostrada della E45 ci costringe (per ora) alla resisten-za e a subire un modello di sviluppo ottocentesco che metted'accordo destra e sinistra, ma rischia di indebolire ancoradi più le potenzialità economiche dell'Umbria. Il muro gra-nitico delle convinzioni "per partito preso" già inizia amostrare le prime crepe, ma non sarà facile l’azione di chisi oppone a questa ipotesi folle.Sappiamo che ci attendono molte sfide su cui modelli eprospettive si confronteranno. Dovremo, per esempio,chiarire perché l'Umbria fatica a mettersi in sintonia congli orientamenti energetici nazionali ed europei riguardoalle fonti rinnovabili. Sarà opportuno vigilare su unagestione del ciclo integrato dei rifiuti che a tutt'oggi dimo-stra tutta la sua inadeguatezza, ma anche dare risposte serieall'arretratezza che sta vivendo il sistema ferroviario regio-nale. Mantenere alta la guardia su possibili blitz per mega-progetti inutili e dannosi, faredelle aree naturali protette un'oc-casione di sviluppo, trovare leforme perché non vada perduta lagrande tradizione di libertà einnovazione che l'associazioni-smo e il volontariato custodisco-no come un patrimonio di civiltà.L'autunno porterà con sé anche ladiscussione sul piano di sviluppoagricolo della nostra regione (lepremesse ci preoccupano molto). Sono temi a cui sarebbe sbaglia-to rispondere con ricette rassicu-ranti o facendo leva su politicheconservatrici e di corto respiro.Nel panorama delle trasformazio-ni globali, minacciose o benigne che siano, la politica non

può limitarsi ad elargire qualche contributo a pioggia o aintercettare contributi a prescindere da strategie globa-

li. Occorre un progetto di regione, un'idea di svilup-po e di società, un nuovo rapporto con associazio-

ni, forze produttive, istituti di ricerca. C'è una frase che ebbe a citare Piero

Fassino in occasione di un recente con-gresso del suo partito. Una visione

senza un progetto - disse il segretarioDs - assomiglia a un'illusione, ma

un progetto senza una visione èmolto vicino a un incubo.

Ecco, noi pensiamo che anche in Umbria di incubi da scon-giurare ce ne siano diversi, sorretti purtroppo da un arma-mentario ideologico che spesso riesce a mettere insiemedestra e sinistra, progressisti e conservatori in un'identità divedute sul futuro e sulle vie da percorrere per interpretarlo. Per quanto ci riguarda, faremo la nostra parte perché lanostra visione della realtà e dello sviluppo sia sorretta daquel pragmatismo che lega i sogni al mondo e impedisceche vengano confinati, come velleitari, nell'angolo dei

buoni propositi. Senza aspettarci lacondivisione di un percorso culturaleo di una prospettiva soft per l'econo-mia regionale, tuttavia c'è una grandesfida che dà senso alla nostra presen-za nelle istituzioni: quella di assicura-re voce e dignità a un modello cultu-rale e a una prospettiva economica esociale più aderente alla vocazione ealle potenzialità dell’Umbria, metten-do in discussione, per esempio, quellasorta di strategia keynesiana un po'distorta che interpreta le grandi operecome la molla in grado di attivarerisorse e finanziamenti che a lorovolta avrebbero ricadute miracolosenel sistema economico-produttivo, aprescindere da qualsiasi modello o

esigenza concreta.Crediamo che ci sia un'Umbria migliore a cui dare voce.E' possibile fare meglio, con più libertà, più freschezza,facendosi largo tra giochi e burocrazie. Nella consapevo-lezza dei limiti del nostro agire, e in un'ottica di coalizione,vorremmo essere la voce di chi crede in un futuro solidale,sostenibile, concreto, ma anche ricco: perché sbaglia chipensa che il benessere di una terra debba passare inevita-bilmente per le devastazioni del territorio e per una menta-lità industrialista e provinciale che immagina di accumula-re senza restituire nulla. E' fuori registro l'idea di chi crededi poter arginare la novità del futuro che ci attende anco-randosi alle ricette del passato.

Una visione, un progettoOliviero Dottorini

“Strade sì, ma ferrate”

All’interno inserto

di 4 paginesu E45

O l i v i e r o D o t t o r i n i i n f o r m a

Verdi Civici Umbria News - periodico del gruppo consiliare Verdi per i valori - Supplemento al numero odierno di Notizie Verdi Agenzia quotidiana di informazione dei Verdi italiani. Sped. ab. post. dl 353/2003(conv. in l. 27-02-2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB-ROMA

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Le elezioni politiche del 9 e10 aprile 2006 hanno visto ilsuccesso dell'Unione guida-ta da Romano Prodi. Sichiude, speriamo in mododefinitivo, la parentesi ber-lusconiana che ha fatto levasulla difesa di interessi egoi-stici dei ceti abbienti e sullapersonalizzazione dellapolitica per scardinare leregole del nostro viverecivile.I Verdi hanno presentato una

propria lista alla Camera deiDeputati e una lista assiemeal Pdci ed ai Consumatoriuniti al Senato. Con 800milavoti i deputati verdi sonopassati da 7 a 16, mentre alSenato il Sole che ride puòcontare su 6 senatori.Non si può nascondere chele aspettative fossero mag-giori, ma una campagnaelettorale fortemente appiat-tita sulla personalizzazionedello scontro piuttosto chesui contenuti ha penalizzatochi, come i Verdi, ha messoal centro della sua iniziativatemi e proposte impegnativi:dalla questione energeticaalle opere utili, dalla pacealla solidarietà.Quella che si è aperta dapoche settimane è una legi-slatura difficile, basti pensa-re alle disastrose condizionidei conti pubblici lasciate in

dote dalla finanza creativadi Tremonti o al fallimentodella Legge obiettivo e allaconseguente politica delleGrandi opere lunardiane. IlGoverno Prodi dovrà esserecapace di risolvere le emer-genze economiche, sociali eambientali mantenendo fede

al programma presentatoagli elettori. Ai Verdi è statoriconosciuto un ruolo checorrisponde alla "missione"degli ecologisti: il governodell'ambiente e la tutela delterritorio, l'agricoltura e ledinamiche economichedello sviluppo sostenibile.

Verdi Civici Umbria newsQuesto giornale è realizzato acura del gruppo consiliare Verdiper i valori alla Regione Umbria.Supplemento al numero odiernodi “Notizie Verdi” Reg. tribunaleRoma n.34 del 7-2-2005Direttore: Enrico FontanaRedazione e impaginazione: Nico ScarscelliHanno collaborato: MarioScarscelli, Luigi Rambotti,Maurizio Zara. E’ stampato sucarta riciclata presso il centrostampa del Consiglio regionale,Palazzo Cesaroni.

2 - Verdi Civici UMBRIA news Buone pratiche

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Politiche 2006

Sedici alla Camera e sei SenatoTutti gli eletti nelle liste dei Verdi

Camera de Deputati:Paola BalducciMarco BoatoStefano BocoAngelo Bonelli (Capogruppo)Arnold CassolaPaolo CentoTana De ZuluetaGrazia FrancescatoMassimo FundaròMarco Lion (Presidente com-missione Agricoltura)Alfonso Pecoraro Scanio

Tommaso PellegrinoRoberto PolettiGiuseppe TrepiccioneLuana ZanellaCamillo PiazzaSenato della Repubblica:Natale RipamontiAnna Donati (Presidente com-missione Lavori pubblici)Mauro BulgarelliLoredana De PetrisMarco Pecoraro ScanioGianpaolo Silvestri

Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro dell'AmbientePaolo Cento, Sottosegretario all'EconomiaStefano Boco, Sottosegretario all'Agricoltura

Occorre far attenzione quando tutti sitrovano d'accordo nell'apprezzamentodi una cosa. Il sospetto che potrebbenascere è che usano lo stesso concettoper coprire delle realtà molto diverse e avolte contraddittorie. Le "buone prati-che" attualmente stanno subendo questodestino. Tutti concordano che sono unabella cosa, auspicabile, da promuovere.Nei paesi anglosassoni si parla di "goodpractice" e di "best practice" e sbagliachi pensa che quest'ultima sia la formapiù avanzata della prima. Quando nel1992 è stata costruita a Friburgo inGermania la casa a zero consumo dienergia, si trattava al tempo di bestpractice. Meglio non si poteva e, infatti,fu necessario un contributo pubblico di2,6 milioni di marchi tedeschi per rea-lizzare le tecnologie più avanzate dirisparmio energetico. Una pratica chedovrebbe essere un esempio per tuttinoi? Assolutamente no. Una soluzione

d'avanguardia, non generalizzabile, cheserve per dimostrare quello che tecnica-mente è fattibile. Da circa cinque annila Provincia autonoma di Bolzano portaavanti il programma "CasaClima",misure di miglioramento dell'efficienzaenergetica degli edifici. Una coibenta-zione consistente dell'involucro, doppievetrate, eliminazione di ponti termici,impiego del termosolare per riscaldarecirca la metà dell'acqua sanitaria, lam-padine a risparmio... Una buona praticache si sta diffondendo in tutta laProvincia riducendo in modo consisten-te il consumo di calore ed energia elet-trica nel costruito. Recentemente laToscana e l'Emilia Romagna si sonointeressate per l'adozione di questabuona pratica nella propria Regione. E,infatti, di questo si tratta: un modo cor-retto di fare che si candida per sostitui-re il modo convenzionale. Oggi nell'uso razionale dell'energia,

nell'impiego delle energie rinnovabili,nella gestione integrata dei rifiuti, nellamobilità sostenibile le soluzioni leconosciamo. Sono stati scritti interi libridi raccolta di buone pratiche nei varicampi d'azione. Sull'ordine del giornodi coloro che parlano di "sostenibilità"con un minimo di sincerità, ci dovrebbeessere la promozione dell'inserimentodi queste pratiche nel funzionamentoquotidiano delle istituzioni, delle impre-se e delle case private. Ha capito poco,nel caso migliore, o agisce in malafede,nel caso peggiore, chi presenta le"buone pratiche" come qualcosa di stra-ordinario, da elevare nell'Olimpo inmodo che noi, comuni mortali, possia-mo tranquillamente continuare a farecosì come abbiamo sempre fatto can-tando con ammirazione le lodi delle"buone pratiche".

La buona pratica delle buone praticheKarl-Ludwig Schibel*

* Direttore Fiera delle utopie concrete,coordinatore italiano Alleanza per il clima

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Verdi Civici: istruzioni per l’uso

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Speciale elezioni Verdi Civici UMBRIA news - 3

Gruppo consiliare “Verdi per i valori”piazza Italia 2, 06100 Perugia Tel: 075.5763002 - 075.5763236Fax: 075.5763395 Assistenti:Luigi Rambotti, Nico Scarscelliemail: [email protected]

Oliviero Dottorini, Capogruppo VerdiPresidente prima commissione Tel: 075.5729939 - Fax: 075.5763395Cell: 338.6980911 email:[email protected]

Prima commissione consiliareTel: 075.5763381 - [email protected]

Federazione dei Verdi dell’Umbria via Ciatti 15, 06100 PerugiaPresidenteMaria Giovanna FiorelliCell: 335.8016912 Tel: 075.5729855 - Fax: 075.5729855email: [email protected]

Verdi di PerugiaResponsabile Dina PorazziniTel: 347.9555960

Verdi e civici di Città di CastelloPortavoce Mario ScarscelliTel: 347.2556476email: [email protected]

Verdi di Folignovia Damiano Chiesa, 2 06034 FolignoResponsabile Sofia PerrucciTel: 347.5713365email: [email protected]

Verdi di GubbioResponsabile Ubaldo Scavizzi Tel: 335.8016912

Verdi della ValnerinaResponsabile Oscar MattioliTel: 349.2693033

Verdi del Lago TrasimenoResponsabile Emanuele GatticchiTel: 347.3776919

Verdi di AmeliaResponsabile Paolo AriceTel: 339.3457862

Prima l'azione disgregatricedi Ripa di Meana, poi le con-seguenze della forzaturaverso la lista civetta alleRegionali di FrancoParlavecchio: sono queste lecause principali dell'indeboli-mento della presenza verdenella provincia di Terni nelbiennio 2004-2005.L'impegno in prima personadi Paolo Arice sta contribuen-do al processo di ricostruzio-ne del Sole che ride e al radi-camento nelle realtà territo-riali. " E' un processo lento e diffi-cile - afferma il rappresentan-te dell'esecutivo regionale deiVerdi - ma segnali positivi giàsi avvertono. Il risultato delleamministrative dimostra chela presenza organizzata e lacapacità di proporre politiche

per lo sviluppo sostenibileviene premiata". Dai Verdidell'amerino è possibile ripar-tire per ristabilire condizionidi agibilità politica nelle areestoriche dei Verdi: Orvieto,Narni e, naturalmente, Terni. I processi di deindustrializza-zione in tutta la provincia diTerni producono conseguenzedevastanti in una area che hafondato il suo modello socialesulla industria pesante (metal-lurgica, chimica, ecc.). "Lasfida dei Verdi - prosegueArice - è quella di promuove-re un modello sostenibile ecredibile di sviluppo chevalorizza la vera materiaprima del nostro territorio:l'ambiente, i beni culturali, leproduzioni agricole tipiche edi qualità. Dobbiamo esserecapaci di costruire nella

società civile le condizioniper scongiurare gli effettinefasti che potrebbero averegli ultimi colpi di coda dellepolitiche industrialiste, comesta avvenendo con la centraleda 400mw di Treie, a Narni, econ il progetto di trasforma-zione della E45 in asse auto-stradale".

A Terni il Sole può tornare a sorridere

I Verdi di Perugia hanno rin-novato gli organismi dirigenti.Presidente è Dina Porazzini,già presidente nazionale del-l'ordine degli agronomi, chesarà affiancata nell'esecutivoda Rita Becchetti, DanielaChiavarini, Mario Sanna eLuigi Montanari. Il nuovo esecutivo ha di fronte

l'obiettivo di ricostruire unapresenza politica dei Verdi aPerugia in grado di elaborareproposte per una gestione delcapoluogo improntata allo svi-luppo sostenibile ed alla quali-tà della vita, guardando anchealla dimensione sociale e conuna particolare attenzione allaforte presenza universitaria.

Anche i Verdi di Perugiasi tingono di rosa

Una tornata amministrativamolto positiva per il Sole cheride. Città di Castello,Gubbio, Amelia, registranorisultati importanti che pre-miano l'impegno e la serietàdi un'esperienza di autenticocambiamento.Se a Città di Castello si con-ferma il radicamento di unaforza politica in espansione,anche da altre città dellaregione arrivano segnaliincoraggianti. Ad Amelia iVerdi ottengono un consiglie-re e a Gubbio viene ricono-sciuto in pieno il ruolo che ilSole che ride ha saputo svol-gere anche come forza digoverno nella passata consi-liatura.Città di Castello. La lista deiVerdi e civici ha ottenuto1.300 voti pari al 5,8 percento. Per la prima volta ilSole che ride entra in consi-glio comunale. "Abbiamodimostrato di essere unaforza politica matura e ingrado di rimanere unitaanche davanti a scelte diffici-li - ha commentato il porta-voce Mario Scarscelli -. E'

stato importante per noiavere abbandonato l'otticaminoritaria da partitino inin-fluente e puntare su progetticoncreti per la nostra città".Sarà Roberto Lensi a rap-presentare il movi-mento tifernatenella massimaassise cittadina.Subito esplici-tata la sua deci-sione di darevita al gruppodei Verdi e civici:"Non è in discussio-ne - ha detto Lensi - l'au-tonomia del gruppo da condi-zionamenti e la nostra inten-zione di trattare le problema-tiche amministrative con ilsano spirito civico della valo-rizzazione della trasparenzaamministrativa". Gubbio. I Verdi vanno algoverno insieme aRifondazione comunista eSinistra unita nella coalizioneguidata da Orfeo Goracci.Lucio Panfili diventa asses-sore all'Ambiente ed in con-siglio comunale siedeAmedeo Baldinucci, rappre-

sentante storico del Comitatodi Ghignano contro l'incene-rimento dei rifiuti nei cemen-tifici. I Verdi eugubini raccol-gono 473 voti pari al 2,5 percento.

Amelia. Con oltre 150preferenze, viene

eletto nella listadell'Unione PaoloArice che ottieneanche alcune dele-ghe sull'ambiente.

La Federazione deiVerdi ha partecipato

anche a Nocera Umbra,con Elisa Pupilli nella lista

dell'Unione, e ad Assisi, conClaudia Zilibotti, candidatanella lista civico-ambientali-sta 'La Mongolfiera'. "I Verdi- afferma la Presidente regio-nale Maria Giovanna Fiorelli- escono rafforzati da questatornata elettorale. Un risulta-to incoraggiante che ci spin-ge a prepararci per le comu-nali del 2007 di Todi, Deruta,Narni e probabilmenteBettona e Cascia con l'obiet-tivo di aggregare le miglioriforze civiche ed ambientali-ste".

Più forti i Verdi e civici nei consigli comunaliEletti Roberto Lensi, Amedeo Baldinucci e Paolo Arice. Nella Città dei ceri Lucio Panfili è assessore all'Ambiente

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4 - Verdi Civici UMBRIA news Commercio equo e solidale

Una proposta per incentivare la culturae la diffusione del commercio equo esolidale. È quella che le forze politichedi maggioranza (ad esclusione delloSdi-Rosa nel pugno) hanno presentato iprimi di luglio a Palazzo Cesaroni perrispondere alla straordinaria diffusionedel mercato etico in Italia e in Europa.La conquista di sempre nuove fette dimercato da parte delle botteghe delmondo e delle centrali di importazionegià fa parlare di una crisi di crescita perquesta nuova modalità di intendere irapporti commerciali tra Nord e Sud delmondo. Si fa concreto infatti il rischioche multinazionali che violano i più ele-mentari codici etici, come Nestlé, pos-sano tentare di fare profitto anche suuna fetta di mercato ancora inesploratache vede i consumatori europei semprepiù sensibili.Per questo diventa molto importantedistinguere tra chi ha intrapreso la stra-da del commercio equo per contribuirea riequilibrare i rapporti di ricchezza trapaesi industrializzati e paesi in via disviluppo e chi pensa di sfruttare il mar-chio di garanzia etica solo come un ulte-riore occasione di profitto. La propostadi legge cerca di mettere un freno a que-sto atteggiamento spregiudicato isti-tuendo il registro degli operatori del

commercio equo e solidale umbri.Ad oggi l'unica regione che ha tentatodi regolare questo settore è stata laToscana, ma è possibile fare di più emeglio. Il coinvolgimento dei gruppi dicentrosinistra lascia ben sperare e ilpromotore dell'iniziativa si dice moltosoddisfatto: "La proposta di legge haraccolto l'adesione dell'Unione e ciòrappresenta un ottimo segnale e unbuon viatico per l'iter della legge.L'auspicio - secondo Oliviero Dottorini- è che sia approvata entro l'anno inmodo da poter accedere ai 50mila eurogià stanziati a gennaio con il nostroemendamento al bilancio regionale".Il testo è stato elaborato seguendo uniter insolito, ma che si è dimostrato vin-cente. Ad inizio ottobre infatti è statocreato un tavolo di lavoro tra Verdi ecivici (che avevano una loro proposta dilegge già pronta per la presentazione),Ds, Rifondazione comunista,Margherita e Pdci che si è avvalso delcoordinamento di Michele Stella, presi-dente di Umbriaequosolidale, associa-zione che rappresenta la quasi totalitàdelle botteghe del commercio equodella nostra regione, per mettere a puntoun testo di legge unico, che raccoglies-se le varie proposte dei singoli partiti eche, cosa altrettanto importante, coin-

volgesse le botteghe del commercioequo."Va rimarcato - ha affermato Stella - chenella normativa è contemplato anche ilsostegno alle associazioni con iniziativeculturali per concorrere al riconosci-mento di un modello di commercioalternativo a quello del profitto".

Tutelare i piccoli produttori del Sud del mondo

Parte bene la proposta per il commercio equo

"Per i Verdi e civici la saluteè un diritto inalienabile e uni-versale e per questo difendia-mo con tenacia un sistemasanitario pubblico, gratuito,per tutti". Queste le premesseillustrate dal capogruppo deiVerdi e civici OlivieroDottorini per presentare laproposta di legge sulle disci-

pline bionaturali e la medici-na non convenzionale.Secondo il Sole che ride ildiritto alla salute, alla cura,allo stare bene deve averecome riferimento anche l'as-sunzione della libertà tera-peutica e del consenso infor-mato. E' su questo terreno che si

innestano, con sempre mag-giore forza, la medicina nonconvenzionale e le cosiddettediscipline bionaturali checostituiscono un'importanteopportunità per i cittadini. Letecniche psicosomatiche,energetiche e naturali attrag-gono un numero sempre cre-scente di persone e anche inUmbria si assiste alla fioritu-ra di scuole olistiche, dimeditazione che in modo ete-rogeneo svolgono un impor-tante ruolo di prevenzione ecura. Per questo è necessariostabilire un sistema normati-vo che dia agli utenti ed aglioperatori la necessaria sicu-rezza, garantendo il principiodel consenso informato e l'ef-fettiva e consapevole libertàdi scelta. "E' lontana da noi qualunquevisione antiscientista riguar-do alla medicina - ha precisa-to Dottorini -, infatti sostenia-mo l'utilità di una collabora-

zione attiva tra la medicinanon convenzionale e quellaufficiale, nel pieno rispettodelle competenze e degliambiti specifici. Tuttaviapensiamo che non esisteun'unica modalità per garan-tire la salute e il benesseredegli individui". In Umbria ènecessario colmare un vuotonormativo e per questo iVerdi e civici hanno elabora-to, con la preziosa collabora-zione di esperti come MariaAntonietta Spaccini, un dise-gno di legge per regolamenta-re le discipline non conven-zionali. "Mi auguro che l'iterdel disegno di legge - conclu-de Dottorini - sia accompa-gnato da una riflessione checoinvolga il maggior numeropossibile di persone e sogget-ti associativi. Il nostro obiet-tivo è fare in modo che il con-fronto faccia crescere sensibi-lità e interesse in tutta lasocietà civile dell'Umbria".

Altrocioccolato,fare festa al cacaoDal 19 al 22 di ottobre le strade diGubbio saranno di nuovo popolate distand, artisti di strada, musicanti,esposizioni, mentre nei palazzi dinuovo si dibatterà intorno ai temi delcommercio equo e solidale, dellafinanza etica, dello stato sociale, delrispetto dell'Ambiente e del rispettodell'Uomo. Altrocioccolato è un festi-val e una manifestazione culturaleche intende sensibilizzare il grandepubblico sulle tematiche inerenti laproduzione, la commercializzazione,la trasformazione e il consumo innan-zitutto del cacao, ma anche di ognialtro bene di cui siamo soliti far uso. Giunta ormai alla sua quinta edizionel'Associazione Umbria EquoSolidale,promotrice ed organizzatrice dellamanifestazione, vuol ripetere il suc-cesso dello scorso anno oltrepassan-do i già importanti traguardi politico-istituzionali, sociali ed educativi rag-giunti. Per informazioni e per parteci-pare ad Altrocioccolato:www.altrocioccolato.org

Ecco punto per punto i contenuti della proposta- Assicurare ai cittadini che accedono a pratiche di medicinenon convenzionali un esercizio corretto e professionale;- Valorizzare l'attività degli operatori per garantire un'offertaqualificata delle prestazioni e dei servizi; - Stabilire i criteri per la definizione delle discipline bio natu-rali;- Definire un percorso di formazione per chi intende praticarel'esercizio di tali discipline;- Istituire un Comitato regionale per le discipline del benesse-re e bio naturali che concorra alla definizione delle politiche edelle iniziative regionali volte a qualificare gli operatori; - Istituire un elenco regionale delle discipline del benessere; - Promuovere intese con le altre regioni per il reciproco rico-noscimento dei percorsi formativi.

Medicine non convenzionali

Una legge per la libertà terapeuticaGarantire ai cittadini la libertà di scelta terapeuticaI Verdi e civici preparano un disegno di legge sulle Discipline bio naturali

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Software libero: è legge Verdi Civici UMBRIA news - 5

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Lo avevamo promesso in campagnaelettorale e ora, dopo circa un anno dilavoro al fianco delleassociazioni umbre edel Linux user groupperugino, è stataapprovata la leggeDottorini sul plurali-smo informatico, laprima in Italia a rego-lamentare e favorirel'uso di software libe-ro all'interno di unaregione."Da oggi - ha com-mentato Oliviero Dottorini - la nostraregione ha una legge che la poneall'avanguardia nel cogliere le opportu-nità offerte dall'open source software.Prima fra tutte le regioni d'Italia,l’Umbria si dota infatti di una legge che

ha come finalità quella digarantire al cittadino il plurali-

smo informaticoe di rompere imonopoli che difatto ingessano ilmercato, costrin-gendo la pubbli-ca amministra-zione a investi-menti sproposi-tati e allo stessotempo immotiva-ti". L'open source

software fornisce grandiopportunità per la pubblicaamministrazione e garantisce al cittadi-no il pluralismo informatico, non vinco-landolo all'uso di un determinato soft-ware per scambiare o consultare docu-menti della pubblica amministrazione,come di fatto avviene normalmente, malasciandogli la libertà di scegliere ilformato secondo lui più conve-niente, sicuro ed accessibile.Questa possibilità di scelta deveessere garantita anche nel mondodell'istruzione scolastica, a parti-re da quegli istituti direttamen-te collegati alle nuove tecno-logie, mettendo a disposi-zione dei docenti e deglistudenti tutte le risorsenecessarie per farconoscere ed utilizza-re in modo produttivol'open source softwa-re.Altro aspetto fondamentale della leggeè la sostenibilità economica. Dal 2005ad oggi la nostra regione ha speso circaun milione e mezzo di euro per il rinno-vo e l'acquisto di nuove licenze softwa-re, di cui il novanta per cento prodottitargati Microsoft, azienda che è benericordare l'Unione Europea ha condan-nato per abuso di monopolio nel merca-to europeo dell'informatica. In un'otticadi razionalizzazione e riduzione deicosti della pubblica amministrazionequesto aspetto non può essere lasciatoin secondo piano.Il provvedimento ha goduto della pre-ziosa collaborazione di tecnici e esperticome Nico Scarscelli e Mario Scarscellie con la sua approvazione definitivaviene sbloccato il fondo di 30mila eurogià stanziati a gennaio grazie ad un

emendamento al Dap e al Bilancio dellostesso Dottorini. Grande soddisfazione è stata espressada tutte le associazioni umbre e nazio-nali di promozione del software libero,tra cui Stefano Maffulli, presidentedella Fondazione europea del softwarelibero, e Eugenia Franzoni, presidente

del Lug di Perugia. La casella diposta elettronica del gruppo deiVerdi e civici è stata inondata dimail di congratulazioni e propo-

ste di collaborazione, tutti i sitidi che si occupano di informa-

tica e nuove tecnologiehanno riportato la notiziaper giorni.Inoltre il 27 luglio l’asses-

sore all’Istruzione e allaFormazione MariaProdi ha voluto incon-

trare una delegazione deiLinux user group (presenti

Eugenia Franzoni e Andrea Castellani)che assieme a Dottorini e Scarscellihanno illustrato le potenzialità di svi-luppo, sicurezza e risparmio che il soft-ware libero garantisce.

Per scaricare la legge:http://www.dottorini.org/leggi/sw_libero.pdf

Software libero contro i monopoliLa legge Dottorini guadagna il primato nazionalePiù pluralismo, minori spese per la regione: l’Umbria prima in Italia sull’open source

Oltre a essere la primalegge a livello

nazionale sul softwarelibero, quella di

Dottorini è anche laprima legge di origineconsiliare che la regio-ne dell'Umbria approvain questa legislatura. Linus Torvalds, l’inventore del sistema operativo open

source Linux e sotto il pinguino icona del software liberoin tutto il mondo

Linux Day a PerugiaSi svolgerà il 28 ottobre in oltre 100città italiane la quinta edizione delLinux Day, l'appuntamento dedicatoa GNU/Linux e al software libero.Come ogni anno i Verdi e civicisaranno presenti a Perugia per divul-gare la cultura dell'open source soft-ware al fianco dei Lug umbri.

Pesante multa a MicrosoftLa Commissione europea ha multatoMicrosoft per 460 milioni di euro edue milioni di euro al giorno se nonsi adeguerà alle leggi europee suimonopoli. La sentenza obbliga lamultinazionale a condividere partedel codice sorgente di Windows congli altri produttori di software.

''Ora il Parlamento segual'esempio dell'Umbria''

La decisone del Consiglio regionaledell'Umbria dà seguito alla presen-tazione del corrispettivo disegno dilegge al Senato nella scorsa legisla-tura e alla conseguente istituzionidi una apposita Commissione pro-mossa dall'allora ministro LucioStanca che confermò la validità,l'utilità e la fattibilità di una similescelta. "Noi Verdi - ha commentato ilresponsabile Tecnologie e innova-zione del Sole che ride FiorelloCortiana - lanciammo la propostaanche a tutte le regioni. Solo laToscana approvò un emendamentodi legge capace di recepirne gliindirizzi, ma ora la regione Umbriaha fatto di più approvando la leggeintera. Mi auguro che ora ilParlamento nazionale ne segual'esempio".

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6 - Verdi Civici UMBRIA news Proposta nuovi parchi

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Aree protette per la tutela ambientale e lo sviluppo economico

Nuovi parchi per difendere il “cuore verde”Una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dai VerdiL'Umbria è la penultima regione italia-na per territorio protetto. Un dato preoc-cupante ed emblematico che ha indottoi Verdi dell'Umbria a promuovere l'isti-tuzione di due nuove aree naturali pro-tette, quella del parco dei Monti delleAcque e quella del parco fluviale delClitunno. La campagna di raccoltafirme a sostegno d Proposta di leggeregionale di inizia-tiva popolare è par-tita a luglio el'obiettivo è quellodi raccogliere alme-no tremila firmeentro dicembre2006."Lo stato in cui ver-sano i Parchi regio-nali umbri è a dirpoco pietoso - haspiegato il presidente provinciale deiVerdi Luigi Rambotti - e questo è ilrisultato della scarsa convinzione concui si è gestita finora la politica di filie-ra turismo-ambiente-cultura. Si conti-nua a sbandierare lo slogan fasullo del"cuore verde d'Italia", ma le politicheregionali non sono conseguenti e ci pre-occupa la visione che contraddistingueil modello di sviluppo alla base dellapolitica della Regione, sostenuta dasinistra e destra: infrastrutturazionestradale, cave, espansioni edilizie eagricoltura intensiva". La risorsa prima-ria dell'Umbria è il territorio, la culturae la storia e i Verdi, fortunatamente nonda soli, hanno proposte concrete peruno sviluppo sostenibile e duraturo, ingrado di creare ricchezza, mettendo a

frutto le migliori qualità umbre. Per quanto riguarda la questione deiparchi regionali l'impegno del Sole cheride si sviluppa su due livelli: il primopunta a riaprire un confronto con tutti isoggetti interessati per dare funzionalitàe risorse al Sistema parchi, anche perscongiurare l'ipotesi di trasferire allecomunità montane le funzioni degli enti

parco (su questaipotesi c'è la nettacontrarietà diFederparchi edelle associazioniambientaliste), ilsecondo prevedeil rilancio del pro-getto Ape( A p p e n n i n oparco d'Europa),inteso come ele-

mento centrale per le politiche in difesadella biodiversità e per la valorizzazio-ne delle produzioni locali, in sintoniacon la protezione e conservazione del

territorio. "La proposta di legge di ini-ziativa popolare, che sta già suscitandointeresse nel mondo della cultura e del-l'economia, si pone anche l'importanteobiettivo della salvaguardia della risor-sa idrica e dei fiumi. Per i Verdi -aggiunge Rambotti - la difesa dell'acquaè la madre di tutte le battaglie".Nell'area di riferimento del parco deiMonti delle Acque insistono le sorgentidel Fiume Topino e del Rio Fergia, chedanno vita al bacino idrografico omoni-mo e per quanto riguarda il parco flu-viale del Clitunno, nella Valle umbrasud, si pone l'attenzione sulla politica ditutela del corso d'acqua continuamenteaggredito da scarichi industriali."La sfida è raccogliere le tremila firmeentro dicembre - conclude Rambotti -,ma sono convinto che i cittadini umbriaderiranno in modo significativo allanostra iniziativa. Dobbiamo coinvolge-re tutto il mondo ambientalista e le per-sone di buon senso: per i Verdi umbri èuna sfida da vincere".

A distanza di undici anni dalla promul-gazione delle legge 9 sulle aree natura-li protette, la situazione in Umbria è adir poco desolante. I Parchi regionali sono pochi e di scar-so rilievo quantitativo (circa il 7,5% delterritorio regionale) e gli Enti parcosopravvivono con pochissime risorse escarsa capacità propositiva ed operati-va. A questo si aggiunge un rischiopesante: nel progetto di riforma dellecomunità montane che la giunta presen-terà in Consiglio regionale a settembreè inserito un punto che ne prevede difatto l'annullamento, assegnando le fun-zioni di gestione delle aree naturali pro-tette direttamente alle comunità monta-ne.I Verdi e civici, le associazioni ambien-taliste e protezioniste, Federparchi e glistessi presidenti dei parchi regionalihanno già espresso un parere contrarioa questa ipotesi in quanto la funzioneprimaria degli enti parco, prevista giàdalla legge quadro 394 del 1991, èquella della tutela della biodiversità.

Tra l’altro il principio di tutela dellabiodiversità ha trovato una miglioredefinizione in ambito europeo graziealla predisposizione delle direttiveHabitat ed Uccelli (Rete Natura 2000):il trasferimento di funzioni gestionali adenti strumentali come le comunità mon-tane significherebbe rinunciareall'obiettivo strategico di tutela e salva-guardia dell'ambiente naturale. E' sulla "missione" specifica degli entiparco che bisogna mantenere il puntoed è quello che hanno fatto i Verdidell'Umbria attraverso un documento diriflessioni critiche consegnato il 20luglio alla presidente Maria RitaLorenzetti. "I Parchi regionali - hannospiegato la presidente regionale MariaGiovanna Fiorelli e il presidente pro-vinciale Luigi Rambotti - devono esseremessi in condizione di operare attraver-so enti di gestione con disponibilitàfinanziarie e strumentazioni scientifichein grado di realizzare quel salto di qua-lità di cui potranno beneficiare le risor-se naturali e l'economia dei territori".

Parchi regionali alle comunità montane? Un’idea che non convince

Turroni presidente dei SibilliniIl senatore Sauro Turroni è il nuovocommissario del parco nazionale deiMonti Sibillini. Pieno il sostegno deiVerdi e civici umbri. La qualità cultu-rale e politica della nomina fatta dalministro dell'Ambiente AlfonsoPecoraro Scanio fa ben sperare per ilfuturo di tutta l'area della Valnerinaumbro-marchigiana. L'impegno fon-damentale di Sauro Turroni è chiaro:costruire le condizioni migliori per ilrilancio del parco e per sostenere lepolitiche di tutela della biodiversità edi sviluppo sostenibile.

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Strade sì,ma ferrateNumero 1Inserto speciale sulla battaglia contro la E45 autostrada e i suoi sviluppi a livello regionale

Alla fine tutti d'accordo, tranne i Verdi ecivici: la E45 può diventare autostrada.In un clima concitato, con i comitati chefuori dall'aula esponevano striscioni ecartelli di protesta, in Consiglio regio-nale si è consumato il grande inciucio.An e Rifondazione comunista, ForzaItalia e Pdci, passando per Ds,Margherita, Udc e Sdi uniti da unavisione dello sviluppo dell'Umbria chepassa attraverso svincoli, cemento eviadotti. Alla fine di due giorni di dibat-

timento, infatti,si conclude conun rifiuto netto(27 contro 1) ilvoto sulla pro-posta avanzatadai Verdi e civi-ci di rivedere ilp r o g e t t oB o n s i g n o r e -C a l t a g i r o n e( f o r t e m e n t e

voluto daLunardi) di tra-

sformazione in autostrada della E45 e dicorreggere l'ipotesi di realizzazionedella "Quadrilatero Umbria-Marche",soprattutto per quanto riguarda laStatale 77 di Colfiorito. La mozione presentata dal capogruppoOliviero Dottorini poneva dubbi sulpiano delle grandi opere del governoBerlusconi e chiedeva di individuare levere priorità per l'Umbria:potenziamento della rete edei servizi ferroviari, com-pletamento delle opere giàiniziate e in cantiere daanni, sistemazione dellaE45 e successiva messa insicurezza. A prevalere èstata invece la linea di unamaggioranza trasversaleche vuole l'autostrada, immaginandolacome volano dello sviluppo e incurantedi tutte le implicazioni negative sia perl'economia che per l'ambiente.

La seduta si era aperta con l'esposizionedell'assessore alle Infrastrutture,Giuseppe Mascio: un lungo elenco diopere, senza dettagli supriorità, costi e impattosocio-economico. Il capo-gruppo dei Verdi e civiciha subito ribadito dati eriflessioni politiche circal'insensatezza dei due piùimportanti interventi(Quadrilatero ed E45autostrada). A queste con-siderazioni si è poi unito anche il capo-gruppo di Rifondazione comunistaStefano Vinti e le sue sono state paroledi fuoco contro l’autostrada: "Stiamofacendo una discussione vecchia di qua-rant'anni, che appartiene a modelli disviluppo vecchi", ha tuonato Vinti.Salvo poi approvare la mozione che

conferma l'assenso allaE45 autostrada e allaStatale 77 e votare con-tro la mozione dei Verdie civici. Assieme a Pdci(durissime le parole delcapogruppo RobertoCarpinelli nei confrontidel Sole che ride), Ds,Margherita, Sdi, maanche in sintonia con

tutte le forze di centrodestra. Una situazione che Dottorini aveva cer-cato di scongiurare durante il suo inter-

vento: "Sarebbe singolare - aveva detto- se proprio ora, quando abbiamo a por-tata di mano come coalizione di gover-no di questa regione le idee e le oppor-tunità del cambiamento, ci trovassimoinvischiati in abbracci politici tra destrae sinistra che giudichiamo insensati edifficili da spiegare. Sarebbe a nostroavviso gravissimo". Purtroppo così èstato. A margine del dibattito, fermo il com-mento della presidente regionale deiVerdi, Maria Giovanna Fiorelli, che hadichiarato caustica: "Da Alleanza nazio-nale a Rifondazione comunista si condi-vide una strategia di sviluppo per la

nostra regione che passaattraverso una infrastrut-turazione pesante e chedimostra una preoccu-pante arretratezza pro-gettuale ed una chiarasottomissione alla politi-ca delle grandi opere diberlusconiana memo-ria". Netta anche la

presa di posizione di Italia Nostra,Legambiente e Wwf. E dopo qualchegiorno arriva anche il documento diCgil, Cisl e Uil: "Il sistema infrastruttu-rale deve essere funzionale a promuo-vere un modello di sviluppodell'Umbria incentrato su qualità dellacrescita, qualità del lavoro e sostenibili-tà ambientale". E quindi sì alla messa insicurezza della E45, no alla sua trasfor-mazione in autostrada.

Infrastrutture: Il dibattito in Consiglio regionale

Destra e sinistra unite dal cementoSolo i Verdi e civici, assieme a comitati, ambientalisti e sindacati, si oppongono E45 autostrada ealla quattro corsie di Colfiorito: Meglio la messa in sicurezza

E45 e Statale 77opere inutili edannose per ilterritorio e per

l'economiadell'Umbria

O l i v i e r o D o t t o r i n i i n f o r m a

Alcuni momenti del sit-in contro la E45 autostrada

Da An a Prc, daForza Italia a Pdci,Margherita e Ds:

tutti uniti da un'unica visionedello sviluppo

Il tabellone elettronicodel Consiglio regionaledopo il voto

Inserto di “Verdi Civici Umbria News”

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I numeri delle stradein Umbria

Rete stradale: confronto Umbria - Italia

L’Umbria risulta sovradotata di vie dicomunicazione grazie anche al con-fronto fra rete stradale e Prodottointerno lordo: 176 per l'Umbria,rispetto al 100 nazionale. Il dato rela-tivo alla rete autostradale non tieneconto dei raccordi di cui l’Umbria èdotatissima.

Chi ha pensato l’AutostradaVito Bonsignore, europarlamentare Udc, inda-gato per agiotaggio su banca AntonVeneta, con-dannato a due anni su inchiesta Tangentopoli peruna tangente du 250 milioni delle vecchie lireriguardante la realizzazione dell’ospedale diAsti.Francesco Gaetano Caltagirone, costruttore,figlio e nipote di costruttori, editore delMessaggero e cognato di Pierferdinando Casini.

I costi economiciUndici miliardi di euro, di cui 5,5 milardi a cari-co dell’Anas e 5,5 ottenibili da privati tramite ilproject financing e ripagati con i pedaggi del-l’autostrada. Il dato non comprende i costi degliespropri per le abitazioni da demolire.

All’Umbria il record nazionale di automobiliNella nostra regione il rapporto tra auto posse-dute e famiglie è il più alto d´Italia: sono l’85,5per cento i nuclei familiari che possiedonoalmeno una autovettura, il 48,8 per cento quelliche ne possiedono più di una. In Umbria solol’8,5 per cento della popolazione utilizza rego-larmente i mezzi pubblici (in Molise si raggiun-ge il 28,7 per cento, in Toscana il 14,8, nelLazio il 12, nella provincia di Bolzano il 31,8).

I numeri del progettoLa lunghezza del tracciato di progetto della E45autostrada è di 151 km, di cui 114 sulla sede esi-stente allargata ed adeguata e 37 su nuova sede.La larghezza della strada passa da 13 a 25 metri.Considerate le scarpate e gli ingombri si raggiun-gerà un ampiezza media di oltre 48 metri.

E45 autostrada/1

Tutti i dati del mostro di cemento

Indice della dotazione di rete stradaleAutostrade Statali Provinciali

Umbria 0,69 4,22 32,18Italia 1,12 1,15 20,67

II - Strade sì, ma ferrate

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La LeggeObiettivoLegge varata dalGoverno berlusconiper “snellire” le pro-cedure di approva-zione delle grandiopere. Rinuncia alconcetto di sussidia-rietà e rimanda tuttele decisioni a Stato eRegioni. Il pareredegli enti locali non èvincolante e si obbli-ga l’adeguamento deipiani locali alle sceltelocalizzative delleopere fatte a livellisuperiori.

Dove vanno le merci chepartono dall’UmbriaLa percorrenza media delle merci che partonodall’Umbria non supera i 71,1 chilometri. L’85 percento dei carichi delle imprese umbre rimangononella regione (50,5 per cento) o nelle regioni limi-trofe (Lazio, Toscana, Marche, Emilia Romagna).Solo il 2,3 per cento dei carichi è diretto in Venetoe l’1,2 all’estero.

Una calamita di traffico Secondo i dati Anas con la trasforma-zione in autostrada il traffico sullaE45 aumenterebbe di oltre un milionedi veicoli (pesanti e non) all’anno. Iltraffico giornaliero passerebbe dagliattuali 16.449 veicoli a 28.414. Consistente l’innalzamento dei livellidi Pm10 e polveri sottili.

Cave e cantieriPer la realizzazione dell’opera si stima la neces-sità di attivare cave per più di 2 milioni di metricubi di materiale. Sarà realizzata un’area di can-tiere ogni 20 chilometri.

Città di Castello

Perugia

Barriera di Sansepolcro

Barriera diPonte Pattoli

Barriera diMagione

BB

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Strade sì, ma ferrate - III

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I risultati sono sotto gli occhi di tutti:"Degli oltre 250 interventi programmatidal governo Berlusconi, il cui costo è lie-vitato nel frattempo da 126 a 264 miliar-di di euro, solo 60 cantieri sono partiti edi questi appena la metà ha avuto unfinanziamento. Oggi si scopre che lapolitica delle grandi opere aveva solofinalità propagandistiche e il guaio è chela nostra regione è rimasta incagliatasulle secche delle grandeur berlusconia-

na". Inizia cosìl'intervento diO l i v i e r oDottorini neldibattito consi-liare che ha por-tato all'ok sulprogetto dell'au-tostrada Mestre-Civitavecchia. "Io ritengo - has p i e g a t oDottorini - che a

confrontarsi non possano essere solola ferma opposizione di chi dice "no,senza se e senza ma" e la smaniacementizia di una destra un po' retro,che individua ancora in svincoli, con-

dotte e gallerie il volano per lo sviluppodi una regione come l'Umbria. Tra questeopposte visioni credo che ci siano spazi eopportunità per posizioni articolate,pragmatiche e non viziate da visioniideologiche e preconcette"."I Verdi e civici sostengono da tempo chel'Umbria deve puntare su uno sviluppoduraturo, sostenibile, non imitabile,l'unico in grado di garantirle un futuro

d'avanguardia. Inevitabile allorasalvaguardare l'unica vera

materia prima che abbiamo adisposizione: quella che ormai

anche i documenti regio-nali e tutte le forze dicentrosinistra individua-

no come la "risorsaUmbria", un insiemedi cultura, innova-zione, storia, cono-scenza, paesaggio,

agricoltura, ospita-lità, turismo,

salute, produ-zioni tipiche edi qualità ingrado di collo-care su basi

solide e non ipo-tetiche la ripre-

sa economica. L'idea che cemento, catra-me e traffico possano costituire il volanoper lo sviluppo risponde a uno schemavecchio e superato, che all'Umbria por-terebbe solo danni pesanti sia alla saluteche all'ambiente, sottraendo risorse ainvestimenti più efficaci e pregiudicandoirreversibilmente modelli di sviluppocapaci di garantire un reale ritorno eco-nomico e occupazionale".Pertanto, aggiunge Dottorini, "primaancora di chiederci se un'opera sia utileo meno, occorrerebbe mettere a puntouna visione strategica complessiva dellosviluppo per una regione come l'Umbria.Uno dei luoghi comuni, ad esempio, concui si propaganda la necessità dell'auto-strada è che l'Umbria soffrirebbe di unacarenza cronica di infrastrutture viariesu gomma. Ma è vero? I dati Istat, cosìcome quelli fornitici dal Ministero delleInfrastrutture attraverso il Conto nazio-nale delle infrastrutture e dei trasportidel 2004, ci dicono che inUmbria le strade ci sono e inmisura ben superiore alla medianazionale. Allora, non sarebbe ilcaso di prenderne atto o almenodi approfondire l'argomento?""Per esempio potremmo togliercila soddisfazione di individuare ledestinazioni delle merci che par-tono dall'Umbria. Solo per sco-prire (i dati sono ancora unavolta del Ministero delleInfrastrutture) che circa il 50,5per cento delle merci che partonodall'Umbria non vanno oltre i nostri con-fini regionali, che il 10,5 per cento sonodirette nel Lazio, il 10 per cento inToscana, l'8,5 per cento nelle Marche, il6 per cento in Emilia Romagna. Totale:l'85% delle merci che partonodall'Umbria non va oltre la nostra regio-ne o le regioni a noi limitrofe. Solo l'1,12per cento della movimentazione è direttaall'estero e in Veneto non va che il 2,3 percento delle nostre produzioni materiali.Ma come si fa allora a sostenere che lanostra economia ha una necessità impel-lente di un'arteria di grande comunica-zione per collegarsi con il Nord-Est e conl'Europa orientale? Forse per favorirel'ingresso di merci, non certo per rispon-dere alle richieste di collegamento dellanostra impresa regionale che, come sivede, avrà anche interesse alle grandiopere, ma questo interesse non è certodettato dagli scambi con le aree cui vor-remmo collegarci".

li

Barriera diBastia

Terni

Barriera diTerni

Barriera diAcquasparta

Barriera diFratta Todina

"Danni incalcolabili per l'economia e l'immagine dell'Umbria""La retorica delle grandi opereche compromette lo sviluppo"Sintesi dell'intervento di Oliviero Dottorini nel dibattito consiliare

L'Umbria non ha alcun interesse atrasformare la E45 in autostrada.Mentre è pesante l'isolamento fer-roviario della Regione, proseguefrenetica la costruzione e progetta-zione di strade: dalla Due mariFano-Grosseto, alla QuadrilateroMarche-Umbria; dalla Tre valliAscoli Piceno-Spoleto-Acquaspar-ta, alla Terni-Rieti, fino al Nodo diPerugia e all'autostrada.Il caso dell'autostrada è emblema-tico: non vi è alcuna ragione percui l'Umbria debba sostituire unasuperstrada gratuita come la E45con una autostrada a pagamento,visto che l'attuale superstrada puòessere urgentemente sistemata emigliorata con meno spesa. Né sipuò pensare si superare la dram-matica carenza di manutenzionedell'attuale E45, colpevolmente

sottovalutata in questianni dalle nostre ammini-strazioni locali, conun'autostrada che sareb-be completata tra quindi-ci o venti anni durante iquali sarebbe ancor menopraticabile di oggi pertutti i lavori di trasforma-zione.Evidenti sono invece idanni della trasforma-zione in autostrada: un

ulteriore consumo e distruzione diterritorio e paesaggio (viste levarianti necessarie per evitare lezone più urbanizzate e quelle perraddrizzare il percorso e le pen-denze); altro cemento e nuove caveper più di 2 milioni di metri cubidi materiale; come detto, lavori diadeguamento per quindici o ven-t'anni.L'Umbria di San Francesco e delCantico delle creature, l'Umbriadel Perugino, l'Umbria di Capitinie della marcia per la pace,l'Umbria cuore verde d'Italia nonpuò permettere questo stravolgi-mento del territorio, del paesag-gio, della qualità della vita e dellastessa identità regionale.

Urbano Barelli (Italia Nostra)Vanessa Pallucchi (Legambiente)Antonella Pulci (Wwf)

Italia Nostra, Legambiente, Wwf

Autostrada?No, grazie!

Oliviero Dottorini

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Italia nostra, Legambiente, WwfUrbano Barelli (Italia Nostra), Vanessa Pallucchi(Legambiente) e Antonella Pulci (Wwf) sono da semprecontro il progetto Lunardi: "L'Umbria non ha alcun inte-resse a trasformare la E45 in autostrada".

Cgil, Cisl, UilNella Piattaforma di Cgil, Cisl e Uil del 10 luglio silegge: “Il sistema infrastrutturale deve essere funziona-le a promuovere un modello di sviluppo dell'Umbriaincentrato su qualità della crescita, qualità del lavoro esostenibilità ambientale”. Le priorità devono essere“l'aeroporto di S. Egidio, le infrastrutture ferroviarie, gliassi viari di collegamento trasversale, il nodo di Perugiae la messa in sicurezza della E45”.

An, Forza Italia, UdcIl centrodestra ha votato compatto a favore della trasforma-zione in autostrada della E45. "Abbiamo una posizioneassolutamente e totalmente coerente sull'argomento”, haaffermato il coordinatore della Cdl Pietro Laffranco.

Ds, Rifondazione comunista,Sdi, Margherita, PdciCon motivazioni varie ed articolate, alla fine le forze dicentrosinistra, ad esclusione dei Verdi e civici, votano com-patti la mozione che prevede il rispetto degli impegni chela giunta regionale ha assunto con il governo Berlusconi.Quindi sì all’autostrada, sì alla Statale 77, massimo impe-gno per ricercare i fondi necessari.

E45 autostrada/3. Le posizioni in campo dopo il dibattito in Consiglio regionale

IV - Strade sì, ma ferrate

ConfindustriaConfindustria Umbria considera d’importanza strategica larealizzazione dell’autostrada Mesrte-Civitavecchia: “Pertroppi anni l’Umbria, esclusa dal tracciato dell’autostradadel Sole e dai principali percorsi ferroviari ha sofferto di unisolamento che ha avuto ripercussioni sul suo sistema eco-nomico”, ha sostenuto Mario Fagotti, presidente regionaledi Confindustria ed ex costrutture edile.

Verdi e civici, IdvI Verdi e civici sostengono che il progetto di trasforma-zione della E45 in autostrada è “inutile, dannoso e, dopole osservazioni inviate al ministero, persino illegittimo”.La contrarietà al protocollo firmato con Berlusconi eLunardi ha trovato il voto coerente del capogruppoOliviero Dottorini. Anche l’Italia dei valori dice no adun’opera senza copertura finanziaria.

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Quattrocento chilometri di asfalto cheattraversano sei regioni: Lazio,Toscana, Marche, Umbria, EmiliaRomagna e Veneto. Venti anni circanecessari per la realizzazione dell'operae un anno per i collaudi. Previstaun'area di cantiere base ed una perimpianti ogni venti chilometri circa.Costo dell'opera: 12 miliardi di euro(poco meno di 24mila miliardi dellevecchie lire), ottenuti con il projectfinancing, ovvero il 50 per cento finan-ziato da privati e la restante metàdall'Anas.Questi i dati del megaprogetto dellanuova autostrada Mestre-Civitavecchia,che però cozza con la carenza cronica difondi che lo Stato ha a disposizione perfinanziare le cosiddette grandi opere.Addirittura l'Anas dichiara di non averei soldi per i finire le opere già in cantie-re ed evidentemente, come gli umbriben sanno, non ha nemmeno le risorseda destinare alla manutenzione dellaE45, altrimenti non si capisce perchègiaccia da mesi in stato di totale abban-dono, tanto che oramai si sta tramutan-do da superstrada ad autentico percorsorally. Perfino il sottosegretario alle infrastrut-ture, il diessino Paolo Brutti ha ammes-so che per quest'opera i soldi non ci

sono. Ciononostante, in barba alla diffi-cile situazione dei conti, il 9 giugnoscorso, l'Anas ha pubblicato, sulCorriere della Sera e su alcuni quotidia-ni regionali l'avviso per la richiesta dicompatibilità ambientale del progettopreliminare del corridoio autostradaleE45-E55. In pratica si dà inizio alla pro-cedura di Valutazione di impattoambientale (Via) che sottopone il pro-getto preliminare alle valutazioni sul-l'impatto ambientale. Da questa data,dunque, sono iniziati a decorrere i tren-ta giorni di tempo per presentare leosservazioni al progetto. La posizione dei Verdi e civici umbri edelle più importanti associazioniambientaliste, quali Italia Nostra,Legambiente e Wwf, è stata fin dall'ini-zio quella di una ferma contrarietà alprogetto. Sostanzialmente per un solomotivo: è inutile. Secondo gli studi diesperti del settore e secondo i dati Istatsulla mobilità, non si giustifica infatti laspesa faraonica dell'autostrada con leragioni economiche e con la reale fun-zionalità dell'opera, perlomeno perquanto riguarda l'Umbria. Evidentisono invece i danni della trasformazio-ne in autostrada: ulteriore consumo edistruzione di territorio e paesaggio(viste le varianti necessarie per evitare

le zone più urbanizzate e quelle per rad-drizzare il percorso e le pendenze), altrocemento e nuove cave per più di 2milioni di metri cubi di materiale, oltrea lavori di adeguamento per quindici ovent'anni.I Verdi e civici, le associazioni e i comi-tati cittadini continuano a protestare datempo circa l'inutilità e l'invasività del-l'intervento, ma probabilmente, anchese non lo si dice, la partita è un'altra. La fase di cantiere, secondo i dati delprogetto, durerebbe 84 mesi, pratica-mente tutte le cave umbre verrebbero"spremute" per reperire i materiali iner-ti per le costruzioni, tonnellate dicemento e asfalto farebbero la fortunadelle imprese di settore e dell'indotto. Arimetterci sarebbero gli umbri e l'econo-mia di una regione a forte vocazioneturistica, artigianale e dalle grandipotenzialità legate alla tipicità e allacultura. Alla fine ci ritroveremmo una mega lin-gua di asfalto, migliaia di auto e camionche ogni giorno attraversano il nostroterritorio con relativi fumi di scarico, eun grave rischio d'infarto per il cuoreverde d'Italia, costretto a subire la mio-pia politica di chi non riesce a immagi-nare altro per lo sviluppo che non sianocemento e asfalto.

E45 autostrada/2Rischio infarto per il cuore verde d’ItaliaEcco le ragioni di chi si oppone al progetto Bonsignore-Caltagirone

FAVOREVOLI CONTRARI

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Forum salute mentale Verdi Civici UMBRIA news - 7

Salute mentale: in discussione il ruolo culturale e sociale dell’Umbria

Il grido d’allarme del ForumCon l'obiettivo di "trovare una corri-spondenza tra enunciazioni di principioe politiche concrete" si è costituito aPerugia il Forum sulla salute mentale. Iprimi tre incontri hanno tentato di evi-denziare la necessità di una ripresa del-l'attenzione collettiva e del dibattitosociale, politico e culturale attorno a untema, quello della salute mentale, che intempi non lontani ha visto l'Umbriaall'avanguardia nel panorama nazionaleper innovazione, buone pratiche e capa-cità di intervento. Cittadini, associazio-ni, cooperative sociali, operatori del set-tore si sono confrontati e hanno traccia-to un quadro preoccupante. I servizi psichiatrici di diagnosi e curapresso gli ospedali generali della regio-ne lavorano al di sotto degli standard dilegge e con un numero di posti letto cheè il più basso in Italia in rapporto allapopolazione. L'ultima assunzione dipersonale risale a più di dieci anni fa.Oggi il servizio di Perugia, che nellasola Asl2 conta circa seimila pazienti incura, per carenza di personale riduce del25 per cento la disponibilità di postiletto, passando da 24 a 18 unità concen-trate in un unico piano. A ciò si aggiun-ge una dimenticanza grave e sintomati-ca: nel nuovo polo unico Silvestrini nonè stato previsto un dipartimento destina-to alle malattie mentali, lasciandolo iso-lato a Monteluce e mettendo in seriadifficoltà l'unitarietà degli interventi dicura e di prevenzione. Inoltre stannoscomparendo servizi essenziali quali

quello per la prima infanzia che rappre-sentano un presidio indispensabile pergli interventi di monitoraggio e preven-zione dei disturbi affettivi e della perso-nalità. La situazione è preoccupante,tanto più se si considera che l'Umbriaha rappresentato per molti anni unmodello di funzionamento dei servizipsichiatrici che ha fatto scuola in Italiae in Europa anticipando gli stessi prin-cipi innovatori della legge Basaglia.Di fronte a questa situazione le enuncia-zioni di principio non servono, ma èinvece necessario tradurre in praticheconcrete gli impegni assunti. A questoproposito c'è da registrare che anche lamozione votata in Consiglio regionalenel febbraio 2005 è stata ampiamente

disattesa e la giunta regionale ha lascia-to nel cassetto gli impegni e la disponi-bilità al confronto e ad attivare imme-diatamente misure concrete. "Ciò chemi preoccupa - ha sostenuto ClaraSereni, presidente della Fondazione deifamiliari Città del sole - è la caduta cul-turale da parte dell'intera comunitàregionale. E' questo il senso del grido diallarme che abbiamo lanciato".Il Forum continuerà ad incontrarsi aPerugia per allargare la partecipazione ela condivisione dei problemi cercandodi coinvolgere la società civile e le forzepolitiche che credono sia ancora possi-bile occuparsi seriamente della soffe-renza e della malattia come occasionedi crescita collettiva.

"La politica trovi una corrispondenza tra enunciazioni di principio e politiche concrete"

Dottorini: "C'è il rischio di una deriva privatistica"Il capogruppo regionaledei Verdi e civici OlivieroDottorini ha partecipatoai vari incontri del Forumsulla salute mentale diPerugia, sottoscrivendola lettera alla presidenteMaria Rita Lorenzetti epresentando in Consiglioregionale un'interroga-zione urgente all'assesso-re Maurizio Rosi perconoscere gli intendimen-ti della giunta. "Occorre dare seguitoagli impegni presi dallaRegione e interrompereuna deriva privatisticache rischia di compromet-tere la grande tradizione

di innovazione e coraggioche ha portato l'esperien-za umbra a diveniremodello sia in Italia che alivello internazionale - haspiegato Dottorini -. Nonè pensabile che sotto icolpi di tagli di bilancio edi assenza di programma-zione, la specificità degliinterventi nel settore psi-chiatrico nella nostraregione venga inesorabil-mente messa in discussio-ne". Secondo l'esponente delSole che ride dopo i taglialla sanità effettuati dalgoverno Berlusconi "ilrischio è che anche inUmbria i servizi psichia-trici vengano umiliati, alpunto di svilire il lorointervento e la loro fun-zione". Forme di appalto di interisegmenti di interventoterapeutico, gruppi dilavoro non adeguatamen-te monitorati, unitarietàprogettuale spesso com-promessa rischiano diessere le prime conse-guenze di tali politiche."Questi fatti, uniti ad altri- aggiunge il capogruppoverde-civico - danno ilsentore di un rilassamen-to generale delle politichededicate alla salute men-tale. E' necessario quindi

che si trovi al più prestouna corrispondenza traenunciazioni di principioe politiche concrete,facendo uscire un temacosì delicato dalla com-petenza esclusiva degliaddetti ai lavori perriportarlo nei luoghi dovele persone vivono, lavo-rano, si incontrano e doveaffrontano anche una sof-ferenza che colpisce sem-pre più persone".Una presa di posizioneche, unita a quella dellaCgil dell'Umbria ("Gravedisattenzione sulla psi-chiatria"), ha indottoMaurizio Rosi ad ammet-tere i ritardi accumulati:"Quanto realizzato inUmbria in tema di salutementale negli ultimi anni- ha spiegato l'assessorerispondendo all'interro-gazione di Dottorini - nonè certo sufficiente rispettoalle reali necessità, manonostante ciò stiamocercando di recuperare,ad esempio realizzandoex novo un cosiddettorepartino nell'area delnuovo polo ospedaliero diPerugia per i ricoveriimmediati e gravi". La partita rimane aperta,ma sul tema i Verdi e civi-ci manterranno alta laguardia.

Cos’è e come nasce il ForumIl Forum sulla salute mentale nasce a Perugia sulla scia di analogheiniziative coordinate a livello nazionale da un folto gruppo di perso-nalità operanti nel campo del psichiatria, ma non solo. Del Forumfanno parte sociologi, sindacalisti, familiari di pazienti. Nato nel2003, il Forum vuole rappresentare un modello di partecipazione econdivisione delle problematiche sulla salute mentale, sollecitando lapolitica e le istituzioni. La convinzione di fondo è che "si debba ria-prire il dibattito sulla qualità dei servizi, sugli stili operativi, suimodelli organizzativi, sulle risorse in campo, sull'uso delle risorseumane e materiali, sull'avvenuto restringimento delle pratiche per lasalute mentale alla sola psichiatria, pena l'azzeramento della forzainnovativa dell'esperienza italiana di deistituzionalizzazione, lanegazione dei diritti, l'abbandono degli utenti con più basso poterecontrattuale".

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8 - Verdi Civici UMBRIA news Energie rinnovabili

La "Fiera delle UtopieConcrete" di Città diCastello quest'anno pro-porrà come contributo aldibattito sullo sviluppoterritoriale dell'Altotevereil progetto denominato"Isola di Sostenibilitàdell'Alta Valle delTevere". Si tratta di un'in-dagine conoscitiva, elabo-rata con il contributo diesperti, sulle possibilità dicostruire una prospettivadi futuro sostenibile a par-tire dall'obiettivo centraledell'autonomia energetica.Lo studio, che sarà pre-sentato in ottobre durantela Fiera, riguarderà la

zona nord-ovest della pro-vincia di Perugia che com-prende i territori comunalidi Città di Castello, SanGiustino, Citerna e MonteSanta Maria Tiberina.L'autonomia energeticatramite l'uso delle fontirinnovabili è spesso osteg-giata per il solo fatto chequesta non può essere rea-lizzata senza soverchiarele logiche vecchie di cin-quanta anni di produzionee distribuzione centraliz-zate dell'energia e cheinvece, con la crisi delpetrolio e con la prospetti-va dell'esaurimento delletradizionali fonti primarie,

urgono di un ripensamen-to radicale per non com-promettere le possibilitàdi adeguamento e di com-petitività del nostro siste-ma energetico ad un futu-ro ormai imminente. Lapossibilità teorica di rea-lizzare questa indipenden-za energetica è facilmenteverificabile, le potenziali-tà tecnologiche, economi-che e naturali del territoriosono sufficienti. Quello sucui bisogna lavorare èinvece innanzitutto la cul-tura del risparmio energe-tico, senza il quale non hasenso parlare di energierinnovabili.

Incentivi pressoché nulli per le fontirinnovabili e per il risparmio energeticoin Umbria. Malgrado in altre regionid'Italia la questione sia già stata presanella dovuta considerazione, anche invista della pesante multa con la qualel'Europa andrà certamente a sanzionarel'Italia per non avere ridotto le emissio-ni di gas serra come stabilito nel proto-collo di Kyoto, l'Umbria non fa passi inavanti sostanziali verso una gestionedelle risorse energetiche rinnovabili. Il Piano energetico regionale (Per),approvato nel 2004, per quanto riguardale energie rinnovabili indica potenzialiinteressanti per l'eolico e per le biomas-se, ma sono praticamente nulli i riferi-menti al fotovoltaico (il "conto energia"non era ancora partito). Poco trattato ilsolare termico, indicazioni vaghe sulresto. Il risparmio energetico viene solomenzionato, ma solo timide ipotesi ven-gono indicate come possibili azioni inquesta direzione. Si indica in 400 Mwl'aumento di fabbisogno energetico nel2009."Eppure - spiega il capogruppo deiVerdi e civici Oliviero Dottorini - le tec-nologie di sfruttamento termico del-l'energia solare sono ormai affidabili econvenienti: non inquinano, consentonooccupazione sicura, sono redditizie. Lecondizioni climatiche della nostraregione consentono un buon uso dellafonte. Proprio per questo va predispostoal più presto un piano di incentivi alleenergie rinnovabili, a iniziare da solare

e biomassa, con modalità trasparenti econ la massima informazione per i citta-dini". E' paradossale infatti che in Italia,il paese del sole, si pensi di incentivarecarbone e magari nucleare, senza pro-muovere le energie rinnovabili. Sulfotovoltaico mentre il Giappone hasuperato i mille MegaWatt, la Germaniai 750, l'Italia è ferma alla ridicola cifradi 7,1 MegaWatt. Sul solare termicoveniamo superati persino da paesi comeAustria e Germania. In base alle intenzioni programmatichedel Piano energetico regionale l'interes-se della regione Umbria è quello digarantire lo sviluppo sostenibile in con-formità con gli impegni assuntidall'Italia a livello mondiale, impegnisanciti dal protocollo di Kyoto e più direcente dal summit di Johannesburg. IlPiano non è centrato solo sull'obiettivodella produzione di energia, ma perse-gue la tutela dell'ambiente, assumendocome principio fondamentale quellodella sostenibilità del sistema energeti-

co. Ma resta da capire come si pensa didare seguito a questi principi con attinormativi. Tra l'altro c'è un altro settore, quellodelle bioenergie di origine agricola, chemerita la massima attenzione e potrebbegodere d’interventi concreti, anche nel-l'ambito del nuovo Piano di svilupporurale. "Occorrono linee adeguate difinanziamento, senza sottovalutare unsettore in piena espansione e dallepotenzialità garantite", ha chiestoDottorini, secondo il quale è moltoimportante che ad essere incentivatisiano i piccoli e i medi impianti alimen-tati a biogas e a biomasse secche realiz-zati direttamente dagli agricoltori o daconsorzi con la presenza di agricoltori,"perché così si valorizzano i prodottiagricoli locali e il reddito resta all'agri-coltura italiana". Sono queste, tra l'altro, le linee chestanno emergendo a livello nazionale suun settore, quello delle bioenergie, cheincontra la piena disponibilità di gover-no, istituti di credito e associazioni dicategoria. Ormai è chiara infatti ladisponibilità di molti istituti bancari apredisporre pacchetti di finanziamentodedicati alla produzione di energia rin-novabile e, in particolare, a quella deri-vante dalle colture agricole. E' necessa-rio pertanto che i pronunciamenti emer-si anche recentemente a livello naziona-le trovino ascolto e riscontro nelle poli-tiche regionali e anche nel nuovo Pianodi sviluppo rurale.

Fonti alternative e risparmio energetico

Umbria, terra del sole e delle energie rinnovabiliFotovoltaico, biomasse e solare sono convenienti e possono rilanciare l’economia regionale

Qualcosa si è mosso in Regione per losviluppo delle energie rinnovabili.Grazie agli emendamenti al Dap e bilan-cio proposti dai Verdi e civici inConsiglio regionale è stato coperto unvuoto normativo e la completa assenzadi misure concrete a sostegno della pro-duzione di energia alternativa. Conl’emendamento Dottorini infatti è statointrodotto l’impegno alla produzione dienergia da fonti rinnovabili e forme diincentivazione e finanziamento di sola-re-termico, solare-fotovoltaico, idroelet-trico, biomasse, biogas ed eolico.

Le rinnovabilinel bilancio

della Regione

L’isola energetica dell’Altotevere

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Piano di sviluppo rurale Verdi Civici UMBRIA news - 9

A seguito degli indirizzi definitidal Parlamento europeo la giuntaregionale ha elaborato ilDocumento strategico regionale(Dsr) per lo sviluppo ruraledell'Umbria 2007-2013. Il Dsr sibasa sugli Orientamenti strategicicomunitari (Osc) che rappresenta-no una importantenovità rispetto alpassato e predi-spongono azionichiave sui cuiprincipi c'èsostanziale ade-sione da parte deiVerdi. Le lineeguida e la relativapredisposizionedegli assi di finan-ziamento infattivanno dal miglio-ramento dellaqualità della vita nelle aree ruralialla promozione della diversifica-zione, dal miglioramento dellacompetitività dei settori agricolo eforestale al miglioramento del-l'ambiente e del paesaggio pertutelare le risorse naturali e con-servare il paesaggio rurale, la bio-diversità, la tutela delle acque, lamitigazione dei mutamenti clima-tici.E' evidente l'importanza di pro-muovere un Psr realmente efficacea sostenere i produttori agricoliumbri e a migliorare le condizioniambientali delle aree agricole eboschive, ma i segnali che arriva-no dalla Regione non sono inco-raggianti. Il capogruppo dei Verdi e civiciOliviero Dottorini ha sottolineato"la colpevole mancanza di volontànel riconoscere alle associazionidel biologico il pieno titolo a par-tecipare al tavolo generale didiscussione". Nel merito della pro-posta di Psr i Verdi e civici, purcondividendone i principi genera-li, hanno dato un giudizio negati-vo. Lo stesso hanno fatto Aiab e,sul versante del lavoro e dell'occu-pazione, la segreteria regionaledella Cgil. In un documento che i Verdi ecivici porteranno all'attenzionedell'assessore all'Agricoltura

Carlo Liviantoni vengono esplici-tate critiche su vari punti, a partiredall'impossibilità per gli agricolto-ri di decidere su quali delle 35misure di finanziamento previsteverranno veramente attivate: "Sele scelte vengono fatte unilateral-mente dall'assessorato e senza una

programmazionecondivisa, è diffici-le pensare a prati-che innovative. C'èpoi scarsa chiarez-za su chi saranno ireali beneficiari deicontributi ed ilnostro timore è cheil flusso di risorseprenderà la stradadi qualche carroz-zone regionale, manon finirà agli agri-coltori, soprattutto

ai piccoli. La cosa da evitare asso-lutamente - prosegue Dottorini - èche prevalga un principio didiscrezionalità che metterebbe inmano al solo assessorato tutta lapartita dei contributi, lasciando gliagricoltori nell'impossibilità diprogrammare il proprio futuro".Ci sono altri aspetti che lascianoperlessi: nella partita delle produ-zioni energetiche gli agricoltorisono lasciati fuori e l'agricolturabiologica, la gestione e tutela delterritorio non sono adeguatamenteincentivate. A questo riguardo i Verdi e civici,unico partito della maggioranza,hanno condiviso e sottoscritto ildocumento di Aiab Umbria e delForum ambientalista che chiedeun'inversione di rotta sui contenu-ti del Psr della giunta regionale."Ciò che bisogna assolutamenteevitare - conclude Dottorini - èuna politica fatta di belle paroleche non si traducono in scelte realia sostegno degli agricoltori.Dobbiamo aver chiari i cambia-menti che stanno avvenendo inagricoltura e puntare su biologico,produzioni tipiche e di qualità,bioenergia. Continuare sulla stra-da dell'agricoltura convenzionaleporterebbe a un errore di prospet-tiva che l'Umbria rischierebbe dipagare molto caro".

Piano di sviluppo rurale: tante critiche da Aiab, Cgil e Sole che ride

Buoni propositi e cattive scelte?"Occorre puntare su biologico, colture di qualità e capire dove finiscono realmente gli aiuti"

Ecco il documento Aiab sottoscritto dai Verdi e civici

Ecco in sintesi il documento di auspici presenta-to da Aiab e sottoscritto dai Verdi e civici comecontributo "critico ma costruttivo" alla defini-zione del Piano di sviluppo rurale 2007-2013. - Sostegno alla competitività legata al valoreaggiunto della tutela ambientale e del governodel territorio, alla capacità di mantenere e pro-durre lavoro, alla qualità, alla sanità e territo-rialità del cibo, contro l'improbabile competi-zione delle produzioni Umbre con i costi delmercato globalizzato; - Riconoscimento al metodo di produzione; - Riconoscimento e sostegno alla zootecnia, inparticolare quando questa produce qualità nelrispetto del benessere animale ed è strumentodi governo del territorio; - Equità sui premi per non ripetere la spere-quazione che c'è stata in questi anni tra impe-gno richiesto e premio; - Certezza sugli impegni per garantire gli agri-coltori che investono;- Sostegno alla creazione di filiere corte localiper incentivare la creazione di occasioni dimercato innovative basate sulla valorizzazionedelle produzioni locali, capaci di attirare i cit-tadini ed il turista per un consumo in loco,diventando così volano di sviluppo e attrazio-ne anche per altri settori quali la ristorazione,la ricettività rurale e l'artigianato. Necessarioquindi rivedere il tetto minimo di investimen-to di un milione di euro, accessibile a pochigrandi gruppi, ma che impedisce la nascitaanche di filiere corte locali gestite dai produt-tori. - Contributi agli investimenti aziendali in baseai reali bisogni di innovazione e miglioramen-to della produzione, superando il criteriopuramente quantitativo del tetto minimo dispesa (26mila euro) fino ad oggi utilizzato; - Incentivi alla multifunzionalità premiando lerealtà capaci di valorizzarla, con l'offerta diservizi di educazione ambientale e ricreativi;- Attenzione per l'occupazione;- Scelte concrete per l'Umbria ogm free;- Ulteriori incentivi all'agricoltura biologicanelle aree protette; - Coinvolgimento degli istituti di credito pervalorizzare gli investimenti per i quali le azien-de devono compartecipare; - Investimenti per ricerca e assistenza tecnica.- Attività di formazione per sostenere le azien-de e tutti gli operatori della filiera che scelgo-no di affrontare la conversione al biologico o diindirizzarsi verso nuove concezioni produtti-ve; - Regole per il sostegno all'insediamento di gio-vani agricoltori e l'imprenditoria femminile.

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10 - Verdi Civici UMBRIA news Calendario venatorio

Un calendario venatorio arretrato efuori da ogni logica programmatoria. E'quello che la regione Umbria ha licen-ziato nei primi giorni di luglio. Unosmacco per l'immagine del cuore verded'Italia e per chi, come l'assessoreall'Ambiente Lamberto Bottini avevatentato timidamente di allineare ilcalendario umbro a quello delle altreregioni dell'Italia centrale. Purtroppoancora una volta si rimanda a tempifuturi e non definiti il cambiamento dirotta nella gestione dell'attività venato-ria, l'adeguamento agli indirizzi europeisecondo la direttiva per la protezionedella fauna migratoria e l'uniformitàcon le regioni limitrofe alla nostra."Il calendario venatorio umbro è il peg-giore fra tutte le regioni d'Europa - haricordato il consigliere del Sole che rideOliviero Dottorini -, ancora una voltahanno vinto le lobbies dei cacciatori piùestremisti e radicali, incuranti dell'am-biente e di una tradizione venatoriaregolata da norme serie uguali per tutti".I Verdi e civici hanno criticato aspra-mente la decisione della preaperturadella caccia al 3 settembre sia alle spe-cie migratorie che a quelle stanziali. "Lastessa conferenza venatoria di inizioanno - ha aggiunto Dottorini - aveva

evidenziato i danni gravissimi al ciclobiologico degli animali cacciabili e oggiè paradossale, ma per certi versi anchedi buon auspicio, che le nostre ragionisiano analoghe a quelle espresse dalleassociazioni venatorie più lungimirantie aperte alle ragioni dell'ambiente edella natura". La vera novità, infatti, è che questavolta a criticare aspramente il calenda-rio non sono stati solo i Verdi e le asso-ciazioni ambientaliste (durissimo l'af-fondo di Graziella Gori, responsabileregionale della Lav), ma anche ArciCaccia e Federcaccia della provincia diTerni, con critiche severe sull'esito deicalendari dell'Umbria e del Molise, leuniche due regioni in Europa in cui iprimi di settembre si possono cacciarelepri e fagiani. Osvaldo Veneziano, presidente naziona-le di Arci-caccia è stato chiaro: "Lepolemiche scoppiate dopo l'approvazio-ne del calendario venatorio mettono inchiara evidenza i ritardi e gli errori(gravi) di chi dovrebbe "amministrare"la fauna selvatica, in quanto proprietàindisponibile dello Stato, nell'interessedi tutti i cittadini". Una presa di posizione che non ha man-cato di suscitare critiche da parte delle

associazioni venatorie più radicali.Pronta la risposta di Veneziano: "Chel'Arci-caccia cerchi accordi con ilmondo scientifico, con quello ambien-talista, con gli agricoltori e con i produt-tori (da non confondere con i mercanti)di selvaggina che operano sul territorioè cosa nota: li abbiamo fatti ieri e conti-nueremo a farli alla luce del sole e comesiamo abituati a fare per nostra cultura ecoerenza a rispettarli".E dire che le premesse negative si eranogià avvertite ad aprile, all'apertura dellaConferenza regionale faunistico-vena-toria di Bastia Umbra, quando nonerano state invitate a discutere le piùimportanti associazioni ambientaliste(Lav, Lipu, Wwf, Legambiente, né tantomeno la Federazione dei Verdi), facen-do in modo che non avessero possibili-tà concrete di interlocuzione coloro checriticano da tempo la gestione delle atti-vità venatorie in Umbria.La abitudine di pensare al tornacontoelettorale piuttosto che alle ragioni delladifesa concreta dell'ambiente e dellafauna selvatica, adeguandosi finalmentealla legge nazionale a agli indirizzieuropei. Anche perché a questo punto achiederlo, oltre agli ambientalisti, sonole stesse associazioni venatorie.

Caccia: la Regione cede alle lobby degli estremisti delle doppiette

Quel calendario che ci allontana dall'EuropaOltre agli ambientalisti dicono no al calendario anche Arci-caccia e altre associazioni venatorie

C'è ancora in Umbria chivorrebbe viaggiare decen-temente in treno. Ma sullatratta della Fcu questo nonsempre è possibile, soprat-tutto nella stagione estiva.Si moltiplicano gli episodidi disagio dovuti al caldoasfissiante per la mancan-za di condizionatori sullecarrozze. A farsi portavo-ce di una situazione dive-nuta insostenibile è statoAndrea Meniconi, presi-dente del Comiato pendo-lari, cioè di coloro chegiornalmente combattecon l'afa, i ritardi o i mal-funzionamenti nelle sta-zioni. Meniconi rivolgendosi aVannio Brozzi, l'ammini-stratore unico della Fcu,ha protestato contro lecondizioni in cui sonocostretti viaggiare i pas-

seggeri. La risposta èstata: sono stati acquistaticinque condizionatori, mane sono stati montati solotre. Per gli altri due biso-gnerà aspettare fino adicembre (!).In Regione il consigliereOliviero Dottorini è inter-venuto con estrema durez-za sulla amministrazionedella Ferrovia centraleumbra: "La situazione del

trasporto ferroviario loca-le sembra fare acqua datutte le parti. Viaggiare sucarrozze non climatizzatecon una temperatura di 40gradi non è più ammissi-bile". Si tratta di una situa-zione che va ad aggiun-gersi al tentativo di sman-tellamento delle stazioniminori, danneggiando gliutenti che "sono disorien-tati e costretti a subireulteriori perdite di tempoper il semplice rinnovodell'abbonamento". "Nonsi può pensare - sottolineaDottorini- alla Fcu come auna metropolitana disuperficie e poi immagi-nare di depotenziare odismettere la fitta rete distazioni che potrebberocollegare in modo capilla-re le realtà locali con ilcapoluogo".

Fcu. Ancora lontane le prospettive di rilancioVagoni bollenti, stazioni dismesse

E' notizia recente quella dell'individuazio-ne dell'area di Treie, a sud di Narni, qualeterritorio per l'edificazione di una centra-le elettrica da 400mw. Tale infrastrutturarisulta assolutamente inadeguata per quelterritorio, tesa ad assecondare alcuneaziende che premono col ricatto occupa-zionale le entità amministrative locali alfine di ottenere energia a costi bassissimi.Quale vantaggio per le popolazioni?La provincia di Terni non ha necessitàimmediata di un tale surplus energetico e idati del Gestore elettrico nazionale illu-strano chiaramente la situazione di auto-sufficienza del territorio, inoltre risultachiaro che le grandi multinazionali ope-ranti sono già in clima di smobilitazione,in migrazione verso territori più vantag-giosi a causa dei ridottissimi costi produt-tivi, e l'abbattimento dei costi energeticinon pare fattore decisivo per un'inversio-ne di tendenza. Narni si troverà "sul grop-pone" un mostro che rovinerà l'aspetto delpanorama, le potenzialità di sviluppo turi-stico e l'impatto visivo per chi si dirigeràverso i centri dell'Umbria "verde", risulte-rà veramente devastante.

NarniMostro energetico

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Discarica di Pietramelina Verdi Civici UMBRIA news - 11

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Mille firme raccolte in Umbria“Per un’altra tv”Quasi mille le firme raccolte in Umbria perla legge d'iniziativa popolare "Per un'altraTv", sostenuta dai Verdi e civici assiemealla senatrice Tana de Zulueta in prima filanell'impegno di sensibilizzazione dei citta-dini-utenti. Una risposta molto positiva,soprattutto a Perugia. Con la legge verràabolita la Commissione parlamentare diVigilanza. Al suo posto, un Consiglio per lecomunicazioni audiovisive, i cui membrisaranno in maggioranza nominati dallasocietà civile, gli altri dal Parlamento. Il Consiglio per le comunicazioni audiovi-sive, e non più il governo ed i presidentidelle Camere, nominerà i 5 membri delconsiglio d'amministrazione della Rai, chesaranno scelti tramite concorso pubblico edagendo in base a criteri di professionalità,competenza nel campo radiotelevisivo edindipendenza, ponendo così fine alla lottiz-zazione ed alla spartizione politica del ser-vizio pubblico.

I Verdi di Amelia hanno promosso in questianni un patto di territorio in grado di recu-perare le potenzialità economiche e produt-tive dell'area amerina e per quanto riguardal'ex pastificio Federici, nel caso malaugura-to della impossibilità di recuperarne ladimensione produttiva, hanno puntato sul-l'economia "verde"."Ipotesi alternative serie ci sono - affermaPaolo Arice, neo eletto del Sole che ride nelconsiglio comunale di Amelia - a partiredalle produzioni agroalimentari di qualità,dalla coltivazione e trasformazione dei pro-dotti agricoli biologici alla produzione disementi. Un'altra possibilità di recuperoindustriale è data dalla polimerizazionedella colza per il biodiesel o dalla costru-zione di una centrale elettrica fotovoltaicaper la produzione e la commercializzazionedell'energia pulita".

Nel corso del dibattito in Consiglio regio-nale Oliviero Dottorini ha voluto bloccareipotesi striscianti che provano a farsi avan-ti nel dibattito sul recupero della exFederici: "Sicuramente non è una buonaidea quella di trasformare l'area dell'exFederici in un nuovo centro commerciale,magari in un hard discount, che produrreb-be solo l'effetto di indebolire ancora di piùil tessuto delle piccole e medie impresecommerciali, soprattutto del centro storicodi Amelia".Ad aggravare la situazione dell’aziendaentrata in crisi due anni fa la richiesta daparte del curatore fallimentare di una cifraal di fuori delle disponibilità date da alcuneaziende nazionali del settore e le istituzio-ni, a partire dalla Regione, si stanno impe-gnando perché ci sia una riduzione signifi-cativa dell’offerta per l'acquisizione.

Pastificio Ex FedericiProspettive "verdi" per il rilancio dell'Amerino

Esistono cassonetti per il vetro, casso-netti per la carta, per l'organico, e forsequalche amministratore pensa che civorrebbero anche quelli per… leresponsabilità. Le responsabilità in questione sonoquelle che Regione, Provincia, Comunedi Perugia e Gesenu dovrebbero pren-dersi per aver firmato nel '97 un proto-collo d'intesa con il quale si stabilivache la discarica di Pietramelina dovessechiudersi una volta raggiunta la capien-za di 2 milioni e 200 mila metri cubi divolume (quantità raggiunta nel 2004), eche invece continuano a glissare propo-nendo nuovi protocolli d'intesa e nuovepromesse cartacee. Agli abitanti di Pietramelina, però, que-sta logica non piace, non si sentono cit-tadini "differenziati" e con il loro comi-tato "Inceneritorizero", insieme aLegambiente e Italia Nostra, hannoespresso il loro malcontento negando lapossibilità di firmare nuovi accordi. IVerdi e civici si sono schierati dalla loroparte e in Consiglio regionale hannocoerentemente invocato il rispettodemocratico di documenti firmati elegalmente vincolanti. "Abbiamo sostenuto l'azione del comi-tato anche parlando direttamente con ilministro Pecoraro Scanio", ha spiegatoOliviero Dottorini confermando ilsostegno dei Verdi e civici alla sceltadei comitati di non firmare il nuovo pro-tocollo proposto, anche perché in queldocumento "non viene indicata una datacerta per la chiusura della discarica, che

è invece il punto fermo delle richiestedei cittadini di Pietramelina". "Siamo convinti che non si possonobypassare le normali procedure demo-cratiche, tanto meno su questioniimportanti che coinvolgono da vicino lasalute dei cittadini come la gestione deirifiuti, perché in questo modo si tenta di

invalidare atti giuridicamente validi e siridicolizzano gli accordi istituzionali.Le forze politiche dovrebbero mobili-tarsi e raccordare le posizioni regionalicon quelle che emergono sul territorio.Noi Verdi e civici non abbiamo posizio-ni differenziate a seconda che si parli daPerugia o da Umbertide".

Pietramelina, continua a slittare la data per la chiusura

Una discarica di responsabilitàPer i Verdi e civici non è accettabile calpestare gli accordi sottoscritti

Nell'area del Trasimenol'impegno dei Verdi èlegato a proposte di svi-luppo sostenibile chevedono in prima fila ilconsigliere comunale diCastiglione del LagoDaniz Lodovichi che staportando avanti il pro-getto di riqualificazionee riutilizzo dell'areastrategica dell'ex aero-porto Eleuteri. Per que-sta area di circa 130ettari, oggi sostanzial-mente inutilizzata, iVerdi sollecitano unintervento della Regioneper l'acquisizione pub-blica, condizione neces-saria per l'attivazione diun progetto in grado dideterminare l'attivazio-ne di concrete politiche

di sviluppo ambientale."Le idee ci sono e sonopraticabili in tempistretti - afferma DanizLodovichi -. Si può par-tire dal progetto euro-peo "Life Natura", insie-me alla realizzazione dipercorsi naturalistici apiedi, in bicicletta e acavallo. C'è poi la Casadel Parco delTrasimeno, il Museo delterritorio e il Centrostudi ambientali. Per laricezione turistica sidevono recuperare gli exvillini ed ampliare ilcampeggio così da fardiventare l'intera areaun punto di eccellenzadel turismo lacustre".L'iniziativa del consi-gliere verde si inserisce

nel quadro di politicheambientali a largo rag-gio per tutto il compren-sorio del Trasimenodove anche nei comunidi Piegaro e Città dellaPieve i Verdi contribui-scono alla costruzionedi politiche di valorizza-zione ambientale. "Quest'area - aggiungeLodovichi - rappresentaun luogo ideale perospitare manifestazioniper la promozione delleproduzioni tipiche localie dell'agricoltura diqualità. Una granderisorsa che può aiutarcia capire e a trasmetterel'idea che l'ambientenon è un vincolo, ma lanostra più grandeopportunità".

Castiglione del lago L'ex aeroporto per far decollare lo sviluppo sostenibile

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