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Gruppo cristiani omosessuali di Firenze 11 dicembre 2019 Suore domenicane “Unione San Tommaso d'Aquino” di Firenze MARIA E IL MAGNIFICAT “Magnificat è il grido, l'esplosione della gioia, che scoppia dentro ciascuno di noi, quando si

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Gruppo cristiani omosessuali di Firenze

11 dicembre 2019 Suore domenicane “Unione San Tommaso d'Aquino”

di Firenze

MARIA E IL MAGNIFICAT

“Magnificat è il grido, l'esplosione della gioia, che scoppia dentro ciascuno di noi, quando si sente accolto e compreso “

Botticelli Madonna del magnificat museo degli Uffizi

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VANGELO DI LUCA 1, 46-55

46 E Maria disse:«L'anima mia magnifica il Signore,47 e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,

braccio;ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore;

48 perché egli ha guardato alla bassezza della sua 52 ha detronizzato i potenti,serva. e ha innalzato gli umili;Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno 53 ha colmato di beni gli affamati,beata,49 perché grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome;

e ha rimandato a mani vuote i ricchi. 54 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia,

50 e la sua misericordia si estende di generazione 55 di cui aveva parlato ai nostri padri,in generazionesu quelli che lo temono.51 Egli ha operato potentemente con il suo

verso Abraamo e verso la sua discendenza per sempre».

MAGNIFICAT DI MINA (2000)

Magnificat anima mea, Magnificat Dominum.Et exsultavit spiritus meus in Deo Salutari meo.Magnificat, magnificat

Quia respexit humilitatem ancillae suaeecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes.

Magnificat anima mea Magnificat Dominum.

Et exsultavit spiritus meo in Deo Salutari meo.Magnificat, magnificat

Quia fecit mihi magna qui potens est.et sanctum nomen eius

Magnificat anima mea Magnificat Dominum.Et exsultavit spiritus meo in Deo Salutari meo.Magnificat, magnificat

DON TONINO BELLO COMMENTO AL MAGNIFICAT

No, non fu neutrale. Basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata. Ha preso posizione, cioè. Dalla parte dei poveri, naturalmente. Degli umiliati e offesi di tutti i tempi. Dei discriminati dalla cattiveria umana e degli esclusi dalla forza del destino. Di tutti coloro, insomma, che non contano nulla davanti agli occhi della storia.

Sta di fatto, però, che sul piano storico Maria ha fatto una precisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti. Ha deciso di giocare con la squadra che perde. Ha scelto diagitare come bandiera gli stracci dei miserabili e non di impugnare i lucidi gagliardetti dei dominatori.Si è arruolata, per così dire, nell’esercito dei poveri. Ma senza roteare le armi contro i ricchi. Bensì, invitandoli alla diserzione. E intonando, di fronte ai bivacchi notturni del suo accampamento, perché le udissero dall’altro, canzoni cariche di nostalgia.

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Ha esaltato, così, la misericordia di Dio. E ci ha rivelato che è partigiano anche lui, visto che prende le difese degli umili e disperde i superbi nei pensieri del loro cuore; stende il suo braccio a favore dei deboli e fa rotolare i violenti dai loro piedistalli con le ossa in frantumi; ricolma di beni gli affamati e si diverte a rimandare i possidenti con un pugno di mosche in mano e con un palmo di naso in fronte. Lei prende posizione. Senza ambiguità e senza mezze misure... E' il terreno, l’unico, dove lei spera che un giorno, ricomposti i conflitti, tutti i suoi figli, ex oppressi ed ex oppressori, ridiventati fratelli, possano trovare finalmente la loro liberazione.

GIOBBE CAPITOLO 121 Allora Giobbe rispose e disse: 2 «Senza dubbio voi siete gente saggia, e la sapienza morirà con voi.

3 Ma ho anch'io intendimento come voi, e non sono da meno di voi; inoltre chi ignora cose come queste? 4 Sono diventato lo zimbello dei miei amici; io, a cui Dio rispondeva, quando lo invocavo; il giusto, l'integro è messo in ridicolo.

5 Una lampada, disprezzata nei pensieri di quelli che vivono negli agi, è preparata per coloro i cui piedi vacillano. 6 Sono invece tranquille le tende dei ladroni, e sono al sicuro quelli che provocano Dio e quelli che fanno della propria forza un dio.

7 Ma interroga ora le bestie e ti istruiranno, gli uccelli del cielo e te lo diranno; 8 o parla alla terra, ed essa ti istruirà, e i pesci del mare te lo racconteranno.

9 Fra tutte queste creature chi non sa che la mano dell'Eterno ha fatto questo? 10 Egli ha nelle sue mani la vita di ogni cosa vivente e lo spirito di ogni essere umano.

11 L'orecchio non esamina forse le parole, come il palato assapora i cibi? 12 Nei vecchi si trova la sapienza, e lunghezza di giorni conferisce intendimento.

13 Ma in lui risiedono la sapienza e la forza, a lui appartengono il consiglio e l'intendimento. 14 Ecco, se egli distrugge, nessuno può ricostruire; se imprigiona qualcuno, nessuno gli può aprire.

15 Se trattiene le acque, tutto inaridisce; se le lascia andare, sconvolgono la terra. 16 Egli possiede forza e sapienza; da lui dipendono chi è ingannato e chi inganna.

17 Egli fa camminare scalzi i consiglieri, rende stolti i giudici. 18 Scioglie i legami imposti dai re e cinge i loro lombi, con una cintura.

19 Fa camminare scalzi i sacerdoti e rovescia i potenti. 20 Toglie la parola a quelli in cui si pone fiducia e priva di intendimento i vecchi.

21 Versa il disprezzo sui nobili, e allenta la cintura ai forti. 22 Palesa le cose profonde nascoste nelle tenebre, e porta alla luce l'ombra di morte.

23 Rende grandi le nazioni e poi le distrugge, estende le nazioni e poi le porta in esilio. 24 Toglie il senno ai capi della terra e li fa vagare in solitudini senza strade.

25 Brancolano nelle tenebre senza luce, e li fa barcollare come ubriachi».

Breve pausa (arpeggio)

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DIETRICH BONHOEFFER. MAGNIFICAT

Questo cantico di Maria è il più antico cantico dell'Avvento. Al tempo stesso è il più appassionato, il più impetuoso, si potrebbe quasi dire il più rivoluzionario cantico dell'Avvento che mai sia stato cantato. Non è la Maria dolce, tenera, sognante- quella a cui una certa iconografia ci ha abituati- a parlare, qui, ma una Maria appassionata, piena di trasporto, fiera, entusiasta. Non c'è nulla qui dei dolci, melanconici o perfino giocosi accenti dei nostri inni di Natale, ma un canto, duro, forte, inesorabile, di troni che crollano e di signori di questo mondo umiliati, di potenza divina e di impotenza umana. Sono gli accenti che contraddistinguono le profetesse dell'Antico Testamento- Debora, Giuditta, Miriam- a rivivere qui sulle labbra di Maria.Maria che obbediente e umile lascia che in lei si compia ciò che lo Spirito le ordina; Maria parla della venuta di Dio nel mondo, dell'Avvento di Gesù Cristo. Meglio di chiunque altro essa sa cosa significa attendere Cristo. Sperimenta di persona, nel proprio corpo, che è per vie prodigiose che Dio viene all'uomo, che egli non agisce secondo le opinioni e le vedute umane, che non segue le vie che gli uomini gli vogliono prescrivere, ma che la sua via resta, al di là di ogni comprensione, al di là di ogni prova, libera e sovrana.Là dove la ragione si scandalizza, dove la nostra natura si rivolta, dove la nostra pietà di uomini religiosi si tiene pavidamente a distanza, proprio là Dio ama essere. Là egli confonde la ragione dei sapienti e provoca la nostra natura e la nostra religiosità. Là egli vuole essere, e nessuno glielo può impedire. Solo gli umili gli prestano fede e si rallegrano che Dio sia tanto libero e tanto sovrano da fare miracoli là dove l'uomo dispera, da compiere meraviglie là dove l'uomo è piccolo e insignificante; sì, questo è il miracolo dei miracoli; che Dio ami ciò che è piccolo.Questa la parola rivoluzionaria, appassionata dell'Avvento.Dio ama ciò che è perduto, reietto, insignificante, ciò che è debole, spezzato. Quando gli uomini dicono "perduto" egli dice "trovato", quando dicono "condannato" egli dice "salvato", quando gli uomini dicono "no" egli dice "si". Quando giungiamo nella nostra vita al punto di vergognarci davanti a noi stessi e a Dio, quando arriviamo a pensare che è Dio stesso a vergognarsi di noi, quando sentiamo Dio lontano come mai nella nostra vita, ebbene, proprio allora Dio ci è vicino come non mai; allora vuole irrompere nella nostra vita, allora ci fa percepire in modo tangibile il suo farsi vicino, così che possiamo comprendere il miracolo del suo amore, della sua prossimità, della sua grazia.Quando Dio sceglie Maria come suo strumento, quando Dio stesso decide di venire in questo mondo nella grotta di Betlemme, non si tratta di un episodio idilliaco occorso ad una famiglia, ma è l'inizio di un rovesciamento totale, di un nuovo ordine di tutte le cose di questa terra. E se vogliamo prendere parte a questo evento dell'Avvento e del Natale, non possiamo semplicemente starcene lì a fare da spettatori, come fossimo a teatro, e rallegrarci di tante belle scenette, ma siamo trascinati con forza anche noi dentro questa azione, in questo mutamento di tutte le cose, siamo chiamati ad essere protagonisti anche noi su questo palcoscenico.

LECTIO DI SUOR ANTONIETTA POTENTE

breve pausa

(arpeggio) dialogo

CANTO FINALE

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Questo è il luogo che Dio ha scelto per te,

questo è il tempo pensato per te

Quella che vedi è la strada che lui traccerà

E quello che senti l’Amore che mai finirà

  

E andremo e annunceremo che in Lui tutto è possibile

E andremo e annunceremo che nulla ci può vincere

Perché abbiamo udito le Sue parole

Perché abbiam veduto vite cambiare

Perché abbiamo visto l’Amore vincere

Sì abbiamo visto l’Amore vincere

 

Questo è il momento che Dio ha atteso per te,

questo è il sogno che ha fatto su te

Quella che vedi è la strada tracciata per te

Quello che senti, l’Amore che t’accompagnerà.

 

Rit. 2 volte

 

Questo è il tempo che Dio ha scelto per te,

questo è il sogno che aveva su te

Tutto è possibile