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FATTORIE MELONI 18 ANNI DI ESPERIENZA NEL BIOLOGICO

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FATTORIE MELONI

18 ANNI DI ESPERIENZANEL BIOLOGICO

• La Meloni Vini è un’azienda vitivinicolafamiliare, sorta nel 1898.

• Il fondatore fu Pietro Meloni che producevavino a livello artigianale e aveva pochi ettari divigneto a Selargius, suo paese natio.

• Il figlio Efisio trasformò l’azienda in una vera epropria industria: la Vinicola Efisio Meloni.

L’azienda agricola è costituita da 200 ha divigneto suddivisi in 4 fattorie in provincia diCagliari:

• Campu Pirastu a Senorbì (60 ha);

• Su Danieli a Decimomannu (100 ha);

• Santa Rosa a Selargius (36 ha);

• Simbiritzi a Quartu Sant’Elena (4 ha).

Nel 1992 l’azienda ha iniziato la conversioneall’agricoltura biologica, prima su 9 ha aDecimomannu

(3 ha di Vermentino, 3 ha di Cannonau e 3 hadi Monica)

e poi man mano convertendo al “bio” tuttal’azienda.

Perché dedicarsi all’agricoltura biologica?

Prima di tutto ricordiamo che l’agricolturabiologica è l’agricoltura stessa come è nata10000 anni fa e come è rimasta fino alla metàdel secolo scorso.

Non è una moda recente, ma una praticatradizionale che ha permesso la sopravvivenzae lo sviluppo della razza umana!

I suoi detrattori la vedono come una filosofiaportata avanti da ecologisti fanatici epericolosa in quanto possibile causa diinfestazioni da muffe come Aspergillus,Pennicillium e Fusarium, che possonoprodurre le famigerate micotossine con effettiepatotossici, neurotossici, mutageni,cancerogeni e teratogeni.

Sicuramente se fare agricoltura biologicasignificasse lasciare le piante abbandonate ase stesse questo potrebbe essere vero. Mafare agricoltura biologica significa tutt’altro.Anzi la prevenzione è uno degli aspettifondamentali del metodo biologico e daanalisi fatte su vari prodotti vegetali etrasformati è risultato che i prodotti “bio”hanno mediamente lo stesso contenuto dimicotossine dei prodotti convenzionali.

Nelle linee guida dell’OIV per laprevenzione dell’ Ocratossina A nei vini siraccomanda di non utilizzare eccessivequantità di pesticidi, ma di preservare lasanità delle uve piuttosto con laprevenzione, applicando tecnicheagronomiche utili a:

• favorire gli equilibri foglie/frutta della vite;• ridurre gli eccessi di vigore evitando l’apporto non

appropriato di concime azotato;• favorire la copertura del suolo con erba o sostanze

organiche;• evitare lavorazioni del terreno tra l'inizio della fase di

maturazione delle uve e la vendemmia, per impedire cheparticelle di terra e di funghi finiscano sull'uva.

• evitare l’ammassamento dei grappoli;• irrigare solo se indispensabile per evitare che gli acini

scoppino e che compaiano fenditure sulla buccia, fonti dipenetrazione e di sviluppo delle muffe.

Tutte queste regole sono inperfetta sintonia con i dettamidell’agricoltura biologica nonchédella viticoltura di qualità.

Quali sono i vantaggi dell’agricoltura biologica?

QUALITA’: Oggigiorno i principi della viticoltura diqualità sono regole base nella viticolturabiologica. Infatti gli interventi tipici dellaviticoltura moderna come il contenimento delvigore, della produzione, la selezione deigermogli, la gestione della copertura fogliaresono interventi prescritti dalla viticolturabiologica.

BIODIVERSITA’: nelle vigne biologiche siincoraggia la biodiversità e la vite cresce in unsuolo ricco di vita. Tra i filari si fa crescerel’erba per consentire questo equilibrio: leerbe ospitano molte forme di insetti che sicontrollano fra loro lasciando meno spazio alprevalere di alcuni parassiti.

Grazie ai batteri benefici la pianta puònutrirsi meglio e in modo naturale dellesostanze minerali presenti nel suolo,sviluppando anche una miglioreresistenza alle malattie e una migliorecapacità produttiva nel tempo.

SALUTE: le tecniche di coltivazionebiologica rendono tutti i prodotti dellaterra, e dunque anche le uve, più ricchedi sostanze come proteine e polifenoliutili.

TIPICITA’: il modello biologico conducead un rapporto più profondo econdizionante tra la pianta e l’ambientespecifico nel quale viene coltivata,facendo sì che il prodotto finale sia piùdifferenziato, più “tipico”.

Qualsiasi modello di coltivazione èinfatti un limite alla spontaneità deirapporti tra gli organismi, ma:

• la standardizzazione legata all’utilizzo di fertilizzantiidentici per più contesti,

• forzature con l’irrigazione,• il limite alla diffusione dei microrganismi con

antiparassitari e diserbanti,• tecniche di cantina standardizzate,• selezione di lieviti clonati ed ampiamente

commercializzati,

conducono maggiormente al rischio di perdita di tipicità.

Normativa di riferimento.

Inizialmente la normativa di riferimento era ilReg. CEE 2092/91 che negli anni ha subito variemodifiche.

Attualmente il regolamento in vigore è il CE834/2007, che ha abrogato il 2092/91, con il CE889/2008 che ne reca le modalità applicative.In Italia sono attuati tramite il Decreto MiPAAF18354 del 27.11.2009.

Si è in attesa di un regolamento che normi lavinificazione. Una bozza di tale regolamento èin discussione a Bruxelles. In seguito alla suapubblicazione sarà possibile utilizzare il “Logobiologico dell’UE”, costituito da una foglia susfondo verde, il cui bordo è formato dalle 12stelle della bandiera UE, anche per il vino.

In base a questa bozza :

• il contenuto max. di SO2 non dovrà superare i100 mg/l per i vini rossi e 150 mg/l per ibianchi e i rosati. Per le altre categorie iltenore in SO2 dovrà essere ridotto di 30 mg/lrispetto ai vini convenzionali.

• Non si possono utilizzare per la stabilizzazionetartarica né l’elettrodialisi, né il trattamentocon scambiatori di cationi;

• Non è possibile la concentrazione parziale afreddo, né l’osmosi inversa.

• Per il resto non ci sono grandi differenzerispetto ai vini convenzionali.

L’organismo di controllo, riconosciuto dalMiPAAF e a livello comunitario con cui si ècertificata la Meloni è l’ICEA (Istituto per lacertificazione Etica e Ambientale).

I prodotti usati inizialmente per lafertilizzazione erano la pollina e il letame;inoltre si è adottata da subito la pratica delsovescio con miscele di leguminose prima esuccessivamente di favino. Questa pratica èindispensabile in agricoltura biologica per lecolture perenni dove non si può praticare larotazione.

Oggi si continua ad effettuare il sovescio con ilfavino e a concimare con letame organicopellettato, certificato per agricolturabiologica, ossia proveniente da allevamentibiologici controllati.

Per quanto concerne la difesa del vigneto sisono utilizzati:

• contro oidio e peronospora la poltigliabordolese, un fungicida rameico ottenutodalla neutralizzazione del solfato rameico conidrossido di calcio; i trattamenti venivano fattiogni 15 gg. circa. All’epoca la poltigliabordolese era l’unico prodotto a base di rameutilizzabile in agricoltura biologica.

• contro la cocciniglia, che nei primi anni dipassaggio al biologico, ha costituito ilproblema sanitario principale del vigneto,soprattutto a Decimomannu, si usavano ilSapone di Marsiglia e l’olio minerale, con cui sitrattava il ceppo in inverno, previascortecciatura, per evitare che in questastagione le forme svernanti potessero trovareriparo tra le screpolature dalla corteccia

Si è provata anche la lotta biologica con illancio di Leptomastix dactylopii, però conscarsi risultati in quanto il Leptomastix èefficace contro il Planococcus citri, mentre nelcaso del vigneto la specie predominante è ilPlanococcus ficus. Sicuramente i miglioririsultati si sono avuti con lo scortecciamento el’uso dell’olio minerale. Poi con gli anni ilproblema si è attenuato sempre più fino ascomparire del tutto.

• contro la tignoletta (Lobesia botrana) si èutilizzato per oltre 10 anni esclusivamente ilbacillus Thuringensis var. Kurstaki. L’usoripetuto di questo bio-insetticida stavacominciando ad indurre fenomeni diresistenza. Perciò i tecnici Laore hannoproposto all’azienda di testare la tecnica dellaconfusione sessuale, per poter ridurre gliinterventi con il B.T.

Con questa tecnica i ferormoni vengonoutilizzati in modo massiccio in modo dasaturare l’ambiente e mascherare l’ormoneemesso dalle femmine e impedirne quindil’accoppiamento. Sono stati usati i ferormonia spaghetto ISONET L e sono stati distribuiti500 diffusori/ha, rinforzando i bordi delvigneto esposti al vento dominante.

• Gli spaghetti vengono applicati sufilari alterni attorcigliandoli suitralci a ca. 80 cm di altezza. Per ilcontrollo e la rilevazione dei volisi sono utilizzate le classichetrappole a ferormone in misura di1,2 / ha.

Riduzione progressiva rame

L’azienda agricola Meloni si è impegnata neglianni a ridurre il quantitativo di Rameutilizzato, provando prodotti alternativi. Unadelle alternative al rame è stata ilpermanganato di potassio che ha un’azionefungicida immediata, ma fugace. I risultatiottenuti non sono però stati incoraggianti.

Nel 2010 si è iniziata una prova su 12 ha in 3diversi vigneti utilizzando dei prodotti a basedi rame che per le loro caratteristichepermettono di ridurne la dose. Uno di essi è ilBentoram, a base di bentonite e idrossido dirame. Questa formulazione dovrebbe essereadesiva, fluida e persistente e permette dilimitare i dosaggi a ca. 500 g/ha e rientrarecon 7 trattamenti annui nei 3,5 kg/ha/annui(vedi direttive Delinat).

Un secondo prodotto che si sta testando è ilKop-Twin che abbina la persistenza del SolfatoTribasico alla prontezza d’azione dell’idrossidodi rame.

Anche in questo caso si dovrebbe riuscire acontenere i livelli di rame entro i 3,5kg/ha/annui.

Vinificazione• Per quanto concerne la vinificazione non vi è

mai stata finora alcuna normativacomunitaria, e infatti il vino non può esseredefinito “biologico” ma “ottenuto con uveprovenienti dall’agricoltura biologica”. Ildisciplinare AIAB a cui ha aderito sin dall’iniziola Meloni Vini imponeva però anche regolesulla vinificazione.

Ecco di seguito le principali differenze tra il disciplinareAIAB e le regole di vinificazione convenzionali:

• UVA: L’uva, chiaramente, deve essere al 100% diproduzione biologica.

• LIEVITI: E’ consentito l’uso di lieviti selezionati, purchéOGM free.

• CHIARIFICANTI: è consentito l’uso di caseina, caseinatodi K, bentonite, gelatina in scaglie e non liquida. In ognicaso l’uso di chiarificanti va ad aggiungersi alle normalipratiche di travaso e decantazione statica.

• DECOLORANTI. È consentito il carbone nelladose massima di 20 g/hl sui mosti bianchi soloin caso di reale necessità e dopoautorizzazione dell’organismo di controllo.

• SOLFITAZIONE: autorizzati SO2 liquida emetabisolfito di K e i contenuti massimi di SO2nel prodotto finito sono:60 mg/l per vini rossi e spumanti e 80 mg/lper vini bianchi e rosati.

• DISACIDIFICANTI: tollerato l’uso di tartratoneutro di K e di carbonato di Ca.

• ACIDIFICANTI: solo in caso di comprovatanecessità e previa autorizzazionedell’organismo di controllo è ammesso l’uso diAcido tartarico nelle dosi massime di 1 g/l peri vini bianchi e 0,5 g/l per i vini rossi.

• STRATI FILTRANTI: è possibile l’uso didiatomee, cellulosa, stoffa, polvere di quarzoed è ammessa la microfiltrazione.

• CENTRIFUGAZIONE: consentita.

• REFRIGERAZIONE: consentita.

• PASTORIZZAZIONE: vietata.

• CONSERVANTI: consentito l’uso dell’acidocitrico.

• CONTENITORI: per il trasporto ammessi quelliin legno, vetro e acciaio inox. Per la venditaammesso solo il vetro.

• TAPPI: preferito il sughero naturale, maconsentiti anche i tappi in metallo a corona oa vite. E’ ammesso l’uso di agglomerati purchéla parte a contatto con il vino sia in sugheronaturale.

• CORREZIONE GRADO ALCOLICO ODOLCIFICAZIONE: ammesse previaautorizzazione dell’organismo di controllo solocon MC proveniente da uve biologiche.

• VASI VINARI: è consentito l’uso di vasi vinari inlegno e acciaio inox.

• GAS INERTI: ne è consentito l’uso per lasaturazione.

Questo disciplinare è stato seguito dallaMeloni Vini per circa dieci anni, quando vierano due solo linee dedicate al biologico ed ilmercato era piuttosto ristretto. Poi in seguitoverso la fine degli anni ’90 è cresciuta inmodo esponenziale la vendita dei vini bio neipaesi del Nord Europa e si è preferito aderireal disciplinare svizzero DELINAT.

Direttive Delinat• La società Delinat AG è un’azienda svizzera di

vendita per corrispondenza, specializzata nelladistribuzione di vini europei provenienti daviticoltura biologica. Alcuni punti essenzialidelle direttive Delinat soddisfano requisiti piùseveri rispetto a quelli imposti dalle normecomunitarie. (impiego di antiparassitari, diconcimi, processi enologici, ecc.).

Nel 2010 sono uscite le ultimeDirettive Delinat, che sono ancorapiù restrittive delle precedenti: ilprodotto a marchio Delinat ècontraddistinto da una, due o trechiocciole a seconda del livello diapplicazione delle direttive Delinat.

Queste nuove direttive spingono il viticoltorea coltivare senza impatto sul clima e ottenereuna biodiversità così alta nei propri vigneti, dafar sì che le superfici agricole diventino da solearee di compensazione ecologica.

Allo stesso tempo l’applicazione dei metodiDelinat permette di ridurre i costi diproduzione

Il principio di Delinat è:

Lavorare con la natura,non contro di essa.

La Delinat richiede:

l’inerbimento costante del vignetocon alto tasso di leguminose perassicurare l’apporto nutritivoautonomo delle viti abbinato ad unalavorazione minimale del terrenoaffinché:

• la sostanza organica del suolo aumenti e sistabilizzi ad un livello alto.

• aumenti la capacità di accumulare acqua nelterreno

• aumenti il numero e la diversità degliorganismo nel terreno.

Ciò ha dei vantaggi anche sulla qualitàdel vino, rispetto all’inerbimentospontaneo.Quest’ultimo infatti sarebbe dominatoda graminacee e porterebbe ad unaconcorrenza di acqua e alimenti con leviti, possibile causa di note erbacee nelvino.

• Per la concimazione sono ammessisolo i fertilizzanti organici conformial Reg. CE 889/2008 sul biologico,costituiti da letame proveniente daallevamenti biologici certificati.

• I residui della potatura devonorimanere nel vigneto.

Almeno un 7% del terreno, confinante colvigneto, deve essere dedicato allacompensazione ecologica e avere, adesempio, rocce, ruscelli, macchia spontanea,muri a secco, prati magri diversificati, stagni,alberi, ecc. Questa varietà strutturalepermette di avere un habitat potenziale permolti esseri viventi

Inoltre all’interno del vigneto ci devono esseredegli ”hotspot” della biodiversità con almeno unalbero e della flora spontanea, che fungano daattrattiva per gli insetti e microrganismi e comearee di spargimento di semi spontanei. Questihotspot devono avere dimensioni minime di 30m2 ed elementi strutturali come mucchi di legnao pietre.Vi deve essere un hotspot ogni 5 ettari terrenocoltivato a vite.

• Il contenuto di rame utilizzato per ettaro va damax. 3,5 kg/ha/anno (1 chiocciola) a max. 2,5kg/ha/anno (3 chiocciole).

• La quantità massima di zolfo utilizzabile va da 80kg/ha/anno (1 chiocciola) a 20 kg/ha/anno (3chiocciole).

• Contro insetti e animali nocivi sono utilizzabilisolo preparati a base di batteri (Reg. UE889/2008), le trappole ferormoniche e i preparatibiodinamici.

In vinificazione:i contenuti massimi di SO2 permessi sui vini incommercio sono i seguenti e non è permesso l’uso dimetabisolfito:

• SO2 libera nel vino bianco e rosato: 30 mg/l• SO2 totale nel vino bianco e rosato: 100 mg/l• SO2 libera nel vino rosso e nello spumante: 30 mg/l• SO2 totale nel vino rosso e nello spumante : 80 mg/l• SO2 libera nel vino dolce: 40 mg/l• SO2 totale nel vino dolce: 180 mg/l

• Il valore massimo per l’acidificazione conacido tartarico è pari a 2 g/l (1 chiocciola),mentre per avere le 3 chiocciole è vietatol’uso di acido tartarico.

• La disacidificazione è vietata.

• L’acido sorbico e l’acido ascorbico sonovietati.

• L’acido citrico non è utilizzabile.

• Per la tappatura è possibile usare solotappi in sughero naturale. Sono vietati itappi Twintop ed è vietato l’uso di tappisterilizzati tramite radiazioni, lavati concloro o ostruiti con plastica. L’unicapulizia consentita per i tappi è con CO2ipercritica.

GARANZIA AIAB

• Da circa 10 anni la Meloni Vini ha aderito allaanche alla GARANZIA AIAB.

• garanziaAIAB è un marchio collettivo dei sociAIAB, su base volontaria, che viene apposto suprodotti che hanno requisiti più restrittividella regolamentazione comunitariaobbligatoria Reg. (CE) 834/07.

Per esempio:• l’azienda garanziaAIAB deve essere tutta condotta con

metodo biologico (non è ammessa l’azienda mista);• l’azienda garanziaAIAB deve aver terminato il periodo di

conversione;• l’azienda zootecnica garanziaAIAB deve alimentare il

bestiame solo con alimenti biologici (non sono ammesse lederoghe del Reg. (CE) 834/07);

• l’azienda garanziaAIAB deve lavorare solo materie primeottenute in Italia;

• l’azienda garanziaAIAB si impegna a prevenire, evitare eridurre ogni forma di inquinamento e a favorire l’impiego dirisorse ed energie rinnovabili.

Certificazione NOP• Nel 2009 La Meloni Vini ha ottenuto anche la

certificazione NOP (National Organic Programme), chenorma il biologico negli Stati Uniti.

• Dal 21 ottobre 2002 i produttori biologici certificati aisensi del Reg. CE 834/07 (e del Reg. CE 889/08, recantemodalità di applicazione), che esportano negli StatiUniti devono essere certificati anche secondo i criteridel NOP, che prevede specifiche regole per laproduzione agricola, l’allevamento e la trasformazione.

Il vino però può essere etichettato come“organic” solo se non contiene solfiti, inquanto deve essere biologico per il 100% degliingredienti. Per questo la dicitura che èpossibile riportare in etichetta negli Stati Unitiper i nostri vini è:

• Certified Organic by ICEA

• MADE WITH ORGANIC GRAPES

Le liste del NOP per i prodotti ammessi per laproduzione agricola e l'attivitàdi trasformazione presentano alcunedifferenze rispetto a quelle del sistemaeuropeo.

Sostanze ammesse dal Reg. CE 834/07 sonovietate dalla normativa americana e viceversa.

• Un aspetto importante che prende inconsiderazione il NOP è l’analisi dei confini arischio nel vigneto.

• Inoltre nella trasformazione non può essereusato il metabisolfito e comunque ilcontenuto massimo di SO2 nel vino incommercio non deve superare i 100 mg/l.

Compensazione emissioni gas serra

La prossima sfida dell’Azienda Meloni èl’ottenimento della certificazione “impattozero”. Vi sono infatti Organismi dicertificazione che attraverso normevolontarie offrono la possibilità di calcolare ecompensare le emissioni di gas serra diprodotti e servizi.

I cambiamenti climatici sono infattisempre più riconosciuti come la maggiorsfida del XXI secolo. E' ormai appuratoche le emissioni dei gas ad effetto serradi natura antropica stanno avendo unimpatto negativo sull'ambiente.

Ottenere questa certificazione ha numerosivantaggi:- permette di consolidare l’immaginedell’Azienda- di differenziare il prodotto- di migliorare le performance ambientaliaziendali- di identificare i processi con maggioriemissioni di CO2, i relativi costi e i potenzialirisparmi.

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia il dott. Paolo Corona dell’AgenziaLAORE di Quartu Sant’Elena per l’assistenzatecnica che ha permesso all’azienda Meloni unmiglioramento continuo nell’applicazione delmetodo di coltivazione biologica e che da annici segue con entusiasmo e estremacompetenza.