Vantaggi Del Sovescio

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Vantaggi del sovescio IL SOVESCIO Quando nell'erbaio da sovescio sono presenti , il ter- reno si arricchisce d'azoto grazie all'attività dei Rizobi, batteri simbionti localizzati nell'apparato radicale, capaci di convertire l'azoto dell'aria in una forma chimica assimilabile dalla pianta. Dopo l'interramento dell'erbaio, gli apparati radicali (fittonanti) vanno in disfacimento lasciando dei canali utili per l'aerazione del suolo e lo sgrondo dell'acqua in eccesso, il tutto a vantaggio delle coltivazioni successive. Se poi le radici crescono profonde, le piante possono assorbire elementi nutritivi dagli strati più profondi, incorporarli nei tessuti e, dopo la trinciatura e l'inter- ramento, metterli a disposizione in superficie. La mineralizzazione della sostanza organica e dei concimi libera, ogni anno, considerevoli quantità d'azoto che progressivamente si accumulano nei pori del terreno sotto forma di nitrati. Questi, non potendo essere trattenuti dalle particelle del suolo, o sono assimilati dalle coltivazioni, oppure, se il terreno viene lasciato nudo, sono dilavati dalle piogge per poi concentrarsi nei corsi d'acqua e nelle falde, inquinandoli. Ecco allora che un erbaio da sovescio può essere utile per man mano che si formano e “metterli in cassaforte”, incorporandoli nei propri tessuti; poi, dopo l'interramento, li restituirà al suolo trasforma- ti in proteine, aminoacidi, DNA, ecc. La copertura del suolo realizzata da un erbaio da sovescio, lo protegge anche dall' operata dal vento e dalle piogge. L'insieme delle foglie e dei fusti opera, a seconda dei casi, sia come un ombrello, sia come un frangivento, perchè attenua la forza con cui il vento e le gocce d'acqua colpiscono la superficie del suolo; inoltre, gli apparati radicali con le loro ramificazioni (e in questo le graminacee sono formidabili) aggregano con effica- cia le particelle di terreno opponendo una grande resistenza all'azione erosiva. scheda 7.2 settembre 2006 A fine inverno, la presenza di un erbaio da sovescio, fatto di piante che traspirando consumano acqua, aiuta il terreno ad asciugarsi prima rispetto ad un terreno nudo e lo rende anticipata- mente. L'ingresso delle macchine nel campo diventa più facile e si evita che il suolo venga gravemente compattato a causa del loro peso. Tutto questo sarà vero solo se ci troveremo ad operare su di un erbaio da sovescio ben riuscito, cioè seminato fitto e ben copren- te la superficie del suolo. A questo proposito, un erbaio autunno- vernino di loiessa è ottimo, purchè seminato entro la fine di settem- bre. L'uso di una vangatrice per l'interramento della massa trincia- ta, seguito da un paio di passaggi di erpice rotante, permette di operare senza problemi anche nei terreni pesanti. In assenza della copertura vegetale è probabile che le piogge formino un crostone superficiale che impedisce al terreno di asciugarsi ritardando il momento d'ingresso delle macchine in campo. LC2006 LC2006 LC2006 LC2006

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Sovescio, tecnica e Vantaggi

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Vantaggi del sovescioIL SOVESCIO

Quando nell'erbaio da sovescio sono presenti leguminose, il ter-reno si arricchisce d'azoto grazie all'attività dei Rizobi, batterisimbionti localizzati nell'apparato radicale, capaci di convertirel'azoto dell'aria in una forma chimica assimilabile dalla pianta.Dopo l'interramento dell'erbaio, gli apparati radicali (fittonanti)vanno in disfacimento lasciando dei canali utili per l'aerazionedel suolo e lo sgrondo dell'acqua in eccesso, il tutto a vantaggiodelle coltivazioni successive. Se poi le radici crescono profonde,le piante possono assorbire elementi nutritivi dagli strati piùprofondi, incorporarli nei tessuti e, dopo la trinciatura e l'inter-ramento, metterli a disposizione in superficie.

La mineralizzazione della sostanza organica e dei concimi libera,ogni anno, considerevoli quantità d'azoto che progressivamentesi accumulano nei pori del terreno sotto forma di nitrati. Questi,non potendo essere trattenuti dalle particelle del suolo, o sonoassimilati dalle coltivazioni, oppure, se il terreno viene lasciatonudo, sono dilavati dalle piogge per poi concentrarsi nei corsid'acqua e nelle falde, inquinandoli. Ecco allora che un erbaio dasovescio può essere utile per assorbire i nitrati man mano che siformano e “metterli in cassaforte”, incorporandoli nei propritessuti; poi, dopo l'interramento, li restituirà al suolo trasforma-ti in proteine, aminoacidi, DNA, ecc.

La copertura del suolo realizzata da un erbaio da sovescio, loprotegge anche dall'erosione operata dal vento e dalle piogge.L'insieme delle foglie e dei fusti opera, a seconda dei casi, siacome un ombrello, sia come un frangivento, perchè attenua laforza con cui il vento e le gocce d'acqua colpiscono la superficiedel suolo; inoltre, gli apparati radicali con le loro ramificazioni (ein questo le graminacee sono formidabili) aggregano con effica-cia le particelle di terreno opponendo una grande resistenzaall'azione erosiva.

scheda 7.2

settembre 2006

A fine inverno, la presenza di un erbaio da sovescio, fatto di pianteche traspirando consumano acqua, aiuta il terreno ad asciugarsiprima rispetto ad un terreno nudo e lo rende lavorabile anticipata-mente. L'ingresso delle macchine nel campo diventa più facile e sievita che il suolo venga gravemente compattato a causa del loropeso. Tutto questo sarà vero solo se ci troveremo ad operare su diun erbaio da sovescio ben riuscito, cioè seminato fitto e ben copren-te la superficie del suolo. A questo proposito, un erbaio autunno-vernino di loiessa è ottimo, purchè seminato entro la fine di settem-bre. L'uso di una vangatrice per l'interramento della massa trincia-ta, seguito da un paio di passaggi di erpice rotante, permette dioperare senza problemi anche nei terreni pesanti. In assenza dellacopertura vegetale è probabile che le piogge formino un crostonesuperficiale che impedisce al terreno di asciugarsi ritardando ilmomento d'ingresso delle macchine in campo.

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LA TECNICA DELLA SIDERAZIONE

Questa tecnica consiste nella coltivazione di un erbaio da sovescio dopo avere appositamente concimato ilterreno: l'erbaio crescerà organicando nei propri tessuti parte dei principi nutritivi originatisi dalla mineraliz-zazione di una parte del fertilizzante (l'altra parte sarà lasciata come forza vecchia alla coltura che segue)che restituirà al terreno ed alla coltura avvicendata sotto forma organica. La siderazione è utile quando,dopo un erbaio da sovescio, si ritiene di non avere le condizioni idonee per concimare il terreno prima dellasemina della coltura da reddito (es. poco tempo a disposizione, letame ancora troppo fresco), oppure nelcaso interessante del fosforo. Infatti le concimazioni a base di fosforo nei terreni acidi o calcarei spesso tra-sformano questo elemento in una forma insolubile e poco assimilabile dalle piante; le leguminose, tuttavia,sono dotate di una grande abilità nell'assimilare il fosforo anche a partire da forme insolubili e, quindi, incaso di necessità, può essere vantaggioso concimare il terreno con fosforo e seminare un erbaio da sovescioin cui vi siano anche delle leguminose. Nel campo accade che le leguminose incorporino nei loro tessuti ilfosforo della concimazione, trasformandolo da una forma inorganica in una forma organica; dopo il sove-scio, la massa interrata sarà mineralizzata dagli organismi terricoli e il fosforo sarà messo a disposizione dellecolture in modo graduale: in questo modo, nei terreni acidi o calcarei, se ne eviterà l'accumulo nei pori inquantità superiori alle capacità di assorbimento radicale e una rapida trasformazione in una forma poco assi-milabile. La siderazione permette anche di far crescere meglio erbai da sovescio in cui non sono presenti leleguminose, in particolare quelli con graminacee, nel caso la forza vecchia del terreno sia minima.

Concimazione pre semina.

Trinciatura ed interramento.

Semina dell’erbaio da sovescio.

Preparazione del letto di semina.

Dopodichè si coltiva senza concimare.

Il suolo concimato nutre l’erbaio.

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Pochi giorni dopo l'interramento, l'erbaio da sovescio cominciaa liberare sostanze cementanti che producono un aumento dellastabilità della struttura (s): si tratta sia di molecole sintetizzatedai microrganismi mentre trasformano la sostanza organicainterrata (s.o.), sia di molecole liberate dalla stessa massa indisfacimento. Fintantochè non sono decomposte, anche le radi-ci fini delle piante interrate contribuiscono a mantenere aggre-gate le particelle del terreno. Queste azioni strutturanti, tutta-via, sono temporanee e, a seconda del clima e del tipo di terre-no, si esauriscono in un periodo variabile da uno a due mesi(sono più brevi nei climi caldi e nei terreni leggeri, più lunghenei climi freschi e nei terreni pesanti).

L'eremacausi è un fenomeno per cui si registra un'elevata perdi-ta di humus dovuta ad una sua forte mineralizzazione (ossida-zione) favorita dalle alte temperature che si raggiungono d'esta-te in un terreno lasciato nudo; se il terreno, poi, è stato anchelavorato, l'ossigenazione aumenta e il fenomeno si amplifica. Lacoltivazione di un erbaio da sovescio nel periodo estivo è utilenell'abbassare la temperatura del suolo e, quindi, nel contenerele perdite di humus per mineralizzazione (e quindi di nutrienti).Inoltre, un erbaio da sovescio estivo, con l'interramento a finecoltivazione, dà un contributo positivo al bilancio umico anchein questo periodo sfavorevole.

Chi fertilizza il terreno con la tecnica del sovescio mantiene i pro-pri campi coperti da vegetazione più a lungo rispetto a quellidegli altri agricoltori. Più piante ci sono, meno anidride carboni-ca (CO2 ) ci sarà nell'aria: infatti grazie al fenomeno della fotosin-tesi le piante incorporano la CO2 nei loro tessuti. Dopo l'interra-mento di un erbaio da sovescio, parte della massa sarà converti-ta in humus che è un composto che si decompone molto lenta-mente perchè piuttosto resistente all'attacco microbico. L'humusè formato per circa il 55% di carbonio, proveniente tutto dallaCO2 dell'aria. Pertanto, se nel piano degli avvicendamenti s'inse-risce un erbaio da sovescio fra due colture da reddito, si contri-buirà a ridurre l'effetto serra dovuto all'elevata concentrazionedi CO2 nell'atmosfera.

L'inserimento di uno o più erbai da sovescio nella rotazione èsempre un eccellente strumento di contenimento delle erbeinfestanti. Le specie dovranno essere ben scelte, in modo daessere più abili rispetto alle malerbe nell'uso dei nutrienti, dellaluce, dello spazio e dell'acqua. Si dovrà tenere conto, poi, che lespecie seminate non potranno avere aiuti in termini di “diser-bo”, poichè il sovescio diventerebbe antieconomico: occorreràpuntare, allora, anche sulla densità di semina che sarà elevata. Ilrisultato sarà che i semi delle erbe infestanti germineranno lostesso, ma le loro piantine cresceranno rachitiche, senza fiorire eprodurre nuovi semi e senza riuscire ad accumulare sufficientisostanze di riserva negli organi perennanti (es. rizomi).

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La massa di vegetazione che un erbaio da sovescio producesopra e sotto terra, crea un buon habitat per molti macro (es.lombrichi) e microorganismi che troveranno abbondante nutri-mento, un clima favorevole e sempre un po' d'acqua a disposi-zione. L'accumulo di sostanza organica nel terreno produce unaumento delle popolazioni microbiche che è uno dei presuppo-sti per migliorare la fertilità biologica del suolo.

Molte specie da sovescio sono piante mellifere e, pertanto, seinterrate dopo la fioritura, danno agli apicoltori l'opportunità diprodurre miele: le più importanti sono la facelia, il grano sarace-no, i trifogli, le vecce.

L'erbaio da sovescio è un'infrastruttura ecologica: la sua presen-za attira in prossimità delle colture una moltitudine di insettiutili (es. api, predatori, parassitoidi) che si possono nutrire delpolline e del nettare dei suoi fiori, così come dei suoi parassitiper poi trasferirsi sulle colture da proteggere.

Un erbaio da sovescio, mentre “lavora al posto nostro” per con-ferire al terreno maggiore fertilità chimica, fisica e biologica,può essere tranquillamente pascolato dal bestiame, così comeprodurre uno o più sfalci di foraggio.

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Interrato al momento giusto, l'erbaio da sovescio ha spessouna buona resa in humus (fino al 20% del peso della sostan-za secca interrata): molto valide sono le graminacee coltiva-te da sole (es. loiessa, panico, sorgo sudanese) o consociatealle leguminose (es. avena+favino, segale+veccia,avena+veccia+pisello) purchè sovesciate a fioritura inoltra-ta, cioè poco prima che si formi semente matura. Grazie alsovescio è possibile ricostituire le riserve in humus del terre-no.

Il sovescio di alcune specie di piante della famiglia delle Crucifere offre l'opportunità di combattere certi parassiti terricoli,in particolare funghi e nematodi. L'azione di contenimento si manifesta con due diversi meccanismi a seconda della speciecoltivata. Nel primo caso, gli essudati radicali di particolari cultivar di rafano e rucola sono fortemente attrattivi per gli stadigiovanili di certi nematodi (es. Meloidogyne, Heterodera), i quali, con le punture di nutrizione, ingeriscono delle sostanzeche interferiscono sul loro sviluppo, impedendogli di raggiungere lo stadio adulto e, quindi, di riprodursi: il risultato è unforte calo del tasso di crescita delle loro popolazioni. Questo tipo d'erbaio da sovescio funziona, dunque, come coltura-trap-pola. Nel secondo caso, gli agricoltori usano alcune cultivar di senape bianca, senape bruna, rucola per il contenere le popo-lazioni di certe specie di nematodi e funghi terricoli (es. Pythium, Rhizoctonia). Accade che al momento della trinciatura dellavegetazione, due sostanze che nella cellula integra erano separate, glucosinolati (G) e mirosinasi (M), entrano in contatto e,reagendo, danno origine agli isotiocianati (ISO), composti volatili ad azione biocida. Per massimizzare l'effetto antiparassi-tario, la massa trinciata va immediatamente interrata affinchè la maggiore quantità di composti antiparassitari colpisca gliorganismi bersaglio, diffondendo attraverso i pori del terreno. Quest'altro tipo d'erbaio da sovescio funziona, dunque, comebio-fumigante.

Le graminacee sono piante dall'apparato radicale fascicola-to, la massa di radici che producono è sempre notevole, conun numero di ramificazioni elevato. Le radici più fini forma-no un reticolo che intrappola in modo efficace le particelledel terreno, conferendo agli aggregati migliore forma,dimensione e stabilità; di conseguenza, la porosità del terre-no migliorerà e la sua ripartizione in micro e macropori ten-derà ad equilibrarsi.

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Quanto azoto è contenuto in un erbaio da sovescio?

specie kg azoto/ha semina --> interramento

pisello da foraggio * 150 - 170 mar --> giu

avena ** + veccia comune * + pisello * 80 - 100 mar --> giu

rafano ** 110 - 120 mar --> giu

senape bianca ** 100 - 110 mar --> giu

sorgo sudanese ** 100 - 120 lug --> set

miglio perlato ** 80 - 100 lug --> set

panìco ** 90 - 110 lug --> set

veccia vellutata * 240 - 260 set --> mag

trifoglio incarnato * 140 - 160 set --> mag

trifoglio pratense * 130 - 150 set --> mag

loiessa ** + veccia vellutata * 170 - 190 set --> mag

segale ** + veccia comune * 200 - 260 set --> mag

avena ** + veccia comune * + pisello * 180 - 200 set --> mag

Dati forniti dal Centro Sperimentale Ortofloricolo “Po di Tramontana” di Veneto Agricoltura.I dati si riferiscono all’analisi chimica della sola parte epigea delle piante (foglie, fusti, fiori).* Specie azotofissatrici. ** Specie nitrofile (queste piante non sono capaci di fissare l’azoto atmosferico, di conseguenza la quantità d’azoto organicato neitessuti cambia a seconda della forza vecchia del terreno o di un’eventuale concimazione).

Non tutto l’azoto restituito al terreno in seguito all’interramen-to dell’erbaio sarà prontamente disponibile per le colture avvi-cendate: a seconda del coefficiente isoumico (K1) della biomas-sa, una parte (anche il 50-60%) entrerà a far parte dellesostanze umiche e sarà rilasciata nel corso degli anni in fun-zione del coefficiente di mineralizzazione dell’humus (K2) pro-prio di quel terreno.Cerchiamo di capirlo con un esempio.1) Immaginiamo di coltivare, da marzo a giugno, un erbaio da

sovescio di rafano in un terreno di medio impasto (densità1,2 kg/dm3), col 2% di humus e coefficiente di distruzionedell'humus (K2) pari a 2%. Questo terreno, in una stima finoa 30 cm di profondità, conterrà 72000 kg di humus perettaro. Ogni anno, volenti o nolenti, all'incirca 1440 kg dihumus per ettaro saranno mineralizzati con rilascio di 72 kgdi azoto e 7,2 kg di fosforo per ettaro (l'humus, infatti, con-tiene il 5% di azoto e lo 0,5% di fosforo).

2) Immaginiamo che il nostro erbaio di rafano riesca bene eproduca 8000 kg di sostanza secca (s.s.) per ettaro di foglie,fusti e fiori e 1200 kg di s.s. di radici per un totale di 9200 kgdi s.s. per ettaro.

3) Supponiamo che la resa in humus (K1) della massa sovescia-ta sia pari a 17%: di conseguenza otterremo 1564 kg dihumus per ettaro (9200 x 0,17 = 1564), il che ci sta bene per-ché compenserà le perdite annuali di questo vitale compo-nente del suolo; ma siccome l'humus contiene anche il 5% diazoto, nei 1564 kg originatisi dal sovescio sarannoimmagazzinati 78 kg di azoto (1564 x 0,05 = 78).

4) Dalle analisi chimiche, il laboratorio ci fa sapere che la massavegetale dell'erbaio di rafano contiene l'1,5% di azoto sullas.s.: pertanto, col sovescio restituiremo al terreno 138 kg diazoto per ettaro (9200 x 0,015 = 138); lo stesso discorso puòesser fatto per il fosforo (0,35% sulla s.s.), per il potassio(2,9% sulla s.s.) e per gli altri elementi chimici.

5) Dunque, ragionando solo per brevità sull'azoto, se togliere-mo ai 138 kg di azoto contenuto nella massa sovesciata i 78kg immagazzinati nell'humus derivato dal sovescio (vedipunto 3), ci resteranno 60 kg di azoto per ettaro che saran-no disponibili per la coltivazione successiva al sovescio dirafano, a cui aggiungeremo, visto che saremo a fine

giugno/inizio luglio, una frazione (facciamo i 2/3) dei 72 kgdi azoto provenienti dalla mineralizzazione dei 1440 kg dihumus (vedi punto 1) e cioè 48 kg di azoto per ettaro (72 x 2/ 3 = 48).

Alla fine, con questo sovescio primaverile avremo ottenuto iseguenti risultati:- avremo colmato la perdita annuale di humus per mineraliz-

zazione con un utile di 124 kg di humus per ettaro (1564 -1440 = 124);

- una buona quantità d'azoto sarà messa a disposizione per lacrescita della coltura avvicendata al sovescio e cioè 60 + 48 =108 kg per ettaro; se a priori avessimo stimato questo quan-titativo insufficiente, sarebbe stato opportuno far precedereuna concimazione alla semina del rafano (tecnica dellasiderazione);

- non esiste solo l'azoto, lo stesso discorso sarà fatto anche pergli altri nutrienti;

- infine ci saranno anche tutti gli altri vantaggi della tecnicadel sovescio.