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Si saranno chiesti: “E adesso questi dove pensano di andare?” Quando la piccola carovana di bandiere arcobaleno, verdi, gial- le, equosolidali è sbucata in piazza Italia, qualcuno ha arricciato il naso e ha sorriso riuscendo a mala pena a nascondere una smorfia. Erano arrivati quelli della provincia, le anime candide che non hanno capito ancora come gira il mondo. C’erano comitati civici e botteghe del commercio equo e soli- dale, informazione libera e indipendente, gruppi di volontariato, centri sociali, associazionismo e mondo della cooperazione. Quel progetto ora vuole tenere insieme tutto questo e anche di più: noi riteniamo che le ragioni dell’ambiente e dell’associazio- nismo, soprattutto in una regione come l’Umbria, siano anche le ragioni dell’economia, dell’occupazione e, in ultima istanza, della democrazia. Lo avevamo già preannunciato in campagna elettorale: non saremmo stati il partito del “no”, avremmo messo in gioco la forza delle idee innovative e della politica che non dimentica la realtà. Il mondo verde e civico ha progetti seri, innovativi, realiz- zabili, supportati da studi universitari e da investimenti di imprenditori coraggiosi. Le nostre proposte sono garanzia di occupazione e ricchezza per la nostra comunità. E allora: Perché no? Cosa c’è che non va? Sarebbe un errore se in questa regione qualcuno pen- sasse di blindare la cabina di regia o di avere l’esclusiva della cultura di governo. In molti ci definiscono, non sempre in buona fede, come sinistra radicale. Intendiamoci, la definizione non ci dispiace, ma rischia di descriverci a metà. La nostra è la sinistra responsabile, quella che più di ogni altra fa i conti con le grandi sfide della modernità: radicali nella volontà di cam- biamento, pragmatici nella ricerca di soluzioni condivise e non idelogiche, trasversali nella società. Per questo abbiamo già trac- ciato le linee del nostro agire politico per imprimere mag- giore slancio riformatore nel- l’ambito della coalizione di centrosinistra. Stiamo lavoran- do a un’Umbria più solidale e capace di futuro, che non cede alle speculazioni cementizie tanto care alla destra (e non Verdi , non marziani Verdi news Civici Autunno 2005 UMBRIA Donne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia Oliviero Dottorini sito web: http://www.dottorini.org - [email protected] Assemblea regionale dei Verdi Città di Castello, 25 settembre 2005 Villa Sacro Cuore Progetti e valori ecologisti per un’Umbria più verde, civica e solidale - 9.30 Inizio lavori - 9.45 “Dedicato ad Alex Langer”, intervento di Palmira Barchetta - 10.00 Relazione della commissaria regionale Maria Giovanna Fiorelli - 10.30 Apertura dibattito con interventi di Paolo Cento, Fiorello Cortiana ed esponenti di associazionismo e realtà civiche - 13.00 Conclusioni del consigliere regionale Oliviero Dottorini - 13.30 Pausa pranzo - 14.45 Inizio sessione interna - 16.30 Votazione degli organismi dirigenti. Editoriali 2 Tesseramento 3 In Consiglio 4-5 Primarie per i comuni 6 Biologico 7 Strade si, ma ferrate 8 Piastra logistica 9 Rifiuti 10 11 Pietramelina e Todi 12 Altrocioccolato 12 Fiera utopie concrete 13 Caccia 13 Equo-bio-buvette 14 Software libero 14 Bolkestein 15 Energie rinnovabili (continua a pag. 2) Verdi Civici Umbria News - periodico del gruppo consiliare Verdi per i valori - Supplemento al mensile “Notizie Verdi” n. 169 dell’8 settembre 2005. Reg. tribunale Roma n.34 del 7-2-2005 - Sped. ab. post. art. 1 Legge 46/04 del 27-2-2004

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Donne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia 13 Equo-bio-buvette 14 Bolkestein 11 Pietramelina e Todi 12 Fiera utopie concrete 14 Software libero Oliviero Dottorini Biologico 7 15 Energie rinnovabili In Consiglio 4-5 12 Altrocioccolato Primarie per i comuni 6 Strade si, ma ferrate 8 Piastra logistica 9 Rifiuti 10 Editoriali 2 sito web: http://www.dottorini.org - [email protected] Villa Sacro Cuore Città di Castello, 25 settembre 2005 (continua a pag. 2)

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Si saranno chiesti: “E adesso questi dove pensano di andare?”Quando la piccola carovana di bandiere arcobaleno, verdi, gial-le, equosolidali è sbucata in piazza Italia, qualcuno ha arricciatoil naso e ha sorriso riuscendo a mala pena a nascondere unasmorfia. Erano arrivati quelli della provincia, le anime candideche non hanno capito ancora come gira il mondo. C’erano comitati civici e botteghe del commercio equo e soli-dale, informazione libera e indipendente, gruppi di volontariato,centri sociali, associazionismo e mondo della cooperazione.Quel progetto ora vuole tenere insieme tutto questo e anche dipiù: noi riteniamo che le ragioni dell’ambiente e dell’associazio-nismo, soprattutto in una regione come l’Umbria, siano anche leragioni dell’economia, dell’occupazione e, in ultima istanza,della democrazia.Lo avevamo già preannunciato in campagna elettorale: nonsaremmo stati il partito del “no”, avremmo messo in gioco laforza delle idee innovative e della politica che non dimentica larealtà. Il mondo verde e civico ha progetti seri, innovativi, realiz-zabili, supportati da studi universitari e da investimenti diimprenditori coraggiosi. Le nostre proposte sono garanzia dioccupazione e ricchezza per lanostra comunità. E allora:Perché no? Cosa c’è che nonva? Sarebbe un errore se inquesta regione qualcuno pen-sasse di blindare la cabina diregia o di avere l’esclusivadella cultura di governo. In molti ci definiscono, nonsempre in buona fede, comesinistra radicale. Intendiamoci,la definizione non ci dispiace,ma rischia di descriverci ametà. La nostra è la sinistraresponsabile, quella che più diogni altra fa i conti con legrandi sfide della modernità:radicali nella volontà di cam-biamento, pragmatici nellaricerca di soluzioni condivise enon idelogiche, trasversalinella società.Per questo abbiamo già trac-ciato le linee del nostro agirepolitico per imprimere mag-giore slancio riformatore nel-l’ambito della coalizione dicentrosinistra. Stiamo lavoran-do a un’Umbria più solidale ecapace di futuro, che non cedealle speculazioni cementizietanto care alla destra (e non

VVeerrddii, non marziani

Verdi newsCiviciAutunno 2005

UMBRIADonne, uomini, aria, acqua, terra, fuoco nel cuore verde d'Italia

Oliviero Dottorini

sito web: http://www.dottorini.org - [email protected]

Assemblea regionale dei Verdi

Città di Castello, 25 settembre 2005Villa Sacro Cuore

Progetti e valori ecologisti

per un’Umbria più verde, civica e solidale

- 9.30 Inizio lavori- 9.45 “Dedicato ad Alex Langer”,intervento di Palmira Barchetta- 10.00 Relazione della commissariaregionale Maria Giovanna Fiorelli- 10.30 Apertura dibattito con interventi di Paolo Cento, FiorelloCortiana ed esponenti di associazionismo e realtà civiche- 13.00 Conclusioni del consigliereregionale Oliviero Dottorini- 13.30 Pausa pranzo- 14.45 Inizio sessione interna- 16.30 Votazione degli organismidirigenti.

Editoriali 2

Tesseramento 3

In Consiglio 4-5

Primarie per i comuni 6

Biologico 7

Strade si, ma ferrate 8

Piastra logistica 9

Rifiuti 10

11 Pietramelina e Todi

12 Altrocioccolato

12 Fiera utopie concrete

13 Caccia

13 Equo-bio-buvette

14 Software libero

14 Bolkestein

15 Energie rinnovabili

(continua a pag. 2)

Verdi Civici Umbria News - periodico del gruppo consiliare Verdi per i valori - Supplemento al mensile “Notizie Verdi” n. 169 dell’8 settembre 2005. Reg. tribunale Roma n.34 del 7-2-2005 - Sped. ab. post. art. 1 Legge 46/04 del 27-2-2004

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solo, putroppo), ma che sibatte per le infrastruttureutili: reti ferroviarie, pisteciclabili, microcentrali perenergia rinnovabile,autostrade informati-che. Opere ambiziose,capaci di dare slancioall’Umbria, ma cheincontrano l’opposi-zione di una destrasenza idee né caratte-re, ma a volte anche la diffi-

denza di chi pensa di affron-tare i problemi all’incontra-rio, mettendo in gioco l’uni-co riflesso incondizionatoche non tradisce mai e cheinevitabilmente suggerisce

ricette rassicuranti, maantiquate. L’Umbriarallenta? Avanti colcemento e col catrame,si proceda con la tra-sformazione autostra-dale della E45.L’economia è debole?Subito nuove zone

industriali di capannoni inu-tilizzati (magari in aree agri-cole e paesaggistiche di pre-gio). Archeologia industrialee culturale, ormai lo sappia-mo bene. Per questo dovre-mo avere il coraggio di direche un imprenditoria cheinveste nel mattone inveceche in innovazione e in idee,è un’imprenditoria fragile esenza futuro.Dovremo chiarire senzatimori che pensare a operefuori misura, fuori tempo efuori budget (la trasforma-

zione autostradale della E45ne è l’esempio più eclatante)ha il sapore di un insulto nonsolo all’ambiente e all’im-magine della nostra regione,ma alla sua economia, allasua cultura, alla suacapacità di far frontealle sfide della globa-lizzazione in modomoderno e dinamico.Non ci spaventeràl’idea di aprire il varcoche segni la stradadelle energie rinnovabili ealla raccolta differenziataper i rifiuti. C’è un mondointero che si sta movendo inquesta direzione e che ci sup-porta mettendo in giocorisultati, ingegni, eccellenze.Le trasformazioni dei tempiche stiamo vivendo, minac-ciose o benigne che siano,invitano le forze del cambia-mento a trovare sintonie, luo-ghi di incontro, maturità permettere a frutto le milleopportunità che ci si apronodavanti. Valorizzando leenergie più libere e disinte-

ressate, coltivando l’artedella mediazione, lasciandoaperto lo spazio per quelliche Alex Langer chiamava i“saltatori di muri”, “icostruttori di ponti”, “gli

esploratori di frontie-ra”. Cercando pureapprocci chiari e tra-sparenti con mondi checi sono contigui, mache hanno incontratospesso solo diffidenza:imprenditoria verde e

innovativa, turismo stanzialee di relazione, agricolturasostenibile, artigianato arti-stico, cultura e formazione.Ecco i luoghi dove andare acercare i nostri compagni distrada. Siamo la forza del cambia-mento, la forza di chi non siaccontenta dell’esistente, dichi crede in un potere checede sovranità alla democra-zia e di chi non abbandonal’ambizione di collocare idestini personali di ognunonell’orizzonte di un percorsocomune. Verdi, non marziani.

Verdi Civivi UMBRIA news

Questo giornale è realizzato a curadel gruppo consiliare Verdi per ivalori alla Regione Umbria.Supplemento al mensile “NotizieVerdi” Reg. tribunale Roma n.34 del7-2-2005 - Sped. ab. post. art. 1Legge 46/04 del 27-2-2004Direttore: Grazia FrancescatoRedazione e impaginazione: Nico ScarscelliHanno collaborato: MarioScarscelli, Luigi Rambotti.E’ stampato su carta riciclatapresso il centro stampa delConsiglio regionale, PalazzoCesaroni

2 - Verdi Civici UMBRIA news Editoriali

(Segue dalla prima pagina)Verdi, non marziani

La tornata delle elezioni comunali nellaprimavera dello scorso anno ha visto unfiorire di liste civiche in tutta Italia, conincoraggianti risultati un po' dappertut-to. In Umbria, a Bettona, la lista civica delGirasole è riuscita spodestare il sindaco(Ds) in sella da una ventina di anni,apportando propositi di rinnovamento,trasparenza e pulizia istituzionale. Sono stati eletti decine di consiglieri edottenuti ottimi risultati in comuniimportanti come Bastia, Orvieto eSpoleto. Foligno, ad esempio, ha visto nascereun nuovo soggetto politico che ha otte-nuto un seggio in consiglio ed uno cia-scuno in due circoscrizioni, superandorispettivamente il 4% ed il 7% dei voti.Si è trattato della lista Foligno civile -Verdi per la Pace, che con un propriocandidato sindaco ed un programmacritico verso alcune scelte del centrosinistra locale, si è presentato agli elet-

tori puntando sull'eventuale ballottag-gio, che, al secondo turno, avrebbeofferto una buona possibilità di incideresul programma della coalizione. Dalmomento che, inaspettatamente, èbastato un turno per mettere al tappeto ilpoco convincente centro destra, la listacivico-verde ha scelto coerentemente dicollocarsi all'opposizione della maggio-ranza composta da Ds, Margherita, Rc,Socialisti, mantenendo ferme le posi-zioni critiche espresse.La presenza e l'attivismo civico sonocerto espressione dei limiti della rappre-sentanza e delle angustie della formapartito, ma segnano anche l'incederesulla scena della politica di nuove istan-ze (ed, almeno in parte, di nuove sog-gettività), che cercano di tradurre inscelte operative le pressanti vibrazionidel mondo.Le incombenti, quanto improcrastinabi-li, emergenze globali dovute: all'iniqui-tà della distribuzione della ricchezza

che genera conflitti; agli squilibri del-l'ambiente e del clima che produconocatastrofi; vanno affrontate, anche nelnostro microcosmo, con scelte ed azio-ni armoniche, ispirate all'affermazioneuniversale dei diritti umani e all'acquisi-zione della cultura del limite. A talipriorità che pressano l'attualità, e che lastoria si incaricherà di giudicare, si puòcercare di far fronte sul piano politico,coniugando la cultura dei diritti umani(ovvero della giustizia e dell'equità),con quella ambientalista per uno svilup-po qualitativo, da armonizzare oculata-mente con le risorse e gli equilibri delpianeta. Ecco perché i percorsi delle liste civi-che e dei Verdi possono utilmente con-nettersi per catalizzare e moltiplicare leforze, vivificando la prassi dell'agirepolitico in uno scenario ecosostenibile,solidale e di pace.

Verdi e civici, confronto a tutto campoPiero Fabbri*

*Capogruppo consiliare Foligno civile-Verdi perla pace

Ci definiscono di sinistraradicale...

non ci dispiace,

ma ci descrivonosolo a metà

“I saltatori dimuri”, “i

costrutturi diponti”, “gli

esploratori difrontiera” chepiacevano adAlex Langer

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Il Sole torna a sorridereSalgono del 25 per cento le iscrizioniApertura ad associazioni e realtà civicheDopo lo straordinario risul-tato che ha portato all’ele-zione di un consigliereregionale del Sole che ridee la crisi derivata da unagestione personalistica edeterodiretta del partito, ètoccato a Maria GiovannaFiorelli gestire la fase tran-sitoria che ha condotto iVerdi alla scadenza con-gressuale di Città diCastello. L’esecutivo nazio-nale del Sole che ride, infat-ti, ha indicato lei comecommissaria del partito.Sono stati due mesi vissutiintensamente, che l’hannovista lavorare con al fiancoun gruppo di coordinametopolitico-organizzativo com-

posto da Daniela Chiavarini(Perugia), Pietro Villa(Città di Castello), LuigiRambotti (Foligno).La “commissaria” si è tro-vata a gestire una realtà inespansione. Gli iscritti sonopassati da 256 a 322,aumentando del 25 percento rispetto al 2004: 155donne e 167 uomini, di cuicirca 50 giovani.L'associazione con piùiscritti è Città di Castello(96), seguita da Gubbio(69), Perugia (43), Foligno(41), Lago Trasimeno (37)e poi Amelia (13),Valnerina (12) ed altre real-tà non coperte da associa-zioni locali.

Si può afferma-re con tranquil-lità che questinumeri dannofiducia, ma oralo sforzo è quel-lo di allargareulteriormente ilradicamento ela capillarità

della presenza verde e civi-ca nella regione. Sono inpiedi numerosi contatti conaltre realtà con le quali iVerdi stanno costruendorapporti di collaborazione:comitati civici e ambientali-sti, associazioni, gruppi divolontariato, mondo dellacultura, realtà produttive.Intanto è significativa ladecisione di aprire la tribu-na congressuale a tutte lerealtà dell’associazionismoregionale.Quanto alla riflessione poli-tica sulla fase che i Verdi sitrovano ad affrontare inUmbria, il quotidiano IlMessaggero ha pubblicatoun’intervista a firma diMassimo Boccucci: nel-l’occasione MariaGiovanna viene indicatacome una “Traghettatriceverde speranza”, il cui prin-cipale impegno è quello diricucire gli strappi tra levarie realtà del Sole cheride in modo collegiale eaperto.

Comune Voti Comune Voti Comune Voti Comune VotiAssisi 269 (2.0%) Gubbio 572 (3.1%) Scheggino 1 (0.4%) Castel Viscardo 34 (1.9%)Bastia Umbra 157 (1.5%) Lisciano Niccone 1 (0.3%) Sellano 3 (0.5%) Fabro 18 (1.2%)Bettona 195 (9.0%) Magione 86 (1.3%) Sigillo 16 (1.0%) Ferentillo 2 (0.2%)Bevagna 34 (1.3%) Marsciano 120 (1.3%) Spello 99 (2.1%) Ficulle 16 (1.8%)Campello sul Clitunno 16 (1.3%) Massa Martana 14 (0.7) Spoleto 190 (0.9%) Giove 19 (1.7%)Cannara 55 (2,4%) Monte S.M. Tiberina 24 (3.6%) Todi 131 (1.5%) Guardea 13 (1.2%)Cascia 5 (0.3%) Montecastello di Vibio 5 (0.6%) Torgiano 35 (1.2%) Lugnano 7 (0.7%)Castel Ritaldi 16 (1.0%) Montefalco 33 (1.1%) Trevi 54 (1.3%) Montecastrilli 28 (1.0%)Castiglione del Lago 327 (4.0%) Monteleone di Spoleto 1 (0.3%) Tuoro sul Trasimeno 15 (0.8%) Montecchio 4 (0.4%)Cerreto di Spoleto 4 (0.6%) Montone 44 (4.4%) Umbertide 155 (1.7%) Montefranco 8 (1.0%)Citerna 50 (2,7%) Nocera Umbra 22 (0.7%) Valfabbrica 42 (2.2%) Montegabbione 8 (1.2%)Citta' della Pieve 93 (2.2%) Norcia 11 (0.4%) Vallo di Nera 3 (1.1%) Monteleone 13 (1.5%)Citta' di Castello 1680 (7.6%) Paciano 8 (1.3%) Valtopina 4 (0.5%) Narni 223 (2.0%)Collazzone 15 (0.9%) Panicale 30 (1.0%) Acquasparta 25 (1%) Orvieto 252 (2.1%)Corciano 184 (2.1%) Passignano sul Trasimeno 35 (1.2%) Allerona 19 (1.8%) Otricoli 3 (0.3%)Costacciaro 9 (1.3%) Perugia 2283 (2.8%) Alviano 4 (0.4%) Parrano 4 (1.2%)Deruta 82 (1.9%) Piegaro 24 (1.2%) Amelia 134 (2.1%) Penna in Teverina10 (1.6%)Foligno 934 (3.2%) Pietralunga 22 (1.5%) Arrone 10 (0.6%) Polino 2 (1.1%)Fossato di Vico 13 (1.0%) Poggiodomo 2 (2.5%) Attigliano 23 (2.3%) Porano 18 (1.8%)Fratta Todina 10 (0.9%) Preci 1 (0.3%) Avigliano 18 (1.2%) Sangemini 34 (1.3%)Giano dell'Umbria 17 (1.0%) S. Anatolia di Narco 1 (0.4%) Baschi 18 (1.2%) San Venanzo 11 (0.8%)Gualdo Cattaneo 31 (0,9%) San Giustino 112 (1.8%) Calvi 9 (0.9%) Stroncone 40 (1.8%)Gualdo Tadino 127 (1.6%) Scheggia e Pascelupo 12 (1.4%) Castel Giorgio 14 (1.1%) Terni 981 (1.7%)

Verdi Civici: istruzioni per l’usoGruppo consiliare “Verdi per i valori”piazza Italia 2, 06100 Perugia Tel: 075.5763002 075.5763236Fax: 075.5763395 Assistenti:Luigi Rambotti, Nico Scarscelliemail: [email protected]

Oliviero Dottorini, Capogruppo VerdiPresidente prima commissione Tel: 075.5729939 - Fax: 075.5763395Cell: 338.6980911 email:[email protected]

Federazione dei Verdi dell’Umbria via Ciatti 15, 06100 PerugiaTel: 075.5729855 - Fax: 075.5729855Cell: 335.8016912 email: [email protected]

Verdi di Città di CastelloResponsabile Simone CumboTel: 347.7656273email: [email protected]

Verdi di Folignovia Damiano Chiesa, 2 06034 FolignoResponsabile Luigi RambottiTel: 338.6738622email: [email protected]

Verdi di GubbioResponsabile Giovanna Fiorelli Tel: 335.8016912

Verdi della ValnerinaResponsabile Oscar MattioliTel: 349.2693033

Verdi del Lago TrasimenoResponsabile Daniz LodovichiTel: 333.8613003

Verdi di PerugiaResponsabile Francesco PucciTel: 075.5722540

Verdi di AmeliaResponsabile Paolo AriceTel: 339.3457862

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Tesseramento/Voti per comune Autunno 2005 - 3

Tutti i numeri delle Regionali

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Umbria capaceIl documento di seipagine che il capo-gruppo dei Verdi ecivici OlivieroDottorini ha conse-gnato alla presidenteLorenzetti porta iltitolo di un libro checomparve una decinadi anni fa (autoreKarl Ludwig Schibel, direttore dellaFiera delle Utopie concrete). Il docu-mento è scaricabile da internethttp://www.dottorini.org/Umbria_capa-ce_di_futuro.pdf.I capisaldi della proposta puntano aduno “sviluppo duraturo, sostenibile, nonimitabile” quindi forte anche delle pro-prie originalità e“frutto di una pro-gettualità fondatasulla partecipazio-ne”.Infrastrutture eviabilità: rafforza-mento della mobilitàsu rotaia, migliora-mento dei servizi ditrasporto collettivo,incentivazione dellamobilità pubblica e delle piste ciclabili,sviluppo delle autostrade telematiche.Sostegno ai biocarburanti e alle speri-mentazioni innovative. Il tutto nellaprospettiva esattamente opposta a quel-la che vede l’Umbria come luogo ditransito del traffico pesante su gomma.Energia: necessità di puntare su bio-masse, solare (termico e fotovoltaico),idrico, ecolico (seppure con molta cau-tela). Quindi spazio alle microcentraliidroelettriche e a biomasse legnose.Blocco dei grandi impianti (Conca ter-nana).Agricoltura: riconversione verso alter-native non “idro-esigenti” (canapa, frut-ta, arboree, energetiche…), tipiche ebiologiche. Promozione di un marchio“bio Umbria” e sostegno alla filieracorta, quindi a iniziative consortili egruppi di acquisto. Opposizione totale aqualsiasi presenza di organismi geneti-camente modificati.Risorse idriche: difesa delle acque

minerali come risorsa pubblica, retiduali per acquedotti e fognature, recu-pero acque piovane, promozione delconsumo delle acque pubbliche per usopotabile, disincentivazione acque incontenitori di plastica.Rifiuti: riduzione del volume dei mate-riali destinati alle discariche, promozio-ne della raccolta porta a porta per il

sostegno alla diffe-renziazione. Bloccodi qualsiasi ipotesi diincenerimento–ter-movalorizzazione senon in termini diripiego e con il pienoconsenso delle popo-lazioni più diretta-mente interessate.Territorio: rilancio

del sistema dei parchi, monitoraggiorigoroso sul consumo del territorio percostruzioni e infrastrutture, blocco diqualsiasi nuova concessione per cave,

calcolo delle tariffe diconcessione sulla basedei costisoc io–ambien ta l i ,applicazione rigorosadella legge nazionalesulla caccia, aperturadi tavoli di concerta-zione sui problemiche vanno man mano

emergendo.Turismo: incentivare e sostenere lascelta stanziale e di relazione che arginila moltiplicazione del “mordi e fuggi”,promozione delle aree non ancora affer-mate sul mercato, stipulare patti interre-gionali, valorizzare i distretti turistici ecreale la Borsa del turismo sostenibile.Imprenditoria e artigianato: tuteladelle attività nei centri storici, sostegnoai consorzi e ai marchi di tutela per leproduzioni tipiche, incoraggiamentodell’imprenditoria innovativa.Costituzione di distretti di eccellenza ealta specializzazione. Blocco di nuovicentri commerciali.Commercio equo e finanza etica:legge regionale, sostegno alla finanzaetica e sportello di intervento per la coo-perazione internazionale e il microcre-dito, appoggio economico alle iniziativeispirate dalla necessità di riequilibrio traSud e Nord del pianeta (vediAltrocioccolato), regolamenti di esclu-

I Verdi e civici sono l’unico gruppo adaver presentanto un documento alla

presidente Lorenzetti per delineare ipunti del loro progetto politico:

“Occorre uno sviluppo duraturo, sostenibile, non imitabile”

Un ruolo prestigioso per iVerdi dell’Umbria. Ilcapogruppo OlivieroDottorini è stato chiama-to a guidare la primacommissione consiliarepermanente con delegheagli affari istituzionali,programmazione, bilan-cio, finanze e patrimonio,organizzazione e perso-nale, enti locali. L’Umbria diventa così laprima e unica regione inItalia ad affidare la prima

commissione ai Verdi. Unincarico per nulla sconta-to e sul quale si era pro-nunciato anche PaoloCento, deputato e coordi-natore della segreteriadei Verdi; un fatto chevede “riconosciuta laqualità politica dei Verdie dell’Altotevere” e chefa puntare su trasparenzae partecipazione.“Lavorerò per un bilan-cio più partecipato, piùsolidale, più sostenibile”,

ha commentato OlivieroDottorini.“I Verdi e civici- ha aggiunto - vengonoriconosciuti in un ruoloche allarga le loro com-petenze. E’ importanteche si affermi questoprincipio, non è pensabilerelegare i Verdi nel soloruolo di salvaguardiadell’ambiente perchè illoro patrimonio di elabo-razione e progetti riguar-da tutte le sfere del vivereumano”.

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4 - Verdi Civici UMBRIA news Umbria capace di futuro

Ai Verdi la prima commissioneCaso unico in Italia

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di futurosione di finanziamenti pubblici permanifestazioni che coinvolgano multi-nazionali che non rispettano i codicietici elementari.Stato sociale–solidale: attenzione parti-colare alle categorie svantaggiate,sostegno alla cooperazione e misure diriconoscimento dei profili professionalimaturati dagli operatori, rielaborazionepartecipata del piano sociale, appoggioall’osservatorio regionale sulle povertà,uso sociale del patrimonio immobiliaredella Regione, prestiti d’onore per i sog-getti e le famiglie in difficoltà.Regione volàno per forme di econo-mia sostenibile: conversione alle fonti

rinnovabili del parco veicoli (metano,ibridi, elettrici), certificazioni ambienta-li, forniture e appalti con criteri ecologi-ci (green public procurement–gpp),adozione dei prodotti biologici nei ser-vizi mensa e ristorazione, bilanci parte-cipati, osservatorio sui costi della politi-ca con riduzione di stipendi dei mana-ger pubblici e delle indennità dei consi-glieri.Autonomie locali: innalzamento del-l’attenzione per i comuni più piccoli,incentivazione delle azioni che favori-scono lo scambio e la condivisione deisaperi, delle conoscenze, delle risorseambientali e culturali.

Umbria capace di futuro Autunno 2005 - 5

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“I Verdi e civici sarannoalleati seri e leali, manon subalterni”. E’ chia-ra fin dalle prime battutela posizione politica deiVerdi civici a PalazzoCesaroni.Nella dichiarazione divoto sulle linee program-matiche della presidenteLorenzetti il capogruppoDottorini ha assicuratol’appoggio pieno e con-vinto, ma sulla base dellamozione approvata dal

centrosinistra e del docu-mento “Umbria capacedi futuro”.”Il nostro è un modellonuovo che cerca e propo-ne scelte più legate allaspecificità dell'Umbria -ha spiegato l’esponentedei Verdi -. Sostenibilitàdello sviluppo e politichesociali: sono questi ipilastri sui quali possia-mo costruire un nuovofuturo. L'Umbria, in que-sto terreno, ha ancora

molte carte da spendere.Siamo pronti ad arricchi-re con le nostre idee iprogrammi di coalizionee a esercitare la difficilearte del confronto. Su unpiano paritetico. Siamoconsapevoli che la forzadell'Unione risiede nellapluralità di saperi, nelladialettica, nella capacitàdi ogni soggetto di rap-presentare al meglio leistanze culturali e socialidelle nostre comunità".

“Noi, leali ma non subalterni”Chiare sin dall’inizio le nostre proposte

“Hai voluto la bicicletta? E adessopedala”: niente di più azzeccato perla prospettiva dell’impegno di unconsigliere regionale eletto daiVerdi–civici che, per la seduta del-l’insediamento, è arrivato a PalazzoCesaroni in bicicletta, dopo averattraversato mezza Umbria in treno.Accadeva il 16 maggio 2005. Da quel momento in poi per OlivieroDottorini è un susseguirsi di passag-gi. Consigliere regionale, un ruoloche genera una corrente di soddisfa-zione tra tutti coloro che hanno lavo-rato all’elezione. Tra questi MarioScarscelli, portavoce del comitatoVerdi e civici a Città di Castello: “Leproblematiche della nostra città edel territorio altotiberino trovanofinalmente cittadinanza in Regione”.L'Umbria sta diventando un "labo-ratorio politico" nel quale le forzemigliori della società civile, degliambientalisti, del mondo dell'asso-ciazionismo sono riusciti ad eleggerecon pieno diritto un rappresentantein seno al Consiglio regionale.Un crogiuolo di esperienze che èentrato subito in azione. Accanto aitanti "No" alla devastazione del ter-ritorio con opere inutili, all'inceneri-tore, ad uno sviluppo industrialista ecementizio, il Sole che ride ha pre-sentato proposte concrete e condivi-se da molti: sviluppo di una mobilitàdolce e sostenibile, sostegno all'agri-coltura biologica, idee innovativeper la gestione dei rifiuti e per ilsostegno alle energie alternative e alcommercio equo.Un nuovo modo di fare politica cheassume il dialogo ed il confrontocome bussola per orientare il pro-prio lavoro. L'azione e gli interventiall'interno e fuori dalle istituzioni, lavivacità del loro lavoro, l'impegno atutto campo hanno riportato sullascena politica la presenza di un sog-getto verde propositivo, capace dicoalizzare ed integrare le esperienzesignificative che si battono perun'Umbria più sostenibile, più libe-ra, più equa.

Primi passi in Regione

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6 - Verdi Civici UMBRIA news Primarie per i comuni

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Primarie in tutti i comuni dell'Umbria.E' la proposta che i Verdi regionalihanno avanzato "soprattutto per le real-tà dove più pesanti e radicate sono lefratture all'interno del centrosinistra, acominciare da Città di Castello eGubbio". Uno strumento, quello dellaconsultazione diretta dei cittadini, pro-posto sulla scia delle primarie che por-teranno alla scelta del candidato pre-mier dell'Unione e già messa in atto daalcuni comuni italiani. Si tratta di un'op-

portunitàpartecipa-tiva senzacontroin-dicazioni,"un per-corso chepot rebbedare slan-cio ede n t u s i a -smo a tuttii partitidella coa-l i z i o n e

garantendo la massima coesione sulcandidato espressione della consulta-zione democratica". L'Umbria è prontaper questo esperimento, dicono i Verdi ecivici: "I cittadini, le associazioni, i gio-vani, le intelligenze delle nostre cittàsono mature e ci chiedono di poter par-tecipare fattivamente alla costruzionedella casa comune del centrosinistra".A Città di Castello già da prima del-l'estate il Comitato civico ha lanciato laproposta, scrivendo a tutti i partiti dellacoalizione e organizzando incontri. Unprimo risultato è stato quello di rompe-re lo stanco gioco dei tavoli per decide-re gli organigrammi futuri e riempire lecaselle di assessorati ed enti. "Le gran-di sfide che la nostra città dovrà affron-tare nei prossimi anni - ha scritto il por-tavoce dei Verdi e civici tifernati MarioScarscelli ai partiti della coalizione -interpellano con urgenza i cittadini, leforze politiche, il tessuto sociale ed eco-nomico del nostro territorio. Dobbiamocreare ed offrire alla discussione un per-corso veramente libero che consenta lacostruzione di un'alleanza condivisa,espressione delle intelligenze e delle

capacità del nostro territorio, ad unico etotale vantaggio della comunità".Chiara l'analisi: "La nostra città ha vis-suto fratture politicheche stanno penalizzan-do il suo tessuto socialeed economico fino afarle perdere ruolo eautorevolezza a livelloregionale. Le divisioniche hanno attraversatoil centrosinistra tiferna-te negli ultimi 20 anni,ci inducono oggi a par-lare di due sinistreautonome e spesso con-trapposte, non in gradodi riconoscersi recipro-ca dignità di rappresentanza all'internodella stessa coalizione. Questa situazio-ne, se non analizzata con coraggio eapertura, rischia di avere conseguenze econtraccolpi pesanti per lo svilupposociale, economico e civile della nostracittà: a risentirne sono sempre più l'au-torevolezza di sistema a livello regiona-le, le capacità di risposta economicarispetto alle sfide della modernità e per-sino le varie istituzioni pubbliche localiche vedono limitata la propria capacitàdi confronto positivo e di progetto per ilgoverno della città". Via con le prima-

rie, dunque: per riunire un centrosinistralacerato e per aprire le porte a quellaparte di città costretta a rimanere ai

margini delle scelte perCittà di Castello. Ma nontutti i partiti, come era faci-le immaginare, hanno datoil loro ok, a cominciare daDs e Pdci che consideranotroppo rischioso il processodemocratico per scegliere ilsindaco.A Gubbio la situazione nonè migliore, con un centrosi-nistra spaccato a metà: dauna parte Rifondazionecomunista, dall'altra tutti ipartiti della coalizione, con

il sindaco Orfeo Goracci seriamenteintenzionato a non lanciare nel giocodemocratico la palla della sua ricandi-datura. Anche in questa circostanza iVerdi hanno chiesto le primarie per"consentire una scelta libera e democra-tica a tutti gli eugubini lasciando daparte divisioni che hanno fatto il lorotempo, ma soprattutto quei personalismiche vanno a bloccare ogni discussioneaperta e oramai stanno ingessando lepotenzialità della città. Le primariesono lo strumento più adatto per con-sentire ai cittadini di esprimersi".

Votate Verdi? E allora niente seggioper le primarie. E’ avvenuto aRiosecco, una frazione di Città diCastello, che ha avuto il solo torto divotare in modo compatto per OlivieroDottorini alle ultime Regionali: il sim-bolo del Sole che ride ha ottenuto il18-20 per cento di consensi, diventan-do la seconda forza dopo Unitinell’Ulivo.E’ stato con grande sorpresa che nelcorso di un incontro sulle primariedell’Unione i rappresentanti dei Verdie civici hanno scoperto che Ds eMargherita avevano deciso di elimina-re il seggio del popoloso quartiere

tifernate per dare spazio a quelli dellefrazioni più “affidabili”. Grazie all’im-pegno diretto dei Verdi e civici il casoè finito a Roma, sul tavolo nazionaledell’Unione. E’ stato il coordinatorenazionale dei Verdi, l’onorevole PaoloCento, a chiamare personalmente ilsegretario regionale dei Ds per blocca-re un tentativo maldestro e ingiustifi-cato di discriminare la frazione diRiosecco. Richiamati da Perugia, laretromarcia di Margherita e Ds è stataimmediata e ora anche i riosecchesiavranno il loro seggio per votare alleprimarie. In modo libero e democrati-co, come è giusto che sia.

Sei di Riosecco? Allora niente seggio per le primarie

Primarie per tutti i comuni dell’UmbriaA cominciare da Città di Castello e Gubbio

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Con i sostegni che la regioneUmbria continua a dare all’agri-coltura inquinante ed energivora(vedi tabacco) si fa sentire ancorpiù pesante la crisi del tipico edel biologico.Sulla base dei dati pubblicati dalSinab (Sistema di informazionenazionale sull'agricoltura biolo-gica) i Verdi e civici invitano "apromuovere un tavolo di con-fronto tra Regione, operatori delsettore e le associazioni di cate-goria al fine di fornire indica-zioni mirate sui progetti cheandranno presentati al ministerodelle Politiche agricole entro il31 di ottobre: è una scadenzacruciale perché si corre ilrischio di commettere l'erroredegli anni passati e di trovarci,come sta succedendo oggi, con270 mila euro finalizzati agliagricoltori che giacciono inuti-lizzati e che sono relativi aglianni 2002-2003”.Per questo è stata presentataun’interrogazione all’assessoreCarlo Liviantoni con la quale si

chiede di far chiarezza sulleintenzioni di intervento nel set-tore, visto lo stato di difficoltàin cui versa il settore (-17% diproduzione nazionale, +13% diimportazione) e di attivarsi dasubito per verificare se sonostati presentati entro le scadenzepreviste i progetti al Ministerodelle Politiche agricole e fore-stali per l'attivazione dei finan-ziamenti e di fare tutto il possi-bile per arrivare preparati allascadenza del 31 ottobre prossi-mo".

Liviantoni (Assessore) - ''Nessunritardo della Giunta regionale nellepolitiche e nelle azioni a sostegno del-l'agricoltura biologica. Al contrario, dasempre la Giunta regionale ha prestatoattenzione alle aziende che introduco-no o mantengono metodi di agricoltura'pulita'''. Risponde cosi' l'assessoreregionale all'Agricoltura, CarloLiviantoni: ''Da tempo ed in gran partesono state attivate le azioni per le qualivengono destinati i fondi ministerialiper lo sviluppo dell'agricoltura biologi-ca e di qualità. Gli stessi (con la preci-sazione che sono stati iscritti nel bilan-cio regionale soltanto nello scorsomese di giugno, perché trasferiti nel2005), saranno quindi utilizzati per ladiffusione delle informazioni ai consu-matori sui prodotti tipici e di qualità, alfine di rafforzare la conoscenza di que-

ste nostre produzioni e ampliarne lepotenzialità commerciali e l'afferma-zione nei diversi mercati.Vinti (Prc) - E’ soddisfatto della rispo-sta di Liviantoni e ricorda il ruolo stra-tegico svolto nelle passate legislatureper aumentare le risorse da destinarealle aziende che introducono, e man-tengono, metodi di agricoltura pulita.Vizioli (Aiab) - La riapertura delbando per il Biologico sul Piano di svi-luppo rurale, peraltro strappato con identi dalla mobilitazione delle associa-zioni del biologico e ambientaliste, èuna partita completamente diversa dal-l'utilizzo dei fondi di cui Dottorinichiedeva conto, che provengono inve-ce dalla tassazione sull'uso dei pestici-di. Questi, infatti, sono destinati alla pro-mozione dell'agricoltura e se è vero che

il fondo ministeriale è "Agricolturabiologica e sostenibile", quindi unambito più ampio rispetto al biologico,è altrettanto vero che, nel trasferirequesti fondi alle Regioni, il Ministerospecificava che la destinazione era lapromozione dell'agricoltura biologica.Scelta fatta dal Ministro per compensa-re le "disattenzioni" verso il biologico.Per questo ci piacerebbe saperedall'Assessore come saranno spesi. Inmerito all'apertura di un tavolo per ilbiologico sarebbe l'attesa e giusta ripa-razione al modo con cui la Regione si ètolta il disturbo di confrontarsi anchecon i rappresentanti del biologico,chiudendo tre anni fa il tavolo consul-tivo per l'agricoltura biologica e soste-nibile istituito dalla legge regionale39/95, unico tavolo a cui il biologico,obtorto collo, era invitato in Regione”.

Biologico dimenticatoDottorini incalza la giunta

Agricoltura biologica Autunno 2005 - 7

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Cadrà il prossimo 2 ottobre la sestabiodomenica promossadall'Associazione italiana di agricoltu-ra biologica insieme a Legambiente eColdiretti.Tre appuntamenti in altrettante città: -Foligno, con uno spazio all'internodella manifestazione "Primi d'Italia";-Perugia, in piazza Piccinino, coincidecon il mercato mensile organizzato del-ll'associazione BioumbriaArt; previstaanche una presenza negli spazi verdi diPian di Massiano;Quest'anno Biodomenica sarà l'occa-sione per presentare l'attività dei Godo,Gruppi organizzati domanda offerta,ovvero gruppi d'acquisto diretto pressole aziende biologiche di alimentari,ortaggi e frutta: a Perugia ne sta fun-zionando uno da un anno formato dauna trentina di famiglia (erano 15all'inizio, nel novembre 2004).Al centro delle iniziative anche la par-tenza della Fondazione per la ricerca inagricoltura biologica. Le informazionidi dettaglio sono disponibili suwww.aiab.it

Liviantoni (e Vinti) rassicurano: “Si sta lavorando bene”Vizioli (Aiab): “Troppi soldi ancora nei cassetti”

Biodomenicain Umbria

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Con i sei sindaci dell’Altotevere umbro etoscano contrari al raddoppio e relativatrasformazione in autostrada della E45quella che si può definire (con un pizzicodi sana ironia) “la madre di tutte le verten-ze” si profila come una partita tutta dagiocare in fatto di ambiente, economia epartecipazione.Un progetto che, oltrea riscuotere il plausoentusiasta del centro-destra (con ForzaItalia in testa), rischiadi diventare una minavagante per i rapportipolitici nel centrosini-stra. A più riprese èpartita l’esortazionedei Verdi e civici a“sfilarsi” da questavisione asfalto–cementizia dello svilup-po. “L’ipotesi folle dell’autostrada volutada Berlusconi e Lunardi - ha spegatoOliviero Dottorini - trasformerà l’Umbriain un luogo di transito, con danni irrepa-rabili all’ambiente e all’immagine stessadel cuore verde d’Italia. Senza alcun ritor-no economico e occupazionale”. AncheRifondazione comunista ha manifestato lasua contrarietà, mentre Ds, Margherita,socialisti non hanno ancora una posizioneufficiale a livello regionale, nonostantemolti amministratori locali abbianoespresso la propria contrarietà. I comuni-sti del Pdci invece fanno un tifo sfegatatoper il catrame, a iniziare dall’assessoreGiuseppe Mascio che, in un intervista alSole 24 Ore arriva a considerare l’auto-strada una priorità di legislatura.I quattro comitati contro il nodo diPerugia hanno manifestato pubblicamen-te, nel gennaio 2005, la loro opposizioneal progetto portando duecento persone nelcentro del capoluogo regionale (per idocumenti vedi www.ilpotereditutti.it). Inquesta battaglia sono affiancati, oltre chedai Verdi, dalla sezione perugina di ItaliaNostra, da Legambiente e dal Wwf.Insieme hanno formato un cartello unita-rio: a ondate successive, promuove cam-pagne di stampa che facciano comprende-re gli effetti distruttivi dell’intreccio chederiverebbe dal progetto Orte–Venezia

innestato con il “nodo” (vedi anche www.altrapagina.it). “A fronte della totale man-canza di vantaggi - dicono le associazioniambientaliste - sono evidenti i danni: ulte-riore consumo e distruzione di territorio epaesaggio, altro cemento e nuove caveper circa due milioni e 650 mila metri

cubi. È evidente che ilnotevole aumento deltraffico porterà altroinquinamento, danni perla salute e peggioramen-to della qualità dellavita”.Una partita che sarebbeperdente giocare solo inambito locale per questoi senatori FiorelloCortiana e Anna Donatihanno avanzato una

richiesta di valutazione congiunta delnuovo tracciato Orte–Venezia e del cosid-detto “nodo” di Perugia. Lo stesso presidente dei Verdi AlfonsoPecoraro Scanio nel corso di una confe-

renza stampa a Perugia ha dichiarato:“Vogliamo piu investimenti sulle ferroviee meno sulle autostrade. La E45 come ilnodo di Perugia sono opere dissennateche non rispondono alle esigenze dellacollettività e dello sviluppo. Quando sare-mo al governo - ha assicurato il leader deiVerdi - toglieremo queste porcherie e abo-liremo la legge obiettivo che toglie aiComuni e alle comunità locali ogni possi-bilità di decisione in merito alle scelte sulproprio territorio”. Lo slogan scelto dal comitato formatosi aCittà di Castello non si limita alla prote-sta. “Strade? Sì, purché siano ferrate”,sarà la parola d’ordine che guiderà la pro-testa. La richiesta è quella di potenziare icollegamenti ferroviari regionali comemisura di contrasto per i progetti faraoni-ci che vorrebbero raddoppiare il trafficodi mezzi pesanti in tutta l’Italia centrale enon solo in Umbria. Una realtà, quella ferroviaria, di cuihanno discusso i rappresentanti Verdi ecivici con una delegazione del sindacato

Strade sì, ma ferrat

Ma la mozionedell’Unione non parla di viabilità su gommaLa trasformazione in autostradadella E45 si fa largo nel dibattitopolitico all’interno del centrosini-stra. Ma il Consiglio regionale, insede di approvazione delle lineeprogrammatiche della Lorenzetti,ha assunto una posizione ben preci-sa. Ecco il testo della mozioneapprovata da tutte le forze dellamaggioranza.E’ prioritario “completare, comescelta infrastrutturale strategica,l'aeroporto regionale di S. Egidio epotenziare e sviluppare il sistema fer-roviario regionale e i collegamentiferroviari dall'Umbria. Un impegnougualmente significativo dovrà esse-re posto nell'azione di coordinamen-to e sviluppo delle infrastrutture tele-matiche e della rete del cablaggio perl'intero territorio regionale”.

In sede di replica all'intervento del capo-gruppo dei Verdi civici in Consiglio regio-nale che sollecitava maggiore chiarezzasulla questione delle infrastrutture viarie inUmbria, la presidente Lorenzetti ha cosìreplicato:"Noi abbiamo avuto coraggio su Fcu,Falconara e Foligno-Terontola, perché sesi leggono le dichiarazioni programmati-che o il piano regionale dei trasporti, sivedono chiaramente le scelte infrastruttu-rali e trasportistiche della Regione, checredono all'asse fondamentale costituitodall'Orte-Falconara e dalla Foligno-Terontola-Arezzo-Firenze e dalla Fcu, chedeve - questo noi prevediamo nel pianoregionale del trasporto - sfondare versoArezzo e costituire così i nostri punti diappostamento per l'Umbria sull'alta veloci-tà, che sono Firenze e Roma, non Ancona.Perugia deve potersi collegare meglio, masi deve collegare meglio con l'alta velocità.L'alta velocità non sta ad Ancona, l'alta

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8 - Verdi Civici UMBRIA news Strade sì, ma ferrate

Ecco cosa diceva

Trasformare la E45 in autostrada è una scelta dannosa ed antiquata. Per il cuore versolo aumento dell’inquinamento e devastazione del territorio. I Verdi con i comitati e

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teOrsa. In quell’occasione si è parlato dellapaventata chiusura notturna dellaFoligno–Terontola, un’idea che affosserebbedel tutto qualsiasi ipotesi di attivare sullasede ferroviaria un servizio di metropolitanadi superficie tra Perugia e Foligno.A parziale compensazione, è arrivata la noti-zia che il Cipe (Comitato interministerialeper la programmazione economica) avevaapprovato il progetto di raddoppio dellaOrte–Falconara, nella tratta tra Terni eSpoleto. Il punto interrogativo che rimane èsui tempi di attuazione di tale progetto, sul-l’indizione degli appalti, sulla disponibilitàeffettiva dei fondi.Ma è lo sfondamento a nord della Ferroviacentrale umbra la vera cartina di tornasoledella volontà regionale di potenziare il siste-ma di trasporto su rotaia. A questo propositoDottorini ha sostenuto a più riprese che ènecessario creare una direttrice europea checolleghi Roma a Venezia. Opzione già indi-viduata dallo studio di prefattibilità dellaprovincia di Arezzo.

La piastra logistica dell'Altotevere,l’opera che dovrebbe consentire loscambio delle merci e i servizi per l'im-prenditoria dell'alta Umbria, rischia ditrasformarsi nell'ennesima cattedralenel deserto. L'allarme è stato lanciatodal capogruppo dei Verdi e civici inConsiglio regionale Oliviero Dottorini:"Se non verrà rivista l'ubicazione delprogetto, consentendo lo scambio ferro-gomma, la salvaguardia di un territorioagricolo di pregio e dimensioni accetta-bili, il rischio è quello di gettare alvento oltre 16 milioni di euro". Il presi-dente della commissione Bilancio hachiesto il coinvolgimento di tutti i sog-getti sulla proposta progettuale:“Dobbiamo prendere in esame scopi,funzionalità, ampiezza e compatibilitàdi un'opera che drenerà molte risorsepubbliche. Il rischio è di trasformare unprogetto ambizioso in un tentativomodesto ad uso e consumo di pochi".Apriti cielo. Il primo a reagire è stato ilcoordinatore della progettazione MirkoPescari (Cna, area Ds) sostenendo cheil progetto aveva già passato il vaglio diimprenditori e associazioni di catego-ria. Ma qualcosa non quadra e l'alzatadi scudi tradisce solo la grande difficol-tà nel giustificare un'opera rimasta permesi ben custodita nei cassetti. La mag-gior parte degli imprenditori dellaValtiberina umbra e toscana infatti con-dividono l'inadeguatezza dell'interpor-to: "L'ubicazione del centro che si inten-de realizzare appare non del tutto con-sona con future interconnessioni ferro-viarie ed un eventuale sviluppo del traf-fico su ruota ferrata. E' forse opportu-na una riflessione urgente”.

Alcuni imprenditori tuttavia ritengonotroppo stretti i tempi per rimettere indiscussione il progetto. Ma chi ha scel-to un’ubicazione così assurda? E’ormaichiaro che non si tratta di un problemadi tempi, ma politico.Il sindaco di Città di Castello FernandaCecchini prende tempo, ma non escludeil confronto. Intanto iniziano ad arriva-re le prese di posizione dei politici edella società civile. Pietro Villa,Legambiente: "Il progetto attuale creapiù problemi di quanti ne vorrebberisolvere. Occorre individuare unanuova ubicazione per consentire loscambio ferro-gomma”. GiordanoGiulietti (Centrosinistra vivo) interrogala giunta per avere delucidazioni su unascelta discutibile e per invitare a "trova-re il più ampio consenso possibile sullascelta progettuale". Mario Scarscelli,Verdi e civici: "Dobbiamo evitare pro-getti avventati, non è certo con le chiu-sure e le dietrologie che si risolvono iproblemi, ma con un dibattito serio eapprofondito". La partita è ancora aperta. Ma lasciaperplessi il silenzio che si è volutocostruire attorno a un tema così com-plesso. La politica delle proposte serie e inno-vative ha il dovere di vigilare su comevengono investiti i denari dei cittadini,evitando scelte avventate e arretrate.Chi pensa di poter affrontare i nodidella politica locale e regionale nelchiuso di qualche ufficio non potrà farconto sul silenzio dei Verdi e civici: " Lanostra regione - conferma Dottorini -non può permettersi di gettare soldi alvento”.

velocità sta a Roma e a Firenze, e lì dob-biamo collocarci. L'Fcu, Orte-Falconara,devono essere complessivamente le sceltetrasportistiche su ferro dell'Umbria, su cuinoi dobbiamo fare ancora di più. Una cosache io chiederò al sistema Umbria, che hagià dato molto in termini di risorse per laprogettazione, è di fare un ulteriore sforzoper progettare la Foligno-Perugia, il rad-doppio della Foligno-Perugia-Terontola,ma intanto la Foligno-Perugia, per esserepronta a fare l'operazione di sistema Orte-Falconara-Foligno-Perugia-Terontola-Arezzo. Questa è l'operazione giusta, checollega armonicamente l'Umbria e dà lepossibilità a tutti, e insieme dà una grandemetropolitana a cielo aperto, perché metteinsieme Fcu, Foligno-Terontola. Questa èl'operazione. Su questa operazione bisognafare tutti la nostra parte, perché dà la pos-sibilità a tutta l'Umbria di essere pronta araccordarsi ai punti dinamici dell'Italia ed'Europa".

Piastra logistica, un progetto già vecchio

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Piastra logistica Autunno 2005 - 9

la Presidente

rde d’Italia significherebbee i sindaci

Una delle stazioni della Fcu

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Sulla questione dei rifiuti in Umbria,come in altre regioni italiane, esiste unquadro sempre più preoccupante nelquale politica, economia e pratiche allimite della legalità appaiono semprepiù intrecciate. Conferma ne viene dal“libro bianco” presentato pochi giornifa da Legambiente e dal comitatoInceneritorizero diPerugia–Pietramelina.Quel documento conferma la preoccu-pazione sulla vicenda Pietramelina,una realtà fatta di varie frazioni all’in-crocio dei confini tra i comuni diPerugia–Umbertide e Gubbio.Ma la questione dell’incenerimentonon è circoscritta all’ipotesi diPietramelina: un impianto è già funzio-nante a Terni, ma è a Gubbio che siregistra la situazione più contradditto-ria: i Verdi si oppongono al rinnovodell’autorizzazione per l’uso delle car-casse dei pneumatici nell’alimentazio-ne dei forni nel cemenrificio diGhignano. In maniera tardiva, politicamente privadi presupposti etici (valore moraledella tutela ambientale) estetici, (rela-zione tra bellezza e qualità della vita) escientifici si assiste al tentativo ultimodi attenuare gli effetti negativi causatida un sistema produttivo che spessoopera a ciclo aperto, cioè trasformandomaterie prime utili in beni dotati divalore ed infine in rifiuti ai quali, perdefinizione, non viene attribuito alcunvalore. Il termine stesso ci dice che si vorreb-be a questo punto valorizzare il rifiutoma, ci domandiamo, non è troppotardi? E ammesso che si riesca a valo-rizzare il rifiuto, lo si fa avantaggio/svantaggio di chi/che cosa?Un passo indietro per affrontare seria-mente le scelte tecnologiche. Occorrericordare un principio fondamentaledella fisica, quello di conservazionedella materia e dell’energia: in naturanulla si crea, nulla si distrugge, tutto sitrasforma. In generale, non esistono, enon possono esistere, impianti in gradodi distruggere i rifiuti. Tutto ciò cheentra in un impianto ne esce, benchétrasformato, fino all’ultimo grammo.Nessuna tecnologia può evitare il ritor-

no nell’ambiente dei materiali utilizza-ti nei cicli produttivi e poi scartati.Per valutare l’efficacia delle tecnologiedi smaltimento, bisogna far riferimentoal principio della fisica ricordato,facendo un bilancio di massa ed unbilancio energetico fra ingresso eduscita dagli impianti. Possiamo dimo-strare che sia inceneritori che termova-lorizzatori sono in verità moltiplicatoridi rifiuti perché in uscita si ha unaquantità di materiali, in forma solida,

liquida e gassosa, ben maggiore diquella dei rifiuti trattati, in aggiunta piùpericolosi perché più difficili da smal-tire, tali che richiedono trattamentiadeguati, non essendo idonee le classi-che discariche per rifiuti urbani.Quindi, in attesa di soluzioni tecnicheinnovative e da sperimentare, quali lapressurizzazione e la gasificazionel’unica strada percorribile è quelladella riduzione dei rifiuti e della rac-colta porta porta.

Emergenza rifiutiIncenerire non è la risposta giusta

Il mancato raggiungimento del 35% didifferenziazione in ambito regionale (solo nei comuni di Massa Martana,Acquasparta, Avigliano Umbro,Sangemini il risultato è stato raggiuntoe superato) richiede uno sforzo colletti-vo che faccia seguire alla campagna dicomunicazione un'intensità politico-amministrativa che guidi ad un rispettodelle regole che cittadini e cittadine nonpossono non imitare.E' stato dimostrato che l'investimento(soprattutto politico, oltre che economi-co), degli amministratori conta quantouna mirata ed efficace campagna infor-

mativa. Una conversione ecologica siottiene trasversalmente, passando pertutte le azioni politiche, da quelle cultu-rali e formative per arrivare a quelle deiservizi di raccolta.E monta la polemica sull’effettiva per-centuale di rifiuti differenziati aPerugia: la capogruppo di Rifondazionedurante il question time in consigliocomunale di lunedì 19, ha dichiaratoche i materiali, raccolti nei cassonettiper la differenziazione (che diventanocosì materia prima recuperabile e riuti-lizzabile) alla fine del ciclo finisconomischiati proprio a Pietramelina

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10 - Verdi Civici UMBRIA news Rifiuti

Raccolta differenziataIl 35% è ancora lontanoE a Perugia si mischia tutto

Un impianto per l’incenerimento dei rifiuti

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Depuratore TodiVietato decidere senza i cittadiniSono fondate le preoccupazioni espres-se dal Comitato per la difesa dell’am-biente e la salvaguardia del paesaggionella Piana del Tevere compresa tra lefrazioni di Ilci e Montemolino nelComune di Todi in merito alla previsio-ne di realizzare un mega depuratore aservizio di una popolazione di circa 80mila cittadini.L’impatto visivo sul paesaggio di unaporzione di territorio tra le più belledell’Umbria e la sottrazione di terreniagricoli di pregio alla loro naturalevocazione sono elementi più che suffi-cienti a schierare i Verdi contro questotipo di opera pubblica. La necessità diadeguare i sistemi di depurazione delleacque in base alle esigenze riconosciu-te deve essere affrontata mettendo aconfronto soluzioni diverse: a partiredall’ammodernamento dei depuratori

esistenti, e dalla costruzione di impian-ti di piccola e media dimensione a ser-vizio di aree circoscritte di territorio.Ma è necessaria soprattutto la possibi-lità di confrontare costi e benefici traipotesi alternative. Siamo convinti che scelte di bassoimpatto ambientale possono essere van-taggiose sotto tutti gli aspetti, a partireda quello economico.Questa vicenda mette in evidenza duequestioni: la prima riguarda la incapaci-tà o, a volere essere buoni, la ancorainsufficiente affermazione di metodiimprontati alla partecipazione e condi-visione dei cittadini alle scelte ammini-strative. La seconda riguarda la inade-guatezza e scarsa trasparenza nelladefinizione delle proposte operativerelative alle opere pubbliche.Sulla prima questione i Verdi prendono

atto delle dichiarazioni del sindaco diTodi Catiuscia Marini che ha affermatol’esistenza di soluzioni alternative e lavolontà di iniziare un percorso parteci-pato: si potrebbe dire meglio tardi chemai. Ora c’è solo da attendere di conoscerele ipotesi alternative.E’ chiaro che riteniamo inaccettabilequalunque ragionamento relativo alrischio della perdita di finanziamenti:chi si è abituato a far passare scelteimpopolari e non condivise sotto laminaccia del danno economico deveconvincersi che i cittadini sono capacidi ragionare e scegliere, e se le loro ideesono diverse da quelle delle ammini-strazioni è dovere delle amministrazio-ni stesse farsi carico di trovare soluzio-ni alternative e di recuperare un rappor-to di confronto con la cittadinanza.

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Todi e Pietramelina Autunno 2005 - 11

PietramelinaI liquami che uccidono il MussinoSono bastate piogge abbondanti percausare l'ennesimo sversamento disostanze inquinanti nel torrenteMussino, un fatto che rende non piùrinviabile la decisione di chiudere al piùpresto la discarica di Pietramelina (alconfine tra Perugia, Umbertide eGubbio). C'è da predisporre, al più pre-sto, interventi per la messa in sicurezzaed il risanamento ambientale dell'interaarea interessata che subisce da vent'an-ni un vero e proprio scempio ecologico.La causa dell'inquinamento delMussino è dovuta alla perdita di perco-lato dalla discarica di Pietramelina, unimpianto posizionato in un sito che untempo era di particolare pregio ambien-tale, vista anche la quasi coincidenzacon un Sic, Sito di interesse comunita-rio. Pietramelina ha problemi di stabili-tà dei rifiuti e di contenimento del per-colato. E' rimasto lettera morta il protocollo diintesa, siglato negli anni '90, tra ilcomune di Perugia, la provincia di

Perugia , la regione Umbria e ilComitato antidiscarica: questo prevede-va la predisposizione di strumentazioniidonee a scongiurare il rischio di inqui-namento alle falde ed ai corsi d'acquasuperficiali. La centralina di controllo, posizionata acirca un chilometro e mezzo dalladiscarica, lungo il fosso Covile, effettuacontrolli di cui si ha documentazionesolo fino al 2004 e per giunta solo perl'ammoniaca e non per i metalli pesanti,tra cui piombo e cadmio, tutte sostanzenocive e ad alta pericolosità". I Verdisostengono le ragioni del Comitato"Inceneritorizero" e chiederanno contodei danni all'ambiente ed alla salute deicittadini.L'impegno è ora di incalzare tutte leforze politiche perché vengano raccor-date le politiche locali con quelle regio-nali: non si può essere contro gli incene-ritori nei confronti ravvicinati con i cit-tadini dopo aver votato il Piano deirifiuti che prevede l'incenerimento.

C’è molta preoccupazzione per lapiega che sta prendendo la vicndadell’inceneritore di Pietramelina,inceneritore che non è affatto larisposta adatta alla gestione deirifiuti, soprattutto in una zonadove l’attuale discarica grava giàpesantemente sul benessere e lasalute delle popolazioni limitrofe.Oliviero Dottorini ricorda comesulla gestione dei rifiuti esistono inUmbria esperienze innovativecome quella del comune di Bettonache premia i cittadini che effettua-no la separazione dei rifiuti conun bonus economico. “Questa è lastrada maestra. Rendere efficaciela raccolta porta a porta utilizzan-do virtuasamente la sesibilità deicittadini e la capacità di gestionedegli organismi preposti. InUmbria non vogliamo l’inceneri-mento dei rifiuti e ci stupisce chechi lo ha previsto oggi faccia fintadi nulla e addirittura ne contestil’applicazione.

Stop all’incenerimentoSi al “porta a porta”

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Altrocioccolato, manifestazioneculturale giunta ormai alla suaquinta edizione, anche quest'anno intende sensibilizzare ilgrande pubblico sulle tematicheinerenti la produzio-ne, la commercializ-zazione, la trasforma-zione e il consumoinnanzitutto delcacao, ma anche diogni altro bene di cuisiamo soliti far uso. Dopo il grande e ina-spettato successo del-l'edizione 2004, l'as-sociazione UmbriaEquoSolidale, promotrice edorganizzatrice della manifesta-zione, deve quest'anno affrontarela difficile sfida di ripetere e con-solidare tale successo, possibil-mente oltrepassando i già impor-tanti traguardi politico-istituzio-nali, sociali ed educativi raggiun-ti. Anche per questo il calendarioprevede tutta una serie di iniziati-ve (momenti d'informazione,serate di festa e musica, spettaco-li teatrali, confronti con altri sog-getti del mondo dell'associazioni-smo e del no-profit) di preludioalla manifestazione centrale, che

anche quest'anno avrà come tea-tro la città di Gubbio, dal 20 al 23Ottobre. Grazie ad Altrocioccolato, le viedi Gubbio saranno di nuovo

popolate di stand, arti-sti di strada, musicanti,esposizioni, mentre neipalazzi di nuovo sidibatterà intorno aitemi del commercioequo e solidale, dellafinanza etica, dellostato sociale, delrispetto dell'ambiente edel rispetto dell'uomo.

Prendendo il cacao come benesimbolo, per quattro giorni i par-tecipanti saranno invitati a riflet-tere sulle proprie scelte di consu-mo, forse il mezzo più efficace,oggi, per influenzare le sceltepolitico-economico-sociali deivari governi e dei vari organismisovranazionali, e le scelte politi-co-imprenditoriali del mondodell'impresa, dalle società multi-nazionali fino al piccolo produt-tore-trasformatore artigiano. Un appuntamento da non manca-re e da sostenere con convizione.Anche da parte delle istituzioni.Il programma è consultabile suwww.altrocioccolato.org

Il Comitato Fiera Utopie Concrete ha decisodi ricordare Alexander Langer, a dieci annidalla sua morte, dedicando il prossimo appun-tamento della Fiera a due immagini al centrodel suo pensiero, i"costruttori deiponti" e "un futuroamico". L’edizione2005, "Ponti perun futuro amico" sisvolgerà nella suasede storica, Cittàdi Castello, dal 13al 16 ottobre. I seminari dellamanifestazione diquest’anno cerche-ranno di approfon-dire quali siano iponti da costruire equali non. Acominciare daquello sullo Strettodi Messina chesarebbe da noncostruire. Il discorso sulla sostenibilità e sulla compati-bilità ambientale in Italia soffre di un’impo-stazione a volte troppo tecnocratica e catastro-fista alla quale Langer contrapponeva l’imma-gine positiva di un "futuro amico". Comevogliamo vivere e quale mondo vogliamolasciare ai nostri nipoti? La mostra di quest’anno risponderà alla bella

sfida di presentare i ponti che connettono lesponde, i ponti tra la terra e il cielo, il visibilee l’invisibile, il lato destro e il lato sinistro delcervello, il ponticello sacro che ancora oggi sitrova nell’architettura giapponese, arcuato esospeso sopra uno stagno. Il corso di forma-zione introdurrà al bilancio ambientale (unponte tra il pensiero economico ed ecologico)come strumento per gli enti pubblici territo-riali e riprenderà in un secondo incontronazionale il dibattito sulla città amica deibambini. Il programma della Fiera delle UtopieConcrete 2005 è consultabile sul sito webwww.utopieconcrete.it

Utopie ConcretePonti per un futuro amico

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12 - Verdi Civici UMBRIA news Altrocioccolato/Fiera Utopie

AltrocioccolatoLa sfida di un mondo più equo e solidale

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Basta con le aperture anticipate, rispet-tare la legislazione nazionale ed euro-pea, nessuna deroga alla tutela dellespecie protette, ascoltare gli agricoltorie i proprietari dei fondi, via tute mime-tiche, carabine a lunga gittata, radioricetrasmittenti: questo pensano i Verdisulla caccia, per questo OlivieroDottorini si è presentato alla sedutadella Terza commissione consiliare chediscuteva il calendario venatorio 2005-06 con una provocatoria t-shirt dise-gnata da Vauro (vedi foto a fianco).Il Sole che ride, assieme alle associazio-ni ambientaliste e ai cacciatori piùresponsabili, si battono da sempre perl'applicazione della legge quadro nazio-nale (la 157 del 1992) che regolamentala caccia e che individua precise regoleper poterla esercitare.All'assessore regionale Bottini i Verdicivici hanno richiesto di sottrarsi allamorsa di un estremismo venatorio chevorrebbe poter cacciare a prescindereda ogni valutazione di tutela della bio-diversità e della sicurezza. Per questo èindispensabile sedersi attorno a un tavo-

lo per trovare la strada che consentaall'Umbria di allinearsi alle altre regionid'Italia.A seguito di un incontro che una delega-zione dei Verdi ha avuto conl’Assessore alla fine di agosto è emersala volontà di allineare le caratteristichedel calendario venatorio dell’Umbria aquello delle regioni Italiane più avanza-te. “Non è più accettabile che sull’atti-vità venatoria a decidere siano solo icacciatori”, ha sostenuto MariaGiovanna Fiorelli secondo la quale “ètempo che le ragioni degli ambientali-ste, degli agricoltori e di larga parte del-l’opinione pubblica abbiano la possibi-lità di incidere concretamente”.Per i Verdi sarebbe gravissimo se a pre-valere fosse ancora una volta la lobby dichi riesce a mettere sempre d’accordo ladestra e sinistra a discapito del territo-rio.C’è da tener presente che il calendariovenatorio dell’Umbria, così come èuscito, viene considerato il peggiored’Europa, proprio per l’allargamentodelle maglie che continua a praticare

ogni anno. Peraltro a nulla sono valsi iricorsi ai vari tribunali amministrativiche negli anni scorsi varie associazioni(Wwf in testa) hanno tenacemente pre-sentato proprio nel tentativo di schioda-re l’Umbria dalle posizioni di estremi-smo venatorio.

Due cesti formato regalo, carichi diproduzioni biologiche dell'Umbriae di prodotti equosolidali, prove-nienti dal Sud del Pianeta - garanti-ti per la qualità e per l'assenza disfruttamento dei contadini - sonostati regalati al Presidente delConsiglio regionale, MauroTippolotti, in occasione del lanciodella proposta di una "buvette"equo-solidale. Se negli uffici della Regione, nelristorante della buvette o nei tantidistributori automatici di caffè, bibite e merendine, ci fosseroprodotti biologici ed equosolidali, la più importante istituzionepubblica locale darebbe per prima un bel segnale e un chiaromessaggio, coerente con le dichiarazioni di impegno per la pace,la solidarietà tra i popoli e la promozione di un’agricoltura puli-ta ed innovativa. Tippolotti ha espresso apprezzamento per il gesto, promettendoattenzione ed impegno su un tema ampiamente condiviso. Unalettera in proposito è stata inviata anche ai quattro consigliericomponenti dell'Ufficio di presidenza (Brega, Gilioni,Melasecche, Lignani Marchesani).

Nessuno di loro ha ancora risposto.L'iniziativa è stata presa in collabora-zione con l'Aiab regionale e Umbriaequosolidale.Nel corso della conferenza stampa dipresentazione dell’iniziativa, OlivieroDottorini, che aveva al suo fiancoDaniela Chiavarini (Aiab) e GuidoColla (Umbria Euqosolidale), ha spie-gato che per ogni euro che spendiamoal bar per un caffè, finiamo inconsape-volmente per contribuire con 87 cente-simi alla economia sviluppata del

cosiddetto Nord del mondo e solo con 13 al Sud povero, checompensa di soli tre centesimi il contadino che realmente colti-va le piantine di caffè. Nel caso del commercio equo e solidale,la percentuale varia sensibilmente, perché se al Nord del mondorestano comunque 55 centesimi, nell'emisfero Sud ne arrivano45 e di questi 23 vanno all'agricoltore.Per garantire i consumatori riguardo alla qualità e all’eticità delprodotto che acquistano, sarebbe importante che oltre agli ingre-dienti nelle confezioni di tutti i prodotti in vendita venisse indi-cata proprio la scomposizione dei vari costi, dall'origine fino alconsumo finale.

Equo-bio-buvetteAnche in Regione prodotti bio e solidali

Caccia in Umbria Un calendario… fuori dal mondo

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Caccia/Equobouvette Autunno 2005 - 13

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C'è consonanza tra il cammino chela Cisl dell'Umbria ha imboccato ela visione dei Verdi civici: lo ha con-fermato la relazione del segretarioregionale, Pierluigi Bruschi, tenutaall'8° congresso del sindacato nelmaggio scorso. In quell'occasioneBruschi ha manifestato la sua visio-ne innovativa che punta su infra-strutture utili e rispettose del territo-rio, sulla valorizzazione del patrimo-nio artistico e paesaggistico, suimestieri e l'artigianato di qualità,sull'agricoltura capace di rinnovarsi,su un turismo stanziale e alla ricercadi relazione.

È stata presentata dai Verdi e civici inConsiglio regionale una proposta dilegge riguardante l'adozione e la pro-mozione a livello regionale di softwa-re libero e di formati di dati aperti."La proposta di legge ruota attorno alconcetto di pluralismo informatico edi libero scambio di documenti -afferma il presidente dellaprima commissione OlivieroDottorini -, è inconcepibileche per poter visionare adesempio alcuni bandi dellastessa Regione Umbria sidebba necessariamente avereinstallato sul proprio per-sonal computer program-mi costosi di aziendeche si muovono in unregime di monopolioe che, proprio perquesti motivi,sono statepesantementemultate dallaUe. L'Umbria puòdare il propriocontributo con-creto alla libertà infor-matica e contro la brevettazione deisoftware, cercando di contrastaremonopoli che avvelenano il mercato ela creatività". Nell'illustrare le lineegenerali del disegno di legge (il primo

presentato su questa materia inRegione), l'esponente del Sole cheride ha spiegato che il testo "se appro-vato senza stravolgimenti, porteràl'Umbria al passo con le regioni e leprovince all'avanguardia nel settore.Una delle finalità di questo provvedi-

mento è anche quella di informare igiovani delle potenzialità che il

software libero e gli standardaperti possono garantire,riuscendo a raggiungerlidirettamente nelle scuole,nei laboratori didattici e

magari, perché no, nel-l'ambito dei corsi di for-

mazione per gli stessiinsegnanti finanziatidalla Regione.Sabato 10 settem-bre si è svolta lagiornata mondialedel software libe-

ro - ricordaDottorini - enoi Verdi ecivici ci siamo

uniti ai milionidi utenti che hanno

celebrato l'evento intutto il mondo e abbiamo manifestatopieno sostegno alle associazioniumbre che d'ora in avanti avranno unnuovo alleato nella loro battaglia con-tro le multinazionali del software".

Software libero, contro i monopoliIniziamo dagli enti locali

Il Consiglio regionale ha approvatocon 18 voti a favore e 8 astenuti l'ordi-ne del giorno sul ritiro della direttivaeuropea "Bolkestein" firmato dai capi-gruppo dei partiti dell'Unione.A questo risultato si è arrivati dopo unamozione concordata tra Verdi e civici,Rifondazione comunista e Comunistiitaliani.L'approvazione dell'ordine del giornoimpegna la Giunta regionale a solleci-tare gli europarlamentari italiani per-ché si impegnino per il ritiro di unadirettiva elaborata dopo la consultazio-ne di 10 mila aziende, ma senza coin-volgere sindacati e organizzazionidella società civile". In nome dello"stop alla burocrazia" e dell'esaltazionedella competitività si vorrebbero ridur-re i vincoli di tutela per i 25 statidell'Unione europea sulle regole dellaconcorrenza commerciale, senza alcunlimite in tutte le attività di servizio,intese come ogni attività economica.Una scelta dalle conseguenze poco ras-sicuranti.L'approvazione di tale direttiva, infatti,affermerebbe il "principio del paesed'origine": un fornitore di servizisarebbe sottoposto unicamente allalegge del paese in cui ha sede l'impre-sa e non a quella del paese dove forni-sce il servizio, in contrasto con quantoprevisto dall'articolo 50 del Trattatocostituzionale europeo.

Direttiva BolkesteinUn disastroannunciato

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14 - Verdi Civici UMBRIA news Bolkestein/Software libero

Il Comune di Assisi, per l'11 set-tembre, ha promosso una manife-stazione in ricordo delle vittimedelle Twin towers e, allo stessotempo, ha negato la propria ade-sione alla Marcia della pace.Una scelta che ha fatto scattareuna protesta da parte di AlfonsoPecorario Scanio, presidentenazionale dei Verdi e di OlivieroDottorini, consigliere regionale e

presidente della prima commis-sione consiliare permanente,soprattutto per le parole pronun-ciate dal sindaco Bartolini neiconfronti di chi ha percorso apiedi i 25 chilometri dellaPerugia Assisi: "Dovrebbe dimet-tersi, non rappresenta la grandetradizione di pace e ospitalità diAssisi. E’ semplicemente venutomeno ai doveri di ospitalità".

La Cisl per lo svilupposostenibile in Umbria Insulti alla marcia della pace

Il sindaco di Assisi si dimetta

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"Come mai la regione non promuovel'energia solare? Come mai, nonostantegli impegni del Piano energetico regio-nale, non sono state predisposte edavviate politiche per il solare termico eper il solare fotovoltaico?" Sono ledomande che il capogruppo dei Verdi ecivici in Consiglio Regionale OlivieroDottorini ha posto alla giunta regionaleattraverso un'interrogazione all'assesso-re alle Attività produttive MarioGiovanetti. "E' paradossale - ha spiegato Dottorini -che in Italia, il paese del sole, si pensi diincentivare carbone e magari nucleare,senza promuovere le energie rinnovabi-li. Sul fotovoltaico mentre il Giapponeha superato i 1.000 MegaWatt, laGermania i 750, l'Italia è ferma alla ridi-cola cifra di 7,1 MegaWatt. Sul solaretermico veniamo superati persino dapaesi come Austria e Germania. Un fal-limento totale. Ma l'Umbria cosa fa?Come pensa di rispondere all'innovazio-ne che le regioni più lungimiranti stannogià predisponendo? In base al Pianoenergetico regionale l'interesse dellaregione Umbria è quello di garantire losviluppo sostenibile in conformità congli impegni assunti dall'Italia a livellomondiale, impegni sanciti dal protocollodi Kyoto e più di recente dal summit diJohannesburg. Il Piano non è centratosolo sull'obiettivo della produzione dienergia, ma persegue la tutela dell'am-biente, assumendo come principio fon-damentale quello della sostenibilità delsistema energetico. Ma come si pensa didare seguito a questi principi con attinormativi?""Le tecnologie di sfruttamento termicodell'energia solare - ha incalzato l'espo-nente dei Verdi e civici - sono ormaiaffidabili e convenienti: non inquinano,consentono occupazione sicura, sonoredditizie. Le condizioni climatichedella nostra regione consentono un buonuso della fonte. Proprio per questo chie-diamo che venga predisposto un pianodi incentivi alle energie rinnovabili, ainiziare da solare e biomasse, con moda-lità trasparenti e con la massima infor-mazione per i cittadini”.

EnergiaDove sono finitele rinnovabili ?

Il riversamento nel fiume Tevere delle acque utilizzate per le pulizie di unallevamento bovino a Citerna ha messo in evidenza, oltre che i comporta-menti dissennati di alcuni operatori economici, anche le difficoltà dei con-trolli. In quell'occasione (l'episodio è stato segnalato il 30 maggio scorso) laresponsabile Arpa dell'Alta Umbria, Sara Passeri, ha rassicurato i Verdi civi-ci sul modesto impatto che lo sversamento aveva prodotto: non c'è stata,infatti, alcuna morìa di pesci.

Esistono concrete possibilità di non dover registrare l’ennesima apertura diuna cava in Umbria, regione in testa alle graduatorie delle attività estrattive.Tra Orvieto, Castel Viscardo e Castel Giorgio si vorrebbero scavare ettari diterreno per tirarne fuori basalto.Pienamente appoggiata dai Verdi civici la mobilitazione della società civile –con in testa il Comitato ambientale e la lista civica di Maurizio Conticelli -ha spinto i Ds a rimettere in discussione la concessione. Anche il sindaco diOrvieto, Stefano Mocio sembra intenzionato a ridiscutere la questione.Incomprensibile la posizione di alcuni consiglieri comunali di Rifondazionecomunista, pronunciatisi favorevolmente su un’ipotesi irrazionale e pericolo-sa.

Energia Autunno 2005 - 15

CiternaPovero Tevere, ridotto a discarica

Orvieto/Altopiano dell’AlfinaBenano una cava evitabile

Incontro con i sindaci dell’Altotevere eComunità montanaFare squadra per promuovereil territorioI sindaci dell’Altotevere, e il presidente della Comunità montana, hannorisposto positivamente alla sollecitazione dei Verdi e civici per un confrontosui temi più rilevanti che porti a unire le forze: sfondamento a nord dellalinea ferroviaria, messa in sicurezza (e non raddoppio) della E 45, completa-mento della E 78 Grosseto–Fano, valorizzazione turistica dell’intero com-prensorio con il completamento del percorso ciclabile lungo il corso dalTevere da Sansepolcro a Umbertide.Ecco allora la necessità di “fare squadra” per valorizzare la rappresentanzaterritoriale “al di là delle logiche partitiche”. All’incontro – tenuto il 22 luglionella Residenza municipale a Città di Castello - oltre a Dottorini hanno presoparte: Fernanda Cecchini (Città di Castello), Fabio Buschi (San Giustino),Claudio Serini (Citerna), Mariano Tirimagni (Montone), Mauro Severini(Comunità Montana).

Da 15 anni si impegnano nella tutela delle acque pregiate che sgorganodall'Appennino: sono le persone che hanno dato vita al Comitato di difesa delRio Fergia, espressione dell'intera comunità di Gaifana, frazione di NoceraUmbra. Dopo aver ottenuto il limite di 28 litri al secondo come quantità mas-sima del prelievo (Protocollo d'intesa con i comuni di Nocera e GualdoTadino) adesso il comitato si trova a fronteggiare una richiesta della societàRocchetta che vorrebbe superare il limite concordato ed effettuare ricercheper nuove perforazioni. Va ricordato che la Regione Umbria ha una sua spe-cifica legge sullo sfruttamento delle acque minerali, ma che non viene quasimai rispettata.L’acqua è un bene prezioso che nessuno può sottrarre alle comunità locali persoli fini commerciali. I Verdi e civici sosterranno una battaglia giusta e con-dotta con serietà e coraggio.

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Nocera Umbra/Gualdo TadinoIl Rio Fergia finirà prosciugato?

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