Valutazione nel tempo della regolazione sonno-veglia nella prima infanzia

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Valutazione nel tempo della regolazione sonno-veglia nella prima infanzia e sicurezza dell’attaccamento con i genitori Zentall SR, Braungart-Rieker JM, Ekas NV et al. Longitudinal Assessment of Sleep- Wake Regulation and Attachment Security with Parents. Infant and Child Development 2012;21:443-457 Background I problemi del sonno nell’infanzia, come il rifiuto di andare a letto, difficoltà ad addormentarsi e frequenti risvegli notturni, costituiscono un frequente motivo di consultazione dal pediatra, con un’incidenza variabile dal 25-45% tra uno a cinque anni a seconda della definizione scelta. Scopi Esaminare i cambiamenti dell’abitudine a risvegliarsi di notte in relazione al modello di attaccamento alla madre e al padre. Metodi È stato valutato un campione di 46 famiglie costituite da padre, madre e figlio/a, nella maggior parte dei casi sposati e nel 21% con un secondo figlio e in un altro 21% con tre o più figli, appartenenti alla classe media americana Ad entrambi i genitori è stato somministrato un questionario sul sonno e sull’alimentazione quando i bambini avevano 7, 12, 14 mesi di età. I risvegli sono stati definiti come ogni volta che il bambino si svegliava indipendentemente dal comportamento del genitore in risposta all’eventuale richiamo del bambino. L’attaccamento è stato valutato tramite la Strange Situation effettuata a 12 mesi con la mamma e a 14 mesi di età con il papà. Risultati I bambini con un modello di attaccamento sicuro con la madre presentano un decremento nel numero di risvegli notturni con l’età, mentre bambini con un modello di attaccamento insicuro resistente con la madre continuano a svegliarsi di notte anche nel secondo anno di età (p < 0.05). L’attaccamento al padre non è risultato essere correlato al numero di risvegli notturni alle età considerate (p = 0.23). Non è stato possibile eseguire un’analisi dei bambini con attaccamento di tipo A (insicuro evitante) alla madre o al padre in quanto presenti in numero esiguo (n. 2 con la madre; n. 2 con il padre), così come per i bambini con attaccamento di tipo C (insicuro resistente) con il padre (n. 1). Figura: media dei risvegli notturni in relazione al modello di attaccamento materno. B: attaccamento sicuro C: attaccamento insicuro resistente D: attaccamento disorganizzato (Da: Inf Child Dev. 2012; 21: 443-457)

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Zentall SR, Braungart-Rieker JM, Ekas NV et al. Longitudinal Assessment of Sleep-Wake Regulation and Attachment Security with Parents. Infant and Child Development 2012;21:443-457

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Valutazione nel tempo della regolazione sonno-veglia nella prima infanzia e sicurezza dell’attaccamento con i genitori

Zentall SR, Braungart-Rieker JM, Ekas NV et al. Longitudinal Assessment of Sleep-Wake Regulation and Attachment Security with Parents. Infant and Child Development 2012;21:443-457 Background I problemi del sonno nell’infanzia, come il rifiuto di andare a letto, difficoltà ad addormentarsi e frequenti risvegli notturni, costituiscono un frequente motivo di consultazione dal pediatra, con un’incidenza variabile dal 25-45% tra uno a cinque anni a seconda della definizione scelta. Scopi Esaminare i cambiamenti dell’abitudine a risvegliarsi di notte in relazione al modello di attaccamento alla madre e al padre. Metodi È stato valutato un campione di 46 famiglie costituite da padre, madre e figlio/a, nella maggior parte dei casi sposati e nel 21% con un secondo figlio e in un altro 21% con tre o più figli, appartenenti alla classe media americana Ad entrambi i genitori è stato somministrato un questionario sul sonno e sull’alimentazione quando i bambini avevano 7, 12, 14 mesi di età. I risvegli sono stati definiti come ogni volta che il bambino si svegliava indipendentemente dal comportamento del genitore in risposta all’eventuale richiamo del bambino. L’attaccamento è stato valutato tramite la Strange Situation effettuata a 12 mesi con la mamma e a 14 mesi di età con il papà.

Risultati

I bambini con un modello di attaccamento sicuro con la madre presentano un decremento nel numero di risvegli notturni con l’età, mentre bambini con un modello di attaccamento insicuro resistente con la madre continuano a svegliarsi di notte anche nel secondo anno di età (p < 0.05). L’attaccamento al padre non è risultato essere correlato al numero di risvegli notturni alle età considerate (p = 0.23). Non è stato possibile eseguire un’analisi dei bambini con attaccamento di tipo A (insicuro evitante) alla madre o al padre in quanto presenti in numero esiguo (n. 2 con la madre; n. 2 con il padre), così come per i bambini con attaccamento di tipo C (insicuro resistente) con il padre (n. 1).

Figura: media dei risvegli notturni in relazione al modello di attaccamento materno. B: attaccamento sicuro C: attaccamento insicuro resistente D: attaccamento disorganizzato (Da: Inf Child Dev. 2012; 21: 443-457)

Conclusioni Questo studio segnala la presenza di una relazione tra attaccamento e risvegli durante le ore di sonno nel periodo della prima infanzia. La relazione di attaccamento madre-figlio/a è correlata allo sviluppo di una capacità del bambino ad autoregolarsi durante la notte. Le differenze nei cambiamenti dei risvegli notturni indicano che i bambini con un modello di attaccamento sicuro (B) aumentano la propria capacità ad autoconsolarsi nel tempo, riducendo il numero di risvegli e di richiami verso il genitore, mentre i bambini con un attaccamento insicuro resistente continuano a svegliarsi anche nel secondo anno. Commento I disturbi del sonno nel primo anno di vita sono un problema molto sentito dai genitori e, considerata la loro prevalenza, frequentemente affrontato dal pediatra. Sembra strano, però, che un bambino competente nelle fasi sonno/veglia già dal primo giorno di vita, possa perdere nello scorrere delle prime settimane e mesi di vita questa autoregolazione. Un fatto critico è il fatto che il sonno è definito come problematico o disturbato dai genitori, non permettendo di distinguere quanto questo disturbo possa essere invece del genitore che non riesce a tollerare le fasi di sonno/veglia del piccolo. Inoltre, spesso si ritiene un sonno infantile come disturbato mentre questo potrebbe essere semplicemente un’espressione della iniziale costituzione della relazione tra lattante e i suoi genitori. Prima di dichiarare un problema del bambino e cercare un trattamento per questo disturbo qui cercando addirittura l’estinzione graduale dei risvegli qui si dovrebbe riconoscere che un sonno “disturbato” allo stesso modo di un pianto può essere non solo un sintomo, ma anche - e più probabilmente - un segnale che va correttamente interpretato e compreso. Questo studio correla per la prima volta i risvegli notturni del lattante al modello di attaccamento [Box], sottolineando il legame tra i risvegli del bambino al modello di legame che i genitori stanno costruendo con lui. Spesso al pediatra è richiesto un rimedio, una ricetta, una medicina che porti a risolvere il problema dei risvegli o del pianto notturno: una visione parziale offerta da un genitore in difficoltà. Il medico, tuttavia, deve riconoscere che di fronte a questo genitore in tensione c’è un bambino estremamente vulnerabile che sta adottando tutte le possibili strategie in suo possesso per mantenere o sollecitare dei contatti relazionali che risultano essere non accordati sullo stesso pentagramma affettivo del genitore . Un attaccamento insicuro può essere modificato agendo sul genitore promuovendone una migliore sensibilità, ossia la capacità di rispondere ai bisogni del bambino e di comunicare adeguatamente a livello emotivo con il proprio figlio (Bakermans-Kranenburg MJ, van IJzendoorn MH, Juffer F. Less is more: meta-analyses of sensitivity and attachment interventions in early childhood. Psychol Bull. 2003 Mar;129(2):195-215). Un genitore sensibile è quello che costituisce un rapporto adeguato durante il rito dell’alimentazione e del sonno, è attento a tutte le esigenze del piccolo e non è controllante, ed inoltre sopporta un certo grado di crisi e di dissincronia interattiva. Ultimo appunto: noi pediatri ci troviamo spesso di fronte proprio alla difficoltà di una valutazione del modello di attaccamento bambino-genitore. Sono poco presenti nella nostra realtà i servizi di psicologia che offrono questa valutazione che è di grande utilità nell’interpretare o riconoscere situazioni familiari difficili e per offrire il migliore supporto ai genitori.

Box

Strange Situation Episodio Durata Descrizione 1 1 minuto genitore, bambino: la coppia è introdotta nella stanza 2 3 minuti genitore, bambino: il bambino si sistema, esplora. Il genitore aiuta solo se necessario 3 3 minuti genitore, bambino, estraneo: introduzione dell’estraneo. L’estraneo gioca con il bambino durante l’ultimo minuto 4 3 minuti bambino, estraneo: il genitore lascia il bambino con l’estraneo. Prima separazione 5 3 minuti Genitore, bambino: il genitore ritorna. L’estraneo esce tranquillamente. Prima riunione 6 3 minuti Bambino: il genitore lascia il bambino da solo nella stanza. Seconda separazione 7 3 minuti Bambino, estraneo: l’estraneo entra e sta con il bambino, interagendo se necessario 8 3 minuti Genitore, bambino: il genitore ritorna. L’estraneo esce tranquillamente. Seconda riunione

Classificazione della Strange Situation Gruppo Sicuro (B) Usa la madre come base sicura per l’esplorazione. Separazione: segni

del genitore scomparso, specialmente durante la seconda separazione. Riunione: saluta vivacemente il genitore con sorrisi, vocalizzi o gesti. Se turbato, segnala o cerca contatto con il genitore. Una volta confortato, ritorna ad esplorare

Evitante (A) Esplora prontamente, scarsa esibizione di un impulso emozionale o

comportamento di base sicura. Separazione: risponde scarsamente, di stress poco visibile quando lasciato da solo. Riunione: distoglie lo sguardo, evita attivamente il genitore; spesso si focalizza sui giochi. Se preso in braccio, può i

irrigidirsi, piegarsi. Cerca di allontanarsi dal genitore; spesso interessato, invece, ai giochi.

Ambivalente Visibilmente stressato all’entrata nella stanza, spesso irritabile o passivo; o Resistente non riesce ad iniziare l’esplorazione. Separazione: turbato , stressato. (C) Riunione:Può alternare momenti di contatto con segni di rabbia, rifiuto,

capricci; oppure può apparire passivo o confuso a prendere contatto. Non riesce a confortarsi con il genitore.

Disorganizzato Il comportamento appare non avere una intenzionalità, un fine o una

spiegazione – per esempio esibizione di sequenze contraddittorie o di comportamenti simultanei; movimenti incompleti, interrotti; stereotipie; oppure estremamente calmo; indicazione diretta di apprensione e paura del genitore;

confusione, disorientamento. La principale caratteristica è la mancanza di una strategia coerente di attaccamento, malgrado il fatto che il bambino possa

rilevare un sottostante modello di attaccamento organizzato (A, B, C) da: J. Cassidy and PR. Shaver eds. Handbook of Attachment. Theory, Research and Clinical Applications. 2th ed. The Guilford Press, New York 2008